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Introduzione alla scrittura devanagarı

Giulio Geymonatwebsite: www.sanscrito.it

i

www.sanscrito.it La scrittura devanagarı ii

Indice

1 Premessa 11.1 Colpo d’occhio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1

2 Un “alfabeto sillabico” 22.1 Le consonanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

2.1.1 Il “tratto distintivo” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42.2 Le vocali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

2.2.1 I segni vocalici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52.2.2 I modificatori vocalici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

2.3 Varianti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62.4 I numeri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72.5 Altri segni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

3 Prospetto riassuntivo dell’alfabeto 8

4 I “congiunti” consonantici 94.1 Rimozione dell’elemento verticale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94.2 Impilazione dei caratteri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94.3 Trasformazione dei caratteri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94.4 Il caso di �� (ra) e �� (sa) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104.5 Composti irriconoscibili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

5 Calligrafia 11

6 Tabella dei composti consonantici 13

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1 Premessa

La scrittura devanagarı (termine sanscrito che significa letteralmente “(scrittura) della citta degli dei” probabil-mente perche originaria di una qualche citta importante) e quella con cui solitamente troviamo scritti i testi insanscrito. La devanagarı (il termine e di genere femminile in sanscrito) e una grafia indiana relativamente recenteche ha pero di fatto soppiantato le altre grafie indiane per quanto riguarda la scrittura del sanscrito. Si puo dire cheormai il sanscrito viene scritto solo o in devanagarı o in trascrizione (esistono in realta ancora pubblicazioni insanscrito in alfabeti del Sud dell’India, ma sono pochissime e ad esclusivo utilizzo locale 1).

Storicamente pero si sono utilizzate molte scritture per il sanscrito, e questo perche il sanscrito e stato utilizzatocome lingua di cultura e di prestigio su un territorio molto vasto, addirittura oltre i confini del subcontinente indiano(per esempio in Indonesia): la lingua era sempre la stessa, ma le scritture adottate erano quelle in uso localmente.Con cio, vista l’importanza di una pronuncia corretta, ogni alfabeto in cui storicamente si scrisse in sanscritoriusciva a rappresentarne tutti i suoni ed ognuno in modo univoco, per non dare luogo ad imprecisioni 2.

1.1 Colpo d’occhio

Proviamo a fare alcune considerazioni di tipo meramente “grafico” osservando un esempio di scrittura in de-vanagarı (Bhagavadgıta IV, 20-23), allo scopo di cominciare a mettere a fuoco alcune caratteristiche tipiche diquesta grafia.

������ �� �������������� ���� �������������������� ���������������� ��� �� �����!��"���#��$����%�&��"� ��'��#� �&�����()������������*���� ���� � � +, � �

����������-����� ���������.�$��������� ����/���# ��"��0��12��3� ������4 ��� �� #���� �� � �5 # ��6����"7������*���� �&���8999999:��;<��=���>� � � +? � �

���@� ��.A�������!�������5��B��� @C ��@C ����-��������� �&��#���������� �������� ������@DE ���#�������@DE �'� ��.� �� �#����&��"� �� �������<��F������ � � ++ � �

1����������� ����G�� �5��/G�� H���������#��8999999:��GI������.��������� ���H����������.����� �� � �������12�� "���&��#���J ��������� � � +K � �

Possiamo notare:

• una linea orizzontale superiore che “sostiene” la scrittura, linea ogni tanto “superata” da elementi ricurvi eche ogni tanto si interrompe lasciando uno spazio fra un “blocco” e l’altro;

• sotto questa riga superiore, ma ad essa sempre congiunto, troviamo quello che con ogni probabilita e il corpoprincipale della grafia, che alterna tratti piu arrotondati con altri piu squadrati;

• sotto la “linea di base” del corpo centrale delle lettere vi sono sporadicamente degli elementi, perlopiuarrotondati e di proporzioni ridotte;

• a destra di alcuni dei “blocchi”, per esempio l’ultimo della prima, seconda, terza, quinta e settima riga,troviamo due “puntini” uno sopra l’altro;

1Per esempio manuali per bambini di sanscrito elementare in Malayalam, lingua appunto del Sud.2Qualcosa di simile avviene quando scriviamo in trascrizione utilizzando i segni diacritici, che di fatto ci permettono di scrivere del vero

sanscrito, lingua storicamente scritta con piu grafie.

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• nella prima, nella quarta e nell’ultima riga vediamo anche un singolo puntino sopra la linea superiore;

• possiamo notare ancora dei trattini verticali un po’ a destra del testo, uno solo o due di seguito e, quando cene sono due, dei “segni” isolati da essi3;

• notiamo infine che tutti i tratti “dritti” (orizzontali o verticali) sono spessi, mentre quelli “curvi” sonocaratterizzati da un’alternanza di tratto spesso e sottile (vedi sotto La calligrafia).

2 Un “alfabeto sillabico”

La devanagarı appare come una specie di ibrido fra un vero e proprio alfabeto (tipo il nostro, dove ogni letterarappresenta un suono) e una scrittura sillabica, dove cioe l’unita minima di scrittura e la sillaba. Questa apparentecontraddizione e dovuta al fatto che in devanagarı il carattere consonantico “possiede”di per se un suono vocalico,nella fattispecie una “a ” breve, e forma cosı una sillaba.

In devanagarı la scrittura procede dunque il piu possibile sillaba per sillaba, e data una sequenza consonante-vocale e la consonante ad avere “preminenza grafica”. Notiamo subito che tale sequenza sillabica, che dobbiamoconsiderare come il “passo normale” di questa grafia (con la menzionata preminenza grafica della consonante)viene ricercata anche quando consonante e vocale appartengono in realta a due parole distinte, che dunque grafi-camente si troveranno unite in un unico “blocco”. Ne consegue che i “blocchi” che saltano subito agli occhiosservando un passo in devanagarı spesso sono formati da piu parole 4.

Poiche in sanscrito non abbiamo mai una parola con due vocali di seguito (e questo ha a che vedere conla lingua, non con la grafia), ne risulta che possiamo scrivere “gran parte” del sanscrito come una sequenza di“caratteri sillabici” consonante o piu consonanti5-vocale. Restano “fuori” da questo schema (cioe la sequenzaconsonante/i-vocale) i casi in cui abbiamo una vocale non preceduta da una consonante, la cosiddetta vocale inposizione isolata6, e quelli in cui abbiamo una consonante non seguita da vocale alla fine di un periodo .

Nel caso della vocale in posizione isolata useremo quello che possiamo chiamare il “carattere vocalico” (inopposizione al “segno vocalico” che e quello appunto “ridotto” utilizzato dopo una consonante), cioe una vera epropria lettera gaficamente “all’altezza” della consonante. Per quanto riguarda la consonante finale cui non segueun suono vocalico (in pratica solo alla fine di una frase o di un verso, o quando citiamo una singola parola, un temao una radice terminante per consonante) dobbiamo utilizzare un segno che si appone sotto la consonante (chiamatoin sanscrito virama) che ha la funzione di “togliere” la “a” inerente e con essa ogni suono vocalico 7.

3Si tratta della numerazione dei versi. Ricordiamo en passant che dobbiamo agli indiani antichi l’invenzione del sistema decimale.4Quando invece trascriviamo un testo dalla devanagarı solitamente stacchiamo ogni singola parola per facilitare la comprensione del testo,

ma non di rado la lettura ne puo risentire risultando meno fluida.5Come vedremo, quando due o piu consonanti si uniscono fra loro sara l’ultima a “reggere” la vocale. La/e consonante/i che precedono

invece si “fondono” l’una nell’altra eliminando in questo modo la “a” inerente.6All’inizio di frase o dopo la creazione di uno iato per la caduta di un visarga finale di parola.7Ne troviamo un esempio alla fine della quarta riga del passo citato all’inizio (appunto la fine di un verso).

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2.1 Le consonanti

Come detto, in devanagarı prevalgono le consonanti, vera “struttura portante” della grafia, a cui si attaccano delleforme “ridotte” della vocale. Per questo, e per il fatto che le vocali, avendo due forme distinte (“ridotta” dopo unaconsonante e “completa” in posizione isolata, quando cioe non e preceduta da un suono consonantico), possonocreare qualche ulteriore difficolta, cominciamo la descrizione dell’alfabeto 8 dalle consonanti.Di seguito le 33 consonanti del sanscrito 9 in devanagarı:

Gutturali: � �� �� ��� ��ka kha ga gha na

Palatali: ��� ��� �� �ca cha ja jha na

Retroflesse: � � �� � ���t.a t.ha d. a d. ha n. a

Dentali: �� �� � ��� ��ta tha da dha na

Labiali: ��� �� �� �� ��pa pha ba bha ma

Semivocali: �� �� !�ya ra la va

Sibilanti: "� �#� �$�sa s.a sa

Aspirata: %ha

Osservando attentamente l’insieme dei “caratteri consonantici 10” possiamo indicarne una serie di caratteris-tiche11:

-Presenza di un elemento verticale La maggior parte dei caratteri consonantici ha un elemento verticale, chegeneralmente rappresenta il “limite destro” del carattere.Per esempio: �� (kha), �� (ga), ��� (gha), ��� (ca), ��� (ja), �� (jha), � (na), ecc.Solo � (ka) e �� (pha) hanno l’elemento verticale ma posto non all’estrema destra del carattere stesso.

-Caratteri senza elemento verticale Questi invece i caratteri che non hanno un elemento verticale:la nasale gutturale �� (na), la palatale aspirata (cha), le retroflesse � (t.a), � (t.ha), �� (d. a), � (d. ha), ladentale dolce � (da), le semivocali �� (ra) e (la), e l’aspirata % (ha).

-Presenza di un tratto superiore orizzontale Tutti i caratteri hanno un tratto orizzontale superiore che “chiude”il carattere.Possiamo notare che tale linea e nella maggior parte dei casi continua, ma si interrompe a meta del caratterein �� (tha), ��� (dha) e �� (bha).

8Come detto la natura sillabica della scrittura devanagarı e solo apparente, poiche in realta si tratta di un vero e proprio alfabeto.9Per una descrizione dei suoni del sanscrito, dei punti articolatori, delle varie classi di consonanti e del sistema di trascrizione qui adottato

vedi: “I suoni del sanscrito: alfabeto in trascrizione e pronuncia delle parole”.10Uso questa dicitura per intendere l’insieme “consonante+a breve” tipico della grafia in esame11In parte gia notate dando uno sguardo d’insieme ad un passo in devanagarı, vedi Colpo d’occhio.

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-Maggiore “espansione” di alcuni caratteri Tutti i caratteri hanno uguale altezza, ma alcuni (in particolare quel-li che esprimono le occlusive aspirate) risultano essere piu corposi di altri.Compariamo per esempio � (ka) con �� (kha), o �� (ga) con ��� (gha), o ��� (ca) con (cha), o ancora� (da) con ��� (dha) : ne risulta una maggiore “espansione” del carattere che esprime l’aspirata.

-Somiglianza fra caratteri Osservando con attenzione, possiamo individuare alcuni caratteri somiglianti fra loro.��� (gha) e ��� (dha) si distinguono quasi esclusivamente per il fatto che il tratto superiore orizzontale e con-tinuo in ��� e “spezzato” in ���. Lo stesso si puo dire comparando �� (ya) con �� (tha), e �� (ma) con ��(bha).!� (va) e �� (ba) si distinguono solo per il tratto obliquo che “taglia” l’elemento circolare a sinistra del trattoverticale; mentre e solo un puntino a destra del carattere che distingue �� (na) da �� (d. a).��� (pa) e �� (pha) si distinguono invece per l’elemento ricurvo al di la dell’elemento verticale che caratter-izza �� (pha).

-Elementi grafici ricorrenti Esistono, oltre alle menzionate somiglianze fra caratteri, degli elementi grafici chericorrono in caratteri altrimenti dall’aspetto diverso.Comparando �� (ra) con �� (kha) e �$� (sa) possiamo vedere questi ultimi due come “costruiti” a partireda una ��12 (ra).�� (pha) e � (ka) invece hanno in comune l’elemento ricurvo a destra del tratto verticale.

-Alternanza tratto pieno/tratto sottile Notiamo infine che si distinguono un tratto piu spesso ed uno piu sottile,alternanza tipica di questa grafia13.

2.1.1 Il “tratto distintivo”

Al di la di somiglianze, elementi ricorrenti, e tipologie divergenti 14, ogni carattere consonantico possiede un suo“tratto distintivo” che lo distingue da ogni altro rendendolo “leggibile”. In altre parole si definisce “tratto distintivo”di ogni carattere quella parte del carattere che non si trova in nessun altro.

E dunque evidente che nessuno degli elementi ricorrenti individuati in precedenza costituiscono il tratto dis-tintivo dei singoli caratteri. Al contrario sara proprio “sottraendo” gli eventuali elementi ricorrenti in altri caratteriche individueremo il tratto distintivo di ogni carattere cogliendone in tal modo l’unicita al di la di ogni possibilesomiglianza con altri caratteri.

Ne consegue una netta distinzione tipologica fra i caratteri con il tratto verticale, il cui tratto distintivo e la partea sinistra del tratto stesso15, e quelli “tondeggianti” il cui tratto distintivo equivale all’intero carattere, poiche none possibile “rimuovere” alcunche senza comprometterne la riconoscibilita.

L’importanza del tratto distintivo e duplice: da un lato e la parte che l’occhio cerca in fase di lettura, cioe quellosu cui si deve concentrare l’attenzione per decifrare la grafia; d’altro lato e la parte del carattere consonantico che simantiene quando “fondiamo” due o piu caratteri consonantici per rappresentare una sequenza di consonanti senzavocali fra loro (vedi I “congiunti” consonantici).

Va notato infine che nel caso di ��� gha e ��� dha, �� tha e �� ya, e �� bha e �� ma, il tratto orizzontalesuperiore (fondamentale per distinguere tali caratteri fra loro) fa parte del tratto distintivo 16.

12A ben guardare esiste anche una relazione fra �� (ra) e �� (ga) in quanto l’elemento a sinistra del tratto verticale di quest’ultima e uguale, ocomunque molto simile, alla meta superiore della ��.

13Che pero si perde usando le normali biro, matite o penne stilografiche. Vedi La calligrafia.14In particolare l’aspetto piu squadrato o piu tondeggiante.15Uniche eccezioni � (ka) e �� (pha) il cui tratto distintivo comprende l’elemento verticale e solo la parte “ascendente” dell’elemento

ricurvo a destra del tratto verticale.16 �� e � si distinguono anche per quella specie di ricciolo a sinistra dell’interruzione del tratto orizzontale in ��.

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2.2 Le vocali

Come detto in devanagarı ogni vocale ha due forme: una graficamente piu “importante” (l’abbiamo chiamata“carattere vocalico”) ma molto meno frequente, l’altra graficamente “ridotta” (“segno vocalico”) ma piu frequente.Questo e dovuto al fatto che il “carattere vocalico” si usa esclusivamente quando la vocale non e preceduta da unaconsonante, cosa che avviene solo all’inizio della frase (o verso), o dopo uno iato, cioe una pausa, uno “spazio”,che si crea fra la fine della parola e quella successiva (cominciante appunto per vocale) in conseguenza della cadutadi un visarga finale di parola17. In tutti gli altri casi (dove esiste una sequenza consonante-vocale) usiamo inveceil segno vocalico.

I caratteri vocalici

Osserviamo la serie dei caratteri vocalici:

Vocali di base18: & &�� ' '( ) * + , - .a a i ı u u r. r. l. l.

Dittonghi: /� /0� &�0� &�1�e ai o au

Notiamo che:

• anche le vocali, come le consonanti, sono caratterizzate da un tratto orizzontale superiore che chiude il

carattere; in& (a),&�� (a),&�0� (o) e&�1� (au), il tratto “lascia fuori” una parte del carattere;

• prevalgono le forme arrotondate;

• solo in alcuni caratteri vocalici esiste un elemento verticale: & (a),&�� (a), + (r. ) , (r. ) &�0� (o)&�1� (au);

• & (a) e &�� (a) si differenziano solo per la presenza di un tratto verticale in piu nella forma lunga;

• &�0� (o) e &�1� (au) possono essere entrambi visti come “costruiti” su una &�� (a), e si differenziano tra loro

solo per la presenza in au (&�1�) di quella specie di occhiello in piu sopra il tratto orizzontale ; notiamo ladiversa lunghezza e inclinazione degli elementi “a occhiello ”;

• /� (e) e /0� (ai) si differenziano per la presenza in ai (/0�) dell’elemento a occhiello sopra il tratto orizzontale;

• + (r. ) e , (r. ) si differenziano solo per la presenza in r. (,) di un “ricciolo” in piu nella parte inferiore delcarattere; lo stesso vale per - (l.) e . (l.).

2.2.1 I segni vocalici

Sappiamo gia che i segni vocalici si utilizzano quando la vocale e preceduta da una consonante. Vediamo a titolod’esempio (i segni vocalici sono sempre gli stessi a prescindere dalla consonante a cui sono uniti) i segni vocalicicon la consonante � (ka) :

17A causa del cosiddetto fenomeno del sandhi, termine sanscrito che significa “giustapposizione” e col quale si indicano una serie di regoleche codificano tutte le possibili trasformazioni, e le trasformazioni stesse, che avvengono nell’incontro fra la parte finale di una parola e la parteiniziale di quella successiva all’interno di una frase. Trasformazioni fra cui si annovera anche, appunto, la creazione di uno iato.

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� �2�� �3��� �3 2�� �4 �5 �6 �7 �8 �9ka ka ki kı ku ku kr. kr. kl. kl.

��0 ��1 �2�0� �2�1�ke kai ko kau

Proviamo a fare qualche osservazione:

• come gia sapevamo il segno vocalico per esprimere la a e uguale a zero (s’e detto che il carattere consonan-tico “possiede” di per se una a breve);

• il segno vocalico della a e un tratto verticale che si aggiunge dopo la consonante;

• il segno vocalico della i e invece un tratto verticale che prosegue con una specie di gancio al di sopra deltratto orizzontale che si mette prima della consonante (e quest’ultima una caratteristica unica della i); ilsegno vocalico della ı e simile (ma non del tutto identico) a quello della i ma si mette dopo la consonante acui si riferisce;

• i segni vocalici di u e u si segnano invece con un elemento tondeggiante sotto la consonante. Notare chel’inclinazione e il “verso” di tale elemento differisce fra la breve e la lunga;

• i segni vocalici di r. e r. anche si appongono sotto la consonante: un “ricciolo” per la breve, due per la lunga;

• l. e l. usano un segno vocalico che e una forma rimpicciolita del carattere;

• o e au “usano” del carattere vocalico solo l’elemento verticale, mentre e e ai si marcano rispettivamente conuno e due “occhielli” posti sopra la consonante.

Si notino:r + u = ru ��: + ) = �;r + u = ru ��: + * = �<

2.2.2 I modificatori vocalici

I due modificatori vocalici19, l’anusvara (m. ) e ilvisarga (h. ), corrispondenti rispettivamente ad una nasalizzazioneed ad un’aspirazione della vocale precedente 20, si rendono in devanagari con un punto sopra il tratto orizzontale

superiore (per esempio �= kam. ) e con due punti uno sopra l’altro sotto il tratto orizzontale superiore e a destra dellavocale a cui si riferisce (per esempio �> kah. ).Notare i modificatori vocalici dopo una i breve:

�3���= (kim. ), �3���> (kih. ).

2.3 Varianti

Alcuni caratteri vocalici e consonantici hanno delle forme alternative, piu rare. Esse sono:

• ?, ?��, ?�0�, ?�1� per&, &��, &�0� , &�1� (a, a, o , au)

• @, A per+, , (r. , r. )

• B per �� (jha)

19Ne esiste anche un terzo, chiamato anunasika, che non si distingue dall’anusvara quanto a pronuncia e si rende con un punto e unarchetto sopra il tratto orizzontale, come nel famosissimo mantra . E’ utilizzato in Vedico e nei mantra monosillabici.

20Vedi: “I suoni del sanscrito: alfabeto in trascrizione e pronuncia delle parole”.

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• �C� per ��� (n. a)

• D� per (la)

• E� per F� (ks.a)

• G� per �H� (jna)

2.4 I numeri

Di seguito i numeri da 0 a 9:

I J K L M N O P Q R0 1 2 3 4 5 6 7 8 9

Di seguito le varianti per alcuni numeri:

S T U V W X1 4 5 6 8 9

Tali numeri si usano esattamente come i nostri (infatti dobbiamo il sistema decimale, giuntoci attraverso gliarabi, prorio agli indiani).Esempi:

KIIU 2005 SIVV 1066

2.5 Altri segni

Gli unici segni di interpunzione in devanagarı sono uno o due tratti verticali ( Y o Y Y), che hanno la funzione, inpoesia, di segnare il semi-verso (un tratto solo) e la fine del verso (due tratti), e in prosa di segnare la fine dellafrase (tratto singolo) e quella del paragrafo (tratto doppio) 21.

Esiste un segno chiamato avagraha (Z) che si usa per indicare la caduta (per effetto del sandhi 22) di una abreve, reso in trascrizione da una specie di apostrofo. Per esempio:�$��0�Z�%��:� so ′ham ‘quello io sono’.

Ricordiamo infine il virama che si appone sotto i caratteri consonantici per rimuovere la a inerente. Peresempio:�:� t, �:� n, �: t., ecc.

21Quando si trascrive un testo dalla devanagarı invece, si e soliti inserire i segni di interpunzione nostri quali virgole, due punti, virgolette,punti esclamativi, ecc., per facilitare la comprensione del testo, o per lo meno l’interpretazione che se ne vuole dare.

22Per una definizione di sandhi vedi nota 17.

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3 Prospetto riassuntivo dell’alfabeto

Di seguito l’alfabeto devanagarı con tutte le varianti.

Vocali di base & / ? &�� / ?�� ' '( ) *a a i ı u u

+ / @ ,/ A - .r. r. l. l.

Dittonghi /� /0� &�0� / ?�0� &�1� / ?�1�e ai o au

Modificatori vocalici &= / ?= &> / ?>am. ah.

Occlusive e nasali � �� �� ��� ��ka kha ga gha na��� ��� �� / B �ca cha ja jha na� � �� � ��� / �C�t.a t.ha d. a d. ha n. a�� �� � ��� ��ta tha da dha na��� �� �� �� ��pa pha ba bha ma

Semivocali �� �� / !�ya ra la va

Sibilanti "� �#� �$�sa s.a sa

Aspirata %ha

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4 I “congiunti” consonantici

Abbiamo visto che i caratteri consonantici in devanagarı “possiedono” una a breve, e per questo ogni carattereconsonantico e in realta una sillaba. Ne consegue che quando vogliamo scrivere in devanagarı una sequenza diconsonanti non intercalate da vocali, dobbiamo “agire” sulle consonanti da mettere in sequenza in modo da elim-inare la a inerente, ma preservando il “segno distintivo”, e con esso la leggibilita, di ogni consonante. Definiamouna tale sequenza (per esempio -tra-, -ntya-, -sca-, -ddhva-, ecc.) un “congiunto” consonantico 23.

In devanagarı i congiunti consonantici si formano in tre modi principali 24.

4.1 Rimozione dell’elemento verticale

1) Rimozione dell’elemento verticale Quando un carattere consonantico puo essere deprivato dell’elemento ver-ticale senza perdere i propri connotati (cioe l’elemento distintivo), esso si unisce, senza il tratto verticale,direttamente al carattere consonantico seguente. Esempi 25:

t + ya = tya �:� + �� = ���p + sa = psa ��:� + �$� = ��$�s + ta = sta �$:� + �� = �[��n + t + ya = ntya �:� + �:� + �� = ����

4.2 Impilazione dei caratteri

2) Impilazione dei caratteri Quando e assente il tratto verticale (caratteri “tondeggianti”), i caratteri si com-pongono impilandoli uno sopra l’altro, ponendo in alto la consonante che viene prima. Per mantenere laproporzione con gli altri caratteri, e necessario rinpicciolire un po’ i caratteri “impilati”, badando pero amantenere visibili i tratti distintivi di ogni carattere. Esempi:

d + ga = dga �: + �� = �\] ^n + ka = nka ��: + � = _`ab^c�t. + t.a = t.t.a �: + � = ddcd. + ga = d. ga ��: + �� = �_] ^c

4.3 Trasformazione dei caratteri

3) Trasformazione dei caratteri Dove non e possibile ne rimuovere l’elemento verticale ne impilare i caratteri,il congiunto consonantico si forma trasformando un po’ i caratteri senza pero perdere completamente i trattidistintivi. Si osservino per esempio i casi di� (ka), % (ha), e � (da) (tutte consonanti “tondeggianti”) quandosi uniscono a �� (ya) e �� (ma):

23O “composto consonantico”.24Per alcuni composti consonantici particolarmente complessi (ma per fortuna rari) la seguente trattazione semplificata non e sufficiente. Per

questi casi vedi la “Tabella dei composti consonantici” al fondo del presente scritto25Si tratta di sequenze prive di significato compiuto ma che possono normalmente occorrere all’interno di una parola. Notiamo nei seguenti

esempi sui congiunti consonantici, l’utilizzo del virama, quel segnetto posto sotto la consonante da comporre, che serve per rimuovere la ainerente.

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d + ya = dya �: + �� = �e^��d + ma = dma �: + �� = \fg^2�h + ya = hya %: + �� = %e��h + ma = hma %: + �� = DZk + ya = kya �: + �� = �i2��k + ma = kma �: + �� = j

In questa categoria rientrano anche i seguenti gruppi consonantici 26:k + ta = kta �: + �� = kk + t + va = ktva �: + �:� + !��� = l2��p + ta = pta ��:� + �� = m�p + na = pna ��:� + �� = ��n^�t + ta = tta �:� + �� = o�s + t.a = s.t.a �#:� + � = �ps. + t.ha = s.t.ha �#:� + � = �q

4.4 Il caso di �� (ra) e �� (sa)

Le due consonanti �� (ra) e "� (sa) si comportano in modo anomalo.�� (ra) quando precede un’altra consonante prende la forma di un semicerchio o “ricciolo” da scrivere sopra laconsonante che segue. Esempi:

r + ta = rta ��: + �� = �(�r + pa = rpa ��: + ��� = ��(�

Quando invece �� (ra) viene dopo un’altra consonante si segna come un trattino obliquo alla base di tale conso-nante. Notiamo come in entrambi i casi si ribadisce il “verso” dall’alto in basso visto nel caso dell’impilazione deicaratteri). Esempi:

p + ra = pra ��:� + �� = ��r�g + ra = gra �:� + �� = �s�

Da notare il comportamento del “ricciolo” quando la �� (ra) precede una consonante unita ad a, ı, o, au, e, ai.Esempi:

r + ka = rka ��: + �2�� = �2�(�r + kı = rkı ��: + �3 2�� = �3 2�(�r + ke = rke ��: + ��0 = ��0(r + ko = rko ��: + �2�0� = �2�0(�

Notiamo l’effetto dell’aggiunta di un anusvara (m. ):

rkam. �2�t�rkım. �3 2�t�

Per quanto riguarda "� (sa), quando si compone con un’altra consonante, nella maggior parte dei casi utilizza

26E altri, da essi derivati e non, meno frequenti. Per un elenco completo dei congiunti consonantici vedere “Tabella dei composticonsonantici”.

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il metodo dell’impilazione partendo da una grafia trasformata. Esempi:

s + ca = sca ":� + ��� = uvw�s + ra = sra ":� + �� = ur�s + na = sna ":� + �� = unx�s + la = sla ":� + = uyw^�

Ma,

s + ya = sya si scrive "��.

4.5 Composti irriconoscibili

Esistono due composti “non riconoscibili”, cioe in cui le consonanti coinvolte perdono completamente il propriotratto distintivo. Essi sono:

j + na = jna ��:� + � = �H�k + s.a = ks.a �: + �#� = F�

ks.a se composto con un’altra consonante perde l’elemento verticale, mentre jna non si compone ulteriormente.Esempi:ks.ma F��ks.va F!�

Ricordiamo che jna e anche l’unico caso in cui la pronuncia si discosta dalla grafia, pronunciandosi comeuna palatalizzazione del gruppo gutturale-nasale -gn- (pronuncia gnya). Vedi “I suoni del sanscrito: alfabeto intrascrizione e pronuncia delle parole”.

5 Calligrafia

Abbiamo gia notato come la devanagarı sia caratterizzata dall’alternanza di un tratto pieno con uno sottile, alter-nanza evidente soprattuto nei tratti “curvi”.Si osservino per esempio: � (ka), �� (na), (cha), ��� (ja), % (ha), & (a), ' (i), ecc.

Per rendere tale alternanza di tratto, cosı caratteristica di questa grafia, dobbiamo utilizzare una penna stilo-grafica con un pennino “tagliato”, cioe che finisca con una troncatura, in grado appunto di produrre un tratto“pieno” e uno “sottile”: vanno bene penne da grafico 27, penne da calligrafia (chiamate anche penne per il gotico)o piu semplicemente pennini “vecchio stile”28.

Se pero, essendoci dotati di un tale pennino, proviamo a scrivere un carattere in devanagarı ci accorgiamoche l’alternanza pieno/sottile e “opposta” a quella che desidereremmo: dove ci vorrebbe il tratto pieno c’e quellosottile e viceversa. Questo e dovuto al fatto che il taglio del pennino indiano ha un’inclinazione opposta a quellonostro. Per ovviare a questo problema bisogna impugnare la penna stilografica in modo tale che il pennino risulti“rovesciato” rispetto al normale modo con cui si scrive 29. Per verificare di stare adottando l’impugnatura giustaper il devanagarı possiamo tracciare una “V” un po’ piu aperta (con un’inclinazione di ogni “braccio” di 45 gradicirca) controllando che il tratto che va da sinistra in alto a destra in basso sia sottile, mentre quello che va dalvertice basso verso destra sia pieno.

27Che pero tendono a costare care.28Fino a non molto tempo una scrittura calligrafica in italiano prevedeva l’alternanza di un tratto pieno con uno sottile.29Questo vale per i destrorsi: i mancini invece mantenendo l’impugnatura cui sono abituati otterranno la giusta alternanza tratto pieno/tratto

sottile.

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Una volta adottata l’impugnatura giusta30, il destrorso notera che ottiene un risultato migliore, ed e piu facile 31,invertendo anche la direzione con cui normalmente scrive, cioe provando a scrivere dal basso verso l’alto. Nelcaso di �� per esempio con un primo tratto “curvo” traccera, dal basso verso l’alto, il segno distintivo, poi, sempredal basso verso l’alto, il tratto verticale e infine il tratto orizzontale superiore, da sinistra verso destra. Nel casodi caratteri come & (a) o ��� (dha), per facilitare la scrittura dal basso verso l’alto, invece di partire dalla linea dibase, partira da meta tracciando prima la parte superiore del segno distintivo (dal punto mediano verso l’alto), poisi spostera sulla linea di base (o meglio verso sinistra un po’ piu in alto della linea di base nel caso di &, e versodestra, cioe fino “all’attacco” sull’elemento verticale, nel caso di ���) e si ricongiungera con un secondo tratto dalbasso verso l’alto con la parte superiore del tratto distintivo; poi, come ogni volta che c’e, traccera il tratto verticaledal basso in alto e per ultimo il tratto orizzontale da sinistra a destra32.

Come detto, l’alternanza dei due tratti pieno e sottile non puo essere ottenuta con le normali penne a sfera omatite colle quali solitamente si scrive. Nonostante cio, se si impara a scrivere con il pennino facendo attenzioneall’alternanza dei tratti, quando poi si utilizza una normale penna a sfera, se si mantiene la stessa procedura discrittura (quella cioe adatta per il pennino), sara possibile ottenere un bel devanagarı 33. Il “segreto” per impararea scrivere bene in devanagarı e dunque fare pratica con un pennino adatto e poi mantenere la stessa “mano”quando si passa alla penna a sfera. In ogni caso34, e importante ricordarsi di tracciare prima il segno distintivo, poiil tratto verticale (se c’e), poi il segno vocalico (anche nei casi in cui si trova sopra il tratto orizzontale che chiude

la consonante, per esempio ��0 (ke), ��1 (kai), �2�0� (ko), �2�1� (kau), ecc.) e per ultimo il tratto orizzontale.

30Impugnatura che bisogna stare attenti a non modificare.31Soprattutto non “sforza” il pennino32Il mancino invece, che non ha dovuto invertire l’impugnatura abituale, fara l’opposto: i segni distintivi e i tratti verticali dall’alto in basso

e il tratto orizzontale, sempre tracciato per ultimo, da destra verso sinistra.33Perche ci si e ormai “fatta la mano”.34Anche cioe se non impariamo ad usare il pennino, e quindi se scriviamo dall’alto verso il basso e con un’impugnatura normale.

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6 Tabella dei composti consonantici

Di seguito una tabella completa dei composti consonantici, qui inclusa per completezza 35:

kka LM�LM�� N�kkn. a NN � NNO�kkya LM�LM��P�� LM�LM���Q� NN��kksa NN��kkha NR�kkhya NR���kna LM������ NSkca N.�kcha NAkja NT�kt.a NUkt.ra NUVkt.ha NWkn. a N �kta / N��ktca N�.�ktya /P�� /Q� N���ktra /V NX�ktrya /V P�� /V Q� NX��ktva � N�#�ktha NI� NY�kthna NI7Z�� NY7Z��

NY�� NI��kthya NI�� NY��kda N@kna LM�7�� N��knya LM�7��P�� LM�7���Q� N���kpa N"�kpra N"��kpha N�kma [ N��kmya [Q� N���kya �P�� N��kra �\krya �\ P�� N\ ��kla LM�]� N� N;� LM��_�klya �LM�] �� LM�]��Q� �LM��_���LM��_��Q� N;��kva LM�L�� N#�kvya LM�L��P�� LM�L���Q� N#���

ksa N��ksla N�]�� N�_�� Na_��

Na]�� N�� N�;�kssa N���ks.a b� c�ks.n. a b � c �

cO� bO�ks.n. ya b �� c ��

cO�� bO��ks.ma b�� c��ks.mya bd�� cd��ks.ya b�� c��ks.ra be� ce�ks. la b� c�

c;� b;�ks.va b#� c#�ksa N��kst.a NGUkst.ra NGUVksd. a NGZ�fkstra NGX�kspra NGZ�"��kspla NGZ�"]�� NGZ�"�

NGZ�";� NG�"Z_��ksra NGZg�ksva NG#�khkha R�R�khta R���khna h]7Z���� R���khnya h]7Z����Q� R����khma R���khya R���khra R�e�khla R�� R�;�khva R�#�khsa R���khsa R���gga 11�ggha 1i�gghya 1i��

gja 1j�gjna 1�H� 1k�gjya 1j��gjha 1l� 1mgd. a 1fgd. ha 1ngn. a 1 � 1O�gda 1@gddha 1�@DEgddhva 1�@Dogdya 1@ ��� 1@Q�gdva 1@Cgdha 1F�gdhya 1F��gdhra 1F��gdhva 1F#�gna �]7Z�� 1��gnya �]7Z��Q� 1���gba 1<�gbha 1!�gbhya 1!��gma 1��gmya 1d��gya 1��gra 12�grya 12��gla 1� 1;�gva 1#�gsa 1��g+ha 13ghna pZ7 ��� �i��ghnya pZ7 ���Q� �i���ghma �i��ghya �i��ghra �i��ghrya �i���ghla �i� �i;�ghva �i#�nka ��oM���nkta ��q rsZ ���

35Non e necessario studiarla in quanto la maggior parte dei composti sono facilmente realizzabili o riconoscibili con i criteri sopra esposti.Puo pero essere utile consultarla per composti particolarmente complessi, e per vedere le possibili varianti.

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nktya ���q rsZ �� `��nktra ��q rsZ ���enktrya ���q rsZ �� `�g� �nktva ��q r�st�u�nktha ����ov� w�] � ����ov� w�] ��nkya ���ov�] r ���nkra ��oM���Vnkva ��oM�o��nks.a

��xZ����y���

nks.n. a �x��z] ��{� �y��z] ]���� �y��|]�� �x��|��{�nks.n. va �x��z] ]o�{� �y��z] ]o��� �y

��|�o�� �x��|�o �{�

nks.ma ��Z �x}u��� ���y}Z���nks.ya ���x{r`�� �

��yr`���nks.ra

��xZ��V��y���e

nks.va��xo���� ��yo���

nkha ��h��]��nkhna ��h�]7 �Z��nkhya ���h] ���nkhra ��h��]��enga ��� ���ngma ���} �] � Z��ngya ���� r`���ngra ��� ���Vngla ���] ]� ����] _��ngva ���] �]t�ngha ��p���nghya ���p]]`��nghra ��p���Vnna �����nca ��)����nja ��~���nn. a

��z] ��� ��|] ���nn. va

��z] ]o����] ��|L���

nta ��sZ���ndha ��D�]�nna ��7Z��npa ����]�npra ����]�\nbha �������nbhya ����r`��nma ��}u����nya S��nra �SVnrva SC�]\nrvya ��og `����

nla ��]� ��_���nva SC�]nsa ����]�ns.a

����]�nsa ���u�]��nstha ����uw�� � ����uw���nspa ������] Z��nsva ���] t���nha ����nhya ��� ���nhra ������cka ��.�ckta ��./ ��.N��ckha ��.R�cca �� ��..�ccya ��� ��..��ccha ��.Acchya ��.� ��.A�Q�cchra ��.AVcchla ��.�]� ��.�_�]]�cchva ��.AC��cna )(���� ��.���cta ��.��ctrya ��.�X��cna )7Z���� ��.��cpa ��."�cpra ��."��cpha ��.�cma ��.��cya ��.��cra ��.2�cla ��.� ��.;�cva ��.#�cvya ��.#���cs.a ��.=�csa ��.��csva ��.G#�chna �7�]Z�chma �}u�]�� A���chya � A�Q�chra AVchrya �V AV �Q�chla �]� �_�]]�chva AC��jka ���jja ~~���� ��jjna TZ�H� Tk�jjya ~~����Q� ���

jjva �#�jjha Tl� �mjjhra TlV� �m�jna H� k�jnya H�� k��jnra He� ke�jt.a ��Ujd. a �Tfjda ��@jna ~7Z���� ����jpa �T"�jba ��<�jbhya ��!��jbhra ��!��jma ����jya ����jra �TV�jla ��� ��;�jva ��#�jhjha ll� u�} rZmjhna �7u���� !7 rqZ�jhma l��� u�} rZ��jhya l�Q� mQ�jhra lV� m\jhla l� �u]} rq��� u ]} r_q���� l;�jhva l#� C�mnka ��nkva �LM�L�� �N#�nkta �/ �N��nkha �R�ngra �12�nca ()���� �.�nccha ()��A �.Ancma ()����� �.��ncya ()����Q� �.��ncva �(uC) �� �.#�ncha �Anchya �� �A�Q�nchra �AVnja (~��� �j�njna �H� �k�njma (~����� �j��njya (~���Q� �j��njva ~(uC �{u��� �j#�njha �l� �mnna ((��� ���nnya ((���Q� ����nt.ha �W

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nn. a � � �O�nda �@ndva �@Cnna (7Z�� ���npa �"�nbha �!�nbhya �!��nma ���nya ���nra �2�nla �� �;�nva �#�nsa ���nsa ���nsna ��q7Zu� �G��t.ka

�oM���t.kha ��h��]�t.ca

�)���t.cha �����t.t.a

���t.t.ya

����Q�t.t.ha

���t.t.hya

����Q�t.d. ha

���t.n. a

�z] ��� ��|] ����t.ta

�sZ���t.tra

���gv�t.tsa s���]u�t.tha

�w� � �w���t.da

���t.na �7Z�]�t.pa

���]�t.pha

���]M�t.ba

�C��E�t.ma �}Z���� U��t.ya UQ�t.ra UVt.rva �UC�\t.la

�]� �_���t.va UC�t.sa

���]�t.sva ��o����t.svya ��t r`� ����t.s.a

���]�t.sa � ��u �]�t.sta �s���Z���t.sla � ��� ]{� ����� _��t.sva � ��t�� ]Z�

t.ht.ha���

t.hn. a�z] ��� ��|] ����

t.htha�w� � �w���

t.hthya�w� �Q� �w���Q�

t.hna �7Z���t.hma �}Z���� W��t.hya W�� WQ�t.hra WVt.hla

�]� �_���t.hva WC��t.hsa

��u���d. ga ��� ���d. gya ����r`���d. gha

�p���d. ghra

�p���Vd. ja ��~���d. jha

����Z r�� ������d. t.a

���d. d. a

���d. d. ya

����Q�d. d. va

��t��d. d. ha

���d. d. hva

��t��d. n. a

�z] ��� � �|] ����d. na �7Z���d. ba fC�]Ed. bha

����Z��d. bhya ���r`��d.ma �}u���� f��d. ya f�� fQ�d. ra �fVd. la

�]� �_���d. va fC�]d. vya fC�] �� fC�] Q�d. hd. ha

���d. hd. hya

���Q�d. hn. a

�z] ��� � �|] ����d. hna �7 �Z ��d. hma �}Z��� n���d. hya n��� nQ�d. hra nVd. hrya n���V nQV �d. hla

�]� �_���d. hva n�Cn. ka � �O�n. ca �.� �O.�n. jya j�� �O���

n. t.a U �OUn. t.ya UQ� �OUQ�n. t.ha W �OWn. t.hya W�� �OW��

�OWQ� WQ�n. d. a f �Ofn. d. ya f�� �Of��

�OfQ� fQ�n. d. ra fV �OfVn. d. rya fV Q� �OfV Q�

�OfV Q� fV Q�n. d. va fC�] �OfC�]n. d. ha n �Onn. n. a � �OO�n. n. ya �� �OO��n. ta �� �O��n. tha I� �OI�

�OY� Y�n. thya I�� �OI��

�OY�� Y��n. da @ �O@n. na 7Z] � �� �O��n. bha !� �O!�n. ma �� �O��n. ya �� �O��n. ra �� \� �Oe�n. la � �O�

�O;� ;�n. va #� �O#�n. vya #��� �O#���n. sa �� �O��n. sma ��� �O���n. ha 3 �O3n. hma DZ �ODZn. hya 3 �� �O3 ��n. hva �L �O�Ltka ��tkma �[ �N��tkya ��P�� �N��tkra ��\tkla �LM�]� �LM��_�

�N;� �N�tkva �LM�L�� �N#�tks.a �b� �c�tksa �N��tkha �R�tkhna �h]7Z���� �R���tkhra �R�e�

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tga �1�tgha �i�tna �Stca �.�tcha �Atja �T�tjha �l� �mtna ���tt.a �Utt.ha �Wtd. a �ftd. ha �ntn. a � � �O�tta $� ���ttka $� ���ttks.a $b� ��b�

��c� $c�ttna ��� $�� ����ttya $�� ����ttra s{E�X�ttrya s{E�X��ttva $#� ��#�ttha �I� �Y�tthya �I�� �Y��tda �@tdha �F�tna �� ���tnya ��� ����tnva �C�� ��#�tpa �"�tppha �"�tpra �"��tpla �"]�� �"� �";� �"_��tpha ��tphra ���tba �<�tbha �!�tma ���tmya �d��tya ���tra ��trya ���trva �#�tla �� �;�tva �#�tvya �#���tsa ���ts.a �=�

ts.t.ha �� �=Wtsa ���tska �G�tsta �G��tstha �GI� �GY�tsna ��q7Zu� �G��tsnya ��q7Zu�� �G���tsma ����tsmya ��d��tsya �G��tsra �GZg�tsva �G#�t+ha �3ththa II� YY�thna I7Z�� Y7Z�� Y�� I��thma Id� Yd�thya I�� Y��thra I�� Y��thla I� Y�

Y;� I;�thva I#� Y#�dga ��� �dgya ��`�� ���� Q�dgra ��� �Vdgha ��p�dghra ��p�Vdjha ����� ��u r� dd. a ��dd. d. a ���dd. ha ��dda �ddba �LEddbra �LE Vddya � �� �Q�ddra �Vddva �Lddvya �L`�� �LQ�ddvra �LVddha ��@DEddhna ���D7Z�ddhnya ���D7Z� Q�ddhma ���D}Z�� � ��@DE ��ddhya ��@D ��� ��@DE Q�ddhra ��@DEVddhrya ��@D �\ �� ��@DEV Q�ddhva ��@Dodna ��7Z�

dba @CE Edbra @CE E Vdbha ����Z�dbhya ��@�Z ��� ����Z� Q�dbhra ����Z�Vdma �}Z�� @��dmya �}Z��Q� @��Q�dya @ ��� @Q�dra @\drya @ �g �� @\ Q�drva �@\Cdla � ��_�dva @Cdvya @C ��� @C Q�dvra @CVdvrya @C �g ]] �� @CV Q�dhda �F@dhna

upZ7 �uu� �F��dhnya

upZ7 �uu�Q� �F���dhnva �Z�7Z#� �F�#�dhma �FdZ��dhya �F��dhra �F��dhrya �F���dhla �F� �F;�dhva �F#�dhvya �F#���dhvra �F#���nka ��nkta �/ �N��nks.a �b� �c�nksa �N��nkva �LM�L�� �N#�nga �1�ngla �1� �1;�nghya �i��nna �Snca )7Z��� ��.�nja ~7u��� �j�njya ~7u���Q� �j��njva ~7uuC��� �j#�njha �l� �mnt.a �Unt.ra �UVnd. a �fnn. va � #� �O#�nta ���ntta 7Z$� ����

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nttha ��I� ��Y�ntma ����ntya ����ntra �X�ntrya �X��ntva ��#�ntvya ��#���ntsa ����ntsya ��G��ntsva ��G#�ntha �I� �Y�nthya �I�� �Y��nthva �I#� �Y#�nda �@nddra ��Vnddha �7uD��nddhya �7uD] ��� �7uD��Q�ndma ��}Z�� �@��ndya �@ ��� �@Q�ndra �@\ndva �@Cndha �F�ndhma �FdZ��ndhya �F��ndhra �F��ndhrya �F���ndhva �F#�nna 6� 77ZZ��nnpa 6"� 77ZZ�"�nnya 6�� 77ZZ���npa �"�npra �"��npha ��nphra ���nba �<�nbra �<���nbha �!�nbhya �!��nbhva �!#�nma �dZ��nmya �d��nmra �dZ�2�nya ���nyva ��#�nra �2�nrya �2��nla �� �;�nva �#�

nvya �#���nvra �#���nsa ���ns.a �=�ns.t.ha �� �=Wnsa ���nst.a �GUnst.ra �GUVnsya �G��nha �3nhya �3 ��nhra �3gpka "�pkha "R�pca "�.�pcha "Apt.a "Upt.ra "UVpt.ha "Wpn. va " #� "O#�pta �� "��ptya ��� "���ptra "�X�ptrya "�X��ptva �#� "�#�ptha "I� "Y�pna "7�� "��ppa ""�ppra ""��ppha "�pba "<�pma "��pya "��pra "��prya "���pla "]�� "� ";� "_��plya "]��Q� "_��Q� ";��plva _C��"� ";#�pva "#�pvya "#���psa "���psya "����ps.a "=�psa "��pstha "GI� "GY�psna "�q7Zu� "G��psma "���psya "G��

psva "G#�phja �T�pht.a �Uphta ���phna �7� ���phpa �"�phpha ��phma ���phya �P�� ���phra ��phla �� �;�phva �#�phsa ���bka <��bga <�1�bgha <�i�bja <�j�bjya <�j��bjha <�l� <�mbt.a <�Ubd. a <�fbd. ha <�nbta <���bda <�@bdya <�@ ��� <�@Q�bdha <�F�bdhya <�F��bdhra <�F��bdhva <�F#�bna LE7Z�� <���bba LELE ��� <�<�bbha <�!�bbhya <�!��bbhra <�!��bma <���bya <���bra <���bla <�� <�;�blya <�;��bva LEL ��� <�#�bsa <���bsa <���bhn. a ! � !O�bhda !@bhna !7Z�� !��bhnva !7uC�� !�#�bhba !<�bhma !dZ��

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bhya !��bhra !��bhtya !���bhla !� !;�bhva !#�mn. a dZ� � dZ�O�mta dZ���mda dZ�@mdha dZ�F�mdhva dZ�F#�mna d7Z� dZ���mnya d7Z�Q� dZ����mpa dZ�"�mpya dZ�"��mpra dZ�"��mpla dZ�"]�� dZ�"�

dZ�";� d�"Z_��mpsa dZ�"��mpsya dZ�"G��mpha dZ��mphya dZ��P�� dZ����mba d<�mbpa d<�"�mbya d<���mbla d<�� d<�;�mbva dLEL ��� d<�#�mbha d!�mbhma d!dZ��mbhya d!��mbhra d!��mbhva d!#�mma ���mmya �d��mmra ��\�mya d��mra �\�mla dZ�] d� d;� dZ�_�mva d#�mvya d#���mvra d#���mvla d#�� d#�;�msa dZ���msa dZ���mha dZ�3yna �7Z�� ���ypa �"�yma ���yya ���

yra ���yla �� �;�yva �#�rka � rkka LM�LM�� N� rks.a b � c �rks.ma b� � c� �rks.ya b� � c� �rks.va b# � c# �rksa N� �rkha R �rkhva R�# �rga 1 �rgga 11 �rggha 1i �rgya 1� �rgra 12 �rgha �i �rghya �i� �rna �S rnks.ma ��Z �x}u��� ���y}Z��� rnks.va

��xo���� ��yo��� rnga ��� ��� rca ��. �rcca � � ��.. �rccha ��.A rcpa ��." �rcya ��.� �rcha A rja �T �rjja ~~���� � �rjjha Tl � �m rjna H � k �rjpa �T" �rjya ��� �rjha l � m rna � �rt.a U rt.ta

�sZ��� rt.ya UQ �rt.ha W rt.ht.ha

��� rd. a �f

rd. d. a���

rd. ha n rd. hd. ha

��� rd. hya n��� nQ �rn. a � �O �rn. n. a � �OO �rn. ya � � �O� �rta � �rttya $� � ��� �rttra s{E�X �rtma �� �rtya �� �rtra � �rtrya �� �rtva �# �rtsa �� �rtsna ��q7Zu � �G� �rtsnya ��q7Zu� � �G�� �rtsya �G� �rtha I � Y �rthya I� � Y� �rda @ rdda � rddya � �� �Q �rddha ��@DE rddhya ��@D ��� rddhra ��@DEV rddhrya ��@D �\ �� ��@DEV Q �rdra @\ rdha �F �rdhda �F@ rdhnya

upZ7 �uu�Q � �F�� �rdhma �FdZ� �rdhya �F� �rdhra �F� �rdhrya �F�� �rdhva �F# �rna � �rnna 6 � 77ZZ� �rpa " �rpta � � "� �rppha "� rpba "< �

www.sanscrito.it La scrittura devanagarı 19

rpya "� �rpha � rphya �P�� �� �rba < �rbba LELE ��� <�< �rbbha <�! �rbha ! �rbhba !< �rma � �rmma �� �rmya d� �rya � �ryya �� �rra �� rla � rlla � ;� ;; � __�� rva # �rvya #�� �rvva LL��� #�# �rvha #�3 rsa � �rsya �� �rsva �C� � aC� � �# �rssa �� �rs.a = �rs.t.a B =U rs.t.ya BQ � =UQ �rs.t.ra BV =UV rs.n. a = � =O �rs.ma =� �rs.ya =� �rs.s.a == �rsa �� �rsma ��� �rssa ��� �rha 3 rhma DZ lka ;�lkya ;�P�� ;N��lkha ;R�lga ;1�lgya ;1��lna ;Slnya ;S��lja ;T�

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www.sanscrito.it La scrittura devanagarı 20

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sma ����smya ��d��smra ���\�sya �G��syya �G���sra �GZg�srya �GZg��srva �GZg#�sla �G� �G;�sva �G#�svya �G#���svra �G#���svva �GLL��� �G#�#�ssa �GZ���ss.a �GZ�=�ssa ����ssma �����ssva ��G#�sha �GZ�3hn. a �z] ] �|] ] �hna �7Zhnya �7ZQ�hnva �7uL�hba �LEhma DZhmya DZQ�hya 3 ��hra 3ghrya 3 �g �hla �_hva �Lhvya �LQ�hvra �LV