La vocale di Babbo Natale

Post on 10-May-2015

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Quante cose si possono imparare giocando? Tante, anche se siamo già cresciuti. Ecco una filastrocca sulla vocale, tutta da stampare e regalare a Natale.

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La vocale di Babbo Natale

di Roberta Zanella

Una sera di dicembre nebbiosa le cinque vocali ricevono una lettera da Babbo Natale in persona.

“AAAccipicchia” dice la A

“cosa vorrà?”

“EEEppure” sbotta la E

“qualcosa di strano c’è”

“IIInfatti è strano” risponde la I “non siamo noi a doverne mandare una lì?”

“UUUllalà” esclama la U

“che bella sorpresa averla quaggiù!”

“OOOK amiche” dice la O

“mettiamoci in viaggio: qualcosa scoprirò”

"Grazie d'essere qui" sorride Babbo Natale, fissando il punto sopra la I.

"Oggi non voglio parlare, perché ho una voce profonda e gutturale. Cerco una lettera musicale, che

ripetuta mi faccia cantare.

Voi tutte siete speciali e fate vibrare le corde vocali; ma cinque suoni differenti son troppi per le giovani menti. Ditemi quello che sapete fare e io sceglierò quale usare".

a"Inizio io" annuncia la a,

scalpitando sull’unica gambetta che ha "Amato Babbo Natale, io esprimo

divertimento sincero: la lingua s’abbassa armoniosa e s’infila sotto

il dente silenziosa.

Sono chiusa come un tondo e aperta come il mondo. Ho una bella vocina e

mi reggo su una sola gambina. Quando mi ripeto, faccio ridere la gente, attutisco il dolore, esprimo

sollievo e liberazione. La mia vita è tutta qua: tra un "aaahi", un "aaah" e

un "ah ah ah".

i "Tocca a me" inizia la i, saltando sul piedino che regge il puntino puntino

"Incredibile Babbo Natale, volevo essere la prima a parlare. Io esprimo felicità e derisione: la lingua s'allunga verso

il dente e fino al palato si protende.

Ho una certa statura, ma sono un po' chiusa. Quando mi ripeto, faccio

sghignazzare la gente, metto “freno” al rumore, esprimo ilarità e stridore.

La mia vita è tutta qui: tra un "iiio” un "iiih" e un “ih ih ih”.

"Ecco lo sapevo" interviene la e, sbattendo l'unico occhio che c'è "Tenero Babbo Natale, arrivo per terza e non mi so presentare. Io esprimo complicità ed

equilibrio: la lingua s'allunga verso il dente e tocca il palato dolcemente.

Ho una figura mediana: non sono aperta né chiusa, magra né tonda. Se mi ripeto, faccio ridacchiare la gente,

esprimo attenzione, pazienza, sopportazione.  La mia vita è quella che è: tutta presa tra

un "eeehi", un "eeeh" e un "eh eh eh".

e

u "Non aspetto più" scalpita la u, dondolando sulla schiena che ha giù "Unico Babbo Natale, sono la vocale più originale. Io

esprimo piacere e soddisfazione: la lingua si ritrae rilassata e s'eleva al palato allungata.

Ho una forma che tutto contiene: sono chiusa e tonda, ma sorridente m’apro alle stelle. Se mi ripeto, stupisco la gente, curo il dolore, allontano paura e rancore. La mia vita corre su e giù tra un "uuuau",

un “uuuh” e un "uh uh uh".

"Dulcis in fundo arriva il mio turno" dice la o rotolando sul fondo "Onorato

Babbo Natale, sono il capo d'ogni vocale. Io esprimo calore e sorpresa: la lingua si ritrae stanca e sfiorando il

palato arranca.

Ho una forma piena e avvolgente: sono chiusa, tonda, abbondante come

un ventre. Se mi ripeto faccio bene alla gente, do protezione, esclamo

sorpresa e ammirazione. La mia vita è tutto ciò che ho: oscilla tra un "ooohi"

un "oooh" e un "oh oh oh".

o

“Cinque vocali” sospira Babbo Natale “non dovete litigare: ognuna di voi avrà

il suo bel da fare.

Mi ritiro nel camino per deliberare”.

Dopo una notte di riflessione, le vocali tornano in sala riunione.

Care vocali, vi voglio ringraziare per avermi insegnato a cantare. Comunico la mia decisione, dando una breve spiegazione.

Tu, cara a, esprimi il fragore della risata. Sei aperta, schietta, sincera; allontani la preoccupazione, fai sparire il

dolore. Che il tuo ruolo rimanga tale:  dar voce al divertimento il giorno di Natale.

Tu, ironica i, fai suonare le campane: sei alta, squillante, metti “freno” al rumore assordante. 

Hai un punto ch’è una palla di neve, il cavallo parla con te, ride la befana; ma io ho le renne e sono un omone. Che il tuo ruolo rimanga

tale: dar voce ai sogni dopo Natale.

Veniamo a te, dolce e: tu esprimi la risata equilibrata. Sei attenta, saggia, denunci la distrazione. Sei belato della mamma al suo bambino, buffetto paterno genuino.

Che il tuo ruolo rimanga tale: dar voce all'emozione il giorno di Natale.

Tu, unica u, esprimi piacere e soddisfazione. Sei un po’ chiusa, ma sembri un sacco con dentro il dono fatto. Il lupo ulula con te, il gufo

annuncia una notte di torpore, il bambino urla di stupore. Che il tuo ruolo rimanga tale: dar voce a

magia e mistero  il giorno di Natale.

L'ultima sei tu, onorata o: esprimi ammirazione, sorpresa, protezione. Hai la forma di un cerchio perfetto, che tutto contiene:

bella, larga e tonda come il gran pancione e l’ampio petto. Sei il suono caldo dell’eco ansimante, la sorpresa del dono eccitante, la risata paterna rassicurante. Per questo ti ho scelta.

Svelta, che il tuo ruolo diventi tale: dar voce a me, Babbo Natale".

E così fu: Babbo Natale fece una risata “di pancia”, disse “OH OH OH” e non parlò mai più.

Auguro a tutti i bambini del mondoun natale ricolmo di suoni speciali.

Roberta