SETTEMBRE 2013 parolein famiglia · 4 FAMIGLIA BUONA NOVELLA PAROLE IN FAMIGLIA la vocedel PAPA...

paroleinfamiglia

SETTEMBRE 2013

le propostedi FBN

spuntidi riflessione

testimonianze

La voce del papa

p.5 Due anni in cascina, un dono che continua..p.7 Due incontri che ci hanno scaldato il cuorep.9 Dalla GMG di Rio

INDICE

editoriale

p.3

p.4

p.5

p.12goccedi Santità

Santa Giovanna Francesca di Chantal

p.14

3 FAMIGLIA BUONA NOVELLA PAROLE IN FAMIGLIA

editoriale(Egidia e Stefano)

Sabato 7 settembre giorno di digiuno e di preghiera per la pace. Questo invito è arrivato inaspettato, ma subito se ne è compresa la portata. Il grande, l’universale questa volta si è fatto concreto e familiare. Abbiamo digiunato con i figli, abbiamo parlato con loro di questa proposta, abbiamo pregato insieme e queste grandi tematiche sono entrate nella dimensione familiare.Il mondo e le grandi preoccupazioni, per una volta, non sono rimasti come sottofondo tv delle nostre cene, ma sono entrate concretamente a interrogare la quotidianità, anche cambiando i ritmi delle nostre vite familiari.Per un giorno ci siamo sentiti una grande famiglia umana.Grazie Papa Francesco, le nostre famiglie te ne sono grate.Ora ci hai chiesto di continuare nella preghiera ed in opere di pace.Vogliamo provarci!!!


della vocePAPA

Riportiamo i due paragrafi dell’Enciclica “Lumen Fidei” di Papa Francesco specificatamente dedicati al rapporto tra la fede e la famiglia.

52. Nel cammino di Abramo verso la città futura, la Lettera agli Ebrei accenna alla benedizione che si trasmette dai genitori ai figli (cfr Eb 11, 20-21). Il primo ambito in cui la fede illumina la città degli uomini si trova nella famiglia. Penso anzitutto all’unione stabile dell’uomo e della donna nel matrimonio. Essa nasce dal loro amore, segno e presenza dell’amore di Dio, dal riconoscimento e dall’accettazione della bontà della differenza sessuale, per cui i coniugi possono unirsi in una sola carne (cfr Gen 2,24) e sono capaci di generare una nuova vita, manifestazione della bontà del Creatore, della sua saggezza e del suo disegno di amore. Fondati su quest’amore, uomo e donna possono promettersi l’amore mutuo con un gesto che coinvolge tutta la vita e che ricorda tanti tratti della fede. Promettere un amore che sia per sempre è possibile quando si scopre un disegno più grande dei propri progetti, che ci sostiene e ci permette di donare l’intero futuro alla persona amata. La fede, poi, aiuta a cogliere in tutta la sua profondità e ricchezza la generazione dei figli, perché fa riconoscere in essa l’amore creatore che ci dona e ci affida il mistero di una nuova persona. È così

che Sara, per la sua fede, è diventata madre, contando sulla fedeltà di Dio alla sua promessa (cfr Eb 11,11). 53. In famiglia, la fede accompagna tutte le età della vita, a cominciare dall’infanzia: i bambini imparano a fidarsi dell’amore dei loro genitori. Per questo è importante che i genitori coltivino pratiche comuni di fede nella famiglia, che accompagnino la maturazione della fede dei figli. Soprattutto i giovani, che attraversano un’età della vita così complessa, ricca e importante per la fede, devono sentire la vicinanza e l’attenzione della famiglia e della comunità ecclesiale nel loro cammino di crescita nella fede. Tutti abbiamo visto come, nelle Giornate Mondiali della Gioventù, i giovani mostrino la gioia della fede, l’impegno di vivere una fede sempre più salda e generosa. I giovani hanno il desiderio di una vita grande. L’incontro con Cristo, il lasciarsi afferrare e guidare dal suo amore allarga l’orizzonte dell’esistenza, le dona una speranza solida che non delude. La fede non è un rifugio per gente senza coraggio, ma la dilatazione della vita. Essa fa scoprire una grande chiamata, la vocazione all’amore, e assicura che quest’amore è affidabile, che vale la pena di consegnarsi ad esso, perché il suo fondamento si trova nella fedeltà di Dio, più forte di ogni nostra fragilità.


testimonianze

Raccontare in poche righe due anni e più di residenza in cascina non è sicuramente facile, soprattutto per chi non è esperto di penna come noi.Ma provando a rileggere le giornate trascorse, ripensando al percorso compiuto e contemporaneamente agli spazi che caratterizzano la cascina, ci sembra di poter dire che la casa sotto il portico, il portico stesso, il cortile poi, il salone delle famiglie successivamente, sono e sono stati i luoghi dell’incontro e della relazione con tante persone: iniziando da Gisella, Alfredo, Rebecca, Matteo e Diletta, compagni di viaggio all’inizio di questa avventura, anch’essi residenti in cascina; per poi continuare con gli altri abitanti della cascina, i ragazzi dell’Eco company e anche le altre famiglie residenti; i tanti passanti incuriositi dalla novità della struttura; le famiglie di FBN, i gruppi di spiritualità, i gruppi parrocchiali, i partecipanti ai vari corsi … un’occasione continua di relazione, confronto, di tempo dedicato alla comunicazione e all’ascolto, un tempo prezioso, con qualcuno di riflessione, più intenso e profondo, con altri più gioioso e allegro, con altri fatto solo di sguardi di intesa e di sorrisi …la cappella: il luogo e il tempo della preghiera personale, di coppia, il tempo prezioso insieme a Gisella e Alfredo, nella liturgia o nei momenti organizzati insieme alle altre famiglie o nei vari appuntamenti del fine settimana, il luogo della festa e della condivisione, il luogo dell’ascolto della Parola, il luogo del silenzio e della lode, il luogo della pace;la casa sotto il portico, il salone delle famiglie, il salone del cantico dei cantici, il salone dei coniugi Martin, le stanze e gli altri spazi della cascina: i luoghi del servizio, un tempo dedicato alla cura dei locali, un tempo dedicato all’accoglienza, alla bellezza e al calore ... come in ogni casa. Certo, l’ordine non è mai stato il nostro forte, e di questo tutti se ne sono accorti!Siamo consapevoli che come coppia e come famiglia non sempre siamo riusciti a conciliare

Due anni in cascina, un dono che continua ...

(Pietro, Chiara, Filippo e Michele)

Con piacere riportiamo quanto Chiara e Pietro ci hanno inviato sui due anni vissuti dalla loro famiglia in cascina. Li ringraziamo per avere avuto il coraggio di andare per primi, insieme alla famiglia Davò, a svol-gere questa preziosa testimonianza di vita a nome di Famiglia Buona Novella. Sappiamo che la cascina per loro non è stata una parentesi ma un pezzo di storia con cui il Signore li ha aiutati, e ci ha aiutati, a crescere in qualcosa di molto più grande. Di questo ringraziamo di cuore loro e il Signore.


con serenità e pace questi tempi, così preziosi nelle nostre giornate, così come pensiamo di non aver ancora colto fino in fondo ciò che questa esperienza ha portato e sta portando nella nostra vita. Abbiamo fiducia che il Signore al momento opportuno saprà svelarci quanto per noi è ancora sconosciuto. Ciò di cui siamo certi è che il Signore ci vuole talmente bene che ci ricolma continuamente e abbondantemente del Suo amore, e non ci lascia mai soli, perché ci circonda di fratelli che con tanta pazienza e tanto amore camminano con noi verso l’incontro con Lui.


testimonianze

16 GIUGNO, crema

Ha fatto freddo fino a metà giugno, poi, domenica 16 un caldone … e noi tutti a Crema (tutti, ovvero chi poteva tra coloro che fanno il percorso della Fraternità). Sinceramente ho pensato: come mai non ce ne andiamo tutti in piscina?Invece, eccoci chiamati a mettere a disposizione un’altra domenica, non in cascina, ma ”in trasferta”, invitati da Padre Giuseppe, un frate cappuccino incontrato grazie ad un articolo su FBN pubblicato da Avvenire.Ci eravamo già conosciuti, con momenti di reciproco scambio, avvenuti durante l’anno e questa domenica di giugno vissuta insieme alla sua comunità, era stata desiderata da Padre Giuseppe per far conoscere la nostra esperienza nella sua parrocchia.Arriviamo al mattino e … prima sorpresa: candidamente Padre Giuseppe ci chiede un breve intervento alla termine dell’omelia. “In semplicità” ci dice. Aiuto!!Chiediamo così ad Antonio e Raffaella, che accettano, un po’ spaventati, ma certi che arriverà l’ispirazione giusta. Infatti parlano davvero ispirati, mentre alcuni di noi pregano e invocano lo spirito su di loro. La celebrazione continua ricca e partecipata, con una indubbia capacità di valorizzare anche i dettagli.Già questa è per me un’esperienza di comunione molto intensa. Ma la giornata prosegue con un momento molto bello anche nel pomeriggio. Infatti animiamo un incontro a più voci, permettendo ad ognuno di portare la propria ricchezza, pur nel rispetto delle rispettive sensibilità.Oltre a diverse famiglie della parrocchia sono presenti alcune coppie responsabili della pastorale familiare della diocesi di Crema. Ancora una volta sperimentiamo come, se guardiamo tutti nella stessa direzione, si parla la stessa lingua. E chi ti ascolta se ne accorge. Non sappiamo quali frutti porteranno queste fatiche domenicali, abbiamo ben presente che l’importante è seminare con gioia e passione. Il Signore ne disporrà come vorrà.Poi, in un afoso giorno d’agosto, ecco un’altra sorpresa: l’invito a tenere il Convegno Diocesano dell’Ufficio Famiglia di Crema, che si svolgerà il 3 novembre. Con un tema bellissimo: “Mi fido di te”. E il cervello già parte a mille, ispirato da questo titolo.E’ proprio vero, le cose più semplici sono le più belle.

Due incontri che ci hanno

scaldato il cuore(Egidia)


Nell’esame di coscienza serale mi pongo sempre alcune domande: “ho costruito anche oggi qualcosa di buono?” e ancora “ho regalato la gioia di sapermi amata?”.Alcuni giorni su queste domande pesa un po’ di buio, in altri, invece, si affaccia una calda luce per la quale rendo grazie al Signore. Poiché la fonte della luce è Lui e solo Lui.Una sera di luglio, in cascina, il Signore ci ha illuminati di questa luce. Ero li con Stefano, don Graziano, Alberto e Nadia e con le altre coppie del Consiglio della Fraternità,.Abbiamo incontrato quattro suore (nessuna italiana) che operano a Brignano Gera d’Adda, di un ordine spagnolo costituito trent’anni fa, le Serve del Focolare della Madre.Penso che non siano importanti i dettagli, la cosa importante è stata, invece, la spontaneità e la freschezza di questo incontro. Ci siamo accorti di avere in comune le cose più importanti: il desiderio di amare il Signore, di edificare il suo Regno, di lavorare per il bene della famiglia, di spenderci per annunciare l’amore di Dio.Loro sono consacrate e portano l’abito religioso, noi siamo sposi che vivono la quotidianità della famiglia, uniti nel sacramento del matrimonio, ma il Signore è lo stesso e la Chiesa che siamo chiamati a servire, pure.Ci siamo scambiati le reciproche esperienze, fatte di normalità, semplicità, ed abbiamo avvertito un profondo senso di comunione e di gioia.Non sappiamo se incontreremo di nuovo queste suore (magari potessimo lavorare insieme!!) ma ci portiamo reciprocamente nei cuori e nella preghiera, per imparare a scegliere, ogni giorno, di affidarci al Signore per costruire, insieme, la sua Chiesa.

18 LUGLIO, in cascina


testimonianze

Dalla GMG di Rio“E’ stata la GMG delle sorprese

e dei doni inaspettati ”(Elisabetta)

Alla recente GMG di Rio de Janeiro una nostra associata ha partecipato come volontaria internazionale al servizio degli oltre 3.000.000 di ragazzi giunti in Brasile per incontrare ed ascoltare Papa Francesco. Si tratta di Elisabetta che ha lavorato nel settore delle comunicazioni curando, insieme ad alcuni altri volon-tari, i social network in lingua italiana. Sentiamo l’esperienza che ha vissuto dalle sue parole:

Le parole, di solito, sono una cosa che non mi manca mai. Ho parole per tutto, e soprattutto per tutti. Eppure, da

quando sono tornata, sta succedendo una cosa strana. Negli ultimi giorni in tanti mi hanno chiesto di raccontare

come è stato essere a Rio, alla Gmg. Come ci si sente ad essere uno di quegli oltre 3 milioni di giovani che sono

accorsi da tutto il mondo per ascoltare le parole di Papa Francesco e per farsi guidare nell’imparare a vivere (o

almeno provarci) come Qualcun Altro, Gesù Cristo. Di fronte a queste domande, di fronte a quei «Dai, raccontaci

come è stato», io mi trovo senza parole. Senza parole perché ogni cosa è andata oltre ogni ragionevole aspettativa

e perché non riesco a pensare nient’altro, se non: «Che Grazia immensa ho ricevuto».

Il fatto è che questa Gmg è stata molto più di due semplici settimane. È stata una vera lezione di vita, cominciata

circa otto mesi fa. Mesi in cui ho scoperto che un disegno esiste, se si è pronti ad accoglierlo e che nulla accade per

caso. Si è vero, l’avevo già sentito, in tanti me l’avevano ripetuto, ma il Tommaso che è in me doveva proprio toccare

con mano che in effetti è vero che Gesù non toglie nulla, ma aggiunge tutto.

Ma andiamo con ordine!

Quando ho fatto domanda per diventare volontario non avevo particolari aspettative, ero pronta, anzi convinta, che

la mia Gmg si sarebbe divisa tra bottigliette d’acqua distribuite, transenne spostate e indicazioni fornite al marasma

di pellegrini affollati in metropolitana. Ed ero contenta, perché ero certa che anche questo sarebbe servito.

Ma le vie del Signore sono infinite e le sorprese non hanno tardato ad arrivare. Molto più sorprendenti proprio

perché inaspettate. Piano piano ho cominciato a capire che a Rio il mio ruolo non sarebbe stato quello che avevo


immaginato. Niente bottigliette d’acqua, niente transenne, niente indicazioni in metropolitana. C’era qualcosa

d’altro che era stato pensato per me, qualcosa di molto più bello.

Quasi senza esserne pronta sono stata catapultata in un mondo che non avrei neanche sognato di immaginare, fatto

di centinaia di giornalisti, di telecamere, di briefing e di un continuo flusso di informazioni. Ecco, mai e poi mai avrei

pensato di andare a Rio e trovarmi a fare ciò per cui ho studiato questi anni; di poter seguire tutte le conferenze

stampa di Padre Lombardi, quando, solo qualche mese fa, guardavo ammirata le sue capacità di mediazione durante

i giorni dell’abbandono di Papa Benedetto.

Mai e poi mai avrei pensato di andare fino a Rio per vedere la Gmg da uno schermo, e che le mie mani e le mie parole

diventassero strumento per raccontarla a chi, in Italia o in giro per il mondo, non aveva la possibilità di vederla in

televisione. Mai e poi mai avrei pensato di piangere ed emozionarmi scrivendo un tweet, o ricevendo centinaia

di ringraziamenti per ciò che avevamo fatto. Mai e poi mai avrei pensato di poter diventare parte di un team già

consolidato, di persone che rispetto a me sono dei “mostri” in ciò che fanno, e nonostante ciò mi chiamavano per

nome, erano attenti alle mie esigenze, ai miei dubbi e alle mie domande.

La mia è stata una Gmg particolare, non ci sono state folle oceaniche, se non quelle che ho visto nelle fotografie che

postavamo su Facebook. È stata una Gmg più raccolta, fatta di pochi volti che da perfetti sconosciuti sono diventati

perfetti compagni di viaggio. Di Francesco, Lorenzo, Miriam, Mauro, Carmine, Jessica, Laura, Jo-Anne, Miry, Paula,

Lukas, Alex, Chiara, Carlos, Matteo, Claudia e Paola che con la loro semplicità hanno reso questi giorni speciali.

È stata una Gmg strana, una Gmg in cui non ho provato l’entusiasmo che si viveva tra le strade, ma in cui ho

sperimentato che cosa significa inginocchiarsi durante l’adorazione in un ufficio, o scambiarsi abbracci di pace tra

un pc e l’altro, perché comunque, pur non essendo tra la folla, anche noi eravamo lì, a Rio 2013.

Una Gmg in cui ho capito cosa significa “sacrificare” la propria esperienza personale, perché anche altri, più lontani,

la possano vivere.

Questa volta non posso raccontare di canti e balli in spiaggia, di scambi d’oggetti, di ore in attesa dei pasti o di


foto con pellegrini provenienti da Stati che, prima di incontrarli, non sapevi nemmeno che esistessero sulla

faccia della terra. Tutte queste cose le ho viste, in silenzio, un po’ da lontano. Ma c’è stato molto altro: ho

avuto la possibilità di leggere, parola per parola, i discorsi di Papa Francesco, di meditarli, tra un post e l’altro.

Ho avuto la possibilità di farmi toccare da quelle frasi che, se ascoltate, non possono che scuotere la vita di

ognuno. Ho avuto la possibilità di conoscere persone che vivono la propria professione in un modo diverso,

come una missione, come tempo donato in totale gratuità.

È stata una Gmg fatta di ore e ore di lavoro in un mondo quasi parallelo che non si spegneva mai, che non si

fermava mai, neanche a sera tardi o la mattina presto. È stata una Gmg in cui di Rio ho visto ben poco ma mi

sento come se non mi fosse mancato proprio nulla.

Insomma è stata la Gmg delle sorprese, dei doni inaspettati. È stata quella Gmg che mai e poi mai mi sarei

immaginata ma che sembrava essere stata pensata proprio per me. Una Gmg di cui è difficile parlare perché

è stato così bello, così arricchente, così intenso che le parole sembrano non bastare per descrivere il senso di

gioia e di gratitudine che ho portato a casa con me.

Una Gmg in cui ho imparato che le cose più belle accadono quando si è pronti a mettersi in gioco, senza

forzare la Realtà ma affidandosi, nella gratuità più assoluta.


goccedi Santità

Santa Giovanna Francesca di Chantal(23 gennaio 1572 - 13 dicembre 1641)

Pur avendo letto velocemente la biografia di Santa Giovanna Francesca di Chantal non riusci-vo a mettere a fuoco l’articolo. È difficile scrivere quando non si è compreso fino in fondo la vita di qualcuno, non volevo rischiare di dimenticare qualcosa, di trascura-re un dettaglio, di perder proprio quell’episodio... Ma in fondo cre-do che se anche qualcosa andasse perduto, chiunque legga le varie biografie ricupererebbe la parte perduta. Il senso di un articolo sta in ciò che è accaduto in chi lo scrive e nella condivisione di questa parte.Santa Giovanna Francesca di Chantal nasce a Di-gione il 23 gennaio 1572 da Benigne Frémiont e Marguerite de Birbesey. Rimasta orfana di madre a solo un anno, viene educata dal padre, uomo pieno di fede ed impegnato nella vita politica nella difesa del cattolicesimo e del Re di Francia (all’epoca era ancora in atto un’accesa lotta al protestantesimo fatta anche di guerre intestine). È dunque il padre che la educa ad una fede forte fatta di opere concrete al servizio dei poveri.A vent’anni Giovanna sposa Christophe de Rabu-tin, barone di Chantal. Anche il marito è fedele al Re ed impegnato nella vita politica a corte. Gio-vanna alterna momenti di vita sociale tra feste e ricevimenti sfarzosi quando il marito è presente a momenti di profonda austerità durante le sue as-

senze. Nei momenti di austerità Giovanna indossa abiti modesti ed oltre ad occuparsi dei beni di famiglia si dedica alla preghiera, alla Santa Messa quotidiana e soprattutto ai poveri nutrendoli, curandoli, vestendoli. Allestirà al-cune sale della tenuta di Chantal ad ospedale per i poveri, mentre i forni del castello sono in parte destinati a cucinare per essi.Negli anni tra il 1596 ed il 1600 Giovanna decide di mostrare a Christophe questo suo lato, te-nuto prima solo per sè. In que-sti anni il legame tra i coniugi

diventa sempre più stretto e nella coppia avviene un cambiamento: il barone rinuncia alla promet-tente carriera ed alla vita di corte per dedicarsi alla famiglia ed alla fede. Durante una lunga malattia di Christophe i due coniugi si promettono che, in caso di vedovanza, l’altro avrebbe dedicato il resto dei giorni al servizio di Dio. Qualche mese più tardi (siamo nel 1601), 15 giorni dopo la nascita della loro ultima figlia, Christophe resta vittima di un mortale incidente di caccia. Nei nove giorni di agonia del marito, che vedeva in questo destino un chiaro se-gno della volontà di Dio, Giovanna si ribella con tutte le sue forze contrastando anche la ferma deci-sione del barone di perdonare il cugino che l’aveva involontariamente ferito. Per evitare ogni tipo di processo contro il parente, Cristophe fece scrive-re nei registri della chiesa che il cugino era stato


Santità

perdonato e che nulla avrebbe dovuto essere intentato contro di lui. A Giovanna occorre-ranno molti anni per perdonare il cugino del marito e, forse, anche Dio.Rimasta sola con quat-tro figli piccoli Gio-vanna cercò di restare fedele alla promessa

fatta al marito ed all’intimo desiderio di apparte-nere tutta a Dio. Ci vorranno anni di aneliti a Dio e terribili tentazioni di fede oltre al provvidenziale incontro con San Francesco di Sales perchè Gio-vanna possa dedicarsi interamente a Dio fondando il primo (di molti) istituti dell’Ordine della Visita-zione. San Francesco di Sales, suo direttore spiri-tuale per volontà Divina, la guidò per molti anni e fu l’ispiratore dell’Ordine della Visitazione (il cui carisma principale è portare lo Spirito Santo ai po-veri come Maria lo ha portato a Elisabetta).Giovanna fu sempre madre dei suoi figli anche se scelse una vita ritirata e lontana da loro fisicamen-te. Essa li amò teneramente, ne seguì l’educazione cristiana, a volte messa alla prova dalle contingenze della loro vita e fu costretta a vederli morire pur avendo la grazia di saperli in pace con il Signore. Pur tentata quasi quotidianamente nelle sue cer-tezze di fede, crebbe nella fede e nella spiritualità salesiana che porta ad uscire da se stessi per abban-donarsi totalmente a Dio.Dopo aver dato instancabilmente vita a vari istituti dell’Ordine della Visitazione (ben 87), si spegne in odore di santità il 13 dicembre 1641. Il suo caratte-re dolce e fermo allo stesso tempo, la sua tenerezza, la sua forza d’animo, la sua saggezza e la sua forza l’hanno resa ben amata da tutti i ceti sociali e dalle sue consorelle.

Fatico sicuramente a comprendere questa scelta così radicale che l’ha portata a lasciare i figli ancora piccoli per dedicarsi interamente a Dio, lontana dal mondo. Anche l’uscire da sè per abbandonarsi totalmente a Dio mi è ancora estraneo. Ma credo che Dio, co-noscendo la resistenza dei suoi figli, abbia suscitato la santità in persone diverse perchè ognuno di noi possa trovare il modello da imitare che lo condu-ca verso Cristo, cogliendo anche i semi che a volte sembrano i più lontani.Ci tenevo a condividere un pensiero suscitato dall’ascolto della parabola degli operari della vigna (Mt 20, 1-16). Ho pensato: il marito di Giovanna è come l’operaio dell’ultima ora, convertito dalla moglie ha potuto beneficiare della paga di un’intera giornata. Come è importante per i coniugi porre attenzione, interesse e amore per attirarsi l’un l’al-tro alla sequela di Cristo anche quando questo è il lavoro di una vita (un’intera giornata) e la conver-sione arriva solo poco prima della morte (ultima ora). E quanto dolore occupa il cuore di chi, pur sposato, compie questo cammino nella solitudine dell’attesa...

• Ravier André - Santa Giovanna de Chantal una vita in breve, Ed. Città Nuova (presente in cascina)• St. Jeanne-Françoise de Chantal - Volerci come Dio ci vuole, Ed. Città Nuova• Stopp Elizabeth - Madamme de Chantal, ritratto di una santa, Morcelliana Edizioni• Ravier André - Giovanna de Chantal fascino femminile e santità, Ed. Città Nuova• Ghiglione Gianni - Un anno con Giovanna de Chantal, Elledici

BREVE BIBLIOGRAFIA

goccedi Santità


le propostedi FBN

SETTEMBRE- DICEMEBRE

2013

Ricordiamo che nel sito www.famigliabuonanovella.it potrete vedere il calendario di tutte le iniziative.

FINE SETTIMANA DI SPIRITUALITÀ FAMILIARE

È un’iniziativa pensata per le coppie desiderose di fare un’esperienza di forte ri-carica spirituale. Ci sentiamo di incoraggiarvi a fare questa bella esperienza invitando, se possibile, anche altre persone. I prossimi incontri si terranno il:

La proposta ha con inizio il sabato alle ore 14,30 con l’accoglienza e si conclude alla do-menica pomeriggio alle 15,00.

*Per informazioni o per iscrizioni rivolgersi a Egidia e Stefano Baronio ([email protected] – tel: 335-7889393).

26-24 OTT. con tema “Dal tempo rubato al tempo dona-to – il senso del tempo nella nostra vita quoti-diana”

24-23 NOV. con tema “Il perdono non cambia il passato ma cambia il futuro – l’importanza del perdo-no nella vita familiare”

14-15 DIC. con tema “I due SI – Maria e Giuseppe, una coppia che ci aiuta a fidarci”


Incontro per i Gruppi di Lectio Divina Coniugale FBN

Domenica 6 ottobre alle ore 14,30 presso la Cascina Moreni si terrà un incontro con le persone che vivono l’esperienza della Lectio Divina Coniugale. E’ un momento importante per condividere le ricchezze che sgorgano da questa esperien-za e per aiutarci a viverla sempre meglio.

GRUPPI DI LECTIO DIVINA CONIUGALE

L’esperienza offre agli sposi la possibilità di fare un cammino spiri-tuale a misura di coppia e di famiglia. Le coppie, con la propria personale e singolare esperienza, trovano in questa proposta stimoli che toccano la concretezza della vita quotidiana, un aiuto per meglio comprendere la volontà di Dio su di loro e sulla loro famiglia, e un amore più grande con il proprio coniuge e con i figli. I gruppi di spiritualità sono costituiti da un numero ristretto di famiglie e si incontrano ogni 5 settimane. Attualmen-te, nella diocesi di Cremona, sono attivi otto gruppi.

* Chi fosse interessato a conoscere l’esperienza può rivolgersi a Egidia e Stefano Baronio ([email protected] – tel: 335-7889393)

GRUPPO “AMICI IN COMUNIONE” (ragazzi)

Si tratta di una proposta per avvicinare i nostri figli alla Parola di Dio. Sono previsti 5 incontri all’anno articolati su due gruppi: uno per i ragazzi delle medie inferiori e uno per i ragazzi dei primi anni delle superiori. Proponiamola ai nostri figli e ai loro amici.Gli incontri si terranno presso la Cascina Moreni, dalle ore 17,30 alle 19,30 dei seguenti giorni:

* Per informazioni sul gruppo dei ragazzi delle medie inferiori rivolgersi a Sara e Stefano Gusberti ([email protected] – tel: 328-7116619) mentre per il gruppo dei ragazzi dei primi anni delle superiori rivolgersi a Raffaella e Antonio Cariani ([email protected] – tel: 0372-451481)

sabato 21 NOV. sabato 16 NOV.


PERCORSO DI CURA DELLA RELAZIONE DI COPPIA

Lunedì 7 ottobre, alle ore 21, a Lurano (BG), presso l’oratorio don Bosco, sito in viale Secco Suardo n.5, prenderà il via una nuova edizione del “percorso di cura della relazione di coppia”. Gli incontri avranno cadenza quindicinale per un totale di otto lunedì. E’ la preziosa occasione per fare un tagliando alla propria relazione ma-trimoniale e poter migliorare la vita in famiglia. Invitate coppie di amici a fare questa esperienza, provandola voi stessi se ancora non lo avete fatto.

*Per iscriversi o informazioni inviare e-mail a [email protected].

Una testimonianza: “… è arrivato purtroppo a conclusione il nostro percor-so di cura e relazione di coppia e ci tengo tantissimo a dirvi, con il cuore in mano, quanto avete fatto per noi e quanto è immensa la nostra gratitudine. Ho provato una fitta di dispiacere l’ultimo giorno del corso, perché in questi mesi mi sono sentita accompagnata e assisti-ta: le vostre voci parlavano al nostro posto e ci scioglievano le quotidiane incomprensioni che avevano portato all’incomunicabilità del nostro vive-re. Eravamo così vicini eppure così distanti ed estranei. … Oggi, magicamente, parliamo di noi, delle nostre difficoltà e delle nostre paure, perché non siamo lì a giudicarci ma a sostenerci. Il corso ha dissipato gli attriti irremovibili che c’erano, sciogliendo le barriere di ghiaccio che in questi anni si erano inconsciamente erette. …”


GRUPPO GIOVANI (dai 18 anni in su)

Gli incontri, pensati per avvicinare alla lettura delle Sacre scritture e del Catechismo della Chiesa Cattolica i nostri figli più grandi, si tengono il terzo sabato del mese. Gli incontri si terranno presso la Cascina Moreni, dalle ore 17 alle 19 dei seguenti giorni:

* Per informazioni rivolgersi a Antonella e Enrico Caputo ([email protected] – tel: 0363-351777)

sabato 21 SETT.

sabato 19 OTT.

sabato 16 NOV.

sabato 21 DIC.

PERCORSO DI ACCOMPAGNAMENTO PER FIDANZATI

E’ una proposta per tutti i giovani che stanno vivendo l’esperien-za delle “stare insieme” senza avere come immediato obiettivo il matri-monio.

Gli incontri si terranno presso la Cascina Moreni alle ore 19 dei seguenti giorni:

Estendiamo l’invito ai nostri figli fidanzati e alle giovani coppie che co-nosciamo.

* Per informazioni rivolgersi a Antonella e Enrico Caputo ([email protected] – tel: 0363-351777)

oppure a Sara e Stefano Gusberti ([email protected] – tel: 328-7116619)

sabato 21 SETT.

sabato 19 OTT.

sabato 16 NOV.

sabato 21 DIC.


AL SERVIZIO DELLE PARROCCHIE

Siamo al servizio delle parrocchie con le seguenti proposte:

• domeniche della famiglia (o sabati della famiglia). Si tratta di un ritiro domenicale (o di sabato pomeriggio) pensato per gruppi parrocchia-li (gruppi famiglia o d’iniziazione cristiana) che teniamo presso la nostra sede di Cremona in via Pennelli 5. L’incontro, condotto da una nostra coppia di sposi, si propone di avvicinare le famiglie alla Parola di Dio attraverso la riflessione su un brano evangelico commentato in modo ade-guato al livello dei partecipanti.• ospitalità a gruppi parrocchiali, dal lunedì al venerdì, mettiamo a disposizione la nostra struttura in Cremona per esperienze residenziali autogestite di uno o più giorni,• ospitalità a singole famiglie, per uno o due giorni, in date da concordare volta per volta, per offrire loro la possibilità di “staccare” dal quotidiano e concedersi momenti di preghiera in tranquillità, momenti di confronto sulla vita di coppia e familiare, qualche sana chiacchierata in amicizia ...• conduzione di proposte formative, presso le parrocchie, come i corsi sul “Comunicare nella coppia e in famiglia” o i “Percorsi di cura della relazione di coppia, • conduzione di incontri tematici, presso le parrocchie, su aspetti inerenti la vita familiare o la spiritualità coniugale.

*Per informazioni rivolgersi a Egidia e Stefano Baronio ([email protected] – tel: 335-7889393)


Elenchiamo, per il prossimo trimestre, gli eventi concordati al momento della pubblicazione del giornalino:

• dalla sera di domenica 29 settembre a sabato 5 ottobre: setti-mana residenziale per giovani (parrocchie di San Bernardo, San France-sco e Maristella in Cremona)• Domenica 13 ottobre: domenica della famiglia (gruppo iniziazio-ne cristiana parrocchia di Castelnuovo in Crema)• Domenica 10 novembre: domenica della famiglia (gruppo inizia-zione cristiana parrocchia Acquanegra-Fengo)

CENTRO DI PRIMO ASCOLTO SU PROBLEMATICHE FAMILIARI

Ha lo scopo di ascoltare e comprendere situazioni familiari problema-tiche al fine di orientarle verso le strutture o le competenze presenti sul territorio ritenute più idonee. Il centro è gestito da un gruppo di volontari formati specificatamente sulle problematiche familiari.

* Per informazioni o appuntamenti ([email protected] – tel: 340.5277689)

COME PUOI AIUTARCI?

CON UN’OFFERTA (deducibile fiscalmente)

Chi desidera effettuare un’oblazione all’Ass.ne Famiglia Buona Novella usufruendo delle agevo-lazioni fiscali previste dalla legge, potrà utilizzare le seguenti modalità:

• bonifico a favore di “Famiglia Buona Novella” Cariparma C/C n. 43240125 - ABI 06230 - CAB 56890 - CIN W codice IBAN – IT91W0623056890000043240125 specificando nella causale “erogazione liberale”.• assegno bancario N/T intestato a “Famiglia Buona Novella”.

Allegare copia del bonifico o del versamento fatto a mezzo assegno alla dichiarazione dei red-diti insieme alla ricevuta che l’Associazione vi rilascerà.

1

2

BUONA USANZA

La nostra associazione aderisce all’iniziativa “BUONA USANZA” organizzata dal giornale “La Provin-cia” di Cremona. Le offerte a nostro favore possono essere versate presso gli sportelli della Banca Popolare di Cremona.

5 x 1000

In fase di denuncia dei redditi, sui modelli CUD, 730 e UNICO puoi destinarci il 5 per mille. Scegli la casella dedicata al “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale”, apponi la tua firma e il numero del Codice Fiscale della nostra Associazione 01397380195.

Parole in famiglia

Periodico interno all’Associazione Famiglia Buona NovellaRedazione a cura di Elisabetta Baronio

Impaginazione e grafica a cura di Lucia CarianiPer la pubblicazione di articoli, lettere e informazioni d’interesse per l’Asso-

ciazione scrivere a [email protected]

SETTEMBRE 2013 parolein famiglia · 4 FAMIGLIA BUONA NOVELLA PAROLE IN FAMIGLIA la vocedel PAPA...

Documents

Transcript of SETTEMBRE 2013 parolein famiglia · 4 FAMIGLIA BUONA NOVELLA PAROLE IN FAMIGLIA la vocedel PAPA...