knots making ,creazione nodi

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NODI E CORDE Appunti I NODI di base, pag.1 I NODI Autobloccanti, pag.5 I NODI per l’imbragatura e la sicura, pag.7 I NODI di giunzione. pag.11

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NODI E CORDEAppunti

• I NODI di base, pag.1

• I NODI Autobloccanti, pag.5

• I NODI per l’imbragatura e la sicura, pag.7

• I NODI di giunzione. pag.11

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I nodi di base:

Pagina quadro I nodi autobloccanti

I nodi per l'imbragatura e la sicura

I nodi di giunzione

1.) Nodo semplice

Raramente lo si usa se non per accorciare l'estremità di un nodo risultata troppo lunga oppure come blocca-nodi ossia per impedire il passaggio della corda attraverso altri nodi. Risulta comunque poco affidabile poichè tende facilmente a sciogliersi

2.) Asola guide con frizione

Nodo molto usato in ogni circostanza; è un nodo delle guide con frizione ma eseguito con due tratte di corde parallele e consecutive anzichè una. E' utilizzato per fissare la corda ad ancoraggi, per fissare corde doppie o in ogni circostanza in cui si deve fissare la corda in un suo punto qualsiasi. Con il nome di nodo a otto è il nodo tipico di legatura all'imbrago (eseguito infilato)

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3.) Asola guide semplice

Meno usato del precedente poichè difficile da sciogliere se viene messo sotto carico; anch'esso è un nodo delle guide semplice ma eseguito con due tratte di corde parallele e consecutive anzichè una. Risulta in ogni caso sostituibile dall'asola con frizione

4.) Mezzo inglese E' stretto parente del nodo semplice ed anche questo è sostanzialmene utilizzato come blocca-nodi. Si esegue facendo due anelli con la corda e facendo poi passare l'estremità di questa negli anelli. Tende meno a slegarsi rispetto al nodo semplice

5.) Nodo palla Si tratta del nodo che ormai quasi tutti eseguono sulla corda nella progressione su ghiacciaio. L'obiettivo di questo nodo, al contrario di tutti gli altri, è quello di avere un grosso volume e quindi di rallentare (o bloccare!) un'eventuale caduta in crepaccio. E' un guide con frizione il cui anello è fatto passare nuovamente nelle maglie del nodo. E' comodo poichè si sciogie con relativa facilità

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6.) Asola a contrasto

E' un nodo relativamente poco usato; solitamente lo si esegue su cordini molto fini utilizzati per assicurare all'imbragatura attrezzi o altro. Non lo si usa per autosicura sia perchè non molto sicuro sia per la laboriosità dell'esecuzione

7.) Bulino E' un nodo molto conosciuto ed utilizzato anche per la facilità d'esecuzione. Si creano velocemente anelli di corda ma bisogna fare molta attenzione in quanto tende molto facilmente a slegarsi. Si creano anelli provvisori per legare attrezzi, zaino o altro ma niente di più. E' invece sicuro se eseguito infilato (vedi nodi per autosicura). Si esegue facendo un nodo semplice e passando poi un capo nell'asolina creatasi; si tira poi la corda che crea l'asolina sino ad ottenere il nodo finito

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Nodi autobloccanti

Pagina quadro I nodi di base I nodi per l'imbragatura e la sicura

I nodi di giunzione

1.) Marchand

Non è altro che un anello di cordino da mm 6 (meglio se in kevlar), avvolto almeno 4 volte attorno alla corda. E' un autobloccante bidirezionale ed è probabilmente il più utilizzato tra gli autobloccanti. Il suo utilizzo varia dalla sicura nella calata a corde doppie alla risalita di corde fisse ed a molti altri impieghi. L'anello di cordino è formato con un nodo doppio inglese a contrasto. All'imbrago si dovrebbe sempre avere attaccato un moschettone già predisposto con un cordino per tale nodo, ricordandosi di fissare il cordino con un barcaiolo per evitare sia che il nodo inglese si muova, sia di perdere il cordino una volta aperto il moschettone

2.) Prusik

Si tratta di un anello di cordino formato con un doppio inglese a contrasto da almeno 6 mm (meglio se in kevlar poichè essendo più fine strozza meglio la corda). Il nodo si esegue infilando almeno 3 volte l'anello attorno alla corda. Occorre fare attenzione che le spire del cordino siano bene strette attorno alla corda prima di utilizzarlo. Forse meno pratico del Marchand. Se si esegue un solo avvolgimento si ottiene il nodo BOCCA DI LUPO; questo non funziona coma autobloccante ma è utile per appendere cordini all'imbrago, per ancoraggi attorno a clessidre o corpi morti (sci, picozze...). Non utilizzarlo sotto carico poichè sollecita lo spezzone di corda ad azione di taglio limitandone di molto la tenuta

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3.) Bellunese E' uno dei nodi più importanti utilizzati nelle monovre di soccorso alpino. Permette di eseguire un autobloccante non solo con un cordino di piccolo diametro (necessario per prusik e marchand per un miglior funzionamento) ma anche con corde intere (da 10 mm). Viene utilizzato come sicura nella calata delle persone e della barella ed in ogni situazione in cui si usa il freno a piastrine od il freno a moschettoni. Si esegue facendo 3 giri di corda attorno alla corda ed al pollice e 3 giri solo attorno alla corda. Il capo di corda lo si farà passsare poi dove c'era il dito; fondamentale è eseguire un nodo semplice come bloccanodi altrimenti è possibile che le spire girino ed il nodo si sciolga. Controllare che le spire siano ben parallele e stringano bene prima dell'utilizzo

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I nodi per l'imbrago e la sicura:

Pagina quadro I nodi di base I nodi autobloccanti I nodi di giunzione

Per l'imbragatura

1.) Bulino infilato

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E' abbastanza utilizzato nella legatura all'imbrago ma è più laborioso eseguirlo rispetto all'otto infilato; è sicuro solo se eseguito infilato (vd. figura). E' facile da slegare anche se sottoposto a strappi e questo lo rende un nodo piuttosto importante.

• Come tutti i nodi per l'imbrago essi devono essere eseguiti il più vicino possibile all'imbrago stesso per evitare che l'asola si incastri nella roccia e per poter rimanere il più possibile vicino alla roccia quando ci fermiamo su di un rinvio; cosa non possibile se il nodo è a 40 cm dall'imbragatura!

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2.) Nodo a otto (asola guide con frizione)

E' il nodo normalmente utilizzato per la legatura all'imbrago. Si esegue su un capo della corda un guide con frizione e, dopo aver fatto passare il capo nell'imbrago, si ripercorre il nodo al contrario. Il capo dovrà fuoriuscire dal nodo circa 15 cm dopo essere stato tirato, non di più. Inutili e di ostacolo eventuali contronodi sul capo uscente; anche ora vale la precisazione fatta sul nodo precedente

3.) Doppio guide con frizione (nodo coniglio)

E' l'evoluzione dell'asola guide con frizione; permette di sopportare un maggiore carico ed è una sicurezza in più se sono possibili sfregamenti sulla roccia; può essere utilizzato per la legatura all'imbrago tramite moschettone a ghiera (ma solo come sicura provvisoria) o permettere di agganciare due persone sullo stesso capo di corda

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Per l'autosicura e la sicura

4.) Barcaiolo

Petzl

E' un nodo molto importante in ogni situazione; permette di mettersi in sicurezza una volta giunti in sosta e può facilmente essere convertito in mezzo barcaiolo semplicemente girando l'occhiello esterno del nodo. Si esegue prendendo una tratta di corda e facendola passare dietro all'altra tratta; si esegue poi un anello che verrà messo nel moschettone. E' opportuno saperlo eseguire anche infilato in modo da poter fissare la corda su anelli saldati o corpi morti (picozza, sci ...). Se si esegue attorno a piante o corpi di grosse dimensioni è meglio fare anche un'asola e controasola a monte del nodo per evitare lo scorrimento della corda. Una volta eseguito è possibile regolare la lunghezza delle tratte uscenti tirando la parte inferiore del nodo ed allungare quindi la tratta di destra o di sinistra (figura in basso a sinistra)

Petzl

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5.) Mezzo barcaiolo

Prima dell'avvento di attrezzi meccanici e delle piastrine era l'unico mezzo per la sicura del secondo di cordata. La prima fase dell'esecuzione è identica a quella del barcaiolo; si prende la corda di sinistra, la si fa passare dietro quella di destra e la si mette nel moschettone da sinistra a destra. Se ben eseguito è facile convertirlo in barcaiolo. E' un nodo che permette assicurazioni dinamiche e con un minimo di materiale anche se necessita particolare attenzione da parte dell'assicuratore rispetto ad assicuratori meccanici

6.) Doppio mezzo barcaiolo E' l'evoluzione del mezzo barcaiolo; si usa quando il carico appeso alla corda è notevole ed un mezzo barcaiolo risulterebbe difficile da gestire. Ha il difetto di non poter essere convertito in barcaiolo ma è utile quando l'assicuratore non ha abbastanza forza per fare una sicura degna di questo nome. Si esegue facendo un giro morto di corda nel moschettone e poi procedendo come per il mezzo barcaiolo; la corda sotto carico è quella evidenziata

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7.) Asola e controasola

Una volta recuperato il secondo di cordata, il modo più sicuro e pratico per la sua sicurezza è bloccare il mezzo barcaiolo con asola e controasola. E' possibile eseguirlo anche con la corda sotto carico. Questo nodo si esegue facendo un'anello con la mano sinistra e facendo passare dentro di essa la corda dopo averla fatta passare attorno alla corda sotto carico. Con l'anello che ne risulta si fa un identico nodo ripetendo le stesse operazioni

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I nodi per la giunzione di corde:

Pagina quadro I nodi di base I nodi per l'imbragatura e la sicura

I nodi autobloccanti

1.) Nodo inglese (inglese a contrasto)

Utilizzato per la formazione di anelli di corda; al contrario dell'inglese doppio questo nodo risulta poco affidabile poichè ha la tendenza a sciogliersi lentamente. Risulta limitato anche per altri utilizzi.

2.) Nodo doppio inglese

Utilizzato anch'esso per la formazione di anelli di corda. Un tempo lo si usava anche per l'unione di corde nelle doppie ma ora è stato soppiantato dal nodo galleggiante. In tutti gli utilizzi che non prevedano scorrimenti sulla roccia o sul terreno è il nodo di giunzione per antonomasia; anche se sottoposto a carichi si scioglie con discretà facilità e ciò lo rende ancor più efficace; inoltre può essere utilizzato con corde o spezzoni di diametro differente. Su terreni con asperità e su roccia tuttavia si incastra con facilità e quindi risulta più adatto il nodo galleggiante: Una volta eseguito tensionare tutte le tratte di corda

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3.) Guide intrecciato

Relativamente poco utilizzato poichè presenta gli stessi difetti del doppio inglese; non è altro che un guide con frizione intrecciato. E' un nodo che raramente si utilizza

4.) Nodo fettuccia E' simile al precedente ma ora si tratta di un nodo semplice intrecciato ossia ripercorrendo una corda in senso opposto attorno al nodo. Ha il difetto di slegarsi con molta difficoltà una volta sollecitato; si usa solo con le fettucce in quanto in ogni caso i nodi con esse sono difficili da sciogliere ed inoltre è di facile esecuzione

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5.) Nodo galleggiante E' il nodo per eccellenza di giunzione di corde; a partire dalle corde per le doppie agli anelli per gli ancoraggi. Ha come pregio fondamentale quello di non incastrarsi sulla roccia e sui cambi di pendenza in quanto il nodo si gira dalla parte opposta alla roccia e scorre quindi su di essa. La precauzione fondamentale è quella di lasciare almeno 40 cm di corda oltre il nodo in quanto il nodo tende a girarsi su se stesso e ciò potrebbe risultare pericoloso; si esegue in pratica un nodo semplice su entrambe le corde e si tirano, una per volta, le quattro tratte di corda

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I NODII NODII NODII NODI Tutti gli Scouts devono sapere fare i nodi. Fare un nodo sembra una cosa molto semplice; però, c'è il giusto modo di farlo, e ci sono modi sbagliati, e gli Scouts devono conoscere la maniera giusta. Una vita può dipendere da un nodo ben fatto. (Scoutismo per ragazzi – BP)

Nel passato i nodi hanno assunto significati diversi da quello tecnico che hanno oggi, compreso quello religioso: anticamente il nodo indicava un patto, un legame, un simbolo magico; con un po’ di attenzione possiamo ritrovarlo anche all’interno di distintivi scout.

Tra i nodi possiamo distinguere diverse famiglie: nodi d’arresto, d’avvolgimento, di giunzione, d’accorciamento, da pescatori

(speciali per i monofilo in nylon), decorativi (per i nostri reggi foulard)...

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I NODI D'ARRESTO Come suggerisce il termine, sono quei nodi che, eseguiti all'estremità di un cavo, servono per fermarne la corsa; possono però servire per altri scopi: applicati in serie su una fune per favorirne la presa, come base per atri nodi e soprattutto come nodi decorativi.

Il nodo semplice (di nome e di fatto) è sicuramente antichissimo, molto facile da eseguire, usato anche per non far fuggire il filo dalla cruna dell'ago. Ha il difetto di non volersi più sciogliere se molto serrato e bagnato e di tagliare il filo da pesca.

Il nodo Savoia che deve il suo nome al fatto di essere compreso nello stemma di Casa Savoia, conosciuto anche come nodo d'amore o nodo a otto.

Nodo Savoia con cima raddoppiata: E' un nodo assai utile quando abbiamo necessità di formare un'asola fissa, impiegando cavi molto lisci o sottili. Viene usato anche dai pescatori proprio perché non scivola.

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Il nodo del francescano: i frati francescani lo utilizzano per appesantire la corda che impiegano come cintura e probabilmente sarebbe più corretto collocarlo tra i nodi decorativi; si crea una volta allungata, avendo cura di lasciare libero un tratto di fune lungo quanto basta per creare le spire attorno all'asola: bisogna aver cura di formarle quanto più regolarmente possibile e senza sovrapposizioni. Create le spire nel numero voluto, il capo libero ("corrente") va inserito nella volta; tirando poi la parte di fune fissa ("dormiente") si serra (si "assucca", come direbbe Braccio di Ferro) il nodo

Il nodo del cappuccino viene impiegato come appesantimento dai frati cappuccini, perché il saio resti ben steso; ha il difetto di sciogliersi con difficoltà, soprattutto se bagnato. Si esegue partendo dal nodo semplice, aggiungendo altre 2 o 3 spire ben aderenti al capo fisso della corda ("il dormiente") ed infine tirando con decisione i due capi.

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I NODI D'AVVOLGIMENTO Servono per avvolgere, fissare o stringere.

Bocca di lupo: si usa sia su anello che su palo, per "lavori" provvisori e veloci, perché di rapida esecuzione, ma poco sicuro. Lo impieghiamo anche per imbastire i reggifoulard che vengono poi realizzati con il "Carpegna".

Parlato o Barcaiolo o Nodo paletto: presenta maggiori doti di sicurezza rispetto il Bocca di Lupo e viene impiegato dalla nautica all'alpinismo, sia su anello che su palo. Lo si può eseguire in svariate maniere ed è bene conoscerne più d'una, tenendo conto che non è sempre possibile infilarlo su un'asta, un palo o altro, dopo averlo preparato

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Parlato doppio: per eseguirlo basta fare, con il capo libero, un altro giro intorno al palo.

Parlato ganciato: il ganciamento consiste nel creare un "doppino" per poter sciogliere facilmente il nodo quando questo è in tensione; si può impiegare questa tecnica con svariati nodi e l'applicazione più classica si ha nel contenimento di animali

Nodo di bozza (o doppio parlato): è un nodo piuttosto interessante, impiegato sia nella nautica che nell'alpinismo, in cui è noto anche come Nodo di Prusik e si usa in cordata, per la risalita. E' il più indicato per assicurare un cavo sottile ad una fune tesa di un certo diametro ed ha la particolarità di scorrere sul cavo grosso finché quello piccolo gli rimane ortogonale, mentre si stringe quando questo riceve una trazione laterale. Si esegue compiendo due spire, dall'alto verso il basso con il cordino; si fa poi una volta verso l'alto ed infine il capo libero va inserito nella stessa direzione del dormiente; tirando quest'ultimo verso il basso il nodo si stringe

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Anche il Nodo di bozza si può ganciare

I NODI DI GIUNZIONE

Servono per unire due cavi alle estremità. In generale, offrono sufficiente sicurezza quando i cavi hanno lo stesso diametro e le stesse caratteristiche costruttive; per unire corde di diametro diverso si dovrà ricorrere al nodo rete (o nodo bandiera o di scotta). Possiamo ripartirli in due gruppi, il primo impiegato per unire spaghi e cavi sottili, il secondo per giungere corde di diametro maggiore.

Il Nodo rete o di scotta o Bandiera deriva i propri nomi dall'impiego a cui è destinato. E' il nodo comunque da usare quando si devono congiungere cavi di grossezza diversa. E' un nodo di rapida esecuzione, di facile scioglimento e che offre una tenuta via via maggiore all'aumentare della trazione sui cavi.

Si può realizzare in più modi, ma è importante eseguire l'asola sempre con il cavo più grosso; vi entra con quello più sottile, che avvolge poi l'occhio del cavo grosso, terminando in nodo sotto di sé.

Con cavi moto lisci, si può dare maggiore sicurezza al nodo eseguendo con il cavo sottile due o più spire attorno a quello

grosso: avremo in questo caso il Bandiera doppio o triplo. Anche il Nodo rete si può ganciare, qualora sia necessario scioglierlo prontamente.

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Il nodo piano o di terzaruolo (dall'antico impiego marinaro) viene eseguito per congiungere cavi della stessa grossezza. In pratica consiste in due nodi semplici, avendo cura che ciascun cavo esca dalla stessa parte da cui è entrato.

Certamente molto conosciuto, presenta però due difetti da considerare:

il primo consiste nel fatto che forti trazioni dei cavi lo possono stringere eccessivamente, rendendolo difficile da sciogliere.Si può allora provare a prendere entrambi i tratti di cavo adiacenti e spingerli in direzione opposta;

il secondo è più grave, in quanto ne compromette la sicurezza: quando uno dei due cavi viene teso perché tirato nel senso opposto a quello di provenienza, il Piano si rovescia e non tiene più

Qualora fosse necessario lo scioglimento rapido del Piano, lo si potrebbe ganciare, semplicemente facendo rientrare uno dei due doppini nell'asola da cui è uscito

Se ripetiamo questa operazione anche con il secondo doppino, avremo il Nodo piano a farfalla, forse il nodo più eseguito al mondo... lo facciamo tutti i giorni con i lacci delle scarpe

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Il nodo inglese o nodo del pescatore è utile quando si annodano cavi di piccolo diametro, come spaghi e lenze anche se, per i più scivolosi monofilo in nylon, gli viene preferito il Doppio nodo inglese, che possiamo vedere più sotto. Inadatto ai cavi di medio e grosso diametro, consiste in due nodi semplici intrecciati, che fanno resistenza uno sull'altro

Il Doppio nodo inglese presenta doti di maggior sicurezza rispetto al precedente, ma è adatto solo a lenze e spaghi perché piuttosto voluminoso. Anziché due nodi semplici basterà fare due nodi ad otto e, come per il nodo inglese, assicurarci che i due spezzoni terminali escano dal nodo uno al di sopra e l'altro al di sotto dei cavi.

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Il Nodo vaccaio serve per unire corde molto grosse e le estremità attive devono essere assicurate ai dormienti con una legatura piana. In corrispondenza del nodo l'aumento di spessore risulta molto contenuto.

Secondo alcuni il Nodo vaccaio è invece quello che presentiamo più sotto come Nodo vaccaio doppio

Il Nodo vaccaio doppio, conosciuto anche come Carrik, basato sul nodo di giunzione doppio, serve sempre per unire cavi di notevole grossezza. Anch'esso deve essere assicurato mediante legatura delle estremità ai rispettivi dormienti

Il Nodo del chirurgo è un nodo relativamente recente, impiegato nelle suture perché ad una buona tenuta unisce il vantaggio di essere poco voluminoso e piuttosto piatto. Impiegato su cavi sottili, deriva dal nodo piano: si ottiene aumentando il numero delle spire. Come per il nodo piano, bisogna fare attenzione che, alla fine, correnti e dormienti risultino paralleli.

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Il Nodo di Hunter deriva il nome dal suo inventore, l'inglese Hunter che lo ha escogitato, sembra, nel 1978.

E' un nodo di notevole tenuta e che presenta, rispetto al nodo piano, maggior sicurezza in quanto non si rovescia.

In talune occasioni può rivelarsi un po' troppo voluminoso

Il nodo visto dalla parte opposta.

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Le legatureLe legatureLe legatureLe legature

L’arte di fare i nodi ha sempre avuto un’importanza per tutti i popoli e anche in epoche remote l’uomo conobbe l’utilità di quest’arte. Ancora oggi esistono tribù che costruiscono con intelaiature di giunco le loro capanne, le canoe, e preparano trappole e utensili annodando cordami. Oltre alle legature di utilità esistono le legature decorative, che costituiscono una vera e propria arte del nodo. Quest’arte che fra le arti

popolari è tra le più antiche venne diffusa dai marinai, ritenuti giustamente i cultori dei nodi. Nella legatura si eseguono diversi tipi di nodi: d’avvolgimento, di giunzione, d’arresto, ecc.; per fare una legatura, però non è sufficiente eseguire una serie di nodi ma occorre conoscere la natura dei cavi e

saperli trattare. Le legature si iniziano sempresempresempresempre con un nodo:

parlato, parlato doppio, paletto.

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Legatura quadra Nell' immagine si è iniziato con un nodo paletto, da fare "sotto l'incrocio dei pali". Procedere come da figura A, effettuare tre giri di strozzatura (B) e assicurare il capo della corda al palo (C) con un nodo parlato

Legatura diagonale Serve alla connessione ad angolo retto di due pali a sezione circolare. Si inizia con un nodo del boscaiolo su un palo (1) e si rinforza con un altro nodo (2). Fare quindi un giro di corda dall'altra parte del palo (3). Avvolgere con tre giri diagonali i due pali (4). Fare una seconda serie di avvolgimenti seguendo l'altra diagonale (5). Strozzare con alcuni giri i due avvolgimenti diagonali (6). La strozzatura avviene solo sulla corda, trovandosi sul piano di separazione dei due pali, e deve essere eseguita con una tensione energica in ogni suo mezzo giro, affinché possa stringere gli eventuali scivolamenti degli avvolgimenti diagonali. Terminare con un nodo parlato (7). N.B. : l'inizio di questo nodo si deve trovare tra i due pali, perché se fosse fatto nell'altro senso di rotazione, attorno al palo, si scioglierebbe alle prime sollecitazioni

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Legature per treppiede Servono per unire tre pali in modo da formare un treppiede. Legatura inglese: (può essere eseguita anche per due pali soli); si inizia con un nodo parlato sul palo A (vedi figura); si legano poi A e B con tre giri di corda e si stringe con due giri di strozzatura. Si lega B e C con tre giri di corda e si stringe con due di strozzatura. Si termina con un nodo parlato sul lato C. La legatura non dovrà essere tirata ma sarà lasciata lenta per permettere ai pali di allargarsi a treppiede Legatura piana: si inizia con un nodo parlato nel palo centrale (A), quindi si avvolgono i tre pali con alcuni giri di corda alternati ad otto tra i pali stessi (B); si ritorna la corda fra i giri effettuati tra due pali e si termina legando le due estremità con un nodo piano

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Legatura a baionetta Serve per unire due pali alla loro estremità, al fine di formare un palo di lunghezza maggiore Disporre fra l'unione dei due pali un gancio attorcigliato due o tre volte. Avvolgervi sopra dei giri di corda (B) ben tesi. Arrivati quasi sopra il gancio , farvi passare dentro, l'estremità della corda, tirare quindi il capo a e legare insieme le due estremità, sopra i giri di corda, con un nodo piano. Perché questa legatura resista meglio allo scorrimento e alla flessione della connessione dei pali, è consigliabile inserire un piccolo cuneo per ottenere un punto di leva per la seconda legatura da eseguire dall'altra parte (come da figura sotto). Si può iniziare la legatura procedendo come per cimare una corda congiungendo poi i due capi tra loro con un nodo piano

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L'impalmatura L'estremità di una corda dev'essere "impalmata" in modo che non possa discommettersi. E per evitare che i trefoli si sfilacino bisogna avvolgerli e legarli con spago alle estremità della corda. Un lavoro di impalmatura fatto bene DEVE essere strettissimo e compatto. Se è troppo lento, può sfilarsi o disfarsi. E' difficile ottenere una buona impalmatura con spago grosso, mentre quella fatta con spago sottile tende a scivolare via. L'esperienza vi aiuterà a capire quale tipo di spago usare. La stessa tecnica dell'avvolgimento con spago si può utilizzare per rendere più comoda l'impugnatura di un'accetta o di un parang o, se l'avvolgimento è compatto, per sostituire l'impugnatura di un coltello.

1. Collocate un pezzo di spago lungo l'estremità della corda, lasciandone libero il capo (a), che sporga per un palmo circa. 2. Avvolgete lo spago (b) attorno alla corda, andando verso la sua estremità e ricoprendo gradatamente anche il capo lasciato libero. 3. Ora ripiegate il capo (a) ad anello sulla legatura. 4. Continuate la legatura con l'estremità (b) ricoprendo il capo (a) fin quasi alla fine della corda. 5. Ora infilate l'estremità (b) nell'anello (a) e tirate quest'ultimo per stringere bene. Tagliate i pezzi che avanzano.

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Titolo

QUALCHE NOTIZIA SULLE CORDE

Corda ritorta È quella costituita da 3 - 4 legnuoli ritorti fra di loro: i legnuoli

a loro volta sono costituiti dall’intreccio di più trefoli detti anche filati formati ciascuno da un fascio di fibre ritorte.

Le corde ritorte sono assai rigide, resistenti, adatte a fare nodi; inoltre è sempre possibile ispezionarle a vista, per evidenziare difetti che possono ridurre la resistenza.

Corda trecciata È quella costituita da un’anima di vari fili paralleli, ricoperta da

una calza fatta a sua volta da fili intrecciati. Le corde trecciate sono più morbide, resistenti, finché non è

intaccata l’anima; alcuni nodi si sciolgono facilmente. Sotto la calza può essere presente qualche difetto nascosto.

ALCUNI CONSIGLI DI B.-P.

Che pasticcioni sono quei ragazzi, non lupetti o scout, che fanno un groviglio di corda o di spago che probabilmente non saranno più in grado di disfare, ma nel momento in cui questo cosiddetto nodo è sottoposto ad uno sforzo, qualcosa scivola via ed il nodo si scioglie, quando proprio si sarebbe desiderato tenesse!

I nodi sono facili ad imparare ed appena li sapete fare, potete insegnarli ad altri ragazzi.

Usate corde vere nell’imparare a fare i nodi, e non spago; appena vi sentirete un cannone, in fatto di nodi, provate ad eseguirli all’oscuro oppure con occhi bendati: forse allora scoprirete che non siete poi così bravi come vi sembrava.

Un nodo fatto bene è quello che resiste facilmente a qualsiasi tensione e che, volendo, si può sciogliere.

Un nodo fatto male è quello che si scioglie subito tirando un poco o che si stringe tanto che poi non si può più sciogliere quando si vuole.

Accade spesso che le vite umane dipendano da un nodo fatto bene. Baden-Powell

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DIVISIONE DEI NODI

Nodi di ARRESTO Si eseguono all’estremità delle corde per impedire di sferire. I più comuni sono i seguenti nodi:

1. Semplice 2. Savoia o a otto 3. del Cappuccino 4. del Francescano

Nodi di AVVOLGIMENTO Generalmente, si eseguono direttamente su di un oggetto, sia

per assicurare qualcosa su di esso, sia per stringergli un cavo attorno.

I più comuni sono: 5. Parlato semplice detto anche del Barcaiolo 6. D’Ancorotto 7. Mezzi colli 8. Bocca di lupo

Nodi di GIUNZIONE Si eseguono per intugliare due corde. I più comuni sono i seguenti nodi:

9. Bandiera 10. Bandiera ganciato 11. Piano 12. Piano ganciato 13. Inglese o del Pescatore

Alcuni nodi di giunzione si possono ganciare. I più importanti sono:

14. Vaccaio o Carrik 15. Due gasse

Nodi AD OCCHIO (Gasse) I nodi ad occhio o gasse, sono delle asole, cappi o doppini

chiusi e annodati quasi generalmente, all’estremità di un caso. I principali sono:

16. Gassa d’amante semplice 17. Gassa d’amante doppia

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INDICE ALFABETICO DEI NODI E DELLE LEGATURE

NODO N.

A chiave 7

Allodola 8

Ancorotto 6

Anello 8

Bandiera 9

Bandiera ganciato 10

Barcaiolo 5

Bocca di lupo 8

Bolina 16

Cappio del Bombardiere 17

Cappuccino 3

Carrik 14

Collo 1

Del Bombardiere 16

Dell’Impiccato 20

Di Scotta 9

Doppio Nodo 14

Due gasse 15

Francescano 4

Galera 19

Gamba di cane 21

Gassa d’amante doppia 17

Gassa d’amante scorsoia 18

Gassa d’amante semplice 6

Impiccato 20

Inglese 13

Margherita 21

Matafione 12

Mezzo collo 7

NODO N.

Piano 11

Piano ganciato 12

Pugno di scimmia 28

Rete 9

Savoia 2

Scorsoio semplice 19

Scotta 9

Semplice 1

Terzaruolo 11

Tessitore 22

Testa di turco 27

Vaccaio 14

LEGATURE

Diagonale 24

Dritta 25

Per treppiede 26

Quadrata 23

Otto 2

Parlato semplice 5

Pescatore 13

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Nodi Scorsoi - Tavola 14

Nodo Margherita detto anche Gamba di cane 15

Nodo semplice a doppino con Gassa detto anche Tessitore 15

Nodi di accorciamento - Tavola 15

Le Legature 16

Legatura Quadrata

16

Come si fa 16

A che serve 16

Quando si usa 16

Legatura diagonale

16

Come si fa 16

A che serve 17

Quando si fa 17

Legatura quadrata in doppio

17

Come si fa 17

A che serve 17

Quando si fa 17

Legatura per treppiede

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Come si fa 18

A che serve 18

Quando si fa 18

Le Legature - Tavola 19

Nodo Testa di turco - Tavola 20

Nodo Pugno di scimmia - Tavola 20 - 21

Nodi SCORSOI Questi nodi sono anche detti cappi o lacci, si stringono intorno

agli oggetti, sui quali sono fati, quanto più forte è la trazione più forte il nodo scorsoio stringe.

I principali sono: 18. Gassa d’amante scorsoia 19. Scorsoio semplice 20. dell’Impiccato

Nodi di ACCORCIAMENTO Servono per accorciare una corda senza tagliarla. I più utilizzati sono:

21. Margherita 22. Semplice a doppino con gassa.

LEGATURE Qualsiasi nodo da costruzione esige molta cura: deve essere

ben tirato e i giri di corda ben unti e stretti. Non fare mai uno di questi nodi con corde troppo grosse o

nuove, perché non si stringono facilmente. È bene ricordare sempre che una legatura non diventa più solida se ha più giri di corda; in genere ne bastano tre o quattro. 23. Legatura quadrata 24. Legatura diagonale 25. Legatura dritta 26. Legatura per treppiede

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A COSA SERVONO

Nodi di ARRESTO

1. Nodo Semplice detto anche Collo Serve per impedire ad una corda di sfilacciarsi, per impedire l’uscita di una corda da un anello; come nodo di base per nodi più complessi; eseguito, in serie, su una fune facilita l’arrampicata

Nodo sicuro, ma stringe troppo; difficile a sciogliersi specie quando la corda è bagnata.

2. Nodo a Otto detto anche Savoia Per accorciare di poco una corda, per evitare che una corda si

sfili da un anello, per fissare la corda ad un paletto. Nodo sicuro, non si stringe eccessivamente e quindi i legnuoli

non sono danneggiati, si scioglie facilmente. È il vero nodo d’arresto.

2. Nodo Cappuccino Si esegue facendo sullo stesso anello di corda tre o quattro

nodi semplici. Serve per evitare che una corda si sfili da un anello, per

appesantire l’estremità di una corda. Si usa anche come nodo decorativo.

Questo nodo si stringe molto ma, pur essendo difficoltoso da scioglierlo, non indebolisce il cavo.

2. Nodo del Francescano È un nodo d’arresto, di appesantimento per funi di piccolo

diametro; è, soprattutto, nodo decorativo. Si differenzia dal “Nodo Cappuccino”, fatto lungo il cavo, in

quanto viene eseguito come terminale. Non si stringe eccessivamente e, quindi, non logora la corda.

INDICE Pag.

Qualche notizia sulle corde 3

Alcuni consigli di B.-P. 3

Divisione dei nodi 4

Nodi di Arresto 4

Nodi di Avvolgimento 4

Nodi ad occhio 4

Nodi scorsoi 5

A cosa servono 6

Nodo semplice detto anche Collo 6

Nodo a otto detto anche Savoia 6

Nodo Cappuccino 6

Nodo Francescano 6

Nodi di Arresto - Tavola 7

Nodo Parlato semplice detto anche del Barcaiolo e Paletto 8

Nodo d’Ancorotto 8

Nodo Mezzo collo detto anche a Chiave 8

Nodo Bocca di lupo detto anche dell’Anello e dell’Allodola 8

Nodi di Avvolgimento - Tavola 9

Nodo Bandiera detto anche a Rete e di Scotta 10

Nodo Bandiera ganciato 10

Nodo Piano detto anche Terzaruolo 10

Nodo Piano ganciato detto anche Matafione 10

Nodo del Pescatore detto anche Inglese 10

Nodo due Gasse 11

Nodi di Giunzione - Tavola 12

Gassa d’amante semplice detto anche Cappio del Bombardiere, Bolina

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Gassa d’amante doppia detto anche Gassa Portoghese 13

Nodi ad occhi o Gasse - Tavola 13

Nodo del Bracconiere detto anche Gassa d’amante scorsoia 14

Nodo scorsoio semplice detto anche Galera 14

Nodo dell’Impiccato 14

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Nodi di AVVOLGIMENTO

5. Nodo Parlato semplice detto anche del Barcaiolo e Paletto È il classico nodo per pali. Serve per assicurare la corda ad un palo. Si usa anche per

iniziare le legature. I maggiori pregi di questo nodo sono la rapidità d’esecuzione e

la sua tenuta

6. Nodo d’Ancorotto Questo nodo viene fatto su corde d medio diametro che non

siano rigide, ciò per non rendere difficile l’esecuzione. Serve per fissare l’anello dell’ancora alla fune, da cui il nome. Si usa anche per fissare, in maniera stabile, qualsiasi corda ad

un anello. Resistente e sicuro, facile da sciogliersi.

7. Nodo Mezzo collo detto anche a Chiave È un nodo dalle molte qualità: è sicuro, anche se provvisorio; si può sciogliere con facilità anche se la fune è in tensione.

8. Nodo Bocca di lupo detto anche ad Anello e dell’Allodola È un nodo universale, conosciuto anche come nodo del

cartellino, usato anche in campagna per legare, provvisoriamente, gli animali al palo o all’anello.

Serve per sollevare un albero, per chiudere un sacco che debba essere trasportato a spalla, per trascinare una fascina.

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27. Testa di turco Questo non è un nodo vero e proprio, ma è molto utile

conoscerlo per fare degli anelli per fazzolettoni. È molto elegante se fatto con cuoio o con cordino colorato di

diametro non superiore ai 4 mm. Si consiglia di effettuare solo tre passaggi.

28. Pugno di scimmia Questo nodo ha la forma di un gomitolo entro il quale può

essere inserito del piombo e una pietra per aumentare il peso. La sua forma sferica lo rende anche un nodo decorativo di grande effetto.

Il “Pugno di scimmia” può essere reso maggiormente sferico e compatto aumentando a piacere il numero dei giri e degli incroci.

È un nodo che non si stringe eccessivamente. È sicuro e non indebolisce la fune.

Si esegue sulle dita della mano sinistra: si fanno tre giri con un corrente lungo; poi, sui primi tre giri, si fanno altri tre giri che si incrociano ad angolo retto con i giri precedenti; il corrente passa poi nell’asola inferiore e superiore per tre volte, formando tre giri tondi; si assucca tirando sia il corrente sia il dormiente.

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Nodi di GIUNZIONE

9. Nodo Bandiera detto anche a Rete e di Scotta Per unire due corde di diverso spessore e che resistano a

strappi o a variazioni di tensione, per legare le bandiere e per costruire le reti.

Si introduce il corrente della corda sottile nell’asola formata con la corda più grossa; si passa all’esterno del corrente della corda sottile circondando l’asola della corda grossa.

10. Nodo Bandiera ganciato Come il nodo bandiera. L’utilità del ganciamento è analoga a

quella del nodo Piano.

11. Nodo Piano detto anche Terzaruolo Per unire due corde di uguale diametro, per legare un pacco,

per legare una stringa rotta, per legare il fazzoletto intorno alla testa nei giochi a mosca cieca, per legare due capi di una fasciatura, per iniziare una legatura.

Resiste soltanto se sottoposto ad una trazione continua, se invece e sottoposto a strappi oppure ad un tira e molla, spesso si allenta e si scioglie, non adatto quindi per fissare le bandiere. Si scioglie con estrema facilità. Quando il nodo piano è utilizzato con corde bagnate oppure è sottoposto ad una forte e continua trazione, si scioglie molto difficilmente, a meno che non sia ganciato.

12. Nodo Piano ganciato detto anche di Matafione Come il nodo Piano. L’utilità del ganciamento è data dalla

facilità con cui si scioglie, tirando il doppino, anche quando la corda è bagnata.

Le stringhe delle scarpe si annodano con un nodo Piano ganciato ai due correnti.

13. Nodo del Pescatore detto anche Inglese Per unire due corde di uguale spessore, specie se bagnate.

Serve anche da maniglia per vasi e bacinelle se questi sono messi fra i due nodi semplici che compongono il nodo e le due estremità della corda sono legate fra di loro. Molto resistente, ma voluminoso.

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26. Legatura per treppiede Un treppiede fa sempre comodo per cuocere la minestra, per

appenderci una campana, per fare un sostegno indipendente, che, insieme con un altro o altri uguali, faccia da struttura portante di un piano, o di una filagna.

Se la legatura vene fatta a metà lunghezza, con un treppiede si può costruire uno sgabello, un reggicatino, un tavolinetto. Questa legatura permette di accoppiare due soli pali in modo non rigido.

Come si fa Iniziare con un nodo parlato e accoppiare i primi due pali con

tre giri di corda piuttosto lenti, strozzandoli con due giri di corda, accoppiando al secondo palo il terzo per poi strozzare e chiudere con un altro nodo parlato teso bene.

A che serve A legare due o tre pali in modo molto rigido ad angolazione

variabile.

Quando si fa Per costruire treppiedi e cavalletti per usi diversi.

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14. Nodo del Vaccaio detto anche Carrick e Doppio nodo Simile al nodo piano, serve per unire due funi dello stesso

diametro, ma offre maggiore sicurezza perché non si rovescia. Si scioglie difficilmente specie se le corde sono bagnate.

Particolarità scout Questo nodo fu scelto come simbolo del Jamboree di Moisson

in Francia nel 1947; da allora è divenuto il simbolo dell’unione e della fraternità scout.

15. Nodo due Gasse Ottimo nodo per intugliare due corde, anche di spessore

diverso, in sostituzione delle impiombature Di ottima tenuta, ha come difetto il notevole volume.

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A che serve A unire due pali in posizione perpendicolare.

Quando si fa Come quella quadrata, più al centro che all’estremità dei pali e

per ragioni estetiche.

25. Legatura dritta

Come si fa Iniziare con un nodo parlato e mantenendo in tensione il

corrente, avvolgere sei volte l’incrocio dei pali, strozzare e chiudere come per la legatura quadrata.

A che serve A unire due pali con angolazione variabile.

Quando si fa Quando non è possibile applicare quella quadrata o quella

diagonale.

Legatura quadrata in doppio È utile quando si devono fare parecchie legature uguali e le

porzioni d corda possono essere preparate prima. È anche utile quando bisogna legare due traverse o filagne ad un unico drittimpiedi.

Come si fa Bisogna calcolare quanta corda servirà, tagliare la quantità

voluta e piegarla a metà. Col centro della corda fasciare in modo simmetrico i due pali incrociati, per tre volte, serrando bene, strozzare e chiudere con un nodo ben serrato. Se occorre fissare due traverse ad un drittimpiedi, si fissa al centro la corda al palo verticale e poi fasciare a specchio i due pali laterali, formando la legatura quadrata avanti e dietro il palo verticale. Strozzare con due giri morti intorno alle corde, tra i drittimpiedi e le traverse. Chiudere con un nodo piano serrato.

A che serve A serrare perpendicolarmente due pali.

Quando si fa Quando occorrono molte legature uguali su coppie di pali

uguali e quando bisogna legare due pali paralleli a un terzo palo.

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LE LEGATURE

Qualsiasi nodo da costruzione esige molta cura: deve essere ben tirato e i giri di corda ben unti e stretti.

Non fare mai uno di questi nodi con corde troppo grosse o nuove, perché non si stringono facilmente. È bene ricordare sempre che una legatura non diventa più solida se ha più giri di corda; in genere ne bastano tre o quattro.

23. Legatura quadrata È uno dei più diffusi sistemi per assemblare due pali

perpendicolari fra loro. Richiede attenzione – per fini estetici – nell’esecuzione o nell’applicazione ripetuta, facendo in modo che le legature finite risultino omogenee e simmetriche.

Come si fa Se possibile, spianare la sede di contatto dei pali per

ampliarne la superficie. Si inizia con un nodo parlato o un boscaiolo vicino all’incrocio delle due filagne, lasciando il capo morto abbastanza lungo da poter fare, in seguito, un nodo piano. Avviare la legatura, tendendo bene la corda e fare quattro giri da ogni parte. Finita la strozzatura, passare il corrente e fare col capo morto, lasciato in precedenza, un nodo piano di chiusura.

A che serve A serrare perpendicolarmente due pali

Quando si usa Per unire a pali verticali traverse portanti, per legare a

bandiera una filagna ad un’altra o ad un palo.

24. Legatura diagonale Differisce da quella quadrata per l’aspetto.

Come si fa Iniziare con un nodo parlato ben serrato e mantenendo la

direzione di tensione, scavalcare con il corrente in modo perpendicolare i due pali, come per avviare una legatura quadrata, poi tornare indietro avvolgendo in diagonale, i pali stessi, tre volte per passaggio, formando una “X” . Strozzare e chiudere come per la legatura quadrata.

Nodi ad OCCHIO (Gasse)

16. Gassa d’amante semplice detto anche Cappio del Bombardiere, nodo di Bolina (da Bulin)

La Gassa d’amante è conosciuta come la regina dei nodi perché è il più importante e non si è buone Guide e buoni Esploratori se non si sa fare la Gassa d’amante rapidamente e, se necessario, al buio.

Il pregio di questo nodo è di non essere scorsoio e di non stringersi troppo; inoltre, pur essendo una nodo molto sicuro, può essere sciolto facilmente, anche quando la corda è bagnata. Si può fare con tutti i tipi di corda.

La Gassa d’amante è conosciuta anche come nodi di Bulin e serve per legature semplici a vita.

Per formare, in cima ad una corda, un anello che non stringa; per issare o calare una persona.

17. Gassa d’amante doppia o Gassa portoghese, Bolina doppia

Deriva dal precedente è un nodo molto sicuro, non stringe troppo e può essere sciolto con facilità.

Ha gli stessi usi del precedente; avendo la doppia asola è più sicuro ed equilibrato. Può sostenere un uomo appeso ad una corda: un’asola, più lunga, è posta sotto il sedere, l’altra avvolge la vita mantenendo l’equilibrio.

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Nodi SCORSOI

18. Nodo del Bracconiere detto anche Gassa d’amante scorsoia

È una Gassa d’amante semplice nel cui occhio è inserito il dormiente. In passato serviva per la cattura degli animali in quanto non stringe molto se scorre velocemente, si scioglie, all’occorrenza, con facilità; oggi si usa per appendere e legare oggetti a corde di ogni diametro.

19. Nodo Scorsoio semplice detto anche Galera E’ adatto per nodi da eseguire con funi di piccolo diametro, è

poco voluminoso ma ha il difetto di stringere molto. Serve per sollevare piccoli pesi, per fare una scaletta di corda e tronchetti, per impedire al tappo di uscire dal collo della bottiglia. Si usa anche come nodo iniziale per confezionare pacchi. Non usare su persone, animali e oggetti fragili: più si tira, più si stringe

20. Nodo dell’Impiccato Per fare il nodo al fazzolettone.

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Nodi di ACCORCIAMENTO

21. Nodo Margherita detto anche Gamba di cane Per accorciare una corda senza tagliarla.

Nodo sicuro, a patto che la corda venga mantenuta a costante tensione; in caso contrario si scioglierebbe con estrema facilità. Non logora la fune e quindi può essere lasciato in opera anche per lungo tempo.

22. Nodo Semplice a doppino con gassa detto anche del Tessitore

Per accorciare una corda, specie quando si vuole eliminare un tratto usato, il quale deve rimanere nell’occhio

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