Famija Giugno 2014

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Periodico bimestrale - Sped. a.p. 45% - Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 - Filiale di Forlì - Contiene I.P. - Dir. Resp. Giovanni Cioria Aut. Trib. di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 - Red. e Amm. Riccione - Via Montebianco, 27 - Tel. 0541 643 884 Stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio - Grafica: Composet Riccione - Anno XXXIII- N°3 - MAGGIO/GIUGNO 2014 www.famijarciunesa.org - [email protected] CN/RN0665/2010 N°3 2014 MAGGIO-GIUGNO 50 F esta dell Amicizia anni 8 Giugno 1964-2014

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Periodico bimestrale - Sped. a.p. 45% - Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96 - Filiale di Forlì - Contiene I.P. - Dir. Resp. Giovanni CioriaAut. Trib. di Rimini n. 185 del 16/8/80 e del 26/8/92 - Red. e Amm. Riccione - Via Montebianco, 27 - Tel. 0541 643 884Stampa: La Pieve Poligrafi ca Editore Villa Verucchio - Grafi ca: Composet Riccione - Anno XXXIII- N°3 - MAGGIO/GIUGNO 2014

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N°32014

MAGGIO-GIUGNO

50 Festa dell’Amicizia50anni

8 Giugno 1964-2014

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Il parco giochi gonfiabili più bello della riviera romagnola, che da tre anni durante la stagione estiva, presso il lungomare di Riccione nell’area del ex delfinario raccoglieva migliaia di famiglie, per la gioia di tutti i bambini dai 2 anni ai 13 anni, quest’anno si trasferisce presso la nuova sede nella zona terme di Riccio-ne all’interno del Palaterme. Il nuovo parco ospiterà oltre i gonfiabili, nuove attrazioni e un’area ricettiva con bar e palco spettacoli, sarà possibile anche prenotare aree per festeggiare compleanni indimenticabili!

Benessere e divertimentoIl parco del benessere «perle d’acqua park» cHe aprIrà Il prossImo 29 maggIo In-sIeme al beacH VIllage cHe aprIrà Il 5 gIu-gno saranno i protagonisti dell’estate riccionese fino ai primi giorni di settembre. Una collaborazione dalla quale scaturiranno diverse opportunità per tutti i fre-quentatori dei due parchi. Il Perle D’Acqua Park sorge a due passi dalla spiaggia e permette di trascorrere in spensieratezza le ore del giorno o della sera, in vacan-za o nella pausa dal lavoro. Adatto a tutte le età, dai bambini ai giovani sino agli over, offre spazi e servizi

adatti a soddisfare la voglia di divertimento o di relax, il tutto sotto il cappello del benessere. La sua iden-tità è, infatti, costituita dall’acqua sulfurea miscelata ad acqua dolce che alimenta la piscina di 800 mq, mantenuta a una temperatura di 30°, in cui praticare dall’acquagym al ballo, e le sette vasche cromatiche con tanto di cascate. L’acqua sulfurea è presente anche nell’idropercorso di 140 m. a temperature diffe-renziate (da 30° a 18° C), dove ogni mattina, dalle ore 9,00 alle ore 11,00 è riservato alle “passeggiate del benessere”. E tutto questo calato in uno scenario fatto di pini marittimi, cespugli profumati, sabbia, com-fort da stabilimento balneare, oltre a una piscina e un’area gioco a misura di bambino. Ci si potrà inoltre, sottoporre ai massaggi svolti dagli operatori professionali di Riccione Terme, partecipare a eventi diurni e serali, come «La Notte Ce-leste» o «Riccione per te», per tutta l’estate. Il Perle D’Acqua Park conferma i costi d’in-gresso della scorsa stagione su ticket, abbo-namenti stagionali, abbonamenti per famiglie, e il ticket ridotto per la partecipazione alle mattutine “Passeggiate del benessere” e per l’ingresso a fine giornata (ore 17 - ore 18,30). I bimbi sotto il metro di altezza entrano gratis.

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Gianni Zangheri339 42 93 686

Giorgio BatarraMerceria IntimoVia S. Lorenzo 10541 64 04 02

G.Carlo BergnesiNonsololuce

Via Adriatica 200541 69 13 10

Mirco ProttiConsulente Ammin.

Via Ruffini 110541 69 18 65

Marzia BoschettiEmporio dell’Alba

Via Dante 297/c0541 64 41 44

Roberto MainardiMacelleria

Via Puglia 340541 60 56 54

Giuseppe SperanzaEdicolè

Via Romagna 520541 64 44 62

Rita BerardiCartoleria Adua

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• Bonifico: IT47L0 5387 24100 0000 0075 6192• Recarti in sede: Via Montebianco 27 - Riccione Martedi, Giovedi, Sabato dalle 16.30 alle 19.00• Telefonare allo 0541/643884 o inviare una mail a [email protected] Il nostro incaricato verrà da voi.• Recarti in uno dei punti tesseramento

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Cantoun= angoloSpigh-le= spigolo o spicchioCuchèl= gabbiano, stupidottoSèrga= giaccaPardansul= prezzemoloPidriul= imbutoSida= acetoScartòz= cartoccioGhéfl e= gomitoloBugata= bambola di pezzaSpagnèra= erba medicaCvèla= cipollaVidriola= pallina di vetroScarana= sediaCaplèta= secchio del muratorePaidì= digerireBarcoch-la= albicoccaAmdaja= medagliaZuchira= grillo talpaSaltrèin= per terraZinaloun o zinèl= grembiuleMasè= nascondereArvura= quercia, leccioFrènch= soldo, monetaGata plosa= processionariaArcigh-lid= rattrappito, magroBalòsch= strabicoZamarugh-le= testone e invornitoGarnisèin= vento fresco a volte freddoSchéla= gambero squilla.Schèla= scalaCóc= covo di canne del cacciatoreCòc= coccio, pezzo di vaso, frammento di vetro o ceramicaCòch= il cocco, il predilettoCóch= cuculo, cucco, stupidottoBirichin= ragazzo vivace, anche briccone, disonestoLumbardoun= stoccafi sso, anche persona che sta rigidaZlaja= donna di facili costumi ma anche sporca e laidaSanèda= seno esterno, bracciata Radanèda= aggiustaturaAquadécia= vinello -dal latino: aquadicium. Sfruttamento delle vinacce fi no all’ultimo.Ha colore rosato, va bevuta subito perchè non si mantiene.Lèmp in bésa= lampo, bagliore improvvisoMa la bdosa= al riparo

“A sò arciunès”: Ecco i diplomati del 2014

I PARTECIPANTI ALLA PIZZATA DEL 6 MAGGIOELENCO DEI “DIPLOMATI”

Migani Bruno, Bordoni Marco, Protti Beppe, Silvagni Giuseppe, Tonti Salvatore, Frisoni Maria, Rossi Galiano, Montanari Angela, Berardi Gianfranco, Ciuffoli Deborah, Tonti Tina, Zavoli Renato,

Tosi Armanda, Galli Adriana, Lisi Agostina, Magnani Isabella, Berardi Orietta, Angelini Maria Teresa, Tosi Brandi Adele, Beatrce Villa.

Nunèin= piccolo ghiozzetto- nonninoRungaja= piccoli pesci, misti, talora rovinati,erano divisi tra i marinai.Birèla= fatto il vino e il mezzo vino, versando ancora acqua nel tino ne esce questa appena rossa.Chiamata anche senta Cèra (santa Chiara).Trièga= beverone di vini rimasti, miscuglio di fondi che solo i disperati possono bere. Vale anche come bevanda cattiva o preparato farmaceutico contro morsi di insetti o rettili.Almadira= rifi uti solidi (legnetti, radici, erbacce) che il mare getta a riva. Raccolti e fatti asciugare venivano bruciati dai più poveri. Producevano poco calore e molto fumo.Arzdora= reggitrice- donna di casa che ne governa le sortiRan= ranno o ceneraccio. Acqua passata tra cenere di legnaMastèla= Mastello, tinozza di legno a doghe e cerchi in ferroBughida= bucatoCandlòt= candelotto, grosso ghiacciolo pendente dalle grondaie

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Costa Edutainment e la nuova gestione Costa Parchi portano a Riccione la propria fi losofi a per incontrare e approfondire la conoscenza delle specie marine e terrestri, in particolare dei delfi ni, grandi protagonisti del Parco. Il Parco Oltremare a Ric-cione propone per la prima volta in Italia Laguna aperta, dove incontrare i delfi ni non sarà più come prima nella Laguna più grande e bella d’Europa. Tutti i giorni, per l’intero arco della gior-nata, infatti, dalle ore 10 alle 18 non stop, gli esperti saranno a disposizione del pubblico per un incontro conoscitivo ed emo-zionale con i tursiopi di Oltremare. La Laguna dei Delfi ni diventa così il cuore pulsante del Parco dove conoscere biologia, com-

Nuovo emozionante incontro con i delfi ninella laguna più grande e bella d’Europa

portamento, abitudini di questi animali insieme a chi si prende cura di loro ogni giorno. Con il suo design che richiama le coste rocciose della Dalmazia, il suo eccezionale volume di ben 9 mi-lioni di litri d’acqua e le tecnologie all’avanguardia impiegate nella costruzione, la Laguna dei Delfi ni è stata progettata per accogliere gli animali e garantire loro la migliore qualità di vita. Grazie a un incontro privilegiato alle possibilità offerte da Lagu-na aperta, il pubblico potrà partecipare dal vivo alle esperienze “Conosci i delfi ni” e “La voce dei delfi ni”, le novità 2014 del parco. Il comportamento dei tursiopi che, con incredibili salti, avvitamenti, improvvise immersioni appare spettacolare agli oc-chi degli osservatori, indica lo svolgimento quotidiano della vita di un delfi no, sia in natura che in ambiente controllato, ovvero: giocare, saltare, socializzare e comunicare. “Conosci i delfi ni” e “La voce dei delfi ni” offrono in esclusiva, un punto di vista naturale sulle fasi Gioco, Socialità, Energia che illustrano inte-razioni, legami sociali, gerarchie, corteggiamenti, come giocano e si riconoscono fra loro, come manifestano la loro curiosità e interazione con gli addestratori e tanto altro ancora. I percorsi conoscitivi si alternano a momenti emozionali come “La Voce dei Delfi ni”, che ha l’obiettivo di stimolare il rispetto e l’amore per questi straordinari animali e di far conoscere il rapporto che esiste tra uomo e delfi no. Un articolato e completo quadro di conoscenza dei Cetacei a 360°, viene proposto anche attraver-so pannelli colorati e accattivanti nella nuova area divulgativa, nella parte alta della laguna. Obiettivo di questo rinnovamento, mission di tutto il gruppo, è rafforzare l’impegno nella promo-zione della conoscenza, della sensibilizzazione e dell’educazione al rispetto e alla tutela della natura, utilizzando l’emozione che deriva dall’esperienza diretta d’incontro con essa. Dalla Laguna si dipanano i percorsi, modellati sugli elementi della natura, che costituiscono l’esperienza Oltremare: Acqua, Aria, Terra, Fuoco ed Energia su un’area totale di oltre 110.000 metri quadrati. Del percorso Acqua fa parte Pianeta Mare, galleria di vasche dedicate ai vari ambienti marini. Sono invece Aria i Pappagalli

e i Rapaci: se i primi sono colorati ambasciatori del messaggio di conservazione di un ecosistema minacciato quale la foresta tropicale, i secondi sono protagonisti di alcuni fra i momenti più emozionanti del Parco, come il “Volo dei rapaci”, con dimo-strazioni di volo libero e simulazione di caccia, grazie all’abilità dei falconieri, che si tramandano per tradizione un’attività che l’Unesco ha dichiarato “Patrimonio immateriale dell’umanità”. Delfi ni e Rapaci sono al centro dei programmi educativi di Oltre-mare, aperti al pubblico su prenotazione: “Incontra il delfi no”, “Addestratore che passione”, “Incontra i rapaci”, “Falconiere che passione” che offrono approfondimento e conoscenza in-sieme allo staff di Laguna e Falconeria. Nel percorso Terra ci si addentra nell’ecosistema delicato del Delta del Po dove, tra casoni e bilance da pesca tradizionali, tra pesci d’acqua dol-ce, uccelli acquatici stanziali e migratori come cicogne e aironi, rettili e anfi bi, si visita “La Fattoria degli animali” con i suoi appassionanti ospiti.Per comprendere le origini dell’evoluzione Oltremare propone “Darwin”: sotto una cupola di vetro e acciaio che sfrutta le più moderne tecnologie, sorprende una foresta preistorica perfettamente ricostruita popolata di fossili viventi, animali e vegetali e … dinosauri. Il percorso Fuoco indica la potenza primordiale di antichi vulcani, del Big Bang e di ciò che ha dato inizio alla grande avventura dell’uomo sulla Terra e al suo rapporto con il Pianeta. Infi ne, il percorso Energia de-clina divertimento, arte e gioco in forme diverse: da “Adventu-

SPECIALE ANNIVERSARIO 2004-2014In occasione dei 10 anni del Parco Oltremare, la Costa Parchi ha deciso di istituire un biglietto spe-ciale Anniversario per tutti i visitatori, valido due giorni a scelta al prezzo di 24 euro anziché 28 per gli adulti e di 20 euro per i ridotti. Maggiori dettagli sul sito web del Parco www.oltremare.org

re Island”, dedicata allo svago delle famiglie fra ponti sospesi, percorsi in quota, scale, pertiche e funi, un fi ume da navigare e cannoni ad acqua per indiavolate battaglie estive, alla deli-catezza di “Storie di sabbia”, dove l’artista Gabriella Compa-gnone, modella nella sabbia ineffabili fi gure che s’incontrano, si fondono, rinascono e spariscono per narrare, granello dopo granello avventure e orizzonti mutevoli. Nell’affascinante sceno-grafi a dell’arena spettacoli, Elena Ronchetti presenta un nuovo ironico musical “C’era una Svolta” e torna a grande richiesta “L’isola Chenoncera”, l’entusiasmante musical vincitore Par-ksmania Award come miglior show outdoor dell’ anno 2013.

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LA NOSTRA STORIA

LA SPIAGGIA PIù SPAZIOSA DI RICCIONEP.le S. Allende • zona Marano • Riccione

8 giugno 1964: una tromba d’aria di grande estensione e potenza, accompagnata da onde anomale, fa piazza pulita della spiaggia e del litorale. I danni sono ingenti, l’attrezzatura balneare è pressoché’ dispersa o distrutta. Occorre ricostruire e in fretta, poiché la stagione estiva è già iniziata. Dopo un primo momento di smarrimento, molti degli sbigottiti turisti collaborano attivamente alla raccolta ed alla pulizia dei materiali, al ripristino delle cabine, tende e ombrelloni. E’ una gara di solidarietà che entusiasma. Gli operatori di spiaggia non lo dimenticano.Nasce così la “Rustida”, festa gastronomica a base di pesce, cucinato ed offerto gratis a tutti gli ospiti di Riccione nel piazzale del Porto.

50 anni • “Festa dell’ Amicizia”1964-2014

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Cultura, musica, moda, fitness, sport ed enogastronomia a Ric-cione imbastiscono il cartellone degli eventi primavera/estate 2014. Tra le punte di diamante Golosaria, rassegna di cultu-ra e gusto che il Club Papillon, guidato da Paolo Massobrio, propone al palacongressi dal 31 maggio al 2 giugno. Coinvolti produttori, buyer internazionali, ristoratori, cantine e negozi di tutta Italia. In contemporanea, dal 31 maggio al primo giugno torna Riccione Fashion Nigh, sfilata di moda, presentata da Anna Falchi con la partecipazione di altre celebrità, che indos-sano i capi dei brand in passerella. L’evento della Pd Video Pro-duction, quest’anno si apre all’enogastronomia. Nella piscina olimpionica, un giugno interessantissimo con i Camponati Na-zionali AICS, i Campionati Italiani UISP e a fine mese i Master Nuoto FIN. In programma, l’8 giugno sul porto canale, la Festa del Bagnino. La serata con “rustida”, musica, balli e spettacolo pirotecnico, viene riproposto dalla Cooperativa Bagnini per ri-evocare il tremendo fortunale che l’8 giugno 1964 devastò la spiaggia di Riccione. Da non perdere, dal 29 giugno al 5 luglio lo spettacolare Festival del Sole, previsto nelle quattro arene allestite nei piazzali sul lungomare. In pedana con performan-ce di ginnastica artistica e ritmica, aerobica, danza classica e moderna, folk e acrogym, migliaia di atleti attesi anche da ol-treoceano. In contemporanea, si prepara il red carpet per Cinè: “Giornate estive del cinema” in calendario dal 30 giugno al 3 luglio al Cinepalace. Previste proiezione di trailer e film di prossima uscita con la presenza di decine di attori e registi affermati. Tra gli eventi collaterali: serate di gala e premiazioni e presentazione delle ultime tecnologie del settore. Sempre in tema di grande schermo, tra luglio e agosto nell’arena di via-le Lazio, la Giometti Cinema in collaborazione con il comitato d’area, alle 21 ripropone Cinema in Paese, rassegna cinema-tografica con pellicole d’autore. Saranno giorni di grande espo-sizione mediatica anche per la partecipazione alla Notte Rosa, fissata per venerdì 4 luglio. Il Capodanno dell’estate, sull’onda del bacio di Paolo Malatesta e Francesca da Rimini, quest’anno è dedicato alla “passione amorosa”. In cartellone concerti e varie kermesse (info su www.lanotterosa.it). Festa dell’ospite a metà luglio nella piazza di San Lorenzo, tra l’altro location di serate di cabaret e concerti, nonché del “Canta e vesti il tuo beniamino” sull’onda di Tale quale show, e, il 10 agosto, di “San Lorenzo sotto le stelle”. Sempre a San Lorenzo, ma in viale Lombardia, il 6 luglio è in calendario la Festa agreste della Termoidraulica Ricci.

Il programma della prossima stagione

Sul palco Fiordaliso, accompagnata dal suo trio, e David Pa-cini. Dal 14 al 20 luglio in piazzale Ceccarini torna Riccione moda Italia con Concorso e sfilate dedicate ai giovani stili-sti. In cartellone work shop, performance, sfilate e la grande competizione europea, riservata agli stilisti di piccole e medie imprese fashion. Dalla moda alla cultura. Da maggio a set-tembre nella galleria Savioli riparte la rassegna Parole tra noi del Block 60. Grande ritorno anche di Riccione estate danza, previsto dal 17 al 26 luglio al palacongressi e in piazzale Roma. L’evento Cruisin’ parte con la prima fase riservata agli stages, da giovedì 17 a domenica 20, e prosegue dal 20 al 26 con workshop e corsi di formazione e aggiornamento per gli istruttori dei centri fitness & wellness. In contemporanea Fitnesslandia concorso internazionale di danza contempora-nea e urban dance (il 25 e il 26). Dal 21 al 25 We dance per gli under 14. Per gli appassionati di musica, immancabile l’appuntamento con Deejay Square. Tra luglio e agosto Ra-dio Deejay trasmette da due postazioni, allestite in piazzale Ceccarini e ad Aquafan. Il noto network, diretto da Linus, in agosto propone anche concerti e show con comici. Passiamo a settembre. Dal 4 al 7 a Villa Mussolini e al palacongressi si rialza il sipario del Premio giornalistico televisivo “Ilaria Alpi”, che quest’anno pone l’accento sul ventesimo anniver-sario dell’uccisione di Ilaria Alpi e del suo operatore Miran Hrovatin. Supportato da Andrea Vianello, direttore di Raitre, il premio si dipana tra mostre, tavole rotonde, incontri con celebri mezzibusti del giornalismo italiano e straniero e talk show. Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini, dal 12 al 14 settembre al Misano World Circuit. Il Moto Gp prevede anche mostre, contest di free style, musica, spetta-coli, arte e moda.

Nives Concolino

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ANALISI: CHIMICO-CLINICHE - IMMUNOLOGICHEBATTERIOLOGICHE - CITOLOGICHE - MEDICINA DEL LAVORO

Esecuzione e refertazione di tutti gli esami elencati dal S.S.N.Con tempi di refertazione brevi e di altri non compresi come:

• Intolleranze alimentari con dosaggio degli anticorpi IgG nel sangue, unico test considerato affi dabile dall'Associazione Biologi Nutrizionisti Italiani (ABNI).• Valutazione globale dello stress ossidativo • Valutazione dell'invecchiamento cellulare.• Valutazione immunitaria della positività alla celiachia.

– Possibilità di stilare profi li analitici personalizzati– Spedizione referti su richiesta via e-mail al paziente e/o al proprio medico– Assoluto rispetto della privacy dell'utente e delle sue problematiche

Orari di apertura: 7,30 – 13,00 tutti i giorni • 15,00 – 18,00 Lunedì-Mercoledì-VenerdìOrario prelievi: 7,30 – 09,30 tutti i giorni (senza prenotazione)

Prelievi a domicilio: su prenotazioneConsegna reperti: tutti i giorni dalle 11,00 alle 13,00 Lunedì-Mercoledì-Venerdì dalle 15,00 alle 18,00

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Una barriera per ripopolare il fondale MarinoNello specchio d’acqua antistante Ric-cione è stata costruita una barriera in calcestruzzo armato per favorire la ripro-duzione della fauna e della fl ora marina. A formarla sono 34 manufatti, posti sul fondale a circa 10 metri di profondità, a 2,5 miglia (4,5 km.) al largo della co-sta. L’intervento interessa una superfi cie di 80mila metri quadri, situati vicino agli allevamenti di mitili del tipo “long line”. Si tratta di un’area interdetta alla pesca, dove sono già presenti diverse strutture piramidali, posate dal Centro Ricerche Marine di Cesenatico nel 2008, e altri piccoli elementi sistemati dalla coop. Mare di Cattolica. Voluta dalla Regione Emilia-Romagna, che ha utilizzato un contributo di 302.500 euro del “Fondo Europeo per la pesca”, la barriera funge-rà da richiamo per diverse specie ittiche, soprattutto corvine, mormore, sogliole, triglie, palamiti, saraghi, ombrine e ora-te che qui potranno alimentarsi e anche riprodursi con tranquillità, anche perché la stessa protezione sarà d’ostacolo alla pesca a strascico illegale. Infrazione che gli anni scorsi ha fatto scattare diverse sanzioni nei confronti dei pescatori col-ti in fl agranza. Un particolare. I tipi di manufatti “sea-friendly” previsti dal pro-

IL NOSTRO mARe

getto sono tre: il reticolare, formato da pilastri e travetti di 5 metri per 5 e un’al-tezza della stessa misura, il secondo, scatolare, è un incastro di cubi di 4metri per 4, sormontati da un anello multifo-rato, per un’altezza di 4 metri, il terzo, a colonna, è composto da un plinto in cui si inserisce un pilastro che si eleva per 5 metri, con una sezione di mezzo

metro per mezzo metro. Coordinato dal Servizio sviluppo dell’Economia ittica e delle Produzioni animali della Regione, il progetto “compatibile con l’ambiente marino” è curato dal Servizio Tecnico di Bacino Po di Volano e della Costa e dal Servizio tecnico di Bacino Romagna.

Nives Concolino

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10STReTTAmeNTe peRSONALe

“La colpa è dei po-litici. Sono loro che stanno rovinando l’Italia. Sono loro che rubano”. E’ il luogo comune dell’italia-no medio. E’ sempre l’altro il responsabile della mina Italia che vaga nei mari e che da un momento all’al-tro potrebbe andare a esplodere sugli scogli dell’irresponsabilità

collettiva. In proporzione al ruolo che occupiamo, ognuno di noi ne è stato il protagonista. Siamo seduti su una ca-terva di mine ad orologeria. Non si sa quando scoppieranno; si sa soltanto che se non si inverte marcia è una semplice questione di tempo, ahinoi. La bomba delle bombe è il debito pubblico del-lo Stato, delle Regioni, delle Province, dei Comuni e di tutti gli enti secondari del Belpaese. A tutto questo ben di dio, vanno aggiunte altre tre perle sociali non considerate peccato, però: la corruzio-ne, l’evasione fiscale e la disuguaglian-za. Siamo ai vertici dell’Occidente per le prime due voci; soltanto secondi, dietro il Portogallo, per la terza. Il debito dello Stato, che è poi dei cittadini, ammonta a circa il 133 per cento del Pil (il Prodotto interno lordo); 2.000 miliardi di euro. E continua a lievitare. Su tale montagna di danaro preso in prestito, gli italiani paga-no ogni anno interessi per una montagna alta circa 85 miliardi di euro. Una cifra che paralizza ogni investimento struttu-rale. E sono gli investimenti strutturali a dare il la allo sviluppo. Al programmare il futuro. Va detto che, almeno la metà del debito, lo Stato lo ha contratto con i propri cittadini. Insomma, Stato povero

Seduti su una bomba ad orologeriae cittadini ricchi (in Germania è l’esatto opposto, Stato ricco, cittadini poveri). Il nostro debito è il più gravoso dei paesi dell’Occidente. Le conseguenze econo-miche e sociali ci appaiono lontane, un po’ come per gli esordi di un fumatore incallito, ma se le guardassimo dritte negli occhi, si capirebbe che così, alle-gramente, il popolo italico marcia verso il baratro della povertà. E che bisogna tornare ad emigrare non per scelta, ma per necessità. Ma perché lo Stato non in-verte rotta dato che siamo tutti d’accor-do, almeno a parole, sulla diagnosi? La risposta è semplice e lascia anche senza senso: gli italiani semplicemente nel loro intimo collettivo non vogliono la giusta terapia. Pensano che lo Stato sia altro da loro. Invece, lo Stato è la nostra struttura tecnica che dovrebbe elaborare il futuro, quella dei nostri figli e più ancora quel-la dei nostri nipoti. La nostra ricchezza (l’Italia vale il 3,6 per cento dell’export mondiale) fa gola a molti. Se l’Italia non inverte rotta sarà schiacciata dal peso dei debiti. E, come una famiglia, sarà costretta a disfarsi dei propri beni per un piatto di lenticchie. Le nazioni, anche le cosiddette amiche, in concorrenza con i nostri beni e servizi, come avvoltoi su un animale in difficoltà, cercheranno di sot-trarci la nostra fetta di export: come c’è concorrenza tra individui, c’è concorren-za tra le nazioni. E’ questo che vogliamo? Lo scriba non crede. Abbiamo indubbie competenze tecniche e bontà intellettuali per invertire rotta. Dobbiamo spogliarci dei nostri talenti individuali e convertirli, soltanto un po’, per il bene comune. Se soltanto migliorassimo del 10 per cen-to, ci sarebbe un beneficio economico di 160 miliardi di euro. Potremmo tutti vivere meglio.

Giovanni Cioria

Nell’ultima seduta di questa legisla-tura, il consiglio comunale di Riccio-ne a maggioranza ha approvato la prima variante al Poc (Piano opera-tivo comunale), che per i prossimi dieci anni prevede la costruzione di 550/600 appartamenti, dei quali il 24 per cento in edilizia convenziona-ta. Un numero elevato di abitazioni, nonostante la possibilità di edificare sia stata ridotta da 160 mila a 40mila metri cubi. In cambio degli alloggi, l’imponente operazione consentirà al Comune di acquisire un vasto patri-monio che, darà sempre più corpo all’idea del “Boulevard dei paesaggi e del parco agricolo urbano”. Si tratta di 251.000 metri quadri di superfi-cie, dei quali 107.701 di aree verdi, destinate a piste ciclabili e parcheg-gi, 121.962 di area nuda, 20.490 di spazi riservati a nuovi servizi sportivi, scolastici e di culto e degli 850 metri quadri del giardino dell’Enel. A que-ste aree si sommano i 6.706 di area pubblica che i privati sistemeranno a giardinetto di tasca loro e i 254mila di proprietà privata lungo il rio Melo che, trasformati in parco, diventeran-no di uso pubblico. Forti le contesta-zioni dell’opposizione che in consiglio comunale hanno accusato la giunta di speculare e cementificare una città già satura, che conta 5/6.000 appar-tamenti sfitti. Comunque sia, al di là dell’edificazione che senza calcola-re gli appartamenti popolari dell’Ert, contempla il maggior carico di allog-gi (circa 200) a San Lorenzo, (100 ) in viale Arezzo e (70) in viale Bari, il Poc prevede delle riqualificazioni. Tra

Approvato il Poc:in arrivo oltre 550appartamenti

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cOmmeRcIOqueste quella dell’ex sede dell’Enel di fi ne 800, che il Comune acquisirà per trasferire il museo. In questo caso, il privato (si parla di un fondo arabo che aveva acquisito tutte le proprietà di-smesse dall’Enel tramite gara), potrà costruire accanto 25 appartamenti. Via libera anche al progetto che, sem-pre a San Lorenzo, in viale Pavia, con-sentirà di edifi care una nuova chiesa, nonché una scuola e delle strutture sportive. Nella mappa dei così detti “comparti” è riportato anche quel-lo del porto, da realizzare in project fi nancing. Consente di realizzare un parcheggio multipiano con 400/450 posti auto, davanti all’ex sede dei vigili, e il maquillage del porto che, come eventuale motore edilizio si po-trà avvalere della costruzione di circa 18 appartamenti nell’area “Mostric-chio” dall’altra parte del canale, non-ché 600 metri quadri per attività. Su-perfi ci che stando agli amministratori comunali uscenti, potrebbero essere destinati ai contestatissimi chioschi, lungo viale Bellini. Con soddisfazione il sindaco Massimo Pironi e l’asses-sore all’Urbanistica Maurizio Pruccoli parlano di “una tappa storica per la programmazione urbanistica di Ric-cione” e di “un risultato forte e quali-fi cante”. Nella stessa seduta, sempre col solo voto della maggioranza, il consiglio ha approvato il Rue, (Rego-lamento urbanistico edilizio) che agli hotel demoliti e ricostruiti darà in pre-mio un ulteriore 20 per cento di su-perfi cie. Godrà di questo bonus anche il “Savioli”, che potrà essere ristruttu-rato con un nuovo progetto. L’apertu-ra del cantiere è prevista in ottobre. Un ultimo particolare che interessa le abitazioni di prossima costruzione. Le dimensioni medie vengono ridotte da 70 a 60 metri quadri per appar-tamento.

Nives Concolino

Viale Dante non è invasa dagli extra-comunitari. Forse questa falsa invasio-ne di extra-comunitari farà crescere gli italiani. Come San Paolo sulla via di Damasco fu folgorato dalla fede, così la schiatta del Belpaese potrebbe sco-prire il senso dello Stato, che, seppure da criticare, ti assicura l’Università ai fi gli (costo: 100mila euro l’anno) e le anche nuove (una costa 25mila euro). Ecco, due buone ragioni due, per cui è giusto e doveroso pagare le tasse. A Riccione da mesi si monta questo arri-vo degli extra-comunitari, soprattutto in viale Dante. I commenti: “Ci sono solo loro. Stanno comprando tutto. Ci scac-ceranno. Sono scorretti”. Ma i fatti sono davvero questi, oppure è la nuvola della paura ad ingrandirsi troppo ed a torto? Alla diffi coltà di saper affrontare il futu-ro con la comprensibile paura e l’ancora più incomprensibile mancanza di corag-gio. Chi scrive ha inforcato la bicicletta e si è fatto viale Dante nord-sud-nord. Ha contato il numero delle attività in mano agli extra-comunitari e si è fermato a raccogliere alcune testimonianze dei riccionesi, e non solo, che hanno le at-tività sulla famosa arteria commerciale dell’ombelico turistico se non dell’Italia, di certo della Romagna e delle Marche. Chi è in vacanza in questi due litorali, almeno una sera raggiunge Riccione per le passeggiate per negozi, ristoranti e gelaterie. Una capacità di attrarre di cui essere orgogliosi e da cui i riccionesi dovrebbero partire per nuove mète. Per nuovi clienti. Per nuovi orizzonti. “Cono-sco poco gli stranieri lontano da me - la rifl essione di una signora sui trent’anni, carina e garbata, titolare di un negozio

Viale Dante, nessuna invasione una ventina le attività straniere

di abbigliamento -. Sono lì di fronte da tre anni; arrivano dal Bangladesh. Devo dire che sono educati e bravi. Hanno buoni rapporti con i vicini; pagano an-che le multe”. Questa invasione di via-le Dante, non è poi così invasione. Gli extra-comunitari gestiscono una ventina di attività, che vanno dal canale, fi no all’Alba. Dal canale fi no a viale Ceccari-ni non ne gestiscono una. Questi nego-zietti di una trentina di metri quadrati vengono affi ttati tra i 15-20mila euro (30-40 dei vecchi milioni) l’anno. Una cifra importante dato il momento del commercio, sia per gli italiani, ancor più per gli stranieri. Sembrerà incredibile ri-spetto al luogo comune, ma chiudono anche le attività degli extra-comunitari. Nell’ultimo anno hanno messo il luc-chetto ai battenti in almeno 2-3, su un totale di una ventina; attorno al 15 per cento. “Perché se è diffi cile reggere per gli italiani - rifl ette un altro signore sui 40 anni, originario di Rimini - lo è an-cor di più per chi viene da fuori. Oggi, non c’è nulla di facile”. Si diceva che gli stranieri potrebbero “educare” gli ita-liani ad essere meno creativi sul fronte delle tasse. Il commento di un’altra ne-goziante giovane, raccolto a mezz’altez-za del viale: “I cinesi non fanno neanche gli scontrini; se glielo chiedi ti guardano di traverso. Fanno fatica a fartelo”. “Gli extra-comunitari - porta argomentazio-ni un altro signore - cercano di parare la crisi convertendo le attività. Le loro classiche offerte, tipo bijotteria e chin-caglieria varia a buon mercato, stanno lasciando il posto alle cassette di frutta e verdura, alle bibite”.

Giovanni Cioria

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La metamorfosi della spiaggia di Riccione continua, moltiplicando cannocchiali sul mare, piscine, idromassaggi e angoli per il benessere. Non mancano i chiringuiti, l’ultimo di 9 metri quadri, incastonato in una struttura a guisa di conchiglia, è stato inaugurato al Bagno 72, “Riccione Beach”, da Ivano Urbinati, che quest’inverno ha ri-disegnato la sua storica concessione, rile-vata nel 1983 da Berto e Mario Bologna. Il chiosco, sul Lungomare della Repubbli-ca, è nato dalla costituzione di una nuova società che il bagnino-imprendiotore ha formato con titolare dell’adiacente bar ri-storante Da Carlo di Fulvio Binotti. Una scelta coraggiosa, già fatta dai colleghi dei bagni 71, 112 e Le Palme, e che altri operatori intendono fare nei prossimi anni. Unico intralcio, in alcuni casi, sono i rap-porti che intercorrono tra bagnini e pubbli-ci esercenti confinanti. Proprio per questo motivo la Cooperativa bagnini lotta affin-ché le società si possano costituire società anche con i bar non limitrofi. Al di là del chiringuito, il bagno 72, curato dagli ar-chitetti Giacomo Carloni e Giancarlo Stohr e dal geometra Elisa Bianchi, presenta un leitmotiv che riprende gli elementi della natura, le forme dei sassi levigati e dalle stesse conchiglie. Il telo che ombreggia lo spazio tra le cabine richiama invece le vele delle navi. Anche le singolari panchine e i cordoli in graniglia seguono forme ton-deggianti. Legno per il pavimento e per il rivestimento della casa del bagnino. Altri operatori di spiaggia, intanto, riqualificano le loro zone, anche con impianti ecocom-patibili, superando le apprensioni per la direttiva Bolkestein che interessa il futu-ro delle concessioni demaniali. Sono otto/nove i bagni che anche quest’anno si pre-sentano ai turisti con un nuovo look. Tra queste anche lo storico Bagno 90 di Mario

Nuovo design, piscine e chiringuiti

Raschi e del figlio Massimo. Scampata al contestatissimo progetto d’ampliamento della darsena, che l’avrebbe cancellata per sempre, la zona è stata riqualificata su progetto del geometra Paolo Franchini, che ha firmato pure il Bagno 91, oltre la darsena di ponente, in concessione alla famiglia Corazza. In entrambi i casi sono stati creati “cannocchiali” sul mare, con nuova predisposizione e diminuzione di cabine. Per il resto, mentre la 90 si con-traddistingue per la realizzazione di tre va-sche con idromassaggio e piccola zona di benessere con palestrina e ciclette, la 91 ruota attorno a un’ampia e confortevole piscina. Altri quattro specchi d’acqua da quest’anno arricchiscono altrettante zone che in parte avevano avviato la riquali-ficazione nel 2013. Hanno realizzato nuove piscine di circa 80 metri quadri i Bagni 46 e 47, davanti al parco Perle d’acqua. In questo caso si tratta di due strutture, una più profonda per adulti,

incastrato nell’altra, riservata ai bambi-ni con un fondale di 60 centimetri. Un dispositivo ad hoc consente ai turisti di trovare l’acqua a temperatura gradevole anche nelle giornate fredde. Nelle stes-se zone, firmate dal geometra Domenico Bellanova per conto della Cooperativa Bagnini “Riviera”, l’arredo verde si gioca con palme, arbusti e piante sempreverdi. Il progetto prevede anche un’area benes-sere, da ultimare per l’estate 2015. In-tanto sono stati conclusi i lavori al Bagno 82 della famiglia Pioggia. Dopo il primo stralcio del 2013, è stata ricavata una piscina di 50 metri quadri. Simile lo schema delle zone 130-131 della stessa Cooperativa “Riviera”, dove la piscina è caratterizzata da un “fungo” centrale. Ri-cavato pure l’angolo per gli idromassaggi. Così in tutto i bagni riqualificati col nuovo Piano spiaggia sono circa 25. Altri lo fa-ranno nel 2015.

Nives Concolino

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Renato Santi è una persona vera. Ha un grande amore che viene solo un passo dietro la famiglia: il mare ed i suoi abitanti. E’ un fotografo che ha solcato, a modo suo, tutti gli oceani del mondo. Le sue istantenee sono state pubblicate su prestigio-se riviste di settore. Tiene anche “conferenze” in provincia e non solo. La passione è diventata anche lavoro: bagnino. Lo fa da un ventennio. E’ il presidente della Cooperativa bagnini. Lui è l’attento “custode” di 150 metri di sabbia, dalla colonia Reggiana, fino all’altezza dell’hotel “le Conchiglie”. Un fronte rimasto intatto: dune, dune e dune. Solcate da piante e fiori di questo habitat “antico”. “Questo tratto di spiaggia -raccon-ta con sorrisi coinvolgenti Renato Santi- è l’unico rimasto allo stato ‘brado’. Per noi della provincia di Rimini dovrebbe essere più prezioso del panda. Da 20 anni appartiene alla nostra coo-perativa e noi lo coccoliamo come un figlio. Anzi, meglio. E’ qui che si può venire a vedere come era la nostra spiaggia prima del turismo. Prima che i ‘montaletti’ venissero spianati per far posto agli ombrelloni”. “Siamo sempre stati col fucile puntato - ricorda Renato Santi -. Ogni tanto qualcuno tenta di tirarci su un embrione di dancing, sotto delle tende. Loro dicono che si prendono cura dell’ambiente, ma ci vogliono mandare su qualcuno a ballare. Possiamo capire il fascino del luogo selvag-gio...”. Davanti a queste quinte di dune, profonde tra i 25-30 metri ed alte circa due metri, prima del mare, ci sono anche le zone 145-148; sono state chiamate dalla Cooperativa “Dune Beach”, ovvero cuore antico e mente nella modernità, ma con armonia e nel rispetto dell’eco-sistema. Questo è il modo di fare turismo. Tra le dune corrono i “viottoli” creati dal passag-gio delle persone. La Cooperativa bagnini, oltre a proteggerle, le tiene pulite e in ordine. Ha chiesto anche l’affidamento al Comune, ma gli è sempre stato negato. “Davanti a questo ha-bitat - commenta orgoglioso Santi -, il turista pensa che sia un luogo in abbandono. Ma se hai la pazienza ed una certa preparazione e racconti; lo fai entrare in un mondo fantastico: si porta via con sé anche un’altra Riccione, non meno autentica di quella dell’immaginario collettivo”.-“Peccato - chiude la sua riflessione Renato Santi - che in pochi sanno delle dune. Sareb-be bello se fossero visitate dagli amanti del mare, dai riccionesi e magari portarci le scolaresche”. Sulle dune un altro riccionese da esportazione, Loris Bagli, ci ha fatto un piccolo studio de-nominato “La duna de le Conchiglie”. Scrive lo studioso: “(...) conserva testimonianze della tipica vegetazione presente sulle sabbie marine prima dell’urbanizzazione del litorale. L’antico

Dune: come gli ultimi panda

paesaggio litoraneo dalla battigia giungeva all’altezza dell’at-tuale Statale Adriatica. Presentava una successione di am-bienti paralleli alla costa, denominati in base alla presenza di piante tipiche. Si riconosceva una prima fascia raggiunta dalle onde priva di vita vegetale (zona afitoica), una zona inondabile (Cakileto), una fascia di dune mobili (Agropireto), uno o più cordoni di dune stabili (Ammofileto), depressioni retroduna-li temporaneamente allagate (Shoeneto), boscaglia mediter-ranea sulle dune più interne”. “La duna de “Le Conchiglie” - continua Bagli - conserva sensibili tracce della flora delle prime dune litoranee e assume quindi un importante valore naturalistico, testimoniale e scientifico. La costa sabbiosa è un ambiente estremo per gli organismi viventi, arida e assolata d’estate, fredda e battuta dai venti carichi di salsedine d’inver-no. Le piante che colonizzano le sabbie (psammofile), vegeta-no suoli aridi (xerofile) e tollerano elevate concentrazioni di sali (alofile). Adattamenti nella struttura del fusto, delle foglie e dei fiori consentono di limitare la traspirazione, affrontare la forza dei venti e contrastare l’azione abrasiva della sabbia (...). Il periodo nel quale è possibile osservare le piante nel periodo di massimo rigoglio è la fase della tarda primavera e inizio estate. Il piccolo ecosistema dunale ospita anche insetti e molluschi tipici delle sabbie litorali”.

Giovanni Cioria

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Ricordi l’estate 1986? Si’, la ricordo!Ricordo bene quell’estate, probabilmente perché ero alla vigilia dei miei 18 anni. In televisione la prima edizione de “La Corrida” - presentata dal grande Corrado faceva il pieno di ascolti ogni sabato sera di luglio e di agosto; le radio erano domi-nate da “Bello e Impossibile” di Gianna Nannini e da “Nuovi Eroi” del giovane Eros Ramazzotti - vincitore del Festival della Canzone Italiana nel febbraio pre-cedente; il caffè al bar costava 400 Lire, il biglietto del bus 500 Lire ed il gior-nale 650 Lire. Come ogni anno, la mia famiglia dalla fine di giugno all’inizio di settembre aveva preso in affitto la stessa villetta in Viale Trento Trieste al costo di 800.000 Lire ed ogni venerdì prelevavo dai miei risparmi 50.000 Lire che dura-

vano una settimana intera senza che mi facessi mancare nulla. Non posso sapere se quegli anni fossero realmente sereni e spensierati per gli italiani, ma di certo lo erano per me e per gli amici della comiti-va che ogni sera si ritrovava all’angolo di

Viale Francesco Baracca con Viale Tren-to Trieste. Le risate non mancavano mai, così come le barzellette, gli scherzi e le spiritosaggini. C’erano un’alchimia ed una complicità tra noi, tipiche di quell’età, capaci di mostrare gli affetti e gli amori come eterni. Di solito, la prima tappa era MARIO DI BOLOGNA, primo importatore nella Riviera della focaccia con gelato, situato sul Lungomare della Repubblica (all’angolo con Viale Francesco Rismon-do). Il clima di goliardia continuava anche lì, causando spesso la disperazione del proprietario che vedeva occupare tavoli e sedie da circa 25 ragazzi sorridenti, ma chiassosi. Intorno alla mezzanotte, poi, ci trasferivamo al VALLECHIARA, mitica di-scoteca divisa in due zone: quella chiusa era la méta per chi amasse ballare, quella all’aperto, invece, per chi volesse amoreg-giare con la propria ragazza o accorciare le distanze con la tipa conosciuta sulla pista da ballo. Godevamo dell’ingresso gratuito, perché eravamo simpatici ai ti-tolari e, in occasione delle feste masche-rate, venivamo coinvolti nelle animazioni a tema. Verso le quattro le più belle au-tomobili arrivavano in Viale Maria Cecca-rini (l’attuale zona pedonale non esisteva e la circolazione poteva riprendere dalle due di notte), i cui proprietari le parcheg-giavano davanti al DIANA con apparente disinteresse. Noi, di solito, preferivamo arrivare al TRAMPOLINES (pizza marghe-rita, Coca-Cola e coperto: 5.000 Lire), sia per la vicinanza con le nostre case, sia perché davanti alla spiaggia. Il sorgere del sole, infatti, ci trovava distesi sui lettini della Zona 63 SPERANZINO con ancora qualche birra, qualche sigaretta e tante, tante risate. A volte, se le ragazze pren-devano il sopravvento, potevamo iniziare la serata all’ARENA DANTE (“Amadeus”),

al CINEMA ODEON (“La mia Africa”) o al CINEMA TEATRO TURISMO (“Karate Kid II”, “Speriamo che sia femmina”). Alcuni di noi riuscivano ad entrare senza paga-re il biglietto di 5.000 Lire nell’Arena, scavalcavando la recinzione dietro allo schermo e nel Teatro si passava attraver-so le uscite di sicurezza (sempre aperte, perché l’aria climatizzata non esisteva)! Altre volte, invece, convincevamo i pochi patentati tra noi a prendere le macchine per arrivare al BYBLO’S, al PETER PAN o al WHITE ELEPHANT (aperti tutte le sere, da fine maggio a settembre inoltra-to); lungo il tragitto tenevamo i finestrini totalmente aperti e le radio diffondevano ad alto volume “Papa don’t preach” di Madonna o “Take on me” degli A-Ha. Dai primi giorni di agosto, i turisti trovavano affissa su ogni albero di Viale Ceccarini e Viale Dante la tipica locandina con il consueto augurio di Buon Ferragosto da parte dell’Amministrazione Comunale. Al-tri tempi pure in politica!

Alessandro Formilli

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“Acquistare insieme conviene, ci piace ed è bio”. E’ la filosofia del Gas (Gruppo acquisto solidale) Riccione-Misano. Circa 100 iscritti, ricercano e selezionano prodotti eno-gastronomici eccel-lenti, a km 0 e non solo. Si potrebbe quasi dire che è un ritorno alla casa colonica in chiave moderna. “C’è una ricerca continua nel riproporre un’alimentazione buona per la salute e per il gusto”, dicono. “Il mangiare biolo- g i c o - racconta Gualtiero Mangino, pre-sidente del Gruppo - risponde a questa idea e ad altre che riguardano l’economia e il modo di essere tra le persone”. “Il nostro Gas - continua Mangino - è un gruppo che, liberamente e senza finalità di lucro, si as-socia per acquistare da produt-tori locali, possibilmente biologici e a km zero. Tutta l’attività dell’asso-ciazione è basata sul volontariato. Ogni sabato, presso il punto di incontro di Misano, vengono consegnati gli ordinativi fatti durante la settimana trami-te il sito internet dedicato. L’associazione è strutturata in gruppi di lavoro che si adoperano per la logistica della merce, per l’ac-coglienza ai nuovi iscritti, per la qualità dei prodotti e per la cul-tura che promuove: organizza gli eventi e gli intrattenimenti rivol-ti agli iscritti ma anche alla gente esterna”. I prodotti distribuiti sono gli alimentari freschi (pane, dolci, frutta, verdura, formaggi, carni ecc.), a lunga conservazione (farine, pasta, olio ecc.), o conservati (confetture, miele, succhi di frutta ecc.) e quelli per la casa e la persona come detersivi e cosmetici. I produttori in proprio sono il criterio, tuttavia qualche fornitore rivende prodotti di provenienza esotica. Altri, come gli agrumi, arrivano dal Sud d’Italia, sempre dopo attenta ricerca e selezione. Oltre a racco-gliere ordini e distribuire, il Gas Riccione fa anche cultura. Man-gino: “Tra i compiti c’è la priorità di promuovere e far conoscere un modello diverso dal paradigma del mercato attuale; gli eventi che organizziamo vanno in questa direzione. Facciamo incontri pubblici, approfondendo temi legati all’alimentazione, al biologi-co (vegetariano o vegano), degustazioni in sede e incontri con i

Gas: “Mangiare genuino e stare insieme”produttori, anche presso le loro aziende”. Poi c’è la vena sociale. “Solidale come criterio guida nella scelta dei prodotti. Solidarietà che, come da statuto, si manifesta anche in un aiuto concreto a progetti che anno per anno vengono scelti e finanziati con quanto rimasto dalla gestione economica dell’anno. La solidarietà parte dal gruppo e si estende ai piccoli produttori, al rispetto dell’am-biente, ai popoli del Sud del mondo e a coloro che -a causa dell’iniqua ripartizione delle ricchezze- subiscono le conseguenze

di questo modello di sviluppo. I produttori non avrebbe-ro possibilità di confrontarsi con la grande di-

stribuzione, mentre possono lavorare e produrre quasi esclusivamente per i Gas. Si viene così a creare una economia parallela che non contrasta, ma genera nuove op-portunità. I Gas nascono per valori personali, ma spesso alla base vi è una critica profonda verso il modello di consumo e di economia consumistica: è una ricerca alternativa che

mette al centro l’uomo, l’ambiente e il giusto guadagno. “Il Gas Riccione-Misano - chiude la riflessione Mangino - è nato per que-sto motivo; nel corso degli anni ha cercato di maturare una sua identità di gruppo. La crisi economica e sociale ha sempre più un effetto disgregante delle relazioni interpersonali. Nel nostro piccolo cerchiamo di contrastare la deriva e di non dimenticare che prima di essere acquirenti di prodotti, siamo esseri socievoli. Dietro i prodotti che acquistiamo ci sono storie di umanità belle e un lavoro faticoso e fatto con passione. Un altro criterio è di avere l’opportunità della conoscenza diretta col produttore e del suo lavoro. Si avvicinano le conoscenze, sia in termini geografici, sia in termini ‘funzionali’, tagliando gli intermediari. Insomma, come si dice dal produttore al consumatore”. Per eventuali iscri-zioni: basta andare sul sito (www.economia-solidale.org) e ci si iscrive e si ordina on line. Il ritiro dei prodotti avviene ogni sabato dalle ore 9.30 alle ore 11 presso la sede del Gas-Pacho in via Verdi 21, a Misano Adriatico. Per maggiori informazioni: 339.4931914 (il presidente), 333 1562308.

Giovanni Cioria

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dei F.lli CurziAndrea e Simone s.n.c.

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AmIcI che Se Ne vANNO

Sorriso sornione, carattere a tratti spigo-loso, ma cuore grande e generoso, capa-ce di donarsi a tutti gratuitamente, fino a compromettere la propria vita. Così come accadde alla fine del 1944, quando un Caccia, partito dall’aeroporto di Miramare, si schiantò in un campo a San Lorenzo. Il suo gesto eroico permise al pilota di salvar-si, poco prima dell’esplosione del velivolo. Protagonista di questo e di altri episodi, degni di nota, è stato il riccionese Mario Semprini (Riccione, il 29 giugno 1923 -14 marzo 2014), cofondatore della Polisporti-va di San Lorenzo, già contitolare di un’im-presa edile e dell’Hotel Elios. A tracciare la sua “carta d’identità”, raccontandoci alcuni aneddoti, è il fratello minore, Lui-

gi Semprini, noto ingegnere in pensione, e altre persone che l’hanno conosciuto da vicino. “Quell’atto che Mario, penultimo di nove fratelli (due gemelle morirono a soli quindici mesi), fece allora, fu di puro eroismo – premette -. L’aereo precipitato nel campo, vicino a casa nostra, poteva esplodere da un momento all’altro, cosa che poi accadde, ma mio fratello, con un coraggio da leone, senza pensare al rischio che stava correndo, si precipitò sul luogo del disastro, consentendo di recuperare il pilota, poi soccorso dal comando inglese”. Al periodo della seconda Guerra mondiale risale un’altra tragica storia che coinvolse l’allora giovane Semprini. “ Accadde nella notte tra il 4 e il 5 settembre 1944, una delle più tragiche vissute a Riccione duran-te il passaggio del fronte. Gli alleati erano al di là del Rio Melo e i bombardamenti dal mare non concedevano tregua. Puntavano all’incrocio tra viale Veneto e la Flaminia per sbarrare la strada a chi proveniva da Coriano e da Rimini. Ci eravamo riparati in un rifugio, ricavato nella fossa di viale Venezia, dove c’era un campo di famiglia. Quella notte fu un inferno di batterie te-desche. Le mitragliatrici non concedevano tregua, intanto i pagliai incendiati ardeva-no. Andai in viale Venezia verso la casa dei mugnai, tutti feriti, e vidi Mario che fascia-va la figlia maggiore, colpita con violenza all’inguine. La strada che portava all’ospe-

Mario Semprini: cuore da eroedale era sbarrata. Mario per portarla dai medici fu costretto ad aspettare che faces-se giorno, cercò in tutti i modi di salvare ragazza, poco più che ventenne, ma ogni soccorso fu vano. La giovane morì”. Brutte storie che a Mario non hanno però tolto la gioia di vivere. Dopo aver fatto il muratore Mario entrò nell’impresa edile con il fratello primogenito, Orazio. Lavorava per Ferrovie dello Stato nel tronco tra Rimini e Pesaro, mentre il fratello Sergio, dopo la maturità classica e la laurea in ingegneria, prestava la sua consulenza, come tecnico respon-sabile. Accadde anche con l’hotel che Ma-rio costruì con le sue mani. Di carattere duro, ma di estrema generosità, Semprini portava spesso frutta e verdura alla Cari-

tas, regalò anche una dozzina di televisori a Casa Serena, dove andava a trovare gli ammalati, e spesso faceva offerte alla sua parrocchia. Lo ricorda con questo cuore generoso Fabrizio Vagnini, presidente della Polisportiva di San Lorenzo. Mario si rese subito disponibile assieme ai preti della stessa parrocchia e ad altre persone della zona, come Giuseppe Corazzi, Silvio Tosi e Luciano Cecchini (nella foto con una squa-dra di ragazzini nel 1982/83). “Era il tutto-fare, nonché uno dei promotori del mitico Torneo “Campidelli” che si disputa tuttora -ricorda Vagnini-. Si prestava con tanta de-dizione a questa attività, tant’è che pagava lui la coppa destinata alla squadra vinci-trice. Teneva sempre in ordine il campo sportivo che si trovava dove ora c’è la piaz-za, accanto alla chiesa di San Lorenzo. Per appianare il terreno, usava un livellatore che attaccava alla sua vecchia Bianchina. Ma quello che resterà nel cuore dei giovani calciatori di allora erano anche altri gesti, ricordati pure nell’omelia di addio dal par-roco don Agostino Giungi. Mario, che non si era mai sposato, dopo le partite portava i ragazzi al bar e di tasca sua offriva paste e gelati. Proprio per questo motivo, quando la squadra andava in trasferta, la sua auto era zeppa (s’infilavano anche nove/dieci ragazzini), mentre le altre macchine erano semivuote”.

Nives Concolino

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Se Riccione in campo turistico ha avuto tanto successo, lo deve in gran parte alle donne, in prima linea negli hotel. Tra queste Luciana Matteoni che, con il ma-rito Alberto Tosi ha gestito per decenni l’Hotel Vergilius in viale Verdi. La nota operatrice, se n’è andata in aprile a 76 anni. Era nata nella pensione Matteoni (ora Hotel Mimosa), che i genitori Virgi-lio (Dino) e la mamma Nerina Sancioni, avevano in viale D’Annunzio. Luciana, forte del suo senso di accoglienza, ospi-talità e savoir-faire , nel tempo ha stretto amicizia con centinaia di turisti, tanto da convincerli a tornare nello stesso hotel ogni anno, anche per mezzo secolo. Per 56 anni a fianco del marito nella condu-zione del Virgilius, la Matteoni è stata una “regina” dei fornelli. Era diventata infatti un’ottima cuoca, tanto apprezzata dai suoi ospiti che si lasciavano pren-dere per la gola. Ma la cucina non la distraeva dall’ accoglienza, sulla porta c’era sempre lei a dare il benvenuto ai

Per decenni ha lavorato come impiega-ta alle poste centrali di viale Ceccarini, dove suo padre era stato direttore. Clelia Lazzaro, una delle signore più longeve di Riccione, se n’è andata in marzo a 105

Clelia: l’addio a 105 anni

Luciana: l’albergatrice che catturava clienti con la sua cucina

clienti che trattava in guanti bianchi. Doti trasmesse alle figlie Donatella (an-che lei ottima cuoca) e a Stefania, che si occupa della direzione.

ni.co.

anni. Un invidiabile traguardo, raggiunto lo scorso 29 settembre, tra l’affetto dei suoi cari e il plauso di tanta gente che nei decenni ha avuto il piacere di cono-scerla sul posto di lavoro, quand’era ad-detta alle raccomandate. Davanti al suo sportello, infatti, Clelia ha visto passare migliaia di riccionesi. Nonostante tre anni fa fosse stata investita da un auto che, uscendo dal parcheggio, per erro-re aveva innescato la marcia indietro, l’arzilla signora si era rimessa in piedi e godeva di ottima salute, tant’è che con il suo trolley andava a fare ancora la spesa al supermercato Angelini, in viale Diaz. Il suo tempo libero lo trascorreva lavo-rando all’uncinetto, realizzava fantastici centri che poi regalava per aiutare i po-veri. Per il resto amava tanto la cucina. quando poteva andava ancora in chiesa, ma non perdeva mai la messa in TV.

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E’ stato l’inventore dei cutter da spiaggia, nonché il maestro d’ascia che ha contri-buito a restaurare storiche imbarcazioni come la famosa nave di Novilara e la mi-tica Saviolina, lancione riccionese che ha traghettato in mare migliaia di bagnanti. Michele (Guido) Franchini, riccionese doc che con il suo ingegno ha contribuito ad arricchire la storia della nautica italiana, è scomparso il 22 aprile, a 90 anni. Ma in lui c’era ancora uno spirito giovanile e tanta forza, tant’è vero che il mese prima aveva ottenuto il rinnovo della patente d’auto. Nato il 25 ottobre 1923 a Rimini, dove per anni lavorò nei cantieri Carlini, nel dopoguerra si trasferì a Riccione. Qui, sul porto canale, tra il 1946/1947 aprì il suo cantiere, ricavato da un vecchio “hangar”, pochi anni prima usato per fini bellici. La ditta, individuale, prese subito il via con una serie di commesse che ri-guardavano soprattutto barche da lavoro e da pesca. Questo, come racconta il fi-glio Massimo, architetto navale, “contri-buì a far conoscere Guido nell’ambiente della marineria romagnola, come uno dei più attenti e veloci realizzatori di scafi in legno dalle particolari doti di robustezza ed eleganza”. Professionalità e ingegno, alla fine degli anni Cinquanta, portarono Franchini a inventare il cutter da spiag-gia. Si trattava, in pratica, di uno scafo ispirato alle derive da regata tipo Flyng Dutcham che, come spiega il figlio Mas-simo “grazie al loro fondo piatto poteva-no arrivare fin sulla spiaggia di Riccione e caricare i turisti in attesa”. Alcune di queste barche, d’estate sulla nostra co-sta, vengono usate ancora per le gite in mare. Ma il successo andò oltre. Compli-ce il boom turistico- economico di Riccio-ne, all’epoca miraggio per tutti gli italiani, nonché meta di vip, Franchini cominciò a occuparsi di diporto, costruendo imbar-cazioni a vela e a motore, come la golet-ta “Falco Nero”. Si moltiplicarono così i clienti. Tra questi, a metà anni Sessanta, si presentò Norberto Ferretti che chiese a Franchini di trasformare un vecchio pe-schereccio in legno in motorsailer da di-porto. La metamorfosi fu perfetta, tant’è che proprietario e maestro d’ascia deci-sero di esporre l’imbarcazione al Salone di Genova. L’intesa nata tra i due sfociò in una joint venture, mai formalizzata,

Guido Franchini,l’inventore dei cutter da spiaggia

ma che di fatto per la prima volta nel nostro Paese portò a produrre una serie di motorsailers da crociera di 10 e 12 metri realizzati al cento per cento in le-gno. Da questo momento Guido comin-ciò a occuparsi pure dell’allestimento dell’Altura 33 su scafo in vetroresina. Questo fino al 1973, anno in cui come ricorda l’architetto “ considerata la totale diversità di approccio al mercato (l’uno orientato al marketing di Ferretti, l’altro totalmente concentrato sulla qualità co-struttiva di Franchini) la partnership si sciolse”. Fu un momento difficile, perché Franchini restò senza le maestranze che Ferretti portò via con sè. L’attività, però rinacque con l’ingresso del figlio Massi-mo nell’azienda ribattezzata “Cantiere Navale Franchini di Franchini Michele e figli s.n.c.”. Nel frattempo si prese anche coscienza del fatto che quell’attività sul porto non era gradita al Comune. Così, a trent’anni dall’apertura, nel 1976 Guido fu costretto a trasferirsi a Misano. Fu al-lora che il cantiere riccionese fu ceduto a Orazio Mulazzani. Anche dopo il pensio-namento il noto artigiano, sempre vicino alla sua famiglia, soprattutto alla moglie Irma (Silvana) Bartolini e ai figli Massimo e Andrea, ha continuato a interessarsi d’imbarcazioni: si è occupato del primo restauro della mitica Saviolina, presa poi in consegnata dal nipote Alfonso, e ha partecipato alla ricostruzione della stori-ca nave di Novilara.

Nives Concolino

REDAZIONEdirettore responsabile: Giovanni Cioria • capo redattore: Giuseppe Lo Magro • redazione: Alessandro Formilli, Antonella Dello Stritto, Raffaella Leurini, Francesco Airaudo, Domenico Felline, Silvano Amadori, Lorenzo Scola, Roberto Betti, Piero Serafini, Gold Accademy, Edmo Vandi • Foto: Pico e Gianni Zangheri pubblicità: Tel. 338 4304667 • grafica e impaginazione: Studio Grafico Composet Riccione: 0541 606680 • Stampa: La Pieve Poligrafica Editore Villa Verucchio S.r.l.

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Il “Premio Enzo Baleani” 2014 è stato conferito ad Antonia Manaresi dell’omonima boutique. Come consuetudine la cerimonia si è tenuta nella Domenica delle Palme, in Piazzetta del Faro, nella giovanile coreografi ca del coro “Le allegre note”, sapien-temente dirette dall’immarcescibile maestro Fabio Pecci. A fare gli onori di casa, oltre alla famiglia Baleani, il presidente del Comitato d’area Giorgio Mignani, il sin-daco Massimo Pironi e don Valerio Celli Antonia Manaresi, visibilmente soddisfatta del riconoscimento attribuitole, ha ripercorso con nostalgia ed emozione i sui passi professionali nel “salotto”. Dal primo impiego ad appena 15 anni di età dai Fantini, alla gestione del primo negozio nel 1974, fi no ai tempi odierni, sottolineando i cam-biamenti nella “vita” del Viale, dei mutevoli gusti, dell’alternarsi delle nazionalità dei clienti. E del fatto che lei ama il suo lavoro e che in “salotto” sarà sempre presente.

Riconoscimentoad Antonia Manaresi

Il progetto sul cyberbullismo nasce il 28 maggio 2010 dalla collaborazione tra la prof.ssa Antonella Dello Stritto della

Scuola secondaria di primo grado dell’IC2 di Riccione ed il dott. Carmine Testa, esperto di informatica, so-cial network e navigazione on line. Negli anni si sono realizzati interventi sulle classi volti ad illustrare i pe-ricoli della rete ed i comportamenti violenti messi in atto dagli internauti che costituiscono talvolta veri e

propri reati. L’eco suscitato dall’argomento e la vivace partecipazione mostrata dai ragazzi hanno determinato,

in accordo con la Dirigente dott.ssa Sandra Villa, la ne-cessità di ampliare il progetto estendendolo anche all’ultimo

anno della scuola Primaria. Nel corso del corrente anno scolastico, si è pensato di creare una più stretta collaborazione con lo psicologo della Scuola, dott. Mirco Ciavatti che da tempo si occupa dello “Spazio di ascolto”, un luogo studiato per af-frontare paure, dubbi, incertezze e bisogni e per avere la possibilità di rendere tutto sopportabile e comprensibile. Sono state promosse ed organizzate così conversazioni educative volte a creare una collaborazione ed uno scambio più stretto tra Scuola e famiglie sulle problematiche legate all’utilizzo errato della rete ed ai risvolti psicologici che ne conseguono. Attraverso il dialogo ed il confronto con gli esperti, ci si propo-ne di far conoscere le problematiche anche ai genitori e agli insegnanti degli alunni e di fornire gli strumenti necessari per affrontare un fenomeno sempre più diffuso.

ScUOLA SecONdARIA

Progetto “non c@dere nell@ rete”

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CLIENTI CURATI… NEL SENSO PIU’ ALLARGATO DEL TERMINEBisogna ammettere che la fantasia non difetta al popolo riccionese, ben conscio di quanto sia fondamentale individuare elementi propulsivi all’economia del tu-rismo. L’Associazione Albergatori ha così stipulato un’inedita convenzione con le Farmacie Comunali: “Ci prendiamo cura di te”. Una campagna di prevenzione sa-nitaria a favore dei clienti delle strutture associate, attiva dal 7 aprile al 30 set-tembre 2014. Clienti che potranno bene-fi ciare della misurazione della pressione, di autoanalisi del sangue, della Minera-lometria ossea computerizzata (M.O.C.). Le prestazioni saranno eseguite dalla Farmacia Comunale n.3 e dalla Farma-cia Comunale n.1, nei giorni di apertu-ra previo appuntamento. Il turista dovrà presentarsi munito di apposito voucher rilasciato e timbrato dall’hotel; le pre-stazioni sopradescritte saranno gratuite per lui, mentre l’albergatore pagherà alle farmacie un contributo di euro 2,00 + iva a persona, e che fatturerà in un’uni-ca soluzione nel mese di ottobre. “Negli anni abbiamo stretto tante partnership e… strano a dirsi, ma anche le farmacie possono fare turismo!”– commenta il di-rettore dell’Aia Luca Cevoli.

UNA FONTEACCURATAMENTE PROMOSSA (Da un numero di “Riccione”, rivista dell’Azienda di soggiorno - anno 1941)“Il 30 luglio dell’estate scorsa, uno dei rarissimi giorni in cui la guerra e tutte le altre supreme responsabilità del Duce hanno concesso qualche ora di relativo riposo nella Sua Riccione, Egli, percor-rendo la via Umberto 1°, notò la fonte e non solo si degnò di sostarvi, tra il più vivo entusiasmo dei fortunati presen-ti, ma quanto gradì la trepida offerta di un assaggio, fatto con quella semplice schiettezza che caratterizza il popolo di Romagna. La notizia si propagò imme-diatamente in tutta la colonia balneare ed è inutile dire quanto da quel giorno questa fonte sia diventata a tutti più cara. Del resto, benché sia appena il pri-mo anno in cui la fonte si è arredata di quel minimo di comodità indispensabili per un luogo di cura del genere, a dare idea del successo incontrato tra gli ospiti basta ricordare che nella sola stagione balneare 1940 sono state notate oltre 40.000 presenze, e sono stati portati a domicilio più di 10.000 fi aschi di que-sta acqua. Comunque la cosa migliore è quella di venire quest’anno a Riccione e sperimentare a proprio vantaggio la bon-tà dell’acqua del Beato Alessio!”

VIVA LA POSITIVITA’“Una Pasqua col botto – La riviera fa il pieno di turisti – Boom delle presenze”.Finalmente un po’ di ottimismo dalle pagine dei giornali, che hanno esaltato l’affl usso turistico nei 3-4 giorni di fe-stività pasquali. Non è mancato nean-che quest’anno il terrore meteo che ha bloccato un esodo massiccio dalle città, come si riscontrava sino a qualche anno fa quando si segnava un pienone ‘da fer-ragosto’. Terrore che ha in parte lasciato il posto ad una sorta di capacità d’accon-tentarsi, nella consapevolezza che il pro-prio hotel chiuso risulterebbe ancora più avvilente che un incasso modesto. “Per quanto possa aver constatato, anche da vicino, - commenta Cesare Ciavatta pre-sidente della Promhotels - il riempimento è stato del 50% rispetto alle potenzialità di ciascun albergo. C’è da dire che han-

CURIO ITÀsenzaeta’di Maria Grazia Tosi

TURISMO & TURISMO

no aperto forse in troppi e le presenze si sono spalmate su un gran numero di ho-tel. Credo che tutto questo boom non sia realistico… Può comunque essere con-siderato già un risultato positivo, tenuto conto della crisi generale e del Meteo, che se è vero che non ha stimolato a par-tire per il mare, dall’altra non ha bloccato i turisti dalle città più vicine, che appena hanno saputo che qui c’era un po’ di sole sono arrivati all’ultimo momento. Direi comunque che il fattore che ha contri-buito signifi cativamente è stato il turismo sportivo, che ha portato sulla riviera un numero enorme di giovani, arrivati in al-cuni casi già il sabato di Pasqua.”

QUARANTAMILA OSPITI IN DUE MESI - agosto 1932“I turisti stranieri continuano a giungere sempre in maggior numero. La caratteri-stica del movimento turistico proveniente dall’estero è quella di segnare il maggior fl usso della seconda quindicina di mag-gio e tutto giugno, e dalla fi ne di agosto a tutto settembre. Riccione è particolar-mente attrezzata a ricevere la clientela straniera che la predilige per la buona fama che questa stazione climatica s’è saputa conquistare grazie ad una sagace opera di propaganda. Provengono quasi tutti dai paesi dell’Europa centrale. Se si pensa alle rigorose restrizioni che vi-gono in quelle nazioni, specialmente per il rilascio dei passaporti e l’esportazione della divisa nazionale, si comprenderà facilmente l’importanza di queste cor-renti turistiche. L’ente autonomo di Cura di cui è attivissimo segretario il collega Francesco Amati, non ha ancora appron-tato le statistiche della presente stagione che ancora sta continuando. Abbiamo le cifre del 1931 che indicano le provenien-ze degli ospiti stranieri: 4470 austriaci, 1602 cecoslovacchi, 988 germanici, 339 svizzeri, 188 ungheresi, 108 polac-chi; in minor numero inglesi, jugoslavi, greci, rumeni, russi, americani, olandesi, scandinavi…)”(dal Giornale d’Italia, agosto del ’32).

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LETTERA APERTA DI PROTESTA– Aprile 2014(destinatari: Prefetto, Sindaco, Coman-dante dei Vigili, stampa – mittente: Ass. Albergatori di Riccione)“Scriviamo questa lettera in merito al de-grado in cui sempre di più versa la zona nord di Riccione(Alba - Marano) e in particolare alla que-stione della prostituzione. …La nostra associazione di categoria e tutti i soci al-bergatori manifestano grande preoccupa-zione, assieme al problema dei quotidiani bivacchi di zingari nei giardini La Malfa, per il fenomeno dello spaccio e della microcriminalità legata all’occupazione abusiva delle colonie, per il degrado am-bientale e sociale generato dalla gestione sconsiderata delle discoteche sulla spiag-gia, che sta allontanando sempre di più questo quartiere da quegli standard di sicurezza e qualità che il turista si aspet-ta di trovare a Riccione e che trova nelle altre aree della città. Non vi nascondiamo l’ansia che si sta generando all’avvicinar-si della stagione estiva, per l’imbarazzo di dover offrire ai nostri ospiti una situazio-ne come quella dell’anno scorso se non peggiore. E’ comprensibile che per voi, che non frequentate quotidianamente questa zona, probabilmente la dimensio-ne del fenomeno non sia evidente in tutta la sua gravità, fenomeno che, oltre allo spettacolo indecoroso di ragazzine che ballano in mezzo alla strada adescando i clienti spesso in maniera molto volgare, è fatto anche di scene di sesso tra le cabine della spiaggia, in maniera assolutamente visibile da chi, già dalle prime ore del-la sera, si trovi a passeggiare in quelle zone; è fatto di tanti preservativi abban-donati tra le cabine e in mezzo ai lettini; di immondizia lasciata sopra e sotto le panchine ormai ad uso esclusivo delle prostitute; di bisogni fisiologici espletati mal nascosti dalla vista dei passanti, con i rigagnoli di urina che colano sul mar-ciapiedi. In questi anni abbiamo spesso chiamato il comando della polizia muni-cipale per segnalare il fenomeno, spesso abbiamo ricevuto risposte gentili, altre volte siamo stati trattati in malo modo, ma in ogni caso il risultato ottenuto era quasi sempre lo stesso: IL NULLA!” (la lettera continua con suggerimenti alle Autorità, ma lasciano a loro la possibilità di darne risposta concreta).

LETTERA APERTA DI PROTESTA- Luglio 1906(all’Ill.mo Signor Prefetto, da parte di un certo Commendator Giannini)“Ringrazio la S.V. per l’interesse e la sim-patia addimostrata verso i ‘frazionisti’ di Riccione, abitatori estivi e residenti. Nel tempo stesso non posso non segnalare quale adempimento abbiano finora avu-te le promesse dell’Amministrazione del Comune di Rimini. L’illuminazione pub-blica doveva farsi con circa otto lampade ad acetilene, mezzo economico di luce,

di facilissimo impianto e di altrettanto facile rivendita il dì che Riccione fosse ri-schiarato a luce elettrica. Ebbene, siamo al 15 luglio e gli aspettati fanali non solo non si videro, ma il numero delle fioche lampade a petrolio degli anni decorsi è diminuito! Il trasporto dell’acqua potabi-le, poi, che si sarebbe dovuto fare in botti di ferro smaltato o di cemento armato, si compie tuttora con le due vecchie botti inadatte ai bisogni della numerosa colo-nia. Tra le loro dughe mal connesse esce l’acqua ed entra la polvere, violando tutti i precetti dell’igiene. In queste condizioni non v’è disinfezione che valga, ed io, a nome di molti padri di famiglia, chiedo di ordinare una perizia dell’acqua spillata.”

DUE INEDITE TESTIMONIAL Due note ‘star’ saranno ospiti nel mese di giugno di Riccione, ma soprattutto degli hotel associati al Riccione Family Hotel, un consorzio che si impegna specificata-mente ad incentivare il turismo familiare. Chi sono? Peppa Pig e Lucia Rizzi, ‘la tata più famosa d’Italia’. Un pupazzo-ne gigante, la prima, che sarà presente durante l’estate in divertenti momenti presso gli alberghi del consorzio, ma an-che, durante la Settimana della famiglia, al Palazzo del Turismo per tutti i piccoli bagnanti della città. Anche la Tata si de-

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dicherà un po’ a loro, o meglio alle loro mamme, sempre nella stessa sala dove elargirà le sue sapienze in fatto di cura dei figli. “Secondo me è esattamente ciò che serve a Riccione in questo momento – sostiene Alberto Gnoli responsabile del-la politica del Consorzio -, che ha bisogno di trovare eventi particolari e di interesse per la famiglia, il nostro target primario, ma soprattutto che facciamo comunica-zione. Tata Lucia è infatti una ‘opinion leader’ seguita da migliaia di mamme nei suoi programmi, e Peppa Pig è uno dei personaggi illustrati più amato dai bam-bini.”

A PROPOSITO DI STAR E TURISMONel 1957 il riccionese Bepi Savioli or-ganizzò, presso il Notturno Savioli sulla via Dante, assieme a Renato Murazza-ni, regista di un celebre salotto romano, il Gran Premio Riccione per il mondo dello spettacolo, e il 19 agosto, in col-laborazione con l’Azienda di Soggiorno di Riccione, partì la prima edizione. Per 25 anni, in un tripudio di mondanità, la manifestazione portò i più prestigio-si nomi, premiando attori di cinema e teatro ma anche grandi big dello sport e della moda. Le Star giungevano al locale su carrozze con cavalli tra due ali di folla acclamante di turisti e re-sidenti che si spintonavano per avere una stretta di mano o vedere più da vi-cino le tante celebrità: De Sica, Totò, Anna Magnani, Gino Bramieri, Vanoni, Rascel, Jonny Dorelli, Ugo Tognazzi, Milva, Burt Lancaster… . Serate me-morabili che lasciarono un’impronta in-delebile nella storia del nostro turismo.

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a cura di Giuseppe Lo Magro

Rose e spèine de matrimonie

Una volta ho fat l’amor per un’ora e quéng sghènd.Po’ ho zcuèrt chi eva apèina mès l’ora leghèla.

Smucnì tla bursèta d’una dona l’è rubì.Smucnì tla bas-cocia d’un om l’è matrimonie.

Se an ho una vita sesuèla l’è colpa dla mi Mà. Lam giva:“L’om sora e la dona sèta”. Me e e mi marid a durmém t’un lèt a castèl.

L’amor piò grand che una mèj lat po’ dimustrè l’è svigis la matèinae lia lat dis: “Pasaròt, stanota tè scurgì mènch!”

Per fés bèn da un om tota la vita basta dij:“Cum t’fè bèn te l’amor

un e fa nisoun!”Però e bsègna t’arvènza seria.

E matrimoniel’è e curunamènt dl’insògne

d’un om e d’una dona.I genitur dla spòsa.

Ho spusè un omisé vèc

ch’us arcorda quand Eval’era ancora una custécia.

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23LIBRI

È l’estate del 1938. Nissim è un ebreo gre-co, da pochi anni trasferitosi in Italia. Le sue capacità gli hanno permesso di raggiungere la tranquillità economica. L’apice del suo suc-cesso è una casa di mattoni rossi che sorge nella via più elegante di Riccione, di fronte alla spiaggia e, soprattutto, a pochi metri dalla villa dell’uomo più potente dell’epoca: il Duce. Una posizione ambita e invidiata da uomini di potere, fossero gerarchi o in-dustriali. Mentre l’estate prosegue fra feste,

ricevimenti, vita di spiaggia, l’atmosfera, per gli ebrei, comincia a farsi pesante. Una vici-nanza così evidente di una famiglia di ebrei alla residenza di Mussolini è decisamente inopportuna. Così, sempre più insistenti ini-ziano le pressioni degli sgherri del regime sul povero Nissim affinché venda la villa. Nissim resiste disperatamente, finché le leggi razziali non cadono come una mannaia anche su di lui. Le minacce di violente ritorsioni costrin-gono la famiglia a cedere per pochi soldi la famosa villa e a cercare di sopravvivere nel-la condizione di paria in cui la legislazione razziale li ha ridotti. La figlia Camelia ci ha lasciato una preziosa testimonianza di quegli anni: alcune lettere giunte fino a noi in modo fortunoso. L’innocenza dell’adolescenza è più forte della crudeltà del mondo adulto e Ca-melia ci racconta i suoi sogni e i suoi proget-ti, ma anche il suo tormento per la famiglia, fino all’ultima lettera d’addio, scritta al suo amato, pochi istanti prima di essere portata via per quello che sarà il suo ultimo viaggio.

Il diabete di tipo 1 è una patologia che colpisce prevalentemente bambini, adolescenti e giovani adulti; e consiste nella perdita di capacità del pancreas di produrre insulina, per cui la perso-na colpita da questa patologia si trova a dover assumere insulina dall’esterno per il resto della vita. La diagnosi pre-coce in questa patologia è molto im-portante perché il protrarsi della man-canza di insulina causa danni spesso permanenti ai vari organi del corpo. Da qui nasce la necessità di informare quante più persone possibili sui sintomi che possono essere indice di diabete tipo 1: stanchezza ingiustificata, sete eccessiva e necessità di urinare spesso, accompagnata da perdita di peso. Questi segnali non vanno sottovalutati e se si presentano è bene rivolgersi al proprio medico che potrà con un semplice esame di una piccola goccia di sangue dirvi se la glicemia è troppo alta (zucchero nel sangue). La persona con diabete, può vivere una vita assolutamente normale e nessuna attività o obbiettivo le sono preclusi, anche avere figli è perfettamente possibile, se conosce bene la propria patologia e acquisirà le abilità pratiche per gestire la terapia insulinica in base all’alimentazione e all’attività fisica che verrà pra-ticata, evitando di incorrere in glicemie troppo basse (ipoglicemie) o troppo alte (iperglicemie). Per questo è importante il sostegno e la collaborazione di tutta la famiglia del giovane e il costante rapporto di confronto e verifi-ca con l’equipe curante del Servizio di Diabetologia. Noi come associazione siamo al servizio del diabetico e inoltre cercheremo di far conoscere il piu’ possibile questa patologia e i rischi di una tardiva diagnosi. Cercheremo di promuovere momenti di aggregazione e di informazione. Ci trovate presso la nostra sede di Riccione in via Bergamo 2 (zona San Lorenzo) il Lunedì e il Giovedì mattina e a Rimini in via IV Novembre 21 il Mercoledì pomeriggio.

I viciniscomodi

vOLONTARIATO

A.T.D.G.A. ASSOcIAzIONe TUTeLA dIABeTe GIOvAILe e AdULTO

Roberto Matatia, imprenditore, laure-ato in giurisprudenza, è nato a Faenza nel 1956. Pur abitando in una picco-la città, si impegna costantemente per mantenere viva la sua testimonianza di vita e cultura ebraica. Cresciuto nel ricordo dei martiri della sua famiglia, ha raccolto, nel tempo, documenti, te-stimonianze, ricordi che hanno fatto da supporto a questo suo primo libro.

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Riccionesi gente di mareVivo in Romagna

ormai da diver-so tempo, ma sono nato e cresciuto fi no all’età di 20 anni nel Sa-

lento, dove non è facile trovare

persone che non abbiano una buona

dimestichezza con il mare. Questo è do-vuto al semplice fatto che la costa, pre-valentemente rocciosa e con un fondale di diversi metri già sotto costa, lascia poche alternative. Il mare che spesso frequento è quello di Riccione e sono sempre più le occasioni che mi portano a conoscere la gente del posto che ci fa il bagno, facen-do attenzione però che l’acqua non superi mai il giro vita. Questo ovviamente è possi-bile perché la profondità particolarmente bassa del mare lo consente. Frequentando la parte di mare che si estende dalle ter-me di Riccione verso Misano, ho scoper-

to, sulle barriere poste poco distante dalla riva comunemente chiamate sacchi, un fondale straordinario, che mai si immagi-nerebbe da queste parti, tra l’altro ad una profondità di soli 2-3 metri. La cosa che mi ha molto stupito, è che pochissimi fra i frequentatori più assidui della zona, turi-sti o residenti, ne sono a conoscenza. Non è raro osservare bambini che sguazzano tranquillamente in acqua e genitori che si raccomandano di non andare dove non si tocca. Scoprendo poi che il problema sono i genitori, i quali non sapendo nuo-tare avrebbero diffi coltà ad aiutare i fi gli in caso di bisogno, trasmettendo in questo modo le proprie paure ai fi gli. Non di rado purtroppo ho sentito riccionesi dire che questo mare non merita e non offre nien-te, basterebbe soltanto seguire il progetto Blennius per scoprire che questo mare ha veramente tanto da offrire. Ho una grande passione per il mare, per uno come me è diffi cile comprendere come in un posto di mare possano esistere queste realtà. Sono diversi anni che frequento la Polisportiva Sub Riccione, dove ho l’opportunità di condividere questa mia grande passione

mONdO SOmmeRSO

ho provato a mettere la testa sott’acqua in piscina e fare qualche metro in apnea mi sembrava di morire, potete immagina-re le battute come si sprecavano. Poi la mia determinazione e la santa pazienza degli istruttori mi hanno portato ad andare avanti. Purtroppo il lavoro di bagnino non mi consente in estate di divertirmi in mare, ma ho comunque una valida alternativa: tutto l’inverno lo trascorro in piscina ad allenarmi con ragazzi molto ma molto più giovani di me. Andiamo anche a fare delle gare di apnea dinamica in piscina, ed è straordinario vedere la faccia stupita dei giudici quando mi vedono in vasca.” Dimo-strazione che anche in questo sport l’età è un semplice dettaglio. www.subriccione.org Blennius è un progetto frutto della collaborazione fra Cooperativa Bagnini di Riccione, Polisportiva Sub Riccione e Fondazione Cetacea Onlus. Inizialmente il suo scopo è stato quello di documentare lo stato della barriera posta a protezione della costa. Il suo obiettivo attuale è quello di tutelare e valorizzare questo piccolo ma affascinante paradiso dell’Adriatico trami-te escursioni snorkeling con guide specia-lizzate. www.blennius.it

Domenico FellineFoto di Alberto Petronio

con tante altre persone. È un gruppo stra-ordinario che tramite corsi di subacquea e apnea insegna a vivere il mare in assolu-ta tranquillità. Quando si parla di apnea si pensa istintivamente alla pesca o alle grandi avventure nel blu di Maiorca o Ma-yol (giusto per citarne qualcuno) che forni-scono alcuni motivi per cui molte persone si avvicinano a questo mondo straordina-rio. Da un po’ di tempo fanno parte del nostro gruppo persone il cui unico scopo è quello di poter vivere il mare in modo sicuro. Potersi permettere di arrivare alla fatidica secca senza paura, oppure, con una maschera ed un paio di pinne, poter arrivare fi n sulla barriera soffolta e godersi quello straordinario paesaggio offerto dal nostro mare. Sono sempre più frequenti gli over 50 ed è stupefacente vederli passare in poco tempo dalla paura di mettere la testa sott’acqua a fare una e più vasche in apnea, ma soprattutto andare a 6 / 8 me-tri di profondità in mare. Come ogni tanto accade poi, c’è chi si lascia prendere la mano. È la storia di Novaro Casadei, ba-gnino di Riccione classe 1947: ”Mi sono avvicinato al mondo dell’apnea qualche anno fa semplicemente perché il carissimo amico Felice, mio coetaneo, faceva apnea presso la Polisportiva. Le prime volte che

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pRemIO BALeANI 2014

Serietà e Professionalità sono le parole d'ordine di quest'azienda.

Il nostro lavoro ci porta ad essere accanto a persone che soffrono,il nostro obiettivo è prenderci cura di loro nel momento più diffi ciledella loro vita e far sì che non debbano occuparsi anche dellenumerose faccende formali del caso.

In questi momenti pensiamo a tutto noi e facciamo in modo chele famiglie stiano accanto al loro caro.

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Col risveglio della Primavera i giardini esplodevano di colori: tutte le tonali-tà del verde nelle piante e il ventaglio dell’arcobaleno nei fiori; e poi animaletti di ogni specie. Una attrazione particola-re, frammista di curiosità e repulsione, la nutrivamo per le “gate plòse” ovvero le processionarie; bruchi pelosi, dall’aspet-to mostruoso, che procedono in fila toc-cando con il capo l’addome dell’individuo che precede. Le osservavamo attraversa-re sentieri ghiaiosi, salire i muretti delle aiuole, avventurarsi sulla strada, mentre disegnavano archi o curve per superare i vari ostacoli.

E, a volte, nell’incosciente sadismo della fanciullezza, le spruzzavano di alcol, lan-ciavamo un fiammifero e le guardavamo accartocciarsi. La mancanza di rispetto per questi originali esseri della natura ci era stata probabilmente indotta dai di-scorsi dei “grandi” che ritenevano quei pacifici bruchi dannosi per chissà cosa. E il loro fascino in noi cresceva.

Al gate plòse (le processionarie )BIRIchINATe

Un bel giorno, col naso all’insù ad ammi-rare “il miracolo” di alcuni bianco-grigi nidi appesi ai rami di un pino imponente, ci venne l’idea di verificarne la struttu-ra... volevamo capire come era l’interno della loro casa. Cercammo nei dintorni aste o bastoni che ci permettessero di colpirne uno e farlo cadere. Risultando infruttuosa tale ricerca, escogitammo la soluzione per noi più ovvia: tagliare il pino. Dal bancone di lavoro dello zio Carlo staccammo la sega a telaio e via all’opera. Ben presto ci trovammo sudati ed affannati... la poca dimestichezza con l’attrezzo ci creava problemi nel sincro-nismo del movimento e la resina della pianta che colava sulla lama aumenta-

Riccione negli anni ‘50 era per i ra-gazzini di 10-12 anni un grande par-co divertimento. Almeno lo era per noi che abitavamo nei viali di Riccione marina compresi nella fascia: ferrovia, Cesare Battisti, spiaggia e Francesco Baracca. E da lì non si sconfinava. Le strade non erano pericolose, visto lo scarso traffico automobilistico. Moto-

rini rari, qualche Vespa o Lambretta. E tante biciclette. Si poteva gioca-re tranquillamente a pallone e poi c’erano i giardini delle tante ville dei “Sgnur”da visitare. Disabitate per tre lunghe stagioni esclusa l’estate, offri-vano possibilità di divertimento fanta-stiche. C’erano il brivido del proibito e il rischio di farsi sorprendere dai cu-

stodi, vere e proprie spade di Damo-cle. Ma si potevano “calare” le trap-pole per catturare i passerotti; c’era la frutta da “fregare”; arbusti adatti a di-ventare “sfrèmble” e si poteva giocare ai pirati e ai pellerossa. Quando non eravamo in vena di proibito e di ri-schio ci inventavamo qualche birichi-nata meno pericolosa. Ad esempio...

va l’opposizione al taglio... ma la nostra cocciutaggine era forte e in una mezz’ora incidemmo un terzo del tronco. Natural-mente nella nostra irresponsabilità non avevamo previsto come e dove il pino sa-rebbe caduto e dopo aver rifiatato ripren-demmo... Fortuna volle che lo zio Carlo necessitasse della sega per terminare un suo lavoro e, consapevole che solo i suoi due nipoti birbantelli potevano averla

prelevata, ci venne a cercare. Il grido: “Sgrazid... ch’us ca fè?!?!” ci immobiliz-zò per qualche istante...poi la fuga, inse-guiti da epiteti irripetibili e promesse di punizioni indimenticabili. Il severo rim-provero serale dei nostri rispettivi padri fu efficace e dalle “gate plòse” ci tenem-mo ben lontani.

G.L.M

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27pRemIO ILARIA ALpI

Ben 200.000 presenze, 4.000 gior-nalisti ospiti, 2.000 redazioni giorna-listiche coinvolte, 12.000 articoli su stampa nazionale, 300 ospiti interna-zionali, oltre 6.000 video ed inchieste in concorso, 500 i giornalisti premiati, oltre 300 tra produzioni, libri, e pro-dotti multimediali realizzati, 300 ta-vole rotonde tematiche, 400 iniziative per i giovani e le scuole, 6 speciali TV. Numeri decisamente significativi riguardanti il Premio Ilaria Alpi che quest’anno compie 20 anni; un premio assegnato a Riccione dal 1995 e dedi-cato alla memoria della giornalista Ila-ria Alpi, uccisa assieme a Miran Hro-vatin mentre si trovava a Mogadiscio come inviata del TG3, per seguire la guerra civile somala e per indagare su un traffico d’armi e di rifiuti tossici ille-gali. Il suo indomito lavoro e senso eti-co sono diventati oggi un simbolo e un punto di riferimento del giornalismo di qualità. Il premio, promosso dalla Re-gione Emilia-Romagna e dal Comune di Riccione e organizzato dall’Associa-zione Ilaria Alpi con la collaborazione di Rai, Ordine dei Giornalisti dell’Emi-lia-Romagna, Federazione Nazionale della Stampa, Usigrai, è finalizzato a premiare coloro che nel campo del reportage e dell’inchiesta televisiva di-mostrino uno specifico ed approfondito impegno riguardo a tematiche sociali e non solo; ci sarà tempo sino al 31 maggio per presentare i preziosi ma-teriali, e la premiazione si svolgerà nella nostra città dal 4 al 7 settem-bre 2014. Quest’anno alle sezioni per il Premio Miglior Inchiesta televisiva concorreranno anche i servizi giorna-

A Riccione 20 annidi giornalismo d’eccellenza

listici trasmessi sul web e sulle tv lo-cali e regionali insieme alle inchieste apparse su canali televisivi nazionali. Confermati il Premio IA Doc e il Pre-mio della Critica, e per il secondo anno il premio Coop Ambiente rivolto alle inchieste giornalistiche televisive sul-le questioni ambientali, e per il quinto anno il premio UniCredit assegnato a una giornalista che si sia distinta per valore e coraggio. Per la prima volta la giuria assegnerà una menzione specia-le al il miglior servizio da tg e una men-zione speciale “Miran Hrovatin” per la miglior fotografia. Un ventennale sicu-ramente prestigioso quindi, a coronare una realtà culturale quale è il Premio giornalistico Ilaria Alpi, che incarna l’eccellenza dell’espressione culturale riccionese, e che si arricchirà di ancora un maggior valore rispetto all’edizione dello scorso settembre, che ha visto lavori veramente ‘esplosivi’, improntati su titoli forti come Krokodil, la droga che ti mangia di Marco Fubini e Pablo Trincia, droga che in Russia distrug-gere la carne e i muscoli di chi la usa, come Vaccinati a morte di Vittoria Ia-covella che parla dei vaccini numerosi e spesso fatti senza rispettare i proto-colli a migliaia di militari dell’Esercito; o come I Dieci Comandamenti di Do-menico Iannaccone, un prodotto gior-nalistico di livello assoluto, capace di fotografare speranze e frustrazioni del-la nazione intera. Anche quest’anno al concorso si affiancheranno momenti di dibattito, approfondimento, workshop, mostre, incontri con gli autori, rasse-gne e retrospettive.

Maria Grazia Tosi

Cambio al verticeper gli exdipendenti comunali

ASSOcIAzIONI

L’Associazione Ex Dipendenti Enti Pubblici di Riccione ha rinnovato nei giorni scorsi il suo Consiglio Direttivo. Alla scadenza del regolamentare doppio mandato il Presiden-te uscente Gianetto Salvatori ha svolto la relazione conclusiva sulla recente attività che ha visto l’Associazione, nell’ambito dei suoi compiti statutari, organizzare serate dedicate, tra l’altro: alla Medicina Preventi-va per un Ciclo coordinato dal Dott. Andrea Grossi, Direttore dell’U.O. Medicina Inter-na-angiologia dell’Ospedale Ceccarini di Riccione; per il ciclo “Am’arcòrd - Riccione e la sua storia” a cura e con filmati d’epo-ca di Edmo Vandi e Secondo Casadei; e inoltre: Vado a fare la spesa, cosa compro?(relatrice Dott.ssa Manuela Guerra - Dieti-sta-Psicologa Psicoterapeuta). Nell’ambito del ciclo “Donne che scrivono” della Biblio-teca Comunale, è stato presentato presso la sede di Viale Lazio, l’ultimo libro di Mad-dalena Piccari: “Nata in Viale Ceccarini”. Nella stessa giornata il nuovo Consiglio Direttivo ha provveduto al rinnovo delle cariche per il prossimo mandato. Questo il nuovo organigramma:• Presidente: Maddalena Piccari• Vice Presidente: Secondo Casadei• Segretario Tesoriere: Emilio Caravaggi• Addetto Stampa: Edmo VandiConsiglieri: Gianetto Salvatori; Maria Gio-vanna De Cristano; Guido Fabbri; Adriano Paci; Giuliana Rossi Rinaldi.Al termine la Neo-Presidente, Maddale-na Piccari, dopo aver ringraziato anche a nome degli 80 tesserati, Gianetto Salvatori per l’intensa e significativa attività, ha rin-novato l’invito a seguire il programma delle future conferenze che verranno quanto pri-ma annunciate e che, ha ricordato, sono aperte a tutta la cittadinanza.

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28vOLeRSI BeNe

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Ripromettersi amore eterno dopo 70 anni di matrimonio sembra un’utopia, un so-gno per tanti, una realtà per pochi. Tra i fortunati c’è una longeva coppia riccio-nese, convolata a nozze il 23 aprile del 1944. Si tratta degli ultranovantenni, Mariano Bacchini, nato il 10 aprile 1920 a San Clemente, e Virginia Giovagnoli, nata a Coriano l’11 giugno1921, da 65

anni residenti a Riccione. Il loro amore sbocciò in campagna, dove le loro fami-glie lavoravano in due poderi confi nanti tra Misano e Coriano. A separare le due proprietà era una rete di confi ne che pre-sto il loro ardore rese invisibile. Dal mo-mento in cui schioccò la freccia di Cupi-do hanno unito i loro cuori, condividendo gioie, dolori, sogni, diffi coltà e speranze. Ascoltare la loro storia è un’ autentica le-zione di vita, che in questo momento di grande fragilità della coppia fa davvero ri-fl ettere. “Ci siamo sposati settant’anni fa, dopo otto anni di fi danzamento – raccon-tano Mariano e Virginia, ancora in ottima forma -. Un amore che va avanti da 78 anni, grazie a un “mastice” particolare: il

Mariano e Virginia: “nozze di ferro”

Il 25 febbraio alla bella età di 88 anni lei, Ravaldini Norina, e 90 lui, Fabbri Giugno, hanno coronato il loro sogno d’amore. Congratulazioni da tutta la “Famija”.

Nel marzo scorso il Buon Vicinato di via Sicilia ha festeggiato tutte le donne con pranzo solo per soci. Come consuetudine nella giornata del-le Donne, il Centro ha dedicato questo incontro alla solida-rietà con una dona-zione. Quest’anno la scelta del contributo

di euro 1.200 è andata all’AISM (Sclerosi Multipla) di Riccione e al Centro 21 (Sindrome di Down) per il completamento della sede in via Limentani. Queste donazioni sono il frutto di iniziative che il Centro svolge durante l’an-no: lotterie, pranzi, gite sociali, compleanni. Dopo le rituali foto di gruppo, la giornata è proseguita con la grande torta Mimosa e la consegna di un omag-gio fl oreale a tutte le Donne. Una bella giornata di sole e di grandi emozioni.

Silvano Amadori

vero bene, sommato alla sincerità e alla grande voglia di stare insieme. Anche se la vita non è stata sempre semplice, per-ché ci ha riservato tanti ostacoli e mo-menti diffi cili per ristrettezze economiche e per malattie che, grazie a Dio, siamo riusciti a superare”. La granitica coppia confessa che non sono mancate le di-scussioni, ma si è trattato di burrasche passeggere. “Sulle cose grosse -assicura-no- ci siamo detti sempre la verità. Così è stato fi n da quando ci siamo conosciuti, da giovanissimi, al confi ne tra due cam-pi, dove lavoravano le nostre famiglie di origine contadina. Un amore a prima vista, cresciuto e maturato insieme nel tempo, fi nché il 23 aprile del 1944, ci siamo sposati”. Il momento era davvero diffi cile. Mariano era appena tornato dall’ Albania, dov’era stato mandato in guerra. Un triste capitolo di storia che lo spinse anche in Jugoslavia e in Grecia. La lon-tananza aveva comunque alimentato la fi amma dell’amore e la sua Virginia era ancora lì ad aspettarlo trepidante. “Con-siderato che ero riuscito a portare a casa la pelle – racconta Mariano - decidemmo subito di sposarci al più presto. A unirci in matrimonio durante la messa delle 12 nella chiesa di Sant’Andrea in Besanigo, fu don Francesco, il cappellano di don Battista. Subito dopo andammo a casa, dove ci avevano preparato un pranzetto. Poi ci concedemmo una passeggiata in viale Bruscheto, strada che portava a Mi-sano. Fu questo il nostro viaggio di noz-ze. Il giorno dopo, infatti, tornammo nei campi a zappare, anche perché all’epo-ca non c’era una lira da sbattere contro l’altra. Abbiamo provato tanta miseria, ma grazie al cielo siamo riusciti a lavo-rare sempre, anche dopo il trasferimento a Riccione, nell’aprile del 1951”. Dato

l’addio alla campagna, Mariano lavorò come muratore e come portiere di notte nelle pensioni, mentre Virginia fece la ca-meriera. Sempre con la gioia nel cuore: “Siamo contenti di quello che abbiamo fatto – assicurano -. Grazie al cielo sia-mo andati avanti, abbiamo avuto tre fi gli, Maria, Bruno e Lidia, che hanno allarga-to la famiglia, dandoci sette nipoti e otto pronipoti. Abbiamo raggiunto anche una stabilità economica che ci ha consentito di fare qualche viaggetto in montagna”.Insomma, una love story encomiabile che trova la chiave di tanto successo in un sintetico suggerimento, che girano alle giovani coppie: “Per stare uniti - sugge-riscono – bisogna amarsi davvero, fare le scelte insieme e perdonarsi”.

Nives Concolino

Festa della Donna 2014 Un Matrimonio molto “Speciale”

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Era un grande conoscitore dell’Adriatico, in grado di distinguere tutti i tipi di pesci del suo ecosistema, e da buon ristorato-re per mezzo secolo ha frequentato i più importanti mercati ittici della riviera da Goro in giù.Aveva tanta esperienza Antonio Serafini che per decenni, con il gemello Carlo e suo fratello Sergio, tuttora in forze, ha condotto il ristorante da Gher sul porto canale di Riccione, diventato famoso per aver inventato gli spiedini. Il noto opera-tore é scomparso lo scorso 11 gennaio, nello stesso mese in cui quattro anni fa se n’era andato il suo gemello. Entrambi (ma non era uno scherzo!) erano nati il primo aprile del 1938. A tracciare il profi-lo di Antonio Serafini, dalla verace anima romagnola, é la figlia Sandra, insegnan-te, che ci svela alcuni suoi modi di dire e simpatici aneddoti.Quali erano i più comuni?“Quando c’era una situazione problema-tica mio padre diceva: “Nu mov gnint”, ossia “non muovere nulla”. Nel senso: “non peggiorare la situazione con alcuna azione o parola”. Un’altra sua famosa fra-se era: “ ti la testa sné per andé da la pa-rucchiera”, cioé non ragioni, hai la testa solo per estetica”.

Antonio e “Ghér”... al mare dava del “lei”AmIcI che Se Ne vANNO

Tra fratelli, ma soprattutto tra gemelli c’era una grande intesa? “Si i tre erano molto uniti e sono cresciuti insieme nel lavoro. Mia nonna Caterina raccontava che a dare l’esame di seconda elemen-tare, anche per mio zio Carlo, che non aveva voglia di studiare, fu mio padre, il più posato. Entrò in aula per sostenere la sua prova e, uscito, rientrò in classe per il secondo esame. I due gemelli, identici, si compensavano. L’uno aveva quello che mancava all’altro”. “Da ragazzino mio pa-dre fece un’esperienza in Germania, poi con Carlo a 13/14 anni lavorò dai Sa-violi. La nonna per farli lavorare pagava”. E’ vero che suo padre temeva il mare?“Si, pur non essendo marinaio, ne aveva paura, tant’é che diceva: “bisogna dargli del lei”. Nel senso che occorre temerlo e rispettarlo. Eppure era un grande cono-scitore dell’Adriatico e dei pesci che lo popolano”. Forte di questa sua capacità, frequentava anche i mercati ittici?“L’ha fatto per circa cinquanta anni. Era lui che acquistava il pesce per il ristoran-te da Gher. Riusciva sempre a portare a casa la coda di rospo (rana pescatrice) più grossa o i limoni di mare, che oggi sono rari da trovare, o le ostriche nostra-ne. Per lui questo era un prestigio”. Ma era anche l’incubo delle cuoche del ristorante?“Si, perché comprava sempre troppo pe-sce, cosa che per lui era irresistibile!” Una grande passione che ha poi traman-dato… “Vero. Ha dedicato gli ultimi dodi-ci anni della sua vita a suo figlio Rodol-fo, aiutandolo ad avviare “Il grottino del Gher”, un ristorantino in viale Gramsci, dove abitava. Tutti noi figli (io, Sonia, Cri-stina, Rodolfo e Stefano) abbiamo colto la sua eredità. Da lui abbiamo soprattutto imparato a fare gli spiedini quasi con tut-

ti i tipi di pesce, sfilettandoli. Ci ha tra-smesso una conoscenza importante, per-ché mettere sullo spiedo canelli , moletti , triglie con la cipolla, canocchie e altro, é cosa antica, ma non é da tutti”.La malattia non l’ha distratto dal mare?“Proprio in quei duri mesi, abbiamo fat-to insieme un calendario con i frutti di mare. Mio padre, infatti, era solito dire che “il mare é come la terra, in ogni sta-gione dà i suoi frutti”. Sapeva tante cose e aveva sempre delle sue teorie, anche sulle morie dei pesci , sulle meduse e sulle maree. Difendeva sempre il “ suo mare” e guai a chi gliene parlava male. Perfino sul famoso anno delle mucillaggi-ni aveva una sua visione naturalistica”. Amava tanto anche Riccione?“Non l’avrebbe scambiata con nessun’al-tra località del mondo, per lui il centro di tutto era il suo porto. Era una persona schiva, non amava apparire, ma al suo fu-nerale hanno partecipato tantissime per-sone, e questo per noi é stato molto bello, un segno di stima e di riconoscenza”.Una storia, quella di Gher che va avanti da decenni? “Si, dai tempi in cui il non-no Elviro Serafini, soprannominato Gher andava a pescare in mare e nonna Cate-rina Abrugia, scomparsa nel 2004 a 88 anni, vendeva il pesce. Finché negli anni Cinquanta (1951) ottennero la licenza e aprirono l’attività sul porto con cinque se-die e cinque tavoli concessi dalla Capita-neria di porto”.E da allora l’attività é stata anche meta di grandi personaggi… “Se ne sono visti tanti, da Patty Pravo a Mina, da Adriano Celentano a Ornella Vanoni fino a Fausto Leali, Renato Zero, Caterina Caselli, Va-sco Rossi, Gianni Morandi, Diego Abatan-tuono e Linus”.

Nives Concolino

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Rosa Maria Amorevole, consigliera di Parità della Regione Emilia Romagna, ha introdotto il tema della serata eviden-ziando come in materia di conciliazione ci siano da un lato interessanti sviluppi (con l’incremento degli interventi nel cd welfare aziendale), ma anche punti di frattura quando le fl essibilità nell’organiz-zazione del lavoro vengono in realtà diret-te più ad incrementare la produttività che a migliorare la conciliazione vita-lavoro. Sulla questione se sia più opportuno par-lare di ‘conciliazione’ o di ‘condivisione’, l’Amorevole ha voluto precisare che non è affatto corretto confondere i due termi-ni: nelle azioni di conciliazione infatti si ricerca un equilibrio tra tempi di cura e di lavoro, tra ruolo familiare e professiona-le; nel campo della condivisione, invece, l’obiettivo appare riguardare una maggio-re parità fra i carichi di cura che tradizio-nalmente facevano capo solo alla fi gura femminile. Condivisione che si sta diffon-dendo, per una maggior partecipazione delle donne al mercato del lavoro e gra-zie ad una mutata relazione dei padri nei confronti dei fi gli, condizione sempre più necessaria.“La demografi a, inoltre, ci sta indicando che nel prossimo futuro, anche in funzione delle diminuite dimensioni delle famiglie, delle relazioni familiari-parentali ed all’aumentare dell’età media di vita, sempre più maschi fi gli unici e single dovranno farsi carico della cura dei genitori anziani.”Valter Chiani Dirigente del settore Ser-vizi alla persona. “L’attenzione verso i bisogni delle famiglie da parte del Co-mune si manifesta adottando strategie di fl essibilità e scelte strutturali, come il prolungamento delle uscite, l’anticipa-zione delle entrate, la possibilità di cam-biare orari, le aperture annuali, i centri estivi. Ci sono il nido Ipab Ceccarini già dai 3 mesi di età, uno Spazio Gioco per bambini (specialmente quelli che non fre-quentano nidi o altri servizi 0-3) e adulti presso il Nido Spontricciolo o il Centro per le Famiglie. E poi i GET (Gruppi Edu-cativi Territoriali), iniziativa curata dalla AUSL , che offrono a ragazzi/e dai 6 ai 13 anni un luogo aggregativo e di sostegno allo studio. Fondamentali anche i servi-zi per gli anziani, come Casa Pullè con i suoi 60 posti per ospitalità residenziale o il Centro Diurno con 20 posti, nonché i servizi per i diversamente abili: nell’età evolutiva valgono tutti quelli scolastici, in

età e orario extrascolastici i centri diurni socio-occupazionali o riabilitativi, i centri residenziali, le esperienze intermedie di autonomia e sollievo organizzati anche in collaborazione con associazioni e coope-rative sociali”.Mariangela Cinefra per la Cooperativa Service Web. E’ nata nel ‘96 a Rimini, per offrire servizi educativi di qualità alle giovani famiglie e al contempo opportu-nità di lavoro a neo laureati in Pedagogia e in Psicologia; ad oggi gestisce 7 asili nido, 2 scuole dell’infanzia, 2 centri esti-vi e conta 35 dipendenti. Un progetto fo-calizzato non solo sulle famiglie verso le quali vengono offerti i servizi, ma anche su quelle di coloro che li portano avanti quotidianamente; a tutt’oggi sono 35 le socie lavoratrici, delle quali 24 sposate e con 46 bambini in totale, di cui 32 nati negli ultimi 10 anni. “L’inevitabile turno-ver del personale educativo – sostiene la Cinefra - ha comportato la necessità di una riorganizzazione continua: per rimo-dulare gli orari di lavoro, ridefi nire le sedi operative e il ruolo lasciando alle lavora-trici in maternità la decisione di quando rientrare, stabilire l’inserimento del fi glio in un asilo sempre della cooperativa, co-ordinare l’equipe di lavoro. Diciotto anni di attività hanno dimostrato che avendo cura di ciascuna persona coinvolta nes-suna è rimasta senza lavoro e i servizi sono cresciuti.” Fausto Bacchini responsabile delle Ri-sorse umane di AEFFE: “La capacità di armonizzazione dei tempi di organizza-zione del lavoro con quelli di vita – as-serisce Bacchini -, è una peculiarità che interessa un’azienda come la nostra, dove fortissima è la componente femmi-nile della forza lavoro. Aeffe da tempo ha affrontato tutta una serie di interventi, interagendo con gli organismi sindaca-li, attraverso la formulazione di accordi aziendali ed i rapporti con le istituzioni locali. I contratti part time, l’intesa con il Comune per la copertura di orari degli asili, e tante altre piccole cose messe in atto dimostrano la sua sensibilità.Un’azienda nella quale ci sono 30 ma-ternità all’anno più i tantissimi interventi rispetto alla legge che tutela l’assistenza nei confronti di anziani. Le donne, del resto, sono l’82% nella sede di San Gio-vanni, ma la percentuale si alza di molto se si considerano le tante boutique spar-se per il mondo.”

Susy Sorvino presidente del CUG, Comi-tato unico di garanzia del Comune, ha spiegato che sono già in corso i primi rilevamenti della situazione esistente, e a settembre prenderà avvio la prima in-dagine sul benessere organizzativo dei e delle dipendenti, cui seguirà un’indagi-ne che coinvolgerà la cittadinanza sulla qualità percepita dai cittadini rispetto ai servizi erogati: “Non sfuggirà – spera la Sorvino - lo strettissimo nesso tra l’uno e l’altro dei temi analizzati (benessere lavo-ratori = qualità dei servizi erogati)”. Leonina Grossi, consigliera delegata alla Provincia ha ribadito l’importanza delle Banche del Tempo, quale strumento di una buona conciliazione (argomento già approfondito del numero precedente).

Per chiudere, la performance strabiliante dell’attrice riccionese Francesca Airaudo ha regalato momenti divertenti ed intensi, con la presentazione di eterogenei ritratti femminili la cui intelligenza concettuale ed espressiva ha coronato una Giornata importante… e decisamente ‘conciliante’.

UNA GIORNATA CONCILIANTE“PRENDIAMOCI IL TEMPO”, 8 marzo, Teatro del Mare: davanti ad un pubblico numeroso interessanti considerazioni esplicitate da ospiti importanti riguardanti la Conciliazione dei tempi

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Pattina anche tu, noi Ti stiamo aspettando!L’inizio della stagione agonistica 2013/2014 è stata ricca di risultati e soddisfazioni per gli atleti del Pattinaggio Artistico Riccione.La 1ª Medaglia D’oro è stata conquistata al Campionato Italiano UISP dal famoso gruppo “Catene” composto da 60 elementi e con la partecipazione attiva fuori campo dei genitori, che hanno eseguito sulle note della musica un flash mob. 2ª Medaglia D’oro è arrivata dal quartetto “TEAM 5” formato da Asia Succi, Greta Nicoletti, Greta Bonelli e Giulia Sciannimanico, che ha eseguito “Anima Mundi”. Infine, ma non meno importante, per la prima volta è stato conquistato, dopo anni di sacrifici, il titolo di Campioni Regionale FIPH, dal gruppo Sincro Senior.

IL 27 e 28 giugno organizziamo la 9ª edizione

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Fratelli di Taglia e Famija Arciunesa hanno unito le loro for-ze per organizzare l’ennesima Rassegna di commedie ver-nacolari denominata “In dialèt l’è mej”. L’edizione 2014 si è svolta in quattro serate, febbraio/marzo, nella simpatica atmosfera del rinnovato Teatro del Mare, con lo scopo di devolvere l’utile in benefi cenza privilegiando i ragazzi del Centro 21 che hanno ultimato la loro sede (con mille diffi -coltà e tanta energia). Così nell’aprile u.s. Fratelli Di Taglia e Famija Arciunesa si sono recati presso la nuova sede in Via Limentani per la “cerimonia” della consegna dei 1.500 euro raccolti nelle mani della presidente Maria Cristina Co-dicè. Quattro chiacchiere in allegria e i “teatranti” hanno promesso di continuare l’opera di sostegno, poi la foto di gruppo! Ma resta da fare l’arredamento per cui, se qualcuno desidera contribuire ad aumentare la gioia di questi ragazzi suggeriamo gli IBAN degli “Amici del Centro 21”

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Teatro dialettale 1.500 euroal Centro 21

RICCIONE IN INVERNO

Ricama la nebbia sulla città in un volteggiante silenzio.

Ondeggia rumorosamentespettinata come il mare in burrasca.

Incanta misteriosamentesotto un fulgido e tiepido sole

e nella nostalgia delle calde giornateattende l’ arrivo dell’estate.

Piccoli poeti riccionesiUna ventata di poetico ‘campanilismo’ dal-la scuola primaria A.Brandi… precisamen-te dalla classe IV D. L’ispirato risultato di un percorso laboratoriale di scrittura creati-va in cui le regole grammaticali si sono con-frontate in modo giocoso e fantasioso alla poesia, nell’intenzione di valorizzare, trami-te un lavoro di gruppo, quello che è il cuore e l’immagine di Riccione. Gli alunni sono stati invitati a cercare ed accostare nomi, avverbi ed aggettivi riferiti alla nostra città, a seguito dello svolgimento di precedenti classici testi di descrizione individuale. Gli insegnanti hanno ritenuto che attraverso questo tipo di attività i ragazzi sarebbero riusciti a scoprire la funzione estetica della lingua, il piacere per la bellezza che la com-binazione di parole crea, assaporando così il gusto delle medesime, ampliano il proprio lessico e, perché no, imparando la gramma-tica… ma divertendosi. Un risultato interes-sante, visti i tre elaborati scelti tra i tanti composti; elaborati che dipingono la nostra città con tratti teneri e positivi, abbellendola con pennellate di stupore romantico e una fresca ed avvolgente ‘magia’, frutti di un candore proprio dell’età… e senza utilizzare per altro la rima baciata, modalità esposi-tiva che più facilmente viene utilizzata in questi casi. Tutto ciò avvalora un progetto scolastico volto a sollecitare il felice utiliz-zo di carta e penna, stimolando un modo di comunicare che sempre di più l’attuale società mortifi ca. La bravura degli insegnati nell’idearlo e concretizzarlo è stata pari a quella dei piccoli poeti in erba (o meglio… in “sabbia dorata”).

Maria Grazia Tosi

LA NOSTRA RICCIONE

Invita calorosamenteallegra come una festaaccogliente come una famigliasabbia dorata.

Risplende gioiosamentecolorata come l’arcobalenoeuforica come i raggi del solecielo radioso.

Ospita piacevolmenteaffettuosa come una amicaspensierata come una vacanzaricordo salato.

Perla preziosa, emana luce e serenità,abbraccia con un sorrisoi suoi abitanti e i turisti.

RICCIONE FANCIULLA

Danza armoniosamenteincantevole come una principessaverde come uno smeraldoaffascinante fanciulla.

Cammina graziosamenteelegante come i petali dei fi oririlassante come onde perpetueregno di serenità.

Emoziona intensamentelimpida come acqua salatacalda come il solepasseggiata romantica.

In un mare di vitatramonti poetici,nel cielo trapunto di stelle,gli occhi si chiudonocullati dal suono di una conchiglia.

ScRIveRe dI RIccIONe

Il “Grande Assegno”. Liliana Galli, socia di F.A. incaricata della raccolta fondi nella rassegna dialettale; Maria Cristina Codicè, Presidente Centro 21; Giovanni Ferma e Davide Dainelli di Fratelli Di Taglia.

CREDITO VALTELLINESE: IT 90 H 05216 24100 0000000 60221. BANCA DI RIMINI: IT 25 M 08970 24100 0000900 06491 - Intestati al Centro 21 Potete destinare il vostro 5 x 1000: codice fi scale 91103040407(i contributi versati sono deducibili). E-mail: [email protected].

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Spaghetticon le tellineIngredienti per 4 persone.400 gr. di spaghetti1 kg. di telline1 spicchio d’aglio 1 peperoncino piccante½ bicchiere di vino bianco seccoprezzemolo tritato, olio extra vergine d’oliva, sale e pepe, q.b.

In una padella a bordo alto soffriggete lo spicchio d’aglio appena schiacciatoin olio per un minuto.Aggiungete il peperoncino tritato, le telline (che dovranno essere state fatte spurgare in precedenza) e il vino che farete evaporare. Coprite e fare cuocere per un minuto a fiamma vivace.Scolate le telline e sgusciatele (alcune col guscio tenetele a parte per guarnire). A parte bollite gli spaghetti in acqua poco salata e scolateli a metà cottura. Versateli in padella e completate la cottura aggiungendo le telline sgusciate. Servite, decorate con prezzemolo e spruzzate di pepe.

Brodettodi granchi

8 granchi medi2/3 pomodori

2 spicchi d’aglioprezzemolo, timo, basilico,

olio extra vergine d’olivasale, peperoncino a piacere.

Lavate i granchi e togliete il carapace.

Scottate i pomodori in acqua bollente, poi pelateli, togliete i semi

e fateli a pezzetti.In un tegame a bordo alto rosolate

l’aglio appena schiacciato in olio e aggiungete il peperoncino

privato dei semi. Aggiungete i pomodori e cuocete 5

minuti allungando con alcuni mestoli di acqua calda salata. Coprite e cuocete per un quarto d’ora, poi

aggiungete i granchi e cospargete con gli aromi tritati.

Fuoco dolce per altri 15 minuti,poi servite.

Esistono momenti della vita di ognuno in cui si ha bisogno di un aiuto esterno per recuperare l’energia psicofisica. Capita a segui-to di tempi prolungati di superlavoro, di stress, di somatizzazione dell’ansia, ma anche dopo periodi in cui l’organismo ha sofferto di problemi organici o malattie. L’indebolimento psico-fisico colpisce più frequente le donne, anche in età giovanile, e si manifesta con ansia, calo della memoria, delle prestazioni mentali in genere e scarsa voglia di fare le cose. Una condizione che può compromet-tere il normale svolgimento delle attività quotidiane e che necessita pertanto di un supporto adeguato. Un aiuto può venire anche dalla natura ed in particolare dall’eleuterococco e dalla rodiola, due pian-te provenienti dalle regioni fredde che si caratterizzano rispettiva-mente per un’azione energizzante e tonica. L’Eleuterococco (Eleu-therococcus senticosus), noto anche come Ginseng Siberiano, è una pianta originaria della Siberia e della Mongolia di cui viene uti-lizzata soprattutto la radice. Si caratterizza per essere ricca di eleu-terosidi, composti chimicamente molto complessi e di composti fenilpropanici, lignani, cumarine, polisaccaridi, steroli e zuccheri sia semplici sia complessi. Diversi studi scientifici hanno dimostra-to effetti positivi dell’assunzione di Eleuterococco nel migliorare la

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resistenza allo stress e nello stimolare l’at-tenzione e la concen-trazione migliorando le performance men-tali. In passato sono anche stati fatti studi su cosmonauti, che ne hanno dimostrato l’efficacia nell’incre-mentare la resistenza alla fatica, al freddo e alle malattie. La Rodiola (Rhodiola rosea) è una pianta apparte-nente alla famiglia delle crassulaceae che ha origine nelle regioni nordeuropee, in particolare Scandinavia, e nella zona nord-ovest della Russia, dove forma notevoli estensioni a tappezzare il ter-reno. Nota anche con il nome popolare di “radice d’oro”. Si ca-ratterizza per essere ricca di acidi organici, olio essenziale, beta sitosterolo, tannini di tipo prevalentemente pirogallico e flavonoidi. La Rodiola è nota da tempo fra i popoli nordici per la sua azione tonica psico-fisica, migliora la resistenza intellettuale e la memo-ria. Diversi studi recenti hanno infatti dimostrato che la Rodiola è un anabolizzante naturale, accorcia il tempo di recupero musco-lare dopo un esercizio fisico, in parte perché aumenta la sintesi di proteine nei muscoli e in parte perché favorisce la penetrazione del glucosio, degli acidi grassi, delle vitamine e dei sali minerali nelle cellule muscolari, favorendone anche l’utilizzo nei processi metabolici cellulari per la produzione di energia. La Rodiola è inol-tre antidepressiva,e migliora il tono dell’umore,la sua assunzione infatti aumenta i livelli di serotonina (un neurotrasmettitore anti-depressivo).

Scola dr Lorenzo

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37

Alla soglia dei miei 68 anni di vita professionale, potrebbe ap-parire un eternità per chiunque, ma non per me. Se non mi fossi "incidentato" e nonostante l'età, sarei ancora sui campi rossi. Non nascondo un profondo rimpianto, avendo "amato" l'insegna-mento che mi ha regalato notevoli soddisfazioni. Ho conosciuto personaggi importanti, notevoli successi e 34 riconoscimenti da ogni parte. Sono grato e ricorderò sempre allievi, amici, dirigenti e collaboratori. "Last, but not least" in ordine di importanza, mio figlio Fabrizio, maestro nazionale, che mi ha sostituito e che non mi ha mai deluso. Ha al suo attivo quasi trent'anni d'esperienza ed è stato più volte premiato dalla F.I.T.. Salu-to tutti e arrivederci al prossimo articolo su Famija Arciunesa."ERRATA CORRIGE": In uno dei "numeri" precedenti della F.A., trascrivendo i nominativi appartenenti o appartenuti a consi-glieri dei primi 50 anni del nostro Tennis Club, a causa di un "lapsus", sono stati omessi i nomi delle dirigenti: Bernardi Valeria e Olivieri Anna. Rimediando all'errore chiedo "venia".

TeNNIS cLUB RIccIONe a cura di Piero Serafini

Staff tecnico del T.C. Riccione con il presi-dente Mauro Giovanni Ciapparelli (primo dx).Con mio figlio Fabrizio.

Sono aperte le iscrizioni per i corsi estivi di tennis al tennis Club Ric-cione. Lezioni collettive e private, per bambini ed adulti guidate dal maestro nazionale F.I.T.Fabrizio Serafini, coadiuvato da istruttori F.I.T. Tel. 3337995583 [email protected] [email protected]

Sono aperte le iscrizioni per i corsi di Beach tennis scuola PURA VIDA,

sotto la direzione dell'istr. F.I.T. Massimiliano Sforza ed il suo staff:

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Da Telerimini alla RAINel maggio del 1989 Riccione ospitò una tappa del Giro d’Italia. Alcuni giorni prima la RAI mandò tre operatori con il compito di registrare le immagini per la sigla. Italo Nicoletti me li affidò per controllare che le immagini riguardassero gli elementi più suggestivi (e positivi) della Perla verde. Volle-ro, tra l’altro, realizzare una panoramica della nostra baia dall’alto di Gabicce Monte. Li accompagnai sulla terrazza del Ristorante Posillipo da dove la vista era (ed é) veramente magnifica. Mentre vestiti con le loro casacche vistosamente firmate RAI riprendevano, con le loro gigantesche telecame-re (con la scritta RAI), un cameriere ci scoprì e, avendomi riconosciuto, urlò ai collleghi: “Venite, venite è arrivata Te-lerimini!”. Reazione degli operatori: “Ma chi c.... è questa Telerimini!”. Ci avevano riferito poi che a Cattolica era stata allestita un’aiuola di fiori con la scritta: “Viva il Giro”. Ci recammo davanti al Kursaal (con l’auto RAI) e, avvicinata una vigilessa, chiedemmo dove poteva essere. Ce la indicò

IL RAccONTO dI edmO

quindi e, ai nostri ringraziamenti, rispose: “Per Telerimini questo ed altro!”. Altro turpoliquio in romanesco degli ope-ratori ai quali mi sono ben guardato dal dare spiegazioni.

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sportnews! sportnews!dal questo mese di Giugno

E’ tornato ilGiocaestate

La pista di pattinaggio Giardini Montanari in viale Milano, a due passi da viale Ceccarini, è una delle strutture estive che la Polisportiva Comunale e il Pattinaggio Artistico Riccione mettono a disposizione di riccionesi e turisti. Si tratta di una “piastra”, all’aperto, di 20x40 metri in cemento e quarzo. E’ dotata d’illuminazione e tribune. Chi vuole farsi del bene praticando un po’ di sport, magari dopo una giornata di sole, può trascorrere lì un po’ del suo tempo libero. Naturalmente, alla pista si trovano anche istruttori qualificati. Così, chi vuole imparare o perfezionarsi può farlo in tutta sicurezza. Anche per quel che riguarda il Roller Free-Style, così divertente e in voga fra i giovanissimi.La pista è aperta dal primo giugno al 15 settembre dalle 17 alle 24, ininterrottamente. Per maggiori informazioni si può telefonare al 3397658575 (Gigliola).

Con l’inizio di questo mese di giugno, è tornato il Giocaestate, un classico per i bambini della città di Riccione. Il Gioca-estate è un’attività polivalente per bam-bini e ragazzi dai 4 ai 13 anni.Lo scopo principale del progetto é proporre un insieme d’iniziative ludico motorie ed espressive, coinvolgendo i partecipanti con sport e laboratori per valorizzare creatività e vitalità attraverso proposte polivalenti e multidisciplinari. E’ il parco attorno allo Stadio del Nuoto lo spazio nel quale si muovono i bambini durante lo svolgimento delle attività. Il “Villag-gio” comprende, oltre a tutto il parco

dello Stadio del Nuoto di Riccione con zone d’ombra attrezzate, anche piscine con gli spogliatoi, piscine più piccole in relazione alle età dei bambini, campi da green volley e green tennis, campi da basket, docce e servizi e una struttura polivalente per attività al coperto.

Per avere informazioni sulle iscrizioni, sui prezzi, sui periodi di svolgimento e su tutto quanto possa essere utile, ci si deve rivolgere allo Stadio del Nuoto (tel. 0541 644410), oppure alla segreteria della Polisportiva (tel. 0541 643559).

dal 1° Giugno

Ha riaperto la pista di pattinaggio “Giardini Montanari”

27 e 28 Giugno9a edizionedell’International Skate Team TrophyVenerdì 27 e sabato 28 giugno, alla pista Giardini Montanari di viale Mi-lano, si tiene la nona edizione dell’In-ternational Skate Team Trophy, la competizione internazionale per gruppi di pattinaggio organizzata dal Pattinaggio Artistico Riccione con il patrocinio del Comune. Si esibiscono gruppi spettacolo e gruppi di patti-naggio sincronizzato. Le categorie partecipanti sono nove: Quartetti, Grandi Gruppi, Quartetti Cadetti, Gruppi Jeunesse, Quartetti Divisione Nazionale, Precision Junior, Picco-li Gruppi, Precision Senior e Piccoli Gruppi Divisione Nazionale. L’anno scorso parteciparono circa 600 atle-ti per una settantina di formazioni in gara provenienti, oltre che dall’Italia, anche dall’estero. Il programma inizia nel pomeriggio del 28 giugno con le prove in pista. Una bella occasione per turisti e riccionesi per vedere un grande spettacolo d’arte e di sport.

Stadio del NuotoScusate i disagi… ma portiamo a Riccione 150mila personeCare amiche e amici, gli eventi e le manifestazioni di interesse nazionale ed interna-zionale che vengono organizzati e svolti allo Stadio del Nuoto di Riccione oltre che dare prestigio alla città, in momenti economicamente difficili come questo, rianimano turismo e commercio. Tra marzo e giugno 2014 saranno oltre 150.000 le presenze tra atleti, tecnici ed accompagnatori che si riverseranno nella nostra città. Siamo ovvia-mente orgogliosi che, ancora una volta, il nostro impianto e la nostra città siano stati scelti dalle varie federazioni e soprattutto dalla Federazione Italiana Nuoto che ci indica come partner ideali per l’organizzazione del proprio calendario eventi. Ma tutto ha un prezzo. Il nostro purtroppo è quello di procurare disagi a chi regolarmente si reca in piscina per la propria attività. Ci rendiamo conto che interrompere un ciclo di frequenze può procurare fastidio e di questo ci scusiamo. Non intendiamo trascurare i nostri clien-ti ma sentiamo di avere una responsabilità, ribadita anche dalle istituzioni e di tutti gli operatori dei vari settori della città, nel promuovere l’attività economica del territorio. Pertanto, abbiamo deciso, non per rimediare ma per ribadire la nostra costante atten-zione a voi, di proporvi alcuni pacchetti estivi particolarmente interessanti e convenien-ti. E’ il nostro modo per invitarvi a continuare a sceglierci come fate da molti anni. Nel porgervi nuovamente le nostre scuse per i disagi procurati, vi inviatiamo a rivolgervi alla reception dello Stadio del Nuoto o a visitare il sito www.polcomriccione.com o la pagina facebook della Polisportiva Riccione per avere informazioni sulle sorprese per l’estate 2014. Sorprese che vi stupiranno. A presto.

Lo Staff dello Stadio del Nuoto

Da questo mese di giugnoGrandi offerte in piscina!In questo mese di giugno e per tutta l’estate, lo Stadio del Nuoto ti propo-ne nuove formule d’abbonamento, sconti e offerte per goderti al mas-simo la tua estate sportiva. Informati sulla nostra pagina facebook (Poli-sportiva Riccione) o sul nostro sito (www.polcomriccione.com). Oppure chiedi alla reception dello Stadio del Nuoto (tel. 0541.644410).

Dall’1 dicembre 2012 la Polisportiva partecipa alla gestione del Play Hall, il palaz-zetto dello sport di Riccione attraverso la società “Riccione Play Hall”.Da allora ha cercato di portare in città tante manifestazioni sportive e no.Dall’inizio del 2014, quello che segue è il programma di ciò che è stato realizzato e sarà realizzato nei prossimi mesi per la città di Riccione.

15/16 febbraio - Campionato Regionale F.I.H.P. di gruppi spettacolo e sincronizzato di pattinaggio artistico a rotelle. 1.300 atleti e 1.500 accompagnatori nella due giorni di gare. I week end del 1/ 2 febbraio e del 7 / 8 febbraio sono stati impegnati per la prova pista dei gruppi provenienti da tutta la Regione.15 marzo - Campionato Regionale serie C maschile a squadre di FGI di ginnastica arti-stica. 300 atleti e 300 accompagnatori.6 aprile - Concerto di Ligabue. 3.000 spettatori.13 aprile - Convention Kijani. 1.500 partecipanti19/20/21 aprile – Cruising. La Pasqua del Fitness. 1.500 partecipanti con presenter di livello nazionale e internazionale.Dal 23 al 27 aprile – Campionato Europeo Taekwondo ITF. 1.200 atleti, 21 nazioni europee rappresentate, 1.000 accompagnatori.Dal 30 aprile al 6 maggio - Trofeo Nazionale Nostini di scherma. 3.200 atleti parte-cipanti, 800 tecnici – delegati - ufficiali di gara – 3.000 accompagnatori. E’ la gara di scherma più numerosa a livello nazionale.10/11 maggio – Open Nazionale di Taekwondo Fita.22/23 maggio – All’interno della manifestazione Super Class Cup della Figc saranno realizzate all’interno del Play Hall iniziative ricreative culturali. Il 23 sarà proiettato un film su un megaschermo. Seguirà dibattito con l’attore Valerio Mastrandrea – 1.000 partecipanti.31 maggio -1 e 2 giugno – Open di Ginnastica Artistica – 700 partecipanti.7/8 giugno – Evento Promohotels (da confermare.)13/14/15 giugno – Italian Dance Championship (da confermare.)30 agosto / 7 settembre – Campionato Italiano Acsi di Pattinaggio Artistico a Rotelle. 1.000 atleti, 150 giudici-tecnici-personale di servizio, 1.000 accompagnatori.

Va considerato, inoltre, che durante la settimana nel Play Hall si tengono allenamenti del Pattinaggio Artistico Riccione, delle sezioni Calcio e Judo della Polisportiva Comu-nale; della Libertas Centro Karate Riccione

Da marzo a maggio“Camminare a Riccione”: un successo!L’iniziativa della Polisportiva, “Cammi-nare a Riccione” si è rivelata un grande successo. Da marzo a maggio, quando questa prima esperienza si è conclusa, sono state centinaia le persone che hanno partecipato alle camminate di gruppo lungo percorsi nel verde citta-dino. E questo ogni martedì, giovedì e domenica, dividendosi a seconda del proprio grado di allenamento.

La cosa è piaciuta talmente che alcu-ne persone intendono continuare, per proprio conto, a camminare in gruppo anche durante l’estate, continuando così una pratica salutare anche duran-te la stagione calda.

da Gennaio 2014

Quante coseal Playhall

Stadio del NuotoNuovi orari estivi dal 2 giugnoCon l’arrivo della stagione calda, lo Sta-dio del Nuoto apre la piscina esterna al pubblico. Dal 2 giugno, subito dopo la conclusione del trofeo Nicoletti di nuo-to, sarà possibile nuotare all’aperto tut-ti i giorni fino al 31 agosto. Questi gli orari: dal lunedì al sabato dalle 10 alle 20 (la domenica fino alle 19), negli interi mesi di giugno e luglio e fino al 17 ago-sto; dalle 10 alle 19 dal 18 agosto.

E’ estate…“Ho voglia diCalcetto Marano”Il Calcetto Marano (in viale D’An-nunzio 138 nella zona del Marano) è una delle strutture più belle del-la Polisportiva. Aperto tutto l’anno con quattro campi da calcio in sin-tetico di ultima generazione (uno polivalente anche per il tennis), vive la sua stagione di gloria dalla fine di marzo fino a ottobre, quan-do l’aria si addolcisce e chi vuole giocare assieme agli amici, trova un ambiente confortevole, dotato anche di bar e spogliatoi, cosa che rende piacevole la disputa di una partita o di un torneo. Sono tanti i turisti e i riccionesi che al Calcet-to Marano hanno trovato modo di divertirsi in un ambiente conforte-vole, sulla spiaggia, a due passi dal mare. Per avere info su orari, pre-notazioni e costi della struttura, si può telefonare al 333 2951719.

Un gruppo di camminatori.Una edizione 2013dell’International Skate Team Trophy

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sportnews! sportnews!dal questo mese di Giugno

E’ tornato ilGiocaestate

La pista di pattinaggio Giardini Montanari in viale Milano, a due passi da viale Ceccarini, è una delle strutture estive che la Polisportiva Comunale e il Pattinaggio Artistico Riccione mettono a disposizione di riccionesi e turisti. Si tratta di una “piastra”, all’aperto, di 20x40 metri in cemento e quarzo. E’ dotata d’illuminazione e tribune. Chi vuole farsi del bene praticando un po’ di sport, magari dopo una giornata di sole, può trascorrere lì un po’ del suo tempo libero. Naturalmente, alla pista si trovano anche istruttori qualificati. Così, chi vuole imparare o perfezionarsi può farlo in tutta sicurezza. Anche per quel che riguarda il Roller Free-Style, così divertente e in voga fra i giovanissimi.La pista è aperta dal primo giugno al 15 settembre dalle 17 alle 24, ininterrottamente. Per maggiori informazioni si può telefonare al 3397658575 (Gigliola).

Con l’inizio di questo mese di giugno, è tornato il Giocaestate, un classico per i bambini della città di Riccione. Il Gioca-estate è un’attività polivalente per bam-bini e ragazzi dai 4 ai 13 anni.Lo scopo principale del progetto é proporre un insieme d’iniziative ludico motorie ed espressive, coinvolgendo i partecipanti con sport e laboratori per valorizzare creatività e vitalità attraverso proposte polivalenti e multidisciplinari. E’ il parco attorno allo Stadio del Nuoto lo spazio nel quale si muovono i bambini durante lo svolgimento delle attività. Il “Villag-gio” comprende, oltre a tutto il parco

dello Stadio del Nuoto di Riccione con zone d’ombra attrezzate, anche piscine con gli spogliatoi, piscine più piccole in relazione alle età dei bambini, campi da green volley e green tennis, campi da basket, docce e servizi e una struttura polivalente per attività al coperto.

Per avere informazioni sulle iscrizioni, sui prezzi, sui periodi di svolgimento e su tutto quanto possa essere utile, ci si deve rivolgere allo Stadio del Nuoto (tel. 0541 644410), oppure alla segreteria della Polisportiva (tel. 0541 643559).

dal 1° Giugno

Ha riaperto la pista di pattinaggio “Giardini Montanari”

27 e 28 Giugno9a edizionedell’International Skate Team TrophyVenerdì 27 e sabato 28 giugno, alla pista Giardini Montanari di viale Mi-lano, si tiene la nona edizione dell’In-ternational Skate Team Trophy, la competizione internazionale per gruppi di pattinaggio organizzata dal Pattinaggio Artistico Riccione con il patrocinio del Comune. Si esibiscono gruppi spettacolo e gruppi di patti-naggio sincronizzato. Le categorie partecipanti sono nove: Quartetti, Grandi Gruppi, Quartetti Cadetti, Gruppi Jeunesse, Quartetti Divisione Nazionale, Precision Junior, Picco-li Gruppi, Precision Senior e Piccoli Gruppi Divisione Nazionale. L’anno scorso parteciparono circa 600 atle-ti per una settantina di formazioni in gara provenienti, oltre che dall’Italia, anche dall’estero. Il programma inizia nel pomeriggio del 28 giugno con le prove in pista. Una bella occasione per turisti e riccionesi per vedere un grande spettacolo d’arte e di sport.

Stadio del NuotoScusate i disagi… ma portiamo a Riccione 150mila personeCare amiche e amici, gli eventi e le manifestazioni di interesse nazionale ed interna-zionale che vengono organizzati e svolti allo Stadio del Nuoto di Riccione oltre che dare prestigio alla città, in momenti economicamente difficili come questo, rianimano turismo e commercio. Tra marzo e giugno 2014 saranno oltre 150.000 le presenze tra atleti, tecnici ed accompagnatori che si riverseranno nella nostra città. Siamo ovvia-mente orgogliosi che, ancora una volta, il nostro impianto e la nostra città siano stati scelti dalle varie federazioni e soprattutto dalla Federazione Italiana Nuoto che ci indica come partner ideali per l’organizzazione del proprio calendario eventi. Ma tutto ha un prezzo. Il nostro purtroppo è quello di procurare disagi a chi regolarmente si reca in piscina per la propria attività. Ci rendiamo conto che interrompere un ciclo di frequenze può procurare fastidio e di questo ci scusiamo. Non intendiamo trascurare i nostri clien-ti ma sentiamo di avere una responsabilità, ribadita anche dalle istituzioni e di tutti gli operatori dei vari settori della città, nel promuovere l’attività economica del territorio. Pertanto, abbiamo deciso, non per rimediare ma per ribadire la nostra costante atten-zione a voi, di proporvi alcuni pacchetti estivi particolarmente interessanti e convenien-ti. E’ il nostro modo per invitarvi a continuare a sceglierci come fate da molti anni. Nel porgervi nuovamente le nostre scuse per i disagi procurati, vi inviatiamo a rivolgervi alla reception dello Stadio del Nuoto o a visitare il sito www.polcomriccione.com o la pagina facebook della Polisportiva Riccione per avere informazioni sulle sorprese per l’estate 2014. Sorprese che vi stupiranno. A presto.

Lo Staff dello Stadio del Nuoto

Da questo mese di giugnoGrandi offerte in piscina!In questo mese di giugno e per tutta l’estate, lo Stadio del Nuoto ti propo-ne nuove formule d’abbonamento, sconti e offerte per goderti al mas-simo la tua estate sportiva. Informati sulla nostra pagina facebook (Poli-sportiva Riccione) o sul nostro sito (www.polcomriccione.com). Oppure chiedi alla reception dello Stadio del Nuoto (tel. 0541.644410).

Dall’1 dicembre 2012 la Polisportiva partecipa alla gestione del Play Hall, il palaz-zetto dello sport di Riccione attraverso la società “Riccione Play Hall”.Da allora ha cercato di portare in città tante manifestazioni sportive e no.Dall’inizio del 2014, quello che segue è il programma di ciò che è stato realizzato e sarà realizzato nei prossimi mesi per la città di Riccione.

15/16 febbraio - Campionato Regionale F.I.H.P. di gruppi spettacolo e sincronizzato di pattinaggio artistico a rotelle. 1.300 atleti e 1.500 accompagnatori nella due giorni di gare. I week end del 1/ 2 febbraio e del 7 / 8 febbraio sono stati impegnati per la prova pista dei gruppi provenienti da tutta la Regione.15 marzo - Campionato Regionale serie C maschile a squadre di FGI di ginnastica arti-stica. 300 atleti e 300 accompagnatori.6 aprile - Concerto di Ligabue. 3.000 spettatori.13 aprile - Convention Kijani. 1.500 partecipanti19/20/21 aprile – Cruising. La Pasqua del Fitness. 1.500 partecipanti con presenter di livello nazionale e internazionale.Dal 23 al 27 aprile – Campionato Europeo Taekwondo ITF. 1.200 atleti, 21 nazioni europee rappresentate, 1.000 accompagnatori.Dal 30 aprile al 6 maggio - Trofeo Nazionale Nostini di scherma. 3.200 atleti parte-cipanti, 800 tecnici – delegati - ufficiali di gara – 3.000 accompagnatori. E’ la gara di scherma più numerosa a livello nazionale.10/11 maggio – Open Nazionale di Taekwondo Fita.22/23 maggio – All’interno della manifestazione Super Class Cup della Figc saranno realizzate all’interno del Play Hall iniziative ricreative culturali. Il 23 sarà proiettato un film su un megaschermo. Seguirà dibattito con l’attore Valerio Mastrandrea – 1.000 partecipanti.31 maggio -1 e 2 giugno – Open di Ginnastica Artistica – 700 partecipanti.7/8 giugno – Evento Promohotels (da confermare.)13/14/15 giugno – Italian Dance Championship (da confermare.)30 agosto / 7 settembre – Campionato Italiano Acsi di Pattinaggio Artistico a Rotelle. 1.000 atleti, 150 giudici-tecnici-personale di servizio, 1.000 accompagnatori.

Va considerato, inoltre, che durante la settimana nel Play Hall si tengono allenamenti del Pattinaggio Artistico Riccione, delle sezioni Calcio e Judo della Polisportiva Comu-nale; della Libertas Centro Karate Riccione

Da marzo a maggio“Camminare a Riccione”: un successo!L’iniziativa della Polisportiva, “Cammi-nare a Riccione” si è rivelata un grande successo. Da marzo a maggio, quando questa prima esperienza si è conclusa, sono state centinaia le persone che hanno partecipato alle camminate di gruppo lungo percorsi nel verde citta-dino. E questo ogni martedì, giovedì e domenica, dividendosi a seconda del proprio grado di allenamento.

La cosa è piaciuta talmente che alcu-ne persone intendono continuare, per proprio conto, a camminare in gruppo anche durante l’estate, continuando così una pratica salutare anche duran-te la stagione calda.

da Gennaio 2014

Quante coseal Playhall

Stadio del NuotoNuovi orari estivi dal 2 giugnoCon l’arrivo della stagione calda, lo Sta-dio del Nuoto apre la piscina esterna al pubblico. Dal 2 giugno, subito dopo la conclusione del trofeo Nicoletti di nuo-to, sarà possibile nuotare all’aperto tut-ti i giorni fino al 31 agosto. Questi gli orari: dal lunedì al sabato dalle 10 alle 20 (la domenica fino alle 19), negli interi mesi di giugno e luglio e fino al 17 ago-sto; dalle 10 alle 19 dal 18 agosto.

E’ estate…“Ho voglia diCalcetto Marano”Il Calcetto Marano (in viale D’An-nunzio 138 nella zona del Marano) è una delle strutture più belle del-la Polisportiva. Aperto tutto l’anno con quattro campi da calcio in sin-tetico di ultima generazione (uno polivalente anche per il tennis), vive la sua stagione di gloria dalla fine di marzo fino a ottobre, quan-do l’aria si addolcisce e chi vuole giocare assieme agli amici, trova un ambiente confortevole, dotato anche di bar e spogliatoi, cosa che rende piacevole la disputa di una partita o di un torneo. Sono tanti i turisti e i riccionesi che al Calcet-to Marano hanno trovato modo di divertirsi in un ambiente conforte-vole, sulla spiaggia, a due passi dal mare. Per avere info su orari, pre-notazioni e costi della struttura, si può telefonare al 333 2951719.

Un gruppo di camminatori.Una edizione 2013dell’International Skate Team Trophy

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40

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Maestro: BETTI ROBERTO - 6° DANIstruttore: UGUCCIONI LUNA - 3° DANIstruttore: SACRIPANTI LINDA - 3° DAND.T.: Ottaviani Geo - 7° DAN(diplomati Kukkiwon Corea)

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Periodo ricco di impegni per gli allievi del Taekwondo Riccione della Polisportiva, in 2 mesi hanno disputato 4 competizioni, due nazionali e 2 internazionali. Ottimo risultato all’Open a nazioni in Belgio da vincitori e al “III International Open Fano” il 15-16 marzo (evento da 540 atleti) con Riccione come sempre ricca di medaglie! Il maestro Betti Roberto ha scelto di portare un pic-colo gruppo di 14 atleti tra bambini e grandi che hanno portato a casa 8 primi posti, 3 secondi e 3 terzi. Nalla gara del sabato nelle poomsae i nostri “Master” cintura nera Caldari Roberto, Bernardi Marcello e Gennari Robert hanno conquistato in ordine

il 1°- 2° - e 3° posto della classifica, categoria di 12 competito-ri; poi grande vittoria per Sacripanti Linda nei Senior femminile cintura nera che con buona tecnica ha vinto con il punteggio più alto della giornata. Altro 1° posto per la nostra “mascotte” Learch Petra cinture di colore Master 2. Nella gara di domenica di com-battimento abbiamo “sbancato”. Partiamo dai bambini dove il piccolo Trevisan Brando Esordiente cintura gialla, alla sua prima gara, ha vinto (contro 25 avversari) 6 incontri. Altra bella vittoria arriva da Marzialetti Doralice nei Cadetti cinture rosse che ha vinto la sua categoria con tre incontri, Anastasio Luca Cadetto blu vince due incontri, un ottimo secondo posto nei Cadetti blu-rosse per Migani Federica e un terzo posto per Ugolini Lorenzo Cadetto blu. Un altra medaglia (bronzo) per Rizzi Emanuele che

Stagione ricca di gare dopo tanti anni di inattività ritorna a calpestare il tata-mi, sicuri che dopo qualche gara potrà ritornare ad esse-re un atleta molto competitivo. L’altro evento è stato il “10° trofeo BCC” Nazionale svolto a Cervia il 5-6 apri-le, anche qui grandi soddisfazioni partendo sempre prima dalle forme ; Sacripanti Linda 1° (senior), Sanchi Aurora 1° (junior), Caldari Roberto 2° (master), Gennari Robert 3° (master), Co-francesco Daniele 3° (junior). In ogni competizione da notare il grande miglioramento tecnico dei nostri atleti nel combattimen-to. Bambini: Trevisan Brando 1°, Ugolini Lorenzo 1°, Marzia-letti Doralice 1°, Bagli Martina 2°, Anastasio Luca 2°, Ronchini Gabriele 2°, Briscolini Lorenzo 3°, nei grandi ; Dionigi Alice 1° (junior), e l’ottimo risultato di Sacripanti Linda 1° (senior) vin-cendo la semifinale per KO al viso e la finale ai punti con un buon vantaggio, un grande risultato in generale visto che molti atleti erano alla prima gara che disputavano. Poi il 12 aprile a Barcellona Luna Uguccioni vestiva per la prima volta la maglia della rappresentativa nazionale CSEN. Una gara dove il numero di atleti non era eccessivo ma il livello di difficoltà agonistico era alto. La fortuna questa volta non è stata dalla nostra parte perché sia Luna che Tobia hanno incontrato subito i due atleti di casa, vincitori entrambi del torneo, che li hanno fatti uscire al primo incontro. I nostri non hanno mai mollato provando anche un fortunato KO al viso per ribaltare l’incontro, tecnica riuscita ma non abbastanza decisa da far chiudere il round. Comunque bravi ragazzi, un’ottima esperienza da mettere in serbo in attesa alla gara finale della stagione che si disputerà a Roma il 31 maggio e 1 giugno valevole come titolo nazionale Italiano CSEN.

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Dopo un periodo di stasi è giunta la ri-nascita ed ora il Nuoto Master della Po-lisportiva Riccione è come l’impasto di una pizza... sta lievitando in attesa che sapienti mani (allenatore) ne facciano un bel cerchio (squadra) da farcire (risulta-ti). L’impasto è formato da 55 atleti ( dai 20 ai 75 anni) tra interni ed esterni, cioè tra chi si allena nella Perla verde e chi invece è fuori comune, carichi di entusia-smo e provenienti da diverse esperienze. Ad esempio: una dozzina si sono trasferiti in blocco da una società del circondario mentre altri 8 si dilettavano col nuoto li-bero ed hanno deciso di fare il “grande salto”. L’allenatore, o meglio gli allenatori, sono Marco Squadrani e Manuela Donati, perchè i master riccionesi possono alle-narsi tutti i giorni: 4 volte con Squadrani di sera e 2 volte con Donati di pomerig-gio. E sono sicuramente “sapienti mani” le loro, visto che Marco ha un’esperienza ai vari livelli che si misura in lustri e Ma-nuela si sta facendo le ossa anche come aiuto nelle giovanili. La squadra sta mi-gliorando a vista d’occhio e si sottopone con sacrifi cio ad allenamenti sempre più tosti e assorbe i consigli tecnici per affi na-re la nuotata. Per ora buoni risultati sono arrivati dalle gare dei Campionati regiona-li con l’acuto di una ventina di ori. Ed è tornata in vasca, dopo lunga sosta cau-sata da infortunio ad un braccio, Monica Breetsch (M65): un’atleta che ha vinto di tutto e di più a tutti i livelli e che detiene uno “sfracello” di record. L’appuntamento con la gloria è vicinissimo: dal 24 al 29 giugno, nella nostra vasca olimpionica per i campionati Italiani F.I.N. Master.

Una “pizza” agonistica in lievitazione

Gli Atleti. Da sinistra in alto: Beligotti Davide, Gasparini Natalino, Giannini Mirco, Pritelli Claudio, Mansueto Massimiliano, Fabbri Gianfranco, Mainardi Andrea, Masini Lorenzo, Lotti Andrea, Matteucci Mirco, Vanni Sara, Gattei Manuel, Mulazzani Laura, Bacchini Marco, Moro-ni Federica, De Lorenzo Antonio. Seduti: Scappini Fabrizio, Cardinali Francesca, Citriniti Iole, Papa Gianluca, Rinaldi Daniela, Gambuti Elisa, Coach Squadrani Marco.Sotto: Aromatico Fabio, Piccari Mirco, Piredda Alessandro, Spelonchi Alessio.

Ai posti di blocco quasi 5.000 nuotatori con la voglia di salire sul podio ad agguan-tare medaglie. Auguriamoci di applaudire anche molti dei nostri.

G.L.M.

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42SALUTe & SpORT

La primavera è arrivata, e con lei anche le belle giornate e il cambio di stagione. Que-sto provoca spesso una sensazione di rina-scita fisica, ma a qualcuno può provocare anche senso di stanchezza. La primavera è la stagione nella quale si ricerca la forma ottimale ma è necessario tenere in consi-derazione alcune importanti variazioni. Una di queste, la primaria, è l’incremento della temperatura. L’organismo deve smaltire più in fretta e meglio il calore prodotto durante l’attività fisica in quanto tanto più la tem-peratura dell’aria è alta, tanto più il calore prodotto dall’organismo durante la seduta di allenamento viene smaltita con maggiore difficoltà. Il cambio di stagione è il periodo ideale per dimagrire, perché l’aumento della temperatura corporea e la diminuzione fisio-logica di acqua e sali minerali fanno perde-re peso in modo naturale. Per ottenere dei buoni risultati da questo punto di vista, oltre

Primavera, si rinnova l’attività fisica

ad una corretta attività fisica, si devono au-mentare i quantitativi alimentari di frutta e verdura, di carboidrati e soprattutto dobbia-mo bere di più!! In primavera può capitare di attraversare un periodo in cui ci si sente “spossati” ed il fisico non risponde come in precedenza, la ragione può essere ricercata nel tempo necessario al proprio organismo per abituarsi alle nuove condizioni. Alcuni consigli utili nell’affrontare al meglio questo periodo di “transizione” possono essere i se-guenti. Quando si pratica attività sportiva, l’allenamento e l’alimentazione sono due elementi di pari importanza, ma esiste un terzo fondamentale fattore che è il riposo, inteso come tempo necessario per consen-tire gli adattamenti. Se vogliamo miglio-rare la nostra condizione fisica e il nostro benessere generale, dobbiamo allenarci in maniera regolare e personalizzata, evitando il rischio di stati di affaticamento denomi-

nati “sindrome da overtraining” che por-tano al soggetto stanchezza, nervosismo, svogliatezza e difficoltà di recupero e di concentrazione. In molti casi l’overtraining si manifesta quando nella pianificazione dei carichi di lavoro non sono previste suf-ficienti fasi di scarico. Un ruolo importan-tissimo per il recupero post allenamento è dato dall’alimentazione e dall’integrazione. Le esigenze primarie di un organismo attivo sono il ripristino delle riserve energetiche, il miglioramento dell’apporto proteico nella dieta e l’eliminazione delle tossine prodotte durante l’allenamento nel più breve tempo possibile. Così si spiega l’importanza di una dieta equilibrata, a base di cereali integrali, proteine nobili, grassi monoinsaturi, frutta e verdura a volontà (queste ultime ricche in vitamine e sali minerali). Inoltre, dobbia-mo curare l’idratazione ricordandoci di bere molto e frequentemente durante la nostra giornata e non solamente durante la perfor-mance. Infine, è importante ricordare che per una corretta cura del corpo, è impor-tante integrare subito dopo le nostre sedute di allenamento, con carboidrati, necessari per ripristinare le scorte di glicogeno, con un ampio pool di aminoacidi (ramificati ed essenziali) o comunque con proteine indi-spensabili per la ricostruzione muscolare. Inoltre, non possono mancare sali minerali, capaci di contrastare l’acidosi, glutamina utile a combattere le scorie generate dall’al-lenamento e a creare le condizioni più favo-revoli per il recupero muscolare, miglioran-do e mantenendo il buon funzionamento del sistema immunitario. Diversi oligoelementi quali ferro, calcio, magnesio e un pool di vitamine del gruppo B, sono invece utili per reintegrare ciò che è stato perso durante l’attività fisica.

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Page 46: Famija Giugno 2014

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Gruppo di ciclisti in posa nell’ex stadio di Via Lazio. Da sin.: Zanni (Mara), Poletto (padre), Daniele Zanni, Verro Saponi, E. Cicchetti, Ferruccio Silipigni, Raul Poletto, XX, Corrado Spimi, XX, Secondo Casadei.

13 aprile 2014Carlo Romagnano, in forza al Triathlon Team Riccione, guadagna il terzo posto assoluto al triathlon medio (1.9 nuoto in mare, 90 km in bici, 17,5 km a piedi) a Lido di Volano. Con un ottimo tempo di 4h03’, si apre la stagione della multidisciplina.

Ciclismo Giovanile

Triathlon

Ciclismo anni ‘60

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45IL peRSONAGGIO

Il nonno non c’era, il nonno tutte le do-meniche non c’era. Non c’era neppure al battesimo di Riccardo, mio cugino, il suo nipote più piccolo. Mio nonno era anzi è, perchè i nonni anche se non ci sono più rimangono sempre tali, Toio e quando Toio non c’era, era con il Riccione calcio al campo sportivo. Il nonno Toio si chia-mava Silvio ma per una strana faccenda di soprannomi che si usava all’epoca lo chia-mavano Vittorio ma per tutti i riccionesi era solo Toio. La sua passione per il calcio na-sce tanto tempo fa e ne sono testimonian-za le centinaia di fotografie custodite da sua figlia Carla, mia mamma, che raccon-tano una Riccione con pochissime case e tanti campi che non solo non esiste più ma che a fatica i riccionesi, quelli che posso-no contare molti “anta”, ricordano. Capita perciò assai spesso che a mia madre ven-gano chieste queste foto a completamento di libri o mostre sulla nostra città perché sono la memoria del passato di Riccione. Il nonno, a sentire i ricordi delle persone che lo conoscevano, calcisticamente par-lando non doveva essere quello che si dice un talento perché si racconta, con una vena di immeritato scherno, solo di grandi “campanili” che, per chi come me di calcio non si interessa, non significa granché ma nessuno ha mai osato mettere in dubbio la sua dedizione e il suo grande amore per il Riccione calcio. E sì proprio di amore do-veva trattarsi perché oltre alla sua famiglia non esisteva nient’altro che il Riccione, un amore nato nel dopo guerra quando ancora lo stadio non esisteva e il luogo dove si giocavano le partite si chiamava sempli-cemente campo sportivo. E il mio nonno Toio era il suo “custode”; era lui quello che al termine delle partite portava a casa da lavare alla mia nonna Rosina le maglie dei giocatori e come se non bastasse, dato che era magliaia, all’occorrenza doveva anche ripararle. Era Toio che custodiva (anzi re-

Capelli Silvio “Vittorio”, in arte “Toio”

quisiva) scarpe e palloni che regolarmente gli venivano rubati per scherzo dai gioca-tori facendolo non poco arrabbiare e che prima di ogni partita rifaceva le linee bian-che del campo su cui si sarebbe svolta la partita. Il Riccione è stato fonte per il mio nonno di gioie e dolori, penso considerasse tutti i giocatori che ha visto passare per il Riccione calcio come il figlio maschio che non ha avuto e per loro Toio era l’amico da fare arrabbiare, con cui scherzare e a cui ri-volgersi in caso di bisogno. Mimmo Schia-no ha raccontato che quando si sposò non invitò nessuno ma mio nonno si presentò al matrimonio elegante come si conviene a una cerimonia perché Mimmo Schiano era uno dei suoi “giocatori”. Quando il Ric-cione giocava in casa mio nonno faceva il guardalinee e ricevette, per tale attività e in qualità di dirigente sportivo nel 1976-77, a Coverciano da Allodi a quel tempo pre-sidente del CONI, la medaglia d’oro della FGCI per meriti sportivi di cui andava mol-to fiero, così come era orgoglioso di essere stato per ben due volte in aereo per delle trasferte del Riccione in Sardegna, (even-

to memorabile per chi era nato nei primi anni del 1900 e di aerei aveva visto solo quelli che sorvolavano la sua città durante la guerra). Alla fine della signorile dirigen-za di Alfredo Cicchetti, i cosiddetti nuovi “dirigenti” pensarono bene di togliere a Toio il piccolo posto, senza peso politico alcuno, di dirigente onorario che occupava nel direttivo della società calcistica. In fon-do a lavare le maglie ormai da molti anni c’erano le lavatrici e ripararle non serviva più perché erano arrivati gli sponsors, per custodire scarpe e palloni avevano costru-ito gli spogliatoi, per le righe dei campi esistevano apposite macchinari e i guar-dalinee ormai erano professionisti che per diventare tali frequentavano scuole di for-mazione. Insomma Toio non serviva più. Per lui fu un dolore atroce, forse peggiore della malattia che lo avrebbe aggredito qualche anno dopo. Allora mio babbo che di cognome si chiama Leurini, si premurò di ricordare (a suo modo) alla nuova diri-genza del Riccione calcio il debito, se non altro morale, che aveva nei confronti di suo suocero Toio. Il nonno Toio ritornò nel Riccione calcio e anche se i tempi erano inevitabilmente cambiati lui era sempre lì, non più al campo sportivo ma allo stadio comunale ormai costruito da anni, così come era da tutti i riccionesi tutte le esta-ti per convincerli a fare l’abbonamento al Riccione calcio. Sono convinta che alcuni sottoscrivessero l’abbonamento esasperati dalla sua, non esagero se dico giornaliera, insistenza ma lui non mollava così come non ha mai mollato il Riccione calcio. Tra le tante fotografie in casa dei miei genitori c’è nè una scattata da Pico che lo ritrae in primo piano con la faccia segnata dalle rughe della vita che mostra sorridente ed orgoglioso due tessere del Riccione calcio. E’ così che io ricordo mio nonno.

Raffaella Leurini

Riccione, 1946-47. In quel perio-do, dopo la guerra, c’era un grande entusiasmo per la rinascita di una Italia disastrata e alla stazione della nostra città faceva sosta una loco-

L’amarcord di Francesco Airaudo

ca. Adempimenti umili ma necessari che solo persone brave come Toio e Rosina potevano assolvere. Personaggi così non ne nascono più e ravvivarne la memoria è una piacevole gioia.

motiva a carbone. Lì, puntualmente ad aspettarla con trepidazione c’era Vittorio Cappelli detto Toio. Era un nobile servizio quello da compiere: raccogliere, con due grandi secchi, l’acqua bollente della caldaia per po-ter lavare le maglie della squadra di calcio del Riccione. Complice c’era il macchinista, riccionese dell’Alba, che, parimenti appassionato, si prestava al riempimento. Così Toio, a cavallo del-la sua bicicletta, trasportava poi fino a casa questi pesantissimi e fumanti secchi che sembravano usciti dall’in-ferno, per consegnarli alla moglie Ro-sina che poteva effettuare un bucato speciale e consegnare infine maglie pulitissime per la partita della domeni-

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Sede sociale AdR “Amici di Riccione” Riunione dei Presidenti delle Associazioni culturali locali.

Da sin. Geo Cenci (Cineforum),Stella Bilancioni

(Coro Città di Riccione).Roberta Bagli (Fondazione Cetacea),

Giuseppe Lo Magro (Comp. Dial.I Arciunis), Massimo Mancini (AdR), Renzo Manaresi (Famija Arciunesa),

Giacomo Pastore (Arti Figurative), Antonio Cianciosi (WWF), XX.

RICCIONE 1953.Giovani di bellesperanze.Da sin. Sergio “Ciamblin” Urbinati, Francesco “Cesco” Ciavatti,Galeazzo Batarra.

ALBUM DI GIUSEPPE LO MAGRO

ALBUMDI SERGO URBINATI

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...come eravamo a scuola!

Riccione, Scuola media Manfroni.Classe 3ª B a.s.1951/52Da sin.in alto: Paolo Celli,Roberto Pullè, x Del Bianco,Giuseppe Mingucci, x Temellini,Eros Cappelli, Walter Patrignani, Corrado Pasini, Vittorio Fabbri,Prof. Gianfrini (Matematica),x Di Luigi, x Bologna, Paolo Fabbri.Al centro: x Locchi, Enrico Silvagni, Enrico Villa, Giorgio Casadei,x Borghesi, Domenico Valgimigli,Lorenzo Canducci, Luigi Bacchiani.In basso: x Brandi, Giuliano Coscia, Augusto Bacchiani, Prof. Zanni (Lettere), Don Montebelli (Religione),Cesare Fabbri, Stefano Patacconi,x Gamberini, Vittorio Montanari,x Manfroni.

ALBUM DI AUGUSTO BACCHIANI

Riccione 1960.Classe 3ª Elem. San Lorenzo. Maestra Carla Capelli.Da sin in alto: Giancarlo Moretti, Silvano Garattoni, Gastone Morri, Enzo Serafini, Roberto Pasini.In mezzo: Otello Fabbri, Corrado Ceccarini, Lorenzo Lisi, Corrado Tamburini, Onorino Tiburzi, Primo Donati, Gilberto Patrignani.In basso: Sergio Mazzoli, X Frisoni, Giovanni Martini, X Ballabene, Pierino Olivieri, X Lisotti.

ALBUM DI OTELLO FABBRI

Questa invece è stata scattata a Natale e ci sono altri da identificare. Dateci una mano!

Classe 3/A Scuola Elementare di Via Michelangelo allievi, nati anno 1950

Anno scolastico 1959-1960

Maestro Fabi Manlio che non compareChi si riconosce nei non menzionati ?

Da sinistra in alto:Andreani Alfio, Andreani Sergio, Bossoli

Stelio, Fabbri Daniele, X, Gasperini Natalino, X, Raschi Franco, Battelli Luciano.

Da sinistra in basso:X, Savoretti Renata, X,

Sarti …, Loredana .. , Miriam …, X

ALBUM DI FRANCO RASCHI

ALBUMDI SERGO URBINATI

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A sò vilid dur, cari burdèlperchè fra me e e mi fradèlsarà ormai bèla piò d’un anche da s-cnusud as cumpurtam.

An zcurém piò, senza avé ragnècom i fa i parint guasi ogni démagari si urle o sal mène mados e s-ciafoun da fnì drèinta te fòs.

L’è che lò l’ha cmènz a ès stétichun dà rèta gnènca fòs un pulétich.Una volta prèima da stè sò in pidas guardamie tla facia da spartid

e as famie un suris te stès mumèntper cmanzè la giurnèda tòt cuntènt.Da burdlac, giovne antigh, om fat:lència in resta, sfruntèt, mènca criat,

l’è stè ciarchì un sach ad matirietal sutène a scuvamie al luvirie.D’instèda, d’invérne, un traguèrd:drì mal spirlimpèine senza riguèrd,

antighe, spusède, gièvne, un po’ mènchsenza problema, an spandimie un frènch.Un’ucèda e via, l’era bona ogni ucasiounsenza mai na ragnèda né una discusioun.

Po’ l’ha cmènz a saltè, un dé sé e oun na,ogni tre o quatre dé, una volta la stmènaogni quéng dé, una volta e més sla lounae an ti degh quant a patés la faquajouna. Adés avèm festegè sentacinq an prounun mi guèrda piò e sta testa puntoungnènca e fòs dvènt e re dal gravateus è mès a fè cul e camisa sal ciavate.

Me am dégh che sta roba tra fradèlla putria fnì propria t’un gran sfracèl.Putèna miseria lò sa me l’è instizidme cal trat come fòs un cuvanid.

Ho trov na vedva ch’la fa méla vojelam dà dagl’ucède ch’al casca al fojela pansarà vilida ca sò un pori cighmagari casch ad testa giò d’un figh.

Per colpa sua un si bat piò un ciodbsègna truvè soluzioun d’ogni mods’un mi vò dè rèta al fregh l’istèsai fac seguì la moda, bròt ribés

una pastéglia blò a bòt te garnaghèzch’la i ariva giò e un farà un fièza scumèt che guerdarà s’j’èc da vacae un s’azerdarà mai piò a fè e pataca.

Sono molto avvilito, cari ragazziperchè fra me e mio fratellosarà ormai più di un annoche da sconosciuti ci comportiamo.

Non parliamo più, senza avere litigatocome fanno i parenti quasi ogni giornomagari con le urla e le mani addossoe ceffoni da finire dentro il fosso.

E’ che lui ha iniziato ad essere stiticonon ascolta neanche fosse un politico.Una volta prima di alzarsi dal lettoci guardavamo in faccia da distanza

e ci facevamo un sorriso contemporaneoper iniziare la giornata tutti contenti.Da ragazzi, giovanotti, uomini maturi:testa alta, sfrontati, mica poveri cristi,

è stato cercare tanti divertimenti pazzinelle sottane trovavamo le ghiottonerie.In estate, d’inverno, un traguardodietro alle donne allegre senza paura,

zitelle, sposate, giovani e un po’ menosenza remore, non spendevamo una lira.Un’occhiata e via, era buona ogni occasionesenza mai un litigio né una discussione.

Poi ha preso a saltare, un giorno sì e uno no,ogni tre o quattro, una volta la settimanaogni quindici, una volta al mese con la lunae non ti dico quanto soffro la presa in giro.

Ora, festeggiati i 65 anni ciascunonon mi guarda più e sta a testa bassaneanche fosse diventato il re della cravatteha fatto culo e camicia con le ciabatte.

Io dico che questa situazione tra fratelli potrebbe finire in un grande disastro.Porca miseria lui con me fa il sostenutocon me che lo tratto da ultimo nato.

Ho trovato una vedova che fa mille vogliemi dà delle occhiate da cader le fogliepenserà avvilita che sono un povero ciecomagari piombato a capofitto da un fico.

Per colpa sua non si batte più un chiodobisognerà trovare una soluzione comunquese non mi dà ascolto lo frego ugualmentegli faccio seguire la moda, brutto serpente

un pastiglia blù con la violenza in golache arriva giò e lui non farà un respiroe scommetto farà gli occhioni da muccae non si azzarderà più a fare il “patacca”.

LA zIRUdèLA di Giuseppe Lo Magro

E mi fradèl

Mio fratello

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