Principi di fitoterapia · L’OMS definisce la Fitoterapia come “unadisciplina di natura ......
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Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Fitoterapia e Medicina Allopatica
Fitoterapia: fitocomplesso
caratterizzato chimicamente
con attività farmacologiche note
somministrato in “dosi ponderali” (quantità rapportate al peso del soggetto)
L’OMS definisce la Fitoterapia come “una disciplina di naturaallopatica che fa riferimento agli stessi principi di medicinaconvenzionale per definire natura e trattamento delle patologie, … ”
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Pianta medicinale o officinale Dal latino “officina”, intesa come “laboratorio farmaceutico”
Sono piante che contengono sostanze dotate di attività farmacologica
Vengono largamente utilizzate anche dall’industria farmaceutica
“qualsiasi vegetale che contiene in uno o più dei suoi organisostanze che possono essere utilizzate come tali a finiterapeutici o che sono i precursori di emisintesi chemio -farmaceutiche” (definizione OMS)
Ginkgo bilobaAloe vera Calendula officinalis
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Droga vegetale
“La porzione della pianta medicinale (essiccata)
contenente la maggior concentrazione di
principi attivi utilizzata per scopi terapeutici”
definizione OMS
Calendula Fiori
Aloe veraGel
Ginkgo bilobafoglia
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Sostanze bioattive nelle droghe vegetali
DROGA VEGETALE
Prodotto di estrazione totalmente naturale:
PRINCIPIO ATTIVO
Prodotto estrattivo totalmente naturale
FITOCOMPLESSO
Prodotto di EMISINTESI
Prodotto di SINTESI TOTALE
La Pianta medicinale
1. Piante medicinali con potente attività farmacologica (eroiche): si utilizzano generalmente i p.a. per ottenere farmaci
Digitalis purpurea digitalici (farmaci per cardiopatie)
Papaver somniferum morfina (potente analgesico)codeina (sedativo della tosse)
2. Piante medicinali caratterizzate da elevato indice terapeutico: possono essere utilizzate nei prodotti per auto-medicazione come gli integratori alimentari
(Valeriana, Passiflora, Ginseng, Rusco, ecc.)
Le diverse modalità di utilizzo sono legate all’attività farmacologica
IntegratoreCoadiuva le fisiologiche
funzioni dell’organismo
Attività
salutistica
Elisabetta Boncompagni, aprile 2012
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Gli integratori a base di piante medicinali
coadiuvano le funzioni fisiologiche dell’organismo
*Claims approvati dal Min. della Salute
Echinacea Utile per le naturali difese dell’organismo e per la funzionalità delle prime vie respiratorie*
Per una fisiologica azione depurativa e antiossidante, proprietà antiossidanti e drenanti*
The verde
Utile per favorire il sonno, proprietà rilassanti e distensivePassiflora
Utile per un fisiologico transito intestinale*Senna
Utile per la fisiologica eliminazione dei gas intestinali*Finocchio
Utile per la fisiologica funzionalità del fegato, digestivo*Carciofo
Per la fisiologica funzionalità delle vene e del microcircoloRusco*
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Esigenze di salute per le quali vengono impiegati con successo i fitocomplessi
• Insonnia/Sindromi ansiose/Depressione lieve e moderata
• Rallentato transito intestinale
• Dispepsia/Iperacidità gastrica - Meteorismo
• Dismetabolismi (lipemia, pressione, sovrappeso, ecc.)
• Disturbi delle prime vie aeree/Faringiti/Mal di gola
• Insufficienza venosa cronica/Fragilità capillare/Emorroidi
• Stress, affaticamento fisico e/o mentale/lucidità mentale
• Basso stato immunitario
• Menopausa/Dismenorrea
• Ipertrofia prostatica benigna
• Cistiti/Ritenzione idrica
• Patologie muscolo-scheletriche
• Dermatiti
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
La Fitoterapia utilizzail Fitocomplesso
ALTRI
COMPONENTI
ALTRIALTRI
COMPONENTICOMPONENTI
PRINCIPIO
ATTIVO
PRINCIPIOPRINCIPIO
ATTIVOATTIVO
FITOCOMPLESSO
estrazione(concentrazione)
Fitocomplesso
«l’insieme di tutte le sostanze presenti nella droga
vegetale, i cosiddetti “principi attivi” insieme agli
altri componenti, tutti importanti nel determinare
l’attività caratteristica della droga»
È la motivazione biomolecolare
alla base delle peculiarità
e dello spettro d’azione
di una pianta medicinale
Elisabetta Boncompagni, aprile 2012
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
FITOCOMPLESSOcome principio attivo
Una pianta medicinale contiene una molteplicità
di sostanze funzionali
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Fitocomplesso come principio attivo
Olio essenziale: anetolo, carvacrolo, ecc.
Flavonoidi: vitexina, isovitexina, ecc.
Antocianine: delfinidina cloruro, ecc.
Il profilo fitochimico di parti diverse della pianta
sarà differente ...
(il fitocomplesso della
radice è diverso da quello
delle foglie, dei frutti, etc.).
Il Fitocomplesso Principi attivi e complessità strutturale
La comprensione dell’attività biologica di un
fitocomplesso, non può essere raggiunta pensando
di studiare solo i singoli principi attivi.
La caratteristica intrinseca di un fitocomplesso
è la sua COMPLESSITA’ STRUTTURALE. Questa
è giudicata oggi un valore aggiunto e spiega le
peculiari caratteristiche farmacodinamiche e
farmacocinetiche del fitocomplesso.
Elisabetta Boncompagni, aprile 2012
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
TITOLO: derivati triterpenici totali calcolati come asiaticoside ...%
(Metodo analitico: HPLC)
Cromatogramma HPLCdell’estratto della droga
Time
Segnale(mVolt)
= altri componenti
p.a.p.a.
p.a.
Time
Segnale(mVolt)
p.a.p.a.
p.a.
FTTCA (frazione triterpenica) … mg
(Metodo analitico: HPLC)
Il Fitocomplesso
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
NOME Senna (Cassia angustifolia) Pursennid
P.A. fitocomplesso sennosidi A e B
NOME Centella (Centella asiatica) Centellase
P.A. fitocomplesso FTTCA
titolato in eterosidi antracenici espressi come sennoside B
titolato in frazione triterpenica totale (FTTCA)
PIANTA MEDICINALE FARMACO
Fitocomplesso come principio attivo
Il Fitocomplesso
L’effetto di una droga è il risultato dell’ azione integrata
della molteplicità di sostanze che compongono il
fitocomplesso.
Un effetto analogo non può essere ottenuto da uno o più dei
suoi principi attivi isolati.
Il fitocomplesso contiene numerose sostanze che svolgono
sull’organismo azioni sinergiche e polivalenti.
La contemporanea presenza di una molteplicità di componenti
con diversa natura chimica influisce sia sulla farmacodinamica
che sulla farmacocinetica (assorbimento, metabolismo,
eliminazione) dei principi attivi, modulandone la
biodisponibilità e gli effetti.
Elisabetta Boncompagni, aprile 2012
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Sinergia farmacodinamica: ovvero diversi principi attivi mostrano un’attività superiore a quella attendibile dalla somma dei loro singoli effetti. (es. Ginkgo biloba)
Effetti additivi: l’effetto misurato è semplicemente dovuto alla somma degli effetti di vari componenti (quindi senza sinergia)
Polivalenza(che non implichi necessariamente sinergia): Echinacea spp., Cynara scolimus, Ruscus aculeatus, Rheum palmatum
Biodisponibilità del principio attivo: alcuni componenti del fitocomplesso migliorano l’assorbimento od in generale la biodisponibilità del principio attivo (es. saponine, ecc.)
Instabilità del principio attivo quando estratto dal fitocomplesso: Valeriana officinalis, Alium sativum, Zyngiber officinalis, Humulus luppulus.
La peculiarità del Fitocomplesso rispetto al composto isolato e purificato è pertanto proprio nel “gioco di squadra” delle diverse molecole, tale da produrre un giusto equilibrio tra efficacia e tollerabilità.
Williamson EM. 2001. Synergy and other interactions in phytomedicines, Phytomedicine, 8(5), 401-409.
Il Fitocomplesso
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Il Fitocomplesso sinergia dei componenti
Mucillagine Azione lenitiva
Camomilla
Flavonoidi ApigeninaAzione
antinfiammatoria
Olio essenziale Bisabololo Azione
spasmolitica
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Il Fitocomplesso antagonismo positivo dei componenti
Rabarbaro
Antrachinoni
Tannini
Azione lassativa
Azione astringente
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
POLIVALENZA DEL FITOCOMPLESSO
Una stessa pianta medicinale contiene classidiverse di principi attivi, i quali svolgonocontemporaneamente azioni farmacologichedifferenti (polivalenza)
Il fitocomplesso della pianta medicinalerappresenta uno strumento caratterizzatoda una enorme variabilità in qualità edintensità di azione
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Fitocomplesso:
profilo generale di tollerabilità
La presenza di sinergie ed interazioni
tra i vari elementi del fitocomplesso
determina generalmente una riduzione
della DE50 delle sostanze
farmacologicamente attive
rispetto a quella che sarebbe
necessaria se si somministra
il principio attivo isolato.
La tollerabilità del fitocomplesso è generalmente superiore a quella del corrispondente principio attivo puro. Ad esempio, i glucosidi salicilici presenti nel Salice hanno una ridotta lesività sulla mucosa gastrica rispetto ai salicilati di sintesi.
Droghe a caffeina
• Guaranà (Paullinia sorbilis)
• Caffè (Coffea arabica)
Paullinia sorbilis
Mills S, Bone K, Ed. Churchill
Livingstone 2000
Yagi T, Yamauchi K et al, J Pharm
Pharmacol 1997; 49: 22-5
Il FITOCOMPLESSO (1. Modello principi attivi e matrice)
Coffea arabica
Elisabetta Boncompagni, aprile 2012
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Brunello N, Utet Periodici Scientifici, 1998
Il FITOCOMPLESSO (2. Modello principi attivi ad azione sinergica)
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Fig. 2.2. Sinergia tra i ginkgolidi A e B misurata utilizzando un test di aggregazione piastrinica (da Williamson, 2001 modificata)
Ogni punto del grafico corrisponde una miscela con una differente proporzione di Ginkgolide A e B. Evitando la spiegazione matematica la sola interpretazione del grafico è semplice. Il segmento nero tratteggiato rappresenta i punti teorici ad interazione 0 ovvero dove le varie miscele di Ginkgolide A e B danno inibizione del 50% senza mostrare sinergia. In altre parole se i punti sperimentali si trovassero su questa retta l’effetto complessivo della miscela sarebbe dato dalla somma algebrica degli effetti dei due ginkgolidi.Se la curva come è risultato dall’’esperimento è concava invece siamo di fronte ad un fenomeno di sinergia, infatti:nell’esempio illustrato è necessario miscelare 2 microM di Ginkgolide B con circa 2,8 microM di Ginkgolide A per avere il 50% di inibizione (puntini blu). Senza sinergia sarebbe necessario miscelare 2 microM di Ginkgolide B a ben 6 microM di Ginkgolide A per avere lo stesso effetto (tratteggio rosso).
Ginkgo: sinergia farmacologica tra ginkgolidi
Il FITOCOMPLESSO (2. Modello principi attivi ad azione sinergica)
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Boncompagni E, Mercati V, Spignoli G
Guida Bibliografica ai più noti fitoterapici. Aboca 1999
Il FITOCOMPLESSO
Rg1 azione stimolante sul sistema nervoso centrale
elevazione temporanea della pressione
Rb1 azione depressiva sul sistema nervoso centrale
diminuzione prolungata della pressione
Rb2 azione depressiva sul sistema nervoso centrale
GINSENG: attività farmacologica dei singoli ginsenosidi
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
La fitoterapia nel 3° millennio
Nel 3°millennio la fitoterapia ritorna ad avere un ruolo importante per la
salute dell’uomo principalmente grazie all’affermazione di nuovi concetti
derivanti dagli studi sui sistemi complessi, che allargano i confini
scientifici medici - farmacologici e biochimici ad altre discipline quali la
fisica, la biologia, la matematica, la biologia molecolare.
Ciò consentirà di superare i limiti posti dalla complessità, dalla
variabilità e dalla stabilità delle sostanze naturali attraverso nuove
conoscenze e nuove tecnologie.
Scienze di base:matematica, fisica
chimica
Scienze Biologiche:biologia, medicina
ecc.
La scienza si sta occupando intensamente dello studio della complessità
Sistemi non lineariTeoria dei grafi
FrattaliReazioni oscillanti
Biologia dei sistemi, PNEI,Bioinformatica
(applicata a:Genetica, proteomicaMetabolomica e relativi network
Drug design).
Complessità in biologia e medicina
Elisabetta Boncompagni, aprile 2012
Nel passato
percepita come
un ostacolo
Oggi
percepita come
valore aggiunto
Il fitocomplesso è caratterizzato da una composizione molecolare molto complessa.
Difficile da studiare e comprendere
Rende ragione delle sue singolari caratteristiche
farmacodinamichee farmacocinetiche
Fitocomplesso e complessità:
ostacolo o valore aggiunto?
Elisabetta Boncompagni, aprile 2012
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Se da una parte abbiamo la complessità delpool di sostanze naturali delle piante,dall’altra risulta sempre più evidente lacomplessità dell’organismo umano,dove patologie e disturbi sono generalmente caratterizzati da multifattorialità e complesse inter-retroazioni.
In questo contesto, le sostanze naturali possonointerfacciarsi positivamente con l’organismoumano?
Fitocomplesso e Complessità
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Perché scommettere sulle piante medicinali nel terzo millennio?
La complessità del fitocomplesso e le sue
peculiari modalità d’azione perfettamente
integrano ciò che la molecola isolata non può
costitutivamente fare: la modulazione di
sistemi complessi quali noi siamo.
Le piante medicinali appartengono al futuro della scienza
Per la loro eccezionale biodiversità molecolare.
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Caenorhabditis
elegans
Arabidopsis
thaliana
Homo sapiensSaccharomyces
cerevisiae
insieme dinamico delle molecole presenti in una cellula, organismo o campione biologico incondizioni esattamente definite. Si basa sul riconoscimento di pattern molecolari (identificati dabiomarker multipli) indicativi dello stato del sistema in un determinato istante.
Systems Biology
Il FitocomplessoFunzione biologica
Da un punto di vista biologico il fitocomplesso
originario della pianta è l’insieme delle sostanze
necessarie per rispondere alle domande poste
dall’ambiente.
E’ quindi variabile e varia con le condizioni e gli stress
ambientali (da cui l’importanza del controllo della
coltivazione).
Il fitocomplesso è quello che in biologia oggi si
definisce il metaboloma della pianta medicinale
Elisabetta Boncompagni, aprile 2012
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Ma nel fitocomplesso non ci sono solo sostanze con
azione farmacologica diretta …
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Tecnologie di produzione: nano e ultra-filtrazione
Permettono di ottenere frazioni del Fitocomplesso separate in base al peso molecolare. E’ così possibile selezionare e concentrare
quelle che possiedono maggiore attività meccanica, responsabili di specifiche attività terapeutiche
min0 2.5 5 7.5 10 12.5 15 17.5 20 22.5
mV
175
200
225
250
275
300
325
350
375
ADC1 A, ADC1 (FEBBRAIO\15100018.D)
Area: 7179.6
17
.81
4
Area: 411.487
18
.96
8
ULTRAFILTRAZIONE ULTRAFILTRAZIONENANOFILTRAZIONE
FRAZIONE PM > 20.000 DALTON FRAZIONE 20.000<PM> 300 DALTON FRAZIONE PM < 300 DALTON
ELICRISO ESTRATTO INIZIALE
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
36
La tecnologia estrattiva: elemento chiave del processo
È fondamentale conoscere a fondo il Fitocomplesso per sapere come
concentrare quelle sostanze responsabili di un’azione di tipo prevalentemente meccanico.
Complessi molecolari ed effetto meccanico
Resine • effetto barriera
protettivo
Saponine • effetto
mucoregolatore
Polisaccaridi• effetto barriera
protettivo
Mucillagini• effetto barriera
protettivo • effetto idratante e
lenitivo (antiinfiammatorio indiretto)
Oli, cere• effetto emolliente
protettivo
Composizione complessa del miele• effetto barriera
protettivo • Effetto emolliente e
lenitivo
Polisaccaridi e mucillagini sono in grado di assorbire grandi quantità di acqua generando colloidi, che, applicati sulla pelle formano un sottile film idratante e con pH isoepidermico
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Polisaccaridi e resine
(azione barriera e
mucoadesione)
Frazione oleosa (oli
fissi, azione emolliente)
Frazione volatile
(oli essenziali)
azione antibatterica,
ecc.
Frazione mediamente
polare (flavonoidi,
alcaloidi, ecc. )
La Conoscenza del Fitocomplesso evolve…
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
39Elisabetta Boncompagni
Elisabetta Boncompagni
Eschscholtzia Californica Cham.
Schema di processo produttivo
ERBE FRESCHE
ESSICCAZIONE
COLTIVAZIONIESTRAZIONE
INFLACONAMENTO
ESTRATTI LIQUIDI
ESSICCAZIONE ESTRATTI
STOCCAGGIOTAGLIO
SELEZIONE
CONFEZIONAMENTO
ERBE INFUSIONALI
ALTRE
MATERIE PRIME
MISCELAZIONE
GRANULATICAPSULE
FLUIDI E SCIROPPI
GRANULAZIONE
COMPRESSE
DROGA
Processazione del fitocompleso
Obiettivi della processazione del fitocomplesso:
1. Preservarne la struttura tipica
2. Produrre un estratto adeguatamente concentrato e titolato al fine di ottenere una unità posologia efficace, ripetibile ed accettabile anche in termini di compliance.
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Produzione agricola, trasformazione e utilizzazione finale
Filiera PAMPRODUZIONE MATERIA PRIMA
MATERIA PRIMA GREZZA (droga essiccata) con caratteristiche ottimali per la specifica utilizzazione finale
PRODOTTO FINITO
appropriate tecnologie di trasformazione
Durante il processo di produzione agricola è possibile intervenire per direzionare opportunamente la qualità del Fitocomplesso
COLTIVAZIONE
RISPETTO DELLE GACP (Good Agricoltural Collection Practices)
RISPETTO DEI REQUISITI F.U. per le droghe vegetali
La materia prima
Raccolta spontanea: ampia variazione del fitocomplesso e del tenore in principi attivi
Coltivazione: ambiente controllato quindi fitocomplesso più uniforme e ripetibile
Coltivazione biologica: oltre che uniformità, maggiore garanzia che il profilo fitochimico del fitocomplesso sia quello corretto.
Coltivazione metodi a confronto
Le droghe vegetali possono derivare da:
G.A.C.P.Good Agricultural and Collection Practice
Linee Guida per la Buona Pratica Agricola delle Piante
Medicinali ed Aromatiche
Si applicano nella coltivazione e nelle prime trasformazioni di
queste piante
Semi e materiale di propagazione, certificato
Controllo del suolo, assenza di inquinanti
Raccolta in corrispondenza del tempo balsamico
Lavorazioni primarie: lavaggio, surgelamento, distillazione,
essiccamento, taglio, ecc.
Documentazione e rintracciabilità
Essiccazione
È il primo intervento che viene fatto dopo la raccolta delle piante medicinali.
Viene eseguita su forni ventilati a bassa temperatura (45-60° C)
Serve a stabilizzare le caratteristiche della droga vegetale inattivando l’azione di enzimi liberati durante la raccolta e riducendo al massimo la possibilità di un attacco microbiologico.
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Forni termoventilati per l’essiccazione delle erbe
La disidratazione determina la stabilizzazione del prodotto. Va eseguita non oltre 3-4
ore dopo la raccolta della pianta. Il processo si completa in tempi varianti fra le 48 e le
72 ore e termina quando il contenuto residuo di umidità della droga è pari a circa l’8%
celle a circolazione forzata di aria con temperatura ed umidità controllate
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
ERBE FRESCHE
ESSICCAZIONE
COLTIVAZIONI
ERBE ESSICCATE
• riconoscimento botanico
• analisi pesticidi, metalli pesanti, aflatossine
• analisi microbiologica
• titolo
compostaggio (GOAP)
Flow sheet erbe essiccate conf./tagliate
scartoTAGLIO SELEZIONE CALIBRAZIONE
TAGLIO TISANA
TAGLIO GRANETTA
TAGLIO ESTRATTI
MOLITURA
POLVERE MICRONIZZATA
bustine filtro
ESTRAZIONE
• monitoraggio infestazione
S T O C C A G G I O
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Rappresenta una fase ad alto rischio di contaminazione, soprattutto contaminazione di tipo biologico (larve, farfalle, piccoli coleotteri, ecc).
stoccaggio in sottovuoto
garantisce il mantenimento
delle caratteristiche quali-
quantitative della droga
per un periodo di tre anni
Stoccaggio e confezionamento erbe essiccate
In alternativa sono ammessi trattamenti
con piretroidi (a magazzino vuoto oppure
a prodotto confezionato)
Big bags per lo stoccaggio in sottovuoto delle erbe essiccate
Confezionamento in sottovuoto delle erbe infusionali
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Controllo Qualità di droghe ed estratti vegetali
* Cromatografia liquida ad alta prestazione
* Gascromatografia
HPLC* - Detector UV
HPLC - Detector ELSD
HPLC - MASSA
GC*/GC - MASSA
spettrofotometria
spettrometria di assorbimento
atomico
La titolazioneValutazione tramite analisi del o dei costituenticaratteristici della droga. È un importante indice della qualità delle droghe e degli estratti vegetali
Consente di valutare con precisione:
la presenza e la quantità di uno o piùcomponenti del fitocomplesso ritenuti piùimportanti ai fini terapeutici o comunqueconsiderati marker indicativi della qualità del fitocomplesso.
La quantità non deve essere inferiore al livellominimo fissato dalla Farmacopea, altrimentil'estratto non può esplicare un'adeguata attivitàterapeutica
La Standardizzazione“Standardizzare” significa
uniformare, rendere omogeneo.
Procedura che garantisce l’uniformità di contenuto inprincipi attivi e di composizione del fitocomplesso diuna droga vegetale e dei suoi derivati estrattivi.
La standardizzazione garantisce la costanza e lariproducibilità dell’effetto medicamentoso della droga.Rappresenta quindi un requisito fondamentale pergarantire sicurezza ed efficacia dei Prodotti Naturali.
Per i prodotti naturali il processo di Standardizzazione deve riguardare innanzitutto la materia prima.
La Standardizzazione
1. La “Selezione in campo” di popolazioni vegetali uniformi per qualità e contenuto di sostanze funzionali è la prima fondamentale tappa nel processo di Standardizzazione
2. Tecnologie di Trasformazione appropriate, accompagnate da costanti controlli analitici di laboratorio durante i vari passaggi della filiera produttiva, garantiscono poi la standardizzazione del prodotto finito che deve essere caratterizzato da uniformità chimica (stesso titolo in principi attivi) e fisica (densità, aspetto, consistenza, solubilità).
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Si arriva a misurare la lunghezza del legame tra ossigeno e idrogeno nella
molecola dell’acqua
Nella realtà però ci confrontiamo con i fenomeni che derivano da tutte le relazioni possibili tra le
molecole d’acqua.
La Scienza per molto tempo ha creato modelli sperimentali in grado di tenere sotto controllo
solo pochi parametri
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Altezza in metri della torre 1 Altezza in metri
della torre 2
Altezza in metri della torre 1
Altezza in metri della torre 2
visione riduzionistica del fitocomplesso
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Non è rappresentativo di una città come Bologna la sola
identificazione e determinazione dell’altezza di due torri
Altezza in metri della torre 1 Altezza in metri
della torre 2
la visione d’insieme
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
• La caratterizzazione CHIMICA, oltre che con l’usodi marker singoli, può essere fatta ricorrendoall’analisi di una più ampia fetta delMETABOLOMA tramite spettrometria di massa,seguita dall’interpretazione del dato su basetridimensionale per mezzo di analisi statistica(Analisi Multivariata).
L’analisi tramite spettrometria di massa ci dà, inoltre, la valenzadelle strutture molecolari componenti del prodotto
Caratterizzazione del fitocomplesso
Analisi metabolomica del fitocomplesso L’applicazione della metabolomica declinata in chiave fitochimica, utilizzando la Risonanza Magnetica Nucleare (NMR) o la cromatografia liquido-massa insieme ad elaborati calcoli di statistica, possono aiutarci a caratterizzare in modo più appropriato i fitocomplessi.
Grazie all’analisi metabolomica è possibile caratterizzare in un colpo solo e su un singolo campione la presenza di aminoacidi, zuccheri, alcaloidi, polifenoli e di confrontarne l’abbondanza relativa tra un batch di poduzione e l’altro, ad esempio.
La stessa operazione può essere svolta per monitorare in toto le procedure di estrazione, scegliendo il protocollo estrattivo che aumenta la presenza di componenti desiderati o limita quella di eventuali composti sgraditi, ottimizzando il metodo estrattivo sulla totalità del fitocomplesso e non su una singola molecola o su una singola classe chimica.
Analogamente, il metodo può essere applicato anche alla selezione del miglior fornitore o della varietà di droga (selezione varietale di ecotipi specifici) che si considera di migliore qualità dal punto di vista del fitcomplesso totale, e non solo facendo riferimento ad un singolo parametro.
Questa è una descrizione chimica “olistica”, nel senso che permette di descrivere il fitocomplesso nella sua completezza e non solo in maniera parziale come avviene con una quantificazione classica per via cromatografica (titolazione).
Elisabetta Boncompagni, aprile 2012
Flow sheet estrazione/essicazione estratti
ERBE TAGLIO ESTRATTO
STOCCAGGIO ESTRAZIONE
MISCELAZIONE E INFLACONAMENTO ESTRATTI
FILTRAZIONE
STOCCAGGIO ESTRATTI
ESSICCAZIONE ESTRATTI
oli essenziali
estratti oleosi
estratti vari*
macerati glicerici
es. idroalcolici
mucillagini
VAPORE ACQUEO
OLI VEGETALI
SOLVENTI VARI
ACQUA/ALCOOL/GLIC.
ACQUA/ALCOOL
ACQUA
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Processo di estrazione
Un percolatore contiene circa 1500 litri di solvente (per ca. 80 Kg di droga).
Il processo di estrazione ha una durata di 8-12 ore e termina quando la concentrazione di principi attivi nell’estratto raggiunge un valore prestabilito.
Schema di processo produttivo
ERBE FRESCHE
ESSICCAZIONE
COLTIVAZIONIESTRAZIONE
INFLACONAMENTO
ESTRATTI LIQUIDI
ESSICCAZIONE ESTRATTI
STOCCAGGIOTAGLIO
SELEZIONE
ERBE ESSICCATE
ALTRE
MATERIE PRIME
MISCELAZIONE
GRANULATICAPSULE
FLUIDI E SCIROPPI
GRANULAZIONE
COMPRESSE
ERBE FRESCHE
ESSICCAZIONE
COLTIVAZIONI
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
L’ESTRATTO SECCO
Nell’ambito dei derivati vegetali, rappresenta laforma estrattiva in assoluto più concentrata.
Si ottiene estraendo la droga con solventi appropriati (generalmente miscele acqua/alcool) ed eliminando successivamente la fase liquida del solvente mediante idonei processi di essiccazione.
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Estratti secchi = concentrazione
Con la produzione dell’estratto secco si opera una notevole concentrazione
delle sostanze componenti il fitocomplesso della droga. L’estratto liofilizzato,
privo di eccipienti tecnici, è costituito per il 100% p/p da queste sostanze.
5.000 Kg Passiflora sommità fresca 0,3 - 0,5% flavonoidi totali
espressi come vitexina (HPLC)
1.000 Kg droga pura essiccata 1,8 - 2,0% flavonoidi totali
espressi come vitexina (HPLC)
90 Kg Passiflora estratto liofilizzato 8% flavonoidi totali
espressi come vitexina (HPLC)
estraz. idroalcolica
concentrazione
liofilizzazione
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Estratti secchi
Applicazioni alle tecnologie produttive
Concentrazione della forma di somministrazioneRiduzione della posologia
capsule/opercoli
compresse/tavolette
fluidi/liquidi
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Estratti liofilizzati:un concentrato di fitocomplesso
• per uguagliare il contenuto in principi attivi di un solo grammo di Estratto Liofilizzato di Camomilla occorrono circa 90 grammi della corrispondente TM e circa 30 grammi di estratto idroalcolico (1:5).
• sono fino a 40 volte più concentrati
delle corrispondenti TM e circa 15-20
volte rispetto agli estratti idroalcolici
Impiegati in dosi dell’ordine di poche centinaia di mg, apportano una dose efficace di principi attivi
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Elisabetta Boncompagni 1dicembre2009
Eschscholtzia Californica Cham.
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
Testi di riferimento
ESCOP - Monografie Europee
WHO - Monografie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms)
KE - Monografie del Ministero della Sanità Tedesco (Kommission E)
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
• sono state le prime monografie emesse da un organo ufficiale
• sono ancora numericamente le più estese• sono molto sintetiche• molte necessitano di revisione e aggiornamento
Monografie Tedesche (KE)
• molto esaurienti sui dati farmacologici, clinici e tossicologici
• ampiamente supportate da riferimenti di letteratura
• molto indicate per consultare indicazioni, dosaggi, avvertenze, eventuali controindicazioni e interazioni farmacologiche
Monografie ESCOP
• molto esaurienti riguardo alla qualità della droga (materia prima)
• molto interessanti gli impieghi della droga suddivisi in tre livelli:- usi supportati da studi clinici
- usi descritti nelle Farmacopee nazionali e nei sistemi di medicina tradizionale- usi popolari
Monografie WHO (Oms)
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Le moderne monografie delle piante medicinali
Le moderne monografie sono articolate in vari “punti*”:
• botanica: identificazione della specie vegetale
• parte usata: identificazione della droga
• fitochimica: composizione del fitocomplesso della droga
• indicazioni: impieghi sostenuti dalla letteratura scientifica (eventualmente anche indicazioni e tipologie di preparazioni relative ai sistemi di medicina tradizionale e all’uso nella tradizione popolare)
• posologia e modalità di somministrazione: preparazioni e dosi
• avvertenze, controindicazioni, interazioni, uso in gravidanza
• proprietà farmacologiche:
- proprietà farmacodinamiche- proprietà farmacocinetiche
- valutazione tossicologica
* ciascun punto viene ampiamente sviluppato e supportato da referenze bibliografiche
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PASSIFLORA *
• DefinizioneParti aeree essiccate di Passiflora incarnata L. Contiene non menodell’1,5% di flavonoidi totali espressi come vitexina
• CostituentiFlavonoidi, principalmente C-glicosidi di apigenina e luteolina(isovitexina, isoorientina e loro 2”--D-glicosidi schaftoside,isoshaftoside, vicenina-2 e swertisina). Piccole quantità dimaltolo, tracce di olio essenziale
•IndicazioniAnsia, irritabilità, difficoltà di addormentamento
• Posologia e modalità di somministrazione
Adulti: 2,5 g di droga in infusione per 3-4 volte al dì o altrepreparazioni equivalenti (e.g. tintura alcolica, estratto secco)
Bambini: proporzionare la dose per l’adulto al peso corporeo
Durata della somministrazione: nessuna particolare restrizione
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* Monografie ESCOP
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PASSIFLORA *
• ControindicazioniNessuna nota
• Effetti indesideratiNessuno noto. Rari casi di ipersensibilità nei confronti del prodotto
• Speciali avvertenze e precauzioni d’usoNessuna
• Interazioni con medicinali o altre forme di interazioni Nessuna nota
• Gravidanza e allattamentoPer mancanza di dati specifici, in accordo con le pratiche mediche generali si consiglia di non utilizzare il prodotto senza consultare il medico
• SovradosaggioNessun effetto tossico segnalato
• Effetti sulla guida di di veicoli e sull’uso di macchinariNessuno noto
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* Monografie ESCOP
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PASSIFLORA *
PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
• Proprietà farmacodinamiche
– studi in vitro
– studi in vivo·attività sedativa·attività antinfiammatoria
– studi farmacologici nell’uomo
– studi clinici
• Proprietà farmacocinetiche
• Dati preclinici di sicurezza
– tossicità acuta (DL 50)– tossicità cronica e subcronica – tossicità riproduttiva– mutagenotossicità/carcinogenotossicità
* Monografie ESCOP - The European Scientific Cooperative on Phytotherapy
gli studi relativi alle varieindagini eseguite vengonodescritti dettagliatamentee correlati dai rispettiviriferimenti bibliografici
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CIMICIFUGA *
• Definizione - Distribuzione geograficaRizomi e radici essiccate di Cimicifuga racemosa L.Pianta originaria delle regioni meridionali del Nord America
• Descrizione della pianta - Descrizione della drogaAspetto, caratteri macro-e microscopici, saggi di identificazione
• CostituentiGlicosidi triterpenici (acteina, 27-deossiacteina)
• USI MEDICINALI
– supportati da dati clinici
Trattamento della sintomatologia climaterica (vampate, ecc.)
–
Trattamento della sindrome premestruale e dismenorrea
– descritti nella medicina popolare
Dolori articolari, mialgie, neuralgie, reumatismi, dispepsia, morsi di serpente, ecc.
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* Monografie WHO
– descritti in farmacopee e sist. di medicina tradizionale
Elisabetta Boncompagni, aprile 2013
* Monografie WHO - Organizzazione Mondiale della Sanità
• ControindicazioniPer mancanza di dati specifici, non usare in gravidanza e allattamento e nei bambini al di sotto dei 12 anni
• Avvertenze e speciali precauzioni d’uso
Vd. controindicazioni
• Carcinogenicità, mutagenicità, teratogenicità
La droga non ha effetti cancerogeni, mutageni né teratogenici
• Uso in gravidanza - Uso pediatrico
Vd. controindicazioni
• Effetti collaterali
Lievi disturbi gastrointestinali, cefalea
CIMICIFUGA *
• Farmacologia
– studi farmacologici in vitro e in vivo
– studi clinici (sintomatologia climaterica)
p 2 di 2
* Monografie WHO
Valeriana officinalis radiceLe indicazioni delle Monografie Ufficiali
Monografie WHO: A) leggero sedativo e promuovente il sonno “As a mild sedative and sleep-promoting agent”
B) spasmolitico negli stati dolorosi della muscolatura lisciae nei dolori gastrointestinali di origine nervosa. Digestivo. “As a digestive aid, and an adjuvant in spasmolytic states of smooth muscle and gastrointestinal pains of nervous origin”
C) Depressione, mal di testa da tensione, epilessia, crampi, dismenorrea, dolori reumatici, ecc.
Monografie ESCOP: distensivo in caso di tensione nervosa e/o difficoltà ad addormentarsi.“Relief of temporary mild nervous tension and/or difficulty in falling asleep”
Monografie Commisione E: Stati di agitazione, disordini del sonno legati a stati di tensione nervosa (“nervous conditions”)
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PIANTE MEDICINALI ED ESTRATTI VEGETALI
Diventa quindi necessario adottare un sistema di
classificazione operativo flessibile e dinamico che
sia in grado di far fronte alla rapida evoluzione
delle conoscenze sulle droghe vegetali e sui loro
derivati estrattivi
Classificazionebasata sui diversi livelli di evidenza
L’acquisizione di nuovi dati è in forte incremento