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MOVIMENTO PER LA VITA FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI 15 settembre 2006 – 31 marzo 2007 Io, giovane, e la famiglia Io, giovane, e la famiglia Con il patrocinio di: Presidente del Consiglio dei ministri Ministro dell’Educazione Ministro per la Famiglia In collaborazione con: AGE, AGESC, FIDAE, UCIIM, USMI scuola e cultura Foto: Romano Siciliani

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MOVIMENTO PER LA VITAFORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILIARI

15 settembre 2006 – 31 marzo 2007

Io, giovane, e la famiglia

Io, giovane, e la famiglia

Con il patrocinio di:Presidente del Consiglio dei ministri

Ministro dell’EducazioneMinistro per la Fa m i g l i aIn collaborazione con:

A GE, AGESC, FIDAE, UCIIM, USMI scuola e cultura

Foto: Romano Siciliani

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CARI PROFESSORI,CARI STUDENTI,IL “CONCORSO EUROPEO”GIUNGE ALLA XX EDIZIONE.

Progettiamo di celebrare questo eventocon qualche iniziativa straordinaria, ancoraallo studio. M a , i n t a n t o, è auspicabile unapartecipazione particolarmente numerosae culturalmente impegnata in questo XXConcorso 2006-2007.

Torna il tema della famiglia, già propostoin anni pre c e d e n t i , p e rché è dive nuto sempre piùconcretamente di attualità in Italia e in Europa. Bastip e n s a re alla discussione sulla legittimazione delleunioni omosessuali e al tentativo di equiparare lecoppie di fatto a quelle coniugate. Al fondo vi è laquestione del matrimonio. Un giovane amico checonvive da tempo con una ragazza da cui ha avuto unfiglio, alla domanda: “perché non vi sposate?” ha ri-sposto:“Perché? Ci vogliamo bene… quale è la diffe-renza?” Ecco: questo è il punto. Quale è la differenzatra il vive re giorno per giorno e il dirsi pubblica-mente “ s ì , ci impegnamo a vo l e rci bene, n e l l abuona e nella cattiva sorte, per sempre?”

Abbiamo cercato di costruire undossier fatto in larga misura da giova-ni. Sono essi che parlano di se stessie presentano i loro problemi.

Il testo è diviso in tre parti separa-te da alcuni intermezzi. Il titolo delconcorso è sezionato: nella prima cisi chiede: “chi sono i giovani oggi”? Nella se-conda: “che cosa è la famiglia nella sua essenzae nella attuale concreta realtà storica”? Nellaterza parte sono proposte piste di riflessio-ne per mettere in contatto i due argomenti,come appunto chiede il titolo “Io, giovane e la fami-glia”.

Tra la prima e la seconda parte il quesito fonda-mentale sul “senso del vivere” è proposto problema-ticamente con alcuni testi estratti da elaborati pre-sentati in occasione di precedenti concorsi e vienesuggerita una risposta con una meditazione su unaparola chiave:“la dignità umana”.

La meditazione sulla dignità porta ad una indica-zione fo rt e : l ’ a m o re come esigenza fo n d a m e n t a l edell’uomo e della donna, come vocazione primigenia

che nella famiglia trova una espre s s i o n epossibile.

Nel secondo intermezzo si riportano lepiù autorevoli affermazioni civili e religiosedel nostro tempo sul valore della famiglia.Le successive piste di riflessione sono in-trodotte da pensieri per lo più di carattereproblematico, tratti, anch’essi da preceden-ti lavori presentati nei concorsi degli annipassati.

Il dossier è completato dal bando diconcorso che detta le regole per la partecipazione eindica le modalità di selezione e il premio. Quest’ul-timo, ancora una volta è costituito da una visita di tregiorni al Parlamento europeo nella sede di Strasbur-go. Non si tratta di una “gita scolastica”, ma di un in-contro di alto livello culturale, il cui momento salien-te sarà un dibattito tra i giovani vincitori nell’aula delConsiglio di Europa per elaborare un documento co-mune sul tema del concorso con il metodo normal-

mente usato nei Parlamenti, cioè mediante lapresentazione, la discussione e il voto di

emendamenti.Mi preme segnalare agli inse-

gnanti il carattere fortemente edu-cativo della iniziativa. Sono essi chepossono pro mu overla illustrando-

ne i contenuti eventualmente anchecon preliminari incontri di Istituto con

esperti nell’argomento trattato.Segnalo, infine, che le “piste di riflessione”

con le successive numerose domande non debbo-no necessariamente essere sviluppate tutte dals i n golo concorre n t e. Esse vogliono stimolare

l’interesse. Perciò egli può limitarsi ad affronta-re un tema particolare.

Nella nostra aspirazione questo dossier dovrebbeessere letto per intero, eventualmente anche dai ge-nitori, in modo da stimolare una riflessione anche ditipo familiare. Naturalmente la valutazione dei lavoriterrà conto, quali che siano le posizioni personali delgiovane, del suo personale impegno nel riflettere enell’esporre.

Buon lavoro e buon anno scolastico!Con viva cordialità.

Carlo CasiniPresidente del Movimento per la vita ita -

Lettera ai professori e agli studenti

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1987-1988:“Firenze, Europa cultura:prima di tutto la vita”1989: “Diritti dell’uomo e unitàdell’Europa” (40° anniversario dellaDichiarazione universale dei diritti dell’uomo)1990: “Per una carta europea deidiritti del bambino” (Convenzionedell’Onu sui diritti del bambino - 20/11/89)1991: “Europa: meditazione sulla libertà”(Caduta del muro di Berlino)1992: “La famiglia: risorsa dell’Europa” (Annointernazionale della famiglia)1993: “La meraviglia della vita umana” (Anno

internazionale della famiglia)1994: “La famiglia giusta: idiritti della famiglia” (Annointernazionale della famiglia)1995: “Protagonista ladonna” (Conferenza Onusvoltasi a Pechino sui diritti delledonne - 1995);1996: “La vita? una bellanotizia... una sfida per

l’Europa e per ciascuno” (enciclicaEvangelium vitae pubblicata il 25.3.95)

1997: “Esseri umani, tutti uguali,tutti persone” (Anno europeo contro ilrazzismo - 1997)1998: “Chi ha diritto ai dirittidell’uomo?” (50° della Dichiar. universale)1999: “Essere padre, essere madre:ieri, oggi, domani” (Anno del Padre)

2000: “La vita cammino verso la pace” (finedel II millennio)2001: “Una bussola per la scienza” (dibattitosulla clonazione umana)2002: “I giovani e la vita: una sfida,un’avventura” (Gmg 2000 e 2002)2003: “Libertà e famiglia”(IX Giornata Onu della famiglia)2004: “Radici e vocazionedell’Europa” (Costituzioneeuropea)2005: “L’uomo e lascienza” (Dibattito sullafecondazione artificiale9) 2006: “La prima sfida èquella della vita” (Memoriadi Giovanni Paolo II scomparso il2 aprile 2005)

L’idea nacque al termine di una grande manifestazio-ne svoltasi a Firenze il 17 maggio 1986 per la pro-

clamazione del capoluogo toscano come “capitale eu-ropea della cultura”. Il Movimento per la vita, che pro-prio a Firenze aveva avuto le sue origini nel 1975, vollepartecipare alle celebrazioni dell’evento a suo modo:collegando il grande ruolo svolto da Firenze nel Rina-scimento, alla riscoperta del valore dell’uomoe proiettando la dignità del vivere umano nel

p e rcorso che sta costruendo l’unione dell’Euro p a . L avastissima partecipazione del pubblico, soprattutto gio-vanile, suggerì di diffondere gli atti del convegno nel piùgrande ambito dei luoghi dove matura la cultura del fu-turo: le scuole. Quegli atti costituirono il materiale peril primo Concorso.

Anno dopo anno sono stati proposti argomenti le-gati all’attualità. I diciannove dossier li illu-strano. Eccone i titoli:

All’iniziativa ogni annohanno partecipato da 20.000a 30.000 giovani delle scuolemedie superiori per un tota-le di circa 450mila studenti ei vincitori che hanno parteci-pato ai seminari di Strasbur-go sono stati non meno di7 . 0 0 0 . Dal 1990 al 2000 ilConcorso ha visto la parteci-pazione anche di alcunescuole di altri Paesi europei:la Francia, la Germania, la Po-l o n i a , l ’ U n g h e r i a , la Cro a z i a ,la Repubblica Ceca, la Repubblica Slovacca, l’Albania, laRomania, la Bulgaria, la Slovenia.

Ta l o r a , in occasione delle premiazioni sono staticompiuti gesti di un certo rilievo: la consegna al presi-

dente del Parlamento eu-ropeo di un messaggio diMadre Teresa di Calcutta;il dono di una grande sta-tua in bronzo denomina-ta “Inno alla vita”, c o l l o-cata nello spazio delConsiglio d’Euro p a ; l er ap p resentazioni per lacittà di Strasburgo delcomplesso “Gen Verde”.

Da diversi anni il semi-nario si conclude con undibattito dei giovani nel-

l’emiciclo del Consiglio d’Europa e con l’approvazionedi un documento finale, una sorta di mozione, che vienepoi trasmessa a tutte le scuole che hanno partecipatoalla iniziativa.

Il concorso: venti anni di storia

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NON SONO SOLO QUESTO…I massmedia rappresentano spesso i giovani

come una massa informe e incolore priva di idealie di valori; i professori li descrivono come incapa-ci di impegnarsi con costanza e determinazioneper gli obiettivi pre f i s s a t i ; i genitori pro i e t t a n otroppo frequentemente su di loro le proprie aspi-razioni negate, senza gettare uno sguardo più pro-fondo sulle loro più autentiche inclinazioni. M aquesta non è una fotografia realistica e completadei giovani del terzo millennio: non sono solo que-sto.

Non ci sentiamo rap p resentati daquest’immagine distorta e superficiale,o comunque solo parziale della nostrarealtà, invero ben più complessa e arti-colata. Certamente siamo figli di una generazio-ne che non ha saputo, in tanti casi, trasmetterci ilpatrimonio valoriale ed etico ricev u t o, p e rc h éspesso veniva declamato e non incarnato, indicatocome meta doverosa, ma non vissuto. Ed è andatavia via spegnendosi anche la fiamma viva delle bat-taglie sociali, lasciando emergere un silente,ma vo-race disincanto per la vita, figlio di una poderosa

di Claudia Munno, giovane laurea -

UN POPOLO CHE CERCA GIUSTIZIA E VERI-TÀ

Il Movimento per la vita è nato, trent’anni fa, dal-l’esperienza del primo Centro di aiuto alla vita, sortoa Firenze nel 1975.Oggi esso trae alimento dal concreto im-pegno per la vita degli attuali 288 Centri di aiuto alla vita e262 Movimenti locali organizzati in una federazione.

Il suo fine è la promozione e la difesa della dignità di ogniuomo dal concepimento e la protezione della dignità delleloro mamme.Promuove, insomma,una cultura della vita” chedia un fondamento di ragione e di amore all’intera società.

Nel ricevere il premio Nobel per la pace, Madre Teresa

di Calcutta dichiarò: “Se accettiamo che unam a d re possa sopprimere il frutto del suo

s e n o, che cosa ci resta, chi ci impedirà diucciderci tra noi? L’aborto è il principio che

mette in pericolo la pace nel mondo!”.Giovanni Paolo Il nell’enciclica Evangelium vitae ha scrit-

to: “Rispetta, difendi, ama e servi la vita umana!Solo su questa strada troverai giustizia, sviluppo,libertà vera, pace e felicità!”

Questa cultura della vita, dell’accoglienza e dell’ugua-glianza nei confronti dei più deboli e indifesi, prima di tuttodel bambino concepito e delle loro mamme, è diffusa anche

La storia del Movimento per la vita:dall’esperienza alla proposta

Noi giovani...

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mediante attività di formazione, attraverso pubblicazioni, ini-ziative legislative e sociali, convegni scientifici, concorsi sco-lastici.

LA CONTEMPLAZIONE DELLA PERSONA

Alla base dell’impegno del Movimento c’è la contempla-zione dell’uomo nella fase più povera e piccola della sua esi-stenza, quando egli non è ancora nato ed è fragile, invisibile,senza vo c e, interamente affidato all’amore della madre, d ichi gli è vicino e di tutta la società.

Il concepito non ha voce né forza né poteri: è il modellodi ogni non “contare” dell’uomo, così come la maternità loè di ogni possibile solidarietà. La contemplazione è la capa-cità di mettere a fuoco l’essere più profondo di un sogget-to.

Il Movimento - associazione laica, che però conosce laforza della visione religiosa della vita - propone la vita umanacome valore civile percepibile con la ragione e come fonda-mento dell’intera società e sa che la vita umana si difende

con le azioni concrete di solidarietà, con una cultura dellavita che passi attraverso la mente e il cuore degli uomini.

Infine sa che ha importanza decisiva quanto viene espres-so nella cultura, nei media, n e l l ’ i n s e g n a m e n t o, nelle leggi,nella politica. Perciò cerca di essere presente anche in que-sti settori.

IL METODO DELLA CONDIVISIONE

Il figlio si salva non già “ c o n t ro, ma insieme” a l l amadre, la quale va aiutata a ritrovare il senso dell’accoglien-za che è dentro di sé.

Sono ormai 70.000 bambini che sono nati anche perl’aiuto prestato alle loro mamme dal Movimento per la Vitanelle sue varie articolazioni.Aiutare il figlio a nascere signifi-ca aiutare anche la madre. È un fatto che nessuna donnasi è mai pentita di non aver abortito e che i Centridel Movimento ricevono continuamente espressioni di rin-graziamento dalle mamme. ■

s e c o l a r i z z a z i o n e. Spesso siamo prede fa c i l idegli energici venti delle mode, a volte tragica-mente schiavi del giudizio del “gruppo” almenoquanto degli sms che arrivano, torrenziali, sul cel-lulare di ultima generazione, intolleranti con chi osiviolare la privacy delle nostre camerette disordi-nate e opulente, tendenzialmente in fuga di frontesia alle onerose difficoltà sia ai quotidiani sacrifici,desiderosi di vera libertà, ma ancora troppo asser-viti ai suoi sbiaditi e insoddisfacenti surrogati peraccorgerci della necessità di fare silenzio attorno ed e n t ro di noi per ascoltare la voce del nostrocuore.

…SIAMO ANCHE ALTROI giovani sono capaci di generosità im-

pensate e insospettab i l i di fronte allesfide aff e t t i ve più impegnative, e s p e rti inpazienza ed ascolto se qualcuno ha donato lorol’opportunità di sedersi accanto, qualche volta, ac-cettando di “perdere” il proprio tempo, capaci per-fino di ricostruire la speranza nel deserto di solitu-dini e incomprensioni che spesso vivono, testimonidi gioia autentica, se inseriti in progetti di alto valo-re sociale e morale che impegni cuore e mente.S o g g i o gati dal materialismo e inari d i t idall’ateismo pratico possiamoo diventa-re facilmente oggetto di pressioni ideo-logiche, ma a chi sa investire su di noi icapitali più preziosi, la fiducia e l’amore,rischiando anche di proporre mete alte eardue, sappiamo offrire i frutti incompa-rabili di una vera rinascita.

La prova di quanto descritto è evidente nellanuova vitalità della fede che si esprime con rinno-vata energia nella sfera pubblica del vo l o n t a r i a t o,nelle attività di assistenza ai più deboli, ma anche nei

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Immaginate, provate a immaginare. Chiudere gli occhi eprovate a immaginarvi tra dieci, quindici anni. Ciascuno di

voi con una sua felicità. Faccio fatica a credere che nei vo-stri – nei nostri sogni ci sia solo un viaggio dall’altra partedel mondo, un gran posto da manager in qualche impor-tante azienda americana, o giù di lì. Forse non per tutti saràcosì, ma credo che, in fondo in fondo, sia una la cosa checerchiamo: la stabilità delle relazioni, una vita affettiva soli-da e serena, il sentirsi circondati di affetto e di calore. Infondo in fondo insomma – anche se la parola è grossa escomoda e pure un po’ retrò – quello che desideriamo èuna famiglia.

E p p u re, se ci guardiamo intorno, tutto sembra andare inun’altra dire z i o n e, e ammettere un desiderio così sembragià un enorme atto di coraggio, o di pazzia. Lasciamo purep e rd e re le coppie dello spettacolo – lo sanno tutti che sip rendono e si lasciano ogni cinque minu t i , e non so quantidi noi vo rre b b e ro dav ve ro fare una vita così. È tutto il re s t oil pro b l e m a : la vita di tutti i giorni, le famiglie – magari anchela nostra – in cui le cose non funzionano, l’idea (che infondo un po’ tutti abbiamo) di voler arr i v a re a qualche ri-sultato importante sul lavo ro, di ve d e re riconosciuta la no-

grandi incontri della gioventù realizzati da Gio-vanni Paolo II e, ora continuati da Benedetto XVI.“GIOVANI APOSTOLI DEI GIOVANI”

Forse vale la pena ascoltare tutti, credenti enon credenti, l’appello rivolto dal Successoredi Pietro ad essere “giovani apostoli dei giovani”, di“ an d are contro c o r re n t e ” , di non ap-p i a t t i rsi nel “benessere” e nelle “co-modità”, per “proclamare in ogni circo-stanza il vangelo della Croce”. Ai giovanivenne affidata la Croce di Cristo, per portarla nelmondo come segno dell’amore del Signore Gesùper l’umanità, e annu n c i a re a tutti che “solo inCristo, morto e risorto, c’è salvezza e redenzio-n e ” . C e rt amente il messaggio che laC roce comunica non è facile da com-p re n d e re nella nostra epoca, in cui ilb e n e s s e re materiale e le comoditàsono proposti e ri c e rcati come valo riprioritari. Non cedere alle mendaci illu-sioni e mode effimere che lasciano untragico vuoto spirituale è però non soloun impera t i vo mora l e, ma ancor piùuna necessità per trovare la vera liber-tà e la gioia au t e n t i c a . Per i giovani chehanno ri-conosciuto la Persona di Gesù Cristo,accettando la sfida, non facile ma felice, dell’amo-re, la passione e la risurrezione di Cristo costi-tuiscono il centro della fede e il sostegno irrinun-ciabile nelle inevitabili prove quotidiane. Ad essiva l’invito a farsi testimoni della Gioia edella Pace ricevute presso i loro fratellie sorelle che non hanno an c o ra cono-sciuto l’am o re di Dio. Del re s t o, d i e t romolte tragiche scelte giovanili si nasconde ilvolto, sempre meno riconoscibile ma presente, diuna profonda e ancora insoddisfatta sete di Asso-luto, e la ricerca di ‘qualcosa’ o “Qualcu-no” che dia significato alla propria esi-stenza. È per questo che l’esortazione afare “scelte radicali”, di “radicale dona-zione a Cristo”, lungi dall’essere inat-tuale e inaccettabile, viene non di radoletta e accolta come sfida a vive re lavita come vocazione, a spendere i pro-pri talenti per realizzare un mondo piùgiusto e solidale radicato in au t e n t i c iv a lo ri umani e liberato dalla tiran n i adell’instabilità e dello smarrimento.

FARE DELLA PROPRIA VITAUN AUTENTICO “CAPOLAVORO”DI AMORE, DI PACE, DI SERVIZIO.Questo è l’appello che noi giovani riconosciamonel nostro cuore come una necessità imprescin-dibile e cui desideriamo rispondere con coeren-za e fedeltà: ma spesso ci scopriamo inca-paci e deboli, perché impreparati al sa-crificio. Questo è l’aiuto che chiediamo, che im-

Al fondo della nostra riflessione sta una paro-la densa e misteriosa, che l’uomo modernousa spesso nei suoi atti più solenni: è la pa-

rola “dignità” riferita ad ogni essere umano. Il no-s t ro è un tempo pieno di contradd i z i o n i , m e r av i-glioso nel suo progresso tecnico, scientifico e so-ciale e contemporaneamente tragico per il ripeter-si di paure, di genocidi, di atti di violenza inaudita edi condizioni di estrema povertà e di disprezzo perl’uomo.Vi è una grande sete di giustizia, di libertà,di eguaglianza, di moralità, ma poi si moltiplicano leingiustizie, le schiavitù, le discriminazioni, le corru-zioni. Eppure il criterio decisivo per uscire dall’am-biguità è stato individuato non solo dalla coscienzareligiosa, ma anche da quella di tutti gli uomini.

La Dichiarazione Universale dei dirittidell’uomo comincia con queste parole: “Il fon-d amento della libertà, della giustizia edella pace nel mondo consiste nel ri c o-noscimento della dignità di ogni essereap p artenente alla fam i glia uman a ”. M ache cosa è la dignità? Da che cosa deriva? Qualisono le conseguenze più immediate della sua affer-mazione?

“Dignità” significa, certo, “valore”, “cosa impor-t a n t e ” , “la più importante nell’ordine delle cose

La parolachiave

Il senso del vivere

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stra bravura anche a scapito di tutto il resto – perché allafine per il resto ci sarà tempo, prima o poi. E l’opinionediffusa per cui l’anticonformismo è libert à , assenza di vin-c o l i , f a re quello che vogliamo perché la vita è la nostra ene abbiamo soltanto una. In ogni campo.

Ma allora mi chiedo: siamo dav ve ro sicuri che sia que-sto l’andare contro corre n t e, l ’ e s s e re alternativi e anti-c o n formisti? Pe rché in realtà mi sembra quello che fannot u t t i , o quasi.

Ritorno a immaginare la mia vita, come all’inizio. E ri-torno ai miei sogni. So benissimo che non sarà tutto comenel mondo del Mulino Bianco – un marito bellissimo e sor-r i d e n t e, bambini biondi-occhi azzurri-che non piango n om a i , s vegliarsi alla mattina con le brioches calde e il sole ches p l e n d e, pieni di voglia di andare in ufficio. Non ci vuole poimolto a intuire che le cose non sono così semplici e rassi-c u r a n t i , e che ci sarà di sicuro anche qualche non piccolar i nuncia da fare. Ma mi chiedo: cambia poi di molto la so-stanza dei miei sogni, il mio bisogno di amore? Credo dav-ve ro che una famiglia alla Mulino Bianco o una vita da “ s i n-gle per scelta”, potendomi permettere di uscire tutte les e re con un uomo diverso e senza mai cambiare un pan-n o l i n o, s ap rebbe regalarmi più gioia e fe l i c i t à , più pienezza?

Cecilia

Il senso della vita è svegliarsi al mattino e vedere chetutto è bigio, già dalle sette, poi vai a scuola e il cielo è

bigio, studi, ami e vivi nel bigio. Poi la sera ti addormentie sai che fuori è buio, ma sei convinto che il bigio è sem-pre dietro la tapparella. Il senso della vita è capire chedietro alla tapparella, dietro alla vita stessa, ci deve esse-re qualcosa di più grande.

Lucia

Io vedo la vita come una grande corsa, dove non ti puoiritirare, si può solo correre, tutti, verso una meta che

non sappiamo quanto è distante e non sappiamo cosa ciaspetta una volta arrivati, gli ostacoli durante il tragittonon mancano, ma neanche i tratti in discesa, perciò per-ché non partecipare?

Io penso di part e c i p a re aiutando il pro s s i m o, a c c e t-tando ogni sfida e ogni sacrificio che mi viene messo da-vanti, cercando di trasmettere agli altri un messaggio disperanza; un uomo da solo non può cambiare il mondo,ma molti sì, e credo che se ognuno si facesse portatoredi un messaggio positivo e gridasse la sua voglia di vivereuna vita ve r a , questo potrebbe farci vincere la nostragrande sfida.

Marco

create”. Parola “misteriosa”, si è detto. È facile rico-n o s c e re il valore dell’uomo, quando egli è intelli-g e n t e, g i ov a n e, s a n o, fo rt e, r i c c o, b u o n o. In questicasi egli è o può essere “utile” alla società! Maquando è un povero, un malato di mente, un vec-chio, un handicappato, un bambino abbandonato datutti o non ancora nato, un carcerato colpevole digravi delitti, quando, insomma apparentemente nonè “utile”, perché dobbiamo continuare ad affermar-ne - anzi con maggior forza - la dignità? È evidenteche il valore non sta in ciò che l’uomo fa o può fare,ma in ciò che egli è in quanto essere umano. Egli èsempre un fine mai un mezzo. La sua dignità signifi-ca, perciò, come prima immediata conseguenza, af-

fermare il senso - sempre - della sua esistenza. Il di-ritto alla vita è, quindi, la prima espressione della di-gnità umana, perché prova che l’uomo non può maiessere trattato come una cosa. Questo è davverol’aspetto misterioso. Pe rché l’uomo non può maie s s e re trattato come una cosa? È possibile farequesta affermazione senza andare oltre, senza – ap-punto – affondare lo sguardo nel mistero più inti-mo dell’esistenza umana? Madre Teresa di Cal-cutta, la suora albanese vissuta in India, conosciu-ta in tutto il mondo per la sua vita di condivisionecon i più poveri tra i poveri di ogni latitudine, spie-ga nel modo più semplice e profondo il perché delladignità umana quando ripete: “Quel piccolo

b ambino non an c o ra nato è statocreato per una grande cosa: amareed essere amato”. Cioè: l’inizio di ogniesistenza umana è una chiamata all’amore ela destinazione di ciascuno è l’amore, c h et roverà la sua pienezza nell’incontro conD i o, ma che già su questa terra si esprimenella capacità di dare e di riceve re amore.Giovanni Paolo II ha espresso con gran-de intensità questo concetto nella enciclica“ Redemptor hominis” del 1979:“ L’uomo non può vive re senzaamore. Egli rimane per se stesso unessere incomprensibile, la sua vita èpriva di senso se non gli viene rive-lato l’amore, se non si incontra conl’amore, se non lo sperimenta e nonlo fa proprio, se non vi partecipa vi-vamente”.

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Cellula della società, “risorsa” per l’avvenire,risposta a molte esigenze dell’uomo…maperché? Che cosa è, in definitiva, la

fam i glia? Quale ne è l’intima essenza?Quale la funzione essenziale?

Nella fase di transizione in cui noi ci troviamoc’è diversità di vedute sulla risposta. L’art. 29 dellanostra Costituzione stabilisce che il matrimonio èil fondamento della famiglia, ma alcuni ne dubitanoe chiedono il riconoscimento giuridico anche dellacosiddetta “famiglia di fatto”, cioè della convivenzasenza matrimonio. Del resto il numero complessi-vo dei matrimoni sia civili che religiosi è in dimi-nuzione e ciò prova l’aumento delle convivenze.

CHE COS’È IL MATRIMONIO?Leggiamo talora sui giornali di matrimoni cele-

brati tra persone dello stesso sesso. Come giudi-carli? Che senso hanno?

Qualche volta si sente ironicamente pro nu n-ciare la frase: “il matrimonio è la tomba dell’amo-re”.

È proprio vero? Che cos’è l’amore?Tra le molte risposte vogliamo scegliere la più

alta. Non si tratta di imporla a tutti, ma di invitaretutti al confronto con questa risposta per assume-re una posizione personale. È la risposta cristiana.

MA CHE COSA È L’AMORE?La parola ha purtroppo significati contradditto-

r i . A volte è usata per indicare comport a m e n t iegoistici di ricerca di se stessi. Ma, nella visione cri-s t i a n a , essa significa “ d o n o ” . Per questo chi èamato si sente “qualcuno”, esce dall’anonimato,la sua vita è importante se merita il dono della vitadi qualcun altro. E viceversa egli, donando la pro-pria vita, fa capire il valore della vita dell’altro. Inquesta logica del dono della propria vita sono in-compatibili termini o condizioni e ha senso il ma-trimonio, come atto umano (cioè di decisione ra-zionale e consapevole) con il quale ci si impegna agiocare insieme fino in fondo l’avventura dellavita, qualunque cosa accada... Nella famigliacosì concepita c’è come una domanda di superare

il tempo e in genere i limitiumani. Il mondo è dominiodel transitorio, del caduco,ma chi promette amoredice “per sempre” e senteche senza questa sfida la di-chiarazione d’amore nonsarebbe vera.

Si comprende allorap e rché la famiglia sia stru-mento efficacissimo e quasiindispensabile di umanizza-z i o n e. Il figlio fa parte del-l ’ av ve n t u r a , esprime l’unitàdei coniugi, garantisce il suc-cedersi delle generazioni equindi la continuità dellastoria, è il frutto del dono et rova l’ambiente adatto as c o p r i re la sua essenza die s s e re nato dall’amore echiamato all’amore. . . La fa-miglia, quindi, concretamen-te legata all’origine di ogninu ovo essere umano (inquanto costituisce l’ambien-te più adatto al suo sboccia-re, al suo cre s c e re, al suom a t u r a re in pienezza uma-na), fa intuire il senso positi-vo della vita.

È ve ro : ogni nu ovouomo che viene al mondo èdestinato a fare conoscenzadel male, della cattive r i a ,dell’odio, etc., ma se la fami-glia è quella che deve esse-re, egli impara che c’è ancheil dono, la fedeltà, la gratuità.Ta l volta sembra che tuttiagiscano per interesse. Nes-suno fa nulla per nu l l a , s idice. Non è sempre così, maun comportamento total-

... e la famigliaL’uomo non può vivere senza amore

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mente altruista ha bisogno dimotivazioni molto fo rti e tal-volta ap p a re ero i c o. Tu t t av i anella famiglia l’altruismo è nor-male, è sostanza del vivere in-sieme. Non si vuole dire che èsempre così. Purtroppo anchenella famiglia vi è il tarlo dell’e-goismo che talvolta ha effe t t id ev a s t a n t i . Si vuole soltantoo s s e rv a re che la gratuità deldonarsi è un atto naturale nellaf a m i g l i a , una esperienza possi-bile per tutti, anche senza egoi-s m i . L’ am o re materno ep a t e r n o, quello filiale,q u e l lo fra t e r n o, quelloconiugale, pur con i lorooffuscamenti, le loro dif-ficoltà, ma anche con iloro slanci, la loro fedel-tà, costituiscono unae s p e rienza non eccezio-n a l e, ma possibile pertutti. Poiché la famiglia cosìconcepita si fonda sul matri-monio, anche la sessualitàne resta illuminata: il suom i s t e ro e il suo significatosono rivelati dal suo rapportocon l’amore e la famiglia. Se sirompe questo legame la ses-sualità cessa di essere dimen-sione integrale della personaper divenire soltanto occasio-ne di piacere: cioè un fatto ba-nale e perciò area di violenza eegoismo.

LUCI ED OMBREPoco più di un ve n t e n n i o

fa, era stata profetizzata la finedella famiglia. Alcuni che affer-m avano come pro g resso lascissione fra questi tre terminiin reciproco rapporto tra loro:sessualità, amore, famiglia; altriche consideravano lo Statocome educatore primario deifigli; altri che davano una deci-siva importanza alle nu oves c o p e rte tecniche e scientifi-che che consentono di pro-c re a re un essere umano “ i nprovetta”, si chiedevano: a cosaserve ormai la famiglia? E con-cludevano: presto morirà!.

I fatti dimostrano, i nve c e,che essa è viva. Anzi, la do-

Foto: Gabriele Viviani

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manda di famiglia si irrobustisce nonsolo nel cuore dei giovani ma anchetra i responsabili del bene comune.

Certamente ci troviamo in un’e-poca di rapide trasformazioni. La fa-miglia ne è coinvolta profondamen-te. Una pista di riflessione, del restoabbondantemente battuta dai socio-l o g i , può essere in effetti pro p r i oq u e s t a : f o t o grafare i cam b i a-menti verificatisi nella strut-tura e nella cultura della fa-miglia e interpretarli.

Queste trasformazioni sono vi-s t o s e. M o l t i , pur non essendo ve c-chi, possono ricordare il modello difamiglia più diffuso appena sessantaanni fa: la famiglia contadina (oggi isociologi la chiamano “ p a re n t a l e ” )con molti figli, in cui continuavano ac o nv i ve re nonni e zii, che lavo r av atutta insieme la terra (e dunque pas-sava insieme quasi tutto il tempo edera una unità produttiva). L’autoritàpaterna era indiscussa e le difficoltàdi trasporti e movimenti rendevanofacile la trasmissione delle idee tradizionali e la di-fesa dei membri da influenze esterne.

Questo modello è esaurito. La famiglia mediaitaliana è ormai nucleare (padre, madre, uno o duefigli), le esigenze lavorative portano i membri lon-tano l’uno dall’altro per prolungati periodi ditempo. Molte idee sono poi cambiate. Come sem-pre in tutte le trasformazioni umane, vi sono am-biguità, cioè coesistono aspetti negativi e positivi,

luci e ombre.Tra i segni preoccupanti dobbiamo certamente

includere tutte le rotture dell’unità, le separazioni,i divorzi, tutti i rifiuti di solidarietà: aborti, bambinimaltrattati e abbandonati, anziani lasciati soli. Dob-biamo aggiungere le difficoltà frequenti nel rappor-to tra genitori e figli; la concezione edonista dellasessualità; la visione materialista della vita; le diffi-coltà economiche di vario genere.

È ovvio che quando nonsi ha una casa e un lavoro,tutta la famiglia è in sof-f e renza. I figli, poi, sonoun dono, ma anche unpeso economico ed edu-cativo di cui la comunitànel suo complesso devefarsi carico. Così pure ilpeso degli han d i c ap p a-ti, dei malati, degli an-z i ani deve essere con-diviso.

Così spesso moltig i ov ani vivono nellalo ro fam i glia attuale,anziché una espe-rienza positiva, unas t o ria di fatica o dif ru s t ra z i o n e. Spesso

in lo ro si è offuscata l’ideastessa di fam i glia e la prospettiva di

f o n d arne una tutta lo ro in fu t u ro, concaratteristiche di dono e di fedeltà non

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è molto convincente.Ciò nonostante, se la famiglia è una pietra

essenziale della società e una risorsa per il futuro,bisogna reagire al pessimismo e ciascuno deve as-sumersi le proprie responsabilità.

Queste ri g u ard ano anche i giov an i .Prepararsi alla loro futura famiglia im-parando ad amare già nella loro attuale,è lo ro compito non secondario. In chemodo? Come costruire le condizioni peressere testimoni dell’amore e fare dellapropria famiglia non un egoistico ri-fu g i o, ma un faro diffu s i vo dio t t i m i s m o, fiducia, accogl i e n-za, generosità?

Anche questa può essereuna pista di riflessione e l’ini-ziativa proposta può esserestrumento di una consapevo-lezza sempre più necessaria.

Inoltre sarebbe un errore vederesoltanto i segni negativi. Vi sonoanche quelli positivi: un più acuto bi-sogno di autenticità nell’amore; unam a g g i o re attenzione alle re l a z i o n ipersonali nella coppia; la promozio-ne della dignità della donna; l’ugua-glianza tra l’uomo e la donna; u npiù intenso senso di responsabilitànella pro c reazione e nella educa-zione dei figli; lo sviluppo delle re-lazioni tra famiglie in vista di unreciproco aiuto materiale e mo-r a l e ; la riscoperta della funzionesociale della famiglia per la co-struzione di una società più giusta;per i cre d e n t i , p o i , una pro fo n d acomprensione del mistero di amoreche il Cre a t o re ha posto nell’istitutofamiliare e quindi la coscienza della sua funzioneecclesiale.

DOMANDE DI FAMIGLIALa “domanda di famiglia” proviene da educato-

ri, operatori sociali, politici. Alcuni gravi problemidel nostro tempo non possono essere risolti senzala collaborazione delle famiglie.

Facciamo alcuni esempi.Un tempo per i minori abbandonati o privi di

genitori c’erano gli orfanotrofi e i brefotrofi. Oggitutti sono d’accordo nel ritenere che la soluzionemigliore è l’adozione, oppure l’affidamento familia-re o almeno l’accoglienza in una struttura che ri-peta lo schema della famiglia: appunto la “casa fa-miglia”.

Si parla tanto di maltrattamenti sui bambini.Sono sorte apposite associazioni per proteggere ipiù piccoli anche nei confronti dei loro genitori.Ma molte indagini mostrano che per il bambino è

“maltrattamento” anche (e forse soprattutto) lamancanza di amore verso di lui e dei genitori traloro.

Un altro esempio può trarsi da quel terribilefenomeno distruttivo che è la diffusione tra i gio-vani della tossicodipendenza. Quali le cause di que-sto flagello e quali i rimedi? Non possiamo quidare una risposta ad una domanda così importan-te sulla quale si affaticano studiosi, politici, opera-tori sociali. Ci sono molte interpretazioni che nonsi possono neppure indicare sinteticamente. È

certo, comunque, che le sofferenze fami-liari - anche se non sempre -vanno messe nel conto e cheogni azione di re c u p e rod e ve coinvo l g e re an c h ela famiglia.

Un altro problema che di-venta sempre più grave è quel-lo delle persone anziane. I pro-g ressi della medicina hanno al-lungato la vita dell’uomo e i vec-chi sono sempre più nu m e ro s i .Contemporaneamente sonocrollate le nascite e diminuisco-no sempre di più i giovani su cuigrava la responsabilità di mante-n e re gli anziani. Si chiede alloStato - giustamente - di interveni-re con provvidenze di vario gene-re, per combattere la solitudine,l’emarginazione e la pove rtà deivecchi. Ma come sarà possibile ri-s o l ve re questo enorme pro b l e m asenza famiglie accoglienti, g e n e ro-se, capaci di dare affetto e sostegno

anche a genitori e parenti anziani?Le stesse considerazioni si possono fare

riguardo agli handicappati, ai malati. Il compitodelle fam i glie è pri m ari o, anche se loStato deve sostenerl e, ai u t arl e, sosti-tuirle.

Naturalmente l’importanza della famiglia si ma-nifesta soprattutto nella generazione e nella edu-cazione dei figli.

Essa è il luogo più adeguato alla gran-dezza e alla dignità di ogni nuova vitaumana, anche se questa va accolta e ri-spettata quand’anche non vi sia una fa-miglia. Vi è una relazione misteriosa tral ’ i n i z i are ad esistere e il cemento diamore di due essere umani. Si direbbe, giàper questo, che il senso dell’esistenza va ricercatonell’amore. Inoltre le influenze educative della fa-miglia sono decisive. In passato alcune dottrinestatalistiche affidavano soltanto alla società i com-piti educativi, ma oggi appare evidente che prima-riamente spetta alla famiglia il diritto-dove re dieducare.

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LA FAMIGLIA COME RISORSALa fam i glia come “ri s o rs a ” :

che significa? La parola l’abbiamotrovata in un documento redattoil 25.1.1990, in occasione della se-conda Conferenza europea sullafamiglia indetta dalle associazionifam i l i ari italian e. Vi si legge: “L afamiglia va riscoperta come risorsa prima-ria e va sostenuta nel suo essere, nel suod i ve n i re e nelle sue funzioni, nel quadrodel bene comune... Porre la famiglia al cen-tro delle scelte politiche significa educarea più ampie scelte di libertà, alla concretarealizzazione dei diritti umani... Quando siparla di politica familiare, non si intendec h i a m a re lo Stato e la comunità al soc-corso di un indigente o al capezzale di unm o r i b o n d o, ma alla scoperta della vitapersonale e sociale”. Si vorrebbe chela “ri s o rsa” venisse pensata alservizio della nuova Europa. Essa,in un momento di evo l u z i o n ep art i c o l armente rapida, da unlato ha bisogno di riscoprire e at-tuare i valori della dignità umanae della solidarietà, di cui la fami-glia è fucina, e, per altro, ha biso-gno di cittadini generosi, fiducio-si, capaci, che solo solide famigliepossono costruire in gran nume-ro. Ecco perché i giovani sono i naturalidestinatari di questo messaggio. O l t re avivere oggi l’esperienza della famiglia, essisi preparano a costituire quella di domani:è augurabile che essi scoprano la bellezzae la grandezza della vocazione all’amore,alla famiglia, al servizio della vita.

CHE L’AMORE SIALA SPERANZA DELL’EUROPA

“Che l’am o re sia la speran z adell’Europa”: questo il messaggio che igiovani italiani hanno lasciato alle Istituzio-ni europee nell’aprile 1991. O c c o rro n odonne e uomini nuovi capaci di concepirela vita come dono e servizio.

Chi li preparerà se non famiglie dove sifa esperienza di amore, di solidarietà, d ieguaglianza, di accoglienza dei più deboli?La famiglia è l’organismo che tra-smette i valori. Ogni famiglia è unmattone della costru z i o n e, unacellula dell’organismo.

L’Europa ha bisogno di famiglie solide,aperte, generose. La sua unità non è sol-tanto economica, non deve essere soltan-to una alleanza di interessi. Le radici del-

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMOArticolo 16

La famiglia è il nucleonaturale e fondamentale dellasocietà ed ha diritto ad essereprotetta dalla società e dalloStato

9 Giugno1999. Giovanni Paolo II, nella cittadina

di Wigry durante il suo viaggio in Polonia, incontra la famiglia

Milewski

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“L’avveniredell’umanità passaattraverso lafamiglia!”. Voi, giovani eragazze, che siete il futuro e lasperanza dellaChiesa e delmondo, sarete ilnucleo portante edinamico dellafamiglia nel terzomillennio.GIOVANNI PAOLO II

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANAArticolo 29

La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturalefondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale egiuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unitàfamiliare.

Articolo 30È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli,

anche se nati fuori dal matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, lalegge provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figlinati fuori dal matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con idiritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limitiper la ricerca della paternità.

Articolo 31La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la

formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, conparticolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l’infanziae la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.

Foto: Grzegorz Galazka

Il presidente della Repubblica EnricoDe Nicola mentre firma la nuovaCostituzione (1948). Attorno a lui DeGasperi, Saragat e Terracini.

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Il matri m o-nio

… . C redo nel matrimonio macredo anche che per non sbagliare

sarebbe meglio provare prima a convivere per uncerto periodo; non che questo dia tutte le garan-zie ma può aiutare a conoscersi meglio e a nonfare figli prima di essere veramente sicuri di volervivere insieme la vita.

Enrico

… Per me non è giusto andare a convivere per-ché non ha senso “provare” se si vuole bene adun’altra persona… Con il mio ragazzo ne abbiamodiscusso varie volte: siamo convinti che se cresce-remo bene insieme, non avremo paura di affronta-re la sfida del matrimonio che è una “scommessa”di amore per tutta la vita.

DonatellaDomande ❒ Ma che cosa è per te il matrimonio? Che cosane pensa la gente? Perché sposarsi? ❒ Si diffondono anche le semplici conv i ve n z e.Come giudicarle? Tu cosa ne pensi? ❒ Matrimonio religioso e matrimonio civile: qualidifferenze? Quale il loro significato?❒ Indissolubilità è una parola ancora pronunciabi-le?❒ Come la considerano i giovani? Cosa pensano igiovani e cosa pensi tu della fedeltà?❒ Si può promettere l’amore a tempo?❒ Che cosa è per te l’amore? Come viene vissutooggi nella società? Cosa vuol dire “volersi bene”? ❒ Come vivere il tempo di attesa al matrimonio?È un atto a cui bisogna prepararsi? Come?❒ Che cosa rappresenta nella tua vita la prospetti-va matrimoniale?❒ Qual è oggi la situazione delle famiglie riguardoal matrimonio e alla indissolubilità?❒ Come valuti tale situazione?❒ Quali conseguenze possono verificarsi sui figli,sui coniugi, sulla società per situazioni di separa-zione o divorzio di mancanza di amore nella fami-glia?

1“ M a m m a , sono uscita

con amici,sono andata ad una festa e mi sono ri -

cordata quello che mi avevi detto: di non berealcolici.

Mi hai chiesto di non bere visto che dove -vo guidare, così ho bevuto una sprite. Mi sonosentita orgogliosa di me stessa, a n che peraver ascoltato il modo in cui, dolcemente, mihai suggerito di non bere se dovevo guidare,al contra rio di quello che mi dicono alcuniamici.

Ho fatto una scelta sana ed il tuo consi -glio è stato giusto. Quando la festa è finita, lagente ha iniziato a guidare senza essere incondizioni di farlo. Io ho preso la mia mac -china con la certezza che ero sobria.

Non potevo immaginare, Mamma, ciò chemi aspettava…qualcosa di inaspettato!

Sono certa che il ragazzo alla guida del -l’altra macchina non se lo immaginava nean -che, mentre andata a tutta velocità. Alla finelui ha deciso di bere ed io adesso devo mori -re… perché le persone fanno tutto questo,mamma? Sapendo che distruggeranno dellevite?

Qualcuno doveva dire a quel ragazzo chenon si deve bere e guidare… forse, se i suoiglielo avessero detto, io adesso sarei viva…

Mi piacerebbe poterti abbracciare mam -ma, mentre sono sdraiata, qui, morente.

Mi piacerebbe dirti che ti voglio bene. Perquesto… Ti voglio bene e… addio.”

Queste parole sono state scrit-te da un giornalista che era pre-sente all’incidente.

… I miei genitori si sono separati dueanni fa’ quando io avevo 14 anni. N o nposso dire che sia stato un trauma perchéhanno fatto tutto per bene, senza litigaret ro p p o, c e rcando di spiegarmi che non

2 Genitorie figli

TRACCE PER L

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andavano più d’accordo e che era megliocosì anche per me. Ma io non sono d’ac-cordo, una figlia ha bisogno di vivere sem-p re con i propri genitori, tutti e due…Penso che prima di sposarmi metteròbene le cose in chiaro con il mio ragazzo,perché non è giusto fare dei figli e poi di-vidersi.

Erika

Domande ❍ I genitori hanno certamente un compi-

to educativo primario, in che rapporto stauna tale responsabilità con l’intervento dia l t re agenzie educative, quali la scuola, l aChiesa, etc.?❍ Quali sono le condizioni perché unaazione educativa in famiglia sia efficace?Quali i difetti da combattere?❍ È stato scritto:“I figli non sono nostri”:che vuol dire?❍ È stato anche scritto: “I figlio non sonoun vaso da riempire, ma una fiaccola da ac-cendere”: è giusto?❍ C re s c e re nella autonomia e nella re-sponsabilità personale: come?❍ Autorità e libertà: come si conciliano infamiglia? ❍ Anche i figli svolgono un ruolo, in certosenso educativo verso i genitori? In chemodo?❍ Quali sono oggi i rapporti genitori-figli?❍ Figlio unico o più fratelli: che cosa è me-glio per crescere in umanità?❍ Famiglia nu c l e a re (padre – madre –figli), famiglia parentale, (dove vivono insie-me anche i nonni e forse altri parenti): ef a m i g l i a , allargata (composta da uomo,donna, convivente e i rispettivi figli) quali ivantaggi e gli svantaggi?❍ Quali le trasformazioni av ve nute e inatto?❍ È stato scritto: “In famiglia s’impara adamare”; che ne pensi?❍ Gestire la famiglia anche in senso mate-riale è solo compito dei genitori?

LA RIFLESSIONE

15 settembre 2006 – 31 marzo 2007

Collage: Giuseppe Sabatelli

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Uguaglianzauomo -donnaDomande● A parte quelle fisiche quali sonole differenze uomo-donna che con-sentono la complementarietà?● Ci sono aspetti di persistentemaschilismo che bisogna cambiare?Quali? ● Come organizzare una famigliasulla base dell’eguaglianza e dellacomplementarietà?● Quali sono state le principali ri-percussioni in seguito alla estensio-ne del lavo ro femminile? Sono davalutare in senso positivo o negati-

Domande ■ Avere un figlio perché?■ Che cosa è un bambino già concepito: un peso, una speranza, un’avventura, un mistero?■ La vita umana prima di nascere: una cosa? Un essere umano? Uno di noi?■ Come esprimere solidarietà verso la vita nascente e le maternità difficili o indesiderate?■ Che rapporto c’è tra famiglia e inizio della vita umana?■ Cosa esprimono per te le parole “cultura della vita”?■ Puoi fare una ricerca sull’aborto e sull’atteggiamento della società e dello Stato verso di esso?

Il valo re della vitaCosa mi aspetto dalla vita? Sicuramente di stare in armo-nia con tutti e in una continuità di amore reciproco. […]Quando penso alla realtà più profonda della mia esisten-za, capisco che se qualcuno non avesse rispettato la mia

vita nascente nel grembo di mia madre, ora non sarei qui, a sperare di rea-lizzare i miei progetti e a gioire dell’incanto della natura e dell’affetto dellepersone che mi circondano.Lia

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TRACCE PER LA RIFLESSIONE

Foto: Romano Siciliani

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La radicale precarietà del lavoro, i costiimmorali degli affitti delle abitazioni e le

strutture sociali inesistenti diventano barriere insor-montabili che deprimono e sviliscono i sogni….Difronte allo sfarzo esibito di una società che ha nel de-naro il suo primo punto di riferimento esistono in-fatti (e si aggravano) tanti problemi economici e so-ciali che allungano un’ombra nera sulla scintillante su-perficie delle apparenze. Per i giovani che continuanoa ”sopravvivere” in una precarietà di lavoro che vaoltre i 30-35 anni (e che i sociologi chiamano, data ladurata della loro condizione, la “generazione preca-r i a ” ) , con retribuzione inadeguata, con pro s p e t t i vesempre più grigie e incerte e che, spesso, al di là deiluoghi comuni, sono capaci e volenterosi, con un ti-

tolo di studio o una preparazione professionale piùche dignitosi, viene così compromessa seriamente lapossibilità di pensare ad una famiglia, ad una casa, aifigli ed il futuro diventa un lusso che oggi non posso-no permettersi di progettare.Claudia

Domande ▼ Le politiche sociali devono tener conto solo del-l’individuo o della famiglia?▼ Quali sono i più urgenti bisogni delle famiglieoggi?▼ Come si comporta lo Stato a questo riguardo?Che dovrebbe fare?▼ Le politiche sociali devono essere rivolte solo allafamiglia fondata sul matrimonio o anche alle “famigliedi fatto”?▼ Puoi provare a riflettere sul rapporto tra lavoroe famiglia, abitazione e famiglia?▼ Ci sono aspetti educativi della politica familiare?

Politiche sociali5

Foto: Romano Siciliani

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Gli anziani… Sono più legato ai miei nonni che ai miei genitori, in fondo sono loro che mi hannocresciuto quando ero piccolo. Mio padre era sempre via per lavoro, mia madre lavora-va anche lei e al mattino presto mi portava da mio nonno che mi accompagnava a scuo-la… io dicevo ai miei amici che era lui mio papà.Michele

Domande ❒ Quale è la condizione degli anziani oggi?❒ I vecchi sono inutili?❒ Cosa pensi dell’eutanasia?❒ Di che cosa ha bisogno un anziano?❒ Cosa può fare la famiglia e cosa può fare loStato per gli anziani?❒ Cosa può fare il volontariato?❒ È ampiamente riconosciuto che l’anziano,anche non autosufficiente, ha una migliore qua-lità di vita se rimane inserito nella propria fami-glia. La famiglia può essere lasciata sola quandosi fa carico di assistere un anziano non autosuf-ficiente?

6TRACCE PER LA RIFLESSIONE

15 settembre 200631 marzo 2007

Foto: Romano Siciliani

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PREMIOI vincitori si recheranno a Strasbur-go, sede del Parlamento euro p e o,nel mese di ottobre 2007. Le spesedel viaggio e di permanenza sono acarico dell’organizzazione.

DESTINATARIIl concorso prevede due sezioni.I sezione riservata agli studenti che frequentano gliultimi tre anni della scuola media superiore. Il con-corso si svolge in tutta Italia, ma la selezione avvie-ne a livello regionale o, a seconda dei casi, provin-c i a l e. Per l’assegnazione dei premi si procederà inmodo proporzionale sulla base del numero di par-tecipanti di ogni Regione.II sezione per gli studenti universitari di qualsiasicorso di laurea di tutte le facoltà con età non supe-riore ai 24 anni. In tutta Italia sono messi a concor-so 30 premi.

COMMISSIONI DI GARANZIA.Per la I sezione, presso ogni regione sono costituiteCommissioni formate da personalità della scuola,della cultura, del giornalismo, dell’arte, della politica,con il compito di procedere alla scelta finale dei la-vori da pre m i a re. La Commissione procederà aduna doppia selezione: la prima per stabilire qualisiano i lavori meritevoli dell’attribuzione del creditofo r m a t i vo, la seconda per scegliere i vincitori delconcorso.Per la II sezione la selezione sarà effettuata dalla Se-greteria nazionale coadiuvata dalla Commissione digaranzia costituita presso la stessa Segreteria.

MODALITA’ DI SVOLGIMENTOL’esposizione del pensiero relativo al tema messo aConcorso potrà avvenire nella forma letteraria dellaricerca e della riflessione personale, nella forma del-l’articolo di giornale, nella forma grafica e figurativapreferita (disegno o pittura di dimensioni max cm35x70), nella forma dell’ipertesto, del CD Rom inte-rattivo, della presentazione in Power point.Gli elaborati non saranno restituiti. Sono accettatianche i lavori di gruppo, ma in caso di premiazione,il premio dovrà essere assegnato ad un solo stu-dente scelto dal gruppo stesso con propri criteri esegnalato già alla consegna dell’elaborato.Pena esclusione dal concors o, tutti gl i

elaborati dovranno indicare con chiarez-za: cognome, nome, indirizzo, numero te-lefonico, e-mail, classe e scuola dello stu-dente (o di tutti gli studenti, in caso di la-voro collettivo).

TERMINITutti i lavori devono perve n i re entro il 31 marzo2007 alle segreterie regionali.

PREMIAZIONILe premiazioni per ogni Regione avverranno entro il31/5/07 in sedi o luoghi indicati per tempo dalle Se-greterie regionali.

SEDE E FORMA DELLA CONSEGNA.Tutti i lavori devono essere fatti pervenire improro-gabilmente alle rispettive Segreterie regionali.Gli elaborati possono essere inviati sia individualmen-te dagli studenti che collettivamente dalle scuole.

UTILIZZAZIONE DEI LAVORIL’organizzazione si riserva di pubblicare in un appo-sito volume o in altre forme, i lavori migliori della Ie II sezione, selezionati tra quelli vincitori. Si intenteautomaticamente rilasciata all’organizzazione, a lmomento dell’invio dell’opera, la liberatoria in meri-to alla disponibilità del prodotto.L’impossibilità a part e c i p are al viag g i opremio anche per gravi ragioni personalio di salute, fa decadere il diritto al pre-mio..

CREDITO FORMATIVOAgli studenti che avranno superato la prima selezio-ne ed ai vincitori sarà rilasciata una cert i f i c a z i o n eutile ai consigli di classe per l’attribuzione del credi-to formativo.

TRATTAMENTO DATI PERSONALIPartecipando al Concorso, lo studente prende attoed acconsente ai sensi del D. Lgs. 196/03 che i datipersonali saranno utilizzati dal Movimento per laVita Italiano, con sede in Roma, via Cattaro 28, edalle Segreteria regionali per scopi statistici e saran-no trattati anche con mezzi elettronici, ma non sa-ranno diffusi a terzi.Il Movimento potrà utilizzare i dati per l’invio di ma-teriale re l a t i vo alle proprie attività. L’ i n t e re s s a t o

NORME DEL CONCORSO

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SEGRETERIE

XX CONCORSO SCOLASTICO EUROPEO15 settembre 2006 - 31 marzo 2007XX CONCORSO SCOLASTICO EUROPEO15 settembre 2006 - 31 marzo 2007

AbruzzoMovimento per la vita e Cav

Via G. Milli, 59 – 65100 PESCARATel e Fax. 085.694038

BasilicataCentro di aiuto alla vita

Via del Capricorno, 6 – 75100 MATERATel. 0835.3121172

CalabriaMovimento per la vita c/o Eufemia Trisolini

Via Petrarca, 93 – 87065 CORIGLIANO Sc.Tel. 0983.889215

CampaniaCentro di aiuto alla vita

Via Scarlatti, 110 - 80127 NAPOLITel. 081.5565494 - 660150

Emilia-RomagnaMovimento per la vita c/o Maria Martelli

Via U. Bassi, 52 – 44042 CENTO (FE)Tel. 051.902219

Friuli Venezia GiuliaFederazione regionale per la vita

P.zza Ponterosso, 6 – 34121 TRIESTETel. e fax. 040.771374

LazioResponsabile Pierpaolo Picano

c/o Movimento per la vita Via Cattaro, 28 – 00198 ROMA

Tel. 06.86321901 – Cell. 347.1973134

LiguriaMovimento per la vita

Via Caffaro, 4a/1 – 16124 GENOVATel. 010.315035

LombardiaFedervita Lombardia

Via Tonezza, 5 – 20147 MILANO Tel e Fax. 02.48701374

MarcheMovimento per la vita c/o Aldo Crialesi

Via Dante, 71/E – 60044 FABRIANOTel. 0732.626209

MoliseMovimento per la vita c/o M. C. Bernini CarriC.da Cese, 47/e – 86100 CAMPOBASSOTel. 0874.97039

PiemonteMovimento per la vitaCorso Trento, 13 – 10129 TORINOTel. e Fax. 011.5682906

PugliaFederazione regionale Movimento per la vitaVia Polesine, 14 – 74100 TARANTOTel. 099.7324144

SardegnaMovimento per la vitaVia U. Foscolo, 18 – 08100 NUOROTel. 0784.32799

SiciliaMovimento per la vita c/o ScaffaViale S. Martino is. 79 n° 249 – 98123 MESSINATel. 090. 2934675/090.2925710 Fax. 090/2937814 cell. 333.5726247

ToscanaMovimento per la vita fiorentinoVia S. Remigio, 4 – 50122 FIRENZETel. 055.268247 Fax. 055.2399322

Trentino Alto AdigeTrento Movimento per la vitaPiazza D’Arogno, 7 – 38100 TRENTOTel. 0461.237818Bolzano Movimento per la vitaVia Mendola, 11 – 39100 BOLZANOTel. e Fax. 0471.266531

UmbriaMovimento per la vitaVia O.Antinori, 34/b – 06123 PERUGIATel. 075.46384 Sig.ra Soldani

VenetoMovimento per la vitaVia Tre Garofani, 71 – 35124 PADOVATel 049.8807635 Fax. 049.8824426

SEGRETERIA NAZIONALE Movimento per la vita iItaliano,Via Cattaro, 28 – 00198 ROMA, Tel. 06.86321901 Fax: 06.862953

SEGRETERIA OPERATIVAFederazione regionale Toscana del Movimento per la vita

Vicolo dei Pazzi, 16 – 51100 PISTOIATel. e Fax 0573.24197, Cell. 339.8858485

SEGRETERIE REGIONALI

Inserto a Sì alla vita, settembre 2006Direttore resp. Antonio Achille - Reg. 255 del 19/6/78 Tribunale di Milano

Redazione: Via Cattaro 28, 00198 Roma. Tel:06.8632.1901, Fax: 06.8632.2953, E-mail: [email protected] e grafica: Giuseppe Sabatelli

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