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Una Storia lunga Mille anni: la pieve di San Giovanni ai Campi di Piobesi Paolo Castagno associazione di volontariato Progetto Cultura e Turismo di Carignano

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Una Storia lunga Mille anni: la pieve di San Giovanni ai Campi

di Piobesi

Paolo Castagno – associazione di volontariato Progetto Cultura e Turismo di Carignano

Epoche storiche convenzionali

• Tarda antichità (dal 300 al 500 d.C. circa)

• Medioevo (dal 486 al 1492 d.C. circa)

• Alto Medioevo (dal 500 al 1100 d.C. circa)

• Basso Medioevo (dal 1200 al 1300 d.C. circa)

• Rinascimento ed Umanesimo (dal 1400 al 1500 d.C. circa)

La chiesa di Piobesi è a forma basilicale ….

• Riprende infatti le forme delle basiliche tardoimperiali romane, edifici pubblici utilizzati come luogo di riunioni pubbliche e di amministrazione della giustizia. Il termine indicava una costruzione con navata centrale rialzata, sulla cui parte superiore potevano essere ricavate finestre, permettendo di risolvere i problemi di illuminazione tipici dei grandi edifici.

Per orientarci

Cos’è una basilica

La basilica era un edificio pubblico utilizzato nell'antica Roma come luogo di riunioni pubbliche e di amministrazione della giustizia. Dal IV secolo le basiliche vennero riadattate come luoghi di culto cristiano.

In seguito, molte chiese cristiane furono erette con la tipica struttura delle basiliche antiche

La chiesa di Piobesi è una pieve

• Nell’ordinamento ecclesiastico della Tarda Antichità e dell’Alto Medioevo, la pieve è una chiesa che controlla a livello amministrativo (controllo del rispetto delle norme religiose, amministrazione di beni mobili ed immobili) altre chiese del territorio. Ha funzioni di cura delle anime, quindi possiede un fonte battesimale

IPOTESI DI DATAZIONE

In assenza di documenti antichi, possiamo datare la pieve di Piobesi alla fine del X o ai primi anni dell’XI secolo per vari motivi:

• la chiesa fu eretta lungo una strada romana, come erano usi fare nella tarda antichità i primi cristiani

• Fu innalzata con cospicui resti di edifici romani dell’età altoimperiale (materiali di reimpiego: lapidi funerarie o dedicatorie, embrici, lastre di marmo bianco, basolato in pietra proveniente da una strada)

• La pianta basilicale, la facciata a capanna, la tecnica costruttiva prevalente a spina di pesce fanno condurre la costruzione ad un epoca prossima al X-XI secolo

La dedicazione a S. Giovanni Battista

• Non possiamo dire con certezza la dedicazione al Precursore di Cristo fosse già presente in epoca altomedioevale. In ogni caso:

• in Piemonte, la dedicazione a San Giovanni il Battista caratterizza frequentemente le fondazioni longobarde e franche (un esempio: S. Giovanni al castello di Carignano). Nel territorio sussistono anche altre dedicazioni legate alle popolazioni barbariche convertite al cristianesimo (es. S. Desiderio a Vinovo; S. Remigio a Carignano; S. Michele ai Sabbioni di La Loggia, anticamente in territorio carignanese).

• Spesso, la dedicazione a S. Giovanni si accompagna con quella a S. Maria (es. la pieve urbana di Piobesi)

• Anche a Torino, la chiesa con funzioni battesimali era intitolata a San Giovanni Battista

Affresco raffigurante San Giovanni Battista sulla facciata della pieve (XIV secolo)

Cristianizzazione del territorio piobesino

Non è possibile dire con certezza quando le popolazioni pagane del territorio furono convertite al Cristianesimo. Tradizionalmente l’evento in quest’area geografica è riferibile all’attività di San Dalmazzo, martirizzato nel 254.

Cristianizzazione del territorio piobesino

Nella Tarda Antichità (VI secolo d.C.), l’area carignanese fu interessata da un significativo insediamento longobardo, testimoniato da necropoli rinvenute in Carignano e da una croce marmorea posta in facciata alla pieve

Tra Tarda Antichità e Alto Medioevo (I)

Forse la pieve fu costruita nei pressi di grossi edifici della tarda antichità (ville dell’aristocrazia, cascinali, forse tempietti dedicati alle divinità dei campi, sepolcreti) da cui provengono cospicui materiali di spoglio rempiegati nella muratura della pieve del X-XI secolo

Tra Tarda Antichità e Alto Medioevo (II)

All’interno della pieve, esistono resti di un edificio paleocristiano databile al V-VII secolo

• Gli scavi hanno riportato alla luce la fondazione di un’abside in basolato

• Poco lontano vi è il basamento di un edificio circolare, costruito con mattoni romani e basolato, identificabile con un fonte battesimale ad immersione

Il basolato

Una gran parte della strada antica, costruita con ciottoli e pietre, fu reimpiegata per la erezione dell’edificio del V-VII secolo e poi per il basamento e le murature della pieve altomedioevale

Posizionamento del battistero e dell’abside rinvenuti nel 1997 durante gli scavi, rispetto alla nuova chiesa

Il battistero antico

L’abside antica

La necropoli

La pieve di Piobes nel medioevo (I)

• Essendo prossima ad importanti strade altoimperiali romane, ancora in uso nel medioevo, era meta di pellegrinaggi per esaudire voti (come nel caso dei committenti dell’affresco della facciata – 1359)

• Probabilmente era posta in prossimità di qualche percorso secondario della via francigena

La pieve di Piobes nel medioevo (II)

• La chiesa fu patronato di molte famiglie nobili, segno dell’importanza e dell’antichità della pieve: dai Piossasco de Rossi e de Feis ai Novelli e Modone (o Modoni)

• Tali famiglie provvidero alla chiesa vari pievani

La pieve di Piobes nel medioevo (III)

• Nel 1462 fu eretta nel borgo fortificato la nuova chiesa in onore di S. Maria, per opera del vescovo di Torino Ludovico di Romagnano (seconda ricostruzione di Piobes). L’antica pieve fu lentamente disertata, anche se furono ancora operati restauri nel XVIII sec. Inoltre, i prevosti di S. Maria erano investiti del loro ministero nell’antica chiesa “madre” posta fuori delle mura

La pieve di Piobesi dopo il medioevo

• 1713: la chiesa minaccia rovina. Pertanto sono intrapresi lavori di restauro ed è ritoccato anche l’affresco in facciata (come attesta la scritta : Pietas Publiciarum restauravit MDCCXIII

• 1717: la struttura pievana è alterata con l’aggiunta di una cappella barocca nella navata destra (ove è allocato un affresco popolare proveniente forse da un pilone)

• 1 maggio 1909: la pieve è inserita nell’elenco dei monumenti nazionali tutelati dallo Stato

• Seconda metà del XIX sec. : Carlo Faggiani fa murare nella facciata la lapide romana di Vennonio

• Fino al 1928, l’edificio era posto in aperta campagna, in vicinanza della strada vicinale che recava all’importante insediamento di Tetti Cavalloni (forse uno dei primi insediamenti della Publice altomedioevale)

• 1928 : viene costruito l’attuale cimitero attorno alla chiesa • 1997 viene intrapresa una grande campagna di scavi archeologici • 2012 ultimo lavori di restauro (ripristino della pavimentazione, restauri

cappella barocca)

La pianta basilicale

• L’edificio è ispirato a modelli costruttivi lombardi e transalpini: le tre navate absidate trovano infatti riscontro nelle chiese di Amsoldingen (svizzera), Aime (Francia), Agliate (lombardia), S. Paragorio (Noli, Liguria)

• La chiesa di Piobesi è priva di cripta

Navata centrale e Navate laterali

Navata sinistra Navata

destra

Navata centrale

La pieve di S. Giovanni in Piobesi

La chiesa collegiata di Amsoldingen (regione del lago Thun presso Berna)

Un confronto …

Un confronto …

• La chiesa di Amsoldingen – presso Berna in Svizzera – presenta caratteristiche analoghe a quella di Piobesi. La regione attorno a Berna apparteneva al regno burgundo edera in stretto collegamento siacon l’impero ottoniano sia col movimento monastico cluniacense

• L’area piobesina, anticamente, era area di popolamento longobardo. Gli affreschi dell’abside maggiore sono stati posti da alcuni Autori in collegamento con la cultura bizantina ed ottoniana

Descrizione generale della chiesa

• Chiesa a pianta basilicale

• Tre navate divise da pilastri rettangolari portanti i muri della navata maggiore mediante archi a pieno sesto leggermente fra loro diseguali

• Le navate terminano in tre absidi con volte sferiche

• Parte delle navate minori presentano volte a crociera del sec. XVI

• Porta d’accesso sull’asse della navata maggiore (la porta sul fianco destro è recente; altre porte, che forse davano accesso a locali sussidiari sono state murate)

La facciata a capanna, tipica delle chiese romaniche altomedioevali

Bifora in facciata

Campaniletto a vela (XVIII sec. ?)