C'E' Cedas nr.6 - Dicembre 2012

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Pubblicazione della Sezione Fotografia CEDAS Fiat DICEMBRE 2012 5 0 M M 1 : 1 . 4 C C E D A S M A G A Z I N E NUDO e crudo «Esagerate senza paura. Sappiate giudicare se avete esagerato» (Max Ferrero) NUDO E CRUDO

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Rivista fotografica del Gruppo Fotografi Cedas Torino.

Transcript of C'E' Cedas nr.6 - Dicembre 2012

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«Esagerate senza paura. Sappiate giudicare se avete esagerato» (Max Ferrero)

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C’E’ Cedas MAGAZINEnr.6 - Dicembre 2012

Pubblicazione non periodica della Sezione Fotografia del Cedas.Torino 2012.Pubblicazione condivisa in formato PDF (Portable Document Format) non stampata su carta.

La Sezione Fotografia del Cedas si pro-pone di favorire lo sviluppo tecnico e cre-ativo dei Soci fotoamatori, promuovendo iniziative idonee a raggiungere tali scopi. Impianti e attrezzature sono a disposizio-ne dei soci.Aderisce alla F.I.A.F.

Ritrovo: tutti i martedì sera dalle ore 20,45 alle ore 22,30 c/o Studio Fo-tografico Accademia Torinese della Fotografia - via XXIV Maggio 3/3 a Moncalieri (TO).

Consultare il sito internet per verificare variazioni di orario e/o chiusure program-mate.www.fiatcares.com/cedas

Direttivo della Sezione Fotografia:Delegato: Piola RobertoVice Delegato: Terrini Prino LuisellaConsigliere: Olivo Vincenzo

Ogni autore si assume qualsiasi responsabilità derivante dalle proprie immagini inviate a C’E’ Cedas Magazine per la pubblicazione manlevando la redazione da ogni respon-sabilità che dovesse derivare dall’utilizzo delle immagini stesse.Tutti i diritti relativi alle fotografie ed ai testi presenti in questa pubblicazione sono riservati ai rispettivi autori.

Per il contributo nel redarre questo nume-ro si ringraziano: Franca Gasparotto, Maria Grazia Bolinese, Andrea Morello

Responsabile: Renata Busettini

Redazione: Renata Busettini, Elisabetta Lucido, Carlo Ferrari, Aureliano Casale, Max Ferrero, Pierlorenzo Marletto, Gilberto Bot-tasso, Alessandro Rossi Sebastiano, Daniele Dell’Anna

Contatti:

[email protected]

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EDITORIALEUn Anno di Lucedi Carlo Ferrari 4

LE VOSTRE FOTO6 Nudo e Crudo

In questo numero:

UNA FOTO UN PENSIEROImpressioni Mattutine, 1984di Franca Gasparotto 16

18INTERVISTE

Intervista multipladi Elisabetta Lucido

REPORTAGELa nostra Londra 2012 di Renata Busettini

22

32PROGETTOFotografie di

famigliadi Pierlorenzo

Marletto

INTERVISTEAllora è possibileintervista a ErnestoOlivero di AlessandroRossi Sebastiano 34

36PHOTOPEDIAMan Ray

di Alessandro Rossi Sebastiano

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FOTOGRAFIA & INFORMATICA

Maledetto “rumore”di Max Ferrero

NOTIZIE &APPUNTAMENTI

4244

MOSTRE &EVENTI

50CONCORSI FOTOGRAFICI

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UN ANNO DI LUCE

EDITORIALE

di Carlo Ferrari

Amici lettori di C’è Cedas Magazine ben ritrovati!

Un altro anno in vostra compagnia sta sci-volando via, un anno che – come avevamo scritto in un precedente editoriale – è stato pregno di impegni importanti per noi tutti e per la fotografia in generale.

Rimandata al prossimo anno la nefasta previsione Maya, che come tutti ben san-no prevedeva la fine del mondo proprio in questi giorni, non vorremmo peccare di modestia nell’elencare i più importanti impegni che hanno caratterizzato questo 2012.

Nella prima parte dell’anno ci siamo particolarmente dedicati con zelo alla realizzazione di reportage per le attività svolte dal Sermig, impegnandoci a do-cumentare le varie attività che vengono svolte a favore di persone bisognose di attenzioni a livello umanitario, culturale e di integrazione sociale in Torino.

Abbiamo poi archiviato gli appuntamenti delle Paralimpiadi di Londra grazie alla partecipazione in prima linea (proprio nel-la City) di tre fotografi il cui nome è ben conosciuto da tutti : Renata Busettini, Max Ferrero e Pierlorenzo Marletto.

Abbiamo partecipato alla stesura della par-te fotografica del bel libro della scrittrice Silvana Ghigonetto dal titolo “Israele nelle Alpi”, realizzando anche una Mostra Foto-grafica a Paesana.

Di recente abbiamo portato con orgoglio questo lavoro anche a Paratissima, il presti-gioso appuntamento d’arte di Torino.

In ultima battuta, ma non per questo meno importante, possiamo anche noi dire che l’anno nuovo ci porterà un importante re-galo: “Habemus Papam..”E’ di questi giorni il rinnovo, a partire dal 2013, delle cariche di Delegato Cedas che hanno sancito l’elezione di Simone Richelmy quale delegato del nostro Gruppo Fotografico e di Valentina Roc-ca come sua vice, nonché i nuovi consi-glieri Mauro Faudarole, Andrea Morello e Giuliano Quaranta.

Vorrei ancora spendere qualche riga della vostra attenzione per ringraziare di tutto cuore, a nome di tutti, l’attuale Delegato nella persona di Roberto Piola che con il 31 dicembre termina il suo mandato.Roberto è una persona importante che ha molto lavorato per il Gruppo con passione, distinguendosi per modestia e correttezza: Grazie per tutto quanto hai fatto per noi!

Il 2013 si presenta già ricco di stimolanti progetti ed iniziative che saremmo molto lieti di condividere con voi anche attraver-so queste pagine.

Auguri di cuore a Voi tutti ed arrivederci al prossimo anno!

Buone foto a tutti!

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LE VOSTRE FOTO

NUDO e CRUDO

Gilberto Bottasso, Fuori Concorso

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Danilo Ghibaudo, 2° CLASSIFICATO

Maria Evora Biletta, 1° CLASSIFICATA

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Maximiliano Cascini, 3° classificato parimerito

Come è successo un po’ per tutta la sfida annuale, i nostri autori si sono un po’ troppo soffermati sul-la superficialità del tema. Anche “nudo e crudo” non si è salvato da que-sta forma di approccio mentale.

Con la vittoria di Maria Evora Biletta abbiamo voluto premiare una ca-pacità tecnica di elevata qualità, capace di trovare la giusta alchimia tra il caldo e il freddo dei toni, tra il gusto del cibo e la cattiveria umana nei confronti del mondo animale.

Complimenti a tutti i partecipanti, dal prossi-mo anno cambieremo il modello di partecipazio-ne sperando di stimolare maggiormente la creati-vità di ognuno di Voi.

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Pierlorenzo Marletto, Fuori concorso

Daniele Dell’Anna, Fuori concorso

Max Ferrero, Fuori concorso

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Carlo Ferrari, Fuori concorso

Franca Gasparotto, Fuori concorso

Max Ferrero, Fuori concorso

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Mauro Faudarole, Fuori Concorso

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Elisabetta Lucido, Fuori Concorso

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CLASSIFICA CONCORSOCon questo numero siamo arrivati alla conclusione del 1° Concorso C’è Magazine.A tutti i partecipanti vanno nuovamente i nostri com-plimenti e ringraziamenti per l’entusiasmo dimostrato e per i risultati che, spesso e volentieri, ci hanno favo-revolmente stupito.Ma bando alle ciance e squillino le trombe per l’an-nuncio dei vincitori:

1° classificato: grazie alla partecipazione a tutte e 4 le tappe del concorso e agli ottimi piazzamenti vince una stampante fo-tografica multifunzione Canon PIXMA MG4250: DANILO GHIBAUDO;

2° classificato: ad un soffio dalla prima posi-zione si classifica MAX CASCINI che vince un hard disk esterno WD Elements da 500 GB, au-toalimentato, USB 2.0 e 3.0;

3° classificata: avendo saltato il primo appunta-mento, non è riuscita a concorrere per la vittoria finale nonostante gli ottimi piazzamenti (foto vincente e copertina per il tema “Un giorno da cane”). GLORIA GHIBAUDO vince una copia del libro fotografico “L’occhio del fotografo” di Micheal Freeman;

Una menzione speciale anche a ENRICA DEREGIBUS, MARIA EVORA BILETTA, BRUNO FONTANA, MAR-CO GRASSITELLI e ROBERTO RICATTO che hanno sfiorato di pochissimo il podio.

La consegna dei premi avverrà durante la festa di fine anno organizzata dal Gruppo Fotografico l’11 dicem-bre alle ore 20.30 presso l’Istituto Agnelli di C.so Unio-ne Sovietica 312, sala cinema/teatro, in tale occasione ci piacerebbe complimentarci di persona con tutti i partecipanti del concorso.

Non rattristatevi troppo per la conclusione di questo concorso, perché “terminato uno … se ne fa subito un altro”.

NUOVO CONCORSOSiamo quindi lieti di presentarvi il nuovo concorso di C’è Magazine: “SCATTAunaSTORIA”.

Non è il classico evento con foto a tema (come quello che si è appena concluso), ma bensì si tratta di costrui-re un racconto con le vostre immagini (e brevissimi testi), che si andrà a sviluppare di volta in volta.

Partiamo da un’immagine che noi del Gruppo Foto-grafico ci siamo divertiti a scattare, l’ambientazione riporta ad una spy-story degli anni ’30 della vecchia Europa. Siamo in una stazione ferroviaria, dove aspet-tando il treno, succedono parecchie cose: una coppia

“in una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’arrivo (o della partenza) del treno …”

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di fidanzati si scambia forse l’ultimo bacio prima di separarsi (ma questa è solo una delle tante possibili ipotesi), una donna misteriosa con una grande valigia (cosa ci sarà dentro?) è in attesa di partire (o dell’arri-vo di qualcuno), un uomo molto elegante (un nobile?) denota una certa impazienza (sarà inseguito da qual-cuno?), una coppia forse di agenti segreti si scambia una valigetta contenente chissà quali documenti, un giovane innamorato è in attesa della sua bella (oppure sta tristemente salutandone la partenza).

Sicuramente gli spunti non mancano per proseguire una (o più) di queste storie, naturalmente sentitevi li-beri di ambientarle dove e quando volete (nulla vieta di fare dei salti temporali), la cosa importante è di sbiz-

zarrirvi con la fantasia e l’originalità.La foto che rappresenterà, a nostro giudizio, la miglio-re prosecuzione della storia costituirà il “fotogramma” successivo di questo nostro racconto, e sarà la base da cui partire per l’ulteriore tappa, fino ad arrivare a co-struire una storia completa con 5 o 6 immagini.

La sfida che vi proponiamo è sicuramente impegnativa, ma siamo sicuri che ci stupirete con la vostra fantasia, anche perché l’impegno sarà ripagato con il premio per i primi tre classificati (in base ai posizionamenti nelle singole tappe): uno stage gratuito di fotografia in studio con modella della durata di un giorno presso l’Accademia Torinese della Fotografia in via XXIV Mag-gio 3/3 a Moncalieri (TO), condotta dal fotografo pro-

fessionista Antonio Crisà.

Le vostre foto (Jpeg, 2500 px lato lungo e qualità 8) e il breve testo a corredo (massimo 30 parole) per la prima tappa del con-corso dovranno perve-nirci entro il 15 febbraio 2013 all’indirizzo [email protected] specificando nell’oggetto della mail “SCATTAuna-STORIA”

Coraggio, al lavoro e fa-teci vivere una bellissima storia!

In parallelo vi invitiamo a spedirci i vostri miglio-ri scatti (a tema libero): non si vince nulla ma i più belli costituiranno le immagini di copertina della nostra rivista, natu-ralmente con l’indicazio-ne dell’autore. Spediteci i file Jpeg (2500 px lato lungo e qualità 10) entro il 15 febbraio 2013 all’in-dirizzo [email protected] specificando nell’oggetto della mail “COPERTINA”. Unica avvertenza è che l’imma-gine deve essere obbli-gatoriamente di formato VERTICALE.

“in una vecchia stazione ferroviaria in attesa dell’arrivo (o della partenza) del treno …” (To be continued…)

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Non ho conosciuto Aldo ma, come forse tanti sanno, per comprendere ed apprezzare un

grande artista che sia un poeta, un pittore, un fotografo o altro basta ammirare le sue opere in silenzio e rispetto entrandoci dentro con anima e corpo per conoscerne il vero.Sfogliando il libro di Aldo questa foto mi ha colpito molto e mi sono venute in mente alcune cose di lui raccontatemi da suoi amici e conoscenti: in quell’istante ho percepito in quell’immagine un grande senso di libertà e di pace, forse quella libertà che lui aveva nell’esprimersi con le sue immagini e quella pace che disperatamente lui cercava.Se per un istante, per almeno 10 secondi vi fermate ad ammirare questa immagine e vi entrate dentro con profonda sensibilità è come se lo vedeste, come se lui fosse lì a girovagare in quella piazza senza paure, senza dolore ma solo con libertà e serenità, quelle semplici cose che forse in questa vita non è riuscito a trovare ma che in questa foto si percepiscono molto, in questo movimento rotatorio, così fluido e magico.Sicuramente Aldo rimarrà un esempio per tanti, per chi lo ha conosciuto come persona e per chi invece lo ricorderà attraverso le sue foto, perché chi non perde mai la voglia di fare neanche nei momenti più difficili, NON MUORE MAI!…ad Aldo un grazie per quello che ha lasciato

IMPRESSIONI MATTUTINE, 1984

UNA FOTO, UN PENSIERO

di Franca Gasparotto

Continua il nostro umile omaggio ad Aldo Manias, che grazie al suo entusiasmo,alla sua competenza

e soprattutto alla sua grande umanità ha lasciato un ricordo indelebile ed un esempio da seguire per tutti noi.

Manias, nato ad Aosta nel 1937, è scomparso a Tori-no il 24 luglio 2009. Delegato CEDAS per la sezione Fotografia dal 1999 al 2009, Delegato Regionale FIAF per il Piemonte dal 1992 al 2004, primo direttore della Galleria FIAF di Torino, membro del Centro Proposte FIAF, rimarrà fino all’ultimo un infaticabile organiz-zatore e promotore di eventi, mostre, rassegne e corsi di fotografia, contribuendo in maniera determinante all’ottenimento, da parte del CEDAS-FIAT, del titolo di Benemerito della Fotografia Italiana (BFI) nel 2001. Le sue immagini e le sue visioni spesso inquiete e sofferte, specchio di una lotta decennale contro la sua malattia, sono state apprezzate e premiate in numerosi concor-so italiani ed internazionali, tanto da meritargli l’ono-rificenza di Artista della Federazione Internazionale (AFIAP).

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INTERVISTA MULTIPLAdi Elisabetta Lucido

INTERVISTE

Un’intervista tutta bollicine a più voci. A proposito della differenza fra uomini e donne....

Se ci chiedono di indicare il nome di un fotografo che amiamo o che semplicemente conosciamo è fa-

cile pensare ad autori come Ansel Adams, Robert Doi-sneau, Henri Cartier-Bresson, tanto per dirne alcuni…In ogni caso è quasi certo che i primi nomi che ci ver-ranno in mente saranno maschili: eppure sono molte le donne fotogiornaliste o legate strettamente al mondo artistico, che hanno dato (e danno molto) alla fotogra-fia ma che, nonostante ciò, non godono, forse per fat-tori storici e culturali, di una fama equivalente a quella data ai grandi padri della fotografia.A livello amatoriale poi, le donne sembrano approc-ciarsi meno al mondo fotografico rispetto agli uomini, soprattutto se consideriamo la presenza di iscritte ai vari circoli fotografici.La proporzione migliora invece se osserviamo cosa succede nelle comunità virtuali. Ma tra donne e uomini c’è un modo diverso di vivere la fotografia? Per capirne di più ho intervistato alcuni fotografi/e ap-partenenti alla Sezione fotografica del Cedas e poi ho messo a confronto le loro risposte. Gli intervistati sono:

Renata Busettini: mila-nese di nascita ma ormai torinese a tutti gli effet-ti. Pur occupandosi di tutt’altro in campo pro-fessionale ha riscosso in campo fotografico nume-rosi successi.

Barbara Caricchi: umbra di nascita, anche lei to-rinese di adozione, è da sempre appassionata di arte ed esprime la propria creatività sia in fotogra-fia sia in arti figurative, sperimentando l’utilizzo e l’applicazione di mol-ti materiali. Amante dei

viaggi utilizza il mezzo fotografico per racconta-re le proprie avventure.

Aureliano Casale: fra i mille interessi ed i molti impegni trova sempre il tempo da dedicare alla passione per la fotografia.

Daniele Dell’Anna: new-entry nel Gruppo, ironico e creativo, sta scopren-do questo mondo che gli offre molte possibilità espressive.

Franca Gasparotto: biel-lese, ama i film in genere ma soprattutto i libri, che divora, e su cui annota appunti e pensieri vecchi e nuovi. Fotografa free-lance ha la passione per la fotografia di matrimoni e per i ritratti.

Simone Richelmy: ama la fotografia già da quando era bambino, una passio-ne trasmessagli dal pa-dre che gli ha insegnato i segreti dell’analogico e della stampa in bianco e nero con l’uso dell’in-granditore. L’avvento del digitale ha costituito per lui una nuova e avvin-cente sfida.

Ma vediamo ora cosa hanno risposto:

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Buono anche se in continua evoluzione.

(Simone)

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E’ una passione alla quale posso dedicare

pochissimo tempo libero ma che è così forte da riuscire a

crescere anno dopo anno nonostante tutto.

(Renata)

Prima domanda: cos’è per te la foto-

grafia?

“Emozione” in assoluto, poi ”ricordo”, intesa come nostalgia o

collezione di particolari che il tempo, grazie alla fotogra-

fia, ti restituisce. (Aureliano)

La fotografia è il mezzo per portare a

casa le emozioni delle avventure vissute e per esprimere la mia cre-

atività. (Barbara)

Per me fotografare è concretizzare un

mondo che c’è e non c’è allo stesso tempo.

(Daniele)

Una passione, un modo di esprimermi, un qualcosa per fissare dei

momenti da riguardare con attenzione. (Simone)

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2a domanda: che rapporto hai con la tecnica e la post-

produzione?

Idiosincrasia come tutte le cose che si co-

noscono poco, resta una meta da raggiungere.

(Aureliano)

Un buon rapporto con entrambe, senza estremismi: è l’ “occhio” che conta vera-

mente per catturare l’emozione di un attimo!. La tecnica curata

mi permette di non dover passare troppo tempo davanti al PC in

fase di post-produzione. (Barbara)

Dicono che ho un buon occhio e parecchia

fortuna. Ma quando sbaglio una foto per colpa della scarsa conoscenza della tecnica chie-do aiuto a chi è bravo con la post per riuscire a salvare lo

scatto. (Renata)

La post produzio-ne mi piace molto

e mi appassiona ogni volta scoprire cose

nuove.(Franca)

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Sono alle prime armi e quindi carente di tecnica,

però cerco di colmare le mie lacune con idee (spero) origi-nali e post-produzione. Ma si

può e si deve migliorare!(Daniele)

La fotografia per me è vedere il mondo con una prospettiva diversa dal comune.

(Franca)

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3a domanda: quali sono i tuoi soggetti prefe-

riti?

Paesaggi, edifici,eventi e

animali non fanno per me! Ho una passione per la foto di moda.

(Daniele)

Il genere umano. (Renata)

I particolari da evidenziare. (Aureliano)

Di sicuro la gente, le architetture e i det-

tagli... comunque metto sempre il naso dapper-

tutto. (Barbara)

Amo molto foto-grafare le persone,

soprattutto facendogli interpretare dei perso-naggi oppure in ritratti

ambientati.(Franca)

Le persone, i ritratti.

(Simone)

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4a domanda: fra i/le fotografi/e

più noti quali apprez-zi maggiormente?

Spazio da Avedon a Cartier Bresson, da

Salgado, a Erwitt.

(Renata)

Ansel Adams per le emozioni del bianco e nero, Link O. Winston per il mio

amore per i treni, vecchi pae-

saggi e vecchie locomotive. (Aureliano)

Ne amo tantissi-mi, e ciascuno per motivi

diversi ... così al volo potrei dire Henry Cartier- Bresson che coglie

magistralmente l’attimo, Elliott Erwitt per lo spirito ironico e divertente, Richard Ave-don per la luce e i ritratti “puliti” , Robert

Mapplethorpe che per primo ha celebrato le fisicità maschili e femminili nella perfezione delle sculture classiche, David LaChapelle per il geniale stile surreale, Erwin Olaf per

la sensualità e l’umorismo, considerato vero genio della moderna fotografia di ritratto, Vanessa Beecroft con le sue

performances che coinvolgono tante modelle ...

(Barbara)

Ho più fotografi preferiti,dipende da cosa ho “bisogno” in

quel momento. Newton, Rankin, Pierre & Gilles ,

Testino,Barbieri , Richardson solo per nominarne alcuni.

(Daniele)

I miei fotografi preferiti sono Richard

Erwit, perché ha fatto conoscere nella fotografia una prospettiva

molto interessante e poi mi piace molto Gabriele Rigon, fotografo di moda, perché è uno di quei pochi fotografi che riesce a fare scatti di nudo, anche molto spinti, senza

nessuna volgarità.

(Franca)

Sono un po’ ignorante in mate-

ria, ma sto cercando di rimediare. Comunque mi piacciono soprattut-

to i ritrattisti.

(Simone)

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Non so voi cosa ne pensiate ma, dalle loro risposte non emerge nulla a mio avviso che denoti espressa-mente qualcosa di tipicamente femminile o maschile: si evincono, sicuramente, grande passione e amore per la fotografia.Ovviamente questo non è un campione significativo, ma si tratta di un gioco a cui i nostri amici hanno sim-paticamente partecipato.Sono sicuramente diversi i “prodotti”, perché ognuno di loro ha una propria personalità e una propria sen-sibilità.Resta comunque un dato di fatto: l’era digitale, dal punto di vista fotografico, ha facilitato l’avvicinamen-to delle donne a questa forma espressiva che richiede - oltre che passione - anche tempo. Con macchine fo-tografiche più piccole e leggere si ottengono già buoni risultati, e le comunità virtuali ci consentono il con-fronto con altri appassionati permettendo di concilia-re la passione fotografica con il tempo da dedicare a famiglia, figli, mariti ecc.. Che dire ancora, forse ci vorrebbe un ulteriore sforzo sull’ attrezzatura….: ci sono ancora troppe reflex pe-santi e poco adatte a mani di donna, e che dire sull’ab-bigliamento e gli accessori? Un esempio banale ma significativo: se voglio uscire a far foto sono costretta a portare con me lo zaino fotografico e la mia borsa. Ci vuole tanto a confezionare borse da donna, imbottite, con lo spazio per una reflex e un paio di obiettivi? k

5a domanda: qual’è la foto che hai scattato che ti

rappresenta maggior-mente?

Difficile trova-re un’immagine che ci

rappresenti tra le migliaia di foto che si scattano. Ce ne sono

molte alle quali sono affezionata, ma ce n’è una che ho scattato quest’estate che probabilmente non è la più bella

ma che mi ha colpito per la forza delle parole sulla pelle dell’atleta raffigu-

rata (i tatuaggi sono un’altra mia

passione).

(Renata)

La foto di un cavallo ripreso

solamente per la metà del muso per l’emozione che

provo nel vedere la sua anima attraverso il suo sguardo.

(Aureliano)

Risposta molto difficile...non amo

chiudermi entro confini o stereotipi. Comunque il

“sorriso” è la chiave di tutte le serrature ... e amo il colore e l’allegria.... il sorriso di una

donna in Rajasthan.

(Barbara)

Sono molto critico con quello che

realizzo e spesso non sono soddisfatto. In questo periodo penso che “Diana in the Blue”

sia l’ottima sintesi tra il mio amore per i colori , la ricerca degli oggetti di scena e l’o-

maggio al vintage.

(Daniele)

La foto che mi rappresenta e che amo

molto è uno scatto di circa 8 anni fa nella Basilica di Reims

dove si trova la tomba di Giovanna D’Arco. E’ stata scattata in un momento che c’era una luce magnifica e poi in quel posto un po’ magico dove anche se c’è tanta gente il silenzio è tanto. Quel momento mi è proprio rimasto

nel cuore. (Franca)

Non ce n’è una in particolare

ma i ritratti alle per-sone sono quelli che

prediligo .

(Simone)

foto Daniele Dell’Anna - “Diana in Blue”

foto Aureliano Casale foto Barbara Caricchi - “Flight (2010)” foto Franca Gasparotto

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REPORTAGE

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LA NOSTRA LONDRA 2012 Testo : Renata Busettini

Foto Renata Busettini, Max Ferrero, Pierlorenzo Marletto

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Ho cominciato a pensare alle Paralimpiadi lo scor-so maggio. Dopo aver passato una mattinata pio-

vosa ai campionati paralimpici di atletica, sono tornata a casa con la voglia di poter seguire alcuni degli atleti visti a Torino anche a Londra, ma non come spettatri-ce, io volevo seguirli da fotografa. Ma come fare?….. beh internet in questo aiuta. Dopo un po’ di ricerche, ho trovato l’indirizzo del Comitato Paralimpico Italia-no e ho scritto una mail per sapere, se era possibile, qual’era la procedura per poter avere l’accredito. La risposta è stata quasi immediata e con mia grande feli-cità positiva. Cambiati i programmi delle ferie, preno-tati i voli, trovato un bed & breakfast. Tutto fatto non rimaneva che attendere gli accrediti da Londra. Non avendo esperienza e non essendo attrezzata per fare foto di sport, la mia idea iniziale era di raccontare delle storie. In questo sono piuttosto brava, mi sono detta. Riuscirò a farlo anche a Londra. Così, sempre grazie ad internet, ho cominciato a prendere contatto con i vari atleti italiani. Per stringere un pochino il raggio d’azione avevo pensato di concentrarmi sulle donne. Sono partita carica di contatti telefonici e di emozione. Arrivata a Londra, mi sono resa conto che raccontare 2, 3, 4, 5 storie sarebbe stato riduttivo. Più leggevo e mi informavo, più mi rendevo conto che tutti gli atleti avevano storie straordinarie alle spalle. C’erano reduci di guerra, giovani che convivono con malattie dalla nascita, altri che per sopravvivere alla malattia hanno dovuto rinunciare a parti del corpo, sopravissuti ad in-cidenti di ogni tipo, sopravissuti ad attentati terroristici. Cosa raccontare, come fare in pochi giorni. Intanto le Paralimpiadi stavano per cominciare. Partecipo alla conferenza stampa per i fotografi duran-te la quale ci spiegano cosa fare, dove si può stare e dove no. Tutti i fotografi devono indossare sempre un gilet con un bel numero che li identifica. Ci spiegano che i fotografi con i gilet blu sono i soli che hanno accesso illimitato. Sono quelli che appartengono alle grandi agenzie fotografiche (ovviamente il nostro non è blu!). Pi

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Pierlorenzo Marletto

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(segue...)

Il colore del gilet era comunque il problema minore per me. Non avevo l’attrezzatura adatta, non avevo esperien-za e neppure le capacità fisiche per poter fare la fotografa di sport. Mi sono sentita fuori luogo. Questa sensazione di disagio è svanita nel momento in cui sono entrata nello stadio olimpico. Le parole non possono descrivere la sensazione di stare per vivere un’esperienza unica ed indimenticabile da protagonista e non solo da spettatrice. E così ho cominciato a scattare cercando di catturare sguardi, emozioni ma anche scatti, tuffi, corse, scontri. Le giornate erano interminabili ma la voglia di co-noscere, imparare e vivere ogni competizione, ogni sport era talmente grande che la fatica passava in secondo pia-no. Girando per i vari impianti e per il villaggio olimpico la sensazione più bella era proprio quella della completa assenza di diversità. Non c’erano più colori diversi di pel-le, alti, bassi, zoppi, mutilati, immobilizzati, vedenti, non vedenti, c’erano solo atleti giovani e non più giovani pieni di passione, voglia di vivere, di partecipare e di vincere.

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Renata Busettini

Renata Busettini

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C’è stato un momento in cui mi è dispiaciuto non essere una professionista. La maggior parte dei pro-fessionisti sarebbe rimasta fino alla fine, mentre la mia avventura paralimpica è terminata il 5 settem-bre. Non sono mai stata una patita di sport ma al ritorno la TV è stata sintonizzata per giorni su RAI UNO SPORT. Era un modo per ritrovare i volti e le emozioni che hanno reso speciale questa mia estate. Tornata in Italia ho sentito dire che le Paralimpiadi mettono tristezza e che dovrebbero essere abolite. Mi sembra veramente un’idiozia. Nessuno di noi sa che cosa ci riserva la vita il minuto successivo a quello

Max Ferrero

Pierlorenzo Marletto Pierlorenzo Marlettoche stiamo vivendo. Guardare questi atleti non do-vrebbe creare depressione ma creare consapevolez-za, stimoli e nuova forza. Per molti di questi atleti le gare più difficili sono quel-le che devono affrontare al ritorno a casa, quando incrociano gli occhi della gente, quando vogliono andare al cinema o in un museo, prendere un mezzo pubblico e quando lottano per il loro diritto di avere una vita indipendente.Le luci sull’Olympic Stadium si sono spente il 9 set-tembre dopo l’oro di Oscar Pistorius. Grande!!Che peccato non aver potute essere li!

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Renata Busettini Renata Busettini

Pierlorenzo Marletto

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PROGETTO

FOTOGRAFIE DI FAMIGLIAdi Pierlorenzo Marletto

Negli anni ’50 al M.O.M.A. di New York si inaugurò una esposizione che è universalmente considerata

una pietra miliare della storia della fotografia. Il titolo di questo evento era (o meglio è, visto che attualmente è una esposizione permanente in un museo luxembur-ghese) “The Family of Man”. Questa mostra curata da Edward Steichen, raccoglieva 508 opere di 273 foto-grafi, fra cui alcuni dei migliori dell’epoca, oggi veri e propri mostri sacri: Dorothea Lange, Henri Cartier-Bresson, Robert Capa, Robert Doisneau, Lou Bernstain, Eugene W. Smith, solo per citarne alcuni. Molte sono

le immagini divenute icone dei nostri tempi, ad esem-pio, la madre disperata simbolo della grande depressione americana (Migrant Mother – 1936 – di Dorothea Lange) oppure la coppia di fanciulli che cammina nel bosco dietro casa (The Walk to paradise garden – 1946 – di Eugene W. Smith). Le foto esposte rappresentavano un lavoro pluri-decen-nale svolto in varie parti del mondo, e sviluppavano i due temi cardine dell’essere “famiglia”: l’amore (verso i propri figli, il proprio compagno, la propria comuni-tà) e la sofferenza (separazione, malattia, privazione, morte).

Lo scopo di questa esposizione, ci appare abbastanza evidente. In quegli anni il mondo stava faticosamente uscendo da uno dei periodi più oscuri dell’umanità. La prima guerra mondiale, seguita dagli anni della depres-sione sfociati nella tragedia del secondo conflitto, con

la follia e le barbarie dei genocidi di massa, la cultura dell’odio e dell’annientamento fra popoli, concluso-si con l’orrore atomico, aveva lasciato nell’animo di tutti profonde ferite difficili da rimarginare. Ecco allora dimostrare che, per gli aspetti fondamentali della vita (e cosa c’è di più fondamentale della famiglia), siamo tutti uguali, indipendentemente dalla provenienza e dalla classe sociale (nelle fotografie esposte fianco a fianco si potevano vedere, ad esempio, sia ricche fa-miglie americane, sia famiglie di un remoto villaggio africano) aveva un profondo significato terapeutico e catartico.

Ma tutto questo potrebbe ancora avere un significato ai giorni nostri? Forse si.Sicuramente la situazione attuale è molto diversa da quella di 60 anni fa, fortunatamente la mia generazio-ne, e quelle successive, non ha conosciuto, almeno in

Italia, gli orrori della guerra. Anche la crisi odierna è ben poca cosa rispetto a quella della Grande Depres-sione Americana degli anni ’30. Però, basta ampliare l’analisi per accorgersi che le speranze di un mondo migliore e più giusto, nate con la conclusione della Guerra Fredda, con la caduta del muro di Berlino e con la fine del regime Comunista nei paesi del Patto di Varsavia, si sono infrante contro una dura realtà. Sono sempre più i conflitti per il possesso e il controllo delle risorse energetiche del pianeta, spesso mascherati con pretesti di lotta al terrorismo, ma in realtà forme mo-derne di colonialismo. I regimi totalitari, più o meno sanguinari, dettano le loro regole ancora in molte parti del mondo. Ma anche analizzando esclusivamente la situazione nazionale ci accorgiamo che la crisi econo-

Un’anno passato a documentare fotograficamente la vita quotidiana della grande famiglia del SERMIG di Torino.

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mica, e il conseguente aumento della disoccupazione e della povertà, ha ampliato le divergenze e gli attriti sociali, quasi che le tensioni fra i poveri e i più po-veri (o meglio fra i nuovi poveri e i poveri di sempre) facciano comodo a distrarre l’attenzione dei più dai veri responsabili di questa crisi, quelli che, oltretutto, ne stanno approfittando per diventar ancora più ricchi. E’ quindi evidente che problematiche, forse latenti ma mai veramente superate, come l’intolleranza razziale e il rifiuto del diverso, stiano sempre più emergendo nella nostra società.Naturalmente non è immaginabile che la soluzione a tali situazioni possa arrivare da una semplice mo-stra fotografica: lo scopo di “The Family of Man” non era quello di indicare una via d’uscita, ma di mostra-re un aspetto per niente banale della nostra vita, ma comunque spesso trascurato e magari dimenticato colpevolmente dall’informazione “ufficiale”, in modo da rendere gli spettatori liberi di trarre le proprie per-sonali conclusioni.Ma forse è questo il senso del vero fotogiornalismo: una foto, non artefatta, che fa riflettere su un pezzo e un istante della realtà che ci circonda, che, altrimenti, passerebbe inosservato.

E’ quindi con lo spirito dei grandi fotogiornalisti del passato che il Gruppo Fotografico Cedas si è accinto ad un compito assai impegnativo: realizzare un racconto fotografico lungo un anno della grande famiglia del SERMIG e dell’Arsenale delle Pace di Torino. Intendiamoci bene, solo con lo spirito, per noi comuni mortali, la capacità e la bravura di tali feno-meni, rimangono un punto di riferimento pressoché irraggiungibile.Dunque, senza voler fare il ben che minimo paragone (qualunque esso fosse non potrebbe che essere per noi

frustrante), quella grande esposizione del passato può indicarci una delle possibili chiavi di lettura di que-sto nostro impegno: mostrare squarci di vita di questa “famiglia”, documentando il lavoro di tanti volontari, l’umanità degli ospiti della struttura, la caparbietà dei giovani a costruire, nonostante tutto, un mondo mi-gliore. Come detto, tutto ciò non risolverà i problemi, ma forse, ed è questa la nostra speranza, farà soffer-mare un attimo a ragionare, fosse anche una sola delle tante persone che sfilano velocemente e distrattamente davanti alle porte di questo piccolo, ma Grande, ango-lo di Torino.

Di seguito l’intervista che Ernesto Olivero, il gran papà del Sermig, ci ha rilasciato all’inizio della nostra av-ventura.

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Fin dall’inizio abbiamo messo il cento per cento del nostro impegno ma accettando anche una sproporzio-ne di obiettivi e di forze. Sentiamo che quello che ci manca per raggiungere gli obiettivi prefissati lo mette Dio, è la sua parte. Non è un modo di dire. E’ la nostra quotidianità fatta di responsabilità personale nel met-tersi in gioco e di fede senza se e senza ma in Dio. Poi ci aiutano migliaia e migliaia di persone. Dico sempre che se questo mondo della buona volontà smettesse di dare la sua parte, noi chiuderemmo in tre giorni. E anche questo ci responsabilizza, insegnandoci a valo-rizzare ogni cosa ed educandoci a non sprecare.

Nei momenti di sconforto vedo una grande forza di volontà: cosa la muove?Un alpinista che voglia scalare l’Everest sa di doversi preparare con determinazione, lasciando da parte la presunzione di essere capace; è lo scopo della sua vita e si mette in gioco senza riserve, altrimenti meglio per lui che non parta. Certo, la forza di volontà sostiene ma solo perché lo scopo che si è dato è chiaro ed è forte. Per me è così, la volontà mi sostiene, ma mi so-stiene molto di più l’ideale che sento, l’obiettivo che il Signore mi ha affidato.

... e i tanti ostacoli?

Per dare inizio al “Progetto Sermig” il gruppo fotografico CEDAS ha avuto il piacere ed il privilegio di passare una mattinata insieme ad Ernesto Olivero, fon-

datore di questa grande famiglia, come l’ha più volte definita lui. E’ curioso come un incontro creato con l’intenzione di porre delle domande sia partito con una do-manda per noi: cos’è per voi il Sermig?Una sorta di brain storming iniziale che ha trovato conferme a tutto quello che ci aspettavamo e che, se dovessimo rifarlo adesso, aggiungerebbe cose interessanti e nuove.

Ernesto, qual è stata la scintilla che ha fatto scattare tutto questo?Tutto questo può averlo pensato solo Dio: Lui sceglie chi è disponibile. Io ero un ra-gazzo non particolarmente dotato, andavo male a scuola ma avevo la convinzione di poter essere buono ed ero determinato nel voler aiutare i più deboli.

Un sogno, prima o poi, implode... perché qui no?Il rischio c’è e non bisogna mai sottovalutarlo, ma bisogna darsi un metodo. Quan-do mi sono accorto di avere un seguito di giovani e che il Sermig poteva crescere e durare nel tempo, ho capito che dovevo scegliere chi volevo essere. E’ lì che mi sono dato un metodo: anzitutto cambiare il mio carattere (da ragazzo mi chiamava-no “vesuvio” per come ero irruento), poi decidere che non sarei mai salito sul carro di nessun potente per vantaggi personali, massima trasparenza su tutto, circondarmi di consiglieri saggi e disinteressati. Lo raccomando continuamente anche ai miei amici, perché bisogna prepararci e formarci continuamente.

Torino, il Brasile, la Giordania, aiutate gente in tutto il mondo: come riuscite a portare avanti tutto questo?Siamo cresciuti armoniosamente. All’inizio avevamo un solo obiettivo: la fame nel mondo. Non avrei mai immaginato quello che poi è avvenuto negli anni e non ho mai avuto manie di allargarmi. Però sono disponibile, penso, prego, poi decidiamo.

ALLORA E’ POSSIBILE!Intervista ad Ernesto Olivero di Alessandro Rossi Sebastiano

Li considero un’opportunità per crescere, per cambiare, per migliorare. In fondo sono un aiuto per non insuperbirci, per non sentirsi arrivati. Certo, pensare che die-tro agli ostacoli ci sono persone e che a volte ti vogliono proprio mettere i bastoni tra le ruote, questo mi ha fatto e mi fa soffrire. Lo accetto con fatica, ma cerco di non coltivare rancore dentro di me, di perdonare subito. Salvo sempre la buona fede e sono sempre convinto che ci si possa incontrare, che si possa ritrovare la pace.

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Foto di Andrea Bisacchi

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Ernesto Olivero è il riflesso del Sermig, come si fa a mantenere la propria immagine così?Per me il problema è restare una persona autentica, che sembra ciò che è e non diventare un’immagine, salvando le apparenze. Maria Teresa di Calcutta mi diceva: “Ognuno ragiona in base al marciume che ha dentro”. E per me è vitale smascherare continuamen-te l’eventuale “marciume” che possa esserci dentro di me, per comunicare il bene.

Cosa vorresti portare sempre dietro?Vorrei portarmi sempre dietro lo stupore e la gratitudi-ne. Nella mia vita ho fatto molte cose, tutte diverse ma tutte con il medesimo desiderio di aiutare i giovani, i poveri. Ho una bella famiglia, sono padre e nonno, il Signore mi ha fatto il dono del Sermig, della Fraterni-tà, ma ho sempre una parte di cuore vuota, pronta ad essere riempita.

Dato che parti dai più umili ed arrivi ai potenti, come vedi questo periodo?Vivendo a contatto con la gente, mi commuovo per la difficoltà in cui tanti si trovano a vivere in questo tem-po. Ma da anni - ben prima della crisi - vado dicendo che in Italia avevamo un tenore di vita troppo alto ri-spetto alle possibilità. Ora, se l’Italia vuole risolvere la crisi seriamente, bisogna che tutti abbassiamo drastica-mente il nostro stile di vita e lo devono fare anche i ric-

chi. E tutti dobbiamo rientrare in un’etica e ritrovare la passione per il bene comune.

Tu tieni molto ai giovani: quali sono le differenze tra i giovani di oggi e i giovani di una volta?I giovani di oggi sono cresciuti in un benessere eccessivo ma sono anche cresciuti soli, senza affetto, senza certezze. Anche noi adulti siamo stati accecati dal benesse-re, dall’avere tutto e subito, dal possedere e abbiamo abbandonato l’essere, l’amare. Bisogna invertire la rotta, subito, per recuperare noi stessi e i giovani.

Hai già trovato qualcuno che possa sostituirti? Hai paura di non trovare nessuno?Questo è il dramma interiore di tutti quelli che, come me, si trovano ad iniziare un’opera nuova. So che la mia sarà un’eredità pesante per chiunque sarà chiamato a sostituirmi, ma la mia speranza è che il mio successore sia migliore di me.

Cosa ti aspetti da noi, cosa vorresti venisse fuori dal nostro lavoro?Sono contento che vogliate raccontare la nostra storia e non ho dubbi che lo farete con serietà, con profes-sionalità, con passione. D’altra parte noi siamo quello che sembriamo e alla fine vorrei che dal vostro lavoro venisse fuori proprio questo. Se dei vostri lavori faremo una mostra la intitolerei: “Allora é possibile!”.

La sensazione condivisa da tutti è quella di aver passa-to del tempo con un personaggio “fuori dal comune”, con l’esperienza di chi ha visto molte cose e la voglia di fare di un ragazzino, ma con uno sguardo sempre umile. k

Foto di Max Ferrero

Foto di Andrea Bisacchi

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PHOTOPEDIA

MAN RAYdi Alessandro Rossi SebastianoLa vita e le opere dei grandi del passato, raccontando un poco di noi stessi.

“Di sicuro, ci sarà sempre chi guarderà solo la tecnica e si chiederà ‘come’, mentre altri di natura più curiosa si chiederanno ‘perché’”Man Ray – Elogio della sperimentazione

Se dovessi descrivere cosa penso ogni volta che prendo in mano la macchina fotografica, questa

frase sarebbe perfetta.

Ma chi è Man Ray? Nato nel 1890 a Filadelfia, è stato un personaggio eccezionale, è stato prima di tutto un pittore, poi fotografo, cineasta, artigiano, disegnatore, arredatore… Ha sfruttato ogni mezzo per la realizza-zione della sua opera. Man Ray utilizzava la macchina fotografica come un pennello ausiliario, staccandosi dalla concezione di fotografia che tutti abbiamo in mente. Partendo come pittore, fu il primo fotografo surrealista e, insieme a Jean Arp, Max Ernst, André Masson, Joan Miró e Pablo Picasso, fu rappresentato nella prima esposizione sur-realista alla galleria Pierre a Parigi nel 1925.

Nelle fotografie di questo genio i soggetti diventano narrazione di un qualcosa che va oltre l’immagine.In contrapposizione a tutta la sua opera astratta, Man Ray si scopre ritrattista. Fotografa scrittori (ad esempio

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

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Ernest Hemingway) e persone a lui vicine, come la sua amante Kiki. La maggior parte dei modelli sono ripresi ad una certa distanza dall’obiettivo e poi successiva-mente ingranditi. Le donne sono viste in “frammento”, in modo da esaltare la bellezza priva di artifici. Degni di nota sono i suoi autoritratti, in cui si rappresenta in mezzo alle sue opere, presentandosi come artista e come oggetto allo stesso tempo.

Inventò nuove tecniche fotografiche, come la rayogra-fia e la solarizzazione. Posso tranquillamente afferma-re che Man Ray sapeva dipingere con la luce.

Spesso gli è stato chiesto se la fotografia fosse arte ma lui ha sempre preferito rispondere che l’ ”arte”, appe-santita com’è da tutte le aspettative, “non è fotografia”.

Man Ray disprezzava il “come”, in qualsiasi sua forma, anche la fotografia stessa; ma il disprezzo per il mez-zo, secondo lui, serviva a rendere immortale l’idea, a renderla pura.

In un certo senso queste considerazioni possono adat-tarsi alla nostra epoca, nella quale la fotografia è ri-

dotta a “mezzo”, svuota-to dei suoi più profondi significati e banalizzato oltre ogni limite, in cui chiunque possiede uno smartphone si definisca fotografo, in cui le nuo-ve “app” lasciano ben poco da fare a chi le uti-lizza rendendo “bella” una qualsiasi fotografia mediocre. Sfocatura, par-ticolare a colori in una foto in bianco e nero, vi-gnettatura, texture, sono tutti artifici che possono essere creati con un sem-plice “tap”. Dov’è finita la fotografia?È vero, le nuove tecnolo-gie hanno reso il mondo

della fotografia disponibile ad un pubblico vastissimo di appassionati ma… Quante persone imbracciano una reflex senza nemmeno sapere cosa vuol dire ISO?Chi fa davvero fotografia è avvantaggiato dai nuovi mezzi che può avere a disposizione, tuttavia è costan-temente messo in ombra da tutto il resto del mondo.Facebook, Instagram, Twitter… Tutti social network che potrebbero fare da trampolino di lancio per un fo-tografo che vuole mettersi in mostra; la realtà è che il fotografo viene soffocato dal mondo, dalle “mode”.

Forse ai giorni nostri bisognerebbe rivoltare la frase di Man Ray, bisognerebbe dire che la fotografia, appe-santita com’è dalla sua diffusione, rischia di non essere più chiamata arte. k

Note biografiche tratte dal libro “Man Ray”, contrasto DUE, Milano

(FotoNote, 4)

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

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FOTOGRAFIA & INFORMATICA

Qualcuno paragona il rumore digitale alla vecchia grana di analogica memoria. Se poniamo atten-

zione all’etimologia delle due parole, possiamo osser-vare come non vi siano attinenze.Nelle pellicole fotografiche il rumore era dato dalla di-mensione degli alogenuri d’argento: maggiore era la dimensione e maggiore era la sensibilità che essi ave-vano nei confronti dell’energia luminosa. Usare pelli-cole ad alta sensibilità (ISO 400 o superiori) permette-va di scattare in condizioni di luminosità critica.Per contro si ottenevano risultati con grana evidente, perdita di croma (colori più morbidi e fiacchi) con con-trasto attutito.La grana non era data solamente dalla sensibilità ma anche dalla metodologia di sviluppo e dal tipo di pel-licola. Scegliendo i tipi appropriati di bagni, nella fase di sviluppo del negativo, era possibile incrementare o ridurre l’impatto della grana, si poteva anche decidere se averne un tipo più “secco” per abbellire l’impatto visivo tendendo ad utilizzarlo come forma artistica di stampo “puntinistico” (http://it.wikipedia.org/wiki/Pun-tinismo).Oltre a ciò era sempre possibile tirare la pellicola cioè esporla per una sensibilità più alta di quella nomina-le e svilupparla di conseguenza. La scelta della pelli-cola era fondamentale per ottenere un preciso effetto grana. Quando si ricercava un esito pittorico a basso contrasto e ad alto tasso di granulosità, la scelta cadeva sempre su di una in particolare: era la Recording 2475 della Kodak che con 1000 ISO (allora ASA) nominali ma “tirabile” fino a 6400 forniva dei risultati sorpren-denti e creativi.Ovviamente non sono un nostalgico e basta, l’alta sen-

sibilità era possibile solo con il bianco e nero, il colore era improponibile oltre gli 800 ISO, i toni s’incupivano tendendo al bianco e nero. Non vi era altra soluzio-ne che l’utilizzo del flash o la rinuncia a priori dello scatto.

Adesso abbiamo il digitale, ora possiamo cambiare la sensibilità del nostro sensore ogni volta che si desidera. La perdita di contrasto e di croma è stata drasticamente ridotta, possiamo permetterci di spremere il nostro sen-sore fin quasi ai limiti consentiti dai costruttori ma… occhio. Anche se il risultato finale può apparire iden-tico, ricordiamoci che non si tratta più di grana, difatti si chiama rumore e la sua analogia più prossima non è nell’ambito della fotografia ma della musica.Quando in un amplificatore sonoro si alza il poten-ziometro del volume, allo stesso modo sono innalzati sia il suono originale sia il disturbo di fondo denomi-nato, appunto, rumore. La stessa cosa succede anche nei nostri sensori. Gli ISO effettivi delle nostre mac-chine sono dati dal valore più basso programmabile

Esempio di foto con rumore di luminanza, di crominanza e banding laterale. Canon 5d MK II a 25.600 ISO e voluta sottoesposi-zione corretta in post con il comando Curve.

MALEDETTO “RUMORE”di Max Ferrero

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Immagine scattata a 3200 ISO – Canon 5d MK II – In piena notte si è sfruttata la luce riflessa dalla luna e dalla neve. Le cromie e i contra-sti sono ottimi, la presenza di rumore si nota con un in-grandimento ma la scelta di mantenere i toni in low-key rende il tutto molto accettabile.

(attenzione non le aree estendibili con apposito menù). Tutte le altre si ottengono con una sovralimentazione elettrica del sensore. Tale sovralimentazione genera un surriscaldamento con conseguenti interferenze tra i vari pixel.

TipologieIl rumore si presenta essenzialmente in due forme de-nominate di Luminanza e di Crominanza. Il rumore da luminanza si riferisce a un errore d’interpretazione della fluttuazione luminosa che i pixel rappresentano con una serie di macchie più o meno luminose. L’effetto è il più simile a quello gene- rato dalle vecchie pellicole analogiche, ma più ripeti-tivo e meno artistico. Il rumore di crominanza è dato da un’errata interpre-tazione dei colori della scena originale con conseg-

uente presenza di macchie monocromatiche che si presentano sotto forma dei tre colori primari: rosso, verde e blu. Questa tipologia di rumore è ben più grave della precedente perché più visibile e anomala.Queste due tipologie di rumori creano dei pattern, cioè dei motivi grafici continui che permeano tutta l’immagine. Come se non bastasse, un terzo fastidio-sissimo effetto, denominato banding, può generarsi dall’insieme dei due precedenti formando delle bande laterali molto simili al vecchio “noise” dei televisori non collegati al digitale terrestre.

CauseLe cause del rumore le abbiamo appena accennate, dipendono essenzialmente dal calore generato dal sensore. Ma quali possono essere i vari fattori che de-terminano l’aumento termico?1. Tipologia del sensore. I sensori CCD surriscalda-no maggiormente rispetto ai più performanti CMOS, pertanto la generazione di rumore è più elevata. Con questi sensori è marcato il rumore da crominanza. Si

trovano ancora nelle macchine di fascia amatoriale per merito del più basso costo di produzione. 2. Ovviamente la sensibilità impostata sulla mac-china è uno dei fattori predominanti per la creazione dell’effetto.3. A parità di dimensione e a parità di tecnologia più pixel ci sono in un sensore e maggiore sarà la presenza del rumore. Evitiamo quindi la corsa ai megapixel che, oltre un dato quantitativo, apportano più disagi che benefici.4. Il rumore, in un’immagine digitale, si presenta con maggiore intensità nelle ombre rispetto alle luci. Si ha un aumento esponenziale dell’effetto quando si cerca di recuperare delle foto sottoesposte.5. Tempi molto lunghi d’esposizione creano maggior rumore, questo avviene perché il sensore rimane ali-mentato per tutto il tempo dell’esposizione surriscal-

dandosi.6. Il primo file di ogni sequenza veloce di scatto genera meno rumore rispetto a quelli successivi. Se si scattano 100 immagini a breve distanza tra loro, a parità di tutti i parametri, l’ultima foto avrà più rumore delle altre a causa dello stress termico.7. La temperatura ambiente e quella della macchina stessa possono generare più o meno rumore. In inver-no mentre si scatta in esterno, il rumore creato sarà inferiore agli stessi scatti effettuati a temperature medie più alte.8. Usare il live-view surriscalda sensore e macchina. Evitare di utilizzare la macchina con live-view a sen-sibilità esagerate rispetto agli ISO nominali della mac-china fotografica.9. Uso eccessivo della compressione Jpeg. La com-pressione applicata dalla macchina per convertire lo scatto nel formato jpeg può generare degli artefatti poco gradevoli. 10. L’utilizzo di qualsiasi forma d’aumento della niti-dezza genera incrementi visivi della grana stessa.

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Immagine scattata a 6400 ISO – Canon 5d MK II – Il soggetto era colpito dalla luce di una debole torcia elettrica.Il file presenta un rumore di luminanza pronunciato. Per for-tuna l’effetto generato da questa macchina è secco e definito, ma la sensibilità di 6400 iso è l’effettivo limite tecnico della full frame di casa Canon. Le sensibilità più alte sono utilizzabili solo in casi estremi e richie-dono precise correzioni su file RAW.

impostino indiscriminatamente il cambio delle sensi-bilità.3. Nella scelta di un acquisto controlliamo sempre la dimensione del sensore. Le migliori, nel contenimento del rumore, sono le full frame (24x36 mm). A seguire le APS-C (16,7 x25,1 mm) per giungere a tutte le altre. All’ultimo posto, ovviamente i piccolissimi sensori dei cellulari.4. Mai sottoesporre troppo le proprie immagini, anzi, se c’è possibilità di scelta, optare sempre per leggere

SoluzioniPer ognuno di questi fattori esiste una soluzione:1. Se non sussistono problemi economici optare sem-pre per fotocamere con sensore CMOS, scegliere sem-pre macchine fotografiche con processori avanzati e in grado di contenere i brutti effetti generati dal rumore. 2. Bisogna conoscere la propria macchina per capire qual è il vero limite ISO utilizzabile nella gamma di-sponibile. Scegliete sempre la sensibilità minore. Pos-sibilmente non utilizzate impostazioni di Program che

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L’ultima foto che proponiamo è uno scatto notturno effettuato con la vecchia e gloriosa Nikon Coolpix 4700. 1600 ISO molto rumorosi ma effettuati da una fotocamera prosumer Cool-pix con sensore piccolo e CCD. La tecnologia corre e allora (2005) sem-brava già di aver potuto cogliere un miracolo… scatta-re in piena notte e senza l’uso del cavalletto era una cosa impensabile al tempo delle pel-licole analogiche.

sovraesposizioni. I colori e i toni saranno facilmen-te recuperabili mentre sarà escluso il rumore.5. Quando si fanno de-gli scatti molto lunghi, è possibile attivare una speciale funzione del-le macchine più evolute in grado di eliminare il rumore generato dall’e-sposizione prolungata. La tecnica apportata è data da un secondo scatto di pari lunghezza ma a ot-turatore chiuso. Lo scatto genererà ugualmente un file digitale dove saranno presenti i pixel luminosi del rumore. Essi saranno esclusi dallo scatto vero attraverso un’elaborazio-ne in macchina. Questa

funzione è da escludere quando non si desidera appositamente perché a ogni scatto effettuato se ne faranno 2. Se il primo sarà di 30 secondi il lavo-ro totale sarà di 1 minuto (30”+30”). Consigliato agli “smanettoni” della fotografia.6. Ogni tanto fare “re-spirare” la propria mac-china fotografica, se proprio non è possibile ricorrere a sensibilità in-feriori a quella che si usa abitualmente.7. Questo è un sugge-rimento superfluo ma non dimenticatevi mai la macchina nei luo-ghi più caldi. E’ come un computer, quando

si surriscalda continua a funzionare ma meno bene.8. Se decidete di utilizza-re il live view ricordatevi di staccarlo quando non è necessario per evitare consumi eccessivi dell’e-nergia delle batterie e per evitare di generare calo-re.9. Se volete avere sempre delle immagini certamen-te superiori al normale dimenticatevi il formato jpeg e dirigetevi senza esitazioni all’utilizzo co-stante del formato RAW.10. Disattivate tutte le impostazioni di nitidezza in camera e applicatele solo ed esclusivamente in postproduzione.

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NOTIZIE APPUNTAMENTI NOTIZIE APPUNTAMENTI NOTIZIE APPUNTAMENTI NOTIZIE APPUNTAMENTI

- 7 dicembre 2012, dalle 20.30 alle 23.30, serata One Shot “La luce dei poveri - Come crearsi una sala posa con poca spesa” a cura di Antonio Crisà presso l’Accademia Torinese della Fotografia;- 11 dicembre 2012, dalle 20.30, festa di fine anno del Gruppo Fotografico Cedas presso l’Istituto Agnelli di C.so Unione Sovietica 312, sala cinema/teatro;- 14 dicembre, termine per la consegna delle opere in formato cartaceo 30x40cm presso gli uffici Cedas o tramite mail a [email protected] per la Rasse-gna Fotografica Cedas 2012;- dal 21 dicembre 2012 al 7 gennaio 2013, chiusura sede per il periodo natalizio;

- dal 15 gennaio al 1 febbraio 2013, Rassegna Fotogra-fica Cedas presso la Galleria FIAF in via Pietro Santa-rosa 7/a a Torino;- 8 febbraio 2013, dalle 21.00 alle 23.00, serata One Shot “Organizzazione e gestione dell’archivio fotografico”a cura di Simone Richelmy presso l’Acca-demia Torinese della Fotografia; - febbraio-marzo2013, corso di Photoshop a cura di Max Ferrero della durata di 7 lezioni settimanali (gio-vedì) di 2 ore ciascuna;- 1 marzo 2013, dalle 20.30 alle 23.30, serata One Shot “Il bianco e nero nell’era digitale” a cura di Max Ferrero presso l’Accademia Torinese della Fotografia;

- marzo-aprile 2013, corso Fotografico di base a cura di Max Ferrero della durata di 8 lezioni settimanali (mercoledì) di 2 ore ciascuna;- 5 aprile 2013, dalle 20.30 alle 23.30, serata One Shot “un fotogrfo dietro la rete - Fotografare il calcio” a cura di Giorgio Perottino presso l’Accademia Tori-nese della Fotografia.

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Il Gruppo fotografico CEDAS, come consuetudine, si riu-nisce ogni martedì sera a partire dalle 8.45 nella nuova

sede presso lo studio fotografico Accademia Torinese del-la Fotografia in via XXIV Maggio 3/3 a Moncalieri (TO).

Di seguito riportiamo il calendario degli appuntamenti speciali dei prossimi mesi. Per aggiornamenti e modi-fiche dei programmi vi invitiamo a consultare il sito: www.fiatcares.com/Cedas/Gruppi/sezioni/foto/Pa-ges/home.aspx oppure inviate una mail all’indirizzo: [email protected] indicando sull’oggetto: “appuntamenti” e sarete informati direttamente dalla redazione sui programmi del gruppo.

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NOTIZIE APPUNTAMENTI NOTIZIE APPUNTAMENTI NOTIZIE APPUNTAMENTI NOTIZIE APPUNTAMENTI

MOSTRA - CONCORSO “BIBLIO-TEK”come preannunciato nello scorso numero, dal 12 al 27 ottobre si è svolta, presso la Biblioteca Nazionale di Torino, l’esposizione delle fotografie partecipanti al concorso/mostra “Biblio-Tek”. Contemporaneamente con l’esposizione delle opere realizzate dalla sezione arti figurative, i fotografi del Cedas hanno presentato fotografie raffiguranti l’unione tra il mondo della cul-tura e della tecnologia.

Durante la serata di inaugurazione, svoltasi alla pre-senza dei vertici del Cedas, della Biblioteca Naziona-le e di autorità della Regione Piemonte, si è svolta la premiazione del concorso che ha visto come vincitri-ce la nostra Elisabetta Lucido con un opera che fonde sapientemente la tecnologia futuristica stile “Metropo-lis”, ripresa all’interno del Museo dell’Automobile di Torino, con la cultura insita in complicate equazioni matematiche. Un grande plauso ad Elisabetta da tutti noi.

TURIN PHOTO FESTIVALcon il reportage a quattro mani sulle Paralimpiadi di Londra (di cui trovate un assaggio in queste pagine) Renata Busettini e Pierlorenzo Marletto hanno ot-tenuto un ottimo riscontro (secondo posto del Pre-mio URANI) durante il Turin Photo Festival svoltosi in svariati appuntamenti nel mese di novembre. In particolare le fotografie di Renata e Pierlorenzo sono state esposte dal 7 all’11 novembre nella prestigiosa cornice del Museo di Scenze Naturali di Torino.

PARATISSIMADal 7 all’11 novembre il Gruppo Fotografico Cedas è stato protagonista all’interno dell’esposizione artistica “Paratissima”, svoltasi quest’anno per la prima volta negli ex Mercati Generali di Torino, con un grandissi-mo riscontro di pubblico visitante. E’ stato esposto il lavoro “Israele nelle Alpi” realizzato congiuntamente all’omonimo libro di Silvana Ghigonetto riguardante l’ipotetica presenza storica degli ebrei nella valle Po (CN). Sono state riproposte al pubblico alcune foto-grafie esposte in precedenza a Paesana, elaborate se-guendo una particolare tecnica di post produzione.

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MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTIEVENTI

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

FOR PRESIDENT. VIAGGIO NELLE CAMPAGNE ELETTORALI Dal 19/09/12 al 6/01/13 presso la Fondazione Sandret-to Rebaudengo di Torino – http://www.fsrr.org/home/

La mostra, curata da Francesco Bonami e Mario Cala-bresi, analizza ogni aspetto delle elezioni presidenziali americane che sono, nella loro specificità, eventi di grande teatro, forte emotività e laboratori di strategia mediatica.

NINO MIGLIORI. LA MATERIA DEI SOGNIDal 19/10/12 al 6/01/13 presso la Fondazione Forma per la Fotografia di Milano - http://www.formafoto.it/_com/asp/page.asp?g=m&s=c&l=ita&id_pag={9D34E414-915C-429F-A799-3ADA926D49AE}

La mostra di Forma è la prima grande retrospettiva dedicata a Nino Migliori e in un insieme di immagini celebri e di grandi inediti, presenta le fotografie realizzate negli anni Quaranta e Cinquanta, la serie dei Muri, le sperimentazioni off camera, le celebri polaroid, fino alle installazioni più recenti.

GIANNI BERENGO GARDIN. SGUARDI GENTILIDal 8/11/12 al 6/01/13 presso il Museo Regionale di Scienze Naturali a Torino - http://www.regione.piemonte.it/museoscienzenaturali/mostre/tempora-nee/2012/berengo/berengo.htm

La mostra di Gianni Berengo Gardin è un racconto che ci parla di persone comuni, in una società forse più povera della nostra, ma dove certamente le persone erano meno sole, dove si conservava la speranza, per l’oggi e per il futuro. Le fotografie della mostra, con il bianco e nero, riescono a regalarci respiri di vita che rappresentano una testimonianza fuori dall’ordinario.

GIOVANNI VERGA SCRITTORE E FOTOGRAFODal 10/11/12 al 6/01/13 presso la Corte Capitanale a Caltagirone (CT) - http://www.percorsiteatro.com/

Un aspetto finora sconosciuto di uno dei padri del Ve-rismo, Giovanni Verga, è la passione per la fotografia. Un modo diverso e non noto per raccontare le sue sto-rie, fermate in immagini di intensa semplicità, di rac-conti quotidiani, di facce comuni.

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EPEA – EUROPEAN PHOTO EXHIBITION AWARDDal 25/11/12 al 6/01/13 presso il Palazzo della Fonda-zione Banca del Monte di Lucca - http://www.fonda-zionebmluccaeventi.it/?p=2420

Il tema di “EPEA 01” è “Identità Europee”, e fa riferi-mento tanto alle attuali problematiche di coesione e di unità quanto agli aspetti di diversità culturale che ca-ratterizzano l’Europa, costituendo per i fotografi l’op-portunità di concentrarsi tanto su istanze di carattere individuale quanto sociale, politico, culturale, nazio-nale e sovranazionale.

FEDERICO GAROLLA. MOSTRA ANTOLOGICADal 17/11/12 al 7/01/13 presso la Wave Photo-gallery di Brescia - http://www.wavephotogallery.com/?m=home&lg=ita

E’ un’Italia lontana che non esiste più, quella racconta-ta da Federico Garolla nelle sue immagini. Napoletano, classe 1925, è scomparso lo scorso anno, lasciando un prezioso archivio di immagini grazie al quale quell’I-talia continuerà a sopravvivere nella nostra memoria.

NICOL VIZIOLI. OPERE SCELTEDal 15/11/12 al 10/01/13 presso le Officine dell’Im-magine di Milano - http://www.officinedellimmagine.it/nicolvizioli.html

Le fotografie di Nicol Vizioli, per il loro caratteristico gioco di chiaroscuro e per la capacità di far trasparire dalla realtà una dimensione a volte mistica sono state da sempre comparate alla pittura di Caravaggio o al carattere di Rembrant.

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

L’ITALIA AL CASELLODal 20/11/12 al 6/01/13 presso la Triennale di Milano - http://www.triennale.it/it/mostre/incorso/2211-litalia-al-casello

Trenta foto dall’archivio TCI per raccontare le nostre auto-strade.Com’è cambiata l’Italia con l’avvento dell’autostrada?

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MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTIEVENTILYNN DAVIS. MODERN VIEW OF ANCIENT TREA-SURESDal 22/09/12 al 13/01/13 presso il Museo Archeolo-gico Nazionale di Venezia - http://www.polomuseale.venezia.beniculturali.it/eventi-e-mostre/?p=2430

Lynn Davis è considerata una delle più raffinate foto-grafe della scena americana. In questa mostra espone una tra le sue più raffinate raccolte di grandi fotogra-fie, tutte centrate sull’epifania di luoghi sacri all’uomo: tombe monumentali in mezzo al deserto, templi che si ergono come stalagmiti nella pianura, figure ieratiche che emergono dalle montagne, sono le immagini che la fotografa oggi predilige, nella sua costante ricerca di un luogo “senza tempo”, che trasmetta all’essere uma-no - oggi come ieri - il senso dell’assoluto.

HENRI CARTIER BRESSON – IMMAGINI E PAROLEDal 1/11/12 al 14/01/12 presso la Reggia di Caserta - http://www.reggiadicaserta.beniculturali.it/index.php/comunicati-topmenu-238/702-mostra-fotografica.html

Quarantaquattro fotografie tra le più suggestive del gran-de maestro della fotografia in bianco e nero, accompa-gnate dal commento – tra gli altri – di Aulenti, Balthus, Baricco, Cioran, Gombrich, Jarmusch, Kundera, Miller, Scianna, Sciascia, Steinberg e Varda.

COVERI STORY. DA PRATO AL MADE IN ITALYDal 24/10/12 al 18/01/13 presso l’Auditorium Camera di Commercio di Prato - http://www.coveristory.it/

La mostra racconta innanzitutto la creatività di Cove-ri, la bellezza e la varietà delle sue creazioni. Il sogno della moda, la sua capacità di affermarsi nel mondo. Una mostra glamour, accogliente, elegante, fantasiosa com’era la moda di Coveri.

FOTOGRAFIE DA RE DALL’ARCHIVIO DELLA FON-DAZIONE DALMINEDal 23/11/12 al 20/01/13 presso GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo - http://www.gamec.it/Mostre.aspx?Codice=mos910

Gli scatti mostrano uno spaccato singolare della ric-chezza e della forza delle immagini d’industria, grazie alla capacità di Sandro e del padre Umberto Da Re di seguire le esigenze della committenza senza rinuncia-re allo stile, alla qualità formale, alla rappresentazione del mondo del lavoro.

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

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MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTI MOSTRE EVENTIEVENTIGLI ANNI ‘70 E LA FOTOGRAFIA IN ITALIADal 19/11/12 al 21/01/13 presso l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma - http://www.isfci.com/blogg/?p=1091

Il ciclo di conferenze Gli anni Settanta e la fotografia in Italia: incontri d’autore intende proporre un momen-to di riflessione sulle problematiche sociali e politiche nell’Italia degli anni 70, attraverso la testimonianza di cinque protagonisti della scena artistica e fotografica italiana di quegli anni: Luca Patella, Massimo Piersan-ti, Piergiorgio Branzi, Franco Vaccari e Mario Cresci. Ognuno contribuirà con la propria esperienza a defini-re i diversi usi della fotografia, sia nell’ambito del foto-giornalismo, sia in campo artistico, nella duplice veste di ricerca concettuale e di documentazione d’arte.

NEOREALISMO| LA NUOVA IMMAGINE IN ITALIA 1932-1960Dal 29/09/12 al 27/01/13 presso il Centro Internazio-nale di Fotografia Scavi Scaligeri di Verona - http://www.espoarte.net/calendario-eventi/photoartverona-%E2%80%9Cneorealismo-la-nuova-immagine-in-italia-1932-1960%E2%80%9D/#.ULP_smfojlM

La mostra andrà a indagare il ruolo della fotografia nel movimento neorealista, sia rispetto a cinema e lettera-tura, sia rispetto al momento storico.

CHANGING DIFFERENCEDal 20/10/12 al 27/01/13 presso la Galleria Civica di Modena - http://www.comune.modena.it/galleria/mo-stre/changing-difference.-queer-politics-and-shifting-identities

La mostra prende in esame il lavoro di tre influenti ar-tisti PETER HUJAR, MARK MORRISROE, JACK SMITH, image-maker e operatori della cultura underground tracciando paralleli ed evidenziando analogie, pur nel rispetto dell’individuale sensibilità artistica di ciascuno dei protagonisti.

GEORGE WOODMAN. HEROINESDal 22/11/12 al 2/02/13 presso la Galleria Alessandro Bagnai Palazzo Ricasoli a Firenze - http://www.galleri-abagnai.it/exibition-detail/it/133

Ciò che viene fissato nelle immagini in bianco e nero di Woodman serve a liberare il linguaggio fotografico dai propri presupposti formali. L’uso strumentale ed ironico degli elementi compositivi classici diventa una mise en abyme della fotografia: l’immagine sembra sprofondare nella sua stessa storia.

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

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ROBERT DOISNEAU. PARIS EN LIBERTÉDal 27/10/12 al 3/02/13 presso il Palazzo delle Esposi-zioni a Roma - http://www.palazzoesposizioni.it/cate-gorie/mostra-023

Robert Doisneau e Parigi: un binomio inscindibile tra uno dei più grandi fotografi francesi e la città che ha amato e immortalato con il suo obiettivo. Più di 200 fotografie originali, scattate da Doisneau nella Ville Lu-mière tra il 1934 e il 1991 e raggruppate tematicamen-te ripercorrendo i soggetti a lui più cari, sono esposte in questa grande rassegna antologica.

EDWARD WESTON. UNA RETROSPETTIVADal 16/12/12 al 17/02/2013 presso il CIAC – Centro Ita-liano Arte Contemporanea di Foligno (PG) - http://www.centroitalianoartecontemporanea.com/

L’esposizione ripercorre l’incessante lavoro di indagine sul mezzo fotografico portato avanti da questo noto arti-sta americano nel corso del tempo, facendone emergere tutta la modernità della sua visione.

STEVE MCCURRY VIAGGIO INTORNO ALL’UOMODal 18/10/12 al 24/02/13 presso Palazzo Ducale di Genova - http://www.palazzoducale.genova.it/naviga.asp?pagina=78786

Oltre 200 fotografie di grande formato compongono la mostra antologica che raccoglie i più celebri scatti degli ultimi 30 anni del fotografo di Philadelphia: in-tensi ritratti, paesaggi mozzafiato, strade che si perdono all’orizzonte concorrono a creare un percorso espositi-vo ricco e pieno di suggestione, dove le foto si accosta-no per assonanza di soggetti ed emozioni, mostrando i legami che accomunano luoghi e persone, seppur in latitudini diverse.

GIULIO DI STURCO. FRATELLO FIUMEDal 29/11/12 al 28/02/13 presso il Centro Cultura-le di Milano - http://www.centroculturaledimilano.it/fratello-fiume-lo-scorrere-delle-acque-nel-destino-del-luomo/

Una delle voci più rappresentative del reportage italia-no, vincitore di un World Press Photo Award nel 2008, espone per la prima volta a Milano 40 immagini frutto della ricerca fotografica condotta sul Gange e su altri fiumi del continente indiano..

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

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14° EDIZIONE PHOTOSHOW 2013Dal 22 al 25/03/13 presso la Fiera di Milano City - http://www.photoshow.it/

l Photoshow è “la rassegna di fotografia e immagine digitale”, una vetrina sul mondo dell’imaging, l’occa-sione per vedere da vicino tutte le ultime novità in fatto di fotografia e immagine digitale, ma anche un luogo d’incontro, confronto e formazione per professionisti e appassionati.

DOMENICO RICCARDO PERETTI GRIVA E IL PITTO-RIALISMO IN ITALIADal 15/12/12 al 07/04/13 presso la Fondazione Foto-grafia Ex-Ospedale Sant’Agostino di Modena - http://www.fondazionefotografia.it/it/exhibition/domenico-riccardo-peretti-griva/

Fondazione Fotografia presenta la ricerca di uno dei grandi interpreti italiani di inizio Novecento, Domeni-co Riccardo Peretti Griva (1882-1962). Tra suggestivi paesaggi naturali e ritratti della piccola borghesia pie-montese, la mostra conduce alla scoperta di stampe preziose – realizzate al bromolio o al bromuro d’ar-gento – sulle tracce del movimento che per primo con-tribuì ad affermare la fotografia come forma d’arte.

FLAGS OF AMERICADal 15/12/12 al 07/04/13 presso la Fondazione Foto-grafia Ex-Ospedale Sant’Agostino di Modena - http://www.fondazionefotografia.it/it/exhibition/flags-ameri-ca/

In mostra opere di Ansel Adams, Robert Adams, Wynn Bullock, Harry Callahan, Paul Caponigro, Bruce Da-vidson, Roy DeCarava, Van Deren Coke, Robert Frank, Lee Friedlander, John Gossage, Ralph Eugene Me-atyard, Robert, Misrach, Stephen Shore, Aaron Siskind, Edward Weston, Minor White, Garry Winogrand, che ripercorrono alcune delle più importanti pagine della fotografia americana scritte tra gli anni Quaranta e gli anni Settanta.

YANN ARTHUS-BERTRAND . DALLA TERRA ALL’UO-MODal 7/12/12 al 2/06/13 presso il Forte di Bard (AO) - http://www.fortedibard.it/mostre/mostre/dalla-terra-alluomo-dal-7-dicembre-2012-forte-bard-yann-arthus-bertrand

Gli incredibili ritratti aerei del fotografo-registra fran-cese Yann Arthus-Bertrand dedicati ai profondi e in-quietanti cambiamenti ambientali del pianeta sono al centro del nuovo grande evento espositivo del Forte di Bard.

(Le fotografie presenti in questa pagina, nel rispetto del diritto d’autore, vengono riprodotte ai sensi degli artt. 65 comma 2, 70 comma 1 bis, 101 comma 1 legge 633/1941)

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Le date indicate sono quelle dell’ultimo giorno per la consegna delle opere.

15/12/2012Concorso fotografico – Tema Obbligato: “Tabù, il vol-to occulto del luogo comune”www.oltrelimmagine.tk

15/12/2012 – MERANO (BZ)2° concorso fotografico Metamorphosis - Tema Ob-bligato: “legame tra uomo e natura, e in particolare il ruolo del progresso (tecnico, scientifico, economico e sociale) in relazione all’ambiente naturale e alla socie-tà umana”http://www.lookfwd.altervista.org/Sito/Metait2.html

16/12/2012 – ARIANO IRPINO (AV)Contest fotografico - Tema Obbligato: “Mestieri in via di estinzione”http://associazionevinagre.wordpress.com/

20/12/2012 – LAMEZIA TERME (CZ)Mostra e concorso fotografico “Urban PhotoArt” - Tema Obbligato: “Fotografia urbana” http://lantearte.blogspot.it/p/fotografarte.html

22/12/2012 – MORCONE (BN)15° concorso fotografico – Temi Obbligati: “Fotogra-fando il Presepe”, “il Presepe in Italia” www.cfsannita.com

25/12/2012Premio Internazionale di Fotografia Naturalistica Oa-sis Photocontest 2012 http://www.oasisphotocontest.com/

30/12/20122° premio di fotogiornalismo multimediale – Il tema è libero ma è richiesto un contenuto giornalistico tratta-to professionalmente, con collegamento all’attualità e scopo informativo http://www.fotoinfo.net/articoli/detail.php?ID=1638

31/12/2012Premio Patrizio Maiorana – Tema Obbligato: “i Colori del Mondo” h t t p : / / w w w . o f f i c i n e c u l t u r a l i g r a v i n a .it/?rs=t&pc=3972&cat=112

31/12/2012Concorso fotografico “Spingi la vita” - Tema Obbliga-to: “Diverso, io?”http://www.spingilavita.it/concorso/

31/12/2012 – REGIONE VENETOConcorso fotografico “Scatta l’ora del mistero” - Tema Obbligato: “Veneto: Spettacoli di mistero” http://www.spettacolidimistero.it/

31/12/2012seconda edizione del “Tempo Photo Contest” - Tema Obbligato: “Ri-nascere”www.tempovissuto.it

31/12/2012 – ROMAConcorso fotografico My Life in Instagram – Tema Obbligato: “fotografie fatte con smartphone o tablet e elaborate con l’applicazione instagram che parlano di

voi” http://www.accademiafotografica.com/concorsi_foto-grafici_roma.html

31/12/2012 - VENEZIA3° concorso fotografico Liberi di non credere - Tema Obbligato: “Una risposta laica e razionale alla creduli-tà e alle superstizioni” h t t p : / / w w w . u a a r v e n e z i a . i t /concorsofoto/?page=regolamento

31/12/20121° concorso fotografico “Obiettivo Fotografia” – Tema Libero http://www.obiettivofotografia.altervista.org/

31/12/2012IV edizione del concorso 100% VEri CAMpeggiatori – Tema Obbligato: “Il turismo itinerante in tenda, cam-per, caravan e sacco a pelo” www.vericampeggiatori.it

31/12/2012Concorso fotografico FOTORICORDO – 365 giorni in viaggio - Tema Obbligato: “Foto di viaggio” http://www.diregiovani.it/rubriche/fotoricordo/15959-regolamento-contest-fotoricordo.dg

04/01/2013 – LONDRA (UK)Sony World Photography Awards Temi Obbligati: “Archietettura”, “Arte e Cultura”, “Avanzato”, “Frazione di secondo”, “Scarsa illumi-nazione”, “Natura e Animali”, “Panorama”, “Gente”, “Sorrisi”, “Viaggi” http://it.worldphoto.org/competitions/about-the-sony-world-photography-awards/

06/01/2013 – TRIESTE3° concorso fotografico “Trieste 2012 – la città e il territorio” - Tema Obbligato: “Trieste” http://www.dotart.it/index.php?option=com_content&view=article&id=112:concorso-fotografico-trie-ste-2012-la-citta-e-il-territorio&catid=6:concorsi&Itemid=54

07/01/2013 – SORESINA (CR)11° concorso fotografico “fotoclub il Soffietto”, 2° memorial “Giovanni Battista Lacchini” – Tema Libero e Tema Obbligato: “Gente di mare” http://www.giambone.it/

08/01/2013 - FIRENZE48° Trofeo Cupolone - Patr. FIAF 2012M1 - Tema Li-bero e Tema Obbligato “Ritratto” [email protected] [email protected] http://www.gfcupolone.net/

10/01/2013 – GIFFONI VALLE PIANA (SA)1° concorso internazionale per la progettazione grafi-ca del manifesto della 43° edizione GFF” – Tema Ob-bligato: “Forever Young” http://www.giffonifilmfestival.it/contest-forever-young.html

15/01/2013 – MILANO1° EUDIPhoto Contest – Tema Obbligato: “i Subac-quei e il Mare” www.eudishow.eu

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CONCORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FOTOGRAFICI CONCORSI FOTOGRAFICI

15/01/2013Concorso fotografico internazionale “Rural vs Urban” – Tema Obbligato: “L´interazione campagna città” http://www3.syngenta.com/global/photo/en/home/pa-ges/home.aspx

15/01/2013Concorso fotografico Tree Nation – Tema Obbligato: “Gli inquilini degli alberi (gli abitanti delle foreste)” http://www.tree-nation.com/forests/discussions/4357/fall-photo-contest-2012-the-trees-roommates

18/01/2013 – AVIGLIANO (PZ)Concorso fotografico “I Luoghi dell’Uomo” : Tema Obbligato: “Il Paesaggio” http://www.colacatascia.it/colacatascia/home.html

20/01/2013 – REGGIO EMILIAConcorso fotografico – Tema Obbligato: “Cambiare. Fotografia e Responsabilità” http://2photo.org/concorso-fotografia-europea/

25/01/2013 Concorso fotografico “The Mission” – Temi Obbligati: “Fashion e Design”, “Music”, “Sport”, “Street Photo-graphy”, “Travel”h t t p : / / w w w . f a c e b o o k . c o m / c a n o n .italia?sk=app_369982669758576

26/01/2013 - MONTEVARCHI (AR)1° Circuito “8 marzo fotografia” - “1° Trofeo Il Cas-sero” - Patr. FIAF 2013M2/3/4/5 - Tema Libero; Tema Obbligato “La donna nella società” [email protected] - http://www.fotoamatori-mochi.it

30/01/2013Concorso fotografico riservato a studenti di scuole secondarie e universitari – Tema Obbligato: “Città in bici” http://www.fiab-onlus.it/bici/attivita/scuola/item/202-concorso-citta-in-bici.html

31/01/20134° concorso fotografico “Istantanee dal mondo” – Tema Obbligato: “Innovazione” http://www.ipsia-acli.it/ipsia/it/component/k2/item/361-concorso-fotografico-istantanee-dal-mondo

31/01/2013 – MONZA3° concorso fotografico: “segni del/nel paesaggio” – Tema Obbligato: “il paesaggio” http://www.ordinearchitetti.mb.it/NEWS_pagina.asp?ID=1784

31/01/2013 - COTIGNOLA (RA)Premio Segavecchia - Patr. FIAF 2013H1 - Tema Li-bero: [email protected] - http://www.fotoamato-ricotignola.it

01/02/2013 – MILANO4° edizione del Premio Internazionale ArtGallery – Tema Libero – possono partecipare coloro che hanno un’età compresa fra i 18 e i 35 anni www.associazioneartgallery.org

15/02/2013 – BRESCIAConcorso a squadre foto letterario – Tema Obbligato:

“Acqua” http://www.circumnavigarte.it/il_regolamento.html

18/02/2013 - SAN MARINO (RSM)Concorso Internazionale “Turismo nel Mondo” - Pa-tronage FIAP 2013/016 - Tema Obbligato “Turismo nel mondo” [email protected] - http://www.visitsanma-rino.com

03/03/2013 – SCERNI (CH)2° concorso fotografico – Tema Libero e Tema Obbli-gato: “Donna è…” http://www.fotoamatorisangroaventino.it/?q=donnae

05/03/2013 - ASCOLI PICENO1° Trofeo “Buonumor Favoriro” - Patr. FIAF 2013L1Tema Libero: Sezioni BN e CLP; Tema Obbligato “Il Carnevale Asolano” http://www.ilcarnevalediascoli.it

18/03/2013 – FIRENZEConcorso fotografico “Istantanea su Firenze” – Tema Obbligato: “Il territorio di Firenze” http://new.lifebeyondtourism.org/photoblog/contest/4/Istantanea-su-Firenze---Snapshot-on-Florence

30/03/2012 – VERONAConcorso fotografico – Tema Obbligato: “La forza del-le lesbiche” http://arcilesbicaverona.blogspot.it/2012/10/concorso-fotografico-la-forza-delle.html

10/04/2013 - FIGLINE VALDARNO (FI)17° Gran Tour delle Colline - 31° Trofeo Arno - Patr. FIAF 2013M6/7/8/9 - Tema Libero e Tema Obbligato “Natura” [email protected] - http://www.arnofoto.it

30/04/2013Selezione MArteLive Fotografia – Tema Liberohttp://www.martelive.it/

30/04/2013Concorso fotografico “Heritage Sicilia 2013” – Temi Obbligati: “Sicilia naturalistica”, “Folklore di Sicilia”, “Patrimonio storico-artistico di Sicilia”http://www.heritagesicilia.it/

30/04/2013 - VESTONE (BS)“La Valle Sabbia” - Racc. FIAF 2013D01 - Tema Ob-bligato “La Valle Sabbia” [email protected] http://www.fotoclub8marzo.it

30/04/2013Red Bull Illume Image Quest 2013 – Tema Obbligato: “sport d’azione e d’avventura”http://www.redbullillume.com/

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Sezione Fotografia CEDAS Fiat