laboratorio di scrittura e poesia a ricalco

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Laboratorio di scrittura: materiali Il taccuino

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Laboratorio di scrittura: materiali

Il taccuino

Cos’è il taccuino?Quest’anno nelle ore di Italiano, faremo insieme un’attività un po’ diversa, un laboratorio di scrittura.

La parola “laboratorio” fa riferimento al lavoro dell’apprendista artigiano, che nelle botteghe rinascimentali imparava un mestiere, con pazienza e tenacia.

Il vostro mestiere sarà quello dello scrittore.

Come si fa a diventarlo, voi vi chiederete...

Bisogna imparare ad utilizzare gli ‘attrezzi’ giusti, proprio come un pittore, uno scultore, un artigiano. Uno di questi è il taccuino.

Il taccuino è uno degli strumenti che gli scrittori

usano nel loro lavoro.

Partiamo da ciò che non il taccuino NON è:

NON è un semplice diario, ma molto di più.

Ci scriviamo sì quello che ci passa per la testa e a volte anche quello che ci è successo ma anche altro.

Facciamo degli esempi.

Cosa possiamo scrivere nel taccuino?Quello che osserviamo intorno a noi e che ci colpisce (ambienti, animali, persone particolari), anche attraverso schizzi e disegni. Liste di parole che ci piacciono per il loro suono, per il loro significato, perché le troviamo strane, buffe o insolite. Commenti, pensieri ed emozioni che ci suscitano libri, canzoni, film

Aneddoti o fatti che ci colpiscono

Citazioni e frasi

Cose che ci appassionano

Cose che ci disturbano

Cose che ci fanno arrabbiare

Dubbi

Ricordi d'infanzia, da trasformare anche in poesia

Pensieri sparsi, riflessioni o improvvise illuminazioni sulla vita, su lezioni apprese da eventi piccoli o grandi

Schizzi e disegnini abbinati ad immagini

Battute o interi dialoghi interessanti origliati per caso (gli scrittori sono dei curiosoni!)

Descrizioni di tutto ciò che vediamo intorno a noi, anche in luoghi pubblici: mentre viaggiamo in treno, mentre siamo al ristorante, in sala d'attesa dal dottore, dal parrucchiere...

Commenti, riflessioni o sensazioni annotate mentre ascoltiamo la nostra musica preferita

Le risposte ad alcune domande come: cosa mi ha commosso oggi? Cosa mi ha stupito? Cosa mi ha dato ispirazione?

Il taccuino l’abbiamo già usato. Per fare cosa? Per sondare i nostri “territori di scrittura”. Abbiamo già riempito la nostra Mappa del Cuore.

Faremo altre attività simili per mettere nero su bianco quello di cui vogliamo scrivere. Saranno elenchi, per lo più (magari anche accompagnati da disegni) su persone, cose, fatti che riteniamo degni di interesse.

Vengono chiamati attivatori, perché ‘attivano’ la voglia di scrivere, svegliano lo scrittore nascosto in noi.

Vedremo in seguito come usarli per scegliere gli argomenti su cui scrivere!

Scrivi subito sul taccuino!Scrivi sul tuo taccuino per venti minuti scegliendo uno dei suggerimenti indicati. Altrimenti, segui questo ulteriore spunto: fai una mappa intitolata “Non potrei stare senza…”. Scrivi a raggiera tutto ciò di cui proprio non potresti fare a meno. Completatala con colori, disegni, rendila tua!

Non potrei stare senza

Cominciamo a scrivere un testo Oggi, per rompere il ghiaccio, inizieremo a fare un primo esperimento di scrittura poetica. Se vi dico POESIA, cosa vi viene in mente?

Oggi faremo un esercizio di scritturamolto semplice ma stimolante che si chiama RICALCO.

PARTIAMO DALLA LETTURa di una POESIA.

Leggiamo insieme la poesia “Possibilità” della poetessa polacca Wislawa SzymborskaPreferisco il cinema.Preferisco i gatti.Preferisco le querce sul fiume Warta.Preferisco Dickens a Dostoevskij.Preferisco me che vuol bene alla gente, a me che ama l’umanità.Preferisco avere sottomano ago e filo.Preferisco il colore verde.Preferisco non affermare che l’intelletto ha la colpa di tutto.Preferisco le eccezioni.Preferisco uscire prima.Preferisco parlar d’altro coi medici.Preferisco le vecchie illustrazioni a tratteggio.

Preferisco molte cose che qui non ho menzionatoa molte pure qui non menzionate.Preferisco gli zeri alla rinfusa che non allineati in una cifra.Preferisco il tempo degli insetti a quello siderale.Preferisco toccar ferro.Preferisco non chiedere per quanto ancora e quando.Preferisco considerare persino la possibilitàche l’essere abbia una sua ragione.

Preferisco il ridicolo di scrivere poesie, al ridicolo di non scriverne.Preferisco in amore gli anniversari non tondi, da festeggiare ogni giorno.Preferisco i moralisti che non promettono nulla.Preferisco una bontà avveduta a una credulona.Preferisco la terra in borghese.Preferisco i paesi conquistati a quelli conquistatori.Preferisco avere delle riserve.Preferisco l’inferno del caos all’inferno dell’ordine.Preferisco le favole dei Grimm alle prime pagine.Preferisco foglie senza fiori che fiori senza foglie.Preferisco i cani con la coda non tagliata.Preferisco gli occhi chiari perché li ho scuri.Preferisco i cassetti.

Preferisco molte cose che qui non ho menzionatoa molte pure qui non menzionate.Preferisco gli zeri alla rinfusa che non allineati in una cifra.Preferisco il tempo degli insetti a quello siderale.Preferisco toccar ferro.Preferisco non chiedere per quanto ancora e quando.Preferisco considerare persino la possibilitàche l’essere abbia una sua ragione.

Adesso tocca a te… Prendi il tuo blocco di fogli per le bozze.

Scrivi la data di oggi.

Scrivi il titolo: “Poesia a ricalco” – “Possibilità” di W. Szymborska

Componi una tua poesia di almeno quindici versi che inizino con “Preferisco”, ‘imitando’ la poetessa. Esprimi sentimenti, idee, preferenze personali. Aiutati leggendo la poesia scritta dalla prof (vedi testo)

Ricopia la tua poesia su un foglio di bella e consegnala all’insegnante, che nel frattempo ti avrà dato una consulenza passando fra i banchi.

La poesia della prof“Preferisco”Preferisco il sussurro all’urloPreferisco i gatti ruffiani Preferisco le mie cicatrici Preferisco il mare che cambia ed è sempre ugualePreferisco la follia di scrivere al silenzio di chi non ha parolePreferisco gli studenti con gli occhi che brillanoPreferisco la fantasia alla noia Preferisco un ‘idea nuova che mi frulla nel cervelloPreferisco un foglio bianco ad uno già scrittoPreferisco un giorno di pioggia se so che poi ci sarà il solePreferisco gli umili ai presuntuosiPreferisco la città che pulsa alla quiete della campagna Preferisco il mio divano sui tetti Preferisco l’estate all’autunnoPreferisco il dubbio alla certezzaPreferisco esserci che star fuoriPreferisco le lettere ai numeriPreferisco la poesia alla prosaPreferisco i ponti ai muri Preferisco le strade nuove alle vecchiePreferisco perdermi per poi trovare me stessa

ConsigliRicorda: scrivi saltando UNA riga, in modo da aver spazio per rivedere il testo.La poesia è espressione di ciò che provi. Usa accuratamente le parole, scegli quelle che raccontano qualcosa di te ma non preoccuparti di sbagliare, di non saper trovare le immagini ‘giuste’.

Nel corso del laboratorio vedremo proprio questo: quali sono le tecniche per saper utilizzare con maggior consapevolezza e ricchezza le parole nella scrittura.

I poeti ci insegnano più di altri autori che la SCELTA delle parole fa la differenza, che persino una virgola o un punto, un ‘a capo’ , sono importanti.

Scrivere poesie insegna a scrivere anche altri tipi di testi.

Per questo la poesia è stata scelta per aprire il laboratorio di scrittura.

L’attimo fuggente: trova il tuo verso!

https://youtu.be/IMHfKfzYtRg