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LA BATTAGLIA PER I RICHIAMI VIVI NON È ANCORA FINITA In caso di mancato recapito inviare all’ufficio CMP Roserio - Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Anno XXXVII, n. 2 2014 Poste Italiane Spa spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB MIlano

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Numero 3/2014 2 Numero 3/2014 3

C ome si ricorderà, la Commissione europea il 21 febbraio 2014 aveva uf-

ficialmente aperto una procedura d’infra-zione a carico dell’Italia per la modalità di cattura dei uccelli usati come richiami vivi. L’uso delle reti nei roccoli (gli impianti da uccellagione in cui si catturano gli uccelli migratori che verranno poi ceduti ai ca-pannisti) è infatti considerato una viola-zione della Direttiva Uccelli, in quanto lo strumento di cattura, la rete appunto, non è selettivo e non vengono effettuati da par-te delle guardie preposte i rigidi e costanti controlli richiesti dalla Direttiva. Controlli necessari per verificare l’eventuale cattu-ra di specie protette, che devono essere immediatamente liberate, e una non tem-pestiva rimozione dalle reti degli uccelli, anche di specie consentita, che restano impigliati nelle reti.Il 23 luglio scorso, il Governo ha perso l’oc-casione di dire addio per sempre alla pra-tica dei richiami vivi: Con 22 voti a favore e 18 contrari, le Commissioni Ambiente e Industria del Senato, in seduta comune, hanno approvato il testo del Governo che consente ancora la cattura e l’utilizzo dei piccoli uccelli migratori come richiami vivi,

nonostante le richieste contrarie dell’Euro-pa e delle centinaia di migliaia di cittadini che avevano sottoscritto le petizioni e te-stimoniato la loro indignazione a Governo e politica. Determinante, fra gli altri, il voto del PD (ad eccezione di Laura Puppato e Monica Cirinnà), che ha votato a favore dei cacciatori.Il testo prevede che si possa continuare a catturare e utilizzare piccoli uccelli selvatici come richiami vivi. In sostanza, il medesi-mo testo già bocciato dalla Commissione Ambiente e che aveva spinto Bruxelles ad attivare la messa in mora dell’Italia, a feb-braio. Aggiunge inoltre, a complicazione della procedura, una serie di passaggi che

renderà ingestibile la materia e spingerà la Commissione europea a dar seguito all’in-frazione. Infatti, l’Europa ribadisce il divieto dell’uso delle reti, che in realtà in Italia è l’unico metodo impiegato per la cattura degli uccelli da richiamo.Lo stesso 23 luglio, la Regione Emilia Ro-magna con la delibera 1232 autorizza le province di Bologna Forlì-Cesena e Ra-venna a catturare 3739 uccelli delle specie Tordo bottaccio, Tordo sassello, Cesena e Merlo. Metodo di cattura, ovviamente, i tra-dizionali roccoli, quindi uso di reti.Alla fine di luglio, la LAC, con il patrocinio degli avvocati Claudio Linzola e Lorenzo Platania, fa ricorso al TAR contro la Deli-berazione di Giunta regionale della Lom-bardia n. X/1985 del 20.06.2014 “Auto-rizzazione alle province ad effettuare la cattura di uccelli selvatici per la cessione ai fini di richiamo”. Anche in questo caso, l’unico metodo di cattura contemplato è quello con le reti. Il Tar Lombardia purtrop-po non concede la sospensiva, e uguale risposta arriva dal Consiglio di Stato.Alla fine di luglio, viene trasmessa alla Pre-sidenza del Consiglio dei Ministri e al Mi-nistero dell’Ambiente una lettera della Commissione europea che ribadisce il divieto dell’uso delle reti per la cattura di uccelli, anche se questo metodo fosse au-torizzato “in deroga” (come lo era di fatto stato in tutti questi anni in Italia).Il Governo viene formalmente invitato a vi-gilare su eventuali leggi regionali che voles-sero di nuovo permettere questa pratica. In questo caso, Emilia Romagna e Lombardia.La comunicazione della Commissione eu-ropea è inequivocabile; è un documento molto importante che blocca in via defi-nitiva l’uso dei roccoli.Il 29 ottobre la Presidenza del Consiglio dei Ministri diffida la Regione Emilia Ro-magna dal mantenere la delibera 1232, in quanto contraria alle norme previste dall’Unione europea, e, il 2 novembre, la diffida arriva anche in Lombardia. Il Con-siglio dei ministri nella riunione del 1° di-cembre ha annullato le due delibere, per-ché non conformi alle norme europee ed interne in materia di conservazione di uc-celli selvatici. L’annullamento, proposto del Ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti, interviene per evitare sanzioni europee.

Il Veneto, altra regione storica per le batta-glie contro l’uccellagione, quest’anno non ha promulgato alcuna legge in materia.Ultimo atto, in ordine di tempo: il 28 no-vembre la Commissione europea tra-smette all'Italia il parere motivato sulla procedura di infrazione n. 2006/2014 sui richiami vivi attivata lo scorso febbraio per violazione degli articoli 8 e 9 della direttiva Uccelli. Con tale parere, che è l'ultima fase prima del deferimento di uno Stato mem-bro alla Corte di Giustizia, all'Italia vengono concessi due mesi di tempo per porre fine concretamente a ogni forma di cattura di uccelli selvatici finalizzata a farne richiami vivi, pena il processo innanzi alla Corte di Giustizia e la condanna.La battaglia si sposta ora su un piano diver-so: la LAC (tramite la petizione consegnata a Bruxelles e ancora sotto indagine da par-te della Commissione) chiede che venga messo in discussione l’intera pratica dei richiami vivi, non solo il metodo di cattura. Il possesso e l’uso dei richiami vivi devo-no essere vietati come mezzo di caccia perché le condizioni di vita cui gli uccelli sono obbligati dai cacciatori sono sempre incompatibili con il benessere degli ani-mali stessi. E’ evidente come l’impiego di uccelli come richiami vivi contravvenga ai criteri fondanti della tutela del benessere di animali detenuti in cattività (con parti-colare riferimento alla “libertà dal disagio ambientale”, alla “libertà dallo stress e dalla paura” e alla “libertà di esprimere il reperto-rio comportamentale tipico della specie”) e come esso sia inconciliabile con gli odier-ni traguardi della riflessione etica nonché della sensibilità pubblica, che spingono verso l’attribuzione agli animali di uno sta-tus morale e giuridico che finalmente ne rifletta la natura di esseri senzienti, così come è stata sancita, a livello europeo, dall’articolo 13 del Trattato di Lisbona e dai Regolamenti sul benessere animale della Comunità europea..

RICHIAMI VIVI:PASSI AVANTIE PASSI INDIETRO

> RICHIAMI VIVI

BRESCIA: AMBIENTALISTI DENUNCIANO IL RISCHIO DI TRUFFE

IL 22 NOVEMBRE IN OGNI PIAZZA CAPOLUOGO DI PROVINCIA DEL VENETO SI È FESTEGGIATO LO STOP DELL’UCCELLAGIONE IN TUTTO IL VENETO.

C ome risponde Regione Lombardia alla messa in mora dell’Italia da parte della

Commissione europea? con una modifica dell'art. 15 della legge regionale 26/93: ren-dere obbligatoria la banca dati regionale dei richiami vivi e prevedere l'utilizzo dei soli richiami vivi con anelli metallici leggi-bili, inanellati secondo le disposizioni re-gionali e registrati nella stessa banca dati.Le associazioni Lega Abolizione Caccia Brescia, WWF Lombardia, e SVA Legam-biente Brescia hanno posto l'attenzione sulle fasi terminali dell'operazione di censi-mento dei richiami vivi posseduti dai cac-ciatori bresciani per la realizzazione della banca dati avviata dalla Regione Lombar-dia e da varie province interessate, tra cui quella di Brescia.Un "censimento" che nelle sue dinamiche si sta rivelando una "sanatoria" mascherata

D opo 20 anni di attività illecite di cat-tura degli uccelli migratori con le

reti da uccellagione finalmente è arrivato dall’Europa lo STOP dell’uccellagione in tutto il Veneto.La regione Veneto in ben sei province su sette (Vicenza, Treviso, Verona, Padova, Venezia e Belluno), per ben vent’anni ha autorizzato la cattura di migliaia di piccoli uccelli migratori delle specie Merlo, Al-lodola, Cesena, Tordo bottaccio e Tordo

del possesso di migliaia di uccelli detenuti illegalmente.L'operazione è iniziata mesi fa con l'auto-certificazione da parte dei cacciatori bre-sciani circa il numero dei richiami vivi de-tenuti: pacchi di dichiarazioni fatte in casa senza che sia stata prevista alcuna forma di controllo della loro veridicità.Quindi è toccato alla consegna dei nuovi anellini metallici e la fase di distribuzione ha visto l'assegnazione di questi anelli ai cacciatori sulla base della semplice con-segna di vecchie fascette di plastica di di-verso colore risalenti anche a sanatorie di venti anni fa e, pure in questo caso, senza alcuna forma di controllo.Nessun operatore pubblico ha visto e ve-rificato la corrispondenza, in carne e ossa, dei volatili da "reidentificare" con questa procedura.

Insomma, una legalizzazione di fatto di fauna protetta, con numeri e specie fuo-ri controllo, che potrà rivelarsi una vera e propria truffa ai danni dello Stato, con con-seguenze economiche per tutti i cittadini se la Commissione Europea procederà con la procedura di infrazione n.2014/2006 alla Direttiva uccelli, aperta nei confronti del nostro Paese, proprio per la superficialità delle politiche venatorie in diverse regio-ni italiane, Lombardia in testa, per quanto riguarda cattura, cessione e detenzione di richiami vivi. "Abbiamo trasmesso - con-cludono LAC Brescia, SVA Legambiente e WWF Lombardia - un puntuale esposto alla Procura della Repubblica di Brescia al fine di attivare subito verifiche e indagini, anche sulla scorta di quanto la stessa magistratu-ra ha avviato in altre province lombarde".Lac Brescia

> VENETO: STOP UCCELLAGIONE

sassello per destinarli come richiami vivi nella caccia da appostamento, in viola-zione della direttiva “Uccelli” del 1979 che vieta tassativamente l’uso delle reti.Grazie ad un lavoro intenso, accurato e costante svolto dall’eurodeputato Andrea Zanoni nei suoi due anni di attività al Par-lamento Europeo, con denunce, inter-rogazioni, incontri con i funzionari della Commissione Europea e con il Commis-sario all’Ambiente Janez Potocnik, il 20

L eggiamo sulla pagina Facebook della Polizia provin-ciale di Brescia di un controllo effettuato lo scorso ot-

tobre in un roccolo autorizzato in Val Sabbia.L’impianto è stato posto sotto sequestro per essere stato trovato ancora in funzione dopo il tramonto e con dei fari accesi per attirare i volatili che si spostano nelle ore nottur-ne (prevalentemente Tordi bottacci).Nelle reti sono stati trovati anche volatili appartenenti a specie particolarmente protette, come il Frosone (nella foto) e la Tordela.Il titolare del roccolo è stato denunciato per il reato di uc-cellagione (art. 30, comma 1, lett. e della legge 157/1992).

ROCCOLO POSTO SOTTO SEQUESTRO

febbraio 2014 la Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia per la violazione della di-rettiva “Uccelli” determinando lo stop dell’uccellagione in tutta Italia.Andrea Zanoni

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D omenica 17 agosto, a Sacile, provin-cia di Pordenone, è giorno della 741a

"SAGRA DEI OSEI".In un'estate climaticamente anomala, è piovuto praticamente ogni giorno, il gior-no dell' "Antica Sagra" è di sole pieno e la gente finalmente esce: ci sono le fami-gliole con i bambini, gli appassionati, gli abituè, tutto si svolge come negli anni precedenti. Lunghe file di gabbie e il can-

> CONCORSO LIBERI DI VOLARE

SACILE: SETTECENTOQUARANTUNESIMA "SAGRA DEI OSEI"to confuso di migliaia e migliaia di uccelli stipati, sofferenti, imprigionati, sono lì, in mostra come merce."Schiavitù e crudeltà" sono le parole più appropriate tra le vie di questa picco-la e graziosa cittadina della Serenissima. Nel manifesto ufficiale della sagra trion-fano invece dei uccelli allegri, colorati e LIBERI, e ci chiediamo come mai non sia evidente a tutti quanto quello ideato da

Emanuela Biancuzzi sia l'unico a descri-vere ciò che c'è a Sacile il giorno della sua cara sagra: GABBIE.....migliaia di GABBIEQuest'anno si sono moltiplicate le po-lemiche sui giornali e sul web, che por-ta avanti imperterrito la sua battaglia, gli interlocutori sorridono ammiccanti alla protesta offrendo un palco, quasi a deri-dere le ragioni di dissenso verso queste forme perverse di festeggiamenti paesa-ni. La stampa non si schiera e rintuzza la schermaglia tra le parti con aggettivi sba-gliati, errori, confusioni.Il presidio contro delle associazioni ani-maliste, divenuto ormai storico anch'esso, è assente perché la Questura non con-cede lo spazio dove si era sempre svolto; ne propone un altro, secondario, come a spingere indietro la regolare e pacifica protesta. Ma i tempi sono troppo stretti, meglio lasciare.Gli animalisti erano presenti comun-que e hanno monitorato capillarmente le anomalie e le illegalità.Non molleremo, conosciamo anno dopo anno sempre più e sempre meglio chi sta dietro le quinte di questa manifestazione e cominceremo da subito a ripensare al modo di fare pressione, ci duplicheremo, ci impegneremo di più perché la sagra, (tutte le sagre dove usano e abusano di animali), deve essere totalmente stra-volta, trasformata in una vera festa della Natura, degli uccelli in particolare, ma li-beri e quindi osservati nella loro bellezza e mai più umiliati dentro una prigione. Alla Sagra di Sacile, simbolo di tutte quelle dove, seguendo un calendario fit-tissimo, va in scena la boria umana, la scelleratezza del mondo venatorio ma-

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I l TAR ha infatti disposto l'annullamen-to di un provvedimento di deroga per

l’abbattimento di cinghiali in provincia di Pordenone rilasciato il 24.06.2008, ad opera degli agenti di vigilanza ittico ve-natoria della Provincia di Pordenone con l’ausilio dei cacciatori, sotto il coordina-mento della Provincia. Nella nostra Regio-ne infatti con la legge 14/2007, ma ancor prima con atti già a suo tempo annullati

G iovedì 18 settembre

a Roma, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, la LAC ha indetto una conferen-za stampa per fare il punto sui richiami vivi e per premiare le

vincitrici del concorso “Liberi di volare”.La conferenza stampa prendeva spunto da un ordine del giorno appena presenta-to da alcuni senatori, con prima firmataria Monica Cirinnà, e approvato dal Senato, che impegnava il Governo a rivedere la disastrosa legge sui richiami vivi approva-ta a fine luglio.“Le modifiche apportate alla legge na-zionale sul tema dei richiami vivi non superano i rilievi della Commissione eu-ropea. Il Governo valuterà già dalla legge Europea 2014 la revisione della legge e le eventuali modifiche da apportare”.Dopo un’introduzione alla tragica situa-

dal TAR e nonostante dei precedenti an-che della Corte Costituzionale, si era cre-ata una specie di caccia tutto l'anno ed anche nelle aree interdette alla caccia per mezzo della caccia in deroga ai cinghiali. Resta l'amaro in bocca poiché nonostan-te i precedenti giurisprudenziali la “caccia in deroga” ai cinghiali e alle volpi, posta in essere diffusamente sul territorio re-gionale da parte di moltissimi cacciatori,

zione dei richiami vivi, a cura di Graziella Zavalloni e di Paola Verganti, e gli inter-venti di due senatori presenti - Silvana Amati e Massimiliano Bernini - ha avuto luogo la cerimonia di premiazione delle tre vincitrici di “Liberi di volare”, il Concor-so di poesia e prosa indetto dalla LAC. Lucia Cosci ha letto il suo racconto “La casa verde”; Alessandra Lai la sua po-esia “Vorrei vederti ancora”, mentre “Pic-cole gabbie per grandi dolori” di Barbara Cannetti, che purtroppo non è riuscita a venire di persona, è stata letta da Katia Marino. I simpatici versi in romanesco di Chiara David “A tutti quelli che non sia-mo riusciti a salvare” sono stati recitati da Gabriella Vanin.Carlo Consiglio, presidente onorario LAC, ha premiato le tre vincitrici con un manuale di birdwatching e con una co-pia del volumetto “Liberi di Volare” (nella foto), dedicato a Guido De Filippo, con il quale la LAC pubblica i 15 elaborati me-glio classificati del Concorso.I testi di “Liberi di Volare” vogliono essere una testimonianza delle sofferenze a cui condanniamo gli animali, ma anche un

ACCOLTO IL RICORSO DELLA LAC CON SENTENZA DEL TAR FVG NR. 259/2014LA LEGA PER L'ABOLIZIONE DELLA CACCIA, SEZIONE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA DOPO 6 ANNI DI PROCEDURA HA FINALMENTE OTTENUTO RAGIONE: I CACCIATORI NON POSSONO PARTECIPARE AGLI ABBATTIMENTI COSIDDETTI IN "DEROGA" OVVERO AL DI FUORI DELLA STAGIONE VENATORIA E PER LA SOPPRESSIONE DEI MAMMIFERI.

contributo alla consapevolezza, perché crediamo che solo una presa di posizione decisa e informata dell’opinione pubblica possa convincere il legislatore a porre fine a questa caccia crudele.Il volumetto “Liberi di volare” è disponi-bile in sede e può essere richiesto chia-mando il numero 02 47711806 o scriven-do a [email protected]

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> FRIULI VENEZIA GIULIA

scherato da festa paesana, la compraven-dita di uccellini spesso RUBATI alla natura, poi spacciati per allevati in casa, lo spet-tacolo resta comunque una grande di-mostrazione di miseria spirituale.Le piazze dei paesi, pensando a come rivitalizzare il commercio e ingrassare la casse affamate dei negozi, si presta-no ad essere né più e né meno che una scacchiera di suolo pubblico in affitto, dato per la maggior parte ad ambulanti presenti in ogni mercato settimanale e altri, più scafati, che sulla compravendita di piccole vite innocenti, allevate in casa

o private della loro libertà, basano i loro guadagni.Verrà il giorno in cui riusciremo a SMETTERE di comprare e vendere vite? Chiudiamo con una citazione:"Le tradizioni non sono sante, anzi di tanto in tanto andrebbero riviste e se l'antropologia sì è sempre occupata di tradizioni usi e costumi del passato, ora deve sviluppare modi di studiare il futuro delle persone e delle culture."Da: "La tribù globale" dell'antropologo Duccio CanestriniLAC-Friuli Venezia Giulia

> FRIULI VENEZIA GIULIA "SAGRA DEI OSEI"

sia stata autorizzata purtroppo sulla base di provvedimenti illegittimi. Si pensi solo al di-sturbo venatorio generalizzato, anche per tutti gli altri animali non oggetto di cac-cia, che la caccia in deroga così posta in es-sere ha provocato, oltre alla sostanziale im-possibilità di controllare, per le esigue forze in campo, i cacciatori che di notte proce-devano agli abbattimenti dei cinghiali.Sezione Friuli Venezia Giulia

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> BRESCIA

A nche quest’anno la Lega per l’Abo-lizione della Caccia - LAC conduce

il campo anti-bracconaggio nelle val-li bresciane. Dopo una prima settimana relativamente tranquilla, il fenomeno del bracconaggio ha subito un aumento esponenziale con il passare dei giorni. Nonostante questo, a giudicare dell’al-to numero di segnalazioni e denunce pervenute quest’anno al NOA (Nucleo Operativo Antibracconaggio del corpo forestale dello Stato) si è assistito a un cambiamento nella sensibilità nei con-fronti degli animali. Grazie alle operazio-ni degli agenti della forestale e alle loro meticolose indagini e accertamenti i reati vengono perseguiti con professionalità e spesso portano all’arresto.L’operato della Polizia Provinciale e del Corpo Forestale locale è importante su un’area così vasta come la provincia di Brescia ma non è sufficiente, consideran-do la carenza di risorse e agenti, a mette-re un freno a un fenomeno così dilagante nelle tre valli (Val Camonica, Val Trompia, Val Sabbia) in luoghi in cui tutt’ora non mai è giunta vigilanza, e i capanni sono disseminati in località difficilmente ac-cessibili. La forte sensazione che hanno vissuto i volontari quest’anno, documen-tata dai fatti cronaca e udendo un nume-ro di spari oltre la norma, è di un tacito accordo nel mondo venatorio bresciano del “non rispettare le leggi” tenendo con-

N on tutti probabilmente sanno che la protezione della natura in Francia

è ancora un concetto relativo: vale solo fino a quando non lede il diritto dei cac-ciatori di divertirsi.Dai tempi della Rivoluzione Francese la caccia è considerata un diritto del citta-dino e una vera analisi dei problemi che comporta non è stata ancora portata avanti dai francesi.Sembra però che nell’ultimo anno le de-nunce dell’opinione pubblica abbiano sortito qualche effetto, e i gruppi di vo-lontari del CABS hanno riscontrato una maggiore sensibilità da parte delle au-torità: la cattura con reti di pavoncelle e pivieri, che tanto scalpore ha suscitato in nord Europa, sembra destinata a finire.Le autorità francesi non rilasciano più nuove autorizzazioni e i trappolatori da 50 sono oggigiorno scesi a una ventina. La tradizione muore insieme con gli ulti-mi uccellatori.In seguito alle proteste di numerose asso-ciazioni ambientaliste, fra cui il CABS, alla fine degli anni '90 la Francia vieta la cat-tura degli ortolani con le gabbie trappola. La pratica continua oggi illegalmente, ma le continue pressioni obbligano la polizia effettuare sempre maggiori controlli.In seguito a una denuncia del CABS nel 2005 e alle investigazioni del 2009, gli agenti dell'ONCFS hanno iniziato ad ef-

Il campo antibracconaggio del CABS in Spagna si è tenuto nella seconda metà di

ottobre. In 10 giorni i volontari in collabo-razione col Seprona (Servicio Protecciòn Naturaleza) hanno messo fuori gioco nelle province di Alicante, Valencia, Castellòn e Tarragona un totale di 23 parany (impianti di cattura con il vischio).29 uccellatori sono stati denunciati e 9.500 bastoncini sequestrati. La polizia ha messo a disposizione del CABS una pattuglia tutte le notti dalle 19 fino alle 7 del mattino, ore in cui i parany sono attivi con i richiami elet-tronici accesi. Quest’anno a differenza degli anni precedenti, il numero di parany attivi è diminuito significativamente, sembrerebbe che le azioni abbiano ottenuto inaspettati e incredibili risultati. www.komitee.de

D a due giorni una decina di guardie della LAC erano appostate nei boschi

di Tirli (frazione del Comune di Castiglione della Pescaia-GR) dove erano stati posizio-nati nei boschi numerosi archetti per la cat-tura della piccola fauna selvatica.Le guardie hanno aspettato per più di 24 ore nel luogo delle trappole liberando nell’attesa del bracconiere alcuni uccellini che vi erano rimasti intrappolati per il collo (merli e pettirossi, quest’ultimi specie parti-colarmente protetta).Finalmente nel pomeriggio del 30 ottobre un uomo si è avvici-nato ad un archetto dove era rimasto intrappolato un piccolo uc-cellino (pettirosso) ormai privo di vita, e dopo averlo prelevato ha riarmato l’archetto con una bacca di corbezzolo usata come esca.Alla vista delle guardie il bracconiere ha tentato di scappare no-nostante l’alt intimato dalle guardie, ma la fitta vegetazione di rovi ne ha impedito la fuga.L’uomo, una vecchia conoscenza delle guardie, residente nel Comune di Grosseto, era privo di licenza di caccia perché già

to del rischio contenuto di un controllo e delle pene irrisorie: basterebbe mettere in relazione il numero dei controlli effettuati, il numero dei reati riscontrati. I volontari della LAC e del CABS (Commit-tee Against Bird Slaughter) in stretta col-laborazione sono riusciti a segnalare pa-recchie attività di cattura illegale al NOA e portare alla luce centinaia di piccoli pas-

seriformi nascosti nei freezer (come in Val Sabbia dove scorgendo in un giardino sole cinque trappole (sep) nel freezer si sono poi scoperti 70 pettirossi, oltre a diverse specie come frosoni e cincie detenute ille-galmente e fucili non denunciati).Sono 60 in totale i partecipanti al cam-po che dal 3 ottobre hanno setacciato le prealpi bresciane alla ricerca di trappole illegali che sono state segnalate alla polizia oppure rimosse direttamente dai volontari. 51 siti di trappolaggio sono stati mostrati alle autorità (NOA o polizia provinciale), 41 bracconieri sono stati denunciati in fla-granza di reato (9 in più rispetto al 2013). Circa 80 richiami vivi detenuti illegalmen-te sono tornati in libertà. Un totale di 735 archetti (1.161 l’anno scorso), 398 sep (560 nel 2013), 59 reti (78 nel 2013) e 23 bastoncini di vischio (0 nel 2013) sono stati sequestrati. Inoltre le perquisizioni domiciliari hanno dato come risultato: 8 fucili da caccia illegali, 1 pistola e 950 munizioni confiscati.Ricordiamo che a Brescia la vigilanza ve-natoria di qualsiasi natura è fortemente ostacolata e che i confini fra bracconag-gio e cacciatori con licenza sono labili, ma ancora una volta, quest’anno i dati parlano chiaro e ringraziamo tutti i volon-tari, particolarmente quelli del CABS, che da anni, ci affiancano, instancabilmente, per tutelare il volo del popolo migratore sopra queste valli.

CAMPO ANTIBRACCONAGGIO VALLI BRESCIANE 2014 GROSSETO, DENUNCIATO BRACCONIERE RECIDIVO

> TOSCANA

Un pettirosso appena liberato da una rete

Archetti e reti rinvenuti durante il campo Bastoncini ricoperti di vischio sequestrati

sorpreso nel 2008 a posizionare simili trappole sempre nella fra-zione di Tirli. Sul posto su richiesta del Responsabile nazionale della LAC è intervenuta una pattuglia della polizia provinciale di Grosseto, che congiuntamente alle Guardie LAC ha proceduto al sequestro di 48 archetti, tre merli e due pettirossi privi di vita, e liberarne altri vivi rimasti presi nelle trappole.L’uomo è stato denunciato per furto venatorio (in quanto sprov-visto di licenza di caccia), per uccellagione, cattura di fauna pro-tetta e maltrattamento di animali.

> SPAGNA

fettuare controlli più efficienti sulle ten-delles, trappole non selettive che godono di una deroga assurda.La trappola consiste in una pietra di 3-10 chili che schiaccia inesorabilmente qua-lunque animale sfiori i sostegni di legno su cui poggia l’instabile struttura.Nonostante siano trappole mortali e non-selettive, in Francia sono state approvate con una deroga speciale nel 2005 e at-tualmente 20.000 tendelles uccidono nei tre mesi invernali fra i 20.000 ed i 50.000 uccelli sui Grandes Causses del Massiccio Centrale.Sono stati già denunciati alcuni trappo-latori per inadempienza del protocollo considerato preliminare all'ottenimento dell'autorizzazione. Alcuni controlli ven-gono effettuati insieme ai volontari del CABS.Le ricerche del CABS sull'uso del vischio in Provenza hanno portato alla luce nu-merose contraddizioni nell'applicazione della deroga.La Commissione è stata informata del-le reali condizioni in cui viene utilizzato il vischio. La pressione sulla Francia si fa sempre maggiore.www.komitee.de

> FRANCIA

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L a morte di Daniza l’11 settembre scor-so ha commosso e indignato moltis-

sime persone e ha portato alla ribalta la faticosa convivenza fra orsi e umani in Trentino.La sezione LAC Trentino Alto Adige si è occupata a lungo della questione, racco-gliendo materiale e informazioni su come si siano svolti i fatti e su quella che sarà la sorte dei due orsetti rimasti senza ma-dre, fino ad organizzare il 22 novembre a Trento il seminario “Pericoloso sarai tu” che ha presentato una ricerca condotta dalla dott.ssa Barbara Bartolini per pro-porre delle linee-guida per la gestione dei cuccioli di Daniza.Il seminario ha visto la partecipazione an-che del prof. Carlo Consiglio e del dott. Franco Tassi.Prima della partenza del progetto “Life Ur-sus”, nel 1999, in Trentino l’orso bruno era ridotto a un esiguo gruppo sul Brenta.Il progetto, finanziato dall’Unione eu-ropea, promosso dal Parco Adamello-Brenta in collaborazione con la Provincia di Trento e con L’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, mirava a ricostituire il nucleo di orsi bruni dell’Adamello, con la reintroduzione di una decina di orsi, provenienti dalla Slovenia, tutti muniti di radio collare e monitorati costantemente, fra cui Daniza, che arrivò in Trentino nel maggio del 2000. Il progetto, concluso nel 2004, ha contribuito a portare il nucleo di orsi che vivono stabilmente sull’Adamello Brenta a circa 50 esemplari.Durante la fase preparatoria del Progetto, fu condotto un sondaggio di opinione fra i residenti nella zona dove gli orsi sareb-bero stati liberati, sondaggio che raccolse più dell’80% di voti favorevoli: la presen-za dell’orso è un forte richiamo turistico. I problemi di convivenza con gli umani non hanno però tardato a presentarsi, gli orsi tendono ad approfittare di prede fa-cili lasciate incustodite nei masi alti, o dei resti lasciati dai gitanti lungo i sentieri, si abituano alla presenza umana, e la pole-mica divampa sui giornali. A luglio l’Amministrazione trentina ema-nava una delibera inventando la catego-ria di “orso dannoso”, e ammettendone anche l’uccisione come misura di pre-venzione. Contro questa delibera la LAC trentina lanciava una petizione che ha raccolto finora più di 71000 firme. Il 15 agosto, l’incontro di Daniza con il cercatore di funghi Daniele Maturi, nei

boschi di Pinzolo. L’episodio, mai chiarito nella sua dinamica, vede l’orsa difendere i cuccioli da quella che interpreta come un’aggressione da un umano; Maturi se la cava con qualche graffio, al punto da far mettere in dubbio l’aggressione stessa; per l’orsa inizia un calvario mediatico che l’11 settembre la porterà alla morte per un anestetico mal dosato. L’incompetenza degli operatori lascia stu-pefatti, ma è la decisione stessa della Pro-vincia di Trento di catturare l’orsa che è indifendibile, nonostante la presenza dei piccoli, nonostante il periodo di letargo fosse alle porte - con conseguente calo di attenzione sulla vicenda - nonostante non si fosse svolta alcuna indagine per chiarire la dinamica dei fatti, nonostante i molti autorevoli pareri contrari.Ci si interroga adesso sulla sorte dei cuc-cioli: in molti si sono espressi, esperti e meno esperti, sull’onda della commozio-ne e dell’emotività. La LAC ha chiesto il parere di John Beecham, l’esperto che dal 1972 si occupa di programmi di rein-serimento in natura di orsi orfani.La sua opinione, dopo aver valutato il caso trentino, è che, sebbene in condizioni normali sarebbe stato più opportuno rin-chiudere in cattività i cuccioli almeno per il periodo invernale, data l’età e l’abbon-danza di cibo a disposizione nella zona in cui vivono, i cuccioli avranno buone probabilità di sopravvivere all’inverno an-che in libertà, a patto di essere seguiti a distanza da una squadra di supervisori.In Trentino non esistono strutture in gra-do di accogliere e gestire cuccioli d’orso orfani, in vista di un loro reinserimento in Natura; le informazioni genetiche dei cuccioli di orso già a 7 mesi di età, sono

sufficienti a consentirgli di vivere auto-nomamente, a condizione che non sia-no molestati; la funzione della madre a quell’età è infatti principalmente quella di difenderli in caso di aggressione di preda-tori. Predatori che presumibilmente non esistono in quell’area (non ci sono orsi maschi adulti o branchi di lupi che potreb-bero minacciarli). Uno dei due cuccioli è marcato con rilevatore radiometrico.Il cibo è presente in abbondanza nella zona dove i cuccioli si stanno spostando; il vero rischio è la possibilità di venire in contatto con le attività umane, dove la loro scarsa esperienza potrebbe metterli in pericolo e dove potrebbero abituarsi alla presenza umana, cosa assolutamente da evitare.La proposta della LAC è che la Provincia di Trento si faccia carico di formare una squadra di agenti forestali che seguano i cuccioli a tempo pieno e a distanza, per-ché non si abituino alla presenza dell’uo-mo, cercando di evitare che si avvicinino ai centri abitati, o che qualcuno si avvi-cini a loro. Dovranno prevenire eventuali azioni aggressive da parte di predatori; tutelare il loro letargo e controllare la di-sponibilità di cibo al loro risveglio, evitan-do che si avvicinino ai centri abitati.La squadra di tutela, avrà esaurito il pro-prio mandato quando i giovani orsi avranno dimostrato di non essere diven-tati confidenti e potersela cavare da soli per l'autodifesa e procacciamento di cibo.La squadra di tutela, quando necessario, dovrà fare ricorso a energiche misure di dissuasione perché i cuccioli imparino che avvicinarsi agli uomini e ai loro inse-diamenti è altamente rischioso.

C ontrolli effettuati in un grosso alleva-mento, azienda di oltre 700 ettari, e

1.500 animali, le Guardie della LAC han-no denunciato il proprietario per maltrat-tamento e lesioni nei confronti di animali, ma le indagini in corso stanno rilevando documentazione molto interessante.Il controllo è stato effettuato in presenza di un medico veterinario venuto apposi-tamente da Roma nominato dalle guardie della LAC ausiliario di PG, nei guai anche un veterinario della Asl di Grosseto il qua-le affermava che gli animali NON erano assolutamente maltrattati (guardate le immagini e giudicate voi). Ovunque vi erano ossa di animali morti, addirittura carcasse di pecore in stato di decomposizione sulle balle del fieno dato poi agli ovini come cibo.È stato richiesto immediatamente il se-questro dei cani e l’intervento del NIRDA. Controllo effettuato in un canile di un

> MARCHE

L a Regione Marche adottava una delibera per il prelievo degli ungulati in forma selettiva.

LAC ed EARTH, difese dall'avvocato Massimo Rizzato, ricorre-vano al TAR. Con ordinanza n. 279/2013 del 26 luglio 2013 il TAR accoglieva l'istanza cautelare della parte ricorrente.Con sentenza n. 470 del 17 aprile 2014, depositata in segreteria il 2 maggio 2014, il TAR delle Marche, sezione I, accoglieva il ricorso.Il TAR ha ritenuto infatti illegittima l'immotivata inclusione nei tempi di prelievo dei daini maschi del periodo pre-riproduttivo della specie protetta.

L a Regione Marche ha emanato una delibera per l'abbatti-mento in deroga degli storni nel 2013.

Le associazioni LAC e VITTIME DELLA CACCIA, difese dall'avvo-cato Massimo Rizzato, ricorrevano al TAR.Con ordinanza n. 399 del 25 ottobre 2013 il TAR accoglieva l'istan-za cautelare. Con sentenza n. 472 del 17 aprile 2014, depositata in segreteria il 2 maggio 2014, il TAR annullava la delibera, rite-nendo che non sia stata adeguatamente motivata, né siano state sufficientemente evidenziate le ragioni dell'inefficacia di ulteriori e differenti soluzioni per il contenimento dei danni alle colture.

ANNULLATA DELIBERA SU DAINI

ANNULLATA DELIBERA SULL'ABBATTIMENTO DEGLI STORNI

I l TAR accoglie il ricorso di LAC e Pro Natura, l'ordinanza del sindaco caccia-

tore Tosi che permetteva la caccia ai lupi. Ordinanza che Tosi revoca il 17 ottobre dopo la sospensiva del TAR.Il presidente della 1° Sezione del TAR del Veneto, con ordinanza cautelare urgente n. 506, emessa l’ 8 ottobre 2014, ha so-speso l'ordinanza n. 41 del Sindaco di Verona del 25 settembre scorso, avente ad oggetto: "Azioni verso gli animali sel-vatici allo stato brado che determinano

pericoli per la sicurezza", con cui si dava la possibilità di abbattere lupi e cinghia-li in prossimità delle abitazioni. Il TAR ha rilevato, tra l'altro, che non vi è prova di aggressioni alle persone da parte di lupi e cinghiali fin dall'anno 1825, e che "il dan-no derivante anche alle persone dall’uso di armi da fuoco vicino alle abitazioni [...], è superiore ai danni che l’ordinanza in-tende prevenire". "Sono state immediata-mente riconosciute - sia pure in attesa di un imminente pronunciamento collegiale

- le nostre ovvie ragioni circa la sfaccia-ta violazione, da parte del sindaco, delle disposizioni statali in materia di tutela della fauna, disciplina della caccia ed uso legittimo delle armi da fuoco; "sparate" del genere, fossero anche soltanto pro-pagandistiche, non sono ammissibili in uno Stato di diritto", afferma Graziella Zavalloni, presidente nazionale LAC.Il ricorso è stato promosso dalle associa-zioni LAC e PRO NATURA, patrocinate da-gli avvocati Linzola e Platania.

Dall'alto:

Cane mangiato dai bigattini, legato con catena ad un albero senza nessun ricovero

Cane che, secondo il veterinario della ASL, stava benissimo

SOSPESA L'ORDINANZA AMMAZZA-LUPI DEL SINDACO DI VERONA

cacciatore, la struttura costruita comple-tamente abusiva deteneva oltre 20 cani, la maggior parte con la coda tagliata di-rettamente da lui senza minime precau-zioni igienico/sanitarie.Alcuni cani presentavano lesioni alle orecchie, altri sprovvisti di cucce e in pre-carie condizioni. Il cacciatore è stato denunciato all’autori-tà giudiziaria per maltrattamento e lesioni nei confronti di animali, la polizia Munici-pale si sta invece occupando della strut-tura abusiva che dovrà essere demolita, per la sua realizzazione è stato realizzato uno sbancamento di oltre un metro lun-go un terreno boschivo.I controlli hanno già permesso di eleva-re in poco più di un mese circa 5.000,00 euro di sanzioni amministrative.Raimondo Silveri Gruppo Guardie LAC di Grosseto

GUARDIE LAC

DANIZA E I SUOI CUCCIOLI

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10 11Numero 3/2014Numero 3/2014

Flavia Ambrosi TO > € 50Cristina Bailo MI > € 50Alice Barberis MI > € 70Sylvia Bell Magrini RM > € 50Maria Beatrice Bianchi Cagliesi LT > € 50Dario Biasi TV > € 100Cristina Bracelli MI > € 110Cristina Caimi LC > € 100Pietro Caramella MB > € 50Giovanni Castoldi CO > € 55Laura Cerutti > € 50Milena Coletto TO > € 200DanielaFattorini Rewild Club RM > € 470 antibracconaggio

Alessandra Galli TO > € 200Maurizio Gatto TV > € 70Giovanni Giallombardo MI > € 50

ENNESIMO SEQUESTRO PER MALTRATTAMENTO ANIMALI

CALENDARIO LAC 2015

PIOMBO E DICLOFENAC

SINDACO VIETA LA CACCIA AL CINGHIALE

È uscito il calendario LAC 2015, quest’anno dedicato ai

richiami vivi.A ciascuna specie usata come richiamo abbiamo abbinato un mese e un Haiku: la bellezza delle immagini degli uccelli in libertà e dei componimenti poetici crea un immediato contrasto con la realtà di questo tipo di caccia.

Il calendario può essere richiesto lasciando un messaggio in sede (02 47711806) o scrivendo a:[email protected] costo è di 10 euro, incluse le spese di spedizione.

pulci, vermi intestinali, dermatiti, gastro-enterite ed un dimagrimento pauroso ne avevano messo a rischio la sopravvivenza. La ragazza contattava immediatamente le Guardie che mettevano sotto sequestro i cani e successivamente chiedevano al magistrato il permesso di effettuare una perquisizione presso l'abitazione. F.M. durante la perquisizione si giustifica-va adducendo che i tre cani gli erano stati rubati il giorno prima da una coppia en-trata furtivamente in giardino.Ora dovrà rispondere di maltrattamento di animali art. 544 Ter. Ora tutti gli animali sono al sicuro, alcuni di loro necessitano di riabilitazione fisica e comportamentale. Monica BeltramiGuardia Zoofila LAC Nucleo di Padova

Le guardie della LAC nucleo di Pado-va in collaborazione con i Carabinie-

ri della stazione di Abano Terme hanno operato inPadova, 17 novembre scorso, una perquisizione presso l'abitazione di M.F. a Giarre durante la quale hanno se-questrato un pony, due conigli e sei pappagallini tutti tenuti in pessime con-dizioni. Il tutto è nato dalla denuncia depositata dalle Guardie LAC che giorni prima erano stati chiamati da una passante che aveva rinvenuto per strada proprio di fronte alla abitazione del F. tre cani (due adulti ed un cucciolo di 2 mesi) in condizioni fisiche pietose. La ragazza li aveva raccolti e por-tati da un veterinario che aveva riscon-trato la presenza dei chip nei cani e le pessime condizioni appunto degli animali segno di una totale incuria; otiti croniche,

I l CABS ha documentato la cattura in deroga con reti di uccellaggione du-

rante l’autunno 2014.I trappolatori hanno letteralmente rico-perto la maggior parte delle aree protette della costa maltese con centinaia di siti, trasformandola in un'unica grande trap-pola per i piccoli uccelli. Nonostante le numerose proteste e due avvertimenti della Commissione Europea, il governo maltese, in deroga alla direttiva comuni-taria, ha emesso più di 7.000 licenze che consentono la cattura di uccelli con l’ut-lizzo di reti.Il CABS ha effettuato voli di ricognizione tramite i quali sono stati individuati alme-no 290 istallazioni in particolare nei pressi di Zurrieq e Hal Far.

S oddisfazione per le decisioni prese in sede ONU, all’undice-simo meeting (Cop11) della Convenzione sulle specie mi-

gratorie (la convenzione di Bonn) di Quito.Finalmente anche l’Italia sarà tenuta a vietare l’uso delle cartuc-ce al piombo impiegate nell’attività venatoria. "Un divieto che avevamo più volte auspicato, anche attraverso atti parlamentari a cui però, in questi mesi, il Governo non ha mai dato seguito”. Lo dichiara Chiara Gagnarli, deputata del Movimento Cinque Stelle, impegnata nella battaglia a difesa dell’ambiente e del be-nessere animale.“Monitoreremo le azioni italiane in questa direzione, così come resteremo vigili sull’applicazione delle altre decisioni emerse dal

meeting di Quito a tutela degli animali e della natura.Tra queste - prosegue la Gagnarli - il bando dell’utilizzo vete-rinario del Diclofenac, un farmaco antinfiammatorio usato co-munemente negli umani ma che ha portato alla quasi estinzio-ne di due specie di avvoltoi in India.L’uso del Diclofenac è ancora permesso in Europa, per cui chie-diamo al Governo italiano di farsi promotore anche per il rapido aggiornamento della normativa comunitaria. Importantissima anche la risoluzione sul divieto di catturare i cetacei a scopi commerciali e di utilizzarli in delfinari e oceanari, per il rispetto della quale ci aspettiamo una rapida modifica della legislazione nazionale vigente”.

D opo l'incidente di caccia duran-te la battuta al cinghiale qualche

settimana fa, il Sindaco del Comune di Canneto Pavese, dove è morto il cinghialista, ha emesso un'ordinan-za per vietare tale pratica venatoria all'interno del territorio comunale. Il Sindaco ha motivato la sua deci-sione facendo riferimento al grave incidente e alle numerose proteste di residenti, turisti e associazioni am-bientaliste. Mi auguro che altri Co-muni dell'Oltrepò adottino lo stesso provvedimento senza bisogno di at-tendere ulteriori incidenti.Roberta Casarinidelegata Lac Pavia

Mattia Gotta BO > € 50Giorgio Gramolini MI > € 100Paolo Guidetti RE > € 50Komitee gegen den Volgelmord > € 500 antibracconaggio

La Cena di Pitagora PV > € 100Alessandra Lai CA > 50 euroBarbara Lozi e Sergio Pasquali RM > € 100 per Ponza

Anna Manca MI > € 160Anna Martellotti ed Elio Durante RM > € 500Maria Elena Mazzanti MI > € 100Clementina Mendes MI > € 50Rosalba Mercati MI > € 50Giuseppe Enrico Molinari MI > € 100Paolo Poli PC > € 60Annamaria Pozzoni MI > € 50

Roberto Ravasi IM > € 300Antonio Renzo MI > € 50Alessandra Regalzi BS > € 50Francesca Saglio TO > € 70Giovanni Salomone CN > € 390Nazzarro Sauro CH > € 100Giorgio Scalco TV > € 50Domenico Segagni PV > € 60Maria Stefania Selvain memoria di Pina Cracco > € 200Laura Simeon TN > € 50Lucia Tirelli MI > € 60Giuseppe Trovati MS > € 50Grazia Vannini FI > € 50Giovanni Viassolo SV > € 100Sabine Annette Jung VI > € 100Fam. Zanaboni MI in ricordo della nonna > € 150

GIOVANE FENICOTTERO SALVATO DALLA LACCOSTRUITA UNA GABBIA DI SPECCHI PER INSEGNARGLI A MANGIARE

E ra da solo, troppo piccolo e debole per riuscire a cavarsela senza l’aiuto

dell’uomo. Un piccolo di fenicottero rosa è stato salvato lo scorso settembre dalle guardie ambientali della Lac.La presenza del pulcino sulla riva del mare tra Follonica e Scalino era stata segnalata da alcuni passanti alla Forestale di Folloni-ca. «Un avvistamento alquanto insolito - racconta Raimondo Silveri, direttore na-zionale vigilanza LAC - in quanto trattasi di animali che vivono in grandi gruppi, in acque salmastre in cerca prevalentemen-te di piccolissimi invertebrati, ma anche di semi, alghe e frammenti di piante ac-quatiche, mai avvistati a cercare cibo sulla

spiaggia tra Scalino e Follonica».Il piccolo è stato trasferito presso la sede della LAC dove è stata costruita un’appo-sita struttura temporanea con specchi (il fenicottero si ciba solo in compagnia dei suoi simili), visto che il trasporto imme-diato presso il centro recupero di anima-li selvatici di Semproniano non era con-sigliabile, il giovane fenicottero era molto debole, e servivano cure immediate.Grazie all’aiuto di Marco Aloisi, che ge-stisce il CRASM di Semproniano, e delle guardie LAC «che hanno alimentato co-stantemente per alcuni giorni il fenicot-tero con cibi particolari, oggi il piccolo è da considerarsi fuori pericolo e sarà

trasportato dalle stesse guardie al centro di recupero insieme ad un gabbiano re-cuperato nella spiaggia di Follonica» con-clude Silveri.

Grazie a tutti coloro che sostengono le battaglie della LAC

> MALTA

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ALESSANDRIA c/o Stefano Bovone (delegato esponsabile) Via Inviziati 30 • 15121 Alessandria tel. 348/8921389 [email protected] www.lacalessandria.org

ASCOLI PICENO c/o Sabrina Simonetti (delegata responsabile) Via Cavour 24 • 63073 Offida AP tel. 328/8880553 [email protected]

ASTI Via Carducci 22 • 14100 Asti info e segnalazioni: Arcangelo Bosco Coord. Nucleo Guardie cell. 3336494690 Claudio Ferraris (delegato responsabile) tel. 347/9727278 [email protected]

AVELLINO c/o Emilio Mauro Merola (delegato responsabile) Via Piave 77 • 83032 Bonito AV tel. 0825/422601 - 3491533079 [email protected]

BERGAMO c/o Giuseppe Mangoni (delegato responsabile) Via Marconi 31 • 24047 Treviglio BG tel. 0363/47201 [email protected]

BIELLA c/o Silvana Tuninetti (delegata responsabile) c/o CSV Biella Via Orfanotrofio 16 • 13900 Biella BI tel. 320/3595820 [email protected]

BRESCIA c/o Katia Impellittiere (delegata responsabile) Via Cocchetti 11 • 25126 Brescia tel. 030/2000324 - cell. 335/6697157 [email protected] • CCP 11336252

CAMPANIA Via Sebastiano Enrico De Martino, 9 80062 Meta NA tel. 347/3768001 con segreteria cell. 339/8531461 Maria Gabriella Vanin (delegata responsabile) Viale Giuseppe Sirtori 69 • 00149 Roma RM tel. 06/55265695 - fax 06/55265695

CUNEO Giovanni Salomone (Presidente) c/o Enrico Bonetto (delegato responsabile) tel. 338/9103890 [email protected]

EMILIA ROMAGNA c/o Carla Carrara (delegata responsabile) Via Vallescura 7 • 40136 Bologna tel. & fax 051/582247 [email protected]

FOGGIA c/o Francesco Fortinguerra (delegato responsabile) Via Bezzecca 62 • 71017 Torremaggiore FG tel. 320/4752762 [email protected]

FRIULI VENEZIA GIULIA c/o Alessandro Sperotto (delegato responsabile) Via del Boccolo 18 • 33080 San Quirino PN tel. 347/4913282 [email protected]

FROSINONE e LATINA c/o Roberto Vecchio (delegato responsabile) c.p. 5, Via Arcinazzo 59/A • 03014 Fiuggi FR tel. 06/59084226 - (uff.) 333/2155403 [email protected] • ccp 00000619893

LAZIO Via Angelo Bassini 6 • 00149 Roma [email protected] CCP 1014517591 C.F. 97679600581 Sala delle riunioni: c/o Casa delle associazioni Via Sergio Tofano 90 • 00139 Roma tel. 06/87131267, fax O6/87201680 Delegato responsabile: Roberto Vecchio tel. 06/59084226 - (uff.)333/2155403

LECCO c/o Luigi Parea (delegato responsabile) Via Primule 18/a • 23864 Malgrate (LC) tel. 3396657853 [email protected]

LIGURIA Via Martiri della Libertà 23/7 16156 Genova • tel. 02/47711806 [email protected]

LOMBARDIA CCP 14803209 Sede: Lega Aboli-zione Caccia Via Solari 40 • 20144 Milano tel./fax 0247711806 [email protected] Graziella Zavalloni (delegata responsabile)

MANTOVA c/o Fabrizio Artigiani (delegato responsabile) Via Monteverdi 10 • 46045 Marmirolo MN cell. 340/2725719 [email protected]

MARCHE c/o Danilo Baldini (delegato responsabile) loc. Pian di Morro II° n. 4 • 60043 Cerreto d’Esi (AN) tel. 0732/677106 - 328/0831502 (spento in orario di ufficio) [email protected]

MODENA c/o Emilio Salemme (delegato responsabile) Via Panni 167 • 41100 Modena tel. 347/4885078 - 059/354892 (e fax) [email protected]

NOVARA Antonio Turtoro (delegato responsabile)c/o Centro di servizio del volontariato C.so Cavallotti 9, 28100 Novara [email protected]

PADOVA tel. 331/9033161 • ccp 1595063 IBAN IT38K0760112100000001595063 [email protected]

PAVIA c/o Roberta Casarini (delegata responsabile) Via Vittorio Emanuele 56 • Montalto Pavese PV tel. 328/9439165 [email protected]

PESCARA c/o Marco Corazzini (delegato responsabile) Via Aldo Moro 7 • 65026 Popoli PE tel. 085/989024 [email protected]

PIEMONTE Via Ormea 24 • 10125 Torino telefono & fax 011/6504544 [email protected] CCP 33346107 • C.F. 97542360017 Presidente Marco Lorenzelli Apertura al pubblico: lunedì-venerdì 10-12, 14-18 / sabato 10-13 Servizio di vigilanza: [email protected] mercoledì 18,30-20,30

PINEROLO c/o Barbara Fera (Delegata responsabile) Via Clemente Lequio n. 16 • 10064 Pinerolo (TO) cell. 3298558446 [email protected]

PUGLIA Via Puccini 16 • 70056 Molfetta BA tel/fax 080/3218627 Pasquale Salvemini (delegato responsabile) [email protected]

REGGIO EMILIA Via Pieve 86 • 42044 Gualtieri (RE) Lorena Battista (delegata responsabile) cell. 3382721328 telefax 0522 220650 [email protected]

RIVOLI c/o Cristina Dandello (delegata responsabile) Via Zuane Canale 7 • 37010 Rivoli Veronese (VR) cell. 3475110935 [email protected]

SARDEGNA c/o Stefano Deliperi (delegato responsabile) Via Asti 9 • 09126 Cagliari tel. 3331822161 [email protected]

SAVONA c/o Valentina Scasso (delegata responsabile) Via Mazzini 45/3, 17056 Cengio SV tel. 333/2849538 - 346/3121281 [email protected]

SIENA c/o Margherita Vigni (delegata responsabile) Strada di Maggiano loc. La Senese 75 53031 Casole d’Elsa (SI) Tel. 3397421183 [email protected]

TOSCANA c/o Raimondo Silveri (delegato responsabile) Strada Prov.le Aurelia 1 • Loc. Lupo 58023 Giuncarico (GR) tel/fax 0566.88080 - cell. 366 5382949 [email protected]

TRENTINO-ALTO ADIGE e TRENTO c/o Katia Marino Via F. Biasi 36, 38010 San Michele all’Adige TN tel. 0461/662134 - 347/3789239 [email protected]

TREVISO c/o Maurizio Gatto (delegato responsabile) Via Stuparich 2 • 31100 Treviso tel. 366/6646426 e-mail [email protected]

VALLED’AOSTA c/o Marco Vagliasindi (delegato responsabile)

Strada Gran Ru 2/f, 11013 Courmayeur (AO)

tel. 333/3402647 [email protected]

VENETO Andrea Zanoni (delegato responsabile) Via Cadore 15/C int. 1 • 31100 Treviso tel. 347/9385856 [email protected] www.lacveneto.it

VENEZIA c/o Maria Caburazzi (delegata responsabile) Via Palazzo 27 • 30174 Venezia Mestre VE tel. 041/950310 - 348/8908586 fax 041/980544 [email protected]

VERBANIA c/o Laura Sommaruga (delegata responsabile) Via Casali Amore 5a • 28822 Cannobio VB tel. 0323/71808 - 333/7979637 [email protected]

VERCELLI c/o Centro Servizi del Volontariato Corso Libertà 72 • 13100 Vercelli tel. 320/3595820 [email protected] Delegato responsabile: Silvana Tuninetti

VERONA c/o Miranda Bizjak (delegata responsabile) Via Belvedere 169, San Felice Extra, 37131 VR tel. 045/533306 [email protected]

VICENZA c/o Enpa Thiene Piazza Aldo Moro 4, 36010 Zanè Delegato responsabile: Ezio Cantù tel. 333/5876405 [email protected] IBAN IT 30 M 07601 11800 001002661021

LAC SEDE NAZIONALE Sede: Via Andrea Solari 40 • 20144 Milano tel/fax 0247711806 [email protected] C.F. 80177010156 • CCP 31776206 CCB su Intesa S. Paolo, Ag. Milano 1

IBAN IT35M 03069 09441 000018051121

Presidenza: Graziella Zavalloni Via A. Solari 40 • 20144 Milano

Lo StrillozzoPeriodico bimestrale della LAC Lega per l’Abolizione della CacciaRegistrato al tribunale di Milano il 28/1/1995 al n. 37 Iscrizione al ROC n. 2721 - Edizione LAC Abbonamento annuo 20,00 € da versare su CCP 31776206Intestato a: Lega per l’abolizione della Caccia Onlus Finito di stampare il 18 dicembre 2014

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