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Newsletter N° 56 www.oessh.va @granmagistero.oessh @GM_oessh ordinis equestris sancti sepulchri hierosolymitani La croce di gerusalemme Dicembre 2019 «È con piena accettazione ed assoluto apprezzamento che accolgo la deci- sione di Papa Francesco di avvicen- darmi come Gran Maestro dell’Ordine Eque- stre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e sono particolarmente felice che Sua Santità abbia nominato Sua Eminenza il Cardinale Fernando Filoni quale mio successore. Sono stato privilegiato ben oltre il tempo della mia lettera di dimissioni che ho presenta- to cinque anni fa. Nel corso degli oltre otto anni come Gran Maestro, ho rafforzato la mia personale fe- de e l’amore per la nostra Chiesa constatando l’impegno nel perseguire i fini dell’Ordi- ne da parte dei nostri mem- bri, che si sono espressi in differenti culture e lingue ma tutti come ferventi cattolici. Sono molto grato ai due Governatori Generali che mi hanno affiancato, le Loro Eccellenze il Profes- sore Agostino Borromeo e l’Ambasciatore Leo- nardo Visconti di Modrone. Ai nostri collabo- ratori nel Gran Magistero ed allo staff impe- gnato nel quotidiano lavoro dei nostri uffici va ampiamente riconosciuto il merito della cresci- ta dell’Ordine. Il loro impegno nei confronti delle Luogotenenze e della missione del Pa- triarcato Latino è stato incessante. Infine desidero dare il benvenuto a Sua Emi- nenza il Cardinale Filoni come nostro Gran Maestro. La sua lunga ed ampia esperienza pa- storale ed amministrativa nel servizio della nostra Chiesa Universale saranno preziosi nel guidare l’Ordine nel suo futuro cammino. A lui offro il mio pieno e fraterno appoggio mentre prego per la continua intercessione della Beata Ver- gine Maria, Regina della Pale- stina». BENVENUTO AL NUOVO GRAN MAESTRO DELL’ORDINE Il cardinale Fernando Filoni succede al cardinale Edwin O’Brien alla guida dell’Ordine del Santo Sepolcro. Per decisione del Santo Padre Francesco, Sua Eminenza il cardinale Fernando Filoni è stato nominato Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro a partire da questo 8 dicembre 2019, Solennità dell’Immacolata Concezione. Pubblichiamo di seguito il comunicato ufficiale di Sua Eminenza il cardinale Edwin O’Brien, Gran Maestro dell’Ordine a partire dal 2012, che termina il suo mandato pochi mesi dopo aver compiuto 80 anni.

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Newsletter N° 56

[email protected] @GM_oessh

ordinis equestris sancti sepulchri hierosolymitani

La crocedi gerusalemme

Dicembre 2019

«È con piena accettazione ed assolutoapprezzamento che accolgo la deci-sione di Papa Francesco di avvicen-

darmi come Gran Maestro dell’Ordine Eque-stre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e sonoparticolarmente felice che Sua Santità abbianominato Sua Eminenza il Cardinale FernandoFiloni quale mio successore.

Sono stato privilegiato ben oltre il tempodella mia lettera di dimissioni che ho presenta-to cinque anni fa.

Nel corso degli oltre ottoanni come Gran Maestro, horafforzato la mia personale fe-de e l’amore per la nostraChiesa constatando l’impegnonel perseguire i fini dell’Ordi-ne da parte dei nostri mem-bri, che si sono espressi indifferenti culture e lingue matutti come ferventi cattolici.

Sono molto grato ai dueGovernatori Generali che mi

hanno affiancato, le Loro Eccellenze il Profes-sore Agostino Borromeo e l’Ambasciatore Leo-nardo Visconti di Modrone. Ai nostri collabo-ratori nel Gran Magistero ed allo staff impe-gnato nel quotidiano lavoro dei nostri uffici vaampiamente riconosciuto il merito della cresci-ta dell’Ordine. Il loro impegno nei confrontidelle Luogotenenze e della missione del Pa-triarcato Latino è stato incessante.

Infine desidero dare il benvenuto a Sua Emi-nenza il Cardinale Filoni comenostro Gran Maestro. La sualunga ed ampia esperienza pa-storale ed amministrativa nelservizio della nostra ChiesaUniversale saranno preziosinel guidare l’Ordine nel suofuturo cammino. A lui offro ilmio pieno e fraterno appoggiomentre prego per la continuaintercessione della Beata Ver-gine Maria, Regina della Pale-stina».

BENVENUTO AL NUOVOGRAN MAESTRO DELL’ORDINE

Il cardinale Fernando Filonisuccede al cardinale EdwinO’Brien alla guida dell’Ordine delSanto Sepolcro.

Per decisione del Santo Padre Francesco, Sua Eminenza il cardinale FernandoFiloni è stato nominato Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro a partire

da questo 8 dicembre 2019, Solennità dell’Immacolata Concezione.Pubblichiamo di seguito il comunicato ufficiale di Sua Eminenza

il cardinale Edwin O’Brien, Gran Maestro dell’Ordine a partire dal 2012,che termina il suo mandato pochi mesi dopo aver compiuto 80 anni.

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II N° 56NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

la Chiesa Madre che è a Gerusalemme.La sua nomina è un dono di Dio e noi Gli

rendiamo grazie per questo, confidando ilsuo ministero alla Vergine Maria, Nostra Si-gnora di Palestina.

Preghiamo anche con gratitudine per ilCardinale Edwin O’Brien, che lascia la suacarica ma resta uno di noi, un Cavaliere delSanto Sepolcro, e che saremo sempre lieti dirivedere nella vita e nel cammino dell’Ordi-ne.

Tutti insieme, con il Cardinale Filoni, pro-seguiamo il nostro pellegrinaggio terrestrenella fede, uniti a Papa Francesco.

Leonardo Visconti di Modrone

È con grande gioia che accogliamo il nuo-vo Gran Maestro nominato dal Papa l’8

dicembre scorso. Il Cardinale Fernando Filo-ni guiderà i membri dell’Ordine a vivere inpienezza il loro battesimo e ad essere disce-poli missionari nella luce di Cristo risorto,nel rispetto del suo motto episcopale LumenGentium Christus (Cristo, luce dei popoli).

Il Gran Maestro è portatore di un’espe-rienza missionaria preziosa, essendo statoprefetto della Congregazione per l’Evangeliz-zazione dei Popoli, dopo aver servito la Chie-sa in molteplici alte funzioni, in particolarein Giordania ed in Iraq. Conosce bene laTerra Santa e saprà favorire sempre megliolo sviluppo delle nostre opere al servizio del-

MESSAGGIO DEL GOVERNATORE GENERALE

Al Venerato Fratelloil Signor Cardinale

Edwin Frederick O’Brien

Nel momento in cui accolgo la rinuncia, da Lei presentata in ossequio alle norme cano-niche, all’ufficio di Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusa-

lemme, desidero esprimerLe il mio vivo ringraziamento per l’amore, la competenza e la fe-deltà, che Ella ha posto nella collaborazione offerta alle sollecitudini del Pastore dellaChiesa Universale per i cristiani di Terra Santa.

Ricordo il Suo intenso servizio all’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme,iniziato il 29 agosto 2011 sotto il Pontificato di Benedetto XVI, come Pro-Gran Maestro, epoi dal 15 marzo 2012, alcune settimane dopo la Sua creazione cardinalizia, come GranMaestro dello stesso Ordine.

La consapevolezza di aver generosamente dedicato senza risparmio ogni energia a soste-gno della presenza cristiana in Terra Santa, nonché la collaborazione che Ella, Signor Car-dinale, continuerà ad offrire come Membro del Collegio Cardinalizio Le siano di conforto,infondendo nel Suo animo gioia e serenità, come colmano il mio di soddisfazione per poterancora usufruire della Sua esperienza.

Mi è caro, pertanto, rivolgerLe ora, Signor Cardinale, un lieto augurio di ogni bene eprosperità in Cristo Gesù, invocando ogni desiderata Grazia sul Suo Ministero.

Mentre affido la Sua Persona alla speciale protezione della Beata Vergine Maria e di tuttii Santi, di cuore Le imparto, in auspicio di copiose ricompense divine e in pegno della miafraterna vicinanza, l’Apostolica Benedizione, che volentieri estendo alle persone che Le so-no vicine e care.

Papa FrancescoDal Vaticano, 8 Dicembre 2019

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 56

L’Ordine all’unisonocon la Chiesa universale

Gli atti del Gran Magistero

L’Ordine e la Terra Santa

La vita nelle Luogotenenze

«I MEMBRI DELL’ORDINE SONO COME DEGLIAMBASCIATORI DELLA TERRA SANTA» IV

LA RIUNIONE AUTUNNALE DELGRAN MAGISTERO E I FESTEGGIAMENTIPER NOSTRA SIGNORA DI PALESTINA VII

PORTE APERTE ALLA SEDE SPIRITUALE DELL’ORDINE IX

LA VISITA DELLA COMMISSIONE PER LATERRA SANTA IN GIORDANIA XI

150° ANNIVERSARIO DELLE SCUOLE DELPATRIARCATO IN GIORDANIA XII

PER LA DIFESA DEI DIRITTI: ASSISTENZALEGALE E SOSTEGNO ECONOMICO AI PIÙBISOGNOSI A GERUSALEMME EST XIII

LA STATUA DEL PRIMO DIACONO E PRIMOMARTIRE DEL CRISTIANESIMO, NELL’ATRIODELLA BASILICA DI SANTO STEFANO XV

LA PRIMA INVESTITURA NAZIONALECANADESE XVII

SAN PIETRO IN GALLICANTU E L’ULTIMANOTTE DI GESÙ XVIII

“EXSULTET” A POMPEI XX

GRAN MAGISTERO DELL’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME00120 CITTÀ DEL VATICANO

E-mail: [email protected]

s o m m a r i oAvviso ai nostri lettori

Abbiamo appreso la nomina del nuovo Gran Maestro dell’Ordine quando questonumero della Newsletter era pronto per essere inviato. Le due prime pagine sonostate riprese alla luce di questa notizia, mentre le altre pagine sono da leggerenel contesto precedente a questo evento.

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IV N° 56NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

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Eminenza, cosa rappresenta perLei l’Ordine del Santo Sepolcro equal è il suo posto nella Chiesa

universale? Dato che il Gran Maestroviene nominato dal Papa, si potrebbeaffermare che si tratta dell’unico ordi-ne cavalleresco intrinsecamente legatoalla Santa Sede?Fin dagli albori del Cristianesimo, la Terra

dove nacque, visse, morì e risuscitò NostroSignore ha avuto un posto particolarenel cuore dei credenti e delle varie co-munità ecclesiali che andavano diffon-dendosi al di fuori del mondo ebraico.Molti fedeli scelsero di vivere il Vange-lo sia in forma solitaria, come eremiti,sia riunendosi insieme, proprio nei luo-ghi che avevano visto la presenza terre-na di Cristo, in particolare quelli legatialle tappe della sua vita pubblica, a co-minciare dal Santo Sepolcro. Si sentìinoltre il bisogno di visitarli. Ebbero co-sì inizio i pellegrinaggi, una forma diviaggio devozionale ed esistenziale cheebbe un forte incremento nel corso delMedioevo. Risale a quel periodo la na-scita dell’Ordine Equestre del Santo Se-polcro, con esplicito riferimento allatomba che custodì il corpo di Gesù Cri-sto privo di vita e da dove egli risusci-tò. Si avvertì la necessità di difendernel’integrità e quella di quanti si recavanoa visitarlo.

Tra quanti si impegnarono in questa

nobile impresa annoveriamo i Cavalieri delSanto Sepolcro. I primi documenti che li ri-guardano risalgono al 1336. Dal secolo XIVin poi i Papi hanno cercato di regolamentarlianche giuridicamente ed essi a poco a pocohanno ampliato i loro compiti per dedicarsialla preservazione della fede in Terra Santa,al sostegno delle opere caritative e socialidella Chiesa, in particolare di quelle promos-se dal Patriarcato Latino di Gerusalemme.

«I membri dell’Ordinesono come degli ambasciatori

della Terra Santa»

L’Ordine all’unisono con la Chiesa universale

Intervista esclusiva con il cardinale Pietro Parolin,Segretario di Stato della Santa Sede

Primo collaboratore del Papa, il cardinale Pietro Parolin,Segretario di Stato della Santa Sede, testimonial’importanza della missione dell’Ordine del SantoSepolcro per la Chiesa Universale.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 56

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L’Ordine ha sempre beneficiato della pro-tezione dei Sommi Pontefici. Per ricordaresolo alcuni passaggi, nel 1496 Alessandro VIdecise che ne sarebbe stato lui il Moderatoresupremo, delegando ai Francescani – ai qualiera stata affidata la cura del Santo Sepolcroda Clemente VI nel 1342 – il potere di confe-rire il cavalierato ai nobili e ai gentiluominiin pellegrinaggio in Terra Santa. La confermadi questo privilegio ai Francescani fu rinno-vata da Leone X nel 1516, poi da BenedettoXIV nel 1746, e infine, nel 1847, da Pio IX,che ricostituì l’Ordine. Nel 1888, Leone XIIIdette la possibilità di nominare anche le Da-me. Nel 1907 Pio X decise che il titolo diGran Maestro dell’Ordine sarebbe apparte-nuto al Papa stesso. Nel 1932 Pio XI approvòi nuovi statuti e concesse ai Cavalieri e alleDame di ricevere l’Investitura non più solo aGerusalemme. Nel 1940 Pio XII nominò unCardinale Protettore dell’Ordine. Dopo ilConcilio Ecumenico Vaticano II, San PaoloVI nel 1977 procedette ad approvare i nuovistatuti. San Giovanni Paolo II concesse al-l’Ordine la personalità giuridica vaticana.L’attuale Gran Maestro è l’Em.mo CardinaleEdwin Frederick O’Brien.

L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro è,insieme al Sovrano Militare Ordine di Malta,uno dei due Ordini cavallereschi riconosciuti

dalla Santa Sede. Nel primo il Gran Maestroè nominato dal Papa, mentre nel secondo èda lui confermato.

Nel mondo intero, sono presenti30.000 Cavalieri e Dame, molto attiviall’interno delle Chiese locali e forte-mente uniti ai vescovi del territorio,che spesso agiscono da Gran Prioridelle Luogotenenze dell’Ordine. Lei af-fermerebbe che la missione dei mem-bri dell’Ordine consiste nell’essereambasciatori della Terra Santa nelleloro rispettive diocesi?Si potrebbe dire in tutta verità che i mem-

bri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro,sia i Cavalieri che le Dame, sono come degli“ambasciatori” della Terra Santa. Infatti, ol-tre a vivere la propria fede cristiana e mani-festare l’adesione alla Chiesa cattolica negliambienti in cui vivono e lavorano – in que-sto senso tutti i battezzati sono chiamati adessere “ambasciatori di Cristo” (cfr. 2 Cor5,20) – con la loro presenza, nelle parrocchiee nelle diocesi di appartenenza, promuovonoiniziative a favore dei Luoghi santi e sensibi-lizzano i fedeli per sovvenire alle necessitàdei cristiani che là vivono, spesso in condi-zioni difficili, se non drammatiche. Oggi, ilcompito più pressante è quello di creare le

Ogni anno ilcardinale Parolinonora della suapresenza ilricevimentoorganizzato alGran Magistero aRoma, per la festadella BeataVergine MariaRegina diPalestina, patronadell’Ordine.

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condizioni politiche e socio-economiche chefavoriscano la permanenza dei cristiani inTerra Santa, perché è interesse di tutta laChiesa che la Terra di Gesù non diventi unmuseo di reperti archeologici e pietre prezio-se, ma continui ad essere una Chiesa costrui-ta con “pietre vive” (1Pt 2,5), cristiani che daduemila anni continuano l’ininterrotta tradi-zione della presenza dei discepoli di Cristo.Ai membri dell’Ordine Equestre del SantoSepolcro è chiesto, quindi, non solo di pro-muovere la raccolta di fondi per le realtà ec-clesiali presenti in Terra Santa, ma di prega-re e di operare affinché la pace prevalga sul-le divisioni e sulle violenze.

La Terra Santa sta vivendo da alcunianni un eccezionale aumento dei pel-legrinaggi. Qual è la Sua analisi di talefenomeno che riguarda la Chiesa Ma-dre di Gerusalemme? Inoltre, ci po-trebbe raccontare quale esperienzaspirituale personale ha vissuto al San-to Sepolcro?I pellegrinaggi sono un modo importante

per sostenere la presenza cristiana in TerraSanta. È anche attraverso questi viaggi dellafede che i cristiani possono aiutare i fratelliche là vivono. Ciò permette ai cristiani diTerra Santa di lavorare e sostenere le loro fa-miglie. Senza questo apporto di solidarietà,la Terra Santa sarebbe più povera non solodal punto di vista economico, ma soprattuttodal punto di vista umano. I pellegrinaggi, in-

fatti, permettono uno scambiodi culture, lingue, tradizioni,ecc. che aprono alla conoscenzae al rispetto reciproco, promuo-vendo una società fondata suvalori di giustizia e fraternitàuniversali. I pellegrini, poi, seda un lato trasmettono risorseagli abitanti di quelle terre, dal-l’altro ricevono molto più diquanto possono offrire. Infatti,il pellegrino compie un’espe-rienza di fede nei luoghi dellastoria della salvezza che hanno

visto il passaggio di Gesù su questa terra.Un viaggio nella memoria e, allo stesso tem-po, una riscoperta del Vangelo che si incarnain ogni tempo e a ogni latitudine.

Posso dire che per me le visite in TerraSanta, a cominciare dalla prima, nel 1980,subito dopo l’ordinazione sacerdotale, hannocostituito un’esperienza umana e spiritualeindimenticabile. Ricordo con grande commo-zione la notte in cui, nel 2009, alla vigilia delviaggio apostolico di Papa Benedetto XVI,potei pregare lungamente al Getsemani, nel-la Basilica dell’Agonia, completamente vuo-ta, fino a notte inoltrata. Oppure la S. Messacelebrata nell’edicola del Santo Sepolcro lamattina seguente, all’alba. Sono stati mo-menti intensissimi, come anche quelli al se-guito di Papa Francesco nel 2014, che hannolasciato un segno indelebile nel mio cuore eche ricordo con senso di nostalgia. I pellegri-naggi in Terra Santa sono stati per me unmodo privilegiato per conoscere, amare e se-guire di più il Signore Gesù. Talvolta con unfremito di timore nella consapevolezza dicalpestare la stessa terra che egli ha calpesta-to. Ma sempre con un’immensa gratitudine,sapendo che tutto quello che lui ha fatto l’hafatto per me e per tutti i miei fratelli e sorel-le in umanità, l’ha fatto per nostro amore eper la nostra salvezza. Mi auguro che ciascu-no che pellegrina in Terra Santa possa viveregli stessi sentimenti e tornare rafforzato nel-la fede e nella testimonianza cristiana.

Intervista a cura di François Vayne

I pellegrinaggi in Terra Santa sono essenziali perl’approfondimento della fede, come testimoniano conperseveranza ed entusiasmo i membri dell’Ordine del SantoSepolcro.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 56

La riunione autunnale delGran Magistero e i festeggiamenti

per Nostra Signora di Palestina

Gli atti del Gran Magistero

Nostra Signora di Palestina – Patronadell’Ordine del Santo Sepolcro, cele-brata il 25 ottobre in tutta la Chiesa

dal 1994 – è stata onorata a Roma in occasio-ne di un ricevimento organizzato presso Pa-lazzo della Rovere, durante la riunione au-tunnale del Gran Magistero. Mercoledì 23ottobre, circa 300 invitati – fra i quali va-ri cardinali, a partire dal cardinale Pietro Pa-rolin, Segretario di Stato della Santa Sede –si sono riuniti attorno al cardinale EdwinO’Brien e alle più alte cariche dell’Ordine.

Il Gran Maestro dell’Ordine di Malta, nu-merosi ecclesiastici, ambasciatori, personali-

tà della società civile e giornalisti hanno po-tuto manifestare la loro vicinanza amichevo-le all’Ordine del Santo Sepolcro, manifestan-do interesse per la causa della Terra Santa.

Dalla vigilia fino alla mattina stessa, imembri del Gran Magistero avevano lavora-to su vari temi d’attualità, sotto la presiden-za del cardinale O’Brien e in presenza diMons. Pierbattista Pizzaballa (Amministrato-re Apostolico del Patriarcato Latino di Geru-salemme), Mons. Tommaso Caputo (Assesso-re dell’Ordine), nonché dei quattro Vice Go-vernatori continentali.

Il Governatore Generale Leonardo Vi-

La riunione d’autunno del Gran Magistero è stata l’occasione per Mons. Pierbattista Pizzaballa,Amministratore Apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, di esporre la situazione nella sua vastadiocesi davanti ai principali responsabili dell’Ordine incaricati di coordinare l’aiuto inviato regolarmente allaChiesa Madre che è in Terra Santa.

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sconti di Modrone – dopo avere accolto inuovi membri Leopoldo Torlonia e Domini-que Neckebroeck – ha descritto le attivitàdel Gran Magistero, sottolineando gli sforziprofusi dall’Ordine per svilupparsi in Ameri-ca latina, grazie all’azione condotta con il Vi-ce Governatore per tale subcontinente, EnricMas, come pure il riuscito svolgimento degliincontri fra Luogotenenze a Roma, Houston,Montréal e Brisbane. Asia e Oceania possie-dono un notevole potenziale di crescita e ilGran Maestro vi si recherà il prossimo gen-naio. Il Governatore Generale ha altresì par-lato dei lavori di restauro in corso a Palazzodella Rovere, nella prospettiva di una nuovagestione alberghiera per una parte dell’edifi-cio.

Mons. Pizzaballa ha successivamente pre-sentato la situazione in Terra Santa, dove imiglioramenti si fanno attendere nei settoripolitico ed economico, insistendo sulla pre-carietà in cui vivono 80.000 cattolici inIsraele, fra i quali numerosi migranti senzaprotezione, che corrono il rischio di essereespulsi. L’Amministratore Apostolico ha deli-neato la nuova organizzazione del Patriarcatosul piano economico, con norme di condottamolto rigide che impongono la trasparenza.È poi intervenuto Sami El-Yousef, direttoredei servizi amministrativi del Patriarcato,spiegando dettagliatamente come operano i

sistemi di controllo a livello finanziario, spe-cie nella gestione della quarantina di scuoledel Patriarcato che presentano un grosso de-ficit, nonché il ruolo del nuovo consiglio del-le finanze creato a luglio del 2018.

Sempre in ambito contabile, il tesoriereSaverio Petrillo – presidente della Commis-sione finanziaria del Gran Magistero – haesposto l’attuale bilancio dell’Ordine, conentrate che sfiorano attualmente i 9 milionidi euro, ma felicitandosi dei 13 milioni pre-visti in funzione delle donazioni promessedalle Luogotenenze entro la fine dell’anno. Ipiccoli progetti interessano molto le Luogo-tenenze e riscontrano grande successo, comead esempio il progetto a valenza sociale delloscorso anno, in cui si è trovato lavoro a unaquarantina di giovani disoccupati di Gaza. IlGovernatore Generale ha tuttavia insistitoaffinché le spese mensili istituzionali (circa600.000 euro inviati mensilmente al Patriar-cato) non vengano trascurate e, a questo pro-posito, intende scrivere ai Luogotenenti.

Il dibattito scaturito ha evidenziato l’esi-genza di comunicare meglio le regolari ne-cessità del Patriarcato nelle Luogotenenze,fra i Gran Priori e anche attraverso la retediocesana delle parrocchie, come sottolinea-to in particolare dal Vice Governatore perl’Europa, Jean-Pierre de Glutz.

Il secondo giorno della riunione, Bart

Il Gran Maestrodell’Ordine diMalta (a destra infoto) era accantoal Gran Maestrodell’Ordine delSanto Sepolcrodurante ilricevimentoorganizzato alPalazzo dellaRovere, inoccasione dellafesta di NostraSignora diPalestina.

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Il 12 e 13 ottobre, nel quadro delle Gior-nate FAI (Fondo Ambiente Italiano) diAutunno, quasi 2000 visitatori hanno

avuto modo di entrare e scoprire le bellezzedella Chiesa di Sant’Onofrio al Gianicolo edel museo del Tasso, sito nei locali adiacentiche formano un tutt’uno con la chiesa e ilchiostro e che sono affidati all’Ordine delSanto Sepolcro. Per l’Ordine è stata un’occa-sione per ripetere la collaborazione già speri-mentata con il FAI durante le Giornate diPrimavera 2019 nelle quali era stato apertoal pubblico Palazzo della Rovere, sede delGran Magistero dell’Ordine.

La concessione di questi spazi all’Ordine

Porte aperte alla sedespirituale dell’OrdineScoprendo le bellezze del

convento di Sant’Onofrio durantele giornate FAI di Autunno

Situato sulla collina del Gianicolo, il convento diSant’Onofrio (dal nome del celebre eremita eanacoreta) è statutariamente la sede spiritualedell’Ordine del Santo Sepolcro. Lì è sepolto ilcardinale Nicola Canali, Gran Maestro nominatoda Pio XII.

McGettrick – presidente della Commissioneper la Terra Santa – ha raccontato la visitadei membri della Commissione in Giorda-nia, in particolare a Jubeiha, dove la chiesaparrocchiale dovrebbe essere inaugurata ilprossimo aprile, e ad Hashimi, dove l’asilo

accoglie attualmente 300 bambi-ni. Egli ha insistito sulla questio-ne degli stipendi dei professoriche andrebbero incrementati, co-me pure sulla scolarizzazione deifigli dei profughi iracheni e siria-ni. La trentina di piccoli progettivolti al sostegno delle persone bi-sognose toccherà nel 2020 lasomma totale di 900.000 euro, haspecificato McGettrick.

Prima del termine dell’incon-tro, il Cancelliere Bastianelli hamenzionato l’aumento di ammis-sioni e promozioni, dopodichéMons. Caputo ha rassicurato i

presenti riguardo la messa a punto del nuo-vo Statuto, al quale sta lavorando con unacommissione di esperti dell’Ordine. La pros-sima riunione del Gran Magistero si terrà il21 e 22 aprile 2020.

François Vayne

Fra le autorità accolte dal cardinale O’Brien durante la festa diNostra Signora di Palestina, erano presenti numerosidiplomatici, sensibili all’operato dell’Ordine del Santo Sepolcroa favore della pace in Medio Oriente, come ad esempio SuaEccellenza l’Ambasciatrice di Iraq presso la Santa Sede,Signora Amal Mussa Hussain Al-Rubaye.

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1823 e François-René de Chateaubriand frail 1828 e 1829 quando era ambasciatore aRoma.

Il complesso architettonico di Sant’Ono-frio è un luogo dove storia, cultura e fede sisono tramandate attraverso i secoli fino ainostri giorni. La sua costruzione risale al-l’inizio del XV secolo e, al tempo, si trattavadi un romitorio dedicato a Sant’Onofrio, ana-coreta in Egitto nel IV secolo. L’edificazionedella chiesa vera e propria cominciò nel1439 e terminò nel XVI secolo. L’edificio sa-cro fu affidato ai Gerolamitani fino al 1933,anno in cui papa Pio XI sciolse la congrega-zione. Attualmente la cura spirituale dellachiesa è gestita dai frati francescani dell’Ato-nement.

La struttura è situata in una posizione pa-noramica, sulla passeggiata del Gianicolo do-ve la cupola michelangiolesca di San Pietro,che domina sul paesaggio circostante, e ilrimbombo del cannone a mezzogiorno com-pletano l’atmosfera suggestiva del luogo. Permezzo di una scalinata si giunge al cancello,che reca lo stemma dell’Ordine, da cui si ac-cede, attraverso un bel giardino fiorito, al sa-grato antistante la chiesa. Già all’esterno tro-viamo opere pittoriche di pregevole fatturaattribuite al Domenichino e a SebastianoStrada.

L’interno, di stile rinascimentale che ri-sente ancora del gotico, è un’aula rettangola-re con volte a crociera, abside poligonale ecinque cappelle laterali. Queste sono dedica-te a Sant’Onofrio, alla Madonna di Loreto, alCrocifisso, a San Pio X e a San Gerolamo.Nella prima si trova il monumento funebre aTorquato Tasso. I dipinti dell’abside attribui-ti al Peruzzi e al Pinturicchio sono di grandebellezza così come quelli della sacrestia. Dalportico si accede al chiostro del quattrocen-to, nel quale dominano una tranquillità e pa-ce assolute. Dall’atrio, invece si accede almuseo Tassiano.

Questo splendore artistico diventa fontedi arricchimento e crescita per i membri del-l’Ordine e per i visitatori che siamo stati lietidi accogliere in queste due giornate.

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X N° 56NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

del Santo Sepolcro di Gerusalemme è legataad alcuni tra i più importanti mutamenti isti-tuzionali che in esso ebbero luogo. Infatti,con motu proprio del 15 agosto 1948, Pio XIIstabilì che la sede dell’Ordine fosse trasferitada Gerusalemme a Roma nella suddettaChiesa, e che il Gran Maestro sarebbe stato,da quel momento in poi, un cardinale nomi-nato dal Papa.

Nella Chiesa è ancora viva la testimonian-za di Torquato Tasso, autore della Gerusalem-me Liberata, l’opera in cui vengono narratele gesta dei crociati che combatterono per ri-conquistare il Santo Sepolcro. Il poeta, dopoaver vagabondato attraverso l’Italia chiese eottenne ospitalità nel convento di Sant’Ono-frio dove visse gli ultimi mesi della sua vitae morì il 25 aprile 1595. È quindi perfetta lasintonia tra il patrimonio letterario della se-de, dove è ospitato un piccolo museo checonserva alcuni manoscritti del Tasso, e il le-game con il Santo Sepolcro. Vari personagginoti nel corso dei secoli hanno reso visita aquesto luogo: Johann Wolfgang von Goethenel 1787, Giacomo Leopardi fra il 1822 e il

Durante le giornate d’autunno del FAI (FondoAmbiente Italiano), numerosi visitatori hannoscoperto le attività dell’Ordine, come era anchegià avvenuto in primavera quando erano stateaperte le porte di Palazzo della Rovere.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 55

Durante la sua ultima visita sul posto,la Commissione per la Terra Santadel Gran Magistero dell’Ordine, si è

dedicata interamente a vedere da vicino iprogetti ed incontrare le persone coinvolte invarie attività sostenute dall’Ordine in Gior-dania. La visita, alla quale hanno partecipatoil presidente Bartholomew McGettrick, imembri Detlef Brümmer dalla Germania eCynthia Monahan dagli Stati Uniti, come an-che l’ex presidente della Commissione per laTerra Santa e consulente Tom McKiernan, siè svolta dall’8 al 15 settembre 2019.

Accompagnati da Sami El-Yousef, respon-sabile amministrativo del Patriarcato Latinoe dal diacono Jubran Salameh, la Commis-sione ha iniziato la sua visita dalla chiesa diSan Paolo Apostolo a Jubeiha che è stato unodei grandi progetti sostenuti dall’Ordine du-rante gli scorsi anni e che sta per essere

completato: Jubeiha ha visto crescere la suapopolazione cristiana e la necessità di avereuna chiesa che potesse accomodare tutti i fe-deli è stata per molto tempo un’importanterichiesta alla quale rispondere. La previsioneè quella di poter inaugurare la chiesa com-pletata – che potrà accogliere 2700 fedeli –nei primi mesi del 2020. Un’altra tappaè stata quella della chiesa di Marj Alhamam,che anch’essa era stata finanziata dall’Or-dine. «La Commissione è soddisfatta dallaqualità di queste strutture e dal buon usoche ne viene fatto», ha commentato BartMcGettrick.

Successivamente, la delegazione si è reca-ta all’Our Lady of Peace Centre, strutturache accoglie bambini con disabilità ma che,dal momento in cui tanti rifugiati irachenisono entrati in Giordania, ha preso anche sudi sé la responsabilità di offrire sostegno ad

L’Ordine e la Terra Santa

La visita della Commissioneper la Terra Santa in Giordania

L’educazione èla chiave per ilfuturo deicristiani di TerraSanta e l’Ordineinveste molto inquesto settorefondamentale.

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ne da parte della Commissione. Riguardo airifugiati siriani, «circa il 25% dei bambini inetà scolare non ha accesso all’educazione equesto non può essere considerato ‘norma-le’», ha affermato la Commissione nel suoresoconto della visita.

Il giorno successivo il gruppo ha prosegui-to alla volta di Hashimi dove un altro proget-to importante è stato recentemente portato atermine: un nuovo asilo costruito con i con-tributi dell’Ordine e inaugurato a marzo2019. La giornata è continuata con la visita aMons. William Shomali, Vicario Patriarcalein Giordania, e con un incontro con i presididelle scuole del distretto di Amman. Anche igiorni seguenti sono stati dedicati ad incontricon dirigenti scolastici delle strutture del Pa-triarcato in altre zone del paese. «I presidisono riconoscenti dell’aiuto ricevuto dall’Or-dine», ha dichiarato il presidente della Com-

alcuni di loro. La questione dei rifugiati –che non accenna a diminuire di importanza– è stata particolarmente oggetto di attenzio-

150° anniversario delle scuoledel Patriarcato in Giordania

Sempre in Giordania, il 5 ottobre sisono festeggiati i 150 anni dal-

l’apertura della prima istituzione edu-cativa del Patriarcato Latino in Giorda-nia presso il Centro Nostra Signoradella Pace. Alla presenza del vice Pri-mo Ministro Raja’i Mu’asher, del Vica-rio Patriarcale per la Giordania Mons.William Shomali, del Nunzio Apostoli-co in Giordania, Mons. Alberto OrtegaMartín e varie altre autorità, sono statiricordati i passi percorsi fino ad oggicontro l’analfabetizzazione e per la dif-fusione dei valori educativi cristiani a tutta la cittadinanza. Infatti, ad oggi il Patriarcatoconta nel regno hascemita 25 scuole e 18 asili «a servizio dell’umanità», come ha ricordatoPadre Wissam Mansour, direttore generale delle scuole del Patriarcato in Giordania, con11.000 studenti cristiani e musulmani. L’Ordine del Santo Sepolcro che dedica particolareattenzione all’educazione dei giovani, è fiero di poter mensilmente sostenere queste strut-ture permettendo così ai giovani giordani di portare avanti la propria istruzione in un am-biente che li prepari ad essere uomini e donne competenti e a servizio del dialogo nellasocietà.

I membri della Commissione Terra Santa si sonouniti alla sentita e partecipata preghiera delRosario della comunità della parrocchia di Mariadi Nazareth a Sweifieh (Amman).

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N° 56

Èdifficile non innamorarsi di Gerusa-lemme e i Cavalieri e le Dame del San-to Sepolcro questo lo sanno bene.

Quello che però è meno scontato è sco-prirne le complessità e le sofferenze nasco-ste, come quelle economiche, sociali e politi-che che vivono le famiglie cristiane più po-vere a Gerusalemme Est. Le tasse municipalisono particolarmente alte, come anche il tas-so di disoccupazione, per non parlare delladifficoltà per i palestinesi che vivono a Ge-rusalemme Est di ottenere il ricongiungi-mento familiare con il coniuge palestinese seresidente in altra area. Molte famiglie pale-stinesi cercano di trasferirsi a Gerusalemmea causa del “muro di separazione” e per nonperdere la carta d’identità israeliana che ri-chiede una presenza costante a Gerusalem-me. Per il coniuge senza la carta d’identità

israeliana, la tassa da pagare al Ministerodella Salute per un documento temporaneo èmolto alta.

L’Ordine del Santo Sepolcro, grazie ai donidella Luogotenenza per la Germania e USAWestern, sostiene l’attività della SocietàSaint Yves, un’organizzazione cattolica per idiritti umani che opera con il patrocinio delPatriarcato Latino di Gerusalemme. Fondatanel 1991 dall’allora Patriarca Michel Sabbah,si pone come obiettivo quello di aiutare i po-veri e gli oppressi secondo la dottrina socialedella Chiesa, offrendo assistenza legale gra-tuita a coloro che la necessitano e facendoun’azione di advocacy per far conoscere allacomunità internazionale la loro situazione.

La possibilità per i cristiani di rimanere inTerra Santa passa anche attraverso azioni diquesto tipo.

missione sottolineando allo stesso tempo lapreoccupazione per la richiesta di aumentodel 50% dei salari dei professori nelle scuolestatali giordane che avrà chiaramente un im-patto anche sui professori delle scuole delPatriarcato che non vorrebbe offrire uno sti-pendio troppo diverso da quello assicuratodalla scuola pubblica, pena la perdita di staffcompetente e di qualità.

La delegazione ha incontrato anche Mons.Mauro Lalli della nunziatura apostolica diAmman e il direttore di Caritas Giordania,Wael Suleiman.

Vari momenti sono stati dedicati all’incon-

tro con le comunità locali. Ad esempio, unasera la Commissione per la Terra Santa haavuto modo di pregare il rosario con ungrande gruppo di fedeli (2000 persone!) riu-nito presso la chiesa di Maria di Nazareth aSweifieh, come anche di partecipare allaSanta Messa nella parrocchia di Tla el-Ali se-guita da una processione per celebrare la fe-sta dell’esaltazione della Croce insieme a1200 persone. «Le parrocchie che abbiamovisitato sono piene di vita e l’impegno deigiovani è stato un aspetto particolarmentepiacevole della nostra visita», ha conclusoBart McGettrick.

Per la difesa dei diritti: assistenzalegale e sostegno economico

ai più bisognosi a Gerusalemme EstUnica ONG cattolica che si occupa di assistenza legale ai cittadini

palestinesi in Terra Santa, la Società Saint-Yves (dal nome del santoprotettore di coloro che operano nel settore della giustizia) lavora per

difenderne i diritti con il sostegno dell’Ordine del Santo Sepolcro.

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XIV N° 56NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

La Luogotenenza tedesca, in collaborazio-ne con la Società St. Yves e Caritas Gerusa-lemme ha offerto sostegno negli ultimi mesia più di 50 famiglie in difficoltà. Alcune diloro erano state avvertite che, a causa dei de-biti accumulati per il pagamento delle tassemunicipali o di assicurazione sanitaria, ri-schiavano il carcere. Parte dei loro debiti so-no stati coperti permettendo loro così di evi-tare il carcere. Fra coloro che hanno ricevutoun aiuto, una vedova di 63 anni che vive conun figlio che ha problemi di alcol e droga. Lapensione che riceve non le permette di paga-re tutte le spese e aveva accumulato un debi-to che non era in grado di ripagare.

Molte famiglie cristiane cercanodi mandare i propri figli nellescuole private cristiane e sequesto, da una parte, permet-te ai ragazzi di crescere an-che nella fede, dall’altra im-pone ulteriori spese a questefamiglie che già affrontanosituazioni problematiche.Questo è il caso di M., un uo-mo di 59 anni con quattro figli,impiegato presso un albergo e spo-

sato con una donna con la carta d’identitàpalestinese. Dato che a Gerusalemme il Pa-triarcato Latino non ha scuole, frequentareuna scuola privata cristiana è l’unico modoin cui le famiglie cristiane possono accederead un’educazione cristiana e sostenere quoti-dianamente la crescita di fede dei propri fi-gli.

Recentemente è passata una nuova leggeche richiede il pagamento di 285 shekel almese per l’assicurazione sanitaria di ogni pa-lestinese ricongiunto che vive a Gerusalem-me da più di 27 mesi. Questa cifra va anchepagata retroattivamente e ciò ha causato

molti problemi a tante famiglie, comequella di M., che ha ricevuto un

aiuto tramite questo progetto. «Un Medio Oriente senza

cristiani non sarebbe MedioOriente», come ha spesso ri-cordato Papa Francesco e,per far in modo che i cristia-ni che vivono da secoli in

queste terre possano conti-nuare a risiedervi, è importan-

te offrire loro le condizioni perfarlo.

L’Ordine delSanto Sepolcroè molto vicinoalle comunitàlocali in TerraSanta,privilegiandol’aiuto allepersone più indifficoltà.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 56

In questa sede, vorrei esprimere gratitudi-ne verso l’Ordine per il sostegno che of-fre da anni alla famosa École biblique di

Gerusalemme. Il mio breve racconto avrà unsapore piuttosto personale. Ebbi l’onore diessere nominato direttore dell’École Bibliqueet Archéologique Française nel 1999 e rielettoa due riprese fino al 2008. Fino ad allora, in-segnavo alla Facoltà svizzera di teologia del-l’Università di Friburgo. Una sera, a Gerusa-lemme, stavo passeggiando e pregando nel-l’atrio della basilica di Santo Stefano, co-struita nel 1900 sui resti della chiesa bizanti-na del V secolo. Al centro dell’atrio in terrabattuta, coperta da qualche venerabile pietradi epoca bizantina, s’innalzava una colonnavuota. Infatti, il martire non soltanto fu lapi-dato nel primo secolo, ma la sua statua subìanche un bombardamento durante i disordi-ni della guerra del 1947. Dopo cinque anni, ifrati decisero di seppellire la statua del santodecapitato in giardino. Avvertii allora un

La statua del primo diacono e primomartire del cristianesimo, nell’atrio

della basilica di Santo StefanoPadre Jean-Michel Poffet –

domenicano, Commendatoredell’Ordine del Santo Sepolcro – è

stato il direttore dell’ÉcoleBiblique et ArchéologiqueFrançaise per vari anni. Inquest’articolo ha desiderato

raccontare come l’Ordine lo abbiaaiutato a finanziare la statua del

diacono santo Stefano, che siinnalza nel cuore dell’edificio,

nella zona in cui la tradizione haidentificato il luogo del suo

martirio, a nord della porta diDamasco, a Gerusalemme.

La statua del diacono santo Stefano, eretta aGerusalemme grazie all’Ordine, ricorda a tuttiche la Chiesa si vuole innanzitutto servitrice epovera.

profondo desiderio di restituirle il postod’onore davanti alla basilica. Tuttavia, nonavevo a disposizione denaro, né tantomenouno scultore, ma la Provvidenza stava pergiungere in nostro soccorso.

Uno dei miei confratelli parlò alle Suoredi Betlemme, chiedendo che pregassero a fa-

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XVI N° 56NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

vore di questo progetto. Esse gli consigliaro-no uno dei loro frati, lo scultore Johann. Ilcolloquio avvenne nei pressi del luogo da do-ve partirono nel V secolo le reliquie di santoStefano per essere seppellite nella basilica diGerusalemme. Difficile non intravedervi unsegno. Restavano da trovare i fondi. Un gior-no avevo confidato il progetto a Mons. Mi-chel Sabbah, allora Patriarca Latino di Geru-salemme, a cui ero particolarmente legato.Quando venne a presiedere la messa per lafestività di santo Stefano, mi consegnò unabusta che conteneva un assegno generoso.Gli domandai insistentemente il nome delbenefattore: era il Gran Maestro dell’Ordinedel Santo Sepolcro, il defunto cardinale Car-lo Furno. Senza indugio, presi appuntamentoa Roma per esprimergli la gratitudine dei do-menicani di Gerusalemme. Egli mi ricevettecon molta gentilezza, offrendomi l’opportu-nità di parlare dell’École biblique, della bi-blioteca, della precarietà delle nostre risorse.Da parte mia, scoprii l’Ordine e il suo soste-gno a favore dei cristiani di Terra Santa.

Altre donazioni permisero finalmente dierigere la statua e posizionarla davanti allabasilica il 14 novembre 2005, alla vigilia delconvegno che avevamo organizzato in onore

di Padre Lagrange. La scultura fu benedettadal Patriarca Latino in presenza del ConsoleGenerale di Francia e di numerosi amici, ilgiorno di santo Stefano, 26 dicembre 2005.Da allora, l’Ordine continua a sostenerel’École. Negli ultimi anni, tale sostegno haassunto la forma di stipendio per un impie-gato palestinese al servizio della biblioteca, ilgioiello dell’École, con le sue circa 160.000opere di esegesi ad accesso diretto per stu-denti e ricercatori. Inoltre, la Luogotenenzaper la Francia ha finanziato alcuni lavori dimanutenzione dell’atrio e della basilica. Pe-raltro, il direttore attuale – Padre Jean-Jac-ques Pérennès – mi scrive che riceve rego-larmente dei gruppi di Cavalieri e Dame delSanto Sepolcro, occasione per noi di espri-mere loro gratitudine e per essi di scoprireun’opera unica in Terra Santa che non po-trebbe sussistere senza l’aiuto di altri cristia-ni, in particolare quelli dell’Ordine.

In quanto al vostro servitore, egli ha rice-vuto l’onore dell’Investitura il 3 ottobre 2007al Patriarcato di Gerusalemme, da parte diMons. Michel Sabbah. La mia appartenenzaall’Ordine mi mantiene in comunione dipensiero, preghiera e azione con e per i cri-stiani di Terra Santa.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 56

L’idea di questo incontro è nata qual-che anno fa, per iniziativa dell’alloraVice Governatore Generale dell’Ame-

rica del Nord – l’attuale Vice GovernatoreGenerale d’onore Patrick Powers – e deiLuogotenenti canadesi. Si è trattato di un’as-soluta sfida per la portata di un evento delgenere ed è stata la prima missione che hodovuto realizzare in qualità di neo-Luogote-nente per il Canada-Montréal, da settembre2018.

Da segnalare che, oltre al Vice Governato-re Generale dell’America del Nord, sei Luo-

La vita delle Luogotenenze

La prima investituranazionale canadese

Nei giorni dal 27 al 29 settembre 2019, si è tenuto a Montréal unevento unico e senza precedenti nella storia dell’Ordine in Canada.

Per la prima volta, le cinque Luogotenenze del paese – Canada-Montréal, Canada-Québec, Canada-Toronto, Canada-Vancouver eCanada-Halifax – si sono riunite tutte insieme per un’Investitura

nazionale canadese dei loro nuovi membri.

L’evento dell’incontro di tutte le Luogotenenze del Canada a Montréal è già entrato negli annali della storiadell’Ordine in Nord America.

gotenenti degli Stati Uniti su nove hannopartecipato a questa Investitura storica tenu-tasi a Montréal.

La storia insegna che nella città di Québec(fondata nel 1608 dall’esploratore franceseSamuel de Champlain) venne creata la primadiocesi dell’America settentrionale, nellaNuova Francia. Nel 1658, San François deMontmorency Laval ne fu il primo Vicarioapostolico. I cattolici americani e canadesiriconoscono che la loro origine cattolica risa-le effettivamente alla Nuova Francia.

La Veglia d’armi ha avuto luogo nel pome-�

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XVIII N° 56NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

riggio, nella cripta dell’Oratorio Saint-Jo-seph, accanto alla tomba del nostro amatissi-mo “Frère André” (Sant’André Bessette). Èstata presieduta da Mons. Christian Lépine,Gran Priore della Luogotenenza Canada-Montréal, assistito da Sua Eminenza il Cardi-nale Thomas Christopher Collins, Gran Prio-re della Luogotenenza Canada-Toronto.

Domenica 28 settembre, la cerimoniad’Investitura si è svolta nella Basilica Catte-drale Marie-Reine-du-Monde-et-Saint-Jac-ques-le-Majeur, sotto la guida del Gran Mae-stro, Cardinale Edwin O’Brien. Nel corsodella grandiosa celebrazione, un vescovo equattro sacerdoti hanno ricevuto l’Investitu-ra, assieme a quindici Cavalieri e sedici Da-me. Le Luogotenenze canadesi annoveranoora trentasei nuovi membri, di cui possiamoandare fieri.

Dopo l’Investitura, alla cena di gala cheha riunito 220 commensali, abbiamo avuto ilprivilegio di ascoltare il nostro Gran Priore,che si è congratulato con le Luogotenenzecanadesi per un tale successo. Egli si è dettomolto contento di aver potuto partecipare a

un evento unico nella storia dell’Ordine inCanada e ha ringraziato tutti i partecipantiper l’accoglienza, ribadendo le sue felicita-zioni ai nuovi membri.

Durante il mio solenne discorso finale, hosottolineato che l’arrivo di nuovi membri franoi è importante, poiché contribuisce a ri-spondere alla vera e propria sfida che atten-de l’Ordine negli anni a venire.

A posteriori, ci fa piacere constatare chela presenza a Montréal di numerosi membridegli Stati Uniti e del Canada in questo mo-mento storico dimostra che l’Ordine è piùvivo che mai in America del Nord. Tuttele Luogotenenze si compattano unitamentesotto la guida del Gran Maestro CardinaleO’Brien, del Vice Governatore GeneraleTom Pogge nonché del Gran Magistero. Ciòdimostra che un brillante futuro attende ilnostro Ordine: è una grande fonte di speran-za per continuare a sostenere i fratelli e so-relle cristiani in Terra Santa.

Luc HarveyLuogotenente per il Canada-Montréal

San Pietro in Gallicantue l’ultima notte di Gesù

Ci sono luoghi spirituali che ci parlanoin maniera particolare e che diventa-no luoghi del cuore nel nostro cammi-

no di fede. San Pietro in Gallicantu è una chiesa sita

sul versante orientale del Monte Sion, fuoridalle Mura della Città Vecchia di Gerusalem-me. La parola “Gallicantu” viene dal latinoed evoca il luogo in cui “il gallo ha cantato”,come narra il racconto evangelico della seradell’arresto e condanna di Gesù: «Allora ilSignore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro siricordò delle parole che il Signore gli avevadetto: “Prima che il gallo canti, oggi mi rin-negherai tre volte”. E, uscito, pianse amara-mente» (Lc 22,61-62). Questo era il luogo do-

ve sorgeva il palazzo del Sommo SacerdoteCaifa.

L’attuale chiesa che risale ai primi decen-ni del XX secolo è costruita sulle fondamen-ta delle antiche chiese bizantina e crociata.Probabilmente i metri quadrati più venera-ti di questo luogo sacro sono quelli dellagrotta nella quale la tradizione ha ritenutoidentificare il posto in cui Gesù è stato fattoscendere in attesa di comparire davanti al Si-nedrio poche ore dopo ed essere condanna-to. I membri dell’Ordine che raccontano ilproprio pellegrinaggio, quando parlano diquesta “fossa” non possono non farlo senzauna certa emozione. Guillaume Angier deLohéac è un giovane Cavaliere della Luogo-

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non rispondi, grido di notte e nontrovo riposo” (Sal 21,2-3). Il silen-zio ha abbracciato la grotta. Nonc’è stato bisogno di grandi spiega-zioni. Tutti hanno capito l’impor-tanza del luogo in cui ci trovava-mo».

All’esterno della chiesa si ricor-da l’episodio del rinnegamento diPietro e lo scambio di sguardi fral’apostolo e il Maestro. «Pietroche rinnega Gesù tre volte nelcortile mi ha fatto salire le lacri-me agli occhi mentre mi trovavonel luogo in cui questo evento si èsvolto – confessa Joan Bridgesdella Luogotenenza USA Nor-

thern – per due ragioni: la prima è il doloreche ciò deve aver causato a nostro Signorementre guardava Pietro quando il gallo can-tava dopo il terzo rinnegamento e la secondaè il dolore che deve aver provato Pietro peraver rinnegato Gesù in quel suo momento digrande sofferenza».

Ma c’è anche un altro luogo storico chetocca il cuore del pellegrino: vedere la stra-da che Gesù ha sicuramente percorso dalGetsemani alla casa di Caifa. Saul e ChristyEiva della Luogotenenza USA Northeasternraccontano: «Fuori dalla chiesa di San Pietroin Gallicantu abbiamo ascoltato il raccontodell’agonia di Gesù dal Vangelo secondo Lu-ca. Da dove eravamo, vedevamo dall’altraparte la Valle del Cedron, il Monte degli Uli-vi e il Giardino del Getsemani. Allora ci sia-mo resi conto di come Gesù abbia potuto ve-dere i soldati radunarsi con le loro torce edarmi fuori dal palazzo di Caifa dove ci trova-vamo. Gesù avrebbe avuto circa 45 minutiper voltarsi e scappare dall’altra parte delMonte. Ma ha scelto di rimanere, soffrire emorire per noi… I gradini dell’antica stradaromana che attraversa la valle sono ancoraqui e Gesù deve averli saliti per andare alpalazzo. Quanto è incredibile l’amore di Dioper noi e quanto è stato toccante ascoltaregli eventi di quella notte».

Elena Dini

La basilica di San Pietro in Gallicantu, eretta nel luogo in cuiGesù venne interrogato dal Sommo Sacerdote Caifa e dai capidella sinagoga, è uno dei luoghi più significativi dipellegrinaggio a Gerusalemme.

tenenza per la Francia che ha scoperto que-sto luogo più di 10 anni fa quando venne aGerusalemme per uno stage presso la casadegli Assunzionisti, la comunità religiosa chegestisce il santuario. «Questo luogo santo èedificante. Più lo frequento e più mi rendoconto della profondità del mistero della no-stra salvezza. Qui facciamo memoria non so-lo del rinnegamento di Pietro e del perdonodi Cristo ma anche del rifiuto del Figlio diDio da parte del Sinedrio e la sua discesanella fossa. La prigione sotto la cripta dellachiesa è un luogo commovente dove i pelle-grini pregano il salmo 87: “Mi hai gettatonella fossa profonda […] Sono prigionierosenza scampo” (Sal 87,7.9)».

Anche Maria José Fernández Martín, Da-ma di Commenda che ha accompagnato que-st’estate un gruppo di giovani per un’espe-rienza di pellegrinaggio e volontariato orga-nizzata dalla Luogotenenza per la SpagnaOccidentale, racconta del momento di pre-ghiera che hanno vissuto nel luogo della pri-gionia di Cristo: «Mentre scendevamo le sca-le, il silenzio cresceva. I ragazzi si avvicina-vano gli uni agli altri come se la forza delluogo glielo chiedesse. Sono andata al pulpi-to e ho letto il Salmo 21: “ ‘Dio mio, Diomio, perché mi hai abbandonato? Tu sei lon-tano dalla mia salvezza’: sono le parole delmio lamento. Dio mio, invoco di giorno e

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“exsultet” a pompei

Da segnare sul calendario!

Il Gran Maestro desidera che le Luogotenenze dell’Ordine si or-ganizzino per inviare dei delegati al Congresso Eucaristico Inter-

nazionale di Budapest, in Ungheria, che si terrà dal 13 al 20 set-tembre 2020. L’evento è coordinato da una commissione nominatadal cardinale Peter Erdö, arcivescovo di Budapest e Gran Prioredella Luogotenenza per l’Ungheria. Tutte le informazioni per iscri-versi sono disponibili sul sito iec2020.hu

L’Oratorio Exsultetcomposto in

occasione dellaConsulta 2018,

continua a portareil messaggiodell’Ordine

attraverso lamusica. Lo scorso18 ottobre è stato

messo in scena nelsantuario mariano

di Pompei, su invitodi Mons. Tommaso

Caputo,arcivescovo

prelato, delegatopontificio a Pompei

e Assessoredell’Ordine.

Per maggiori informazioni, contattare Marcello Bronzetti: [email protected]