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Franz Joseph Haydn(Rohrau 1732 – Vienna 1809)

Sinfonia n. 100 “Militare” in sol maggiore Hob. I:100

Adagio, AllegroAllegrettoMenuet. ModeratoFinale. Presto

Durata: 28’

“Un’altra delle nuove Sinfonie di Haydn èstata eseguita per la seconda volta e il mo-vimento centrale è stato ancora una volta ri-cevuto con scrosci di applausi. Bis! Bis! Bis!si levava da ogni poltrona: neppure le signoreriuscivano a controllarsi. È come l’avanzarein battaglia; il passo degli uomini; il suonodella carica; il fragore dell’attacco, il clamoredelle armi, i gemiti dei feriti e tutto ciò che aragione viene definito l’infernale rombo dellaguerra, che cresca fino al culmine di un su-blime che incute terrore! e quel che altri sonoforse in grado di concepire, egli solo è ingrado di realizzare; per lo meno lui solo, finoad ora, è riuscito a compiere queste meravi-glie”.

L’anonimo cronista del «Morning Chronicle»descrive così lo strepitoso successo ottenutodalla Sinfonia n. 100 “Militare” in sol mag-giore in occasione della replica nel concertodel 7 aprile del 1794. La Sinfonia, eseguitagià in prima assoluta il 31 marzo alle Han-nover Square Rooms di Londra in occasionedell’ottavo concerto della stagione organizzatada Johann Peter Salomon, era stata moltoprobabilmente concepita nei 18 mesi trascorsia Vienna tra i due soggiorni londinesi comesi evince dall’analisi del tipo di carta utilizzata.

Note di Sala

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L’autografo del Minuetto è scritto sulla tipicacarta italiana che Haydn usava quando eraancora in Austria, mentre il primo e il quartosu un tipo di carta diffuso in Inghilterra. Inquesto periodo Haydn, ormai perfettamenteconsapevole dei gusti e delle aspettative delpubblico inglese, amante di una scritturasemplice costituita da elementi facili da ri-cordare, compose interamente la Sinfonian. 99 e una parte della Sinfonia n. 100 edella 101. La Sinfonia n. 100, inoltre, si di-stingue per la presenza delle percussioni nelmovimento centrale lento dove Haydn hacosì evocato immagini di guerra alle quali ilpubblico londinese era molto sensibile. Nonsi era spenta, infatti, l’eco della Rivoluzionefrancese e del Terrore che aveva prodottosgomento in tutta Europa e provocato la rea-zione delle nazioni del vecchio continentealleatesi e scese in guerra contro la Francia.Per esprimere con maggiore efficacia i fragoridelle battaglie, Haydn scelse un andamentomarciante il cui materiale musicale era statotratto dalla romanza di uno dei Concerti perlira organizzata scritti nel 1786 per il re diNapoli Ferdinando IV, cultore di questo stru-mento. La Sinfonia “Militare” è quindi unodei lavori più importanti e famosi ispirati alleguerre condotte contro la Francia rivoluzio-naria.

Il primo movimento inizia con un classicoAdagio introduttivo caratterizzato da due cre-scendi particolarmente suggestivi, dei qualiil secondo si conclude sull’accordo della do-minante di sol maggiore; il successivo Alle-gro, in forma-sonata, si apre con un ritmodi marcetta che cede il posto alla secondaidea tematica particolarmente sviluppata.Proprio il materiale musicale del secondomovimento, Allegretto, di cui è impossibileformulare alcuna ipotesi plausibile circa ladata e il luogo di composizione per la perditadell’autografo, è, come già affermato in pre-cedenza, tratto dalla romanza di uno dei Con-certi per lira organizzata; questa melodia,

ispirata ad una canzone popolare franceseLa gentille et belle Lisette particolarmentecara ad Haydn, che l’aveva utilizzata già nellaSinfonia n. 85 “La regina”, è qui rielaboratanella forma del rondò. Maestoso e, per certiaspetti, pomposo è il Minuetto che presentauna struttura ritmica quasi da brano eroico;ad esso si contrappone la cantabilità del Trioche si distingue per una certa grazia nellemovenze ritmiche. Il Finale, Presto, è un bril-lante rondò all’interno del quale Haydn hadato libero sfogo alle percussioni con un as-solo fortissimo dei timpani che nella frago-rosa coda diventano protagonisti insieme aitriangoli, ai piatti e alla grancassa.

Wolfgang Amadeus Mozart(Salisburgo 1756 – Vienna 1791)

Sinfonia n. 39 in mi bemolle maggiore KV 543Adagio, AllegroAndante con motoMenuetto (Allegretto)Finale (Allegro)

Durata: 31’

Terz’ultimo lavoro di Mozart nel genere sin-fonico, la Sinfonia n. 39 in mi bemolle mag-giore KV 543, è uno dei capolavori del Sali-sburghese il quale, nonostante l’insuccessoclamoroso della prima rappresentazione vien-nese del Don Giovanni avvenuta il 7 maggio1788 al Burgtheater, nell’estate dello stessoanno scrisse le tre sue più importanti sin-fonie, la cui bellezza e freschezza sembranoin contrasto con le difficoltà economiche at-traversate in quel periodo dal compositore.Per quanto poco verificabile, la tesi del mu-sicologo Larsen, che riteneva queste ultimesinfonie concepite come un omaggio adHaydn, dal momento che, dal punto di vistatonale, sembravano ricalcare le sinfonie Pa-rigine n. 84, 83, e 82, coglie, tuttavia, unaspetto importante di questo lavoro che,nello schema formale, riprende la struttura

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della Sinfonia n. 84 di Haydn, anche se lascelta della tonalità di mi bemolle non è sol-tanto spiegabile con la volontà di aderire aquesto modello, ma come un’ennesima al-lusione alla simbologia massonica. Le trealterazioni in chiave formano, infatti, un trian-golo, figura geometrica che nella simbologiamassonica aveva un particolare significato,mentre gli accordi ribattuti sembrano ricor-dare il modo di bussare con il quale inizia-vano le sedute massoniche.

Il primo movimento, dal punto di vista for-male, segue perfettamente lo schema hayd-niano con un esteso Adagio introduttivo dicarattere drammatico e caratterizzato dascale prima discendenti e poi ascendenti af-fidate agli archi. L’Adagio, che presenta unpasso particolarmente dissonante con i primiviolini e i secondi che intonano rispettiva-mente i suoni do e re bemolle, si concludecon un’immagine di dolore rappresentata daun disegno cromatico discendente affidatoal flauto e al fagotto, già utilizzato anche daHaydn. L’Allegro sembra contrastare conl’Adagio iniziale per toni più sereni riscon-trabili, in particolar modo, nelle due idee te-matiche, ma l’apparizione di elementi se-condari agitati e inquieti preludono ad at-mosfere preromantiche. Molto singolare èla scelta di Mozart di utilizzare solo il secondotema nella parte dello sviluppo. Il secondomovimento, Andante con moto, è difficil-mente classificabile dal punto di vista for-male, in quanto la sua struttura può essereaccostata a quella del tema e variazioni, delrondò, della romanza o della marcia. Moltoprobabilmente anche in questo movimentoè evidente l’influenza di Haydn in quanto ilmovimento formalmente è molto simile allastruttura di andante-canzonetta utilizzata dalcompositore di Rohrau nelle sinfonie n. 82e n. 85. Netta è, tuttavia, la differenza con ilmodello haydniano nello spirito della com-posizione che rivela, nelle modulazioni alletonalità minori e nella prima variazione, ac-

centi di grande drammaticità e di dolorosadisperazione. Un carattere sereno presenta,invece, il Menuetto aperto dai legni e dagliottoni che scandiscono l’unità di tempo conuna nota ribattuta, mentre gli archi eseguonoun motivo ascendente gaio. Non meno se-rena è l’atmosfera del Trio con una melodiacantabile esposta inizialmente dai clarinetti,imitati, quest’ultimi, dal flauto e dai violini.Anche nel Finale (Allegro) è presente l’in-fluenza di Haydn che si esercita sia a livellomacro-formale, nell’adozione da parte di Mo-zart, della forma-sonata monotematica siaa livello tematico nelle modulazioni e varia-zioni a cui è sottoposto il tema anch’essodi concezione haydniana nella sua brevestruttura. In questo movimento le nubi deiprimi due sembrano totalmente dissipate ela musica può scorrere felicemente e in mo-do brillante.

Sinfonia n. 41 “Jupiter” in do maggiore KV 551

Allegro vivace Andante cantabileMenuetto (Allegretto)Molto allegro

Durata: 42’

“La sinfonia Jupiter di Mozart è l’opera piùbella che io abbia mai ascoltato”.

È impossibile non sottoscrivere queste paroleespresse da Richard Strauss a proposito diquest’ultimo lavoro sinfonico di Mozart che,per la grandiosità dei suoi temi e della suaarchitettura musicale, fu soprannominatadall’impresario londinese Peter Salomon, inun’edizione postuma di una trascrizione pia-nistica, Jupiter. Completata il 10 agosto del1788, la Jupiter chiude un bimestre prodi-gioso e straordinariamente creativo per Mo-zart che in brevissimo tempo scrisse i suoitre ultimi capolavori sinfonici come si evince

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dalle date di composizione di questi tre lavoriche furono completati nell’ordine: la Sinfonian. 39 in mi bemolle maggiore KV 543 il 26giugno e la Sinfonia in sol minore il 25 luglio1788, meno di un mese prima della Jupiter.Il 1788 non fu un anno favorevole per ilcompositore che, sebbene particolarmenteispirato, non aveva visto ripetersi, per il suoDon Giovanni, nella rappresentazione vien-nese del 7 maggio di quell’anno al Burgthea-ter, il successo ottenuto a Praga e che nonsi trovava in floride condizioni economichenonostante i 225 fiorini percepiti per la sfor-tunata rappresentazione nella capitale asbur-gica. Il 1788 fu, dunque, per Mozart un annodi grandi delusioni le cui tracce, rinvenibilinella precedente Sinfonia in sol minore riccadi pathos, sono del tutto dissipate nella suc-cessiva Jupiter. Queste due sinfonie, purcosì vicine dal punto di vista cronologico,sono sostanzialmente diverse sia per la to-nalità, che nella Jupiter è costituita dal solaree perentorio do maggiore, sia per l’organicoorchestrale che prevede l’inserimento delletrombe e dei timpani conferendo al branoun carattere marziale.

L’affermazione trionfale e perentoria dellaregalità, che molto probabilmente indusseSalomon a soprannominare la sinfonia Ju-piter, è racchiusa già nella semifrase inizialedel primo tema del primo movimento (Alle-gro vivace) che ricorda da vicino l’incipitdell’ouverture dell’Idomeneo con le terzinedi semicrome che risolvono sulla tonica. Aquesta semifrase, così perentoria, rispondeuna seconda dotata quasi di una serenitàolimpica e maestosa nell’elegante canto deiprimi violini. Il carattere marziale del movi-mento è confermato nell’esposizione di que-sto primo tema soprattutto nei ritmi puntatiaffidati a legni e ottoni, mentre il secondotema si evidenzia per una scrittura più distesache trasfigura in modo elegante il ritmo pun-tato. Nella coda dell’esposizione viene intro-dotta infine un terza idea tematica, vera e

propria protagonista dello sviluppo e trattadall’arietta Un bacio di mano composta tremesi prima. Il secondo movimento Andantecantabile è una pagina di straordinario lirismoche contrasta con il primo movimento ancheper l’utilizzo di un organico orchestrale ri-dotto per la mancanza dei timpani e delletrombe; questo movimento, estremamentelibero dal punto di vista formale con un’espo-sizione ben marcata in cui sono presentatetre diverse idee tematiche, un breve sviluppo,ed una ripresa con il primo tema che ritornanella parte conclusiva quasi in eco, si evi-denzia per un carattere disteso, ma al tempostesso pensoso solo appena turbato dallaseconda idea tematica dall’andamento an-gosciante nella scrittura sincopata degli archi.Con il successivo Menuetto ogni tipo di an-goscia appare fugato e il clima festoso delprimo movimento si afferma con una stra-ordinaria eleganza che coinvolge anche ilTrio diviso in due sezioni, delle quali la primaè strutturata in un dialogo tra flauti, fagottie corni da una parte e oboe e archi dall’altra,mentre la seconda espone il motivo di quat-tro suoni su cui si fonda l’ultimo movimento.L’ultimo movimento, Molto allegro, è, infine,una mirabile sintesi tra scrittura contrap-puntistica e forma-sonata configurandosicome un testamento sinfonico di altissimovalore; il primo tema, costituito da appenaquattro suoni (do-re-fa-mi), è immediata-mente riesposto nella forma di uno strettodi fuga a cinque parti e lascia il posto aduna nuova idea civettuola che svolge la fun-zione di transizione al secondo tema di ca-rattere lirico. Nello sviluppo emerge la grandeperizia contrappuntistica di Mozart attraversoun gioco imitativo che trova la sua espres-sione più completa nella coda del movimentodove, in un poderoso fugato, appaiono tuttii motivi di questo Finale amalgamato in unastraordinaria e suggestiva sintesi.

Riccardo Viagrande

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Nato a Zwolle in Olanda, accanto agli studi clas-sici, si è dedicato allo studio dell’organo, del cla-vicembalo e della musicologia ad Amsterdam,ricevendo il “Prix d’Excellence” sia per l’organoche per il clavicembalo. Fin dall’inizio la prassifilologica e gli strumenti originali hanno caratte-rizzato il suo stile esecutivo portandolo a creareall’età di 25 anni la sua prima orchestra barocca.Nel 1979 ha fondato l’Amsterdam Baroque Or-chestra, a cui ha fatto seguito l’Amsterdam Ba-roque Choir nel 1992.

Ton Koopman si è esibito nelle più importanti sale da concerto e nei più prestigiosi festival deicinque continenti. Come organista ha suonato sui preziosi strumenti antichi esistenti in Europa,mentre come clavicembalista e direttore dell’Amsterdam Baroque Orchestra & Choir ha suonatoal Concertgebouw di Amsterdam, al Théatre des Champs-Elysées di Parigi, al Musikverein e allaKonzerthaus di Vienna, Philharmonie di Berlino, Lincoln Center di Carnegie Hall di New York,Suntory Hall di Tokyo così come a Londra, Bruxelles, Madrid, Roma, Salisburgo, Copenhagen,Lisbona, Monaco e Atene.Ton Koopman svolge un’intensa attività come direttore ospite e ha lavorato con le principali orchestredel mondo tra le quali spiccano Filarmonica di Berlino, Royal Concertgebouw di Amsterdam,Orchester des Bayerischen Rundfunks, Tonhalle Orchester di Zurigo, Wiener Symphoniker, OrchestrePhilharmonique de Radio France, Boston Symphony, Chicago Symphony, New York Philharmonic,San Francisco Symphony, così come Cleveland Orchestra, dove è Artista Residente.L’ampia attività come solista e direttore è testimoniata dall’impressionante numero di dischi pervarie case discografiche tra cui Erato, Teldec, Sony, Philips e DG. Nel 2002 Koopman ha creatola sua propria etichetta “Antoine Marchand”, distribuita da Challenge Records.Tra il 1994 e il 2004 Ton Koopman è stato impegnato in un progetto unico nel suo genere, l’ese-cuzione e la registrazione delle Cantate di Bach. Un imponente lavoro di ricerca per il quale haricevuto il Deutsche Schallplattenpreis Echo Klassik, il premio Hector Berlioz e il BBC Awardoltre alle nomination sia per il Grammy Award (USA) che per il Gramophone Award (UK).Nel 2005 Ton Koopman ha intrapreso un altro grande progetto: la registrazione dell’integrale diDietrich Buxtehude. Ad oggi sono stati pubblicati 16 volumi che includono l’integrale per organoe cembalo e quattro volumi dell’opera vocale. La musica da camera sarà pubblicata nei prossimimesi. Ton Koopman è Presidente della “International Dietrich Buxtehude Society” e nel 2012 haricevuto il Buxtehude-Preisträger dalla città di Lubecca e il Bach-Preisträger dalla città di Lipsia.Ton Koopman ha pubblicato molti saggi e diversi testi critici e per anni ha lavorato all’edizionecompleta dei concerti per organo di Händel per Breitkopf & Härtel. Recentemente ha curatonuove edizioni del Messiah di Händel e de Il Giudizio Universale di Buxtehude per Carus Verlag.Oltre alla cattedra di clavicembalo al Conservatorio dell’Aja, Koopman è Professore all’Universitàdi Leiden ed è Membro Onorario della Royal Academy of Music di Londra.Ton Koopman è direttore artistico del Festival in Francia “Itinéraire Baroque”.

Ton Koopmandirettore

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DIRETTORE PRINCIPALE OSPITEEvgeny Bushkov

FUNZIONARIODIREZIONE ARTISTICACarlo Lauro

COORDINATORE DIREZIONE ARTISTICAFrancesco Di Mauro

VIOLINO DI SPALLAMassimo Barrale *

VIOLINI PRIMIAgostino Scarpello **Antonino AlfanoSergio Di FrancoCristina EnnaSergio Guadagno °Ivana SparacioSalvatore Tuzzolino

VIOLINI SECONDIDonato Cuciniello *Francesco D’Aguanno **Giulio Menichelli °Salvatore PetrottoSalvatore PizzurroFrancesca Richichi

VIOLEVytautas Martisius *°Ignazio Lo MonacoRenato AmbrosinoGaetana BruschettaRoberto Tusa

VIOLONCELLILuca De Muro *°Domenico Guddo **Claudia GamberiniGiancarlo Tuzzolino °

CONTRABBASSIDamiano D’Amico *°Vincenzo Graffagnini **Giuseppe D’Amico

FLAUTOFrancesco Ciancimino *

OBOI Gabriele Palmeri *°M.Grazia D’Alessio

CLARINETTIAngelo Cino *Gregorio Bragioli

FAGOTTILaura Costa *°Massimiliano Galasso

CORNILuciano L’Abbate *Antonino Bascì °

TROMBESalvatore Magazzù *Giovanni Guttilla

TIMPANISauro Turchi *

PERCUSSIONIMatthew FurfineMassimo GrilloGiovanni Dioguardi °

ISPETTORI D'ORCHESTRADavide AlfanoDomenico Petruzziello

L’Orchestra

* Prime Parti / ** Concertini e Seconde Parti / ° Scritturati Aggiunti Stagione

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Prossimi appuntamentiDOMENICA 19 GENNAIO, ore 18,00 (FAMILY CONCERT)LUNEDì 20 e MARTEDì 21 GENNAIO, ore 10,30 (SCUOLE)Salvatore Percacciolo direttore / Mimmo Cuticchio narratoreAssociazione Figli d’Arte Cuticchio / Sandra Pastrana soprano Alessandro Liberatore tenore / William Hernandez baritono

Cuticchio Rapsodia FantasticaFalla El Retablo de Maese PedroVersione musicale e scenica di un episodio del “Don Chisciotte de la Mancha” di Miguel de Cervantes

VENERDì 24 GENNAIO, ore 21,00 SABATO 25 GENNAIO, ore 17,30CONCERTO PER LA MEMORIAEduard Topchjan direttore / Michail Ryssov basso / Salvatore Magazzù trombaMaria Grazia D’Alessio corno inglese / Coro Nazionale Armeno “Hover Chamber Choir”Sona Hovhannisyan maestro del coro

Copland Quiet City per tromba, corno inglese e archiŠostakovič Sinfonia n.13 in si bemolle minore "Babi Yar" per basso, coro maschile e orchestra

VENERDì 31 GENNAIO, ore 21,00 SABATO 1 FEBBRAIO, ore 17,30Duncan Ward direttore / Duo pianistico Schiavo - Marchegiani

Poulenc Concerto in re minore per due pianoforti e orchestraMahler Sinfonia n.1 in re maggiore “Il Titano”

Orchestra Sinfonica Siciliana

FONDAZIONE ORCHESTRA SINFONICA SICILIANA

Consiglio di Amministrazione Revisori dei ContiMarco Intravaia Presidente Mario Sciumé PresidenteSonia Giacalone Bernardo CampoGiulio Pirrotta Lorenzo Mira

SovrintendenteAntonino Marcellino

INFO: Botteghino Politeama GaribaldiTel 091 6072532/533 • biglietteria@orchestrasinfonicasiciliana.itwww.orchestrasinfonicasiciliana

STAGIONE CONCERTISTICA2019/2020 Politeama Garibaldi