Monti Frena La Speculazione Sui BTP

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  • 8/3/2019 Monti Frena La Speculazione Sui BTP

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    Secondo quanto risulta a MF Milano Finanza, infatti, Goldman Sachs negli ultimi giorni stata

    uno dei maggiori responsabili del crollo delle quotazioni dei titoli italiani e sar tra le prime a

    farne incetta a prezzi da saldo, almeno sino a quando lo spread decennale con i titoli tedeschinon si stabilizzer di nuovo attorno ai 350 punti base, il livello che uno studio diffuso mercoled

    dalla stessa Goldman indicava come punto di arrivo dai massimi segnati in questi giorni, nel

    caso in cui la crisi politica italiana si risolvesse con un esecutivo di larghe intese, cio con una

    sorta di governo di unit nazionale guidato da un outsider di ottima reputazione. Lidentikit

    perfetto di Mario Monti.

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    Monti frena la speculazione sui BTP

    di Stefania Peveraro

    Lipotesi delleconomista a capo del governo riporta lo spread in area 500 PUNTI BASE

    I rendimenti ripiegano ma restano a livelli di guardia, con il 10 anni che chiude al 6,89%.

    Lasta BOT a 12 mesi stata interamente coperta, con un rendimento superiore al 6%. Un

    pasticcio di S&P affossa gli OAT francesi.

    Lipotesi di un nuovo governo di larghe intese con Mario Monti a Palazzo Chigi ha messo un

    freno alla speculazione contro lItalia sin da ieri mattina, con il FTSE MIB di Piazza Affari in

    recupero sino a un massimo guadagno di tre punti e mezzo (prima di chiudere con un rialzo

    dello 0,97%) e con il famigerato spread di rendimento tra BTP e BUND a 10 anni che si

    ristretto via via a partire dai 567 punti fin sotto quota 500 con il record di sempre sul MOT sia

    per contratti sia per controvalore: 66.422 contratti per 2,083miliardi.

    La riuscita dellasta BOT a 12 mesi ha contribuito a fare rientrare, almeno momentaneamente,lallarme rosso: il Tesoro, pur in presenza di un rendimento in prevedibile ed enorme rialzo

    rispetto a quello spuntato nellasta precedente, ha collocato lammontare massimo offerto di 5

    miliardi di euro. Nel dettaglio, i BOT annuali, dopo che mercoled avevano toccato sul

    secondario l8,4% di rendimento in denaro, sono stati collocati al 6,087%, il massimo segnato

    in asta dal settembre 1997, e ben 252 punti base al di sopra del 3,57% spuntato nellultima asta

    dello scorso ottobre. E la domanda stata due volte superiore all offerta, in aumento dal

    rapporto di 1,88 volte di ottobre. A comprare, secondo indiscrezioni raccolte nelle sale

    operative, sarebbero state prevalentemente le banche, mentre gli altri investitori istituzionali,

    fondi in primis, si sarebbero mossi con maggiore circospezione di certo il miglioramento del

    rapporto bid-to-cover segnala un piccolo ritorno di fiducia che necessita ovviamente di

    conferme.

    Nel frattempo lo stop alle vendite selvagge ieri c stato e il mercato ha registrato finalmente,

    dopo giorni di follia, una riduzione dei rendimenti dei governativi italiani su tutte le scadenze.

    In particolare, gli spread di rendimento tra BTP e BUND si sono ristretti in maniera significativa

    tra linizio della mattinata e il primo pomeriggio, per poi tornare a riallargarsi in prima serata,

    anche se certo a livelli meno drammatici di quelli toccati poche ore prima. Cos, lo spread a

    due anni, che era partito ieri mattina da quota 704, si ridotto alle 15 di ieri sino a 577 basis

    pointper poi chiudere poco sopra quota 600 anche il differenziale a 5 anni ha seguito lo stessoschema, passando da un massimo a 689 punti base al minimo di 584 nel primo pomeriggio e

    risalire poi verso 600. Infine, il differenziale a 10 anni, partito dal 5,67%, sceso sino a poco

    sotto i 500 punti per poi risalire e attestarsi in serata attorno a 510.

    Detto questo, i livelli di rendimento di BOT, BTP e CCT restano estremamente elevati e la

    curva praticamente invertita nel tratto fino a un anno e poi diventa piatta, con il BOT a 12

    mesi che sul secondario ieri in serata offriva il 6,9%, il BTP a due anni che pagava il 6,4%,

    quello a 5 anni che offriva il 6,98% e il decennale che pagava il 6,89%. Rendimenti, quindi,

    ancora estremamente appetibili per gli investitori, che ora, in vista dell attesa formalizzazione

    dellincarico a Monti da parte del Quirinale, stanno incominciando a considerare l ipotesi di

    rientro sui titoli italiani.

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    Non a caso proprio ieri MF-Milano Finanza ricordava che un importante banchiere italiano ha

    rivelato di aver ricevuto molte telefonate da CEO di banche internazionali e di hedge fund che

    chiedevano previsioni su quando si sarebbe risolta la crisi politica italiana, in modo da

    rientrare sugli assettricolori ai minimi.

    Con Goldman Sachs in prima linea. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, infatti, la

    banca daffari Usa negli ultimi giorni stata uno dei maggiori responsabili del crollo delle

    quotazioni dei titoli italiani e sar tra le prime a farne incetta a prezzi da saldo, almeno sino aquando lo spread decennale con i titoli tedeschi non si stabilizzer di nuovo attorno ai 350

    punti base, il livello che uno studio diffuso mercoled dalla stessa Goldman indicava come

    punto di arrivo dai massimi segnati in questi giorni, nel caso in cui la crisi politica italiana si

    risolvesse con un esecutivo di larghe intese, cio con una sorta di governo di unit nazionale

    guidato da un outsider di ottima reputazione. Lidentikit perfetto di Monti.

    Intanto ieri la speculazione delle banche daffari ha avuto buon gioco ad accanirsi contro gli

    OAT francesi: verso le 16 i sistemi di Standard&Poors hanno inviato un messaggio automatico

    sbagliato sulla perdita del rating tripla A della Francia. S&P ha impiegato ben due ore a

    comunicare lerrore e ha confermato la tripla A della Francia. Ma ormai il danno era stato fatto

    e in serata lo spread sui dieci anni contro BUND si aggirava ancora in area 170 punti base.

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