Triticale - Associazione Studenti di Agraria IAAS Sassari · 2012. 7. 30. · Triticale (Triticum...

22
Triticale Triticum secalotriticum saratoviense meister

Transcript of Triticale - Associazione Studenti di Agraria IAAS Sassari · 2012. 7. 30. · Triticale (Triticum...

  • Triticale

    Triticum secalotriticum saratoviense meister

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

    Triticale (Triticum secalotriticum saratoviense meister)

    – È un ibrido intergenerico

    – ottenuto attraverso l’ibridazione tra il frumento (Triticum) e la segale (Secale)

    – Il notevole interesse per i triticali deriva dalla loro peculiarità di presentare, contemporaneamente, alcuni caratteri di pregio

    – del frumento

    – produttività, contenuto proteico, morfofisiologia adeguata

    – della segale

    – rusticità, resistenza alle malattie dell’apparato fogliare, resistenza al freddo

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

    Caratteri botanici e Biologia

    – I triticali si ottengono dall’incrocio

    – tra il frumento

    – sia duro (tetraploide 2n = 28) sia tenero ( esaploide 2n = 42)

    – con la segale (diploide 2n = 14)

    – Dagli incroci tra frumento duro e segale

    – si ottengono triticali primari esaploidi, con numero cromosomico 2n = 42

    – Dagli incroci tra frumento tenero e segale

    – si ottengono gli ottoploidi primari (2n = 56)

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

    Caratteri botanici e Biologia

    – I triticali primari esaploidi e gli ottoploidi primari sono sterili

    – vengono resi fertili mediante raddoppiamento con colchicina

    – Ricombinando i triticali primari tra loro o con il frumento sia tenero che duro

    – si ottengono i triticali esaploidi ed ottoploidi secondari

    – Incrociando esaploidi primari e segale

    – si ottengono tetraploidi, più o meno sterili, che interincrociati tra loro originano tetraploidi secondari più o meno fertili

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

    Caratteri botanici e Biologia

    – Lo sviluppo dei triticali dal punto di vista agronomico

    – si basa principalmente sull’utilizzo degli esaploidi secondari

    – caratterizzati da stabilità citologica e buone caratteristiche agronomiche

    – derivano da

    incroci tra forme primarie esaploidi od ottoploidi

    primari x frumento tenero

    primari x triticali ottoploidi

    incroci fra triticali secondari

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

    Caratteri botanici e Biologia

    – I triticali ottoploidi sono stati in gran parte abbandonati in quanto la loro utilizzazione diretta è fortemente compromessa a causa di:

    – elevata instabilità citologica

    – sterilità

    – taglia alta

    – granella striminzita

    – produzioni modeste

    – non competitive con quelle del frumento

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

    Caratteri botanici e Biologia

    – I triticali presentano

    – elevata variabilità morfologica e fisiologica

    – a causa della diversa dotazione cromosomica che li caratterizza

    – In linea generale i caratteri sono i seguenti:

    – Radici seminali variabili da 1 a 7

    – ma più generalmente da 3 a 5

    – Culmi

    – grossi, cavi

    – molto variabili in altezza, diametro, villosità e nel numero degli internodi

    in alcuni tipi l’ultimo internodo è pieno

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

    Caratteri botanici e Biologia

    – Spighe

    – molto variabili per le diverse caratteristiche

    compattezza, colore, grado di aristatura, portamento e villosità

    – notevoli dimensioni

    – cariossidi ordinate in quattro file

    – numero variabile di spighette (talvolta più di 30) spesso ramificate

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

    Caratteri botanici e Biologia

    – Cariossidi

    – numero variabile tra 60 e 150 ed oltre per spiga

    – generalmente striminzite

    a causa dell’anormale formazione dell’endosperma

    – ridotta germinabilità

    – il peso di 1000 semi è pari a 40 – 50 g

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

    Caratteri botanici e Biologia

    – Ciclo:

    – Germinazione

    – Accestimento

    – Levata

    – Spigatura

    – Fioritura

    – maturazione

    – La durata delle fasi dipende principalmente

    – dalla temperatura e dal fotoperiodo

    – alte temperature e fotoperiodo lungo accorciano il ciclo

    – Temperatura minima di germinazione 5 °C

    – Temperatura ottimale 20 °C

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

    Caratteri botanici e Biologia

    – La capacità di accestimento è relativamente bassa comunquedipende

    – dalla cultivar

    – dalle tecniche colturali

    – dalle condizioni ambientali

    – Fioritura

    – temperatura ottimale 25 °C

    – il triticale è una specie prevalentemente autogama

    – Tipi invernali e tipi primaverili

    – questi ultimi spesso caratterizzati da insensibilità al termoperiodo ed al fotoperiodo

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

    Esigenze nutrizionali

    – Presenta asportazioni di N, P e K per unità di granella

    prodotta superiori a quelle del frumento

    – La risposta alla concimazione azotata è inferiore a quella

    del frumento e la sensibilità all’allettamento è superiore

    a quella del frumento.

    – Il triticale ha una capacità di assorbire l’acqua dal suolo

    superiore al frumento, ma il suo consumo idrico è

    minore

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

    Tecnica colturale

    – Molte similitudini con il frumento

    – è una coltura sfruttante

    – stesse modalità di preparazione del terreno

    – Semina:

    – righe distanti 0,20-0,30 cm

    – densità 300-350 semi germinabili m-2

    – circa 150-200 kg ha-1

    – Dosi consigliabili:

    – N 40-180 kg ha-1

    – P2O5 80-150 kg ha-1

    – Buona competitività nei confronti delle infestanti

    – ma comunque il controllo delle infestanti è necessario

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

    Miglioramento genetico e cultivar

    – Obiettivi:

    – combinare le caratteristiche produttive e qualitative del frumento con il vigore, rusticità, resistenza a malattie e freddo della segale

    – costituire materiali adatti alle aree difficili per condizioni pedologiche e climatiche

    – terreni acidi, di montagna, collinari, aree semi-aride, etc

    – Ottenere per aree fertili materiali per uso zootecnico

    – granella ed insilato

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

    Produzione ed utilizzazione

    – Campo di variazione della resa

    – 0,62 e 10 t ha-1

    – valore più frequente 4,5 t ha-1

    – Produzione di biomassa tal quale

    – 34,5 t ha-1

    – mediamente 6,4 t ha-1 di sostanza secca

    – In Italia è impiegato in massima parte per l’alimentazione animale:

    – come granella

    – come foraggio verde o insilato allo stadio di maturazione latteo-cerosa

    – pascolato e poi destinato alla produzione di granella

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

    Produzione ed utilizzazione

    – Un maggiore impiego nell’alimentazione umana

    aprirebbe nuove prospettive per la coltura

    – In base la prezzo di mercato è stato calcolato che la

    coltivazione del triticale risulta economicamente

    conveniente quando la sua produttività supera

    rispettivamente del 10-30 % quella del frumento tenero

    e duro

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

    Produzione ed utilizzazione

  • Dipartimento di Agraria, Università di Sassari