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Attualità dalla FSS Buoni risultati per la Colletta 2013. p. 10 Buono a sapersi Quando lo zucchero nel sangue dà problemi. p. 16 Associazione e Sezioni Assemblea ASSTM a giorni a Bodio. p. 19 Ogni minuto conta... p. 4 3 /14 http://www.samaritani.ch Bild: Hansjörg Mader

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Attualità dalla FSSBuoni risultati per la Colletta 2013. p. 10

Buono a sapersiQuando lo zucchero nel sangue dà problemi. p. 16

Associazione e SezioniAssemblea ASSTM a giorni a Bodio. p. 19

Ogni minuto conta... p. 4

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Editoriale Editoriale

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Cifre che contano, quelle donatePer una volta, ho deciso di fare quello che proprio non mi piace fare: parlare di cifre e numeri, fare calcoli, sottrazioni e addizioni… Ho davanti a me la tabella delle entrate nette rese possibili dalla Colletta samaritana del 2013 (vedi p.11). Se guardo le cifre del Ticino, ossia quelle raccolte grazie all’impegno e al lavoro delle Sezioni dell’Associa-zione cantonale ASSTM, non posso non constatare una minor entrata, rispetto al 2012, di oltre 2700 fran-chi. Una tendenza al calo già mani-festata dal 2010 in poi. In quell’an-no la raccolta di fondi aveva portato a un risultato di ben 20 797 franchi, sempre nel Ticino e Moesano. È vero che in questo lasso di tempo di 3-4 anni si sono anche sciolte alcune Sezioni e altre hanno fusio-nato. Tuttavia forse, in futuro, occorrerà ripuntare l’attenzione sull’importanza di questo strumen-to di finanziamento delle Sezioni, come viene spiegato nell’articolo che trovate a p.10. Incentivare le Sezioni a proporre la Colletta attra-verso azioni innovative o originali, grazie alle quali farsi anche cono-scere dal pubblico. Il periodo della Colletta è sempre in agosto: perché non abbinarla ad una bancarella samaritana alla sagra del paese, al torneo di calcio o alla costinata di un’associazione sportiva locale?Confrontando le cifre della tabella, non siamo i soli ad aver «raccolto meno»: ci fanno compagnia altri 11  Cantoni (Associazioni), anche molto più «grandi» di noi, come i Grigioni. Altri 12 Cantoni hanno però ottenuto un risultato migliore.Migliorare si può. Sempre!

Mara Zanetti Maestrani

Reportage

I First Responder, chi sono, come funzionanoIl reportage ci porta nei quattro angoli della Svizzera dove co-nosciamo l’attività dei First Responder, come sono organizzati e come intervengono. Una voce anche dal Moesano.

Attualità dalla Federazione

Colletta samaritana 2013, i risultatiPresentazione dei risultati della raccolta di fondi attraverso l’annuale Colletta samaritana. Lo scorso anno si sono di nuovo superati i due milioni di franchi. Minori entrate in Ticino.

Buono a sapersi

Conoscere il diabeteÈ una malattia molto frequente, ma che bisogna conoscere bene per saperla curare in modo appropriato e puntuale. Cosa fare in caso di sospetta ipo o iperglicemia al Posto samaritano.

Associazione e Sezioni

ASSTM in assemblea il 30 marzoLa 59esima assemblea dell’Associazione cantonale che si terrà a Bodio il 30 marzo segnerà anche il passaggio di consegne ai vertici dell’ASSTM. Echi dalle Sezioni di Bodio, Castagnola-Cas-sarate, Alto Malcantone e San Vittore.

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«oggi Samaritani» 03/2014Data di apparizione: 19 marzo 2014

EditoreFederazione svizzeradei Samaritani FSSMartin-Disteli-Strasse 27Casella postale4601 OltenTelefono 062 286 02 00Telefax 062 286 02 [email protected]

Segretaria centrale: Regina Gorza

Abbonamenti,cambiamenti d’indirizzoper scritto all’indirizzo citato

Prezzo d’abbonamentoSingolo abbonamentoper terzi:Fr. 33.– annuali

10 numeri all’annoTiratura: 4800 copie

Redazione centrale Olten:Petra ZenhäusernSegretariato: Monika NembriniTelefono 062 286 02 67

Redazione Ticino e MoesanoMara MaestraniCasa Vescovi, 6717 DangioTelefono e fax 091 872 17 [email protected] articoli: entro il 15 di ogni mese

InserzioniZürichsee Werbe AGVerlag und AnnoncenSeestrasse 86 8712 StäfaTelefono 044 928 56 11Telefax 044 928 56 00

Impaginazione, stampa, spedizioneAVD GOLDACH AG9403 Goldach

Impressum Organizzazione di salvataggio della CRS

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First Responder – soccorritori con buona formazione, subito pronti sul posto

Una corsa contro il tempoValli discoste, piccoli paesini sulle montagne: in caso di urgenza, come noto, sono spesso decisi-vi i primissimi minuti. Affinché anche nelle regioni non densamente popolate, possano venir prestati velocemente e con competenza i Primi soccorsi, è stato approntato il sistema dei First Responder che dimostra tuttora la sua validità.

Il termine inglese «First Responder» significa letteralmen­te «primo a rispondere» o, tradotto più liberamente, «primo soccorritore». I First Responder (FR) comunica­no con i soccorritori professionisti e la Centrale di chia­mata e prestano i primi soccorsi al paziente fino all’arrivo dei professionisti. La redazione di Olten ha visitato i FR nelle quattro regioni linguistiche della Svizzera.

Ogni minuto conta, nel cuore della SvizzeraLungern, che si trova ai piedi del Passo del Brünig, conta 2000 abitanti. L’ospedale più vicino è a Sarnen, a circa 17 km di distanza. In caso di urgenza, a dipendenza delle condizioni meteorologiche ci vogliono fino a 20 minuti prima che i soccorritori professionisti possono essere sul posto. Allo scopo di poter prestare rapidamente i Primi soccorsi in questi casi, circa 5 anni fa a Lungern è stato costituito il primo gruppo di First Responder del Canton Obvaldo. Lo stesso è stato realizzato in modo congiunto da Rolf Langenbacher, capo del Servizio di soccorso del Canton Obvaldo, e da Sandra Schallberger: «Da allora,

siamo già intervenuti 25 volte.» Sandra Schallberger affer­ma che in questo lasso di tempo i feedback e gli apprezza­menti delle persone coinvolte e dei famigliari sono molto positivi e il lavoro dei FR è apprezzato.

Il gruppo è composto sia da Samaritani che da mem bri attivi del locale Corpo pompieri, come pure da volontari provenienti, oltre che da Lungern, anche dai vicini comu­

Anche i First Responder di Lungern aggiornano ogni anno le loro conoscenze nei Primi soccorsi. (Foto: ZVG)

ni di Kaiserstuhl e Bürglen e da responsabili di un ente sanitario di Lungern. Per essere ben equipaggiati e for­mati per gli interventi, i FR hanno seguito precedente­mente il corso base BLS/AED. Inoltre ogni anno parteci­pano alla mezza giornata di corso Refresher svolto secondo le direttive dello Swiss Resuscitation Council, come pure a tre serate di formazione continua di due ore ciascuna.

Allarmare via 144I 28 membri del gruppo vengono chiamati, via SMS, at­traverso la Centrale d’allarme sanitario del 144 di Lucer­na. L’SMS contiene già i dati dell’intervento. In rapida discussione, i First Responder coordinano l’azione di tre persone. La prima prende la valigetta d’intervento che è depositata in una sorta di cassetta di sicurezza, i due luo­ghi centrali del paese. I suoi due colleghi si recano invece

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direttamente dal paziente, equipaggiati con la loro divisa e la mascherina.

Nel Canton Obvaldo, oltre a Lungern, ci sono altri due gruppi FR: uno a Giswil e uno ad Alpnach. Questi grup­pi hanno svolto la medesima formazione di base e di­spongono dello stesso materiale d’intervento. A garanzia dell’intervento, tutte le chiamate avvengono attraverso il Servizio di soccorso dell’Ospedale cantonale di Obvaldo che ha designato Sandra Schallberger quale responsabile di questo progetto. Lei è pure responsabile per le discus­sioni post­intervento e per i protocolli d’intervento che,

in Svizzera centrale, sono unificati. Il gruppo non ha problemi di ricambio: «Nel team di First Responder ab­biamo molta coesione e negli ultimi anni non abbiamo registrato nessuna partenza! È molto importante che da parte della Sezione, si dia la possibilità a Samaritani at­tivi di partecipare a questo gruppo», conclude la Samari­tana. Petra Zenhäusern

Nuove leve ai blocchi di partenzaSin dalle sue origini, la giovane Sezione Samaritani di Nendaz (VS), fondata verso la fine del secolo scorso, è stata coinvolta nel sistema di First Responder messo in atto dall’Organizzazione cantonale vallesana di soccorso (OCVS) all’inizio degli Anni 2000. Oggi, 8 Samaritani sui 22 soci attivi della Sezione ne fanno parte; gli interventi effettuati lo scorso anno sono stati più di 85, un grande impegno.

Il comune di Nendaz raggruppa una quindicina di villaggi sparsi su una superficie di 86 km2 e conta circa 6000 abitanti. In inverno, alta stagione per la regione, la popolazione può arrivare a 25 000 persone. L’altopiano di Nendaz, situato tra i 1300 e i 1400 metri di quota, è a circa 15 km da Sion. Per un’ambulanza la cui base è al piano, bisogna contare tra i 15 e i 20 minuti per raggiun­gere il villaggio.

I First Responder gestiti dall’OCVS devono risponde­re a diversi criteri: devono aver seguito il Corso soccorri­tori, il Corso samaritano come pure il corso Rianima­ zione (BLS­AED), mentre l’OCVS, dal canto suo, impartisce loro una formazione sull’utilizzo dell’ossigeno e sul corretto accompagnamento del pilota d’elicottero; tutte nozioni che vanno aggiornate ogni 2 anni con i corsi di ripetizione. L’OCVS fornisce pure ai First Res­ponder una bombola d’ossigeno e una borsa per gli inter­venti, mentre per il resto dell’equipaggiamento (defibril­latori, cerotti e protezioni, termometri, ecc) e le divise, i First Responder di Nendaz si sono organizzati da soli e sono stati generosamente sostenuti dal comune.

Durante la giornata, il servizio di picchetto è assicura­to dalla Polizia, ma dalle 18 fino alle 7 di mattina sono gli 8 Samaritani First Responder a prendere il testimone, e ciò per cinque giorni alla settimana e durante i fine settimana dalle 18 del venerdì fino alle 7 del lunedì! I picchetti e gli interventi sono sempre assicurati da due persone; nella misura del possibile una terza persona resta di riserva. Quando una chiamata d’allarme arriva sul «pager» del First Responder, uno chiama immediata­mente il 144 per ottenere maggiori informazioni, mentre l’altro FR si prepara per la partenza. Nella misura del possibile, i due FR cercano di raggiungere contempora­neamente il luogo dell’incidente, dove mettono subito in pratica le misure di soccorso adeguate alla situazione, re stando sempre in contatto radio con la Centrale d’allarme.

Tra i loro compiti figurano le prime misure di Pronto soccorso, l’aiuto al trasporto, l’assistenza dei soccorrito­ri professionisti e le indicazioni date all’ambulanza o al pilota dell’elicottero per raggiungere il luogo. A volte sono chiamati a intervenire senza che l’ambulanza sia

Meno di 20 minuti: questo il tempo che occorre all`ambulanza di Sion per recuperare un paziente a Nendaz (Foto: ZVG)

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mobilitata, e ciò se si tratta di verificare se tutto va bene.Poter contare in permanenza su 8 persone, sapendo

che ben 5 di loro sono anche pompieri, non è una cosa evidente. Per fortuna i rapporti con i soccorritori profes-sionisti dell’ambulanza sono eccellenti e il Comune dà il suo supporto attivo. In particolare, dal 2013 il comune indennizza i Samaritani First Responder per i loro inter-venti al medesimo titolo che i Pompieri.

Tra i soci della Sezione di Nendaz ci sono ora diversi giovani che sono praticamente pronti per entrare nelle fila dei FR. Si tratta solo attendere che siano maggioren-ni e che abbiano acquisito la necessaria esperienza medi-co-sanitaria a titolo pratico. Chantal Lienert

First Responder si mettono in marcia nell’OberemmentalEggiwil, Röthenbach e Schangnau sono tra i comuni che non sono raggiungibili in meno di 25 minuti dall’ambu-lanza dell’Ospedale di Emmental. Quando le ambulanze stazionate a Langnau sono già fuori in interventi, ciò vuol dire attendere quelle provenienti da Burgdorf, Thun o da Berna. Per questa ragione, la Sezione Samaritani di Eggi-wil ha ritenuto necessario fondare un Gruppo di First Responder, assieme ai comuni confinanti. Ben 12 persone di Eggiwil si sono da subito dichiarate disposte a parteci-pare e altri 7 Samaritani sono arrivati dai comuni di Röthenbach e Schangnau. Una volta all’anno ha luogo un’istruzione da parte dei soccorritori professionisti. Inoltre i membri del gruppo si ritrovano una o due volte all’anno per esercitare la rianimazione e i Primi soccorsi ma anche per discutere sugli interventi effettuati, spesso non semplici.

Un auto-aiuto nelle regioni discosteIn soli 10 mesi, i First Responder dell’Oberemmental sono stati chiamati da otto pazienti. In tutti questi casi, i FR laici sono arrivati sul posto almeno 10 minuti prima dei soccorritori professionisti. Purtroppo, in due casi il pa-ziente non è sopravvissuto malgrado il pronto intervento e la rianimazione effettuata dai FR. Un paziente era inve-ce già deceduto da diverse ore. In cinque casi, la rianima-zione si è rivelata non necessaria. In tutti i casi i Samarita-ni hanno assistito i pazienti fino all’arrivo dell’ambulanza.

In tutti e otto gli interventi erano presenti almeno tre membri del gruppo. Christine Mader, re sponsabile regio-nale, è contenta per il fatto che in una regione con 4684 abitanti sparsi su 132 km2 ci sono ora 19 persone pronte ad intervenire in caso di urgenze sanitarie: «Proprio in regioni discoste come la nostra, è molto importante che ci si aiuti a vicenda poiché è fondamentale accorciare la

lunga distanza che ci separa dai soccorritori professionisti.» Christine Mader

First Responder di Mesocco premiati dalla Fondazione Ticino Cuore«Ho effettuato il mio primo intervento pro-prio a Mesocco, lo scorso anno, e quello che ho sentito subito dentro di me, è stato un sentimento di sicurez-za: sapevo cosa e come fare, e questo grazie ai regolari corsi di aggior-

namento che facciamo in Sezione, spesso assieme alla Se-zione vicina di Soazza con la quale collaboriamo» - ci racconta Joel Paparella, Sezione Samaritani di Mesocco. «In tutto il Moesano (Mesolcina e Valle Calanca) - conti-nua- non esiste un vero e proprio gruppo di First Respon-der (FR), ma siamo ben in 175 ad aver dato la nostra disponibilità alla Fondazione Ticino Cuore che. nella Svizzera italiana, gestisce e aggiorna l’indirizzario di tutti First Responder e fornisce i numeri di natel alla Cen-trale del 144. Quest’ultima, in caso presunto arresto car-diaco (ossia dove occorre un DAE), allarma i First Res-ponder più vicini al luogo dell’evento, indicando il tempo stimato dell’ambulanza per essere sul luogo. Se il FR può arrivare prima, interviene. Il nostro comprensorio com-prende tutto il Moesano. L’ambulanza più vicina parte da Mesocco (dalle 7 alle 19) e/o da Roveredo (24 ore su 24). L’ospedale acuto più vicino è Bellinzona, a 45 minuti di automobile da Mesocco.»

«Nel corso di un anno, in qualità di FR, facciamo fortunatamente solo alcuni interventi. Quello di Mesoc-co, il mio primo in assoluto, ha coinvolto un anziano si-gnore colto da arresto cardiaco nella sua abitazione. Purtroppo, malgrado il nostro pronto intervento, non è stato possibile salvargli la vita. Ma come detto, mi sono trovato subito molto bene anche col medico accorso. Avevo immediatamente procurato il defibrillatore e sapevo con sicurezza come maneggiarlo e cosa fare».

Joel Paparella, 18 anni, ha la passione nel cuore. La si sente e percepisce chiaramente da come ci parla. La for-mazione nei Samaritani l’ha fatta da giovanissimo, già a 14-15 anni, stimolato da una Sezione attiva e vivace, che collabora con la consorella di Soazza anche nelle eserci-tazioni che si svolgono al ritmo di un aggiornamento mensile e un’esercitazione annua, in collaborazione con il Corpo Pompieri Alta Mesolcina. Un attaccamento alla missione samaritana che, a soli 18 anni, gli è valso – as-sieme ad altri tre suoi compagni di Sezione – il prestigio-so riconoscimento quale «Cavaliere del Cuore» da parte della Fondazione Ticino Cuore, riconoscimento conseg-nato loro, assieme ad altri Samaritani ticinesi, lo scorso 10 marzo a Lugano. Mara Zanetti Maestrani

Joel Paparella di Mesocco, premiato lo scorso 10 marzo dalla Fondazione Ticino Cuore.

I First Responder dell`Oberemmental durante un`esercizio simulato. (Foto: Hans Mader)

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È ora di fare un controllo di sicurezza!Con il crescente numero di asili in Svizzera, anche la sicurezza diventa argomento di attualità. Fortunata­mente, per migliorare il livello di sicu­rezza esistono diverse possibilità, tutte comprovate, che sarebbe peccato non sfruttare. Una pellicola protettiva sul­lo specchio ad esempio impedisce che si formino schegge se questo si rompe. Altrettanto importante è fissare gli scaffali in modo che siano stabili, tene­re le coperte antincendio a portata di mano, provvedere ad installare copri­prese e dotarsi di apparecchi elettrici adatti. Anche tutti gli ostacoli che rap­presentano un rischio d’inciampo devono essere rimossi.

Molti asili non sono ancora al corrente di

molti accorgimenti che aumentano la sicurez-

za dei bambini.

Consigli di sicurezza della Basilese Assicurazioni

Più sicurezza per i piccoli birichini

Che ai bambini capiti di inciampare e cadere mentre giocano e si scatenano all’asilo è inevitabile. Un motivo in più, questo, per valutare con sguardo critico l’effettiva attuazione delle misure di sicurezza.

Asili sì, ma solo se sicuri!Gestendo un asilo nido proprio, la Basilese Assicurazioni si confronta quotidianamente con questo tema. Non per niente è nata qui l’idea dell’iniziativa «La sicurezza degli asili ci sta a cuore». Nell’ambito di questa iniziativa, i responsabili e col­laboratori degli asili vengono consi­gliati, sensibilizzati sulle carenze in materia di sicurezza e naturalmente anche aiutati nell’eliminazione di tali carenze. Inoltre, l’iniziativa prevede delle serate a tema in cui i genitori possono acquisire importanti nozio­ni sul primo soccorso e sulla sicurez­za in casa.

Ispezione sulla sicurezza in locoI responsabili di asili nido che voglio­no garantire una maggiore sicurezza ai loro giovani ospiti invitano un esperto della Basilese Assicurazioni che, basandosi su due check­list, rileva le carenze in materia di sicurezza all’interno e all’esterno dell’edificio. In questo modo la direzione dell’asilo diventa consapevole dei rischi, può prendere i provvedimenti del caso e, se

necessario, anche darne prova. E per un approccio divertente al tema, per i bambini c’è il «kit asilo nido», un cofanetto con crema solare, poster sul­la sicurezza, occhiali da sole, bande rifrangenti, carte togli­zecche e tanti altri articoli. Il Mondo della sicurezza della Basilese è così al completo servi­zio dei più piccoli.

Doppiamente utile: le finestre con maniglie dotate di serratura

tengono i ladri fuori e i bambini dentro.

Il Mondo della sicurezza della Basilese: assicurare e prevenireQuesti consigli di sicurezza sono for­niti dal Mondo della sicurezza. Tutto ciò che facciamo alla Basilese è orien­tato alla vostra sicurezza: abbiniamo l’assicurazione ad una prevenzione intelligente.www.baloise.ch/mondodellasicurezza

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Colletta samaritana 2013

Di nuovo più di due milioni di franchiLo scorso anno la popolazione svizzera ha di nuovo sostenuto in modo generoso l’annuale Colletta samaritana, e attraverso la stessa le Sezioni Samaritane del nostro Paese. Infatti sono stati raccolti oltre 2 milioni di franchi. Ancora una volta sono aumentati i proventi grazie al Conto colletta.

Il risultato della Colletta samaritana 2013 ha di nuovo superato la soglia dei due milioni di franchi. Con degli introiti pari a 2 016 770 franchi, il ri­sultato del 2013 ha infatti superato di 45 365 franchi, ossia del 2,3 %, i pro­venti dell’anno prima. Questo testi­monia, anche per il 2013, il costante e radicato apprezzamento della popo­lazione svizzera per il lavoro svolto dai Samaritani in tutto il Paese.

La copertura delle cosiddette «Macchie bianche» ha mostrato i primi effetti. Dopo una fase pilota condotta nel 2012, nel 2013 le Asso­ciazioni cantonali e le Sezioni hanno lavorato e collaborato a stretto con­tatto elaborando strategie per pre­senziare nelle regioni dove non sono attive Sezioni Samaritane.

Come sempre, la principale fonte d’entrata della Colletta resta il Conto colletta. Questa modalità di raccolta ha registrato un aumento di circa 100 000 franchi, totalizzando ben 1 258 654 franchi. Le raccolte in stra­da (stands, bancarelle, ecc.) hanno permesso di raccogliere complessi­vamente 229 090 franchi (erano 244 265 nel 2012). Anche la raccolta per lista, nella quale i Samaritani del­la Sezione passano di porta in porta, ha subito un leggero calo: 493 562 i franchi raccolti contro i 528 661 del 2012.

Dare un volto alla SezioneAnche se quest’ultime due modalità di raccolta fondi rendono finanziaria­

mente meno del Conto colletta, il loro impatto e il loro effetto a lungo termi­ne sono molto importanti. Infatti, at­traverso la loro persona, i Samaritani danno un volto alla Sezione, si fanno conoscere e conoscono la popolazio­ne, parlando con gli abitanti, creando contatti. Tutto questo rappresenta la premes­sa fondamentale per individuare o guadagnare nuovi soci di Sezione, e per far conoscere le attività e le offer­te sezionali.

Anche se, rispetto al 2012, il nu­mero delle Sezioni che ha partecipato alla Colletta dello scorso anno è sce­so da 964 a 938, queste ultime hanno raccolto 1948 franchi in media in più (+4,5 %). Le Sezioni che non hanno partecipato sono state 177. Esse han­no perso una validissima opportuni­tà per garantire delle entrate alla Se­zione e per farsi conoscere.

Le Sezioni che hanno raccolto gli importi maggiori sono quelle dei Cantoni di Zurigo, Berna e Argovia.

Si tratta di Cantoni dove vi è un’ele­vata presenza di Sezioni Samaritane. Tuttavia, la Colletta può avere suc­cesso anche in piccoli Cantoni, come testimoniano Sciaffusa e Glarona, dove si sono raccolti in media, rispet­tivamente 4003 e 3274 franchi per Sezione.

Metà delle Associazioni cantonali ha potuto migliorare i propri risultati rispetto al 2012.

Le Sezioni raccolgono fondi per le loro casse In prima linea le Sezioni raccolgono fondi per loro stesse; solamente il 25 % delle entrate totali va all’Orga­nizzazione centrale. E questi mezzi fi­nanziari sono interamente e diretta­mente destinati alla preparazione delle collette future, per esempio ven­gono spesi nella pubblicità.

I tre quarti delle entrate nette del­la Colletta tornano quindi nelle cas­se delle Sezioni e delle Associazioni (vedi grafici).

Colletta samaritana 2013Modalità di raccolta

2013 (in franchi)

2012 (in franchi)

Variazione in %

Raccolta per strada 229 090.00 244 265.00 –6,2 %

Raccolta per lista 493 562.30 528 661.60 –6,6 %

Conto colletta 1 258 654.46 1 158 318.79 8,7 %

Altre entrate 35 463.25 40 160.25 –11,7 %

Totale complessivo 2 016 770.01 1 971 405.64 2,3 %

Freddy Nock era, assieme ai Gotthard, a Luca Hänni e a Pamela Fischer, uno dei personaggi famosi che hanno accompa-gnato e pubblicizzato la colletta.

Suddivisione delle entrate nette

Costi dell’azione della FSS

Associazioni cantonali

Sezioni Samaritane

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Le entrate nette, per Associazione cantonale

Associazione cantonale 2013 (in franchi) 2012 (in franchi)

Argovia 264 424.42 264 723.81

Appenzello (2 semicantoni) 15 760.20 13 567.00

Basilea (2 semicantoni) 39 881.92 44 298.45

Berna 376 613.74 373 449.94

Friborgo 48 150.63 37 946.31

Ginevra 737.20 1320.30

Glarona 55 663.53 52 550.36

Grigioni 39 784.07 42 753.21

Giura, Giura bernese 3356.90 3763.60

Lucerna 65 462.75 61 584.80

Neuchâtel 2485.10 1460.00

Sciaffusa 52 051.60 55 407.26

Svitto 21 120.39 21 139.65

Soletta 71 220.47 63 309.44

S. Gallo, Liechtenstein 96 039.69 89 979.59

Ticino 12 642.83 15 388.03

Turgovia 148 964.12 152 294.19

Untervaldo 18 795.72 12 442.25

Uri 43 841.48 48 673.67

Vaud 17 134.75 15 319.40

Vallese (lingua tedesca) 10 922.00 11 176.00

Vallese (lingua francese) 5025.00 5330.00

Zugo 15 448.45 13 784.00

Zurigo 402 444.63 395 996.28

Entrate nette totali 1 827 971.59 1 797 657.54

L’anno del Giubileo della Federa-zione svizzera dei Samaritani si è svolto all’insegna del motto «Primi soccorsi, amici per la vita» che è sta-to di riflesso pure il motto della Col-letta samaritana.

Per la prima volta, in diverse sta-zioni ferroviarie della Svizzera sono stati affissi dei grandi manifesti con volti di personaggi famosi che attira-vano l’attenzione sulla Colletta.

Anche il giornale della Colletta, con una tiratura di 500 000 copie è stato un mezzo pubblicitario apprez-zato.

Inoltre, la trasmissione «Insieme» (mitenand), diffusa nella Svizzera te-desca e in Romandia, è stata dedica-ta al Posto sanitario allestito per die-ci giorni alle «Fêtes de Genève».

Come vuole la tradizione, pure la Colletta del 2014 si svolgerà a tarda estate, in agosto. Il tema quest’anno sarà: «Soccorrere senza limite, Primi soccorsi in vacanza», e permetterà a tutte le Sezioni Samaritane di far co-noscere e divulgare le proprie offerte e attività. Petra Zenhäusern

Colletta samaritana

Donare risparmiando sulle imposteChi sostiene organizzazioni d’utilità pubblica è favorito dallo Stato. Nella compilazione delle imposte, infatti, la somma donata può essere dedotta dal reddito, fino a un certo importo. Questo vantaggio vale anche per le donazioni effettuate a favore delle Sezioni Samaritane.

Sia nelle imposte federali, che in quelle cantonali e comunali, posso-no essere dedotte dal reddito le do-

nazioni effettuate a organizzazioni aventi il marchio Zewo, tra cui figu-ra anche la Federazione svizzera dei

Samaritani. Nelle imposte federali, il totale delle donazioni durante l’an-no fiscale deve raggiungere almeno i 100 franchi. Al massimo può essere dedotto fino al 20% dei redditi netti. Nelle imposte cantonali possono es-sere in vigore altre percentuali.

Per poter beneficiare delle dedu-zioni, il donatore deve poter presen-tare una ricevuta: può essere un estratto conto o una ricevuta in caso di versamento in contanti. Per la Colletta samaritana, vuol dire che chi effettua la raccolta per liste o in strada, dovrebbe sempre avere con sé il libretto per le ricevute.

Trovate altre informazioni sul vo-lantino «Donare risparmiando sulle imposte» della Zewo (www.zewo.ch/steuernsparen). Link: www.zewo.ch/fr/Dons/Pour-des-dons/impots. n

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Il Club 2013 della Federazione svizzera dei Samaritani

A sostegno del lavoro con i giovaniAppena un anno dopo la sua fondazione, a disposizione del Club 2013 della Federazione svizzera dei Samaritani ci sono già ben 9300 franchi. Grazie a questi soldi, il Club può sostenere il lavoro con i giovani della FSS. Lo scopo è ora quello di aumentare ulteriormente il numero dei soci e quindi delle somme versate affinché, entro la fine del 2014, si raccolgano altri 15 000 franchi.

Per i quasi 10 000 franchi finora rac-colti, il Club 2013 ringrazia di cuore i suoi 3 soci benefattori, i 28 soci or-dinari e i 10 soci simpatizzanti.

In occasione della prima assem-blea del 19 marzo, il Comitato del Club 2013 sottoporrà in discussione ai soci un primo importo per un progetto di lavoro con i giovani. Si tratta in particolare di sostenere le spese per la produzione di un set di carte-guida in lingua francese con le istruzioni di giochi di gruppo per bambini e gruppi giovanili. Un set analogo è già da tempo disponibile in tedesco per i monitori giovanili della Svizzera tedesca.

Ora anche i Romandi hanno espresso il desiderio di disporre di questo prezioso strumento di lavoro nella loro lingua. Per questo proget-to, l’importo stimato dal Comitato del Club 2013 ammonta a circa 4700 franchi. Esso contribuirà a rafforzare il lavoro con i giovani an-che nella Svizzera romanda.

Rimanere comunque e sempre vicini alla vita samaritanaIl Club 2013 della FSS è stato fonda-to nel gennaio 2013, ossia all’inizio dell’anno del 125.mo Giubileo della FSS, allo scopo di mettere a disposi-

Un logo mondiale e nazionaleUna persona estranea che, per la pri-ma volta, vede il logo Samaritano, ri-conosce subito che la nostra organiz-zazione è attiva a favore dell'umanità. Lo dobbiamo in particolare alla Croce Rossa, il cui simbolo accompagna il nostro. Questo emblema, infatti, è il solo segno distintivo, mondialmente noto, di un'organizzazione umanita-ria di pubblica utilità. Il successo della Croce Rossa si fonda sulla lungimi-ranza dimostrata da Henry Dunant e sulla lunga e mondialmente nota e apprezzata tradizione umanitaria dell'organizzazione stessa.

Noi Samaritani siamo fieri di poter portare il simbolo di un'organizzazio-ne mondiale. Inoltre l'emblema della Croce Rossa è protetto da accordi internazionali e da leggi nazionali. Proprio per questa ragione, all'inizio dello scorso anno noi Samaritani ab-biamo dovuto adattare leggermente il nostro logo. E il nuovo logo, con le piccole modifiche, ha già avuto una considerevole diffusione nella nostra organizzazione, cosa che mi rallegra.

Non così noto come l'emblema della Croce Rossa, è invece il numero di soccorso sanitario 144. Purtroppo questo numero non è infatti ancora abbastanza conosciuto dalla popola-zione svizzera, come hanno dimo-strato sondaggi promossi dalla Croce Rossa e da altre organizzazioni (vedi p.14). Noi Samaritani sappiamo che allarmare immediatamente è di pri-maria importanza in caso di urgenza. Per questo è fondamentale anche per noi divulgare il numero 144, e non solo il 14 aprile, durante la Gior-nata nazionale del 144, ma anche nei nostri corsi o delle nostre occasioni di incontro con la popolazione. Regina Gorza,

Segretaria centrale FSS

zione un’ulteriore fonte di finanzia-mento. Esso offre a ex funzionari Samaritani l’opportunità di manife-stare il proprio attaccamento e quin-di di restare legati alla FSS. Chi di-venta socio del Club 2013 può infatti continuare a sostenere e a essere vicino ai Samaritani anche dopo aver concluso la partecipazio-ne attiva e volontaria alle varie atti-vità, continuando così a contribuire al raggiungimento degli scopi della Federazione svizzera dei Samaritani.

Grazie al fatto che il Club 2013 è stato riconosciuto dall’Ufficio delle imposte del Canton Soletta quale ente d’utilità pubblica, le donazioni effettuate al Club stesso potranno essere dedotte dalle imposte.

Nuovi membri sono i benvenutiPerché indugiare ancora? Basta visi-tare il sito www.samaritani.ch e clic-care sul menu «Impegnarsi» e «Club 2013» e subito vi appare il formula-rio di adesione ed ecco che farete parte di noi. Il nostro scopo, nel se-condo anno di vita del Club, è quel-lo di aumentare la somma totale di tutti gli importi versati di 15 000 franchi. Con il vostro sostegno, il Club ce la farà! Kurt Sutter, presidente

Il set di carte da gioco è un valido strumento di lavoro per i giovani; ora si intende metterlo a disposizione anche della gioventù samaritana romanda.

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TEXAID è un partner importante della Federazione svizzera dei Samaritani e della Croce Rossa svizzera. Già oggi, molte Sezioni si impegnano affinché i vestiti usati vengano riciclati in modo professionale. Un impegno che TEXAID apprezza molto.

Le Sezioni Samaritane e TEXAID vantano infatti da anni una buona collaborazione. Numerose Sezioni partecipano attivamente da ben 35 anni alla raccolta di abiti usati op-pure sostengono TEXAID nella ricerca di ubicazioni per i suoi container. Fino a oggi, l’azienda è presente sul territo-rio svizzero con 5600 container per tessili e abiti usati.

Si cercano nuove ubicazioni per i containerTEXAID lancia ora un’azione speciale per la ricerca di altri nuovi luoghi dove ubicare i suoi container, e questo allo scopo di mettere a disposizione della popolazione svizzera ulteriori raccoglitori di abiti usati. TEXAID ap-prezza molto l’aiuto delle Sezioni nell’individuare ulteriori siti per i container. Per premiare questo impegno, TEXAID offrirà alle Sezioni Samaritane, oltre alle prestazioni pat- tuite contrattualmente, un buono per ritirare merce e arti-coli per un valore di 500 franchi, buono da usare allo Shop della FSS.

Offerte attrattive nel riciclaggio di tessili

TEXAID regala dei buoni

Per ottenere questo buono, le Sezioni devono individuare un luogo idoneo per il container entro il 30 settembre 2014 e aver già intrapreso i primi contatti e trattative con le autorità locali. Particolarmente idonei sono i luoghi frequentati come le stazioni, i centri acquisti, grandi par-cheggi, ecc. Nell’Extranet della Federazione svizzera dei Samaritani (www.samaritani.ch) è a disposizione un fo-glio d’istruzioni con esempi e consigli sull’ubicazione ide-ale come pure sui partner regionali che possono accom-pagnare in modo professionale le Sezioni Samaritane.

250 volte 50 franchi per una vecchia felpa Inoltre TEXAID regala 50 franchi al ritiro di una nuova felpa dei Samaritani. Per ottenere questo buono, i Sama-ritani devono comunicare a TEXAID in quale container hanno depositato la loro vecchia felpa dei Samaritani. Il buono potrà quindi essere scontato direttamente all’ac-quisto di una nuova felpa. Questa azione vale per le pri-me 250 comunicazioni. Il numero dei buoni è limitato a un massimo di sei per Sezione.I Samaritani interessati possono riempire il Flyer (volan-tino) che si trova in Extranet della Federazione svizzera dei Samaritani. Trovate pure l’elenco delle ubicazioni dei container e quindi il container a voi più vicino su www.texaid.ch. I container fanno parte del concetto di smalti-mento adottato dai Comuni in Svizzera. In questo modo viene garantito uno smaltimento ecologicamente corretto di tessili e scarpe usati. Una collaborazione che conviene a tutte le parti. pz

L’ubicazione di un container deve essere liberamente accessibile e raggiungibile in automobile (foto: TEXAID).

«TEXAID apprezza molto la collaborazione con i Samaritani.

Oltre alle prestazioni pattuite contrattualmente, regaliamo un buono

di 500 franchi alle Sezioni che ci segnalano una nuova e idonea

ubicazione per un container.»

(Martin Böschen, CEO TEXAID)

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In ricordo del dottor Kurt Blöchlinger

Medico di famiglia, presidente centrale e Consigliere di Stato

Già un anno prima che lasciasse la presidenza della Federazione svizze-ra dei Samaritani (FSS), nel 1984 i delegati della FSS riuniti in assem-blea generale assegnarono al dottor Kurt Blöchlinger la carica di mem-bro onorario della federazione. Solo un anno più tardi egli passò poi la sua carica a Enrico Franchini.

Kurt Blöchlinger (classe 1928) era cresciuto a Winterthur. Prima di stabilirsi con la sua famiglia a En-netbürgen (NW) e di aprire in quel

posto il suo studio medico, era stato a New York, S. Gallo e Birsfelden. Si era avvicinato ai Samaritani gra-zie ad una richiesta della Sezione locale. Proprio nell’ambito samari-tano egli fece poi carriera a livello svizzero.

Nel 1970 Kurt Blöchlinger entrò infatti nella Commissione della for-mazione che più tardi – dal 1976 al 1979 – ebbe l’onore di presiedere. Già nel 1971 fu eletto in Comitato centrale della FSS e nel 1980 prese le redini della FSS in veste di presi-dente centrale.

Durante il suo periodo in comita-to centrale e poi quale presidente, la FSS ha vissuto dei passi importanti, in particolare: nel 1976 la Confede-razione ha dichiarato obbligatorio il Corso soccorritori per i candidati automobilisti, mentre nel 1984 l’as-semblea generale dei Delegati decise, su invito del Comitato centrale, di approvare l’introduzione in una col-letta pubblica, quella che oggi è co-nosciuta come Colletta samaritana.

Nel 1982 la «Landsgemeinde» di Nidvaldo elesse Kurt Blöchlinger in Consiglio di Stato. In seguito egli fu per ben 12 anni capo del Diparti-mento della sanità e della socialità. In quel periodo, Kurt Blöchlinger fu contemporaneamente padre di fa-miglia, medico, presidente centrale della FSS e Consigliere di Stato. Era cosciente del fatto che i compiti del Consiglio di Stato in un piccolo se-mi-Cantone non erano così com-plessi come nei grandi Cantoni. Nel suo discorso di commiato in occa-sione dell’assemblea dei Delegati del 1985 a Zurigo, egli disse che il loca-le capo del Dipartimento della sani-tà può contare su tanti letti di ospe-dale quanti sono gli abitanti di Nidvaldo.

Anche dopo la sua uscita dal Co-mitato centrale, egli rimase sempre vicino alla FSS e fino a quando la salute glielo permise, partecipò alle annuali «Giornate degli ex». Pur-troppo si è addormentato per sem-pre a metà febbraio. ek.

Kurt Blöchlinger poche settimane prima della sua morte.

Il 144 salva vite - Memorizzare il numero

Il 14 aprile sarà la giornata del numero d’urgenza 144Al fine di aumentare la notorietà del numero per le urgenze 144 e di sensibilizzare la popolazione sul lavoro degli enti di soccorso, il prossimo 14 aprile avrà di nuovo luogo l’annuale «Giornata nazionale del numero di chiamata per urgenze 144».

Il numero per le urgenze 144 tra-smette rapidamente la richiesta di aiuto agli enti di soccorso medici profes sionali, sia che si tratti di un incidente a casa o fuori. Ancora e troppo spesso, il numero sanitario d’urgenza 144 è poco conosciuto, come hanno dimostrato degli studi effettuati in passato dalla Federazio-ne svizzera dei Samaritani.

Affinché sia le persone diretta-mente coinvolte da urgenze medi-che, sia i loro congiunti come pure i testimoni vengano informati sull’importanza e sul significato di questo numero per le urgenze, ogni anno il 14 aprile si tiene la «Giorna-

ta nazionale del numero di chiama-ta per urgenze 144». Lo scopo è quello di far conoscere il numero 144 e le prestazioni degli enti di soc-corso, il tutto al fine di favorire lo svolgimento del salvataggio a tutto vantaggio del paziente.

Anche quest’anno l’Interassocia-zione di salvataggio (IAS) sostiene i servizi di soccorso e salvataggio e le centrali di chiamata sanitaria duran-te la Giornata nazionale del 144. L’IAS è competente per lo sviluppo e l’introduzione dei criteri qualitativi di sicurezza per le Centrali di chia-mata d’urgenza e per la tenuta delle procedure di riconoscimento. L’IAS

assicura inoltre il rispetto delle pre-scrizioni di concessione. n

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I First Responder rafforzano la classica catena di salvataggio

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della vittima scendono ogni minuto del 10 % prima dell’inizio di misure di Primo soccorso qualificate. In qua­lità di First Responder formati, i primi soccorritori posso­no avviare già dopo pochi minuti una rianimazione. I gruppi First Responder non sostituiscono i soccorritori professionisti, bensì rappresentano un complemento e un rafforzamento della classica catena di salvataggio. Per il corretto funzionamento di questi gruppi, è di basi­lare importanza il loro collegamento con la Centrale d’allarme sanitario 144, che possa gestire le chiamate. Qui l’IAS, quale piattaforma d’informazione, può dare sostegno ad ambedue le parti al fine di trovare soluzioni ragionevoli e ottimali.

Come vede il futuro?Durante il simposio annuale dei First Responder a Nott­wil, verranno discusse le questioni più attuali che riguar­dano queste figure di primo intervento. In questa sede ci sarà l’occasione per gli attuali e i futuri First Responder di confrontarsi e scambiare opinioni con i colleghi nonché di informarsi sulle novità. Abbiamo l’impressione che, in molte località, si stia attual mente andando verso il consolidamento del servi­zio. I primi gruppi hanno iniziato con successo il loro la­voro. Ora devono essere fatte e raccolte esperienze, de­vono essere elaborati dati e analisi. Infine, probabilmente anche nel settore dei gruppi First Responder vale il principio secondo il quale chi sa dire la sua, può essere ascoltato. L’Interassociazione di salva­taggio, quale ente mantello con una piccola direzione professionale, lavora nella maggior parte dei settori come organizzazione di milizia e mette volentieri a di­sposizione le sue infrastrutture. C’è però bisogno di persone impegnate, che portano avanti il lavoro e che si facciano porta­parola dei bisogni dei gruppi First Re­sponder. n

Martin Gappisch è direttore dell’Interassociazione di sal­vataggio (IAS) che ha sede a Berna. L’IAS è la federazio­ne mantello svizzera di tutte le organizzazioni impegnate nel soccorso professionale di persone in situazioni di ur­genza. La redazione di Olten ha voluto sapere da Martin Gappisch come vede il ruolo dei First Responder in Sviz­zera.

Come sostiene l’Interassociazione di salvataggio i gruppi di First Responder?L’IAS ha istituito un gruppo di lavoro che ha elaborato una «Guida per la realizzazione e l’esercizio di sistemi per i First Responder». L’IAS mette a disposizione gratuita­mente questa guida sul suo sito Internet, affinché le per­sone interessate possano ricevere utili spunti o consigli per implementare un sistema funzionale nella gestione e nell’esercizio dei First Responder. Nella guida viene spie­gato a quali aspetti dell’organizzazione, del materiale, dell’equipaggiamento e della formazione occorre presta­re attenzione e vengono date risposte utili ad altre do­mande. Inoltre, su richiesta, la direzione dell’IAS mette volentieri a disposizione le sue conoscenze nel caso in cui si inten­da formare un gruppo di First Responder. È anche previ­sta la creazione di una commissione permanente apposi­ta che si occupi con regolarità di compiti riguardanti il settore dei gruppi First Responder, rafforzando in parti­colare il loro posizionamento nella catena di salvataggio.

Quale ruolo assumono in Svizzera i First Responder?I gruppi First Responder completano in modo sensato la catena di salvataggio, ossia permettono di abbreviare l’intervallo di tempo senza cure (terapie) che intercorre tra l’avvento dell’urgenza e le prime cure mediche. La situazione è in particolare drammatica nei casi di ar­resto cardio­circolatorio: le probabilità di sopravvivenza

Martin Gappisch, direttore dell’Interassociazione di salvataggio (IAS)

« I First Responder possono iniziare una rianimazione già dopo

pochi minuti.»

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Un diabetico si misura la glicemia nel sangue, prima di iniettarsi l`insulina, sottocute. (Foto: Shutterstock)

Il glucosio è un’importante fonte di energia. Affinché il glucosio possa svolgere correttamente le sue funzioni, il suo consumo e la sua disponibilità devono essere regolati dal corpo con accuratez-za. L’alterazione di questi meccanismi di regolazione può comportare disturbi funzionali dell’organismo, che talora possono raggiungere proporzioni potenzialmente letali.

Glicemia in equilibrio

Un composto importante che vuol essere ben regolato

Testi e immagini: Dr. med. Florian Marti

Con il termine «glicemia» si intende il livello ematico di glucosio, che è una particolare forma di zucchero (il cosid-detto «zucchero d’uva»). Il glucosio viene assorbito con gli alimenti e quindi riversato nel sangue, che lo trasporta ai diversi organi del corpo, nei quali viene impiegato come importante fonte di energia. Dopo il pasto, la glicemia aumenta e il glucosio in eccesso viene accumulato in orga-

ni quali il fegato e i muscoli, oppure viene trasformato in grasso. In caso di mancato apporto di alimenti, il glucosio viene mobilizzato dagli organi di accumulo per mantenere il livello minimo nel sangue e garantire così le importanti funzioni dell’organismo. Questo meccanismo assicura che la glicemia rimanga relativamente costante.

Tutti i necessari meccanismi di regolazione vengono controllati da un complesso sistema di ormoni: per esem-pio l’insulina abbassa la glicemia, mentre il glucagone, l’adrenalina e il cortisone la aumentano. Pertanto, non

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Ipoglicemia o iperglicemia· Glicemia normale a digiuno: da 3,9 a 5,5 mmol/l· Ipoglicemia < 3 mmol/l· Iperglicemia: > 7,8 mmol/l a digiuno > 11 mmol/l due ore dopo il pasto

Questi valori possono variare a seconda del testo consultato. Possono essere considerati normali anche valori moderatamente alterati a causa di con-dizioni particolari (infezioni, stress, incidenti, pasti). Attenzione: i dispositivi di misurazione possono usare unità di misura diverse: 1 mmol/l = 18 mg/dl.

sorprende affatto che un disturbo a carico di uno di que­sti ormoni possa alterare il livello costante del glucosio, a cui può conseguire uno stato di ipoglicemia o iperglice­mia (vedi riquadro 1).

Il diabete mellitoIl più noto disturbo del metabolismo degli zuccheri è il diabete, che è caratterizzato da livelli glicemici troppo elevati, dovuti al fatto che l’insulina non agisce più corret­tamente (diabete di tipo II o diabete senile) oppure manca del tutto (diabete di tipo I o diabete giovanile). Una dieta con basso tenore di zuccheri e calorie, ma anche la pratica di attività fisica, sono in grado di ridurre con efficacia la glicemia. Tuttavia, spesso è necessario ricorrere a medica­menti antidiabetici e, qualora questi non siano più suffici­enti, anche alla somministrazione artificiale di insulina. In questo caso l’insulina va iniettata sotto la cute in quantità commisurate ai pasti consumati. Se si inietta una dose di insulina troppo elevata, si salta il pasto abituale o si prati­ca sport più intensamente del solito, si può manifestare un’ipoglicemia.

Dall’altra parte, se ci si dimentica di iniettare l’insulina o di assumere gli antidiabetici, si può instaurare uno sta­to di iperglicemia. Situazioni inconsuete possono far au­mentare il consumo energetico del diabetico, alterare le sue abitudini alimentari (per esempio facendo saltare un pasto) oppure far dimenticare l’assunzione dei medica­menti.

L’importanza di una terapia correttaEventi sportivi, mostre e concerti sono tutte occasioni dove i Samaritani sono spesso presenti con un Posto sa­maritano, costituendo il primo punto di riferimento per pazienti che mostrano sintomi di iper­ o ipoglicemia (vedi riquadro 2). Considerato che il 6 % della popolazione soffre di diabete, è senz’altro possibile che un Samaritano si trovi a dover affrontare tale quadro patologico. Oltre a ciò, vi sono molte malattie che possono causare una per­dita del controllo glicemico, e anche il consumo di alcol può causare ipoglicemie gravi. Agendo correttamente, il Samaritano può eventualmente neutralizzare una situa­zione in grado di rivelarsi letale. Per questo motivo, am­messo che sia possibile, è importante misurare la glicemia del paziente.

In presenza di valori glicemici patologicamente altera­ti, sono fondamentalmente necessari adeguati accerta­menti, che saranno tanto più urgenti quanto maggiore è lo scostamento dei valori dalla normalità. Se le differenze sono solo minime, può essere sufficiente che il paziente si rivolga al medico di famiglia nei giorni seguenti.

Nel caso invece di pazienti con offuscamento o perdita della coscienza, il Samaritano deve allarmare immedia­tamente il servizio di soccorso e attuare le misure a lui

note. In caso di ipoglicemia è indicato l’apporto di carboi­drati, a condizione che il paziente riesca ancora a degluti­re. La misura ideale è somministrare glucosio ad azione rapida (circa 5 tavolette), ma anche un bicchiere di una bevanda zuccherata o succo d’arancia esercita un’azione altrettanto efficace. Altri alimenti dolci o un po’ di pane

Sintomi Terapia

Ipoglicemia lieve Agitazione, capogiri, tremori, fame, vago senso di malessere

5 tavolette di glucosio o 1 bicchiere di bevanda zuccherata e 1 fetta di pane

grave Offuscamento della coscienza, sudore freddo sulla pelle, turbe comportamen-tali

Ambulanza, eventualmente posizione laterale stabile

Iperglicemia lieve Sete intensa, minzione frequente, nau-sea e vomito

Aiutare il paziente a somministrare l’insulinaFar bere 1 litro di liquidi (p. es. brodo)

grave Respiro profondo con alito acetonico, offuscamento della coscienza

Ambulanza, eventualmente posizione laterale stabile

Veroo falso?

In una persona che ha perso coscienza dopo aver consumato alcol si deve misurare il livello di glucosio nel sangue. Vero: l’alcol può provocare ipoglicemie gravi. Inoltre, la persona potrebbe essere considerata erroneamente ubriaca, mentre invece ha perso coscienza a causa del diabete. Attenzione alle valutazioni affrettate!

I diabetici di tipo II non soffrono di ipoglicemie.Falso: in caso di iperdosaggio di insulina o me-dicamenti antidiabetici è un’eventualità del tut-to possibile.

In caso di ipoglicemia il glucosio costituisce il rimedio più rapido. Vero: il glucosio è la più piccola di tutte le forme di zucchero. Non necessita di digestione e può passare direttamente nel circuito sanguigno.

La più importante terapia in caso di ipoglicemia è l’insulina. Falso: l’insulina viene impiegata in caso di iper-glicemia (livello di glucosio ematico troppo alto).

Una glicemia di 7,5 mmol/l è sempre patologi-camente elevata. Falso: dopo i pasti o nel corso di un’influenza tali valori possono risultare normali.

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Misurare correttamente la glicemiaPer misurare la glicemia è necessaria una piccola puntura del polpastrello. Dal momento che si tratta di una lesio-ne personale, è importante spiegare esattamente al paziente che cosa deve essere fatto. Il paziente deve dare il suo consenso, altrimenti non si può eseguire alcuna misurazione.

In primo luogo si prepara il materiale, e la persona che esegue la misurazione indossa i guanti. Per la misurazione della glicemia si preleva una goc-cia di sangue dal polpastrello, dopo aver deterso il punto di prelievo.

Si disinfetta il lato di un polpastrello opposto al pol-lice e si attende che la sua superficie sia di nuovo asciutta. Si punge poi il polpastrello con un apposito ago che pratica un minuscolo foro. Si asporta con una garza di cotone la prima goccia di sangue.

Per ottenere una seconda goccia di sangue di suf-ficiente volume si può massaggiare delicatamente il dito dalla base alla sua estremità.

Affinché lo strumento di misura assorba la seconda goccia di sangue, se ne immerge l’estremità nella goccia, che dovrà essere sufficientemente grossa. Dopo qualche secondo lo strumento indica il valore glicemico.

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sono in grado di sostenere il livello glicemico in modo prolungato, mentre le bevande light non contengono zuc-cheri e non sono di alcuna utilità. Non è raccomandato mettere una zolletta di zucchero in bocca a persone in stato di incoscienza. Se l’ipoglicemia è dovuta a digiuno protratto, si può eccezionalmente fare a meno di accerta-menti, dato che in questo caso è probabile che non sia presente alcuna malattia di fondo.

Negli episodi di iperglicemia, il paziente con diabete diagnosticato può iniettare insulina da sé, a condizione di essere in grado di farlo. Anche in questo caso si può prescindere da una visita medica. L’apporto di liquidi può ridurre lievemente la glicemia, naturalmente solo se si tratta di bevande non zuccherate (p. es. 1 litro di brodo).

Qualora in un diabetico con disturbi non sia chiaro se si tratti di manifestazioni di ipo- o iperglicemia e non sia possibile eseguire una misurazione della glicemia, si deve somministrare una piccola quantità di glucosio. In pre-senza di ipoglicemia si otterrebbe un miglioramento si-gnificativo dei disturbi, mentre in caso di iperglicemia non si causerebbero peggioramenti sostanziali. n

Ricordate!Uno scompenso della glicemia deve essere ricono-sciuto e trattato, perché potrebbe evolvere in un disturbo potenzialmente letale. In presenza di sintomi possibilmente correlabili a un valore glicemico anomalo si deve misurare il livello di glucosio nel sangue.In caso di ipoglicemia il paziente deve mangiare qualcosa (zucchero, pane). In caso di iperglicemia, l’insulina del paziente costituisce la terapia corretta. Se dovessero manifestarsi sintomi gravi, si deve ri-coverare il paziente.

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Avrà luogo fra pochi giorni, il 30 marzo, presso la sala multiuso di Bodio, la 59esima Assemblea dell’ASSTM, i cui lavori prevedono anche l’elezione dei membri del Co-mitato cantonale e del (o della) nuovo/a presidente, che resteranno in carica per i prossimi 4 anni.

Due le partenze: Dilva Ghidossi della Sezione di Lumino che, dopo 6 anni di Comitato, non si ricandi-derà più per un ulteriore mandato. Molto disponibile e cordiale, Dilva è stata una valida ed apprezzata collabora trice. Attenta e puntuale nei suoi interventi, ha rappresenta-

Sabato 23 novembre scorso, con il Gruppo Help Bodio-Personico-Polle-gio, Lodrino-Prosito, ci siamo recati alla Casa per anziani di «Pra Verde» a Prato Leventina per offrire agli ospi-ti un pomeriggio ricreativo.

Abbiamo dapprima presentato il gioco del gomitolo di lana dove gli ospiti, seduti in cerchio, tratteneva-no un’estremità del filo ricevuto a turno dagli Help Segibel, Lara, Saman tha, Jasmin, Giorgia e Mabel e dove ognuno si presentava. Quan-do tutte le persone si sono presentate, il filo ha creato una ragnatela: la ra-gnatela dell’AMICIZIA.

Verso le 15, gli Help hanno aiutato nella distribuzione delle torte prepa-

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Bodio - 30 marzo 2014

Benvenuti a Bodio per l’annuale Assemblea dei delegati dell’associazione cantonale ASSTM

Bodio-Personico-Pollegio, Lodrino-Prosito

La spontaneità del Gruppo Help con gli anziani

to con molta passione le Sezioni del Moesano.

Per disposizioni statutarie, la secon-da persona che lascerà l’ASSTM, è il sottoscritto. Giunge infatti a scadenza il mio terzo mandato in Comitato canto nale. Sono stati 12 anni impe-gnativi (dei quali 8 come presidente), ma senza dubbio molto interessanti.

Ho avuto modo di confrontarmi con le situazioni più svariate e ho po-tuto conoscere realtà completamente diverse da quelle della mia Sezione. Di questo bagaglio, di tutto quanto ho potuto vivere e conoscere, ne ho fatto un tesoro che, oltre ad avermi arric-

chito, ricorderò con particolare piace-re e un pizzico di nostalgia.

Ma soprattutto, nel corso di que sti anni, ho conosciuto tantissime per-sone. È l’aspetto della funzione che ho ricoperto che ricorderò con mag-gior piacere.

Colgo l’occasione di questa breve anticipazione all’Assemblea dei dele-gati, per porgere, a tutti coloro che non potrò salutare a Bodio, un since-ro augurio di un futuro ricco di sod-disfazioni e felicità.

Andrea Rusconi, Presidente cantonale

Candidata a nuova presidente: Janine HunkelerHunkeler Janine, 52 anni, è sposata con Mirko e madre di tre figli: Marco, Paola e Giada. Samaritana

dal 1997, nel 2000 ha accettato la presidenza della Sezione di S. Antoni-no. Nel 2006 è entrata nel Comitato Cantonale dell’ASSTM in seno al quale ricopre la carica di mandataria della Colletta samaritana. Avrete modo di conoscere di persona la can-didata nuova presidente durante l’assemblea del 30 marzo.

Una bella veduta di Bodio e Personico, in bassa Valle Leventina, che a fine marzo ospiterà i delegati convocati per l`annuale assemblea.

rate dal cuoco della casa e offerto da bere agli anziani. Dopo la merenda, tutti i ragazzi hanno presentato agli ospiti delle storielle comiche, delle poesie, piccoli quiz, colmi e detti pre-parati a casa. Abbiamo terminato improvvisandoci coristi, con canti solitamente noti agli anziani. Il po-meriggio è stato molto apprezzato dagli ospiti presenti e dal personale curante: una bella esperienza, sicura-mente da ripetere.

Anche per noi monitori è stata una grande soddisfazione vedere la gioia di questi ospiti e la spontaneità dei nostri ragazzi. Non era certo eviden-te per ragazzi di età compresa tra i 9 e i 12 anni riuscire a creare

un’empatia con persone che non co-noscevano. Accettare e comprendere ad esempio chi batteva le mani men-tre il racconto non era ancora termi-nato, oppure cantare un’altra canzo-ne in solitaria rispetto a quella proposta, ecc. Luisa

Gli Help del gruppo e i loro monitori Luisa, Renata e Salvatore.

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Castagnola-Cassarate

Samaritani riuniti per l’assemblea generale 2014

Presso la sede di Cassarate si è tenu-ta, lunedì 3 febbraio scorso, l’assem-blea della Sezione Samaritani di Ca-stagnola-Cassarate. I lavori si sono svolti rapidamente e in modo esau-stivo grazie anche all’elezione, da parte dei soci, del presidente del giorno nella persona del dottor Vin-cenzo Liguori, affiancato dagli scru-tatori Bruno Giani e Tiziano Vicari. La parola è poi stata presa dalla pre-sidente Donatella Meylan che, nel suo rapporto, ha affermato che ha affrontato il suo primo anno di pre-sidenza con grande orgoglio e ha quindi ringraziato tutti i soci Sama-ritani per l’impegno profuso. Ha poi ricordato le Gare samaritane nazio-nali svoltesi a Tenero, dove la Sezio-ne da lei presieduta si è posizionata al sessantesimo posto, circa a metà

classifica. Si considera molto soddi-sfatta anche per la formazione riu-scita di un nuovo monitore, il giova-ne Mirko Greco, e di un ulteriore socio cui è stata attribuita la meda-glia Dunant, il signor Cecchini. Pre-zioso l’apporto di nozioni e di espe-rienze maturate in tanti anni presso la Croce Verde da parte di Tiziano Vicari.

La presidente ha ricordato anche i tanti picchetti effettuati durante manifestazioni sportive e per gior-nate di sensibilizzazione ed emer-genze presso scuole e grandi ma-gazzini. Non da ultimo i Corsi soccorritori, gli aggiornamenti, le conferenze e altri incontri presso la sede. L’amichevole collaborazione con il Club del Cuore e con il suo presidente Bruno Hubner deve esse-

re sottolineata e l’appoggio del dot-tor Liguori e della monitrice Ingrid Mülly sono sempre tasselli indi-spensabili. Alla Città di Lugano per la sua vicinanza e il suo contributo elargito anche in periodo difficile, sono andate le dovute parole di rin-graziamento, portate direttamente al Municipio durante lo scambio di auguri del 1. gennaio dall’alfiere Antonio Gilardi presente al Palazzo dei Congressi con il vessillo.

Grande impegno, tanto lavoro da parte di tutti hanno portato la Sezio-ne ad essere ai primi posti per nume-ro di soci. Ma l’importante è che l’amicizia e la collaborazione fra tut-ti i soci Samaritani tramuta il lavoro e l’impegno in simpatici incontri.

Comitato Sezione Samaritani Castagnola-Cassarate:Presidente: Donatella MeylanVice-presidente: Gigliola GobbiCassiera: Giovanna GaspariniSegretario: Franco ChiesaMembri: Stephanie Prinzler Sybille Giacomini Primo Gianini Claudio RaimondoRevisori: Felice Meregalli e Rinaldo Gobbi

La commissione tecnica è presie-duta dal monitore Bruno Giani af-fiancato dal dottor Vincenzo Liguo-ri, dal responsabile della formazione Tiziano Vicari (socc. SSS.), dalla re-sponsabile dei picchetti e monitrice Ingrid Mülly e dai monitori Carla Pelli Rashiti, Donatella Meylan e Mirko Greco. La responsabile del materiale è Jeanne Marie Boggia. Fototesto PgH

La tavolata con i soci presenti all'assemblea di inizio febbraio.

Il Comitato ascolta il revisore Rinaldo Gobbi che legge il rapporto redatto con Felice Meregalli.

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San Vittore

Libere riflessioni attorno alla Giornata del malato

Come da tradizione, la prima dome­nica di marzo si è celebrata la «Gior­nata del malato». Persone, autorità, gruppi e associazioni visitano gli ospedali o le case di cura e di riposo e con omaggi floreali, canti e musi­che portano una ventata di novità e alleviano la solitudine e la monoto­nia a tutti gli ammalati ma special­mente ai lungodegenti o alle persone che ricevono poche visite. Un plauso a tutti e che questa tradizione venga mantenuta anche in tempi in cui tut­to è cambiato e tanti valori perdono d'importanza.

Già da bambina accompagnavo mia zia a far visita negli ospedali o nei «ricoveri», come erano chiamati a quei tempi. Mia zia era una perso­na speciale e pur non facendo parte di una Sezione Samaritana, ha sem­pre dedicato molto tempo ad am­malati o persone sole, e le sue visite erano attese con gioia e ansia. Una volta mi disse: «Andiamo a trovare gli ammalati ma non per la festa, perché in quella giornata hanno già molte visite e poi di loro ci si deve ricordare tutto l’anno.»

I primi anni in cui facevo parte dei Samaritani, con la monitrice o una signora dell’Associazione fem­minile, ci recavamo negli ospedali e case di cura ma facevamo anche molte visite a domicilio. A volte ca­pitava che ci dicevano: «Grazie per la visita ma io non sono ammalato, ma sono vecchio.» Altre persone che in quella giornata erano magari influenzate, erano dispiaciute se non ricevevano la nostra visita e questo però capitava perché non eravamo state informate di tutti i piccoli malanni.

Ora i tempi sono cambiati e le persone sole per paura e precauzio­ne tengono le porte chiuse. Io ho ancora l’abitudine di fare delle visite nelle case di cura e anche a persone sole o ammalate che vivono in paese ma questo non per la giornata del malato, ma appena possibile nel corso dell’anno, come quanto c’era la mia carissima zia. Con queste vi­site spero di portare un po’ di gioia; io ne ricevo molta in cambio. Una samaritana

Domenica 15 dicembre scorso, la Se­zione Samaritani di Alto Malcantone ha organizzato presso il Centro Bü­gen e in collaborazione con il gruppo ricreativo «Feste Cultura Vezio» (FCV) il tradizionale e atteso pranzo di Natale offerto alle persone in età AVS del comune di Alto Malcantone. Dopo un semplice aperitivo e alcuni brevi interventi da parte del sindaco Curzio Sasselli, della municipale Lin­da Müller e dopo gli auguri formula­ti dalla presidente della Sezione Sa­maritana Hélène Charles nonché la benedizione del parroco don Tho­mas, i Samaritani presenti hanno ini­ziato a servire il pranzo, preparato dal gruppo ricreativo, alla cinquanti­na di partecipanti.

Il menu era composto da un’insa­lata mista, un risotto al vino rosso, un arrosto con verdure gratinate e da un dessert variegato. Tra una portata e l’altra i partecipanti sono stati allietati da musica e canti, e

Alto Malcantone

Successo del pranzo per gli anziani

Quando la natura si risvegliaDopo aver preso il testimone dal mio collega e co-vicepresidente della FSS Renato Lampert, per oc-cuparmi di questa colonna della ri-vista federativa, sono cosciente che ora posso mettere sulla carta i miei pensieri sul nostro mondo samari-tano, condividendoli con voi lettori.E questo passaggio di «consegne» avviene nel momento giusto, pro-prio quando la Natura si sta risve-gliando dal lungo inverno.Tutto torna e diventa come nuovo: dagli alberi spuntano nuove foglio-line, i prati brulli diventano di nuo-vo verdi e la rivista dei Samaritani si presenta con due nuovi volti, quello di Stéphane Birrer e il mio, che si occuperanno di questa colonna mensile.La primavera è però anche il tempo delle assemblee di Sezione. Per una volta, i Samaritani si incontrano senza divisa, in abito elegante e in un’atmosfera festosa e rilassata. Molti non sono coscienti dell’im-portanza di queste assemblee, dove si partecipa alle decisioni su importanti questioni riguardanti la Sezione.Anche le Associazioni cantonali or-ganizzano le loro assemblee dei de-legati. Ogni volta mi sorprende ve-dere cosa deve fare una Sezione Samaritana per organizzare al me-glio la propria assemblea: oltre ai tanti compiti ricorrenti, molti Sa-maritani sono attivi dietro le quinte nell’organizzazione, affinchè tutto riesca senza problemi. A tutti loro va il mio sentito ringraziamento.Già ora mi rallegro molto per gli in-contri che potrò fare quando parte-ciperò alle assemblee di tre Asso-ciazioni cantonali.

Anita TenhagenVicepresidente FSS

alla fine del pranzo il pomeriggio è continuato giocando a tombola. La Sezione