10.00 Lettera 142 Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.

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  • Al nome di Ges Cristo crocifisso e di Maria dolce
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  • A voi dilettissimo figliuolo in Cristo Ges. Io Catarina, serva e schiava dei servi di Ges Cristo, vi conforto nel prezioso sangue del Figliuolo di Dio; con desiderio di vedervi vero cavaliere, forte a combattere contro ogni illusione di dimonia, mentre che stiamo in questo campo della battaglia, attorniati dai nemici nostri, i quali sempre impugnano contro noi.
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  • Voi, come cavaliere vero e virile (pianta novella); levatevi con un desiderio ad andare contro loro; non volgendo il capo addietro, perch rimarremmo morti o prigioni. Allora detto l'uomo essere in prigione, quand'egli in alcun luogo e non ne pu uscire a sua posta.
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  • Cos noi, se volgessimo il capo della nostra volont, levandoci dal santo proponimento, e inchinandoci a mettere in effetto le cogitazioni del dimonio, noi saremmo nella pi pessima prigione che noi potessimo essere; perduta avremmo la libert, saremmo servi e schiavi del peccato.
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  • Se mi dite, figliuolo dolcissimo: Io sono debole contro tanti nemici; Vi rispondo, che tutti siamo deboli e fragili a cadere per ogni leggera cosa, in quanto noi; ma la divina Provvidenza adopera nell'anima, e ci fortifica, togliendoci ogni debolezza.
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  • Cos sperate; e credete fermamente, che l'anima che spera in lui, sempre provveduta da lui; e il dimonio nessuna forza pu adoperare; perch la virt della dolcissima e santissima Croce gliele toglie; onde perde le sue forze contro noi.
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  • Ma l'uomo per la inestimabile bont di Dio n' tutto fortificato, e liberato da ogni debolezza e infermit. Nella memoria della santa Croce diventiamo amatori della virt, e spregiatori dei vizi.
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  • E perch noi siamo quella pietra dove fu fitto quel gonfalone, non possiamo dire di non averla, perch ella fermata in noi. Sapete che n chiodo n croce n pietra avrebbe tenuto Dio-e-Uomo confitto in Croce se l'amore ch'egli ebbe all'uomo, non l'avesse tenuto.
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  • Adunque noi siamo coloro a cui dato il prezzo del sangue. In questa memoria si spregia l'onore; si desiderano scherni, strazi e vituperi. La ricchezza desidera povert volontaria, e la immundizia acquista continenza e purit; ogni diletto e appetito disordinato vi si dispregia: solo rimane vestito delle vere e reali virt.
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  • Non si diletta in altro che in Cristo, non reputa n vuole sapere altro che Cristo crocifisso. Anco, dice: io mi diletto e mi voglio gloriare nel mio Signore Ges Cristo, per cui amore il mondo m'ha in dispregio e io ho lui.
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  • Or su, figliolo mio, poich ella tanto dolce che ci toglie ogni amaritudine e ai morti rende la vita, pigliate questa santa Croce in questo cammino, dove l'uomo viandante e peregrino ha bisogno d'appoggiarsi a questo santo legno, fin che siamo giunti al termine nostro, dove l'anima si riposa in pace nel fine suo.
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  • Oh quanto gli sono dolci le fatiche ch'egli ha portate nel cammino! Oh pace, oh quiete, oh dolcezza, la quale gusta e riceve l'anima giunta al porto suo, a trovare l'Agnello svenato, il quale egli cerc in su la Croce, il quale gli fatto mensa, cibo e servitore!
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  • E trova il letto della divina Essenza; dove l'anima si riposa e dorme: cio, che ha posto fine e termine a quella legge perversa che continuamente, mentre che fu viandante, ribellava al suo Creatore.
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  • Adunque goda ed esulti l'anima con ardentissimo desiderio, pigliando il vero gonfalone della santissima Croce senza nessun timore di non potere perseverare la vita cominciata; ma dire: per Cristo crocifisso ogni cosa potr portare, e adoperare fino alla morte.
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  • Mi mandaste a dire della dolce provvidenza, che Dio nelle piccole cose mostr, per confortarvi, e accendervi a portare ogni battaglia e a prendere speranza nella sua provvidenza. Questo vi d materia di non rompere mai il santo proponimento, per verun caso che occorresse.
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  • Credo che non mangiaste pi dolce cibo. Temo che non abbiate offeso nel peccato della gola. A questa parte non dico.
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  • Benedite tutta la vostra famiglia in Cristo Ges.
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  • Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio.
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