I MAESTRI DEL PENSIERO SOCIOLOGICO EMILE DURKHEIM 15 aprile 1858 15 novembre 1917.

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I MAESTRI DEL I MAESTRI DEL PENSIERO PENSIERO SOCIOLOGICO SOCIOLOGICO EMILE DURKHEIM EMILE DURKHEIM 15 aprile 1858 15 aprile 1858 15 novembre 1917 15 novembre 1917

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I MAESTRI DEL I MAESTRI DEL PENSIERO PENSIERO

SOCIOLOGICOSOCIOLOGICO

EMILE DURKHEIMEMILE DURKHEIM

15 aprile 185815 aprile 1858

15 novembre 191715 novembre 1917

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EMILE DURKHEIMEMILE DURKHEIM(Épinal, 1858 - Parigi, 1917)(Épinal, 1858 - Parigi, 1917)

18791879 Entra all’École Normale Supérieure dove segue Entra all’École Normale Supérieure dove segue le lezioni di Fustel de Coulangesle lezioni di Fustel de Coulanges

18821882 Inizia ad insegnare filosofiaInizia ad insegnare filosofia 18861886 Trascorre un anno in Germania a studiare Trascorre un anno in Germania a studiare

scienze sociali con Wilhelm Wundtscienze sociali con Wilhelm Wundt 18871887 E’ nominato professore di pedagogia e scienze E’ nominato professore di pedagogia e scienze

sociali all’Università di Bordeauxsociali all’Università di Bordeaux 18921892 Tesi di dottorato: Tesi di dottorato: Il contributo di Montesquieu Il contributo di Montesquieu

nella fondazione della scienza socialenella fondazione della scienza sociale 18931893 Pubblica Pubblica La divisione del lavoro socialeLa divisione del lavoro sociale 1894-18951894-1895 Tiene un corso di sociologia sulla Tiene un corso di sociologia sulla

religionereligione 18951895 Pubblica Pubblica Le regole del metodo sociologicoLe regole del metodo sociologico 18971897 PubblicaPubblica Il suicidio Il suicidio 18981898 Fonda l’Fonda l’AnnéeAnnée sociologiquesociologique 19121912 PubblicaPubblica Le forme elementari della vita religiosa Le forme elementari della vita religiosa

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LA DIVISIONE DEL LA DIVISIONE DEL

LAVORO SOCIALELAVORO SOCIALE:: IL PROBLEMAIL PROBLEMA

““La questione che è all’origine stessa La questione che è all’origine stessa di questo lavoro concerne i rapporti di questo lavoro concerne i rapporti della personalità individuale e della della personalità individuale e della solidarietà sociale. Come avviene solidarietà sociale. Come avviene che, pur diventando più autonomo, che, pur diventando più autonomo, l’individuo dipenda più strettamente l’individuo dipenda più strettamente dalla società? Come può allo stesso dalla società? Come può allo stesso tempo individualizzarsi sempre di più tempo individualizzarsi sempre di più ed essere sempre più vincolato da ed essere sempre più vincolato da legami di solidarietà? E’ infatti legami di solidarietà? E’ infatti incontestabile che questi due incontestabile che questi due movimenti, per quanto movimenti, per quanto contraddittori, seguono due direzioni contraddittori, seguono due direzioni parallele. Tale è il problema che ci parallele. Tale è il problema che ci siamo posti. Ci è sembrato che siamo posti. Ci è sembrato che questa apparente antinomia venisse questa apparente antinomia venisse risolta considerando la risolta considerando la trasformazione della solidarietà trasformazione della solidarietà sociale, dipendente dallo sviluppo sociale, dipendente dallo sviluppo sempre più considerevole della sempre più considerevole della divisione del lavoro. Ecco come divisione del lavoro. Ecco come siamo stati indotti ad assumere siamo stati indotti ad assumere questa come oggetto del nostro questa come oggetto del nostro studio.” (studio.” (La divisione del lavoro La divisione del lavoro socialesociale, p.8), p.8)

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LA FUNZIONE LA FUNZIONE DELLA DIVISIONE DELLA DIVISIONE

DEL LAVORO DEL LAVORO SOCIALE SOCIALE

““A prima vista, nulla sembra più A prima vista, nulla sembra più facile che determinare quale sia facile che determinare quale sia la funzione della divisione del la funzione della divisione del lavoro. I suoi effetti non sono lavoro. I suoi effetti non sono forse conosciuti da tutti? In forse conosciuti da tutti? In quanto accresce sia la forza quanto accresce sia la forza produttiva che l’abilità del produttiva che l’abilità del lavoratore, essa è la condizione lavoratore, essa è la condizione necessaria dello sviluppo necessaria dello sviluppo intellettuale e materiale delle intellettuale e materiale delle società; è la fonte della civiltà.” società; è la fonte della civiltà.” ((La divisione del lavoro sociale,La divisione del lavoro sociale, pp.73-74)pp.73-74)

Tuttavia, “se la divisione del Tuttavia, “se la divisione del lavoro non ha altro compito che lavoro non ha altro compito che questo, non soltanto essa non questo, non soltanto essa non ha alcun carattere morale, ma è ha alcun carattere morale, ma è anche impossibile scorgere anche impossibile scorgere quale sia la sua ragione quale sia la sua ragione d’essere.” (d’essere.” (La divisione del La divisione del lavoro sociale,lavoro sociale, p.77) p.77)

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LA FUNZIONE LA FUNZIONE DELLA DIVISIONE DELLA DIVISIONE

DEL LAVORO DEL LAVORO SOCIALESOCIALE““Siamo così indotti a Siamo così indotti a

considerare la divisione del considerare la divisione del lavoro sotto un nuovo lavoro sotto un nuovo aspetto. In questo caso, aspetto. In questo caso, infatti, i servizi economici che infatti, i servizi economici che essa può rendere sono essa può rendere sono insignificanti rispetto insignificanti rispetto all’effetto morale che all’effetto morale che produce, e la sua vera produce, e la sua vera funzione è di creare tra due o funzione è di creare tra due o più persone un sentimento di più persone un sentimento di solidarietà. Quale che sia la solidarietà. Quale che sia la maniera in cui questo risultato maniera in cui questo risultato viene ottenuto, è la divisione viene ottenuto, è la divisione del lavoro che suscita le del lavoro che suscita le società di amici e che imprime società di amici e che imprime loro il sigillo.” (loro il sigillo.” (La divisione del La divisione del lavoro sociale,lavoro sociale, p.79) p.79)

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Solidarietà Solidarietà meccanicameccanica

Le società nelle quali i principali legami Le società nelle quali i principali legami di coesione si fondano sulla di coesione si fondano sulla “solidarietà meccanica” presentano “solidarietà meccanica” presentano una struttura segmentata o una struttura segmentata o aggregativa: esse sono cioè formate aggregativa: esse sono cioè formate da una serie di gruppi politico-familiari da una serie di gruppi politico-familiari (clan) che sono simili gli uni agli altri (clan) che sono simili gli uni agli altri per l’organizzazione interna. La tribù per l’organizzazione interna. La tribù nel suo insieme costituisce una nel suo insieme costituisce una “società” perché è una unità culturale; “società” perché è una unità culturale; infatti i membri dei diversi clan infatti i membri dei diversi clan aderiscono al medesimo complesso di aderiscono al medesimo complesso di credenze e sentimenti. Per questo ogni credenze e sentimenti. Per questo ogni gruppo che compone tale società si gruppo che compone tale società si può distaccare senza causare molto può distaccare senza causare molto danno agli altri gruppi, come avviene danno agli altri gruppi, come avviene in maniera abbastanza simile agli in maniera abbastanza simile agli organismi biologici di struttura organismi biologici di struttura semplice che si possono scindere in semplice che si possono scindere in numerosi esseri egualmente unitari e numerosi esseri egualmente unitari e autosufficienti.autosufficienti.Nelle società primitive di tipo Nelle società primitive di tipo segmentario la proprietà è comune, un segmentario la proprietà è comune, un fenomeno questo che è solo un fenomeno questo che è solo un aspetto specifico del basso livello del aspetto specifico del basso livello del processo di individualizzazione processo di individualizzazione generale. (Tratto da Giddens A. generale. (Tratto da Giddens A. Capitalismo e teoria socialeCapitalismo e teoria sociale, Il , Il Saggiatore, Milano, 1998 pp. 137-138)Saggiatore, Milano, 1998 pp. 137-138)

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Solidarietà organicaSolidarietà organicaDove la solidarietà meccanica è la Dove la solidarietà meccanica è la base principale della coesione base principale della coesione sociale, la coscienza collettiva sociale, la coscienza collettiva “ricopre esattamente” la coscienza “ricopre esattamente” la coscienza individuale, e quindi presuppone la individuale, e quindi presuppone la somiglianza degli individui. La somiglianza degli individui. La solidarietà organica, invece, solidarietà organica, invece, presuppone non la somiglianza ma la presuppone non la somiglianza ma la differenza tra gli individui nelle differenza tra gli individui nelle credenze e nelle azioni. Lo sviluppo credenze e nelle azioni. Lo sviluppo della solidarietà organica e della solidarietà organica e l’espansione della divisione del lavoro l’espansione della divisione del lavoro sono quindi accompagnate dalla sono quindi accompagnate dalla crescita dell’individualismo.crescita dell’individualismo.Il progresso della solidarietà organica Il progresso della solidarietà organica dipende necessariamente dalla dipende necessariamente dalla diminuzione di importanza della diminuzione di importanza della coscienza collettiva. Ma le credenze e coscienza collettiva. Ma le credenze e i sentimenti riconosciuti i sentimenti riconosciuti collettivamente non scompaiono del collettivamente non scompaiono del tutto nelle società complesse; né tutto nelle società complesse; né d’altra parte accade che la d’altra parte accade che la formazione delle relazioni contrattuali formazione delle relazioni contrattuali divenga amorale e sia semplicemente divenga amorale e sia semplicemente il risultato della ricerca individuale del il risultato della ricerca individuale del proprio interesse.proprio interesse.

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IL SUICIDIO IL SUICIDIO EGOISTICO EGOISTICO

Il suicidio varia in ragione inversa al Il suicidio varia in ragione inversa al grado di integrazione dei gruppi sociali grado di integrazione dei gruppi sociali di cui fa parte l’individuo.di cui fa parte l’individuo.Ma la società non può disgregarsi Ma la società non può disgregarsi senza che, in ugual misura, l’individuo senza che, in ugual misura, l’individuo esca dalla vita sociale, senza che i suoi esca dalla vita sociale, senza che i suoi fini personali diventino preponderanti fini personali diventino preponderanti su quelli comuni e la sua personalità, su quelli comuni e la sua personalità, in una parola, tenda a porsi al di sopra in una parola, tenda a porsi al di sopra di quella collettiva. Più deboli sono i di quella collettiva. Più deboli sono i gruppi cui appartiene, meno egli ne gruppi cui appartiene, meno egli ne dipende, e sempre più, perciò, fa capo dipende, e sempre più, perciò, fa capo solo a se stesso e riconosce come solo a se stesso e riconosce come regole di condotta soltanto quelle che regole di condotta soltanto quelle che si basano sui suoi interessi privati. Se, si basano sui suoi interessi privati. Se, dunque, si conviene di chiamare dunque, si conviene di chiamare egoismo questo stato di eccessiva egoismo questo stato di eccessiva affermazione dell’io individuale nei affermazione dell’io individuale nei confronti dell’io sociale e ai danni di confronti dell’io sociale e ai danni di quest’ultimo, potremo definire quest’ultimo, potremo definire egoistico il particolare tipo di suicidio egoistico il particolare tipo di suicidio risultante da una smisurata risultante da una smisurata individualizzazione.individualizzazione.

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Il suicidio egoistico Il suicidio egoistico IIII

Ma come può il suicidio avere una simile Ma come può il suicidio avere una simile origine?origine?Prima di tutto, si potrebbe osservare Prima di tutto, si potrebbe osservare che, se la forza collettiva è uno degli che, se la forza collettiva è uno degli ostacoli più atti a contenerlo, essa non ostacoli più atti a contenerlo, essa non può indebolirsi senza che esso si può indebolirsi senza che esso si sviluppi. Quando la società è fortemente sviluppi. Quando la società è fortemente integrata, essa tiene gli individui in sua integrata, essa tiene gli individui in sua dipendenza, li considera al suo servizio dipendenza, li considera al suo servizio e, perciò, non consente loro di disporre e, perciò, non consente loro di disporre di sé a proprio piacere. Essa si oppone di sé a proprio piacere. Essa si oppone allora a che si sottraggano con la morte allora a che si sottraggano con la morte ai doveri che hanno verso di lei. Ma ai doveri che hanno verso di lei. Ma quando essi rifiutano di accettare come quando essi rifiutano di accettare come legittima questa subordinazione, come legittima questa subordinazione, come potrebbe imporre la sua supremazia? potrebbe imporre la sua supremazia? Essa non ha più, a questo punto, Essa non ha più, a questo punto, l’autorità necessaria a trattenerli al loro l’autorità necessaria a trattenerli al loro posto e, se vogliono disertano, coscienti posto e, se vogliono disertano, coscienti della propria debolezza, essa giunge al della propria debolezza, essa giunge al punto di riconoscere ad essi il diritto di punto di riconoscere ad essi il diritto di fare liberamente ciò che non può più fare liberamente ciò che non può più impedire.impedire.  (Durkheim, (Durkheim, Il suicidio)Il suicidio)

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IL SUICIDIO IL SUICIDIO ALTRUISTICO I ALTRUISTICO I 

MentreMentre questo è dovuto ad un questo è dovuto ad un eccesso di individualizzazione, eccesso di individualizzazione, quello ha per causa una quello ha per causa una individualizzazione troppo individualizzazione troppo rudimentale. Uno deriva dal fatto rudimentale. Uno deriva dal fatto che la società, disgregata in parte o che la società, disgregata in parte o anche nel suo insieme, si lascia anche nel suo insieme, si lascia sfuggire l’individuo; l’altro perché sfuggire l’individuo; l’altro perché lo tiene troppo strettamente in sua lo tiene troppo strettamente in sua dipendenza. Avendo chiamato dipendenza. Avendo chiamato egoismo lo stato in cui si trova l’io egoismo lo stato in cui si trova l’io quando vive la sua vita personale e quando vive la sua vita personale e obbedisce solo a se stesso, la obbedisce solo a se stesso, la parola altruismo esprime parola altruismo esprime abbastanza bene lo stato opposto in abbastanza bene lo stato opposto in cui l’io non si appartiene ma si cui l’io non si appartiene ma si confonde con altra cosa diversa da confonde con altra cosa diversa da sé e dove il polo della condotta è sé e dove il polo della condotta è situato al di fuori di lui, cioè in situato al di fuori di lui, cioè in uno uno dei gruppi a cui appartiene. dei gruppi a cui appartiene. Chiameremo, perciò, suicidio Chiameremo, perciò, suicidio altruistico quello risultante da un altruistico quello risultante da un altruismo intenso.altruismo intenso.  (Durkheim, (Durkheim, Il suicidio)Il suicidio)  

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IL SUICIDIO ALTRUISTICO (II) IL SUICIDIO ALTRUISTICO (II) 

““Ecco perché, nell’interesse comune, il padre è Ecco perché, nell’interesse comune, il padre è tenuto a non aspettare l’estremo limite della vita tenuto a non aspettare l’estremo limite della vita per trasmettere ai suoi successori il prezioso per trasmettere ai suoi successori il prezioso deposito che ha in custodia. Questa descrizione è deposito che ha in custodia. Questa descrizione è sufficiente a precisare da cosa derivino questi sufficiente a precisare da cosa derivino questi suicidi. Ma perché la società possa costringere in suicidi. Ma perché la società possa costringere in tal tal modo certi suoi membri a uccidersi, bisogna che modo certi suoi membri a uccidersi, bisogna che la personalità individuale conti ben poco. Tant’è la personalità individuale conti ben poco. Tant’è vero che, appena essa comincia a formarsi, il vero che, appena essa comincia a formarsi, il diritto alla vita è il primo ad esserle riconosciuto; diritto alla vita è il primo ad esserle riconosciuto; per lo meno, non viene sospeso che in circostanze per lo meno, non viene sospeso che in circostanze del tutto eccezionali come la guerra. Ma quella del tutto eccezionali come la guerra. Ma quella scarsa individualizzazione non può avere che una scarsa individualizzazione non può avere che una causa. Perché l’individuo abbia cosi poco posto causa. Perché l’individuo abbia cosi poco posto nella vita collettiva, bisogna che sia quasi nella vita collettiva, bisogna che sia quasi totalmente assorbito dal gruppo e che, di totalmente assorbito dal gruppo e che, di conseguenza, questo sia molto fortemente conseguenza, questo sia molto fortemente integrato. Perché le parti abbiano tanto poca vita integrato. Perché le parti abbiano tanto poca vita propria, occorre che il tutto costituisca una massa propria, occorre che il tutto costituisca una massa compatta e continua. Infatti, abbiamo dimostrato compatta e continua. Infatti, abbiamo dimostrato altrove che questa coesione massiccia e proprio altrove che questa coesione massiccia e proprio quella delle società in cui si osservano le usanze quella delle società in cui si osservano le usanze suddette. Dato che esse comprendono solo un suddette. Dato che esse comprendono solo un piccolo numero di elementi, ognuno vive la stessa piccolo numero di elementi, ognuno vive la stessa vita, tutto è comune a tutti, idee, sentimenti, vita, tutto è comune a tutti, idee, sentimenti, occupazioni. Nello stesso tempo, sempre perché il occupazioni. Nello stesso tempo, sempre perché il gruppo è piccolo, esso è vicino a gruppo è piccolo, esso è vicino a tutti tutti e può non e può non perder di vista nessuno; ne consegue che la perder di vista nessuno; ne consegue che la sorveglianza collettiva è continua, si estende a sorveglianza collettiva è continua, si estende a tutto e previene più facilmente le divergenze. tutto e previene più facilmente le divergenze. Mancano perciò all’individuo i mezzi per crearsi un Mancano perciò all’individuo i mezzi per crearsi un ambiente speciale al cui riparo possa sviluppare la ambiente speciale al cui riparo possa sviluppare la sua natura e farsi una fisionomia personale.”sua natura e farsi una fisionomia personale.”

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IL SUICIDIO ANOMICO IL SUICIDIO ANOMICO (I)(I)

““Non è vero, dunque, che l’attività umana Non è vero, dunque, che l’attività umana possa affrancarsi da possa affrancarsi da tutti tutti i freni. Non v’è i freni. Non v’è nulla al mondo che possa godere di un tale nulla al mondo che possa godere di un tale privilegio, perché ogni essere, essendo parte privilegio, perché ogni essere, essendo parte dell’universo, è relativo al resto dell’universo, è relativo al resto dell’universo; (...)dell’universo; (...)

E’ caratteristica dell’uomo essere soggetto a E’ caratteristica dell’uomo essere soggetto a un freno non fisico, ma morale, cioè sociale. un freno non fisico, ma morale, cioè sociale. Egli non riceve la sua legge da un ambiente Egli non riceve la sua legge da un ambiente materiale che gli s’impone brutalmente, ma materiale che gli s’impone brutalmente, ma da una coscienza superiore alla sua e di cui da una coscienza superiore alla sua e di cui sente la superiorità. Proprio perché la sente la superiorità. Proprio perché la maggiore e migliore parte della sua vita maggiore e migliore parte della sua vita trascende il corpo, egli sfùgge al giogo del trascende il corpo, egli sfùgge al giogo del corpo ma subisce quello della società. corpo ma subisce quello della società. Sennonché, quando la società è scossa, sia Sennonché, quando la società è scossa, sia da una crisi dolorosa sia da trasformazioni da una crisi dolorosa sia da trasformazioni felici ma troppo improvvise, essa è felici ma troppo improvvise, essa è momentaneamente incapace di esercitare momentaneamente incapace di esercitare questa azione. questa azione.

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Il suicidio anomico (II)Il suicidio anomico (II)Ed ecco da dove provengono queste brusche Ed ecco da dove provengono queste brusche ascese della curva dei suicidi (...) Nei casi di ascese della curva dei suicidi (...) Nei casi di disastri economici, infatti, si verifica un disastri economici, infatti, si verifica un declassamento che spinge bruscamente certi declassamento che spinge bruscamente certi individui in una situazione inferiore a quella individui in una situazione inferiore a quella occupata fino allora. (...) Ora, non è che la occupata fino allora. (...) Ora, non è che la società possa piegarli in un attimo a questa società possa piegarli in un attimo a questa nuova vita e insegnare loro a esercitare su se nuova vita e insegnare loro a esercitare su se stessi quel sovrappiù di costrizioni cui non stessi quel sovrappiù di costrizioni cui non sono abituati. (...)sono abituati. (...)Né diversamente accade quando la crisi ha per Né diversamente accade quando la crisi ha per origine un improvviso accrescimento di origine un improvviso accrescimento di potenza e di fortuna. (...)potenza e di fortuna. (...)La graduatoria ne e rimasta sconvolta e, La graduatoria ne e rimasta sconvolta e, d’altra parte, non se ne può improvvisare d’altra parte, non se ne può improvvisare un’altra. (...)un’altra. (...)Non si sa più ciò che e possibile e ciò che non Non si sa più ciò che e possibile e ciò che non lo e, ciò che è giusto e ciò che e ingiusto, quali lo e, ciò che è giusto e ciò che e ingiusto, quali sono le rivendicazioni e le speranze legittime, sono le rivendicazioni e le speranze legittime, quali quelle che passano la misura. (...)quali quelle che passano la misura. (...)Lo stato di sregolatezza o di anomia è ancor Lo stato di sregolatezza o di anomia è ancor più rafforzato dal fatto che le passioni sono più rafforzato dal fatto che le passioni sono meno disciplinate proprio quando sarebbero meno disciplinate proprio quando sarebbero bisognose di una maggiore disciplina. (...)bisognose di una maggiore disciplina. (...)(Durkheim, (Durkheim, Il suicidio)Il suicidio)

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L’educazione moraleL’educazione moraleI temiI temi

La disciplinaLa disciplina

L’attaccamento ai gruppi L’attaccamento ai gruppi

socialisociali

L’autonomia della volontàL’autonomia della volontà

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La disciplinaLa disciplina

DovereDovere, regolarità, , regolarità, abitudine, consuetudine e abitudine, consuetudine e prevedibilità del prevedibilità del comportamentocomportamento

AutoritàAutorità: l’ascendente : l’ascendente esercitato sull’individuo dal esercitato sull’individuo dal potere della morale; è la potere della morale; è la dimensione esterna della dimensione esterna della normanorma

Dovere Autorità

Spirito di disciplina

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LE CATEGORIE DEI LE CATEGORIE DEI FENOMENI FENOMENI RELIGIOSI: RELIGIOSI:

CREDENZE E RITICREDENZE E RITI

““I fenomeni religiosi trovano I fenomeni religiosi trovano inquadratura naturale in due categorie inquadratura naturale in due categorie di fondo: di fondo: lele credenze e i riticredenze e i riti. Le prime . Le prime sono stati dell’opinione e constano di sono stati dell’opinione e constano di rappresentazioni; i secondi rappresentazioni; i secondi determinati modi di azione. Tra le due determinati modi di azione. Tra le due classi corre lo stesso divario che tra classi corre lo stesso divario che tra pensiero e movimento.”pensiero e movimento.” “ “Tutte le credenze religiose, semplici Tutte le credenze religiose, semplici o complesse, a noi note presentano o complesse, a noi note presentano una caratteristica comune: una caratteristica comune: suppongono la sistemazione delle suppongono la sistemazione delle cose, reali o irreali, in due generi cose, reali o irreali, in due generi opposti, resi abbastanza bene dai opposti, resi abbastanza bene dai termini termini profanoprofano e e sacrosacro. Il tratto . Il tratto distintivo del pensiero religioso è distintivo del pensiero religioso è proprio questa divisione del mondo in proprio questa divisione del mondo in due domini comprendenti l’uno tutto due domini comprendenti l’uno tutto ciò che è sacro, l’altro tutto ciò che è ciò che è sacro, l’altro tutto ciò che è profano”. (Durkheim E., profano”. (Durkheim E., Le forme Le forme elementari della vita religiosaelementari della vita religiosa, p. 49-, p. 49-50)50)

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SACRO E PROFANOSACRO E PROFANO

Sacro e profano si caratterizzano Sacro e profano si caratterizzano per la loro eterogeneità, una per la loro eterogeneità, una eterogeneità eterogeneità assolutaassoluta: sacro e : sacro e profano sono due categorie profano sono due categorie “radicalmente antitetiche”.“radicalmente antitetiche”.

Il passaggio da uno stato all’altro, Il passaggio da uno stato all’altro, certamente possibile, è intesa certamente possibile, è intesa come una trasformazione della come una trasformazione della sostanza (a ciò servono i riti di sostanza (a ciò servono i riti di iniziazione, di “nuova nascita”).iniziazione, di “nuova nascita”).

L’eterogeneità tra sacro e profano L’eterogeneità tra sacro e profano “spesso degenera in vero e proprio “spesso degenera in vero e proprio antagonismo. I due mondi sono antagonismo. I due mondi sono concepiti non solo distinti, ma ostili concepiti non solo distinti, ma ostili e gelosamente rivali. Non si può e gelosamente rivali. Non si può appartenere pienamente all’uno se appartenere pienamente all’uno se non uscendo completamente non uscendo completamente dall’altro” (Durkheim E., dall’altro” (Durkheim E., Le forme Le forme elementari della vita religiosaelementari della vita religiosa, , p. /52)p. /52)

““Cosa sacra è, per eccellenza, Cosa sacra è, per eccellenza, quella che il profano non deve, non quella che il profano non deve, non può toccare impunemente.” (p. può toccare impunemente.” (p. /53)/53)

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Definizione di Definizione di religionereligione

““una religione è un sistema una religione è un sistema solidale di credenze e di solidale di credenze e di pratiche relative a delle pratiche relative a delle entità sacre, cioè separate, entità sacre, cioè separate, interdette; credenze e interdette; credenze e pratiche che uniscono in una pratiche che uniscono in una medesima comunità morale, medesima comunità morale, chiamata chiesa, tutti gli chiamata chiesa, tutti gli aderentiaderenti.” (Durkheim E., .” (Durkheim E., Le Le forme elementari della vita forme elementari della vita religiosareligiosa, p. 59), p. 59)

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Origine delle Origine delle credenze totemichecredenze totemiche

““il totemismo è la religione non di il totemismo è la religione non di certi animali o di certi uomini o di certi animali o di certi uomini o di certe immagini, ma di una specie certe immagini, ma di una specie di forza anonima e impersonale di forza anonima e impersonale che si ritrova in ciascuno di questi che si ritrova in ciascuno di questi esseri, senza tuttavia confondersi esseri, senza tuttavia confondersi con alcuno di essi. Nessuno la con alcuno di essi. Nessuno la possiede per intero e tutti vi possiede per intero e tutti vi partecipano.” (Durkheim E., partecipano.” (Durkheim E., Le Le forme elementari della vita forme elementari della vita religiosareligiosa, p. 197), p. 197)

““Ecco in che cosa consiste Ecco in che cosa consiste realmente il totem: esso non è che realmente il totem: esso non è che la forma materiale sotto cui si la forma materiale sotto cui si rappresenta alle immaginazioni rappresenta alle immaginazioni questa sostanza immateriale, questa sostanza immateriale, questa questa energia diffusaenergia diffusa attraverso attraverso esseri eterogenei di ogni tipo, la esseri eterogenei di ogni tipo, la quale è il solo oggetto vero e quale è il solo oggetto vero e proprio del culto.” (p. 198) proprio del culto.” (p. 198)

Durkheim parla anche di “vaga Durkheim parla anche di “vaga potenza, dispersa nelle cose.” (p. potenza, dispersa nelle cose.” (p. 207)207)

A questo punto l’interrogativo è A questo punto l’interrogativo è “come gli uomini abbiano potuto “come gli uomini abbiano potuto essere spinti a costruire tale idea e essere spinti a costruire tale idea e con quali materiali.” (p. 214)con quali materiali.” (p. 214)

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Origine delle Origine delle credenze totemichecredenze totemiche

Nelle riunioni religiose o Nelle riunioni religiose o «corroboree» “il semplice fatto «corroboree» “il semplice fatto dell’agglomerazione fa da eccitante dell’agglomerazione fa da eccitante di eccezionale potenza. Una volta di eccezionale potenza. Una volta riuniti, gli individui sprigionano dal riuniti, gli individui sprigionano dal loro star vicini una sorta di loro star vicini una sorta di elettricità, che li trasporta elettricità, che li trasporta rapidamente a un grado rapidamente a un grado straordinario di esaltazione. Ogni straordinario di esaltazione. Ogni sentimento espresso va a sentimento espresso va a risuonare, senza resistenza, in tutte risuonare, senza resistenza, in tutte queste coscienze largamente queste coscienze largamente aperte alle impressioni esterne: aperte alle impressioni esterne: ciascuna di esse fa eco alle altre, e ciascuna di esse fa eco alle altre, e reciprocamente. L’impulso iniziale reciprocamente. L’impulso iniziale va così ingrandendosi man mano va così ingrandendosi man mano che si ripercuote, come s’ingrossa che si ripercuote, come s’ingrossa una valanga man mano che una valanga man mano che avanza.” (Durkheim E., avanza.” (Durkheim E., Le forme Le forme elementari della vita religiosaelementari della vita religiosa, p. , p. /224)/224)

Page 22: I MAESTRI DEL PENSIERO SOCIOLOGICO EMILE DURKHEIM 15 aprile 1858 15 novembre 1917.

Origine delle Origine delle credenze totemichecredenze totemiche

E’ facile capire che l’uomo, raggiunto E’ facile capire che l’uomo, raggiunto questo stato di esaltazione, non si questo stato di esaltazione, non si riconosce più. Sentendosi dominato, riconosce più. Sentendosi dominato, trascinato da una specie di potere trascinato da una specie di potere esterno che lo fa pensare e agire in esterno che lo fa pensare e agire in modo diverso che in tempo normale, modo diverso che in tempo normale, ha naturalmente l’impressione di non ha naturalmente l’impressione di non esser più lui.” (Durkheim E., esser più lui.” (Durkheim E., Le forme Le forme elementari della vita religiosaelementari della vita religiosa, p. /226), p. /226)

““Ora il totem è la bandiera del clan. E’ Ora il totem è la bandiera del clan. E’ dunque naturale che le impressioni che dunque naturale che le impressioni che il clan desta nelle coscienze dei singoli il clan desta nelle coscienze dei singoli - impressioni di dipendenza e di - impressioni di dipendenza e di accresciuta vitalità - si colleghino assai accresciuta vitalità - si colleghino assai più all’idea del totem che a quella del più all’idea del totem che a quella del clan: il clan è una realtà troppo clan: il clan è una realtà troppo complessa perché intelligenze così complessa perché intelligenze così rudimentali possano rappresentarselo rudimentali possano rappresentarselo nettamente nella sua unità concreta.” nettamente nella sua unità concreta.” (Durkheim E., (Durkheim E., Le forme elementari Le forme elementari della vita religiosadella vita religiosa, p. /228), p. /228)

Un emblema, “esprimendo in forma Un emblema, “esprimendo in forma materiale l’unità sociale, la rende più materiale l’unità sociale, la rende più percepibile a tutti.” (p. /237)percepibile a tutti.” (p. /237)