(Nicola Curci) «Dammi i soldi o ti uccido» Canne dopo la denuncia.pdf · Vittorio Emanuele Re...

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B a l d a s s a r r e M o t o r sFiamme nella zona industriale

distrutto un capannoneSERVIZIO ALL’INTERNO

TTRRAANNII

Dopo la nostra denunciai lavori di risistemazione

CRISTALLO ALL’INTERNO

CCAANNNNEE DDEELLLLAA BBAATTTTAAGGLLIIAA

Rosario Foti è il nuovoallenatore dell’Andria Bat

A. LOSITO ALL’INTERNO

CCAALLCCIIOO

Giovedì 18 Agosto 2005

GazzettAffari - LavorOpportunità ogni giovedì

Anno 118º Numero 221

Invia per faxi tuoiannunci gratuiti

800-479-479

CORATO / Tossicodipendente 35enne arrestato dalla Polizia dopo aver trasformato in un incubo la vita della madre

«Dammi i soldi o ti uccido»Pretendeva continue somme di denaro per acquistare la cocaina

Le parole della sesta Provincia

«Bat» tra acronimoed acrostico

sto tipo di poesia è derivatoanche un gioco enigmisticoovviamente simile: bisogna,da alcune definizioni, trova-re parole le cui iniziali, lettesempre in successione, for-mano una parola o una frasedi senso compiuto. Infine,per estensione, lo diconosempre i testi sacri delle pa-role, l’acrostico è una parolacon senso compiuto formatadalle iniziali di parole singo-le. Anche in questo caso si hauna sigla, ma la parola chene vien fuori ha già un signi-ficato. L’esempio, per rima-nere in campo automobili-stico, è dato da Alfa. Alfa, in-fatti, è il risultato di Anoni-ma lombarda fabbrica auto-mobili, però è anche la pri-ma lettera dell’alfabeto gre-co, quindi è una sigla cheperò coincide con una paroladi senso compiuto. Uno degliacrostici più noti, continuia-

La Bat-provincia, oltre alleinfinite polemiche sulla at-tribuzione e dislocazione de-gli uffici (se riguarda la pro-pria città, ovviamente, l’at-tribuzione ipotizzata dai sin-daci è logica e scientifica, seriguarda le altre città, inve-ce, è clamorosamente sba-gliata, addirittura illegitti-ma...), a continue telepredi-che su chi ha più (!) diritti (?)degli altri (mai un dibattito,un contraddittorio, solo ripe-tute e conosciute litanie), aricordi (prei)storici e arbi-trari paragoni sportivi, oraci ha regalato anche una di-sputa terminologica tra let-tori. E cioè: ’bat’ è un acroni-mo o un acrostico? L’interro-gativo non è di fondamentaleimportanza per la sopravvi-venza di alcuno, però siamoin agosto e possiamo abusa-re della pazienza dei lettori.Non solo: pur essendo in va-

mo con gli e-sempi, èquello risor-g i m e n t a l edel ’W Verdi’che venivagridato escritto du-rante la rap-presentazio-ne di opere.

Il nomeVerdi era sìquello delgrande mu-sicista, cer-to, ma era

canza, per il’dizionariodi provincia’è un’occasio-ne troppoghiotta pernon interve-nire quandosi parla diparole.

COS’E’ UNACRONIMO- L’acroni-mo, recitanoi sacri testidelle parole,è un nomeformato unendo le lettere(anche le sillabe) iniziali dialtre parole.

Un esempio? Fiat. Fiat è or-mai un nome, indica precisa-mente una casa costruttricedi automobili, ma tale nomeè formato dalle iniziali di al-tre parole e cioè Fabbrica I-taliana Automobili Torino.

L’acronimo, dunque, è unasigla, rispetto a cui, però, haun significato più ristretto,più solido; la sigla, infatti,può non costituire un vero eproprio nome. Rispetto a tut-to questo, dunque, ’bat’ è unacronimo, vale a dire una si-gla che è diventata un nome(anche se, si potrebbe obiet-tare, ma non obiettiamo, lasigla ’ba’, di Bari, non vieneconsiderata un nome, ma,appunto, semplicemente u-na sigla).

COS’E’ UN ACROSTICO -In questo caso il discorso èpiù lungo. L’acrostico è, tra-dizionalmente, un tipo dipoesia in cui le iniziali deisingoli versi, lette in succes-sione, formano una parola ouna frase. Non solo, da que-

anche l’acrostico (nome disenso compiuto formato dal-le iniziali di altre parole) diVittorio Emanuele Re D’Ita-lia, che con il W davanti eraun chiaro messaggio politicoagli austriaci. Possiamo di-re, a questo punto, che ’bat’,per estensione, può essereconsiderato anche un acro-stico. Un acrostico spiritosoin quanto si riferisce all’iro-nico ’bat’, parola ormai conun senso compiuto, almenonei fumetti, che rimanda aBatman e alle sue bat-cose(la bat-caverna, la bat-mobi-le) e, quindi, per analogia, al-la bat-prefettura, alla bat-questura, alla bat-squadra.

BAT-CONCLUSIONE -’Bat’, dunque, a vederla inun certo modo è sia un acro-stico sia un acronimo. A ve-derla in un altro modo è solouna sigla. A vederla comedovrebbe essere vista èun’occasione per il territo-rio. Per ora, invece, vediamoche è solo un suonare forte epreoccupante dei campanili.

MMiicchheellee PPaalluummbboo

Allertati da alcuni vicini di casa, sono stati i poliziotti del commissariato a mettere fine all’assurda vicenda (foto Calvaresi)

CCOORRAATTOO -- Angherie, vio-lenze, continue richieste didenaro. La sua vita, da qual-che mese, era diventata uninferno. Un incubo che lasfortunata madre era costret-ta a vivere quotidianamentea causa del figlio tossicodi-pendente.

Ma, alla fine, dinanzi alladisperazione, anche l’amorefiliale e lo stretto vincolo disangue è venuto meno. Quan-do i poliziotti di una volante,allertati dall’ennesima te-lefonata di alcuni vicini dicasa («Correte, la vuole ucci-dere»), hanno fatto scattarele manette ai polsi di F.F., unnullafacente 35enne di Cora-to, la madre vedova 55enneha potuto finalmente tirareun sospiro di sollievo. Il gio-vane è stato arrestato in fla-granza di reato dai poliziottidel commissariato per estor-sione continuata ed aggrava-ta.

F.F., secondo quanto è statoricostruito dai poliziotti sul-la base della sofferta denun-cia della donna, in più circo-stanze, con ingiurie, minaccee percosse, avrebbe pretesodalla madre di essere accudi-to e «mantenuto» economica-mente. In particolare il gio-vane, oltre che vendere l’auto

regalatagli dai genitori, a-vrebbe chiesto continue som-me di denaro per poter acqui-stare le dosi quotidiane di co-caina. Qualora si fosse rifiu-tata, il violento figlio non esi-tava a maltrattarla, offenden-

dola e picchiandola. Agli ini-zi di agosto, addirittura, ladonna fu costretta a ricorre-re alle cure del sanitari delpronto soccorso dell’«Um-berto I» perchè vittima dellepercosse del violento figlio

che riuscì ad estorcele milleeuro. Da quel giorno F.F. fuallontanato di casa ma le ri-chieste di denaro sono ugual-mente continuate. Quindici,venti euro ogni volta e, pur-troppo, più volte al giorno.

«Ti taglio la testa se non midai i soldi»: questa la minac-cia che l’irriconoscente figlioha rivolto alla madre anchelo scorso pomeriggio dinanziai poliziotti di una volante,accorsi dopo aver ricevuto la

richiesta di intervento di al-cuni residenti più che maipreoccupati. All’arrivo degliagenti, F.F. era intento a cal-ciare con violenza il portoned’ingresso dell’abitazionedella sfortunata donna, ter-rorizzata dall’insolita «fu-ria» del figlio. «Prima o poiscenderai», «Fammi salire»:una serie di frasi pronuncia-te con tono minaccioso, no-nostante la presenza delle di-vise.

Gli agenti a quel punto so-no intervenuti, riuscendo abloccare l’esagitato 35enneche è stato trasferito dappri-ma negli uffici del commis-sariato e, subito dopo, in unacella del carcere di Trani. Incommissariato è giunta, po-co dopo, anche la vittima del-l’estorsione: una donna ter-rorizzata, stanca di subireche, con le lacrime, ha rac-contato tutto. Il resto lo han-no fatto i poliziotti che sonoriusciti ricostruire le fasidell’assurda odissea.

Una escalation, insomma,di sopraffazioni, un continuostillicidio di violenze fisichee psicologiche che, alla fine,hanno fatto detonare la di-sperazione.

GGiiaannppaaoolloo BBaallssaammoo

BARLETTA / Pino Curci stava rientrando al termine della giornata di lavoro

Giornalista aggredito sotto casaNel mirino dei carabinieri due tossicodipendenti autori di scippi

BBAARRLLEETTTTAA -- Un’aggressionevile ed inspiegabile. Due ener-gumeni spintonano la vittimache sviene e resta sul marcia-piede, davanti alla porta di ca-sa sua. I malfattori fuggono,senza portare via nulla. Piùtardi l’aggredito riprende co-noscenza, in un letto d’ospe-dale.

Questo è il racconto della di-savventura capitata al collegaPino Curci, assalito alle spalleprobabilmente da due delin-quenti, forse intenzionati astrappargli il borsello. L’ora-rio dell’aggressione (i condi-zionali usati fin qui sono resiobbligatori dalla perdita di co-scienza del protagonista) siaggira intorno alle undici dimartedì scorso, quando il

giornalista si è allontanatodalla redazione della «Gazzet-ta» in via Sant’Antonio, al ter-mine della giornata di lavoro.I malfattori si sono avvicinatiin silenzio alle spalle del cro-nista e l’hanno spintonatoviolentemente. Poi, forse spa-ventati dalla perdita di co-scienza del giornalista, che habattuto con violenza il capo al

marciapiede, sono scappativia, lasciando perdere le pro-prie tracce.

Dopo qualche minuto la vit-tima è stata soccorsa dai pas-santi, che hanno chiamato il118. Pino Curci, trasportato inospedale privo di sensi, è statosottoposto ad una Tac che haescluso lesioni gravi. Il gior-nalista, che ha riportato un

trauma cranico e contusionialle braccia, è ricoverato nelreparto neurologia dell’ospe-dale «Dimiccoli», dove ri-marrà fino alle dimissioni.

Nel mirino dei carabinierisarebbero due tossicodipen-denti che da qualche giornohanno messo a segno nume-rosi scippi nella zona centraledella città, l’ultimo dei qualiieri sera in via Monfalcone.Anche se non si può escludereuna ritorsione nei confrontidel quotidiano, un organo at-tento di denuncia sociale.

Attestati di solidarietà edauguri di pronta guarigionesono giunti al collega dalla Di-rezione e dalla redazione del-la «Gazzetta» e dall’Assostam-pa di Puglia. (Nicola Curci)

SPINAZZOLA / Preoccupa il fenomeno

Strage di pescialla diga del Locone

Il nostro collega, che hariportato un trauma cranico elesioni alle braccia, è ricoverato

nel reparto neurologiadell’ospedale civile «Dimiccoli»

Migliaia di pesci morti nella diga del Locone (foto Calvaresi)

FORINA ALL’INTERNO