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INDICE 1. ALLA VIGILIA DELLA GRANDE POESIA 2. LA PRIMA GRANDE STAGIONE POETICA a. LE CANZONI PATRIOTTICHE b. LE CANZONI FILOSOFICHE c. GLI IDILLI (PICCOLI) 3. LA SVOLTA MATERIALISTA: LE Operette morali 4. LO Zibaldone di pensieri 5. LA NUOVA STAGIONE POETICA a. I CANTI PISANO-RECANATESI O GRANDI IDILLI 6. L’ULTIMO LEOPARDI

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INDICE

1. ALLA VIGILIA DELLA GRANDE POESIA

2. LA PRIMA GRANDE STAGIONE POETICA

a. LE CANZONI PATRIOTTICHE

b. LE CANZONI FILOSOFICHE

c. GLI IDILLI (PICCOLI)

3. LA SVOLTA MATERIALISTA: LE Operette morali

4. LO Zibaldone di pensieri

5. LA NUOVA STAGIONE POETICA

a. I CANTI PISANO-RECANATESI O GRANDI IDILLI

6. L’ULTIMO LEOPARDI

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ALLA VIGILIA DELLA GRANDE POESIA

Un INTERROGATIVO DRAMMATICO:

può sopravvivere la poesia in un mondo dominato dalla fredda razionalità,

dal progresso scientifico-tecnologico e dall’economia? e quale ruolo

assume la letteratura nel contesto della società moderna?

La RISPOSTA di Leopardi:

Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica

ambivalenza

rifiuto

elaborazione e approfondimento di alcuni concetti

dell’estetica romantica:

o mitizzazione dell’antica Grecia (autori inglesi)

o distinzione tra “poeisa ingenua” e “poesia

sentimentale” (Schiller)

LA POETICA DELL’ANTICO

Presupposto: necessaria inimicizia tra fantasia e civiltà

progressiva affermazione di una poesia “metafisica, ragionevole e

spirituale”, mediata dalla ragione, a scapito della poesia “corporale e

ingenua” degli antichi, dettata dall’immaginazione data dal rapporto

immediato con il mondo, come nell’infanzia

necessità di recuperare lo stato primitivo per imitare la natura generando

“illusioni” e quindi dilettare, dare piacere (scopo della poesia)

verità e contemporaneità non possono essere oggetto della poesia (come

chiedono i Romantici) perché non toccano i sentimenti e il cuore umano

imitare gli antichi significa riprodurre il loro ingenuo rapporto con la

natura e ricercare la naturalezza che ne caratterizza lo stile

IL ROMANTICISMO LEOPARDIANO

Centralità della dimensione estetica:

BELLEZZA= valore in grado di salvare l’umanità, suscitare

passioni e veicolare nobili illusioni

condivisione di alcune istanze del Romanticismo europeo

poesia che parli al sentimento e alla fantasia

critica alle regole retoriche e alla mitologia

rifiuto di altri principi del Romanticismo europeo

patetismo sforzato e ostentato

prevalenza della componente psicologica a scapito

dell’emotività e della contemplazione

privilegio di argomenti cittadineschi e della modernità

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GLI ESERCIZI DELL’ADOLESCENZA

IL CLASSICISMO LEOPARDIANO

dipende dalla sua formazione personale e di una educazione provinciale

favole antiche= sogni e fantasie della fanciullezza

difesa degli autori classici= rivendicazione della tradizione italiana

deriva da una profondità speculativa senza eguali: sulla scia di ROUsSEAU e VICO

rimpiange l’innocenza e la felicità degli antichi, ormai perdute

percepisce la corruzione e l’inautenticità della vita nella società moderna e

urbana, che si è allontanata dalla natura

PERCORSO SCOLASTICO DI IMPOSTAZIONE GESUITA:

COMPOSIZIONI E SAGGI DI VARIO GENERE

da leggere e discutere pubblicamente

da donare al padre in particolari occasioni

TRADUZIONI, IMITAZIONI, RICERCHE ERUDITE, ORAZIONI

DUE PERIODI:

1. anni 1809-1810: Puerilia

2. anni 1810-1815: Storia dell’astronomia (1813)

Saggio sopra gli errori popolari degli antichi (1815)

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LA PRIMA GRANDE STAGIONE POETICA

1818-1823

LE CANZONI PATRIOTTICHE TEMI AFFRONTATI:

1. decadenza politica e culturale italiana

2. meschinità del mondo moderno dominato dalla cieca fiducia nel progresso economico e

industriale

3. esaltazione dell’età antica eroica e virtuosa

4. aspirazione a scuotere ed educare gli italiani con le forze dell’arte

5. le illusioni come legame positivo tra l’uomo, la natura e la vita civile

LA VOCE DELL’ENTUSIASMO GIOVANILE:

LE PRIME CINQUE CANZONI POLITICHE

1818

All’Italia

- rievocazione del glorioso passato

greco nell’episodio delle Termopili

Denuncia della condizione di degrado dell’Italia:

- debole e asservita allo straniero

- priva di uomini di valore capaci di

riscattarla 1818

Sopra il monumento di Dante

La memoria dei grandi del passato possa

- risvegliare gli italiani dal

torpore

- riscattarli dalla vergogna per cui i giovani muoiono

combattendo per servire i

dominatori stranieri

1820

Ad Angelo Mai

I valori positivi (natura, energia vitale

alimentata dalle illusioni)

appartengono al passato non più rinnovabile; il tempo moderno è

caratterizzato dl dominio della ragione

sulle emozioni, dall’inerzia e dalla

noia, dal sentimento della vanità di ogni cosa, conseguenze dell’amara

scoperta della VERITA’

Il filologo ANGELO MAI, che ha ritrovato i libri

perduti del De Republica di CICERONE, inaugura

forse un nuovo risorgimento, con cui l’età

presente può ritornare alle glorie di un passato segnato dai luminosi esempi di DANTE,

PETRARCA, COLOMBO, TASSO, ALFIERI.

Prevalgono però nel testo il dolore e l’amarezza

per la sconfitta dell’immaginazione da parte del VERO, che porta al dominio del TEDIO

1821 Nelle nozze della sorella Paolina L’educazione della gioventù italiana:

- condanna per coloro che crescono figli

infelici e vigliacchi

- valore del gioco e del rischio come antidoti alla noia e al male di vivere

1821 A un vincitore nel pallone

CANZONI

MOTIVI COMUNI

dolore dell’esistenza

percezione pessimistica della modernità

meditazione sulla storia

enfatizzazione della natura immaginaria e fantastica della felicità

IDILLI

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NATURA E RAGIONE: LA “CONVERSIONE FILOSOFICA”

E

IL “PESSIMISMO STORICO”

CONTRAPPOSIZIONE

DUE COMPONENTI

INCIVILIMENTO E PROGRESSO

INFELICITA’ UMANA

CAUSA: allontanamento dell’uomo dalla NATURA, benefica generatrice

di ILLUSIONI e instaurazione del dominio della RAGIONE

CONSEGUENZE: perdita di senso della vita e impossibilità di sfuggire

alla verità del DOLORE e alla NOIA, il più terribile dei mali

NATURA ANTICA

STORICO-ESISTENZIALE

profonda avversione di Leopardi per il

tempo presente, dovuta a una

personale condizione di tedio e

all’insofferenza per il clima soffocante

dell’età della Restaurazione, tanto più

percepibile nella chiusa Recanati

FILOSOFICA

idea illuministica dei tempi moderni

come ETA’ della RAGIONE

MA…

rifiuto della fiducia nelle possibilità

umane di comprendere e dare un ordine

all’universo

RAGIONE MODERNA

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LE CANZONI FILOSOFICHE:

“IL PASSAGGIO DAL BELLO AL VERO”

1820-1822

la FILOSOFIA come strumenti privilegiato della letteratura contemporanea, fondata sul VERO

1821 Bruto minore

1822 Alla primavera, o delle favole antiche rimpianto della beatitudine dei

primitivi

1822 Ultimo canto di Saffo

1822 Inno ai Patriarchi, o de’ principii del genere

umano

patriarchi dell’Antico Testamento,

stirpe primitiva vigorosa nel fisico e

ignara degli affani prodotti dalla civiltà, quindi più felice

Vicende di due illustri suicidi dell’antichità:

TITANISMO

SAFFO

addio alla vita della poetessa greca SAFFO,

respinta dall’amato FAONE:

- inaccettabile cecità del destino

- tragedia del dolore che assume

dimensioni universali

- dubbi angosciosi

BRUTO MINORE

Sdegno verso il mondo e sfida eroica al FATO

del cesaricida che dopo la battaglia di Filippi

(42 a.C.) si uccide per non sopravvivere al

tramonto della repubblica, della libertà politica

e della virtù

idea di un’esistenza di per sé dolorosa e

ingiusta

PROTESTA DELL’EROE contro i MARMOREI NUMI

di fronte a un paesaggio freddo e silenzioso,

indifferente al suo tormento

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GLI IDILLI E LA POETICA DELL’«INDEFINITO»

1819 - 1821

1819 L’infinito

1819 Alla luna

1819 Lo spavento notturno

1820 La sera del dì di festa

1820-21

Il sogno

1821 La vita solitaria

PREVALENZA DEI MOTIVI AUTOBIOGRAFICI E DELLE SENSAZIONI INTIME

DALLA POETICA DELL’ANTICO ALLA POETICA DEL “VAGO”

L’IMMAGINAZIONE, propria della condizione degli antichi, può essere restituita alla poesia da

VAGO e INDEFINITO

con il loro potere evocativo e magico, affine a quello della memoria

LO STILE DELL’INDETERMINATEZZA

profonda assimilazione dei classici e della grande tradizione lirica petrarchesca

unità tonale del lessico: sintesi di termini aulici e quotidiani, ma non realistici, nella

linea poetica del vago e dell’indefinito (lontano, antico, peregrino, raro)

testi brevi in endecasillabi sciolti con frequenti enjambements

sintassi semplice e lineare

IDILLI

titolo dei componimenti di ambiente pastorale del poeta greco

MOSCO, tradotti da Leopardi nel 1815:

ispirazione: incanto del paesaggio naturale

contenuto: tematiche esistenziali

o dolcezza dell’abbandono alla memoria e alla fantasia

o fine dei sogni giovanili e scoperta del dolore

o contrasto tra il tempo umano e l’eternità

inappagabile tensione umana a un PIACERE

SENSIBILE INFINITO

percezione che le delusioni storiche possono essere

compensate nell’immaginazione:

o la realtà viene allontanata

o la psiche si appaga di RICORDI

(“rimembranze”) e ILLUSIONI

poesia modernamente sentimentale:

forza dell’IMMAGINAZIONE FANTASTICA + consapevolezza razionale della VERITA’

per il poeta tedesco FRIEDRICH SCHILLER l’idillio ha il compito di

“rappresentare l’uomo in una condizione di innocenza, vale a dire in una condizione di

armonia e pace con se stesso e con il mondo esterno”

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LA SVOLTA MATERIALISTA: DOPO IL 1820

DISILLUSIONE E SENSO DI VUOTO

confermati dal soggiorno romano del

1823

La NATURA con il suo perpetuo ciclo di produzione e

distruzione

di VITA e di MORTE

NON HA ALCUN RIGUARDO

per la sorte individuale e la sofferenza degli uomini

l’UNIVERSO NON E’ FATTO PER L’UOMO

perché

in esso dominano DOLORE e IRRAZIONALITA’

mentre l’uomo aspira

alla FELICITA’ e al governo della RAGIONE

DAL FANCIULLO ANTICO…

dotato di IMMAGINAZIONE,

SENTIMENTO e ILLUSIONE

FANTASTICA con il loro valore

consolatorio e di stimolo a nobili ideali

IL “PESSIMISMO COSMICO”

Adesione a una concezione meccanicistica della natura:

- produttrice di leggi inesorabili

- non più forza ordinatrice e pacificante, come nel materialismo

illuminista

Scoperta dell’infelicità degli antichi attraverso gli autori greci:

TEOFRASTO e PLUTARCO

INFELICITA’ NECESSARIA E COSTITUZIONALE

dell’uomo e di tutte le creature dell’universo

LA TEORIA DEL PIACERE

E

L’IMPOSSIBILITA’ DELLA FELICITA’

FELICITA’= piacere INFINITO e assoluto

MA….

i singoli piaceri sono necessariamente LIMITATI e TEMPORANEI

NULLITA’ DI TUTTE LE COSE

VANITA’ DELLA GLORIA E DELLA VITA STESSA

priva di scopo e destinata a concludersi nel NULLA della MORTE

(orizzonte materialistico che esclude ogni prospettiva religiosa e provvidenzialsitica)

… ALL’UOMO MODERNO

dominato dalla RAGIONE,

responsabile della scoperta della

fredda e arida VERITA’, nonché della

vuota vanità di ogni vita umana

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I TEMI

INFELICITA’ Storia del genere umano

ESSERE PER LA MORTE

Dialogo della Natura e di un Islandese

Cantico del gallo silvestre

NOIA Dialogo di Torquato Tasso e del suo genio familiare

VITALISMO Elogio degli uccelli

EROISMO E SOLIDARIETA’

Dialogo di Plotino e di Porfirio

Dialogo di un venditore di almanacchi e di un

passeggere

FALSI MITI DEL PROGRESSO Dialogo di Tristano e di un amico

dal gennaio al novembre del 1824, a RECANATI

la composizione delle Operette morali

- antico progetto del 1820, come da una lettera a PIETRO GIORDANI in

cui scrive di aver “immaginato e abbozzato certe PROSETTE SATIRICHE”

- a quest’opera affida l’esposizione delle sue meditazioni sull’esistenza:

o infelicità umana e universale

o egoismo e vanità degli uomini

o critica all’antropocentrismo e alla mitologia del progresso

NATURA «MATRIGNA» INDIFFERENTE E CRUDELE

e non più madre pietosa e pronta a soccorrere con le illusioni gli uomini

infelici per volere degli dei e del fato (= destino e indefinito ordine

superiore)

- instilla negli uomini il desiderio di una felicità indefinita, ma

impedisce la realizzazione di qualsiasi vero piacere

- affligge tutti con le malattie e la vecchiaia, fino alla morte

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IL SILENZIO DELLA POESIA

ANNI DAL 1823 AL 1827 LEOPARDI abbandona la poesia a vantaggio della speculazione filosofica

Al conte Carlo Pepoli (1826)

epistola in versi (endecasillabi sciolti) di argomento morale sul

modello di ORAZIO:

il poeta ricapitola e ribadisce i lineamenti fondamentali della sua

visione dell’esistenza e delle sue conseguenti scelte di scrittore:

interessi e attività umane= cose vane e indifferenti

proposito di dedicarsi solo alla filosofia, allo studio

dell’«acerbo vero»

Coro dei morti

in Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie

stanza di endecasillabi e settenari in cui si dà voce al “coro dei morti” che parlano di

silenzio e assenza di vita

vuoto di ogni sensazione e ricordo

ribaltamento del consueto punto di vista sul senso della vita e della morte:

le mummie dello scienziato olandese RUYSCH, in virtù di una misteriosa legge ciclica,

riprendono per breve tempo il dono della parola

conferma della assoluta mancanza di finalità dell’esistenza:

Che fummo?

Che fu quel punto acerbo

che di vita ebbe nome?

Cosa arcana e stupenda

oggi è la vita al pensier nostro, e tale

qual de’ vivi al pensiero

l’ignota morte appar.

Federico Ruysch (l638-l73l), medico e anatomista olandese, scoprí un metodo per preservare dalla

putrefazione i cadaveri. La canzone che segue costituisce l’inizio del Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie: lo scienziato, sentendo i propri morti cantare, entra nello studio e comincia a

interrogarli. Il canto si apre con l’affermazione della certezza e della naturalità della morte e con la

descrizione della condizione degli uomini dopo la morte. Il discorso è in forma impersonale e

potrebbe essere pronunciato da qualunque mortale. Poi, improvvisa, la rivelazione: sono i morti a parlare (“Vivemmo”). Quella di “far parlare i morti” non è certo una invenzione di Leopardi (si pensi

solamente a Dante), ma qui è originale il rapporto che è proposto fra morte e vita: non c’è rimpianto

per la vita che non è piú e di essa non si ha che un pallidissimo ricordo; la vita è per i morti ciò che

la morte è per i vivi: “cosa arcana e stupenda”. In questo rovesciamento i morti “rifuggono” la vita come i vivi la morte. Non si tratta di un rovesciamento simmetrico, come quello delle immagini

speculari, ma piuttosto come quello fra negativo e stampa nella fotografia: il nero al posto del

bianco, il pieno al posto del vuoto. La vita e la morte sono entrambe reali, ma inconciliabili. Il

realismo leopardiano attribuisce un vantaggio alla morte: rispetto alla vita essa è “certa”. Ma non si pensi – conclude Leopardi per bocca delle mummie – che la morte sia il raggiungimento di qualche

felicità: l’“esser beato” è negato, in ugual misura, ai vivi e ai morti.

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LA NUOVA STAGIONE POETICA

I CANTI PISANO-RECANATESI

O

GRANDI IDILLI (CARDUCCI) – NUOVI IDILLI (DE SANCTIS)

ANNI DAL 1828 AL 1830

trasferimento a PISA nella primavera del 1828:

rinascita del sentimento e desiderio della poesia

Il risorgimento

lirica che ripercorre le fasi fondamentali della storia interiore leopardiana:

dolore per la caduta delle illusioni giovanili

inaridimento del cuore in una fredda indifferenza

rinascita quasi miracolosa dei sentimenti e delle illusioni,

nonostante la certezza dell’infelicità svelata dalla ragione

valore programmatico del testo: il nuovo bisogno di seguire

il flusso delle EMOZIONI e delle SENSAZIONI, parte ineliminabile della condizione umana

creazione di una nuova forma lirica, la CANZONE LIBERA

viene sciolto il vincolo di rime e numero di versi prestabiliti delle

stanze di endecasillabi e settenari della canzone antica

sonorità e durata sono adattati al libero fluire del discorso poetico

COLLEGAMENTO CON I PICCOLI IDILLI

ispirazione sentimentale e tono

ampia presenza di immagini

paesaggistiche della natura recanatese

valore poetico del ricordo

sintassi e lessico semplificati rispetto alle

prime canzoni

SEGNI DI MATURAZIONE ARTISTICA

materia sentimentale e riflessiva più

complessa

componente filosofica più marcata

dettagli paesaggistici e sentimenti

presentati come simboli di una

condizione umana universale e

immutabile

scrittura più articolata: versi musicali e

leggeri, termini aulici e quotidiani

elegantemente accostati

immagini filtrate attraverso la

memoria e le tante letture poetiche

LA POETICA DELLE “RICORDANZE”

Zibaldone 1827-1828

valore della rimembranza

i RICORDI trasfigurano il PASSATO e ricreano

nell’animo umano un istante di gioiosa pienezza,

cui si lega la percezione dolorosa dello scorrere

del TEMPO che distrugge ogni cosa

riflessioni sulla MEMORIA e l’IMMAGINAZIONE:

elaborazione della teoria della DOPPIA VISTA,

fulcro della poetica delle “ricordanze”, nucleo

ispiratore di queste liriche

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MA…

SILVIA E NERINA

disperata attesa della MORTE e della TOMBA

LA SOFFERENZA UNIVERSALE E L’ILLUSIONE DELLA FELICITA’

il destino dell’io lirico è parte integrante della sofferenza universale:

la compassione e l’accettazione rassegnata dell’infelicità

(non più la protesta tragica e individualistica delle prime canzoni)

RICORDARE

è sempre dolce, al di là dell’oggetto rievocato

PERCHE’

il PASSATO è una parte della nostra vita che ritorna

la MEMORIA attiva anche un doloroso

pensiero di RIMPIANTO e il

riconoscimento dell’irrevocabile scorrere

della vita verso la MORTE

A Silvia

Dal passato riaffiora l’immagine radiosa di

SILVIA, una ragazza del paese

precocemente uccisa dalla malattia, nel

cui destino il poeta riconosce la fine delle

sue speranze nell’amaro disinganno

dell’età adulta

Le ricordanze

Il poeta ritorna al paese e rivede i luoghi a lui

familiari dell’infanzia e prima giovinezza:

la MEMORIA rievoca fantasie e

turbamenti, speranze e illusioni,

simboleggiate dall’immagine di NERINA,

che incede fiduciosa, danzando, verso la

vita

la CONSAPEVOLEZZA che tutto è per

sempre passato porta al sentimento

desolato della vana inutilità della vita

Il bisogno d’AMORE e di COMUNIONE espresso

nell’ultima strofa resta senza risposta

La quiete dopo la tempesta

- la vita del borgo natale con

valore metaforico: la ripresa

dell’attività dopo il

temporale

- la felicità è possibile e

l’amore per la vita si

risveglia solo nei brevi

istanti successivi a qualche

sofferenza o minaccia: la

vita riprende con allegria al

ritorno del bel tempo poiché

la gioia è una momentanea

interruzione del dolore

Canto notturno di un pastore

- la LUNA con il suo muto e

ciclico vagare sembra

riflettere il corso ripetitivo e

senza scopo della vita delle

creature terrestri

- il poeta dissolve a sua voce in

quella di un semplice pastore

nomade che si interroga

sull’origine e sul senso del

nostro esistere

ricordo della fanciulla morta

=

simbolo della bellezza e caducità delle

speranze dell’adolescenza

protesta contro la Natura e

l’azione distruttrice del Tempo

Il sabato del villaggio

- descrizione del villaggio che si

anima nell’attesa del giorno

festivo

- invito a godere dello stato

soave di attesa in cui il

giovane si trova, senza

desiderare impaziente l’arrivo

della “festa della vita”, che

inevitabilmente deluderà ogni

aspettativa

- il momento dell’attesa è

quello che sfiora più da vicino

l’irraggungibile felicità sperata

- il mistero dell’esistenza universale

- il cammino affannoso e breve

della vita umana verso il nulla

- il male connaturato con la vita la vera gioia è negata agli uomini: carattere “negativo” del

PIACERE

“apologhi-idilli”: valore gnomico

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LA SOLITUDINE

Il passero solitario

- completata dopo il 1831

- il poeta paragona la propria vita solitaria a quella del passero,

che in cima al campanile del paese trascorre il giorno cantando e

non condivide i voli festosi degli altri uccelli

- tale comportamento è

o per l’animale, dettato dalla natura

o per Leopardi, frutto di una scelta consapevole

Una volta sfumata la giovinezza, si traduce in

- amaro rimpianto

- dolorosa assuefazione

- timore della futura vecchiaia

AUTORITRATTO PSICOLOGICO

e per questo la lirica è collocata davanti alla serie degli idilli,

un’idonea introduzione al proprio mondo interiore

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L’ULTIMO LEOPARDI

DOPO IL 1830

AMORE

- innalza l’uomo verso una condizione di felicità, ma gli svela anche il “mortal deserto”

dell’esistenza

- riscatta la vita e la rende degna di essere vissuta

PIANO STILISTICO

- abbandono del vago e indefinito

- andamento del discorso teso e drammatico, a tratti

aspro e antimelodico

- sintassi spezzata, ardua e complessa

- lessico sostenuto e aulico, spoglio e astratto, anche se

sempre letterario

- espressione scarna e asciutta, quasi priva di immagini,

sostituita da metafore

GLI ANNI DELL«EROICA PERSUASIONE»

- intensificazione del dialogo con i contemporanei e consapevolezza del

proprio antagonismo nei confronti del suo secolo

- nuova disposizione energica e combattiva, stimolata da

o esperienze fiorentine

o confronto polemico con gli ambienti cattolico-liberali moderati,

di cui rifiuta linclinazione spiritualistica e la visione ottimistica

del progresso

LEOPARDI è disperato e fermo nelle proprie convinzioni:

superiore serenità di chi ha accettato la sofferenza fino in fondo

e sente ormai vicina e amica la propria fine

NUOVA POETICA

fondata su una precisa scelta MORALE e INTELLETTUALE:

- lucida considerazione del NULLA - RIFIUTO di ogni MITO CONSOLATORIO

- DISPREZZO del MONDO

- FINE del RIMPIANTO per la giovinezza e le illusioni

perdute

complessi e profondi

contenuti ideali:

testimonianza del

pensiero leopardiano

IL CICLO DI ASPASIA 1831-1835

1. L’esperienza dell’AMORE non corrisposto per FANNY TARGIONI TOZZETTI: l’io del

poeta ritorna al centro dell’attenzione e il tutto è vissuto come estremo e potentissimo

inganno

2. ASPASIA: etèra (prostituta ma colta e raffinata) amata da PERICLE (il grande politico

ateniese del V sec. a.C.), è il nome sotto cui si nasconde l’identità della donna invano

desiderata

Il pensiero dominante

appassionata celebrazione

dell’amore, condizione sublime che

si accompagna a un risoluto e

definitivo distacco dal mondo

Amore e morte

l’amore diventa desiderio e

attesa della fine della vita,

unico reale superamento dei

limiti della condizione

umana, contro cui ribellarsi

Consalvo

novella romantica in versi: il

protagonista in punto di

morte dichiara i propri

sentimenti all’amata ELVIRA e

ne ottiene il conforto di un

bacio

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scacco finale di ogni aspirazione a riempire di senso la vita e conferma del pensiero filosofico

del poeta

A se stesso

- il movimento della passione verso una

donna concreta viene negato

- il poeta si rivolge al proprio cuore, stanco

e deluso per la caduta dell’inganno

estremo e lo esorta

o a non palpitare più

o ad abbandonare ogni speranza

nell’attesa della morte

o a disprezzare l’infinita vanità

del tutto

Aspasia

- poesia che dà il titolo alla raccolta:

ultimo e amaro congedo dalla donna

- confronto tra la donna idealizzata

dalla passione e la donna reale,

indifferente, estranea e incapace di

comprendere la forza e la grazia del

pensiero amoroso

- negazione e rifiuto intellettuale

dell’amore e della idealizzazione

platonica della donna amata

- cruda e fermissima accettazione della

realtà

LE CANZONI SEPOLCRALI

due meditazioni ispirate dalla vista di antichi monumenti sepolcrali.

- riflessione sula morte di giovani donne

- contrasto tra la visione materialistica (la morte è necessaria e inevitabile) e il

dolore della morte

LA POESIA SATIRICA E POLITICA

- scrittura fantastica, sferzante e ironica per denunciare le imposture che dominano nella

vita sociale

- il RISO come potenza vitale capace di opporsi alle menzogne con cui gli uomini

mascherano la cruda realtà

RISO come arma satirica, strumento critico e aggressivo

Palinodia al marchese Gino Capponi

NAPOLI, 1834-1835

- satira in endecasillabi sciolti di sapore pariniano

- con l’espediente della finta ritrattazione indirizzata all’amico fiornetino,

autorevole esponente dell’ideologia liberale e moderata, vengono attaccati i

miti dell’epoca:

o scienza e tecnica, statistica

o cultura di massa e riformismo politico

o felicità dei popoli

o fiducia nella perfettibilità illimitata del genere umano

- infelicità e morte inflitte dalla natura: cancellazione di ogni ideologia

progressista

- società=sistema dell’egoismo in cui sono i peggiori a prevalere e gli individui

vengono schiacciati dal numero

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Paralipomeni della Batracomiomachia

FIRENZE 1831 – NAPOLI 1837

ideale continuazione di un’operetta pseudomerica tradotta da Leopardi

paralipomeni= appendice

batracomiomachia= guerra dei topi e delle rane

edito dall’amico Ranieri a PARIGI nel 1842

ispirandosi ai moti del 1820-21 e del 1831, Leopardi rappresenta in modo satirico la

sconfitta dei topi a opera dei granchi intervenuti a sostegno delle rane:

o topi: liberali

o granchi: austriaci

o rane: reazionari cattolici

polemica contro i topi, cioè i liberali con i loro proclami inconcludenti e le loro

fallimentari congiure, nella totale avversione per le rane restauratrici sostenute dai

granchi, capaci solo di andare all’indietro

vengono prese di mira

o la fiducia nel progresso

o il destino privilegiato del genere umano

o l’immortalità

scelta di adottare il travestimento animalesco è dovuta sia al modello letterario sia

alle caratteristiche del genere satirico

tragica rappresentazione del Risorgimento italiano

Pensieri

NAPOLI 1831-1835

raccolta di 111 brevi riflessioni o aforismi a cui il poeta lavora con l’aiuto di Ranieri

un’opera sulla «natura degli uomini e la loro condotta nella vita sociale»

aspra visione della società

disincantata considerazione degli uomini e del loro agire

mondo = “una lega di birbanti contro gli uomini da bene, e di vili contro i generosi”

nella guerra di tutti contro tutti,

ciascuno ricorre all’inganno e all’impostura, alla menzogna e alla simulazione

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L’ULTIMO ATTO DELLA POESIA

primavera 1836

Il tramonto della luna

paragone tra il TRAMONTO della

LUNA GIOVINEZZA

irreversibilità del declino umano rispetto al

percorso ciclico degli astri:

- al tramonto della luna segue una nuova alba

- la vita umana scivola fatalmente lungo la

vecchiaia, il peggiore di tutti i mali, e verso la

morte

La ginestra

testamento morale e poetico

sintesi di tutti i motivi e registri del

repertorio lirico leopardiano

GINESTRA

simbolo di eroica tenacia e di pietà,

ma anche di una poesia capace di conforto

sereno e affettuoso di fronte al male

assoluto EQUILIBRIO tra

ELEMENTI IDILLICI MISERA SORTE DELL’UOMO