Transcript of 19.00 Lettera 177 Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
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- Lettera 177
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- Al nome di Ges Cristo crocifisso e di Maria dolce
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- A voi, dilettissimo e reverendissimo Padre e fratello in Cristo
Ges, io Catarina, serva e schiava dei servi di Ges Cristo, scrivo a
voi nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedervi un agnello
umile e mansueto,
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- Non vedo altro modo, padre, a potere avere virt, se non
ponendoci questo Agnello per obietto agli occhi della mente nostra;
perch in lui troviamo la vera e profonda umilt, con grande
mansuetudine e pazienza.
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- E poniamoch sia Figliuolo di Dio, egli non viene n sta come re,
perch la superbia e l'amore proprio di s non in lui; e per viene
come servo vile: e non cerca s per s, ma attende solo a rendere
onore e gloria al Padre, e a rendere a noi la vita, la quale per il
peccato perdemmo.
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- E questo fa solo per amore, e per adempire la volont del Padre
in noi. Che, avendo Dio creato l'uomo allimmagine e similitudine
sua solo perch godesse e gustasse lui nella vita durabile, per la
ribellione che l'uomo fece a Dio, gli fu rotta la via; sicch la
dolce volont di Dio, con la quale cre l'uomo, non s'adempiva, cio
d'avere vita eterna: ch non fu creato per altro fine.
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- Mosso dunque da quella pura e smisurata carit con la quale ci
cre, per adempire la sua volont in noi, ci diede il Verbo
dell'unigenito suo Figliuolo. Sicch dunque il Figliuolo di Dio non
guarda a s ma solo d'adempire questa dolce volont.
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- fatto dunque tramezzatore tra Dio e l'uomo; e della grande
guerra ha fatto pace, perch con l'umilt ha vinta la superbia del
mondo. Per disse egli: Rallegratevi, che io ho vinto il mondo cio
la superbia dell'uomo.
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- Ch non veruno tanto enfiato, superbo, e s impaziente, che non
diventi umile e mansueto quando considerer e vedr tanta profondit e
grandezza d'amore, vedere Dio umiliato a noi uomini. E per i santi
e veri servi di Dio, volendogli rendere cambio, sempre si umiliano;
tutta la gloria e la lode danno a Dio: riconoscono loro, e ci che
hanno, solo avere da Dio.
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- Vedono loro non essere. E ci che amano, amano in Dio, siano in
stato o in grandezza quanto si vuole. Ch quanto pi grande, pi si
deve umiliare, e conoscere s non essere: ch nel conoscimento di s
egli s'umilia e non leva il capo o enfia per superbia; ma china il
capo e riconosce la bont di Dio adoperare in s.
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- E cos acquista la virt dell'amore e dell'umilt: ch l'una blia e
nutrice dell'altra; e senza esse non potremmo avere la vita. Oim,
oim, chi sar quello stolto bestiale, che, vedendosi amare, non ami,
e che al tutto non levi e tolga da s l'amore proprio perverso, che
principio e radice d'ogni nostro male?
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- E non so vedere che sia veruno s indurito, che non ami,
vedendosi amare; purch egli non si tolga il lume coll'amore detto.
Che segno d colui che ama? Questo il segno che appare di
fuori.
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- Domandiamone, e vedrete Jeronimo, che fu nello stato vostro:
mortificava la carne sua con digiuni, vigilie e orazione, con abito
sempre despetto; uccideva in s la superbia, e con grande
sollecitudine, non cercava, ma fuggiva ogni onore e stato del
mondo.
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- E pur Dio, coloro che s umiliano, li esalta; avendo lo stato,
non perde per la virt sua, ma raffina, come l'oro nel fuoco,
aggiungendovi la virt della carit. Diventa mangiatore e gustatore
dell'anime; non teme di perdere la vita del corpo suo, per che egli
ha presa la forma e il vestimento dellAgnello dolce, Ges.
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- Perch non ama s per s, n il prossimo per s, n Dio per s, ma
ogni cosa ama in Dio. Non si cura n di vita n di morte n di
persecuzione, n di veruna pena che sostenesse; ma attende solo
all'onore della somma ed eterna Verit. Or questi sono i segni dei
veri servi di Dio. Di questi cotali vi prego e voglio che siate
voi, padre. Portatemi il segno della vera umilt, non curioso nello
stato vostro, ma despetto.
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- Non impaziente per veruna pena o ingiuria che sostenessi, ma
con ferma virt di pazienza sostenete nel corpo della santa Chiesa
fino alla morte, annunziando e dicendo la verit, o consigliando, o
per qualunque modo l'avete a dire, senza veruno timore; attendendo
solo all'onore di Dio, e alla salute delle anime, e alla
esaltazione della santa Chiesa, siccome figliuolo vero suo, nutrito
da s dolce madre.
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- Or in questo dimostrerete la divina dolce carit insieme con la
pazienza. Siatemi largo, caritativo spiritualmente, come detto , e
temporalmente. Pensate, che le mani dei poveri v'aiutano a porgere
e recare la divina Grazia. Voglio che cominciate una vita e un
vivere nuovo. Non pi dormite nel sonno della negligenza e
ignoranza: siatemi campione vero.
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- Io v'ho detto che io desidero che siate un agnello a seguire il
vero Agnello. Ora vi dico, che voglio che siate un leone forte a
gettare il muggito vostro nella santa Chiesa; e siate s grande in
voce, e in virt, che voi aiutiate a resuscitare i figliuoli morti,
che dentro ci giacciono.
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- E se diceste: dove avr questo grido e voce forte? Dall'Agnello,
che secondo l'umanit non grida, ma sta mansueto, e secondo la
divinit d potenza al grido del Figliuolo con la voce della
smisurata sua carit;
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- sicch per la forza e potenza della divina essenza e dell'amore
che ha unito Dio con l'uomo, con questa virt fatto l'agnello un
leone; e stando in su la cattedra della Croce, ha fatto s fatto
grido sopra del figliuolo morto dell'umana generazione, che gli ha
tolta la morte, e data la vita.
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- Or da costui riceveremo la forza: perch l'amore che trarremo
dell'obietto del dolce Ges, ci far partecipare della potenza del
Padre. Ben vedete che cos, che n dimonio n creatura ci pu
costringere a un peccato mortale; perch ha fatto l'uomo libero e
potente sopra di s.
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- Nell'amore partecipiamo il lume e la forza dello Spirito Santo,
il quale un mezzo che lega l'anima col suo Creatore, e illumina
l'intelletto e il conoscimento, nel quale lume partecipa la
sapienza del Figliuolo di Dio.
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- O carissimo padre, scoppino e si divellano i cuori nostri a
vedere in che stato e dignit linfinita Bont ci ha posti, s per la
creazione dandoci limmagine sua, s per la ricomperazione e unione
che ha fatta la Natura Divina all'umana. Pi non poteva dare, che
dare se medesimo a coloro che per il peccato erano fatti nemici di
Dio.
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- Oh ineffabile consumato amore, bene sei innamorato della
fattura tua; perch non potendo tu, Dio, sostenere pena, e volendo
fare pace con l'uomo, e la colpa commessa si voleva pur vendicare,
non essendo sufficiente puro uomo a soddisfare alla grande ingiuria
che fatta era a te, Padre eterno;
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- tu ora coll'amore che hai a noi, hai trovato il modo, vestendo
il Verbo della carne nostra, sicch insieme t'ha reso l'onore, e ha
placata lira tua sostenendo la pena nella propria carne, cio della
massa d'Adamo, che commise la colpa. Or come dunque ti puoi tenere,
uomo, che tu non abbandoni te medesimo?
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- Tu vedi che egli ha giocato alle braccia in su la Croce, e si
lasciato vincere, avendo vinto. Perch la morte vinse la morte e la
morte vinse la vita, e la vita vinse e uccise e distrusse la morte:
fecero un torniello insieme e al tutto la morte fu sconfitta, e la
vita resuscit nell'uomo.
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- Or oltre dunque correte, e non si tenga pi il cuore vostro.
Arrendasi la citt dell'anima vostra: se non s'arrende per altro,
per fuoco si debba arrendere! Egli ha messo il fuoco da ogni parte:
non vi potete voltare n spiritualmente n temporalmente, che non
troviate fuoco d'amore.
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- Vi prego, dunque, e voglio che amiate Cristo in terra. E
pregatelo dell'avvenimento suo: e che tosto drizzi il gonfalone
della santissima Croce sopra gl'Infedeli. E non mirate, n voi n gli
altri, perch i Cristiani si levino e siano levati, come membri
putridi e ribelli al loro dolce capo; perch questo sar il modo a
placarli e farli tornare figliuoli.
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- Pregatelo, e fatelo pregare che tosto si faccia. Perdonate alla
mia ignoranza, che tanto presumo di favellare; mi scusi l'amore e
il desiderio che io ho della salute vostra e della rinnovazione ed
esaltazione della santa Chiesa, ch' tanto impallidita, che il
colore della carit pare che sia molto venuto meno.
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- Perch ognuno la ruba, e toglie il colore a lei, e lo pone a s,
cio, per amore proprio di s medesimo, dovendo solo attendere al
bene e alla esaltazione sua. Questo il segno dei superbi che, per
essere bene grandi e enfiati, non si curano che la Chiesa sia
distrutta, e il demonio divori l'anime.
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- Molto contrario il segno loro, che sono lupi rapaci, ai servi
di Dio, che sono agnelli e seguono il segno dell'Agnello. E cos
desidera l'anima mia di vedervi agnello. Non dico pi: ch se io
andasse alla volont, anco non mi ristarei.
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- Raccomandatemi strettamente in Cristo Ges al nostro Cristo in
terra, e confortatelo che non tema per veruna cosa che avvenga.
Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio.
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