Transcript of 10.00 Lettera 240 Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
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- Lettera 240
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- Al nome di Ges Cristo crocifisso e di Maria dolce
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- Carissima madre in Cristo dolce Ges. La vostra indegna
miserabile figliuola Catarina vi conforta nel prezioso sangue del
Figliuolo di Dio.
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- Con desiderio ho desiderato di vedervi madre vera non solamente
del corpo, ma dell'anima mia; considerando me, che essendo voi
amatrice pi dell'anima che del corpo, morr in voi ogni disordinata
tenerezza, e non vi sar tanta fatica il patire della presenza mia
corporale; ma vi sar piuttosto consolazione, e vorrete per onore di
Dio portare ogni fatica di me, considerando che si faccia l'onore
di Dio.
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- Facendo l'onore di Dio, non senza accrescimento di grazia e di
virt nell'anima mia. Sicch bene vero, che essendo voi, dolcissima
madre, amatrice pi dell'anima che del corpo, sarete consolata, e
non sconsolata.
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- Io voglio che impariate da quella dolce madre Maria, che per
onore di Dio, e salute nostra ci don il Figliuolo, morto in sul
legno della santissima Croce.
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- E, rimanendo Maria sola, poich Cristo fu salito in cielo,
rimase con i discepoli santi: e poniamoch Maria e i discepoli
avessero grande consolazione, il partire fosse sconsolazione,
nondimeno per la gloria e lode del Figliuolo suo, per bene di tutto
l'universo mondo ella consente e vuole che essi si partano.
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- E pi tosto elegge la fatica del partire loro che la
consolazione dello stare, solo per l'amore che ella aveva all'onore
di Dio e alla salute nostra. Or da lei voglio che impariate voi,
carissima madre.
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- Voi sapete che a me conviene seguire la volont di Dio; e io so
che voi volete che io la segua. Sua volont fu che io mi partissi:
la quale partita non stata senza mistero, n senza frutto di grande
utilit. Sua volont stata, ch'io sia stata e non per volont d'uomo;
e chi dicesse il contrario, il falso, e non verit.
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- E cos mi converr andare, seguendo le vestigia sue in quel modo
e a quel tempo che piacer alla sua inestimabile bont. Voi, come
buona e dolce madre, dovete essere contenta, e non sconsolata, a
portare ogni fatica per onore di Dio e salute vostra e mia.
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- Vi ricordo, che per i beni temporali voi lo facevate, quando i
vostri figliuoli si partivano da voi per acquistare la ricchezza
temporale; ora per acquistare vita eterna, vi pare di tanta fatica,
che dite che v'andrete a dileguare se tosto io non vi
rispondo.
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- Tutto questo v'addiviene perch voi amate pi quella parte che io
ho tratta da voi, che quella ch'io ho tratta da Dio, cio la carne
vostra, della quale mi vestiste.
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- Levate, levate un poco il cuore e l'affetto vostro in quella
dolce e santissima Croce, dove viene meno ogni fatica: vogliate
portare un poco di pena finita, per fuggire la pena infinita, che
meritiamo per i nostri peccati.
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- Ora vi confortate per amore di Cristo crocifisso; e non
crediate d'essere abbandonata n da Dio n da me. Anco, sarete
consolata, e riceverete piena consolazione; e non tanto stata la
pena, quanto sar maggiore il diletto.
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- Tosto ne verremo, per la grazia di Dio; e non staremmo ora a
venirne, se non fosse limpedimento che abbiamo avuto dellinfermit
grave di Neri. E anco il maestro Giovanni e fra Bartolomeo sono
stati infermi... Altro non dico. Raccomandateci...
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