IL RASOIO DI OCKHAM - Liceo "Primo Levi" di Montebelluna...Anche quest’anno siamo arrivati...

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IL RASOIO DI OCKHAM Frustra fit per plura quod potest fieri per pauciora Organo ufficiale studentesco del Liceo Levi di Montebelluna Anno IV - Numero 32 (7) - 6 Giugno 2006 6 Giugno 2006 - Numero 32 (7) - Anno IV - Liceo Levi - Montebelluna SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE SPECIALE VACANZE VACANZE VACANZE VACANZE VACANZE Sommario Sommario Sommario Sommario Sommario 2 Editoriale * 3 Droga al Levi * 4 Preghiere * 5 Niente cellulari a scuola * 6 Ockham’s Music * 7 Schiave della morte * 8-9 Il saluto * 10 Recensione libri * 11 Teatro * 12 Top ten * 13 Volontariato * 14 Nucleare sì o no? * 15 Musica... d’estate * 15 Giallo Ockham * 16 Satyricon * 17 Intervista a Francesca Porcellato * 18 E per finire...

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IL RASOIO DI OCKHAMFrustra fit per plura quod potest fieri per pauciora

Organo ufficiale studentesco del Liceo Levi di Montebelluna

Anno IV - Numero 32 (7) - 6 Giugno 2006

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SommarioSommarioSommarioSommarioSommario

2 Editoriale * 3 Droga al Levi * 4 Preghiere * 5 Niente cellulari a scuola * 6 Ockham’s Music * 7 Schiave della morte *

8-9 Il saluto * 10 Recensione libri * 11 Teatro * 12 Top ten * 13 Volontariato * 14 Nucleare sì o no? * 15 Musica...

d’estate * 15 Giallo Ockham * 16 Satyricon * 17 Intervista a Francesca Porcellato * 18 E per finire...

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EditorialeEditorialeEditorialeEditorialeEditorialeRasoio di Ockham

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Editoriale

Liceo Levi: è ancora emergenza classi!Anche quest’anno siamo arrivati all’ultimo numero del giornalino prima della pausa estiva, tutti con calcolatrici

alla mano per far medie, e libri per tentare di risollevarci da questo ultimo periodo rimpinzato di compiti e

interrogazioni. Ammettiamolo, è inutile parlare di trimestre o quadrimestre, oppure accordarsi con i professori

per non essere sommersi da verifiche nell’ultimo periodo; è inevitabile, è nei geni della scuola: non cambia

mai…

Già, rispetto l’anno scorso nulla è cambiato, nemmeno il problema delle nostre sedi (centrale, Guarda Alta,

Classico e prefabbricato), e anche quest’anno è EMERGENZA LICEO LEVI: SIAMO TROPPI!!!

L’estate scorsa eravamo riusciti a risolvere momentaneamente il problema ottenendo, dopo un estenuante

confronto con la Provincia dai toni anche molto accesi, un prefabbricato e la promessa di un nuovo Istituto.

Bene, la Provincia ha finalmente presentato il progetto! E saremmo soddisfatti, se non fosse che:

1. l’emergenza è immediata, già il prossimo anno servirebbero 6 aule in più, dato che le classi quinte

u.scenti sono 6 mentre le prime entranti 12, e la nuova sede sarebbe pronta tra qualche anno;

2. il progetto prevede la bellezza di 43 aule, noi solo ora siamo 48 e il prossimo anno 54!!

Direi che sono problemi piuttosto importanti, e allora sentiamo chi li deve affrontare realmente per garantirci

il diritto all’istruzione, il nostro preside Lamberto Pillonetto:

“L’assessore provinciale è venuto ad effettuare un sopralluogo per verificare le soluzioni attuabili, che sono ancora

all’esame dell’ufficio tecnico della Provincia. In ogni caso si potrà fruire di alcune aule, ma non c’è modo di dare

risposta a tutte le necessità. Sono state scartate le ipotesi sia di doppi turni che di affitto di aule presso il patronato

parrocchiale di Montebelluna, essendo soluzioni insostenibili e improponibili.

Le soluzioni per il prossimo anno scolastico potrebbero essere insufficienti per gli anni immediatamente successivi;

i problemi potrebbero dunque riproporsi, dal momento che l’edificio nuovo sarà disponibile, sempre che le cose

vadano nel migliore dei modi, per l’anno 2009/2010.

Quanto al nuovo stabile, è stato conferito l’incarico per la progettazione. Il cantiere per la costruzione dell’edificio non

potrà essere aperto prima della seconda metà del 2007. Queste ultime informazioni le ho avute in un incontro a

Treviso organizzato dalla Provincia per la presentazione dei progettisti.

Il bando di concorso per la progettazione della nuova sede parla di sole 43 aule, quando ne serviranno 54 già il

prossimo anno scolastico 2006/2007. Da ciò nascono le preoccupazioni di cui c’è stata eco in queste settimane

anche sulla stampa locale”.

Così ci lasciamo, augurandovi una buona lettura e buone vacanze!!

Laura Biasi

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allarmismi e informazione Ovvero come far passare i giovani per scapestrati e farla pure franca…

Sono rimasta molto colpita da un articolo pubblicato nell’ultimo numero del nostro giornalino, ovvero dal sondaggio “shock” sulla situazione droga nel nostro liceo. Premetto da subito che non è mia intenzione prendere le difese di chi ha compiuto, compie regolarmente o solamente ha pensato di compiere l’azione (moralmente riprovevole o no, non sta a noi giudicare) di assumere sostanze stupefacenti: di fatto nel nostro Paese esiste una legge che tra luci e ombre ne dovrebbe vietare l’uso o perlomeno lo spaccio, quindi chiunque la infranga commette automaticamente un crimine. Nemmeno, d’altra parte, voglio condannare senza diritto di appello tutti coloro (e dal sondaggio sembrano essere proprio tanti…) che a loro rischio e pericolo hanno deciso di assumere sostanze stupefacenti. Quello che mi lascia perplessa è il tono drammatico e fortemente patetico della relazione, dove sembra che più che sulle cause (liquidate a mio parere un po’ troppo superficialmente nella frase “la maggioranza lo fa in branco, per depressione, per mancanza di ambizioni riguardo alla vita, e per altre cause di cui ognuno sa i propri motivi.”) si faccia leva sui numeri e l’eventuale portata del fenomeno. Ora, senza nulla togliere all’importanza del dato numerico, credo che puntare tutta l’attenzione su questo possa creare più indignazione, allarme, diffidenza che un dialogo costruttivo sull’argomento; un vero peccato dato che da quanto si legge proprio dai dati pubblicati le opinioni in merito sono tanto varie quanto salde. Un secondo punto interrogativo sorge alla domanda, scusate il calembour, forse volutamente retorica “perché i giovani si drogano???”: davvero nessuno ha pensato mai che magari, non a tutti ma alla maggioranza, possa procurare piacere? Forse preoccupati dagli aspetti sociologici, drammatici, giuridici, della faccenda abbiamo tralasciato un punto fondamentale: le droghe di qualunque genere esse siano sono create esclusivamente per dare piacere ai sensi; nessuna, spaziando dalla nutella, all’alcool, al videopoker, alle sostanze stupefacenti porta infatti una reazione di dispiacere. Gli effetti collaterali sono minimizzati al massimo – tanto da indurre a credere, ecco dove sta il guaio, che da tanto benessere non possa derivare malessere – ed è questa, a mio parere, una delle principali cause del permanere di un gran numero di “drogati”, nonostante l’informazione sui rischi ci sia, sia ben organizzata e documentata. La nostra generazione, infatti, è la prima tra tutte ad aver subito una pressante informazione, protratta dagli anni dell’infanzia fino ad oggi su questo argomento. Non solo si conoscono sostanze, costi, paesi produttori, effetti sull’organismo e la psiche, dosi tollerate dal nostro corpo e dalla legge ma anche le storie umane di chi una volta uscito dalla dipendenza, solo in questi ultimi anni sta riuscendo a reintegrarsi nella società senza oscurare il suo passato. Perché non credo che invece sia il gruppo il maggior responsabile di questo fenomeno? Semplicemente perché come è vero che nove persone hanno il potere di condizionare una persona, tanto da indurla a fumare uno spinello, quelle stesse nove hanno anche il potere contrario. Se tutti fossero dunque condizionati da qualcun altro, intanto bisognerebbe cercare una causa per il soggetto zero, quel diabolico personaggio che dà inizio alla catena, e come seconda cosa bisognerebbe ammettere che tutti i ragazzi di oggi sono privi di volontà, carattere, personalità o ambizione, cosa che mi sembra – in primis nel nostro liceo – sia smentita quotidianamente dalle azioni, idee, pensiero politico, musica e squadra del cuore di tutti noi… Ovviamente questo non va ad esaurire completamente l’aspetto delle cause, tanto c’è ancora da indagare, probabilmente tutti fanno storia a sé, ma mi premeva precisare un aspetto che sembrava essere rimasto indietro nella foga di dare l’allarme. Almeno se vogliamo combattere questa “nuova piaga”, prepariamo tutti gli strumenti che possono essere d’aiuto… L’ultimo punto su cui vorrei richiamare l’attenzione, infine, è il rapporto ragazzi, genitori, denaro, ricollegandomi direttamente alla frase “certo anche dieci anni fa esisteva la droga, ma erano meno i giovani che ne facevano uso”. Infatti penso sia fondamentale aver presente, come mi è stato ricordato da alcuni ex-ragazzi –ora adulti- che la disponibilità economica “nei bei tempi andati” soprattutto in paesi di piccole dimensioni come i nostri era di molto inferiore a quella odierna, soprattutto per i ragazzi della nostra età: solo chi aveva un lavoro autonomo poteva permettersi “certi lussi” – testuali parole – al contrario di oggi quando molto spesso un genitore non ha difficoltà a garantire al proprio figlio una paghetta di centinaia di euro, permettendogli così di mantenere un tenore di vita mediamente alto, e magari togliersi qualche sfizio.

Gloria Viel

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Preghiera alla Chimica

Nel nome dell’Atomo, dello Ione e del Legame di Valenza

Ave Bordina, piena di voti,

il registro è con te.

Tu sei Professoressa tra i Professori,

e benedetto è il Vestito Arancione quaggiù.

Cristina Bordina,

Madre della Tavola Periodica,

non interrogare noi poveri Studenti,

né oggi, né domani mattina

sennò mi tocca giustificarmi. Amen.

Dalla Lettera di San Potassio Fosforo agli Alogeni:

[...] E fu così che Lucio parlò ai due avari atomi di Cloro che si contendevano un solitario

elettrone vagante: “Fratelli, perché vi dilaniate così? Avendo voi sia il numero di ossidazione ‘+1’ che ‘-1’,

potreste (TIPO!) condividere uno dei vostri elettroni l’un l’altro!” “Mago Lucio, ma sei fuori con i becker e

con le beute? Io con questo non mi ci metto nemmeno se mi danno la configurazione elettronica del Kripton!”

“E nemmeno io voglio averci niente a che fare con questo pezzo di Catione. Io voglio quell’elettrone solitario”

“Come hai detto, sottospecie di Prozio? Quell’elettrone è mio!”.

“Fratelli, facciamo così: dividiamo in due questo Santo Elettrone, cosicché ogni metà sarà ceduta a

ciascuno di voi!”.

I due Clori, sbigottiti da questa affermazione, reagirono in modo diverso; l’uno disse subito: “No, povero!!!

Se questo è il prezzo per lasciarlo vivere intero, allora lo lascio all’altro Cloro!”, e l’altro “mmmmmmmm... Si,

me lo tengo io!! così assomiglierò al mio vicino di casa fighissimo: Neon! Hahaha!”

E così Lucio parlò di nuovo: “Tu (indicando il secondo Cloro), VERGOGNA! Hai pensato solo a te

stesso! Ora sarai sottoposto ad un Bombardamento di onde gamma! Tu decaderai con dolore e dovrai

guadagnarti la stabilità col sudore dei tuoi orbitali! Non romperai più i Neutroni a nessuno!”.

E gli puntò contro il suo Rocchetto Magico, dal quale scaturirono scie di fulmini scintillanti che colpirono

l’infedele e lo deturparono della sua entità clorosa per farlo diventare un semplicissimo atomo di Berillio.

Parola di Lucio... Rendiamo grazie a Lucio

Lucio Nostro, che sei in Laboratorio

sia Decantato il tuo nome.

Venga la Bordin, per portarci via di qua,

come alla Prima ora, così all’Ultima.

Dacci oggi le sostanze per domani,

e riempi a noi i nostri Becker,

come noi non li sapremo mai riempire.

E non lasciarci senza una Soluzione,

ma liberaci dai dubbi. Amen.

Bene, l’esperimento è finito, andate in Pace... rendiamo grazie alla Tavola Periodica.

Padre Ioduro da Sodio

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scuolascuolascuolascuolascuola Rasoio di Ockham

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Vietare i cellulari a scuola?

Vietare i cellulari a scuola. Questa la proposta dell’assessore della provincia di Treviso, a seguito dell’indagine

effettuata dagli studenti dell’Ipsia di Conegliano. Un loro studio, infatti, ha dimostrato la già risaputa pericolosità

dei telefonini, dovuta alle forti onde elettromagnetiche che emettono anche da spenti.

L’analisi di questi dati delinea una situazione pressoché allarmante, specialmente in luoghi affollati quali

sono le scuole, dove i valori raggiunti superano addirittura i 50 volt/metro, valore una decina di volte

superiore a quello previsto dai limiti di legge, e superiore di quasi cento volte a quelli riscontrati in prossimità

dei ripetitori.

Una tra le soluzioni meno drastiche prevede che gli alunni semplicemente ripongano i cellulari in appositi

punti, anche dei semplici armadietti, così da concentrare il campo elettromagnetico sprigionato, cercando di

evitare il più possibile la loro diffusione.

Già molti istituti si dicono favorevoli all’attuazione di tali provvedimenti, suscitando polemiche tra due

fazioni, i favorevoli (soprattutto genitori e docenti) e i contrari (in gran parte studenti).

Ovviamente noi siamo contrari , e penso che anche voi, poche persone che state leggendo questo articolo, lo

siate: chi di noi non manda come minimo uno o due messaggi durante le ore di lezione, o comunque chi non

ha sempre in tasca il proprio cellulare acceso? Nessuno naturalmente! Siamo sfavorevoli anche alla proposta

di mettere i cellulari dentro a degli armadi, in quanto ciò potrebbe comportare il pericolo di furto.

Fortunatamente fino ad ora la nostra scuola non ha preso provvedimenti al riguardo, e noi speriamo che

eventualmente, prima di farlo, abbia risolto i già molti e più gravi problemi che la affliggono.

Nicolò Basso e Martino Spadetto

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OCKHAM’S MUSIC di Laura Biasi e Gloria Panciera

Come nostro saluto prima dei tre brevissimi mesi di libertà volevamo augurarvi buon divertimento con

le parole dei mitici Queen. Meglio se le ascoltate però, perché è una delle loro canzoni migliori (il cheè tutto dire).

Don’t stop me now Tonight I'm gonna have myself a real good time I feel alive and the world turning inside out yeah! I'm floating around in ecstasy So don't stop me now don't stop me 'Cause I'm having a good time having a good time I'm a shooting star leaping through the skies Like a tiger defying the laws of gravity I'm a racing car passing by like Lady Godiva I'm gonna go go go There's no stopping me I'm burning' through the sky yeah! Two hundred degrees That's why they call me Mister Fahrenheit I'm trav'ling at the speed of light I wanna make a supersonic man of you Don't stop me now I'm having such a good time I'm having a ball don't stop me now If you wanna have a good time just give me a call Don't stop me now ('cause I'm having a good time) Don't stop me now (yes I'm having a good time) I don't want to stop at all I'm a rocket ship on my way to Mars On a collision course I am a satellite I'm out of control I am a sex machine ready to reload Like an atom bomb about to Oh oh oh oh oh explode I'm burning through the sky Yeah! Two hundred degrees That's why they call me Mister Fahrenheit I'm trav'ling at the speed of light I wanna make a supersonic man out of you Don't stop me don't stop me don't stop me Don't stop me hey hey hey!

Don't stop me don't stop me Don't stop me have a good time Goodtime don't stop me Don't stop me I'm burnin' through the sky Yeah! Two hundred degrees That's why they call me Mister Fahrenheit I'm trav'ling at the speed of light I wanna make a supersonic man of you Don't stop me now I'm having such a good time I'm having a ball don't stop me now If you wanna have a good time Just give me a call Don't stop me now ('cause I'm having a good time) Don't stop me now (yes I'm havin' a good time)

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m o n d om o n d om o n d om o n d om o n d o Rasoio di Ockham

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Schiave della morte

Troppe volte si legge sui quotidiani di donne che vengono uccise per amore, vendetta, gelosia, e quant’altro

possa nascere nella mente di un omicida.

Amore? Un sentimento così puro non può dar vita ad una pazzia umana; il vero amore può solo far scaturire

vita, e non morte! Come si può amare, voler una persona solo per sé, e ucciderla nello stesso tempo.

Se si ama si vuole il bene per l’amata e non il male; se si ama si vuol vederla vivere giorno per giorno.

E allora come si può ucciderla?

Troppe donne sono morte… e viviamo in una civiltà moderna

in cui la vita dovrebbe poter dar luce a nuova vita e non dovrebbe

vedere la morte per amore.

Il caso della ragazza a Olmi di Martellago mi ha fatto riflettere

su come l’egoismo umano non abbia limiti. Il sorriso di una

ventenne che stava per diventar mamma distrutto da un uomo

molto più grande di lei e già sposato, che nella sua perversione

se ne era solo servito, e che come in un film aveva premeditato

la morte di lei nei minimi dettagli. Che colpa ne aveva la ragazza?

Solo di essere stata così ingenua da credere ad un uomo che si

era solamente servito di lei per soddisfare le sue manie perverse.

Spesso e volentieri capita di sentire di ex-fidanzati che uccidono

perché rifiutati. Ma come può chiamarsi amore? Se veramente

si vuol bene ad una persona si deve voler il meglio per lei, anche

se questo ci esclude completamente, perché far il bene per chi

si ama significa riceverlo.

Troppe donne muoiono per l’egoismo dell’indole umana.

Contemporaneamente, in altre parti del mondo, si vedono donne

costrette a morire perché oggetto di violenza e di sfregio! Donne

che a causa della religione vengono sfregiate e distrutte da ciò

che le fa morire psicologicamente, da ciò che le fa morire nell’anima.

Le ragazzine indiane, per esempio, quando rimangono vedove sono costrette a diventare schiave della suocera

fino a quando non vengono bruciate vive sul rogo, quasi a voler simboleggiare l’estirpazione del male alla

radice.

Insomma, proprio nel vivo di un’epoca moderna nella quale l’emancipazione femminile in campo economico

e sociale sta raggiungendo l’apice, la donna sta diventando succube dell’egoismo dell’uomo.

Eleonora Salomon

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This is the end… my only friend the end…

da Guarda Alta, 26 maggio 2006

Anche quest’anno è andato… (o quasi!), e crediamo che tutti saranno d’accordo nel dire che ormai non se ne

poteva più!

Quante pinzillacchere sono state dette (e fatte) tra queste mura! Che poi, vi ricordate tutte le critiche che

aveva suscitato la sede di Guarda Alta quattro anni fa?

Il giornalino era appena nato, e fu pubblicato in uno dei primi numeri un articolo di alcuni alunni (all’epoca

era emigrato in “montagna” il corso B) che si sentivano isolati e protestavano per la loro condizione di

isolamento.

Noi sinceramente, dopo aver trascorso nove mesi in questa sede non vorremmo più andarcene!

Certo, magari c’è meno gente, il distributore automatico (unico!) del caffè non è supermegagalattico come

quelli in sede, e quando piove per arrivare in stazione è un disastro perché la strada diventa una sorta di fiume

di montagna, cascate comprese e ci si inzuppa le scarpe (vero Ronci?!?), ma ci sono anche molti lati positivi:

1. Si respira aria pura (vista l’altitudine)

2. Se c’è bel tempo si possono corrompere i professori e fare lezione all’aperto.

3. In ricreazione ci si può accendere una sigaretta senza il timore che qualcuno venga a dirti che “il fumo

uccide” (anche se non mancano gli appositi cartelli)

4. Le aule sono più luminose, e questo mette di buon umore i professori (se possibile)

5. I permessi di entrata e di uscita non devono essere firmati dal Preside (fa tutto la mitica Olga con il

suo timbro!)

6. Quasi tutte le aule hanno due porte, o comunque finestre molti grandi (mettiamo che qualcuno per la

disperazione voglia svignarsela…!)

7. Si fanno tranquillamente fotocopie di appunti (anche di dimensioni microscopiche)

8. Panini e tramezzini si possono acquistare a tutte le ore (no, non è vero, però si possono prenotare)

Insomma è una figata: se non fosse per i professori sembrerebbe quasi di non essere a scuola!

E poi, oltre ai merli che dopo ogni ricreazione vengono a mangiare i resti dei nostri panini, ogni tanto qualche

cagnetto delle case vicine viene a ispezionare le nostre aule per assicurarsi che le lezioni non siano troppo

pesanti e noiose!

Come non potrà mancarci tutto questo?

Certo, è stato un anno intenso, pieno di interrogazioni, compiti, sfuriate dei professori, della Olga, di Toni,

ma fatto anche di momenti indimenticabili come quella volta in cui noi giovani eroi decidemmo di girare il

mondo e inciampammo nel sito www.pragaconalberto.com.

Così in dolce compagnia della 4^C, all’alba del 21 marzo caricammo le tintinnanti e fragili valigie in

corriera e partimmo alla volta di quel paese sconosciuto, Praga: il paradiso della birra.

Birra a colazione, birra a pranzo, birra a merenda con una fetta di torta, birra a cena (e soprattutto a cena!).

Birra ovunque! Ma cosa volete farci, come si fa a bere acqua in un paese dove un bicchiere di birra da mezzo

litro costa solo un euro?!

Ricordiamo come fosse ieri l’ultima notte… che spettacolo: indimenticabile! Anche se c’è chi non si ricorda

una fava di quello che è successo, non facciamo nomi, ma ne approfittiamo per ringraziare i ragazzi di 4^C

per il sostegno offertoci quella sera!

Come dimenticare i lamenti di Cannuccia che, ingannato e rinchiuso in bagno da Fent, si preoccupava di non

potere fumare nemmeno una sigaretta! Le sue urla hanno svegliato l’intero albergo!!!

Come dimenticare lo sguardo penetrante dei camerieri dell’hotel? (erano entrambi strabici!)

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This is the end… my only friend the end…

Insomma… Come dimenticare la gita a Praga? Impossibile!!

Fent, come faremo a resistere senza le tue imitazioni dei professori?

Forse l’unica cosa che non ci mancherà sei tu, Pox, con i tuoi continui “gniii” e “hio, hio, sempre hioo….” che

stanno contagiando tutti noi! E non se ne può proprio più, eh..!!

Ronci, come faremo a passare tre mesi senza le tue intelligentissime domande durante i compiti? (per chi non

lo conoscesse, costui un giorno chiese il significato di una V e di una F posti dopo una domanda di un test di

filosofia!!). Come resisteremo senza i tuoi gesti da dj mancato?!

Come resisteremo senza il vocione di Toni che entra in classe per annunciare l’assenza di un prof (…)? O

senza la simpatia della mitica prof Zambet, che ci fa ridere fino alle lacrime, specie quando ripete che Holly

è un carciofo, o quando dà delle “cieche” alle autrici della classifica maschile del giornalino per averci

inserito Aronne!! E senza l’eclettico Ramaz?? Padre, marito, alpino, insegnante, fisico, factotum e molto

ancora: grazie prof per aver più o meno pazientemente tollerato l’onnipresente brusio durante le sue lezioni!!

Come faremo senza il Nostro Prof (più

che professore, anche maestro di vita!)?

Alludiamo a Colui che fondò la più

autorevole bocca da fuoco del Triveneto,

Colui che ad un bivio sceglie sempre la

strada che porta a sinistra, Colui che tiferà

sempre e solo Inter… il prof Mazzaro!!

Non citiamo gli altri insegnanti solo per

motivi di spazio (questo articolo sta

diventando più lungo di un tema di

letteratura!!), ma teniamo a far presente

che le loro bizzarrie ci mancheranno allo

stesso modo mentre saremo

spaparanzate in spiaggia (beh, magari in

quell’occasione non penseremo troppo

alla scuola, comunque….).

Un’ultima cosa: lanciamo un appello ai

ragazzi di 3^E: il prossimo anno noi

saremo in quinta (si spera!) e le redini

del Rasoio saranno nelle vostre mani, ci auguriamo che non interrompiate questa nostra tradizione!

Infine…. Salutiamo tutti i nostri compagni di classe, Olga, Toni, i cagnetti, i “oseeti” che allietano le nostre

lezioni all’aperto, il tecnico della macchinetta del caffè (che è qui un giorno sì e un giorno sì), i capelli

nuovamente rossi di Pox (è inutile che li colori: rossi sono e rimarranno tali, Chiara!), Maurizio Costanzo che

dorme negli studi di Buona Domenica, Maria de Filippi che dorme nello studio di “Uomini e Donne”, gli

uomini e le donne di “Uomini e Donne” ma soprattutto gli uomini, e tutti coloro che ci hanno tenuto

compagnia in questi nove mesi di travaglio, professori compresi!!! Buone vacanze a tutti, e ci raccomandiamo:

meno studio e più.. …….fiesta!!!!!

PS: le ultime righe di questa pagina possono dimostrare quanto le lunghe giornate di Maggio possano far

giungere gli alunni al delirio!!!

Meg e Giulietta 4^E

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È tempo di libri!di Luisa Graziani 4E

Con le pinne, fucile ed occhiali… corriamo incontro all’estate sempre più velocemente, e con grande dispiacere(sicuramente!) saremo costretti a lasciare per tre mesetti questa splendida scuola (era ora!!!). Così, prevedendol’abbondare di tempo libero, questa volta recensisco i libri per l’estate! E mi raccomando: al ritorno voglio lerecensioni dei libri che vi hanno accompagnato in questa prossima caldissima estate!!!

# 1 Margherita Dolcevita - Stefano Benni – FeltrinelliCome si sa Stefano Benni scrive libri comici e questo non fa eccezione.Parla di una famiglia di provincia, composta da padre, Fausto, madre, Emma, fratello maggiore, Giacinto,fratello minore, Erminio detto Eraclito, nonno, Socrate, cane, Pisolo, e Margherita. Ogni personaggio ha unacaratteristica particolare e comica, tuttavia la storia è seria.Un giorno il prato di fianco alla loro casa viene recintato, e dopo non molto tempo compare un cubo scuro divetro scuro, grandissimo, somigliante al deposito di Zio Paperone. È la casa dei loro nuovi vicini provenientidalla città. Una famiglia distinta, composta da padre, madre, figlia, figlio.Comincia una storia strana, incentrata sui movimenti oscuri, misteriosi, dei vicini, che si scopre essere genteveramente stranissima, pensare che hanno perfino osato disinfestare i dintorni contro gli amici di Margherita,gli insetti!!Un libro che è una vera e propria denuncia contro l’inquinamento, l’urbanizzazione e la malavita. Tutto ciòperò visto sotto lo sguardo curioso di una quasi quindicenne alle prese con il confronto fra la sua famiglia equella dei vicini, con il confronto fra lei e la super figlia dei vicini, che sembra avere sempre una marcia in piùdi lei, con il difficile rapporto con il figlio dei vicini ritenuto pazzo solo perché non è d’accordo con lafilosofia di vita dei genitori.Un libro simpatico e misterioso, che ti tiene con il fiato sospeso fino alla fine. “ Mi chiamo Margherita e peso

meno in mutande che vestita”

# 2 Sushi per principianti – Marian Keyes – Speriling & KupferLa storia di tre donne che si intreccia a Dublino. La prima, Lisa, una giornalista di successo di Londra, in lizzaper una promozione che la porterà niente meno che nella Grande Mela a capo di una delle riviste femminilipiù lette del globo, peccato che invece venga inviata a Dublino con il compito di organizzare ed aprire unanuova rivista femminile, Colleen. Certo non è proprio la stessa cosa… colpita nel profondo del suo orgogliosi trova in una città sconosciuta, con dei collaboratori che la vedono come una strega, quale in realtà è, omeglio vuole apparire, perché pretende sempre la perfezione da se stessa e dagli altri. All’orizzonte nelpanorama amoroso il vuoto, a parte il suo superiore niente male, Jack, in crisi con la fidanzata; il quasi exmarito, invece, non è da considerare, anzi proprio da dimenticare.La seconda, Ashling, appena licenziata da una rivista trova lavoro per Colleen, così diventa una dipendentedi Lisa. È una comune ragazza di città che tenta in ogni modo di assomigliare a Lisa e al suo look perfetto. Inquanto a ragazzi… c’è di mezzo un comico insicuro e un po’ rompiscatole con il quale però finirà parecchiomale.La terza è Clodagh, la migliore amica di Ashling, casalinga, sposata con due figli che sembrano i bambini diDesperate Housewifes, un marito esemplare con uno stipendio a dir poco fantastico, ha tutto quello che unadonna potrebbe desiderare, allora perché è vuota? Perché si butta in una storia amorosa proibita con… no,non posso dirvelo.Un libro leggero scritto bene, divertente, che affronta problematiche sentimentali che potrebbero accadere achiunque. Molto realistico. “Quando la telefonata arrivò (alle dieci e sette minuti), Ashling si era quasi dimenticata che

la stava aspettando”

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Libri e teatroLibri e teatroLibri e teatroLibri e teatroLibri e teatro Rasoio di Ockham

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È tempo di libri!…

# 3 Un ragazzo - Nick Hornby – Tea dueE’ il libro dal quale è stato tratto il famosissimo film “About a boy”. Ma bisogna dire che, come sempre, il

libro è molto più bello del film.

La trama ovviamente è simile, la storia di questo ragazzino che cambia città e si trova ad affrontare una

realtà completamente differente dalla vita che conduceva prima, il difficile rapporto con la madre che non

riesce a comprendere ciò che il figlio vuole. Un periodo di crisi brillantemente risolto anche grazie all’intervento

dello scapolo coinvolto nella storia di questo ragazzo.

All’inizio il romanzo è un po’ pesante, anche perché la trama è quella e non varia di una virgola rispetto al

film, ma poi cominciano le differenze, e allora si è spinti ad andare avanti e scoprirle tutte.

Lettura piacevole, per coloro a cui è veramente piaciuto il film e non si stancano di vederlo e rivederlo.

Attività teatrale del Liceo

Siamo stati……. noi!

Si sono esibiti come attori in tre rappresentazioni teatrali molti allievi del Liceo Scientifico e del Liceo

classico, che nell’ambito del Laboratorio teatrale hanno pienamente raggiunto gli obiettivi prefissati,

socializzando, partecipando, leggendo, discutendo, interpretando e rielaborando i testi “Il Marchese del

grillo”, “Party time” e “L’amore delle tre melarance”, “Testimone d’accusa”, spaziando dal problema

della giustizia alla tristezza di un ragazzo che, smarrito nella società del benessere, solo col sorriso può

“salvarsi”, addentrandosi anche negli avvincenti misteri del giallo.

Le rappresentazioni, che hanno avuto luogo al Teatro Sociale di Treviso e a Villa Pisani di Biadene, hanno

visto la partecipazione di un folto pubblico (allievi, ex – allievi, genitori, docenti, Capo d’Istituto).

Noi docenti, che con vivo entusiasmo e…. (ahinoi!) con molta fatica abbiamo seguito i lavori, arricchendoci

dello scambio culturale e umano con gli alunni, cogliamo l’occasione per complimentarci con gli alunni –

attori, invitarli a seguire l’attività l’anno prossimo e a coinvolgere quanti vogliono vivere questa entusiasmante

esperienza.

Non si sa come faremo, ma la rifaremo.

Insieme a noi potrete dire: Siamo stati noi!

Grazie a tutti

Luisa Arena Antonia Billé

Paolo Poggi Vittorio Quaggiotto

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Top tenTop tenTop tenTop tenTop tenRasoio di Ockham

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top ten (and five) levi’s girlsNon ci sono parole per descrivere il dispiacere per l’ultimo numero del giornalino di quest’anno… Fino al prossimo

anno scolastico dovremo resistere senza le classifiche delle ragazze più belle del nostro liceo, un vero dramma…LLL

Soprattutto per quelle di 5^ che (si spera per loro…) il prossimo anno non saranno più con noi… Il pregio è che le altre

ragazze hanno un’estate per tornare più belle e abbronzate di prima, senza contare i nuovi arrivi delle prime… Gustatevi

quest’ultima classifica, dove vengono elette le Miss Liceo “Primo Levi” di quest’anno… Non mi resta che augurarvi

buona estate!!! Alla prossima!!!☺☺☺

TOP TEN TRIENNIO1. Gloria T. 5^C (Miss Liceo! Non poteva mancarle questo titolo!)

2. Giulia B. 3^C (Bellissima, si merita il secondo posto!)

3. Giorgia C. 2^A (Chiude il podio, anche lei stupenda!)

4. Beatrice M. 3^A Class.

5. Claudia T. 4^D

6. Gessica M. 3^C

7. Laura S. 3^B (new entry)

8. Federica L. 4^E

9. Maura G. 3^A (new entry)

10. Alessia V. 3^A (new entry)

TOP FIVE BIENNIO1. Francesca M. 1^A (Miss Liceo! Fra, te lo sei meritata!)

2. Silvia B. 2^A (magnifica biondina, farà strada!)

3. Greta C. 2^B (Irrompe in classifica fino al podio, affascinante!)

4. Giulia S. 1^A (new entry) ☺ ☺ ☺ ☺ ☺

5. Chiara D.B. 1^H

top ten (and five) levi’s boysPer questo numero abbiamo voluto stupirvi fornendovi una scottante classifica di machi della nostra classe… Eccovela!

La scelta era ardua e difficile, perciò per non sminuire nessuno abbiamo assegnato a tutti il 1° posto!

Top Ten Triennio

1. Aronne C. (bel cu***to)

1. Stefano V. (il nostro asso)

1. Ruggero B. (basta house)

1. Giulio P. (sguardo penetrante)

1. Andrea T. (oraculum)

1. Alberto G. (squirol)

1. Pasquale M. (Pak, look aggressivo!)

1. Fabio M. (Chris)

1. Antonio F. (…)

1. Matteo O. (ottimo ballerino)

Top Five Biennio

1. Matteo S. 2^A (il vincitore di quest’anno!)

2. Leonardo S. 1^BTec

3. Filippo B. 2^C

4. Alessandro S. 2^C

5. Davide A. 1^BTec

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VolontariatoVolontariatoVolontariatoVolontariatoVolontariato Rasoio di Ockham

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Una proposta di volontariato

Siamo sprangati nella fredda cantina di una professoressa di questo liceo. Ci tiene a pane ed acqua, niente alcol, i cellulari

non prendono e beviamo in bicchieri di plastica per evitare che ci vengano in mente soluzioni estreme. Ci ha detto che non ci

farà uscire finché non avremo scritto questo articolo, assolutamente spontaneo e non forzato da alcuna costrizione esterna.

Quindi, mettetevi comodi…

NO MONEY, NO PARTY, NO ALCOHOLNO MONEY, NO PARTY, NO ALCOHOLNO MONEY, NO PARTY, NO ALCOHOLNO MONEY, NO PARTY, NO ALCOHOLNO MONEY, NO PARTY, NO ALCOHOL

DOVE: Scuola Media Statale di Montebelluna

QUANDO: il martedì pomeriggio, dalle 14.00 alle 16.00

COS’E’: un’attività extra-scolastica che mira ad aiutare ragazzini delle medie con problemi legati

sia al rendimento scolastico, sia all’inserimento nella classe. Questa attività è coordinata da due

insegnanti, una del liceo e una delle scuole medie, con l’aiuto di ragazzi del liceo.

PERCHE’: beh, finalmente un modo per utilizzare quelle conoscenze apprese in lunghi anni di scuola e che

consideravate completamente inutili… No dai, torniamo seri per un attimo… Questo tipo di attività non è

semplicemente un aiuto a fare bene i compiti, poiché inevitabilmente con i ragazzi si crea un rapporto che va

oltre la scuola e che ci porta a confrontarci con esperienze, modalità ed atteggiamenti diversi dai nostri,

costringendoci a metterci sempre in gioco per trovare il modo migliore per relazionarci con chi ci troviamo di

fronte. Alla fine poi arriva la soddisfazione personale per essere riusciti a trasmettere amicizia e solidarietà,

al di là dei risultati che ogni singolo ragazzo può raggiungere.

Chi volesse partecipare può rivolgersi a:

Giulia, Valentina, Melody 1 A; Stella, Federica 3 A; Luca 3BT; Maria Elettra 4 B; AnnaPaola,

Ilenia 3 B; Enrica 1 C; Roberta 4 A Ginnasio; Alice 4B Ginnasio.

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M o n d oM o n d oM o n d oM o n d oM o n d oRasoio di Ockham

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Energia nucleare sì o no?di Riccardo Zambon IV^Atec

In seguito alle decisioni assunte sull’onda emotiva dell’incidente di Chernobyl, avvenuto il 26 aprile del 1986 l’Italia è

oggi l’unico Paese industrializzato ad avere rinunciato alla produzione di energia elettro-nucleare.

Le conseguenze sono state gravi: vi è stato infatti un ulteriore aumento della già elevata dipendenza dall’estero, in

particolare ricorrendo all’importazione diretta di energia elettrica di fonte nucleare e anche un aumento della dipendenza

dagli idrocarburi (l’Italia importa più olio combustibile per uso termoelettrico di tutti gli altri paesi europei messi

assieme).

Per rispondere alla domanda del titolo, la mia personale posizione è decisamente orientata verso il sì, e queste sono le

argomentazioni che porto a mio favore: l’incidente nucleare di Chernobyl ha fatto tremare il mondo, in quell’occasione

le nostre belle radiazioni ce le siamo prese tutti ma bisogna dire che il reattore sovietico era mal progettato e mal gestito.

La Russia, anzi per essere precisi bisognerebbe dire l’URSS, se n’è altamente “infischiata” dei vari richiami sulla sicurezza

che da anni giungevano dai paesi occidentali. Ad incidente avvenuto hanno coerentemente pensato di fare finta di niente,

consentendo a niente meno che i norvegesi di accorgersi, 2 giorni dopo il fattaccio, che c’era più radioattività fuori dalle

loro centrali che dentro...

L’incidente di Three Miles Island, avvenuto alcuni anni prima di Chernobyl, presentava molte analogie (in entrambe i

casi, avarie al sistema di raffreddamento avevano scoperto il nocciolo, provocandone la fusione) ma non ha avuto

risvolti catastrofici per via della corretta progettazione del reattore e dell’edificio che lo conteneva, nonché per la

preparazione del personale preposto al funzionamento della centrale.

La tecnologia attuale permette oltretutto la trasformazione delle scorie in materiali potenzialmente innocui mediante

trattamenti con acceleratori di particelle: tutto sta nel valutare l’impatto economico di un simile provvedimento. Inoltre

non è da tralasciare il fatto che in Francia è pieno di centrali nucleari (69 per l’esattezza), se ne salta una di là, diventiamo

fosforescenti pure noi... in compenso l’elettricità la paghiamo il doppio rispetto a quello che la pagano i nostri cugini

d’oltralpe. I reattori nucleari inoltre presentano efficienze enormi a fronte di consumi ridicoli di combustibile (nei

reattori moderni la ricarica di combustibile può avvenire anche una sola volta all’anno a seconda della tecnologia

impiegata).

Qualcuno potrebbe a questo punto sollevare il problema delle scorie radioattive, ma a questo proposito c’è da dire che

una centrale nucleare da 1.000 MW (MW = milioni di watt) produce 100 metri cubi di rifiuti solidi all’anno, contro i 10

mila metri cubi di una centrale a olio combustibile e i 250 mila metri cubi di una centrale a carbone. I rifiuti solidi a bassa

e media radioattività (97% del totale), che decadono in poche decine di anni, verrebbero conservati - compattati e

inseriti in idonei contenitori - presso la stessa centrale entro depositi di capienza sufficiente per l’intera vita dell’impianto,

in vista del successivo trasferimento in appositi centri di raccolta nazionali. Il combustibile esaurito - dal quale, in caso di

riutilizzo, derivano i rifiuti ad alta radioattività - può essere conservato tal quale per decine di anni in un deposito

nazionale, in attesa di uno smaltimento geologico definitivo o di una trasmutazione in prodotti radioattivi a vita medio-

breve.

Qualche argomentazione a sfavore del nucleare? Beh per esempio l’ Italia è sismica e questo pone problemi di sicurezza,

è anche troppo densamente popolata per stabilire dei margini di sicurezza in caso di piccole fughe di radiazioni e

l’impatto economico inoltre sarebbe sicuramente non indifferente a fronte di un’economia già piuttosto compromessa.

Per tirare le somme, in ogni caso, io propenderei per il sì al nucleare in Italia, le centrali potrebbero a mio dire essere

istallate in luoghi poco densamente abitati e non sismici come per esempio la Sardegna.

Sul nucleare c’è da dire che sussiste una buona dose di disinformazione peraltro condizionata dagli eventi di Chernobyl,

come ripeto però, il reattore sovietico, era un aggeggio pericoloso fin dalla sua nascita: esso infatti rivelava instabilità a

basse potenze, scarsa ridondanza dei dispositivi di sicurezza, instabilità dinamica del nocciolo e soprattutto un edificio

di contenimento non schermato contro le radiazioni (sarebbe bastato questo a limitare enormemente l’entità del

danno), barre di controllo che impiegavano 20 secondi a scendere nel nocciolo e fermare la reazione a fronte dei 2

secondi dei reattori occidentali, utilizzo della grafite come moderatore che ad alte temperature si incendia e diffonde

nell’atmosfera materiale radioattivo. La serie di pecche progettuali del reattore di Chernobyl potrebbe continuare, traete

le vostre conclusioni e fatemi sapere cosa ne pensate voi.

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Musica e gialloMusica e gialloMusica e gialloMusica e gialloMusica e giallo Rasoio di Ockham

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Musica… d’estate di Ruggero Bonaventura

E così anche quest'anno siamo giunti alla fine... Non rimane dunque che godersi le tanto attese vacanze ricordandovi gli eventi live a mio parere più meritevoli e significativi che si alterneranno nel periodo estivo.

Si parte il 16 e 17 giugno a Imola per l'imperdibile Heineken Jammin Festival dove chiuderanno rispettivamente Depeche Mode e Metallica; il 22 giugno, grande ritorno dei Rolling Stone allo stadio Meazza di Milano per la loro unica data italiana. Nel mese di luglio è prevista l’esibizione a Ferrara dei Flaming Lips e dei Sigur Ros rispettivamente il 2 e il 4, mentre a tutti i nostalgici dei Pink Floyd ricordo l'appuntamento con Roger Waters il 12 a Lucca. Robert Plant si esibisce invece il 14 a Pistoia dove troviamo anche Bob Dylan il giorno seguente. Per i fanatici della musica reggae l’ appuntamento è a Osoppo in provincia di Udine per l'ormai famoso

Rototom Sunsplash festival dal 7 al 15. Per quanto riguarda il mese di agosto vorrei ricordare solamente il concerto che si preannuncia come l'evento 2006: sto parlando dell'unica (forse ultima) data italiana del tour mondiale di Madonna il 6 allo stadio Olimpico di Roma. Per ora non mi rimane quindi che salutarvi, augurarvi buone vacanze e darvi appuntamento al

Palamazzalovo il 10 e l'11 giugno per il concerto dei gruppi della magica sala prove di

Montebelluna dove si esibiranno, per citare un nome a caso, anche gli Orange Skys, mitico gruppo rivelazione dell'anno corrente.

Triangolo… in amore: il finale di Fabrizio Dalla Porta 1^ E

Vi ricordate la fine del giallo del numero scorso? Chi è l’assassino? Eccolo…

…L’ispettore alzò la cornetta, curioso di sentire chi poteva essere a quell’ora. “Pronto, sono la signora Cristina, non ce la facevo più, ispettore sono stata io ad uccidere Giovanni”. Callaghan rimase di stucco, non poteva credere alle sue orecchie. Come poteva una persona confessare così? La signora arrivò subito, e con lei anche l’assistente di Callaghan, sconvolto per essere stato tirato giù dal letto a quell’ora. Cristina confessò il delitto all’ispettore dicendo che quella sera aveva scoperto che Giovanni aveva una moglie, e a quel punto perse la testa, tirò fuori la pistola e fece fuoco. L’ispettore aveva così un colpevole, anche se non era molto sicuro perché nella camera dell’uomo non c’era la fede. Ma a questa domanda la signora Simenon rispose che nell’impeto di rabbia aveva lanciato la fede dalla finestra. “ Va bene, signora, le vado a prendere il cappotto” disse infine l’ ispettore. Callaghan nel prendere il cappotto alla signora tastò le tasche e scoprì una lettera. C’era scritto: “Amore, sono stato io a uccidere Giovanni, non potevo sopportare che tu stessi con lui. Firmato “Giulio Bianchi”, il nome del suo fedele assistente. La data era quella del giorno stesso dell’omicidio. Callaghan prese la lettera e la nascose nel suo ufficio, e poi portò il cappotto a Cristina che venne condotta in prigione. L’ispettore però non disse niente perché voleva scoprire la prova che avrebbe condannato il suo aiutante. In quell’istante squillò il telefono. “Pronto, sono la signora Basso, ho trovato una fede in via L. da Vinci e non sapevo chi chiamare, così ho chiamato voi.” La signora Basso, successivamente, portò la fede all’ispettore che la osservò. Era quella di Giovanni Sensini. La fece esaminare dalla Scientifica e ringraziò la signora Basso. Il risultato diceva che Cristina era innocente, perché sulla fede c’erano le impronte dell’assistente, che fu portato subito in prigione. Il fedele assistente dell’ispettore non era più fedele a Callaghan, che non poteva crederci. Si mise a cercare così un altro assistente, augurandosi che fosse veramente fedele.

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satirasatirasatirasatirasatiraRasoio di Ockham

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Satyricon de I Fratelli Grinch (Morris Faccin 4^A & Mariateresa Ghizzo 4^C)Povero Pillo, dopo essere passato in Aula Insegnanti, si trova ad essere sollevato di peso dagli

studenti impazziti per il suono della campanella e, arrivato in giardino, finalmente…

“…eccolo! E’ lui! E’ l’ulivo dei miei sogni!”. Appena Pillo riuscì a farsi strada fra la folla di

studenti corse, saltellò e trotterellò verso il suo amato, e con le lacrime agli occhi per

l’emozione l’abbracciò. In quel momento mille luci si accesero e Pillo, cercando di trattenere

le lacrime, disse agli alunni fautori di questo spettacolo: “Grazie ragazzi, state creando questa

atmosfera perché capite i sentimenti che provo per il mo amato ulIVO!” e loro: “Veramente no…ci

stavamo solo accendendo una sigaretta!”.

Pillo non fece in tempo a deprimersi perché arrivò una strana creatura alata che così

parlò: “Chi eo che me vòl? Ma sieu semi? No vedè che ghe né el cartel che no se pol fumar? Come deve

dirvelo? Eora chi eo che me à ciamà?”. Pillo, un po’ perplesso, non capiva perché quel grazioso e tenero uccellino

si fosse avvicinato così aggraziatamente ed avesse pronunciato quelle soavi parole.

L’uccellino continuò: “Pillo varda de no farme perdar temp! Perché te me à ciamà?”. E Pillo: “Ma guardi che io non l’ho

chiamata affatto!” “Come no? Se te sì drio contar bae te fae corar! Mi son IVO il Merlo” “Guardi che io non ho detto IVO

ma ulivo!” “Mi no te crede! Ma tant ‘des a vien a regina Frau che a te fa passar la voia de farme schersi!” “La regina Frau?”

chiese Pillo. “L’è ‘pena rivada coa macchina” ed indicò una Renalt nera parcheggiata in modo… artistico.

Pillo si incamminò verso l’ingresso. Rimase subito stupito. Nei pochi minuti che aveva passato con l’ulivo ed

Ivo, qualcuno aveva decorato l’atrio e alcuni strani personaggi ci stavano ancora lavorando. Pillo s’avvicinò

a uno di loro particolarmente alto e con pochi (-eufemismo-) capelli e chiese: “Mi scusi signore ma cosa state

facendo?” “Caro Pillo, stiamo preparando la scuola per l’arrivo della regina Frau! Il guaio è che, come vedi, le decorazioni

sono formate da rose arancioni mentre la Regina Frau le vuole nere! Accidenti al mio amico Mendel e alle sue teorie!”. E

Pillo: “ Ma Mendel è quello che guardava crescere i piselli?”.

In quella parlò un’altra signora: “Bravo Pillo, vedo che hai studiato biologia! Io sono Bordina Cristina, la prof. Indovina,

che se non studi ti rovina sia la pagella che la pagellina! Buon giorno…bè, se volete il mio parere, le rose arancioni sono più

fashion!”

E subito l’alto signore ribattè: “Ma che dici? La regna Frau vuole rose nere! …si vede proprio che non fai parte del sacro

ordine del MagoLucio” “Bè, io preferisco pensarla come mio zio Billy che ha costruito il modello di DNA (che porto sempre

con me)!” E lui rispose: “ Si, ma quello scemo dello zio Billy ha costruito il modello dell’LSD invece che quello del DNA!”

“E vabbè… dopotutto c’era vicino… almeno c’era la D!”.

Una donna riccia con gli occhi azzurri disse: “Buon giorno, sono Antonëlla Bëllëro, la regina Frau sta arrivando!”.

Un ragazzo con la sua KTM arancione faceva largo fra gli studenti per dare modo alla regina di passare.

Arrivata finalmente vicino all’entrata due ragazzi accolsero la regina. La prima disse: “Buon giorno regina Frau,

sono la Botti ed è per noi un’onore averla qui…se posso offrirle uno, due o tre tea…glieli porto volentieri, tanto ho la

chiavetta!”. E il secondo ragazzo disse: “Come ha detto la mia collega, è un piacere averla qui. Io, il Ghirardo, come

membro ufficiale dell’ordine dei cavalieri dello Zodiaco (e mostrò il suo portachiavi … potete chiedergli d vederlo

perché ce l’ha sul serio!), le do il benvenuto!”.

Ma la regina sembrava non curarsi affatto dei due ragazzi e invece fissava il nostro Pillo. Gli disse: “Hallo,

devo interrogare! E’ lei (-come si dice in italiano? ..ha si!) pronto?” “Beh, veramente…” “Dica dica dica” “ Io non penso di

dover essere…” “E come mai non è pronto?” disse la Frau portandosi le mani alla bocca e facendo strani movimenti

con le dita da fare concorrenza al contorsionista Mellusia! Pillo iniziò: “Beh, vede prof…” “Pillo, come è andata

la pagellina?” “Eh sa, ho qualche problema in matematica…” La Frau cambiò colore, da nero a fucsia, a rosso, a

verde, a blu e poi sentenziò: “Guardi che la matematica è importante!!!”

Pillo, schiaffeggiato moralmente, si ritirò a testa bassa verso la presidenza, l’unico luogo in cui poteva trovare

conforto, dove i suoi fedeli fermacarte lo attendevano, dove poteva liberamente giocare con i suoi

divertentissimi timbri, dove poteva sedersi sulla sua molleggiante sedia con le rotelle e andarci in giro per

tutta la stanza come se fosse una giostraaaaa…

The end

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l’intervistal’intervistal’intervistal’intervistal’intervista Rasoio di Ockham

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Intervista ad una campionessa: Francesca Porcellato

di Antonio Fent e Chiara Celia

Chi non conosce Francesca Porcellato, plurimedagliata campionessa paralimpica nell’atletica leggera e nello sci? Ci ha

concesso cortesemente un’intervista. Eccola.

1. Chi e che cosa ti hanno indotto a praticare l’ atletica leggera? Oppure è stata una scelta casuale?

Il praticare l’atletica è stato un sogno da bambina che si è realizzato, ho iniziato l’attività agonistica solo

a 16 anni ma già dall’età di 6 anni mi allenavo per conto mio.

2. Ora che hai raggiunto un certo livello agonistico, quanti allenamenti fai alla settimana?

Mi alleno 6 giorni a settimana per circa 6 ore al giorno - alterno sedute in palestra per il potenziamento

muscolare a sedute di corsa (arrivo anche a percorrere 60 km in un giorno)

3. Hai mai pensato di abbandonare tutto?

Ho pensato di abbandonare la mia attività due volte

4. In quali occasioni?

La prima volta è stato per problemi fisici che poi ho risolto, la seconda per le regole del sistema poco

democratiche

5. Se un giorno dovessi abbandonare sia lo sci che l’atletica, quale altro sport ti piacerebbe praticare?

Adoro correre, da poco ho scoperto lo sci e mi interessa anch’esso molto, così non ho mai pensato ad

altre discipline.

6. Parliamo anche un po’ dello sci…. come mai questa decisione?

Mi è stato chiesto di provare, ho provato, mi è piaciuto molto, mi è piaciuta la neve, i siti dove si svolge

questa disciplina, ho appreso velocemente il gesto tecnico e l’allenamento non mi manca così mi è stato

detto che potevo pensare all’Olimpiade, e visto che ho sempre aspirato a fare un’Olimpiade in casa, mi

sono impegnata per riuscirci (ore, giorni, mesi sulla neve, tanta fatica , mille e più cadute e molto

divertimento)

7. Dove vai solitamente a sciare?

Ho preparato le Olimpiadi in Val di Fiemme al Lago di Tesero e a Passo Lavazè

8. Ti piace di più il mare o la montagna?

Adoro la montagna per la neve e i paesaggi incantevoli che propone, mi piace il mare per il caldo e

l’acqua.

9. Quali sono le prossime gare che ti aspettano?

Le prossime gare sono i Campionati Assoluti a Lignano, una serie di gare internazionali negli Usa e i

Campionati del Mondo in Olanda

10. Ti vedremo alle prossime paraolimpiadi invernali ed estive?

Pechino è il mio prossimo obiettivo, Vancouver non ho ancora deciso

11. Qual è il tuo sogno più bello che vuoi realizzare nello sport?

Mi piacerebbe salire sul podio a Pechino

12. Chi ti senti di ringraziare per averti dato questo successo?

Ringraziare molte persone, impossibile elencarle tutte, ma su tutte mio marito e la mia famiglia

13. Che consigli daresti a tutti i ragazzi che trovandosi su una sedia a rotelle si sentono inutili e incapaci?

Gli direi che nessun individuo è incapace e inutile, tutti abbiamo le nostre abilità, basta fermarsi un

attimo e guardare in noi stessi e tirar fuori quelle cose belle che sono custodite in noi.

14. Ti è piaciuta l’intervista?

Si, molto

15. Dacci una valutazione?

Che curiosi! 9

Ciao, grazie e buon lavoro!

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E per finire...E per finire...E per finire...E per finire...E per finire...Rasoio di Ockham

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Lo Sguardo del Vero Amore

Occhi miei, occhi tuoi

piccole virgole che guardano

nell’anima dell’altro

come l’eterno permutare degli astri

in un’orbita che solo loro conoscono

di cui solo loro sono gelosi.

Nati da una gemma unica

vennero divisi in quattro

dalla Gelosia di Eros

perché voleva che solo il cuore

fosse diviso in due gemelli.

La prese e la gettò negli inferi

si ruppe in quattro dal dolore per ognuna

si formò un piccolo

puntino nero

che rovinò lo splendore,

Ade impietosito li rimandò sulla

Terra

ma zeffiro li collocò a

distanza

l’un dall’altro

tanto che son

costretti a cercarsi

per l’eternità

in un circolo

vizioso che avrà termine

solo quando

la parte destra abbraccerà

la sinistra

nell’incrocio degli

sguardi

del vero

Amore.

Eleonora Salomon

La redazione del Rasoio di OckhamLa redazione del Rasoio di OckhamLa redazione del Rasoio di OckhamLa redazione del Rasoio di OckhamLa redazione del Rasoio di Ockham• • • • • Direttore Andrea Tranquillin 4E

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• • • • • Caporedattore centrale Eleonora Salomon 3Btec

• • • • • Caporedattori Valentina Spada 4E, Simone Orsato 5Atec, Francesco Groppo 4D, Sara Giovine 3A

• • • • • Settore grafico Matteo Olivieri 4E

• • • • • Settore tecnico: Giulio Padoin 4E, Francesco Nubiè 4Btec… e tutte le altre decine e decine di

redattori che fanno grande il… Rasoio di Ockham