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Anno IV n. 3 - Marzo 2010 - spedizione A. P. Art. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Filiale di Macerata - Taxe Perçue - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Direttore Responsabile: Roberto Scorcella - Progetto grafico: K-Brush Tolentino - Stampa: Tipografia San Giuseppe anno IV n°3 - marzo 2010 Navigando in rete mi sono imbattu- to in un sito (www.stile.it) dove ho trovato un qualcosa che mi ha colpito molto. L'articolo in questio- ne recita così: "Gente di valle, i settempedani hanno un carattere particolare, funzione della loro posizione solitaria all'interno della stretta valle del Potenza e della storia commerciale: schivi e ospitali allo stesso tempo, dal vivo spirito campanilistico proprio della maggior parte dei liberi comuni. È famoso il loro chiamare "mezzefac- ce" gli storici rivali di sempre, i tolentinati, il cui nomignolo invece sembra risalga nei secoli addietro e dovuto alla bellissima mezzaluna sulla torre degli orologi simbolo di Tolentino". Quando ho letto questo articolo ho pensato che i nostri vicini settempedani forse non hanno tutti i torti a chiamarci "mezzefacce de Tulintì", specialmen- te dopo che il nostro consiglio comunale a fine dicembre ha votato il rinvio della fusione fra Assm e Assem quando oramai sembrava tutto fatto. All'ultimo minuto, da brave "mezzefacce", ci siamo tirati indietro, mentre San Severino aveva già approvato tutto. Lasciamo da parte l'opportunità o meno di fondere le due municipalizzate, ma c'era bisogno di arrivare all'ultimo giorno utile prima di prendere una decisione? Quale dialogo c'è fra la politica del Palazzo Comunale e quella dell'Assm, patrimonio di tutti i tolentinati? Vantaggiosa o no, opportuna o meno, sulla fusione delle due municipalizzate al momento possiamo dire solo una cosa: le "mezzefacce" non hanno fatto una gran bella figura. di Roberto Scorcella M anca poco. Solo qualche mese (in ritardo sulla tabella di marcia che prevedeva l'apertura per la prossima Pasqua) e il nuovo centro commerciale sarà operativo. I l gruppo A.I.D.O. di Tolentino, dopo qualche anno dalla morte del presidente Prof. Giampiero Grifi, si è ricostitutito nel novembre del 2005. Editoriale di Roberto Scorcella segue a pag. 7 segue a pag. 8 segue a pag. 4 8000 COPIE! Un’analisi sul funzionamento della grande distribuzione I candidati tolentinati alle Regionali CONOSCIAMOLI MEGLIO IN 5 DOMANDE AIDO: un cuore grande rinchiuso in un ripostiglio. Sta arrivando... IL MISTERO DI SLEEPY HOLLOW E IL SINDACO "DECAPITATO" di Roberto Scorcella pubblicata a pagina 12 di Press News creato qualche disturbo ad un'alta dello scorso gennaio per additarci figura istituzionale locale che non ha come "i decapitatori del Sindaco", quelli mancato di apostrofare in maniera che vorrebbero la sua "testa". L'articolo decisamente poco simpatica ed cui la foto era legata, tanto per essere educata il sottoscritto all'interno di un precisi, era la lettera di un bambino locale pubblico in presenza di altre della scuola elementare che immagina- persone rimaste basite di fronte a uno va di essere il Sindaco di Tolentino. Per spettacolino davvero poco edificante. evitare strumentalizzazioni di ogni tipo, Sinonimo di scarsa serenità, certo, e abbiamo abbinato alla lettera una foto forse anche per questo comprendiamo (reperibile in rete all'indirizzo come questo possa riflettersi sul lavoro http://it.fotolia.com/id/13328889) amministrativo: chi mal fa mal pensa spersonalizzata, il busto di un primo recita infatti un antico adagio popolare. cittadino con tanto di fascia tricolore, Invece di andare a cercare il marcio che indicava solamente l'istituzione, dove non c'è e di preoccuparsi delle senza riferimenti particolari. Bene. nostre fantomatiche decapitazioni, Qualcuno è stato capace di speculare qualcuno dovrebbe invece guardarsi anche sulla lettera di un bambino di 7 intorno perchè a noi della sua testa non anni. E già questo la dice lunga. Ma non interessa proprio nulla. A qualcun altro, basta. Quella benedetta foto deve aver forse, sì. Non è il Mistero di Sleepy Hollow. E non c'è stata alcuna decapitazione. Alcuni "buontemponi" di bassa statura morale, infatti, hanno preso a pretesto la foto

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M anca poco. Solo qualche mese I l gruppo A.I.D.O. di Tolentino, dopo Editoriale segue a pag. 7 segue a pag. 8segueapag. 4 (in ritardo sulla tabella di marcia che prevedeva l'apertura per la prossima Pasqua) e il nuovo centro commerciale sarà operativo. anno IV n°3 - marzo 2010 qualche anno dalla morte del presidente Prof. Giampiero Grifi, si è ricostitutito nel novembre del 2005. di Roberto Scorcella di Roberto Scorcella di Roberto Scorcella

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anno IV n°3 - marzo 2010

Navigando in rete mi sono imbattu-to in un sito (www.stile.it) dove ho trovato un qualcosa che mi ha colpito molto. L'articolo in questio-ne recita così: "Gente di valle, i settempedani hanno un carattere particolare, funzione della loro posizione solitaria all'interno della stretta valle del Potenza e della storia commerciale: schivi e ospitali allo stesso tempo, dal vivo spirito campanilistico proprio della maggior parte dei liberi comuni. È famoso il loro chiamare "mezzefac-ce" gli storici rivali di sempre, i tolentinati, il cui nomignolo invece sembra risalga nei secoli addietro e dovuto alla bellissima mezzaluna sulla torre degli orologi simbolo di Tolentino". Quando ho letto questo articolo ho pensato che i nostri vicini settempedani forse non hanno tutti i torti a chiamarci "mezzefacce de Tulintì", specialmen-te dopo che il nostro consiglio comunale a fine dicembre ha votato il rinvio della fusione fra Assm e Assem quando oramai sembrava tutto fatto. All'ultimo minuto, da brave "mezzefacce", ci siamo tirati indietro, mentre San Severino aveva già approvato tutto. Lasciamo da parte l'opportunità o meno di fondere le due municipalizzate, ma c'era bisogno di arrivare all'ultimo giorno utile prima di prendere una decisione? Quale dialogo c'è fra la politica del Palazzo Comunale e quella dell'Assm, patrimonio di tutti i tolentinati? Vantaggiosa o no, opportuna o meno, sulla fusione delle due municipalizzate al momento possiamo dire solo una cosa: le "mezzefacce" non hanno fatto una gran bella figura.

di Roberto Scorcella

M anca poco. Solo qualche mese (in ritardo sulla tabella di

marcia che prevedeva l'apertura per la prossima Pasqua) e il nuovo centro commerciale sarà operativo.

I l gruppo A.I.D.O. di Tolentino, dopo qualche anno dalla morte del

presidente Prof. Giampiero Grifi, si è ricostitutito nel novembre del 2005.

Editorialedi Roberto Scorcella

segue a pag. 7 segue a pag. 8segue a pag. 4

8000 COPIE!

Un’analisi sulfunzionamentodella grandedistribuzione

I candidatitolentinatialle RegionaliCONOSCIAMOLIMEGLIOIN 5 DOMANDE

AIDO:un cuore granderinchiuso inun ripostiglio.

Sta arrivando...

IL MISTERO DI SLEEPY HOLLOWE IL SINDACO "DECAPITATO"di Roberto Scorcella

pubblicata a pagina 12 di Press News creato qualche disturbo ad un'alta dello scorso gennaio per additarci figura istituzionale locale che non ha come "i decapitatori del Sindaco", quelli mancato di apostrofare in maniera che vorrebbero la sua "testa". L'articolo decisamente poco simpatica ed cui la foto era legata, tanto per essere educata il sottoscritto all'interno di un precisi, era la lettera di un bambino locale pubblico in presenza di altre della scuola elementare che immagina- persone rimaste basite di fronte a uno va di essere il Sindaco di Tolentino. Per spettacolino davvero poco edificante. evitare strumentalizzazioni di ogni tipo, Sinonimo di scarsa serenità, certo, e abbiamo abbinato alla lettera una foto forse anche per questo comprendiamo (reperibile in rete all'indirizzo come questo possa riflettersi sul lavoro http://it.fotolia.com/id/13328889) amministrativo: chi mal fa mal pensa spersonalizzata, il busto di un primo recita infatti un antico adagio popolare. cittadino con tanto di fascia tricolore, Invece di andare a cercare il marcio che indicava solamente l'istituzione, dove non c'è e di preoccuparsi delle senza riferimenti particolari. Bene. nostre fantomatiche decapitazioni, Qualcuno è stato capace di speculare qualcuno dovrebbe invece guardarsi anche sulla lettera di un bambino di 7 intorno perchè a noi della sua testa non anni. E già questo la dice lunga. Ma non interessa proprio nulla. A qualcun altro, basta. Quella benedetta foto deve aver forse, sì.

Non è il Mistero di Sleepy Hollow. E non c'è stata alcuna decapitazione. Alcuni "buontemponi" di bassa statura morale, infatti, hanno preso a pretesto la foto

principali di noleggio si trovano a Tolentino e Fabriano, ma dopo il sisma del 2009 una nuova sede è stata aperta a L'Aquila. Attualmente l'azienda, sotto la supervisione di Sandro benedetti, è gestita dalle due figlie Sonia e Sabrina. Partita con un pugno di dipendenti, oggi la Cipef occupa circa 45 persone. La spinta è arrivata principalmente dalla carpenteria metallica, passando per le manutenzioni e il noleggio. Ma particolare attenzione viene dedicata dall'azienda alla bonifica e smantellamento delle strutture in amianto. Si tratta di un'operazione assolutamente indispensabile in quanto in tutta Italia, sono moltissi-me le strutture edili contenenti, sotto varie forme, questo materiale. Fino al 1992 l'amianto è stato infatti universalmente utilizzato; ad oggi è drammaticamente evidente il pericolo che questo materiale comporta per la salute dell'uomo. Ormai la bonifica e lo smantellamen-to delle strutture coinvolte si è reso un dovere, oltre che una precauzio-ne imprescindibile, per amministra-

zioni pubbliche e privati cittadini. Cipef è in grado di elaborare, dopo

La Cipef è nata nel 1970 da un'idea di Sandro Benedetti. Il padre di questa consolidata realtà nel panorama imprenditoriale locale e nazionale, ha iniziato a lavorare realizzando piccoli chiodi nell'officina appositamente attrezzata sotto casa. Fin da subito la priorità è stata operare al fianco dei clienti per contribuire al raggiungi-mento di obiettivi condivisi. La Cipef si occupa principalmente di carpenteria metallica, dal progetto al montaggio; noleggio autogru e piattaforme aeree, con o senza operatore; smaltimento e bonifica

amianto; manutenzione impianti industriali.Le certificazioni ISO 9001:2008, ISO 14001:2004 e ISO 18001:2007 acquisite sono la migliore garanzia affinché si possa operare nel pieno rispetto di tutte le normative in fatto di tutela ambientale e di incolumità del personale. Dal 2009 l'azienda ha acquisito regolare attestato di qualificazione "Centro di Trasformazione per Carpenteria Metallica" ai sensi del D.M. 14 gennaio 2008. La sede fisica di Cipef si trova a Piane di Potenza nel Comune di Gagliole, ma le sedi

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CIPEF:dal 1970“A life for work”

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scavalcano completamente i grossisti, preferendo trattare direttamente con i produttori. Gli strumenti di controllo a scansione al punto vendita consentono al dettagliante di trasmettere gli ordini d'acquisto direttamente al magazzino del produttore via EDI. Al capo opposto della catena, i magazzini automatizzati, dotati di robot e di veicoli da trasporto controllati a distanza, sono in grado di evadere un ordine nel giro di pochi minuti dal ricevimento senza alcun intervento umano. […] La gestione automatizzata di un magazzino può ridurre il lavoro necessario del 25%”.Per un'idea del rientro occupazionale delle grandi

catene multinazionali della Grande Distribuzione Organizzata:“[…] Un esempio della nuova tendenza (alla diminuzione del personale nella Grande Distribuzione Organizzata) viene fornito dalla Sears, Roebuck - uno dei colossi del commercio - che, nel 1993, ha eliminato 50.000 posti di lavoro, pari al 14% dei dipendenti. I tagli sono stati effettuati in un anno nel quale le vendite della Sears sono aumentate di più del 10%. “Ci stiamo ponendo una domanda fondamentale” sostiene Anthony Rucci, executive vicepresident della società ”I nostri dipendenti producono valore aggiunto? Siamo estremamente

determinati a liberarci del lavoro inutile e di quelle funzioni che non producono valore aggiunto”. […] Il commercio ha sempre avuto una funzione di spugna, assorbendo enormi quantità di operai licenziati dall'industria a causa dell'automazione. Oggi, che il settore sta attraversando la propria rivoluzione dell'automazione, ci si deve domandare dove potranno trovare un posto i disoccupati”.Estratti da: Jeremy Rifkin - “LA FINE DEL LAVORO, il declino della forza lavoro globale e l'avvento dell'era post-mercato” - Arnoldo Mondatori Editore, 2002 (Oscar). Una piccola citazione per significare che, forse, il rapporto costi - benefici andrebbe valutato in una prospettiva un poco più ampia di quella alla quale siamo abituati (la tasca, la più immediata, effettivamente, sia per chi compra che per chi vende). E non dimentichiamo che "i grandi investimenti", secondo chi arriva ad "investire", sono solo meramente immobiliari perchè i guadagni veri, quelli a sei zeri, vanno fuori e non ritornano certamente più qui.Poi, che si faccia il grande centro commerciale in zona Pace, personalmente non ne sono terrorizzato. Essendo estremamente presuntuoso, ne valuteremo le conseguenze sul tessuto economico, e quindi sociale, cittadino, ma anche della varietà e qualità dell'offerta, tra qualche mese. Speriamo solo di non dover contare quanti "caduti" resteranno sul campo di battaglia.

Manca poco. Solo qualche mese (in ritardo sulla tabella di marcia che prevedeva l'apertura per la prossima Pasqua) e il nuovo centro commerciale sarà operativo. Sarà davvero una rovina per i negozi al dettaglio del tessuto urbano tolentinate o potrà essere una nuova opportunità come qualcuno si ostina a sostenere? Proviamo a farci un'idea di come si formano i prezzi per le grandi catene multinazionali della Grande Distribuzione Organizzata. Questo vale anche per le grandi catene di negozi presenti nelle gallerie dei grandi centri commerciali: “[…] Le grandi catene di vendita al dettaglio come Wal-Mart già

LA BOMBONIERACHE SOGNAVI

Via Saragat, 1 - TOLENTINO - Tel. 0733.969584

IL NUOVO CENTRO COMMERCIALESTA ARRIVANDO Un'analisi sul funzionamento della grande distribuzionedi Roberto Scorcella

Il tennis in città rischia la chiusura. A lanciare l'appello è il direttivo del locale Tennis Club, dopo essere venuto a conoscenza che è stata trovata la soluzione per la realizzazione di una nuova palestra a servizio delle scuole. "I soldi messi a disposizione da parte della Provincia" affermano i componenti del direttivo "hanno messo in moto la Giunta Comunale che ha detto "la palestra verrà realizzata nell'area dei campi da tennis di via Santini. Siccome non c'è spazio a sufficienza, si toglierà un campo da tennis". Teniamo a sottolineare che, da cittadini e uomini di sport, siamo felici se la palestra da tanti anni attesa verrà finalmente realizzata, ma non accettiamo che a farne le spese sia il tennis tolentinate. Se la scelta di realizzare la palestra cadrà veramente nell'area dei campi di via Santini, non ci sembra troppo chiedere che perlomeno venga trovata una sistemazione alternativa per il tennis. Questi signori" spiega il direttivo "non hanno valutato, o meglio non vogliono dire, che il circolo tennis con un campo in meno sarà costretto alla chiusura. Sono 4 o 5 anni che stiamo parlando con l'Amministrazione per incrementare il numero dei campi, attualmente sono tre, con il fine di poter soddisfare le richieste che abbiamo. Facciamo presente che i soci attivi sono circa 110 e i ragazzi della scuola tennis circa 80. Abbiamo fatto miracoli per gestire

a dovere questi numeri. Troviamo enormi difficoltà nello svolgere le attività agonistiche a causa della mancanza di campi liberi e la stessa cosa accade per l'organizzazione di tornei individuali. Da sempre abbiamo detto che, per accogliere tutti coloro che ci chiedono di praticare questo sport a Tolentino, occorre un circolo con almeno cinque campi, più ulteriori spazi per palestra e tutto quanto serve per svolgere al meglio l'attività. Il risultato della discussione è stato invece: ne togliamo uno! Noi pensiamo che i nostri amministratori non abbiano particolarmente a cuore le persone che, gratuitamente, mettendo tempo e soldi per portare avanti una associazione sportiva, danno la possibilità a tanti ragazzi e non solo di fare sport. L'associazione tennis, che ha una storia ultraquarantennale, con questa idea rischia la chiusura perchè i problemi già presenti saranno ulteriormente acuiti e quindi ingestibili. Il consiglio direttivo lotterà fino alla fine con tutte le armi a disposizione per evitare questo scempio e inizierà una raccolta di firme contro questo progetto assurdo che conferma il grande disinteresse dei nostri amministratori verso coloro che fanno attività sportiva a proprie spese dando lustro a tutta la città". Purtroppo, anche queste sono scene di film già visti...

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A RISCHIOil futuro del tennis

di Carla Passacantando

Si sente sempre più spesso parlare dell'importanza della cultura e della svalutazione inesorabile alla quale sta spaventosamente andando incontro. Ebbene se vogliamo effettivamente invertire quest'autodistruttiva rotta, dovremmo iniziare dal nostro piccolo, o meglio da quelle realtà che più ci sono famigliari. Quindi per quale motivo non iniziare dalla nostra città? Molte sono le iniziative promosse in ambito culturale: mostre allestite, conferen-ze, ospiti illustri; non manca dunque la volontà di presentare Tolentino come una città-artista o se vogliamo “intellettuale”. Ma per quale motivo dovremmo fare tutto ciò a scapito dei nostri “orgogli”? Ci sono molte menti che si aggirano da queste parti, artisti e giovani studiosi degni di nota, eppure spesso siamo troppo proiettati all'esterno per rendercene conto e finiamo per dimenticarli. L'azione dovrebbe essere duplice: da un lato promuovere la nostra città anche al di fuori della provincia, della regione, ma allo stesso tempo tentare di valorizzare al meglio il nostro “patrimonio artistico-culturale” umano e non. Pensiamo ad esempio alla biblioteca Filelfica, sono state necessarie molte e dure battaglie per ottenere una sede adatta ad ospitarla ed ora che l'abbiamo, tendiamo semplicemente a “snobbare” la nostra sudata conquista, facendo quasi finta che non esista. D'altronde sarebbe più semplice per noi studenti

usufruire di questo servizio se fossero messi a disposizione orari un po' più intelligenti che ci permettano di formare gruppi di studio dopo la scuola, o semplicemente sfruttare al meglio il nostro pomeriggio per studiare e fare ricerche. Dopotutto abbiamo a disposizione materiale proveniente da ogni dove, quindi perché non sfruttarlo? Pochi sanno che la biblioteca Filefica fa parte del “Polo Bibliotecario Maceratese”; pochi conoscono le iniziative che vi vengono promosse. La domanda è: perché non valorizzare quest'importante servizio che ci viene offerto? Mettere un orario continuato, o comunque un'interruzione minima, sarebbe l'ideale, accompagnato naturalmente dalla disponibilità di un personale che sia a conoscenza dei “meccanismi bibliotecari” e dunque in grado di fornire il giusto aiuto se necessario. In fondo non chiediamo molto, solamente sfruttare al meglio ciò che -chissà per quale ragione- abbiamo deciso di abbandonare in un angolino buio. Proprio a tale scopo noi studenti abbiamo deciso di promuovere una raccolta firme nel nostro istituto, giusto per dimostrare che non tutti hanno dimenticato la cultura, o anche il semplice piacere di un libro; insomma vorremmo solo comprare una lampada che illumini quel dimenticato angolino.

La cultura è ancora vivaUNA RACCOLTA FIRME PER LA BIBLIOTECAdi Ilaria Del Dotto

“Nenè”La Ragusa di novant'anni fa, come del resto la Sicilia, non era ancora fa-scistizzata, ma aveva già ottime carte per diventarlo. I socialisti, sempre più divisi e incerti dopo l'effimero successo del 1920, la borghesia agraria complice della violenza squadrista, fecero il resto. In questo poco esaltante periodo venne al mondo Emanuele Lena, l’1 febbraio 1920. Padre ferroviere senza grilli per la testa, fratelli e sorelle, fami-glia benestante, una casa con ampio terreno coltivato a frutta in periferia. Emanuele (presto ribattezzato da parenti, amici, conoscenti “Nenè”) cresce in fretta, non solo fisicamente. In pochi anni sviluppa statura e fisico da corazziere: atletico, sugli uno e novanta, asciutto, agile. Di carattere, generoso con tutti, protettivo con gli amici e con chiunque ritenga vittima di un sopruso. Una sorta di Garrone in versione sicula, un paladino pronto a sdrammatizzare, spegnere tensioni, suggerire soluzioni. Per tutti è “u’mparazzu”, il compare-amico leale, il complice su cui puoi sempre contare. Occhi scuri, sguardo penetrante, specchio di un animo impetuoso, istintivo, portato a gettarsi nelle situazioni con slancio, fiducia nella propria buona sorte. “Nenè” è per temperamento alieno da calcoli, mezze misure, sotterfugi. Insofferente alla disciplina illogica, alle prepotenze, al potere senza meriti. Ostinato nel difendere le sue posizioni, s'impunta fino alla caparbietà quando trova ostacoli sulla strada dei suoi principî. Ama la vita: sport, gioco, donne. Abile con le parole, galante nei gesti, elegante e raffinato nei modi.I suoi studi dal liceo all'università, pur rivelando un'intelligenza brillante, evidenziano spesso rapporti difficili con gli insegnanti e la scuola in genere. Espulso per contrasti col preside dal liceo della sua città, sarà costretto a terminare gli studi a Modica. Quanto alle sue idee, chi lo ha conosciuto da coetaneo giura di ricordarlo “fascistis-simo, patriota, entusiasta mussolinia-no”, anche se si interessa molto superficialmente di politica. Le autorità fasciste locali lo stimano al punto da affidargli, nel 1941, un incarico di fiducia nella GIL provinciale con la direzione di un periodico, per il quale firma articoli molto in linea col regime. Si iscrive alla facoltà di agraria di Bologna ma nel 1942, dopo molti rinvii per motivi di studio, viene richiamato alle armi. Prima a Brescia poi a Potenza, tra il '42 e il '43 consegue il grado di sottotenente di artiglieria. Il 5 settembre 1943 giunge ad Alessandria come

ufficiale di prima nomina. L'Italia è in guerra da più di tre anni, ma i1 destino ha pronto per “Nenè” un futuro del tutto inatteso.

“Acciaio”Alle 12 del 9 settembre 1943, una comunicazione telefonica tedesca agli Alti Comandi annuncia che “a parte la cittadella, Alessandria è nelle nostre mani. Compresi i depositi e i magazzini di rifornimenti. Nessuna perdita”. Ad uno di questi è stato destinato da pochissimi giorni “Nenè”. Non ha ancora iniziato a dare ordini e già si trova tra le migliaia di sbandati senza divisa il cui unico ordine è “tutti a casa”. Ma la Sicilia è troppo lontana. Unico punto di riferimento sembra essere Tolentino, dove risiede una sorella suora carmelitana. Non si sa bene come, riesce ad arrivarci. Trova ospitalità in contrada Paterno, presso una famiglia di contadini che lo accoglie come un fratello. Si guadagna l’ospitalità lavorando senza risparmio, contadino e gentiluomo, umile, disponibile, cordiale come sempre.Intanto a Tolentino gli eventi incalzano. Gli antifascisti del Comitato di Liberazione e un maturo comunista di nome Pacifico Nerpiti (“Pacì de Piccinì”) cercano di raccogliere e organizzare un pugno di giovani decisi a prendere le armi. Ma proprio queste scarseggiano, i rifugi sono precari, la caccia delle autorità nazifasciste ai renitenti è già iniziata. Per il tradimento di alcuni slavi, decisi a impadronirsi di quelle armi così preziose per rivenderle, il 22 dicembre '43 Nerpiti resta gravemente ferito in un agguato. Il Comitato cerca un nuovo capo per il gruppo già allo sbando. Preso contatto con il giovane ufficiale siciliano, gli propone di comandare giovani ribelli senza esperienza, ma con coraggio da vendere. Lena accetta senza molte perplessità di guidare dei non soldati in una guerra anomala chiamata guerri-glia. Nel gennaio '44 nasce la “Squa-draccia”, poi “201”. Sono circa trenta, forse meno: studenti, operai, contadini, compresi alcuni adolescenti di fegato, tra coraggio e incoscienza. Lena è per tutti un fratello maggiore, deciso, spericolato, con energie inesauribili, che la sua statura sembra moltiplicare: lo soprannominano “Acciaio”. Sempre ovunque, attento ad evitare rischi inutili ai suoi ragazzi, spesso in prima fila nelle imprese più pericolose. Ha la guerriglia nel sangue, sembra conoscer-ne tutti i segreti senza averla mai studiata né sperimentata. È super ricercato, imprendibile, odiato e temuto dai suoi nemici, ma tutt’altro che

gradito a molti del suo stesso fronte. Diversi i motivi, almeno quelli palesi. Intanto preferisce agire in autonomia nella guerra di movimento: colpire a sorpresa, seminare il panico, beffare e confondere gli avversari. Non allineato ideologicamente, pur rispettando le idee di tutti, combatte soprattutto una guerra ideale e morale senza quartiere contro fascisti e tedeschi. II suo braccio destro Antonio Claudi (“Tòto”), un fegataccio di montanaro duro, talvolta spietato, va oltre: non vuole la politica tra i piedi e non lo nasconde. Quanto ai militari, dopo aver deciso di sospendere momentaneamente le azioni in attesa di lanci alleati, arrivano a disarmare il riluttante “Acciaio” e il suo gruppo con un colpo di mano a sorpresa, il 15 marzo '44. Nelle organizzazioni antifasciste c’è chi lo considera un “cane sciolto” difficile da controllare, ma i suoi lo adorano, lo seguirebbero all’inferno.Arriva quel terribile Marzo '44: rastrellamenti, scontri violenti, eccidi come Montalto e Vestignano. Sono mazzate per la popolazione, ma anche per la guerriglia che si riorganizza faticosamente, in attesa di tempi migliori, per alcune settimane. “Acciaio” è l’unico a non mollare. Già ai primi di aprile ricostituisce un nucleo di giovanissimi per azioni di tipo gappista. Nasce il “201 Volante”, che avrà vita breve e cruenta. Il commando scende in pianura, batte i centri abitati, le periferie, elimina in pochi giorni una decina di fascisti, incute paura ovunque. Il 15 aprile '44, al Casone (periferia di Tolentino) lo scontro fatale. Il gruppo subisce perdite, si sgancia a fatica, si disperde. “Acciaio” si sente isolato, braccato da tutti, sospetta tradimenti, avverte la fine di un ciclo.

“Fortebraccio”Dopo quell’azione, entra in un cono d’ombra fitto di interrogativi. Dov'è stato esattamente in quelle ore, in quei primi giorni? Come, perché, con chi è arrivato in Lombardia, attraversando mezza Italia in guerra nel giro di un mese, un mese e mezzo? Soprattutto, perché ricompare nel maggio '44 con la divisa nera da ufficiale delle SS? Risposte a queste domande non sono certo mancate, ma non tutte convinco-no, coincidono, trovano il loro posto in un puzzle destinato a restare con diversi spazi vuoti, molti indizi, troppi imbarazzati quanto imbarazzanti silenzi, che qualcuno si è portato fin nel-la tomba. Fatto è che Lena viene destinato a Cremona.Qui ha sede il famigerato “Casermone”, Centro Raggruppamento Reclute delle

BIOGRAFIE INEDITE“Acciaio” guerrigliero scomodo di Enzo Calcaterra

Ci sono uomini più scomodi e inafferrabili per i posteri che per i loro contemporanei. Eppure, pochi come Emanuele Lena detto “Acciaio” riuscirono a farsi odiare quanto amare fino in fondo. La sua parabola di unico e vero capo guerrigliero della Resistenza tolentinate durò quattro mesi (!), però gli bastarono per entrare nella leggenda. Da troppi anni sarebbe ora che la gran mole di documenti, testimonianze, appunti conservati nel mio cassetto diventasse quella biografia che “Acciaio” si è strameritato, e non solo combattendo con gli altri due siciliani Pino Gurrieri e Giacomo Saputo per la libertà di una terra così lontana, prima di allora sconosciuta. Soprattutto, perché l’assottigliarsi nei decenni della sua memoria ha assunto sempre più i connotati di un alibi per la cattiva coscienza di molti. Contemporanei e posteri.

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SS italiane, volontarie o forzate dopo i rastrellamenti, costrette a scegliere tra la fucilazione e 1'arruolamento. Nello stesso complesso di tre edifici si trova il Comando di zona, con annesse prigioni e stanze di tortura. Grande Inquisitore è il maggiore Alois Thaler, un altoatesi-no, nazista fanatico, reduce di guerra, mutilato, occhiuto, ferocissimo. Lo affianca un fedele staff di sgherri, SS italiane con l'incarico di sorvegliare strettamente ogni movimento interno ed esterno alla caserma. Tra il '43 e il '44 arresteranno alcune decine di disertori e li fucileranno senza pietà. Lena è finito nella tana del lupo, magari pensando che per il momento sia il posto più sicuro. Primo errore. “Non nascondeva il suo passato, anzi lo vantava”, ricorda una SS. “Disse che col nome di battaglia 'Fortebraccio' aveva operato in Umbria”. Mezze verità e mezze bugie, sul filo del rasoio: questo l'ultimo Lena.È ridiventato (troppo) presto sicuro di sé, convinto della sua fortuna, spavaldo, audace fino alla temerarietà. Senza alcuna cautela, esorta le reclute a disertare per unirsi ai partigiani della zona. Un altro passo falso, il penultimo. Ormai Thaler e i suoi gli stanno addosso. Convinti che abbia contatti con la resistenza locale, lo arrestano per saperne di più. In realtà (è ormai certo) il nostro “Fortebraccio” agisce da solo, forse sperando di ritornare entro breve alla montagna. Ma per uno sconosciuto come lui, con quella divisa addosso, è tutt’altro che rapido e facile guadagnare la fiducia dei resistenti. Il 16 agosto viene arrestato. Resta mesi detenuto a Cremona e Brescia per fargli confessare ciò che non può confessare. Deperisce a vista d’occhio, si sente per la prima volta disperatamente solo, privo di forze. Lo odono urlare dalla cella come un leone in gabbia. L'8 novembre '44 decidono di trasferirlo a Breno per un interrogatorio più “accurato”. Nel suo incerto futuro, forse l’eliminazione o la deportazione in Germania. Sul treno, dove è salito sotto scorta, agisce d’impulso. Presso Prada di Cividate Malegno (BS) tenta la fuga dal finestrino del gabinetto. Una raffica a bruciapelo lo uccide sul colpo. L’ultimo, fatale errore. La mattina dopo, una pattuglia trova il suo cadavere sui binari di una linea secondaria del profondo Nord. Per giorni resta uno dei tanti morti sconosciuti in una guerra la cui fine è ancora lontana, ma che per lui si è conclusa dopo soli undici mesi. A soli 24 anni. Tutti esistenzialmente scorretti.

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l'aiuto degli sponsor e della tipografia, che ringraziamo, ci comportano comunque una spesa. Non vogliamo solo piangere, anzi cogliamo l'occasione per ringraziare le aziende ed i privati, le numerose persone e famiglie che hanno fatto donazioni a favore della nostra associazione, il Centro Servizi per il Volontariato, le emittenti locali, il Comune che patrocina i nostri convegni, la Comunità Montana dei Monti Azzurri che contribuisce ad ogni nostra iniziativa. Con la presente vogliamo far comprendere il funzionamento della nostra associazione, che vuole creare una solida cultura della solidarietà e della donazione in una società civile. Un punto dolente è la sede che è fatiscente: siamo appoggiati presso l'Avis in Piazza della Libertà, 18, ma l'Avis non ci può dare più di uno stanzino di 1 metro x 2, comunque non riservato a noi. Da più di un anno abbiamo fatto richiesta scritta per avere una sede adeguata alle nostre esigenze che sono aumentate nel tempo. Oltre tutto dobbiamo ottemperare agli obblighi della legge 196/2003 quindi secretare i dati in nostro possesso, cosa che sarebbe più semplice e meno dispendiosa di ora se solo avessimo un computer con un programma apposito da poter collocare in una stanza decente riservata a noi dove poter lavorare in condizioni migliori e in modo meno dispersivo. Attualmente i dati e il materiale sono conservati presso le abitazioni dei componenti del consiglio direttivo con il rischio reale che qualcosa vada perso. Speriamo vivamente che, per quando sarà pubblicato

questo articolo, possiamo avere una sede degna. Nonostante tutte le

AIDO: un cuore grande rinchiuso in un ripostiglio.Il gruppo A.I.D.O. di Tolentino, dopo qualche anno dalla morte del presidente Prof. Giampiero Grifi, si è ricostitutito nel novembre del 2005. Il presidente provinciale A.I.D.O. Macerata Angelo Sciapichetti "commissariò" l'attuale presidente poiché aveva esperienza pluriennale come segretaria regionale A.I.D.O. Marche, consigliera provinciale A.I.D.O. Ancona e presidente comunale A.I.D.O. Filottrano. Esisteva presso la sede provinciale un elenco non aggiornato degli iscritti ai quali inviammo un invito per un'assemblea straordinaria che aveva lo scopo di ricostituire un consiglio direttivo. Purtroppo, come spesso succede, alle assemblee si ritrovano sempre i soliti "quattro gatti". Infatti, oltre alla sottoscritta, al presidente comunale Avis Tolentino e al presidente provinciale A.I.D.O. Macerata Angelo Sciapichetti, a quell'assemblea furono presenti poche altre persone alcune delle quali si resero disponibili per ricostituire il nuovo consiglio direttivo dell'A.I.D.O. di Tolentino che fu così composto: Loredana Piermattei, presidente; Salvatore Salvatori, vice presidente; Bellede Stortoni, segretaria; Maria Menghi, consigliera; Sandra Corsalini, consigliera; Elisabetta Foresi, consigliera; Antonio Cimarelli, consigliere; Maurizio Marcelli, tesoriere. Un altro paio di persone si resero disponibili per collaborare, senza l'incombenza di stare nel consiglio direttivo, ma gettarono la spugna presto. Fummo accolti presso l'Avis comunale di Tolentino. Attualmente il consiglio direttivo è costituito dalle stesse persone tranne che Antonio Cimarelli ed Elisabetta Foresi, sostituiti rispettivamente da Albo Alfei e Franco Luchetti. I soci ad oggi sono circa 500 fra Tolentino e

circondario. In meno di quattro anni e mezzo siamo riusciti a realizzare la bella iniziativa dei calendari, mediante i quali diamo messaggi informativi sul tema della donazione, quattro cene sociali, le quali hanno lo scopo dell 'auto-finanziamento e di favorire in allegria lo svolgimento dell'assemblea annuale dei soci e simpatizzanti, e, soprattutto quattro importanti convegni medici per promuovere la cultura della donazione. In occasione dell'ultimo convegno avevamo anche scelto un titolo molto significativo: TRA-PIANTI e SORRISI in cui ci siamo interessati di malattie reumatiche. Al convegno ha partecipato il giornalista della RAI Giovanni Anversa il quale ha moderato la seconda parte in cui ci sono state le testimonianze di varie persone trapiantate, della vedova di un donatore multi-organo di Tolentino e l'intervista telefonica alla madre di Marta Russo. Non è poca cosa per una associazione in cui nessuno degli iscritti paga un quota associativa annua, anzi, è il gruppo comunale che versa annualmente le quote associative al provinciale , il provinciale al regionale e, a sua volta, il regionale versa le quote al nazionale, il quale poi organizza eventi a carattere nazionale. Ecco perché risulta molto dispendioso anche il semplice invio degli inviti per posta. Pertanto i componenti del consiglio direttivo promuovono le loro iniziative sia tramite le emittenti locali, sia mediante gli organi locali di stampa, sia col passa-parola, sia mediante manifesti e volantini o telefonando di proprio conto, senza poi gravare sul bilancio dell'associazione (nel bilancio del nostro gruppo infatti non c'è mai la voce: telefonici e postali: risultano come offerte). I calendari, frutto di un grande lavoro di ricerca, nonostante

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I candidati tolentinati alle RegionaliCONOSCIAMOLI MEGLIO IN 5 DOMANDE

Elezioni Regionali del 28 e 29 marzo Elezioni Regionali del 28 e 29 marzo

Cimarelli - Grazie alla candidatura di Massimo Rossi alla Presidenza della Regione. È un bravo e onesto amministratore, guida un progetto alternativo alla destra ma anche al centro (sinistra?) degli affari e delle idee confuse; un progetto coerente con la mia posizione in Consiglio comunale. Sono candidata come indipendente nelle liste di Sinistra Ecologia Libertà perché esprime un programma in linea con la mia idea della società e della politica.

Comi - Rappresentare la mia città a soli 32 anni con la funzione di Vice Presidente del Consiglio Regionale è stato un grande onore ed una grande responsabilità. Ho sempre creduto nella politica come servizio e non come mestiere e alle istituzioni pubbliche come luogo dove governare e superare le ingiustizie, le disuguaglianze.

Longhi -

Massi - Per continuare l'esperienza di rappresentante di questo territorio in Regione e quindi per continuare a lottare per lo sviluppo e la qualità della vita dell’entroterra maceratese sempre troppo trascurato e penalizzato dallo strapotere del centro sinistra a favore di Ancona e del centro nord delle Marche. Spero proprio di cambiare il colore ed il modo di fare della Regione Marche.

Principi - Perchè credo nel decisivo apporto dei cittadini alle scelte che si dovranno compiere, attraverso l'esperienza delle Liste Civiche.

Principi - Infrastrutture per la viabilità e la mobilità sostenibile, valorizza-zione turistica, cura del territorio, nuovi spazi di aggregazione giovanile, riaffermazione del ruolo pubblico nella gestione di servizi primari come acqua e rifiuti.

Cimarelli - La mancanza di prospettive di lavoro per i giovani e la progressiva perdita di servizi: dopo quelli sanitari anche quelli scolastici sono continuamente sotto minaccia, fra soppressioni di classi e riduzio-ne del tempo scuola. Poi le emergenze ambientali: dalla discarica all'inceneritore, alla presenza di industre insalubri nel tessuto urbano.

Perché ha deciso di candidarsi?

Quali sono in questo momento le urgenze per Tolentino?

La decisione è maturata nel tempo. Da anni sono impegnata culturalmente e politicamente con il partito dell’IdV che ha fatto dei valori una bandiera. Quindi, essere candidata come consigliere regionale nell'Italia dei Valori, è la naturale evoluzione di una persona ben radicata nel territorio.

Comi - Occorre ritrovare equilibrio e pragmatismo. C'è troppa litigiosità e populismo. Per essere ancora protagonisti occorre investire di più sullo sviluppo e sul lavoro. Per rimanere una città solidale occorre continuare ad investire nei servizi sociali perché nessuno resti mai solo. La Regione è un partner fondamentale.

Longhi -

Massi - L’indecorosa situazione dell’Hotel Marche che la Regione cerca di vendere e per il quale l’inerzia del Comune di Tolentino ha comportato ritardi e progetti di rilancio - La bretella di collegamenti tra Tolentino e San Severino: ritardi sono dovuti alla Regione ed al Comune che, per motivi di contrapposizione ideologica, hanno ostacolato in tutti i modi il Progetto Quadrilatero - Un nuovo ponte che colleghi il centro urbano di Tolentino con l’altra sponda del Chienti. La vicenda del ponte della Flaminia è assurda - La chiusura immediata della discarica e la bonifica del terreno del vecchio e nuovo sito - La grave situazione occupazionale che vede la regione più attenta ad Ancona e ad Fabriano rispetto ai nostri lavoratori ed alle nostre imprese

Massi - Solo ordinaria amministrazione - Ha “solo” distribuito i soldi che sono arrivati dal Governo - Ha limitato il debito della Sanità solo “venden-do” gli immobili - Ha tenuto le tasse sulle famiglie e sulle imprese ai livelli più alti in Italia - Ha occupato e limitato tutti gli incarichi, le assunzioni, le consulenze con una egemonia totale del centro sinistra, alla faccia dei meriti, delle capacità, e delle professionalità - Ha tenuto fermo lo svilup-po energetico che serve al rilancio dell'economia.

Principi - Si può e si deve fare meglio, sempre, ma, indubbiamente, il lavoro svolto, tenuto conto delle risorse disponibili, è stato buono.

Cimarelli - Il giudizio che si può avere di un governo che si accontenta dell'ordinaria amministrazione e che rinuncia ad operare scelte corag-giose secondo una linea decisa e di lunga prospettiva a favore dei giovani e delle fasce più deboli della popolazione.

Pur facendo parte della maggioranza, non ho avuto un incarico fattivo nell'amministrazione comunale, pertanto, è difficile rispondere con concretezza a questo quesito. Posso affermare che la cittadinanza è assai sfiduciata e, sempre, più distante dalla politica. Credo che l'urgenza sia nella capacità di riportare la gente alla vita politica cittadina.

Un giudizio sintetico sul lavoro della Giunta Regionale uscente

Spazio messo a disposizionedei candidati gratuitamente

Anna Cimarelli

Candidato alla Presidenzadella Regione Marche

Massimo Rossi

Candidato alla Presidenzadella Regione Marche

Gian Mario Spacca

Candidato alla Presidenzadella Regione Marche

Gian Mario Spacca

Candidato alla Presidenzadella Regione Marche

Gian Mario Spacca

Candidato alla Presidenzadella Regione MarcheErminio Marinelli

Francesco Comi Vania Longhi Francesco Massi Gianni Principi

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Comi - Spacca ha fatto delle Marche la regione con il PIL in maggiore crescita, una delle 2 con la Sanità più efficiente, la prima a prevedere ammortizzatori sociali e contratti di solidarietà per proteggere il fragile mondo del lavoro, l'unica dove sono state ridotte le tasse regionali del 47%.

Longhi -

Longhi -

Massi - Perché conosce la mia coerenza. Perché non sono in vendita al migliore offerente. Perché il potere non mi ha mai “ubriacato”. Perché sono stato sempre da una parte sola: quella alternativa al centro - sinistra sia in Comune che in Regione. Perché ognuno sa dove trovarmi, pronto a cercare di aiutare e risolvere i problemi senza guardare al colore delle idee politiche. Perché mi batto da sempre per i diritti di Tolentino e dell'entroterra Maceratese. Perché non mi faccio intimorire dai prepo-tenti e dagli arroganti.

Principi - Per la coerenza e la concretezza, perchè ciò che mi propongo di fare per la regione, lo sto già facendo con la mia lista civica, nella mia città, costantemente ogni giorno da oltre 16 anni... rifuggendo da ogni trasformismo ed opportunismo.

Cimarelli - Perché vivo del mio lavoro, perché intendo l'impegno politico come volontariato sociale, per la sensibilità che ho espresso nella mia attività amministrativa, come assessore prima e come consigliere comunale poi. … E perché mio padre non è un politico.

Il Governatore Gian Mario Spacca, insieme all'intera giunta, ci ha presentato una politica regionale che ha valorizzato il lavoro e le eccellenze del territorio, abbreviando le distanze tra il dire ed il fare acquisendo la fiducia nell'elettorato. In Italia, la Regione Marche ha: la più alta concentrazione dell'artigianato, il più alto tasso di benessere, la pressione fiscale più contenuta, gli ammortizzatori sociali più elevati ed infine è la Regione più longeva d'Europa.

Penso di possedere le qualità che la gente cerca in un politico: onestà, professionalità, coraggio, lealtà, coerenza, sensibilità, passione, umiltà e spirito di servizio: “I Valori della terra in armonia”.

Perché un elettore dovrebbe scegliere lei?

Elezioni Regionali del 28 e 29 marzo

Spazio messo a disposizionedei candidati gratuitamente

Elezioni Regionali del 28 e 29 marzo

Comi - Per tre motivi: 1) perché sa che può contare sul mio impegno in ogni momento; 2) perché in questi 5 anni sono stato il più presente (97%) e attivo (48% proposte di legge) tra i consiglieri; 3) perché concor-reremo in 126 candidati in un collegio con 57 comuni e 320000 abitanti e solo 9 saranno gli eletti. Solo non disperdendo il voto Tolentino potrà continuare ad avere un suo rappresentante.

Comi - Staccare la spina per 2/3 giorni per trascorrere un po’ di tempo con mia moglie e la mia famiglia. Poi incontrerò il Presidente Spacca e subito dopo i sindaci. Ci sono 13.000 persone che hanno perso il posto di lavoro. Altre che rischiano. Abbiamo molto da fare. E non sarà facile

Longhi -

Massi - Riorganizzare la sanità con una ASL per ogni Provincia e, conse-guentemente portare nuovi reparti e servizi nell’Ospedale di Tolentino.

Principi - Proporrei la riduzione dei costi della politica per la sostituzione di un fondo di solidarietà per l'emergenza sociale, realizzando nei fatti una chiara scelta di sobrietà responsabile. Mi impegnerei inoltre, tra le priorità, per la tutela della scuola pubblica ed il mantenimento in mano pubblica dei servizi essenziali quali l'acqua ed i rifiuti.

Cimarelli -

Incontrerò tutti gli amministratori e la cittadinanza, anche con esponenti del Parlamento Nazionale ed Europeo e consegnerò ad ogni Sindaco un questionario per capire le priorità di ogni comune e la possibilità di essere un valido aiuto.

Favorire una rete di collaborazioni e di interscambio con gli altri territori della Regione. È importante trovare dimensioni più ampie per risolvere i problemi comuni e creare nuove opportunità di crescita.

La prima cosa che farà qualora dovesse essere eletta/o?

UN EDITORIALE CHE CREA DIBATTITOALESSIA PUPO (PDL) E BRUNO PRUGNI (PD) A CONFRONTO CON PRESS-NEWS

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Egregio Direttore,in qualità di consigliere comunale del pdl sento il dovere di fare alcune precisazioni in merito al suo ultimo editoriale. Chi mi conosce sa che di certo la sottoscritta mai ha inteso fungere da stampella alla giunta Ruffini, ovvero tradire il mandato ricevuto dagli elettori. Vero invece che il Pdl, con le tante battaglie portate in consiglio comunale, è riuscito nell'intento di rendere palese ai cittadini non solo il fallimento della giunta Ruffini ma anche le

tante lacerazioni e divisioni interne al centro sinistra. Tante le nostre proposte politiche e le mozioni ed interrogazioni presentate. Cito ad esempio quelle contro il nuovo centro commerciale, le modifiche richieste al centro sinistra sul regolamento per l'assegnazione degli alloggi Erp, le richieste fatte sui lavori di recupero di edifici scolastici, la lotta contro il caro parcheggi, le denuncie in merito ai ritardi delle opere di urbanizzazione in zona Pace, le denunce contro gli sprechi e gli aumenti delle imposte locali, la battaglia contro il progetto di fusione presentato dal Cda dell'Assm, le lotte contro i bilanci privi di risorse e di idee per lo sviluppo della città. Un attento osservatore, senza cadere in un facile qualunquismo ovvero nel vittimismo ad effetto di Voce alla città, dovrebbe analizzare le scelte fatte dal nostro gruppo in consiglio comunale ed andare a verificare la realtà degli accadimenti. Abbiamo dato un voto favorevole solo quando gli interessi della città lo richiedevano oppure quando il centro sinistra avallava nostri intenti. Ciò è accaduto sulla vicenda della municipalizzata con la richiesta di rinvio per un nuovo progetto di fusione, sulla mozione afferente la variante urbanistica della c. d patata che è inserita nel nostro programma elettorale, sul “Piano Casa” voluto dal governo Berlusconi e votato in regione all'unanimità, sul regolamento dei mezzi pubblicitari che rischiava di essere di nuovo troppo penalizzante per i commercianti e per gli imprenditori del settore.Dunque nessuno scandalo da parte nostra, avendo dimostrato di essere una forza politica propositiva e quindi pronta a governare con idee e progetti per la città, e nel contempo opposizione dura e intransigente. Lo scandalo politico dovrebbe invece essere riscontrato in quelle forze di centro sinistra che non votano il loro bilancio o che chiedono a mezzo stampa la rimozione di un assessore, ovvero criticano apertamente l'operato della propria giunta e del loro sindaco, senza però mai far mancare i loro voti al momento opportuno. Verissimo che Tolentino ha bisogno di una maggioranza stabile ma aggiungo anche capace politicamente di risolvere i gravi problemi che sta attraversando la nostra città. Vedremo se in futuro qualcuno sentirà il dovere morale di dire basta, al di la delle tante parole spese. Non si può essere forza di maggioranza e di opposizione.

Alessia Pupo, consigliere comunale Pdl

Egregio Direttore,pur essendo un assiduo lettore del Press News, mi sono sempre astenuto dall'intervenire nelle numerose osservazioni di carattere strettamente amministrativo. Questa volta, però, il suo ultimo editoriale, più squisitamente politico, mi ha motivato. Lei ha affermato che questa maggioranza sta tradendo la volontà popolare, in quanto, negli ult imi tempi, le sor ti dell'Amministrazione si reggono sull'asse Pd - PdL. Vorrei

condividere con lei e con i lettori alcune considerazioni per le quali non credo veritiera questa sua analisi, pur trovandomi d'accordo su

parte della sintesi dell'articolo. Vorrei innanzitutto far osservare che per “tirare avanti” (come dice lei) non c'è mai stato bisogno dell'aiuto della PdL. Per ben tre volte, infatti, è stato il solo Pd che, votando il bilancio, ha consentito alla Giunta Ruffini di proseguire l'attività amministrativa. Gli atti in cui il Pd e PdL hanno votato nel medesimo modo si contano sulle dita di una mano. Quando un qualsiasi Consiglio delibera con 16/17 voti favorevoli su 20, io mi interrogo sulle motivazioni dei 3 voti contrari, anziché supporre chissà quale “inciucio”. Ha senso censurare una proposta soltanto perché proveniente dallo schieramento opposto? Credo proprio di no. Il Pd non ha tradito nessuno: né i suoi elettori, né i cittadini di Tolentino. C'è un programma elettorale che stiamo tentando di attuare pur nelle difficoltà del momento, non sempre derivanti dal solo contesto economico. È vero che a volte è difficile capire chi è maggioranza e chi opposizione, ma questa osservazione non credo sia da rivolgere al partito che rappresento. Il centrosinistra tolentinate si è sempre caratterizzato per la sua grande capacità di aggregarsi per il raggiungimento di obiettivi ambiziosi per la città. Tre anni fa, a causa di alcune scelte politiche discutibili, ci siamo presentati agli elettori con una coalizione anomala ma con un programma elettorale ben definito. La sinistra cittadina e parte dei riformisti moderati non hanno condiviso la candidatura di Luciano Ruffini, prendendo strade diverse. Alcune forze politiche storiche, per la prima volta, non siedono oggi in Consiglio comunale. Queste assenze oggi si fanno sentire. C'è bisogno di maggiore cultura di governo, nonché di maggiore capacità di confronto e di dialogo da parte di alcuni che pure ricoprono ruoli fondamentali per lo sviluppo dell'intero territorio. Chi governa ha il dovere di dare risposte alle difficoltà che si presentano: è questa la vera sfida che la politica deve vincere. Un tempo erano i giovani a cercare il posto di lavoro, oggi sono anche i loro genitori. È un momento di grande difficoltà per tutti, Enti locali compresi. L'unica via per continuare a svolgere al meglio il nostro ruolo è quella di un confronto costruttivo con tutti gli operatori economici, che, anziché demonizzati, vanno attirati e sostenuti. Con stima auguro buon lavoro a lei e a tutta le redazione del Press News.

Bruno Prugni, Segretario Pd

L'editoriale del mese di gennaio di Press News ha fatto discutere. E già solo questo è un fatto positivo. Ancora più positivo che abbiano ritenuto opportuno dover intervenire nel dibattito due esponenti di spicco della politica tolentinate: Alessia Pupo del Pdl e Bruno Prugni del Pd. In due distinte note, esprimono liberamente la loro posizione. Noi restiamo della nostra, ma, nello spirito che da sempre ci contraddistingue, siamo lietissimi di ospitarli nei nostri spazi. Confrontandosi si cresce insieme. Rinchiudendosi nelle proprie posizioni no. Gli amici Alessia e Bruno l'hanno compreso. Altri, purtroppo, ancora no.

Come si possono abbandonare questa dolcissima mamma e i suoi bellissimi cuccioli al freddo e senza cibo?!? Affrettiamoci a trovare famiglie accoglienti che restituiscano ad ognuno di loro l’amore ed il calore di cui hanno bisogno. Incrocio setter futura taglia media. Tutti vaccinati, sverminati e microchippati.

MINÙ • Abbandonata piccolissima una zampetta anteriore lesionata, ha dovu to sub i re in te r ven to d i amputazione. Ha 8 mesi, sverminata e sterilizzata, non si è persa d’animo: gioca, corre, si arrampica ed è alla ricerca continua di coccole! Pulita ed educata è abituata a fare i bisognini nella lettiera. Sarà una compagnia amorevo l e con ch i vo l esse generosamente adottarla.

GINO •

A chi avrà il buon cuore di adottarlo la Comunità Montana dei Monti Azzurri pagherà interamente le spese sanitarie necessarie per la cura.

segugio taglia media di circa 4 anni vaccinato, sverminato e m ic roch ippa to , è ma la to d i Lehismania. In cura da tempo, è attualmente in ottima forma e non ha perso la gioia di vivere e la voglia di correre e giocare... Non lasciamolo in gabbia per tutta la vita!!!

ANDY incrocio setter di circa 3 anni, taglia media, vaccinato, sverminato e microchippato CERCA FAMIGLIA. Arrivato in canile con la zampa anteriore sinistra fratturata, ha dovuto poi subirne l’amputazione... oltre all’abbandono. Una cuccia, un po’ di cibo e tante coccole gli basteranno per renderlo e rendervi felici!!!

Per donazioni e adozioniInfo: 0733 966523 - 338 9700596

RIFUGIO MONTI AZZURRI TOLENTINOAnnunci

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Buon compleanno Rotary! Il 23 febbraio scorso il Rotary International ha spento centocinque candeline, mentre il club di Tolentino diciannove. Grandi festeggiamenti per le ricorrenze. Il Rotary tolentinate, presieduto da Andrea Passacantando, ha organizzato una serata per ricordare il lavoro svolto negli anni dal club. Il Rotary di Tolentino nacque nel 1991 su iniziativa di alcuni professio-nisti locali con Gino Dichiara che per due anni consecutivi guidò il nuovo sodalizio. Oltre ad essere parte integrate della struttura Rotary International e a partecipare alle lodevoli iniziative internazionali, il club tolentinate nel tempo ha svolto moltissime attività per il territorio cercando di soddisfare le richieste del comprensorio. Tanti sono stati gli eventi che si sono succeduti nel corso dei diciannove anni lasciando un segno importante. E l’altra sera all’Hotel 77 è andata in scena una lunga storia, durata quasi venti anni, grazie agli interventi dei diversi presidenti e segretari che hanno guidato il club nel tempo. Nel corso della serata sono stati ricordati i momenti più interessanti dell’attività del club. Dalla nascita, con meno di

venti soci, nel 1991, grazie all’intuizione di alcuni professionisti dopo la partecipazione ad una conviviale del Rotary di Macerata, come ha ricordato uno dei fondatori Antonio Domizi, si è passati ai giorni nostri dopo un excursus storico. Raccontare quegli avvenimenti ha creato particolare commozione. Tanti ricordi sono riaffiorati. Molte le iniziative realizzate a favore degli altri. Il tutto a dimostrazione della grande concretezza del Rotary per il comprensorio. Oltre tutto nel corso degli anni i soci sono aumentati a 62 e tra il 1998 e 1999 fu istituito il Rotaract, il Rotary dei giovani, con primo presidente Andrea Passacantando che lo guidò per due mandati. Al termine, l’altra sera, è stata gustata una mega torta preparata per l’occasione con tanto di logo del Rotary e si è brindato con l’augurio di fare sempre di più per il bene dell’umanità e della città di Tolentino. Nel corso della serata, inoltre, c’è stato l’ingresso di un nuovo socio, di Fabio Mazzocchetti, presidente del Gruppo Sis, nonché la presentazione del nuovo sito del Rotary di Tolentino, www.rotarytolentino.org, in linea dallo scorso 23 febbraio.

Via Roma, 23Tel. 0733.967014

Via Parisani, 38Tel. 0733.968392

Ciao Pè! lu centru storicu con "sommo

giovamento" pè li commercian-

Ciao Renà! ti del luogo!

Hai visto lu centru commercia- Scì... dopo esse jiti jirenno

le nou? mezza jornata drento quilli

casermù senza finestre, pè la

Qualu, quillu jò la Pace? felicità dell'enel, secondo

quissu "quarcuno", c'avrìa

Scì... Proprio quillu! Da voglia, stracchi morti, de vinì a

principiu me parìa che adera vedè lu paese dò adè un

un carcere in custruziò, visto problema troà da parcheggià,

che si magistrati vole mette dò non c'è 'na panchina per

dentro tutti! mettese a sedè, cò le strade

tutte sconocchiate e sporche de

A me invece me parìa un cartacce, cicche, foje, ciunghe

parcheggiu copertu, visto che e, per finì in bellezza, un

non ce sta manco 'na finestra bell'assortimentu de escrementi

de li cà e dò li negozi adè più

Ce simo sbagliati in dui allora! quilli chiusi che quilli operti!

A me me risulta che sia stato Allora c'ha da vinì per forza!

ditto da quarcuno che Tulintì Dò lu stroi n'andru paese dò

troerà "giovamentu" da stu c'è tutte ste caratteristiche?

centru commerciale nou (no de

certo lu centru commerciale Va vè... ciao Pè!

vecchiu), perchè 'na orda fatta

la spesa la jente venerà a vedè Ciao Renà!

Lu Spì

IL ROTARY DI TOLENTINO SPEGNE 19 CANDELINE Grande festa con una mega torta con il logo del Rotary

essere e pensare sono cambiati radicalmente anche a distanza di pochissimi anni. Ma questa è un'altra storia e servirebbero pagine e pagine di parole per tentare di “inquadrarla”. Il dato certo e sicuro è che la distanza tra noi e le generazioni passate determina un'incomunicabilità di fondo: noi siamo troppo presi dalle nostre vite per catapultarci in un passato che sembra essere preistoria, allo stesso modo chi ha vissuto un'intera vita secondo precisi valori e principi, di certo non è incline a cambiare proprio quando si avvicina alla fine del suo percorso. Dovremmo trovare un punto d'incontro, a metà strada, una locanda comoda e accogliente dove fermarci a fare quattro chiacchiere, permettendo in tal modo quello “scambio” la cui importanza ci sfugge. Dovrebbe essere un confronto, non uno scontro, tra generazioni, che ci permetta di imparare dall'esperienza di chi ha già dimostrato di saper

Il teatro che passione! Sin da piccoli i bambini “recitano”; li espressive, sia a livello motorio che emotivo e verbale, vive le emozioni, le paure e le gioie del personaggio che vediamo spesso calarsi per gioco nei panni dei loro eroi ed attraverso un percorso scenico che stimola ad acquisire interpreta su di sé. In una società tanto arida, vi sembra interpretare i sentimenti e le passioni dei personaggi tanto tecniche utili alla gestione del corpo e dello spazio. Non poco? È importante educare i bambini fin da piccoli a amati. “Io sono Superman e sono...", “Io sono una fatina... e facciamo altro che “guidare” il gioco che tutti i bimbi del linguaggi diversi, per sviluppare la loro sensibilità ...”. Essi non fanno altro che esprimere i loro sogni e i loro mondo fanno da sempre: dare rilievo all’improvvisazione, comunicativa per descrivere situazioni, contrastando le desideri. Guardare i nostri ragazzi giocare è importante, educandoli ad una dimensione ideativo-creativa.” modalità rigide e insensibili dell’esperienza televisiva, perché impariamo a conoscerli meglio. L'esperienza Teatriamo"? I bambini amano recitare , ma senza solitaria e ripetitiva. Da consumatore passivo il bambino teatrale può veramente essere strumento di educazione e forzature, in maniera graduale e naturale. Il percorso viene educato al dialogo e alla socializzazione, nel rispetto accompagnare i bambini alla scoperta del teatro non si formativo educa la gestualità, il senso del ritmo, il canto e di regole ben definite. Il teatro aiuta a crescere, ad esaurisce nella visione di uno spettacolo, ma costituisce la vocalità dell'individuo, sempre nel rispetto delle doti orientarsi, a migliorare e spesso anche a guarire.un'esperienza concreta di crescita emotiva e psicologica. naturali di ognuno. L'EDUCAZIONE del “SENTIRE" come fa il Recitare fa bene! Aiuta ad esternare tutte le potenzialità teatro, è un'esperienza del sentimento, poiché l'interprete

tener testa alla vita. Dopotutto non possiamo pretendere che non esistano differenze, sarebbe come annullare le diversità che determinano quel naturale procedere del tempo, tipico dell'esistenza umana. Quindi invece di sbuffare, impazienti e quasi scocciati, perché “rapiti” dalle noiose chiacchiere di un vecchietto incontrato per sbaglio, dovremmo ascoltare il suo racconto, che se stiamo bene attenti potrebbe rivelarsi un vaso di Pandora, custode di antichi segreti. Non possiamo pretendere di essere compresi, quando siamo noi i primi a costruire una barriera di pregiudizi e immobili convinzioni che non può assolutamente essere penetrata. Eppure vi posso assicurare che abbiamo solo da perdere; perdere il gusto del racconto di un'esperienza vissuta, perdere l'aiuto di un saggio consiglio, perdere la possibilità di scorgere quel senso che spesso ad

una prima occhiata ci sfugge. Ho imparato molto dai discorsi di una saggia “nonna”, ho capito l'inconsistenza di tante mie preoccupazioni e l'egoismo nascosto dietro false esigenze. Forse avrò perso parte del mio tempo ad ascoltare i suoi ricordi fuori moda, ma se devo essere sincera credo che il mio sia stato piuttosto un guadagno; di certo non sufficiente a vivere di rendita, senza più muovere un dito, ma sicuramente utile a rendere le mie decisioni più consapevoli e i miei errori più evidenti, seppure allo stesso tempo perdonabili.

TUTTI INSIEME ALLEGRAMENTE

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Il valore di una vita vissuta. La ricchezza nascosta dietro distanze abissali

Nel mese di Febbraio abbiamo deciso di scrivere un piccolo testo teatrale, dopo aver fatto una bella ricerca sulle

maschere italiane delle varie regioni. Ci siamo divertiti tanto a scoprire pregi e difetti di ognuna, successivamente

abbiamo preparato i dialoghi. Ma la fase più importante doveva arrivare: studiare la nostra parte molto bene.

Quando stavamo facendo le prove, io ero già molto eccitata: non vedevo l'ora che arrivasse il giorno della recita.

Interpretavo due parti: Pantalone e Rosaura. Ecco il grande giorno, ero emozionata ma mi sentivo tanto importante

,le mie guance erano rosse come due mele mature e le gambe mi tremavano, però l'applauso del pubblico mi dava

tanto coraggio. Stavo sulla pedana e recitavo con espressione , i bambini ridevano alle mie battute comiche ed io mi

sentivo davvero brava ! Era un sogno? NO, ci ero riuscita davvero! "Fare teatro"mi ha levato la timidezza e mi ha

aiutato a parlare in pubblico, mi sono sentita tanto felice. Da quel giorno mi vergogno un po' meno dei miei

compagni e mi piacerebbe recitare al più presto. Sono sicura che da grande farò l'attrice e andrò in America a recitare in

un film di fantascienza. Volere è potere...

ANCHE I BAMBINI SCRIVONO...Carnevale a teatrodi Benedetta Castignani, 7 anni

I NOSTRI FIGLI

di Luciana Zengarini

TOM TOM nuova generazione di Ilaria Del Dotto

Non sempre il rapporto che noi giovani abbiamo con le persone più anziane è -come dire- idilliaco. Le sentiamo spesso troppo distanti dal nostro modo di vivere e pensare, troppo distanti per capire i meccanismi della società in cui viviamo e quindi, di riflesso, i nostri stessi comportamenti. Certo ogni situazione, ogni rapporto è un caso a sé, tuttavia in generale devo ammettere che trovare dei punti di contatto con persone appartenenti a generazioni distanti dalla nostra, non è poi così semplice. I tempi sono cambiati in fretta, addirittura si sono rivoluzionati, creando tra una generazione e l'altra spaccature alle volte abissali. Io stessa talvolta mi sento vecchia rispetto ai ragazzi/e più giovani di me, tanti modi di

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auto a Tolentino – aggiungono - è difficilissimo chiedere informazioni in via Nazionale e viale Battisti poiché sarebbe subito in contravvenzione. I parcheggi di corso Garibaldi sono quasi sempre pieni, mancherebbe allora qualche piazzola con divieto di sosta e la possibilità di una breve fermata.” Tutti e tre chiedono, infine, di non eliminare le poche zone verdi che ancora esistono in città. Servono ad ossigenare l’aria e d’estate a mitigare il clima. D’altra parte sono anche gli spazi di ricreazione per bambini o di intrattenimento per anziani e per tutti. C’è preoccupazione tra i tre sacerdoti. “Voglio ricordare ai tolentinati e alle autorità – dice don Frediano Salvucci – che Tolentino è una bella città, ha monumenti di valore artistico culturale così bisogna essere preparati per l’arrivo dei turisti. Qualsiasi città che ha monumenti farebbe del tutto per attirare turismo, quindi anche noi dovremmo farlo rendendo più facili le visite a Tolentino”. Una maggior frequenza al centro storico rivaluta quest’ultimo. “Ci sono tante case di valore storico disabitate in centro – conclude il parroco della concattedrale – in parte di via San Catervo le abitazioni sono vuote, via San Nicola è in decadenza, diversi monumenti di importanza storica sono abbandonati e fatiscenti. Occorre ristrutturare le vecchie case. Mancano poi posti auto così occorrerebbe realizzare al centro storico dei parcheggi sotterranei”. Tolentino ha un grande patrimonio artistico e culturale da rivalutare, ma bisogna dar la possibilità per farlo conoscere. “I turisti hanno già difficoltà per la crisi economica – afferma padre Massimo Giustozzo – figuriamoci se non trovano accoglien-za. Ho notato che il centro storico sta morendo. La città vive di una crisi di asfissia. C’è il problema annoso delle

multe in piazza San Nicola e vie adiacenti durante le messe in basilica.

TRE RELIGIOSI CHIEDONO AL COMUNE PIÙ ATTENZIONE VERSO L'ACCOGLIENZA DEI TURISTIE intanto Don Vittorio paga le multe dei fedelidi Carla Passacantando

Tolentino è stata da sempre e lo è tuttora meta di turisti e pellegrini. Occorre però una migliore accoglien-za per coloro che visitano la città. Da tempo si chiede uno spazio diverso dal parcheggio di Foro Boario per far scendere e salire i turisti, ma senza esito. Da anni si parla di creare strutture come un ascensore che colleghi il parcheggio di Foro Boario al centro, ma ancora niente. Ora a volere una migliore accoglienza per i turisti sono i responsabili delle tre principali chiese del centro storico: il parroco della concattedrale di San Catervo, don Frediano Salvucci; il priore della basilica di San Nicola, padre Massimo Giustozzo; il parroco di San Francesco e vicario di zona, don Vittorio Serafini. I tre sacerdoti hanno più volte sollecitato il sindaco ad affrontare la problematica, ma senza risultati. A Luciano Ruffini ora hanno inviato una lettera elencando una sfilza di richieste. “Le chiese di Tolentino e l’intero centro – scrivono – sono un patrimonio di tutti apprezzato ed ammirato. L’impegno che ci spetta è quello di conservarlo e far sì che tanti possano frequentarlo e goderne la bellezza”. E in merito

propongono: una segnaletica più chiara e visibile dei percorsi e soprattutto dei parcheggi; uno spazio in piazza della Libertà dove i pullman possano far scendere e salire turisti o pellegrini con una certa comodità e sicurezza; una rotonda in viale Buozzi per far girare i bus provenienti da corso Garibaldi e via Roma o altro luogo in modo che possano tornare al parcheggio di viale Foro Boario; un parco verde o una piazza alberata al Foro Boario per il ristoro e la sosta dei turisti. Per i tre religiosi sarebbe bello anche poter da lì accedere più facilmente alle rive del Chienti per ammirare il fiume. Oltre tutto, affinché il centro storico non resti asfissiato è necessario lasciare uno spazio vitale fuori le mura e a Tolentino non rimane altra zona che viale Foro Boario. I parroci chiedono anche la realizzazione di un ascensore dal parcheggio di Foro Boario al centro soprattutto per i disabili che visitano la città. Tanta è la gente che raggiun-ge il centro storico, d’altro canto sta crescendo la popolazione anziana e disabile, così bisognerà prevedere anche dei parcheggi o altri posti macchina. “Per il turista che giunge in

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IO CITTADINOSiamo alcuni residenti nei pressi della Fonderia Fioretti che, dopo aver letto l'articolo in seconda pagina Press News di febbraio 2010, hanno sentito un bisogno incontenibile di fare alcune osservazioni in merito.Preso atto del pionierismo e dell'intraprendenza del Sig. Giuseppe Fioretti, pensiamo che sia da ammirare anche la sua abilità nel trattare con le varie amministrazioni Comunali susseguitesi nel tempo, tanto da ottenere nel 1974 una concessione edilizia su due vaste aree classificate dal PRG come zona VERDE ATTREZZATO (ove secondo i criteri della pianificazione, sarebbero dovuti nascere giardini, parcheggi e palestra per gli Istituti Scolastici Superiori) e nel 1990 una concessione ventennale rilasciata dalla Regione, qualora fosse stata effettuata un’efficace ristrutturazione secondo le norme anti-inquinamento per le attività insalubri di 1' classe.Nel frattempo tutte le attività similari alla Fioretti, venivamo delocalizzate cioè trasferite dal centro abitato alla zona industriale.Ora, nulla togliendo ai meriti della ditta in questione e al diritto al lavoro, ci permettiamo di far notare a chi di dovere che:- il diritto alla salute è prioritario a tutto il resto;- gli impianti della ditta sono ormai obsoleti, cioè non rispondenti

alle norme vigenti in materia;- emissioni di polveri, fumi, gas, rumori, mettono a rischio la qualità

della vita di un intero quartiere, compreso il Villaggio Scolastico adiacente, e non solo;

- le coperture in eternit sono vetuste e in fase di sbriciolamento con la conseguente fuga di molecole di amianto che provocano l'asbestosi (tumore ai polmoni).

Per stemperare il clima di fobie da parte di noi residenti, ci richiamiamo alla affermazione del Sig. Gianni Fioretti che dice di avere la “ghisa” nel sangue... noi invece, ce l'abbiamo nei polmoni!Ringraziamo per la cortese ospitalità e confermiamo la nostra stima per la sua iniziativa nel presentare i problemi cittadini in modo imparziale.

Alcuni residenti dell’areanei pressi della fonderia Fioretti

"La vostra presenza e incompetenza ci fanno solo

pendere tempo!”. Questa la risposta alle osservazioni di

Renato Pagliari, invitato con Gianfranco Leggi in qualità

di Presidente dell’Associandone “Amici del Teatro

Vaccaj”.

Da parte sua, il sindaco non ha nascosto l’intenzione di

escludere la stessa Associazione come componente

della Commissione che si occuperà delle questioni

riguardanti il restauro della struttura. Tanto per fare

nomi, autore dell’infelice battuta è il funzionario della

Direziono Regionale per i Beni Culturali e paesaggistici

delle Marche architetto Pier Luigi Salvati. Quanto al

sindaco, ci sembra superfluo nominarlo. Almeno in

questa circostanza. II fatto risale al 9 febbraio scorso,

durante una riunione svoltasi in Comune per trattare

questioni riguardanti la gara di appalto dei lavori e

alcune modifiche da apportare al “Vaccaj”. Tra queste, è

stata ribadita l'intensione di inserire nella struttura ben

tre ascensori, secondo l’Associazione troppi e costosi.

Ancor più discutibile la proposta di realizzare un

ridotto sotterraneo con uno scavo nella piazzetta

antistante al teatro. Contrariamente a quanto affermato

dal poco educato architetto della Regione, una vasta

area circostante e infatti interessata da numerose

infiltrazioni d’acqua potabile, come confermano

numerose famiglie di residenti. Alle perplessità e

obiezioni dell’Associazione, che rappresenta un

consistente numero di cittadini interessati quanto

preoccupati circa le sorti del “Vaccaj”, è stato risposto

come s'è riferito in apertura di questa nota. Ma forse a

fare acqua non è soltanto lo spazio che circonda il

Teatro. Renato Pagliari

Presidente Associazione “Amici del Teatro

Vaccaj”

“Week end del benessere”

PASSIONEDI CRISTOBura di Tolentino

Sabato 27 marzo,ore 21.00in caso di maltempo 3 lunedì 5 aprile

È entrata nel vivo la stagione agonistica 2010 dell'associazione Nuoto Tolentino. Sono in pieno svolgimento i campionati di pallanuoto femminile e maschile, che, anche per questa annata sportiva, il sodalizio natatorio ha schierato ai nastri di partenza, pur tra mille difficoltà. È arrivata al giro di boa del girone di andata la squadra che lo scorso anno ha fatto sognare i tanti appassionati della pallanuoto e per un mese ha fatto accarezzare il traguardo della A1: stiamo parlando del “setterosa”, ripartito con grandi ambizioni e con tanta voglia di far bene nel campionato di serie A2. In cabina di regia è cambiata la direzione tecnica: la squadra è passata in mano ad un nuovo allenatore, Arnaldo Castelli, proveniente da Pescara. Un tecnico giovane che sta gettando le basi per aprire un nuovo ciclo. La formazione femmi-nile è la stessa dello scorso anno: la

squadra è formata da tutte giocatrici nate e cresciute nel settore giovanile dell'associazione, con la sola eccezione di Stefania Pinton, proveniente dal Padova, e della giovane pescarese Apilongo. Questa la rosa: Pierantoni, Ruggeri, Leonangeli, Pinton, Verducci, Ginobili, Ruggeri, Pasquali, Lelli, Budassi, Casadidio, Apilongo, Belà, Pisani, Fabbroni. Ad affiancare il tecnico Castelli un altro giovane allenatore, Giacomo Anconetani, che si occupa anche del settore giovanile. Settore giovanile che, fin dalla nascita del movimento pallanuotistico a Tolentino, ha rappresen-tato il punto di forza dell'associazione e che, a conti fatti, è l'asse portante della squadra che per il quarto anno disputa il campionato di serie A2. Anche per la

stagione 2010, a dimostrazione di quanto il sodalizio creda nel settore giovanile, la società ha presentato quattro squadre: Under 13, Under 15, Under 17 e Under 19 e Aquagoal, che è la pallanuoto dedicata ai più piccoli. Solo per ricordare il più prestigioso dei trofei conquistati, nel 2008 l'Under 17 ha conquistato il titolo di vicecampio-ne d'Italia della categoria. Rimanendo sempre nel mondo di questo sport acquatico, dal 31 marzo al 3 aprile prossimi, la piscina comunale “Giancarlo Caporicci” ospita la nona edizione del Torneo delle Regioni, dedicato alla pallanuoto giovanile femminile Under 15, unica manifestazione del genere riconosciuta dalla Federazione italiana nuoto. Si contenderanno il titolo le rappre-sentative di dieci regioni italiane, sotto gli occhi attenti di osservatori e tecnici federali e di club per vedere all'opera e scovare le future promesse della pallanuoto italiana.

ENTRA NEL VIVO LA STAGIONE AGONISTICADELLA PALLANUOTO

La rappresentazione si svolge ogni anno nella sera del Sabato precedente la Domenica delle Palme e costituisce un momento di profonda emozione, per figuranti e spettatori, ed è una sottolineatura dell'atmosfera della Settimana Santa.A rendere unico il livello di questa "sacra rappresentazione popolare" sono:la regia di Ada Borgiani,i costumi Carla Accoramboni,le musiche di Aldo Passarini,la voce narrante di Saverio Marconi,oltre alla presenza di circa 130 figuranti lungo il percorso.