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OMICIDIO STRADALE, FINALMENTE N° 6 - 2015 ANNO VIII EVENTI LEGISLATURA A PESCARA IL CONVEGNO STRESS, IL MALE OSCURO CONVEGNO POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in A.P. - 70% - LO/MI - bimestrale (euro 15,00) IL TERRORE ASSEDIA PARIGI

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OMICIDIO STRADALE,FINALMENTE

N° 6 - 2015

ANNO VIII

EVENTILEGISLATURAA PESCARA IL CONVEGNOSTRESS, IL MALE OSCURO

CONVEGNO

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SICUREZZA E POLIZIA

Non aspettiamo la fine del-l’anno per fare bilanci. IlSindacato deve fare bilanciogni giorno: quanto ho

fatto e quanto ho ottenuto. Ma qualisono le nostre “entrate ed uscite”? Iocredo che essere un vero Sindacatonon sia un esercizio contabile: questolo lasciamo fare agli altri, coloro iquali sono disposti a vendere principie doveri di rappresentanza per sca-lare un gradino verso il potere, di so-lito genuflessi. Servi schiocchi, omeglio, cinicamente interessati soloa loro stessi. Non sono più dispostoa transigere e dimostrare indulgenzasu questo. In questo momento sto-rico, ne parla la nostra copertina, lasicurezza dimostra agli occhi dei cit-tadini, anche dei meno consapevoli epiù lontani da queste tematiche,tutta l’importanza per la tenuta dellanostra democrazia. Non esiste la pos-sibilità di mettere in “sicurezza” as-soluta nemmeno una paesinominuscolo, figuriamoci una grandecittà, una nazione, un continente.In questa battaglia impari contro ilterrorismo servono tutti gli stru-menti possibili, in Italia, a differenzadi altri Paesi, rimangono totalmenteinsufficienti gli strumenti normativi,

non nella teoria dei codici ma nellaloro concreta applicazione quoti-diana, così come gli stanziamentiprogrammatici. Rimane il fatto che,senza il cuore e cervello degli uominie delle donne delle Forze dell’Ordine,non serve a nulla la tecnologia, idroni, le intercettazioni, le indagini.Senza l’attenzione di chi vigila le no-stre strade, di chi verifica un docu-mento negli Uffici di Polizia, diqualsiasi attività di polizia giudizia-ria o di chi indossa una divisa, sap-piamo bene che la prevenzione erepressione dei reati, anche dei piùgravi che tendono a minare le basi lanostra democrazia, rimarrebbe uncontenitore vuoto. Senza il supportospecifico dei mezzi, però, non esistela minima possibilità di risolvere ocercare di contrastare chi agiscesenza scrupoli contro bersagli umaniinermi. Bilanci tra morti e risorse? InItalia, non avendo subito ancora at-tacchi terroristici diretti (e sperandodi non venire mai smentito), pos-siamo giustificare l’assenza di stan-ziamenti seri per affrontare scenarioggi incogniti? Il Coisp non può starein silenzio dinanzi a queste ovvieprospettive che ci troveremo a rin-correre, nei fatti, quando sarà troppo

tardi. La serietà e la competenzadella politica governativa si dimostranei fatti, pensando a domani ed aglieffetti sulla società civile e la demo-crazia. Lo stesso accade per la vitaprofessionale e contrattuale dei poli-ziotti. Rappresentarla oggi, manife-stando anche sotto casa di chi ciignora, non è solo un obbligo morale,ma un investimento necessario. Op-pure, scegliendo di tacere, una palesecomplicità e rischio consapevole digiocare con la pelle e la vita (non sololavorativa) dei colleghi.Davanti a questo il Coisp fa tutto ciòche può, con cuore e cervello.Abbiamo fatto e continueremo a faretutto ciò che i nostri credo morali edetici ci impongono per difendere ilpoliziotto ed il Paese.E’ tempo di bilanci seri.- Ipocrisia = + Coisp- Cinismo = + Coisp+ Solidarietà e Difesa dei colleghi =+ Coisp+ Indipendenza = + Coisp

Buon Sindacato a tutti.

Il Segretario Generale del CoispFranco Maccari

Tiriamo le somme

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LA NOSTRA PAGINAIl periodico “PS - Sicurezza & Polizia”, mensile di informazioni, cultura e attualità è l’Organo Ufficiale Nazionale del Sindacato

di Polizia Co.I.S.P., (Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle Forze di Polizia), punta l’attenzione sugli aspettiprofessionali senza tra lasciare argomenti più generali e di approfondimento di sicuro interesse per il cittadino.

Idee, indicazioni, considerazioni, valutazioni e quant’altro scritto sulla rivista, provengono da uomini che vivono all’interno del settore della Sicurezza Italiana e, quindi pienamente legittimati a dare un servizio alla gente per la loro vita quotidiana

e di ipotizzare soluzioni possibili per un futuro migliore.Un futuro con maggior sicurezza; un futuro con maggior certezza; un futuro con meno delinquenza e più serenità

da parte dei cittadini e degli stessi poliziotti.

Il mancato recapito del periodico, per un qualsiasi disservizio delle Poste,dovrà essere tempestivamente comunicato all’Editore, che si impegna a ricercarne le cause ed a provvedere in merito.

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03 L’EDITORIALETiriamo le sommeDI FRANCO MACCARI

8 ATTUALITÀIl terrore assedia Parigi

18 LEGISLATURAOmicidio stradale, finalmente

28 CONVEGNOA Pescara il convegno:stress, il male oscuro

32 GIUSTIZIASi rinnova la beffa sulla pelle dei pensionati

34 MANIFESTAZIONILa Venice Marathon del Co.I.S.P.

36 CULTURAIl Co.I.S.P. alla presentazionedel film “Gramigna”

38 AVVENIMENTIBroz Werner ha partecipatoalla 45° maratona di New York

40 SEMINARIOUna tavola rotonda affronta il tema del bullismo

44 GIUSTIZIATrattativa, assolto Mannino

50 ATTUALITÀIl forte doloredi chi serve lo Stato

54 SPORTVenezia, la squadra del Co.I.S.P.vince il torneo di calcetto“Alessandra Carapezza”

58 SINDACALEAssemblee a Lecco e Milano

60 SPEAKER’S CORNERDi tutto un po’DI CARMINE FIORITI

62 SINDACALISMOAUTONOMO DI POLIZIA

XLVI Gli emendamentiai Decreti delegati

SOMMARIO

N° 6 - 2015bimestraleANNO VIII

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SICUREZZA E POLIZIA

SICUREZZA & POLIZIAOrgano Ufficiale Nazionale del Co.I.S.P.Via Farini, 62 - 00185 RomaTel. +39 0648903773 - Fax +39 [email protected] - www.coisp.itEditore SICUREDIT S.R.L.Via Gianfranco Zuretti, 33 - 20125 Milano

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Direttore PoliticoFranco MACCARICondirettore PoliticoDomenico PIANESEDirettore ResponsabileAntonio CAPRIAResponsabile Ufficio Sviluppo Organizzativo del Co.I.S.P.Riccardo MATTIOLIDirezione amministrativa e PubblicitàSICUREDIT S.R.L.Via Gianfranco Zuretti, 33 - 20125 Milano

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Redazione e ImpaginazionePromozioni Editoriale Police s.r.l.Via Capo Peloro, 10 - 00141 RomaStampa Litografia StephanVia U. Giordano, 6 - 21010 Germignaga (Va)[email protected] - www.stephan.itTel. +39.0332.530111 - Fax: +39.0332.537148Cell. +39.348.9395670RegistrazioneTribunale di Roma al numero 331/2008 del 18/9/2008Iscrizione al ROC 24139 del 14/01/2014

La rivista viene inviata gratuitamente ai quadri sindacali del CO.I.S.P.,alle Questure, Prefetture, Ministeri e Scuole di Polizia.Manoscritti, fotografie, disegni anche se non pubblicati, non si resti-tuiscono. La redazione si riserva di apportare tagli e modifiche se-condo le necessità di impaginazione e tipografiche.È vietata la riproduzione e la traduzione anche parziale di articolisenza l’autorizzazione scritta dell’Editore.Omissioni di qualsiasi natura si intendono involontarie e possono darluogo a sanatorie. Le opinioni espresse nei titoli pubblicati impegnanosolo gli autori dei medesimi e non impegnano, pertanto, le proprietàdella rivista.Per la raccolta di spazi pubblicitari e di abbonamenti le società appaltatricidevono impegnarsi ad operare con la massima scrupolosità e senza mai le-dere l’immagine della Polizia e del CO.I.S.P. In particolare è fatto divieto dirappresentare istanze diverse dalla realtà e di richiamarsi ad inesistentiforme assistenziali. Gli addetti alla diffusione non appartengono alla Poliziadi Stato e non possono qualificarsi come tali. Pertanto qualunque compor-tamento differente è da ritenersi completamente estraneo alla volontà del-l’Editore e come tale va se-gnalato alla direzione. La SICUREDIT S.r.l.pertanto declina qualsiasi reponsabilità per eventuali comportamenti il-leciti tenuti da terzi, riservandosi il diritto di procedere legalmente al finedella tutela della propria immagine. La rivista “Sicurezza & Polizia” è unmarchio registrato e non appartiene alla Pubblica Amministrazione.

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OMICIDIO STRADALE,FINALMENTE

N° 6 - 2015

ANNO VIII

EVENTILEGISLATURAA PESCARA IL CONVEGNOSTRESS, IL MALE OSCURO

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183 - Frattamaggiore (NA) - F Nola (NA)

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64 ORGANIGRAMMASedi Provincialie Regionali del Co.I.S.P.

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ATTUALITÀ

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Il terrore assedia Parigi, colpisce seivolte in 33 minuti lasciando a terra129 morti e più di 350 feriti di cui uncentinaio molto gravi: clienti di un

ristorante, il pubblico di un concerto diuna band metal rock, i passanti intornoallo Stade de France dove si stava gio-

cando l’amichevole di calcio Francia-Ger-mania. Un attacco di terroristi kamikaze,senza precedenti in Francia. Una carne-ficina firmata dall'Isis, che ha rivendicatogli attacchi parlando di "11 settembrefrancese”. Un commando addestrato di-viso in tre squadre, armato fino ai denti

e determinato a colpire gli obiettivi chesi era prefisso con una tecnica militare: èl’identikit del gruppo di fuoco che ha se-minato il terrore a Parigi e segnato l'esca-lation della guerra dichiarata dall'Isis coni primi attentati kamikaze nella storiacontinentale europea. Una cellula "auto-

Centinaia di morti e feriti nell’attacco terroristicorivendicato dall’ISIS: l’11 settembre francese

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sufficiente", con un passato combattentein Siria, secondo gli 007 di Londra. Al-meno 8 i 'martiri' nell'assalto, secondoquanto rivendicato dallo Stato islamico,ma non si esclude che una manciata dialtri terroristi sia riuscita a fuggire. Seiterroristi sono riusciti ad azionare la lorocintura esplosiva e a farsi saltare comesognano i "martiri" della jihad, gridando"Allah è grande", uno - all'interno del tea-tro della carneficina, il 'Bataclan' - non hafatto a tempo ed è stato eliminato dalleteste di cuoio. Il profilo dei jihadisti en-trati in azione è molto simile a quello deiprotagonisti degli attacchi del gennaioscorso contro Charlie Hebdo e il super-market Kosher: giovani, votati alla morte,addestrati militarmente, con alle spallel'esperienza della guerra, in questo casosiriana. Il procuratore Francois Molins, lostesso di gennaio e degli ultimi anni in-sanguinati dal terrorismo in Francia, haspiegato che in azione a Parigi e Saint-

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ATTUALITÀ

Denis c'erano "tre squadre". Un'auto nerane ha portati alcuni davanti a quattro ri-storanti. Davanti a ognuno dei locali,dove in pieno venerdì sera c'erano mol-tissime persone a mangiare o semplice-mente a bere un bicchiere, sono scesi ehanno fatto fuoco con fucili kalashnikov. A dare il via all'impressionante sequenzadi azioni omicide è stato alle 21.20 un ka-mikaze che si è fatto esplodere nellastrada che corre lungo lo Stade de France,dove a inizio estate si dovrebbero giocarediverse partite degli Europei 2016, fra cuila finale. Un'esplosione impressionante,rafforzata da perossido di idrogeno conchiodi e bulloni - tutti i kamikaze avevanolo stesso tipo di esplosivo - che ha uccisoall'istante il killer suicida e un malcapi-tato passante. Ma il piano era, se possi-bile, peggiore. L'attentatore aveva infattiun biglietto d'ingresso, ma è stato fer-mato ai cancelli dello stadio dopo che gliaddetti ai controlli hanno scoperto cheindossava dell'esplosivo. Allora si è fattoesplodere mentre tentava la fuga. All'in-terno dello stadio, tutti hanno capitoche non si trattava dei soliti petardi deitifosi. Mentre il presidente Francois Hol-

lande veniva prelevato in tribunad'onore e riportato all'Eliseo, esordivanoi commando 'parigini': l’auto dei terrori-sti si ferma davanti a due ristoranti delXII arrondissement, i killer scendono e

sparano all'impazzata contro i ristorantiCarillon e Petit Cambodge, uccidendo 15persone e ferendone gravemente altre10. Un minuto dopo, seconda esplosioneallo stadio, muore il kamikaze. Poi an-

11 00

Sono da poco passate le 21 del 13 novembre quando a Parigiscoppia l'inferno. Ecco il film della strage:* 21.20 - Un kamikaze si fa esplodere, facendo una vittima, vi-cino allo Stade de France, dove e' in corso l'amichevole Fran-cia-Germania alla quale assiste anche il presidente FrancoisHollande. Il capo dello Stato viene evacuato con il ministro del-l'Interno Bernard Cazeneuve. La partita prosegue

* 21.25 - Assalitori sparano sui ristoranti "Le petit Cambodge"e "Le Carillon", nel X arrondissement. Sul posto vengono tro-vate 15 persone decedute * 21.30 - Un secondo attentatore suicida colpisce davanti alcaffe' "Events", sempre vicino allo stadio * 21.32 - Spari di armi automatiche contro la pizzeria "La CasaNostra" (XI), muoiono 5 persone * 21.36 - Nuova sparatoria nell'XI, contro il ristorante "La BelleEquipe", in rue de Charonne. Dieci persone restano uccise * 21.40 - Un kamikaze, con un giubbetto esplosivo dello stessotipo di quelli allo stadio, si fa esplodere in boulevard Voltaire(XI). Due persone restano ferite, di una in modo grave. * 21.40 - Una Polo nera si ferma davanti al teatro Bataclan, sem-pre nell'XI, dove e' in corso un concerto del gruppo americano'Eagle of the Death Metal'. Tre assalitori entrano nella sala, ur-lando "Allah e' grande" ed evocando la Siria e l'Iraq, e comin-ciano a sparare all'impazzata sul pubblico. Circa 100 spettatorivengono presi in ostaggio all'interno del teatro, altri riesconoa fuggire * 21.53 - Un quarto kamikaze entra in azione, di nuovo vicinoallo stadio, davanti al caffe' "Coeur de Ble'" * 22.00 - Al ministero dell'Interno viene allestita un'unita' dicrisi con Hollande, il premier Manuel Valls e Cazeneuve. La po-lizia invita a non uscire di casa

IL MASSACRO DI PARIGI MINUTO PER MINUTO

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cora assalti dei terroristi scesi dalla SeatNera: 24 innocenti muoiono in altri lo-cali del centro parigino. Poi in un localedi boulevard Voltaire, lo stesso del Bata-clan, un terrorista si siede al tavolo, or-

dina da bere e si fa saltare. Si salva, mi-racolosamente, la cameriera che avevaraccolto l'ordinazione. Intanto, un com-mando di 4 terroristi, tra loro forseanche una donna, sbarca da una se-

conda auto, una Polo nera, davanti al Ba-taclan dove si esibisce il gruppo califor-niano Eagles of Death Metal, che suonada mezz'ora, minaccia i vigili, fa irru-zione nel locale e spara all'impazzata

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* 22.50 - Scatta il panico all'interno dello Stade de France. Glispettatori, che cominciano ad apprendere quanto sta acca-dendo in tutta la capitale, non possono uscire e si riversano sulcampo da gioco. Verranno evacuati piu' tardi * 23.37 - Viene attivato il piano d'urgenza 'Rosso Alfa' per ge-stire le emergenze nel caso di "attacchi multipli" * 23.40 - Testimoni parlano di un'altra sparatoria a Les Halles (Iarrondissement) * 23.50 - Hollande si rivolge alla nazione in diretta tv. Visibil-mente scosso, parla di "attacchi terroristici senza precedenti",annuncia lo stato d'emergenza su tutto il territorio nazionalee la chiusura della frontiere

* 23.55 - Il governo francese si riunisce in un Consiglio dei mi-nistri straordinario * 00.25 del 14 NOVEMBRE - Dopo quasi tre ore, le forze specialirompono l'assedio al teatro Bataclan. Almeno tre attentatori sifanno esplodere. I superstiti vengono evacuati, ma all'internodella sala è una carneficina: alla fine si conteranno 89 morti * 01.00 - Sul web l'Isis rivendica gli attacchi a Parigi ed esulta,minacciando di colpire anche "Roma, Londra e Washington" * 01.20 - Hollande e Valls si recano al Bataclan a portare la lorosolidarieta'. Poi tornano al ministero dell'Interno per conti-nuare a seguire gli sviluppi.

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ATTUALITÀ

sulla folla. Che all'inizio pensa a effettispeciali. "Ci uccidevano a uno a uno, c'èsangue ovunque, è una carneficina", haraccontato terrorizzato un testimone cheè riuscito a scappare. Dura tre ore la presa

di ostaggi, con scene di terrore e dispera-zione e - alla fine - 89 morti. A mezza-notte passata, le teste di cuoio fannoirruzione nel locale, portando in salvo de-cine di persone in evidente stato di shock,

e uccidendo i tre jihadisti. Al mattino Pa-rigi è avvolta da un silenzio spettrale, as-surdo per la rumorosa capitale. Unsilenzio solo ogni tanto interrotto dallesirene di polizia e ambulanze.

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Da Raqqa a Parigi, dalla Siria all'Europa: portare la guerranel cuore del territorio del nemico. Ecco la nuova, folle,delirante, strategia globale dell'Isis. Non più soltanto

conquista e controllo del territorio e la creazione di una calif-fato retto da leggi spietate. Adesso Al Baghdadi ha deciso dimutuare l'antica visione di Al Qaida sommandola a quella delloStato islamico. Il risultato è terrificante: difendere i confini delterritorio conquistato da un lato e andare all'attacco dei 'cro-ciati' a casa loro, dall'altro. Prima la bomba che ha fatto esplo-dere l'aereo russo sul Sinai, poi l''undici settembre europeo' conla guerra portata nel centro di una delle città simbolo della ci-viltà della Vecchia Europa: l'Isis ha allargato il fronte della suaguerra al mondo. Questo non vuol dire che tutti gli attacchisiano pianificati in qualche base blindata dell'Isis a Raqqa, 'ca-pitale' siriana dello Stato islamico, o Mosul, una delle città ira-chene in mano ad Al Baghdadi. Ma, come succedeva già con AlQaida, l'Isis è oggi fonte di ispirazione per molti gruppi di estre-misti islamici dal Medio Oriente in fiamme alla Libia frammen-tata dalla guerra civile, dalla Somalia degli Shaabab alla Nigeriadi Boko Haram. L'idea di Al Baghdadi è quella di creare un net-work di province del Califfato - con l' 'associazione' all'Isis divari gruppi terroristici - anche senza continuità territoriale. Unpiano in stato avanzato di compimento. Fissata la strategia, isingoli gruppi e le singole cellule si muovono in piena autono-

LA STRATEGIA DELL’ISIS

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mia. Ma fino a un certo punto. Il fenomeno dei foreign fightersha fatto evolvere la vecchia tattica sul terreno di Al Qaida. Ilgruppo che ha attaccato a Parigi era probabilmente composto,se i primi risultati delle indagini saranno confermati, anche dauomini che avevano combattuto in Siria proprio nelle file del-l'Isis. Questi foreign fighters - che spesso sono in realtà immi-

grati di seconda o terza generazione e quindi perfettamenteintegrati nel Paese in cui sono nati e cresciuti - combattono pie-namente in nome dell'Isis. Prima in Siria e poi nei loro Paesi diorigine. Si tratta di una miscela esplosiva e senza controllo ilcui risultato è la lunga scia di attentati culminati nell'escalationdell'attacco al cuore di Parigi.

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ATTUALITÀ

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Diluvio di fuoco su Raqqa, la 'capitale' dell'Isis in Siria, dadove era partito l'ordine del Califfo Abu Bakr al-Ba-ghdadi di attaccare Parigi e dove si sono addestrati gli

attentatori che hanno sconvolto l'Europa. Francois Hollandeaveva annunciato che la vendetta della Francia sarebbe stata"spietata". E ha mantenuto la promessa. Almeno trenta raidaerei in poche ore hanno messo in ginocchio la città siriananelle ultime ore. Dodici jet francesi - guidati da dati di intelli-gence Usa e in coordinamento con gli americani - hanno sca-tenato l'inferno colpendo i centri di comando, diaddestramento e reclutamento dello Stato islamico assieme adaltri obiettivi "nevralgici" dei jihadisti. La città è stata avvoltain una palla di fuoco, come hanno testimoniato gli attivisti sulterreno. Dopo le rivendicazioni dell'Isis, si è saputo che è statoal-Baghdadi in persona ad ordinare di colpire i Paesi "nemici",creando un’unità specifica per la pianificazione degli attacchiterroristici all'estero. E Baghdad aveva avvertito della minaccia

"imminente" Parigi, Teheran e Washington 24 ore prima dellamattanza nella capitale francese. Rivelazioni che fanno tremare le mura delle cancellerie occi-dentali, ma anche quelle russe e iraniane, finite nel mirino deijihadisti che da mesi promettono di portare la guerra in casadegli "infedeli" che li stanno cacciando indietro in Siria e Iraq.Secondo le informazioni dei servizi segreti iracheni rivelate al-l'AP, il gruppo di fuoco per colpire Parigi "era composto da 24elementi, 19 con il compito di effettuare gli attentati, adde-strati a Raqqa, e altri 5 per il coordinamento e la logistica": inaltre parole individuare i nascondigli e procurare armi ed esplo-sivi. Lo 'squadrone della morte' dell'Isis ha poi preso contattocon una "cellula dormiente" d'Oltralpe, che ha "facilitato il com-pimento della missione". Il ministro degli Esteri di Baghdad,Ibrahim al Jaafari, ha precisato che l'Iraq ha informato della mi-naccia imminente non solo la Francia ma anche l'Iran e gliStati Uniti, e che il 'warning' "riguarda tutti i Paesi europei"

LA REAZIONE DELLA FRANCIA: COLPITA LA CAPITALE DELL’ISIS IN SIRIA

DILUVIO DI FUOCO SU RAQQA

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SICUREZZA E POLIZIA

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della coalizione anti-Isis. "Ma non ci hanno ascoltato", ha com-mentato Baghdad. Dagli Usa funzionari di intelligence hannoconfermato che al Baghdadi ha ordinato la creazione di un di-partimento dell'Isis che ha il compito specifico di colpire al-l'estero, "in particolare in Europa occidentale e negli StatiUniti". Mentre in Gran Bretagna gli esperti anti-terrorismohanno evidenziato il possibile legame operativo e strategicotra gli attentati di Parigi, i kamikaze che qualche giorno primahanno fatto strage a Beirut - 41 morti nel più sanguinoso at-

tentato della storia recente libanese - e la bomba che si ipotizzal'Isis sia riuscito a piazzare a bordo dell'aereo russo schiantatosiin Sinai due settimane fa. Fonti dell'intelligence francese si sono difese affermando che"minacce di attentati imminenti arrivano ogni giorno". L'ul-tima, più clamorosa, a metà settembre, quando il premier ira-cheno Abadi aveva paventato un attentato imminente nellemetro di Parigi e New York. In quel caso era sembrato un falsoallarme, ma quello del 13 novembre ha spezzato le vite di al-meno 129 persone, in gran parte ragazzi e ragazze. Gli 007 francesi ora rischiano di finire davvero nella bufera.Dovranno chiarire, loro e tutte le intelligence europee, comelo 'squadrone della morte' jihadista sia riuscito a penetrarenelle maglie della sicurezza europea. Degli 8 terroristi entratiin azione a Parigi - il numero è stato fornito dall'Isis stesso nellasua rivendicazione del massacro - almeno quattro sono pre-sunti 'foreign fighter'. Tre francesi e un belga. Potrebbero es-sersi mescolati al fiume di centinaia di migliaia di migranti infuga dalla guerra siriana. Anche se questa rischia di essere unafalsa pista, creata ad arte dal Califfo per minare la politica eu-ropea di accoglienza dei rifugiati già al centro di un furiososcontro tra e all'interno dei Paesi Ue.

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ATTUALITÀ

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Corpi speciali militari pronti ad entrare in azione, Gis eNocs in "assetto operativo", controlli "strettissimi" allefrontiere, verifiche straordinarie in tutta Italia con i pre-

fetti chiamati a rimodulare la lista degli obiettivi sensibili, mo-nitoraggio delle carceri, espulsioni mirate, perquisizioni atappeto di tutti i luoghi dove si annida l'integralismo, 700 sol-dati schierati immediatamente a protezione di Roma, indicatatra i possibili prossimi obiettivi dai sostenitori dell'Is: dopo gliattentati di Parigi l'Italia alza a livello 2, un solo gradino sottoil livello massimo, che scatterebbe in caso di attacco, l'allarmeterrorismo. "Vi è una minaccia accresciuta - ha detto il ministrodell'Interno Angelino Alfano - anche se non sorretta da ele-menti concreti e specifici sul nostro paese". In attesa di averemaggiori dettagli dalle autorità francesi, al Viminale leggonole sparatorie per le strade parigine, le esplosioni fuori allo Stadede France, i kamikaze al Bataclan, come segnali chiarissimi:nessuno è al sicuro; i terroristi puntano a distruggere i valoridell'occidente prima ancora che le persone e sono ormai ingrado di colpire ovunque e in ogni momento. La situazione ri-chiede dunque che tutte le istituzioni lavorino compatte percercare di ridurre al minimo i rischi. Per questo al Comitato na-zionale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato d'urgenzada Alfano all’indomani degli attentati di Parigi, ha partecipatoanche il premier Matteo Renzi, mentre il capo dello Stato SergioMattarella è stato tenuto costantemente informato su quantoveniva deciso al Viminale. Un vertice ai massimi livelli, dun-que, nel quale si è partiti da un elemento tanto evidentequanto preoccupante: qualunque sforzo venga messo incampo, non è possibile garantire la sicurezza assoluta. A menoche, e non è detto basti, si voglia comprimere a dismisura oaddirittura sospendere le libertà dei cittadini. Il che però vor-rebbe dire darla vinta ai terroristi. "Non possiamo escludereniente, chi dice che l'Italia è al sicuro sbaglia" ha affermato ilpresidente del Copasir Giacomo Stucchi. "Nessun paese è a ri-

schio zero - ha aggiunto non a caso Alfano al termine del ver-tice - Lo sforzo di prevenzione che abbiamo messo in campopuò ridurre i rischi ma non può eliminarli con certezza".Con-cetti che Intelligence e Antiterrorismo vanno ripetendo daanni, consapevoli del fatto che in ogni casa può annidarsi unpotenziale terrorista, spinto a uccidere gli infedeli da una pro-paganda martellante che punta a radicalizzare i soggetti piùdeboli, gli esclusi, i disperati che trovano in quelle parole diodio una ragione di vita. Dunque l'unica arma veramente effi-cace, seppur non risolutiva, resta quella della prevenzione."Che finora ha funzionato" sottolinea il ministro ricordando i55 estremisti espulsi dall'inizio dell'anno, e le 540 perquisizioninei confronti di soggetti che avevano a che fare con il terrori-smo. Non a caso le misure decise - immediatamente scattateper Roma, Milano e Torino e poi estese a tutta Italia - vannotutte in questa direzione: un "controllo strettissimo" di tutti ivalichi di frontiera - compresi quelli aeroportuali -, in particolarmodo con la Francia affinché', dice Alfano, "non si verifichinodei transiti che potrebbero creare danni alle indagini", e un raf-forzamento della presenza delle forze di polizia sul territorio,anche squadre speciali miste Polizia e Carabinieri."E' assolutamente chiaro che il nostro obiettivo è controllarequanto più possibile il territorio, senza concentrarci sui singoliluoghi". Il ministro ha chiesto ai prefetti di convocare "imme-diatamente" i comitati di sicurezza locali, con l'obiettivo di ade-guare le misure. Andranno rivisti e integrati tutti gli elenchidegli obiettivi sensibili e ridistribuite le forze a seconda dellenuove esigenze. Il Viminale ha disposto anche una riattualiz-zazione dei protocolli operativi in caso d'attacco e un monito-raggio più stringente delle carceri, luoghi dove il proselitismoe la radicalizzazione trovano terreno fertile. Antiterrorismo e Intelligence avranno invece il compito di mo-nitorare tutti quegli ambienti legati all'estremismo islamico,compresi quelli in rete, per cercare di intercettare eventuali lupisolitari, foreign fighters di ritorno dai teatri di guerra, celluleisolate pronte a colpire. Discorso diverso riguarda Roma, che resta il luogo più a ri-

schio d'Italia, come dimostra anche il sinistro messaggio dif-fuso su Twitter dopo gli attentati parigini: "ora tocca a Roma,Londra e Washington". Gli analisti sanno bene che la capitaled'Italia è da sempre all'attenzione degli estremisti, in quantocentro della cristianità e casa del Papa.Il Giubileo rappresenta dunque un ulteriore elemento di pre-occupazione in un contesto già a rischio. "Nulla sarà dato perscontato" ha detto Alfano annunciato che sono già in città 700militari previsti per l'anno santo. Restando fermo un elementoimmodificabile: la sicurezza assoluta non esiste. Né a Roma nénel resto d'Italia.

ALLERTA 2 IN ITALIAPronti corpi speciali, timori su Roma e Giubileo dopo proclami Is

Alfano: nessuno a rischio zero

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«Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l’amore della miavita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Io non so chi siete enon voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale cie-camente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni singola pallottola nel corpodi mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Ci avete provato ma, sapete, rispondereall’odio con altro odio significherebbe arrendersi alla stessa ignoranza che vi hareso ciò che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza,che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa. L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d’attesa. Era bella comequando è uscita venerdì sera, bella come quando mi innamorai perdutamentedi lei più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questapiccola vittoria, ma sarà di corta durata. So che lei accompagnerà i nostri giornie che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere nel quale voi non entreretemai. Siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli esercitidel mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risve-glia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poigiocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo bambinovi farà l’affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmenoil suo odio».

La lezione del giornalista francese Antoine Leiris, la moglie assassinata al Bataclan: “Non avrete il mio odio”

NELL’ORRORE IRROMPE L’AMORE

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LEGISLATURA

L’aula della Camera (con 276 favo-revoli e 20 contrari) ha appro-vato il DDL sul nuovo reato diomicidio stradale e lesioni perso-

nali stradali. Ora la palla passa al Senatoma alla Camera è stato fatto un impor-

tante lavoro in sinergia con il relatore delSenato Giuseppe Cucca e i tempi, quindi,saranno brevi: "Entro l'anno - confermaRiccardo Nencini, Vice Ministro Infra-strutture e Trasporti - sarà legge. Un im-pegno preso, un impegno mantenuto".

Perfino le modifiche al testo sono statefatte in accordo Camera-Senato affinchéa breve il ddl sull'omicidio stradale possadiventare legge. L'approvazione arrivadopo un piccolo braccio di ferro fra Asaps-Associazione Lorenzo Guarnieri ed altri

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OMICIDIO STRADALE,FINALMENTE

Approvato alla Camera il Ddl sulla nuova fattispecie di reato che ora torna al Senato

Ma il Vice Ministro assicura: sarà legge entro l’anno

Tutti concordi: “Rende giustizia alle famiglie delle vittime e sostiene il difficile lavoro di chi opera per la sicurezza”

di Vincenzo Borgomeo

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promotori di questo DDL - lunedì scorsoin Sit In a Montecitorio - che ha portatoad importanti modifiche. "Abbiamo ac-colto le loro richieste - ci ha spiegato Ales-sia Morani, vicecapogruppo del Pd aMontecitorio e relatrice del ddl sull'omi-cidio stradale - e altri emendamenti delPd che hanno portato l'aumento del mi-nimo delle pena riguardo a violazionigravi del Codice della strada".In particolare l'obbligo di arresto in fla-granza per i pirati della strada che ucci-dono al volante varrà solo per i casi piùgravi, ossia quando il guidatore sarà tro-vato in stato di ebrezza con un tasso al-colemico superiore a 1,5 grammi per litroo sotto l'effetto di droghe. In questi casi èprevisto l'arresto da 8 a 12 anni: la modi-fica è arrivata durante le votazioni in aulasulla proposta di legge sull'omicidio stra-dale, con l'approvazione di un nuovoemendamento all'articolo 5 messo apunto dalle commissioni giustizia e tra-sporti. Nella versione precedente l'ob-

bligo di arresto in flagranza scattava sem-pre per il reato l'omicidio stradale ed erafacoltativo per le lesioni personali stra-dali. Ora sarà a discrezione delle autoritàanche per i casi meno gravi che provo-cano vittime in caso di incidenti stradali."Il dibattito - ci ha spiegato Alessia Mo-rani - ritengo sia stato rapido e fruttuoso:il provvedimento ne esce migliorato. Sitratta di una legge che prevede l'introdu-zione di un nuovo reato e sancisce così lacertezza della pena. E' una legge cherende giustizia a tutte le famiglie dellevittime della strada e che sostiene il diffi-cile lavoro di quanti operano nella sicu-rezza stradale. L'obiettivo - concludeMorani - è salvare vite. E, sì, vogliamo cheil tempo dell'impunità sia finito, ma nonper vendetta, né per un maldestro tenta-tivo di applicare una qualche forma di po-pulismo penale. Vogliamo una leggesull'omicidio stradale che rappresenti unnuovo corso sul fronte della sicurezza atutela di chiunque si metta al volante,

perché non vogliamo più che le vittimedella strada restino abbandonate dalloStato lì dove hanno finito la loro vita, sul-l'asfalto". "A fronte del dimezzamento deimorti sulle strade italiane - ha commen-tato Nencini - sta crescendo il numero deimorti provocati da chi guida sotto l'ef-fetto di alcool e di stupefacenti. Si calcolauna percentuale di oltre il 25% per cento.E' la ragione che ci ha indotto a renderele norme più gravi e più giuste. La Ca-mera Ha reso obbligatorio l'arresto intutti i casi gravi di omicidio stradale, haripristinato la fattispecie semaforo rosso,contromano, inversione di marcia, ina-sprito la pena per chi viaggia senza pa-tente e senza assicurazione, allungato itempi di ritiro della patente, ridotto la di-screzionalità del giudice e inasprito lapena per chi fugge".Il Movimento 5 Stelle in realtà si è aste-nuto dal voto finale del provvedimento,giudicando le norme non sufficienti macomunque un primo passo. Positiva in-

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SOCIETÀ

vece la valutazione di Michele Meta, pre-sidente della commissione trasporti dellacamera:"Il via libera di Montecitorio alla leggesull'omicidio stradale - spiega - è una ri-sposta dovuta alle famiglie delle vittimee alle associazioni che lavorano sulcampo e una dimostrazione che il can-tiere della sicurezza stradale si è apertodavvero. Ma sappiamo bene che l'introdu-zione di un nuovo reato non basta, dasola, a risolvere il problema: continue-remo quindi con forza a potenziare ilfronte della prevenzione, e lo faremo giàin un prossimo provvedimento"."Non si tratta di un rigurgito di giustizia-lismo - prosegue il parlamentare pd - madi un bisogno reale di certezza della pena:la nuova legge, da questo punto di vista,saprà essere efficace. D'altra parte, però,dal testo è rimasto fuori, anche per ra-gioni di tempistica, un intervento più or-ganico in materia di prevenzione, che

merita una discussione a parte: le espe-rienze degli altri paesi europei ci inse-gnano che il numero di vittime dellastrada e quello di controlli sono inversa-mente proporzionali, e che le risorse de-stinate a questo scopo non sono unaspesa ma un investimento.Già nelle prossime settimane, dunque,contiamo di riaprire il dibattito in com-missione trasporti su un provvedimento,di cui sono primo firmatario, che porteràl'Italia in prima fila anche su questofronte: una percentuale delle risorse in-cassate dal ministero dell'economia attra-verso le multe comminate agliautomobilisti dovrà essere destinata a fi-nanziare l'aumento del numero di con-trolli, e dunque di pattuglie, sulla strada".Grande la soddisfazione di chi si è battutoa lungo - quattro anni - con raccolta dellefirme e mille altri iniziative per questoobiettivo. Ossia le associazioni LorenzoGuarnieri e Gabriele Borgogni di Firenze

e l’ASAPS: "Legge fortemente voluta -spiegano i sostenitori - da quanti hannopagato un prezzo durissimo con la per-dita dei loro cari, rimasta di fatto impu-nita in questo Paese, in una sorta diamnistia permanente nel tempo e nellospazio per i più gravi reati della stradacome l’omicidio o l’omissione di soccorso.Forte e puntigliosa anche la pressione,infarcita di dati fino alla noia, di associa-zioni come ASAPS che da decenni si bat-tono per la sicurezza stradale"."Ricordiamo ancora con amarezza - sotto-linenano però le associazioni - le posi-zioni ondivaghe dei ministri dellaGiustizia e dell’Interno dell’epoca. Oggimolte cose sono cambiate ad iniziare pro-prio dalla netta presa di posizione del pre-sidente Matteo Renzi e del Governo. Oggiil Parlamento ha sancito che l’Omicidiosulla strada non è un omicidio di serie C,comprimario sulla scena della Giustizia.Non entriamo nei dettagli della norma

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LEGISLATURA

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che in larga misura raccoglie le proposteiniziali di noi proponenti. Non temano le frange “buoniste” del Par-lamento o dei cittadini. La legge non faràriempire le galere di “Pirati della strada”,ma sarà il suggello che sulla strada la “li-cenza di uccidere” senza pagare di fattoalcun conto è abrogata. Pensiamo che laparte più importante della legge siaquella - figlia della nostra proposta di Er-gastolo della patente - che prevede la re-voca della licenza di guida per periodi chevanno da 15 a 30 anni. Deve essere chiaroche la vettura se condotta in condizionidi rischio accettato può essere un’armaanche micidiale".Plauso anche dall'Ania: "Abbiamo auspi-cato per anni l’introduzione di una fatti-specie normativa che regolasse l’omicidiostradale e, con l’approvazione odiernadella Camera dei Deputati, siamo vicini aquesto traguardo. Si tratta di una conqui-sta civile per il nostro Paese" ha spiegatoUmberto Guidoni, Segretario Generale

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della Fondazione ANIA per la SicurezzaStradale, che negli anni ha seguito da vi-cino e in prima linea l’iter della legge perl’omicidio stradale. "Si tratta di un prov-

vedimento fortemente auspicato dallamaggioranza degli italiani - spiega Gui-doni - già nel 2011, attraverso un’inda-gine demoscopica realizzata in

collaborazione con l’Ispo, rilevammo chel’84% degli italiani era favorevole all’in-troduzione del reato di omicidio stradale".Ma era necessaria questa legge? Oggi ci

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LEGISLATURA

OMICIDIO COLPOSO L’omicidio stradale colposo diventa un reato a sé e viene san-zionato con un aggravamento delle pene, nel caso venga com-messo sotto l’effetto di droghe o alcol. È questa la caratteristicapiù rilevante del testo approvato dalla Camera, che torna al Se-nato per la terza lettura.

TRE VARIANTI, FINO A 18 ANNI DI CARCERE Il reato di omicidio stradale viene graduato su tre varianti:resta la pena già prevista oggi (da 2 a 7 anni) nell’ipotesibase, quando cioè la morte sia stata causata violando il co-dice della strada. Ma la sanzione penale sale sensibilmentenegli altri casi: chi infatti uccide una persona guidando in

OMICIDIO STRADALE, PUNTI SALIENTI

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sono in Italia 3.385 morti l’anno (datiIstat 2013) quasi 10 al giorno, siamo an-cora in assoluto il Paese d’Europa colmaggior numero di vittime sulle strade.

Anche il numero dei morti per milione diabitanti, media UE 51,4, ci vede ancoraal 14° posto con 56,2 vittime. E l'omicidiostradale aiuterà a combattere questa

piaga perché nella pirateria stradale i casidi recidiva sono altissimi. Non si tratta in-somma di vendetta ma solo di preven-zione.

stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5grammi per litro, o sotto effetto di droghe, rischia ora da 8a 12 anni di carcere. Sanzione che nei casi più gravi può ar-rivare fino a 18 anni in caso di omicidio stradale di più per-sone. Sarà invece punito con la reclusione da 5 a 10 annil’omicida il cui tasso alcolemico superi 0,8 g/l oppure abbiacausato l’incidente per condotte di particolare pericolosità(eccesso di velocità, guida contromano, infrazioni ai sema-fori, sorpassi e inversioni a rischio). In via speculare la leggeprevede una stretta anche per le lesioni stradali. Ipotesi dibase rimane invariata ma pene al rialzo se chi guida èubriaco o drogato: da 3 a 5 anni per lesioni gravi e da 4 a 7per quelle gravissime. Se comunque ha bevuto (soglia 0,8g/l) o l’incidente è causato da manovre pericolose scatta lareclusione da un anno e 6 mesi a 3 anni per lesioni gravi eda 2 a 4 anni per le gravissime.

OMISSIONE DI SOCCORSO: AUMENTO DI UN TERZO DELLA PENA La legge contiene norme specifiche per i conducenti deimezzi pesanti. L’ipotesi più grave di omicidio stradale (e dilesioni) si applica ai camionisti e agli autisti di autobusanche in presenza di un tasso alcolemico sopra gli 0,8 g/l.Le sanzioni vengono aumentate anche per chi si dà alla fugadopo aver causato un incidente. Se il conducente si allontanasenza prestare soccorso scatta l’aumento di pena da un terzoa due terzi, e la pena non potrà comunque essere inferiore

a 5 anni per l’omicidio e a 3 anni per le lesioni. Altre aggra-vanti sono previste se vi è la morte o lesioni di più personeoppure se si è alla guida senza patente o senza assicura-zione. E’ inoltre stabilito il divieto di equivalenza o preva-lenza delle attenuanti su specifiche circostanze aggravanti.La pena è invece diminuita fino alla metà quando l’incidenteè avvenuto anche per colpa della vittima.

REVOCA DELLA PATENTE FINO A 15 ANNI, 30 IN CASO DI FUGA In caso di condanna o patteggiamento (anche con la condi-zionale) per omicidio o lesioni stradali viene automatica-mente revocata la patente. Una nuova patente saràconseguibile solo dopo 15 anni (omicidio) o 5 anni (lesioni).Tale termine è però aumentato nelle ipotesi più gravi: se adesempio il conducente è fuggito dopo l’omicidio stradale,dovranno trascorrere almeno 30 anni dalla revoca. Per ilnuovo reato di omicidio stradale, sono previsti il raddoppiodei termini di prescrizione e l’arresto obbligatorio in fla-granza nel caso più grave (bevuta “pesante” e droga). Neglialtri casi l’arresto è facoltativo. Il pm, inoltre, potrà chiedereper una sola volta di prorogare le indagini preliminari. Lalegge prevede tra l’altro che il giudice possa ordinare anched’ufficio il prelievo coattivo di campioni biologici per deter-minare il dna. Nei casi urgenti e se un ritardo può pregiudi-care le indagini, il prelievo coattivo può essere disposto anchedal pm.

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LEGISLATURA

Sul portale del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorve-glianza e Promozione della Salute si legge che: “Gli inci-denti stradali rappresentano un problema di assoluta

priorità per la sanità pubblica per l’alto numero di morti e diinvalidità permanenti e temporanee che causano. Agli enormicosti sociali e umani, si aggiungono quindi anche elevati costieconomici, che rendono la questione della sicurezza stradaleun argomento di enorme importanza per i dipartimenti di Pre-venzione e i sistemi sanitari di tutti i Paesi. La grande maggio-ranza degli incidenti gravi e di quelli mortali sono dovuti a unaserie di comportamenti scorretti, principalmente eccesso di ve-locità, guida distratta e pericolosa, mancato rispetto della pre-cedenza o della distanza di sicurezza, assunzione di alcol esostanze stupefacenti”.E il settore della Sicurezza Stradale è quello che conta il mag-gior numero di caduti in servizio della Polizia di Stato. Non è affatto un caso che il Coisp abbia fra le sue priorità, dasempre, il massimo impegno sul fronte della prevenzione edell’educazione stradale e di tutto ciò che vi ruota attorno. Non

è un caso che il Sindacato Indipendente sia stato sempre par-tner immancabile in ogni iniziativa promossa a favore delle vit-time della strada o finalizzata alla prevenzione, e che si siabattuto assieme a molti altri soggetti, per chiamare in causaistituzioni e legislatore in modo da porre un argine più forte estrutturato al dilagare di fenomeni criminali che, passando so-prattutto per i settori della droga e dell’alcol, sulla strada sisono trasformati da anni ormai in vere bombe sociali. E per il Coisp non può che suonare come un allarme rosso il bi-lancio dei primi mesi di questo triste anno sulle strade italiane,che fa segnare un drammatico cambio di rotta dal momentoche, dopo oltre dieci anni di costante diminuzione delle vittimedella strada, gli incidenti stradali hanno ripreso ad aumentare.I morti dei primi 8 mesi dell'anno sono stati 1.159, contro i1.135 dell' analogo periodo del 2014. Colpa dell'accresciuta di-strazione degli automobilisti dovuta in primo luogo all'uso im-proprio dei cellulari soprattutto nelle ore notturne. Chi guidamessaggia, manda email e si fa addirittura selfie ha detto il di-rettore della Polstrada, Giuseppe Bisogno, alla commissione La-

SULLA STRADA UN’ECATOMBE

Dopo oltre un decennio di dati che mostravano un costante miglioramento, torna un drammatico aumento degli incidenti stradali. I morti dei primi 8 mesi dell’anno sono stati 1.159

Alle solite cause come alcol e droga si aggiunge lo smartphone. Maccari: per noi un lavoro titanico che paghiamo spesso con la vita

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vori pubblici Senato. "L'elemento che desta la maggiore preoc-cupazione - ha spiegato Bisogno - è quello relativo agli incidentiche si verificano nella fascia oraria dalle 22 alle 6. Infatti, nelbimestre luglio-agosto gli incidenti notturni con esito mortalesono passati da 74 di un anno fa a 110 e le vittime da 81 a 120,con un aumento, in entrambi i casi, di oltre il 48%". Anche trai pedoni si è registrato un significativo peggioramento dell'in-cidentalità, con 33 vittime contro le 28 di un anno fa (quasi il18% in più). Il direttore della Polstrada ha messo sul bancodegli accusati l'improprio uso dei telefoni cellulari, "oggi sem-pre più multiuso, che non permettono semplicemente di co-municare attraverso la classica telefonata, ma connettono almondo con sistemi di messaggerie, piattaforme social, foto evideocamere, raggiungendo il paradosso dei selfie scattatimentre si è alla guida".“Selfie che alcuni di noi non dimenticheranno mai – aggiungeil Segretario del Coisp, Franco Maccari -… quelli che sono statirinvenuti sui telefoni delle vittime che alcuni colleghi hannoraccolto dall’asfalto, scattati pochi istanti prima degli impattimortali, e che come macabre testimonianze hanno raccontatoloro come hanno perso la vita le giovanissime vittime”. Anche per questo il Direttore della Polstrada ha espresso l'esi-genza di semplificare il Codice della strada, che ha subito ben92 interventi di modifica dal 1992 ed ha invitato ad introdurremisura della sospensione della patente per chi utilizza lo smar-tphone durante la guida, già dalla prima violazione (attual-mente, invece, è previsto solo in caso di recidiva). Ciò, haosservato, "appare assolutamente indispensabile soprattuttoconsiderando che molte applicazioni di cui gli smartphone di-spongono sono facilmente accessibili con una sola mano, am-pliando il rischio di incidenti causati da modalità di guidaincerte, rallentate o con manovre improvvise e non presegna-late”.

Inutile dire, poi, come sia stato anche sottolineato che serveinoltre intervenire sulla guida sotto effetto di droga, sulla tu-tela dei pedoni, sull'applicazione delle sanzioni agli stranieri esulla mancata copertura assicurativa (si stima che in Italia su45 milioni di auto circolanti, circa 3 milioni siano senza assicu-razione).“Ma al fondamentale intervento repressivo, che deve essere se-vero e drastico – continua a insistere Maccari -, deve necessa-riamente affiancarsi quello educativo e preventivo, unica verapossibilità di incidere in maniera determinante per correggerequei comportamenti apparentemente solo sciocchi – per tra-lasciare quelli criminali -, ma che comportano conseguenzegravissime e drammatiche non di rado, anzi molto spesso,anche per noi Operatori della Sicurezza che paghiamo un pe-santissimo tributo di sangue sulla strada. Tutte le agenzie edu-cative hanno il dovere di mobilitarsi in ogni modo, e le famigliesoprattutto devono ritrovare il coraggio di inculcare principi eregole forti, chiare, inequivocabili, inderogabili, che salverannola vita ai loro figli, agli altri cittadini, ed a tanti Appartenentialle Forze dell’Ordine. Noi, intanto, proseguiremo senza sosta,e con ancor più impegno, la nostra attività di prevenzione, dieducazione, di formazione, come quella che ripetiamo ognianno ormai da tanto tempo assieme al caro amico catanzareseEmilio Barone, che dopo aver perso un figlio sulla strada acausa dell’imprudenza altrui ha trovato la forza di diventareuno tra i più grandi testimonial per la sicurezza e l’educazionestradale. Lo faremo parallelamente al servizio che i colleghisvolgono in maniera diuturna sulle strade del paese, fra le millecarenze e le mille difficoltà che ovviamente non risparmianoanche quel settore e che, invece, dovrebbero essere pronta-mente ripianate specie considerata questa nuova impennatadi incidenti stradali che si assomma a tutti i nuovi pericoli ealle nuove forme di criminalità che viaggiano su gomma”.

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LEGISLATURA

La Sezione della Polizia stradale di Crotone sarà intitolataall’agente scelto Massimo Impieri, morto a 34 anni dopoessere stato travolto da un’autovettura mentre stava in-

tervenendo sul luogo di un incidente. La tragedia è avvenuta all’alba del 7 luglio 2013, sulla stradastatale 107 Silana, in provincia di Crotone.La notizia è stata resa nota da Giuseppe Brugnano, segretarioregionale del Coisp Calabria, Sindacato indipendente di polizia. Era stato proprio il Coisp, attraverso la segreteria nazionaleguidata da Franco Maccari, a sostenere l’intitolazione della Se-zione chiesta dal dirigente del Compartimento Polizia stradale.“La decisione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza – ha di-chiarato Brugnano – ci permette di rendere il giusto tributo adun collega morto durante il suo lavoro. E’ un piccolo segnaleper la famiglia di Massimo che ha dovuto fare i conti con unamorte prematura e tragica, ma anche un riconoscimento per illavoro difficile e complesso, quanto pericoloso, che svolgonogli operatori di polizia.Nessuno ci ridarà Massimo, ma è giusto onorare la memoria diun Servitore in divisa dello Stato, Medaglia d’oro al Valore ci-vile, dimostrando affetto e vicinanza ad una famiglia legataprofondamente alla Polizia, dal momento che sia il padre chela sorella di Massimo Impieri sono operatori del Corpo”.

LA POLSTRADA DI CROTONEDEDICATA A MASSIMO IMPIERI

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CONVEGNO

In un anno ci sono stati 136 suicidiin polizia, a fronte di 147 decessi perservizio: Il dato choc è emerso nelcorso del convegno organizzato dal

Coisp Polizia di Pescara sul tema "Stress,il Male Oscuro". Alla presenza di oltre uncentinaio di poliziotti sono emersi tantiargomenti di discussione che hannomesso in evidenza lo stato di disagio vis-suto nell'azione quotidiana a tutela deicittadini, in condizioni di insufficienzaper mezzi e uomini. Lo psicologo SaverioFucci ha indicato la necessità per le forzedell'ordine, per non vivere frustrazioni esenso di insoddisfazione, di avere le"spalle coperte": cioè, poter lavoraresenza la spada di Damocle dei massmedia e con l'appoggio dello Stato. La cri-minologa Monica Di Sante, che ha reso

noti i dati sui decessi per suicidio tra gliagenti, ha, tra l'altro, posto l'accento sui"modelli organizzativi" che influisconosullo stato di stress, sullo "stress che nonviene in superficie e crea il Male Oscuro"."Secondo l'OMS - ha aggiunto la crimino-loga - nel mondo c'è un decesso per sui-cidio ogni 40 secondi: dal punto di vistastatistico, non essendo questo dato cor-relato alle professioni, costituisce un han-dicap informativo". Il segretarionazionale Coisp Polizia, Franco Maccari,ha ricordato lo stress psicologico del po-liziotto di fronte ai tanti crimini, spessoefferati e vili, come ad esempio la pedofi-lia e della necessità del supporto psicolo-gico. Ha, poi, tra le altre cose, evidenziatoe rammentato recenti episodi di cronacain cui ingiustamente i poliziotti sono fi-

niti sotto esame, causa magistratura, chepoi ha riconosciuto la loro innocenza. Lastoccata più forte ed ultima sui massmedia, i titoli ad effetto e la falsificazionedella notizia. Donato Fioriti, moderatoredel convegno e vice segretario regionaledel Sindacato Giornalisti Abruzzesi ha ri-battuto, "non per difesa d'ufficio", ma per"completezza di informazione" che"spesso si tratta di blog non supportatida giornalisti o di pochi colleghi, allevolte approssimativi causa i tempi strettidella notizia, l'evoluzione dell'informa-zione che deve essere fruita quasi intempo reale e lo stress che ne consegue".Fioriti ha infine ricordato i tanti "giorna-listi nazionali e del nostro territorio conla schiena dritta, capaci di fare giornali-smo investigativo".

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STRESS, IL MALE OSCURO

Convegno a Pescara: in un anno 136 suicidi tra gli agenti

La criminologa Di Sante: influiscono i modelli organizzativi

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SICUREZZA E POLIZIA

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CONVEGNO

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Ci sono tematiche che riguardano gli Appartenenti alla Po-lizia di Stato, ma anche alle altre Forze dell’Ordine, rispettoa cui si spendono tante parole ma che, come e più di altre,necessitano assolutamente di fatti. Questa premessa si attaglia praticamente a tutto quanto ciriguarda, considerate le carenze abissali con cui facciamo iconti e le manchevolezze di un Apparato che pare ignorareogni nostra esigenza operativa e personale, ma come sem-pre per quanto ci riguarda, l’aspetto umano ed esistenzialeper chi veste una divisa deve venire prima di ogni cosa evalere più di ogni cosa.E tanto più duro, complicato, complesso, delicato e gravosoè il lavoro che si svolge, tanto più conta dare il giusto ri-lievo, la giusta considerazione, la giusta attenzione al-l’aspetto umano e personale di chi lo compie. Ne va nonsolo dell’efficienza di quel lavoro, ma anche e soprattuttodell’integrità e del benessere del suo autore, soggettotroppo prezioso e troppo importante per considerarlo solouno dei tanti da sacrificare. La logica spietata dei nostritempi, il sempre maggiore svuotamento di quello che i piùanziani di noi definiscono con rispetto ‘spirito di Corpo’, el’incrudelimento delle condizioni in cui viviamo ma soprat-tutto in cui operiamo, impongono di adoperarci contro quel

‘male oscuro che subdolamente attenta alla salute dei col-leghi”.Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sinda-cato Indipendente di Polizia, al Convegno sul tema “Stress,il male oscuro”, organizzato a Pescara, presso la Sala deiMarmi del Palazzo della Provincia, in piazza Italia.Dopo i saluti di Giovanni Catitti, Segretario Generale Pro-vinciale del Coisp, e delle autorità, le relazioni degli ospiti,moderati da Donato Fioriti, Segretario della Fnsi Abruzzo.Nel corso dell’incontro, patrocinato dalla Provincia di Pe-scara, il microfono andrà a Saverio Fucci, Psicologo, Psico-terapeuta cognitivo comportamentale; Monica Di Sante,Criminologa, già membro del Comitato Scientifico Regio-nale per le Politiche della Sicurezza e della Legalità; Ales-sandro Rosito, Segretario Generale Regionale del CoispAbruzzo; ed allo stesso Franco Maccari, Segretario Generaledel Coisp.“E’ il nostro doveroso contributo – conclude Maccari – ri-spetto a una questione troppo a lungo rinviata e non af-frontata in maniera sufficiente e strutturata a livellonazionale, ma lasciata solo alle iniziative dei singoli terri-tori, alcune particolarmente pregevoli, come certamente èquella di domani”.

MACCARI: ORA PASSARE AI FATTI

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SICUREZZA E POLIZIA

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GIUSTIZIA

“La Lo scorso 24 giugno laCorte Costituzionale consentenza n. 178/2015 ha di-chiarato l’illegittimità co-

stituzionale sopravvenuta – dal giornosuccessivo alla pubblicazione della sen-tenza - del c.d. “blocco degli stipendi sta-tali” risultante da tutta una serie di

disposizioni introdotte a partire dalla c.d.“manovra correttiva 2011” (D.L. n.98/2011), specificate dal DPR n. 122/2013e prorogate dalle Leggi di stabilità per il

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SI RINNOVA LA BEFFA SULLA PELLE DEI PENSIONATI

Avvocato Mario Bacci del Foro di Roma

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SICUREZZA E POLIZIA

2014 e il 2015. Il riferito blocco ha avutoconseguenze non solo sul personale inservizio ma anche e sopratutto su quellocollocato in congedo nel medesimo pe-riodo ovvero, in quiescenza dal 1° gen-naio 2011 al 31 dicembre 2015. Il predettopersonale, infatti, nel periodo di interesserisulta esser stato escluso dagli incrementicorrelati agli automatismi di progressionestipendiale e di carriera. In sostanza, i neopensionati (01.01.2011 al 31.12.2015)hanno lasciato sul campo non solo gli ar-retrati maturati nel periodo del blocco maanche quelli relativi alla progressione sti-pendiale connessi all’avanzamento algrado superiore. Alcune sigle sindacali piùrappresentative della Polizia di Stato, unafra tutte il Co.i.S.P., che ha avuto il meritodi sollevare per prima la questione, sonointervenute sulla vicenda per chiedere al

Governo notizie sugli effetti dello sbloccodel “tetto salariale”, intervenuto con la re-cente legge di stabilità del 23 settembre2014 nr. 190 di cui, ad oggi, in sostanza,ne “beneficia” il personale in servizio. IlMinistero dell'Interno, sollecitato dalleistanze sindacali, con una nota del feb-braio 2015 in un primo momento ha pre-cisato di aver avviato “contati con laRagioneria Generale dello Stato al fine diaccertare se e in previsione una circolareesplicativa per assicurare al personale in-teressato la riliquidazione del trattamentopensionistico, con decorrenza 1 ° gennaio2015”. Tuttavia, è seguita la doccia freddadel Ministero dell’Economia e delle Fi-nanze. Il Direttore del riferito dicasterocon apposita nota ha escluso, infatti, la ri-ferita possibilità di autorizzare la riliqui-dazione del trattamento pensionistico nei

confronti dei dipendenti del Comparto si-curezza e difesa cessato dal servizio du-rante il periodo di “blocco retributivo”.Tale intervento, secondo il predetto Mini-stero, comporterebbe “nuovi e maggiorioneri .. “determinando, inoltre, una dispa-rità di trattamento nei confronti del re-stante personale del pubblico impiegocessato dal servizio nello stesso periodo edestinatario del medesimo “blocco’, non-ché di quello rimasto in servizio, con con-seguenti effetti di trascinamento e nuovioneri finanziari strutturali”. In sommasiamo alle solite ! … e nel frattempo chel’Amministrazione sta definendo … diconcerto … la predisposizione di unaproposta normativa che superi gli effettiderivanti dal cennato blocco retributivo…, ai neo pensionati non resta altro cheaspettare o rivolgersi al legale.

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MANIFESTAZIONI

“Siamo pronti, come ognianno, per la linea di par-tenza della Maratona diVenezia. Siamo pronti,

come sempre, per correre a fianco dellagente. Siamo pronti, come mai, per con-tinuare a far sentire forte la voce di unacategoria ancora tanto, troppo maltrat-tata, resistendo e neutralizzando ognisubdolo tentativo di zittire la voce di chiè davvero indipendente, non allineato,non opportunista”. Franco Maccari, Se-gretario Generale del Coisp, annunciacosì la consueta partecipazione alla Ve-nice Marathon del Sindacato Indipen-dente di Polizia che, da anni ormai,trova nella suggestiva manifestazioneuna vetrina d’eccezione per i messaggiche l’Organizzazione Sindacale porta

avanti con la sua azione. Una partecipa-zione che vedrà il Coisp impegnato giàdomani, nell’ambito di Exposport Venicemarathon Village, presso la Porta Blu delParco San Giuliano di Mestre, con unproprio punto informativo e divulgativo.Poi, la tradizionale “apertura” della Ma-ratona, cui il Coisp ha dato il via sullalinea di partenza con il proprio stri-scione. “E’ sempre un grande onore –aggiunge il Segretario Generale delCoisp – avere un significativo spazio inun evento di tale importanza, anche esoprattutto perché è la metafora per-fetta di quel che più conta per noi: anzi-tutto mostrare alla gente che siamo là,accanto a loro, nonostante tutti i limitie le difficoltà che ci impone un sistemache mostra di mettere la sicurezza dei

cittadini in fondo alla lista delle cose cuiprovvedere. Ma anche che continuiamoa correre, inarrestabili, verso il fonda-mentale obiettivo di rappresentare lavoce dei colleghi. Una voce che, negli ul-timi tempi, è stata oggetto di continuitentativi di soffocarla, provenienti dapiù parti, e persino dall’interno dellastessa Categoria. Ma chi si mostra unchiaro atteggiamento teso ad assecon-dare certi palazzi, ed addirittura un as-servimento a volontà estraneeall’interesse dei Poliziotti, non può na-scondersi a lungo. Noi quel che facciamoe perché lo facciamo possiamo dirloforte, chiaro, e in pubblico. Lo faremo in-fatti, ancora una volta, in una delle cor-nici più belle d’Italia di fronte ad unpubblico internazionale!”.

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LA VENICE MARAThON DEL COISP

Come ogni anno il sindacato protagonista alla Maratona di Venezia

“Nessuno riuscirà a zittire la voce dell’Indipendenza”

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SICUREZZA E POLIZIA

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CULTURA

Si è svolta presso il Liceo Scienti-fico “E. Fermi” di Aversa, la pre-sentazione del film “Gramigna”.Numerosi esponenti delle Istitu-

zioni e del mondo dello spettacolo

hanno partecipato all’evento, fra i qualiil Questore di Caserta Francesco Mes-sina, il quale, elogiando fortemente ilfilm in argomento, ha sottolineato lagrande importanza della tematica af-

frontata ed auspicando una massicciapresenza di divise sul territorio per direalla criminalità che “QUI COMANDA LOSTATO” ha affermato: “anche se fapaura, il cambiamento è possibile, bastavolerlo…”. Tra gli altri ospiti, era pre-sente la delegazione del Sindacato di Po-lizia Co.I.S.P. capeggiata dal SegretarioRegionale Giuseppe Raimondi il quale,prendendo spunto dal tenore del dibat-tito, ha commentato: “Mi sento onoratodi aver avuto occasione di presenziare aquesto evento in una location quale lacittà di Aversa che è da sempre scenario,unitamente a tutto l’agro casertano, di ef-ferate faide camorristiche. Questo film –continua il leader regionale del sindacatodi polizia campano – è importante giac-ché, nello stesso, si ravvisa l’opportunitàe l’utilità di sensibilizzare l’opinione pub-blica su un tema fondamentale: la ca-morra non è ereditaria, la si puòcontrastare, combattere e sconfiggere,basta volerlo. Condivido appieno il prin-cipio di legalità, esteso a tutti i campidel vivere quotidiano, compreso anchequello del mondo dello spettacolo. Sono

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‘GRAMIGNA’, FILM ANTICAMORRAIL COISP ALLA PRENTAZIONE:

CI BATTIAMO PER LA LEGALITà

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SICUREZZA E POLIZIA

rimasto particolarmente colpito dalleparole espresse dal regista del film Seba-stiano Rizzo, nonché dal produttore Al-fonso Santoro, i quali da tempo non solocondividono, ma combattono le batta-glie a difesa della sicurezza e della lega-lità. E lo fanno utilizzando comeprincipale platea in età scolastica, pro-prio quei giovani che saranno il futurodi questa nostra società, coloro che siauspica maturino dentro l’abilità di pen-sare con la propria testa e facciano pro-pri principi come giustizia ed equità,unico strumento di onestà, buona de-mocrazia e benessere civile. Ed è perquesto che noi del Sindacato di PoliziaCo.I.S.P., così come preannunciato inconferenza stampa dal produttore, abreve stipuleremo un protocollo d’intesacon la casa produttrice KLANMOVIE, inmodo da intraprendere un camminoall’unisono: “insieme per la legalità! Ri-cordo in primis a me stesso, poi all’opi-nione pubblica che le Forze dell’Ordinee la Magistratura lavorano quotidiane-mente con abnegazione portando eccel-lenti risultati nonostante i carentistrumenti di cui dispongono: dalla scar-sezza dei mezzi fino alla carta per le fo-tocopie”. Il Segretario Regionale delCo.I.S.P. si è soffermato a lungo con gliorganizzatori dell’evento, avendo conessi uno scambio di opinioni e parerisulla tematica.

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AVVENIMENTI

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La bandiera del Co.I.S.P. alla maratona di New york

BROZ WERNER, ASS. CAPO IN SERVIZIO ALLA QUESTURA DI MANTOVA E NEO ISCRITTO

AL SINDACATO, hA PARTECIPATO ALLA IMPORTANTE MANIFESTAZIONE SPORTIVA

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SEMINARIO

Bullismo e cyberbullismo sono fe-nomeni molto diffusi che coin-volgono in modo pesantebambini e giovani. Sono forme di

violenza caratterizzata da vessazioni eprevaricazioni di natura fisica e psicolo-gica che provocano paura, dolore, solitu-dine. Come accorgersi di una situazionedi bullismo e cosa possono fare gli adulti,i genitori, gli insegnanti e i ragazzi stessiper aiutare chi è vittima di queste vio-lenze? Se ne è parlato nella sala di rappre-sentanza del Municipio di Bolzano, nellatavola rotonda dal titolo “Come ho fatto anon accorgermene? Bullismo e cyberbul-lismo”, con particolare attenzione ai temidell’assenza di protezione e sostegno, del-l’ignoranza culturale, della pubblicazionesui social network di contenuti che dan-

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UNA TAVOLA ROTONDA AFFRONTA CON ESPERTI IL TEMA DEL BULLISMO

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neggiano, l’ultimo malessere e con qualeaiuto affrontare e superare queste situa-zioni. La serata è stata organizzata dallaSegreteria Provinciale del sindacato dellaPolizia di Stato Co.I.S.P. in collaborazionecon l’associazione La Strada – Der Weg, ilForum prevenzione Dipendenze Promo-zione Salute e Prevenzione Violenze e conil patrocinio del Comune.Ad aprire l’incontro, in qualità di presi-dente dell’Associazione Italiana Preven-

zione Bullismo, è stata Teresa Manes, au-trice del libro “Andrea, oltre il pantalonerosa”, manifesto contro il bullismo e l’in-differenza in cui la Manes racconta lastoria di suo figlio, morto suicida. Allatavola rotonda hanno partecipato PaoloLorenzi (dirigente scolastico IstitutoComprensivo II Don Bosco), LukasSchweimbacher (pedagogista mediatoree consulente area dipendenze del ForumPrevenzione), Giuseppe Maiolo (psicoa-

nalista, docente universitario, scrittoree giornalista), Antonella Fava (Procura-tore della Repubblica presso il tribunaledei Minorenni di Bolzano), Silvia Mular-gia (psicologa della Polizia di Stato inservizio presso la Questura di Bolzano)e Micheal Peintner, pedagogista espertoin educazione sessuale. La moderatriceè stata Cristina De Paoli, psicologa e co-ordinatrice del Centro Il Germoglio de LaStrada – Der Weg.

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SEMINARIO

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GIUSTIZIA

Brevissima la camera di consiglio.A differenza del processo che,nonostante la scelta del rito ab-breviato, si è trascinato per

quasi due anni. E’ un’assoluzione eccel-lente quella che arriva con il primo ver-detto sulla cosiddetta trattativa “StatoMafia”, il presunto patto occulto strettodalle istituzioni con i boss per metterefine alle stragi.Con la sua sentenza, ilgup Marina Petruzzella ha assolto l’exministro Dc Calogero Mannino “per nonavere commesso il fatto”. Per l'ex mini-stro l'accusa aveva chiesto la condannaa 9 anni. Un verdetto che si è abbattuto

come un macigno sull'impianto su cui ipm di Palermo lavorano da oltre setteanni, e che difficilmente non avrà in-fluenza sul processo principale celebratocon rito ordinario davanti alla corte d'as-sise di Palermo, che vede alla sbarra i ca-pimafia, gli ex ufficiali del Ros deicarabinieri, ex politici e Massimo Cian-cimino. "Impugneremo la sentenza, an-diamo avanti", hanno detto uscendo daltribunale l'aggiunto Vittorio Teresi e ipm Roberto Tartaglia e Nino Di Matteo.Mentre il capo della Procura, FrancescoLo Voi, arrivato a guidare l'ufficio a pro-cesso in corso, ha precisato: "l'appello è

probabile, ma si devono leggere le mo-tivazioni. Anticipare giudizi è inutile". Tira un sospiro di sollievo l'imputatoche, tra un processo e l'altro, entra edesce dalle aule di giustizia da ben 22anni. Prima assolto dall'accusa di con-corso in associazione mafiosa dopo tregiudizi di merito e un annullamentodella Cassazione, ora accusato di minac-cia a Corpo politico dello Stato. Per i pm, dopo l'omicidio del collega dipartito Salvo Lima, sarebbe stato lui adare input al dialogo che lo Stato, per iltramite dei carabinieri del Ros, avrebbeavviato con Cosa nostra. Sul piatto della

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TRATTATIVA, ASSOLTO MANNINO

La decisione del Gup per l’ex Ministro DC dopo due anni di rito abbreviato

Macigno sul processo principale di Palermo che punta a svelare gli accordi tra Mafia e Istituzioni

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SICUREZZA E POLIZIA

trattativa, la salvezza di Mannino, nelmirino di Totò Riina dopo l'esito infaustodel maxiprocesso, e la fine delle stragiin cambio di un passo indietro delloStato nella strategia di contrasto ai boss. Ad esempio con l'alleggerimento del car-cere duro. Passo indietro sempre negatoda Mannino, che ha rivendicato tra l'al-tro l'appoggio politico a Giovanni Fal-cone per il suo trasferimento agli Affari

penali del ministero della Giustizia. "E'la fine di un incubo giudiziario. E' unasentenza coraggiosa - ha detto l'ex po-tente ministro dc - Io ho fiducia nellaGiustizia, meno nei confronti di certipubblici ministeri ostinati e accaniti". Ilriferimento è a Vittorio Teresi che istruìil processo per concorso esterno in asso-ciazione mafiosa che vide assolto Man-nino, che chiese ed ottenne poi

l'applicazione in appello per continuarea sostenere l'accusa e oggi coordina ilpool che indaga sulla trattativa Stato-mafia. Durissimo anche su Di Matteo:"ha già fatto condannare innocenti", hadetto l'imputato riferendosi al processoper la strage Borsellino su cui pende ungiudizio di revisione. "Fiero delle con-danne definitive ottenute", risponde abreve giro il magistrato. Nel disposi-

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La sentenza di assoluzione "per non aver commesso ilfatto" di Calogero Mannino è arrivata dopo circa dueanni dall'inizio del processo Stato-mafia col rito ab-

breviato. Il primo verdetto sulla complessa e poderosa in-chiesta della Procura di Palermo, mentre continua acelebrarsi il rito ordinario per gli altri imputati. Nove anni di carcere era stata la richiesta della procura. "Ioero una possibile vittima perché' ho sempre contrastato lamafia", ha sempre sostenuto, invece, l'ex ministro accusatodi violenza o minaccia a corpo politico dello Stato. Dopo una serie di rinvii il processo parte a tutti gli effettiil 4 dicembre 2013. A marzo di due anni fa il collegio difensivo di Manninoaveva optato per il rito abbreviato. Il gup assegnato eraPiergiorgio Morosini che rinviò a giudizio tutti gli altri im-putati del processo sulla cosidetta "trattativa" tra Stato emafia. Ma si astenne sul giudizio in abbreviato perché'aveva svolto attività istruttoria proprio per rinviare a giu-dizio gli altri imputati. Il fascicolo Mannino fu così asse-gnato a Marina Petruzzella.

Ecco le tappe principali:- 4 dicembre 2013: il giudice ammette tutte le richieste dicostituzione di parte civile: Associazione familiari vittimedei Georgofili, Rifondazione Comunista, i comuni di Pa-lermo e Firenze, il Centro Pio La Torre, la Regione Sicilianae la Presidenza del Consiglio dei ministri, le Agende Rosse,l'Associazione nazionale vittime di mafia, Cittadinanza perla magistratura.Il difensore di Calogero Mannino, Carlo Federico Grosso,solleva la "incompetenza territoriale del tribunale di Pa-lermo rispetto al reato contestato nel capo di imputazione."Poiché' l'omicidio Lima sarebbe l'atto prodromico dellatrattativa - ha detto - che in concreto sarebbe svolta a Romadove ci sono stati i contatti tra Ciancimino e i carabinieri edove per altro ha sede il Governo. Per questo è competentel’autorità giudiziaria romana, salvo poi stabilire se sia com-petenza del Tribunale dei ministri o meno".

7 Febbraio 2014: il gup conferma la competenza territorialedel Tribunale di Palermo nel giudizio abbreviato a CalogeroMannino. Il gup Pitruzzella ha ribadito la competenza ter-

ritoriale del Tribunale di Palermo "perché è il luogo in cuiper primo è stato iscritto il reato".- 8 maggio 2014: inizia la discussione. E il processo si aprecon le prime dichiarazioni spontanee dell'imputato Man-nino: "Respingo con forza questa impostazione che ancoraoggi i pm intendono portare avanti alimentando l'accusanei miei confronti mentre ero una possibile vittima cheaveva sempre contrastato Cosa nostra con assoluta fer-mezza senza cedere mai di un passo". L'accusa - rappresen-tata dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi e dai sostitutiNino Di Matteo, Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia -chiede una integrazione probatoria. Entrano nel processoil testo del cosiddetto "Corvo 2" e quelli relativi alla FalangeArmata.

- 11 dicembre 2014. "Nove anni di carcere per CalogeroMannino", l'ex ministro democristiano. E' questa la primarichiesta di pena formulata dall'accusa in un processo cheha per oggetto il Patto tra pezzi delle Istituzioni e Cosa No-stra.

- 26 marzo 2015. Nuove dichiarazioni spontanee di Calo-gero Mannino: "Cossiga aveva conosciuto personalmenteFalcone con cui aveva sviluppato un colloquio di caratteretecnico giuridico anche sul maxiprocesso. A Cossiga Falconeaveva espresso le sue previsioni sul fatto che in seguito almaxiprocesso doveva esserci anche un 'dopo', una reazionedi Cosa nostra. Ebbene, Falcone arriva al Quirinale portatoda chi? Da Calogero Mannino".

- 27 marzo 2015. "C’è un grossissimo nodo legato ad unaevidente carenza di prove: Per questa ragione credo che laProcura di Palermo non sia riuscita a provare pienamentel'accusa", ha sostenuto il professore Carlo Federico Grosso,iniziando la sua arringa in difesa di Calogero Mannino.

- 30 settembre 2015. Il gup dispone l'acquisizione di unaserie di documenti e atti chiesti rispettivamente da accusae difesa nel corso idi udienze precedenti. Secondo il giudice,si tratterebbe di materiale assolutamente indispensabileper la decisione. E rinvia al 4 novembre. Giorno dell'asso-luzione di Mannino.

LE TAPPE PRICIPALI DEL PROCESSO

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GIUSTIZIA

tivo il gup usa la formula "per non averecommesso il fatto" e fa riferimento al se-condo comma dell'articolo 530 del co-dice penale che prevede ilproscioglimento quando la prova è in-sufficiente. Circostanze che inducono al-cuni pm a sostenere che, in fondo, ilgiudice non ha negato l'esistenza dellatrattativa, altrimenti avrebbe utilizzatoaltre formule assolutorie, lasciando spi-ragli aperti al processo principale. Processo che prosegue e vede imputatiMarcello Dell'Utri, Nicola Mancino, l'excapo del Ros Antonio Subranni che, supressione di Mannino avrebbe indottoMario Mori e Giuseppe De Donno, suoiuomini al Raggruppamento speciale acontattare Vito Ciancimino per avviareil dialogo, prima con Riina, poi con Ber-nardo Provenzano. Tesi rafforzata dalleaccuse del figlio di don Vito, MassimoCiancimino, teste dalle alterne fortunegiudiziarie che presto si troverà a de-porre al processo.

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SICUREZZA E POLIZIA

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L’indagine per mafia nei confronti di Calogero Man-nino cominciò alla fine del 1993. Poco dopo, il 24 feb-braio 1994, gli venne notificato un avviso di garanzia

per concorso esterno in associazione mafiosa.Era il primo atto di un'odissea giudiziaria che in oltre 21anni è passata attraverso sei processi e forse non è ancoraconclusa dopo l'assoluzione nel giudizio stralcio per la trat-tativa Stato-mafia. La sentenza è stata accolta dai difensoridell'ex ministro dc come l'epilogo di un "incubo". Ma perMannino, che aveva scelto il rito abbreviato, è soprattuttouna "decisione coraggiosa", dalla quale trae conferma lasua fiducia nella giustizia e nei giudici anche se si sente vit-tima "dell'accanimento e dell'ostinazione di alcuni pm". C'è stato un momento in cui la sorte di Mannino sembravainvece segnata. Il 13 febbraio 1995 era stato arrestato suordine del gip Alfredo Montalto. Per dieci mesi era rimastoin cella a Rebibbia. Quando il 15 novembre 1995 venne scar-cerato apparve un uomo provato e dimagrito di 33 chili. Elo spettavano altri 14 mesi di arresti domiciliari. Il processodi primo grado si aprì il 28 novembre 1995. Il dibattimentodurò quasi sei anni. Si concluse nel 2011 dopo 300 udienzee l'audizione di 25 pentiti e 400 testimoni (250 quelli citatidall'accusa). Alla fine Mannino, tornato intanto in Parla-mento come deputato dell'Udc, fu assolto. Era il 5 luglio2011. La sentenza venne ribaltata in appello: l'11 maggio2005 Mannino fu condannato a cinque anni e 4 mesi. Manon era finita. Il 12 maggio 2005 le sezioni unite della Cas-

sazione annullarono la decisione e ordinarono un nuovoprocesso d'appello che il 22 ottobre 2008 si concluse conuna nuova assoluzione. Stavolta definitiva perché' il 14 gen-naio 2010 la Cassazione mise fine alla vicenda giudiziariaconfermando il verdetto. Malgrado i 24 mesi trascorsi traRebibbia e gli arresti domiciliari, Mannino non è riuscitoperò ad avere il risarcimento per "ingiusta detenzione". Se-condo la Cassazione, la misura cautelare era giustificata dalfatto che l'ex ministro aveva "accettato consapevolmentel'appoggio elettorale" di un esponente mafioso. Sembravache il caso si potesse chiudere con una soluzione di com-promesso: Mannino estraneo alla mafia, e perciò assolto,ma inserito in un contesto che più tardi, nel febbraio 2012,sarebbe stato riletto in una diversa prospettiva. Nel 1992,era la tesi dell'accusa, Mannino si sarebbe sentito in peri-colo di vita dopo l'uccisione dell'eurodeputato dc SalvoLima. Le condanne del primo maxiprocesso avevano spez-zato il "patto" tra la mafia e alcuni esponenti politici. Perfermare la reazione di Cosa nostra, intenzionata a colpireobiettivi eccellenti, Mannino sarebbe diventato il regista diun "dialogo" con i boss. E dunque sarebbe stato il perno diuna "trattativa" globale mediata da Vito Ciancimino. L'exministro dc ha sempre contestato questa tesi e per non ri-trovarsi in giudizio al fianco di Totò Riina e Bernardo Pro-venzano ha scelto il giudizio abbreviato che ora gliriconosce di "non avere commesso il fatto" ma non chiudeancora, a quanto pare, l'epico confronto con l'accusa.

DA OLTRE VENT’ANNI ALLA SBARRA

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GIUSTIZIA

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“Il primo esito giudiziario nelprocesso cosiddetto Stato-mafia ci procura, al mo-mento, un senso di sollievo

in quanto Poliziotti. E ciò nonostante il

fatto che fossimo costituiti parte civilecontro Mannino. Abbiamo preso parte al processo per cer-care, per sapere, per pretendere la ve-rità, non per cercare colpevoli ad ogni

costo come spesso altri fanno. Come sidice: le sentenze si rispettano. Nessunopiù di noi, che rappresentiamo e tute-liamo in concreto migliaia di Uomini eDonne che dedicano la propria esistenza

ABBIAMO FATTO IL NOSTRO DOVERE

Dopo l’assoluzione di Mannino interviene il Coisp, il solo Rappresentante della Polizia a costituirsi parte civile nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia

Maccari: sollevati se risulterà infondato un tradimento insopportabile.Andiamo avanti fino alla fine, vogliamo la verità

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SICUREZZA E POLIZIA

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allo Stato e ai cittadini, può pretendereche si sgomberi il campo dal più atrocedei dubbi, che quello stesso Stato per cuisoffriamo e moriamo barbaramente tru-cidati sia potuto scendere a patti conl’antistato. Abbiamo fatto il nostro do-vere e continueremo a farlo, fino allafine di questa vicenda drammatica e do-lorosa. Ma è innegabile che vorremmo definiti-vamente veder provato che non è esi-stito davvero un tradimento neiconfronti dei Servitori dello Stato che siaarrivato al punto di negare il motivostesso dell’esistenza delle nostre Di-vise”.Così Franco Maccari, Segretario Generaledel Coisp, Sindacato Indipendente di Po-lizia, dopo l’assoluzione dell’ex Ministro,Calogero Mannino, la cui posizione èstata stralciata dal più vasto procedi-mento penale relativo alla presunta trat-tativa Stato-mafia. L’assoluzione è giunta al termine del ritoabbreviato chiesto dall’imputato, nel-l’ambito del quale il Coisp è stato am-messo a costituirsi parte civile, “grazieall’impareggiabile lavoro – spiega Mac-cari - di un professionista come l’Avvo-cato Giorgio Carta, che con incrollabiledeterminazione ha saputo dare voce allaricerca della verità da parte nostra, su-perando ostacoli enormi e ferme oppo-sizioni, mostrando così di condividereprofondamente il senso della difesadell’onore e del valore degli Apparte-nenti alla Polizia di Stato e della stessaIstituzione, e raggiungendo un risultatostorico!”.“Andremo avanti, ci opporremo alla sen-tenza di assoluzione” ha commentatoper parte sua il Pubblico Ministero, An-tonino Di Matteo.“E noi continueremo a stare al suofianco – aggiunge il Segretario Generaledel Coisp -, al fianco di chi pretende giu-stizia e verità, a chi spende tutto sestesso per la legalità, rischiando la pro-pria vita. Saremo al suo fianco qui e al-trove, a sostegno di coraggiosi e valorosimagistrati che fanno il proprio dovere. Siamo stati i primi e gli unici a prendereparte a questo processo perché quelloche c’è in ballo è qualcosa di talmenteenorme che non può passare inosser-vato, come fosse una questione che nonriguarda l’intero Paese e tutte le Forzedell’Ordine che garantiscono la sua de-

mocraticità, la civile convivenza, il ri-spetto della legalità a costo della vita. Qualcosa che avrebbe richiesto la dove-rosa partecipazione delle Istituzioni, perprime chiamate a rappresentare gli Uo-mini e le Donne che le difendono e leonorano, ma che invece sono state ver-gognosamente assenti.

Certe mancanze sono tristemente signi-ficative, ma sapere che oltre alla fre-quente indifferenza e alla mancanza dirispetto e gratitudine nei nostri con-fronti sia potuta esistere persino la vo-lontà di barattare alla fiera dell’illegalitài nostri principi e le vite di tante vittimesarebbe qualcosa di veramente atroce”.

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ATTUALITÀ

“Nessuno più di chi è rima-sto Vittima di qualsiasiforma di criminalità ecomunque del proprio

Dovere sa cosa voglia dire confrontarsicon la ferocia di chi vuole imporsi suglialtri senza alcun rispetto neppure per ciòche dovrebbe essere sacro e inviolabile in

tutto il mondo, in ogni cultura, in ognipaese. E nessuno più di chi dedica la vitaa servire lo Stato può raggiungere unmaggiore livello di empatia e dunque

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IL FORTE DOLOREDI ChI SERVE LO STATO

Dopo il dramma di Parigi anche Fervicredo interviene per lanciare il suo messaggio: forte empatia quando a soccombere sono i cittadini inermi

che abbiamo giurato di proteggere

E intanto si lavora per l’equiparazione di tutte le Vittime della violenza di ogni tipo:incontro con i Sottosegretari all’Interno

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SICUREZZA E POLIZIA

provare maggior dolore quando a pagareil delirio della violenza sono cittadiniinermi che si è giurato di proteggere. Noiche rappresentiamo l’uno e l’altro, oggi,siamo doppiamente travolti dall’orroreper quanto accaduto in Francia, e contutta la nostra vera e profonda partecipa-zione preghiamo per chi resta e porteràper sempre i segni di questa tragedia,preghiamo per le Vittime e per le loro fa-miglie, nella consapevolezza che l’inarre-stabile marea di affetto e vicinanza esolidarietà che giunge loro potrà, ungiorno, tramutarsi in quell’anelito diforza e speranza indispensabile per an-dare avanti”. Mirko Schio, Presidente del-l’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittimedella criminalità e del Dovere), ha volutoesprimere così il cordoglio e la solidarietàsuoi e dell’intera Onlus dopo i gravissimiattentati portati a termine in sette diversiluoghi di Parigi, in cui sono rimaste uc-cise almeno 129 persone mentre oltre 200sono stati i feriti. L’Isis ha rivendicato lastrage, annunciando che gli attacchi nonsi fermeranno. Ed anche Fervicredo si èunita al coro di condanna assoluta delleatroci violenze perpetrate di terroristi, edalle reazioni di profondo dolore e vici-

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REPORTAGE

nanza “perché – ha aggiunto Schio - ègiusto che l’eco della solidarietà risuonifortissimo in ogni angolo del mondo. E’giusto ed è indispensabile dimostrare conogni minimo gesto possibile che l’interaumanità, cui evidentemente certe belvenon appartengono come non ha esitato adire il Santo Padre, sta dalla parte delleVittime della violenza e della prevarica-zione. E’ indispensabile mostrarsi unitie solidali, perché venga spazzata vial’idea che con la violenza si possa teneregli altri sotto la propria ignobile schia-vitù. Ma è indispensabile, anche e soprat-tutto, perché il sostegno di tutti quantinoi, in ogni angolo del pianeta, possarappresentare la ‘stampella’ per coloroche la forza adesso non ce l’hanno, percoloro che credono di averla persa persempre, per coloro che temono che tuttosia finito senza possibilità di superarequesto choc. Noi lavoriamo ogni giorno per dimostrareche insieme ce la possiamo fare, cre-dendo, fervidamente, che rivivere si può”.E proprio questa profonda convinzioneche il medesimo dolore e la medesimamortificazione unisca qualunque Vittimadi qualsiasi tipo di violenza sta alla basedella battaglia che Fervicredo portaavanti da sempre, in Italia, per l’equipa-razione delle azioni di sostegno riservatea chi ha subito un danno ingiusto permano della crudeltà altrui. Una battaglia che ha visto la Onlus se-gnare un punto a suo favore dopo i pro-mettenti incontri avuti nelle scorsesettimane nella Capitale. “Siamo sempre più vicini a vedere il trat-tamento per le Vittime della criminalitàe del Dovere equiparato a quello per leVittime del terrorismo su fronti che pertroppo tempo sono rimasti in stallo suposizioni di assoluta disparità e ingiusti-zia – ha spiegato Schio -.E il convinto e sincero appoggio che lenostre specifiche proposte hanno rice-vuto da entrambi i Sottosegretari all’In-terno ci permette di auspicare cherisultati concreti possano arrivare già conla Finanziaria attualmente in discus-sione”. Il Presidente di Fervicredo ha rias-sunto così l’esito che ha definito“estremamente positivo” dei due diversiincontri avvenuti a Roma su richiestadella Onlus con i due sottosegretari al Mi-nistero dell’Interno, Gianpiero Bocci e Do-menico Manzione. Schio ha illustrato loro

le due proposte di Fervicredo per otte-nere, da un lato, che la competenza atrattare qualsiasi procedimento in mate-ria di Vittime del Dovere venga attribuitain maniera certa e definitiva al Giudiceordinario, come già avviene per le Vittimedel terrorismo; e dall’altro, soprattutto,che venga estesa anche ai trattamentipensionistici delle vedove e degli invalididelle Vittime del Dovere l’esenzione dal-l’Irpef, anche in questo caso come giàprevisto per le Vittime del terrorismo.“Abbiamo argomentato le nostre ragioni– ha spiegato Schio -, partendo dal pre-

supposto che quando lo Stato ha stabilitodi farsi carico di sostenere e tutelare gliinteressi di quei soggetti rimasti Vittimedi svariate gravi situazioni non voluteche hanno arrecato loro un danno esi-stenziale, fin da subito si è verificataun’inspiegabile disparità di trattamentofra le Vittime del terrorismo e quelle delDovere o della criminalità, ma allo stessotempo è stata manifestata la chiara vo-lontà di porre rimedio a quell’ingiustizia,ampliando progressivamente la plateadei soggetti ammessi ai benefici previ-denziali e fiscali previsti solo per i primi.

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SICUREZZA E POLIZIA

Ebbene, dopo anni e anni siamo ancoraqui ad aspettare che venga sanato un in-tollerabile vulnus ai diritti di chi, proprioperché ferito o caduto nell’adempimentodel Dovere verso lo Stato, subisce unadoppia beffa.Infatti, in concreto i lavoratori pubbliciappartenenti ai Comparti Difesa Sicu-rezza e Soccorso rimasti Vittime del Do-vere sono i soli ed unici soggetti –rispetto alle Vittime del terrorismo ed ailavoratori privati – le cui pensioni sonotutt’ora gravate dall’Irpef”.L’esenzioneIrpef dei trattamenti pensionistici delle

vedove e degli invalidi delle Vittime delDovere, del resto, avrebbe un costo rela-tivamente contenuto. Il numero dei su-perstiti vittime del Dovere cheattualmente percepiscono la pensione –ha ragionato Schio - è pari ad 837, mentrei feriti pensionati risultano 659, per untotale di 1496. Se consideriamo una im-posizione fiscale media annua di 6.000euro per ognuna delle 1496 posizioni(500 euro mensili) otterremo una spesaannua totale di circa 8.976.000 euro, e cipare proprio che si tratti di una spesa chelo Stato debba doverosamente prendere

in considerazione per rendere quanto-meno giustizia ai suoi Servitori più fedeli,che hanno dato la vita o la salute per leIstituzioni e i cittadini”. “Di fronte a que-ste questioni – ha concluso il Presidentedi Fervicredo – abbiamo trovato i Sotto-segretari Bocci e Manzione estrema-mente coinvolti, attenti e sensibili.Hanno mostrato di condividere profonda-mente le nostre argomentazioni, e affer-mato di voler sostenere le nostreproposte e i nostri suggerimenti. Com-preso quello di trovare proprio nellaLegge di Stabilità in discussione il mododi sanare una situazione di gravissima di-sparità di trattamento. Siamo perfetta-mente coscienti che, soprattutto inquesto momento storico, il primo e piùassillante proposito sia e debba esserequello di incrementare massicciamente lerisorse da destinare ai Comparti Sicu-rezza e Difesa, e nessuno può essere d’ac-cordo più di noi su questo, perché è delladifesa della vita dei cittadini e degli stessiappartenenti alle Forze dell’Ordine e alleForze militari che si sta parlando. Maesattamente per questo crediamo ancheche la sede sia la più opportuna per oc-cuparsi anche di questioni come quelleche riportiamo all’attenzione pubblica,che riguardano proprio aspetti della vitadi quegli stessi tutori della sicurezza al-trui a cui si deve dimostrare di saper for-nire anche adeguate garanzie e sostegnosoprattutto nel peggiore dei casi chepossa verificarsi, visto che gli si chiede dimettere in gioco la propria salute e lapropria vita ogni giorno”.

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SPORT

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VENEZIA, LA SQUADRA DEL COISPVINCE IL TORNEO DI CALCETTO

“ALESSANDRA CARAPEZZA”

Il 21 Novembre 2015 presso lo Spor-ting Club di Mestre (VE) si è tenutala diciannovesima edizione, del tor-neo di calcetto, dedicato al commis-

sario capo della Questura di Venezia chesi è dovuto arrendere a un male incura-bile il 17 febbraio 1997 all’età di 31 anni.Una giornata che la polizia di Stato de-dica a quella che è stata, prima di tutto,una donna semplice, dotata di straordi-

narie qualità umane, quelle che permet-tevano di poter valorizzare i suoi diretticollaboratori. Originaria di Roma, a Vene-zia aveva lavorato come responsabiledella sezione ordine pubblico: nei tre annipassati in laguna riuscì a farsi apprezzareda tutti e ancora oggi, dopo il lungotempo trascorso, la sua “famiglia” vene-ziana non ha smesso di ricordarla.Al termine di una estenuante battaglia

sportiva la mitica squadra di calcetto delCOISP di Venezia, capitanata da GiovanniBombaci, ha stravinto il torneo battendo5-0 la squadra del SAP - 4-0 quella dellaSquadra Mobile e 3-1 quella dell’UGL.Alla squadra del Coisp sono stati ricono-sciuti altri 2 trofei per i migliori marcatoridel torneo. Bombaci Giovanni è stato ri-confermato allenatore e capitano ancheper il prossimo anno.

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SICUREZZA E POLIZIA

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SINDACALE

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ASSEMBLEA LECCOASSEMBLEA LECCO

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SICUREZZA E POLIZIA

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ASSEMBLEA MILANOASSEMBLEA MILANO

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SPEAKER’S CORNER

di Carmine FioritiVice Presidente Co.I.S.P.

Di Tuttoun po’

Pensieri e certezze, sicuramenteseri, sulla Grande Manifestazionedei poliziotti autonomi a Roma:

la intesa, ancora allo stato embrio-1nale, dei tre sindacati di polizia, dimatrice autonoma ( Sap – Coisp –Consap ), deve costituire (miglioraremigliorando) un valido ed UNICO pa-trimonio da porre a sostegno degli in-teressi dei Poliziotti e della Poliziaitaliana;Il Corpo Forestale dello Stato va, as-2solutamente, sostenuto ed affiancatoaffinchè giammai trovi cittadinanzail progetto governativo della soppres-sione del Corpo e della dispersionedei suoi uomini e degli uffici in Corpimilitari dello Stato, verso i quali sinutre il massimo rispetto e la mas-

sima ammirazione per la comunionedi intenti e per i sacrifici derivanti dalcomune impegno. In tale ottica an-drebbe, comunque, perseguito ilprogetto della unificazione delle Poli-zie, con progetti realistici ed attuali,tenendo conto della realtà e dellevere necessità del Paese;Il Corpo dei Vigili del Fuoco ha diritto3di trovare allocazione all’interno delleForze di Polizia e, quindi, nel Com-parto Sicurezza, con pari dignità estesse responsabilità;I contratti di lavoro per le Forze di Po-4lizia devono seguire logiche auto-nome, attinenti alla specificità dellefunzioni, con il pieno riconoscimentoeconomico delle stesse, in virtù della

professionalità e del rischio comeelementi unici di un lavoro non egua-gliabile ad alcun altro;Rivedere i divieti di turn over affin-5chè vengano ringiovaniti e rafforzatigli organici delle Forze di polizia, lacui media di età attuale è superioreai 46 anni pro capite;Rivedere la legge che abolisce la leva6obbligatoria, sia per garantire unamaggiore difesa del territorio nazio-nale contro ogni forma di attaccoesterno e sia per garantire, attra-verso la ricostruzione dei ruoli ausi-liari, un sistema di alleggerimento dicompiti secondari alle unità di poli-zia, che non verrebbero, così, distoltedall’attività d’Istituto primaria.

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SICUREZZA E POLIZIA

Quando, con Giorgio De Biasi, homesso piede nella piazza dellamanifestazione dei poliziottinon asserviti, il 15 ottobre

scorso, notando Salvini e Gianni Tonelliche indossavano una maglietta della Po-lizia, ho avuto un flash mentale negativodel tipo: “vuoi vedere che qualche illumi-nato del Dipartimento della PS, magari susollecitazione di un Ministro molto vicinoad una sigla sindacale non presente, cer-cherà di impastire una inchiesta sullaprovenienza di quegli indumenti”? Sinceramente ho subito scacciato talepensiero, avendo in mente l’idea che “ lamia Amministrazione sia ben lontana dabassezze simili”. Manco il tempo di tor-nare a casa, che l’olimpo del Viminaletuonò e piovve sulle magliette di Savini eTonelli. Ora, al di là di tutto e di quantodi più becero possa venire in mente,l’Amministrazione (A maiuscola n.d.r.),che io ricordo, giammai avrebbe fattouna scemata del genere e mai sarebbe sci-volata su una buccia di banana visibile,poiché i fatti si commentano da soli.Ma, lontano da ogni anamnesi storico-sindacale , è assolutamente doverosochiedersi se, in occasione di manifesta-zioni “teatrali”, “fiction”, “ incontri dicapi del Viminale con Polizie estere etc.etc. nelle quali sono stati consegnati agliospiti o invitati “berretti della Polizia”,“magliette della Polizia”, “qualifiche dellaPolizia”, “distintivi della Polizia” equant’altro ancora ( il tutto facilmente re-peribile nelle videoteche delle televisioninazionali), ci sia mai stata una azionesanzionatoria nei confronti di chicchessiada parte dei vertici del Viminale. E, an-cora più esplicitamente, si gradirebbe co-

noscere se, in occasione delle varie festeannuali della Polizia, quando a scolare-sche, gruppi di invitati, sindaci e parla-mentari vengono dati in omaggioberretti, magliette, distintivi di qualifi-che e insegne dell’Amministrazione, siamai stata avviata inchiesta o adottatauna sanzione disciplinare nei confrontidi qualcuno. La questione insorta è tal-mente una “cretinata”, per usare un ter-mine caro al Viminale, che riesce difficileanche scrivere in proposito. Comunque ilproblema vero e serio è che tale situa-zione fa trasparire una lontananza incol-mabile, inavvicinabile, irraggiungibile edinimmaginabile tra le teste dirigenzialidel Viminale di oggi e quelle “Illuminate”,ma davvero, di qualche anno fa che, cer-tamente, in una situazione simile, invecedi pensare alle “magliette”, starebberoSERIAMENTE discutendo su come assu-mere più uomini, come non distruggereil Corpo Forestale dello Stato, come inven-tarsi un aumento contrattuale non mor-

tificante, come non voltare le spalle aipropri figli del Corpo dei Vigili del fuocoe come incrementare e non cancellare leQuesture sul territorio, sempre più menovigilato ed in balia dei prepotenti.“Puntare” le magliette, non so se fa piùridere o piangere. Certo è che un simileindumento scarseggia nei magazzinidella Polizia. Quindi l’inchiesta si do-vrebbe fare sul come mai mancano e per-ché mai sovente si riscontranoinconvenienti sulle operazioni di vesti-zione del personale. Quindi, per favore,cerchiamo di volare più in alto, almenoun po’. Non facciamo ridere il mondo conla maglietta di Tonelli e Salvini. Chi lavoranelle fila della Polizia di Stato, ma anchedelle altre Forze, deve avere sempre e co-munque la consapevolezza di avere deiCapi ( politici ed Amministrativi), nondico illuminati, ma almeno capaci di es-sere all’altezza di situazioni normali, enon “ caporali” di vecchia militare me-moria, peraltro malamente copiati.

Il Viminale, INCREDIBILMENTE,trova il tempo per indagare

la maglietta indossata da Salvini(nonostante la criminalità persistente, le uccisioni sempre più spavalde, le continue

invasioni quotidiane, le difficoltà di censire rifugiati e rimpatriare i clandestini, le crescenti calamità naturali, i progetti del Giubileo etc. etc.)

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XLVIGli emendamenti ai Decreti delegati. (Ordinamento)

SINDACALISMO AUTONOMO DI POLIZIA

EMENDAMENTI PROPOSTI AL TITOLO IArt. 8 Il ruolo degli assistenti è articolato in duequalifiche che assumono la seguente de-nominazione: - assistente - assistente capo da abrogare l'ultimo comma Art. 9 • .... omissis ..... Agli assistenti è attribuita la qualifica diagente di polizia giudiziaria; agli assi-stenti capo è attribuita la qualifica di uffi-ciale di polizia giudiziaria…. Art. l0 (Nomina ad assistente) La nomina alla qualifica di assistente èconferita, secondo il turno di anzianitasenza dernerito, agli agenti scelti conquattro anni di effettivo servizio nellaqualifica. Art. 11 (Promozione ad assistente principale) da abrogare tutto l'articolo EMENDAMENTI PROPOSTI AL TITOLO ICAPO IV Art. 17 (Funzioni del personale apparte-nente ai ruoli dei sovrintendenti).... ornissis ..... Al personale della qualifica di sovrinten-dente principale oltre a quanto già speci-

ficato, possono essere attribuiti incarichispecialistici, richiedenti particolari cono-scenze ed attitudini; può essere, altresì,affidato ad essi il comando di.Posti di Po-lizia o di unità equivalenti, qualora sianoriconosciuti in possesso delle specificheattitudini. • .... omissis ..... Art. 18 (Nomina a vice sovrintendente) La nomina alla qualifica iniziale del ruolodei sovrintendenti si consegue nel limitedei posti disponibili nella qualifica stessaalla data del bando dei concorsi, me-diante concorsi interni per esame teoricopratico e superamento di un successivocorso di formazione tecnico professio-nale, presso l'istituto per sovrintendentidi polizia. Per la metà dei posti disponi-bili, è bandito un concorso, al quale sonoammessi gli appartenenti al ruolo degliagenti e degli assistenti, che abbianocompiuto almeno quattro anni di servizioeffettivo. Per l'altra metà dei posti dispo-nibili è bandito un concorso riservato agliassistenti capo. Fino al 31 dicembre 1983i posti di cui al precedente comma ver-ranno riservati agli assistenti capo cheabbiano assunto servizio nel Corpo delleGuardie di P.S. in qualità di Guardie Ag-giunte ed Ausiliarie. Per questi ultimi ver-ranno banditi, in pari data ai concorsi di

cui al comma precedente, concorsi in-terni straordinari per esame-colloquio,le cui modalità saranno determinate conDecreto del Ministro dell'Interno, sentitii Sindacati di Polizia più rappresentativisul piano nazionale. Art. 22 (Promozione a sovrintendente) La promozione alla qualifica di sovrinten-dente si consegue, a ruolo aperto, me-diante lo scrutinio per merito assoluto, dicui al suc- cessivo art. 62, al quale sono ammessi i vicesovrintendenti che, alladata dello scrutinio stesso, abbiano com-piuto almeno due anni di effettivo servi-zio nella qualifica. Art. 23 (Promozione a sovrintendente princi-pale) La promozione alla qualifica di sovrinten-dente principale si consegue: a) mediante lo scrutinio per merito com-parativo di cui al successivo art. 62 nel li-mite della metà dei posti disponibili, alquale sono ammessi i sovrintendenti che alla data dello scrutinio stesso abbianocompiuto almeno tre anni di effettivo ser-vizio nella qualifica; b) mediante scrutinio per merito asso-luto, di cui al successivo art. 62, nel limitedei restanti posti disponibili, al quale

Per l’attuazione dei decreti delegati di cui alla legge di Riforma, il Sindacato Autonomo presentò i propri emendamenti in tema di ordinamento, inquadramento, ruoli tecnici ed altro. Trattasi di emendamenti decisamente attuali, moltissimi

dei quali sono stati accolti. Qui di seguito si riportano soltanto alcuni più significativi. In questa fase gli emendamenti propostinon potevano andare contro la norma delegante dell'art. 36 della 121. Tuttavia, quando si è potuto operare nell'ambito di unacerta latitudine integrativa, è stata adottata la soluzione più favorevole al personale. Delle proposte che non è stato possibile

inserire negli emendamenti, perché apertamente «contro delega», il Sindacato si impegnava a tenerli in debito conto nellaparte normativa delle rivendicazioni sindacali, che il Centro studi e diffusione stava preparando per la piattaforma nazionale

triennale. Sempre nell’occasione della presentazione degli emendamenti, il Sindacato Autonomo presentò una bozza originale ed innovativa sui ruoli tecnici-scientifici, curata da Antonio M. Laurito e Florio De Santis, capitani

della Polizia di Stato, e da Gianfranco del Ferraro, maresciallo della Polizia di Stato.

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SICUREZZA E POLIZIA

sono ammessi i sovrintendenti che, alladata in cui si effettua lo scrutinio stesso, abbiano compiuto almeno quattro annidi servizio nella qualifica. Le promozionihanno effetto dallo gennaio dell'annosuccessivo a q uello in cui si sono verificatele vacanze. I promossi per merito compa-rativo precedono nel ruolo i promossi permerito assoluto. La frazione di posto even-tualmente risultante dalla ripartizione pre-vista dallo comma, è arrotondata all'unitàper eccesso in favore dell'aliquota di cui alprecedente punto b); ove non sia possibileassegnare almeno un posto allo scrutinioper merito comparativo, tutti i posti dispo-nibili sono conferiti con lo scrutinio permerito assoluto. EMENDAMENTI PROPOSTI AL TITOLO I -CAPO V Art. 30 (Promozione ad ispettore capo) La promozione alla qualifica di ispettorecapo si consegue: a) mediante concorso per titoli di servizioed esame-colloquio, nel limite dei 3/10dei posti disponibili, al quale è ammessoil personale con qualifica di ispettore principale che abbia compiuto almenodue anni di effettivo servizio nella quali-fica; b) mediante lo scrutinio per merito com-parativo di cui al successivo art. 62, nel li-mite dei 3/10 dei posti disponibili, alquale è ammesso il personale con qualifi- ca di ispettore principale che abbia com-piuto almeno tre anni di effettivo servizionella qualifica; c) mediante lo scrutinio per merito asso-luto di cui al successi- vo art. 62, nel limitedei 4/10 dei posti disponibili, al quale èammesso il personale con qualifica di ispettore principale che abbia compiutoalmeno cinque anni di effettivo servizionella qualifica. Le promozioni hanno ef-fetto dallo gennio dell'anno successivo a quello in cui si sono verificate le va-canze. Le frazioni di posto, eventual- mente risultanti dalle ripartizioni di cuial precedente punto a) - sono arroton-date all'unità per eccesso in favore dellealiquote di cui al precedente punto b) - e successivamente dell'aliquota di cui alprecedente punto c). EMENDAMENTI PROPOSTI AL TITOLO I - CAPO VII Art. 43 (Attribuzione della qualifica di dirigente superiore)

La qualifica di dirigente supe- riore vieneconferita: 1) mediante lo scrutinio per merito com-parativo di cui al successivo art. 62, nel li-mite della metà dei posti disponibili, aiprimi dirigenti che compiono alla stessa data 3 anni di effettivo servizio nella qua-lifica, computando an- che il periodo tra-scorso nel ruolo ad esaurimento; 2) mediante lo scrutinio per merito asso-luto, di cui al successivo art. 62, nel limitedei restanti posti disponibili, ai primi di-rigenti che compiono alla stessa data cin- que anni di effettivo servizio nella quali-fica, computando anche il periodo tra-scorso nel ruolo ad esaurimento. Lepromozioni hanno effetto dallo gennaiodell'anno successi- vo a quello nel qualesi sono verificate le vacanze. I promossiper merito compara- tivo precedono nelruolo i promossi per merito assoluto. La frazione di posto, eventualmente risul-tante dalla ripartizione prevista dallocomma è arrotondata alla unità per ec-cesso in favore dell'aliquota di cui al pre-cedente punto 2; ove non sia possibileassegnare almeno un posto allo scrutinioper merito comparativo, tutti i postidsponibili sono coperti con lo scrutinioper merito assoluto. EMENDAMENTI PROPOSTI AL TITOLO 11- CAPO I Art. 48 (Obbligo di residenza) Il personale di cui al presente decreto le-gislativo deve risiedere nel luogo ove hasede l'Ufficio o Reparto cui è destinato,salvo gravi difficoltà alloggiative od al- trerilevanti ragioni e qualora la residenza inuna sede diversa sia compatibile colpieno e regolare svolgimento del servizio. Art. 49 (Congedi) .... omissis ..... Il congedo ordinario, spettante dalla datadi nomina in prova, è elevato a 40 giorniper il persona- le che ha compiuto 15anni di servizio effettivo ed a 45 giorniper il personale che ha compiuto 25 anni di servizio effettivo. ..... omissis .....Art. 55 (Trasferimenti) I trasferimenti di sede del personale dicui al presente decreto legislativo pos-sono essere disposti a domanda dell'in-teressato, ove questi abbia prestato

servizio nel- la sede stessa ininterrotta-mente per due anni, ovvero per moti-vate esigenze di servizio. A cura dell'Amministrazione viene compilatomensilmente un bollettino, nel qualedevono essere riportati i posti che sisono resi vacanti nelle varie sedi di ser-vizio. Qualora non ricorrano gravi ecomprovate esigenze di serviziola co-pertura dei posti resisi vacanti non puòvenire effettuata prima che siano tra-scorsi 4 ( quattro) mesi dalla loro di-vulgazione sul bollettino suddetto. Letabelle di trasferimento. prima chesiano rese esecutive, devono, in ognicaso, essere sottoposte al parere deirappresen- tanti degli organi collegialiprevisti per la gestione delle questioni at-tinenti allo stato ed all'avanzamento delpersonale della Polizia di Stato. Nel di-sporre il trasferimento, l'Amministra-zione deve tener conto, oltre che delleesigenze del servizio, delle situazioni difamiglia e del servizio già prestato in sedidisagiate, nonché delle condizioni allog-giative della nuova sede. L'elenco dellesedi disagiate è determinato con decretodel Ministro dell'Interno sentiti i sinda-cati di Polizia più rappresentativi sulpiano nazionale. Il trasferimento ad altrasede può essere disposto anche in 50-prannumero all'organico dell'ufficio o re-parto quando la permanenza deldipendente sia sconsi-gliata da gravi mo-tivi di incompa- tibilità ambientale o si siadeterminata una situazione di pericoloper il dipendente stesso. EMENDAMENTI PROPOSTI AL TITOLO II - CAPO III Art. 74(Promozione per merito straordi- nario degli assistenti capo e degli appar-tenenti al ruolo dei sovrin- tendenti)..... omissis ..... Il personale con qualifica di sovrinten-dente capo, che si trovi nelle condizionipreviste dal pre- cedente comma, è pro-mosso alla qualifica di Vice Ispettore. Art. 75 (Promozione per merito straordi-nario degli appartenenti al ruolo degliispettori)Il personale con qualifica di IspettoreCapo, che si trovi nelle condizioni previ-ste dal pre- cedente comma, è promossoalla qualifica di Vice Commissario

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Co.I.S.P. COORDINAMENTO PER L’INDIPENDENZASINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA

SEGRETERIA NAZIONALE:Via Farini, 62 - 00185 RomaTel. (06) 48903734/73 - Fax (06) 62276535www.coisp.ite-mail: [email protected]

REGIONE SEGRETERIA SEGRETARIO GENERALEREGIONALE/PROVINCIALE REGIONALE/PROVINCIALE

VALLE D’AOSTA SEGRETERIA REGIONALE VINCENZO FARINA, C/O COMPARTIMENTO POLIZIA STRADALEPROVINCIALE DI AOSTA STEFANO PAOLI, C/O SOTTOSEZIONE POLIZIA DI FRONTIERA “TRAFORO MONTE BIANCO”.

PIEMONTE SEGRETERIA REGIONALE VINCENZO FARINA, C/O COMPARTIMENTO POLIZIA STRADALEPROVINCIALE DI ALESSANDRIA CARLO ROSSO, C/O CENTRO RACCOLTA INTERREGIONALE VECA.PROVINCIALE DI ASTI RAIMONDO MELI, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI BIELLA GIANLUCA VALZ BRENTA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE DI BIELLA.PROVINCIALE DI CUNEO DANIELE GUZZO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI NOVARA ALESSIO NOTATORE, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI TORINO GIUSEPPE CAMPISI, C/O I ZONA POLIZIA DI FRONTIERA.PROVINCIALE DI VERBANIA STEFANO FERINA, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI VERCELLI BARTOLOMEO PIRAS, C/O QUESTURA.

LOMBARDIA SEGRETERIA REGIONALE GASPARE LIUZZA, C/O DIST. POLIZIA STRADALE CASAL MAGGIORE.PROVINCIALE DI BERGAMO MAURIZIO DE LORENZO, C/O UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA ORIO AL SERIO.PROVINCIALE DI BRESCIA DAMIANO SACCO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI COMO ANTONIO PAGANO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI CREMONA CLAUDIO SPOSITO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI LECCO FRANCESCO BRUNO, C/O QUESTURAPROVINCIALE DI LODI SILVANA TOMASELLI, C/O QUESTURA. www.coisplodi.comPROVINCIALE DI MILANO FRANCESCO DE VITO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI PAVIA SERGIO BIESUZ, C/O QUESTURAPROVINCIALE DI SONDRIO DANIELE OTTAVIANI, FF C/O SOTTOSEZIONE DI POLIZIA STRADALE BELLANO (LC).PROVINCIALE DI VARESE LUIGI FONZO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE VARESEPROVINCIALE DI MANTOVA GIOVANNI LA FAUCI, C/O QUESTURA.

LIGURIA SEGRETERIA REGIONALE MATTEO BIANCHI, C/O QUESTURA DI GENOVA.PROVINCIALE DI GENOVA MATTEO BIANCHI, C/O QUESTURA. www.coisp-genova.itPROVINCIALE DI LA SPEZIA ROSARIO IZZO, C/O SEZIONE POLIZIA POSTALE LA SPEZIA.PROVINCIALE DI IMPERIA CESARE ORENGO, C/O COMMISSARIATO SANREMO (IM).PROVINCIALE DI SAVONA EMILIANO BIANCHI, C/O UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA MARITTIMA SAVONA.

ORGANIGRAMMA

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REGIONE SEGRETERIA SEGRETARIO GENERALEREGIONALE/PROVINCIALE REGIONALE/PROVINCIALE

TRENT. ALTO ADIGE SEGRETERIA REGIONALE GIOVANNI CASTELLI, C/O QUESTURA DI TRENTO.PROVINCIALE DI BOLZANO FULVIO COSLOVI, C/O COMM.TO P.S. S. CANDIDO (BZ).PROVINCIALE DI TRENTO SERGIO PAOLI, C/O QUESTURA.

VENETO SEGRETERIA REGIONALE ARCANGELO DURANTE, C/O X REPARTO VOLO VENEZIA.PROVINCIALE DI BELLUNO UGO GRANDO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI PADOVA LORIS FRISON, C/O II REPARTO MOBILE PADOVA. PROVINCIALE DI ROVIGO DAVIDE DALLA COSTA, C/O COMMISSARIATO DI P.S. DI ADRIA (RO).PROVINCIALE DI TREVISO BERARDINO CORDONE, C/O QUESTURA. www.coisp-treviso.itPROVINCIALE DI VENEZIA FRANCESCO LIPARI,C/O COMMISSARIATO DI P.S. MARGHERA (VE).www.coisp-venezia.itPROVINCIALE DI VERONA MASSIMO PERAZZOLI, C/O COMPARTIMENTO POLIZIA FERROVIARIA.PROVINCIALE DI VICENZA FAUSTO FANELLI, FF C/O QUESTURA PADOVA.

FRIULI VEN. GIULIA SEGRETERIA REGIONALE DOMENICO DRAGOTTO, C/O UFF. P.S. SCALO MARITTIMO TRIESTE.PROVINCIALE DI TRIESTE ENRICO MOSCATO, C/O IV ZONA POLIZIA DI FRONTIERA.PROVINCIALE DI PORDENONE MAURIZIO GIUST, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI UDINE GENNARO FERRARO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI GORIZIA EDMONDO NEGLIA, C/O QUESTURA.

EMILIA ROMAGNA SEGRETERIA REGIONALE FABIO TOSCANO, C/O QUESTURA FERRARA.PROVINCIALE DI BOLOGNA ANTONIO TOMEO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI FERRARA FABIO TOSCANO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI FORLÌ-CESENA MARCO CECCARELLI, C/O CAPS CESENA.PROVINCIALE DI PIACENZA PAOLA DI DOMENICO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI PARMA CLAUDIO GRAVANTE, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI RAVENNA FABIO BALDINI, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI REGGIO EMILIA FABIO BOSCHI, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI RIMINI MARCO MALANDRA, C/O SEZ. POLSTRADA RIMINI.

TOSCANA SEGRETERIA REGIONALE CARLO PAPINI, C/O QUESTURA DI FIRENZEPROVINCIALE DI FIRENZE MICHELE PENGUE, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI AREZZO IURI MARTINI, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI GROSSETO ROSA SANTAGATA, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI LIVORNO ANGELA BONA, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI MASSA CARRARA CORRADO COPPEDE’, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI LUCCA CRISTIANO R. PAGLIANTI, C/O COMM.TO DI P.S. FORTE DEI MARMI (LU).PROVINCIALE DI PISA SIMONE CARNASCIALI, C/O UFFICIO POLIZIA DI FRONTIERA PISA.PROVINCIALE DI PISTOIA ANTONIO ROVITO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI PRATO ANGELO CAIAZZO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI SIENA NICOLA MENCAGLIA, C/O COMMISSARIATO P.S. POGGIBONSI (SI).

MARCHE SEGRETERIA REGIONALE STANISLAO TRIPALDELLA, C/O POLFER PESARO.PROVINCIALE DI ANCONA LORENZO DI NARDO, C/O REPARTO MOBILE DI SENIGALLIA.PROVINCIALE DI MACERATA NICOLA LALLA, C/O QUESTURA MACERATA.PROVINCIALE DI PESARO-URBINO PASQUALE BIANCO, C/O COMM.TO P.S. FANO (PU).PROVINCIALE ASCOLI PICENO GIOVANNI MAZZANTI, C/O QUESTURA DI ASCOLI PICENO.

UMBRIA SEGRETERIA REGIONALE TIZIANO ELIA, C/O QUESTURA DI TERNI.PROVINCIALE DI PERUGIA DAVID DI NICOLA, C/O R. P. C. UMBRIA-MARCHEPROVINCIALE DI TERNI MASSIMO MANCINI, C/O QUESTURA.

LAZIO SEGRETERIA REGIONALE CAMILLO MELIDEO, C/O QUESTURA DI ROMA.PROVINCIALE DI LATINA PIERLUIGI DE PAOLIS, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI FROSINONE GIOVANNI RAIMONDO, C/O SOTTOSEZIONE AUTOSTRADALE CASSINO (FR).PROVINCIALE DI RIETI DOMENICO PORCINO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI ROMA UMBERTODE ANGELIS, C/O DIREZIONE CENTRALE POLIZIA PREVENZIONE www.coisproma.lazio.itPROVINCIALE DI VITERBO MASSIMILIANO SANTUCCI, C/O QUESTURA.

ABRUZZO SEGRETERIA REGIONALE ALESSANDRO ROSITO, C/O SCUOLA CONTROLLO DEL TERRITORIO DI PESCARA.PROVINCIALE DE L’AQUILA SANTINO LI CALZI, C/O QUESTURA.www.coispaq.blogspot.comPROVINCIALE DI CHIETI NICOLA DI SCIASCIO, C/O SOTTOSEZIONE POLIZIA STRADALE VASTO SUD (CH).PROVINCIALE DI PESCARA GIOVANNI CATITTI, C/O SOTTOSEZ. POLIZIA FERROVIARIA DI PESCARA. www.coisppescara.orgPROVINCIALE DI TERAMO EUGENIO LANZA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE TERAMO.

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ORGANIGRAMMA

REGIONE SEGRETERIA SEGRETARIO GENERALEREGIONALE/PROVINCIALE REGIONALE/PROVINCIALE

MOLISE SEGRETERIA REGIONALE ALFANO GIOVANNI, C/O QUESTURA DI CAMPOBASSO.PROVINCIALE DI CAMPOBASSO GIUSEPPE MICHELE GRIECO, C/O COMMISSARIATO P.S. TERMOLI (CB).PROVINCIALE DI ISERNIA TONINO PAGLIONE, C/O DISTACCAMENTO POLSTRADA AGNONE (IS).

CAMPANIA SEGRETERIA REGIONALE GIUSEPPE RAIMONDI, C/O QUESTURA DI NAPOLI.PROVINCIALE DI AVELLINO LUIGI GERARDO DE PRIZIO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE AVELLINO.PROVINCIALE DI BENEVENTO MAURO CALZONE, C/O COMM.TO P.S. TELESE TERME (BN).PROVINCIALE DI CASERTA CLAUDIO TREMATERRA, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI NAPOLI GIULIO CATUOGNO, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE NAPOLI.PROVINCIALE DI SALERNO RAFFAELE PERROTTA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE SALERNO.

PUGLIA SEGRETERIA REGIONALE COSIMO LAVECCHIA, C/O QUESTURA DI BARI.PROVINCIALE DI BARI VINCENZO VERDUCI, C/O IX REP. MOBILE.PROVINCIALE DI BRINDISI LORENZO PENNETTA, C/O UFFICIO P.S. SCALO MARITT. AEREO BRINDISI.PROVINCIALE DI FOGGIA ALBERTO CACCAVO, C/O COMMISSARIATO DI P.S DI LUCERA (FG).PROVINCIALE DI LECCE MATTEO GIORGIO GIUSEPPE, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI TARANTO NICOLA FRANCO, C/O QUESTURA.

BASILICATA SEGRETERIA REGIONALE MARIO SALUZZI, C/O COMMISSARIATO P.S. MELFI (PZ).PROVINCIALE DI MATERA ANGELO RAFFAELE SCASCIAMACCHIA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE MATERA.PROVINCIALE DI POTENZA GIUSEPPE GORGA, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE POTENZA.

CALABRIA SEGRETERIA REGIONALE GIUSEPPE BRUGNANO, C/O QUESTURA (CZ).PROVINCIALE DI CATANZARO MASSIMO ARCURI, C/O QUESTURA (CZ).PROVINCIALE DI COSENZA AGOSTINO ROVELLA, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI CROTONE LUPO MASSIMO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI REGGIO CALABRIA GAETANO RAFFA, C/O QUESTURA. www.coisp-reggiocalabria.itPROVINCIALE DI VIBO VALENTIA ROCCO D’AGOSTINO, C/O QUESTURA.

SICILIA SEGRETERIA REGIONALE ALESSANDRO BERRETTA, C/O UFF. P.S. SCALO MARITT. AEREO CATANIA.PROVINCIALE DI AGRIGENTO PAOLO FALSONE, C/O SEZ. P.G. PROCURA TRIBUNALEPROVINCIALE DI CALTANISSETTA VITO NATALE, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI CATANIA ALESSANDRO BERRETTA, C/O UFF. P.S. SCALO MARITT. AEREO CATANIA.PROVINCIALE DI ENNA FARANDA DOMENICO, C/O DISTACCAMENTO POLSTRADA CATENANUOVA (EN).PROVINCIALE DI MESSINA GAETANO BARBAGALLO, C/O COMMISSARIATO P.S. DI TAORMINA (ME).PROVINCIALE DI PALERMO NICOLO’ DI MARIA, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI RAGUSA GIUSEPPE MAGANUCO, C/O COMM.TO P.S. MODICA (RG).PROVINCIALE DI SIRACUSA GIOVANNI DI BARTOLO, C/O COMMISSARIATO P.S. LENTINI (SR).PROVINCIALE DI TRAPANI FRANCESCO ROSELLI, C/O COMM.TO MAZARA DEL VALLO (TP).

SARDEGNA SEGRETERIA REGIONALE GIUSEPPE PILICHI, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE CAGLIARI.PROVINCIALE DI CAGLIARI GIUSEPPE PILICHI, C/O SEZIONE POLIZIA STRADALE CAGLIARIPROVINCIALE DI NUORO ANTONIO CAPURSO, C/O QUESTURA.PROVINCIALE DI ORISTANO ANGELO URAS, C/O POSTO DI POLIZIA FERROVIARIA DI ORISTANO.PROVINCIALE DI SASSARI MARCO PORCU, C/O COMMISSARIATO P.S. OLBIA (SS).

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