INCIDENTE. DrammasulMonteRosaper3veronesi · 2020. 7. 19. · chiamava Arno, «perché fu...

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ANNO 155. NUMERO 197. www.larena.it DOMENICA 19 LUGLIO 2020 ¤ 1,40 (Verona e provincia a richiesta con Gente ¤ 2,00) Q uello di Lele Mora più che un racconto è un romanzo d’appen- dice a puntate, degno di Guerra e pace almeno per la lunghezza dell’atto di nascita – Dario Giulio Alessandro Gabriele – che gli attribuisce Wikipedia, «assolutamente falso», smentisce l’interessato, «sono regi- strato all’anagrafe come Dario e battezzato Gabriele per vo- lontà di mia madre, due nomi soltanto». Conobbi Mora nel 1989 a Verona, nello studio dell’avvocato Roberto Scaravel- li, in lungadige Matteotti. Era reduce dal cosiddetto «proces- so per la coca dei Vip». Mi affidò il memoriale delle sue allegre serate con Patty Pravo, Diego Armando Maradona, Claudio Caniggia, Gustavo Delgado. E ottenne così la sua prima copertina su un settimanale nazionale. Ora, al nostro quarto incontro, scopro che ha vissuto in un convitto di Adria retto dalle orsoline e dalle francescane an- geline, che ha studiato per cinque anni dai gesuiti, come Jorge Mario Bergoglio, e che diventò amico del futuro cardi- nale Pietro Parolin, attuale segretario di Stato vaticano. Per fortuna ha cambiato strada, altrimenti la Chiesa avrebbe potuto ritrovarsi con un papa Lele I. Si è accontentato di essere il pontefice massimo della tv, «l’80 per cento dei pa- linsesti dipendeva da me», arrivando in 40 anni di attività a diventare l’agente di oltre 500 star dello spettacolo e dello sport fra le più amate dal pubblico. Abbiamo tutti creduto che avesse cominciato come parrucchiere. (...) > PAG 25 di STEFANO LORENZETTO «Adesso mi occupo solo di Madonna e Lady Gaga» Dramma in alta montagna per tre giovani alpinisti veronesi, scivolati sul monte Rosa men- tre scendevano lungo la cresta del Lyskamm Occidentale. Una terribile caduta di 150 metri sul versante svizzero. L’allarme al Soccorso alpino è stato lanciato da un’altra cordata, che ha assi- stito all’incidente. Un 26enne è stato ricoverato all’ospedale di Aosta in rianimazione con poli- traumi, insieme a un compagno 25enne in condizioni meno gra- vi. Il terzo è stato portato a Zer- matt. Gli alpinisti erano partiti dal rifugio Gnifetti per affronta- re la traversata dei Lyskamm, una delle creste più belle e impe- gnative delle Alpi. La caduta è avvenuta durante la disce- sa. > VACCARI PAG 13 M a Verona riuscirà mai ad avere un sistema di trasporto pubblico nuovo, ecologico e soprattutto efficace e funzionale? È una domanda che insegue i veronesi da 30 anni. Il finanziamento statale risale al 1992; all’epoca il progetto iniziale era la tranvia, su rotaia. Sicuramente invasiva in una città antica come la nostra, ma garantiva una grande capacità di carico di passeggeri. Poi cambiarono le amministrazioni comunali, ogni sindaco ha voluto personalizzare la tranvia che così è diventata una filovia su gomma. Solo che il filobus come è progettato adesso non sarebbe sufficiente né a trasportare tutti i passeggeri di cui c’è bisogno (servirebbero sempre gli autobus) né di conseguenza a indurre i veronesi a lasciare a casa l’auto privata che a Verona è utilizzata per oltre il 70% degli spostamenti. I cantieri del filobus sono eterni, i lavori si rivelano invasivi e lunghi (via San Paolo, nuovo sottopasso in circonvallazione e così via) i malumori della città crescono e le elezioni si avvicinano. Ma soprattutto si è capito che la viabilità di tutti i giorni sarà rivoluzionata tra sensi unici, strade ristrette, altre dedicate solo al filobus. Il Covid ha poi dato la spallata finale alle imprese. Il Comune ha provato a fermare tutto e mettere la retromarcia al filobus, ma la richiesta danni sarebbe evidente. Il filobus tramonta? Viva il filobus: a fine anno arriveranno, perché già ordinati da Amt, i 40 convogli nuovi di zecca anche se saremo a metà dell’Opera filovia (se si farà). Dove verranno messi? Ecco, al di là delle responsabilità e delle competenze, resta il fatto che sono stati spesi già molti milioni di euro. Soldi di Amt, cioè dei veronesi. Che ora chiedono il conto. Perché se per decenni abbiamo avuto la maledizione di Ca’ del Bue, il filobus non può essere un nuovo tormentone. In tutti questi anni perduti, Brescia ha fatto funzionare sia l’inceneritore che la metropolitana. Il resto, chiacchiere. CALCIO. I gialloblù pareggiano contro la squadra più in forma della «A» VERONARACCONTA ¬ Lele Mora INCIDENTE. I giovani in cordata a 4.400 metri di quota sono scivolatisul ghiacciaio. Un volo di 150 metri mentrestavano rientrando DrammasulMonteRosaper3veronesi Gravissimoun26enne,inrianimazioneall’ospedalediAostaconuncompagno25enne,ilterzoportatoaZermatt PUNTO PESANTE. L’Hellas riscatta la sconfitta in casa della Roma e si prende il lusso di fermare al Bentegodi anche la super Atalanta, la squadra più in forma della serie A. Nel secondo tempo l’ex Pessina risponde alla rete del vantaggio nerazzurra firmata da Zapata, e i gialloblù con questo bel pareggio si confermano nei piani alti della classifica. Un’altra prova di carattere per i ragazzi di Juric, proprio nel giorno in cui è iniziato il corteggiamento in grande stile della Fiorentina al tecnico dei veronesi. Il presidente Setti è pronto a chiudere l’accordo e sottolinea: «È il nostro valore aggiunto, ora attendiamo la sua decisione». > PAG 46-47-48 di MAURIZIO BATTISTA Ilfilobusviaggia inretromarcia ULTIM’ORA. All’incrocio di via Città di Nimes Schianto durante un inseguimento Muore ventenne > ORLANDO PAG 13 SANT’AMBROGIO Cadedurante un’arrampicata inpalestradiroccia aCa’Verde Gli elicotteri del Soccorso alpino della Val d’Aosta e di Zermatt ai piedi della parete del Lyskamm, dove è avvenuto l’incidente che ha coinvolto tre veronesi L’Hellas frena l’Atalanta Un ventenne è morto ieri sera nello schianto fra un’auto e uno scooter all’incrocio fra piazza Renato Simoni e via Città di Ni- mes. Un urto terribile, che non ha lasciato scampo al giovane, Giacomo Goffredo, nato nel 2000, che abitava a Ca’ di Da- vid. Inutili i tentativi di riani- marlo da parte dei soccorritori del 118. L’incidente è avvenuto nel corso di un inseguimento da parte di una pattuglia della poli- zia: il ragazzo, cercando di allon- tanarsi, non avrebbe rispettato il semaforo rosso, centrando con violenza una Golf scura che viaggiava sulla circonvallazione Oriani, in direzione di Porta Pa- lio. > CHAVAN PAG 27 > FIORIN PAG 40 COLOGNA Unoperaio edile di Villa Bartolomea sbalzatodall’auto anneganelfosso > GIUSEPPE ZENTI VESCOVO DI VERONA PAG 28 L’INTERVENTO Sel’Italia èvotata alturismo ITINERARI D’ARTE E STORIA Verona, la rivincita delle chiese minori > PAG 52 IMPRENDITORE DELL’ANNO Scandola, i frutti di bosco crescono a Zevio > PAG 35 MARTEDÌ 21 LUGLIO IL TAGLIANDO SPECIALE da 20 Punti Vota la migliore Gelateria MARTEDÌ 21 LUGLIO IL TAGLIANDO SPECIALE DA 20 Punti Scegli tra consulenza individuale in studio, oppure anche online. Finstral.com/studio Tel. 800 111 999 Vivi le finestre in modo nuovo. 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  • ANNO 155. NUMERO 197. www.larena.it DOMENICA 19 LUGLIO 2020 ¤1,40 (Veronae provinciaa richiesta conGente¤2,00)

    Q uello di Lele Mora più che unraccontoèunromanzod’appen-dice a puntate, degno diGuerrae pace almeno per la lunghezza dell’atto di nascita – DarioGiulio Alessandro Gabriele – che gli attribuisce Wikipedia,«assolutamente falso», smentisce l’interessato, «sono regi-strato all’anagrafe come Dario e battezzato Gabriele per vo-lontà di mia madre, due nomi soltanto». Conobbi Mora nel1989 a Verona, nello studio dell’avvocato Roberto Scaravel-li, in lungadigeMatteotti.Erareducedalcosiddetto«proces-so per la coca dei Vip». Mi affidò il memoriale delle sue

    allegre serate con Patty Pravo, Diego Armando Maradona,Claudio Caniggia, Gustavo Delgado. E ottenne così la suaprima copertina su un settimanale nazionale.

    Ora, al nostro quarto incontro, scopro che ha vissuto in unconvitto di Adria retto dalle orsoline e dalle francescane an-geline, che ha studiato per cinque anni dai gesuiti, comeJorgeMario Bergoglio,echediventòamicodel futurocardi-nale Pietro Parolin, attuale segretario di Stato vaticano. Perfortuna ha cambiato strada, altrimenti la Chiesa avrebbepotuto ritrovarsi con un papa Lele I. Si è accontentato diessere il pontefice massimo della tv, «l’80 per cento dei pa-linsesti dipendeva da me», arrivando in 40 anni di attività adiventare l’agente di oltre 500 star dello spettacolo e dellosport fra le più amate dal pubblico. Abbiamo tutti credutoche avesse cominciato come parrucchiere. (...) •> PAG25

    di STEFANOLORENZETTO

    «Adesso mi occupo solo di Madonna e Lady Gaga»

    Dramma in alta montagna pertre giovani alpinisti veronesi,scivolati sul monte Rosa men-tre scendevano lungo la crestadel Lyskamm Occidentale. Unaterribile caduta di 150 metri sulversante svizzero. L’allarme alSoccorso alpino è stato lanciatoda un’altra cordata, che ha assi-stito all’incidente. Un 26enne èstato ricoverato all’ospedale di

    Aosta in rianimazione con poli-traumi, insieme a un compagno25enne in condizioni meno gra-vi. Il terzo è stato portato a Zer-matt. Gli alpinisti erano partitidal rifugio Gnifetti per affronta-re la traversata dei Lyskamm,una delle creste più belle e impe-gnative delle Alpi. La caduta èavvenuta durante la disce-sa.•> VACCARIPAG13

    Ma Verona riuscirà mai ad avere unsistema di trasporto pubbliconuovo, ecologico e soprattuttoefficace e funzionale? È unadomanda che insegue i veronesi da

    30 anni. Il finanziamento statale risale al 1992;all’epoca il progetto iniziale era la tranvia, surotaia. Sicuramente invasiva in una città anticacome la nostra, ma garantiva una grandecapacità di carico di passeggeri. Poi cambiaronole amministrazioni comunali, ogni sindaco havoluto personalizzare la tranvia che così èdiventata una filovia su gomma. Solo che ilfilobus come è progettato adesso non sarebbesufficiente né a trasportare tutti i passeggeri dicui c’è bisogno (servirebbero sempre gliautobus) né di conseguenza a indurre i veronesia lasciare a casa l’auto privata che a Verona èutilizzata per oltre il 70% degli spostamenti.

    I cantieri del filobus sono eterni, i lavori sirivelano invasivi e lunghi (via San Paolo, nuovosottopasso in circonvallazione e così via) imalumori della città crescono e le elezioni siavvicinano. Ma soprattutto si è capito che laviabilità di tutti i giorni sarà rivoluzionata trasensi unici, strade ristrette, altre dedicate solo alfilobus. Il Covid ha poi dato la spallata finalealle imprese. Il Comune ha provato a fermaretutto e mettere la retromarcia al filobus, ma larichiesta danni sarebbe evidente. Il filobustramonta? Viva il filobus: a fine annoarriveranno, perché già ordinati da Amt, i 40convogli nuovi di zecca anche se saremo a metàdell’Opera filovia (se si farà). Dove verrannomessi? Ecco, al di là delle responsabilità e dellecompetenze, resta il fatto che sono stati spesigià molti milioni di euro. Soldi di Amt, cioè deiveronesi. Che ora chiedono il conto. Perché seper decenni abbiamo avuto la maledizione diCa’ del Bue, il filobus non può essere un nuovotormentone. In tutti questi anni perduti,Brescia ha fatto funzionare sia l’inceneritore chela metropolitana. Il resto, chiacchiere.

    CALCIO. I gialloblù pareggiano contro la squadra più in forma della «A»

    VERONARACCONTA ¬Lele Mora

    INCIDENTE.Igiovaniincordataa4.400metridiquotasonoscivolatisulghiacciaio.Unvolodi150metrimentrestavanorientrando

    DrammasulMonteRosaper3veronesiGravissimoun26enne,inrianimazioneall’ospedalediAostaconuncompagno25enne,ilterzoportatoaZermatt

    PUNTOPESANTE.L’Hellas riscattalasconfitta in casadellaRomae si prendeil lusso di fermarealBentegodianchelasuper Atalanta, lasquadrapiù informa della serie A.Nel secondotempo l’ex Pessina rispondealla retedelvantaggio nerazzurrafirmata da Zapata,e igialloblùcon questobel pareggio siconfermanonei pianialti dellaclassifica.Un’altraprova di carattereper iragazzi diJuric, proprio nelgiornoin cuiè iniziatoilcorteggiamentoingrandestile della Fiorentina altecnicodei veronesi. IlpresidenteSetti èpronto a chiuderel’accordoe sottolinea:«Èilnostrovaloreaggiunto, oraattendiamo lasuadecisione».•> PAG46-47-48

    diMAURIZIOBATTISTA

    Ilfilobusviaggiainretromarcia

    ULTIM’ORA.All’incrociodi viaCittàdiNimes

    SchiantoduranteuninseguimentoMuoreventenne

    •> ORLANDOPAG13

    SANT’AMBROGIOCadeduranteun’arrampicatainpalestradirocciaaCa’Verde

    GlielicotteridelSoccorsoalpinodellaVald’AostaediZermattaipiedidellaparetedelLyskamm,doveèavvenutol’incidentechehacoinvoltotreveronesi

    L’Hellasfrenal’Atalanta

    Un ventenne è morto ieri seranello schianto fra un’auto e unoscooter all’incrocio fra piazzaRenato Simoni e via Città di Ni-mes. Un urto terribile, che nonha lasciato scampo al giovane,Giacomo Goffredo, nato nel2000, che abitava a Ca’ di Da-vid. Inutili i tentativi di riani-marlo da parte dei soccorritori

    del 118. L’incidente è avvenutonel corso di un inseguimento daparte di una pattuglia della poli-zia: il ragazzo, cercando di allon-tanarsi, non avrebbe rispettatoil semaforo rosso, centrandocon violenza una Golf scura cheviaggiava sulla circonvallazioneOriani, in direzione di Porta Pa-lio.•> CHAVANPAG27

    •> FIORINPAG40

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  • “ Incellapersi70chili.SonocontroladrogaIlmioerrore?Mostrarmiintv:misentivoundio

    (...) Invece mispiegache hain-segnato all’Istituto tecnico al-berghiero di Bardolino per treanni, dopo averlo frequentatofino al diploma, e che, ben pri-ma dei ristoranti di Milano(uno in società con SimonaVentura), ha gestito la tratto-ria Il Capriolo a Quinto di Val-pantena, nell’hotel dismesso u-sato direcente dalla prefetturaper alloggiarvi 40 immigrati.

    Lele Mora – «l’unico italianoimmune dal Corona virus, nelsenso di Fabrizio», si prendein giro – nasce a Bagnolo di Po(Rovigo) il 31 marzo 1955 dagenitori contadini. Il padre sichiamava Arno, «perché fupartoritosull’omonimotransa-tlantico che riportava in Italiamio nonno e la moglie, unabrasiliana conosciuta a SanPaolo,dov’era emigrato in cer-ca di fortuna». La madre, Al-merina Pavan, era originariadi Castagnaro. «Da quando èmorta, nel 2017, non rivolgopiùlaparolaallemieduesorel-le, oeso dal modo in cui han-no amministrato i suoi rispar-mi». I Mora ebbero sei figli.Uno morì di broncopolmonitea 18 mesi dalla nascita.

    L’agente dei divi si sposò il 3ottobre 1974 con Maria Gio-vannaGirardi,napoletana.Dalmatrimonio nacquero Diana,44 anni, e Mirko, 40. La cop-piadivorziònel1982.«Mante-niamounrapportomeraviglio-so. Mia moglie era gelosissi-ma,senzamotivo.No,nondel-leattricistupendechefrequen-tavo: di Barbara, un’amica».

    Mora è già bisnonno: Giulia,la primogenita di Diana, l’an-no scorso ha partorito Rache-le. È toccato a Mirko Mora,sposatoconunamodella, tene-re alti i vezzi alfabetici del pa-dre: i figli Lorenzo, 4 anni, eLudovica, 3, hanno consentitodi perpetuare il monogrammaLM che dava il nome all’agen-zia di famiglia. Il manager del-lo spettacolo se l’era fatto di-pingere persino sulla coda delsuo aereo, un Falcon 5 da 10posti, confiscatogli dai giudici.

    Mail jeteraanoleggio?No, mio. Tenevo due piloti euna hostess a libro paga.

    Perportaregliospitinellasuavil-lainSardegna.Unpo’esagerato.Perlaverità, le villeaCala Gra-nu di Porto Cervo erano due,costruitea mia immagineeso-miglianza, con le piscine ches’intrecciavano. E l’aereo miserviva anche sulle rotte inter-nazionali. I vip non usano i vo-li di linea. Mandai a prendereDustin Homan negli StatiUniti e Leonardo DiCaprio aParigi, mentre stava girandoLamaschera di ferro. A farmiconoscere Leo fu il marito del-la giornalista Chiara Geronzi,figlia di Cesare, il banchiere.

    Comedivenneagentedeivip?Il mio amico Paolo Rossi, ilPablito del Mundial 1982, mipresentò Giampiero Malena,manager di Pippo Baudo eBeppe Grillo, il quale mi aprìla strada dicendomi: «Sei pa-ziente, educato, premuroso.Perchénonti cimentinel lavo-ro che faccio io?». Così mollail’Istituto alberghiero per dedi-carmi a Patty Pravo, Loreda-na Bertè e Nilla Pizzi.

    Senzarimpiantiperlacattedra.Insegno ancora. Ho tenutocorsi in Scienza della comuni-cazione alla Iulm di Milano,alla Ca’ Foscari di Venezia,all’Università Roma Tre e allaFederico II di Napoli.

    Manonservelalaurea?Ne ho sette ad honorem.

    Nondovevadiventareprete?Si trattava di una generica vo-cazione a fare del bene, natavedendo mio padre che dopoogni mietitura regalava seisacchi di grano ai gesuiti. A 18anni capii che era meglio semi sposavo. Mi trasferii a Ve-rona. Una bellissima signora,vedova e senza figli, abitantein vicolo Disciplina 10, mi af-fittò una delle tre camere do-ve ospitava gli studenti. Mimantenevo lavorando in Bra,al ristorante Pedavena. Dopole nozze, andai ad abitare invicolo Tre Marchetti e poi aMadonnina di Prabiano, traVillafranca e Valeggio.

    DoveospitavaPattyPravo,Mara-dona, la Bertè da poco sposatacon il tennistaBjörnBorg, e ilfi-gliodiAlainDelon,Anthony.Eh, ho perso il conto di quelliche venivano lì: Sylvester Stal-lone, Fiorello, Ornella Vanoni,Fred Bongusto, Jovanotti,ErosRamazzotti,Ornella Mu-ti, Pamela Prati, tutte le ragaz-ze di Non è la Rai, Pierre Cos-so, il protagonista del Tempodellemele, e Clayton Norcross,il Thorne di Beautiful. Ognigiorno era un set diverso.

    Comeriuscivaadattovagliareco-sìtantevedette?Me le portava una cara amica,Giannina Facio, la ex di JulioIglesias, attuale compagna diRidley Scott, il regista di Bla-deRunnereIlgladiatore.Ave-va addirittura preso il domici-lio fiscale a casa mia.

    Machemotivo avevano costorodivenireincampagnadalei?Era un eden. Cucinavo per lo-ro i polli ruspanti e le verduredell’orto. O li portavo a man-giare i tortellini sul Mincio.

    Alloraperché haabbandonato ilparadisoterrestre?Mentre partecipavo a una se-rata con Elenoire Casalegno,irruppero i banditi armati dipistole. Cercavano la cassafor-te. I miei genitori si spaventa-rono a morte. Poi si scoprì cheunodeirapinatori erauncara-biniere. Bibi, un mio amico,fungeva da palo. Così nel 1998decisi di traslocare a Milano.

    Quantoincassavadaidivi?Se erano famosi, il 10 per cen-to del loro cachet. Se lo eranoun po’ meno, il 20. Se li creavoio, arrivavo al 50. Oggi conti-nuo a fare il talent scout, manon ho più una mia agenzia.

    Mi occupo di star internazio-nali. Nel 2019 ho portato Ma-donna all’Eurovision. Lavoro coni Gente de Zona. Sa chi sono?

    Confessolamiaignoranza.Un gruppo musicale cubano,quellodiBailando.Hannorag-giunto 25 miliardi di visualiz-zazionisuYoutube.Sonovenu-ti all’ultimo Festival di Sanre-mo.DueannifauncapodiSta-to di cui non posso fare il no-me voleva invitare Lady Gagaa una cena riservata in Cece-nia.Gliorganizzatorisirivolse-ro a me: accontentati. Ho tra-scinato Paris Hilton e PamelaAnderson a Kiev per l’elezionedi Miss Ucraina. Lì però homandatomiofiglioMirko,per-chéhounapecca:parlofrance-se, tedesco e spagnolo, ma nonspiccico una parola in inglese.

    Madopolevariecondannenonsieraconvertitoalvolontariato?L’hofatto per due annimentreeroina®damentoaiserviziso-ciali nella comunità Exodus didonAntonio Mazzi.Aiutavo lamensa dei poveri della Chiesaortodossa e la onlus Pane quo-tidiano. Sto mettendo in piediun centro di ippoterapia perbimbi Down. Fare del bene èl’unica cosa che mi riempie digioia. Non dovrei parlarne.

    Che ha combinato con Irene Pi-vettielemascherineantivirus?Non c’entro. È una montaturagiornalistica costruita su unavecchia intercettazione telefo-nica incui parlavocon l’expre-sidentedellaCameradiunpre-stito di 80.000 euro che miavevachiesto.Ireneèunadon-

    namoltoingenua.Sièfattafre-gare da un fornitore cinese e siritrova indagata per frode.

    In quanti processi è stato coin-volto,dopoilprimoperlacoca?Premesso che sono contrario a

    qualunque droga e che l’unicapolverebiancaèquellasuimo-bili di casa, sono stato condan-nato per evasione fiscale, ban-carottae favoreggiamentodel-la prostituzione nel processoRuby. Passai 13 mesi di com-pleto isolamento in un cubico-lonelcarcerediOpera,control-latoavista,con40gradid’esta-te, senza un ventilatore. Nien-te fornello per cucinare. Man-giavo solo tonno Rio Mare.Frutta everdura dovevotener-le al fresco nel lavandino in cuimilavavo.Lafinestracondop-pie sbarre era priva di vetri,perimpedirmiattiautolesioni-stici. D’inverno la temperatu-ra scendeva quasi a zero. Ot-tenni un piumone solo grazieal certificato dello psichiatra.

    Unacameraditortura.All’entrata, il 20 giugno 2011,pesavo 118 chili. Quando uscii,l’1 agosto 2013, ero 48. Mia fi-glia aveva organizzato un con-certo per i detenuti: mi fu im-pedito di presenziare. Il primovolto amico che vidi fu quellodel cardinale Loris Capovilla,già segretario di GiovanniXXIII. In precedenza mi eraapparso in cella padre Pio.

    Nientemeno.Sono moltoaezionato al san-to di Pietrelcina. Alla vigiliadella pandemia, sono stato apregare sulla sua tomba a SanGiovanni Rotondo.

    Era devoto alla Beata VerginedelPilastrello,quellachepiange-vanelsantuariodiLendinara.Anche.QuandotornoaBagno-lo Po, passo sempre ad accen-

    dere una candela e a comprarei rosari da regalare agli amici.

    EpureaBenitoMussolini.È l’altra mia religione.

    Soffreancoradidepressione?No, l’ho curata.

    Incellatentòilsuicidio.Sigillandomi naso e bocca coni cerotti che tenevano insiemel’abat-jour rotta. Mi risvegliaiin infermeria. Ma non parlia-mone, è un ricordo terribile.

    Lasalvòl’agricoltura.Ildirettoremiautorizzòacolti-vare un orto nella discarica delcarcere. Imieifiglimispediva-no per posta le sementi. Nonpotendo avere il concime, mifu concesso di allevare 20 qua-glie in gabbia. Usavo il lorosterco come fertilizzante. Re-galavo verdura a tutti.

    Temediritornareingalera?Più della morte. Dovrebberoandarci solo gli assassini, i pe-dofili e i mafiosi.

    ComeconobbeFabrizioCorona?Me lo presentò nel 1998 unphotoeditor. Si qualificava co-me press agent, in realtà com-prava immagini dai paparazzie le vendeva ai giornali. Gli hoinsegnato tante cose belle, luiha fatto tante cose brutte. Si-mona Ventura mi disse: «O tistacchi da Corona o ti lascio».Non la ascoltai e lei cambiòmanager. Lo mollai nel 2010.

    Chedefinizionenedarebbe?Molto furbo. Non intelligente,ma brillante. Aetto da sma-nia di protagonismo e bramo-sia di denaro. Gli regalai ottoautodilusso, l’ultimaunaBen-tley, e gli diedi i soldi per com-prarsi l’appartamento di viaDeCristoforisaMilano,poise-questratogli dalla magistratu-ra. Al cuor non si comanda.

    Leirivelòcheeravateamanti.Mai detto. Gli ho voluto mol-to bene, lo consideravo un fi-glio adottivo. Quanto al sesso,lo faccio a casa mia, a portechiuse, non sui giornali.

    Perònonquerelòchiloscrisse.Seguo i tre consigli della miamamma.Primo:nonprender-tela per nulla, perché sono duefatiche, una ad arrabbiarti euna a fartela passare. Secon-do: non uccidere la gente, per-ché muore da sola. Terzo: nonspazzare mai la neve, perchépoi viene il sole e si scioglie.

    Nel 1975 aprì a Verona, in viaUnitàd’Italia98, il Leleclub,pri-molocalegaydellapenisola.Primaerachiamato«ilbardel-le mutandone». Lo gestivanodue sorelle che mostravano glislip quando si arrampicavanosugli scaali per prendere lagrappa. Un posto un po’ per-verso, ma dove non si facevasesso.Lofrequentavanopoliti-ci, giornalisti, imprenditori,calciatori e pure qualche pre-te, attirati dai militari di levadella vicina caserma Duca diMontorio, giovani e belli.

    Erafrequentatodatrans.Ava, Iva e Stefania. Tutti mor-ti, poverini.

    IlDipartimentoperleParioppor-tunitàvietal’usodelmaschile.

    Beh,oradellafineeranouomi-ni, o no? La prima aveva più di70anni,erastupenda.Sicrede-va Ava Gardner. La seconda sierarifatta il naso per sembrareIva Zanicchi. La terza la tolsidalmarciapiede:battevaaPor-taNuova.FedericoFelliniven-ne con Giulietta Masina a Ma-donninadiPrabianoerestòin-cantato: «Ma qui siamo in unfilm! Questa non èLadolcevi-ta: èLagrandevita».

    Annifaleimidisse:«Igayprestodiventeranno maggioranza». Misacheavevaragione.Quando arriveranno al 51 percento, gli invertiti sarete voi.

    E il sesto comandamento? Lochiedoalpretemancato.Lo modificherei così: fa’ quel-lo che vuoi, ma non fare quel-lo che faccio.

    Ma lei non portava le donne daincantoaSilvioBerlusconi?Sì. Aveva la mania delle cenetricolori.Dall’antipastopomo-doro, mozzarella, basilico algelato pistacchio, limone, fra-gola. Mai il secondo. Si ridevaesi scherzava. Andati via i cor-tigiani, di notte il re si ritrova-va da solo con i suoi soldi. Mipare umano che cercasse disvagarsi. Ma non si è mai per-

    messo di chiedermi il numerodi cellulare di una ragazza.

    Peròleregalò3milionidieuro.Per non farmi fallire. La metàse la trattenne Emilio Fedeche intercedette a mio favore.Nella lettera c’era scritto cheavrei restituito il prestito, sen-za interessi. Me lo impedì lagiustizia, facendomi fallire.

    Fatturava100miliardidilirel’an-no,possedevadueBentleyeduePorsche, organizzava feste per2.000 persone in Costa Smeral-da.Com’èpotutoaccadere?Non lo so, non ho mai tenuto iconti. Adesso posso viverecon 1.000 euro al mese o an-che con 100.

    Errorineavràpurcommessi.Uno: aver aperto a RiccardoIacona e alla troupe di Tuttiricchi, mandata da MicheleSantoro, le porte delle mie vil-le in Sardegna. Mi sentivo undio. Sbagliai a mettermi inmostra. È da lì che comincia-rono i miei guai.

    Leèrimastoqualcheamico?Gli amici sono come i meloni:devi aprirne 100 per trovarneuno buono. Mi resta Massi-mo Scolari, uno svizzero cheorganizza eventi. Spesso viag-giamo insieme, ma io non ho isoldi per seguirlo nei Paesiesotici che frequenta.

    Dalla sua vita movimentata checosahaimparato?È meglio stare con la famiglia.Gli altri ti usano, soprattuttoquelli a cui fai del bene.

    www.stefanolorenzetto.it

    “ IlFalcon5conduepilotiehostessservivaaportareinItaliaDustinHoffmaneLeoDiCaprio

    (segue dalla prima pagina)

    “ FellinivenneaVillafrancaevideacasamiaitransAva,IvaeStefania:«Quisiamoinunfilm!»

    diSTEFANOLORENZETTO

    «Checarrieradalbardellemutandone»«InviaUnitàd’Italiaapriiilprimolocalegayd’Italia»,dicel’exagentedeidivi.«MaidettocheandavoalettoconFabrizioCorona»Gliannidaigesuitiperdiventareprete, l’insegnamentoaBardolino, leceneconBerlusconi, l’apparizionedipadrePio incarcere

    VERONARACCONTA¬LeleMora

    MoraconMaradonaaitempid’oro

    MoraconlacantanteLuisaCorna

    LeleMora,65anni,all’anagrafeDario,battezzatoGabriele.Hagestitooltre500star.ArrivòaVeronanel1973

    L'ARENADomenica 19 Luglio 2020 Cronaca 25