Febbraio-Marzo 2015

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Abruzzo ImpresA il mensile del manager numero 94 febbraio - marzo 2015 Anno X CopIA omAggIo 94 numero

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Abruzzo Impresa, il mensile del manager

Transcript of Febbraio-Marzo 2015

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ABRUZZO IMPRESA è il mensile del manager, nato nel maggio 2006 da un’idea del presidente Fabio de Vincentiis.Servizi, interviste ai protagonisti dell’economia regionale, reportage che documentano le azioni volte a sostenere il mondo dell’imprenditoria sono i principali contenuti della rivista,diretta da Eleonora Lopes.Al corpo redazionale interno si aggiungono collaborazionidi alto profilo, espressione del mondo professionale e accademico abruzzese. Parlare d’impresa e finanza in maniera concreta e diretta, evitando tecnicismi, ha consentito ad ABRUZZO IMPRESAdi conseguire negli anni ottimi risultati.Nelle pagine della rivista trovano spazio anche articoli dedicatialla innovazione, al marketing, al lavoro e allo sviluppo locale. Corposa l’area riservata a eventi, convegni e seminari,che offre uno spaccato sulle iniziative organizzate dagli attori economici della nostra regione.Nelle pagine di chiusura si parla di arte, musica, moda, enogastronomia e attrattive turistiche della nostra regione. ABRUZZO IMPRESA tratta temi di strettissima attualità,incorniciati da una veste grafica sempre attenta alla tendenzadel design e soprattutto ai contenuti.Il mensile ABRUZZO IMPRESA viene distribuito attraversola spedizione in Posta Target.

Per affrontare insieme un futuro che si prospettasempre più competitivo il meeting FARE IMPRESA

ha il compito di far crescere il tessuto economico, politicoe formativo regionale affinché possa finalmente conoscersi,

confrontarsi e stringere interessanti rapporti. Il meeting FARE IMPRESA promosso ed organizzatodal mensile ABRUZZO IMPRESA, ha come obiettivo

quello di affiancare e favorire la crescitàdi tutti i protagonisti dell’imprenditoria e della politica abruzzese.Nel corso della serata sarà consegnato il premio “Aquila Reale”,

un riconoscimento al valore delle ultime copertinedel mensile ABRUZZO IMPRESA.

MEETING

sito WEB www.abruzzoimpresa.it

E-mail: [email protected]

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indirizzo abruzzo impresa

sp. lungofino complesso ibisco b5/6

65013 città sant’angelo - pescara

tElEfono E fax t. 085 9508161 / f. 085 9508157

ABRUZZO IMPRESA è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il tribunale di pescaraè iscritta al registro degli operatori di comunicazione al n° 22296 la 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006.

copyright© 2006/2014 tutti i diritti riservati abruzzo impresa - pescara - italianessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaboratacon uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte di abruzzo impresa.manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

servizio spedizioniper informazioni scrivi a abruzzo impresa servizio spedizioni sp. lungofino complesso ibisco b 5/6 65013 città sant’angelo - pescara o invia una mail a [email protected] invia un fax al numero 085.9508157 precisando il proprio recapito postale.il servizio è aperto da lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00.la spedizione entrerà in corso dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in qualsiasiperiodo dell’anno. il costo della spedizione dei 12 numeri del mensile abruzzo impresaper tutto il territorio nazionale è di soli euro 38,00.l’importo va versato tramite: bonifico bancario sul conto iban it 12 X 05748 77252 100000002016con causale “spedizione abruzzo impresa”.il cambio dell’indirizzo dell’abbonato è gratuito. informare almeno 30 giorni primacomunicando i nuovi dati e indirizzo completo.

i dati relativi ai lettori sono utilizzati esclusivamente ai fini della spedizione postale,abruzzo impresa garantisce riservatezza al trattamento dei dati ai sensi dell’art. 13 del d. leg. 196/2003.il lettore può richiedere gratuitamente la rettifica dei dati scrivendo a abruzzo impresa,sp. lungofino complesso ibisco b 5/6 - 65013 città sant’angelo - pescarail lettore può richiedere gratuitamente di non voler più ricevere la rivista scrivendo a abruzzo impresa, sp. lungofino complesso ibisco b 5/6 - 65013 città sant’angelo - pescara

direttore responsabile ElEonora lopEs

redattori MarcElla pacE, laura Tinari, DEnia Di GiacoMo, paola lopEs

hanno collaborato a questo numero

lorEnzo piErfElicE, luiGi carunchio, anTonio TETi,

siMonE D’alEssanDro, filippo paolini, anDrEa Bonanni caionE,

valErio Giancola, piErGiorGio GrEco, nEDa accili,

lisa DE lEonarDiis, nicola BoschETTi,

DanTE D’alfonso, piETro caMpanaro

ufficio grafico vincEnzo sulpizio

ufficio fotografico clizia forcElla

coordinatore web-tV GianluiGi TiBEri

stampa D’auria prinTinG spa

editore faBio DE vincEnTiis

feb - mar 2015 n°94 anno X

numero chiuso in redazione l’ 11 marzo 2015

in copertinaI Vignaioli d’Abruzzofoto di Vincenzo Sulpizio

Abruzzo ImpresA il mensile del manager

Fabio de Vincentiiseditore Abruzzo ImpresA

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IL PRIMO BIO-SPUMANTEMETODO CLASSICO D’ABRUZZO

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opinioni&rubriche

finoaquituttobene 9 Morire in mare

editoriale 11 Gocce d’Inchiostro

ctrl s 12 Tendenze fatti persone

lavoro in corso 57 I decreti attuativi del Jobs Act

dalla parte dell’impresa 87 La famosa 231, il nuovo reato di autoriciclaggioe la Voluntary Disclosure

primo piano

regione 16 Giancarlo Zappacosta: «Le miei prioritàper la regione Abruzzo»

formazione 19 “Più ricerca e innovazione” per i giovani abruzzesi

impresa 20 Confindustria Chieti Pescara, un’unica realtà

gastronomia 25 L’Abruzzo a Identità Golose

storie 27 Il ricordo di tre grandi imprenditori

cover story

Vignaioli d’Abruzzo 28 I Vignaioli: «Da 12 anni insieme per il nostro Abruzzo»

credito&finanza

bCC sangro Teatina 58 La BCC Sangro Teatina apre a Lanciano

banca del Vomano 60 La Banca del Vomano è finalmente realtà

incarichi&carriere

Consiglio u 40/Confesercenti Abruzzo/manifestazioni pescaresi 37 Ciavolich / Erasmi / De Ritis

gran sasso Laga/baltour/regione Abruzzo 39 Consiglio Direttivo / Pratesi / Gerardis

ordine Avvocati Te/ag. commercio/Abruzzo Confcommercio 41 Ambrosini / Gambacurta / Donatelli

Appalti/saga/pD 43 De Cesare / Mattoscio / Rapino

gran sasso Laga/Avvocati/Consiglio regionale 45 Matarelli / Di Campli / D’Amico

tematiche d’impresa

fisco 48 Il nuovo Ravvedimento Operoso

ict 50 Deep Web: la rete oscura

creatività 52 Storytelling, pubblicità e politica?Niente di nuovo sul fronte occidentale

norme&leggi 54 Legge di stabilità: interventi e novità

sommario _ anno X n°94 _ febbraio - marzo 2015

storie&persone

nereo Dell’Aventino 46Nereo Dell’Aventino: «Il contributo dei nostrimangimi è determinanteper ottenere eccellenze alimentari»

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focusagroalimentare 62 Delixia, gusto e salute

agroalimentare 65 Antonello Egizi e le sue forme d’autore

agroalimentare 67 Sabelli, qualitá e tradizione italiana dal 1921

agroalimentare 68 Hermes, il messaggero dell’olio

enologia 71 Codice Citra scommette sugli spumanti DOP

enogastronomia 73 Debutto per la “Birra De Litio” ad Atri

moda 74 L’arte si indossa con Graziano Fabrizi

impresa 77 Il coraggio di decidere

azienda 78 D.M.R. srl , qualità al servizio della sicurezzae dell’ambiente

formazione 80 Tiziana Iozzi una vita tra formazionee comunicazione

lavoro 83 Smart Work, un nuovo modo di lavorare

artigianato 85 Ceramiche Saca presentail gres artistico per uso alimentare

eventi

moda 94 Rodrigo, ricerca e sartorialità per la collezione 2015

artigianato 97 L’Abruzzo in mostra all’Artigiano in Fiera di Milano

impresa 99 L’Abruzzo si conferma terra di Start Up

informatica 101 La rivoluzione dell’informazione parte dall’Abruzzo

enologia 102 Chiusa Grande presentail progetto “VI.NA - Vini Naturali”

agroalimentare 105 L’olio dell’azienda Marina Palusci trionfa a “Extra Lucca” 2015

agroalimentare 107 Il signore del vino e l’artigiano della birrainsieme per una serata speciale

buono e bello

salus 109 Un aiuto di-vino

divino&nonsolo 111 Giochi italiani

arte&co. 113 Hand Made, lo stile si fa artigianale

arte&co. 115 La chiesetta del papa

tempo rubato 119 Il Profit Management della Ristorazionedi Vittorio Molinari

traparentesi 121 News in pillole

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seminari&convegni

internazionalizzazione 89 Internazionalizzazione, grande chance per le PMI

impresa 91 StartUp MeetUp

sanità 92 Le Politiche sanitarie come leva di sviluppo

sommario _ anno X n°94 _ febbraio - marzo 2015

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» di Lorenzo Pierfelice

fino a qui tutto bene

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Eleonora Lopes, direttore

gocce d’inchiostro editoriale

Finalmente è arrivata, lau-rea honoris causa a Marco Pannella, uno dei più gran-

di comunicatori del nostro tempo. A conferirgliela è stata l’Università di Teramo, la sua città, nello specifico la facoltà di Scienze della Comunicazio-ne. Commosso il leader del movimento radicale italiano che si è trovato davanti una sala piena di giovani, ma anche di amici, sostenitori e big della politica. «Un atto dovuto -ha commentato il rettore Luciano D’Amico-, per le sue straordinarie innovazioni introdotte nel linguaggio politico e comunicati-vo». 84 anni, giornalista, politico di lungo corso, bandiera di tante battaglie sui diritti civili, solo per citarne alcune: l’aborto, il divorzio, la legalizzazione delle droghe leggere, l’eutanasia, la pro-creazione assistita, l’umanizzazione del regime carcerario. Si definisce radicale, socialista, liberale, federalista europeo, nonviolento, gandhiano, antiproibizio-nista, antimilitarista. E anticlericale. Ma ciò nonostante, durante l’ennesimo sciopero della fame, papa Bergoglio lo chiamò al telefono e gli disse: “Sii co-raggioso”. Auguri dottore!

Il fatto non sussiste, tutti assolti! È la sentenza emessa dalla Corte d’Assise di Chieti, riguardante

la mega discarica di Bussi. I pm del tribunale di Pescara avevano chiesto 18 condanne e un’assoluzione e pene da 4 a 12 anni e otto mesi per un totale di 180 anni complessivi. Ma i 19 imputati (quasi tutti ex amministratori e verti-ci della Montedison) sono stati assolti dal reato di avvelenamento delle acque e, per quanto riguarda l’altro capo di imputazione, il disastro ambientale, la Corte ha derubricato il reato in disastro colposo e gli imputati sono stati dun-que giudicati non colpevoli per soprag-giunta prescrizione. A poco è servita la relazione shock dell’Istituto Superiore della Sanità, secondo cui la mega disca-rica abruzzese abbia inquinato le falde acquifere che danno da bere a 700 mila cittadini mettendoli in pericolo di sa-lute. Una sentenza che appare assurda, come quella dell’Eternit e che ci ricorda che in Italia non esiste ancora lo specifi-co delitto di disastro ambientale.

25mila imprese artigiane scomparse in Italia nel 2014. Questo è il dato del censimen-

to realizzato da Movimprese. A lanciare l’allarme è la Cna. La riduzione rispet-to al 2013 è stata dell’1,8%. Un calo particolarmente pesante soprattutto se comparato a quello dell’intero sistema produttivo che invece è stato pratica-mente nullo (-0,3%). La diminuzione ha interessato tutti i territori, ma è stata particolarmente forte nelle regioni del Mezzogiorno, dove l’Abruzzo ahimè è maglia nera classificandosi al primo posto con il (-3,2%), seguono il Molise (-3,3%), la Basilicata (-3%), la Sicilia (-2,8%) e la Sardegna (-2,8%). La de-cimazione si è accanita principalmente su tre settori: le costruzioni, che con una diminuzione di 15.646 imprese (-2,8%) sono il comparto in cui l’arti-gianato continua a pagare il prezzo più alto alla crisi; la manifattura (-6.708) e i trasporti (-2.830). Le associazioni di ca-tegoria chiedono un sostegno concreto a questo settore troppo spesso dimenti-cato da istituzioni e banche.

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È stato un Natale diverso per i detenuti del carcere San Donato di Pescara che hanno potuto assistere a un concerto dentro le mura della casa circondariale. L’evento “InCanto Libero” ha portato sul palco del carcere il cantante pescarese di origini aquilane Andrea Diletti, che ha scelto di condividere, in esclu-siva con i detenuti, la sua ultima fatica discografica. Sponsor dell’iniziativa l’Istituto Acustico Maico di Pescara, da sempre sensibile alle esigenze dei più deboli e storicamente legato alle iniziative musicali della nostra regione. Un concerto di musica e solidarietà con l’obiettivo di rendere il carcere una preziosa occasione di rinascita e sviluppo e di offrire nuove opportunità di crescita per i ragazzi che vivono la realtà della reclusione. L’iniziativa è stata sostenuta dal patronato Inca Cgil di Pescara e da quello regionale, nonché dall’Associazione Amico Medico di Pescara. Per l’occasione, Diletti ha presentato il suo ultimo videoclip “Dammi di più”, disponibile online dal 21 dicembre, come canzone pilota del suo nuovo disco “Al di là di me”. Da questo concerto nascerà anche un progetto per portare i laboratori di tecniche vocali

all’interno delle carceri, come strumento per condividere con i detenuti momenti di ascolto e socializzazione.

“INCANTO LIBERO” AL CARCERE DI PESCARA

Valagro ha ricevuto la certificazione ISO/TS 14067:2013, GHG Greenhouse gases - Carbon footprint of products - Requirements and guidelines for quantification and communication rilasciata dall’organismo DNV per la “Carbon Footprint”, il programma nazionale per la valutazione dell’impronta di carbonio, promosso e co-finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il progetto è nato nel 2009 per valutare l’impronta di carbonio di processi industriali, prodotti e sistemi di gestione degli Enti Pubblici, con l’obiet-

tivo di individuare soluzioni per la riduzione delle emissioni dei gas serra al fine di promuovere l’utilizzo di fonti rinnovabili e l’efficienza energetica, in linea con le politiche e le misure per la “decarbonizzazione” dell’economia italiana. L’azienda leader nella produzione e commercializzazione di biostimolanti e specialità nutrizionali ha potuto così certificare, grazie alla collaborazione con DNV, l’impronta di carbonio di tre fertilizzanti organo-minerali, Megafol, ONE essence e ONE liquido e del prodotto a base di microelementi, Brexil Zn. «La certificazione dei prodotti Valagro ha dichiarato Giuseppe Natale, CEO del Gruppo Valagro - rappresenta il raggiungimento di un importante risultato che testimonia il nostro impegno per la sostenibilità ambientale e la salvaguardia delle risorse del pianeta».

VALAGRO, 4 PRODOTTI RICEVONO LA CERTIFICAZIONE “CARBON FOOTPRINT”

Dal 27 al 30 novembre, all’Aurum di Pescara, si è tenuto Starter 3D, il forum dedicato alle tecnologie del 3D promosso da CNA Abruzzo e organizzato da Digital Borgo, rete di imprese e incubatore di startup innovative di Pescara. L’evento che si è avvalso della collaborazione dell’Università d’Annunzio, del Polo ICT Abruzzo, delle CCIAA regionali, Provincia e Comune di Pescara, si è occupato di innovazio-ne, ricerca e approfondimento sul mondo del 3D. In un connubio tra modalità produttive artigianali tradizionali e le più recenti sperimen-tazioni nell’ambito del 3D, Starter 3D, ha rappresentato un momento

importante per la realtà abruzzese. Il microartigianato del made in Italy di qualità ha sposato la causa dell’innovazione grazie alla spinta di CNA Abruzzo, per il secondo anno sponsor dell’evento. Nella tre giorni di esposizione e workshop sono stati coinvolti attori del 3D, dell’innovazione tecnologica e dell’artigianato a vario titolo: Arduino, Coesum, Todo3D, Flycam, Araknia, hanno mostrato sistemi avanzati di progettazione e prototipazione, droni, robot. Anche il polo Artitalia, con i suoi piccoli artigiani tradizionali, ha mostrato le prime timide sperimentazioni progettuali in ambito 3D.

CON STARTER 3D, L’AURUM SI APRE ALL’INNOVAZIONE

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tendenze fatti persone

Ammonta a 300 mila euro l’ultimo investimento, in ordine di tempo, raccolto da wineOwine, il portale di vendita vini online che propone vini introvabili selezionati fra piccole cantine artigianali italiane. Obiettivo della startup, ideata dai giovani abruzzesi Federico de Cerchio ed Eros Durante, è di salvaguardare l’ecosistema dei piccoli produttori di vino italiani offrendo visibilità alle cantine di ridotte dimensioni e permettendogli di vendere i loro prodotti a livello nazionale e internazionale. Il sito, che propone etichette selezionate da un team di enologi, si rivolge ad esperti, appassionati e amanti del vino. Sul portale ogni utente ha la possibilità di acquistare vini introvabili, bottiglie numerate e selezioni esclusive. Lo scorso 5 dicembre la startup che conta su un team di 5 ragazzi under 30, è stata selezionata da LUISS ENLABS, il programma di accelerazione riservato alle imprese innovative di successo ottenendo un primo investimento. Ora wineOwine raccoglie altri 300.000 euro da finan-ziatori privati, tra i quali LVenture Group, holding di venture capital quotata alla Borsa Italiana.

WINEOWINE SI AGGIUDICA UN FOUND DI 300.000 EURO

Le innovazioni del sistema del welfare e delle politiche sociali in Italia. Questo l’argomento sviscerato dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, a Pescara lo scorso 13 febbraio nell’ambito del Social Lab, il Forum regionale sulle politiche sociali che si è svolto all’Aurum. «La presenza del ministro a questo Forum - ha messo in evidenza l’assessore Marinella Sclocco - testimonia la vicinanza del Governo Renzi al processo di ri-forma delle politiche sociali che abbiamo avviato in Abruzzo. Non è un caso che Social Lab rappresenti l’ideale continuum di un percorso iniziato ad ottobre con le linee guida sulle politiche sociali che abbiamo voluto condividere con tutti gli abruzzesi». «Abbiamo bisogno di politiche del lavoro attive – ha dichiarato il ministro Poletti - e quando mi contestano che la flessibilità produce precarietà io rispondo che questo rischio è già in corso e dobbiamo ridimensionarlo. Noi puntiamo su un nuovo contratto indeterminato non perché prima non ci fosse un contratto nazionale indeterminato ma perché con le vecchie politiche del lavoro solo il 15% dei nuovi assunti era a tempo indeterminato. Nessuno ha mai pensato a quel rimanen-te 85%. Noi vogliamo che da quel 15% si passi almeno al 50%». «Nessun cittadino deve stare a casa ad attendere che accada qualcosa – ha detto ancora il ministro - tutti devono avere qualcosa da fare. Nessuno deve sentirsi inutile a sé e agli altri. E’ importante la partecipazione attiva dei cittadini alla soluzione dei loro problemi».

SOCIAL LAB, IL MINISTRO POLETTI A PESCARA

Sono molte le novità presentate dalla D’Alessandro Confetture al Sigep di Rimini, il salone in-ternazionale dedicato al mondo della gelateria e pasticceria artigianale, della panificazione e del caffè. Nelle giornate di esposizione, l’azienda ha presentato al settore professionale Cioccofruit, una ricetta originale, che unisce alla frutta tutta la golosità del cacao. Presentato anche un dispenser in acciaio, resistente e di facile utilizzo, che permette il dosaggio ottimale del prodotto per la farcitura e garantisce la massima igiene e la riduzione degli sprechi. E per hotel e self-service è stato, infine, proposto l’elegante espositore in legno al cui interno alloggiano 3 barattoli in vetro con dispenser, per un servizio di prima colazione più attento e professionale. «La nostra azienda - dichiara Cinzia D’Alessandro - con le nuove proposte, ha voluto dimostrare come siano sempre alti l’attenzione e l’interesse nei confronti del mondo professionale. Con queste novità dedicate, infatti, si apre un nuovo segmento in cui poter gustare prodotti genuini, senza glutine, con tanta frutta fresca e pochi zuccheri. Al Sigep, in collaborazione con Giovanna Manuela Licastro e la PIAEMME Consulting, società di consulenza strategica e comunicazione, abbiamo presentato un progetto innovativo e vincente, studiato anche nei particolari, per poter offrire ai titolari delle attività non solo un’idea, ma tutti gli strumenti necessari per comunicarla, come ad esempio i cartelli vetrina, progettati con una grafica accattivante per invogliare i clienti».

LA D’ALESSANDRO CONFETTURE PRESENTA LE ULTIME NOVITà AL SIGEP

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L’Appennino avrà un proprio progetto di promozione e valorizzazione all’Expò di Milano. Un percorso che accomuna tutti i soggetti istituzionali pubblici, Regioni e Ministero dell’Ambiente, e gli enti privati per costruire un progetto per portare alla ribalta internazionale le tipicità dell’Appen-nino. Capofila del progetto sarà proprio la Regione Abruzzo che, nella volontà del vicepresidente Giovanni Lolli, “ha intenzione di muoversi sulle stesse direttrici del vecchio progetto APE (Ap-pennino Parco d’Europa) con tutte le novità del caso”. Alla riunione era presente anche il professor Aldo Bonomi, consulente per le Regioni per Expò 2015, che ha accolto con favore “l’intenzione del-le Regioni di voler valorizzare una parte importante della storia e della cultura dell’Italia”. Ci sarà dunque un tavolo operativo tra le Regioni e i soggetti privati che seguirà le tappe di avvicinamento ad Expò, in stretto collegamento con un altro progetto pensato per Expò che riguarda la Montagna del Mediterraneo. I due progetti si muoveranno in parallelo e avranno spazi dedicati all’interno di Padiglione Italia.

ABRUZZO CAPOFILA NEL PROGETTO DI VALORIZZAZIONE DELL’APPENNINO

La Fondazione Impresa ha stilato una particolare classifica delle regioni italiane che hanno investito nella green economy: la Regione Abruzzo è stata inserita al quarto posto, meglio nell’ordine solo il Trentino Alto Adige, Marche e Valle d’Aosta. Alla base del risultato le politiche ecofrindly programmate a favore di alcuni settori strategici, come il risparmio energetico, il turismo, il riciclo dei rifiuti e la bioagricol-tura dalla precedente amministrazione regionale, guidata da Gianni Chiodi, che ha commentato “Abbiamo lasciato agli abruzzesi una regione più verde e pulita rispetto a quella che avevamo ereditato nel 2008, che ci vedeva nella black list della green economy e non solo”. Tra gli indicatori più importanti che segnalano l’obiettivo rag-giunto vi sono la carbon intensity (emissioni per unità di pil) e la quantità di rifiuti in discarica, entrambi più bassi della media nazionale.

GREEN ECONOMY: ABRUZZO AL QUARTO POSTO

Dati piuttosto negativi quelli evidenziati dal Monitor dei distretti industriali dell’Abruz-zo curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca dell’Adriatico. Nel terzo trimestre del 2014 risultano ancora in forte calo le esportazioni dei cinque distretti industriali abruzzesi (-10,8%). Sul loro negativo andamento incide il crollo dell’export dell’abbigliamento sud abruzzese, che continua a seguire una dinamica negativa (-57%), a cui si aggiunge l’arretramento dell’export della pasta di Fara (-2,7%). Dati positivi solo dalle altre aree distrettuali: vini del Montepulciano (+8%), mobilio abruzzese (+12,8%), abbigliamento Nord abruzzese (+0,6%). Torna anche in positivo il Polo ICT dell’Aquila (+43,2%) grazie al buon andamento dell’export sul mercato ameri-cano. L’analisi dell’orientamento geografico delle esportazioni abruzzesi in quel trimestre evidenzia una riduzione dei flussi commerciali verso i principali mercati di riferimento europei ed extraeuropei (Germania, Francia, Stati Uniti, Belgio) e su importanti nuovi mercati (Federazione Russa in primis, Cina, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Ucrai-na).

BANCA DELL’ADRIATICO: IN CALO L’EXPORT DEI DISTRETTI INDUSTRIALI D’ABRUZZO,MA TENGONO I VINI DEL MONTEPULCIANO

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tendenze fatti persone

“I segnali di stagnazione dell’economia regionale risalenti alla fine degli anni novanta, sommati alle devastanti problematiche emerse con l’attuale crisi economica e agli effetti del terremoto del 2009, rappresentano la motivazione che hanno ispirato la necessità di produrre una nuova legge regionale con la quale ridefinire il ruolo della città dell’Aquila Capoluogo di Regione”. Lo ha detto il Presiden-te della Regione, Luciano D’Alfonso, illustrando i contenuti del disegno di legge regionale con cui, ha detto, “si individuano anche gli strumenti per la realizzazione di politiche di valorizzazione delle peculiarità del territorio aquilano, capaci anche di dare impulso allo sviluppo dell’intera Regione”. La Regione Abruzzo intende innescare un processo che porti la città dell’Aquila ad essere il polo amministrativo istituzionale della Regione, anche mediante l’attribuzione, da realizzarsi con successive leggi regionali, al Comune dell’Aquila di funzioni amministrative in materie di competenza legislativa regionale. Sarà creato uno strumento di coordinamento dell’azione degli enti coinvolti - la Conferenza per L’Aquila Capoluogo - con un ruolo di impulso politico e amministrativo, a cui partecipano gli assessori della Regione Abruzzo e del Comune dell’Aquila competenti per le questioni oggetto dei lavori di ogni singola seduta.

D’ALFONSO PROMUOVE UNA LEGGE PER L’AQUILA CAPOLUOGO

Per “le sue straordinarie innovazioni introdotte nel linguaggio politico e comunicativo”. Questa la motivazione della Lauera Honoris Causa in Comunicazione conferita al politico Marco Pannella. «Un atto dovuto, un atto fortemente voluto, perché Pannella ha consenti-to alla comunicazione politica di evolversi, ha contribuito allo stesso cambiamento politico, al cambiamento delle istituzioni e del Paese» ha dichiarato il rettore dell’Università di Tera-mo, Luciano D’Amico nel corso della cerimonia. «Noi siamo solo onorati di poter conferire la laurea a Marco Pannella» ha aggiunto D’Amico leggendo poi un messaggio inviato dal presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano secondo il quale a Pannella “piacerà cogliere in questo riconoscimen-to una sorta di paradossale risarcimento per essergli stato precluso da lungo tempo l’accesso alla forma più diffusa e efficace di comunicazione, quella televisiva”. A Marco Pannella «dobbiamo una serie di riconoscenze – ha affermato il presidente della regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, in occasione della cerimonia -. Lui è stato innovativo e innovatore, dal punto di vista della soggettività politica e dell’oggettività politica. Sul piano della soggettività politica, in particolare, ha introdotto la comu-nicazione starei per dire corporale, quando cioè lui ha dato luogo alla comparsa all’interno di quelle quadrature comunicative che erano le tribune politiche. Ha fatto sì che avesse ingresso il proprio corpo come soggetto e oggetto della comunicazione. L’imbavagliamento, per esempio. Una scelta di temi laterali al dibattito politico. A lui dobbiamo l’ingresso nell’agenda politi-ca italiana dei diritti civili».

LAUREA HONORIS CAUSA PER PANNELLA

In uno scenario generale dei consumi del vino ancora in calo l’azienda Tollo, ambasciatrice dell’eccellenza vitivinicola abruzzese nel mondo, registra un +8,7% di fatturato nel quadrimestre settembre – dicembre 2014 rispetto all’anno prece-dente. Positivi anche i dati sul numero delle bottiglie commercializzate, +9,1%, e sui litri venduti, +8,2%. Interessante poi l’andamento dei vini biologici autoctoni, mentre le linee storiche della produzione, quelle che esprimono al meglio tradi-zione e tipicità del territorio, continuano a rafforzare la propria incidenza sulle vendite complessive. Tra i bianchi il Pecorino si conferma tra i più apprezzati in tutta Italia, con una crescita di fatturato di oltre il 35% rispetto all’anno prece-dente. “Puntiamo sulla qualità in un’ottica di miglioramento continuo, lavorando nel rispetto della materia prima e del territorio”, afferma il presidente di Cantina Tollo, Tonino Verna.

BOOM DI VENDITE PER LA CANTINA TOLLO, TRA BIOLOGICI E LINEE STORICHE

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Giancarlo Zappacosta, dirigente settore trasporti, mobilità, turismo e cultura della Regione Abruzzo alla sua scrivania

È Dirigente settore trasporti, mobilità, tu-rismo e cultura della Regione Abruzzo. Conosciamo meglio Giancarlo Zappa-costa, poliedrico personaggio e punta di

diamante dell’organico istituzionale.Qual è il percorso intrapreso per arrivare a ricopri-re la carica di dirigente? - Subito ci svela un segreto che spiega il suo fare da mattatore - . «Sono un attore, nato a Chieti e diplomato all’Accademia Nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico di Roma. Dopo aver lavorato per anni nel mondo del teatro, della ra-dio, della tv e delle arti visive come attore e autore di produzioni culturali firmate da Giorgio Strehler o

Andy Warhol, - solo per citare i più famosi - , torno in Abruzzo per contribuire alla nascita dell’Associa-zione Teatrale Abruzzese e Molisana (ATAM), che, oltre ad essere uno dei primi esempi nazionali di cir-cuito teatrale, tra le sue iniziative vanta la podestà genitoriale del Nuovo Teatro di Guglionesi (CB)».Devo interromperlo più volte durante l’intervista, sono tante le cose che ha da dire. Giancarlo Zappaco-sta è, dalla fine degli anni ‘70 ad oggi: attore, giorna-lista, direttore generale di SILT news, rivista mensile del Sindacato italiano lavoratori telecomunicazioni legato alla CISL... Usando il gergo contemporaneo, consiglio di inserire nella voce professione della carta

Giancarlo Zappacosta:«Le miei priorità per la Regione Abruzzo»

» di Paola Lopes

A tu per tu con il Dirigente settore trasporti, mobilità, turismo e cultura della Regione

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d’identità: brain holder.Arriviamo al ‘94. Forse ci siamo, comincio a riconoscerlo di nuovo nel suo completo istituzionale blu in pandant con cravatta. «Diret-tore della qualità della vita – mi dice- questo il ruolo che ho rico-perto durante la Giunta Pace, e precedentemente, dopo aver vin-to il concorso, Dirigente della Presidenza della Regione Abruz-zo con le Giunte Del Colle e Fal-conio». Ci risiamo, un altro ruolo border line, ora mi spiego il multitonale della cravatta. C’è sempre qual-cosa di anticonformista in quello che dice, mantenendo però la serietà che il protocol-lo gli richiede. Protocollo anche di contenuti, come quello d’attrazione d’impresa da lui stipulato nel 1998 con la Provincia di Toronto e Ontario con lo Stato di New York.Ci avviamo verso lo spegnimento della prima can-delina della giunta regionale D’Alfonso. Una data importante per chiunque. Quali le priorità sulle quali puntare per lo sviluppo dei settori di sua per-tinenza e cosa festeggeremo per i prossimi 4 anni?Con fermezza, Zappacosta mi elenca: «Per quanto riguarda i trasporti, la parola chiave è Blue & green mobility, anche in collegamento con i Poli di Inno-vazione. Esempi sono il sistema della bigliettazione unica e on line tra i servizi dei trasporti, turismo e cultura o la creazione della 4’ applicazione Istangram in Italia dedicata a queste funzioni».«Parlando di turismo, diversificazione: partendo dalla consapevolezza che l’Abruzzo è la Regione più anziana d’Italia, bisogna riconoscere la necessità di puntare sull’attivazione di politiche di social tourism, oltre al religioso». «Altra parola cardine: enogastro-nomia, punto da collegare a tutti quelli citati e non solo, attraverso il coinvolgimento attivo dei produtto-ri locali (sistema consorzistico e associativo) e di te-stimonial chef stellati. Qualsiasi percorso intrapreso, va comunicato attentamente al cittadino e all’esterno. Tutti hanno il diritto di sapere che nel Golfo di Vasto c’è un luxury resort 5 stelle plus con orto biologico con prodotti autoctoni a disposizione dei clienti, e a

Castelvecchio Subequo (AQ) le ampolle del sangue delle stigmate di San Francesco d’Assisi. Senza consapevolezza comunicativa, non si procede».Provo a chiedere del buco di bi-lancio causato dal tracollo sani-tario, della responsabilità del-la cattiva amministrazione, di quella civile. Lei crede davvero che siamo ad un punto di rot-tura che metta fine alla cattiva sceneggiatura scritta su questa regione a favore della stesura di un piano con happy ending?«Si. Ne sono convinto – rispon-de con un tono che mi ricorda il

vincente “Yes, we can” del primo Obama. La rottura è arrivata attraverso un percorso di consapevolezza troppo lungo, ma ora ci siamo. Se il sistema sociale e sanitario non convivono nello stesso contenitore, non si taglieranno mai i costi della sanità. Un altro modo è l’utilizzo consapevole dell’outsourcing, solo quando è necessario e mantenendo il ruolo di garante dell’or-gano istituzionale. Un esempio è il caso dell’Abruzzo Film Commission, che sarà ripreso solamente a de-terminate condizioni, coinvolgendo i sistemi di cui ho parlato nella domanda precedente, i privati e la collettività».Coinvolgendo anche le professionalità competenti, aggiungo. Voglio concludere chiedendole a quali modelli gestionali si ispira la sua visione e politica. Pa-blo Picasso diceva che “I mediocri imitano, i geni copiano”…«Considero eccellente il modello pugliese, -conclude Zappacosta- per quanto riguarda il turi-smo, quello marchigiano, per la capacità di coinvol-gere le PMI, quello della Catalogna e della Toscana invece, per il sistema promozionale. La Macroregio-ne e gli accordi di intesa con il Friuli Venezia Giulia, per il trasporto su mare, e con la Puglia, per le po-litiche agricole, sono gli esempi che l’Abruzzo si sta muovendo nella direzione pertinente. Mi auguro di lasciare un profumo riconoscibile che i miei successo-ri indosseranno...». Ce lo auguriamo tutti. La ringrazio per la condivisio-ne delle sue idee •

Zappacosta durante la nostra intervista

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La sala gremita dell’Info Day lo scorso 10 dicembre L’assessore regionale Politiche attive del lavoro Marinella Scloccoe Paolo Luci presidente Ass.for.SEO capofila RTI Sovvenzione Globale

Poter fare un’esperienza di lavoro fuori dall’Abruzzo e partecipare a progetti di ricerca innovativi in aziende, enti, univer-sità e centri di ricerca italiani ed europei.

Sono oltre 130 i laureati e diplomati abruzzesi che potranno accedere ai voucher per la mobilità interre-gionale finanziati dalla Regione Abruzzo, con risorse del Fondo Sociale Europeo nell’ambito della Sovven-zione Globale “Più Ricerca e Innovazione”. La sca-denza dell’avviso pubblicato a dicembre è il 31 marzo 2015. Il bando prevede la possibilità di prender parte ad una work experience in un’altra regione italiana o in un Paese dell’Unione Europea. «Un’opportuni-tà importante per tanti giovani abruzzesi che, gra-zie ai voucher, avranno l’occasione di formarsi e fare un’esperienza di lavoro in contesti altamente forma-tivi e specializzati in Italia e all’estero», spiega l’as-sessore regionale alle Politiche Attive del Lavoro, Marinella Sclocco.LE WORK EXPERIENCE - Nello specifico, la du-rata delle work experience va da un minimo di 30 a un massimo di 60 giorni. Tutti i costi (compresi viag-gio, vitto e alloggio) saranno coperti dal voucher di mobilità il cui importo andrà da 3mila 500 euro – nel caso in cui l’esperienza di lavoro duri un mese e si realizzi in Italia – a 7mila euro se la work experience sarà di 2 mesi e all’estero. Per individuare l’impre-sa, l’ente, l’università o il centro di ricerca ospitante,

i beneficiari dei voucher potranno essere supportati dal soggetto attuatore individuato tramite apposito bando e rappresentato dall’ATI costituita da Nexus Srl, Eulab Consulting Srl, Beep Innovation Srl e Sa-pienza Innovazione. COME PARTECIPARE – Possono partecipare al bando i laureati e chi ha un diploma di scuola secon-daria di II grado, associato a competenze e esperien-ze professionali tecnico-specifiche. Bisogna inoltre essere residenti in Abruzzo ed essere disoccupati o inoccupati e iscritti al Centro per l’Impiego di com-petenza al momento della domanda. I candidati de-vono inoltre presentare un formulario con la descri-zione del progetto di work experience che si intende realizzare. Le candidature dovranno pervenire, con le modalità previste dal bando, entro le ore 13,00 del 31 marzo 2015 alla sede dell’Organismo Intermedio R.T.I. Ass.For.SEO - KPMG Advisory S.p.A. - Me-tron S.r.l. presso Metron S.r.l., Via Italia - Ermes Center - 64023 Mosciano Sant’Angelo (TE). L’avviso e il modello di domanda sono consultabili su www.piuricercaeinnovazione.it. Per maggiori informazioni sul bando: [email protected] - Tel. 085.84.20.238 – numero verde 800.975834; [email protected] - Tel. 085808 9025.; per supporto e assistenza alla presen-tazione delle istanze: Nexus Srl, [email protected] - tel. 085-4315267 •

“Più ricerca e innovazione” per i giovani abruzzesi

» a cura della redazione - foto di Gianluca Pisciaroli

Sono oltre 130 i laureati e diplomati abruzzesi che potranno accedere ai voucherper la mobilità interregionale finanziati dalla Regione Abruzzo, con risorse del FSE

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Da sinistra il direttore di Confindustria Chieti Pescara Luigi Di Giosaffatte, Paolo Primavera, Enrico Marramiero e il condirettore Fabrizio Citriniti

Due firme per un unico atto che ha scrit-to la storia del mondo industriale delle province di Chieti e Pescara. Ad ap-porle, nero su bianco, alla presenza del

notaio Antonio Mastroberardino e di centinaia di imprenditori e manager nonché delle massime auto-rità locali e regionali, nel padiglione espositivo della Camera di Commercio di Chieti, i presidenti Paolo Primavera ed Enrico Marramiero che hanno sanci-to la nascita della nuova Confindustria Chieti Pesca-ra, oggi diretta da Gennaro Zecca, amministratore dell’omonimo gruppo. Nel corso della prima Assem-blea generale di Confindustria Chieti Pescara, che si

è tenuta all’Aurum, lo scorso 29 gennaio, infatti, è stata definita la squadra di presidenza. Zecca è af-fiancato nel ruolo di vicepresidente vicario da Silva-no Pagliuca, con delega all’organizzazione e rapporti interni; Giuseppe Argirò, vicepresidente di diritto quale presidente Piccola Industria con delega per il Credito e Finanza e la Semplificazione Amministra-tiva; Domenico Melchiorre, vicepresidente di dirit-to quale presidente Giovani Imprenditori con delega su Education: Scuola, Università e Formazione, sul progetto speciale Startimpresa, sul progetto speciale Impresa in Accademia; Alessandro Addari, vicepre-sidente eletto con delega all’Innovazione, ricerca per

Confindustria Chieti Pescara, un’unica realtà

» di Marcella Pace - foto concesse da Confindustria Chieti-Pescara

Lo scorso 9 dicembre è stata ufficializzata la fusione tra le due Associazioni di Industriali,e il 29 gennaio Gennaro Zecca è stato designato alla presidenza

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le imprese e Strategie di Sviluppo, Poli di innova-zione e Reti di impresa; e Ottorino La Rocca vice-presidente, con delega per l’Internazionalizzazione e la riforma di Confindustria Abruzzo. Direttore gene-rale Luigi Di Giosaffatte, già direttore di Confindu-stria Pescara, e condirettore Fabrizio Citriniti, già direttore di Confindustria Chieti.Era il settembre 2012 quando, dopo un incontro con-giunto, i due presidenti di Chieti e Pescara sottoscris-sero la delibera del progetto di fusione. Quel progetto che ha trovato la sua concretezza il 9 dicembre scor-so, durante l’assemblea generale aprendo «una nuova era– come dichiarato dai due presidenti - grazie ad un’azione fortemente voluta dagli imprenditori che, superando campanilismi, vogliono guardare tutti in-sieme non solo al territorio di un’area metropolitana ma al futuro dell’intera regione». «Abbiamo optato - ricorda Enrico Marramiero - per un modello che par-tisse dal basso, ovvero dalle sezioni territoriali che costituiscono le associazioni delle due province per poi giungere alla fusione finale. Abbiamo ritenuto che partendo da chi già condivideva gli stessi interessi, i vantaggi della fusione sarebbero divenuti ancor più evidenti. Dietro il nostro progetto c’è stata una pia-nificazione ben precisa, volta al raggiungimento di tre obiettivi: la riduzione di costi e delle spese per le imprese, l’aumento in termini di efficienza dei servizi a loro offerti e l’acquisizione di una maggiore capaci-tà propositiva sull’intero territorio». Confindustria Chieti Pescara aggrega oggi i servizi e le strutture di due Associazioni che insieme rap-presentano un migliaio di imprese per circa 50.000 dipendenti, di grandi, medie e piccole dimensioni ap-partenenti a tutti i settori produttivi (Agroalimentare, Chimica-Farmaceutica-Gomma-Plastica-Cartario-Vetro, Governance, Sanità, Legno e Varie, Ambien-te, ANCE e Laterizi, Energia, Meccatronica, Servizi Innovativi, Trasporti e Logistica, Turismo, Sistema Moda), pari cioè a circa il 65% del PIL Abruzzese. Una realtà associativa con più di 30 professionisti,

che si occupano di dare servizi alle imprese e di assisterle nelle attività di cui quotidianamente

hanno bisogno, due società di servizi che fatturano complessivamente più di un milione di Euro all’anno prevalentemente nella formazione professionale uti-lizzando in massima parte i fondi Interprofessionali che portano benefici diretti alle imprese. «La fusione di Confindustria Chieti Pescara non è il fine, ma il mezzo – dice ancora Marramiero -. La vera sfida inizia ora per il raggiungimento di nuovi scenari, dove la nostra Confindustria divenga un mo-dello, un case history da imitare e che porti, in modo naturale, ad una Confindustria unica regionale, che contiamo di costituire entro due anni».

Fusione, i giovani imprenditorianticipano i seniorE se in genere i giovani prendono esempio dagli adul-ti, nel caso di Confindustria le cose sono capovolte. Sì perché già lo scorso 30 maggio i Giovani Impren-ditori di Chieti e Pescara si riunirono in Assemblea, fondendo i due gruppi ed eleggendo presidente e consiglio direttivo. Il Gruppo Giovani Imprenditori Chieti Pescara unificato conta circa 160 imprendi-tori under 40 di aziende situate sul territorio delle due province. «Dobbiamo essere elemento di distin-zione all’interno della nostra associazione - spiega il presidente Domenico Melchiorre, socio dell’Azienda TAIM srl di Atessa, che da oltre 27 anni progetta e realizza impianti e macchinari destinati alle indu-strie farmaceutiche - siamo giovani quindi dobbiamo osare, dobbiamo coltivare i nostri sogni, avere idee, passione e determinazione per poter costruire il cam-biamento ed esserne il motore principale. Noi Giova-ni rappresentiamo il presente ed il futuro economico e sociale del nostro territorio». Per il prossimo trien-nio il gruppo si incentrerà su internazionalizzazione, per la quale è stata programmata una visita alle Isti-tuzioni Europee a Bruxelles nel mese di marzo, effi-cientamento energetico e formazione. In quest’ultimo

La platea presente all’Assemblea generale che lo scorso 9 dicembre ha decretato la fusione di Confindustria Chieti Pescara

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ambito il Gruppo porta già con se in dotazione due progetti importanti, Impresa IN Accademia e Star-tImpresa, che per i prossimi due anni avranno una vi-sibilità strategica ancora molto forte. Ad essi saranno affiancate altre attività sempre inerenti la formazione da realizzare in collaborazione con il mondo accade-mico. Altro argomento sul quale i Giovani Impren-ditori di Chieti Pescara vogliono investire le proprie energie è «la valorizzazione del “capitale umano” che a sua volta genera il capitale sociale di una comunità, di un territorio e di un paese».A fare da eco ai giovani di Chieti Pescara, anche quelli di L’Aquila e Teramo che lo scorso novembre hanno dato vita al Gruppo dei GI Gran Sasso, che rappresenta circa 700 aziende. «Alla luce dei cam-biamenti che nei prossimi mesi investiranno le pro-vince di Teramo e L’Aquila – commenta il presidente Giammaria de Paulis - è necessario creare un solido canale di comunicazione con le principali istituzioni del territorio al fine di intensificarne i rapporti. Do-vremo identificare i principali interlocutori con cui

confrontarci per dialogare su tematiche di interesse imprenditoriale quali l’energia, il turismo, il credito, l’ambiente e le infrastrutture. Dovranno essere inten-sificati anche i rapporti con le banche allo scopo di evidenziare le esigenze e le problematiche che i giova-ni hanno nell’avvio di nuove imprese». Sinergia con università e istituzioni, diffusione della cultura d’im-presa e attenzione agli investimenti nell’ambiente e per l’ambiente, gli altri ambiti di azione dei giovani del Gran Sasso.E come gli industriali senior, anche i gruppi giova-nili guardano al livello regionale. «Un altro impegno - conclude Domenico Melchiorre - è quello di inten-sificare la sinergia a livello regionale con il gruppo giovani del Gran Sasso. Infatti, sono convinto, che l’interscambio di conoscenze e la condivisione ci permettono di crescere, di svilupparci e di sostenerci reciprocamente per affrontare il futuro. Insieme pos-siamo, inoltre, sviluppare azioni di lobby più efficaci ed essere più incisivi nei confronti degli organi istitu-zionali e della politica» •

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Presidente: Domenico Melchiorre. Consiglieri: Eliana La Rocca, Pasquale Contento, Cristiano D’Ortenzio, Davide Cilli, Federico De Cesare, Andrea De Leonibus, Luciana La Verghetta, Stefano Perazzelli e Paolo Spinozzi.

il consiglio direttivo di chieti pescara

Presidente: Giammaria de Paulis. Consiglieri: Guido Arista, Antonella Ballone, Giammario Cauti, Quirino Crosta, Angelina Colet-ta, Incoronata D’Amico, Giovanna De Dominicis, Gianluca Di Francesco, Roberto Di Sante, Simone Fioravanti, Francesco Gra-vina, Francesco La Vella, Marco Marinucci, Marco Milanesi, Alfredo Nepa, Michela Pacione, Stefano Panella, Renato Piccioni, Giacomo Sorbi, Laura Tinari.

il consiglio direttivo di gran sasso

I Giovani Imprenditori di Chieti Pescara Il Gruppo dei Giovani Imprenditori Gran Sasso

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Nadia Moscardi con il giornalista Massimo Di Cintio Gli allievi della Niko Romito Formazione La relazione di Niko Romito

Undicesima edizione per Identità Go-lose, il congresso internazionale degli chef più atteso dell’anno. Tema scelto dal patron Paolo Marchi: “Una sana

intelligenza. Sana e non più solo golosa”. Queste le sue parole per l’edizione 2015: «Il mondo del piccante e quello del dessert, le Identità di pasta e le Identità di pane che si riflettono in quelle di pizza perché la seconda è la logica evoluzione della prima. E ancora il mondo della cucina naturale, che spesso è sinonimo di cultura vegetariana e vegana. Ma noi di Identità Golose andia-mo oltre e non ci scordiamo di essere onnivori. Con questo intendiamo dire che la qualità assoluta di un pasto va oltre la contrapposizione tra chi rifiuta ogni ingrediente di origine animale e chi mangia pesce e carne». Ma entriamo le cuore del congresso più blasonato d’Italia, dove la qualità la fa da padrona.A rappresentare la nostra regione sono stati Niko Romito, per la decima volta, e per la prima volta come relatrice la chef Nadia Moscardi.Nel primo della 3 giorni del Congresso è salita sul palco Nadia Moscardi, chef di Elodia che nella se-

zione Identità di Montagna ha raccontato con tutta la passione che la contraddistingue il suo territorio e i suoi sapori presentando due piatti: Consistenze dell’orto, Coregone pastinaca ed erbe spontanee (cre-scione di fiume, rosolaccio, veccia e piantaggine) e un freschissimo, gelato al sedano d’acqua mela verde ed anice stellato. Nel secondo giorno, è stata la volta di un emozionato Niko Romito che come di consueto non ha presentato nessun piatto. Lo chef 3 stelle Mi-chelin, tra i più attesi del congresso, ha illustrato la sua nuova ricerca sulla cottura a bassa pressione e i risultati ottenuti con l’oliocottura che non fa perdere consistenza alla carne. Nella seconda parte della sua relazione ha parlato in anteprima davanti ad una sala gremita di persone del suo nuovo libro: “10 lezioni di cucina”. Non è un libro di ricette ma un volume che definisce i cardini della sua cucina con precisione as-soluta in 10 concetti-chiave. «L’ho scritto per i giova-ni cuochi della Niko Romito Formazione. –ha detto lo chef- Ai miei ragazzi insegno l’inutilità della scor-ciatoia. A me loro insegnano la speranza». All’evento hanno partecipato diversi abruzzesi, giornalisti, ri-storatori, e appassionati gourmet •

L’Abruzzo a Identità Golose

» di Eleonora Lopes

Tra i protagonisti del congresso internazionale degli chefche si svolge da 11 anni a Milano, anche Niko Romito e Nadia Moscardi

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Il ricordo di tre grandi imprenditori» di Denia Di Giacomo

Giuseppe Vianello: la scomparsa dello storico presidentedel volley pescareseÈ scomparso all’età di 81 anni, presso l’Ospedale Civile di Pescara, dopo una lunga ma-lattia, il grande Giuseppe Vianello, per molti semplicemente “Peppino”, il grande impren-ditore titolare dell’omonima ferramenta di San Giovanni Teatino divenuta un colosso, nonché uomo dai numerosi impegni sociali e sportivi. Storico patron e presidente della Vianello, la squadra di pallavolo che all’inizio degli anni Ottanta conquistò la serie A maschile, Giuseppe Vianello era considerato da tutti un imprenditore lungimirante ma anche di grande bontà d’animo, con una ferrea onestà intellettuale e morale, grazie alla quale è riuscito a creare un’impresa che anche oggi, nonostante le sue dimensioni, è a tutti gli effetti considerata una grande famiglia; così lo hanno ricordato i suoi tanti dipendenti. E come padre amorevole e ricco di valori, lo hanno ricordato la moglie Adriana, i figli Giannino, Piero e Luciano e i tre nipoti, sostenuti nel giorno del suo funerale, dall’affetto dei tantissimi amici e parenti intervenuti, presso la Chiesa di Sant’Antonio a Pescara. La redazione di Abruzzo Impresa ricorderà con gratitudine quest’uomo per la sua straordinaria onestà e la fiducia che da sempre ci dimostrava.

Giuseppe Vianello

Addio a Stefano Mercadante, calcio e impresa le sue passioni Lanciano piange la scomparsa dell’Ingegner Stefano Mercadante. E’ infatti venuto a mancare lo scorso 12 febbraio, all’età di 72 anni nell’ospedale civile di Chieti, dov’era ricoverato da qualche giorno per seri problemi di salute. Ingegnere e imprenditore nel settore dei veicoli industriali, nei primi anni novanta il suo “Lanciano 90”, venuto dopo il fallimento del Lanciano calcio, divenne la prima squadra cittadina grazie ad una lunga serie di vittorie e promozioni che poi fecero tornare il Lanciano tra i professionisti. Mer-cadante rimarrà dunque il simbolo della riscossa, della forza d’animo e della speranza sia

per i cittadini della fiera Lanciano che ovviamente per tutti coloro che amano il gioco del calcio. La redazione di Abruzzo Impresa non può che dimostrare il suo cordoglio per la scomparsa di questo grande pezzo di umanità e coraggio.

Stefano Mercadante

Il mondo edile perde un grande pilastro:addio a Michele D’AndreaIl 14 febbraio è una data di grande importanza per il mondo edile dell’Abruzzo adria-tico, segna infatti la data della scomparsa di uno dei più importanti costruttori della nostra terra, l’imprenditore Michele D’Andrea, deceduto all’ospedale di Penne all’età di 88 anni. «Questo fratello ha interpretato con impegno un periodo difficile come quello del dopoguerra», ha detto il sacerdote durante l’omelia nella chiesa del Sacro Cuore a Pescara in cui erano presenti circa 500 persone, ed è infatti dal dopoguerra che parte la storia di questo “Pioniere del mattone”, una storia fatta di sacrifici e intuizioni, nella quale la forza d’animo e il duro lavoro hanno regalato un impero. Michele D’Andrea lascia un’impresa che ha cambiato il volto di Mon-tesilvano, l’azienda D’Andrea & D’Andrea, e che a partire dagli anni sessanta ha dato un forte impulso anche all’edilizia di Pescara città. Uomo pieno di passioni ed entusiasmo, Michele D’Andrea a 80 anni, aveva preso tre lauree. A lui, alla sua storia e alla sua grinta, il ricordo di tutta la nostra redazione.

Michele D’Andrea

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Da sinistra: Marcello Zaccagnini (Zaccagnini), Enrico Marramiero (Marramiero), Stefania Bosco (Bosco Nestore), Floriana De Cerchio (Torre Zambra), Valentina Di Camillo (Tenuta I Fauri), Gianluca Galasso (San Lorenzo Vini), Nicola D’Auria (Dora Sarchese) e Franco Pasetti (Contesa)

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Raccontare un territorio, narrare una regione, rappresentare le singole provincie: con questo spirito 8 produttori abruzzesi con le loro rispet-tive aziende, a novembre 2003 hanno dato vita

all’associazione “Vignaioli in Abruzzo”, divenuta poi nel 2005 un consorzio. Da allora, insieme realizzano un per-corso conoscitivo che porta alla scoperta di micro aree, che formano una regione; singole unicità che rendono ogni bottiglia singolare e speciale. In questo modo ci fanno co-noscere una macro terra: la regione Abruzzo. Il consorzio ha come mission quella di rendere le diversità territoriali ricchezza unica da promuovere, e attraverso il continuo confronto e la costante trasformazione, raggiun-gere traguardi fatti di sfide che i Vignaioli d’Abruzzo sono sempre pronti a raccogliere e a vincere. I vignaioli condividono idee chiare e ambizioni importanti che raccolgono realtà diverse, vitigni e microclimi diffe-renti appartenenti alle quattro province abruzzesi, ma con un unico obiettivo: promuovere il vino abruzzese di quali-tà in Italia e nel Mondo.

I VIGNAIOLI:«DA 12 ANNI

INsIemePer Il Nostro

Abruzzo»Sono 8 i produttori abruzzesi

che nel 2005 si sono unitiin un Consorzio con l’obiettivo

di promuovere il vino di qualità in giro per il mondo. Conosciamoli da vicino…

» di Eleonora Lopes - foto di Vincenzo Sulpizio

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Dallo scorso luglio alla guida del consorzio c’è Stefania Bosco che ha preso il posto di Enrico Marramiero. «Il lavoro propositivo –ci dice la neo presidente Bosco- del Consorzio, passa attraverso un’interfaccia relazionale continua tra tutti i soci, momenti di incontro periodici che hanno il compito di raccogliere e coordinare le idee e soprattutto di risolvere le criticità che ci accomunano, solo in questo modo siamo in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati».Tra le attività principali del Consorzio ci sono l’organiz-

zazione di iniziative promozionali e la partecipazione diretta ad eventi e fiere sia in Italia che all’estero. Il Consorzio si occupa anche dell’attività di promozione at-traverso la realizzazione di strumenti di comunicazione e attività di media e public relations. Inoltre, offre un servizio di assistenza tecnica alle 8 associate, relativa agli aspetti burocratici e progettuali, ma anche organiz-zando incontri tecnici formativi.E insomma, è proprio il caso di dirlo, i Vignaioli d’Abruz-zo sono il tipico esempio di quando “l’unione fa la forza”.

Presidente CdA Stefania Bosco Azienda Vinicola Bosco Nestore Vice Presidente CdA Marcello Zaccagnini Azienda Agricola Ciccio Zaccagnini Consigliere Enrico Marramiero Azienda Marramiero Consigliere Rocco Pasetti Azienda Agricola Contesa Consigliere Gianluca Galasso Azienda San Lorenzo Vini Consigliere Nicola D’Auria Azienda Dora Sarchese Consigliere Valentina Di Camillo Azienda Vinicola Tenuta I Fauri Consigliere Federico De Cerchio Azienda Vinicola Torre Zambra

I SOCI

Casa vinicola dalla storia centenaria, la Cantina Bosco nasce nel 1897 con l’attività del capostipite Giovanni e di suo figlio Nestore, con le prime uve colti-vate sui colli di Pescara. Oggi a distanza di quasi 120 anni, l’azienda è guidata ancora da un Giovanni, che con l’appoggio dei figli Nestore e Stefania è riuscito a realizzare nell’entroterra pescarese la tenuta di Nocciano, con circa 60 ettari di vigneti e uliveti, la splendida cantina gioiello di architettura sotterranea, dove tra grandi botti di rovere, barriques e tunnel di affinamento riposa e matura l’orgoglio della famiglia: il Montepulciano d’Abruzzo Bosco. La cantina

è da sempre votata alla produzione di vini di alta qualità, di cui il 70% del prodotto è destinato al mercato estero, è tra le più visitate in Abruzzo. Quella della famiglia Bosco è una tradizione che continua con le nuove generazioni, con gli stessi nomi e con la stessa vivida passione.

BOSCO NeStOre

L’azienda Contesa, come il suo nome suggerisce, nasce dalla volontà di difen-dere le loro scelte con coerenza ed integrità. Per questo nel 2000 Rocco Pasetti ha lasciato l’azienda del padre per intraprendere una nuova strada di qualità e tipicità. La giovinezza e la caparbietà della famiglia Contesa sono la forza di questa azienda. I 35 ettari di vigneto di proprietà si estendono intorno alla cantina di vinificazione sulle morbide colline di Collecorvino; l’impegno in

cantina è volto a preservare la qualità ottenuta in vigna: è un lavoro paziente che si sussegue di anno in anno dal momento della vendemmia, passando per l’affinamento in grandi botti di rovere fino alla bottiglia. “Con i nostri vini cerchiamo di comprendere, avere cura e conservare ciò che la Terra generosamente ci regala”.

CONteSa

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La storia della cantina San Lorenzo inizia nel 1890 quando i loro avi, scelsero di mettere a dimora sulle colline teramane, le pri-me barbatelle. La scelta fu fatta con la lungimiranza di chi con l’esperienza arriva ad individuare facilmente le potenzialità che un territorio può esprimere. Oggi, la Cantina San Lorenzo è la più grande azienda vinicola familiare del teramano con i suoi 150 ettari di vigneti. Grazie all’equilibrio tra la tradizione, da cui traggono continue riflessioni e ripensamenti, e le tecniche più innovative, propon-

gono vini di assoluta eccellenza, come l’Escol DOCG Riserva, i Zerosolfiti o il Pecorino spumante brut. La struttura familiare dell’azienda, garantisce ai clienti un’attenzione particolare al prodotto, grazie ad uno scru-poloso controllo di tutta la filiera produttiva, dalla coltivazione del vigneto, agli aspetti enologici, dall’imbottiglia-mento fino alla vendita, anche presso i negozi a marchio San Lorenzo.

SaN LOreNZO VINI

Nicola, Esmeralda e Italia D’Auria, figli della signora Dora Sarchese pro-ducono con passione vini che anno dopo anno migliorano di qualità e prestigio. La piccola azienda a gestione famigliare con 18 ettari di vigneto, le moderne tecnologie di cui dispone la cantina ed il rispetto per la tradizione enologica locale, continuano ad essere i punti fermi di un equilibrio perfetto che traspare in ogni bottiglia della produzione Dora Sarchese. Cullate dalle brezze del mare Adriatico e protette da re-pentini cambiamenti climatici dalle cime della Maiella, maturano le uve dell’azienda. È qui che prendono vita gli ottimi vini della linea Mimì, il

Montepulciano D’Abruzzo DOC Rosso di Macchia, il Pecorino Dorad’Oro, il pluripremiato rosato Lapis, lo strabiliante rosso Lurré, gli spumanti brut Metodo Classico Esmery’s e Rosé e, a chiudere la produzione, il passito Bianco Diiovis ed il passito Rosso Suavitis.

DOra SarCheSe

È agli inizi degli anni ’90 che il fondatore Dante Marramiero, affascinato da un paesaggio che passa in rapida successione dalle vette del Gran Sasso alle morbide colline fino ad arrivare al mare, capì che lì sulla terra appartenuta da decenni alla sua famiglia, dove erano presenti vigneti reimpiantati negli anni ’60 e ’70 da ceppi già esistenti dall’inizio del ‘900, po-teva valorizzare l’azienda viticola dando vita al suo

progetto di lavorazione delle uve, di invecchiamento del vino e di imbottigliamento. La sua eredità è stata raccolta da suo figlio Enrico. L’attività dell’Azienda Marramiero non è mai stata vissuta come un mero lavoro, ma piuttosto come un’orgogliosa avventura nella quale misurare le dimensioni dell’amore per la terra e mantenere la profondità delle proprie radici abruzzesi. I vini Marramiero sono il frutto di questa storia in cui si incontrano e si fondono l’amore per la terra e l’attenzione per il progresso, l’attaccamento al lavoro e lo sprigionarsi dell’arte, il rispetto dei più antichi processi di vinificazione e l’utilizzo delle più moderne tecnologie.

aZIeNDa MarraMIerO

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La cantina Torre Zambra sorge sulle dolci colline abruzzesi nel borgo medievale di Villamagna, località fra le più vocate in Abruzzo alla col-tivazione della vite. L’arte vinicola è insita nella tradizione abruzzese fin da epoca romana ed è a questa tradizione che Laurentino De Cerchio si ispirò per la creazione della cantina nel lontano 1961. Il legame con la cultura contadina e la ricerca dell’eccellenza hanno portato prima Laurentino e poi i figli Riccardo e Vincenzo a dedicare le proprie risorse alla coltivazione dei vitigni autoctoni abruzzesi e dei grandi vitigni internazionali, esaltandoli e arricchendoli con l’unicità di un territorio straordinario in cui mare e montagna si fondono, creando vini potenti e

dalle caratteristiche organolettiche di raro pregio. Un patrimonio paesaggistico unico, che trova raffinate produ-zioni della cantina una delle massime espressioni qualitative.

tOrre ZaMBra

Sole a palla, il bianco della Maiella dietro, il verde e il blu dell’Adriatico di fronte, questo è l’Abruzzo e queste sono le colline teatine. La famiglia Di Camillo, per tutti i Baldovino, sta qui da sempre e da sempre, come dice il soprannome, fa vino onestamente, perché è il loro lavoro. Viticol-tori per scelta e per tradizione, con un occhio sulle vasche di cemento in fermentazione e con il cuore per fare vini genuini che accompagnano i ristori quotidiani, vini da bere e da godere. La cantina di Ari è verace e faticata, fatta per lavorare e non per farsi fotografare: le vecchie va-sche di cemento, i nuovi vinificatori d’acciaio e i legni da sempre usati con parsimonia. I vini sono briosi e freschi. Vini efficaci, ma non privi

di ambizione. Azienda tra le prime a liberare il Montepulciano d’Abruzzo dalla retorica della barrique, credendo nella tipicità del vitigno: l’Ottobre Rosso ora danza nel bicchiere con il suo colore vermiglio e la sua franchezza a sfidare il tempo.

teNuta I FaurI

Il binomio Vino-Arte, due forme di piacere eterno che mettono a nudo la vita rivelandone i segreti, è il concetto che riassume la filosofia azien-dale dell’azienda agricola Ciccio Zaccagnini. L’attaccamento della Cantina Zaccagnini all’arte si manifesta con il pri-mo appuntamento memorabile del 13-5-1984 con la presentazione del progetto “Difesa della natura” ad opera del maestro tedesco, di fama mondiale, Joseph Beuys. In seguito l’azienda ha organizzato eventi artistici come “Un fiore per Ivan”, “Uvarte”, “premio Prisco”, “Tralcetto dell’amicizia” e “Pigro, can-tautori in vigna”, in omaggio ad Ivan Graziani. L’arte ha ispirato, in varie

forme, l’architettura della Cantina. Varcando il cancello, raffigurante l’immagine dell’etichetta realizzata dal maestro Pietro Cascella, si respira subito l’amore per l’arte. Tra i vigneti ed in cantina si possono ammirare le opere di vari artisti, come Dino Colalongo, Franco Summa, Bizhan Bassiri, David Bade, Simone Zaccagnini, Mimmo Paladino, Gino Odoardi, Pietro Cascella e Mauro Berrettini.

CICCIO ZaCCaGNINI

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cover story

Presidente, come nascono i Vi-gnaioli d’Abruzzo?

«L’associazione nasce nel 2003 per unire le forze tra noi produttori e promuovere al meglio il vino abruzze-se nel mondo. All’inizio ci siamo uniti come associazione per scambiarci idee, confrontarci sul nostro lavoro e sopratutto per affrontare insieme le problematiche di questo settore. Poi per poter accedere ai bandi e usufrui-re dei fondi europei per le nostre atti-vità di promozione abbiamo deciso di trasformarci in Consorzio nel 2005».

Quali iniziative avete intrapreso in questi anni?

«Beh diverse. La più importan-te è stata sicuramente la missione in Brasile. In un momento in cui tutti puntavano sul mercato cine-se, decidemmo di spostare l’attività promozionale in Brasile organizzando una settimana dedicata ad incontri tra importatori, distributori e agenti implicati nell’ambito di un progetto di importazione sviluppato con il finan-ziamento parziale della comunità eu-ropea. E ancora abbiamo organizzato diverse degustazioni con l’Ais Roma, con l’Onav, abbiamo partecipato a diversi eventi tra cui il Trofeo Vigna-

a tu per tu con la presidente Stefania Bosco

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Un vero e propriostrumento operativoil cui obiettivo è quellodi rendere sempre più agevole il contattotra il cittadinoed il Corecom Abruzzo.

Quattro utili aree operative.Area 1 Co.Re.Com Abruzzo: qui è possibile conoscere il Corecom Abruzzo, tutti i servizi da esso erogati e i contatti per richiedere qualsiasi tipo di informazione o assistenza.Area 2 Segnalazioni: in quest’area è possibile inviare direttamente al Corecom Abruzzo, sempre tramite l’app, alcune importanti segnalazioni in merito al diritto di rettifica, a violazioni della par condicio e tutela dei minori nel sistema radiotelevisi-vo. Ogni segnalazione potrà essere arricchita da descrizione, foto e coordinate per la geolocalizzazione al fine di facilitare al Corecom qualsiasi tipo di verifica. Inoltre per ogni segnalazione sarà disponibile un link per monitorarne lo stato di avanzamento.Area 3 Informativa: dove è possibile consultare la guida dell’Agcom suddivisa in capitoli sul mercato dei servizi di comunicazione elettronica, la trasparenza dell’of-ferta, i servizi di comunicazione da postazione fissa, i servizi di comunicazione mo-bili e personali, la televisione a pagamento e i diritti e tutela dell’utenza. In questo modo ogni utente potrà agevolmente individuare l’argomento di proprio interesse ed esaminare le informazioni specifiche. Inoltre sempre in quest’area sono presenti sia il decalogo per un utilizzo responsabile dei servizi di comunicazione elettronica e sia tutti contatti con l’Agcom e con i Corecom nazionali.Area 4 Notizie: ci sono tutte le ultime notizie inerenti il Corecom Abruzzo.

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cover story

ioli presso il Golf Club di Santi (AQ), che a giugno prossimo raggiungerà la sua 8^ edizione, oltre a convegni e ovviamente il Vinitaly».

Ah proposito di Vinitaly, cosa dobbiamo aspettarci per l’edizione 2015?

«A parte qualche collega, sono diversi anni che ci siamo uniti sotto un unico stand al Vinitaly, in questo modo unendo gli alti investimenti finanziari possiamo amplificare la visibilità del prodotto abruzzese. Già in passato abbiamo organizzato svariati eventi di carattere nazionale e per l’edizione 2015 abbiamo deciso di presentare, all’interno della nostra area espositiva, ogni giorno un vino dei Vignaioli abbinato ad un piatto di chef stellati abruzzesi. Tutti gli ospiti del Vinitaly potranno essere aggiorna-ti grazie ad una grande lavagna inte-rattiva sulla quale verranno annotate le nostre iniziative ed allo stesso tem-po anche i visitatori potranno lasciare un loro pensiero. E inoltre lo stand di quasi 100 metri quadrati quest’anno avrà un look completamente nuovo!»

A suo avviso che momento vive oggi il vino?

«Le potenzialità del mercato mondiale sono evidenti, oggi il vino italiano viene apprezzato anche per le sue caratteristiche organolettiche e culturali. La forza dell’Abruzzo e dell’Italia in generale è la biodiver-sità. Noi possediamo un patrimonio enogastronomico immenso, il con-sorzio stesso racchiude un insieme di realtà diverse, ma abbiamo ancora il problema di raccontarlo e promuoverlo oltre i confini italiani, ecco perché 8 produttori hanno deciso di unirsi. Insieme si è più forti»!

In che modo pianificate i vostri progetti?

«Il lavoro propositivo del consor-zio passa attraverso un’interfaccia relazionale continua tra tutti i soci con momenti di incontri periodici, che hanno il compito di raccogliere e coordinare le idee e soprattutto spin-gere al confronto i vari produttori. Da questi scambi ad esempio è nata la proposta di incentrare l’attività promozionale in Brasile. Un altro elemento importante che ci accomuna è sicuramente la passione per l’asso-ciazionismo. Tutti noi infatti facciamo parte anche di altre associazioni, segno che crediamo realmente nella

forza dell’aggregazione».

Lei è diventata presidente da cir-ca 8 mesi, quali novità ha apportato?

«Il mio predecessore Enrico Mar-ramiero ha svolto un ottimo lavoro. Io in questi mesi mi sono concentrata molto sull’aspetto comunicativo del consorzio. Ho fatto un restalyng del sito, ho aperto la nostra pagina sui social e sto cercando di dare maggiore visibilità al nostro brand. Ci tendo a dire che i vignaioli sono innanzitutto un gruppo di amici che condividono un obiettivo professionale comune e credono fortemente in quello che fanno».

Progetti futuri?

«Sicuramente rafforzare la mission del nostro consorzio promuovendo in giro le ricchezze del nostro territorio. Dopo il Vinitaly ci concentreremo sull’Expò. Abbiamo messo in cam-po diversi progetti, sicuramente a settembre organizzeremo un evento abbinando vino e musica. E poi par-teciperemo ad Ama (Anteprima Mon-tepulciano d’Abruzzo) che quest’anno avrà la sua sede a Casa Abruzzo presso l’Expò» •

Un’immagine della missione in BrasileI Vignaioli brindano insieme ad Oscar Farinetti

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incarichi & carriere

Mandato bis per Chiara Ciavolich, 36 anni, imprenditrice agricola di Pescara, titolare di una delle cantine più prestigiose d’Abruzzo, confermata al vertice della Federazione Provinciale Coldiretti Pescara dall’assemblea dei presidenti di sezione riunita nella sede della federazione regionale, a San Giovanni Te-atino. Presenti il direttore provinciale e regionale Alberto Bertinelli e il presidente regionale Domenico Pasetti. La presidenza di Chiara Ciavolich, rinnovata all’unanimità, conferma la forte corrispondenza di intenti con la base associativa, al termine di un rinnovo delle cariche sociali che ha coinvolto oltre mille soci. Insieme all’elezione della presidente, è stato rinnovato il consiglio direttivo della federazione. Un consiglio molto numeroso ma anche, per la prima volta nella storia della federazione pescarese, molto giovane, con una età media di 40 anni, segno del grande rinnovamento e innovazione che chiama in causa il settore agricolo.

CHIARA CIAVOLICH, MANDATO BIS CON CONSIGLIO DI UNDER 40

Daniele Erasmi, imprenditore pinetese del settore food, attuale presidente di Confesercenti Teramo, è stato eletto presidente regionale di Confesercenti Abruzzo, nel corso dell’assemblea elettiva svoltasi nell’auditorium “Filiberto Cianci” della sede regionale dell’associazione a Chieti. Erasmi, classe 1975, succede a Bruno Santori alla guida di un sistema regionale che rappresenta 12 mila micro e piccole imprese operanti nei setto-ri commercio, turismo, artigianato e servizi. Il giovane presidente nella sua relazione di insediamento ha tenuto a sottolineare la passione e il dinamismo manifestato dalle associazioni di categoria circa il futuro del commercio, dell’artigianato, della produzione e del turismo. «Settori - ha dichiarato il neo presidente Erasmi - che vanno sostenuti e implementati attraverso piani di intervento concreti, ma anche attraverso scelte coraggiose della Regione che ha il dovere di fare ogni sforzo perché la domanda interna conosca una ripresa e possa uscire dalle secche di questa drammatica crisi».

DANIELE ERASMIALLA GUIDA DI CONFESERCENTI ABRUZZO

Raffaele De Ritis è stato nominato nuovo presidente dell’Ente Manifestazioni Pescaresi durante la pri-ma riunione del nuovo cda dell’Ente Manifestazione Pescaresi, giunto quest’anno al sessantacinquesimo anno di attività. Nella stessa seduta, il cda ha nominato come vice presidente Paolo Ferri. Raffaele De Ritis, nato a Pescara nel 1967, è regista ed esperto in gestioni culturali internazionali con esperienze in Europa e Usa. È stato commissario presso il Ministero dello Spettacolo, consulente Rai e della Scuola Nazionale di Cinema, ha curato progetti per il Dipartimento cultura di Barcellona, il Teatro Stabile Price di Madrid, il Lincoln Center di New York, il Theatre Princesse Grace di Montecarlo, la Biennale di Venezia, il Festival di Spoleto. È stato regista associato per Cirque du Soleil in Canada. Autore di libri e studioso, tiene corsi e conferenze in tutto il mondo. Considerato uno dei massimi esperti al mondo di arti circensi, è noto a Pescara per aver creato nel 2007 il festival Funambolika.

ENTE MANIFESTAZIONI PESCARESI, DE RITIS È IL NUOVO PRESIDENTE

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incarichi & carriere

Dopo otto lunghi anni di attesa è stato nominato il Consiglio Direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Nomina questa che restituisce finalmente all’area protetta la prospettiva di una gestione compiuta, organica e partecipata. I componenti del Consiglio Direttivo sono stati individuati dal Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti nelle persone di Maurizio Pelosi sin-daco di Capitignano), Stefano Petrucci (sindaco di Accumoli) e Paolo Salvatore (consigliere del Comune di Bussi sul Tirino) precedentemente designati dalla Comunità del Parco; Stefano Allavena, su designazione delle Associazioni di protezione am-bientale; Piero Genovesi, su designazione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Graziano Ciapanna, su designazione del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, e Paolo Costanzi, su designazione del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Con successivo decreto del Ministro sarà integrato il componente mancante indicato dalla Comunità del Parco.

PARCO GRAN SASSO E MONTI DELLA LAGA, NUOVO DIRETTIVO

La Baltour in vista di un ulteriore miglioramento qualitativo dei servizi e di ampliamento della rete nazionale e internazionale, ha affidato ad Alessandro Pratesi, manager di prestigio e di provata esperienza il programma organizzativo dell’azienda per il 2015. L’obiettivo è incrementare l’efficienza e la competi-tività di Baltour in un momento in cui il processo di liberalizzazione apre prospettive e scenari di grande interesse e stimoli. Con l’elezione di Pratesi, fiorentino, laurea in Giurisprudenza, che ha rivestito incarichi in tutti gli ambiti del trasporto, locale, nazionale ed internazionale, l’azienda intende mantenere ed incrementare la posizione di leader nel settore delle linee a lungo e medio raggio, andando ad interessare nuovi mercati e nuove direttrici dalle grandi potenzialità di sviluppo. «Obiettivi, questi - ha dichiarato il presidente Agostino Ballone - che la società è orientata a sostenere con ulteriori importanti investimenti in mezzi, tecnologie e affidando la conduzione operativa a un manager italiano di primissimo livello e di grande esperienza come Pratesi».

ALESSANDRO PRATESIDIVENTA DIRETTORE GENERALE BALTOUR

Cristina Gerardis, in servizio presso l’Avvocatura generale dello Stato a Roma, 42 anni, è il primo diret-tore generale della storia amministrativa della Regione Abruzzo, dopo la recente riforma. Nata a Genova, da tre anni patrocinante del Ministero dell’Ambiente nel procedimento penale pendente a Pescara-Chieti per il danno ambientale della mega discarica di Bussi, avrà, tra gli altri compiti, quello di avocare a sé i procedimenti in caso di inadempienza dei Capi Dipartimento. La giunta regionale ha nominato anche Andrea Ciaffi al Dipartimento della Presidenza e rapporti con l’Europa, Ernesto Grippo al Gabinetto della Presidenza, Giancarlo Zappaco-sta al Dipartimento Trasporti, Mobilità, Turismo e Cultura, Giovanni Farinella al Dipartimento per la Salute e il Welfare, Vittorio Di Biase al Dipartimento delle Opere pubbliche, Governo e Territorio e Politiche ambientali, Antonio Di Paolo al Dipartimento dello Sviluppo economico e Politiche Agricole, Tommaso Di Rino al Dipartimento delle Politiche del Lavoro, dell’Istruzione, della Ricerca e dell’Università. Stefania Valeri sarà la responsabile dell’Avvocatura regionale.

REGIONE, CRISTINA GERARDIS NOMINATA DIRETTORE GENERALE

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consulenti dell’innovazioneUn team di professionisti, un modo innovativo di fare consulenza ed un prodotto software vincitore di numerosi premi e riconoscimenti

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del processo di consulenza: le norme e le prescrizioni oggetto di analisi rappresentano il mezzo per migliorare l’efficienza dell’Organizzazione e, al tempo stesso, per te-nere sotto controllo i rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro, per l’ambiente esterno, risponde-re alle esigenze del Cliente e gestire i ri-schi in forma socialmente responsabile. Un servizio supportato da un software gestionale pluripremiato.

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incarichi & carriere

È stato eletto, dopo due giorni di votazioni che hanno visto recarsi alle urne oltre 600 iscritti, il nuovo Consiglio dell’Ordine degli Avvocati della provincia di Teramo. Ad aggiudicarsi i quindici seggi è stata la lista guidata dal presidente uscente Guerino Ambrosini, che ha vinto grazie all’elevato consenso attribui-to non solo ai singoli candidati ma all’intera squadra. «Desidero esprimere gratitudine – dichiara Ambrosini - a tutti i colleghi che hanno rinnovato la stima e l’apprezzamento per il lavoro svolto. Negli ultimi mesi il nostro impegno è stato rivolto alla realizzazione di numerose iniziative, tra le quali vale la nascita della commissione pari opportunità, i regolamenti relativi al processo telematico e la nascita della Scuola forense». Il nuovo Consiglio, oltre che dallo stesso Ambrosini, è composto, da Nicola Aprile, Wania della Vigna, Vincent Fanini, Maria Marsilii, Fortunato Nicola Mattucci, Giovanni Melchiorre, Carla Poliandri, Nicola Rago, Maurizio Reale, Gianluca Reitano, Marco Sgattoni, Alessandra Terzi, Pasquale Tiberii e Maristella Urbini. Il Consiglio, che rimarrà in carica per il quadriennio 2015-2018, procederà successivamente all’elezione di presidente, consigliere segretario e consigliere tesoriere.

AVVOCATI, ELETTO IL NUOVO CONSIGLIO DI TERAMO

Cambio al vertice di Abruzzo Confcommercio. Roberto Donatelli è il nuovo presidente regionale di Confcommercio Imprese per l’Italia che succede al Cavaliere del Lavoro Giandomenico Di Sante che ha guidato l’Organizzazione negli ultimi quattro anni. Donatelli, Cavaliere della Repubblica, sessanta-quattro anni, opera nel settore commerciale dal 1971, ed è impegnato da 42 anni in Confcommercio di cui è consigliere nazionale e presidente della Provincia dell’Aquila. Nella medesima riunione è stato confermato quale diret-tore regionale Celso Cioni. «Assumo questa importante responsabilità in un momento particolarmente critico per le nostre categorie con la volontà di costruire in collaborazione con tutti i colleghi un progetto comune e condiviso per affrontare al meglio le tante problematiche dei settori del commercio, del turismo e dei servizi, delle micro e piccole imprese abruzzesi» ha dichiarato il presidente Donatelli.

ABRUZZO CONFCOMMERCIO, ÉROBERTO DONATELLI IL NUOVO PRESIDENTE

Rinnovato lo scorso 21 Gennaio il Direttivo FNAARC (Federazione Nazionale delle Associazioni degli Agenti e Rappresentanti di Commercio) della Provincia Di L’Aquila per rilanciare le iniziative a favore della categoria. Il Direttivo è ora composto da Giovanni Gambacurta (presidente), Eliseo Marco, Lucio Pozone, Marco Trivelloni, Mauro Fayer, Domenico Neri. Il nuovo Consiglio si è riunito per redigere un piano di sviluppo della categoria con obiettivi di medio e lungo periodo ai fini della tutela e dello sviluppo della figura dell’Agente e del Rap-presentante di Commercio. Tra gli aspetti principali si è sottolineata la necessità di una formazione specializzata, il raffor-zamento della professionalità a tutela del settore e a beneficio delle aziende, nonché il potenziamento della vantaggiosissime convenzioni e servizi riservati ai soci FNAARC.

AGENTI DI COMMERCIO, GIOVANNI GAMBACURTA È IL NUOVO PRESIDENTE L’AQUILA

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incarichi & carriere

È Nicola Mattoscio, 64 anni, originario di Gessopalena, il nuovo presidente della SAGA, la società che gestisce l’Aeroporto d’Abruzzo. Già presidente della Fondazione PescarAbruzzo, nonché economista dal ricco bagaglio scientifico e istituzionale, Mattoscio subentra a Lucio Laureti. La nomina è stata approva-ta all’unanimità nel corso dell’assemblea dei soci convocata presso l’Aeroporto d’Abruzzo e presieduta dal presidente uscente Laureti. L’avvicendamento nella società di gestione dell’aeroporto d’Abruzzo ha determinato anche la nomina dei nuovi componenti del consiglio di amministrazione. Antonello Ricci, manager del gruppo Maresca, Valentino Sciotti, amministra-tore delegato dell’Azienda vinicola Farnese, Barbara Becchi, preposta alla struttura “attuazione del programma di governo e controllo strategico” per la Regione Abruzzo. Per il Comune di Pescara, la nomina è stata per l’ex comandante Emidio Isidoro, già insignito del “Ciatté d’Oro”.

NUOVO CDA ALLA SAGA, MATTOSCIO PRESIDENTE

Marco Rapino, pescarese di 31 anni, è il nuovo segretario del Partito Democratico abruzzese. Vicese-gretario del Pd negli anni della segreteria di Silvio Paolucci, Rapino ha ottenuto il 72% delle preferenze alle primarie, che hanno fatto registrare un “boom” di affluenza, con 22mila votanti. Rapino ha battuto gli altri tre candidati, Alexandra Coppola (15%), Paolo Della Ventura (4%) e Alessandro Marzoli (9%). «In Abruzzo - ha affermato - dobbiamo riuscire a dare delle risposte. Il Pd dovrà essere all’altezza della sfida. Il nostro è un progetto per rendere il Pd più unito e forte. L’obiettivo è rafforzare il Governo abruzzese e la nostra impostazione è in linea con il Pd di Renzi. Il mio sarà un partito che dirà da che parte vuole stare. Un luogo dove si faranno scelte. Oggi il Pd governa l’Abruzzo, deve essere la casa di tutti i cittadini abruzzesi che vogliono cambiare la nostra Regione. Molti i messaggi di con-gratulazioni giunti al neosegretario. Tra gli altri, anche i complimenti del capogruppo del partito alla Camera dei Deputati Roberto Speranza che in un tweet ha scritto: “Buon lavoro a Marco Rapino nuovo segretario regionale del Pd Abruzzo. Un giovane di ottime qualità che saprà fare benissimo”.

PRIMARIE PD, MARCO RAPINOÈ IL NUOVO SEGRETARIO REGIONALE

Il presidente di Ance Chieti e vicepresidente Ance, Angelo De Cesare, è stato designato componente della Commissione Nazionale recentemente costituita. La Commissione sarà incaricata di riscrivere le re-gole in materia di opere pubbliche e di recepimento della nuova Direttiva Europea sugli appalti di Lavori, su forniture e servizi. La Commissione, presieduta da Vittorio Di Paola, sarà composta da 20 rappresentanti, scelti tra le più importanti imprese di costruzione del panorama nazionale, quali la Astaldi Spa, Impregilo Spa, Salini Spa, Condotte Spa e tra gli esponenti di vertice delle più significative stazioni appaltanti, sia per le funzioni svolte sia per il numero e gli importi di lavori affidati (Anas, Ferrovie dello Stato, Autostrade Spa etc).

APPALTI, DE CESARENELLA COMMISSIONE NAZIONALE

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incarichi & carriere

Il sindaco di Calascio, Antonio Matarelli, è il nuovo presidente della Comunità del Parco Gran Sasso - Laga. La Comunità del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ha rinnovato i propri organi, eleggendo all’unanimità Antonio Vincenzo Matarelli e Daniele Palumbi, sindaco di Torricella Sicura (TE), alla carica di vice presidente. Il Presidente del Parco, Arturo Diaconale, nel congratularsi con i neo eletti e nell’augurare loro buon lavoro, ha dichiarato che «un ulteriore e importante passo in avanti è stato compiuto nella direzione di assicurare una più efficace governance all’area protetta». L’assemblea ha provveduto anche a designare il proprio quarto ed ultimo rappresentante in seno al Consiglio Direttivo del Parco, nella persona del Sindaco di Civitella del Tronto (TE), Cristina Di Pietro.

GRAN SASSO – LAGA, IL SINDACO MATARELLI È IL NUOVO PRESIDENTE DELLA COMUNITà

Giovanni D’Amico, ex sindaco di Morino, ex assessore regionale Pd, primo dei non eletti alle regionali del 2014 è stato nominato portavoce del presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio. L’incarico della durata di un anno, a cominciare dal 1 marzo, è frutto della delibera numero 20 del 4 febbraio 2015, approvata all’unanimità dall’ufficio di presidenza, anche dai componenti dell’opposizione di centrodestra. A votare a favore, i vicepresidenti Lucrezio Paolini, Italia dei valori e Paolo Gatti, Forza Italia, i consiglieri segretari Alessio Monaco, Regione facile, e Giorgio D’Ignazio, Nuovo centro destra. D’Amico, che nel frattempo non può esercitare attività nei settori radiotelevisivo, della stampa, del giornalismo e delle relazioni pubbliche, si occupa dei “rapporti di carattere politico istituzionale con gli organi di informazione”.

L’EX ASSESSORE D’AMICOÈ IL NUOVO PORTAVOCE DI DI PANGRAZIO

È stato riconfermato il presidente uscente Donato Di Campli alla guida dell’Ordine degli Avvocati di Pescara, per altri 4 anni. La lista “Essere avvocati 2015” ha prevalso su quella guidata da Ernesto Torino Rodriguez, “Un Nuovo Consiglio”, aggiudicandosi 13 dei 15 posti nel nuovo Consiglio dell’ordine. Tra gli eletti, per la prima volta, anche cinque donne, «entrate - come spiegato dal presidente - direttamente con le loro forze, senza far ricorso alle quote rosa. Ci sono cose iniziate da portare avanti, ma anche tante nuove idee – ha com-mentato Di Campli-. Vogliamo che l’avvocatura, nel contesto cittadino e regionale, sia una componente sociale forte. L’av-vocato è anche intelligenza a servizio della comunità, forza motrice dell’economia di cui vogliamo essere protagonisti e non comprimari. C’è bisogno di un’avvocatura indipendente, che rivendichi un ruolo forte nell’amministrazione della giustizia».

AVVOCATI, DI CAMPLI RESTA PRESIDENTE

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erietà. È il marchio di fabbrica della famiglia Dell’Aventino che, in Val di Sangro, da 50 anni pro-duce «non solo mangimi, ma contribusce a realizzare

eccellenze alimentari», come puntualizza l’amministratore unico, Nereo Dell’Aventino. L’azienda nasce nel 1964 quando la famiglia Dell’Aventino, all’epoca commerciante di grano, decide di vocarsi all’in-dustria. «Mio nonno – ricorda l’imprenditore – insieme ai figli, aprì un primo stabilimento a Paglieta, nostro paese d’origine. La zootecnia all’epoca iniziava a muovere i primi passi e la mia famiglia vide nella produzione di mangimi un’opportunità di crescita. Lo sviluppo dell’azienda andava di pari passo con quello del settore e 25 anni dopo, nel 1989 per l’esattezza, entrò in funzione l’attuale stabilimento di Fossacesia». Lo stabilimento, con la sua torre di lavorazione ed i suoi silos, svetta di fronte al casello autostradale Val di Sangro. È in questa struttura che muove i primi passi im-prenditoriali Nereo Dell’Aventino. Laureatosi nel 1990 in Business Administration, presso la University of Hartford, negli U.S.A., rientra in Abruzzo con l’intento di restarvi solo per pochi mesi, ma poco dopo la prematura scomparsa del padre, Nereo è costretto a cambiare i suoi piani. «Insieme a mio fratello Pierpaolo – rimasto in azienda sino al 2007 per poi intraprendere altre strade professionali – abbiamo preso in mano l’azienda. Fino ai primi anni del 2000 ab-biamo privilegiato gli Agri-store all’allevamento intensivo. Successivamente ci siamo concentrati maggiormente sul settore del latte. Abbiamo fatto molti investimenti tecno-logici e inserito nuove competenze, divenendo una delle realtà più grandi del centro-sud Italia. Oggi, siamo leader in entrambi i comparti». Formazione continua e obiettivi in costante mutamento, dunque, per quest’azienda che conta 45 dipendenti e che nel 2014 ha fatturato 38,5 milioni di euro. «Siamo un’azienda sempre in linea con i tempi – spiega Dell’Aventino –. Stiamo percorrendo una strada difficile, soprattutto in questi tempi di crisi, ma perfettamente indi-viduabile. Un buon imprenditore – dice ancora – ha il com-pito di identificare la strada e indicarla chiaramente ai suoi collaboratori. Le difficoltà che incontriamo rappresentano uno stimolo per affrontare il futuro con passione e determi-nazione: valori, questi, che ci hanno consentito fino ad oggi di divenire una realtà apprezzata in tutta Italia. Ciò è stato possibile grazie ai nostri dipendenti, la vera anima di questa azienda. Sono loro che contribuiscono con il loro lavoro a produrre eccellenze alimentari». Risorse umane centrali

» di Marcella Pace - foto concesse da Dell’Aventino

S“Un buon imprenditore ha il compito

di identificare la strada e indicarla chiaramente ai suoi collaboratori”

Lo stabilimento in Val Di Sangro

Villaggio Dell’ Gusto allestito in occasione della festadel 50° anniversario: alcune eccellenze alimentari

realizzate grazie ai mangimi Dell’Aventino

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nella Dell’Aventino Mangimi, perché come dice il tito-lare «dietro un’azienda ci sono tanti cuori che battono e teste che pensano. La soddisfazione più grande per me è vedere donne e uomini che lavorano in un ambiente positivo e stimolante, che crescono e maturano insie-me all’azienda stessa». Ed è una centralità reale quella che quest’azienda riserva ai suoi dipendenti, tanto da dedicare uno spazio alle loro storie anche nella rivista “Zoo-Zoom” che la Dell’Aventino edita per i suoi clien-ti. «Circa 8 anni fa ho pensato di creare un periodico aziendale, nel quale raccontare il nostro punto di vista sulla zootecnia. All’interno di questa rivista, che distri-buiamo in oltre 8.000 copie, dedichiamo spazio a pro-fessionisti del settore, ai nostri dipendenti e ovviamente ai nostri clienti con i quali abbiamo costruito una vera partnership. Con i rivenditori e gli allevatori costruiamo quotidianamente una relazione duratura e basata sulla fiducia reciproca per trasferire loro alimenti zootecnici di assoluta qualità, con politiche commerciali traspa-renti, con l’attenzione al servizio e con grande capacità

d’innovazione. Vogliamo essere il partner ideale per il raggiungimento di buoni risultati di redditività delle aziende zootecniche e delle rivendite agrarie. Il man-gime per noi è solo uno strumento che ci lega ai clienti e che contribuisce a creare le eccellenze alimentari». E proprio quest’ultime, le eccellenze alimentari che fanno parte della rete di Dell’Aventino, sono state protagoniste del “Villaggio Dell’ Gusto”, che l’azienda della Val di Sangro ha allestito per celebrare i suoi 50 anni. «Ho vo-luto fare una grande festa in occasione di questo speciale compleanno. Così ho riunito i nostri clienti e i nostri dipendenti. Ho chiesto a sei dei nostri clienti che opera-no in diverse regioni d’Italia e che producono rinomate eccellenze alimentari conosciute in tutta la penisola, di offrire momenti di degustazione per tutti i partecipanti. La qualità elevata dei loro prodotti - conclude - è la di-mostrazione tangibile che la nostra azienda fornisce un contributo determinante per realizzare prodotti agro-zootecnici di assoluto livello che costituiscono l’essenza del tanto declamato food made in Italy» •

A tu per tu con l’amministratore unico dell’azienda, con sede in Val di Sangro,che vanta una storia di 50 anni

Nereo Dell’Aventino: «Il contributodei nostri mangimi è determinanteper ottenere eccellenze alimentari»

L’amministratore unico Nereo Dell’Aventino

storie & persone

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Diverse sono le novità in termini fiscali apportate dalla Legge di Stabilità 2015, Legge 190 del 13.12.2014. Tra queste

modifiche rivestono un importanza particola-re, poiché riducono le preclusioni derivanti dai controlli e dagli accertamenti del fisco, le nuove ipotesi di ravvedimento operoso introdotte, che fondamentalmente allungano i limiti di tempo per l’utilizzo dello strumento.Il Ravvedimento Operoso (art.13 del Dlgs n.472 del 1997) è lo strumento con il quale il contri-buente può spontaneamente regolarizzare vio-lazioni, irregolarità o omissioni tributarie me-diante il versamento di sanzioni ridotte, il cui importo varia in relazione alla tempestività del ravvedimento. Attualmente, dopo la riforma introdotta dalla legge di stabilità 2015, pos-siamo immaginare cinque diverse tipologie di tempestività:• Un ravvedimento sprint/veloce, dove il con-tribuente può mettersi in regola entro i 14 giorni successivi alla scadenza originaria , esistente ante riforma.• Un ravvedimento breve, che può essere ef-fettuato dal quindicesimo al trentesimo giorno successivo alla scadenza originaria, anche in questo caso ante riforma.• Un ravvedimento che potremmo definire “medio breve o intermedio”, introdotto con la

riforma, che permette al contribuente di ravve-dersi fino al novantesimo giorno successivo alla scadenza originaria.• Un ravvedimento lungo, dove il contribuente ha un anno di tempo per mettersi in regola, ante riforma.• L’ulteriore possibilità per il contribuente di fare “pace con il fisco” sempre spontaneamente e comunque entro i 2 anni dalla naturale scaden-za, anche questa ipotesi è stata introdotta dalla riforma.• Infine la nuova possibilità di ravvedersi anche dopo i due anni e comunque prima del ricevi-mento di un avviso di accertamento.Lo strumento del ravvedimento può essere utilizzato da tutti i contribuenti purchè non sia stato dato inizio ad attività di accertamento, con la fondamentale differenza rispetto a prima, nel fatto che il contribuente può ravvedersi del ravvedimento anche nel caso in cui gli sia stato consegnato un verbale di constatazione. In pra-tica rispetto a prima non costituisce più causa ostativa del ravvedimento, l’inizio dell’attività amministrativa di accertamento portata formal-mente a conoscenza del contribuente con con-statazione della violazione, o inizio di accessi, ispezioni o verifiche. Significa che se è in corso un’attività ispettiva o contestazione limitata al PVC (processo verbale di contestazione), il con-

IL NUOVORAVVEDIMENTO OPEROSOÈ lo strumento con il quale il contribuente può spontaneamente regolarizzare violazioni, irregolarità o omissioni tributariemediante il versamento di sanzioni ridotte,il cui importo varia in relazionealla tempestività del ravvedimento

Lo strumentodel ravvedimento può essere utilizzato da tutti i contribuenti purchè non siastato dato inizioad attivitàdi accertamento

» di Luigi Carunchio

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[email protected]

fisco

tribuente può ancora ricorrere al ravvedimento. La norma va incontro alla nuova esigenza di au-mentare la compliance fiscale, ovvero la collabo-razione fra il Fisco e i contribuenti. Non è ancora del tutto chiaro se il nuovo rav-vedimento riguarderà unicamente le violazioni commesse a decorrere dal primo gennaio del 2015 o se potrà essere applicato anche a quelle pre-gresse, anche se non dobbiamo dimenticare che nel settore tributario il principio del favor rei dà la precedenza alla legge più favorevole che pre-senta quindi effetti più lievi per il contribuente.Infine ricordiamo che oltre alla sanzione, il contribuente dovrà calcolare anche gli interes-si dovuti, i quali vanno conteggiati in base al tasso legale vigente durante il periodo che va dal momento della scadenza originari al momento dell’effettivo pagamento applicando lo strumento del ravvedimento. Dal 1 gennaio 2015 il tasso legale è pari allo 0,5%, in diminuzione rispetto a quello in vigore per tutto il 2014 che era pari all’1%. Ricordiamo che il tasso in vigore fino al 31.12.2013 era pari al 2,5%.Di seguito vengono riportate tutte le possi-bilità di ravvedimento operoso in vigore dal 01.01.2015:• Nel caso di mancato pagamento del tributo o di un acconto, ravveduto entro i primi 14 giorni dalla scadenza originaria, si applica una sanzio-

ne pari ad 1/15 del minimo (0,2% per giorno di ritardo);• Nel caso di mancato pagamento del tributo o di un acconto, ravveduto dal quindicesimo giorno dalla scadenza originaria e fino al trentesimo, si applica una sanzione pari ad 1/10 del minimo;• Nel caso di regolarizzazione di errori od omis-sioni, incidenti sulla determinazione del con-tributo o sul suo pagamento, ravveduto entro il novantesimo giorno da quando si verifica l’errore o l’omissione, o dalla scadenza della presentazio-ne della dichiarazione, si applica una sanzione pari ad 1/9 del minimo;• Nel caso di regolarizzazione di errori od omissioni, incidenti sulla determinazione del contributo o sul suo pagamento, ravveduto dal novantunesimo giorno da quando si verifica l’er-rore o l’omissione ed entro un anno di tempo, si applica una sanzione pari ad 1/8 del minimo;• Oltre un anno e comunque entro due anni dalla violazione o entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello in cui è stata commessa la violazione, si applica una sanzione pari ad 1/7 del minimo;• Oltre i due anni dalla violazione si applica una sanzione pari ad 1/6 del minimo;• Se la regolarizzazione degli errori o delle omis-sioni avviene dopo il verbale di costatazione la sanzione sarà di 1/5 del minimo •

ricordiamo che oltre alla sanzione,

il contribuente dovrà calcolare

anche gli interessi dovuti, i quali vanno

conteggiati in base al tasso legale vigente

durante il periodo che va dal momento

della scadenza originari al momento

dell’effettivo pagamento

applicando lo strumento del ravvedimento

Non è ancora del tutto chiarose il nuovo ravvedimento riguarderà unicamente le violazioni commessea decorrere dal primo gennaio del 2015 o se potrà essere applicatoanche a quelle pregresse

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Figura 1 – Dimensioni del Deep Web(fonte: http://quod.lib.umich.edu/cgi/t/text/text-idx?c=jep;view=text;rgn=main;idno=3336451.0007.104#fn48)

Esiste un’altra rete mondiale molto meno co-nosciuta ma molto più vasta che possiamo definire come sommersa. Si tratta del Deep

Web (web oscuro), conosciuto anche come Dark Net (rete scura), termine che identifica quella parte del Web non accessibile in modo regolare, in cui sono svolte tutte quelle attività che si inten-dono proteggere in termini di riservatezza, molte delle quali illegali o quantomeno ambigue. All’in-terno del Deep Web troviamo prevalentemente siti occultati che non sono visualizzabili con delle semplici ricerche con Google, ma che possono es-sere visti solo utilizzando delle tecniche di navi-gazione particolari in grado di garantire livelli di riservatezza elevati. Le motivazioni che possono spingere un utente ad affidarsi a un sistema di navigazione riservato, traggono origine dalle più diverse esigenze. La tranquillità derivante dalla rassicurazione che nessuno (ivi compreso il provi-der che fornisce i servizi di connettività ad Inter-net) possa sapere nulla di un utente o di ciò che fa in Rete, è oltremodo rassicurante per chiunque. La tecnica di accesso al Deep Web non lascia alcu-na traccia neanche sul browser del pc utilizzato dall’utente, aspetto determinate se consideriamo che indipendentemente dall’applicazione utilizza-ta per la navigazione sul web (Internet Explorer,

Chrome, Mozilla, Safari), ogni pagina visitata, file scaricato, mail server utilizzato, resta impresso nel database del browser. Nato sul finire degli anni ’90 negli Stati Uniti, precisamente all’inter-no dell’US Naval Research Laboratory, ha acquisi-to piena funzionalità solo nel 2003. La motivazio-ne principale che ha spinto i tecnici informatici della marina statunitense a realizzare di una rete “sommersa”, è legata all’esigenza di poter utilizza-re una rete distinta e riservata per la trasmissio-ne di documenti e informazioni classificate, oltre a poter consentire la comunicazione tra agenti dell’intelligence, operatori delle forze dell’ordine, dissidenti politici di paesi stranieri e lo stesso Dipartimento di Stato. L’obiettivo principale della Dark Net è di permettere una navigazione sul web senza essere tracciati. In altri termini, si tratta evitare di essere identificati attraverso l’indirizzo IP (che come sappiamo consente di identificare univocamente il personal computer di ogni utente che si collega ad Internet). Negli ultimi anni, l’utilizzo del web oscuro è cresciuto in maniera esponenziale. Si parla di una dimensione pari a 500 volte quella del World Wide Web, con una disponibilità di circa due milioni di siti “nasco-sti”. Naturalmente è impossibile fornire una stima precisa dell’evoluzione del fenomeno, ma secondo

DEEP WEb: LA RETE OScURASi chiama Deep web, ma alcuni la indentificano anche il termine di “Dark Net”, ossia la rete invisibile, sottostante a quella visibile, utilizzata per proteggere l’anonimato di chi ha interesse ad operare senza lasciare tracce delle propria identità. Il Deep Web ha finito per trasformarsi in uno strumento particolarmente versatileper la conduzione di attività terroristichee di criminalità organizzata, ma non solo…

L’obiettivo principaledella Dark Net è di permettere una navigazione sul web senza essere tracciati. In altri termini, si tratta evitare di essere identificati attraverso l’indirizzo IP

» di Antonio Teti

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Figura 1 – Dimensioni del Deep Web(fonte: http://quod.lib.umich.edu/cgi/t/text/text-idx?c=jep;view=text;rgn=main;idno=3336451.0007.104#fn48)

ict

uno studio condotto nel 2001 dalla UC Berkeley School of Information Management and Systems1, sin da allora le dimensioni del Deep Web appari-vano poderose (figura 1). All’interno della Dark Net possiamo accedere a uno dei tanti siti di disponibili da cui si possono estrarre dati di ogni genere. Uno di questi è Hid-den Wiki2. Nato come una sorta di sito collabo-rativo, è alimentato da post e inserzioni di tutti gli utenti che navigano in questo mondo virtuale sommerso. Le informazioni sono illimitate: tro-viamo indicazioni su links di vario genere, infor-mazioni sulle modalità di accesso ai portali web, suggerimenti sulle applicazioni fruibili sul web oscuro e ogni altro dato che possa avere attinenza con il mondo sommerso di Internet. Naturalmen-te i links segnalati coprono qualsiasi genere di interesse: dai portali di e-commerce ai siti per lo scambio di applicazioni piratate, ai prodotti la cui vendita può essere proibita o vietata ai minori.

Ma troviamo anche forum segreti, siti di orga-nizzazioni religiose e estremiste (se ne contano almeno 50.000), ed alcuni negozi virtuali come il famoso Silk Road3, dove era possibile acquistare droga, armi e documenti falsi che venivano con-segnati all’acquirente in un pacco contrassegnato come anonimo e in modalità priority stealth. Il pagamento era effettuato in Bitcoin4, la famige-rata moneta digitale che sta ottenendo un grande successo nel Cyberspazio. In funzione di quanto finora esposto, chiunque sarebbe orientato a con-siderare il Deep Web come il “male oscuro” della Rete. Ciò non corrisponde al vero. Tuttavia il web oscuro è anche uno strumento di free communi-cation, che può consentire di aggirare ostacoli, controlli e le limitazioni imposte da quei governi autoritari che vogliono esercitare una censura serrata sulle comunicazioni dei propri cittadini.Come spesso accade, non va giudicato lo strumen-to, ma l’uso che se ne fa •

All’interno della Dark Net possiamo

accedere a uno dei tanti siti di

disponibili da cui si possono estrarre dati di ogni genere.

Uno di questi è Hidden Wiki

Negli ultimi anni, l’utilizzo del weboscuro è cresciuto in maniera esponenziale. Si parla di una dimensione pari a 500 volte quella del World Wide Web

1. P. Lyman and H.R. Varian, “How Much Information,” published by the UC Berkeley School of Information Management

and Systems, October 18. 2000. See http://www.sims.berkeley.edu/research/projects/how-much-info/index.html.

2. http://www.thehiddenwiki.net/

3. http://www.slideshare.net/phdays/antonio-teti

4. http://mondodigitale.aicanet.net/2013-2/articoli/03_Teti.pdf

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Lo sappiamo tutti. È una verità fin troppo scontata. È il luogo comune del nuovo millennio: viviamo in tempi oscuri che

si incamminano verso un lento ma inesorabile declino! Ecco la retorica del futuro a breve ter-mine che, ovviamente, non dice tutta la verità. Troppe volte, per secoli, sono state pronunciate frasi fatte sulla disfatta della civiltà occidentale. Ogni volta, dopo ogni crisi, spuntano come funghi grandi maestri del pensiero venuti a proporre rivoluzionarie soluzioni. Elemento ricorrente: l’innovazione ci salverà! Dall’invenzione della stampa tradizionale alla neo nata stampante 3D. Ogni anno ascoltiamo guru pronti a osannare l’ultimo ritrovato tecnologico, spacciandolo per totem messianico. Accanto alle novità solide cam-peggiano anche quelle liquide: ricette pronte, pa-role chiave dal mood profetico, acquistate a buon mercato nello store-magazine del “copia incolla” o meglio (per i ben pensanti) della ricontestua-lizzazione, anzi no (per gli addetti ai lavori) del

benchmarking! In tempi di crisi le parole “Ricerca e Sviluppo” mutano in “Riciccia e Smarcati”. Il tema ricicciato di oggi è Storytelling. L’arte del narrare, vecchia come il cucco, presente in tutte le salse dell’umana creatività fin dagli esordi dell’homo sapiens (oggi evoluto insipiens), si classifica come tormentone dell’anno. Christian Salmon dalla sua blasonata Parigi sforna due libri sul tema: Storytelling. La fabbrica delle storie, Fazi, 2008 e La politica nell’era dello Storytelling, Fazi, 2014. Ed è subito ovazione! Salvo poi scoprire che tale pratica esiste sin dai tempi di Protagora, sofista e suggeritore politico al soldo di Pericle. Secondo i nuovi guru lo storytelling, definibile come arte di raccontar storie, è una tecnica ap-parsa negli Stati Uniti a metà degli anni ’90 come modalità di comunicazione politica, manageriale, imprenditoriale e culturale, laddove il concet-to di narrazione (in forma di favola, leggenda, vicenda epica etc.) viene applicato ai differenti campi del sapere. Eppure negli anni ‘70 il grande

STORyTELLINg, PUbbLIcITà E POLITIcA? NIENTE DI NUOVO SUL fRONTE OccIDENTALEOgni volta, dopo ogni crisi, spuntano come funghi grandi maestri del pensiero venuti a proporre rivoluzionarie soluzioni che in realtànon hanno nulla di innovativo

Secondoi nuovi gurulo storytelling, definibile come arte di raccontar storie, è una tecnica apparsa negli Stati Uniti a metà degli anni ’90 come modalità di comunicazione politica, manageriale, imprenditoriale e culturale

» di Simone D’Alessandro

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Burnett sosteneva che ogni prodotto contiene in sé una

o più storie che possono essere

raccontate tramite l’advertising

Ogni anno ascoltiamo guru pronti a osannare l’ultimo ritrovato tecnologico, spacciandolo per totem messianico

creatività

Pubblicitario Leo Burnett, fondatore dell’omonima agenzia che ancor oggi si pone come una delle più importanti al mondo, applicava questa medesima pratica ai suoi clienti. Burnett sosteneva che ogni prodotto contiene in sé una o più storie che possono essere raccontate tramite l’advertising. Le sue campagne pubblicita-rie hanno dato vita a figure diventate nel tempo veri e propri miti come l’uomo Marlboro o la mascot-te dei Kellog’s! Prima di Burnett, nel 1959 Bill Bernbach aveva già introdotto il tema, con-trapponendosi prepotentemente alla costruzione di slogan da piazzisti mediante il suo negative approach o understatement style che dir si voglia.

Fu lui a ideare (55 anni fa!) il celebre claim Think Small per celebrare il maggiolino della Volkswa-gen, elaborando una anticonformista storia del brand a puntate. Potremmo continuare con altri

celebri esempi. Mi limito a citarne un ultimo nella politica: il lavoro fatto da Sé-guéla su Mitterand”: la narrazione della “forza tranquilla” data in pasto agli elettori francesi. Più a ritroso si procede, più si scopre che lo storytelling esiste da quando l’uomo scoprì

se stesso. Come dicevo all’inizio, siamo in tempi di crisi e in tempi di crisi cambiano le parole, ma il “copione” non cambia mai!•

Leo Burnett, uno dei primi ad usare lo “storytelling”

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Entrata in vigore il primo gennaio del nuovo anno, la Legge di stabilità per l’anno 2015 (Legge 23/12/2014 n.190, pubblicata nella

Gazzetta Ufficiale n.90 del 29/12/2014) è com-posta da un cospicuo pacchetto di norme (sono ben 735 i commi dell’unico articolo), alcune delle quali di sicura rilevanza per il mondo imprendi-toriale.Tra queste, spicca sicuramente la così detta “De-duzione Irap del costo del lavoro”, che prevede ap-punto, dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31.12.2014, la deduzione ai fini Irap la differenza tra il costo complessivo per il persona-le dipendente a tempo indeterminato e le vigenti deduzioni spettanti a titolo analitico o forfetario riferibili sempre al costo del lavoro.A tale misura, fa poi da contraltare il ritorno alle vecchie (più alte) aliquote Irap per tutti i settori produttivi, e cioè:• 3,9% (aliquota ordinaria),• 4,2 % (aliquota applicata dai concessionari pubblici),• 4,65% (per le banche),

• 5,9 % (per le assicurazioni),• 1,9% (per il settore agricolo).Infine, per non penalizzare quei soggetti passivi che non si avvalgono di dipendenti nell’eserci-zio della propria attività, i quali pertanto non beneficerebbero della deduzione del costo del lavoro mentre subirebbero soltanto il ritorno alle precedenti aliquote più elevate, è stato previsto un credito d’imposta Irap pari al 10% dell’imposta lorda, utilizzabile esclusivamente in compensa-zione a decorrere dall’anno di presentazione della corrispondente dichiarazione. In secondo luogo, viene in risalto il provvedimento noto come “Tfr in busta paga”. In via sperimentale, in relazione ai periodi di paga dal 01.03.2015 al 30.06.2018, i lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi i lavoratori domestici e i lavoratori del settore agricolo) potranno scegliere irrevocabilmente di percepire mensilmente il trattamento di fine rapporto via via maturato che, in tal modo, sarà soggetto a tassazione ordinaria e non sarà impo-nibile ai fini previdenziali. Al fine di evitare che tale misura crei difficoltà al sistema imprendito-

LEggE DI STAbILITà: INTERVENTI E NOVITàTra le norme della nuova legge, molte interessano al mondo dell’impresa

In via sperimentale, in relazione ai periodi di paga dal 01.03.2015 al 30.06.2018, i lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi i lavoratori domestici e i lavoratori del settore agricolo) potranno scegliere irrevocabilmente di percepire mensilmente il trattamento di fine rapporto via via maturato

» di Filippo Paolini

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riale, i datori di lavoro potranno eventualmente accedere a un finanziamento assistito da garanzia rilasciata da apposito Fondo e dallo Stato.Da ultimo, segnaliamo l’esonero dei contributi previdenziali per i nuovi assunti. I datori di lavoro privati, che nell’anno 2015 assumano nuovi dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, saranno esonerati, per un periodo massimo di trentasei mesi, dal versamento dei contri-buti previdenziali, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail, nel limite massimo di un importo di esonero pari a 8.060 Euro annui.Tali incentivi sono riconosciuti nei limiti di determinate risorse: non potranno godere del beneficio, quei datori che assumeranno lavoratori

che nel 2014 siano risultati occupati a tempo in-determinato oppure a tempo determinato con un numero di giornate di lavoro non inferiore a 250.Importante tener presente che l’incentivo in que-stione è riconosciuto dall’Inps in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande.

Anche questa misu-ra porta con se un “contrappeso”. Infatti, dalle assunzioni dal 01.01.2015, non esi-steranno più i benefici contributivi previsti fino allo scorso anno per i datori di lavoro che assumevano, con contratto a tempo indeterminato, lavo-ratori disoccupati da almeno ventiquattro

mesi o sospesi dal lavoro e beneficiari di tratta-mento straordinario di integrazione salariale da un periodo uguale •

Tali incentivi sono riconosciuti

nei limiti di determinate risorse:

non potranno godere del beneficio,

quei datori che assumeranno

lavoratori che nel 2014 siano risultati

occupati a tempo indeterminato oppure a tempo

determinato con un numero di giornate

di lavoro non inferiore a 250

I datori di lavoro privati, che nell’anno 2015 assumano nuovi dipendenticon contratto di lavoro a tempo indeterminato, saranno esonerati,per un periodo massimo di trentasei mesi, dal versamento dei contributi previdenziali, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail, nel limite massimo di un importo di esonero pari a 8.060 Euro annui

norme & leggi

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intera abruzzo impresa nuovo boxer copia.pdf 1 04/06/14 17:59

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lavoro in corso

Il 16 dicembre scorso è entrata in vigore la L. n. 183/2014. Dopo mesi di dibattiti serrati, si è giunti ad approvare il testo definitivo del

c.d. Jobs Act nell’ambizioso tentativo di rafforza-re le opportunità di ingresso nel mondo del lavoro e di introdurre modelli sperimentali di ricolloca-zione dei soggetti in cerca di lavoro. Il Consiglio dei Ministri del 24 dicembre scorso ha approvato la bozza del decreto attuativo sul con-tratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, con relative novità in materia di licenziamenti e ammortizzatori sociali. L’obiettivo, dichiarato nella legge delega n. 183/2014 è quello di “pro-muovere, in coerenza con le indicazioni europee, il contratto a tempo indeterminato come forma comu-ne di contratto di lavoroi” a mezzo di un duplice intervento: rendere tale tipologia contrattuale più attraente attraverso la defiscalizzazione contri-butiva inserita nella Legge di Stabilità e rendere prontamente operativa la novella in tema di contratto a tutele crescenti. L’iter parlamentare è iniziato lo scorso 13 gennaio con l’invio del testo al Senato; all’esito di tale iter, il Governo procederà all’approvazione definitiva del decreto delegato, la cui entrata in vigore è prevista per il giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Lo schema di decreto legisla-tivo, attuativo del Jobs Act, è di fatto centrato sulle modifiche ai licenziamenti, con l’individua-zione delle tutele crescenti del nuovo contratto di lavoro a tempo indeterminato. L’attenzione della platea è principalmente rivolta all’introduzione di quest’ultima tipologia contrattuale, che altro non è che il vecchio contratto a tempo indeterminato con un differente bilanciamento delle tutele del

lavoratore in caso di recesso datoriale in ragione dell’anzianità lavorativa del dipendente. A fronte della durata indeterminata del nuovo contratto di lavoro, il neoassunto non godrà della tutela reintegratoria dell’art. 18 L. 300/70 (a meno che non venga licenziato per motivi discriminatori o in ipotesi di recesso disciplinare da individuare in sede di decreti attuativi) ma unicamente di un indennizzo economico. Ma l’intervento del Legislatore si muove anche nella direzione di garantire alle politiche attive del lavoro un rinnovato ruolo funzionale alle esigenze di collegamento tra misure di sostegno al reddito e misure di inserimento occupazio-nale. A tale fine è orientato il c.d. “contratto di ricollocazione”, rientrante nell’ambito delle deleghe di cui all’art. 1, comma 4, lett. P) e lett. Q), L. n. 183/2014, laddove si prevede l’intro-duzione di principi di politica attiva del lavoro “anche attraverso la conclusione di accordi per la ricollocazione” nonché “di modelli sperimentali che prevedano l’utilizzo di strumenti per incentivare il collocamento dei soggetti in cerca di lavoro”. In mancanza di una applicazione concreta della novella legislativa, ad oggi appare decisamente prematura qualsiasi valutazione concreta degli ef-fetti economici che essa porterà con sé. Nell’ottica della tanto auspicata realizzazione di un modello virtuoso di flexsecurity, l’auspicio è che l’ope-ratività del mercato del lavoro sia ricondotta ad un livello sufficiente di protezione sociale per i disoccupati mediante una rete di servizi per il lavoro ed interventi di tipo formativo in grado di sostenerne la ricollocazione di integrare il ruolo degli ammortizzatori sociali•

» di Andrea Bonanni Caione (Avvocato - managing partner LabLaw)

Lo schema di decreto legislativo,

attuativo del Jobs Act, è di

fatto centrato sulle modifiche ai

licenziamenti, con l’individuazione

delle tutele crescenti del nuovo contratto

di lavoro a tempo indeterminato

I DEcRETI ATTUATIVIDEL JObS AcT

Dal contratto a tutele crescenti all’affermazione di un nuovo diritto alla occupabilità del lavoratore

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Grande festa per l’inaugurazione della filiale nu-mero diciassette di Bcc Sangro Teatina, la più antica banca di credito cooperativo di Abruzzo

e Molise, fondata nel 1903 ad Atessa: quella di Lanciano, realizzata in via Luigi De Crecchio n. 2. Elegante e innova-tivo, progettato dall’architetto Stefania Tieri, lo sportello è operativo dal 15 dicembre.Un’apertura che, nelle parole del presidente della Regione Luciano D’Alfonso “rappresenta una speranza per l’eco-nomia locale, e per un territorio che già in passato hanno dimostrato di essere avanguardia nello sviluppo industriale della nostra regione”. Oltre al governatore, prima del ta-glio del nastro sono intervenuti, presentati dalla giornalista

Gioia Salvatore, anche Pier Giorgio Di Giacomo, presi-dente di Bcc Sangro Teatina, Luciano Conti, viceprefetto di Chieti, Mario Pupillo, sindaco di Lanciano e presidente della Provincia di Chieti, Antonio Carruba, direttore filiale Abruzzo della Banca d’Italia, Alfredo Savini, presidente della Federazione Abruzzo Molise delle Banche di Credito Cooperativo, e don Luigi Cuonzo, direttore della Caritas diocesana Lanciano-Ortona. Per l’occasione, hanno invia-to un videomessaggio anche monsignor Emidio Cipollo-ne, arcivescovo di Lanciano-Ortona, e Leonardo Rubattu, direttore generale di Iccrea. All’evento hanno partecipato anche i componenti del consiglio di amministrazione della banca e il direttore generale di Bcc Sangro Teatina, Fabri-

La BCC Sangro Teatina apre a LancianoGrande festa per l’inaugurazione della filiale numero diciassette.

Presente anche il governatore D’Alfonso

Il taglio del nastro della filiale di Lanciano di Bcc Sangro Teatina

» a cura della redazione - foto di Piergiorgio Greco

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credito & finanza

zio Di Marco, insieme a tutti i collaboratori dell’istituto di credito, a partire da quanti lavoreranno nella filiale (il di-rettore della filiale Antonello Travaglini, e i collaboratori Valeria Tinaro, Pierpaolo Del Negro e Simone Santovito), il sindaco di Atessa, Nicola Cicchitti, consiglieri regionali e comunali, e altre autorità civili e militari. «Con passione - ha detto Pier Giorgio Di Giacomo, presi-dente di Bcc Sangro Teatina - portiamo nel capoluogo fren-tano il nostro modo di fare banca, ovvero banca di Credito Cooperativo, fondata su principi quali il localismo, cioè il radicamento sul territorio, e il rapporto con i soci, vale a dire la finalità mutualistica della banca. Una banca che, dunque, appartiene al territorio, e che in esso riversa il 95 per cento di quanto raccoglie». A seguire, l’originale taglio del nastro, benedetto da don Luigi Cuonzo: un lungo, doppio nastro blu e verde, i colori del credito cooperativo, tenuto da tutti i dipendenti della Bcc e dai consiglieri, a testimonianza di un’appartenenza

radicata alla banca. A rendere il clima ancora più bello, la banda e le majorettes di Atessa, e il gruppo di protezione civile di Atessa che ha servito a tutti presenti una gustosa castagnata con vin brulè.La filiale di Lanciano sarà aperta da lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.00 e, come altri sportelli del gruppo, è stato concepito secondo il criterio del discrete banking, vale a dire con accoglienti uffici dove si entra uno per volta, al fine di garantire alla clientela la massima riservatezza. I clienti che dovranno aspettare il loro turno potranno navigare in Internet mediante tablet a loro disposizione, dedicarsi alla lettura grazie a numerosi libri disponibili, svagarsi ascoltan-do musica e guardando video su appositi schermi installati, navigare con la rete wifi gratuita. Per la clientela frentana, infine, Bcc Sangro Teatina ha ideato il nuovo Conto Ad-davere, che prevede condizioni particolarmente favorevoli, servizi innovativi e la possibilità di personalizzazione, a partire dalla scelta del numero di conto•

Il saluto del presidente di Bcc Pier Giorgio Di Giacomo

Le autorità all’interno della filiale

L’intervento del sindaco di Lanciano Mario Pupillo

Il pubblico visita lo sportello

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“Un luogo merita la sua banca”. Con questo claim e con una folla di gente si è svolta l’inaugurazione della Banca del Vomano

a Scerne di Pineto. L’evento si è aperto con un convegno dal titolo “Il ruolo delle banche del territorio per la ripresa del tessuto economico” al quale hanno partecipato grandi nomi: Renato Balduzzi, membro del Consiglio superiore della magistratura; Enrico Zanetti, sottosegretario al mi-nistero dell’Economia e delle finanze; Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Associazione bancaria italiana; Lu-ciano D’Alfonso, presidente della Regione Abruzzo; Do-menico Di Sabatino, presidente della Provincia di Teramo. All’incontro sono intervenuti anche: Robert Verrocchio,

sindaco di Pineto; Giovanni Legnini, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura; Antonio Carrubba, direttore regionale della Banca d’Italia e Alfredo Savini, presidente Fedam. Poi la parola è toccata a colui che per primo ha creduto in questo progetto, il presidente della Banca del Vomano, Giulio Cesare Sottanelli, che nel suo discorso ha voluto ringraziare tutti i numerosi ospiti pre-senti: «L’inaugurazione di una banca emoziona sempre. Ringrazio i tanti rappresentanti dello Stato, della Regione e della Provincia che sono intervenuti. Abbiamo raggiunto un traguardo atteso da cinque anni, se riusciremo a rispet-tare il piano industriale punteremo ad espanderci in tutta la vallata».

La Banca del Vomano è finalmente realtàA 5 anni dall’avvio del progetto, è stato inaugurato a Scerne di Pineto, il nuovo istituto

bancario di credito cooperativo. Una folla di persone era presente all’evento; il presidente Sottanelli: «Orgogliosi di aver raggiunto l’obiettivo prefissato»

Un momento del convegno a Scerne di Pineto

» a cura della redazione - foto concesse dall’organizzazione

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credito & finanza

Come di consueto, al termine del convegno, c’è stato il ta-glio del nastro e la benedizione da parte del vescovo, mon-signor Michele Seccia. Nel pomeriggio, uno spazio è stato riservato ai soci e alla cittadinanza con una festa che ha coinvolto tutto il paese.Dallo scorso 12 gennaio la Banca del Vomano, ha aperto gli sportelli al pubblico diventando, dunque, operativa gra-zie alla fiducia e alla raccolta di oltre 5 milioni di euro di capitale da parte di 1.719 soci. La struttura - che in base al piano industriale vedrà l’apertura di una seconda filiale tra 18 mesi a Montorio al Vomano - si avvale di uno staff di 9 dipendenti, tutti con esperienza qualificata e provenien-ti dal settore bancario. Direttore generale è Lamberto Di Pietro, forte della sua esperienza con aziende nazionali e internazionali. Proprio per l’appartenenza al gruppo del

Credito cooperativo, la Banca del Vomano, ha per statu-to l’obbligo di reinvestire gli utili sul territorio: il 70% di questi, infatti, servirà a rafforzare il patrimonio dell’istitu-to di credito, mentre il 30% andrà a finanziare progetti nei settori del sociale. A due mesi dall’apertura, il presidente Sottanelli si dichiara entusiasta dell’andamento dell’istituto di credito. «La cittadinanza sta rispondendo benissimo, -ci ha dichiarato- segnale che conferma l’esigenza di una nuo-va banca nel territorio del Vomano. Per andare incontro ai bisogni dei cittadini abbiamo deciso di proporre dei tassi molto bassi e la risposta avuta ci ha dato ragione. La Ban-ca del Vomano sta offrendo alla clientela tutti i servizi che un istituto di credito mette sul campo per soddisfare le più svariate esigenze. Siamo molto orgogliosi di questi risultati, non poteva andar meglio»•

Il cda della Banca del Vomano

Il taglio del nastro

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» di Eleonora Lopes - foto concesse da Delixia srl

Il famoso “dolce di latte” tipico dell’Argentina,viene prodotto e confezionato dalla famiglia Sbaraglia a Spoltore

Delixia, gusto e salute

Se si prova, non se ne può fare più a meno. Stiamo parlando di Delixia, il nuovissi-mo dolce di latte prodotto nell’azienda di Spoltore dalla famiglia Sbaraglia. Ma

partiamo dall’inizio. Il “dulce de leche” (dolce di latte) è un dolce tipico argentino, molto popolare in gran parte del Sud America. Viene preparato facendo cuocere a lungo il latte e lo zucchero fino ad ottenere una crema dal sapore irresistibile. Il dolce di latte, in Argentina è talmente utilizzato che anche Papa Fancesco continua ad usarlo tutti i giorni per la sua colazione! L’idea di riprodurre questo dolce in Italia viene da una storia d’immi-grazione. La famiglia Sbaraglia ha vissuto più di 30 anni a Buenos Aires dove ha fondato un’azienda di combustibili solidi in Argentina, oggi gestita da Claudio e Roberto. Nel ’85 la famiglia torna in Abruzzo continuando l’attività di combustibili. Ma come nasce Delixia? Ce lo spiega Claudio Sbara-glia: «L’azienda di combustibili oramai cammina

da sola, sì va bene, ma per il suo mercato non ha moltissime prospettive di crescita, così io e mio fratello, abbiamo deciso di diversificare e di met-terci in gioco con un’altra attività, la produzione del dulce de leche, il più famoso dolce dell’Ar-gentina con il quale anche noi siamo cresciuti». Delixia srl nasce nel 2008 a Spoltore, avviando la sua prima produzione 2009.Claudio Sbaraglia già laureato in Giurisprudenza, instancabile, decide di iscriversi a Scienze Mana-geriali prendendo così la seconda laurea major con l’obiettivo di acquisire competenze utili alla nuova avventura imprenditoriale. Nello scenario del settore dolciario italiano, De-lixia rappresenta un prodotto innovativo, gusto-so ma nello stesso tempo attento alla salute. «Le nuove tendenze salutiste –continua Sbaraglia- dei consumatori contrastano spesso con la ricerca della scoperta di nuovi gusti; ma analizzando la composizione del dolce di latte, entrambe le esi-

Da sinistra: Alessandro, Federica, Claudio, Roberto e Carlos Sbaraglia

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genze vengono rispettate». In questo scenario di tota-le cambiamento, Delixia srl coglie la sfida di promuovere e diffondere il dolce di latte sia in Italia sia che all’estero, puntando su innovazione e qualità, associate al servizio e alla comunicazione. E infatti, oltre il 50% della produzione viene venduta all’estero, tra i paesi ci sono: Marocco, Ku-wait, Grecia, Spagna, Slovenia, Lituania, Germania, Francia e Bulgaria.La strategia di lungo termine dell’azienda di Spol-tore mira a sostituire almeno in parte, dall’abitu-dine alimentare italiana, il consumo delle creme spalmabili alle nocciole, molto più ricche di grassi e calorie e pertanto meno adatte a una dieta sa-lutare. Delixia srl però, che non si accontenta di sostituire un prodotto conosciuto con uno nuovo anche se molto più salutare, si è impegnata altresì a produrlo in Italia, in un moderno stabilimento, utilizzando fonti di energia rinnovabili. Recente-mente infatti, l’azienda ha acquistato un impianto nuovo di produzione che verrà installato nei primi mesi del 2015 e che consentirà di raddoppiare la capacità produttiva, passando dagli attuali 200 kg/ora a 400 kg/ora. Il dolce di latte spalmabile Delixia, è prodotto nel più completo rispetto delle severe norme vigenti in tema di sicurezza alimentare, si presenta in ele-ganti barattoli di vetro di varie misure che, oltre a garantire un prodotto igienicamente sicuro, lo rendono facilmente fruibile in tutte le occasioni di

utilizzo. Un altro aspetto a cui l’azienda è molto attenta sono le certificazioni, attual-mente ha ottenuto: ISO 9001 per la gestione della qualità e FSSC 22000 per la sicu-rezza alimentare, entrambe rilasciate da SGS, oltre alla certificazione BIO rilasciata da ICEA.Oggi lavorano nelle società i figli di Roberto, Federica e Alessandro, e anche Nansy, figlia di Claudio e Rosita, che seppur giovanissima, sta

compiendo i primi passi nell’azienda di famiglia.Da qualche mese in commercio c’è anche la ver-sione biologica di questo prodotto che ricordiamo è senza lattosio e senza glutine. Ma dove possiamo trovare Delixia? «Si può acquistare on line sul nostro sito, siamo presenti –ci dice il titolare- ne-gli shop gourmet, negli shop gluten free, nella GDO ci siamo ma con la formula del privite label. Delixia è prodotto e confezionato in Italia, con ingredienti di altissima qualità, e inoltre rispetto al dolce di latte argentino, abbiamo diminuito la presenza dello zucchero arrivando al solo 6% di grassi. Può essere utilizzato in tanti modi: si può mettere nel caffè, nel gelato, nei dolci, si può usare nella pasticceria. Sul mercato è appena uscita la versione con la crema fredda da acquistare nei bar!».«Tra i progetti futuri, -conclude il dr. Sbaraglia- c’è la produzione di un liquore al dolce di latte, ma l’obiettivo più grande è crescere e conquistare una fetta importante del mercato estero» •

Alcuni prodotti Delixia

Un’immagine della produzione

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» » di Eleonora Lopes - foto concesse da Antonello Egizi

Stagiona e affina i formaggi vaccini, caprini, ovini dei migliori produttori abruzzesi e non solo. Vi raccontiamo la storia di Antonello e dei suoi formaggi gourmet tra tradizione e innovazione…

Antonello Egizi e le sue forme d’autore

È tra i migliori in Italia a stagionare e affinare i formaggi, per gli amici (e non solo) è “lu casciar” parliamo di Antonello Egizi che dopo anni trascorsi nel mondo

agroalimentare, oggi ha fondato uno stabilimento tutto suo a Balsorano “Forme D’Autore”. Antonello è un guerriero come il simbolo del paese in cui è cresciuto che crede e lotta per il suo lavoro e il suo territorio che tanto ama. Raccontiamo la sua storia.Classe 1965, Antonello è nato all’Aquila ma è sempre vissuto a Capestrano. Cresce tra l’olio e il formaggio che suo nonno commercializzava. Un diploma di perito chimico che scoprirà in seguito essergli stato utile per conoscere e capire meglio i processi dei formaggi. L’amore lo porta a trasfe-rirsi ad Avezzano dove oggi vive con sua moglie.Antonello si è sempre occupato di cibo, prima come rappresentante per grandi aziende, poi nel 2005 aprendo un negozio di prodotti tipici, e ancora facendo il cuoco in una scuola di Avezzano per alcuni anni. Ma il suo pallino sono i formag-

gi gourmet, circa 10 anni fa inizia ad affinare i formaggi per sé, per gli amici e visto che erano reclamatissimi decide di mettere su un’attività. Nel frattempo inizia a seguire diversi corsi di affina-mento e stagionatura casearia. A settembre dello scorso anno apre il laboratorio Forme d’Autore dove Antonello “dipinge” i suoi formaggi.Oggi Egizi ricerca e seleziona sul territorio i migliori semilavorati, valutando le diversità e le caratteristiche dei vari produttori, in base alle quali sceglie le eccellenze casearie abruzzesi e non solo. «Non siamo un’azienda da grandi nu-meri, - ci dice - l’attenzione è rivolta alla qualità sulla quale non si transige. Forme d’Autore è una realtà artigianale dove le cose vengono ancora fat-te con il cuore, ma senza tralasciare la tecnologia laddove occorre, dove si è soddisfatti guardando le espressioni di chi assaggia i nostri formaggi. Forme D’Auore è anche un mezzo per far cono-scere ancora di più i prodotti abruzzesi che a mio avviso sono fondamentali per il rilancio economi-co di questa regione».

Antonello Egizi - foto di Pio Muto

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L’obiettivo di questo progetto è la ricerca e la valorizzazione delle diverse specialità casearie. Forme d’Autore garantisce qua-lità, genuinità e origine del for-maggio, delle materie prime per affinamento e la lavorazione in condizioni di massima sicurez-za e igiene per gli alimenti.Oltre ad importanti gastro-nomie, oggi Forme d’Autore annovera tra i suoi clienti gli stellati: Villa Majella, Don Alfon-so, Magione Papale, e ancora Mor-si e rimorsi, La corniola, Antica Osteria Zahrtmann, The corner, Osteria del Tarassaco e tanti altri. «Il rapporto di fiducia –racconta An-tonello– con i clienti è fondamentale, io gli faccio assaggiare i miei prodotti e loro si fidano del mio lavoro e della mia abilità nel trattarli. Qui vengo-no a trovarmi tanti italiani ma anche stranieri che mi scoprono su internet e che si innamorano dei sapori abruzzesi e di questo meraviglioso territo-rio».«Curo i miei formaggi quotidianamente –conti-nua Antonello- uno ad uno lavandoli e oliandoli con miscele di olio extravergine proveniente dalle aziende Marina Palusci e Verde Oro. Affino con erbe, fiori ed essenze che raccolgo tra i meravi-gliosi monti dell’Abruzzo». L’affinamento, come è noto, nasce anticamente

come tecnica per conserva-re il formaggio, ma oggi alla conservazione si è aggiunto un elemento importante, l’arricchi-mento del sapore. Il laboratorio di Balsorano è pulito come una clinica ospedaliera, nulla è lasciato al caso e infatti, la sua abilità colpisce così tanto che perfino Albino Armani, Gabrio e Giotto Bini e la famiglia Otta-viano di Praesedium, storici e importanti produttori di vino, inviano ad Antonello le loro vinacce perché siano destinate

ad affinare il Pecorino di Farindola e non solo. Ma la vera casa di Antonello è a Morino nella sua cantina privata dove riposano e stagionano le sue creature. Per alcune lavorazioni occorrono anche 2, 3 anni, prima di arrivare al prodotto finito. Sono necessarie numerose prove e abbinamenti come in un laboratorio chimico, ma vale la pena aspettare, il risultato lascia senza parole: le sue forme hanno alla vista un fascino unico e al gusto un sapore che sorprende.«Gli abbinamenti mi vengono d’istinto –racconta lu casciar- uso molto erbe, spezie, frutta secca, polvere di cacao, tutti prodotti di grande qua-lità, essenze di zafferano, salvia, pepe, menta e qualsiasi altro elemento trovo in natura che posso accostare a formaggi ovini, caprini e vaccini» •

Il produttore con lo chef stellato William Zonfa

Alcuni tre latti (pecora, mucca e capra) affinati da Egizi

I caciocavalli - Foto Pio Muto

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» a cura della redazione - foto concesse da Sabelli

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Controllo della filiera, legame con il territorio, business sostenibile,innovazione e qualità artigianale dei prodotti, mantengono Sabelli

importante player nazionale dell’agroalimentare. In crescita anche all’estero

Sabelli, qualitá e tradizione italiana dal 1921

Qualità dei prodotti, attenzione alla mate-ria prima e filiera rintracciabile, innova-zione, tradizione e green strategy; sono questi i plus principali che mantengono

Sabelli Spa uno dei primi quattro player nazionali nel settore caseario, in crescita anche nell’export. Negli ul-timi quattro anni, il fatturato in Italia è aumentato del 20%, passando dai 55 milioni di euro del 2010 (con un EBITDA pari a 2,049 ml euro, 3,7%) ai 67,850 milioni di euro del 2013 con unEBITDA previsto per il 2014 di oltre 3,500 ml euro, 5,5%). Il settore export ha avuto un incremento del 30,9% nell’ultimo anno e ha fruttato alla Sabelli il 5% delle vendite. Ai mercati consolidati di Francia, Spagna, Inghilterra, Austria, Germania, Romania e Svizzera, nel 2014 si sono ag-giunti Emirati Arabi e Repubblica Ceca. Qualità dei prodotti, a partire dal latte. Molte delle 200 fattorie dalle quali Sabelli Spa acquista la materia prima, e che sono da sempre l’asset aziendale più importante, si trovano in zone incontaminate, come il parco nazionale dei Monti Sibillini (60 fattorie) e del Gran Sasso (10). L’ottimo latte e la cura artigianale, valorizzata da elevati standard industriali e da un business sostenibile verso le comunità locali, manten-gono competitive le specialità lattiero-casearie Sabelli. Green Strategy Sabelli. Sostenibilità a tutto tondo, a partire dal risparmio di acqua potabile e auto produ-zione di energia elettrica. L’azienda, infatti, pianifica scelte economiche sostenibili che vedono la gestione responsabile dei reflui della lavorazione del latte e il

recupero delle risorse grazie all’utilizzo del con-centratore di siero. Anche i consumi energetici sono contenuti grazie all’utilizzo di fonti energetiche alter-native. All’impianto fotovoltaico esistente da 200 kw, entro la fine del 2014 ne sarà aggiunto un secondo da 190 kw per soddisfare il 30% annuo della richiesta di energia. Ma non è tutto. Il risparmio energetico sarà implementato nel 2015 da un cogeneratore per la produzione di energia elettrica e calore (che sarà ultimato nel 2016), e dalla progressiva sostituzione di lampadine a incandescenza con lampade a led. Programmi di Flexible Benefit. Sabelli Spa ha una solida tradizione familiare che continua ininterrotta dal 1921; questo ha permesso di sviluppare un’at-tenta sensibilità nei confronti dei collaboratori. Nello specifico, l’azienda ha proposto ai dipendenti benefit che interessano la sfera personale e familiare, come le tre borse di studio che premiano i figli dei dipendenti che hanno avuto i migliori voti all’esame di maturi-tà, e i buoni acquisto del valore di 4 euro al giorno, spendibili presso lo spaccio aziendale. Nella storia della Sabelli Spa non mancano intrapren-denza e primati. Fu qui ad Ascoli che quasi vent’anni fa s’inventarono le “mozzarelline”, bocconcini di mozzarella da 15 gr. Oggi i prodotti Sabelli sono reperibili su tutto il territorio nazionale grazie ad accordi con i grandi marchi della GDO e hanno ga-ranzia di freschezza grazie alla capillarità distributiva del network logistico di Sabelli Distribuzione Srl •

Angelo Galeati AD Sabelli Un momento della produzione della ricotta

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» di Marcella Pace - foto concesse da Frantoio Hermes

Claudio Di Mercurio, l’ingegnere prestato all’agricoltura, racconta come in 5 anni i suoi prodotti sono entrati nella top ten degli oli biologici

Hermes, il messaggero dell’olio

Cresciuto in campagna, laureato in Inge-gneria elettronica e titolare di uno studio tecnico nel settore impiantistico, la vera grande passione per Claudio Di Mercurio

è l’olio. Insieme ad Olga Giancaterino, sua moglie da 22 anni, ha fondato nel 2009 “Frantoio Hermes”, azienda olivicola che ha la sua sede centrale a Penne in contrada Planoianni. «Le nostre famiglie – ri-corda Di Mercurio, che è padre di due figli - erano entrambe proprietarie di diversi appezzamenti tra Penne, Collecorvino e Moscufo. Circa cinque anni fa, sentimmo l’esigenza di recuperare le aziende fami-liari che avevano costituito con grandi sforzi sia i miei genitori che quelli di mia moglie. Non volevamo disperdere tradizioni e sacrifici fatti in passato e così abbiamo dato vita al Frantoio. Sono cresciuto in cam-pagna, - dice ancora – ma ho anche deciso di studiare tanto e di assumere un approccio pragmatico per la lavorazione delle olive». Convinto che gli oli più buoni vengono prodotti in Toscana, ma che «l’Abruzzo nulla ha da invidiare a questa regione, per paesaggistica e proprietà climatiche particolarmente favorevoli

all’olivicoltura», Di Mercurio segue numerosi corsi tra Abruzzo e Toscana. Acquista due macchinari a ciclo continuo a due fasi lasciandosi guidare «non dalla convenienza commerciale, ma dalla ricerca dell’eccellenza» e dà vita ad una realtà biologica, che solo l’anno scorso ha trasformato, in proprio e conto terzi 6000 quintali di olive, e che in breve tempo ha conquistato pubblico e critica. Presente in tutte le guide enogastronomiche più importanti, quest’azien-da è riuscita ad arrivare finalista a tutti i concorsi ai quali ha preso parte, entrando a pieno titolo nella Top Ten degli oli biologici del mondo, secondo la classifica internazionale Biol 2014. «L’anno scorso – racconta Di Mercurio – ho ottenuto un premio per la risco-perta della cultivar Posolella. Si tratta di una varietà che ha dei sentori di frutti di bosco, in particolare di lampone. È una varietà, probabilmente introdotta dai monaci cistercensi, visto che cultivar simili, rarissi-me, sono già conosciute nelle Marche con il nome di Mignola e nel Salento con il nome di Cellina di Nardò in corrispondenza di insediamenti monastici medio-evali. In Abruzzo nella zona di Civitella Casanova la

Un momento della visita del team di Primolio Japan al Frantoio Hermes

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Posolella è utilizzata come impollinatore della Car-pinetana e molita insieme ad essa. Penne - spiega ancora il produttore – è un’area particolarmente predisposta alla produzio-ne di olio. Si trova, infatti, al centro tra varie zone climatiche: a sud-est, dalla parte di Loreto e Pianella, rientra in quel triangolo fortunato in cui la cultivar Dritta la fa da padrona; poi a nord troviamo la cultivar Castiglionese del Teramano; mentre nell’area verso Civitella Casanova e Carpineto della Nora, il microclima favorisce la cultivar Carpinetana. Per il mio olio cerco di sfruttare ogni varietà autoctona che il nostro meraviglioso Abruzzo offre - se ne contano almeno 60 - poiché la mia mission è proprio quella di recuperare ed esaltare le cultivar locali». Obiettivo che in parte il Frantoio Hermes ha già raggiunto. Solo l’anno scorso, infatti, Di Mercurio ha prodotto 13 monovarietari diversi, dei quali 12 abruzzesi ed uno solo di origini fran-cofone. «L’olio è messag-gero della nostra terra, dei nostri sapori, cultura e costumi. Ecco per-ché ho scelto di chiamare il mio Frantoio “Hermes”, nome che in latino significa Mercurio, che, oltre ad indicare il mio cognome, è anche il messaggero degli dei». Un messaggio, quello dell’olio di quest’azienda pennese, che ha già raggiunto il Giappone. Oltre alla distribuzione diretta attraverso canali già attivati dal padre dell’imprenditore, Hermes è riuscito ad entrare in Primolio Japan, distributore in Giappone di oli di

aziende italiane. «Sono in tutto sei le aziende italiane entrate in questo circuito – spiega Di Mercurio-. Io sono tra queste. Grazie ad una Gran Menzione che uno dei miei prodotti ha conquistato al Sol d’Oro di Verona, sono stato notato da questo circuito. L’assaggiatore Yoshinori Matsumara ha testato i miei prodotti, sceglien-doli. Quest’anno ha fatto visita alla nostra azienda

e nonostante la difficile annata che stiamo vivendo ha raddoppiato il suo ordine». Soddisfazioni, dunque, an-che in una fase delicata per l’olio della nostra regione che quest’anno ha subito le dure conseguenze delle particolari condizioni meteorologiche. E intanto Di Mercurio guarda già alle prossime annate. «Abbiamo preso in affitto nuovi terreni per aumentare le nostre piante. L’idea è quella di razionalizzare le piantagioni, e meccanizzare la raccolta. Tuttavia per fare questo

sono fondamentali gli incentivi regiona-li. Ritengo il settore agroalimentare un campo molto florido per l’economia. C’è sempre più attenzione a

ciò che si mangia, dunque credo che la strada giusta sia il ritorno al biologico e agli antichi sapori. Non a caso stiamo impiantando degli ortaggi per il consumo fresco. Sono ancora più convinto che all’agricoltura vada associato il turismo enogastronomico e salutista. Ecco perché stiamo pensando per il futuro – con-clude - alla creazione di un agriturismo con fattoria didattica» •

focus

Il titolare Claudio Di Mercurio insieme all’assaggiatore giapponese, Yoshinori Matsumara

La consegna della Gran Menzioneal Sol d’Oro di Verona

“La mia mission è proprio queLLadi recuperare ed esaLtare

Le cuLtivar LocaLi”

Il Frantoio pennese

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CTV 1 31/01/12 11:49

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» a cura della redazione

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Il nuovo progetto di ricerca della Cantina di Ortona porterà all’elaborazione di vini spumanti ottenuti da vitigni autoctoni: Montepulciano, Passerina, Pecorino, Cococciola e Montonico

Codice Citra scommette sugli spumanti DOP

Ricerca, innovazione ma anche gusto perché le bollicine si sa piacciono a tutti! È questa l’idea guida dell’iniziativa “Spumanti Abruzzo Dop ” presentata da Codice Citra

al Museo delle Genti d’Abruzzo. Il progetto verrà re-alizzato insieme all’Università di Teramo, il Centro di Ricerca Viticola ed Enologica d’Abruzzo (C.Ri.V.E.A.). I vitigni autoctoni con i quali verranno prodotti gli spumanti saranno: Montepulciano, Passerina, Peco-rino, Cococciola e Montonico, coltivati dai tremila soci della cantina di Ortona. L’obiettivo è quello di valorizzare le cinque cultivar della nostra regione che oltre a produrre ottimi vini sono capaci anche di produrre ottimi spumanti in grado di posizionarsi bene sul mercato internazionale. Alla conferenza stampa di pre-sentazione del progetto sono intervenuti: Valentino Di Campli, presidente di Citra, Dino Pepe, assessore regionale alle Politiche Agricole, Lino Olivastri, enologo di Citra e coordinatore e responsabile del progetto, Alessandro Bocchetti, giornalista enogastronomico, Giu-seppe Arfelli, docente di Enologia

dell’Università di Teramo e Maurizio Odoardi del Crivea.La partnership tra i tre protagonisti sarà così suddivi-sa: Codice Citra si occuperà della elaborazione degli spumanti con il sostegno degli enologi e agronomi del Gruppo, all’Università di Teramo sarà affidata la parte scientifica e sperimentale del progetto, mentre il Crivea sarà impegnato nella tecnologia enologica.«L’innovazione è l’unico elemento –ha dichiarato il presidente Valentino Di Campli- che oggi per-mette di essere competitivi a livello internazionale,

per questo Citra Vini ha voluto avviare questo progetto che ci vede affianco all’Università di Teramo e che punta su un segmento, quello degli spumanti appunto, in netta crescita». Gli spumanti Abruzzo Dop saranno realizzati con le due modalità di spumantizzazione: il metodo Charmat, che prevede la rifermen-tazione in autoclave, e il metodo Classico, che invece opta per la rifermentazione in bottiglia con un livello qualitativo più alto rispetto al primo destinato invece più ad un uso più commerciale •

Valentino Di Campli

La locandina dell’evento

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» a cura della redazione - foto concesse da Birra de Litio

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Nata da una ricetta originale del 1936, la nuova birra è stata voluta da Edoardo Di Giacinto,che ha rimarcato l’origine delle materie prime e la tradizione della sua famiglia

nella produzione della famosa bevanda

Debutto per la “Birra De Litio” ad Atri

“Questa Birra è la Mia Terra”, è il claim scelto da Birra De Litio di Atri, una birra che nasce da una ricetta originale del 1936 e che

nel suo DNA ha tutti i profumi e i sapori della Riserva Naturale dei Calanchi di Atri.Dopo essere stata per decenni un prodotto riservato ad amici e conoscenti, questa particolarissima birra, ha debuttato sul mercato con l’etichetta “Birra De Li-tio” e anche qui il riferimento alla storia del territorio è chiaro, perché il pittore Andrea De Litio (1445) è uno dei massimi esponenti del Rinascimento italia-no, colui che ha realizzato la “cappella sistina” del Duomo di Atri, ma anche un uomo dedito alla terra e al suo prodotto.Nella suggestiva location delle ex Scuderie Ducali di Atri il noto critico enogastronomico Antonio Paolini, già curatore della guida Espresso “Le tavole della Birra”, ha guidato la degustazione delle birre. La giornata è stata poi completata dalla Taste Experien-ce dell’emergente chef Gianni Dezio del Ristorante “Tosto”.Particolare soddisfazione, viene espressa dal titolare, il giovane Edoardo Di Giacinto, che ha voluto rimar-care l’origine delle materie prime, la tradizione della sua famiglia nella produzione della bevanda e la storia della Birra della sua città.Atri, infatti, è un dei primissimi centri in Italia per la produzione di Birra. Intorno all’VIII secolo, con la donazione del Conte Trasmondo III, si stabilirono ad

Atri gli abati di Farfa. Gli abati, in alcuni documenti del 1181, narrano della produzione di grano e di orzo e dell’uso di quest’ultimo per realizzare una bevanda, completata nel gusto dal rosmarino, ginepro o dall’al-loro. Nelle stessi anni, Atri fu occupata dai Normanni che fecero razzie occupando la città per mezzo secolo. Nei documenti che narrano dei festeggiamenti avve-nuti nel 1223 per la ricostruzione della chiesa di San-ta Maria, si legge nuovamente della bevanda a base di orzo. Differentemente dai precedenti documenti, in quest’ultimo viene indicato l’utilizzo di una nuova pianta portata in Atri dai Normanni, si presume il luppolo, sostituita alle altre erbe, perché garantiva una maggiore conservazione del prodotto. Nacque così la birra in Atri, una tradizione che anche succes-sivamente, dopo l’abbandono della città da parte degli abati, proseguì sotto il dominio dei Duchi Acquaviva. In quegli anni, siamo intorno al 1410, l’Abruzzo era tra i maggiori produttori ed esportatori di grano e di orzo, assieme alla Puglia. Documenti del 1454, che ricordano il primo incendio del Porto del Cerrano, nuovamente ci riferiscono dell’utilizzo dell’orzo, non solo come cibo per i cavalli, ma anche per creare, con l’aggiunta del luppolo, una bevanda, la birra.Insomma, una tradizione secolare, che oggi vede la riscoperta di un prodotto locale fortemente radicato con la storia e il territorio di Atri, una birra – come ha evidenziato Edoardo Di Giacinto - che “punta al cuore del gusto e al cuore di chi ha gusto, la Birra De Litio è la Mia Terra”. •

Alcuni momenti della serata di presentazione di “Birra De Litio”

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» di Marcella Pace - foto concesse da Graziano Fabrizi

Il creativo dalle mille sfaccettature racconta i suoi progetti e la storia di “Bewasbeen Clothing”

L’arte si indossa con Graziano Fabrizi

Punta dritto alla meta. Anzi a più di una. E lo fa con un ottimismo senza pari. D’altro canto è fortemente convinto che “Solo la continua ricerca del sorriso può renderti felice”. Un

messaggio che declina in molti modi diversi e che sino ad oggi ha decretato il suo successo. Trentenne dai capelli rossi, sposato con Consuelo e, dal 6 gennaio, papà di Giulia, Graziano Fabrizi è «nato per l’arte. È naturale per me, come respirare, mangiare o prende-re un caffè», come lui stesso confessa. Nato e vissuto a Montesilvano, si forma all’Istituto d’Arte di Pescara e inizia ad esprimere tutta la sua creatività fin da subito. «Avevo appena 15 anni quando ho iniziato con i primi lavori. Alcuni per i miei docenti, altri in collaborazione con i miei amici, come ad esempio un cortometraggio sull’importanza dell’utilizzo del casco. Insomma ho vissuto i 5 anni della mia formazione superiore in modo produttivo». Diplomato, Fabrizi si iscrive all’Accademia delle Belle Arti de L’Aquila, avvicinandosi così, maggiormente al mondo della pittura, per poi conseguire l’abilitazione all’insegna-mento in Storia dell’Arte. Fotografo, video maker,

pittore, comunicatore e persino docente. Definire questo giovane è quasi impossibile e d’altra parte è lui stesso a non amare le etichette, «perché la possibilità di comunicare ed esprimere arte è impossibile da circoscrivere. La creatività non ha luogo. Ho acquisito numerose competenze nel tempo – spiega Fabrizi che è anche titolare di uno studio di comunicazione - e questo mi consente di scegliere il mezzo artistico migliore per veicolare i messaggi di volta in volta. Ho portato a termine moltissimi progetti e tanti altri sono in itinere, questo perché il terreno sui cui gioco è pri-vo di influenze. Posso dire di avere la libertà di fare ciò che voglio. E questa è la mia più grande ricchez-za». È proprio questa libertà che oggi ha avvicinato Graziano Fabrizi anche al mondo della moda. Insieme ad “Antica Sartoria”, façon di alta moda con sede a Pescara, attiva dal 1996, ha ideato “Bewasbeen Clo-thing” una linea dove arte e moda diventano una cosa sola. «La lungimiranza di Domenico Ottaviani e Bru-nella Di Benedetto – racconta Graziano, che ha por-tato le sue opere da Roma a Madrid, fino a Londra e Reykjavík in Islanda – titolari di Antica Sartoria, li ha

Il creativo Graziano Fabrizi

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indotti a creare “Artemoda”, un contenitore di StartUp. In questo ambito abbiamo ideato BeWasBeen Clothing, una linea di abbigliamento ed accessori che permette letteralmente di “indossare l’arte”». T-shirt, fel-pe, abiti e anche borse ospitano delle vere e proprie tele grazie a delle Cover Art, realizzate tramite l’utilizzo di fasce di clips removibili che vengono applicate su un ritaglio di tessuto. «Tutto ciò si colloca anche in un’ottica di sostenibi-lità, perché la cover non muore mai e può divenire un quadro o appunto un decoro per gli abiti». La linea di Fabrizi è così approdata a Capri. «Ho realizzato una capsule per la Canzone del Mare di Capri lo storico stabilimento balneare incastonato fra i Faraglioni». Ora, dopo aver raggiunto persino il Kazakistan, grazie al cantante Son Pascal per il quale Fabrizi ha realizzato delle illustrazioni, questa collezione d’arte approderà nelle principali boutique italiane. Nel frattempo Graziano porta avanti i suoi numerosissimi progetti, come la serie di quadri che «fermano le canzoni. L’amico e critico musicale Paolo Talanca - ricorda – mi fece ascoltare la canzone “L’acqua e la pazienza” di Pino Marino che mi ispirò un quadro. Ne ho realizzati

molti altri per cantautori diver-si, come Vecchioni, Baglioni e Simone Cristicchi. Quest’ultimo è stato premiato al Premio Lu-nezia proprio con la mia opera “Magazzino 18, riposa non in pace” ed è stato un grande onore. Ora spero che anche questo progetto possa diveni-re un vero e proprio format». L’artista prosegue nella sua ricerca del sorriso con “When you smile”, il progetto con il quale racconta la realtà e le proprie emozioni attraverso delle illustrazioni. «Credo nella purezza delle cose che faccio – dice ancora –. Quando questa è venuta meno sono arrivato

anche a bloccare grandi progetti che mi hanno coin-volto, per continuare a preservare quella libertà che ho conquistato e che non intendo lasciarmi sfuggire». Con questa filosofia Graziano sta portando la sua cre-atività in giro per il mondo. «Nei prossimi mesi sarò impegnato in un importante progetto con l’estero che per ora preferisco non svelare. Posso dire solo che la moda in questo momento mi interessa particolarmen-te, perché vedo in questo terreno grandi possibilità di apprendere. In futuro – conclude – mi piacerebbe creare uno spazio in cui tutte le possibilità che si sono sviluppate nel corso degli anni possano convivere» •

focus

Una delle cover che il creativo ha realizzato per un programma televisivo abruzzese

Quest’opera si chiama UNI. Secondo Fabrizi ogni individuo, che sia donna, uomo, vale uno.

Ed ognuno è figlio del proprio destino

Una delle t-shirt della linea BeWasBeen Clothing

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» » di Laura Tinari – foto concesse dai Giovani Imprenditori Ance Abruzzo

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Più impresa, più lavoro, più benessere: un’equazione dalla quale non si può scappare!Il secondo convegno organizzato a L’Aquila dai Giovani Imprenditori dell’Ance Abruzzo

dà spunto per alcune riflessioni sul senso di responsabilitàproprio dell’impresa, dei giovani, della politica e delle banche

Il coraggio di decidere

«Abbiate il coraggio di restituirci il futuro», Federico De Cesare, presidente dei Giovani Imprenditori dell’Ance Abruzzo, ha chiuso con

queste parole il loro secondo convegno annuale che ha proprio il titolo “Il coraggio di decidere”. Parole con cui io invece intendo aprire la mia riflessione. «Coraggio e decidere -dice De Cesare- sono due paro-le con le quali ciascun imprenditore ha grande fami-liarità. Sono il contrario di paura e di inerzia, termini che non fanno parte della nostra quotidianità».E già, ogni giorno l’imprenditore è chiamato a pren-dere decisioni forti, rischiose, sofferte, principalmente in questo momento così difficile, per poter garantire un futuro alla propria attività e ai propri collabo-ratori. Lo fa contando su sé stesso, sulla propria esperienza e sul proprio istinto e intuito, con senso di responsabilità e spesso «in tutta solitudine». Ma se chi fa impresa riesce a mettere nella propria attività tutto questo coraggio, perché chi fa politica troppo spesso dimostra invece di non averne? Uomini e donne che per il solo ricoprire quei ruoli dovrebbero avere ampia visione e saper mettere in campo grandi idee. Avere “potere” vuol dire saper prendere decisioni e saper prendere decisioni vuol dire saper bene ammi-nistrare. In tre concetti: avere buone idee, il coraggio di perseguirle e l’autorità di imporle. De Cesare ha snocciolato tutti i punti critici del fare impresa oggi «Stabilità, ottimismo e certezza sono precondizioni per il fare impresa. È difficile intra-prendere quando questo significa nuotare controcor-rente, per l’aumento dei rischi impropri, per un’insta-

bilità politica e normativa, per un accesso al credito limitato, per un mercato del lavoro bloccato, un costo del lavoro esagerato, una pressione fiscale da confisca, quando la cultura d’impresa non è considerata». Poi sul settore delle costruzioni, che «oggi dimostra di essere il più importante nell’industria: l’edilizia, con i suoi 50 settori merceologici collegati, se messa in condizione di ripartire trascinerebbe con sé l’intera economia. E allora cosa si aspetta a puntare, a credere e a investire in essa?» si chiedono i Giovani Costruttori, che cercano di darsi anche una risposta, parlando di riqualificazione e messa in sicurezza del nostro patri-monio sia immobiliare che naturale, pensando quindi al territorio. Punto sensibile in Italia, come ha dimo-strato l’alluvione a Genova, ma soprattutto L’Aquila. «Tragedie che hanno mostrato pigrizia e indifferenza di fronte alla necessità di mettere in sicurezza il terri-torio e invece si continua a puntare il dito sempre solo contro la nostra categoria». La parola chiave per i Giovani Costruttori è dunque “investire”. Lo stesso coraggio viene chiesto anche al sistema creditizio, perché riprenda ad erogare mutui a chi vuole acquistare casa, conceda finanziamenti, abbassi i tassi di interesse passivo, smetta di far fede solo ai freddi numeri dei rating e si soffermi di più sui “requisiti reputazionali” da cui si evince la serietà di un’impresa. In conclusione, questo Paese uscirà dalla crisi solo quando ci sarà più coraggio: da parte dello Stato nel credere nelle imprese; da parte dei giovani di restare a fare impresa in Abruzzo e in Italia; da parte delle banche •

L’intervento di Federico De Cesare,presidente Giovani Imprenditori Ance Abruzzo

Un momento del convegno

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» di Marcella Pace – foto concesse ed autorizzate da Dmr srl e di Vincenzo Sulpizio

Storia in ascesa per l’azienda con sede a Miglianico di materiali innovativi per la sicurezza aziendale e la salvaguardia dell’ambiente

D.M.R. srl , qualitàal servizio della sicurezza e dell’ambiente

«Ogni anno è come se la mia azien-da rinascesse. Il segreto è prefis-sarsi due, tre obiettivi, e quando si sta per raggiungere anche il

primo, individuarne subito di nuovi. Questo significa investimenti continui». È questa la filosofia di fondo di Marcello De Marco, amministratore unico di Dmr, ditta di materiali innovativi per la sicurezza azienda-le e la salvaguardia dell’ambiente. Una filosofia che ha consentito all’imprenditore di creare una realtà aziendale in continua crescita, con sede a Miglianico. «Ero un agente di commercio nel settore ambiente e sicurezza. Dopo circa 10 anni di esperienza maturata sul campo, ho pensato di creare un’azienda tutta mia. In principio eravamo soltanto io e mia moglie, Cinzia Ciamarone. Tutti i giorni uscivo con la mia valigetta a proporre a potenziali clienti i servizi che avrei voluto offrire loro. E così stando fuori dalla mattina pre-sto, la società è cresciuta e sono riuscito a spostarmi nell’attuale capannone a Miglianico». È lì, a pochi

passi dall’ingresso autostradale di Francavilla, che i 400 metri quadrati di magazzino ospitano i prodotti della Ergomat multinazionale danese, di materiali per la sicurezza sui luoghi di lavoro, di cui Dmr è la commerciale unica in Italia. L’azienda abruzzese è anche primo rivenditore in Italia di New Pig Corpo-ration, società leader nel mondo per la produzione, la distribuzione e l’assistenza nel settore dell’assorbenza liquidi, in ambito industriale, stradale, ecologico e di soccorso. «In principio – spiega De Marco, ex calcia-tore del Miglianico, del Chieti e del River, oggi spon-sor del Francavilla Calcio e negli anni scorsi anche dell’Ascoli Basket e di squadre amatoriali – ho pun-tato molto sul settore industriale. Oggi i miei clienti appartengono ad ambiti variegati, dal campo ospe-daliero, a quello della grande distribuzione, sino ad hotel e ristorazione». L’espansione di questa impresa non riguarda solo i settori, ma anche la copertura ter-ritoriale della sua diffusione. «Siamo presenti in tutta Italia con i commerciali, soprattutto al Centro Nord

Marcello De Marco fondatore della DMR

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dove la richiesta è maggiore e ora stiamo iniziando a lavorare anche con la Francia, la Serbia e la Polonia. La Ergomat, ad esempio, ci ha scelto come uni-ci fornitori per la Fiat di tutta Europa e abbiamo fornito la Moet & Chandon in Francia, la Coca Cola persino in Argentina e Brasile». Buoni risultati anche quelli che concernono i numeri. «Solo quest’anno – dice ancora l’amministratore unico, che è affiancato da 7 dipen-denti fissi, 5 tecnici/agenti commerciali professionali e alcuni collaboratori stagionali – abbiamo registrato un aumento nel fatturato di oltre il 50%. Ma le mie grandi soddisfazioni arrivano da altro. Aziende molto importanti che hanno scelto di affidare ad una realtà come la nostra il loro marchio in Italia è motivo di orgoglio. Così come lo è altrettanto l’aver portato nella mia squadra, professionalità valide di grande rilievo: account manager di multinazionali estere ed italiane oggi sono nel team Dmr. Prima di essere venditori, siamo tecnici e consulenti, dunque, quando entriamo in un’azienda, illustriamo tutti i materiali di cui dovrebbe essere dotata per lavorare nel completo comfort, in sicurezza e nel rispetto dell’ambiente». A questi tre valori, si affianca l’alta qualità che con-traddistingue tutti i materiali trattati dalla Dmr. A cominciare dalla segnaletica orizzontale autoadesiva di sicurezza in grado di sostituire completamente la tradizionale verniciatura, implementando l’efficacia di un sistema di indicazione orizzontali per la salva-

guardia degli operatori e delle risorse aziendali. Si affianca ad essa la segnaletica termopla-stica per esterno, più semplice da applicare e dalla durata almeno 8 volte maggiore della tradizionale verniciatura. Altro

cavallo di battaglia dell’azienda sono i tappeti ergono-mici antifatica ed antiscivolo per migliorare la postu-ra, l’ergonomia e i danni causati da subito e nel tempo a chi lavora in piedi. Tutti questi materiali rispondono al sistema di lavoro “World Classic Manufacturing”, nel quale il gruppo di lavoro affronta le problemati-che sulla base della loro incidenza economica. Quan-do in un’azienda “ogni cosa è al suo posto”, secondo la filosofia industriale ispirata al Toyota Production System, gli sprechi aziendali sono minimizzati se non annullati del tutto. Al settore sicurezza si affianca quello ambiente con i materiali per l’assorbimento e il contenimento di sostanze liquide ed inquinanti, dove è stata creata una linea di prodotti DMR. «Siamo mol-to attenti all’ambiente, per questo motivo il mio pro-getto è quello di organizzare nel tempo una squadra di pronto intervento che possa essere reperibile 365 giorni l’anno e che intervenga immediatamente in casi di incidenti aziendali e nei fiumi, laghi e in mare, che possano mettere a rischio le condizioni ambien-tali». Progetti ambiziosi anche quelli che riguardano quest’anno. «Nel 2015 - conclude De Marco - intendo raddoppiare il fatturato e diventare primo fornitore in ogni settore che trattiamo» •

focus

Segnaletica per esterno in Fiat Termoli

Stefano, figlio di Marcello De Marco che conla sua azienda sponsorizza il Francavilla Calcio

Tappeto ergonomico per uno degli stabilimenti Maserati

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» di Paola Lopes - foto concesse da Tiziana Iozzi

A tu per tu con la life coachche ci spiega l’importanza della comunicazione per il mondo imprenditoriale

Tiziana Iozzi una vitatra formazione e comunicazione

Donna, madre, life coach e molto altro an-cora. Conosciamo Tiziana Iozzi. Parlando con lei di comunicazione tradizionale comunicazione social, dell’uso che se ne

fa in Abruzzo, di consigli e strategie personalizzati da applicare per affrontare la tematica con consapevo-lezza, ottenendo risultati tangibili e ottimizzando gli obiettivi personali, collettivi e aziendali.

La life coach Tiziana Iozzi - Foto di Gianni Catena

Qual è il percorso che l’ha portata a fare della comunicazione la sua professione?«Dopo essermi laureata in Eco-nomia e commercio, ho iniziato a lavorare nel campo della formazione, applicando le materie alle quali ero maggiormente interessata durante gli studi e sviluppando negli anni una personale propensione a trattare le ri-chieste dei clienti, adeguandomi a ciò che ritenevo fosse l’offerta mancante sul mercato. Anni di formazione, docenza e coordinamento in aula, poi mamma e non ho mai smesso di fare aggiornamento e allargare i miei

orizzonti professionali. Questo il modello che continuo a seguire dopo 25 anni di professione».

Cos’è la comunicazione per Tiziana Iozzi?«Comunicazione è azione, racconto attraverso comportamenti coerenti tra pensiero e azione. La mia vita professionale è improntata sulla costante ricerca dell’equilibriotra intuizione. Dall’ interazione delle due componenti dei due emisferinascono le mie idee, i progetti, mi evolvo e si evolve tutta la mia proget-tualità.

Le differenze tra comunicazione tradizionale e social sono minime: l’evoluzione della comunicazione efficace è andata naturalmente verso il linguaggio emozionale sul web:mi piace scrivere, raccontare, giocare con le parole e scovare la verità di quello che diciamo portando questo linguaggio verso il web, come stru-mento di persuasione. Il mio mottoè: Consapevolezza dell’uso della comunicazione!» Il mio slogan: Co-municare fa rima con… amare».

Obiettivi del suo approccio e valore aggiunto per i corsisti.

a tu per tu con Tiziana Lozzi

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Perché scegliere di investire tempo e risorse, oggi sempre più scarse, nella comunicazione consapevole di cui parla?«Se la parola chiave è crisi, è a questa che dobbiamo dare un signifi-cato. La crisi va nel contenitore delle parole astratte nel momento in cui ci si vuole creare un alibi, se invece di-venta un’opportunità per migliorare competenze e abilità a sostegno della professionalità del singolo, da questa non possono che nascere condivisioni. Steven Johnson ha detto che “ è dalla collisione delle idee che nascono le grandi idee”. Sono perfettamente d’accordo con questo pensiero: quan-do ci scontriamo, se guardiamo verso lo stesso obiettivo, riusciamo a far nascere una grande idea».

Quanto è importante l’utilizzo della social comunication per le aziende?«Una volta un imprenditore interessato ai miei corsi mi chiese se con il mio intervento in azien-da avrebbe avuto la certezza di risolvere i problemi di relazioni tra i collaboratori. Io risposi di no, perché le azioni sono personali. Un coach è un facilitatore, un mediatore che analizza e fa analizzare i portatori delle esigenze, spesso i problemi che si pensa di avere sono minimi rispetto a quelli sui quali si può lavorare. Essere comunicativi nel web significa essere comunicativi nella vita».

A che punto è il suo utilizzo

consapevole e proficuo in Abruzzo?«In Abruzzo siamo ancora distanti ad accogliere la comunicazione, come strategia ma le aziende che “si mettono in ascolto” lavorano molto bene. Sul web nello specifico, se le aziende sono presenti solo a livello di immagine e non in un’ottica di rela-zione, partecipazione e condivisione, non hanno vantaggi di nessun tipo. Il social è nato per creare relazio-ni. Molte aziende hanno siti web, ottime vetrine ma spesso mancanti di interattività, sono slegate e non sono convogliate all’uso consapevole dei social network. Blog e siti web resta-no deserti, si propongono campagne promozionali, ma scollegate dall’ individuazione del social appropriato e del suo uso consapevole. Imma-gine, brand e tracciabilità. Tengo particolarmente a questi tre aspetti: se continuiamo a fidarci solo della vetrina virtuale, smetteremo di avere relazioni. Bisogna riappropriarsi della nostra umanità,dell’energia degli altri. Le PMI dovrebbero tracciare tutte le atti-vità svolte, con una social media strategist, con il visual marketing,

valorizzando la loro offerta. Questi gli obiettivi e i valori aggiunti dei miei corsi».

Le donne sono spesso le prota-goniste dei suoi workshop, incontri, convegni. Una strategia anche questa?«Le donne si avvicinano ai format che creo con maggiore facilità. Adoro il benessere dell’universo femmi-nile, ho appena svolto a San Salvo un seminario sull’argomento che ripeteremo a marzo. Tengo molto al format “ lo yoga della risata”, per portare il benessere in azienda, per riappropriarsi del buon umore, per diminuire le tensioni».

Progetti futuri della life coach Tiziana Iozzi…«Tra le varie iniziative, sto lavo-rando sul format “Strategie di suc-cesso per rilanciare il tuo business”, seminario gratuito rivolto agli enti territoriali e le micro imprese, per individuare le aree deboli e rilancia-re il business attraverso la consape-volezza e la comunicazione efficace, del digital marketing e del branding management. Al momento ho tre aree di sviluppo della mia offerta: life and business coaching e web con “Stra-tegie linguistiche per il marketing digitale”, “Il linguaggio emozionale fuori e dentro il web”, “Il benessere in azienda”, “Il team building come strumento di competitività” e “Sei pronto per il successo?”».Per info: www.tizianaiozzi.it •

focus

Un corso alla CCIAA di Brindisi

Una lezione alla CCIAA di Chieti

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Sede diCastiglione M. RaimondoViale Umberto I 64034 Castiglione M.R. (TE)Tel. 0861/9941Fax. 0861/994215

Filiale di Piane di Castiglione M. R.Fraz. Piane di Castiglione M. R..64034 Castiglione M.R. (TE)Tel. 0861/909150Fax. 0861/909818

Filiale di PenneCirconvallazione A. Moro65017 Penne (PE)Tel. 085/8278386Fax. 085/8210200

Filiale diEliceContrada Sant’Agnello, 193/265010 Elice (PE)Tel. 085/9609006Fax. 085/9609825

Filiale diLoreto AprutinoVia Mameli - 65014 Loreto Aprutino (PE)Tel. 085/8290611 - Fax. 085/8509853

Filiale diPianellaPiazza De’ Vestini65019 Pianella (PE)Tel. 085/972626Fax. 085/971456

Filiale diRoscianoVia Roscio da Montechiaro65020 Rosciano (PE)Tel. 085/8509142Fax. 085/8509853

Filiale diCerratinaVia Trieste, 12 - 65010 Cerratina (PE)Tel. 085/9771919 - Fax. 085/9772234

Filiale diMarina Città Sant’AngeloVia Tito de Caesaris, 465013 Marina Città S. Angelo (PE)Tel. 085/9506431Fax. 085/9506824

Filiale di Silvi MarinaVia Roma, 285 - 64029 Silvi Marina (TE)Tel. 085/9359724 - Fax. 085/9354798

Tesoreria diVilla BozzaViale Risorgimento64030 Montefino (TE)Tel . 0861/996300 - Fax. 0861/996273

Tesoreria diCittà S.AngeloC.so Vittorio Emanuele II65013 Città S.Angelo(TE)Tel. 085/969343Fax. 085/9699748

Filiale di PinetoSS. 16 - C. De Titta64025 Pineto (TE)Tel. 085/9493471 - Fax. 085/9493374

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» di Laura Tinari

focus

Lavorare con i propri tempi purché si porti avanti l’obiettivo, rispettando quella data scadenza. Chiamatelo come volete “smart work” o “lavoro agile” ma consideratelo e applicatelo

Smart Work, un nuovo modo di lavorare

Una vera rivoluzione culturale nella stessa concezione del lavoro: da timbrare il cartellino a lavorare per obiettivi e scadenze, dove al lavoratore è lasciata

ampia libertà organizzativa.È questo lo “smart work” o in italiano “lavoro agile”, una vera e propria modalità di organizzazione del lavoro, che prevede e consente flessibilità di orari e sedi. Ma all’evoluzione dell’ufficio tradizionale, ossia al solo ripensare gli spazi lavorativi, segue ideare nuovi stili manageriali, che prevedono il passaggio dal controllo sui processi al controllo sui risultati. Questa tipologia di lavoro per obiettivi è sicuramen-te una modalità più adatta a chi produce servizi, soprattutto perché permette di compiere la propria attività da un qualsiasi luogo, come la propria casa o un coworking, a volte anche dalla propria auto! Per questo vale la regola “non è importante dove si faccia, ma come si faccia il proprio lavoro”. Salta così quel vincolo organizzativo, che presuppone una presenza fisica. Un esempio? Il passaggio dal nego-zio fisico al negozio che opera via Internet.Naturalmente tutto ciò prevede una buona dose di fiducia, collaborazione, obiettivi comuni e socializ-

zazione tra lavoratore e datore di lavoro. Insomma una condivisione di intenti con l’azienda che generi una vera e propria cultura basata anche su un siste-ma di welfare aziendale del tutto nuovo e innovativo.Benefici? Conciliazione dei tempi vita-lavoro per donne e uomini, produttività, incremento della motivazione, benessere organizzativo, flessibilità organizzativa, fidelizzazione delle professionalità presenti in azienda. Un cambiamento così forte dei processi aziendali ha anche un altro importante risvolto: creare una nuova leadership o forse nuovi leader, donne e uomini capaci di gestire sé stessi, lavorativamente, imparando a organizzare tempo, impegni, attività, a definire procedure tutto in fun-zione degli obiettivi e delle scadenze che di volta in volta sono dati. Una modalità di lavoro che sa rilevare come inve-stire in questo modo sul lavoratore possa essere la scelta migliore per efficientare il proprio sistema. Focalizzarsi su obiettivi e risultati permetterà di contare anche su una componente maggiormente meritocratica al momento della retribuzione. Resta ben inteso che lo “smart work” é da concepirsi come strumento e non come tipologia contrattuale•

Lo “smart work” è una vera e propria modalità di organizzazione del lavoro, che prevede e consente flessibilità di orari e sedi

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» a cura della redazione - foto concesse da Saca Ceramiche

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La storica azienda di Isola del Gran Sasso ha ideato un prodotto in ceramica compattacon temperatura di cottura 1230° per uso alimentare che assicura igienicità assoluta

Ceramiche Saca presenta il gres artisticoper uso alimentare

L’azienda Ceramiche Saca, leader nel campo della maiolica d’arte di Castelli, opera da oltre trent’anni con una produzione di oggetti di alto valore artistico, carta di

identità del substrato culturale del nostro Abruzzo.Oggi, in trend con i tempi moderni, si appresta ad affrontare una linea di alto valore tecnologico ed il massimo della igienicità. Parliamo del Gres Artistico (realizzato anche a Castelli intorno agli anni ‘20 dalla ditta SIMAC) un prodotto in ceramica compatta con temperatura di cottura 1230° per uso alimentare che assicura igienicità assoluta. Ceramiche Saca propone questo prodotto come contenitore di vino-birra-olio-liquori-conserve etc.

«Siamo sicuri che il connubio tra ceramica abruzzese conosciuta in tutto il mondo e custodita in vari musei, -dichiara il prof. Vincenzo Terregna dell’azienda- ed i prodotti delle aziende altrettanto famosi sia il bino-mio vincente tra “contenitore e contenuto».L’azienda è tra le più importanti nel settore delle ce-ramiche sin dagli anni settanta dedicando da sempre attenzione alla ricerca delle radici culturali ed arti-stiche della ceramica castellana. Studiare il passato per interpretarne lo spirito, guardare al presente per intuirne le tendenze. Ogni soggetto Saca è frutto di una indagine accurata e metodica nel rispetto delle tradizioni espressive e produttive abruzzesi. L’azienda ha sede a Isola del Gran Sasso in provincia di Teramo•

Alcune bottiglie in gres artistico prodotte da Ceramiche Saca

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dalla parte dell’impresa

» di Biagio Giancola, avvocato studio Giancola Teti & Associati

Con l’introduzione del D.Lgs. 231/2001, si è assistito ad una rivoluzione nella cultura d’impresa con la previsione dell’estensione,

nei confronti della società, della responsabilità da reato per gli illeciti commessi dalle “figure apicali” nell’interesse o a vantaggio della società medesi-ma.Si tratta di un’estensione di responsabilità, ulterio-re rispetto a quella dell’autore materiale del reato, per la quale sono previste sanzioni pecuniarie mi-nime di euro 25.800,00 fino ad un massimo di euro 1.550.000,00, oltre eventuali sanzioni interdittive consistenti nell’interdizione dall’esercizio, ovvero sospensione, dell’attività d’impresa ed altre misure previste dall’art. 9 D.Lgs. 231/2001.La normativa si applica ad un elenco di reati inserito nel corpus del D.Lgs. 231/2001 che viene di volta in volta aggiornato.Così, i reati-presupposto sono divenuti numerosi e, nel tempo, sono stati inseriti i reati in materia di sicurezza sul lavoro ex D.Lgs. 81/2008, i reati in materia ambientale ex D.Lgs 152/2006 (Testo Unico Ambientale), la falsità nelle relazioni o nelle co-municazioni delle società di revisione contemplato dall’art. 2624 c.c..Infine, la recentissima legge 186/2014 ha introdot-to, tra i reati presupposto, il reato di autoriciclag-gio che punisce chi investe i proventi del reato da lui stesso commessi secondo il nuovo art. 648-ter,1° comma del codice penale.Tale ultimo inserimento non è casuale e merita

un’approfondita riflessione, giacché il Legislatore ha allo stesso tempo emanato la disciplina, appli-cabile nel 2015, sull’emersione dell’evasione fiscale, ossia la cd. Voluntary Disclosure.Ebbene la Voluntary Disclosure, a nostro avviso, rap-presenta una vera e propria dichiarazione di guerra del legislatore al cd. “nero” e, in pratica, i contri-buenti sono stati avvertiti che, in caso di mancata emersione entro l’anno 2015 del “nero” realizzato e custodito in Italia o all’estero, le autorità si attive-ranno attraverso lo scambio di informazioni con i paesi esteri, tra cui la Svizzera, Malta, Lietchstein e Lussemburgo, per procedere con azioni penali nei confronti dei contribuenti risultanti titolari di liquidità o altri beni mobili e immobili all’estero non dichiarati al fisco italiano.A ciò si aggiunge l’inserimento del reato di autoriciclaggio tra i reati presupposto ex D.Lgs. 231/2001. Cosa significa ciò? Vuol dire che in caso di attivazione di un procedimento penale nei con-fronti di contribuenti persone fisiche, è manife-stata la volontà del legislatore di aggredire anche le società collegate tramite le quali si è generato il nero, ad esempio con una sotto-fatturazione.L’argomento è di sicuro interesse e mostra di dover essere preso in seria considerazione dai contri-buenti, dagli imprenditori e dagli operatori che si occupano di Modelli Organizzativi ex D.Lgs. 231/2001, i quali dovranno celermente attivarsi per effettuare ogni valutazione sul nuovo rischio reato nelle aree aziendali interessate •

La recentissima legge 186/2014

ha introdotto, tra i reati presupposto,

il reato di autoriciclaggio che punisce chi investe i

proventi del reato da lui stesso commessi

LA fAMOSA 231, IL NUOVO REATO DI AUTORIcIcLAggIOE LA VOLUNTARy DIScLOSURE

Ad oltre dieci anni dall’introduzionedel d.lgs. 231/2001, molti sono i problemi ancora aperti su di una normativache sta assumendo un ruolosempre più centrale nelle prassi aziendali finalizzate a tutelare la società

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» a cura della redazione

Internazionalizzazione: un’opportunità per le PMI”: è stato questo il tema principale

trattato sabato 7 febbraio nel corso del workshop organizzato dall’Asso-ciazione PMI ABRUZZOMOLISE, in collaborazione con la Camera di Commercio Italo-Britannica, la Banca di Credito Cooperativo di Cappel-le sul Tavo e la ditta Sonicatel Srl, finalizzato a sostenere lo sviluppo dei processi di internazionalizzazione delle imprese locali.«È nostra intenzione favorire oppor-tunità all’estero in virtù del cambia-mento che il mercato sta attraversan-do, offrendo la nostra disponibilità come Associazione ma soprattutto avallandoci dell’intervento della Ban-ca di Credito Cooperativo di Cappelle sul Tavo, di professionisti e di aziende che hanno esperienza all’estero e che possono adoperarsi a fornire informazioni, consulenza e canali commerciali utili alle nostre PMI»: cosi ha esordito il presidente di PMI

ABRUZZOMOLISE Cordeschi.Utile è stato l’intervento del presi-dente della BCC di Cappelle sul Tavo, Michele Borgia, che, di concerto con il responsabile Ufficio Estero Iccrea BancaImpresa, Massimo Meliconi,

ha fornito notevoli informazioni sull’aspetto creditizio per aziende interessate al mercato estero.Da sottolineare gli interventi del vice segretario della Camera di Com-mercio e Industria Italiana per il Regno Unito e di AccountsCo, Caris Verena e Cristina Verdes, che hanno illustrato al meglio le opportunità fiscali esistenti in UK, e dell’Ammini-stratore di Sonicatel Srl, Angelo Torzi, che ha invece portato a conoscenza la platea della sua esperienza aziendale a Londra.L’evento ha visto la partecipazione di oltre 200 imprenditori interessati al mercato estero e ha per loro rappre-sentato occasione utile per recepire importanti informazioni fiscali,commerciali e finanziarie connesse all’avvio e alla gestione di iniziative imprenditoriali nel mercato londine-se. Il convegno darà di fatto l’avvio ad una programmazione di attività destinate ad aziende che hanno inten-zione di rivolgersi al mercato estero.•

Focus sul mercato estero e sull’asse italia-inghilterra nel workshop tenutosi a città sant’angelo

Internazionalizzazione, grande chance per le PMI

“L’

seminari & convegni

maurizio cordeschi, presidente pmi abruzzo molise

verena caris, vice segretario della camera di commercio italo Britannica

il presidente della Bcc abruzzese samuele Borgia

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» a cura della redazione

obiettivo era rendere più facile l’incontro e il networking tra aziende e start-up per creare una

comunità dove condividere interessi, discutere di innovazione digitale e far emergere nuove opportunità di part-nership o lavoro. Un obiettivo raggiun-to dall’iniziativa “startup meetup” che nel capoluogo abruzzese ha ormai fatto due edizioni nel coworking “Strange Office”. L’iniziativa ideata da Martina Longo è stata organizzata dalla rete imprese Digital Borgo in sinergia con il Polo di Innovazione ICT d’Abruz-zo, il BlueDeep Lab e l’associazione “L’Aquila che rinasce” per mettere in relazione gli agenti del mondo dell’im-prenditoria, i giovani startupper e le aziende già affermate. Ad introdurre in entrambi gli appuntamenti sono stati Andrea Risa di Digital Borgo e Salvato-

re Santangelo, giornalista e segretario di “L’Aquila che rinasce”, partner aqui-lano che ha voluto legare questa ini-ziativa alla due giorni realizzata a fine ottobre “ONDA DI INNOVAZIONE”. Le start-up che hanno partecipato in queste prime edizioni, facendo il loro pitch, sono state Cleverbit, My L’Aquila e AppTripper, unico caso di società finanziata e incubata nella provincia dell’Aquila grazie ai fondi del progetto Start-Up Start-Hope.Gli startupper hanno avuto modo di mostrare ai presenti i propri prototipi esito del loro lavoro, i propri video, risposto alle domande e richieste di approfondimento in merito alla propria attività. Un pubblico etero-geneo, proveniente da più settori del pubblico e del privato e differente anche per fasce d’età, ha partecipato

dunque attivamente all’iniziativa. Tra i casi aziendali presentati, Intecs S.r.l.: l’impresa aquilana, leader nella proget-tazione e sviluppo di sistemi elettronici high-tech in ambito aerospaziale, difesa, trasporti e telecomunicazioni, che ha illustrato le fasi progettuali di una commessa realizzata per conto di un grande cliente come Fastweb. Al secondo appuntamento hanno partecipato anche Raffaele Marola di FIRA, l’assessore alla Smart city del Comune dell’Aquila, Alfredo Moroni, e il Dj e producer internazionale Claudio Coccoluto. “startup meetup” avendo toccato più città come Pescara, Teramo e poi L’Aquila si pone dunque come un nuovo filo che collega le iniziative organizzate in Abruzzo sui temi della nuova imprenditorialità e dell’innova-zione •

dopo pescara e teramo, l’iniziativa arriva anche all’aquila

StartUp MeetUp

L’

seminari & convegni

andrea risa e salvatore santangelo un momento dell’incontro

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» a cura della redazione

anità come leva su cui puntare per ricreare ricchezza, occupa-zione, attrattività e competitivi-

tà nel nostro territorio, questo il focus del primo confronto organizzato dal Coordinamento Sanità di Confin-dustria Abruzzo dal titolo “Le nuove politiche sanitarie in abruzzo. una leva per lo sviluppo regionale”. L’iniziativa pensata e voluta da Pier Luigi Marinelli, consigliere incaricato alle Politiche sanitarie e direttore generale dell’Istituto San Raffaele di

Sulmona, aveva l’obiettivo di portare l’attenzione sull’attuale situazione della Sanità in Abruzzo, dove la Re-gione ha affrontato un piano di rien-tro che ha fortemente impattato sulle dinamiche organizzative e istituzio-nali. La sanità in Abruzzo è com-missariata dal 6 marzo 2007 e solo in questi ultimi mesi si inizia ad intra-vedere aria di una probabile uscita dal lungo e tormentato piano di rientro. Una situazione che sembra aprire nuovi scenari legati a opportunità

capaci di creare le giuste condizioni per l’avvio di una nuova stagione nella programmazione sanitaria.Al dibattito, che si è tenuto presso la Camera di Commercio di Chieti il 2 dicembre scorso, hanno partecipato oltre a Pier Luigi Marinelli, Andrea Bairati, direttore Politiche Territoriali Innovazione e Education Confin-dustria, Roberto Campo, segretario generale UIL Abruzzo, Americo Cicchetti, direttore ALTEMS – Alta Scuola di Economia e Management

i dati della ricerca commissionata all’aLtems come base per un momento di confrontosulla sanità abruzzese e un focus sulle politiche che il nuovo Governo regionale vuole attuare

Le Politiche sanitarie come leva di sviluppo

S

un momento della tavola rotonda

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dei Sistemi  Sanitari; Lamberto Man-zoli, docente di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio”, Silvio Paolucci, assessore Programmazione Sanitaria Regione Abruzzo, Paolo Primavera, vice-presidente vicario Confindustria Abruzzo; a moderare Roberto Turno, vice-direttore Il Sole-

24Ore Sanità.Il Coordinamento Regionale Sanità di Confindustria ha inteso ingaggiare i protagonisti della politica sanitaria regionale, gli amministratori e gli operatori del settore, pubblici e priva-ti, in un dibattito che partisse da una valutazione “evidence based” dell’at-tuale scenario demografico, epide-

miologico, economico, organizzativo e sociale del sistema sanitario. Du-rante il dibattito sono stati proposti e discussi i dati della ricerca commis-sionata all’ALTEMS dell’Università Cattolica e all’Università D’Annunzio sull’evoluzione del sistema sanitario della Regione, dal piano di rientro agli scenari per il 2020.•

seminari & convegni

L’evoluzione del sistema sanitario della Regione Abruzzo:dal piano di rientro agli scenari per il 2020

La ricerca fotografa una sanità che nel 2007 era caratterizzata da un’elevata spesa farmaceutica, un eccessivo numero di posti letto ospe-dalieri, servizi territoriali inesistenti, un alto tasso di ospedalizzazione inappropriata e un disavanzo di circa 165 milioni. Una situazione che si è protratta fino al 2009, infatti solo dal 2010 con il raggiungimento del pareggio di bilancio è iniziato il periodo di sostenibilità finanziaria e tra le regioni in piano di rientro l’Abruzzo è l’unica ad aver ottenuto questo risultato. Agendo in linea con le direttive mini-steriali, la Regione ha saputo lavorare proprio su quegli aspetti che l’avevano portata in deficit. Dalla ricerca emerge, però, che il punto su cui si deve ancora insistere resta lo spostamento di risorse nell’assistenza territoriale, nel maggior peso da attribuire agli screening, nel controllo di una spesa farmaceutica in costante aumento, nel migliorare il saldo della mobilità che continua a crescere in modo preoccu-pante. Sul fronte del rapporto con i privati, l’Abruzzo ha ridotto sensibilmente la spesa negli ultimi anni, in sostanziale controtendenza rispetto alle altre regioni che vivevano la sua medesima situazione. Ma dall’analisi emerge che in un sistema che si trova a fronteggiare non solo l’ageing della popolazione, ma anche quella degli ospedali, delle tecnologie, delle risorse umane, la sinergia con un settore priva-to maturo e di qualità è fondamentale. In definitiva dalla ricerca si evince che l’orientamento alla base di ogni scelta che dovrà costruire la sanità abruzzese e italiana del 2020 non potrà più leggere questo settore come semplice costo da ottimizzare, ma saperlo considerare come reale asset del Paese, perché con la sua filiera estesa all’industria e alla ricerca possa essere leva per lo sviluppo socio-economico del territorio. Equilibrio e sostenibilità del sistema diventano la parola d’ordine per poter operare in questi ambiti per poter creare territori competitivi con un grado di sviluppo sociale ed economico alto.

pier Luigi marinelli, consigliere incaricato alle politiche sanitarie

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Continua l’avventura imprenditoriale del brand Rodrigo, acquistata nel 2014 dal Gruppo Siac Fashion srl. Con la presentazione della collezione autunno-inverno 2015 al Parco dei Principi di San Silvestro,

la Siac Fashion di Chieti, conferma il suo impegno nel rilancio del brand teatino che quest’anno compie 40 anni. Proprio un anno fa, la famiglia Merlino, titolare anche dell’azienda Monta-liani srl aveva presentato alla stampa il suo piano finanziario con l’acquisizione dell’azienda con il centauro.«Quando acquisimmo la Rodrigo abbiamo scelto – ha dichiarato l’amministratore unico Marco Merlino- di dividere la nostra strategia in tre fasi. La prima fase appena terminata ci ha occupati nella riorganizzaione generale dell’azienda, penso ad esempio al miglioramento del piano consegne, che era in uno stato disastroso. Nella seconda fase che si apre oggi ci concen-treremo a raddoppiare nei prossimi due o tre anni il fatturato della Siac Fashion e infine, la terza fase interesserà lo sviluppo

di negozi monomarca che porterà alla nascita di nuovi store».Una ventata di positività dunque, che si riscontra anche nella nuova collezione, ideata secondo la tradizione Rodrigo, ma con proposte diverse ed innovative, per un total look dove il capo di punta resta la camicia. Elementi di artigianalità, in uno stile puramente italiano, si mescolano dunque a quelli storici del marchio, distintivi di una storia di successi lunga quasi mezzo secolo.«Finalmente, dopo diversi anni, -spiegano Marco e suo padre Giuseppe Merlino, fondatore della Montaliani srl- abbiamo ridato vita allo stabilimento Rodrigo dove si è tornati a produrre prototipi e camiceria, riportando parte della produzione nella storica sede. Siamo cresciuti di circa il 15% rispetto al 2014 e attualmente abbiamo circa 50 risorse umane impiegate». Oggi la Rodrigo vanta sul territorio tre store monamarca a Chieti Scalo, San Benedetto del Tronto e Lanciano. E’ presente in tutta Italia con altri dodici negozi monomarca e inoltre rifornisce,

Rodrigo, ricerca e sartorialità per la collezione 2015La Siac Fashion, conferma il suo impegno nel rilancio del brand teatino che proprio quest’anno

compie 40 anni. L’amministratore di Rodrigo Marco Merlino: «L’obiettivo è svilupparci nei mercati esteri»

L’amministratore unico di rodrigo marco merLino

» di Eleonora Lopes

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eventi

La coLLezione rodrigo 2015

La serata di presentazione deLLa coLLezione 2015

tramite gli agenti, ben 250 negozi multibrand italiani e più di 200.000 capi venduti.Tra i progetti futuri della Rodrigo c’è quello di puntare anche sulla produzione delle camicie “su misura”, segmento nel quale la Siac va già forte da anni grazie all’esperienza dell’azienda Montaliani fondata nel 1992.Ma torniamo alla collezione 2015 caratterizzata da qualità e ricerca, ma senza trascurare elementi glamour e giovanili. L’eccel-lenza nella scelta dei tessuti, lo studio continuo delle collezioni e la creazione di nuovi progetti sono le chiavi del successo della lunga tradizione del marchio con il centauro. Punta di diamante come dicevamo, resta la camicia, ma tanta attenzione anche a maglieria, giacche e pantaloni, con vestibilità sartoriale, curate con un dettaglio attento e con tocchi fashion, in perfetto stile

italiano. I colori sono quelli caldi dell’autunno. «La tendenza 2015 – continua Merlino- è l’alleggerimento dei capi, ricerca attenta dei tessuti e utilizzo fibre naturali». Ma l’obiettivo principale sono i mercati esteri, come Monta-liani che già vende più del 70% all’estero. Rodrigo è da poco approdata negli USA, un mercato da sempre molto appetibile e attendo al Made in Italy, ma anche Giappone e Russia sono Paesi sui quali l’azienda intende investire. Tante dunque le novità per il giovane imprenditore Marco Mer-lino, nel lavoro e nella vita, da poco infatti è diventato papà della piccola Ludovica. «Nel futuro vogliamo puntare tutto sul mercato estero, -conclude- fidelizzare sempre più il cliente ed essere presenti sulle fiere di settore come il Pitti Uomo. Anche la comunicazione ha la sua grande importanza»

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L’Artigiano in Fiera è la più importante e visitata manifesta-zione internazionale dedicata all’artigianato. Il suo indi-scutibile successo è confermato dalla sempre maggior presenza di espositori e visitatori, cresciuti di pari passo

con la qualità e la bellezza della manifestazione. La kermesse giunta alla diciannovesima edizione nei dieci giorni di apertura (130 ore di lavoro), ha raggiunto anche quest’anno un incredibile risultato, portando ancora più in alto la rassegna che si conferma come il mercatino più grande del mondo per l’artigianato. Il Centro Regionale Commercio Interno delle Camere di Com-mercio d’Abruzzo ha contribuito al successo della manifesta-zione portando circa 30 aziende rappresentative del settore, dall’artigianato artistico all’agroalimentare, riscuotendo un grande consenso da parte del pubblico presente manifestandosi con apprezzamenti per i prodotti abruzzesi e notevoli sono stati gli incassi per i nostri espositori.La ditta Di Carlo Confetti di Sulmona, è stata selezionata come ditta artigiana fra le più rappresen-tative di tutta manifestazione per un intervista in diretta straming, su www.tgcom24.mediaset.it nello speciale dedicato a L’Artigiano in Fiera di Milano.«L’Artigiano in Fiera è un evento unico al mondo –ha sottolineato Silvio Di Lorenzo, presidente del

Centro Regionale Commercio Interno delle Camere di Com-mercio d’Abruzzo – ed anche quest’anno abbiamo rinnovato la partecipazione con l’eccellenza dell’artigianato artistico e dell’agroalimentare tipico e tradizionale della nostra regione».Le 30 aziende abruzzesi, con il coordinamento della re-sponsabile promozione del Centro Regionale Commercio Interno Marcella Lalli, rappresentavano la più ampia varietà di produzioni artigianali, dalla rameria alla produzioni di confetti e non mancavano le produzioni agroalimentari di qualità, molto richieste in tutte le edizioni della fiera. A questa edizione hanno partecipato 3.045 stand espositivi con più di 150 mila prodotti provenienti da 110 Paesi. Secondo quanto reso noto dagli organizzatori della Fiera, si sono registrati ben 200.000 ingressi giornalieri, un numero assai significativo che ha potuto mettere alla prova il maxi polo espositivo di Rho, anche e so-prattutto in vista dell’Esposizione Universale del prossimo anno. Inoltre, 28 delegazioni estere (provenienti da Austria, Brasile,

Cina, Colombia, Francia, Georgia, Germania, India, Iran, Israele, Giappone, Kirgizstan, Corea del Sud, Malesia, Malta, Marocco, Messico, Portogallo, Repubblica Dominicana, Romania, Slovenia, Sud Africa, Spagna, Svizzera, Thailandia, Tibet, Ucraina, Vie-tnam) hanno raggiunto la fiera per partecipare ai numerosi incontri di carattere istituzionale

L’Abruzzo in mostra all’Artigiano in Fiera di MilanoAlla manifestazione, giunta alla 19a edizione, hanno partecipato 30 aziende

dall’artigianato artistico all’agroalimentare grazie al supporto del Centro Regionale Commercio Internodelle Camere di Commercio d’Abruzzo

iL padigLione abruzzo Lo stand deLL’azienda WiLLiam di carLo

» a cura della redazione - foto concesse da CCIAA

eventi

i visitatori deLLa Fiera

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Si conferma di grande rilevanza per il nostro territorio, la terza edizione di Startime, la scuola di autoimprendito-ria organizzata da Fondazione Mirror, ente promotore del Polo Ict Abruzzo, in collaborazione con The Lab,

agenzia per la progettazione e lo sviluppo d’impresa, e ospitata da T-Seed, il nuovo incubatore d’imprese che inaugurerà a Mosciano Sant’Angelo nei prossimi mesi.Ad aggiudicarsi il premio come miglior idea è stata BeerBeez di Gianluigi Ferrini ed Emanuele Catena, un’app, disponibile per iPhone e Android, pensata per gli amanti delle birre artigianali. Grazie a un algoritmo, si può andare alla scoperta di migliaia di birre collegate tra di loro per stile o birrificio. Il premio al miglior elevator pitch è andato Troomby, un’app ideata da Fabio Fidanza insieme a Mattia Michini che permette di fare amicizia con gli ospiti delle altre stanze dell’hotel in cui ci si trova a soggiornare. Altri due riconoscimenti sono stati consegnati dagli organizzatori ad Alessandro Maria Lerro, massimo esperto italiano di crowdfunding, per la sua attività di promozione dell’im-prenditoria italiana nel mondo, e a Stefano Massari, titolare della startup di successo Made It Store (www.ma-deitstore.com), e-commerce di prodotti

esclusivamente made in Italy. L’evento al quale hanno partecipato più di 30 startupper abruzzesi, ha previsto per i partecipanti, due giornate di workshop tenute da esperti e consulenti di livello nazionale. Tra gli argomenti delle lezioni: come sviluppare la propria business idea, come comunicarla ai potenziali clienti nell’era del marketing 3.0, come esporla nel breve tempo dell’elevator pitch. E anco-ra: i nuovi strumenti di finanziamento (con focus particolare sul crowdfunding) e modelli innovativi di sviluppo come gli spin-off universitari. Nella fase più operativa prevista dal programma, gli startupper hanno costituito gruppi di lavoro per perfezionare le loro idee e, successivamente, esporle alla platea nei pochi minuti loro concessi del “pitch ring”. Presente all’evento, anche il presidente di T-Seed Luca Verdecchia, il primo incubatore della nostra regione che ha dichiarato: «Con T-Seed, aiuteremo chi

ha un’idea innovativa con un percorso di alta formazione».Tante, e tutte di notevole interesse, le idee presentate dai giovani innova-tori abruzzesi: a tutti i partecipanti è stato consegnato un attestato di partecipazione al percorso formativo che rappresenta la base per le future aziende di successo

L’Abruzzo si conferma terra di Start UpGrande successo per la terza edizione di Startime, la scuola di autoimprenditoria organizzata da Fondazione

Mirror in collaborazione con The Lab e ospitata da T-Seed a Mosciano Sant’Angelo

un’immagine deLLa conFerenza stampa di presentazione di startime Lisanna marcozzi premia La upp beerbeez

renato piccioni premia La upp troombY

» a cura della redazione - foto concesse dall’organizzazione

eventi

La Locandina deLL’evento

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Leggere quotidiani e giornali online è diventata un’abitudine per molti, così come tenersi informati su blog e siti istitu-zionali. Molti leggono sui tablet, moltissimi scorrono le notizie sugli smartphones accedendo a siti di quotidiani

o a blog di informazione, altri si affidano ad aggregatori di notizie per avere la possibilità di accedere rapidamente ad una rassegna stampa completa.In questo universo complesso, a metà tra informazione, blogging e tecnologia, l’Abruzzo ha ancora una volta qualcosa di importante da dire nel panorama nazionale: la voce è quella di Timama, una startup di Montesilvano che si occupa di sviluppo e realizzazione di software e programmi informatici ha lanciato lo scorso novembre un nuovo prodotto web-based, gratuito e libero, che consente di tenere sotto controllo oltre 50mila noti-zie italiane al giorno. Il software si chiama ItGeni@l, è gratuito, accessibile da qualunque tipo di dispositivo e non è necessario scaricare né salvare programmi o App per utilizzarlo. Con questo strumento è possibile leggere, salvare e condividere rapidamente sui social articoli che si aggiornano ogni ora e che comprendono i più noti quotidiani, blog di settore, siti mini-steriali ed istituzionali ma non solo; il software dà la possibilità di creare un proprio giornale e condividerlo sui principali social network. «L’obiettivo – dice Tino Di Febo, ammministratore di Timama – è quello di permettere agli utenti una consultazione rapida, completa e gratuita delle notizie di maggior interesse ma soprattutto quello di lasciare che ognuno dei nostri utenti abbia

la possibilità di creare un quotidiano personale in pochi click ed anche condividerlo con le proprie cerchie. Per questo abbiamo concepito un sistema facilissimo da usare: basta loggarsi con il proprio user e password o con i propri profili social per avere da subito la rassegna dei più recenti articoli usciti a livello locale e nazionale raccolti per argomenti. Grazie al motore di ricerca interno, inoltre, è possibile trovare subito le notizie cercate, ef-fettuando una ricerca con un bel numero di filtri a disposizione».I numeri, difatti, danno conferma di quanto il software sia andato a colmare una lacuna: a pochi mesi dal debutto in rete “abbiamo già circa 3.500 accessi al giorno, oltre 30mila utenti si sono registrati al sito e condividono le notizie sui social, tutto questo ha generato in poco più di un mese oltre 380mila accessi” con un tempo medio per utente di circa 2 minuti.Un successo che ha coinvolto anche giornali, siti istituzionali e blog: «Saremo presto presenti con il nostro box di ricerca su 20 testate – continua Di Febo – è uno strumento, sempre gratuito e personalizzabile che è possibile posizionare su qual-siasi piattaforma web e che dà la possibilità a giornali, aziende, privati o blogger, di fornire un servizio in più ai visitatori».Per i curiosi l’indirizzo da visitare è www.itgenial.it: «È una vera rivoluzione dell’informazione – conclude Di Febo – perché non togliamo traffico ai giornali né ad altri siti che ci forniscono le notizie, ma consentiamo ai nostri utenti di navigare liberamente all’interno delle fonti consultate, oltre a fornire un servizio tutto italiano di cui, evidentemente, c’era bisogno»

La rivoluzione dell’informazione parte dall’AbruzzoÈ nato a Montesilvano itGenial: il primo software italiano per leggere tutte le notizie, è gratuito e già online

un’immagine deLLa presentazione deL progetto La home page di itgeniaL

» di Lisa De Leonardis

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Innovazione e tradizione per l’azienda agricola biologica Chiusa Grande di Nocciano. Il vulcanico Franco D’Eusanio ha pre-sentato alla stampa specializzata e ai tecnici la prima fase del progetto “VI.NA - Vini naturali”, in collaborazione con il

Consorzio per la Ricerca Viticola ed Enologica d’Abruzzo (C.ri.ve.a). Vi.Na. è il frutto di uno studio attraverso cui, per la prima volta in Abruzzo, è possibile apprezzare le particolarità del profilo organolettico delle micro e macro-vinificazioni in vasche di pietra di Pietranico e le sperimentazioni riguardanti i vini senza solfiti aggiunti. Le fasi successive dello studio includono due incontri dedicati ai vini spumanti ottenuti secondo il Metodo Classico e al riepilogo dei dati raccolti. La vinificazione nelle vasche di pietra, pratica ancestrale quasi del tutto

scomparsa, ha una datazione incerta. Alcuni autori collocano le loro origine in epoca preistorica. Lo studioso Edoardo Micati intervenuto all’evento di presentazione cita come riferimento cro-nologico per l’Abruzzo il 1687, l’unica data incisa su una delle vasche ritrovate. «Nel Pescarese solo il comune di Pietranico, vicino a Nocciano, può vantare testimonianze di vasche scavate nella roccia. Esclusivamente a Pietranico si riscontra la più alta concentrazione di questi leggendari manufatti» ha sottolineato

Micati, che ha inoltre messo enfasi sulla necessità di fare un’azione di sensibilizzazione per il recupero di queste testimonianze con il sostegno di Comuni ed Associazioni. La scelta di Chiusa Grande di riscoprire un’antica usanza va esattamente nella direzione di rafforzare in maniera inequivocabile il rapporto dell’azien-

Chiusa Grande presentail progetto “VI.NA - Vini Naturali”

Presentato dall’azienda di Nocciano il profilo organolettico delle micro e macro-vinificazioniin vasche di pietra di Pietranico e le sperimentazioni riguardanti i vini senza solfiti aggiunti

i reLatori: da sinistra roberto zironi, dino mastrocoLa, Franco d’eusanio ed edoardo micati

» a cura della redazione - foto concesse da Chiusa Grande

vasche di pietra di varie dimensioni adoperate da chiusa grande

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da con il territorio. Durante la degustazione “L’arte d’innovare. I segreti della vinifi-cazione nella pietra ed i vini senza solfiti aggiunti” sono emerse le peculiarità organolettiche caratterizzanti i vini ottenuti nei pal-menti. Sono accomunati da una sapidità e mineralità spiccate. Come hanno spiegato due enologi della cantina, Beniamino Di Domenica e Franco Giandomenico. 12 campioni degustati tra Pecorino, Trebbiano e Montepulciano d’Abruzzo, micro e ma-cro vinificati in acciaio e vasche di pietra di diverse dimensioni. A grandi tratti si può riassumere che con le micro vinificazioni si gestiscono piccole partite per valutare singolarmente determi-nati parametri del vino, trascurando il giudizio sulla sua qualità complessiva. A differenza delle macro o meso vinificazioni in cui si gestiscono quantitativi maggiori con i contenitori convenzio-nali, il vino in questo modo si esprime qualitativamente meglio. I volumi incidono sul risultato finale. Roberto Zironi esperto di Enologia e professore di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università di Udine e Dino Mastrocola professore della Facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agro-Alimentari e Ambien-tali dell’Università di Teramo, hanno sottolineato che la buona

riuscita del vino dipende molto dalla qualità delle uve, perciò devono essere sanissime. L’altra parte della ricerca Vi.Na. si prefigge di valutare se è possibile produrre vini senza l’aggiunta di solfiti garantendone la conservazione e la qualità nel tempo. In Enologia l’anidride solforosa è usata come antisettico e antiossidante. I regolamenti comunitari prevedono l’uso di questo additivo nella misura di 150 mg/l per i vini rossi e 200 mg/l per i bianchi. In regime di agricoltura biologica questi parametri scendono a 100 mg/l e 150 mg/l. Per il disciplinare Aiab, al quale ha aderito l’azienda biologica di Nocciano, i parametri di riferimento sono 60 mg/l e 80mg/l rispettivamente. Chiusa Grande è riuscita a creare una linea senza solfiti aggiunti denominata “Natura”. «La ricerca è un pilastro fondamentale per la crescita di un territorio, è auspicabile che la scelta del Governo regionale di accorpare i tre centri di ricerca che operano nel settore agricolo - Cotir, Crab e C.ri.v.e.a - non si ripercuota negativamente sul tessuto produttivo e vanifichi i risultati faticosamente ottenuti durante tutti questi anni», ha concluso Maurizio Odoardi direttore tecnico C.ri.v.e.a.

eventi

i reLatori: da sinistra roberto zironi, dino mastrocoLa, Franco d’eusanio e beniamino di domenica

I nuovi vini abbinati a piatti stellati

Per passare dalla teoria alla pratica Chiusa Grande ha organizzato presso Les Paillotes un appuntamento unico, riservato ai ristoratori e addetti ai lavori, per presentare i nuovi vini vinficati nella pietra impreziositi dagli abbinamenti gastronomici proposti dagli chef stellati Michelin Matteo Iannaccone (Café Les Paillotes) e Marcello Spadone (Ristorante La Bandiera). Due artefici indiscussi della valorizzazione gastronomica territoriale che hanno accolto con entusiasmo e lungimiranza il valore insito nella “vino-sophia” di Franco D’Eusanio e nel progetto “Vi.Na.”.

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Alchimia Monocultivar Leccio del Corno dell’azienda Marina Palusci di Pianella (PE) trionfa ad “EXTRA Lucca”. L’olio di Massimiliano D’Addario ha ottenuto il prestigioso riconoscimento “Corona

Maestro d’olio”. D’Addario, meglio noto come l’Uomo di Ferro, rappresenta la quarta generazione dell’azienda Marina Palusci che produce olio, e da qualche anno anche vino, nelle splendide colline di Pianel-la. “EXTRA Lucca” 2015, ideata da Fausto Borella, e giunta quest’anno alla sua terza edizione, è considerata la più grande kermesse dedicata al mondo dell’olio extravergine di oliva. E infatti Borella, fondatore dell’Accade-mia Maestrod’olio, è ritenuto uno dei massimi esperti di olio in Italia.Ma torniamo alla kermesse nella quale Lucca per tre giorni diventa capitale dell’olio extra vergine d’oliva. Ogni anno la splendida città toscana funge da palcoscenico non solo per una selezione delle migliori etichette italiane, ma di un vero e proprio parterre di eccellenze del paniere agroalimentare nazionale.E proprio lo scorso 13 febbraio, i protagoni-

sti dell’olio e tutti gli appassionati si sono radunati a Lucca per conoscere e celebrare le migliori produzioni appena frante con il massimo riconoscimento: la ”Corona Maestrod’olio”, ottenuto tra gli altri, dall’azienda abruzzese Marina Palusci.Contentissimo del premio ottenuto, il giovane imprenditore di Pianella che ha dichiarato: «È una grandissima soddisfazione per

la nostra azienda aver raggiunto ancora una volta l’eccellenza anche in questo anno funesto per l’olivicoltura Italiana. La territorialità Pianelle-se, la maniacalità e l’ostinazione di chi non si arrende mai di fronte alle difficoltà, hanno fatto la differenza!».La manifestazione si è svolta nella splendida cornice di Villa Bottini, dove il pubblico ha avu-to l’opportunità non solo di provare le etichette di oltre 30 tra i migliori olivicoltori italiani, ma anche di degustare vini, birre artigianali e piatti di altissima qualità.«Questa è un’annata che farà da spartiacque nell’olivicoltura nazionale –ha concluso Massi-miliano- dove emergeranno i veri professionisti che giorno dopo giorno curano con passione e amore i propri olivi secolari e investono risorse, competenze in tecnologie e know how»

L’olio dell’azienda Marina Palusci trionfa a “Extra Lucca” 2015

Nella grande kermesse dedicata al mondo dell’olio extravergine di oliva, il giovanissimo Massimiliano D’Addario si aggiudica la “Corona Maestro d’olio” con Alchimia Monocultivar Leccio del Corno

un momento deLLa premiazione

» a cura della redazione - foto concesse da Azienda Marina Palusci

eventi

massimiLiano d’addario

con iL premio corona deLL’oLio

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Sono due artigiani con la A maiuscola uniti da qualità e territorio che fanno grandi i loro prodotti. Parliamo di Francesco Paolo Valentini, produttore di vino a Loreto Aprutino che non ha bisogno di altre introduzioni e

Jurij Ferri, fondatore insieme alla moglie Valeria del birrificio artigianale Almond’22 a Loreto. I due produttori, hanno orga-nizzato una serata unica, in parte insolita, nel nuovissimo stabili-mento Almond’22 intitolata appunto “Artigianalità di qualità in Loreto Aprutino” dove il vero protagonista era il territorio. Dopo la visita dello stabilimento si è dato il via ad una doppia verticale di vini Valentini e birra Almond’22 con Valentini e Ferri che raccontavano agli ospiti come erano nate le loro “creature”.Dopo l’assaggio dell’olio Valentini raccolto nel 2014, si è passati (non poteva di certo mancare), accompagnati da un ricco tagliere con prodotti 100% abruzzesi, alla degustazione del mitico Trebbiano Valentini 2007 (il miglior vino italiano per la guida 2015 ai Vini d’Italia de L’Espresso) e della birra Hibernum di Almond’22. La sagna e i fagioli con il pesce sono stati abbinati al Trebbiano Valentini 2010 e alla birra Pink Ipa di Almond’22. Poi è stata la volta dello spezzatino di maiale nero abruzzese cotto proprio nella birra Hibernum e abbinato al Montepulciano 2001 Valentini. E dulcis in fundo, i cantucci e

la crema inglese (preparata da Jurij) con l’olio Valentini raccolto nel 2013 abbinato alla Noa Reserve Metodo Solera 2007 del birrificio.Alla cena hanno partecipato diversi giornalisti e amici imprendi-tori dei due grandi produttori. Tra i presenti: Leonardo Pizzolo, Enrico Marramiero, il prof. Leonardo Seghetti, Antonio Paolini, Alessandro Bocchetti, Francesca Verrigni e tanti altri.Filiera corta, materie prime autoctone, artigianalità di produzione e territorio, sono gli elementi che uniscono i vini targati Valen-tini, così come il suo olio e le birre prodotte da Jurij. Il tutto condito da passione e amore per il proprio lavoro.La serata ha anche ufficialmente dato il via alla collaborazione tra i due amici produttori. «Dalla nostra amicizia –ha detto Jurij - è nata anche una sinergia lavorativa, l’orzo distico coltivato nella sua azienda sarà l’anima della mia birra tutta abruzzese pro-dotta da Almond’22». «L’idea di questa serata –ha dichiarato Valentini- è nata per valorizzare il territorio di Loreto, di cui responsabilmente dobbiamo riconoscere i meriti. Ai nostri colleghi vogliamo far capire l’importanza della colla-borazione per sostenersi e difendersi in un momento econo-micamente molto difficile. E sono fortemente convinto che il cambiamento deve partire da noi imprenditori, basta lamentarsi! Diamoci da fare!»

Il signore del vino e l’artigiano della birrainsieme per una serata speciale

Nel nuovissimo stabilimento di Jurij Ferri, si è tenuta una serata di degustazione di vini Valentini e birre Almond’22 accompagnati da tipicità del territorio tra cui l’extravergine Valentini raccolto nel 2014.

L’orzo distico coltivato nella sua azienda sarà l’anima della birra tutta abruzzese prodotta da Almond’22

JuriJ Ferri e Francesco paoLo vaLentini La visita neL nuovissimo stabiLimento aLmond’22 a Loreto aprutino

» di Eleonora Lopes

eventi

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Un aiuto di-vino

l vino ha una storia molto antica, sono stati trovati reperti fossili di tralci di vite risalenti a 2

milioni di anni fa ma la vera nascita del vino viene fatta risalire a 9-10.000 anni fa nella zona del Caucaso forse in seguito ad fermentazione casuale dell’uva.Le prime coltivazioni della vite risalgono al 1700 a.C. ma sono stati gli antichi egizi, qualche secolo più tardi, i pri-mi a coltivarla in maniera intensiva e a produrre vino di qualità che però era riservato alle classi sociali più elevate. Con l’impero romano si ha una ulteriore diffusione della coltivazione della vite e, usando un termine moderno, il vino viene “sdoganato” anche per le classi sociali più bas-se. Da ricordare anche il valore sacro di questa bevanda che nel Cristianesimo simboleggia il sangue di Cristo.Nutrizionalmente parlando il vino è composto per la mag-gior parte di acqua e alcol ed è sempre stato considerato in medicina una bevanda da evitare a causa delle patologie che potevano derivare da un consumo non corretto tra cui la temibile cirrosi epatica alcolica. Oggi le cose sono un po’ cambiate, non che se ne possa fare un uso smodato, ma attualmente il vino è considerato a tutti gli effetti un nutraceutico ovvero un alimento che ha proprietà curative e preventive grazie ad alcuni polifenoli contenuti specie nel vino rosso e tra questi in particolare il resveratrolo che ha effetti positivi nella prevenzione dell’arterioscle-

rosi, dell’infarto e dell’ictus, ha proprietà

antinfiammatorie generali e migliora la coagulazione del sangue. Il vino contiene anche sali minerali come calcio, sodio, potassio, zinco, fosforo, sodio, fluoro e magnesio ed alcune vitamine come quella A e K e molte del gruppo B.Molti studi scientifici si sono occupati negli anni più recenti delle proprietà del vino e tutti sono concordi nello stabilire che la dose giusta di vino per avere il massimo degli effetti benefici e il minimo degli effetti collaterali derivanti dall’alcol è di 350ml al giorno ovvero circa due bicchieri scarsi. Capitolo a parte è la qualità del vino, ovviamente c’è molta differenza tra un vino prodotto con delle ottime uve che esprimerà il massimo delle sue po-tenzialità e che avrà anche un certo costo, rispetto a vini molto commerciali in cui giocoforza la materia prima non potrà essere di elevata qualità. L’invito è a bere il giusto e di qualità piuttosto che molto con una ridotta qualità an-che perchè bisogna ricordare che generalmente quasi tutti i vini contengono solfiti e minore è la qualità, maggiore è il contenuto di solfiti che sicuramente non fanno un gran bene alla salute. Eccellenza tipica della nostra regione, noi abruzzesi possiamo dire di essere in una “botte di ferro”, abbiamo una scelta vastissima di vini di ottima qualità sia rossi, che bianchi o rosati e sarebbe un vero peccato non approfittare di questo aiuto di-vino!

» di Pietro Campanaro

Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, FitoterapeutaGiulianova - Teramo - Pescara - Ascoli Piceno – Fermoinfo: 333.6898724; Blog http://nutraceuticafitomedicina.wordpress.com; gruppo su Facebook:Nutraceutica e Fitomedicina; Twitter: @nutraceuticafit; canale Youtube: Pietro Campanaro

Voglio subito tranquillizzare il lettoreche non parlerò di intercessioni legate a Entità superiori ma di qualcosa di molto più “terreno”

ovvero di-vino e di tutte le sue benefiche proprietà

Dottore Pietro Campanaro

salus, il cibo per vivere meglio

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bbiamo il nuovo presidente della repubblica, Oscar Farinetti si pren-de in esclusiva il ristorante di Expo 2015, la Juventus rivincerà lo

scudetto e sulle Guide Enogastronomiche i ristoranti premiati e i vini migliori sono sempre gli stessi.Forse tutto funziona così, forse non vi sono persone o elementi

nuovi con capacità tali da spodestare il sistema? O forse è proprio il sistema che funziona in questo modo e quindi il nuovo non potrà mai esserci!. Ma non bisogna essere degli esperti per capire, tutto è abbastanza chiaro, dai giochi im-barazzanti proprio alla luce del sole per l’elezione del presidente, alle sfide cal-cistiche e tant’altro. Sui vini e sui ristoranti, il gioco e più sottile, ci si nasconde dietro pagine pubblicitarie o manifestazioni benefiche, oppure farsi fotografare nel proprio ristorante con politici, attori o giornalisti famosi, ed ecco che la stra-da per la visibilità diventa in discesa, con immediate sponsorizzazioni, pubbli-che e private, a sempre discapito di tante micro realtà che si vedono costrette a sacrifici enormi per reggere la propria azienda e pagare fornitori e personale. Un sistema che funziona così da sempre, e poi ci lamentiamo della concorrenza sle-ale di cinesi e indiani che riempiono le nostre città di pseudo schifezze spacciate per street food. Come possiamo chiedere alle future generazioni di credere nell’ Italia? Come possiamo tutelare il made in italy se proprio chi ha l’obbligo di proteggerlo lo distrugge per fini personali o politici? Come possiamo rispettare le leggi se vi sono trasmissioni televisive che osannano Schettino e Corona, o lo stato di gravidanza di una nota soubrette nascondendosi dietro la frase: “infor-mazione e attualità”, non mettendo nemmeno una didascalia su quella povera mamma che il figlio lo ha perso per un sistema sanitario che va a rotoli.Questa è l’Italia, un grande paese che sta perdendo i propri figli, perché molti non si riconoscono in questo sistema, e preferiscono andare via, dove la parola onestà e trasparenza non è solo un modo di dire nei vari salotti televisivi. Che tristezza vedere che molti politici partecipano a giornate commemorative, depo-sitando corone alle vittime di varie guerre, vittime che hanno dato la vita per la propria patria, e certi gesti falsi non fanno altro che ucciderle una seconda volta

Giochi italianiPolitica, calcio ed enogastronomia sono spesso protagonisti

di un sistema che non funzione

divino & non solo

» di Nicola Boschetti - Master Sommelier / giornalista - Consulenze & Servizi Wine & Food

Scelto per voi

Brut Premier Rosé 2009Louise Roederer

Parlare di Louis Roederer puoì sembrare facile e scontato, visto che è il padre di uno dei più grandi champagne al mondo, il Cristal appunto, divenuto famo-so grazie al fatto che lo beveva lo Zar di Russia e ne pretende-va la bottiglia trasparente dal fondo piatto per la sua continua paura di essere avvelenato.Ma si sa, le grandi maison francesi sono in grado di fare anche prodotti meno esosi, senza trascurare la qualità . Il brut premier rosè è una vera chicca per gli amanti del suo

genere, un millesimo che nasce solo nelle migliori annate da uve pinot nero e chardonnay, dal colore rosa antico e ricco di brillantezza e perlage finissimo, regala al naso un’esplosione di profumi misti tra frutti rossi e burro caldo. Un sapore fresco e intenso dall’elegante acidità con finale piacevolmente amarogno-lo. Ben sposa piatti di mare e carni bianche, ma non disdegna dessert al cucchiaio a base di crema.Di lunga vita si consiglia sui 6-7 gradi in bicchiere a tulipano o la classica flute ampia.Prezzo in enoteca 75,00 Euro circa.

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Hand Made, lo stile si fa artigianale

rtisti, geni, amanti dell’ago e del filo, buongustai, musicisti e vin-tage style. Tutti uniti dall’idea

del “fatto a mano” e dell’artigianalità. Questo e molto altro è HandMade, un evento-progetto unico che si è svolto a Pescara lo scorso 20 dicembre.HandMade nasce infatti dall’esigenza di tornare alla semplicità del prodotto e alla sua unicità. L’evento ha ospitato artisti, designer, musicisti e performance di artigiani che utilizzano l’handmade come stile di vita. Ogni ospite aveva la possibilità di realizzare il proprio progetto “custom made” all’interno del suo spazio, cosicché l’oggetto realizzato diventa esso stesso performance dando al visitatore la possibilità di acquistare ciò che più gli piaceva.Da qualche tempo in Italia c’è un nuovo movimento, fatto di giovani creativi proiettati in un futuro migliore dove

genialità e inspirazione tornano ad avere la loro importanza e le contaminazioni nascono spontanee.All’interno della struttura che si svi-luppa su 3 piani c’erano un flea market, performance live di musicisti e djs in col-laborazione con Zu::Bar, una postazione dedicata ai tattoo e un’altra per barba e baffi. L’area Arte era dedicata alle esposizioni delle opere POP degli artisti Zino e Raul Rece.L’arte contamina l’abbigliamento... a brand new project named “too Fresh” presentato con la sua opera n°0.HandMade è stata anche l’occasione per degustare piccole specialità di street-food e produzioni vinicole e di birre arti-gianali curate da Ki Food e Vinatteria Zolfo. L’evento organizzato da 2Much Studio e Danilo Tracanna Studio, si è svolto presso gli spazi di 2Much Studio vicino all’aeroporto di Pescara

A Pescara, a 2Much Studio, un evento unico che ha ospitato artisti, designer, musicistie performance di artigiani che utilizzano l’handmade come stile di vita

A

» a cura della redazione - foto concesse da 2 Much Studio

arte & co.

» Alcune immagini dell’evento“Hand Made”

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La chiesetta del Papa

rimo santuario europeo dedi-cato a Giovanni Paolo II fin dal 2011, anche dopo la Cerimonia

di Canonizzazione del 27 aprile 2014, è rimasta per tutti ormai “la Chiesetta del Papa”. Recentemente è stata eleva-ta a “Chiesa Sub Umbra Petri”, cioè particolarmente legata alla Basilica di San Pietro in Roma, per cui i fedeli che assistono alle funzioni religiose in occasione di particolari eventi possono godere dell’indulgenza plenaria.

La chiesa si trova nel piccolo borgo di San Pietro della Ienca, in provincia dell’Aquila, molto vicino ai due paesi di Assergi e Camarda, lungo la Strada Provinciale del Vasto a 1100 metri di al-titudine, sotto le vette del Gran Sasso. Il paesino conta poche abitazioni in pietra, un tempo ricovero di pastori che avevano le loro greggi nei prati di alta quota.La chiesetta accolse molte volte Papa Wojtyla durante le sue visite più o meno segrete su queste montagne e perciò

Nel piccolo borgo di San Pietro della Ienca, in provincia dell’Aquila, oltre ad esserciquesta splendida chiesa, durante l’anno si svolgono diverse manifestazioni culturali

P

» di Neda Accili - foto concesse da Associazione Culturale “San Pietro della Ienca”

» 18 maggio 2011 la “Chiesa sub Umbra Petri” a tutti nota come la “Chiesetta del Papa”

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» La scultura raffigurante Papa Giovanni Paolo II

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consacrata a buon diritto a Santuario Ufficiale di Giovanni Paolo II.Grazie all’Associazione Culturale “ San Pietro della Ienca” e all’instancabile impegno del presidente Pasquale Cor-riere, si è arrivati al restauro del borgo d’origine medievale che oggi presenta bellissime dimore in pietra, rispettose delle loro antiche strutture. Pure la chiesetta sita sulla cima del colle è stata oggetto di un sapiente recupero della sua originale, semplice bellezza. Meta di numerosi pellegrini, ospita matrimoni e altre importanti funzioni religiose.L’Associazione, nata per rendere un doveroso omaggio all’amato papa polacco, promuove molti eventi culturali per incentivare lo sviluppo del turismo religioso e naturalistico, oggi di gran tendenza, del comprensorio del Gran Sasso. In occasione del Raduno Nazio-nale degli Alpini che si terrà all’Aquila nel prossimo maggio, si prevede lo svolgimento di una Rassegna Nazionale di Fanfare e Cori Alpini, evento che non mancherà di richiamare un pubblico amatoriale di gran livello in questa bellissima “location”.Dal mese di giugno fino alla fine di

agosto il “Giardino Letterario”, salotto all’aperto, ospiterà presentazioni di libri, incontri e dibattiti con presenze prestigiose della letteratura, del giorna-lismo ecc.La Marcia del Perdono e Della Pace, in occasione della Perdonanza, un percorso di venti chilometri che si svolgerà dal Santuario fino alla Basilica di Collemag-gio, sarà molto partecipata per la ben nota devozione degli aquilani ad un altro papa, Celestino V.Estemporanee di pittura, assegnazione di premi e altre manifestazioni come “Ci vediamo alla Ienca” costituiranno appuntamenti irrinunciabili per turisti e visitatori. L’Associazione, d’intesa con il Comune dell’Aquila e l’Ente Parco Nazionale Gran Sasso L’Aquila sostiene i progetti di recupero del Borgo e la rea-lizzazione delle strutture di accoglienza, nel rispetto dell’ambiente circostante la piccola “Porziuncola” del Gran Sasso, quella montagna abruzzese che una volta fece affermare a Papa Wojtyla che “... con la sua ardita impennata invita non solo a compiere escursioni turistiche, ma anche escursioni spirituali...” come dire parole sante

» Alcuni eventi organizzatidall’Associazione

arte & co.

» Il borgo di San Pietro della Ienica

Si raggiunge attraverso l’Autostrada A24 con uscita ad Assergi oppure lungo la SS17 bis (provenendo da Pescara) via Capestrano-Navelli, arrivando a Bazzano proseguire verso Paganica-Camarda-Assergi. Superato il borgo di Assergi proseguire per circa 1 Km e svoltare a sinistra verso la Strada provinciale del Vasto dove dopo 10 minuti s arriva a San Pietro della Ienca.Per approfondire la storia del Borgo e della Chiesa ed essere aggiornati sugli eventi si può scaricare la App uffi-ciale del Santuario www.santuariogiovannipaolo2.comPer info: [email protected]

Alcune informazioni

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tempo rubato

» a cura di Dante D’Alfonso

Il Profit Management della Ristorazionedi Vittorio Molinari

n libro che consiglio a chi ha un’attività di ristorazione, a chi vuole aprirla ed a chi opera in questo settore sia direttamente o

attraverso sistemi in franchising”. Di solito questa è una frase che uso alla fine di un commento, una recensione; ma in questo caso ho fatto un’eccezione perché questo libro se la merita tutta.Chi mi conosce sa anche che non mi sbilancio facilmente in elogi gratuiti. Spesso, purtroppo, assisto a come alcune persone (imprenditori o addetti ai lavori) si pongono verso questo tipo di attività. Un’attività, la ristorazione, che dal di fuori sembra facile ed accessibile a tutti, anche senza formazione, esperienza e preparazione specifica. Nulla di più sbagliato. “Richiede conoscenza, dedizione, perseve-

ranza, passione e non ultimo, tempo”; come viene anche spiegato nel libro da Vittorio Molinari.La ristorazione è cambiata, l’offerta è cambiata (non si mangia più solo a pranzo e cena, ma in diversi momenti della giornata), i clienti sono cambiati: sono più esigenti e più severi (per fortuna).L’autore mette in evidenza gli aspetti fondamentali di un’azienda di ristorazione (qualunque essa sia) eviden-ziando un modello diviso in otto capitoli: avviare un’at-tività ristorativa, realizzazione e start up del ristorante, i numeri della ristorazione, acquisti ed immagazzinamento, un pricing di successo, il revenue management per la risto-razione, il profit management della ristorazione, elementi di efficienza

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“IL PROFIT MANAGEMENT DELLA RISTORAZIONE (Franco Angeli -16,00 euro) Per gestire con successo qualunque attività ristorativa è fondamentale mettere in connessione fra loro, nella giusta prospettiva, costi e ricavi: tuttavia, questa regola basilare si traduce nella prassi in un costante e puntuale lavoro di “Profit manage-ment” non sempre semplice…Da un lato, infatti, per ottenere dati precisi e immediati sull’andamento delle spese, occorre attuare operazioni di “cost controlling” ricorrendo ad indici di performance e di costo dei piatti, incidenze percentuali delle materie prime e loro rapporto con le altre voci di costo; dall’altro, per monitorare i volumi dei ricavi e dell’occupazione, occorre impostare un “revenue management” che utilizzi indici sulle vendite e valutazioni sul pricing.E’ facile capire, quindi, come per l’imprenditore o il manager sia centrale padroneggiare dati e numeri della pro-pria attività. Ecco perché questo testo offre un analisi di tutti i passi in cui si nascondono le insidie maggiori.

La scheda

Vittorio Molinari - consulente e formatore, è esperto nel settore turistico, alberghiero e della ristorazione. Ha maturato una pluriennale esperienza in Italia e all’estero in alberghi individuali e di catena, tra cui Four Seasons, Radisson SAS e Marriott.

L’autore

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traparentesi

“La Sanità incontra LA SCUOLA”

È partita a fine febbraio l’iniziativa “La Sanità incontra LA SCUOLA”, un proget-to fortemente voluto dall’Associazione Amico Medico, presieduta da Paolo Angelucci in collaborazione con Asl di Pescara, l’Associazione APORA Onlus, LASMOT Onlus e l’associazione “Nonno Ascoltami!”Definito come “Un valido esempio di welfare gene-rativo” da parte dell’assessore regionale Marinella Sclocco, che ha assicurato il suo pieno appoggio, il progetto si propone di realizzare una serie di incontri nelle scuole per affrontare argomenti delicati, evidenziando i numerosi pericoli con cui i ragazzi sono costretti a fronteggiarsi ogni giorno come ad esempio il tabagismo, i disturbi alimentari, i traumi acustici o i traumi da sport. Uno dei prossimi impegni sarà quello di realizzare un ambulatorio gratuito”.

SOCIALE

Nuovo riconoscimento per Edizione Cinque di Farnese

Ennesimo riconoscimento per la prestigiosa cantina Farnese di Ortona, per la settima volta consecutiva infatti, il loro Edizione Cinque autoctoni si è aggiudicato il riconoscimento come Miglior Vino Rosso d’Italia con 99 punti su 100, da parte dell’Annuario dei Mi-gliori vini italiani, prestigiosa guida a cura di Luca Maroni. Un nuovo traguardo che grati-fica nuovamente lo straordinario lavoro qualitativo che questa giovane e lungimirante azienda vitivinicola sta svolgendo con passione.

ENOLOGIA

Castello Chiola premiato da Trivago

Il sito Trivago, è il più grande motore di ricerca hotel al mondo che riesce a far confrontare più di 700.000 offerte da oltre 175 siti di prenotazione ogni giorno. Trivago ha stilato come ogni anno la sua classifica relativa agli hotel meglio valutati dai viaggiatori e fruitori del sito, scegliendone uno per ogni regione italiana, e anche quest’anno com’era già accaduto per il 2014, l’hotel migliore è risultato Castello Chiola di Loreto Aprutino, che dunque si aggiu-

dica nuovamente il Trivago Hotel Award per la Regione Abruzzo. Questa incantevole struttura medioevale, oltre ad affascinare per la sua mole e il suo stato di conservazione, riesce dunque a rappresentare al meglio l’ospitalità e l’accoglienza abruzzesi.

RICONOSCIMENTI

I campioni del mondo di pasticceria

È un team tutto italiano a vincere il Campionato del Mondo di Pasticceria 2015, capitanato dall’Accademico Ampi (Accademia Maestri Pasticceri Italiani), Emmanuele Forcone, il pasticcere originario di San Valentino in Abruzzo Citeriore. La compe-tizione si è svolta a Lione, in Francia, nel corso della fiera SIRHA (Salone Internazionale della Ristorazione, dell’Hostelleria e dell’Alimentazione) e su 21 squadre selezionate per

la finale, provenienti da tutto il mondo, la nostra è giunta prima al suo traguardo, precedendo il Giappone aggiudicatosi il secondo posto e gli USA al terzo. Emmanuele Forcone è stato affiancato dai colleghi Fabrizio Dantone e Francesco Boccia e la loro opera si chiamava “Il bambino che c’è in loro”.

GASTRONOMIA

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Slow Food aumenta i presidi abruzzesi

Slow Food, la storica associazione del mangiar bene e del buon vivere, ha accolto altre gustose tradizioni tra i presidi abruzzesi, si tratta del Canestrato di Castel del Monte, lo storico pecorino che stagiona da due mesi ad un anno; la Lenticchia di Santo Stefano di Sessanio, ormai divenuta ben nota grazie anche alla vitalità di

questo straordinario borgo; le Mortadelle di Campotosto, che nascono e stagionano attorno al lago di Cam-potosto; il Salsiciotto frentano, un salume tradizionale dell’alta e media Valle del Sangro e dell’Aventino; la Patata Turchesa, recuperata grazie ad un progetto del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e poi ancora il Fagiolo di Paganica, i mieli dell’Appennino abruzzese, il Grano Solina della montagna abruzze-se, l’Oliva Monicella e la Salsiccia di fegato aquilana… ormai in Abruzzo Slow Food è di casa!

GASTRONOMIA

Golden Lady. L’azienda annuncia il rilancio del polo di Basciano

Notizia confortante per molti lavoratori: la Golden Lady vuole rilanciare il polo di Basciano (dove 330 lavoratori sono in contratto di solidarietà difen-sivo) e trasferirvi la produzione delle calze senza cucitura, prodotto di punta

dell’azienda tessile. Dopo mesi di tensione, dovuti alla chiusura di due linee produttive, e al timore di un brusco ridimensionamento dei livelli occupazionali, l’azienda, con la quale in questi mesi la Regione Abruz-zo - Assessorato alle attività produttive - e la Provincia hanno continuato a dialogare, ha comunicato che proprio nello stabilimento di Basciano sarà avviata una nuova linea di produzione. «Un segnale estremamen-te positivo che, considerata la storia aziendale della Golden Lady e il contesto del manifatturiero in Italia, costellato di scelte di delocalizzazioni in altri Paesi, va letto come una piccola ma significativa inversione di tendenza» – hanno affermato il presidente Di Sabatino e il vicepresidente regionale Lolli.

ATTUALITà

Citra vini: il miglior cuoco - socio dell’anno è Silvana Di Salvatore È Silvana Di Salvatore di Caldari ad aggiudicarsi la quinta tappa di “Miglior Cuoco-Socio dell’Anno” 2014/15, il concorso enogastronomico promosso da Citra Vini e dalla scuola di cucina ReD e rivolto ai soci delle nove cantine Citra, con l’obiettivo di valorizzare gli abbinamenti della cucina tipica abruzzese con i vini del territorio. La giuria di cinque esperti formata dalla giornalista Francesca Rapini, dal gelatiere

Francesco Palmieri, dalla sommelier Angela di Lello, dallo chef Arcangelo Tinari e presieduta da Er-manno di Paolo, chef e docente dell’Istituto alberghiero Villa Santa Maria, ha premiato il “Brodo tradi-zionale con Cardone” proposto dalla Di Salvatore e abbinato per l’occasione al Merlot linea “I Solchi” di Citra Vini. Nel corso della puntata sono stati presentati in abbinamento ai piatti i vini internazionali della linea internazionale “I Solchi”: Pinot Grigio, Merlot e Cabernet Sauvignon.

EVENTI

Vigna Vetum di Terzini miglior rosso d’Italia

“Siamo nati e cresciuti in questo territorio verde e generoso che ci ha insegnato a vivere una vita sana e dinamica nel rispetto dell’uomo e della natura”, questo è un breve estratto della presentazione dell’Azienda Agricola Terzini di Domenico Terzini, una giovane ma prepa-rata azienda vitivinicola che svolge il suo lavoro in uno dei territori più incantevoli della nostra regione, Tocco da Casauria, una morbida collina tra le pendici del Monte Morrone e quelle

della Majella. Recentemente al loro Montepulciano D’Abruzzo “Vigna Vetum” 2011 è stato conferito il primo premio come Miglior Vino Rosso d’Italia con 97 voti su 100, da parte dell’Annuario dei Migliori vini italiani, a cura di Luca Maroni.

ENOLOGIA

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traparentesi

Una giuliese campionessa di Nail Art La giuliese Eugenia D’Ambrosio, del centro estetico Deha, si è classificata al 7° posto nel campionato internazionale delle unghie NAILYMPICS ROMA 2015, nella categoria French Gel Sculptured. Anche quest’anno nella prima settimana di febbraio si è svolto a Roma il grande appuntamento dedicato alle professioniste delle unghie, il NAILYMPICS 2015, un contest tutto focalizzato sul mondo della nail art che, da tre anni, riunisce le migliori professioniste del settore da tutto il mondo. Quest’anno ha ospitato centinaia di concorrenti da oltre 50 paesi stranie-

ri, come nell’idea del suo patron Antonio Sacripante, nail artist di fama mondiale presente nei più importan-ti backstage delle sfilate di Milano e New York.

ESTETICA

Lime5: dai social al manifatturiero italiano, l’agenzia che fa decollare!

Arriva l’alternativa a WhatsApp. Si chiama Bubbles e si tratta di un’innovativa ap-plicazione nata dalla collaborazione dell’imprenditore Ermes Amadio, il programmato-re Angelo Peluso di Taranto, Luigi Valerio Rinaldi, titolare dell’agenzia Lime5, con sede a Pescara e di Enry’s Island, incubatore di start-up con base a Dublino. Bubbles (www.bubblesapp.co) possiede funzioni utili e prima d’ora mai utilizzate per questo

tipo si app e già si registrano oltre 180 iscrizioni al giorno, un prodotto che rispecchia in pieno la filosofia seguita da Lime5 – The Innovation Agency, partner dell’incubatore di startup irlandese Enry’s Island, che punta alle grandi idee per far crescere le nuove imprese. Attraverso Enry’s Island, Lime5 supporta, guida e tutela le nuove startup in tutte le fasi, per portarle al successo. Il team di Lime5, composto di giovani menti abruzzesi e non solo, riunisce competenze diversificate e trasversali, con cui rispondere concretamente alle più eterogenee esigenze di mercato, ultimamente anche Ripani Italiana Pelletterie (www.ripani.com) ha deciso di affidare a Lime5 il nuovo piano di comunicazione integrata, confermando così la vocazione della prima Innovation Agency italiana nell’affiancare il meglio del Made in Italy di qualità, nelle azioni a supporto del Brand.

AZIENDE

Verrigni a Taste Firenze Grande successo per Verrigni, – Antico Pastificio Rosetano, che lo scorso 7 e 9 marzo ha partecipato al Taste, Salone di Firenze dedicato al gusto e ospitato presso la Stazione Leopolda per la sua decima edizione. Verrigni ha avuto modo di incontrare numerosi importatori internazionali ma anche di presentare le sue tante novità, tra le quali Spaghettoalvolo che grazie alla sua forma trilobata permette una cottura di

massimo tre minuti con immutata bontá e qualità oppure i numerosi prodotti di grandi aziende italiane che in cobranding con Verrigni offrono vere specialitá come riso, pomodoro, zafferano e molto altro ancora.

GASTRONOMIA

Saral Food 2015, edizione di gusto!

Torna la 24esima edizione di Saral Food, per la seconda volta presso il Centro Fiere Ibisco di Città Sant’Angelo. Saral Food 2015, organizzato da Fiere Service, è delle maggiori manifestazioni fieristiche nel settore dell’alimentazione, ristorazione, gelateria, panetteria, birra, vini e distillati di tutto il Centro-Sud Italia, un evento di grandissimo interesse attorno al quale si muovono numeri di straordinario interesse,

gli organizzatori anche per questa edizione prevedono di bissare il successo dell’edizione 2014, che ebbe una numerosa partecipazione sia in termini di operatori di settore (oltre 100), che in termini di pubblico, stimato in più di 13.000 unità in 4 giorni di manifestazione.

EVENTI

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È Responsabile del Settore Ap-plicativi per le Risorse Umane, Carriere, Personale, Stipendi e Contabilità dell’Ateneo dell’Area Servizi Informatici dell’Univer-

sità “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Lureato in Economia si è specializzato in Information Technology presso la ELEA Knowledge Inte-gration. È docente di Cyberspace Sciences alla Facoltà di Psicologia dell’Università di Chieti. Esperto di ICT Governance, ICT Security, ha accumulato un’esperienza trentennale in studi, ricerche e consulenze in aziende pubbliche, pri-vate e istituzioni governative. È stato docente di Computer Science presso diverse università italiane tra le quali l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, l’Università di Teramo e l’Università della Calabria. E’ stato invited speaker all’Università Politecnica di Valencia con la quale ha collaborato per la realizzazione di master di Informatica. È Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche e Accademico dell’European Academy of Sciences and Arts e della New York Academy of Sciences. Autore di numerosi libri e pubblicazioni scientifiche, collabora con diversi quotidiani, riviste e periodici del settore, e par-tecipa a convegni nazionali ed internazionali in qualità di opinion leader.

Antonio Teti ict

Socio Fondatore dello studio “Valore” Professionisti Asso-ciati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto sin dall’ini-

zio nell’organizzazione dell’attività profes-sionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria. È stato Presidente Nazionale dell’Unione Giovani Dottori Com-mercialisti. Attualmente è componente delle Giunta esecutiva nazionale di Confprofessioni in qualità di rappresentante dell’area economi-ca e lavoro con la delega per il fisco e la giu-stizia tributaria. Si occupa di consulenza per le aziende private ed enti Pubblici in materia di analisi finanziaria, controllo di gestione, diritto societario e tributario. Tra i soci fonda-tori di Sistemi Locali, ha creduto sin dall’inizio allo sviluppo di una società tra professionisti in ambito regionale nella convinzione che alla base di tutto debba esserci l’alta qualità del servizio offerto ai propri clienti. Fa parte del consiglio di amministrazione.

Luigi Carunchio fisco

È Dottore di Ricerca, Docente universitario, Copywriter, Consulente. Coordinatore del progetto di ricerca Turn 2.0 promosso dal Polo d’Innovazio-

ne dei Servizi Avanzati della Regione Abruzzo www.polosa.it; Project Manager della Fabbrica della Conoscenza www.fabbricadellaconoscen-za.com animatore del Premio Confindustria Abruzzo Green www.confindustria.abruzzo.it. Tra le più recenti pubblicazioni: The rela-tional organisation, Carsa Ed., 2013; Sociology and the 21st Century, in World Future, 2012; Creatività: Normalissima Improbabilità? Per un dialogo Sociologico tra problema e soluzione”, Aracne, Roma, 2010 con pref. di Domenico De Masi. www.simonedalessandro.com.

Simone D’Alessandro creatività

Andrea Bonanni Caione è avvocato e il Managing Partner dello Studio Legale LABLAW di Pescara. Entra in LABLAW a ottobre 2011 dopo un’esperienza

di 3 anni maturata come partner dello studio legale associato Lamparelli Bonanni Caione e dopo un’esperienza di 8 anni come Partner nell’Associazione Professionale “Carboni-Paolucci”. Si occupa in via esclusiva di tutela giudiziale e assistenza stragiudiziale in favore delle imprese, in materia commerciale, civile e del lavoro. In tale ultimo ambito ha maturato significative esperienze in materia di somministrazione di manodopera ex d.lgs. n. 276/2003, profili giusalavoristici connessi al compimento di operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, trasferimenti d’azienda), contrattualistica inerente i rapporti di lavoro subordinato a termine e gestione dei rapporti di agenzia.

Andrea Bonanni Caionelavoro in corso

Nello studio legale di cui è titolare, esercita la profes-sione forense prevalente-mente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse azien-

de, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consu-lente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati pres-so il Tribunale di Avezzano.

Filippo Paolini norme&leggi

Nicola Boschetti Maitre-sommelier professionista 4 livello Ais. Dopo 27 anni trascorsi al Villa Maiella di Guardiagrele, ora si occupa di selezione, consulenza e

formazione del mondo beverage per gli agenti e clienti della Geldi SPA. Esperto di enoga-stronomia, giornalista pubblicista, collabora con diverse riviste e guide del settore. Orga-nizza e collabora nella realizzazione di eventi, sportivi,culturali ed enogastronomici. Crea formazione a ragazzi e ragazze che vogliono avviarsi nel servizio di sala /bar e aspiranti sommelier, con corsi su: cibo/vino/olio/caffè e distillati,oltre alle tecniche del servizio. Coinvolto nei progetti scolastici delle scuole elementari alla riscoperta dell’educazione alimentare e del galateo a tavola.

Nicola Boschetti Di vino e non solo

contributors

L’avv. Biagio Giancola è Presi-dente di Organismi di Vigilanza (d.Lgs. 231/2001) di gruppi societari operanti nel settore biomedicale, dell’Unione degli

Industriali della provincia di Pescara e di una nota multinazionale che opera nel settore degli elettrodomestici, nonché componente della Commissione per i rapporti con l’Estero istituita dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pescara.

Biagio Giancola dalla parte dell’impresa

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Anno 1¡ n. 1 - maggio 2006 - € 3,50 (oomaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P,50 Anno 1¡ n. 4 - settembbre 2006 - (copia omaaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96PAnno 1¡ n. 3 - luglio/aagosto 2006 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96PAnno 1¡ n. 2 - giugnno 2006 - (copia ommaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P Anno 1¡ n. 5 - ottobree 2006 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P Anno 2¡ n. 1 - gennaio 2007 - (copia omagggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96PAnno 1¡ n. 7 - dicembre 2006 - (copia omagggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96PAnno 1¡ n. 6 - novembrre 2006 - (copia omaggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P Anno 2¡ n. 2 - febbraioo 2007 - (copia omagggio) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P Anno 2° n. 4 _ aprile 2007 (copia omaggio) Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96PAnno 2¡ n. 3 - marzo 22007 - (copia omaggioo) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

€€€

Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96PAnno 2° n. 5 _ maggio 2007 (copia omaggio) Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96PRegistrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

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La serata “Hand Made” svoltasi a Pescara

Il vino Farnese degustato dai cantanti che hanno partecipato a Sanremo

L’evento di presentazione del Consorzio di tutela Fagiolo Tondino del Tavo

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