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www.pastoraleitalianabruxelles.com VITA NOSTRA : Bollettino delle Comunità Italiane di Bruxelles Trimestriel- XVI année - N°3 Septembre 2011 Bureau de dépôt Bruxelles 5 - 1/7612 n. P.007562 C/C 363-0738464-43 «Pastorale Italiana Bruxelles» Éditeur responsable: R. Godding Rue de la Paix 21a - 1050 Bruxelles Segreteria e Redazione Av. de Roodebeek 271 1030 Bruxelles tel. 0032 02 5027007

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C/C 363-0738464-43 «Pastorale Italiana Bruxelles» Éditeur responsable: R. Godding – Rue de la Paix 21a - 1050 Bruxelles

Segreteria e Redazione – Av. de Roodebeek 271 – 1030 Bruxelles tel. 0032 02 5027007

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EDITORIALE

FRANCESCO OGGI Il prossimo 4 ottobre celebreremo la festa di san Francesco. Oltre ad essere patrono d’Italia, il poverello rimane uno dei santi più ispiranti per i nostri contemporanei. Come spiegare tale fascino? Francesco era un uomo semplice, limpido, autentico al 100 %. Nel nostro mondo di compromessi e compromissioni, di maschere e di semi-verità, di sfrenato uso ed abuso delle risorse naturali, di delusioni e di dubbio sistematico, l’esempio luminoso di Francesco attrae più che mai, come per dirci: “È possibile una via diversa, se vuoi...” Qual’era il segreto di Francesco? Semplicemente, il vangelo. Francesco leggeva il vangelo come se fosse Gesù a parlargli. E quindi, lo viveva, semplicemente, senza cercare interpretazioni sofisticate. Il vangelo gli mostrava l’amore preferenziale di Gesù per i poveri. E dunque Francesco si è fatto povero e ha raggiunto i poveri, primi fra tutti i lebbrosi. Questi gli hanno rivelato in modo più intimo il volto di Gesù. Attraverso il vangelo ed i poveri, Francesco è diventato così vicino a Gesù da ricevere, primo fra tutti nella storia, gli stessi segni della Passione, le stimmate, nelle mani, nei piedi e nel costato. Questo avvenne nella sera della sua vita, in un momento particolarmente scuro, mentre vedeva l’Ordine che aveva fondato scegliere delle vie diverse di quella che aveva voluto lui. Nonostante tutto, ed anche in tali momenti di crisi profonda, Francesco irradiava la gioia. È proprio nel buio di una nascente cecità e dell’apparente fallimento della sua opera che compone il Cantico delle creature, inno di stupore di fronte alla bellezza della creazione. Non avendo nulla, non volendo possedere nulla, Francesco era un uomo assolutamente libero. Per gli uomini e le donne del suo tempo, era un autentico fratello. Lo è tuttora per noi, indicandoci con semplicità la via della vera gioia.

P. Roberto, e l’equipe pastorale

Le comunità italiane celebreranno la festa liturgica di San Francesco domenica 2 ottobre ore 18.00 alla chiesa di Saint Boniface, Ixelles rue de paix 23. La celebrazione concluderà il lavoro di incontro, riflessione e dialogo sulla pastorale italiana a Bruxelles che si terrà nell’assemblea aperta a tutti. Sono invitati: i volontari, praticanti, responsabili delle comunità e delle attività e chiunque sia interessato. I lavori iniziano alle ore 15.00 presso la sala Edelweiss in rue Mercelis 23 - Ixelles

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“TORNARE A PARLARE IL LINGUAGGIO DELLA VERITÀ”

Il Presidente Giorgio Napolitano è intervenuto domenica 21 agosto all’apertura del Meeting per l’amicizia dei popoli a Rimini, dove ha inaugurato la mostra sui “150 anni di sussidiarietà”. Nell’“angoscioso presente” che stiamo attraversando si impone

l’urgenza di “un’autentica svolta” - ha detto, invitando tutte le persone di responsabilità a “parlare il linguaggio della verità: perché esso non induce al pessimismo, ma sollecita a reagire con coraggio e lungimiranza”. Un messaggio rivolto in particolare alla classe politica: “Possibile – ha detto il Presidente - che si sia esitato a riconoscere la criticità della nostra situazione e la gravità effettiva delle questioni, perché le forze di maggioranza e di governo sono state dominate dalla preoccupazione di sostenere la validità del proprio operato, anche attraverso semplificazioni propagandistiche e comparazioni consolatorie su scala europea? Possibile che da parte delle forze di opposizione, ogni criticità della condizione attuale del paese sia stata ricondotta a omissioni e colpe del governo, della sua guida e della coalizione su cui si regge? Lungo questa strada non si poteva andare e non si è andati molto lontano. Occorre più oggettività nelle analisi, più misura nei giudizi, più apertura e meno insofferenza verso le voci critiche e le opinioni altrui”. “Il prezzo che si paga per il prevalere nella sfera della politica di calcoli di parte e di logiche di scontro – ha proseguito Napolitano - sta diventando insostenibile. Una cosa è credere nella democrazia dell’alternanza; altra cosa è lasciarla degenerare in modo sterile e dirompente dal punto di vista del comune interesse nazionale”. Una tendenza allo scontro che per il Presidente “non potrà durare a lungo sotto l’incalzare degli eventi, delle sollecitazioni che crescono all’interno e vengono dall’esterno del Paese”. Da qui l’appello rivolto ai politici ma anche ai giovani: “Spetta anche a voi, operare, premere in questo senso e predisporvi a fare la vostra parte impegnandovi nell’attività politica. C’è bisogno di nuove leve e di nuovi apporti. Non fatevi condizionare da quel che si è sedimentato in meno di due decenni: chiusure, arroccamenti, faziosità, obbiettivi di potere, e anche personalismi dilaganti in seno ad ogni parte. Portate nell’impegno politico le vostre motivazioni spirituali, morali, sociali, il vostro senso del bene comune, il vostro attaccamento ai principi e valori della Costituzione e alle istituzioni repubblicane: apritevi così all’incontro con interlocutori rappresentativi di altre, diverse radici culturali. Portate, nel tempo dell’incertezza, il vostro anelito di certezza”.

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BRUXELLES-BANNEUX A PIEDI! FATTO!

160 KM a piedi, con un gruppo di amici e con l’aria consapevole di pellegrini. Fatica, forza, silenzio, preghiera e ... un bene dell’anima! Questa l’esperienza di 9 persone partite da Bruxelles per raggiungere Banneux Notre Dame in 6 giorni.

Una prima in assoluto, salvo smentite, questa del pellegrinaggio a piedi Bruxelles-Banneux Notre Dame. Partiti martedì 7 giugno dalla fermata del Metro di Montgomery e arrivati al santuario di Banneux Notre Dame domenica 12 giugno verso le quattro e mezzo del pomeriggio. In totale nove pellegrini hanno partecipato al pellegrinaggio e sei l’hanno percorso completamente per 160 chilometri. Altri tre hanno potuto camminare solo le ultime tre tappe. L’iniziativa fu lanciata a livello nazionale perché era proposta nel contesto dell’appuntamento annuale che coinvolge le comunità italiane del Belgio e che raduna a Banneux, per il lunedi di Pentecoste, più di 2000 italiani. 8 pellegrini erano da Bruxelles (Schaerbeek, Molembeek, Woluwe St. Lambert, Etterbeek, Saint Gilles, Forest) ed 1 da Genk (Limburgo). I sei giorni per percorrere i 160 chilometri sono stati certamente impegnativi, ma soprattutto c’è stato un grande lavoro organizzativo per la preparazione. Rosalba ha saputo intrattenere public relation formidabile con ogni referente possibile ed in particolare con i parroci e i responsabili delle Sali parrocchiali. Dove non c’era il sufficiente conforto c’è stata una grande accoglienza. Le tappe sono state un po’ lunghe ed impegnative dal punto di vista fisico perché almeno quattro tappe oltrepassavano i 30 chilometri, e per lo più non avevamo un grande allenamento nelle gambe.

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Il riferimento cardine è stato il sentiero delle Grandes Randonnées n. 579 e n. 564 e camminare su un sentiero ben segnalato dà sicurezza e tranquillità. Il contesto naturalistico è stato di grande interesse, con i campi di frumento che arrivavano alla maturazione, il verde del granoturco da poco spuntato, i ciliegi che porgevano i loro frutti squisiti e la temperatura mite e non troppo soleggiata che favoriva un cammino veloce e gradevole. Non sono mancate bolle ai piedi, muscoli e tendini un po’ strapazzati e ginocchia messi a dura prova. Il peso dello zaino, benché contenuto ai 10kg, si è fatto comunque sentire. Abbiamo cucinato solo ad una sosta, gustando la squisitezza delle lumache raccolte, poi, per le restanti abbiamo potuto contare sul sostegno culinario locale. Il ritmo del cammino prevedeva un momento di preghiera e motivazione alle 8.00 del mattino dopo la colazione ed aver preparato gli zaini. Quindi il cammino di circa 2 ore, poi una pausa di 15 minuti per mangiare un po’ di frutta e riposarsi. Si proseguiva per altre 2 ore fino alla pausa di un’ora per il pranzo verso le 12.30. Al pranzo si aggiungeva un quarto d’ora per una riflessione condivisa sul tema della giornata. Si riprendeva fino al traguardo, optando per una ulteriore pausa a metà quando la stanchezza si faceva sentire, ma per lo più si reggeva fino alla fine per timore di non poter più ripartire. Arrivati al luogo previsto per l’alloggio ci si rinfrescava secondo le possibilità per poi celebrare la Messa con la comunità locale o invitando coloro che ci accoglievano. In serata la cena e si preparava il picnic per il giorno seguente. La preghiera della compieta verso le 22.00 concludeva la giornata. E... tutti a nanna per un riposo rinfrancate e più che necessario. Un piccolo libretto per le preghiere e le riflessioni era stato preparato e affidato ad ogni partecipante. Abbiamo camminato pensando alla pace, ai migranti e pellegrini, alle famiglie, ai malati, alla chiesa, alle vite consacrate. Abbiamo condiviso riflessioni di san Bernardo di Chiaravalle, Dante, Erri de Luca, Tonino Bello, card. Mercier, oltre le letture della messa di ogni giorno. Abbiamo condiviso momenti significativi come dalle suore missionarie di Bossut che celebravano l’anniversario della loro fondazione missionaria o alla parrocchia di Jodoigne per la festa del suo patrono, S. Médard.

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Vorrei ringraziare quanti mi hanno coinvolto in questo pellegrinaggio. Quest'esperienza mi ha portato a constatare che la Beata Vergine Maria mi è vicino. Per coloro che vivono questo, è una grazia incommensurabile. Sono partito senza sapere il perché, ho solo intuito il bisogno di fare questo viaggio. Durante il pellegrinaggio, ho potuto sentire che l'umanità, con la speranza di ognuno di noi, è in marcia . Grazie a questa esperienza ho potuto rivivere ciò che non pensavo più vivere. Oggi la mia emozione è grande, la devo a voi, cari amici pellegrini. Franco Sono partita da casa con una forza grandissima pensando che sarebbe stata una passeggiata. Man mano che si andava avanti le forze diminuivano e la sera arrivavo a stento, con il dubbio di non poter più ripartire il giorno dopo. Ma la forza dello Spirito è stata grande e dicevo a me stessa: “dai vai ... che c'è la fai”. Quando siamo arrivati a Banneux, per me è stata un'emozione grandissima. Tante cose della mia vita mi sono tornate in mente ed io, con tanta forza, le ho lasciate tutte a Maria,la nostra Mamma. Sono felicissima di aver partecipato! Costanza. Durante il nostro cammino verso la Vergine dei poveri penso che la Madonna ci abbia fatto incontrare delle persone con il cuore in mano e molto devote al prossimo, come suor Marie-Bernard, la signora Menzik, Don Gigi e Don Nino che hanno saputo con le loro comunità darci aiuto e conforto, anche se qualcuno ne aveva più bisogno di noi per motivi di salute o altro. Le persone che sanno dare il massimo senza chiedere niente mi emozionano tanto. Arrivare a Banneux dopo 160 kilometri, dopo avere sofferto ai piedi, e potersi inginocchiare li' nel punto dove è apparsa e portare davanti alla Vergine tutte le preghiere fatte lungo il viaggio da solo e con gli altri è stato veramente emozionante e commovente. La fine del nostro pellegrinaggio a piedi coincideva con l’arrivo di quello organizzato da tutte le comunità Italiane in Belgio. Mi ha sorpreso la presenza della comunità Africana insieme a noi: questo, forse, è un segno che si deve pensare con gli altri. Ho apprezzato tantissimo la generosità della nostra comunità di Saint-Gilles e, specialmente, della famiglia Merluzzi che ha invitato tutti i pellegrini a condividere un buonissimo pic-nic con tanta gioia: per questo vorrei ringraziarli a nome di tutti noi. Michele

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GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’

Un giovane italiano della provincia di Como, Luca, 28 anni, che vive e lavora a Bruxelles ci regala la sua esperienza alla GMG di Madrid. La sua scelta cristiana ne ha avuto gran beneficio. Dovevo andare alla GMG per accompagnare alla tastiera una band di amici. Poi il concerto a Madrid è stato annullato, e mi sono ritrovato ‘incastrato’ nel programma senza particolare motivazione o attese. Con due GMG alle spalle (Toronto nel 2002 e Colonia nel 2005), ero sicuro di aver già vissuto tutto, e persino timoroso al prospetto di ritrovarmi a passare le vacanze tra la folla accaldata di Madrid. Con un lavoro a tempo pieno, avrei forse dovuto cambiare destinazione e scegliere un programma più rilassante. Mi confortava il fatto che, proprio per ragioni di lavoro, sarei dovuto rientrare a Bruxelles già il 17 agosto – il giorno prima dell’arrivo del Papa. Mi sono dovuto ricredere. Ogni volta che, in occasione delle GMG, milioni di giovani convergono dai cinque continenti verso una sola città per condividere e testimoniare la propria fede nel Vangelo, l’esperienza non può essere che sempre nuova e vivificante. La GMG permette certo di incontrare e vivere la dimensione universale della chiesa. Ma è anche l’occasione di conoscere un nuovo paese, la sua chiesa particolare e le sfide che si trovano ad affrontare i suoi abitanti – cattolici o meno: la crisi spagnola e la disoccupazione, l’immigrazione, il confine sempre combattuto tra una giusta laicità e un laicismo ideologico. Per me inoltre, partito con il programma MAGIS dei gesuiti, la GMG è stata la possibilità di vivere un’esperienza nel segno di Sant’Ignazio e della sua spiritualità – insieme ad altri 2800 giovani provenenti da tutto il mondo. Riuniti a Loyola, luogo natale di Ignazio, dal 5 al 7 agosto, siamo poi stati divisi in un centinaio di gruppi e inviati ai quattro angoli di Spagna e Portogallo per vivere esperienze di servizio, pellegrinaggio o riflessione, prima di convergere su Madrid il 15 agosto. Il mio gruppo – una ventina di francesi, belgi e spagnoli – ha per esempio assicurato l’organizzazione di visite guidate per i pellegrini di passaggio al castello di Javier, casa natale di San Francesco Saverio. I volti e le persone, poi, sono sempre nuovi e imprevedibili. Come dare per scontati i sorrisi, gli sguardi, la gioia... che non hanno fatto altro che moltiplicarsi e amplificarsi una volta arrivati Madrid? Dover rientrare a Bruxelles proprio mentre il climax andava crescendo è stato un piccolo trauma: passare da 38 a 18°, dalla gioia eccezionale delle GMG alla routine quotidiana non è facile. Ma proprio qui sta la sfida ora: conservare nel cuore ciò che si è vissuto per riviverlo e darne testimonianza negli ambienti in cui viviamo – “radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede”. Luca M.

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1° FESTA DI VITA NOSTRA - GRAZIE Per essere la prima festa di Vita nostra, abbiamo fatto miracoli domenica 26 giugno. Grazie

a tutti e ad ognuno per la collaborazione, la disponibilità e la partecipazione. Un grazie particolare alla Bottega Magica e a Vito per la loro amabilità e simpatia. Abbiamo sperimentato che è possibile crederci, pagare di persona (abbiamo pagato anche le consumazioni!!) e continuare in questo servizio del comunicare alle comunità italiane di Bruxelles. Abbiamo raggiunto la somma di € 955,00 (i 2/3 di una fattura): è buono! Ringraziamo gli sponsors, il sostegno

dei “Bergamaschi nel mondo che hanno condiviso la festa e lo spazio” e la Fabrique de l’eglise di Sainte Alène che ci ha messo a disposizione il locale gratis e il costo dei consumi se li è assunti il presidente Merluzzi Domenico che ringraziamo della disponibilità e della partecipazione attiva e generosa sua e della sua famiglia.

La V.A.I. (Volontarie Assistenza Italiani)

Per lo scopo benefico in favore degli italiani in Belgio in difficoltà Invita alla rappresentazione teatrale

PPAARREENNTTII SSEERRPPEENNTTII commedia brillante di Mario Amoroso a cura della Compagnia “Le teste matte”

Teatro ST. AUGUSTIN 18/19/20 novembre venerdí e sabato alle 20:30 e la domenica 16:30.

Prenotazioni: tel. 0478 518 759 oppure 0479 661 018

(segreteria telefonica attiva - il messaggio telefonico sarà sufficiente ai fini della prenotazione) oppure e-mail: [email protected]

La commedia e' la trascrizione teatrale del film con lo stesso titolo di Monicelli del '92. La commedia è ambientata nel periodo delle festività natalizie: a casa dei nonni Saverio e Trieste (il vero capofamiglia), si riunisce la famiglia composta da quattro nuclei. Durante i festeggiamenti i due anziani coniugi chiedono a sorpresa ai figli che uno di loro si prenda cura dei genitori in cambio dell'eredità. Si scatena una vera e propria guerra fratricida senza esclusione di colpi per decidere chi dovrà occuparsi degli anziani genitori che nessuno vuole in casa.

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MICHELINA e MICHELE PELLEGRINI SUL CAMMINO

Sono rientrati a Bruxelles alla fine di luglio, “I Michelini”, così si firmavano quando lanciavano alcuni messaggi lungo il “camino muy largo” di Compostella. La comunità italiana era dispersa lungo la penisola a godersi le vacanze estive. Li contatto all’inizio di agosto e condividiamo la tavola durante una sera normalissima in una città che finalmente si percorre facilmente e senza problemi di parcheggio. Sono

tranquilli, riposati e con uno splendore sul viso contagioso. Allora come è andata? “Una grande esperienza, bella e importante, dice Michele. Abbiamo visto e provato di tutto. Si è vissuto una spontaneità nelle relazioni con tutti che era sorprendente”. “Abbiamo imparato – soggiunge Michelina – che è buono riconoscere i nostri limiti. Ho passato dei momenti molto difficili, soprattutto quando mi scoraggiavo per delle defaillance fisiche o per alcune cadute stupide”. Il Cammino insegna? “E come se insegna. Imparare ad accontentarsi, l’essere contento per quello che riesci a dare è apprendere la grande virtù dell’umiltà che è il segreto per star bene ovunque e sempre”. “Fin qui ci siamo arrivati, domani vedremo come sarà! E’ un po’ questo che ci ripetevamo frequentemente. Poi si incontravano pellegrine conciate peggio di noi, e ci si sentiva solidali ed anche rincuorati”. “Era bello, dice Michelina, quando alla sera ci si dava una mano e si apriva la farmacia per curare o bucare le vesciche, o massaggiare muscoli stanchi”. La testa era sempre lucida? “A volte si entrava in pallone, la stanchezza ti prova parecchio e le distrazioni non mancano di certo, soprattutto verso la fine quando il cammino è sovraffollato di

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studenti. Ma dobbiamo riconoscere che in ogni tappa trovavamo animazioni spirituali interessanti che aiutavano a mantenere chiara la finalità del nostro viaggio”. Quali emozioni? “le più intime ti fanno conoscere le paure che tieni dentro e metti le mani dentro le crisi interiori. La fatica ti spoglia di ogni sicurezza e resti quasi nudo di fronte alla tua scelta e decisione. Ma è proprio in questo stato di abbandono che si sente la forza misteriosa e grande del cammino e di Dio che ti regge, ti rialza, ti sostiene. Ma quante volte – dice Michelina - ho cantato il bel canto “su ali d’aquila”, imparato per le cresime dei giovani: cantavo quello che stavo vivendo”. Cosa ricordate volentieri? “il sostegno dei nostri amici, della comunità italiana di Saint-Gilles, i messaggi giornalieri di Concetta, la fraternità e la convivialità nei rifugi”. “Eccezionale, aggiunge Michelina, quanto si trovava nelle parrocchie dove ci si fermava. Una grande attenzione ai pellegrini in termini di accoglienza, preghiera, interesse. Comunità cristiane e parrocchiali positive, organizzate e vive”. “Certo, aggiunge Michele, che i commercianti a volte, erano meschini ed il menù del pellegrino a poco prezzo rivelava sempre un mestiere molto approssimativo che ti incoraggiava ad arrangiarti nel rifugio dove si poteva perfino condividere non solo la cena ma anche l’allegria e l’amicizia”. Un consiglio a chi vi legge su “Vita nostra”? “E’ importante prepararsi bene a questa esperienza. Per noi che avevamo iniziato il cammino di Santiago nel 2010 e poi dovemmo interrompere forzatamente dopo la prima tappa ci è servito tantissimo il pellegrinaggio a piedi di sei giorni che abbiamo fatto da Bruxelles a Banneux Notre Dame all’inizio del mese di giugno” Infatti un commento che Michele lasciava al termine del Pellegrinaggio a piedi Bruxelles-Banneux aveva questo tono: “Per il futuro vorrei che tante persone provassero l'emozione di un cammino verso un luogo Santo o in un cammino di riflessione. Tanto meglio se in compagnia di una guida come la nostra che ti fa capire tante cose e ti porta a riflettere su quello che fai, per chi lo fai, e con le letture con la preghiera che sembravano essere state scritte per la giornata trascorsa, e poi farti fare un bilancio della giornata e farti andare verso gli altri ed insegnarti che Cristo è amore e che ci dice di amarci gli uni e gli altri. Sì il cammino ci arricchisce spiritualmente. Il nostro pellegrinaggio a Banneux è finito ed un'altro comincia: partiamo il 26 giugno per Santiago. Forse questo ci ha preparati nel modo in cui affrontare le difficoltà della

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strada e della stanchezza fisica quello che abbiamo imparato e speriamo di potere mettere in atto è camminare verso la luce che è Cristo”. E aggiungeva: “Nel mio zaino metterò certo la famiglia e i malati che conosco, la nostra comunità che tanto ci sostiene e di sicuro non mancheranno le loro preghiere. Metterò anche tanta speranza, speranza di ritrovare al ritorno la nostra comunità con tutti i suoi elementi, la speranza di un mondo senza guerre, la speranza che la gente non debba morire in viaggi disperati per poter dare da mangiare ai propri figli, speranza che i nostri politici si accorgano veramente del bisogno di chi rappresentano . Camminando caricherò il mio zaino di tante altre speranze. Michelina, da parte sua diceva “Non pensavo di farcela dopo quello che mi era successo a Santiago l’anno scorso, avevo paura! I piedi hanno sofferto tanto e la mia stanchezza è stata forte soprattutto per le due ultime tappe, mi sembrava di non arrivare mai, però ero contenta e soddisfatta quando arrivavo e sorpresa d'avercela fatta grazia a Dio. Spiritualmente penso che sono cresciuta grazie agli stimoli per riflettere su tante cose, la solidarietà, la pace, il perdono che non è stato facile perché ci sono sempre dentro un gruppo delle tensioni dovute alla fatica e al carattere diverso di ognuno di noi. L'anno scorso non ero preparata per Santiago, e penso che questo Bxl-Banneux è stato provvidenziale per prepararci sia fisicamente , che spiritualmente per poter raggiungere la nostra meta. Adesso so cosa metterò nel mio zaino: lo farò più leggero di cose inutili ma ci metterò tanta umiltà per fare spazio nel mio cuore a Dio e farò silenzio per poterlo ascoltare meglio. Come volete concludere? “Tutti questi cammini han fatto un gran bene alla nostra coppia! Siamo una coppia unita ma adesso ancora di più perché il nostro sguardo va nella stessa direzione, cioè verso Dio e chiedo la grazia di continuare a restare sempre vicini e uniti nella preghiera dando anche un buon esempio ai nostri figli e nipoti”. Anche Michele conferma: “Come coppia penso che stiamo tenendo fede alle promesse che ci siamo fatti quasi 37 anni fa. Anzi mi pare che stiamo incominciando un fidanzamento “spirituale”, che cercheremo di portare avanti come abbiamo fatto per il nostro matrimonio”.

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LA POVERTA’ C’E’ ANCHE A BRUXELLES FRA DI NOI

Negli ultimi 19 mesi, numerose sono state le famiglie marocchine che hanno lasciato principalmente il nord Italia per cercare all’estero migliori opportunità. Infatti, la maggior parte di queste persone ha perso il lavoro per chiusura delle ditte in Italia, e la crisi attuale non ha consentito loro di ritrovare un lavoro in loco. Ed è in Belgio che questa “ nuova emigrazione italiana” sta arrivando. Parlando principalmente italiano, queste persone si rivolgono ai patronati per avere le informazioni necessarie per il loro stabilimento in Belgio. Questi nuovi utenti hanno delle situazioni personali ben diverse tra di loro, certi hanno acquisito la nazionalità italiana e dunque hanno gli stessi diritti degli europei, altri invece non hanno acquisito nessuna nazionalità europea e dunque si trovano in grosse difficoltà, e saranno dunque respinti. Ed infine abbiamo delle persone che hanno un permesso di soggiorno di lunga durata rilasciato dall’Italia e ai quali è stato detto che potevano viaggiare e stabilirsi ovunque. E così queste famiglie si ritrovano in Belgio senza nessun diritto. Le difficoltà a trovare e a cercare soluzioni ai problemi che ci pongono queste persone ci mette di fronte alla dura realtà del sistema sociale. Come rispondere a questi disperati che sperano di ottenere un lavoro ed una vita migliore. La sfida consiste nell’affrontare l’emergenza della situazione di questa immigrazione, non solo dal punto sociale e culturale ma anche dal punto economico e politico. Andrebbero messe in atto delle politiche di accoglienza che consentono a queste persone di potersi stabilire. Di fronte a queste situazioni è necessaria una presa di coscienza da parte degli stati europei e occorre soprattutto cercare di capire e creare un dialogo per una crescita comune nel rispetto dei valori fondamentali di ogni persona, qualsiasi sia l’etnia o la religione alla quale aderisce. Quest’ ultimi anni abbiamo visto crescere a Bruxelles delle famiglie italiane (ma anche persone sole sia giovani che anziani) che si trovano in condizioni economiche precarie o di povertà. In una realtà quale il Belgio, si deve considerare un concetto di povertà applicabile alla realtà dei paesi sviluppati ed industrializzati, e si deve tenere conto non solo dell’aspetto economico, ma anche

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di quello sociale e soprattutto culturale. La condizione di povertà è indissolubilmente legata a delle situazioni di isolamento e di discriminazione. Questa situazione porta gran parte di queste famiglie verso l’esclusione sociale. I dati statistici ci aiutano a capire meglio questo fenomeno più risentito nella regione di Bruxelles. Secondo uno studio realizzato dall’INS(Istituto Nazionale de statistica belga) i prezzi degli affitti sono aumentati del 10,6% e questi aumenti

riguardano tutti i canoni sia quelli privati che quelli degli alloggi sociali. Ma la situazione più drammatica resta quella di Bruxelles dove i costi insostenibili degli affitti della regione costringono alcuni cittadini ad indebitarsi per poter pagare perché questa spesa rappresenta quasi la totalità del loro magro reddito. Gli stessi dati dimostrano come il reddito degli abitanti di Bruxelles sia troppo basso per garantire loro un’esistenza conforme agli standard di vita, il 15 % della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Un fenomeno, questo che tocca il 22,6% delle persone che hanno più di 65 anni, il 16,2% delle donne, il 14,2% degli uomini, il 32% dei disoccupati e il

24% degli inquilini; e più di un quarto della popolazione di Bruxelles vive in una famiglia senza reddito da lavoro. Non dimentichiamo le famiglie monoparentali e le famiglie con un solo reddito di lavoro (1200/1300 euro al mese), che vedono il loro potere di acquisto molto limitato. Queste persone che lavorano e non riescono a chiudere il mese sono i cosiddetti “nuovi poveri”. Le richieste di aiuto sono sempre più numerose, infatti, molti dipendono dai servizi sociali ai quali ricorrono per ottenere i loro diritti. Perché vivendo nella precarietà, non solo non sono informati dei loro diritti, ma hanno grossissime difficoltà ad accedervi. Devono dunque essere sostenuti dai servizi sociali per ottenere almeno il minimo garantito dalla legge. Queste situazioni di grave precarietà, costringono tutte queste persone a rinunciare a quei diritti fondamentali che sono garantiti ad ognuno dai trattati internazionali. Essi si trovano dunque nella spiacevole condizione di dovere scegliere quali bisogni soddisfare e la sola scelta possibile consiste nel decidere a cosa rinunciare.

Sonia Guaragna (Patronato Enasco)

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RICONOSCIMENTI E RINGRAZIAMENTI

La fedeltà ed il servizio reso alle comunità cristiane sono qualità che meritano visibilità. Quando poi queste virtù sono vissute da persone che conosciamo è ancora meglio perché sono esempi che incoraggiano a fare altrettanto. GRAZIE FREDDY PENNA. Lo scorso 21 giugno, l’unità pastorale di Saint-Gilles et il consiglio della AOP (associazione opere parrocchiali) hanno organizzato un aperitivo per ringraziare e salutare Freddy Penna. Ha accettato di offrire il servizio di Amministratore delegato dell’ASBL di Saint-Gilles che si occupa dei beni materiali e della gestione delle finanze dell’unità pastorale: ha rimesso in sesto una situazione difficile e preoccupante arrivando ad un buon equilibrio che assicura un futuro più sereno. Di origini italiane, Freddy è nato a Bruxelles 78 anni fa. Il papà Penna, insieme alla mamma rimasta vedova per la perdita da marito colpito dalla febbre spagnola ed insieme ai 7 tra fratelli e sorelle, lasciò Ravello, piccola località vicino ad Amalfi, provincia di Salerno in Campania, per raggiungere Bruxelles nel 1919. Qui sposò una donna belga e fece famiglia. Freddy è un uomo di grande esperienza professionale sia come professore di scienze economiche, per 15 anni, al Collegio Saint Pierre, sia come revisore d’imprese specialmente nel settore bancario, lavoro che ha svolto per 25 anni. Ogni mattina, di buon ora e presso la sede dell’AOP, assicurava la sua presenza per ascoltare, contattare, gestire il personale e il centro diurno, mantenere i contatti con le istituzioni, tentare di risolvere problemi e situazioni proprie di una non piccola organizzazione come l’AOP di Saint-Gilles. Questa ASBL conta ben 42 membri rappresentanti i diversi settori e attività dell’unità pastorale. Ma cos’è l’AOPSG Associazione opere parrocchiali Saint Gilles? E’ il braccio finanziario e amministrativo di tutte le attività organizzate dagli attori della pastorale delle cinque parrocchie territoriali e delle quattro comunità di origine straniera che appartengono all’Unità Pastorale di Saint-Gilles. Sostiene le diverse attività promosse: catechesi, l’Entraide, servizio di accoglienza diurno per gli anziani, due centri Psicomedicali sociali che segue 15.000 scolari, un centro di promozione per la salute alla scuola per circa 9.000 scolari, una sezione di seniors senza frontiere, i volontari per la visita ai malati, gli amici di Lourdes, le fraternità monastiche di Gerusalemme. L’AOPSG gestisce anche un buon patrimonio immobiliare ereditato dal passato che impiega sotto diversi contratti circa 40 persone senza contare diverse decine di volontari. Il suo lavoro ha raggiunto innanzitutto l’adattare l’amministrazione alle esigenze legali e fiscali stabilite dalla legge del 2002, quindi

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un equilibrio coerente tra risorse e sostegno a seconda delle disponibilità dell’ASBL. Insomma coniugare il rigore amministrativo con l’autonomia delle risorse economiche finanziarie ed il sostegno ai bisogni diversi senza mai dimenticare lo scopo di non lucro proprio di una Associazione senza scopo di guadagno. Anche la comunità italiana di Saint-Gilles esprime simpatia e un grazie per quanto Freddy Penna ha promosso e gestito nei suoi 5 anni di mandato. Adesso continua a sostenere l’attività anche se il volante è passato ad un suo amico e collaboratore da molto tempo M. Florent Peterkenne. Auguri e grazie Freddy Penna.

GRAZIE A BRUNA AVANCINI ALBERT Una signora dai capelli bianchi, viso pieno e sorridente, occhi vispi che vedono lontano, un temperamento montanaro determinato ed una passione per nulla spenta nel far le cose: questa è Bruna. Nata ad Egna in provincia di Belluno, e come molte ragazze di tanti anni fa, è arrivata a Bruxelles per lavorare: erano gli anni ’60. Un sogno molto comune ai giovani di allora, determinati per ben riuscire nella vita: farsi una famiglia, essere rispettati e comportarsi bene. Quando le vicende della vita si fanno complicate è allora che è opportuno trovare dei riferimenti che possano far ripartire l’entusiasmo. Ha sposato più di 50 anni orsono Albert, ma non ebbero la soddisfazione di avere figli. Non fu facile per nessuno dei due. Poi l’invito del parroco della parrocchia di Saint-Josse sbloccò lo sconforto, così la parrocchia con le sue attività divenne un riferimento importante che trasformò la sofferenza in partecipazione laboriosa e generosa. Iniziò con la visita agli ammalati, poi fu di sostegno all’equipe per la preparazione dei battesimi, quindi la catechesi dei bambini e poi dei ragazzi, la partecipazione al consiglio pastorale parrocchiale. Ha conosciuto e amato moltissimi bambini, ragazzi ed adolescenti accompagnandoli nell’iniziazione cristiana per ricevere i sacramenti. Oggi, Bruna passa la mano per la catechesi ma si è fatta disponibile ad una presenza in chiesa che assicuri l’apertura e lo svolgimento di quanto necessario per le celebrazioni liturgiche anche nei giorni settimanali. Domenica 11 settembre durante la Messa di ringraziamento nella Chiesa di Saint-Josse è stata consegnata a Bruna Albert e ad altre catechiste, la medaglia di Saint Rombaut per il servizio della catechesi reso alla parrocchia per ben 35 anni. Complimenti e felicitazioni Bruna.

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FESTA DELLE FAMIGLIE

La famiglia: una priorità per il progetto pastorale. Buona riuscita per la prima festa delle famiglie organizzata domenica 4 settembre alla Basilica di Koekelberg. Un grazie all’ufficio del Vicariato che ha saputo coordinare e coinvolgere le molte associazioni che si occupano della famiglia e che erano presenti. La visita agli stand di tre dei nostri vescovi sottolineava l’importanza che la chiesa in Bruxelles vuol dare alla preziosa e importante realtà della famiglia. Una grande emozione in tutta l’assemblea al rinnovo delle promesse del matrimonio e alla benedizione data a tutte le coppie e ai loro figli, che si sono presentate ai sacerdoti. Significativa la preghiera delle donne in attesa e la benedizione segnata su loro e sulle creature portate in grembo. Si respirava una grande motivazione fra le moltissime persone presenti e che già operano ed amano la famiglia. Evidente l’attenzione alla fatiche e all’accoglienza umana e cristiana dei componenti familiari in difficoltà: disabili, coppie in crisi o separate, fallimenti, solitudini. La nostra pastorale italiana presentava la normale attenzione delle comunità italiane di Bruxelles che condividono lo stesso impegno delle parrocchie e della altre comunità di origine straniera in favore delle famiglie. Diverse coppie italiane, da poco sposate o con i loro bambini ci hanno fatto visita ed hanno partecipato alla bella festa. Nel nostro impegno tradizionale, assicuriamo la specificità della lingua ed alcuni elementi che sono propri di una cultura alimentata, conservata e trasmessa nelle famiglie. Il sole ha permesso di godere al meglio degli spazi verdi esterni ed ha favorito lo scambio e la conoscenza reciproca fra le varie presenze motivate che portano un servizio specifico alla famiglie.

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VI° RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO

Italia 1861-2011: 150 anni di unità e di emigrazione. Così si può sintetizzare il VI° rapporto della Fondazione Migrantes sull’emigrazione, un’opera ricca di dati statistici e di notizie storiche. Ad abitare all’estero, mantenendo o avendo acquisito la cittadinanza, sono 4.115.235 italiani, aumentati di quasi 90 mila unità nel corso di un anno. Concentrati in larga misura in Europa (2 milioni e 263 mila) e in America (1 milione e 629 mila). Una volta si emigrava anche dalle regioni italiane attualmente più ricche, come pure dall’isola di Lampedusa, oggi teatro di sbarchi. La vita media, che alla fine dell’Ottocento era di appena 31 anni, aiuta a capire questo esodo di massa. Si viaggiava stipati come una merce umana, inizialmente nei velieri e poi nelle navi a vapore, per

inseguire un futuro da sogno che tale non era, indebitandosi per il biglietto, trattati dalla burocrazia “poco garbatamente”, per dirla con le parole del grande vescovo di Cremona Geremia Bonomelli, e sovente incontrando sul posto una realtà deludente. La nota canzone “Mamma mia dammi cento lire che in America voglio andar” sottolinea i rischi insiti in un avventuroso viaggio per mare dall’esito incerto. Anche le mete europee erano caratterizzate dal disagio. La considerazione per gli italiani poteva essere infima tanto in Francia quanto nel Sudafrica, tanto nella vicina Svizzera come negli Stati Uniti. I flussi di massa sono cessati verso la metà degli anni ’70. I flussi attuali, sottostimati negli archivi, si compongono di 45.000 persone in uscita e 35.000 di ritorno, ma resta insediata all’estero una consistente collettività di cittadina italiani. Non è questo l’unico motivo per ricordare la realtà dell’emigrazione italiana. Vi sono flussi qualificati, come quelli dei circa 20.000 studenti che, nell’ambito del Programma Erasmus, studiano per un semestre all’estero. Secondo un’indagine della Banca d’Italia vi sono 20 milioni che ogni anno affrontano quelli che la Fondazione Migrantes ha chiamato “i viaggi della memoria” (11 milioni in entrata e 9 milioni in uscita) per passare un certo periodo in una casa di proprietà (il sogno dei migranti, oggi come ieri) o presso parenti e amici. La stessa indagine evidenzia che sono 14,6 milioni gli italiani che lasciano l’Italia effettuando dei brevi pernottamenti all’estero (specialmente in Europa) per motivi di lavoro o professionali, L’Italia all’estero non è una realtà lontana, fa parte integrante del “Sistema Paese” al quale è in grado di fornire un importante apporto. Secondo mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, «La riflessione sui Paesi dove si sono inseriti gli emigranti, ai quali il Rapporto ha dedicato diversi capitoli, non è un esercizio di maniera, ma un utile confronto dialettico, derivante dalla consapevolezza di dover contribuire al rinnovamento dell’Italia anche attraverso la valorizzazione della presenza italiana nel mondo, non a parole e non secondo progetti approssimativi e inconcludenti, non secondo previsioni di corto respiro e ispirate a interessi di partito. Si tratta di inquadrare nella giusta luce una rete che esiste ed è molto estesa, evitando che essa sia poco più che un riferimento abitudinario». Chiedete una copia alla redazione di Vita nostra.

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LA NOSTRA SICILIA: UNA VISITA ISTRUTTIVA Tour di 10 giorni visitando alcune comunità della Sicilia per salutare gli emigranti di ritorno in paese per le vacanze, ma ... che non ci sono più! Appunti e riflessioni di Domenico Locatelli Il progetto Il progetto di una visita in Sicilia nacque dall’invito, più volte espresso, dagli amici siciliani che vivono a Bruxelles: “Don Domenico venga giù in Sicilia, ci farebbe piacere che venisse a passare qualche giorno da noi. Non ci sono problemi di alloggio, ci pensiamo noi! Le presentiamo i nostri ‘parrini’, cioè i nostri preti”. Questi generosi inviti trovarono finalmente la decisione di organizzare questo tour. Alcuni elementi mi sembrarono importanti: rendere visita agli amici che mi invitavano, conoscendo i loro parenti e prendendo un caffè in casa loro. Ma non volevo rinunciare ad incontrare i parroci delle località che avrei visitato, conoscere la storia, gli usi e costumi del territorio, vedere le testimonianze artistiche, entrare in contatto con le tradizioni della religiosità popolare e gustare i prodotti gastronomici locali. La prospettiva era molto interessante, anche perché non conoscevo proprio nessuno dei nove luoghi individuati: Calascibetta, Pietraperzia, Riesi, Gela, Mazzarino, Sommatino, Villarosa, Serradifalco, San Cataldo.

Pianificazione Era opportuno pianificare la visita fissando le date e l’itinerario. Così fu necessario analizzare la provenienza della grande “colonia” siciliana che vive a Bruxelles e dintorni. Guardando i luoghi di nascita e di provenienza , la geografia si è ristretta alle province di Caltanissetta e di Enna e guardando l’organizzazione pastorale, mi dovevo concentrare sulle diocesi di Piazza Armerina e Caltanissetta. Potevo contare su alcune conoscenze ed amicizie che già avevo con alcuni sacerdoti del posto e presi contatto con i responsabili Migrantes locali: Santino Tornese diacono di Messina e attuale responsabile regionale e p. Filippo Bonasera già responsabile regionale e, attualmente, direttore Migrantes per la

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diocesi nissena. Contattai anche don Giovanni Tandurella, responsabile Migrantes di Piazza Armerina. Spontaneamente è emerso l’aspetto più significativo: la relazione con i sacerdoti locali, cioè l’aspetto pastorale che iniziava proprio dall’informare i relativi Vescovi, i parroci e gli operatori pastorali delle parrocchie che avrei visitato. Qualcuno mi confessò che la mia richiesta aveva suscitato quasi un senso di disturbo: “Ma che vuole, questo? E chi è?”. I sacerdoti hanno già parecchio da fare durante il mese di luglio, soprattutto per i Grest (animazioni estive per i ragazzi) che impegnano molto. Tuttavia, la maggior parte dei sacerdoti che ho contatto per posta elettronica o spedendo una lettera ha risposto positivamente. E non solo: ho verificato che hanno preso a cuore l’iniziativa avvisando le persone emigrate che conoscevano e informando le comunità durante le celebrazioni delle messe. Non si poteva non comunicare questo appuntamento alle persone originarie e nate nelle nove località scelte e così, a metà giugno, partirono 628 lettere personalizzate inserite nel bollettino di informazione trimestrale “Vita nostra” che informava del tour e della data abbinata alla località. Qualcuno mi ha salutato tenendo in mano questa lettera ricevuta e manifestando interesse e soddisfazione. Una migliore conoscenza Senza dubbio è stata un’occasione per fare il punto su questa parte di presenza siciliana a Bruxelles. Si sono studiate percentuali e i numeri e si è preso conoscenza di come si è sviluppata la situazione sociologica e pastorale di questo grande popolo che è emigrato molti anni fa e che ora vive in Belgio. Per molti paesi interni della Sicilia, l’emigrazione ha veramente dimezzato il paese. La chiusura delle miniere di zolfo e di sale fu la causa scatenante. La situazione di povertà e la mancanza di prospettive occupazionali furono gli elementi di fondo. Verso la fine? Un senso di impoverimento e di mancanza di futuro lo si respira soprattutto nelle località minori dove c’è pure una presenza sorprendente di numerosi preti e per lo più giovani, ma manca un po’ il respiro e regna una “calma” fisiologica ben visibile nelle diverse decine di anziani, esclusivamente uomini, che sono seduti tutto il giorno in piazza, rincorrendo l’ombra che ripara dal sole. “Vivono tutti di pensione – mi dicono – e quindi il dinamismo di chi si dà da fare per lavorare e promuovere iniziative viene a mancare”. Sono molti di più i funerali che si celebrano nella chiesa che i battesimi o i matrimoni. E questo crea un senso di tramonto e di “fine della storia”. Comprendo che non è facile per un sacerdote di trent’anni mantenere alto l’entusiasmo. Lo stesso senso può essere percepito anche nelle comunità italiane all’estero dove sono gli anziani e la prima generazione che frequentano

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le iniziative e i raduni pastorali e le celebrazione, con la sola differenza che i loro giovani sono comunque sul posto, anche se non praticano. In Sicilia, purtroppo, i giovani partono per altrove perché in paese non c’è grande possibilità di futuro. La durata di un soffio? Il dinamismo delle parrocchie, delle associazioni e dei comitati delle feste è comunque presente, ma ha la durata di un soffio ed è ripiegato sull’immediato da consumarsi in breve tempo. Quindi la settimana di preparazione o la novena del santo e rispettive serate, riempiono le chiese e la piazza di persone e giovani, ma sempre meno di emigranti, in un rito che si limita al consumo della celebrazione, della pizza, musica, ballo ed in modo abbastanza omologato ovunque: anche le feste sono diventate più povere. Sono comunque ben visibili le “disponibilità” e le iniziative di almeno 10 anni orsono, dove contributi e risorse economiche hanno permesso gemellaggi con amministrazioni comunali estere dove vivono i concittadini emigrati, e hanno reso possibile il recupero artistico e restaurativo di splendide chiese e costruzioni storiche: tutto è in ordine e godibile, salvo che il paese e le sue abitazioni sono chiuse e con troppi cartelli “vendesi” inutilmente esposti.

Incontri interessanti L’ospitalità proverbiale dei siciliani era presente puntualmente. Non solo nel mettere a disposizione quanto fosse necessario, ma anche nel lasciarsi coinvolgere nella visita e nell’incoraggiare il contatto con la comunità riunita in preghiera. Il momento conviviale ha reso possibile l’ascolto e il dialogo che ora si faceva informazione dei componenti familiari all’estero, ora testimonianze del proprio vissuto di emigrante in tempi remoti descrivendo aspetti positivi e altri che furono faticosi, ora auguri per il lavoro che svolgono i missionari all’estero che si prendono cura dei propri concittadini e di tutti gli italiani. Al parroco e alle persone interessate veniva consegnato l’ultimo “Rapporto italiani nel mondo 2011”, il sesto della serie edito dalla Fondazione Migrantes, gentilmente messo a disposizione dall’IDOS: uno strumento adeguato che descrive in modo attendibile la realtà delle comunità italiane all’estero. Sono stati consegnati 32 Rapporti. In quattro località il dialogo lo si è fatto in modo mirato prendendo il tempo necessario per proiettare numeri e situazioni ed entrare in merito alla emigrazione siciliana che constata il fenomeno ancora attivo coinvolgendo più di 1600 persone, per lo più giovani, che lasciano l’isola ogni anno. ... anche se

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Per contro, non ho trovato molte testimonianze del fenomeno “emigrazione”. Solo il “treno-museo” di Villarosa organizzato ed inventato dal bravo David Primo, che dedica all’emigrazione una carrozza del treno-museo collocato alla stazione di Villarosa ed il libro “Il nostro orgoglio: gli emigranti” di Ernesto Riggi di San Cataldo. Poco mi hanno saputo dire ai municipi dove chiedevo informazioni. Dal lato delle parrocchie, alcuni parroci visitarono anni orsono i propri parrocchiani emigrati: erano gli anni ’60 e ’80, il boom dell’emorragia migratoria ed il momento d’oro delle rimesse economiche che permisero un recupero ed uno sviluppo immobiliare delle cittadine. Oggi le problematiche situazioni ambientali ed economiche costringono le amministrazioni a rincorrere contributi esterni per poter realizzare o ammodernare qualche infrastruttura, ma non ci sono più risorse locali tali da poter programmare sviluppo e benessere alla città. Nelle diverse celebrazioni presiedute nelle chiese parrocchiali ho potuto pregare insieme a circa 1180 persone, calcolate globalmente. Ho incontrato 34 persone tra parroci, sacerdoti, diaconi, suore e collaboratori parrocchiali. Grazie a 4 addetti alla comunicazione si sono realizzati quattro interventi per giornali e radio. Il tour ha percorso 1320 chilometri ed è stato documentato da 684 scatti fotografici. Hanno parlato della visita ai siciliani di Bruxelles: il settimanale diocesano “Settegiorni dagli Erei al Golfo” diretto da Giuseppe Rabita con un articolo di Carmelo Cosenza. Eugenio Di Francesco, conduttore della trasmissione “buone notizie” su Radio Catena 104 FM. Ne parleranno: Gianluca Veneziano su “Agorà” mensile edito a Riesi da un gruppo di studenti. Elena De Pasquale, dell’ufficio Migrantes di Messina, sulla rivista mensile nazionale Migrantipress. Alcune impressioni e considerazioni che meritano di essere approfondite per delle conferme o per essere completate. Si riferiscono solamente all’esperienza limitata ai 10 giorni vissuti in Sicilia, forzatamente incompleta e smentita da altre realtà regionali e provinciali che presentano situazioni ben diverse e molto ben documentate dalle diverse edizioni del “Rapporto italiani nel mondo” della fondazione Migrantes. Gli emigrati non interessano più! Rimane una faccenda della famiglia. Resta il rendersi visita reciprocamente, anche se si indebolisce sempre più. Meno è il grado di parentela e più ci si “dimentica” e si fa fatica di andare a salutare i “cugini” . Morti i genitori viene meno il “dovere” della visita a “casa” Gli emigrati non tornano più in paese. Le piazze “vuote” dei “ça va” belgi, dei tedeschi ecc. Pochissime targhe straniere. E’ cambiata la modalità delle vacanze; si affitta al mare e si dedica un giorno alla “visita parenti”. Si è molto più vicini ai compaesani emigrati al nord Italia: categoria poco considerata da noi missionari all’estero, quasi non fossero degli emigranti. Le loro Associazioni sono più

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dinamiche ed interattive, relazioni, visite ed interscambi sono più frequenti ed i sostegni economici e sociali più interessanti. L’attaccamento alle radici ha dato più problemi che sicurezze. Questioni delle eredità hanno causato relazioni tese o “interrotte” fra parenti. La gestione dei beni immobiliari è complicata. Case sistemate per farci le ferie, ma spesso, antieconomiche per essere affittate. Inaffidabilità per le “commissioni” delegate “da lontano”, i lavori fatti male, e non sempre si può contare sui parenti per il mantenimento. C’è voglia di “vendere”… ma nessuno vuol comprare. Per la chiesa locale non sono più loro figli. La giornata dell’emigrante ha perso molto mordente. In diverse parrocchie non si celebra neppure la giornata mondiale del migrante la 2a domenica di Gennaio. Nelle preghiere dei fedeli non c’è quasi mai riferimento a loro. Non si promuovono quasi più visite alle comunità all’estero. Non esiste una premura per gli emigrati nell’informazione locale. Per le celebrazioni dei sacramenti è condiviso tra parroci e missionari all’estero, solo l’aspetto amministrativo e “formale”. Per la società civile è diventato un problema molto secondario. Finite le “provvidenze regionali” ed i fondi per gli emigrati sono terminati gli interessi e le iniziative come: colonie estive, scambi culturali, gemellaggi, sostegni ad iniziative per gli emigrati, viaggi della memoria. Rimangono: interesse per le imposte fiscali, interesse elettorale ma quelli all’estero hanno poca incidenza sulle vicende locali. I rientrati “invisibili”: conoscono sempre meno persone, faticano ad adattarsi alla vita sociale, restano “in aria” tra nostalgie e rimpianti. Le nuove mobilità dei giovani rimangono esperienze individuali con scarso supporto di solidarietà civile ed inesistente sostegno pastorale. E per finire: Perché non ho trovato “musei” dell’emigrazione in un territorio così marcato dall’emigrazione? La “memoria” resta affidata all’iniziativa privata di qualche appassionato. A volte sono partite iniziative sponsorizzate da contributi, ma resta la fatica di mantenerle in vita. Perché è difficile trovare “racconti” del fenomeno migratorio? Ho l’impressione che si continuerà a non inviare missionari italiani in emigrazione a servizio temporaneo delle diocesi che hanno accolto i nostri italiani di Sicilia, pur continuando a mantenere un buon numero di preti in comunità parrocchiali dimezzate dall’emigrazione.

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CRESCERE INSIEME PER UNA PASTORALE DI COMUNIONE

In ascolto e in dialogo Domenica 2 ottobre ore 15.00: TUTTI INVITATI

In questo mese di settembre cominciano le manovre per la ripresa dell’anno pastorale, vi sono impegnati i Decanati, le Unità pastorali, le comunità parrocchiali e quelle di origine straniera. Le indicazioni che il vescovo Léonard ha comunicato per la nuova evangelizzazione sono un riferimento, come pure la continuazione di “Ri-nascere” sui sacramenti della misericordia e della missione senza trascurare quelli dell’iniziazione cristiana. Come pastorale italiana, le comunità sono coinvolte in alcune linee che hanno identificato almeno quattro obiettivi perseguiti in questi due anni e che resteranno importanti: FORMAZIONE, COMUNICAZIONE, CELEBRAZIONE E CONVIVIALITÀ. Il quadro di riferimento dei decanati e delle Unità pastorali dove si celebra, è la situazione irrinunciabile per un buon lavoro riconosciuto e di comunione. Anche le comunità italiane vogliono partecipare alla costruzione delle unità pastorali e dei servizi alle persone che vivono sul territorio. In queste due settimane si sta preparando un appuntamento di dialogo e di comunione fra le tre comunità italiane. La situazione in progressiva evoluzione della nostra chiesa che vive nel vicariato di Bruxelles richiede un tempo opportuno di revisione e di riflessione. Quali punti importanti della nostra identità? Quali passerelle per migliorare la condivisione fra comunità diverse ed aumentare la crescita delle unità pastorali? Come prepararci ad una partecipazione più attiva e capace di interagire? Quale programmazione da condividere con le parrocchie e le altre comunità di origine straniera? Quali risorse umane da suscitare e preparare? Quali servizi ed attività da condividere o unificare? Il lavoro previo produrrà il contenuto dell’ASSEMBLEA che volontari, responsabili delle tre diverse comunità e di varie iniziative, partecipanti e praticanti le assemblee domenicali, terranno DOMENICA 2 OTTOBRE a partire dalle ore 15.00 presso la sala Edelweiss in Rue Mercelis 23 – Ixelles, per concludersi con l’eucaristia delle 18.00 a Saint-Boniface dove celebreremo la festa di san Francesco, patrono d’Italia. Quali priorità e finalità per le nostre comunità italiane oggi e per il prossimo futuro?

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DDiivveennttaarree ssccaannddaalloossaammeennttee ssoolliiddaallii!! Perché non siano sempre soli

Diventare visitatori di persone malate, anziane, sole, nelle casa di riposo o a domicilio

. Avete voglia di far visita alle persone ammalate, isolate, anziane, disabili ma non sapete a chi chiedere? . Fate visita a qualche familiare o conoscente e siete pronti a visitare una persona in più? . Sei diventato pensionato e disponi di un po’ di tempo libero? . Hai voglia di fare un gesto di solidarietà?

Diventare un visitatore competente, è possibile ed appassionante.

Sapessi che soddisfazione danno gli occhi brillanti di commozione di un italiano anziano che sente un dialogo nella sua lingua, ancor meglio se in dialetto!

Siete invitati ad una riunione di informazione :

Sabato 22 ottobre 2011 dalle 10h00 alle 12h30 Rue de la linière 14 1060 Bruxelles Tél : 02 533 29 55 Mail : [email protected] Site internet : http://www.equipesdevisiteurs.be organizzata dalle Equipes de Visiteurs . Per informazioni e iscrizioni (necessarie) Tel. : 02 533 29 55 il martedì dalle 9h30 alle 14h30 e il venerdi dalle 9h30 alle 11h30 (lasciate il messaggio in caso di assenza). Per saperne di più, puoi anche telefonare alla Pastorale italiana 025027007 oppure [email protected]

E se facessimo un pellegrinaggio sui passi di

Francesco, Chiara, Rita, Benedetto e Scolastica?

Magari la 3a settimana di Quaresima tra il 14 e 18 marzo 2012?

Pelegrinando fra Assisi, Cascia, Norcia, La Verna, Gubbio, Orvieto, Subiaco ecc. Saremo attenti ai vostri suggerimenti (02 5027007 – [email protected])

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CALENDARIO PASTORALE COMUNITA’ ITALIANE - Bruxelles

SETTEMBRE 2011

Domenica 18 Eucaristia Celebrazioni S.S. messe nelle comunità come da orario

Redazione I comunicatori Radio, web e stampa Av. Roodebeek 271 19.30

Sabato 24 Canto Gruppo animazione liturgica – corale av. villas 47 – S.te Alène 18.00

Domenica 25 XXVI Domenica tempo ordinario A

Eucaristia Celebrazioni S.S. messe nelle comunità come da orario

San Padre Pio Festa di San Pio da Pietrelcina – St.Guidon – Anderlecht 16.30

OTTOBRE 2011

Sabato 1 matrimonio Auguri a Pietro Morreale e MariaRosa Citrano oggi sposi

Domenica 2 XXVII Domenica tempo ordinario A

ASSEMBLEA Comunità Italiane sala “Edelweiss”, rue Mercelis 34 Ixelles 15.00-17.00

S. FRANCESCO patrono d’Italia Celebrazione solenne S. Boniface rue de la Paix 21 – Ixelles 18.00

Sabato 8 Canto Gruppo animazione liturgica – corale av. villas 47 – S.te Alène 18.00

Domenica 9 XXVIII Domenica tempo ordinario A

Eucaristia S.S. messe nelle comunità Schaerbeek e Sainte Alène 9,30 – 11.00

Sospese le messe a St. Guidon-Anderlecht e St. Boniface-Ixelles

Messa Basilique Alla Basilica Koekelberg – Messa di inizio delle Comunità di origine straniera. Tutte le comunità italiane partecipano

15.00

Martedì 11 Formazione INIZIO 1/5 Formazione Giovani/adulti – Cresime av. Roodebeek 271 19.15

Sabato 15 GITA sociale Passeggiata in pullmann per le comunità

Domenica 16 XXIX Domenica tempo ordinario A

Eucaristia Celebrazioni S.S. messe nelle comunità come da orario

Formazione Incontri genitori e padrini per la preparazione dei battesimi 14.30 -16.00

Battesimo Battesimo di Francesco Fanciello

Martedì 18 formazione 2/5 Formazione Giovani/adulti – Cresime av. Roodebeek 271 19.15

Mercoledì 19 Incontro Commissione pastorale italiana S. Gilles 19.00

Sabato 22 Bettesimo Battesimo di Elena Mariani 16.00

Domenica 23 XXX Domenica tempo ordinario A

Eucaristia Celebrazioni S.S. messe nelle comunità come da orario

Battesimo Battesimo di Beatrice Rosso

Incontro coppie Giovani coppie Sainte Alène Av. Villas 47 St.-Gilles 11.00- 15.00

Martedì 25 Formazione 3/5 Formazione Giovani/adulti – Cresime av. Roodebeek 271 19.15

Sabato 29 Canto Gruppo animazione liturgica – corale av. villas 47 – S.te Alène 18.00

Domenica 30 XXXI Domenica tempo ordinario A

Celebrazioni S.S. messe nelle comunità come da orario

NOVEMBRE 2011

Martedì 1 Solennità TUTTI I SANTI ricordo di tutti i nostri defunti

Celebrazioni S.S. messe nelle comunità come da orario

Mercoledì 2 Commemorazione di tutti i defunti

Domenica 6 XXXII Domenica tempo ordinario A

Eucaristia Celebrazioni S.S. messe nelle comunità come da orario

Martedì 8 formazione 4/5 Formazione Giovani/adulti – Cresime av. Roodebeek 271 19.15

Sabato 12 Anniversario Notre Dame du Sablon 8a Commemorazione morti di Nassyrya 11.00

Canto Gruppo animazione liturgica – corale av. villas 47 – S.te Alène 18.00

Domenica 13 XXXIII Domenica tempo ordinario A

Eucaristia Celebrazioni S.S. messe nelle comunità come da orario

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Sabato 15 ottobre 2011

GITA A PARIGI Partenza ore 6.30

Ritorno per le 21.30 Informazioni e iscrizioni (entro 8/10):

Joséphine : 0477/249.110 Nadia : 0476/911.258

Quota partecipazione € 23,00 (bambini fino a 10 anni (€18.00)

Pranzo libero (sacco o resto)

FORMAZIONE GIOVANI CRESIME ADULTI Martedi 19h15 – 21h30 Av. de Roodebeek 271 – 1030 Bxl

Ottobre 11-18-25 Novembre 08-15 Febbraio 2012 28 Marzo 2012 06-13-20-27 Domenica 27 maggio cresime a St. Boniface

Verso il MATRIMONIO Religioso Av. de Roodebeek 271 – 1030 Bxl

Martedì ore 19.30-21.30 e Domenica

Gennaio 10-17-24-29 (11h00-17h00) Febbraio 7 – 12 (18h00 presentazione)

Oppure

Sabato ore 15.00-17.00 e Domenica Aprile 14-21-29 domenica (11h00-17h00)

Maggio domenica 6 (15h00-19h00 s. Boniface)

GGIIOOVVAANNII CCOOPPPPIIEE 4

a domenica del mese ore 11.00 – 15.00 23.10.2010 S. Alène . av. Villas 51 27.11.2011 S. Alène . av. Villas 51 29.01.2012 S. Alène . av. Villas 51 26.02.2012 S. Alène . av. Villas 51 25.03.2012 S. Alène . av. Villas 51 29.04.2012 S. Alène . av. Villas 51 24.06.2012 s. Alène festa finale

Martedì 15 Formazione 5/5 Formazione Giovani/adulti – Cresime av. Roodebeek 271 19.15

mercoledì 16 Incontro Commissione pastorale italiana S. Gilles 19.00

Domenica 20 XXXIV festa di CRISTO RE

Eucaristia Celebrazioni S.S. messe nelle comunità come da orario FESTA Festa parrocchiale di Ste Alène Messa e Pranzo 11.00

Redazione I comunicatori Radio, web e stampa Av. Roodebeek 271 19.30

Venerdi 26 Formazione Formazione adulti – Cresime av. Roodebeek 271 19.15

Sabato 26 Canto Gruppo animazione liturgica – corale av. villas 47 – S.te Alène 18.00

Domenica 27 1a Domenica di AVVENTO anno B

Celebrazioni S.S. messe nelle comunità come da orario N.4° di VITA NOSTRA bollettino delle comunità italiane Bxl

APPUNTAMENTI Giovani. Per continuare la ricerca

dopo la cresima o il matrimonio, per chi desidera camminare verso la cresima per il prossimo anno, per chi cerca un momento di dialogo e riflessione: 2 momenti di 5 incontri ciascuno. Terminato il lavoro, appuntamento alle 19.15 fino alle 21.30 del martedì. Potete mangiare qualcosa condividendo quanto ognuno porta. In Av. de Roodebeek 271 – Schaerbeek (tram25 e 7 + bus vari fino alla stazione Diamant oppure bus 80 (stop a Février) o bus 29 (stop a Levie)

In vista del MATRIMONIO RELIGIOSO, invitiamo le coppie a mettersi in contatto con il sacerdote don Domenico. Due percorsi di formazione: è bene iscriversi.

Per le GIOVANI COPPIE un invito ogni 4a domenica del mese, partecipando alla Messa e condividendo il pomeriggio.

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AA PP PP UU NN TT AA MM EE NN TT II CC OO MM UU NN II ASSEMBLEA generale: 2 ottobre 15.00-19.00 Inizio anno pastorale COE comunità origine straniera: Domenica 9 ottobre ore 15.00 alla Basilica

Gita sociale delle Comunità: Sabato 15 ottobre Natale: messa di mezzanotte ore 24.00 St. Boniface Befana: domenica 8.01.2012 ore 17.00 Sala Mercelis – Ixelles S. Messa e animazione per i bambini

Candelora: 5 febbraio a Ste Alène ore 15.00

Carnevale: sabato 18 Febbraio dalle ore 19.00 Krypte Ste Alène Pellegrini in Umbria da Francesco, Chiara e Rita Me 14- Do 18 marzo ?

Palme: domenica 1 aprile in Cattedrale Anniversari di matrimoni: domenica 13 maggio – Sainte Alène Pellegrinaggio a LOURDES: 16 - 20 MAGGIO 2012 Cresime adulti: Domenica 27 maggio, Saint-Boniface Pentecoste

Pellegrinaggio a Banneux: lunedì di Pentecoste 28 MAGGIO 2012

FESTA delle COMUNITA’: Domenica 24.06.2012 Krypte e Giardino Ste Alène av. villas

S. MESSE DELLA DOMENICA E FESTIVE IN LINGUA ITALIANA

Don DOMENICO LOCATELLI Av. de Roodebeek 271-1030 Bruxelles 02/5027007 gsm. 0474027247 [email protected] - Suor ANGELA BARDARO - Suor Ignazia Marconetti - Av. Brugmann 115, 1190 Bxl – 02 347.04.46 [email protected] - P. ROBERT GODDING - Rue de la Paix 21a, 1050 Bxl

[email protected] gsm. Comunità 0473686158 - Suor OLIMPIA FABIANO 0477298861 - Foyer Europeo: Rue du Cornet, 51 Bxl – 02 233.53.10 DELEGAZIONE MCI: Don GIAN BATTISTA BETTONI - Rue C. Crespel 23, 1050 Bxl 02/5116040 [email protected]

Comune Orario Chiesa Indirizzo Trasporti pubblici

DECANATO Sud

St.-Gilles Ore

11.00

Sainte Alène 0486987255

Av. des Villas 51 1060 St. Gilles

Prémétro 3/4/51 fermata Horta

Ixelles Ore 18.00

S. Boniface 0473686158

Rue de la Paix 41 1050 Ixelles

Metro 2 Fermata porte de Namur

DECANATO Nord-Est

Schaerbeek Ore 9.30

Ch. N. Dame 0474027247

Rue Philomène 41 1030 Schaerbeek

Tram 92/94 fermata S. Marie

DECANATO Ovest

Anderlecht Ore

16.30

S. Guidon 023470446

Pl. Vaillance 1070 Anderlecht

Metro 1B fermata Saint Guidon

Woluwe S.P. Foyer Cath Eu

Ore 11.00

S. Francesco 022303938

Rue Père Damien 31

1150 Woluwe-St-Pierre Metro 1B fermata Montgomery

Foyer Catholique Sabato 18.00

Ch. S. Benoît 02 2335310

Rue du Cornet 51 1040 Etterbeek

Metro 1 fermata Schuman

VITA NOSTRA esce 4 volte l’anno, ogni tre mesi. Alcuni volontari lo inseriscono nelle buche delle lettere che portano un “cognome italiano”. Ringraziamo quanti hanno versato o verseranno un contributo di sostegno su C/C 363-0738464-43 “Pastorale italiana Bruxelles”. Il presente numero è stato stampato grazie al sostegno dell’AOP di Saint-Gilles e alla Monte Paschi Belgio.