Quei fratelli più piccoli «morti di speranza» · preghiamo. Uniti, perché di fronte al dolore...

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Giovedì una veglia a San Benedetto presieduta da Zuppi ha ricordato quanti perdono la vita nel raggiungere l’Europa Quei fratelli più piccoli «morti di speranza» DI MATTEO ZUPPI * al giornale di ieri: «Ci sono anche una donna incinta e una giovane mamma con la sua neonata tra le oltre settanta vittime del naufragio avvenuto la settimana scorsa al largo della Libia, i cui superstiti sono stati recuperati da una nave della marina militare statunitense. La tragica notizia giunge nel giorno in cui si celebra la giornata internazionale del rifugiato e mentre l’Europa cerca di elaborare un progetto comune per affrontare l’emergenza». Fa piangere una notizia così, una delle tante. Non ci possiamo mai abituare a questo. Quell’«una donna incinta e una giovane mamma con la sua neonata», quei settanta inghiottiti dal mare, come quei poveri morti buttati in mare come tomba perché i porti erano chiusi, questa sera vorremmo avessero un nome. Ne hanno uno per tutti: Lazzaro, sono tutti poveri Lazzaro. Oggi preghiamo. Uniti, perché di fronte al dolore non ci si divide, si mette da parte ogni contrapposizione, il gusto di sentirsi contro, perché siamo tutti dalla parte della vittima, di chi è morto. Pregare può sembrare poco quando pensiamo a quello che sta accadendo, alle tante agitazioni, alla ricerca di una soluzione rapida ad un problema complesso, alla tentazione di rimandare e non fare nulla, alla improvvisazione o al rozzo protagonismo di pensare che tutto inizia oggi e con me stesso, ai giudizi temerari che oscurano sentimenti di umana pietà e che smarriscono anche il comune buon senso. Oggi preghiamo perché la preghiera ci insegna a vivere, ad essere realisti, a scegliere cosa fare, a disinquinare l’aria intossicata da aggressività e rabbia, da vittimismo e banale egoismo. Come credenti ci uniamo all’invocazione di tanti fratelli più piccoli di Gesù che sono morti di speranza. Il loro grido, come quello di tutti i poveri uomini la cui sofferenza diventa invocazione, ci chiede di unirci alla loro preghiera (EG187). Farlo è la prima opera dei cristiani, non l’ultima! È la scelta dei figli di fermarsi e chiedere amore, di impararlo da Dio per poi «farlo» con la nostra vita. Pregare significa non accettare la regola del «a me che importa» o quella della rassegnazione. Chi prega non è fuori dal mondo, non cerca benessere spirituale lontano dalla storia, piegando anche Dio all’io. Chi prega ascolta la Parola e condivide i suoi sentimenti con quelli di Colui che è l’autore della vita e ci insegna a vivere in maniera davvero umana. Ascolteremo tanti nomi e accenderemo luci per ognuno. Quando non si ama, o si ama poco, l’altro resta un’ombra, uno, uno senza nome, una «non persona» perché senza volto, identificato con un problema, senza storia, giudicato non per quello che è lui ma come fosse una categoria astratta. Quando si ama invece cerchiamo di conservare il volto irripetibile di quella persona, i suoi tratti, le sue parole. Stasera la Chiesa vuole essere quella che è: una madre che non vuole e può dimenticare nessuno D dei suoi figli, tutti, prima i più deboli, come deve essere, dall’inizio della vita fino alla sua fine. Non fa politica. Ama i suoi figli. La speranza di chi è morto di speranza era più forte della morte che accompagnava il loro coraggioso viaggio. Essi sfidano la morte non per gioco o per inettitudine, come chi sciupa la vita vendendola alle migliori dipendenze o tendendosela stretta e finendo per perderla conservandola. I migranti sfidano la morte perché hanno un disperato bisogno di futuro. Scappano da morte sicura, dalla guerra, dalla violenza, dalla fame, dalle malattie, dal non attendersi più nulla. Lo fanno per altruismo, perché amano le persone cui sono legati, come i nostri nonni che partivano per dare una speranza alla loro famiglia. Sfidano la morte affrontando il deserto o salendo in quei barconi coscienti del rischio, perché vogliono arrivare e la disperazione è più forte della paura, il desiderio più dei dubbi. Quanta angoscia, però, in mezzo al mare, immenso, terribile, spaventoso come può essere una dimensione senza punti di riferimento, sconfinata! E quante vessazioni nei mesi interminabili passati nei campi di raccolta, dove non c’è nessuno intorno che ti guarda con amore! Quante lacrime e umiliazioni quando il tuo corpo non vale niente e sei usata da uomini che come descrive il Salmo si rivelano «leoni che digrignano i denti» e ti usano perché preda, donna debole e indifesa. Davvero la speranza è l’ultima a morire. Ce lo ricordano quelli che Papa Francesco ha definito «lottatori di speranza», coloro che, visti in un’altra prospettiva, sono dei sopravvissuti, mentre quelli che ricordiamo sono i sommersi. Portiamo anche noi nei nostri i loro occhi. Le luci che accenderemo ricordando i nomi sono anche una scelta: non arrendersi al male. Il Vangelo ci parla di un uomo, di un incontro imprevisto con una persona, quello lì, che ora sappiamo essere il fratello più piccolo di Gesù e quindi nostro. Sì è nostro fratello, non un estraneo, un nemico, un rischio. È un dono, come sempre è un fratello. Paolo VI a commento di notizie agghiaccianti della fame nel mondo disse che «d’ora in poi non possiamo dire che non lo sappiamo». Anche noi lo sappiamo. Il giudizio del Vangelo è per tutti, tanto che la divisione non è tra credenti e non, ma tra giusti e stolti. Il giudizio inizia già oggi: avevo fame e non mi hai dato da mangiare. È metterci di fronte alle conseguenze delle nostre scelte. Ma è anche una gioia per tutti e due, per chi dà e per chi riceve, per un incontro avvenuto tra chi aveva fame e chi ha dato da mangiare! Il futuro ultimo, ma anche quello prossimo, dipende dalle nostre scelte oggi. La lotta per la speranza chiede di essere noi il porto. Scriveva Giovanni Crisostomo: «L’uomo misericordioso è un porto per chi è nel bisogno: il porto accoglie e libera dal pericolo tutti i naufraghi; siano essi malvagi, buoni o siano come siano, quelli che si trovano in pericolo, il porto li mette al riparo all’interno della sua insenatura. Anche tu, dunque, quando vedi in terra un uomo che ha sofferto il naufragio della povertà, non giudicare, non chiedere conto della sua condotta, ma liberalo dalla sventura! L’unico merito del povero è il suo bisogno: e se qualcuno ci viene incontro con questo, non esigiamo nulla di più. Infatti non facciamo l‘elemosina al comportamento, ma all’uomo; né proviamo compassione per la sua virtù, ma per la sua sventura, affinché noi possiamo ottenere dal Signore grande misericordia e noi, che non la meritiamo, possiamo godere della sua filantropia. Se ci mettiamo ad investigare i meriti, Dio farà lo stesso anche con noi!». Farlo agli altri ci aiuta a trovare anche noi misericordia, cioè pane, acqua, vestiti, visite, guarigione insomma vita. Diceva Papa Benedetto XVI: «Solo a partire da un “tu”, l’”io” può trovare sé stesso». Ed è il tu più caro, quello di un fratello più piccolo, che è anche quello che si presume ti aiuterà nel futuro! La memoria di chi è morto ci aiuti a riconoscere e difendere i vivi, a piangere davanti a tanta sofferenza, a scegliere con intelligenza, determinazione, efficacia, quella possibile ed umanissima via per cui «eri forestiero e ti ho accolto, eri nudo e ti ho vestito». E ti ho reso bello perché ti ho amato. Così il mondo diventa più umano e trova speranza, senza la quale non si vive. * arcivescovo Papa Francesco a Bologna il 1° ottobre scorso con gli immigrati (Foto Minnicelli) apa Francesco ha ricevuto in Vaticano per la visita «ad limina» i vescovi della Liberia. Tra loro anche monsignor Charles Edward Tamba, arcivescovo di Freetown, che nei giorni scorsi era a Bologna per ringraziare l’arcivescovo Zuppi e la diocesi per la solidarietà offerta alla sua Chiesa negli scorsi anni. Il vicario generale per la Sinodalità monsignor Stefano Ottani ha dialogato con lui. «Il Papa – ha sottolineato monsignor Tamba ricordando la visita in Vaticano – ci ha accolto bene, ci ha fatto sedere attorno a lui, abbiamo chiacchierato proprio come fratelli. Una delle cose che gli abbiamo chiesto è stata di regalarci una visita, perché nessun Papa ha ancora visitato il nostro Paese. Lui poi ci ha chiesto qual era la situazione nelle nostre Chiese locali. In Sierra Leone, gli abbiamo detto, abbiamo appena avuto le elezioni e sono andate bene: c’è stato un cambiamento di governo. Abbiamo un nuovo governo e un nuovo presidente che sta organizzando la sua amministrazione. La sfida più pesante da affrontare e superare è per noi quella della disoccupazione dei giovani. Ogni anno le Università licenziano tanti giovani con bellissimi titoli accademici, ma poi questi non trovano lavoro. Questa è una situazione difficile per noi pastori. Voglio approfittare dell’occasione di questa mia presenza nella città di Bologna – ha concluso – per ringraziare i fedeli di questa diocesi per la loro solidarietà e anche per l’accoglienza data ai nostri fratelli africani che sono presenti nella diocesi bolognese. Ho celebrato Messa con loro e sono rimasto molto commosso. Hanno difficoltà ad ottenere i documenti, a trovare lavoro, però devo rilevare che il Centro di accoglienza di via Mattei, che è sotto la cura di don Daniel Camara è una cosa molto buona». «Siamo particolarmente grati per l’opera che don Daniel sta facendo in questi ultimi anni nei confronti degli immigrati richiedenti asilo – ha aggiunto monsignor Ottani –. Proprio la presenza di un sacerdote africano che conosce non solo la lingua ma anche la cultura, le abitudini è molto utile per allacciare rapporti diretti e positivi. Così abbiamo conosciuto la vitalità di questa giovane Chiesa che nonostante i tanti problemi sta davvero dando un esempio di fede e di speranza. Chiediamo a monsignor Tamba se è ancora possibile per il futuro continuare queste relazioni». «Penso di sì – risponde il sacerdote africano – perché stiamo vivendo una grande realtà di migrazioni di persone. L’immigrazione è sempre stata parte della nostra storia e quindi siamo sempre disponibili ad aiutare, perché la Chiesa è cattolica non è una realtà isolata. E’ aperta a tante possibilità». P Monsignor Tamba nei giorni scorsi a Bologna ha voluto ringraziare la diocesi e il suo pastore per la solidarietà data alla propria Chiesa negli scorsi anni L’arcivescovo di Freetown in visita nella nostra città Giornata Carità del Papa ggi si celebra in tutte le diocesi del mondo la «Giornata per la Carità del Papa», con la raccolta dell’«Obolo di San Pietro». Si tratta dell’aiuto economico che i fedeli offrono al Papa «come segno di a- desione alla sollecitudine del suc- cessore di Pietro per le molteplici necessità della Chiesa universale e per le opere di carità in favore dei più bisognosi». La raccolta avverrà in tutte le Messe domenicali. Con- cretamente, l’origine storica dell’O- bolo risale alla fine del VII Secolo, quando gli anglosassoni, dopo la conversione al Cristianesimo, si sen- tirono tanto legati al Vescovo di Ro- ma da decidere di inviargli stabil- mente un contributo annuale. Co- sì nacque il «Denarus Sancti Petri» («Elemosina a San Pietro»), che ben presto si diffuse negli altri Paesi eu- ropei. L’«Obolo» affrontò diverse vi- cissitudini nei secoli, fino a quan- do fu «benedetto» da papa Pio IX con l’Enciclica «Saepe venerabilis» del 1871. Con le offerte pervenute all’«Obolo di San Pietro» nel 2017 si è intervenuti in favore di situa- zioni di necessità e di opere in Co- sta Rica, in Kenya, in Grecia, nel no- stro Paese, in Polonia, nella Re- pubblica Centrafricana, in Sud Su- dan ed in Ucraina. O oggi www.bo7.it Pagine a cura del Centro Servizi Generali dell’Arcidiocesi di Bologna Via Altabella 6 Bologna tel. 051 64.80.707 - 051 64.80.755 fax 051 23.52.07 email: [email protected] Abbonamento annuale: euro 58 - Conto corrente postale n.° 24751406 intestato ad Arcidiocesi di Bologna - C.S.G. Per informazioni e sottoscrizioni: 051. 6480777 (dal lunedì al venerdì, orario 9-13 e 15-17.30) la traccia e il segno el giorno in cui la Liturgia celebra la natività di san Giovanni Battista, tra gli spunti offerti dalle letture vorrei cogliere una suggestione pedagogica che emerge dal Salmo 138, in cui il fedele rende grazie a Dio per ciò che ha fatto per lui. Se spostiamo l’asse del dialogo dal rapporto con il Signore alla re- lazione educativa, possiamo cogliere una suggestione fin dalla prima stro- fa: «Tu mi scruti e mi conosci (…) intendi da lontano i miei pensieri, os- servi il mio cammino e il mio riposo», che evoca una fondamentale competenza pedagogica, che prende il nome di «competenza dia- gnostica». Si tratta della capacità di cogliere le modalità con cui le persone che ci sono affidate stanno interiorizzando il cammino e- ducativo (o eventualmente didattico) che stiamo proponendo loro. Al- l’educatore umano non è dato leggere nel segreto dei cuori, ma è im- portante sapersi mettere nei panni della persona che cresce e leggere nelle pieghe dei suoi atteggiamenti, delle sue parole, dei suoi silenzi. Speculare alla prima è, in questo senso, la terza strofa in cui è il fedele che, in risposta a questa conoscenza penetrante, esclama: «Meravigliose sono le tue opere, le riconosce pienamente l’anima mia». È proprio per- ché si sente conosciuto e riconosciuto, che l’allievo/educando è profon- damente motivato a conoscere e riconoscere gli insegnamenti dell’edu- catore/maestro. In altri termini gli insegnamenti possono «incarnarsi» nel- la mente e nel cuore delle persone che ci sono affidate, se la loro interio- rità è in qualche misura presente nella nostra mente e nel nostro cuore. Andrea Porcarelli N Educare, cioè «guardare dentro» Evangelizzare secondo Alfa-Omega Turchia, tra i cristiani un domenicano A S. Maria della Vita le sculture di Mazzali a pagina 4 a pagina 2 a pagina 5 Domenica, 24 giugno 2018 Numero 25 – Supplemento al numero odierno di Avvenire «La preghiera ci insegna a vivere, ad essere realisti, a scegliere cosa fare, a disinquinare l’aria intossicata»

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Giovedì una veglia a San Benedetto presieduta da Zuppiha ricordato quanti perdono la vita nel raggiungere l’Europa

Quei fratelli più piccoli«morti di speranza»DI MATTEO ZUPPI *

al giornale di ieri: «Ci sonoanche una donna incinta euna giovane mamma con la

sua neonata tra le oltre settantavittime del naufragio avvenuto lasettimana scorsa al largo della Libia,i cui superstiti sono stati recuperatida una nave della marina militarestatunitense. La tragica notiziagiunge nel giorno in cui si celebra lagiornata internazionale del rifugiatoe mentre l’Europa cerca di elaborareun progetto comune per affrontarel’emergenza». Fa piangere unanotizia così, una delle tante. Non cipossiamo mai abituare a questo.Quell’«una donna incinta e unagiovane mamma con la suaneonata», quei settanta inghiottitidal mare, come quei poveri mortibuttati in mare come tomba perché iporti erano chiusi, questa seravorremmo avessero un nome. Nehanno uno per tutti: Lazzaro, sonotutti poveri Lazzaro. Oggipreghiamo. Uniti, perché di fronteal dolore non ci si divide, si metteda parte ogni contrapposizione, ilgusto di sentirsi contro, perchésiamo tutti dalla parte della vittima,di chi è morto. Pregare puòsembrare poco quando pensiamo aquello che sta accadendo, alle tanteagitazioni, alla ricerca di unasoluzione rapida ad un problemacomplesso, alla tentazione dirimandare e non fare nulla, allaimprovvisazione o al rozzoprotagonismo di pensare che tuttoinizia oggi e con me stesso, aigiudizi temerari che oscuranosentimenti di umana pietà e chesmarriscono anche il comune buonsenso. Oggi preghiamo perché lapreghiera ci insegna a vivere, adessere realisti, a scegliere cosa fare, adisinquinare l’aria intossicata daaggressività e rabbia, da vittimismoe banale egoismo. Come credenti ci uniamoall’invocazione di tanti fratelli piùpiccoli di Gesù che sono morti disperanza. Il loro grido, come quellodi tutti i poveri uomini la cuisofferenza diventa invocazione, cichiede di unirci alla loro preghiera(EG187). Farlo è la prima opera deicristiani, non l’ultima! È la scelta deifigli di fermarsi e chiedere amore, diimpararlo da Dio per poi «farlo» conla nostra vita. Pregare significa nonaccettare la regola del «a me cheimporta» o quella dellarassegnazione. Chi prega non è fuoridal mondo, non cerca benesserespirituale lontano dalla storia,piegando anche Dio all’io. Chi pregaascolta la Parola e condivide i suoisentimenti con quelli di Colui che èl’autore della vita e ci insegna avivere in maniera davvero umana.Ascolteremo tanti nomi eaccenderemo luci per ognuno.Quando non si ama, o si ama poco,l’altro resta un’ombra, uno, unosenza nome, una «non persona»perché senza volto, identificato conun problema, senza storia, giudicatonon per quello che è lui ma comefosse una categoria astratta. Quandosi ama invece cerchiamo diconservare il volto irripetibile diquella persona, i suoi tratti, le sueparole. Stasera la Chiesa vuole esserequella che è: una madre che nonvuole e può dimenticare nessuno

Ddei suoi figli, tutti, prima i piùdeboli, come deve essere, dall’iniziodella vita fino alla sua fine. Non fapolitica. Ama i suoi figli. La speranza di chi è morto disperanza era più forte della morteche accompagnava il loro coraggiosoviaggio. Essi sfidano la morte nonper gioco o per inettitudine, comechi sciupa la vita vendendola allemigliori dipendenze o tendendoselastretta e finendo per perderlaconservandola. I migranti sfidano lamorte perché hanno un disperatobisogno di futuro. Scappano damorte sicura, dalla guerra, dallaviolenza, dallafame, dalle malattie,dal non attendersipiù nulla. Lo fannoper altruismo,perché amano lepersone cui sonolegati, come i nostrinonni che partivanoper dare unasperanza alla lorofamiglia. Sfidano lamorte affrontando ildeserto o salendo inquei barconi coscienti del rischio,perché vogliono arrivare e ladisperazione è più forte della paura,il desiderio più dei dubbi. Quantaangoscia, però, in mezzo al mare,immenso, terribile, spaventosocome può essere una dimensionesenza punti di riferimento,sconfinata! E quante vessazioni neimesi interminabili passati nei campidi raccolta, dove non c’è nessunointorno che ti guarda con amore!Quante lacrime e umiliazioniquando il tuo corpo non vale nientee sei usata da uomini che comedescrive il Salmo si rivelano «leoniche digrignano i denti» e ti usano

perché preda, donna debole eindifesa. Davvero la speranza èl’ultima a morire. Ce lo ricordanoquelli che Papa Francesco hadefinito «lottatori di speranza»,coloro che, visti in un’altraprospettiva, sono dei sopravvissuti,mentre quelli che ricordiamo sono isommersi. Portiamo anche noi neinostri i loro occhi. Le luci che accenderemo ricordandoi nomi sono anche una scelta: nonarrendersi al male. Il Vangelo ciparla di un uomo, di un incontroimprevisto con una persona, quellolì, che ora sappiamo essere il fratello

più piccolo di Gesùe quindi nostro. Sì ènostro fratello, nonun estraneo, unnemico, un rischio.È un dono, comesempre è un fratello.Paolo VI acommento dinotizie agghiacciantidella fame nelmondo disse che«d’ora in poi nonpossiamo dire che

non lo sappiamo». Anche noi losappiamo. Il giudizio del Vangelo èper tutti, tanto che la divisione nonè tra credenti e non, ma tra giusti estolti. Il giudizio inizia già oggi:avevo fame e non mi hai dato damangiare. È metterci di fronte alleconseguenze delle nostre scelte. Maè anche una gioia per tutti e due, perchi dà e per chi riceve, per unincontro avvenuto tra chi aveva famee chi ha dato da mangiare! Il futuroultimo, ma anche quello prossimo,dipende dalle nostre scelte oggi.La lotta per la speranza chiede diessere noi il porto. ScrivevaGiovanni Crisostomo: «L’uomo

misericordioso è un porto per chi ènel bisogno: il porto accoglie elibera dal pericolo tutti i naufraghi;siano essi malvagi, buoni o sianocome siano, quelli che si trovano inpericolo, il porto li mette al riparoall’interno della sua insenatura.Anche tu, dunque, quando vedi interra un uomo che ha sofferto ilnaufragio della povertà, nongiudicare, non chiedere conto dellasua condotta, ma liberalo dallasventura! L’unico merito del poveroè il suo bisogno: e se qualcuno civiene incontro con questo, nonesigiamo nulla di più. Infatti nonfacciamo l‘elemosina alcomportamento, ma all’uomo; néproviamo compassione per la suavirtù, ma per la sua sventura,affinché noi possiamo ottenere dalSignore grande misericordia e noi,che non la meritiamo, possiamogodere della sua filantropia. Se cimettiamo ad investigare i meriti,Dio farà lo stesso anche con noi!».Farlo agli altri ci aiuta a trovareanche noi misericordia, cioè pane,acqua, vestiti, visite, guarigioneinsomma vita. Diceva PapaBenedetto XVI: «Solo a partire da un“tu”, l’”io” può trovare sé stesso». Edè il tu più caro, quello di un fratellopiù piccolo, che è anche quello chesi presume ti aiuterà nel futuro! Lamemoria di chi è morto ci aiuti ariconoscere e difendere i vivi, apiangere davanti a tanta sofferenza,a scegliere con intelligenza,determinazione, efficacia, quellapossibile ed umanissima via per cui«eri forestiero e ti ho accolto, erinudo e ti ho vestito». E ti ho resobello perché ti ho amato. Così ilmondo diventa più umano e trovasperanza, senza la quale non si vive.

* arcivescovo

Papa Francesco a Bologna il 1° ottobre scorso con gli immigrati (Foto Minnicelli)

apa Francesco ha ricevuto inVaticano per la visita «ad

limina» i vescovi della Liberia.Tra loro anche monsignorCharles Edward Tamba,arcivescovo di Freetown, che neigiorni scorsi era a Bologna perringraziare l’arcivescovo Zuppi ela diocesi per la solidarietàofferta alla sua Chiesa negliscorsi anni. Il vicario generaleper la Sinodalità monsignorStefano Ottani ha dialogato conlui. «Il Papa – ha sottolineatomonsignor Tamba ricordando lavisita in Vaticano – ci ha accoltobene, ci ha fatto sedere attornoa lui, abbiamochiacchieratoproprio comefratelli. Una dellecose che gliabbiamo chiesto èstata di regalarciuna visita, perchénessun Papa haancora visitato ilnostro Paese. Luipoi ci ha chiestoqual era lasituazione nelle nostre Chieselocali. In Sierra Leone, gliabbiamo detto, abbiamo appenaavuto le elezioni e sono andatebene: c’è stato un cambiamentodi governo. Abbiamo un nuovogoverno e un nuovo presidenteche sta organizzando la suaamministrazione. La sfida piùpesante da affrontare e superareè per noi quella delladisoccupazione dei giovani. Ognianno le Università licenzianotanti giovani con bellissimi titoliaccademici, ma poi questi nontrovano lavoro. Questa è unasituazione difficile per noipastori. Voglio approfittaredell’occasione di questa miapresenza nella città di Bologna –

ha concluso – per ringraziare ifedeli di questa diocesi per laloro solidarietà e anche perl’accoglienza data ai nostrifratelli africani che sonopresenti nella diocesi bolognese.Ho celebrato Messa con loro esono rimasto molto commosso.Hanno difficoltà ad ottenere idocumenti, a trovare lavoro,però devo rilevare che il Centrodi accoglienza di via Mattei, cheè sotto la cura di don DanielCamara è una cosa moltobuona». «Siamo particolarmentegrati per l’opera che don Danielsta facendo in questi ultimi anni

nei confronti degliimmigratirichiedenti asilo –ha aggiuntomonsignor Ottani –.Proprio la presenzadi un sacerdoteafricano checonosce non solo lalingua ma anche lacultura, le abitudiniè molto utile perallacciare rapporti

diretti e positivi. Così abbiamoconosciuto la vitalità di questagiovane Chiesa che nonostante itanti problemi sta davverodando un esempio di fede e disperanza. Chiediamo amonsignor Tamba se è ancorapossibile per il futurocontinuare queste relazioni».«Penso di sì – risponde ilsacerdote africano – perchéstiamo vivendo una granderealtà di migrazioni di persone.L’immigrazione è sempre stataparte della nostra storia equindi siamo sempre disponibiliad aiutare, perché la Chiesa ècattolica non è una realtàisolata. E’ aperta a tantepossibilità».

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Monsignor Tambanei giorni scorsi aBologna ha volutoringraziare la diocesie il suo pastore per lasolidarietà data allapropria Chiesa negliscorsi anni

L’arcivescovo di Freetown in visita nella nostra città

Giornata Carità del Papaggi si celebra in tutte le diocesidel mondo la «Giornata per la

Carità del Papa», con la raccoltadell’«Obolo di San Pietro». Si trattadell’aiuto economico che i fedelioffrono al Papa «come segno di a-desione alla sollecitudine del suc-cessore di Pietro per le molteplicinecessità della Chiesa universale eper le opere di carità in favore deipiù bisognosi». La raccolta avverràin tutte le Messe domenicali. Con-cretamente, l’origine storica dell’O-bolo risale alla fine del VII Secolo,quando gli anglosassoni, dopo laconversione al Cristianesimo, si sen-tirono tanto legati al Vescovo di Ro-ma da decidere di inviargli stabil-mente un contributo annuale. Co-sì nacque il «Denarus Sancti Petri»(«Elemosina a San Pietro»), che benpresto si diffuse negli altri Paesi eu-ropei. L’«Obolo» affrontò diverse vi-cissitudini nei secoli, fino a quan-do fu «benedetto» da papa Pio IXcon l’Enciclica «Saepe venerabilis»del 1871. Con le offerte pervenuteall’«Obolo di San Pietro» nel 2017si è intervenuti in favore di situa-zioni di necessità e di opere in Co-sta Rica, in Kenya, in Grecia, nel no-stro Paese, in Polonia, nella Re-pubblica Centrafricana, in Sud Su-dan ed in Ucraina.

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oggi

www.bo7.it

Pagine a cura del Centro Servizi Generalidell’Arcidiocesi di Bologna Via Altabella 6 Bologna tel. 051 64.80.707 - 051 64.80.755 fax 051 23.52.07email: [email protected]

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la traccia e il segno

el giorno in cui la Liturgia celebra la natività di san Giovanni Battista, tragli spunti offerti dalle letture vorrei cogliere una suggestione pedagogica

che emerge dal Salmo 138, in cui il fedele rende grazie a Dio per ciò che hafatto per lui. Se spostiamo l’asse del dialogo dal rapporto con il Signore alla re-

lazione educativa, possiamo cogliere una suggestione fin dalla prima stro-fa: «Tu mi scruti e mi conosci (…) intendi da lontano i miei pensieri, os-

servi il mio cammino e il mio riposo», che evoca una fondamentalecompetenza pedagogica, che prende il nome di «competenza dia-gnostica». Si tratta della capacità di cogliere le modalità con cui lepersone che ci sono affidate stanno interiorizzando il cammino e-ducativo (o eventualmente didattico) che stiamo proponendo loro. Al-

l’educatore umano non è dato leggere nel segreto dei cuori, ma è im-portante sapersi mettere nei panni della persona che cresce e leggerenelle pieghe dei suoi atteggiamenti, delle sue parole, dei suoi silenzi.

Speculare alla prima è, in questo senso, la terza strofa in cui è il fedeleche, in risposta a questa conoscenza penetrante, esclama: «Meravigliosesono le tue opere, le riconosce pienamente l’anima mia». È proprio per-ché si sente conosciuto e riconosciuto, che l’allievo/educando è profon-damente motivato a conoscere e riconoscere gli insegnamenti dell’edu-catore/maestro. In altri termini gli insegnamenti possono «incarnarsi» nel-la mente e nel cuore delle persone che ci sono affidate, se la loro interio-

rità è in qualche misura presente nella nostra mente e nel nostro cuore.Andrea Porcarelli

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Educare, cioè «guardare dentro»

Evangelizzaresecondo Alfa-Omega

Turchia, tra i cristianiun domenicano

A S. Maria della Vitale sculture di Mazzali

a pagina 4

a pagina 2

a pagina 5Domenica, 24 giugno 2018 Numero 25 – Supplemento al numero odierno di Avvenire

«La preghiera ciinsegna a vivere,ad essere realisti, ascegliere cosa fare,a disinquinarel’aria intossicata»

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sequela di Gesù che, a partire dalla Parola diDio ascoltata e vissuta, ha come finel’impegno nella prima evangelizzazione. Ilbrano evangelico dei discepoli di Emmaus(Lc 24) esprime il «paradigma» e lo «stile»del servizio alle persone: si tratta diimparare a essere accompagnatori dell’altroa partire dalla propria esperienza diaccompagnamento (EG 169–172). Come sipuò vedere, Alfa-Omega opera con una«predicazione informale» attraversol’incontro, l’ascolto e l’annuncio rivolto siaa chi già frequenta la chiesa sia ai cosiddetti«lontani», e, successivamente, attraversol’accompagnamento per conoscere sempre

di più Gesù (percorso di lettura in Gruppidel Vangelo nelle case o altri luoghi diaggregazione). L’associazione ha iniziato ilsuo 35esimo anno di servizio missionariorinnovando le cariche per il triennio 2018-2021. L’organo direttivo nazionale è ilConsiglio, composta da un presidente elettodall’assemblea e da consiglieri checoincidono con i responsabili eletti dallecomunità locali di Roma, Modena, Verona,Bologna, Pescara-Montesilvano. Neltriennio passato (2015–2018),l’associazione ha messo a tema l’impegnoper un umanesimo cristiano secondo dueparole chiave (cf. papa Francesco alla Cei):

decentrarsi e uscire. Così si è rinnovata laspiritualità che si fonda sul confronto con laParola di Dio: veri passaggi formativi sonostati le esperienze denominate «Vieni evedi», che hanno messo a tema i volti dellamisericordia nella Scrittura (2016, biblistaRosanna Virgili), l’uscita missionaria sulletracce di Giona ed Elia e l’incontro conCristo che costruisce relazioni (2017 e 2018,biblista padre Roberto Di Paolo). L’esigenzadi rinnovamento della comunione tra levarie realtà missionarie passa oggi attraversol’utilizzazione dei volumi di lectio divinanei gruppi biblici sorti dai progetti nelleparrocchie (quatto Vangeli e Atti degli

L’emozione del cardinale Ravasilaureato in Filologia all’Alma Mater

DI MARIO CHIARO *

associazione laicale Alfa–Omega,sorta verso la fine degli anni ’70 aRoma, trae la sua ispirazione

dall’Evangeli nuntiandi (EN) di Paolo VI(«Quando un cristiano prende coscienza disé, diventa missionario») e trova oggi unasignificativa creativa conferma nell’Evangeliigaudium (EG) di papa Francesco («Tuttisiamo chiamati a questa nuova uscitamissionaria»). Nel suo Progettomissionario, Alfa-Omega assumeinnanzitutto il processodell’evangelizzazione di EN con i suoielementi chiave programmatici: «Latestimonianza di vita, l’annuncio chiaro einequivocabile del Signore Gesù Cristo,l’adesione del cuore al programma di vita diCristo e il sorgere di un nuovo apostolato»(EN 18–24). Come conseguenza,l’associazione sente dunque laresponsabilità di formare cristiani adulti inumanità e maturi nella fede: cerca di aiutaregli associati a sviluppare una crescitaequilibrata a livello umano, spirituale,dottrinale e culturale (EG 129), perchévivano consapevolmente nella Chiesa e nelmondo la vocazione ricevuta nel Battesimo.Questo cammino di formazione assume ilvolto di una «scuola di discepolato» alla

’Lapostoli). L’esigenza di un rinnovamentonell’evangelizzazione ha invece prodottoalcuni manuali, riguardanti il primoannuncio e il pre-missione, al fine divalorizzare il carisma, la gratuità dellamissione, la semina del Vangelo che lascia aDio i risultati, la dedizione a una relazioneviva e a un annuncio incarnato eumanizzante. Le più rilevanti esperienze sulcampo, nel triennio passato, sono state: lamissione parrocchiale in Santa Caterina alPilastro (Bo) con la presenza di diversiseminaristi, con attenzione alle povertà eall’incontro con le diverse culture; lapreparazione di un’esperienza pilota nellaparrocchia di San Giovanni Battista a Bari(prima missione nel Sud Italia); la presenzaal Festival biblico di Verona. n particolare,nella diocesi di Bologna Alfa-Omega operain otto parrocchie (Sacra Famiglia,Sant’Andrea della Barca, Santa Maria delleGrazie, San Lorenzo, San GiuseppeCottolengo, San Vincenzo de’ Paoli, SalaBolognese-Buonconvento e Santa Caterinada Bologna al Pilastro) e cura l’attività diuna trentina di gruppi del Vangelo. Dal2008 una decina di seminaristi degli ultimianni accompagna i laici nel percorso dipreparazione della missione nelleparrocchie e nella visita nelle case.

* associazione Alfa-Omega

DI PAOLO ZUFFADA

evo confessare cheinizio questa“Lectio

magistralis” con moltaemozione. Per me questalaurea nell’Alma Mater diBologna è l’apice di un“cursus honorum” che nonavrei mai immaginato dipoter scalare». Così ilcardinale Gianfranco Ravasiin apertura della sua “Lectio”in occasione delconferimento, sabato scorso,da parte dell’Università diBologna, della laurea honoriscausa in Filologia, letteraturae tradizione classica. «Questaemozione – ha proseguitoRavasi – è legatasostanzialmente a dueaspetti. Da un lato questaUniversità è stata per me unluogo di dialogo, diconfronto ripetuto, diascolto, di incontro. Ed è perquesto motivo che questaUniversità già un po’ per certiaspetti mi apparteneva. Oraappartengo ad essa in sensopieno, tra i suoi alunni.Questo è un primo volto,quello soggettivo; c’è poi unsecondo volto che è quellooggettivo: sono felice di poteravere questo riconoscimentoper la Filologia, per laletteratura classica che è statoun filo conduttore e unamore costante». Dopo averdedicato la prima parte della«Lectio» alla «Parola», ilcardinale ha analizzato inchiusura la «lettura» del

Libro: «La lettura cristallizzatadi un testo – ha sottolineato– è fatta per essere letta.Scritta e poi letta. Il lettore ènecessario quanto l’autore. Ilibri di autentici grandi sonoper loro natura performativi,generano, hanno bisogno diun’ermeneutica, hannobisogno di una tradizione. Edè per questo che è necessarioil lettore. Purtroppo ai nostrigiorni abbiamo proprioquesta decadenza dellalettura, che non è soltanto deinostri giorni. 5 febbraio 1828(comincio qui – ha dettoRavasi – a portare una voce),Leopardi, “Zibaldone”:“Ormai si può dire in verità,massime in Italia, che sonopiù di numero gli scrittori chei lettori, giacché gran partedegli scrittori non legge olegge men che non iscrive”. Illibro senza lettore in un certosenso non è più vivente. Edecco allora la necessitàdell’ermeneutica e del lettore.Qui allora ecco un’altra voce,quella di un amico, UmbertoEco (”Lector in fabula”): “Iltesto è un meccanismonobile ma pigro, economico.Vive soprattutto sulplusvalore di sensointrodottovi dal destinatario”.E ancora un’altra voce cha vanella stessa linea quella delfilosofo teologo Paul Ricoeur(“Conflittodell’interpretazione”): “Iltesto”, questa la bellaimmagine che usa, “divenutoorfano del padre che muore(l’autore), diventa il figlio

adottivo della comunità deilettori”. Ed è per questo checontinua a vivere. Concludocon un breve racconto cheriassume il discorso moltosemplificato che ho fattosulla lettura,sull’ermeneutica,sull’importanza del far viverecontinuamente la parola,anche la parola scritta che èquella che dal passatocontinua a parlare a noi. Sitratta di una figura, unteologo, a suo modo filosofopensatore, tedesco di origineitaliana che tutti conoscete,Romano Guardini. Nel 1951ha scritto un librettointitolato “Elogio del libro”.Vi rappresento qui la scenafinale. La cornice è quelladell’ultima guerra mondiale:c’è un piccolo reggimento disoldati con il lorocappellano, che si accorgonodi essere entrati in un “cul desac”, in un orizzontecompletamente chiuso,assediati totalmentedall’esercito nemico chespara su di loro e loro sonoin una valle. Non hanno piùnessuna possibilità disalvezza. Vi leggo allora leparole di Romano Guardini:“Il cappellano militaresentendo che non aveva piùnulla da dire di accettabile inquell’ora, tolse di tasca ilproprio Nuovo Testamentone strappò le pagine e nediede una ad ogni soldato”.Una comunionesacramentale nel Libro, nellaParola».

A fianco: il rettore Francesco Ubertini consegna laLaurea «honoris causa» dell’Università di Bolognaal cardinale Gianfrano Ravasi. Sopra, MadeleineDelbrel

le celebrazioni

Ofs, i 40 anni della Regolaggi nella Basilica di San Fran-cesco (piazza Malpighi) le Fra-

ternità dell’Ordine francescano se-colare (Ofs) della diocesi celebre-ranno i quarant’anni dall’approva-zione della propria Regola con unagiornata di riflessione e di festa daltitolo «… spinti dallo Spirito a rag-giungere la perfezione della caritànel proprio stato secolare». Alle 9.30la recita delle Lodi; alle 10 padre Pie-tro Maranesi terrà una relazione daltitolo «Consapevoli che “chiunquesegue Cristo, Uomo perfetto, si fa luipure più uomo” (Regola OFS, art.14)». Alle 12 l’arcivescovo MatteoZuppi presiederà la celebrazione eu-caristica in Basilica, nel corso dellaquale i Francescani secolari di Bo-logna rinnoveranno la loro profes-sione. Nel pomeriggio continueran-no i lavori di riflessione sulle consi-derazioni della mattinata. L’Ofs, untempo detto Terz’Ordine, riunisce ilaici che, con professione perpetua,«si impegnano ad osservare il van-gelo secondo l’esempio di san Fran-cesco», sforzandosi di «passare dalVangelo alla vita e dalla vita al Van-gelo» nella quotidianità, in famiglia,nel lavoro, nella sofferenza, nelle re-lazioni sociali, nella consapevolezzache «il loro chiostro è il mondo».L’Ofs costituisce una vera realtà ec-clesiale, irrinunciabile parte dellagrande Famiglia francescana (frati,suore, laici). Nel 1221 ai laici che vo-levano seguire i suoi insegnamentied il suo stile evangelico di vita Fran-cesco spiegò che potevano conti-nuare a vivere nel mondo (seculum)ed indirizzò una «Lettera» che si puòconsiderare la consegna della Rego-la al Terz’Ordine francescano; nel1289 papa Nicolò IV la formalizzò econvalidò. L’ultima revisione, suc-cessiva e conseguente alle nuove i-spirazioni del Vaticano II, è stata ap-provata da Paolo VI il 24 giugno1978. (P.Z.)

O

«Alfa-Omega»celebra i suoiprimi 35 annicon il rinnovodelle cariche euna riflessionesull’annuncio

Chiesa e Vangelo,un tesoro per tutti

er via tutto è grazia”. Parola,discernimento e profezia inMadeleine Delbrel» è il titolo

del convegno organizzatodall’associazione «Amici di MadeleineDelbrêl» che si terrà sabato 30 giugno edomenica 1 luglio a Villa San Giacono aSan Lazzaro di Savena (via San Ruffillo5). Questo il programma. Sabato 30 iltema sarà: «Parola, discernimento eprofezia per la Chiesa di oggi». Alle 10accoglienza, alle 10.30 introduzionegenerale di don Alessandro Ravazzini,rettore del Seminario diocesano diReggio Emilia e direttore del Centroregionale Vocazioni dell’EmiliaRomagna; alle 11 lavori di gruppo su testidi Madeleine Delbrel; alle 13 pranzo; alle15.30 relazione «Parola, discernimento eprofezia nel magistero di PapaFrancesco» di don Fabrizio Mandreoli,docente alla Facoltà teologica dell’Emilia

Romagna; alle 16.30 dialogo; alle 17pausa, alle 17.30 relazione su«Discernimento vocazionale e profezia inMadeleine Delbrel» di don MicheleGianola, direttore dell’Ufficio nazionalePastorale delle Vocazioni; alle 19 Vespri;alle 19.30 cena; alle 21 Veglia dipreghiera «Con Madeleine». Domenica 1luglio verrà affrontato il tema «“Per viatutto è grazia” secondo MadeleineDelbrel». Alle 9.45 relazione su «”Per viatutto è grazia”: rilettura creativa di unaintuizione teresiana» di don GillesFrançois, postulatore della Causa dibeatificazione di Madeleine Delbrel edocente e formatore al Seminario diIssy–les–Molineaux (Parigi); alle 11dialogo; alle 12 celebrazione eucaristica;alle 13 pranzo; alle 15 relazione su «”LaFrance, pays de mission?” e “Missionarisenza battello”: un confrontoilluminante a 75 anni di distanza» di don

Luciano Luppi, docente alla Facoltàteologica dell’Emilia Romagna ecollaboratore esterno per la Causa dibeatificazione di Madeleine Delbrel; alle16 intervento dell’arcivescovo MatteoZuppi; alle 17 conclusioni & proposte;alle 17.30: Vespri & saluti. Scrittrice,assistente sociale e mistica, MadeleineDelbrel (1904–1964) il 26 gennaioscorso è stata dichiarata «Venerabile» daPapa Francesco, ossia è stata riconosciutal’esemplarità eroica della suatestimonianza cristiana. Ilriconoscimento dell’eroicità delle virtù inlei, che voleva vivere la santità dellasemplice gente delle strade, sembraparadossale, ma può lasciarci intuire lapreziosità della sua testimonianza: la profezia di una vita evangelica versatanelle minuscole circostanze dell’esistenzaquotidiana, il martirio senza gloria della «passione delle pazienze».

La presenza deimissionari a Bolognanasce con le iniziativelegate alle parrocchie, ecoinvolge oggi anchealcuni progetti con iseminaristi. Portare la Buona notizia ai piùlontani è una dellepriorità dei gruppi

Madeleine Delbrel: Parola e profezia

primo piano2 BOLOGNASETTE

Domenica24 giugno 2018

Page 3: Quei fratelli più piccoli «morti di speranza» · preghiamo. Uniti, perché di fronte al dolore non ci si divide, si mette da parte ogni contrapposizione, il gusto di sentirsi contro,

vita ecclesiale

Cattedrale,percorsi di arte, fedee tradizioni

Venerdì in San Pietro il conferimento di unalaurea speciale. Studiati i tesori della chiesametropolitana proponendo nuovi itinerari

Padre Monteverde

Sabato alle 11in San Giacomo Maggiore, Messa per i 60 anni di sacerdozio del religioso, che per 45 anni ha curato la «Nuova Biblioteca agostiniana»

Padre Monteverde, una vita per sant’Agostinooi agostiniani del conventoe chiesa di San GiacomoMaggiore promuoviamo

una celebrazione in onore delnostro confratello padre FrancoMonteverde, che da due anni èmembro di questa comunità inseguito all’esodo che alcunireligiosi hanno dovuto fare daTolentino (Macerata) inoccasione della triste vicenda delterremoto che nel 2016 ha colpitopesantemente anche il convento eil Santuario di San Nicola. Lacelebrazione, in occasione del60° anniversario di ordinazionesacerdotale, si terrà nel tempio diSan Giacomo Maggiore sabato 30giugno alle ore 11. Padre Franco,che ora si trova bloccato in sediaa rotelle per una serie dicomplicazioni che si sonoaggiunte dopo la rottura delfemore, appena arrivato a

N Bologna si era prestatosoprattutto come confessore nellachiesa di San Giacomo. Di lui cipiace ricordare che, appenaordinato sacerdote a Tolentino,nel giugno del 1958, ha svolto ilsuo primo ministero, dal 1958 al1961, a Bologna nell’alloranuovissima parrocchiaagostiniana di Santa Rita in viaMassarenti. Negli anni successiviha lavorato come maestro, rettoree insegnante nei seminariagostiniani di Cartoceto (Pesaro-Urbino) e di Tolentino. Nel 1973fu chiamato a Roma dal PadreAgostino Trapè a lavorare nellagrande impresa editoriale della«Nuova biblioteca agostiniana»che, insieme a Città NuovaEditrice di Roma, ha pubblicatol’opera omnia di sant’Agostino inedizione critica bilingue latino-italiano, con introduzioni, note e

indici. In questa opera (60volumi, 42mila pagine, 240tavole a colori) padre Franco haoperato come segretario edirettore editoriale per 45 anni,curando, con passione ecompetenza, il completamentodell’opera fino ai volumidell’iconografia especializzandosi nellapreparazione degli Indicianalitici, dei quali ha pubblicatosette volumi. Altra operaimportante promossa da padreFranco, con alcuni collaboratorispecialisti, è il sitowww.augustinus.it che consente atutti gli studiosi di sant’Agostinonel mondo la facile consultazionedei suoi scritti in più lingue. Gliultimi trent’anni padreMonteverde li ha trascorsi aTolentino lavorando nelle operedi sant’Agostino, organizzando

l’archivio storico di padreAgostino Trapè, collaborando conla Biblioteca Egidiana erendendosi disponibili a tantipreziosi servizi nel convento e nelSantuario di San Nicola. Il 29ottobre 2005 il Comune diRecanati (Macerata), sua cittànatale, ha conferito a padre FrancoMonteverdi l’onorificienza di«cittadino benemerito e illustre» peracquisiti meriti di rilevanza culturalee sociale. I confratelli, i familiari, gliamici e anche tanti bolognesi siuniscono nella più cordialegratitudine e riconoscenza neiconfronti del religioso e invitanoalla celebrazione giubilare, sabatoprossimo. Sarà esposta in chiesaanche una mostra delle Opere disant’Agostino in collaborazione conl’Editrice Città Nuova.

I padri agostiniani di San Giacomo

DI LUCA TENTORI

enerdì prossimo per la festa dei SantiPietro e Paolo, la Cattedrale ospiterà ilconferimento di una laurea speciale

(alle ore 10.30 in cripta), così come avvenivanel medioevo. È il caso di Ilenia Fontana,che grazie ai neonati rapporti tra la cattedraledi San Pietro e l’Istituto Polo Michelangelo,ha avuto l’opportunità di elaborare unprogetto volto a valorizzare l’intelligibilitàdel luogo sacro. Le due istituzioni,accomunate del desiderio di riunire l’artesacra alla cultura universitaria hanno cosìdato il via alla collaborazione, che si auspicapossa proseguire in futuro, coinvolgendonuovi studenti e altre realtà religiose dellastessa diocesi. Attraverso il percorso di studia 360° che unisce i tre principali ambiti diapplicazione del design (interior, product,

Vgraphic) la studentessa è stata in grado sapervedere, all’interno del contesto propostole, lecarenze e punti migliorabili nel totalerispetto della chiesa e dei suoi valori. Ilprogetto, che ha coinvolto membri ed espertida ambo le parti è giunto alla suaconclusione attraverso una serie di analisi eclassificazioni del luogo, dal punto di vistastorico, artistico e architettonico; da qui si èarrivati all’ideazione di un sistema storicoche intende portare a conoscenzal’interessato delle innumerevoli ricchezze diSan Pietro, in maniera libera e non vincolatada percorsi fisici prestabiliti. La proposta èquella di un itinerario storico scandito dallapresenza di numerosi totem, nella cui graficasaranno riportate una o più linee colorate, inriferimento al periodo storico cui l’area o glielementi descritti appartengono. Il colore inassociazione alla fascia storica diventa la

chiave di lettura dei percorsi, che sarannointrapresi a discrezione del direttointeressato. Il tutto è stato ragionatoadottando una visione più ampia delcontesto di partenza, anche dal punto divista estetico dei totem. Per proporre unsistema di lettura unico degli edifici religiosi,sia dal punto di vista grafico che delprodotto, è stato messo a punto un designricorrente che si differenzia però nel modellomadre da esterni: questo è caratterizzatodallo skyline dell’edificio, che fungerà cosìda elemento diversificante da luogo a luogo.La proposta di progetto è ulteriormentevalorizzata dalla presenza di un sistema diQR code, che attualmente collegato al sitoweb della diocesi potrebbe in futuro aprire leporte per l’elaborazione di una specifica app,volta ad approfondire, anche in più lingue, icontenuti proposti dai totem.

Sopra il plastico della cartina dellaCattedrale, a sinistra una sezionelongitudinale. Sotto don Baccilieri

In festa per il beato don Baccilieriomenica 1 luglio si celebra aGaleazza Pepoli la festa del beatodon Ferdinando Maria Baccilieri,

parroco per 41 anni di Galeazza efondatore delle suore Serve di Maria diGaleazza. Alla celebrazioneparteciperanno la Famiglia servitana, gliamici e i fedeli. Sabato 30 giugno alle20.30 nella chiesa parrocchiale Veglia inmusica animata da «I solisti di SanValentino». Domenica 1 luglio alle 9.30accoglienza e preghiera, alle 10.30relazione a cura di fra Benito MariaFusco, servita, su «Ero forestiero, miavete consolato». Alle 12.30 Ossequio

D mariano, alle 13 pranzo al sacco; alle14.30 visita guidata ai luoghi del Beato;alle 15.30 celebrazione eucaristica. Alle20.30 Messa solenne presieduta damonsignor Giancarlo Perego,arcivescovo di Ferrara e animata dal corodelle suore Serve di Maria di Galeazza.Al termine, festa insieme. «L’1 luglio èun giorno straordinario per la nostraCongregazione – afferma suor MariaDonatella Nertempi, priora vicarialedelle Serve di Maria di Galeazza –. E saràper noi un onore accogliere, in questapiccolissima Galeazza, la famiglia e gliamici dei Servi di Maria. Siamo felici di

ospitarli in questo paese punto diriferimento continuo per noi Serve diMaria; esso costituisce il cuoredell’intera Congregazione. È proprio inquesto posto che 155 anni fa ha avutoinizio, grazie alle prime sorelle, la nostraCongregazione. Qui si è concretizzato ilsogno carismatico del fondatore, ilbeato Ferdinando Maria Baccilieri, didare inizio ad una famiglia religiosafemminile, innestandola nella piùgrande famiglia dell’Ordine dei Servi enei suoi carismi: la vita fraterna, ilservizio ai fratelli, sotto la costante guidadi Maria».

L’eccellenza bolognese del desing Istituto di Design Polo Michelangelo di Bologna inquesti anni ha ricevuto numerosi riconoscimenti,

sia dal mondo universitario sia da quello imprenditorialeed è diventato un Istituto unico a livello nazionale,grazie anche al progetto innovativo del Nuovo CorsoTriennale di design a 360° Eco–AD, che ripercorre letappe più importanti dell’evoluzione del design, facendopropria la Metodologia del New Basic in Pro–gress,ideata dalla sua Fondatrice. Nell’anno accademico2014/2015 è partito con grande successo il progettopilota che ha previsto l’inserimento di studenti al terzoanno di corso, all’interno di vere e proprie realtàimprenditoriali o di progetti come quello incollaborazione con la Cattedrale di Bologna.

’L

San Pietro in Casale, al «Campo gioia» incontro tra generazioni

er ben sei settimane, dallo scorso 11giugno al 20 luglio, i bambini e iragazzi di San Pietro in Casale sono

coinvolti nell’avventurosa esperienzadell’Estate ragazzi, qua tradizionalmentechiamata «Campo gioia», che si svolge nelbellissimo parco dell’asilo parrocchiale,in via Matteotti 2, tutti i giorni dal lunedìal venerdì dalle 7.30 alle 17, pranzoincluso. Siamo davvero in tanti, mavogliamo scoprire che oltre noi esistono

P

tanti fratelli e sorelle che formano lacomunità cristiana e civile. Nei nostrilaboratori cerchiamo di raggiungerel’obiettivo di mescolare le diversegenerazioni per cogliere la ricchezza e lasaggezza di chi ha più anni ed esperienzadi noi. È un bel dono di Dio averel’opportunità di vivere insieme momentidi gioia ed allegria con semplicità! Comeci ha insegnato il Signore «gratuitamenteavete ricevuto, gratuitamente date» (Mt10,8). Nessun di noi è privo di simpatia,di empatia, tutti doni di Dio, e in questigiorni cerchiamo di mettere in praticacon autenticità il Vangelo. Non siamo deiragazzi super, degli animatori super e deicoordinatori super, ma vogliamo affidareal Signore le nostre vite e chiedergli didarci cuori, braccia, mani aperte a tutti esoprattutto ai nostri nonni, tantopreziosi. Concretamente abbiamo ideatoun «Laboratorio a sorpresa» in cui i

ragazzi volontariamente si iscrivono perandare a trovare gli anziani negli spaziadibiti per loro e in cui i «diversamenteanziani» provano a stringere amiciziaattraverso dialoghi, canti e «zirudelle».Quando terminiamo questi momenti, lagioia esplode nei nostri cuori, una felicitàvera di chi inconsapevolmente incontraDio nei fratelli. Sono proprio vere leparole di Papa Francesco: «Rivolgete ilvostro sguardo agli anziani, ai vostrinonni. Vi diranno cose cheappassioneranno la vostra mente ecommuoveranno il vostro cuore». Provareper credere!! Proseguendo nell’idea diincontrare il resto della comunità,abbiamo organizzato una mattinata conil calciatore Adam Masina, che ci hadetto: «Sono le nostre scelte a definire ciòche siamo», ed è con questaconsapevolezza che vogliamo continuarequesto «Campo gioia», lasciandocicondurre da chi sa scegliere sempre lacosa giusta.

suor Mara BosiMinime dell’Addolorata

Ac, i responsabili campi

Domani alle 19 al 3°piano del Centrodiocesano dell’Azionecattolica (via del Monte5) serata dedicata a tutti iresponsabili dei campiestivi Acr e Giovanissimi,per un approfondimentosulle regoleamministrative per unabuona gestione delleesperienze estive. Oltre airesponsabili sonoconvocati anche tutti iresponsabili tecnici, i cuidati (anagrafica, mail etelefono) sono daanticipare alla Segreteriascrivendo a:[email protected]. Inoltre si segnala cheon–line sono disponibili ifile di tutti i sussidi 2018.

Dall’11 giugno al 20 luglio, bambini e ragazzi sono coinvolti nell’esperienza dell’Estate ragazzi e vanno a trovare alcuni anziani

Monsignor Ivo Manzoni celebra 65 anni da prete

onsignor Ivo Manzoni,classe 1930, il prossimo 19

luglio celebra 65 anni disacerdozio! «Grati al Padronedella messe per la chiamata, e adon Ivo per la generosa risposta,ringrazieremo con lui il Signore –affermano i confratelli – colSacrificio eucaristico sabato 30giugno alle ore 11 nel Santuariodella Madonna del Poggio di SanGiovanni in Persiceto. L’invito èesteso a quanti in questi anni,nelle varie comunità e realtàecclesiali che ha servito, hannogoduto e tuttora godono del suofecondo ministero sacerdotale».Monsignor Manzoni è statoparroco a Madonna del Poggiodal 1953 al 1967, a San Silvestrodi Crevalcore dal 1967 al 1980 einfine dal 6 gennaio 1980 al 2011a San Paolo di Ravone.

M

anniversario

Polo Michelangelo Galeazza Pepoli

Alcuni partecipanti al Campo gioia

BOLOGNA 3SETTE

Domenica24 giugno 2018

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società

Viaggioalle radicidella fedecristiana

Un domenicano in Turchia persperimentare la vita quotidiana dellapiccola comunità di frati predicatoripresente nell’antica Smyrna

DI ALESSANDRO AMPRINO *

on ho mai amato le sorprese. Meglioaver tutto sotto controllo. Eppure findai primi passi della mia vita

religiosa ho capito che questa peculiarità delmio carattere doveva esser profondamentemessa in discussione. Donare al Signore latotalità della propria persona significa, tral’altro, accogliere «un Dio che abita in noi,che muove il nostro cuore, che è nellaChiesa e cammina con noi; e in questocammino ci sorprende sempre». Con questospirito, prima nei giorni dello scorso Natalee poi in occasione delle solennità pasqualiho raggiunto, non più come sempliceturista, la Turchia. Una terra meravigliosache don Andrea Santoro, ucciso in odio allafede a Trabzon nel 2006 amava definire«una “finestra”, luogo di comunicazione e di

Nincontro, passaggio di luce per comunicareciò che abbiamo di più prezioso e accogliereciò che gli altri hanno di più prezioso». Forseil mio viaggio è stato davvero comel’affacciarsi ad una finestra: davanti ai mieiocchi si è aperto un panorama talmenteimmenso da essere sconosciuto a tanti. Hopotuto affacciarmi sulle radici della nostrafede: come non ricordare la predicazionedegli Apostoli Paolo e Giovanni, le opere deigrandi padri greci, il santuario di MeryemAna, sorto sul luogo ove Maria avrebbevissuto, ancora oggi meta di numerosipellegrinaggi, ma soprattutto luogo diincontro tra cristiani e musulmani, monito etestimonianza preziosi per il mondo intero.La mia «finestra» però non si è accontentatadi mostrarmi queste cose. Ha voluto primadi tutto che potessi sperimentare la vitaquotidiana della piccola comunità di frati

predicatori presente nell’antica Smyrna. Ifigli di san Domenico sono qui dal 1718quando, provenienti dall’Azerbaidjan, simisero al servizio dei cattolici armeni in fugadalle persecuzioni. Dal 1813 la presenzadomenicana è assicurata dai frati italiani chededicano il loro impegno alla cura dellapiccola comunità cristiana ancora presentein questa città popolata oggi da oltre 4milioni di persone. Immergendo la miaquotidianità con quella di coloro che vivonoancora lì dove era divampato il fuoco delcristianesimo, e raccontando agli altri le mieesperienze ho compreso chiaramente che«quel fuoco non si è mai spento, è ancora ingrado di illuminarci perché contiene lascintilla originaria che lo ha generato. Quelfuoco ha bisogno di un po’ di legna pertornare a brillare e divampare di nuovo».

* domenicano

Sopra una Messa nella comunitàdomenicana di Smyrna; sotto, uno deiprogetti del Cefa

La donna soggetto di sviluppo secondo il Cefaercoledì scorso è stato presentato alComune di Bologna il bilancio

sociale di Cefa. Clou della giornata latavola rotonda sul tema «La donnasoggetto di sviluppo sostenibile», condottadalla giornalista Rai Francesca Romanelli,cui hanno partecipato l’antropologaFrancesca Crivellaro, la giornalista VilmaMazza, presidente dell’associazione YaBasta Padova e Rguig Badia, progettista eformatrice per l’immigrazione. Romanelliha riportato i dati del rapporto 2018dell’agenzia Ilo secondo cui «in Africal’85.8% del lavoro è informale e le donnene sono più esposte nei Paesi a basso e

M medio reddito». L’agricoltura, principalesettore di intervento di Cefa, è un ambitoprettamente maschile in molti Paesi delSud del mondo. Uno dei principaliobiettivi di Cefa è quindi l’inclusione delledonne, da sempre impegnate inagricoltura, ma in lavori informali, quindisottopagate e in condizioni di insicurezza.Riflessione condivisa da FrancescaCrivellaro che ha notato come la parità digenere sia in realtà un tema trasversale atutti gli ambiti di intervento. Per questo èimportante «includere la riflessione digenere in tutte le fasi di costruzione delprogetto dall’implementazione al

monitoraggio». Vilma Mazza ha parlato di«nuove tecnologie e uso dei social nellapromozione del territorio, settori di cui legiovani donne padroneggiano glistrumenti e portano un valore aggiuntoattraverso la loro creatività». Ha parlatopoi della centralità dello sviluppo di unturismo sostenibile e poco invasivo, basatosulla valorizzazione delle risorse locali e dicome si debba sostenere un ruolo decisivodelle donne in questo settore. Rguig Badiaha parlato delle sfide per l’emancipazionedelle donne, di come siano state avviateriforme per la salvaguardia dei loro dirittiin Marocco ancora insufficienti. (P.Z.)

Centrale 118, una macchina salvavitauna prodigiosa macchina salvavita quella del 118.Solo nel 2017, la Centrale operativa ha ricevuto

310mila chiamate (850 in media al giorno), attivando225mila servizi di soccorso. Grazie ad una potente retetelefonica, la Centrale è in grado di far fronte a picchistraordinari di chiamate. Durante il gelicidio nel 2017, intre ore ricevette 1400 chiamate su 35 diverse lineetelefoniche, gestendo 250 soccorsi in contemporanea. LaCentrale Emilia Est coordina 134 mezzi di soccorso. Ilteam, diretto da Cosimo Picoco per i medici e da FiorellaCordenons per gli infermieri, è composto da 50infermieri e 5 coordinatori. Da ottobre, le sue porte siapriranno ai cittadini per una giornata di ordinariaemergenza. Primi appuntamenti il 6 e il 20. (F.G.S.)

È

comprendere come spenderemeglio le proprie risorse e a cosadestinarle», osserva il presidenteprovinciale delle Acli, FilippoDiaco. Due le emergenzericonosciute da tutti: giovani efamiglie che sono «i veri motoridell’economia e della società, ilnostro futuro, ma paradossalmentele categorie in maggiore difficoltà».Tanto che «gli under 24 perdono il40% del proprio reddito rispetto ailoro coetanei di 15 anni fa». Se ci sisposta su ottica di genere, le donne,soprattutto under 34, guadagnanomeno degli uomini. Sono, infatti, ildoppio, rispetto ai coetanei maschi,quelle che guadagnano meno di15.000 euro. Il dato si ribalta,invece, per i redditi sopra i 70.000: ilavoratori doppiano le lavoratrici.Fra coloro che fanno il 730 al CafAcli, prevalgono i tempi

DI FEDERICA GIERI SAMOGGIA

erto il livello è alto, ma anchea Bologna, non mancanosacche di sofferenza. Basta

guardare a chi ha un reddito sotto i15mila euro oppure ai 55–60enniche, esaurita la Cig, passano acarico di un familiare. Ad elaborareun’analisi socio–economica dellastato di salute dei bolognesi, è ilCaf delle Acli di Bologna che hapreso come base i redditi 2017. Nelcomplesso, mentre, da un lato,persiste il divario di genere e per etànei redditi, dall’altro si registra «unaumento del 3% dei redditi», manon di quelli dei giovani «che sonocalati», precisa Simone Zucca,responsabile produzione del CafAcli nazionale. Ed è su questo che occorre aprire«una riflessione necessaria così da

Cindeterminati, ma anche in questocaso il divario uomo–donnapersiste. Nel gruppo di chi non hasostituto d’imposta (dai lavoratoridomestici alle casalinghe aglioccasionali), i maschi sono lo 0,4;le donne il 7%. I pensionati guadagnano circa5.000 euro l’anno in meno deidipendenti. «Accanto al problemagiovanile – osserva Diaco –, questoaspetto apre una finestra sul temadella rivalutazione delle pensioniche devono essere uno strumentodi welfare, non un reddito vero eproprio. Per questo, a fronte di unamedia di 23.000 euro annui direddito dei pensionati che si sonorivolti al Caf Acli, occorre riaprire ildibattito sulle cosiddette “pensionid’oro”, privilegio che confligge conla natura di welfare della misurapensionistica».

Contributi dalla Regioneper i testi scolastici

rrivano i contributi della Regione peracquistare i libri di testo per il prossimo anno

scolastico (2018–2019): a disposizione più di 4milioni e 600mila euro per gli studenti di medie esuperiori. Le domande dovranno essere presentateon line dal 3 settembre al 23 ottobre, attraversohttps://scuola.er–go.it/ Destinatari sono gli studenticon un indicatore familiare Isee fino a 15748.78euro, che frequentano medie o superiori dellaregione, statali, private paritarie, paritarie deglienti locali e non statali autorizzate a rilasciare titolidi studio con valore legale. Devono essere residentiin regione o frequentare qui la scuola, anche seresidenti in altre regioni che erogano il beneficiosecondo il criterio della scuola frequentata. Nelladomanda va indicata la spesa sostenuta perl’acquisto dei libri per il 2018/2019. Per info, Urpdella Regione: 800955157 (lunedì–venerdì 9–13;lunedì e giovedì anche 14.30–16.30). Per assistenzanella compilazione della domanda on line: helpdesk di ER.GO, tel. 0510510168 (lunedì, martedì,mercoledì 10–13; giovedì anche 14.30–16.30)oppure via mail: dirittostudioscuole@er–go.it

A

resce il numero delle persone iscritteal collocamento mirato. Come purequello degli avviamenti al lavoro.

Calano, invece, i posti in obbligo ex legge68 che rimangono scoperti. A scattare lafotografia dell’attuazione della legge 68negli anni 2013-2017, è viale Aldo Moroche ha illustrato i risultati durante la IIIConferenza regionale per l’inclusionelavorativa delle persone con disabilità.Durante la quale la Regione si è impegnataa una programmazione triennale dellerisorse del Fse destinate alle personedisabili per dare più certezze ai ragazzi ealle famiglie nella fase scuola–lavoro. Oltrea una maggiore integrazione tra i servizicon l’introduzione di un «responsabile dicaso», unico riferimento per costruirel’autonomia del singolo. Entrando nelmerito: in regione, nel 2013, il tasso didisoccupazione era l’8.5%; nel 2017 scende

C al 6.5%, mentre il tasso di occupazione èpassato dal 66.2% al 68.6%. «Quello degliavviamenti lavorativi è un indicatore moltorilevante – osserva Paola Cicognani,direttrice dell’Agenzia regionale per il lavoro–. La media annua degli avviamenti ètornata ai livelli degli anni precrisi, ovverocirca 3.500 all’anno. Questo indica unabuona ripresa del mercato del lavoro».Emerge anche la riduzione del numero diposti in obbligo ex legge 68/1999 scoperti:nel 2017 sono 3959 (9.9% del totale); il20% nel 2008 (7751) e l’11% nel 2013.«Oltre il 90% delle imprese ottempera agliobblighi della legge 68 – sottolineaCicognani – Uno straordinario indicatoredi civiltà». Lungo la via Emilia, vi sono85000 persone disabili in età lavorativa, il3% del totale della popolazione (il 3.2%nel 2012). Di queste, 6937 sono iscritte alcollocamento mirato nel 2017, mentre nel

2013, 6774. Sul fronte dell’inclusionesocio-lavorativa: tra il 2013 e il 2015 laspesa è stata di 39.3 milioni di euro cui vaaggiunto, nel 2016-2017, un finanziamentosulle politiche attive di 19.7 milioni di euroe altri 18 milioni di euro per interventiquali adattamento del posto di lavoro,mobilità casa-lavoro e per il rafforzamentodei servizi. Per il 2018, in programma 14.7milioni di euro. Sono oltre 18mila lepersone disabili coinvolte in attività diformazione, orientamento eaccompagnamento al lavoro; più di 10milahanno rafforzato le loro competenzeattraverso la formazione; circa 13000 sonostate prese in carico e accompagnate allavoro e oltre 3mila in imprese contirocinio formativo. Gli utenti con disabilitàche si sono rivolti ai servizi per l’impiegosono stati 18mila nel 2017 e hannoricevuto oltre 73mila prestazioni. (F.G.S.)

Disabili e mondo del lavoro, aumenta l’inclusione

Oltre il 90 per cento delleimprese ottempera agli obbli-ghi della legge 68. Unostraordinario indicatore diciviltà

Paola Cicognani, direttricedell’Agenzia regionale per il lavoroCresce il numero delle

persone iscritte alcollocamento mirato e quellodegli avviamenti lavorativi

La Regione si è impegnata a unaprogrammazione triennale delle risorse delFse destinate alle persone disabili per dare piùcertezze ai ragazzi e alle famiglie

Caf Acli, una radiografia della povertà a Bologna

le cifre dibattito

4 BOLOGNASETTE

Domenica24 giugno 2018

Page 5: Quei fratelli più piccoli «morti di speranza» · preghiamo. Uniti, perché di fronte al dolore non ci si divide, si mette da parte ogni contrapposizione, il gusto di sentirsi contro,

cultura

Il taccuino della settimanal Mast proseguono le mostre «Pittsburgh. Ritrat-to di una città industriale», foto di Eugene Smith,

e «USA ‘68. Disordini e sogni: cinquantaquattro im-magini di reportage». Inoltre questa settimana sonoprevisti due eventi. Domani, ore 18,30, sarà presen-tato il libro «Capolavori della fotografia industriale.Mostre 2016. Fondazione Mast». Francesco Dal Co, di-rettore di Casabella ed editore del volume a marchiocongiunto Mast–Electa, presenta l’opera insieme aUrs Stahel, curatore delle tre mostre e della Collezio-ne Mast, e a Juan José Lahuerta, architetto e profes-sore di Storia dell’arte e dell’architettura alla Escue-la Técnica Superior de Arquitectura di Barcellona.Mercoledì, ore 18,30, talk di Dan Leers sul tema «W.Eugene Smith a Pittsburgh». Introduce Urs Stahel. In-gresso libero, è necessario prenotare. Nella sala An-drea e Rossano Baldi del Circolo della Musica (via Val-leverde 33, Rastignano) martedì 26, ore 21,15, con-certo del jazz duo Jacopo Salieri–Nicola Govoni chepresentano un viaggio istrionico nella musica jazz daGeorge Gershwin a Thelonious Monk, passando peralcune composizioni originali tratte da loro ultimo cd«Landscape». (Cat Sound Records). Nella Certosa di Bo-

A logna mercoledì 27, ore 20,30 «Il teschio e la farfal-la. Simboli arcani e misteriosi della Certosa». Una pas-seggiata tra serpenti attorcigliati, grifoni, clessidre esfingi, a cura di Didasco. Ingresso Euro 10 (prenota-zione obbligatoria: 3481431230). Giovedì 28, ore 21«Silenzio: parlano le pietre». Il 28 giugno 1914 a Sa-rajevo veniva ucciso l’arciduca Francesco Ferdinan-do d’Asburgo Este e iniziava un nuovo, triste capito-lo della storia mondiale. Ricordiamo quella giornatae ciò che comportò per Bologna e per il mondo inte-ro. A cura di Gaia Eventi. Ingresso euro 12 (prenota-zione obbligatoria: 0519911923). Concerto di musi-ca classica nella Basilica di San Petronio domenica1 luglio ore 17, con l’organista Liuwe Tamminga cheeseguirà la «Toccata in do» di Sweelinck, il «Misererea 4» di Byrd, il «Miserere a 3» di Bull, la «Toccata VI»di Frescobaldi e la «Sonata in Do maggiore» di Pa-squini. Liuwe Tamminga è considerato uno dei mas-simi esperti del repertorio organistico italiano delCinque e Seicento. È titolare degli organi storici del-la Basilica di San Petronio, dove suona i due magni-fici strumenti di Lorenzo da Prato (1471–1475) e Bal-dassarre Malamini (1596).

Colori e forme di Mauro Mazzali

olo sette mesi fa, la presidentedell’Assemblea legislativa regionale

dell’Emilia–Romagna Simonetta Saliera,Confcommercio Ascom Bologna el’Associazione La Sculca, lanciavano l’appello (erelativa raccolta fondi) per il restaurodell’antica Pala d’altare che si trova all’internodell’oratorio di San Pietro, nel borgomedioevale de La Scola. Il dipinto, cherappresenta la Madonna con la Cintura, in unostile pittorico tipicamente toscano, è statorestaurato e verrà nuovamente collocato dietrol’altare con una cerimonia civile e religiosaprevista alle 11 di domenica 1 luglio a cui, tragli altri, interverranno la presidente Saliera, ilsindaco di Grizzana Morandi Graziella Leoni, ildirettore di Ascom Giancarlo Tonelli, il vicariodon Lino Civerra, in rappresentanzadell’arcivescovo Zuppi. «La Scola è un borgomagico, fatto di donne e di uomini che sannoessere comunità» spiega Saliera. Il direttore

S generale Ascom Tonelli, dal canto suo,conferma l’impegno dell’Associazione per lavalorizzazione del territorio e si dicesoddisfatto per il risultato raggiunto.«Ringraziamo tutti coloro che hanno permessodi restaurare la Pala, perché non ci hannolasciati soli» spiega Silvia Rossi, Presidentedella Sculca. Il 1° luglio sarà un giorno di festa:alle 11 infatti la Pala della Madonna con lacintura tornerà nell’Oratorio di San Pietrodove, alle 16, si tornerà anche a dir messa inoccasione della Festa di San Pietro. Alle 17,invece, sarà la volta del taglio del nastro dellamostra fotografica “Fotografa la tua Scola”,realizzata sempre grazie alla collaborazione traLa Sculca e la Presidenza dell’Assemblealegislativa regionale. «Ci sono arrivate unasessantina di foto, che saranno votate daivisitatori di Scola e la vincitrice sarà premiata il16 settembre» spiega Silvia Rossi.

Saverio Gaggioli

DI CHIARA SIRK

di grande significato che FondazioneCassa di Risparmio in Bologna eGenus Bononiae Musei nella Città

abbiano deciso di dedicare una mostra aMauro Mazzali, già direttoredell’Accademia di Belle Arti, scultore di altaqualità espressiva, in grado di plasmare convarie tecniche figure vivide e vive. Le sueopere hanno trovato ospitalità (fino al 16settembre) nel Museo e Oratorio di SantaMaria della Vita. «Sub Lucem – prima che

l’alba accenda i colori», s’intitola la mostra,curata da Graziano Campanini, cheripercorre le tappe più significativedell’attività artistica dello scultoreattraverso una trentina di opere in bronzo,legno, terracotta, gesso e gommasiliconica. In mostra sono presenti busti interracotta, in gesso, angeli in bronzo. Irecenti bassorilievi di grandi dimensioni,realizzati utilizzando materiali plasticietereogenei, fanno emergere leproblematiche che la naturacontemporanea deve fronteggiare aggreditadalle guerre e dall’inquinamento. Lapadronanza di tecniche così diverse(gomma, bronzo, terracotta, gesso, legno..)permettono all’artista di raccontare con unlinguaggio carico diemotività la realtà che cicaratterizza, ovverostigmatizzata dai nostririfiuti. Una delle opere piùsignificative presenti inmostra è un busto in gessotratto da una fotografiastorica raffigurante ilcompositore GioacchinoRossini (che guarda negliocchi un altro da sé, copiaderivata dal calco): untentativo per porre rimedio algrosso equivoco ingeneratodai giovani bolognesi nel1848. L’accusa diantipatriottismo provocò iltrasferimento delsensibilissimo che in tuttafretta lasciò la casa di StradaMaggiore per recarsi prima aFirenze e poi a Parigi, da

Èdove non fece mai più ritorno. I lavori diMazzali sono presenti su tutto il territoriometropolitano e nazionale con una riccaproduzione di opere di carattere sacrorealizzate in bronzo: a Bologna nelle chiesedei Santi Gregorio e Siro, San Procolo eSanta Teresa; nella Provincia di Modena enella chiesa di Sestola e CastelfrancoEmilia; a San Pietro in Casale e alle Budriein provincia di Bologna. Per la Collegiata diCento ha realizzato la fontana di SanMichele Arcangelo e lo stemma papale perla Sala Stampa del Vaticano. Solo percitarne una parte. Nel 2005 ha vinto ilprestigioso «Premio Marconi» di pitturascultura e arte elettronica che annovera tragli insigniti i maggiori artisticontemporanei da Bruno Munari a GiòPomodoro, a Gillo Dorfles, a LucianoMinguzzi, a Pietro Cascella. Ha realizzatouna vasta sezione di opere dedicate allanostra complessa civiltà, sculture piùmoderne e innovative in gomma siliconica,la cui poetica porta a una riflessionesull’ambiente e sull’ecosistema. I suoilavori, nati dall’attento studio delRinascimento, del Barocco e delNeoclassicismo italiano, sono legati a unmondo reale e concreto, ma, allo stessotempo, dietro queste opere esiste unmondo misterioso ed affascinante, oniricoe ironico, pieno di sentimento e di cuore.Tutti questi elementi, che variamentemescolati compongono una perfetta sintesidel suo lavoro, in occasione della mostra«Sub Lucem – prima che l’alba accenda icolori» entrano in dialogo e si confrontanocon le opere di Niccolò dell’Arca e diAlfonso Lombardi, custodite all’interno delcomplesso della Vita. Orario apertura: da martedì a domenica 10– 19. Lunedi chiuso.

Negli spazi di Santa Maria della Vita l’esposizione entra indialogo e si confronta con le operedi Niccolò dell’Arca e di AlfonsoLombardi, custodite all’interno delcomplesso monumentale cittadino

La mostra curata da Graziano Campaniniripercorre le tappe più significativedell’attività artistica dello scultoreattraverso opere di vari materiali

A fianco, lapiccola chiesa

dei Santi Cosmae Damiano

Santi Cosma e Damiano, finanziato un nuovo tettoenerdì 29, alle ore 11, nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano,in via Begatto, si svolgerà una breve cerimonia di consegna

dell’assegno ricavato dal crowdfunding promosso dalla Societàbolognese Musica Antica, a monsignor Giulio Malaguti, parroco deiSanti Vitale e Agricola. Sono stati invitati la presidente di Quartiere,Rosa Amorevole, le associazioni via Giuseppe Petroni e dintorni eAssociazione Scipio Slataper per la tutela del Centro storico e

l’immediataperiferia. Sono statiraccolti i 5000 Euronecessari perrisolvere i problemid’infiltrazionediretta dell’acquapiovana nei localichiesa. Inoltre, asostegno dellapiccola chiesa assaipregevole, si sonoattivate decine diiniziative promossedai musicisti che, atitolo gratuito,hanno offertonumerosi concerti.In vista dei lavori altetto, è stataportata in sicurezzaa terra la campana,il simbolo di questointervento. Essaappartiene ad unraro campanile ad«abbaino».

V

A La Scola torna a splendere la Madonna della Cintura

«Quando a Bologna arrivarono i mori»Fino a novembre (dal lunedì al sabato dalle 9 alle 19,domenica e festivi dalle 10 alle 14) la bibliotecadell’Archiginnasio ospita la mostra «1725: quando aBologna arrivarono i mori», a cura di Marcello Fini.Uno spregiudicato religioso di origine francese, uninflessibile cardinale napoletano mandato dal Papa agovernare Bologna, un vecchio senatore petroniano,un mazzo di carte per giocare a tarocchino bologneseche viene condannato a bruciare al rogo. Sono questii protagonisti della storia raccontata nella mostra;sullo sfondo la Bologna dell’inizio del Settecento:una città all’apparenza immobile, ma in realtà viva epronta a difendere la poca autonomia che le èrimasta. Primi fra tutti, il diritto di definire come«misto» il governo che regge la città e la libertà digiocare a carte nelle osterie del centro.

Mauro Mazzali, «Golena secca», rappresentazione del Delta del Po rovinato dall’azione dell’uomo

A Marzabotto ti racconto l’Odisseaer «Sere d’estate al parco archeologicodell’antica Kainua», quattroappuntamenti con grandi protagonisti

del teatro al Teatro di Paglia allestito nelParco archeologico di Marzabotto, direzioneartistica di Marco Montanari, mercoledì 27,alle ore 21, Marco Paolini presenta «U. PiccolaOdissea tascabile». La narrazione di Paoliniviaggia su invenzioni di linguaggioimmediato, pop, politicamente scorretto mache mantiene fedelmente tutte lecorrispondenze con le tappe, gli incontri e leperipezie del viaggio omerico. Non c’ècompassione nella lingua quando descrive laterra, solo in mare essa può ancora avere unsenso. È una storia tagliente, narrata dalpunto di vista di chi per salvarsi deve mentire,travestirsi, ingannare, combattere. La rottatortuosa di U incrocia altre traiettorie dinaufraghi. Per ridare dignità a un milione diodissee serve immaginarne il coraggio, labellezza e l’astuzia e non solo l’orrore. Servestupore e non solo pietà, serve ironia dentrola tragedia.

P

opo il successo dei primi dueappuntamenti, la sesta edizione di«Pianofortissimo», rassegna di

Inedita dedicata ai talenti del pianismo,con una bella alternanza di giovani incarriera e di affermati maestri, proseguecon il concerto i martedì 26, che segna ildebutto a Bologna di Can Cakmur, nonsolo pianista di «disarmante» talento, maanche scrittore enarratore. Come diconsueto nel Cortiledell’Archiginnasio, inizioore 21. La data del 10settembre 2017 èdecisamente unospartiacque nella vita deldiciannovenne pianistaturco, molto noto inpatria ma sconosciutofuori dal suo paese.

D Infatti quella sera, a Glasgow, Cakmurvinceva il primo premio assoluto alConcorso pianistico internazionalescozzese, entrando di fatto nell’empireodei pianisti più famosi al mondo. Ilparticolare pianismo di Cakmur è poeticoe sensibile, assai diverso da quello di tanti«virtuosi d’assalto» che frequentano iconcorsi internazionali. Con la sua

maturità Cakmur haconquistato il cuore diuna giuria severissima(nella quale sedeva fra glialtri la russa Olga Kern),che ha apprezzato il suofraseggio sempreespressivo e il suocommovente cantabile.Cakmur eseguiràmusiche di Beethoven-Liszt, Schubert, Chopin,

Liszt, Say. Caratteristica di Pianofortissimoè quella di invitare, quasi sempre per laprima volta in Italia, i talenti della tastierasconosciuti che saranno i grandi interpretidel futuro: è avvenuto con musicisti comeAlexander Romanovsky, Ramin Bahrami,Anna Kravtchenko, Daniil Trifonov, JanLisiecki. Nel 2018 la scelta è caduta sulventiquattrenne moscovita ArsenyTarasevich-Nikolaev, reduce da alcuneaffermate tournée e da apprezzateincisioni discografiche. Tarasevich-Nikolaev, nipote della leggendariapianista sovietica Tatiana Nikolaeva, è unartista con una già spiccata personalità,distintosi per la straordinaria attenzionealla cura del suono. Il suo, giovedì 28,sarà un debutto assoluto in recital in Italiae avverrà con musiche di Nikolaeva,Prokof’ev, Scriabin. Liszt,Rachmaninov.(C.S.)

Pianofortissimo, si esibiscono due giovani talenti

Il turco Can Cakmur e il mo-scovita Arseny Tarasevich-Nikolaev suoneranno nel Cor-tile dell’Archiginnasio: virtuosidella tastiera ora quasi scono-sciuti, saranno con ogni pro-babilità i grandi interpreti delfuturo

Arseny Tarasevich

Metti una serata nel chiostroartedì 26, ore 21.15, nel Chiostro diSan Domenico, si terrà la serata

conclusiva del ciclo «Icone. Pensare perimmagini» promosso dalla casa editrice IlMulino e dal Centro San Domenico.L’incontro è dedicato ai simboli della fine,di cui parleranno Federico Vercellone,filosofo, docente di Estetica all’Universitàdi Torino, e Paolo Garuti, domenicano,docente di Esegesi del Nuovo Testamentoalla Pontificia Università San Tommaso aRoma e all’École biblique et archéologiquefrancaise a Gerusalemme, partendo daiSette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer. Lamolteplicità di immagini che oggi popolail mondo produce sconcerto edisorientamento, eppure solo in un talesemi–barbaro proliferare di immagini –sembra dirci Kiefer – possiamo scoprire latraccia di nuove risorse simboliche, o forseaddirittura una possibilità di salvezza.

M

San Domenico

mostra

La pala restaurata

BOLOGNA 5SETTE

Domenica24 giugno 2018

Page 6: Quei fratelli più piccoli «morti di speranza» · preghiamo. Uniti, perché di fronte al dolore non ci si divide, si mette da parte ogni contrapposizione, il gusto di sentirsi contro,

rande partecipazione all’evento orga-nizzato la settimana scorsa dai Rotaryclub Bologna e Bologna Ovest. A con-

fronto i quattro Magnifici rettori delle Uni-versità della regione, Paolo Andrei di Parma,Angelo Oreste Andrisano di Modena e Reg-gio, Francesco Ubertini di Bologna e EnricoDeidda Gagliardo prorettore vicario in rap-presentanza di Giorgio Zauli di Ferrara. I quat-tro professori si sono confrontati sul tema«Come si stanno attrezzando le Universitàper le sfide che il sistema economico italia-no deve affrontare». «Oggi più che mai il ter-mine “innovazione” è una delle parole chia-ve dell’Università – ha detto il rettore Andrei– noi siamo impegnati ad esempio nel “Food”per consolidare il nostro status di punto diriferimento, non solo regionale». A giudiziodel rettore Angelo Andrisano le parole d’or-dine sono «stimolare ed accompagnare il si-stema territoriale verso l’innovazione» e perDeidda Gagliardo «il trasferimento tecnolo-gico è un tema chiave, ossia lavorare attiva-mente con le aziende del territorio sul temadel trasferimento dell’innovazione al sistemaproduttivo, valorizzando nel contempo la ri-cerca». «Le Università devono essere in gradodi innovarsi profondamente e aprirsi all’eco-sistema circostante – ha aggiunto il rettoreFrancesco Ubertini – governando i processidi cambiamento per non subirli». «Questoincontro è da inquadrare nella cosiddetta ter-za missione dell’Università – ha sottolineatoFausto Arcuri, presidente del Rotary Club Bo-logna – per favorire il contatto con territorio,cittadini e associazioni. Fondamentali i pro-cessi innovativi messi in atto per dare nuoveprospettive ai giovani, all’internazionalizza-zione delle nostre Università, all’ingresso li-bero senza numero chiuso ed al riconosci-mento delle Università virtuose».

Gianluigi Pagani

G

Santa Maria della Vita

aperta fino al 30 giugno nellachiesa di Santa Maria della Vita di

via Clavature la mostra promossadall’Unione cattolica artisti italiani(Ucai) incentrata sul tema della Paroladi Dio. Disegni, sculture, serigrafie,fotografie e pitture riprendono il temache la diocesi ha posto al centro del suocammino pastorale di quest’anno.Lunedì scorso anche l’arcivescovo havisitato l’esposizione accompagnatodagli artisti. «L’arte, la bellezza e laricerca non è qui affrontata in astratto –ha detto monsignor Zuppi – ma si si èmessa al servizio della nostra Chiesa. Eha tradotto in concreto la centralitàdella Parola nelle nostre vite che deveessere continuamente cercata ecoltivata. E queste immagini ci aiutanoa ritrovare quella Parola che spessoperdiamo di vista». La mostra è statainaugurata il 5 maggio scorso nellabasilica di San Petronio e ora è stataspostata per un breve periodo a SantaMaria della vita. Alla visita conl’arcivescovo era presente anche lapresidente Ucai di Bologna Anna MariaBastia che ha ricordato come questaassociazione sia presente nelleprincipali città italiane e che fu voluta esostenuta da Giovanni Battista Montiniancor prima della sua elezione aPontefice. L’Ucai è un’associazione cheopera nei vari campi dell’arteispirandosi ai valori del cristianesimo,nella fedeltà del magistero della Chiesacattolica. (L.T.)

È

Pubblichiamo parte del comunicato«alle comunità cristiane dell’EmiliaRomagna» scritto mercoledì scorso inoccasione della Giornata mondiale delrifugiato da don Mirko Santandrea diMissio Emilia Romagna, don JuanAndres Caniato di Migrantes EmiliaRomagna e Sauro Bandi diDelegazione Caritas Emilia Romagna.

a giornata mondiale delRifugiato è occasioneimportante per fermarci a

riflettere su quanto il nostro Paesesta vivendo e su ciò che le persone,le famiglie, le comunità, la società cichiedono come Chiesa. Loabbiamo fatto e continuiamo afarlo insieme: tre Uffici, a serviziodelle nostre comunità diocesane,che operano a fianco di personeprofughe, richiedenti asilo politicoe rifugiate, nei luoghi di accoglienzae/o in missione. Situazioni moltodiverse e particolari: chi è nellanostra regione da tempo, chi èappena arrivato; chi è fuggito permotivi economici, di salute, difame, di disastri ambientali, di

guerre e conflitti. Sono tuttepersone costrette a lasciare la loroterra. Altre le incontriamo nei Paesidi origine o in altri Stati. Alcunipossono usufruire di progettigovernativi strutturati, altri sonoabbandonati a se stessi. Sempre eunicamente persone alla ricerca diuna vita dignitosa, con le quali èimportante condividere lesituazioni, affrontando anchetimori e paure. Attraverso laconoscenza e il desiderio di capiresi possono predisporre passi egestidi prossimità che consentonoun’accoglienza autentica e unasuccessiva integrazione. Occorreeducarci a fare spazio all’altrodentro noi stessi, a mettersi indialogo, anche interreligioso,perché ognuno possa sentirsisollecitato e impegnato. Anche lelogiche del lavoro, spesso legate al

profitto, allo sfruttamento e ainteressi personali, vanno riviste efinalizzate allo sviluppo integraledella persona. Il cammino didiscernimento compiuto in questianni ha fatto maturare alcune sceltee proposte: privilegiare modalità diaccoglienza diffusa, di piccolinumeri, attraverso condivisione conil territorio. Per questo è importantecondividere percorsi di vita e dipartecipazione sociale, nel rispettodei diritti e doveri di ciascuno.Serve un nuovo quadro giuridicoper accogliere quanti arrivano e lasperimentazione di canaliumanitari, già in atto da partedella Cei e di altre associazioni, vastrutturata e resa permanente daparte dello Stato. Senza trascuraredi analizzare le cause di tali e tantemigrazioni forzate, operando perfavorire e incentivare processi di

pace e sviluppo nei Paesi diorigine. Soggetti privilegiatidell’accoglienza e deldiscernimento sono le comunità:molte persone e famiglie vivonoesperienze di accoglienza oppuretrascorrono periodi in missione.Tutto ciò nella gratuità,testimoniando che è possibileesserci e condividere un tratto distrada con chi abbiamol’opportunità e il privilegio diincontrare. A questo propositoproponiamo che la Lettera allecomunità cristiane dellaCommissione episcopale per leMigrazioni della Cei «Comunitàaccoglienti – Uscire dalla paura»sia fatta oggetto di studio eriflessione negli incontri formatividel clero, degli operatori pastorali,nei Consigli pastorali e nelle realtàassociative.

L

OGGIAlle 8.30 nell’«Ospitalità SanTommaso d’Aquino» Messa inapertura della terza giornata della«Summer School Giorgio La Pira»delle Acli nazionali. Alle 12 nella basilica di SanFrancesco Messa per 40° dellaRegola dell’Ordine francescanosecolare rinnovata da Paolo VI.Alle 17 nella chiesa di San Prosperodi Savigno Messa per la festa delpatrono.

DA DOMANI A VENERDÌ 29 A Marola (Reggio Emilia) partecipaagli Esercizi spirituali dei vescovidell’Emilia Romagna.

VENERDÌ 29 Alle 21 nella chiesa di Barbarolo

Messa in occasione della festa deipatroni santi Pietro e Paolo.

SABATO 30 Alle 20.30 nel santuario della BeataVergine di San Luca guida unincontro sulla propria Nota pastorale«Non ci ardeva forse il cuore?».

DOMENICA 1 LUGLIO Alle 11 nella chiesa di Castellod’Argile Messa in occasione dellafesta del patrono san Pietro. Alle 16 a Villa San Giacomointerviene al convegno «“Per viatutto è grazia”. Parola,discernimento e profezia inMadeleine Delbrel».

Artisti bolognesi,il bello a serviziodella Parola

Sotto alcune opereesposte alla mostradell’Ucai in SantaMaria della Vita

Tre uffici e le comunitàper sostenere i migranti

I direttori: «Siamo a fianco di persone costrette a lasciare la loro terra alla ricerca di una vita dignitosa, con le quali è importante condividere le situazioni, affrontando le paure attraverso la conoscenza e la volontà di capire»

Missio,Migrantese Caritas

Alcuni rifugiati in un campo profughi

arcivescovo MatteoZuppi e alcuneimportanti opere della

nostra diocesi sonoprotagonisti in questesettimane della trasmissione«A sua immagine» di Raiuno,nella parte trasmessa il sabatodalle 15.55; in particolare, laparte «bolognese» vienetrasmessa alle 16.45nell’ambito della rubrica «Leragioni della speranza». Inapertura di questa, monsignorZuppi collega la realtà cheverrà presentata con il branodel Vangelo della domenica;quindi la presentazione,attraverso le paroledell’arcivescovo e l’incontrocon le persone impegnate in

quella realtà. La prima puntataè andata in onda sabato 9giugno: l’Arcivescovo era aPioppe di Salvaro, Casaglia eMonte Sole, luoghi colpitidalla violenza nazista nel1944, per ascoltare la voce deisopravvissuti, raccontare lastoria eroica di don UbaldoMarchioni e presentare lacomunità della PiccolaFamiglia dell’Annunziata cheoggi nel silenzio fa memoriadi storia. Sabato 16 monsignorZuppi ha presentatol’Antoniano: il Piccolo Coro,lo Zecchino d’Oro, lo studiotelevisivo ma non solo: anchee soprattutto tante attivitàsolidali promosse dai fratifrancescani. Ieri l’arcivescovo

ha illustrato la bella realtà e lenumerose realizzazionidell’Opera Padre Marella,fondata dal Venerabile donOlinto Marella e retta oggi daifrancescani. Sabato 30 sarà lavolta dell’Estate Ragazzi dellaparrocchia di San Matteo dellaDecima. Sabato 7 lugliol’arcivescovo presenterà lerealtà cristiane che operanonel carcere della Dozza; infinesabato 14 luglio il ciclo siconcluderà con CasaMantovani, residenza permalati psichiatrici dellaCooperativa sociale Nazareno.Le puntate possono essereriviste sul sito raiplay.it nellasezione del programma «A suaimmagine».

’L

«A sua immagine», Zuppi presenta in tvle realtà di volontariato della diocesi

Magnifici rettoria confrontoal Rotary club

Esercitazione di «salvataggioestremo» dei vigili del fuocoa San Petronio

La terrazza panoramica dellaBasilica di San Petronio, nel latodi piazza Galvani, è stata teatrodi una prova di «salvataggioestremo», organizzata dai Vigilidel Fuoco di Bologna, con undistaccamento di sei pompieriche hanno calato un finto

malato da oltre 70 metri dialtezza, lungo il ponteggio, dopoaverlo salvato nel cantiere delcoperto. «La sicurezzanell’ambiente di lavoro e neiluoghi aperti al pubblico è lanostra priorità – riferisce LisaMarzari degli Amici di San

Petronio – ben volentieriabbiamo aderito alla richiestadei Vigili del Fuoco di effettuarequesta esercitazione. Unringraziamento a loro ed alnostro tecnico della sicurezzaingegner Colaberto Testa perchétutto si è svolto bene, congrande successo». Altreesercitazioni sono previste nelleprossime settimane nelsottotetto della Basilica, mentreuna volta all’anno un drone volaall’interno della Basilica per ilcontrollo delle parti alte. (G.P.)

primo piano6 BOLOGNASETTE

Domenica24 giugno 2018

Monsignor Matteo Zuppi

Page 7: Quei fratelli più piccoli «morti di speranza» · preghiamo. Uniti, perché di fronte al dolore non ci si divide, si mette da parte ogni contrapposizione, il gusto di sentirsi contro,

San Vitale. Ne parleranno, illustrando ai cittadini gli strumenti messi incampo per la lotta alle nuove povertà, Elisabetta Gualmini, vicepresidentedella Regione Emilia Romagna e assessore regionale alle Politiche di welfare ePolitiche abitative, e Giuliano Barigazzi, assessore alla Sanità e al Welfare delComune di Bologna. Coordinerà, Sara D’Attorre, consigliera di quartiere ecoordinatrice della Commissione aperta Servizi alla persona che organizzal’incontro.

culturaLA SCOLA. Proseguono le manifestazioni al borgo de «La Scola». Sabato 30alle 15 nella Sala Grande Renzo Zagnoni presenta il libro su Scola.BIBLIOTECHE IN PIAZZA. Si conclude oggi in piazza Verdi la rassegna«Biblioteche in piazza» che fa parte di «Bologna Estate 2018». Alle 21,incontro con Lella Costa e Vera Gheno («L’italiano è donna»), incollaborazione con Zanichelli Editore.CASTEL D’AIANO. Si conclude oggi a Castel d’Aiano la tredicesima edizione delFestival corale di canto popolare «Come canta la montagna». Alle 11 inpiazza si esibirà il Coro Alpa di Caravaggio in provincia di Bergamo.

diocesiNOMINA. L’Arcivescovo ha nominato don Enrico Petrucci Assistenteecclesiastico Acec (Associazione cattolica esercenti cinema) di Bolognanonché Incaricato diocesano per i Cinema e le Sale della Comunità.

parrocchie e chieseSAN PROSPERO DI SAVIGNO. Oggi alle 17 a San Prospero di Savignol’arcivescovo Matteo Zuppi presiederà la Messa solenne in occasione dellafesta del santo patrono. Al termine ci sarà un piccolo rinfresco.RASTIGNANO. Domenica 1 luglio alle 11.30 nella chiesa parrocchiale diRastignano il vescovo ausiliare emerito monsignor Ernesto Vecchi celebrerà laMessa per l’inaugurazione della nuova vetrata del Battistero. SAN LUCA. Proseguono nella basilica di San Luca le aperture nelle sere disabato e domenica (dalle 20 alle 23) per conoscere meglio il patrimoniostorico e artistico del santuario e offrire l’opportunità di raccogliersi inpreghiera. Oggi concerto del coro della parrocchia di Zola, sabato incontrocon l’Arcivescovo, che concluderà il cammino di riflessione sui temi ispiratialla sua Nota pastorale, «Non ci ardeva forse il cuore?» e all’argomento delSinodo dei Vescovi del prossimo ottobre «I giovani, la fede e il discernimentovocazionale». Domenica 1 luglio il santuario sarà aperto per la preghierapersonale con la presenza del vicario monsignor Testi, delle Suoremissionarie di Gesù Ostia e dei volontari. Tutti gli eventi iniziano alle 20.30.

spiritualità CELESTINI. Prosegue in centro città, nel contesto dell’Anno della Parola, lapossibilità di ascoltare il Vangelo. Porta aperta ogni giovedì, fino al 26 luglionella chiesa di San Giovanni Battista dei Celestini dalle 11 alle 18.30, perascoltare Gesù che parla, in un contesto di silenzio e preghiera. I fratelli e lesorelle della Piccola Famiglia dell’Annunziata e quanti vorranno unirsileggeranno i quattro Vangeli alternati a un Salmo e a intercessioni.

associazioni e gruppi VAI. Martedì 26, appuntamento del Vai presso la famiglia del diacono FabioLelli, a Boschi di Baricella (via Marchette). Alle 18 celebrazione della Messaper i malati, presieduta da padre Geremia. Seguirà incontro fraterno e cenainsieme. ALBERO DI CIRENE. Oggi alle 20, nella Sala Tre tende della parrocchia diSant’Antonio di Savena (via Massarenti 59) si terrà una «Cena per l’Africa».L’iniziativa si colloca all’interno del Progetto Pamoja dell’associazione Alberodi Cirene. Il ricavato andrà a sostenere la missione della Comunità PapaGiovanni XXIII che i volontari dell’Albero di Cirene incontrerannoquest’estate a Nairobi in Kenya. Offerta minima 13 euro per gli adulti e 8euro per i bambini.

società GAIA EVENTI. Questi i prossimi appuntamenti di Gaia Eventi. Martedì 26 alle20.30 «Sorsi di musica… e d’amore». La magia di Bologna, della musica e delbuon vino. Dopo una passeggiata dedicata all’amore, alle storie consumateall’ombra delle Due Torri, la serata continuerà degustando vini e alcuniassaggi, «cullati» dalle note musicali. In collaborazione con RadioInternational. Appuntamento in piazza dei Celestini. Costo, 25 eurocomprensivi di visita, radioguide, degustazioni e musica. Giovedì 28 alle 21,«Silenzio: parlano le pietre». Il 28 giugno 1914 a Sarajevo veniva uccisol’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo d’Este. Si ricorderà quella giornatae ciò che comportò per Bologna e per il mondo attraverso le «pietre» chefurono dedicate ai figli, ai soldati, ai mariti. Appuntamento nel chiostro dellachiesa di San Girolamo della Certosa. Costo, 12 euro comprensivi di visita econtributo per i restauri.QUARTIERE SAN DONATO–SAN VITALE. Giovedì 28 alle 18 nella Sala consiliare«Vinka Kitarovic» della sede del Quartiere San Donato–San Vitale (piazzaSpadolini 7) si terrà un incontro sul tema «Lotta alla povertà: dalla Regione aiterritori». Introdurrà Simone Borsari, presidente del Quartiere San Donato–

Don Enrico Petrucci assistente ecclesiatico Acec di Bologna e incaricato diocesano per i cinema«Cena per l’Africa» organizzata dall’«Albero di Cirene» nella parrocchia di Sant’Antonio di Savena

A San Pietro in Casale la festa patronaleSan Pietro in Casale per tre giorni si festeggeranno i santi patroni Pie-tro e Paolo. Da mercoledì a venerdì il programma della festa prevede

momenti di preghiera e invita tutti, grandi e piccoli, nella piazza dellachiesa, proponendo diversi spettacoli e intrattenimenti. Mercoledì Messaalle 10 in chiesa, mentre la Messa di giovedì sarà celebrata alle 18.30 nel-la Cappella San Paolo. Venerdì 29, ricorrenza liturgica dei santi Pietro e Pao-lo, Messa solenne alle 20.30, seguita dalla processione con le reliquie deisanti patroni lungo le vie del paese. La tradizionale sagra nella piazza del-la chiesa prevede: mercoledì dalle 18.30 «Aperitivo giovane» con sangriae macedonia e in tavola tagliatel-le al ragù, seguiranno il torneo dibriscola e alle 21 l’esibizione del-la scuola «Il mondo del ballo» diPieve di Cento; giovedì dalle 18.30«Aperitivo giovane», seguirà il fa-moso «strinino» con affettati, poialle 21 gara di burraco non uffi-ciale tra amici e alle 21.15 spet-tacolo dei «Bologna Swing Dan-cers»; infine venerdì, al terminedella processione, grande festacon ciambellotti e vino e il gran-de spettacolo «Bolle di saponeshow». Inoltre, nell’Oratorio del-la Visitazione, per tutta la duratadella festa, sarà aperta la mostra«M’illumino lo stesso».

A

Croce del Biacco, incontro con gli ospitidell’Hub di via Mattei e delle parrocchie

omenica 1° luglio, nella parrocchia di San Giacomo di Croce delBiacco (via Martelli, angolo via Stradelli Guelfi), in continuità con

la Giornata mondiale del migrante, sidesidera vivere un momento difraternità assieme agli ospiti dell’Hubdi via Mattei, convocando tutte leparrocchie e le persone da loro accolteche hanno desiderio di condividereinsieme un po’ di tempo. Programma:raduno alle 9.45; a seguire Messa;canti delle varie tradizioni; pranzoinsieme condividendo quello cheognuno può portare.

D

Castello d’Argile saluta le «sue» suoreServe di Maria di Galeazza e don Minello

n occasione della tradizionale festa del patrono, san Pietro, lacomunità di Castello d’Argile vivrà nei

prossimi giorni alcuni momenti forti. Inparticolare, venerdì 29 giugno, con laMessa alle ore 19.30 e la festa in piazza,saluteremo ufficialmente le «nostre»suore, le Serve di Maria di Galeazza, chedopo novantaquattro anni diininterrotto servizio alla scuola materna,che hanno contribuito a fondare ecustodire, lasceranno la nostracomunità. Sarà un momento peresprimere la nostra gratitudine per ilservizio generoso di questo (quasi) secolodi presenza, ma sarà anche un giornoper pregare per le vocazioni alla vitaconsacrata, umile dono della propriavita che si fa segno della gratuità delbene che Dio ci vuole. Sabato 30, sempre

dentro il contesto della festa, alla mattina vivremo un altromomento di grazia: trasleremo le spoglie di don Mario Minello,parroco ad Argile per oltre trent’anni, nella chiesa parrocchiale,dove riposerà nel sepolcro destinato appunto ai parroci.

Partiremo con il corteo dal cimiteroalle 10.30 per celebrare l’Eucaristiaalle 11. Ringrazieremo per ilministero di don Mario, che si èdistinto per la sua umiltà e lapreghiera, generando nellacomunità il fiorire di cinquevocazioni al ministero presbiterale.Domenica 1° luglio, infine, avremola visita del nostro Arcivescovo checelebrerà l’Eucaristia delle ore 11:un altro momento di comunione edi festa. Tutti questi motivi di graziaci mostrano la ricchezza del nostroessere Chiesa, la bellezza di tantasantità «della porta accanto».

Don Giovanni Mazzantiparroco a Castello d’Argile

I

Dove e a che ora è possibile vedere «12Porte»icordiamo che «12Porte», il settimanale televisivo della diocesi èconsultabile sul proprio canale di Youtube (12portebo) e sulla propria

pagina Facebook. In questi due social è presente l’intero archivio dellatrasmissione e sono presenti anche alcuni servizi extra come alcune omelieintegrali dell’arcivescovo Matteo Zuppi o approfondimenti che per motivi ditempo non hanno potuto essere inseriti nello spazio televisivo. È possibilevedere 12 Porte: il giovedì sera alle 21 suNettuno Tv (canale 99) e alle 21.50 suTelePadre Pio (canale 145); il venerdì alle15.30 su Trc (canale 14), alle 18.05 suTelepace (canale 94), alle 19.30 suTelesanterno (canale 18), alle 20.30 su Canale24 (canale 212), alle 22 su E’ tv–Rete 7 (canale10), alle 23 su Telecentro (canale 71). Il sabatola trasmissione va in onda alle 17.55 su Trc(canale 15) e la domenica alle 9 su Trc (canale15) e alle 18.05 su Telepace (canale 94). Gliorari sono passibili di modifica nelle varieemittenti per esigenze di palinsesto.

R

Zuppi a Barbarolo per la festa dei santi Pietro e Paoloresiederà la Messa solenne in onore dei santi patroni Pietro e Paolo, l’arcivescovo Matteo Zuppi,venerdì 29 alle 21 a Barbarolo, in Comune di Loiano. Alla Messa parteciperanno anche le coppie

di sposi che festeggiano i più importanti anniversari di matrimonio. Al termine, nella piazza della chie-sa, con il suono delle campane, si terrà un rinfresco per tutti i presenti, che si concluderà con la tortanuziale per tutti i coniugi festeggiati. «È la festa meno sentita dell’anno – scriveva nelle sue memoriedon Giorgio Paganelli, abate della Pieve dal 1971 al 1982 e nativo di Barbarolo – a causa della tradi-zionale e famosa “Fiera di San Pietro” a Monghidoro, alla quale corre tanta gente. Dal 1977 il 29 giu-gno non è più, in Italia, festa di precetto e da allora abbiamo celebrato la solennità dei Santi Titolaridella chiesa nell’ultima domenica di giugno. Ma anche gli organizzatori della fiera di Monghidoro han-no fissato questo calendario. E allora occorreràfare festa alla sera del giorno della ricorrenza li-turgica al fine di far sentire alla gente la festa deiSanti Pietro e Paolo, sia come i due massimi a-postoli, sia come i titolari della nostra chiesa». «Daquesta sua osservazione – aggiungono i parroc-chiani – nel 1998 don Gabriele Stefani, parrocodal 1996 al 2009, propose alla comunità di uni-re alla festa dei Santi Patroni il festeggiamentodei coniugi che celebrano gli anniversari di ma-trimonio. Così, affidando loro anche le nostre fa-miglie, abbiamo ripreso la devozione ai Santi Pie-tro e Paolo. E quest’anno condivideremo questoprezioso momento di preghiera con il nostro ar-civescovo Matteo Zuppi, per la prima volta in vi-sita nella nostra comunità».

P

Gli anniversaridella settimana

25 GIUGNO Trebbi monsignor Bruno (1968) Pasi don Mario (1986)

26 GIUGNO Barbani don Lavinio (1951) Gazzoli padre Giorgio, filippino(1991)

27 GIUGNO Serra don Angelo (1985)

28 GIUGNO Cevolani don Umberto (1955) Cavaciocchi don Angelo (1961) Degli Esposti don Francesco (1985) Rossi padre Bernardo,francescano (2013) Prati don Luciano (2014)

30 GIUGNO Menzani monsignor Ersilio (1961) Nannini don Luigi (1976)

1 LUGLIO Cassoli monsignor Ivaldo (1986)

I programmi di Nettuno Tv (canale 99) ettuno Tv (canale 99 del digitaleterrestre e in streaming sul sito

www.nettunotv.tv) presenta la con-sueta programmazione. La Rassegnastampa va in onda dal lunedì al ve-nerdì dalle 7 alle 10; punto fermo del-la programmazione giornaliera, le dueedizioni del Telegiornale alle 13.15 ealle 19.15, con servizi e dirette su at-tualità, cronaca, politica, sport e vitadella Chiesa bolognese. Vengono i-noltre trasmessi in diretta i principaliappuntamenti dell’arcivescovo MatteoZuppi. Nella giornata di giovedì alle o-re 21 il tradizionale appuntamentocon il settimanale televisivo diocesa-no «12Porte».

N

Le proposte estive del Cenacolo marianoono varie le proposte estive del Cenacolo mariano diBorgonuovo di Sasso Marconi. Tra quelle spirituali si segnalano

tre cicli di Esercizi spirituali. Dal 2 al 9 luglio Esercizi spiritualimariani per le Missionarie dell’Immacolata Padre Kolbe, religiose econsacrate, sul tema: «Vino nuovo in otri nuovi (Mc 2,22)», guidatida don Matteo Mioni; chi lo desidera può usufruire di unaccompagnamento spirituale personale. Successivamente sisvolgeranno due i cicli di Esercizi spirituali per laici, sul tema: «IlRegno dei cieli è simile… (Mt 13). Le parabole: vie per l’incontrocon Dio»; dal 17 al 20 agosto saranno guidati da padre Raffaele Di

Muro, francescano conventuale e dal30 agosto al 2 settembre da padreRoberto Mario De Souza, missionariodell’Immacolata. Inoltre si svolgerà ilCorso di iconografia dal 12 al 19luglio (dalle 9 alle 17.30), con larealizzazione dell’icona «Ascensionedel profeta Elia sul carro di fuoco»(fine XIII, inizio XIV sec.), guidato dasuor Maddalena Malaguti. Mentre siterrà a Villa Imelde (Idice di SanLazzaro di Savena) dal 6 all’8 luglio(ore 9–12.30 e 14–17.30), il Corso di

grafologia, su: «La mia storia lascia il segno», guidato daAlessandra Cervellati, Chiara Biaggioni e Rita Tosarelli. Infine siricorda che dal 1° all’8 agosto si svolgerà il pellegrinaggio inPolonia, sulle orme di san Massimiliano Kolbe, santa FaustinaKowalska e san Giovanni Paolo II. Info: Cenacolo, viale GiovanniXXIII 19 Borgonuovo di Sasso Marconi, tel. 051846283,[email protected]

S

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Barbarolo

La scomparsa di Clorindo Grandiomenica 17 giugno è volato in cielo il mio grande papà»Così Paolo, uno dei 6 figli di Clorindo Grandi ha

annunciato nei giorni scorsi la scomparsa del padre, all’età di 92anni. «Veramente un grande uomo da tutti i punti di vista – haaffermato commosso Paolo –. Di un’onestà estrema, unapersona giusta, che ha saputo insegnare tanto ed amaremoltissimo. Negli ultimi anni si dichiarava un poeta ed ungiocoliere; ha scritto 18 libri per passione e ha divertito migliaiadi persone, dai bambini agli anziani: un bravissimointrattenitore e animatore. Professionalmente – hs proseguito –ha tirato su dal nulla un’azienda alimentare che ha fama diessere la più importante in Italia per qualità. Tra le moltissimecose che ha fatto, tra cui noi sei figli, ha giocato un ruolo politicoper 15 anni nel Comune diSan Lazzaro di Savena. Per 10anni è stato capogruppo dc inConsiglio comunale, poisegretario cittadino. E questaattività l’ha sempre svolta perpassione, mai ha accettatoneppure un gettone dipresenza, tale era la suastatura morale». I funerali sisono svolti mercoledì scorsonella chiesa di San Lazzaro.

L’Hub di via Mattei

Il Cenacolo mariano

La scuola materna di Castel d’Argile

notizie

[email protected]

le saledellacomunità

A cura dell’Acec–Emilia Romagna

GALLIERA v. Matteotti 25 Almost nothing 051.4151762 CERN experimentalcity

Ore 19SummerOre 21.30

ORIONE v. Cimabue 14 Libre 051.382403 Ore 19 (v.o.) 051.435119 Matangi Maya M.I.A.

Ore 21.30 (v.o.)

TIVOLI v. Massarenti 418 Hotel Gagarin 051.532417 Ore 21.30

CASTEL S. PIETRO ( Jolly) v. Matteotti 99 Jurassic World 051.944976 Il regno distrutto

Ore 17.30 – 21.15 Le altre sale della comunità sonochiuse per il periodo estivo.

Clorindo Grandi cine

ma

in memoria

BOLOGNA 7SETTE

Domenica24 giugno 2018

Page 8: Quei fratelli più piccoli «morti di speranza» · preghiamo. Uniti, perché di fronte al dolore non ci si divide, si mette da parte ogni contrapposizione, il gusto di sentirsi contro,

Il momento di preghiera del mattinoguidato dall’arcivescovo di Bologna,monsignor Matteo Zuppi

I gruppi delleparrocchie di SanGiovanni e SanMartino diCasalecchio: daanni organizzanoinsieme Estateragazzi

La maglia degli educatoridi Estate ragazzi 2018 daltitolo: «Alla ricerca deltesoro»

In posa un gruppo di ragazzi dellecomunità di Osteria Grande e SanGiorgio di Varignana con i loroparroci

Nel grande parco di Villa Revedin centinaia di bambini e adolescenti dalle parrocchieSopra, il logo dell’iniziativa

Centinaia di bambini e animatori hannopartecipato al grande gioco e hannoincontrato l’arcivescovo

Festainsieme, il grande abbraccioEstate ragazzi.La gioia del gioco e dell’incontro con l’arcivescovo

album

I ragazzi dellaparrocchiacittadina diSant’Antonio diPadova tenuta daifrati francescani

8 BOLOGNASETTE

Domenica24 giugno 2018

Ospitiamo in questa pagina alcune immagini dell’incontro con Zuppi che si è tenuto giovedì e venerdì in Seminario. Anche domenica prossima una rassegna fotografica