Syndicat Autonome Valdôtain des Travailleurs DELLA MINIERA...

4
2eme Année - Num. 1 Spedizione in Abbonamento Postale (Secondo Gruppo - 70%) 12 Février 1974 REUEIL SOCIAL S.A.V.T. Syndicat Autonome Valdôtain des Travailleurs IMPEDIRE LA CHIUSURA DELLA MINIERA DI COGNE Mentre la crisi della Bassa Valle, pur restando ancora l'interrogativo della Guinzio & Rossi, sta trovando uno sboc- co con l'apertura della camiceria Appel di Arnad e con il prossimo inizio del- l'attività della filatura Carminati, un'al- tra nube si sta addensando sulla situa- zione occupazionale della Valle: la chiu- sura della miniera di Cogne. Le recenti dichiarazioni dell'Ammi- nistratore Delegato di questa società in occasione di un incontro a Milano pre- annunciavano la chiusura della miniera entro breve termine e prospettavano la necessità di programmare eventuali at- tività sostitutive. L'incontro Sindacati - EGAM per il «piano nazionale» ha per- messo di capire chiaramente che la chiusura della miniera é prossima. Questi due avvenimenti hanno desta- to forti preoccupazioni tra i lavoratori della Miniera e nella popolazione di Co- gne. Gli attuali occupati sono circa 300 di cui 260 residenti a Cogne. Per ora pertanto la miniera rappresenta l'attivi- tà principale di Cogne mentre il Turi- smo costituisce ancora un'attività com- plementare. La Direzione Cogne da tempo affer- ma che la gestione della miniera é anti- economica e che il materiale compera- to all'estero (Mauritania, Brasile, ecc.) sbarcato a Savona e trasportato ad Ao- sta con vagoni merci e teleferica, ha un costo inferiore a quello del minerale estratto dalla miniera. Queste afferma- zioni sono state più volte ribadite dai dirigenti, tuttavia nemmeno i più pessi- misti avrebbero immaginato che tali previsioni divenissero attuali in un cosi breve spazio di tempo. Nel 1968 ancora si parlava di 10, 15 e forse 25 anni di lavoro in miniera. Di fronte all'attuale minaccia di chiu- sura, due sono le conclusioni che si pos- sono fare: o sono sbagliate le previsioni dei tecnici-programmatori oppure il ti- po di «sfruttamento a rapina» intro- dotto negli anni 67-68 ha anticipato i tempi di chiusura. Secondo alcuni si tratterebbe di un disegno nazionale per mantenere alcune riserve di ferro; fantasia pura. Innanzi- tutto quando una miniera viene chiusa é assurdo pensare di poterla riaprire nel tempo, essa ha infatti bisogno di una continua manutenzione per evitare crol- li e frane. Inoltre é di attualità il piano EGAM che dovrebbe coordinare tutta l'attivi- tà mineraria del Paese, promuovere ri- cerche e studi per conoscere esattamen- te e sfruttare le disponibilità di materie prime del sottosuolo; a Cogne invece si vuoi chiudere! Politica assurda e con- tradditoria. Infine é risaputo che i prezzi delle materie prime sono in continuo aumen- to e che i paesi produttori potrebbero prendere esempio dai Paesi Arabi. Allo- ra sarebbero guai grossi! altro che le 2 lire di differenza tra il minerale di Co- gne e quello importato! Che sia chiaro, non si chiede di tene- re aperta la miniera a tutti i costi; si chiede di conoscere la esatta situazione, e soprattutto si chiede che vengano ef- fettuate quelle ricerche che per anni e anni i Dirigenti Cogne ci hanno promes- so per verificare se esistono altri giaci- menti di minerale in Cogne. Se i risultati saranno negativi allora si dovranno prevedere immediatamente delle attività sostitutive per le attuali maestranze. E' altrettanto chiaro che non sarà possibile la soluzione più semplicistica del problema, vale a dire il trasferimen- to «tout court» degli attuali dipenden- ti ai SIDER di Aosta; ciò significhereb- be infatti la perdita secca di 300 posti di lavoro in Valle. Appare evidente, però che il proble- ma della miniera non deve interessare unicamente i Sindacati, ma anche le au- torità regionali che finora lo hanno i- gnorato (basti pensare che al convegno sulla Miniera, promosso dai Sindacati regionali era presente un solo consiglie- re regionale, ex dipendente, nonostante l'invito a tutte le autorità). E' opportuno richiamare l'attenzione di tutta la popolazione valdostana sulla gravita del problema. L'eventuale chiusura della miniera a- vrebbe gravissime ripercussioni sull'eco- nomia dell'intera Regione; a nostro av- viso infatti il futuro dello stabilimento siderurgico di Aosta é per ora stretta- mente legato alla miniera. Stévenin Francesco RIPORTIAMO UNA SERIE DI STRALCI RIGUARDANTI LA MINIERA DI COGNE ESTRAT- TI DAL PIANO DELLE ATTIVITÀ' E PROSPETTIVE DEL SETTORE MINERARIO E ME- TALLURGICO PER IL QUINQUENNIO 1973-77. PERLA MINIERA DI COGNE NON SONO PREVISTI NE INVESTIMENTI NE RICERCHE. Piano minerario e metallurgico EGAM Introduzione pag. 142. La struttura attuale del settore mine- rario metallurgico affidato all'EGAM si é gradualmente consilidata nel breve volgere di un biennio, da quando cioè con Decreto Ministeriale del 25 giugno 1971 il Ministro delle Partecipazioni Statali ha attivato il funzionamento del- l'Ente. Può essere utile brevemente gli avve- nimenti più importanti di questo perio- do. Nel luglio 1971 l'attività mineraria dell'EGAM era rappresentata esclusiva- mente dalla coltivazione delle miniere di ferro della Società Nazionale Cogne situate in Valle d'Aosta, al cui eserci- zio erano interessate poche centinaia di persone. Nell'agosto di quell'anno l'Ente co- stituiva la Società Italiana Miniere alla quale dovevano essere successivamente affidati compiti di coordinamento del- l'attività mineraria delle Aziende del settore. pag. 144. Nell'arco di un biennio la forza oc- cupata nelle unità minerarie e metallur- giche dei non ferrosi é così passata da poco più di 300 unità (Miniera di CO- GNE) ai 10.350 dipendenti in forza al 30 settembre c.a., che rappresentano circa il 39% dell'occupazione totale del- l'Ente. pag. 150 In Piemonte-Valle d'Aosta la Nazio- (Segue pagina 4)

Transcript of Syndicat Autonome Valdôtain des Travailleurs DELLA MINIERA...

2eme Année - Num. 1 Spedizione in Abbonamento Postale (Secondo Gruppo - 70%) 12 Février 1974

REUEIL SOCIALS.A.V.T.

Syndicat Autonome Valdôtain des Travailleurs

IMPEDIRE LA CHIUSURA DELLA MINIERA DI COGNEMentre la crisi della Bassa Valle, pur

restando ancora l'interrogativo dellaGuinzio & Rossi, sta trovando uno sboc-co con l'apertura della camiceria Appeldi Arnad e con il prossimo inizio del-l'attività della filatura Carminati, un'al-tra nube si sta addensando sulla situa-zione occupazionale della Valle: la chiu-sura della miniera di Cogne.

Le recenti dichiarazioni dell'Ammi-nistratore Delegato di questa società inoccasione di un incontro a Milano pre-annunciavano la chiusura della minieraentro breve termine e prospettavano lanecessità di programmare eventuali at-tività sostitutive. L'incontro Sindacati -EGAM per il «piano nazionale» ha per-messo di capire chiaramente che lachiusura della miniera é prossima.

Questi due avvenimenti hanno desta-to forti preoccupazioni tra i lavoratoridella Miniera e nella popolazione di Co-gne. Gli attuali occupati sono circa 300di cui 260 residenti a Cogne. Per orapertanto la miniera rappresenta l'attivi-tà principale di Cogne mentre il Turi-smo costituisce ancora un'attività com-plementare.

La Direzione Cogne da tempo affer-ma che la gestione della miniera é anti-economica e che il materiale compera-to all'estero (Mauritania, Brasile, ecc.)sbarcato a Savona e trasportato ad Ao-sta con vagoni merci e teleferica, ha uncosto inferiore a quello del mineraleestratto dalla miniera. Queste afferma-zioni sono state più volte ribadite daidirigenti, tuttavia nemmeno i più pessi-misti avrebbero immaginato che taliprevisioni divenissero attuali in un cosibreve spazio di tempo.

Nel 1968 ancora si parlava di 10, 15e forse 25 anni di lavoro in miniera.

Di fronte all'attuale minaccia di chiu-sura, due sono le conclusioni che si pos-sono fare: o sono sbagliate le previsionidei tecnici-programmatori oppure il ti-po di «sfruttamento a rapina» intro-dotto negli anni 67-68 ha anticipato itempi di chiusura.

Secondo alcuni si tratterebbe di undisegno nazionale per mantenere alcuneriserve di ferro; fantasia pura. Innanzi-

tutto quando una miniera viene chiusaé assurdo pensare di poterla riaprire neltempo, essa ha infatti bisogno di unacontinua manutenzione per evitare crol-li e frane.

Inoltre é di attualità il piano EGAMche dovrebbe coordinare tutta l'attivi-tà mineraria del Paese, promuovere ri-cerche e studi per conoscere esattamen-te e sfruttare le disponibilità di materieprime del sottosuolo; a Cogne invece sivuoi chiudere! Politica assurda e con-tradditoria.

Infine é risaputo che i prezzi dellematerie prime sono in continuo aumen-to e che i paesi produttori potrebberoprendere esempio dai Paesi Arabi. Allo-ra sarebbero guai grossi! altro che le 2lire di differenza tra il minerale di Co-gne e quello importato!

Che sia chiaro, non si chiede di tene-re aperta la miniera a tutti i costi; sichiede di conoscere la esatta situazione,e soprattutto si chiede che vengano ef-fettuate quelle ricerche che per anni eanni i Dirigenti Cogne ci hanno promes-so per verificare se esistono altri giaci-menti di minerale in Cogne.

Se i risultati saranno negativi allora

si dovranno prevedere immediatamentedelle attività sostitutive per le attualimaestranze.

E' altrettanto chiaro che non saràpossibile la soluzione più semplicisticadel problema, vale a dire il trasferimen-to «tout court» degli attuali dipenden-ti ai SIDER di Aosta; ciò significhereb-be infatti la perdita secca di 300 postidi lavoro in Valle.

Appare evidente, però che il proble-ma della miniera non deve interessareunicamente i Sindacati, ma anche le au-torità regionali che finora lo hanno i-gnorato (basti pensare che al convegnosulla Miniera, promosso dai Sindacatiregionali era presente un solo consiglie-re regionale, ex dipendente, nonostantel'invito a tutte le autorità).

E' opportuno richiamare l'attenzionedi tutta la popolazione valdostana sullagravita del problema.

L'eventuale chiusura della miniera a-vrebbe gravissime ripercussioni sull'eco-nomia dell'intera Regione; a nostro av-viso infatti il futuro dello stabilimentosiderurgico di Aosta é per ora stretta-mente legato alla miniera.

Stévenin Francesco

RIPORTIAMO UNA SERIE DI STRALCI RIGUARDANTI LA MINIERA DI COGNE ESTRAT-TI DAL PIANO DELLE ATTIVITÀ' E PROSPETTIVE DEL SETTORE MINERARIO E ME-TALLURGICO PER IL QUINQUENNIO 1973-77. PERLA MINIERA DI COGNE NON SONOPREVISTI NE INVESTIMENTI NE RICERCHE.

Piano minerario e metallurgico EGAMIntroduzione pag. 142.

La struttura attuale del settore mine-rario metallurgico affidato all'EGAM sié gradualmente consilidata nel brevevolgere di un biennio, da quando cioècon Decreto Ministeriale del 25 giugno1971 il Ministro delle PartecipazioniStatali ha attivato il funzionamento del-l'Ente.

Può essere utile brevemente gli avve-nimenti più importanti di questo perio-do.

Nel luglio 1971 l'attività minerariadell'EGAM era rappresentata esclusiva-mente dalla coltivazione delle minieredi ferro della Società Nazionale Cognesituate in Valle d'Aosta, al cui eserci-zio erano interessate poche centinaia dipersone.

Nell'agosto di quell'anno l'Ente co-stituiva la Società Italiana Miniere allaquale dovevano essere successivamenteaffidati compiti di coordinamento del-l'attività mineraria delle Aziende delsettore.pag. 144.

Nell'arco di un biennio la forza oc-cupata nelle unità minerarie e metallur-giche dei non ferrosi é così passata dapoco più di 300 unità (Miniera di CO-GNE) ai 10.350 dipendenti in forza al30 settembre c.a., che rappresentanocirca il 39% dell'occupazione totale del-l'Ente.pag. 150

In Piemonte-Valle d'Aosta la Nazio-(Segue pagina 4)

LAVORATORI !

RAFFORZATE

IL S.A.V.T.L.

L.L.L.D.L.D.

Legge o Deci

P.R

M.D.M.L.D.M.

2 1 8 -5 5 -

1338-9 0 3 -

. 4 8 8 -153 -

4 8 5 -

Secondo le rilevazioni ISTATil minimo vitale mensile per unafamiglia tipo è di L 153.223

Infatti occorrono almeno

90.000 per l'alimentazione40.000 per l'affitto50.000 per un vestito25.000 per luce,

riscaldamento espese varie.

I SINDACATI HANNO CHIESTO TR

Aumentare il minimo di pal 30% del salario medio ril che significa:

L 40.650 nel» 46.450 nel» 53.050 nel

Agganciare tutte le penialla dinamica salarialePortare gli assegni famila L 8.000 mensiliElevare l'indennità giorndi disoccupazione a L 1

ENSIONI[MINIME

to

19521958

19621965196819691971197219721973

Pensionaticon menodi 65 anni

3.5006.0006.500

12.00015.60018.00023.00024.10025.25030.00031.650

Pensionaticon piùdi 65 anni

5.0008.0009.500

15.00019.50021.90025.00026.20027.45032.00033.750

PENSIONI MENSIUSUPERBUROCRATI

Ambasciatori 959.000Prefetti 861.000Direttori Generali 705.000Ispettori 552.000

L'ALTRO:

snsioneell'industria

197319741975

ioni INPS

ari

liera000

I RISULTATI DELL'ACCORDO DEL 13-10-1973(In vigore dal 1 Gennaio 1974)Pensioni minime:

Assegni familiari:Disoccupazione:

L. 42.950» 34.800» 25.850» 8.000 mensili

800 al giorno

per tutti i lavoratori dipendentiper i lavoratori autonomiper le pensioni socialiper il coniuge e per i figli

In sostanza per il 1974 il minimo di pensione è commisurato al 27,75% delsalario medio nell'industria.Per gli anni successivi il principio dell'aggancio della pensione al salario,sarà esaminato dal Governo in accordo con le Confederazioni.L'accordo, con le sue luci e le sue ombre, è un risultato importante inquanto risponde alla politica del sindacato di difesa dei bassi redditi e siinquadra nella scelta di priorità della politica dei prezzi, delle riforme,dello sviluppo dell'occupazione e dei redditi nel Mezzogiorno.

(Segue dalla prima pagina)

naie Cogne ha in coltivazione la minie-ra posta nella vallata omonima; trattasi,come é noto, di un giacimento in colti-vazione dall'epoca dei romani, le cui ri-serve si stanno quantitativamente esau-rendo; ed é anche in progressiva diminu-zione il contenuto metallico del mine-rale ora pari in media al 28 - 29% di Fé.

Date queste condizioni i costi di col-tivazione, per unità di ferro prodotto,risultano notevolmente elevati anche lalimitata dimensione del giacimento nonconsente una ulteriore massiccia intro-duzione di mezzi mecanizzati.

Agli elevati costi di estrazione del mi-nerale si aggiungono anche i notevolicosti di trasporto dalla miniera (postacome é noto oltre i 2.000 metri) allostabilimento siderurgico (metri 550 s.l.m.). Una riduzione sensibile del costodel trasporto potrebbe attuarsi utiliz-zando opportuni mezzi stradali di note-vole portata; purtroppo tale soluzione

pag. 166.

non é facilmente realizzabile sia per dif-ficoltà di transito nei mesi invernali, siaper le interferenze con il traffico turi-stico particolarmente intenso in alcunimesi dell'anno.

Inoltre in questo ultimo periodo sisono manifestati fenomeni di instabili-tà nel complesso roccioso, percorso dal-le gallerie e dai pozzi della miniera, ra-gione per cui necessario un riesamecompleto delle condizioni strutturalidella miniera al fine di verificare la na-tura e l'entità di questi fenomeni.

Come più completamente esposto nelcapitolo della relazione programmaticariguardante il settore della siderurgiaspeciale, la COGNE ha in atto una no-tevole opera di ristrutturazione e po-tenziamento dello stabilimento siderur-gico di Aosta; la stessa Nazionale Cogneha avviato nel corso del 1973, a Verrès,sempre in Valle d'Aosta, a poche deci-ne di chilometri dal capoluogo, altre i-niziative industriali le consociate SA-DEA e PANTOX.

Ripartizione Regionale dell'Occupazione (al 30.9.73) e degli investimenti (1973-77)Occupazione Investimenti

Piemonte-Val d'Aosta

SettoreMiner.Metall.

498

Totale

EGAM

unità

8.070

SettoreMiner.Metall.

miliardi

2,6

Totale

EGAM

126,6

Risultati economici pag. 169.Pur non essendo sempre facile avere

elementi economici separati fra l'attivi-tà mineraria e la metallurgica, si puòsostenere che, di fronte a settori positi-vi (piriti, rame, antimonio) ve ne sonoaltri che presentano notevoli difficoltàper il loro risanamento, in quanto ne-cessiterebbero di interventi di rilievosul piano finanziario, organizzativo etecnico. E' il caso del settore piombo-zinco e per altri versi del ferro; perquest'ultimo infatti lo stato del giaci-mento di Cogne non lascia prevedereconsistenti possibilità di recupero.3.3.5 Ferro pag. 189

L'unica miniera di minerale di ferrodel Gruppo si trova a Cogne in Vald'Aosta. Il giacimento di magnetite éconosciuto da secoli ed é stato negli ul-timi decenni oggetto di coltivazioni re-lativamente intense. La sua presenza hadato origine agli stabilimenti siderurgi-ci di Aosta, che ne portano il nome.

RISERVEII giacimento ha un cubaggio di cir-

PARAISSÀNT DEUX FOIS PAR MOISREDACTION ET ADMINISTRATION

au Siège duSYNDICAT AUTONOME

VALDOTAIN DES TRAVAILLEURS2, place Innocent Manzetti - 11000 Aoste

Téléphone n. 44336I» « » « » « » « » « » « » « » « » « » « » « » « » « M « » « » « » « » «

DIR. RESP. CHARLES FERINAEnreg. Tribunal dj Aoste N. 4/73 du 16/10/73

Imprimé par Jj-'U.V»29, rue Festaz - 11000 Aoste

ca un milione di tonn. di grezzi al 28%in Fé. Nelle zone alte, già coltivate, iltenore era notevolmente superiore, rag-giungendo anche il 60% in Fé.

Lo studio del giacimento, portato a-vanti da valenti tecnici a più riprese, su-perando grosse difficoltà soprattuttoper la sua forma a lenti e per la ubica-zione in alta montagna, e condotto conrilievi magnetometrici, gravimetrici, geo-logici, giacimentologici, integrati con ri-cerche a mezzi di sondaggi, non ha for-nito risultati positivi sull'eventuale am-pliamento della zona mineralizzata.

PRODUZIONESi aggira attualmente sulle 1000

tonn/giorno di grezzi con tenore in fer-ro mediamente inferiore al 30%. Essaha beneficamente risentito dell'intensosforzo finanziario organizzativo e tec-nico compiuto negli anni '60 per miglio-rare l'attività in miniera.

La riorganizzazione delle coltivazio-ni, l'introduzione di un nuovo piano ditiro con una diversa distribuzione deisottolivelli e con il cambio del rappor-to fra dimensioni delle gallerie di sotto-livello e la loro distanza reciproca haconsentito di migliorare sensibilmentela produttività complessiva e di ridurrenotevolmente i costi dell'interno. Per-mangono assai gravosi i costi dei traspor-ti dei minerali fino allo stabilimento diAosta.

INVESTIMENTISono stati compresi nel piano side-

rurgico dell'EGAM, insieme con quellidello stabilimento di Aosta, e pertantonon figurano in queste note.

Si tratta ad ogni modo di cifre relati-vamente modeste per la preparazione dinuovi cantieri e per l'aggiornamento tec-nico dei macchinari e attrezzature siadella miniera che degli impianti esterni.OCCUPAZIONE

E' attualmente di 301 unità; si in-contrano difficoltà per il mantenimen-to dei livelli occupazionali all'interno.Si prevede pertanto una lieve diminu-zione nei prossimi anni legata, come peraltre miniere, al naturale esodo di per-sonale, per raggiunti limiti di pensiona-mento.

RISTRUTTURAZIONIQuella della Cogne, giova ricordarlo

ancora, é una miniera gravata a pesanticondizioni ambientali e da servizi one-rosissimi. Si trova ad oltre 2.000 metridi quota, il che comporta tutti gli in-convenienti dell'alta montagna (freddo,neve, ghiaccio, strade tortuose e nonsempre aperte o agevolmente percorribi-li, etc.) deve portare i suoi minerali amezzo di un lungo piano inclinato insotterraneo e poi di una prima teleferi-ca, dalla miniera agli impianti di arric-chimento di Cogne (che é a 1.550 m. diquota); di qui, con una lunga obsoletaferrovia a scartamento ridotto - checorre per lunghi tratti in galleria - li tra-sferisce ad una seconda teleferica che lifa arrivare agli stabilimenti siderurgicidi Aosta.

Occorrerà pertanto attentamente va-lutare, alla luce del minerale in vista edi quello probabile e delle caratteristi-che strutturali del giacimento, lo svilup-po del programma di produzione e l'in-troduzione di differenti sistemi di tra-sporto allo stabilimento siderurgico diAosta.

COSTITUITO IL DIRETTIVO - SAVT - DEI DIPENDENTI DELLA REGIONE

Sono terminate le elezioni per la costituzione del Direttivo SAVT dei dipendenti della Amministrazione Regionale, risultano eletti:

ALLIODCLOSFAVALFISANOTTIJANSJORRIOZMARTINREALVIETTI

MarcelloSilvioRenéJean CharlesCesareAurelioGeorgesPierrePierre

VUILLERMOZ Pier Angelo

I suddetti parteciperanno

al V I Congresso del SAVT che

Dipendente Regionale ScuolaDipendente Regionale ForestaleDipendente RegionaleDipendente RegionaleDipendente RegionaleDipendente Regionale

Dipendente RegionaleDipendente RegionaleDipendente RegionaleDipendente Regionale

quali delegati dei dipendenti della Amministrazione Regionale

si terrà nella primavera prossima.

ForestaleColi. GervasoniCasinò Controllore