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(A.I.D.I.) - senza fini di lucro -Presidente Fondatote:

Sandro Anselmi

Direttore:Sandro Anselmi

Direttore Responsabile:Sandro Anselmi

Segretaria di Redazione:Cristina Evangelisti

Impaginazione e Grafica:Cristina Evangelisti

Reg. Trib. VT n. 351 del 2/6/89Stampa: Arti Grafiche SGM, Via

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La realizzazione di questo giornalee la stesura degli articoli sono libe-ri e gratuiti ed impegnano esclusi-

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Campo de’ fiori

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Lan

golo

del

laps

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Dott.ssa Sara PetrucciLa Sessualità: un viaggio verso l’altro!

I numerosi tabù riguardanti ilsesso, hanno causato, per lunghianni, silenzi imbarazzanti, crean-do, in molti casi, inquietudine,sofferenza e pregiudizi.Attualmente, invece, molti parla-no di sesso ma, in realtà, pochipossiedono informazioni corretteal riguardo. La sessualità, di cuitutti siamo portatori, spesso èridotta a sesso o atto sessuale.Qual’è allora la differenza trasesso e sessualità? Con il terminesesso, intendiamo esclusivamen-te l’aspetto anatomo-biologicodell’essere maschio o femmina,ovvero l’identità di genere, attri-buendo al proprio corpo un signi-ficato maschile o femminile.L’identità di genere è fondamen-tale per l’identità sessuale ed èindividuata, prima che dal sog-getto stesso, dall’ambiente socia-le alla nascita, sulla base dellaconformazione degli organi geni-tali esterni. La sessualità è unargomento non certo facile daesplorare, vista la sua complessi-tà; iniziamo col dire ciò che nonè. Spesso è confusa con il deside-rio di possedere l’altro, il suocorpo; ma la sessualità non è ungiocattolo per bambini, è un valo-re personale che invita a diventa-re adulti. Non è solo possesso, ciò

sarebbe riduttivo, perché com-prendente soltanto l’avere. Ildesiderio sessuale ha sicuramentela sua importanza perché esprimee comunica il bisogno biologico didare continuità alla specie umanae di incarnare l’amore nella cop-pia. Non può essere riferita sem-plicemente ad una zona specificadel corpo, investe tutta la personae la persona non è solamentecorpo. Non è soltanto istintività, èanche istinto; ma il mangiare ed ilbere scatenano un’attrazione frauna persona ed un oggetto, l’i-stinto sessuale scatena l’attrazio-ne di un soggetto con un altrosoggetto, entrambi persona.L’aspetto del piacere esiste, nonva sottovalutato né negato, manon può essere l’unico fine. Non èsoltanto un fatto spontaneo, nelsenso che non può essere vissutasenza freni inibitori, senza rispet-to umano, senza paura né ansia.Inoltre non è superiorità sull’altro:spesso il maschio vanta diritti disuperiorità sulla femmina; in real-tà le persone, anche se sessual-mente diverse, hanno pari digni-tà. Ma allora che cos’è la sessua-lità? Ogni persona è composta divalori fisici, morali e religiosi, lasessualità li coinvolge tutti. Esserepersona significa avere la capaci-tà di mettersi in relazione, di crea-re un rapporto attraverso il con-fronto continuo. Spesso vissutacome tabù o come qualcosa disporco, la sessualità è in realtà un

viaggio stupendo da noi verso l’al-tro! E’ una realtà intimamenteconnessa alla realtà personale,una costituente dell’essereumano che, attraverso essa,esprime la sua personalitàumana. La sessualità è forza checi aiuta ad uscire da noi stessi,dalla solitudine, per entrare inun’esperienza di complementarie-tà, tipica in un rapporto fra perso-ne chiamate a vivere in relazione.La sessualità è desiderio di posse-dere l’altro in maniera intima,intensa sì, ma con razionalità edaffettività, perché ciò permette disentire se stesso e l’altro insieme,dunque non può essere vissuta,come per gli animali, come pura esemplice istintività, come sfogofisico. L’atto sessuale si distingueper la sua intensità ma può esse-re procrastinato nel tempo. E’quindi un modo per comunicarequalcosa di noi, in maniera auten-tica, ad un’altra persona; un valo-re che appartiene alla nostra per-sonalità e nasce e vive e muorecon noi e comprende dentro di sepiù aspetti insieme: sociale, rela-zionale, personale, interpersonalee procreativo. Per essere tale,necessita della nostra “nudità”,quella fisica, ma non solo….L’incontro vero con l’altro presup-pone spogliarsi degli abiti con cuispesso, per paura di essere tradi-ti o non apprezzati, mascheriamoi nostri punti deboli o più sempli-cemente quello che siamo.

Glossario psicologico

EMOZIONE = reazione affettiva intensa e di breve durata, quasi sempre determina-ta da uno stimolo ambientale.STRESS = stato di tensione dell’organismo quando deve affrontare avvenimentinuovi.PSICOLOGIA = scienza che studia i fenomeni della vita psichica dell’uomo all’originedei suoi comportamenti.

Sta per chiudersi il 2003 ed èadesso che cerchiamo di siste-mare nel labirinto della memo-ria tutte le cose successe nel-l’anno trascorso, facendo fati-ca e confusione a collocarlenel tempo e sforzandoci di fis-sarle per sempre. Vorremmopoterle ritrovare poi nei nostriricordi anche tra molti anni,come vorremmo poter rivivereoggi tutte le cose passate,specialmente quelle belle. Ma

sembra che un silenzio atavi-co, ancestrale si sia riappro-priato dei profumi, dei colori edelle parole di un tempo perchiuderli dentro un’atmosferairreale che sospinge al rispet-to. Quanta vita passata, quan-ti volti cari nascosti agli occhicome dietro uno specchioappannato …. ma non infran-giamolo, puliamolo con unlieve gesto della mano ed allo-ra avanzeranno lievi comefoglie luminose. Mi andrà diricordare il 2003 per tantecose, ma anche per l’anno incui è nato Campo de’ fiori, eforse mi commuoverò nelrileggere le sue pagine framolti anni. Rivivrò le vostregentili lusinghe, superiori aitanti, pur lievi sacrifici.Ricorderò con struggentenostalgia le lunghe ore dellenotti trascorsi a cercare lapotenza dell’ispirazione per

poi farla confluire quasi magi-camente nello scorrere auto-matico ed involontario delloscrivere. Cercare poi le paro-le,talvolta avare, per compor-re il prossimo lavoro e l’altroancora. Assecondare le emo-zioni per carpire loro lasostanza che si fa storia narra-ta, o ricordare semplicementelo scroscio della pioggia o ilsibilo del vento, che hannoaccompagnato qualche notteparticolarmente ricca. Vorreiricordare per questo Campode’ fiori ma purtroppo nonpossiamo non vedere che l’on-nivoro essere del geniomoderno sta riempiendo ilmondo di crepe, macerie esangue. Non possiamo attac-carci al carro della speranza,se poi rotoliamo inevitabil-mente dentro il greto lividodell’ odio e della violenza.FERMIAMOCI. Allontaniamo la

prospettiva terrificante di unaguerra. Cerchiamo di faremeno confusione su questopalcoscenico così vecchio epieno di troppe luci. A sedicianni scrissi un brano che can-tavo alla messa dellaDomenica, assieme ad uncoro di vecchi amici, si chia-mava “Canto di Pace” e forseall’epoca era un po’ anacroni-stico. Recentemente ho scrittouna canzone dal titolo “Tucome Noi” e dice “siamo tuttifratelli……” . Quanto vorreiche i nostri figli trovassero unmondo migliore, pieno dipace, serenità e amore.Amore grande ed inesaustocome quello di una madre checi accoglierà senza mai abban-donarci. E questo è l’augurioche vi faccio assieme a tutta laredazione, per l’anno 2004 etutti glia altri a venire. AUGURI.

Sandro Anselmi

Pag.3

Campo de’ fiori

Franco Ribaldi - asso del volantedi Sandro Anselmi

Negli anni ’50 Civita Castellanaebbe molto lustro nelle crona-che sportive internazionali,grazie a degli indimenticaticampioni che primeggiarononei vari sport quali il pugilato(vedi Sergio Caprari etcc, rac-contati nei numeri 2-3-4 diCampo de’ fiori) e l’automobi-lismo, dove troneggiò FrancoRibaldi. Franco, giovane dibell’aspetto e di famigliamedia borghese, incominciò

ad avvicinarsial mondo delleauto quasi perdandismo, perdivertimento.Appena com-piuti i diciottoanni di età,acquista insie-me all’amicoRomano Basiliuna Fiat 750Giannini edinsieme inco-minciano afrequentare lapista diVa l l e l u n g a ,allora in sab-bia e lì, viene

notato un giorno dal campio-ne italiano della categoria incarica, Leonardi. Questi siadopera per fargli ottenere iltesserino da pilota con la scu-deria Campidoglio e lo invita apartecipare ad una corsa uffi-ciale, all’indomani stesso. E’l’anno 1950 e Franco iniziacosì la sua meravigliosa carrie-ra. Acquista subito dopo unaStanguellini 750 e, con questanel 1952, vince tre gare a

Vallelunga, risulta primo dellacategoria nel giro del lago diBolsena ed ottiene ottimi piaz-zamenti, in tante altre gare diinteresse nazionale. Nel 1952corre la Mille Miglia con affian-co Cesare Matteucci, ma lasua Stanguellini non e piùadatta oramai al campioneche, mite nella vita, riservainvece una grinta ed una peri-

zia in corsa, da meritargli unaclasse superiore. Passa perciònel 1953 all’Aurelia 2000Sport, che lo accompagnadocilmente in una escalationdi successi. Decide allora diacquistare una vettura ancorapiù veloce e potente ed arrivacosì alla sua mitica Lancia2500 GT.

......continua a pag. 21

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Campo de’ fiori

Il rito

rno di

MAX

25 Ottobre 2003

Rosanna Darida, con l’addio al lavoro nasce un

“angelo biondo”

La prima, e spe-

riamo non ulti-

ma, benefattrice

che ha voluto

devolvere il rica-

vato della festa,

organizzata in

suo onore per

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Campo de’ fiori

Il ritornodi

MAX

Sala F.Cicuti - Civita Castellana

16 Novembre 2003Immagini della magnifica festa organizzata dall’Accademia Internazionale d’Italia e da Campo de’ fiori

per ringraziare la madrina, Rosanna Darida - “angelo biondo”, per la sua opera di beneficenza. Sono

intervenuti ad intrattenere gli ospiti la ELENA DANCE ed i gruppi musicali :

ARALDI, THE BLACK SILVER, RIFLESSI DEL SOLE condotti da Sandro Anselmi (MAX)

Il richiamo di

MaxIn questo numero vi presentiamo la soria del complesso

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Campo de’ fiori

A differenza dei gruppimusicali già presentati neiprecedenti numeri diCampo de’ fiori , la HotJazz non aveva una vocesolista. Infatti, il suogenere musicale era quel-lo di un’orchestra da ballo,Big Band e Jazz. Il gruppo si riuniva, perprovare i pezzi da propor-re, a casa di Saltarello, odentro la sua cantina eallietava i pomeriggi dan-zanti dei civitonici dappri-ma presso la sede dellaDemocrazia Cristiana, poiin un locale di C.so BrunoBuozzi dove attualmentesi trova un rinomatonegozio di calzature. Il ballo in quell’epoca eral’unico divertimento dei

giovani ed il vero elemento socializzante, soprat-tutto fra ragazzi e ragazze. In quel periodo c’era-no tante sale da ballo ma quella d’eccezione eral’aula consiliare del comune, dove ci si dovevapresentare ben lustri (possibilmente in giacca,per i ragazzi) , ben pettinati, puliti e con le scar-pe tirate a lucido, pena il divieto d’entrata. Altrasala da ballo che ospitava

Questo il nome che ha rappresentato CivitaCastellana, fra gli anni ’50 e ’60, in tutte le saleda ballo del viterbese; questo il nome di unagrande band composta da Roberto Mei, dettoSaltarello (Sax), Filippo Di Stazio, figlio del poetaUmberto, (chitarra, contrabbasso e fisarmonica),Carmine Carrisi (pianoforte), oggi valente diret-tore d’orchestra, docente al conservatorio di

Bologna e cugino di Al Bano Carrisi, AntonioCostantini , detto due di denari per la dimensio-ne dei suoi occhi (fiati), Bino Lemme (Clarino),Piero Ammannato (tromba), Vera Imbrò (fisar-monica), futura moglie di Ammannato e madredella violinista Laura, Claudio Carabelli, dettobignè, (batteria) ed infine Gildo Cecchini (chitar-ra).

Hoa z z

Pag.7

Campo de’ fiori

la band durante le domeniche danzanti,era quella che si trovava sopra il BarFlaminio (adiacente al cinema). Qui nonmancava mai il buffet e i nostri artisti,perennemente al verde, si concedevanol’assaggio di un bignè, con la promessadi pagarlo non appena avessero riscossola loro paga. Altro locale, molto rinoma-to in quel tempo, era quello in PiazzaMatteotti (ex bar Sangallo e attualmentefiliale di una banca) che si trovava nelretro del Bar-Torrefazione di proprietà diBrunello Brunelli, con accesso da Viadelle Mole. Col trascorrere del tempo lasala Filippo Cicuti divenne il tempio, peri civitonici e non, delle domeniche dan-zanti, serate danzanti e veglioni. Qui laHot Jazz faceva da padrona suonandotutte le domeniche, divertendo decine di giovaniche arrivavano accompagnati dai loro genitori eda ingenti scorte di cibo (broccoli fritti e salsicce)e vino, tanto che sembrava andassero a fare unascampagnata. Ma la band non si esibiva soltanto a CivitaCastellana, potevano ballare sulle loro noteanche i ragazzi di Caprarola che si recavano da“Mechilli” , quelli di Bagnaia nel locale“Checcarello”, quelli che praticavano il cinema diSoriano nel Cimino o la piazza di Formello o ilTeatro dell’Unione a Viterbo. Quando si recavanoa Bagnaia da “Checcarello”, un’autista del posto,soprannominato Pancotto, li veniva a prendere aCivita Castellana con la sua Fiat 1300 e, incredi-bile ma vero, tutti i componenti della band, com-presi gli strumenti musicali, entravano nella vec-chia auto per raggiungere il locale. Duranteun’audizione della RAI qui a Civita Castellanaveniva registrato un pezzo eseguito dalla HotJazz ed esiste ancora oggi un vecchio disco 78giri in vinile che testimonia quell’evento.All’epoca, che la paga degli operai non superavale 900 – 1.000 lire al giorno, la Hot Jazz riuscivaa guadagnare 70.000 lire per una serata e, sic-come le cose andavano meglio, veniva chiamataa far parte del gruppo una voce femminile, che

tuttavia durò poco poiché il pubblico amava ilvecchio repertorio. In una di queste serate,Rosalia Neri, una bellissima ragazza biondasomigliante a Marilyn Monroe, vendeva i suoibaci per la somma di 100 lire a bacio portandoalla band un guadagno mai sperato. L’ Hot Jazzfaceva divertiregiovani e menogiovani durantele domeniche ele feste rionalicome quellache venivafesteggiata inl o c a l i t àCatamello ( Viad e l l aRepubblica), lafesta di SanGiovanni. Tuttala via, a queltempo intera-mente alberatae senza marcia-piedi, venivainvasa da tavolie sedie a parti-

re dalla vecchia mola dei fratelli Ribaldi(attualmente sede del Banco di Brescia)fin dopo il passaggio a livello. Dove orasi trova il negozio di Bellizzi viera la trattoria dei Cacciatori(gestita da Soli il poeta) che, per tradi-zione, durante i festeggiamenti di SanGiovanni e in onore dei Catamellesi,cucinava le lumache in umido. Allora icomponenti della band non avevano che17 – 20 anni, oggi alcuni di loro nehanno superato i 70, ma i loro occhi sisono illuminati di nuovo nel raccontarele loro storie, le loro avventure, le lororagazzate , nel rivivere i ricordi e rivede-re i volti del loro tempo, alcuni ormaiscomparsi per sempre, nel ricordare iluoghi trasformati e cancellati dalla

nostra modernità cosi fredda e impersonale.Parlando con loro mi è sembrato di cogliere nelloro cuore un grosso desiderio, quello di tornarea suonare, magari anche solo due pezzi e perchéno? magari per la prossima festa deiCatamellesi………. Cristina Evangelisti

Pag.8

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Vita Cittadina 6 Dicembre 2003 la Croce Rossa Italiana

festeggia 10 anni di attività a Civita Castellana

Album dei ricordi

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Campo de’ fiori

anno scolastico1948

nati nel ‘42

Prima fila in alto dasinistra: Bruzziches

Enzo, Tomei Antonio,Santini Franco,

Bellizzi Nicola, ? ,Bertolini Giuseppe,

Stentella Luigi,Corazza Bruno,

Maestra Ceccarelli.Seconda fila da sini-stra: Nelli Sandro,

Arrigoni Pietro,Scopetti, Santori

Angelo, CaregnatoRenzo, Ponti GianCarlo, Bovini Luigi,

Mossi Franco.Terza fila in basso da

sinistra: PiccoloCarlo, ManciniSandro, Sedan

Francesco,Colamedici Marzio,De Angelis Emilio,

Calamanti Giovanni,Oddi Carlo.

An

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Pag.10

Campo de’ fiori

11 Novembre 2003 - esibizione di gruppi

musicali presso la sala Cicuti di Civita

Castellana per la manifestazione

“Viterbo con Amore”.

Foto Mauro Topini

I “Bombardieri di Civita

Castellana”, vecchie glorie del

boxe, insieme a quelli di Nepi

e Magliano Sabina si sono

riuniti ed hanno organizzato

una cena il 22 Novembre

2003. Ci hanno mandato le

foto di quel raduno che pub-

blichiamo con l’augurio che

possano far rinascere grande

interesse nei giovani per que-

sta disci pl ina sporti va.

Pag.11

Campo de’ fiori

Scopri l’Arte di Sandro Anselmi

Non potevamo che iniziare con una bellis-sima, affascinante, simpatica e raffinatasignora, nonché affermata pittrice : Angela Consoli.

D: Come nasce la sua passione per la pitturae qual’ è stata la sua formazione artistica ?R: La mia passione è nata precocementenel corso degli studi di scuola media-infe-riore. Al momento dell’iscrizione alla scuo-la superiore la scelta si è orientata sul liceoclassico, anziché sul liceo artistico, perdare seguito al proposito di approfondiregli studi umanistici, rivelatisi, nel corso deltempo, indispensabili per dare forma aimiei progetti artistici più intimamente sen-titi.

D: So che lei ha partecipato a molte mostre econcorsi…..R: Dai primi anni ’90 sono stati numerosis-simi le mostre ed i concorsi, che mi hannoconsentito la maturazione di quell’espe-rienza che è poi confluita nella creazione di

una Galleria d’arte permanente, situata nelcuore di Civita Castellana.

D: Come mai proprio a Civita Castellana?R: La scelta di aprire la Galleria nel centroFalisco e non in centri turisticamente piùaffermati, è dovuta ad una scelta d’amorenei confronti della nostra cittadina, ma lastessa non preclude una costante attenzio-ne nei confronti della vicina Roma, nonchéverso i centri Toscani ed Umbri.

D: Quali sono le sue tematiche ed il suostile?R: Nel corso degli anni si è verificata unagraduale evoluzione dello stile, che è pas-sato da un figurativo più puntiglioso, ad unfigurativo spiccatamente onirico e fantasio-so. A tale evoluzione stilistica ha fatto dacontrappunto una sempre crescenteattenzione degli editori della mia pro-duzione artistica, con il conseguenteinserimento delle mie opere in nume-rosi cataloghi di pittura contempora-nea. I giudizi dei migliori critici d’artesono concordemente unanimi e dellemie opere è stato detto: “….sonosolari, scaldano l’anima con i loro colo-ri vivacissimi tipici dei paesi del medi-terraneo, in special modo dell’Italiameridionale….Rispecchiano fedelmen-te i sentimenti femminili con romanti-cismo, ma anche con molto reali-smo….”

D: Progetti per il futuro?R: Un viaggio infinito nella fantasia.

Album dei ricordi

Pag.12

Campo de’ fiori

Se vi riconoscete in queste foto, venite in redazione e riceverete un simpatico omaggio.Se desiderate vedere pubblicate le vostre foto, portatele presso la redazione di Campo de’ fiori

Correvano gli anni ‘40 : Gioventù femminile azione cattolica

Caprari Letizia - Pupi Angela - Barcherini Iolanda (operaie della ceramica Marcantoni nel 1940) al ritorno dal lavoro, davanti alla ceramica Sbordoni

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Campo de’ fiori

Quando eploderà la Pace….

Quando esploderà la Pace?Nessuno ancor lo sa,ma quando quel momentoarriveràci sarà tanta felicità.

Sarà più facile vivere nelmondocon i bambini che fannoil girotondo,anziché vivere la guerracon uomini e bambini aterra.

Questo non è ciò che era

il creato:uomini, donne e un giardi-nofatato.

Questo è quello che l’uomo ha voluto

quando mangiò ciò che fu proibito.

Quello fu il primo sbaglio,seguito da lotte, uccisionie scompiglio.

E’ NATALE

Alleluia !!! Alleluia !!! Alleluia !!!E’ Natale ragazzi e fanciulle.In una grotta fredda e buia,guidati da splendide stelleper amore di un mondo migliorevenne alla luce quel Grande Signore.

Oggi ricorre quel giorno assai lietoin cui tutto fu accolto “in felice sorriso”nulla fu tolto, omesso, divietoper un mondo infelice e diviso.

Or vi prego… ragazzi e fanciullevecchi vegliardi, spose novelle,con lo sguardo rivolto alle stellein ginocchio pregate…. A nulla stentate!Che venga il meglio….giornate più belle.Ad un’alba di luci splendentia far ragionare le menti bollenti.

Damiano Alberto Carluccio

(20 Novembre 2003)

Album dei ricordi

Poesia

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i rag

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Popoli divisi in guerra tradi lorocon ambizioni e ideali diversi.

Ma un giorno, questo spero,tutto finiràe come ho già sognato,la Pace esploderà.

I giardini fioriranno,i bambini sorrideranno

e le popolazioni si ritroveran-

no sotto uno stesso inno.

Bianchi, neri e gialli

si incontreranno quel dì

e quando esploderà la Paceio vorrei essere lì……

Leonardo Denticoclasse I sez. C - Scuola Media -

II° premio al concorso di poesieScuola Gianni Rodari

Campo de’ fiori

Pag. 14

Croce Rossa Italianadi Cristina Evangelisti

attività socio assistenziali sottola valente guida della signoraGiuseppina Ercolini Pantani.L’attività della Croce Rossa èdiventata di primaria importanzaanche per il sostegno e l’aiutoapportato al 118 , in situazioni diemergenza e per i trasferimentidei malati dall’ ospedaleAndosilla verso altre unità ospe-daliere. I volontari seguono con-tinui corsi di formazione edattualmente trentacinque di essisono impegnati a seguire corsiper l’uso del defibrillatoresemiautomatico. Collabora con il Comune per leattività socio-assistenziali, comeper la consegna dei farmaci adomicilio, assistenza nelle corsied’ospedale , educazione sanita-ria alla cittadinanza e nelle scuo-le e con i servizi sociali. Presto sivedrà dar vita al servizio per lamisurazione di valori come la gli-cemia e la pressione. I volontaridella Croce Rossa di CivitaCastellana, con il loro impegnogiornaliero, contribuiscono ognigiorno a migliorare le condizionidi vita di tutte le persone piùdeboli e disagiate, senza diffe-renza di razza, ceto sociale, cul-tura o religione come gli è statoinsegnato dal loro padre-fonda-tore Dunant ed inoltre, recepi-scono appieno quelli che sono isette principi fondamentali dell’i-stituzione:Umanità,Unità, Volontariato,Universalità, Indipendenza,Neutralità, Imparzialità. Ogni anno il comitato dellaCroce Rossa di Civita Castellanarecluta nuove leve fra la cittadi-nanza, cercando di sensibilizzaresoprattutto i giovani, sull’impor-tanza della missione svolta daquesta associazione. I numeridella Croce Rossa, per chiunquevolesse mettere a disposizionese stesso o parte del suo tempolibero per aiutare chi ha bisogno, sono 0761.549495/514225.

gazione e dopo essersi votatocon tutto se stesso agli altridurante la guerra che vide gliItaliani, alleati all’esercito napo-leonico, combattere sanguino-samente e con gravi perdite(anche da parte del nemico)contro l’esercito austriaco, inva-sore della nostra nazione. Si cir-conda di persone che, dietro ilsuo esempio, aborriscono ilmale, la distruzione e la soffe-renza portata dalle guerre e cheoltre ad un aiuto morale, nondisdegnano di portare un aiutofattivo sui campi dove giaccionocorpi bisognosi d’aiuto. E’ cosìche nel 1863, Dunant dà vitaalla Croce Rossa e sono questi iprincipi che animano tutt’oggiquesta associazione. In Italia laCroce Rossa è una realtà pre-sente in tutto il territorio edopera portando aiuti umanitari,assistenza sanitaria ovunque cene sia bisogno, non di meno neipaesi esteri flagellati dalle guer-re, come ad esempio l’ Iraq,dove tutt’oggi è rimasto l’unicocorpo ad operare e per il qualeha ricevuto un riconoscimentodal governo italiano. NelComune di Civita Castellana laCroce Rossa fa il suo ingressonell’anno 1993 dove SimonaProfili (responsabile) e SavioliFelice (ispettore VDS), per iprimi due anni e senza alcunmezzo a disposizione, iniziano areclutare volontari. Il secondoanno arriva la prima Ambulanza, pur se usata, ed il terzo annone arriva una nuova, donata dalComune. Negli anni che seguo-no, la Croce Rossa diventa sem-pre più una realtà nel territoriodi Civita Castellana, tanto dacontare oggi oltre 160 associatiguidati da Giovan BattistaChiodetti (commissario straordi-nario) , già cassiere e responsa-bile locale. Gli associati allaCroce Rossa sono composti da:1) I volontari del soccorso: colo-ro che prestano il primo soccor-so e svolgono servizi in ambu-lanza, guidati dal loro responsa-bile Crescenziano Crescenzi; 2) IPionieri: giovani che si impegna-no nelle attività sociali e di tra-sporto degli infermi, guidati dalresponsabile Luca Mizzelli; 3)Sezione femminile: che opera in

Henry Dunant - fondatore dellaCroce Rossa

ambulanze olandesi nella guerrafranco-prussiana del 1870

inaugurazione della nuova sede

Il fautore della Croce Rossa èun giovane svizzero di nomeJean Henri Dunant, nato in unafamiglia benestante, ma dasempre votata ad opere di cari-tà e di devozione verso il pros-simo anziché accumulare ric-

chezze. L’idea di creareuna organizzazione atta aportare conforto, aiutimedici ed umanitari, iniziòa maturare nella suamente dopo aver vissutocon orrore, spirito di abne-

Foto di gruppo Esercitazioni

Campo de’ fiori

Pag.15

Carissimi amici,innanzi tutto mi presento, sonoFabrizio Bracconeri, di professioneattore ,nella vita marito e padre diquattro figli con problemi annessi aquesti periodi non proprio rosei neiquali, nostro malgrado viviamo. Sperodi iniziare un rapporto con voi basatosul rispetto e il buon umore, perchècredo che aiuti sempre. Potete considerarmi il vostro ZORROper un consiglio o un aiuto nel risolve-re problemi di ordine COMUNALE, osemplicemente scrivendomi presso laredazione con domande di curiosità ,insomma cercando di scoprire o sape-re o costruire insieme qualcosa di utileper i vostri e nostri interessi. Speroche le cose che andremo ad affronta-re siano costruttive e cioè , a me nonpiace dire questo è sbagliato senzaproporre anche una soluzione.Mi pia-cerebbe dare anche un aiuto a chi

volesse intraprendere la mia stessaprofessione ed infatti, se collaborere-mo, potremo anche iniziare dei corsicon ragazzi CIVITONICI o limitrofi, echissà maga-ri fare unacommedia inpiazza con ivostri figli edevolvere ilc on t r i bu tocomunale achi ha biso-gno .Anchequesto argo-mento mi stamolto acuore eq u a n d osaremo piùin confiden-za vi accor-gerete che

dietro la maschera c’è sempre unafaccia e forse inaspettata, ma adessonon è ancora il momento, scrivete econosciamoci, io mi impegno e tu ???.....IMPEGNAMOCI.Ci tengo a sottolineare che questarubrica è aperta a tutti, belli e brutti,uomini donne o come sei, romanisti elaziali, esclusi quelli del Venezia.Voglio ringraziare il nostro editore,nella persona di Sandro Anselmi, perquesta opportunità che mi ha offerto,scusarmi per la mia grammatica ( iomi sono fermato in TERZA C ) ed invi-tarvi a scrivermi o contattare la reda-zione e vi prometto che risponderòpersonalmente. Ora con tutto il cuorevi saluto e vi auguro una buon Natalee un felicissimo anno 2004.

A PRESTO fabrizio bracconeri

Per contattarmi scrivete presso la reda-zione di Campo de’ fiori P.za dellaLiberazione 2 – 01033 Civita Castellana,o mandate un faxal numero 0761.513117 o una e-mailall’indirizzosandro_anselmi@libero.it(………non mioffendete VI PREGO!!)

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Giovani degli anni ‘50 Giovani degli anni ‘40

Album dei ricordi

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Cari amiciNoel sta crescen-do e la sua storiasi arricchirà dinuove avventure.Vi consigliamo diconservare tuttigli inserti.Buona lettura daivostri

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Giovani, droghe e tossicodipendenza

Secondo un recente rapportodell’Organizzazione mondialedella Sanità (OMS), la morteper uso di droghe (in partico-lare di tipo <pesanti>) rap-presenta tuttora, nei paesiindustrializzati, la primacausa di morte fra i giovanicon età compresa tra i 15 e i35 anni. Riguardo questa sta-tistica bisogna però fareimmediatamente delle preci-sazioni: prima di tutto nelnostro paese le droghepesanti sono in realtà alsecondo posto fra le cause dimorte nella fascia di età indi-cata, dopo purtroppo gli inci-denti stradali, di cui però inbuona percentuale ne rappre-sentano una importante con-causa; la seconda precisazio-ne riguarda il tipo di droghechiamate in causa, che ven-

gono appunto definite pesan-ti per distinguerle da quelleleggere. Le droghe sono dellesostanze chimiche naturali,presenti per esempio in moltepiante come il papavero daoppio e la marijuana, o sinte-tiche che vengono inveceprodotte industrialmente. Aseconda della dipendenza edel loro effetto sul nostroorganismo, le droghe vengo-no divise in pesanti o leggere.Le droghe pesanti, come l’e-roina, la morfina, la cocaina,l’LSD, ed altre ancora dannodipendenza psichica e per lamaggior parte anche fisica,senza contare le lesioni orga-niche di cui sono causa. Ledroghe leggere, come lamarijuana e l’hashish invecedanno solo dipendenza psi-chica, ma causano anch’esselesioni organiche e cosamolto più importante, pur-troppo, rappresentano permolti “la porta di ingresso”verso l’uso di droghe moltopiù pericolose come quellepesanti. Non voglio discuterein questa sede se sia lecito onon lecito fare uso di drogheleggere che non dannodipendenza fisica. Voglio soloricordare che dal punto divista medico esse provocanouna serie di lesioni patologi-che in diversi organi, come ilcervello (distruzione di centri

maggiormente sensibili conaumentata incidenza di alte-razioni funzionali e di deficitsensitivo-motori), i polmoni(maggiore inalazione di can-cerogeni sprigionati dallacombustione), e le gonadi(soppressione della funzionegonadica). Proprio perché ledroghe leggere possono cau-sare queste lesioni dovrebbe-ro non essere utilizzate, comeci si deve astenere dal fumodi tabacco o dall’alcol. Moltopiù gravi sono invece le con-seguenze psichiche e fisichederivanti dall’uso di droghepesanti. Dal punto di vistamedico queste sostanze agi-scono sul sistema nervosocentrale dell’uomo a diversilivelli, provocando alterazionicomportamentali e funzionalicon stati di allucinazione, dieccitazione, di euforia, distordimento. Ma la loro azio-ne non termina qui.Purtroppo queste droghe pro-vocano velocemente unostato di dipendenza fisica chegenera alterazioni comporta-mentali tali da indurre il sog-getto a fare qualsiasi cosapur di procurarsi la sua dosequotidiana ed evitare quindiquello stato di profondomalessere dato dall’astinen-za. Oltre alla dipendenza,questo tipo di droghe causa-no anche tutta una serie di

patologie che portano poi aldecesso del tossicodipenden-te. La prima causa di morteda uso di droghe pesanti èrappresentato dall’iperdosag-gio o overdose. La morte inquesto caso può avvenire conincredibile celerità ed è dovu-ta ad una profonda inibizionedel sistema nervoso centralecon profonda depressione deicentri respiratori e cardiacicon arresto cardio-circolato-rio. Avvolte invece la morte èdovuta non tanto alla droga inse e per se ma alle sostanzealtamente tossiche aggiuntealla droga durante la sua pre-parazione (taglio) che posso-no causare una reazione daipersensibilità con edema pol-monare massivo e morte. Lealtre patologie legate alle dro-ghe pesanti sono causate perlo più da infezioni dovute allapratica della iniezione endo-venosa senza seguire le piùelementari norme igieniche.Ciò determina a livello cardio-vascolare setticemie, endo-carditi e angioiti; a livellorenale nefriti; a livello epaticoe biliare, epatiti e colangiti; alivello cutaneo, piodermiti e alivello del sistema nervosoperiferico neuropatie acuteperiferiche, mielite traversa emiopatie.

...continua a pag. 23

Dott. Maurizio Martini

Fabrica di Roma - la via della seta di Doriano Pedica

Per una trentina di anni,daiprimi anni del novecentoFabrica ha conosciuto una sta-gione strana e misteriosa, pococonosciuta ed ormai quasipersa nella memoria.Rimangono poche tracce,forsequalche foto ancora chiusa inqualche scatola od in qualchecassetto. E la memoria dei piu’anziani che per tantissimi anninon ne hanno piu’ avuto mododi parlare. Ma Fabrica ha dav-vero conosciuto un periododella seta. A Fabrica si allevava-no i bachi che danno la prezio-sissima tessitura. Non è statopossibile in pochi giorni, senzauno studio che magari in segui-to verrà approfondito, stabilire

come è arrivata questa curiosaoccupazione a Fabrica, ma stadi fatto che c’era. E le testimo-nianze ancora rimangono. Sonogli alberi di gelso, una piantastrana e non facile a trovarsicome ornamento delle strade.Ma a Fabrica tutte le stradeerano bordate da filari di gelsi.Perché le foglie del gelso rap-presentavano l’alimentazioneprincipale dei bachi da seta. Equindi ne furono messe a dimo-ra in gran quantità. La stradaper Civita Castellana, quella perRoma. la via principale diFabrica e diversi sterrati cheportavano in campagna nonavevano platani,cipressi,tigli,ma gelsi. Per far mangiare il

preziosissimo baco venuto dal-l’oriente. Il lavoro dell’alleva-mento dei bachi era abbastan-za complesso e solo alcunefamiglie fabrichesi, forse sipotevano contare sulle dita diuna mano,ne erano a cono-scenza di tutti i segreti. Pero’ fUun’epopea caratteristica, anchese la vera e propria lavorazionedel filo di seta non veniva fattaa Fabrica, necessitando ancheper questa una lavorazioneminuziosa e specifica. Allora ibozzoli nei quali si rinchiudeva-no i bombici venivano trasferitialtrove, mentre l’allevamentoveniva fatto a Fabrica. Almenouno di questi allevamenti era al“palazzotto” l’elegante palazzocinquecentesco dei DellaRovere che sitrova sullaCirconvallazionecittadina. Ungrande pianoquasi seminter-rato fungeva daluogo dovevenivano riposti ibachi, su parti-colari “ graticci”che erano laloro dimora .Venivano ali-

mentati con le foglie di gelsofinquando giungevano a matu-razione e facevano i bossoli.Questo settant’anni fa nei ricor-di di un quasi ottantenne, ricor-di affievoliti, come sempre dimeno sono gli alberi di questainconsueta ed insospettabile “via della seta” fabrichese.Qualche albero rimane, ma ine-sorabilmente preda del tempo,si assottiglia sempre di piu’ que-sta testimonianza di un passatoche fu. Magari si puo’ provare arinverdirla, qualcuno ha o ricor-da qualcosa di piu’ preciso epuo’ dare una mano a ricostrui-re una Fabrica misteriosa e lon-tana, che era straordinariamen-te vicina pero’ alla Cina di MarcoPolo.

Campo de’ fiori

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E’ il 1954 e Franco Ribaldiriempie le cronache dei suoistrepitosi successi: vince laVermicino Rocca di Papa, ilgiro della Toscana, la Coppadelle sei ore disputatasi a

Torino, dove arriva primoassoluto con una media di 154chilometri orari, è recordmandel giro, con oltre 162 chilo-metri all’ora. Franco ha soloventuno anni e va a stravince-re proprio nella patria dell’au-tomobile, lui che viene daCivita Castellanadove si produce tut-t’altro. Sempre nel1954 arriva secondoal Giro d’Italia,secondo al GranPremio internaziona-le di Monza e primoalla sei ore di CastelFusano. Nel 1955Franco Ribaldi èall’apice della suacarriera: vince il Girodell’Umbria, il Girodella Toscana, lacoppa intereuropeaa Monza, il TrofeoVigorelli, il Girod’Italia, il Giro delleCalabrie ed a CastelFusano. Nello stessoanno è ancora nella

scuderia Campidoglio per lacategoria granturismo, edentra anche a far parte dellascuderia Centro Sud per lacategoria sport, quale pilotasemi ufficiale alla guida,

prima di una Alfa Romeo e poidi una Maserati. Nel 1956 unrovinoso incidente fermamomentaneamente la collanainfinita di vittorie. Durante laMille Miglia, che corre insiemea Giacomo Camponi, e nellaquale sono in testa, finisce

presso Forlì, con lasua Maserati contro unalbero abbattendolo.Rimessosi presto si rifàimmediatamente con-quistando il titolo ita-liano, il record del chi-lometro lanciato, il tro-feo della RegioneSarda, la SassariCagliari, la gara diTorricelle, il Giro diSardegna, il circuito diPosillipo e la coppaConsuma a Firenze.Nel 1957, alla guidadella Maserati, Francogareggia soltanto nellacategoria sport e, pur-troppo, perseguitatodalla sfortuna, arrivasecondo al Giro di Sicilia, acausa del funzionamento di unsolo freno di una ruota ante-riore. Nel premioSupercortemaggiore di Monza,dopo aver condotto la gara peroltre due terzi, prossimo al tra-guardo,è costretto al ritiroperchè cede una valvola delmotore. Forse per questi segnali, oforse perché stà riemergendoin Franco quel suo caratteremite e bonario, che decide diabbandonare a soli venticin-que anni una carriera tutta davenire. Peccato! Senza retorica si può dire chele gesta di Franco fecero pro-seliti ed infiammarono glianimi di tanti altri valenti pilo-ti civitonici che parteciparonocon apprezzabili risultati, allevarie gare dell’epoca. Vannoricordati Romano Basili,Giacomo Camponi, Giuseppe

Feroldi De Rosa, GermanoNataloni di Nepi ed AlbertoPellegrini. Oggi l’amico Francoè orgoglioso di mostrarmi unaquantità incredibili di giornali,di foto, di diplomi, di riconosci-menti ingialliti dal tempo, chehanno fermato quel suomomento magico e, com’è nelsuo carattere, minimizza e ciironizza sopra. Tra le varie testimonianze, unatarga dall’Ente gestore dell’au-todromo di Monza, per il rico-noscimento ufficiale del giropiù veloce, felicitazioni dall’AlfaRomeo, dall’Automobile Clubd’Italia, da Pistoni Borgo……..fu anche testimonial per cam-pagne pubblicitarie dellegomme Pirelli. Se fossi stato un amico diFranco all’epoca dei suoi gran-di successi, avrei fatto senz’al-tro del tutto per non farlo riti-rare dalle corse, e non certo asoli venticinque anni.

Franco Ribaldi e Romano Basili

lettera dell’amico Romano Basili

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Vita Cittadina7.12.2003 Giornata del ringraziamento a Civita Castellana

S.E.Mons. DIVO ZADI Vescovo benedice la Virgo Fidelis di AngelaConsoli foto Mauro Topini

..continua da pag. 20L’AIDS, merita senza dubbio undiscorso a parte tra le infezioni lega-te all’uso delle droghe pesanti. Perlungo tempo la categoria dei tossico-dipendenti che faceva uso di drogheiniettabili per via endovenosa, harappresentato una vera e propriacategoria a rischio nell’infezione daHIV, ed in Italia addirittura la primaper numero di individui infetti. Il virus si trasmette in questo caso,da soggetto malato a soggetto sanoper lo scambio di siringhe infette. Oggi una maggiore attenzione igieni-ca e una sempre maggiore cono-scenza del problema, hanno sensibil-

mente ridotto il problema di questainfezione fra i tossicodipendenti. La droga, ed in particolare le droghepesanti, rappresentano ancora oggiun grave problema sociale e anchese la diffusione di droghe classichecome l’eroina è in calo, si deve pur-troppo registrare un forte aumento didroghe dette del fine settimane,assunte cioè durante serate di festao in discoteca per lo più da giovani ogiovanissimi, per lo più per gioco,che ne diventano poi dipendenti(vedi fra queste l’extasi o la polvered’angelo). Rispetto agli anni 70-80quando questo problema è comincia-to ad emergere divenendo poi per un

ventennio una vera e propria emer-genza sociale, le statistiche ci diconoche il numero di tossicodipendenti èdiminuito, ma secondo molti studisocio-psicologici e medici esso èancora ben presente, assolutamentenon debellato e purtroppo in grado diritornare in auge. Il problema drogaè dovuto ed è legato a molteplici fat-tori insiti purtroppo nella nostra stes-sa società ed è difficile da eradicare.I giovani più di altre categorie socia-li ne sono i bersagli preferiti, e que-sto dipende fondamentalmente dalfatto che essi sono la categoria piùdebole dal punto di vista psicologico,e quindi quella che più di altre risen-

te del fascino della droga che puòmomentaneamente allontanare daldolore e dalle problematiche dellavita reale. Vorrei concludere, dicendoche anche se il problema drogaanche se fortemente legato allanostra società può essere e deveessere debellato. Gli strumenti perpoterlo fare sono quelli di una mag-giore comprensione dei fattori socia-li scatenanti ma soprattutto di unamaggiore attenzione alla crescita psi-cologica dei propri figli da parte deigenitori e di una maggiore informa-zione sui problemi di salute a cui essipossono andare incontro, facendouso di droghe.

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Campo de’ fiori

Rilievo dello stato dei lavori redatto dall’Arch. Sebastiano Cipriani nel 1715

L’acquedotto di Nepi, completato nel 1725su progetto dell’architetto Filippo Barigioni,nasconde un particolare segreto ed inestri-cabile mistero. Nell’arcata di destra, per chiproviene da Civita Castellana, del 1° livellodi archi del piano terra, è riportata una enig-matica iscrizione che le varie ricerche d’ar-chivio non hanno ancora svelato: “IN SOL-LIEVO DI QUESTA CITTA’ VENNE ILLEONE IN RIFARE QUESTE RUVINEDEL BERNASCONE”. Il 16 Luglio del 1702il consiglio comunale di Nepi decide dicostruire l’acquedotto e la fontana pubblicaper alleviare i disagi dei cittadini costretti arifornirsi d’acqua in una fonte fuori dellacittà ed anche per porre fine ai numerosi emisteriosi omicidi che avvengono presso la

sorgente stessa, che in queglianni funestano la vita cittadi-na, tanto da preoccupare leautorità giudiziarie pontificie eda rendere urgente la costru-zione dell’importante operapubblica. Il 18 Gennaio del1705 hanno inizio i lavori sottola direzione dell’architettoFilippo Barigioni, capomastroGiuseppe Bernascone (il cuinome compare nell’iscrizione)e Carlo Peloso per i lavori dellecondutture idrauliche. Nel

Marzo del 1708 iniziano, invece, il lavori dicostruzione della fontana pubblica in piazzadel comune con sculture di FrancescoPincellotti. Il 22 Novembre del 1715 puòdirsi conclusoil primo livellodi arcate. Il 22Giugno del1725 laco s t r u z i onedella monu-m e n t a l eopera, acque-dotto e fonta-na, con unasolenne festacittadina, può

dirsi ormai conclusa. Come narrano le cro-nache giudiziarie del tempo, il mistero degliomicidi non venne però risolto ed il caso fupraticamente archiviato. Se l’enigma dell’i-scrizione è parzialmente risolto con il nomedel Bernascone, che fu il responsabile del-l’esecuzione delle opere edili, rimane ilmistero, questo sì insuperabile, de “…..ILLEONE…..” venuto “…..IN RIFARE QUESTERUVINE DEL BERNASCONE”. Che il Leonesia il nome di un pontefice? Di Papi con ilnome di Leone ve ne sono stati, ma ricercheoculate non hanno confermato lavori direstauro dell’opera che funzionò per decen-ni. Quando fu realizzata l’iscrizione? Vi èforse un legame con i misteriosi omicidi? Unenigma di trecento anni fa !!!

Prof. Arch. Enea Cisbani

stampa del pittore tedesco Gustav Sillen - 1775

Nepi - Un enigma di trecento anni fa

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Campo de’ fiori

La storia della Pallavolo Falisca

Ormai è appuratoche, per noi, partireda lontano ed arri-vare ai giorninostri, riguardo aglisport cittadini, èuna palestra che,divulga ad ogniuscita del nostro evostro “Campo deFiori”, personaggi especialità sportiveche si svolgonoaCivita Castellana.Dopo il Pugilato edil il Rugby, lo sportche andiamo avisionare e raccon-tare è la storia della PallavoloFalisca.

…IERI 1966

Grazie ad un indimenticabile sacerdote,DonGiuseppe Bodini, che dal settentrione portònuovi metodi gestionali degli oratori, sidiede vita presso la Chiesa di San Lorenzo edel Sacro Cuore di Maria ad alcune attivitàsportive allora sconosciute: la Pallacanestro, la pallavolo, il baseball, ed il judo . Lacittà conosceva e praticava solo il calcio enell’oratorio di don Bodini i ragazzi che pra-ticavano questo sport, erano affidati aSandro Anzellini e Stradonico Romani; lapallavolo e il basket erano stati affidati adAngelo Massari, la guida perfetta. Basket ePallavolo avevano iniziato ad attrarre lacuriosità dei cittadini, ma non avevano ungrande seguito. Con reti e canestri allestitialla “male e peggio” e con l’energia chepropinava Massari, nacque così laPolisportiva San Lorenzo. Con l’iscrizione aicampionati, la nascita di campioni, sia almaschile che al femminile e la crescita divari elementi, i giovani della San Lorenzo

maturano e possono militare in squadreblasonate della capitale e del Lazio comel’Ariccia, serie A, che vide la presenza inruolo dello s fortuna-to Pino Smargiassi. Di aneddoti su questo

sport se ne raccontano tanti; negli anni incui la pallavolo comincia a prendere formale trasferte si effettuavano con l’autostop oammassati dentro le poche automobilidisponibili, ma lo sport cominciò ad attec-chire ed ecco i primi sponsor, i primi aiutieconomici, con un numero sempre più cre-scente di giovani che si avvicinano a questadisciplina. Non esistevano impianti sportivie, per questo motivo, ci si serviva delcampo allestito presso la parrocchia, o diquello dell’Acli, finché non venne costruitala palestra della Scuola Media Statale“Dante Alighieri” , per cui la spinta a volerepraticare questo sport da parte degli stu-denti fu forte, cosicchè il nome del Santoveniva gridato dai tifosi della polisportivanelle palestre di mezza Italia. E’ soltanto neiprimi anni ’70, in occasione dei “Giochi della

Gioventù”, che alla pallavolo maschile siaffianca la pallavolo femminile, ed anche leragazze avranno la capacità di foraggiare igrandi club, una per tutte: Paola Del Priore,ingaggiata prima dal Monterotondo, mili-tante in serie A, poi in una blasonata squa-dra romana, l’Aster Roma. La pallavolo civi-tonica cresce e diventa adulta. Il Comune diCivita Castellana all’interno della zona 167,realizza un corpo di fabbrica che assomigliaad un mausoleo, il “Palazzetto delloSport”della città delle ceramiche. I giovaniatleti della pallavolo prendono ordini daallenatori locali che riescono a far bene illavoro di coach, si ricorda volentieri l’impre-sa di Mauro Giovannetti che porta con suc-cesso la squadra femminile per ben quattoanni consecutivi, centrando l’obiettivo dellaserie B.

........Continua a pag. 29

Album dei ricordi

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Campo de’ fiori

Famiglia Colombo Giustini - Fine ‘800 Anno scolastico 1958-59 Maestra Agneni Ilde

Correvano gli anni ‘30 :

Perazzoni Adolfo e A

urelio a bordo del carrettino guidato dalla loro

nonna Madea

Manocchio Anna Chiara e Tribolati Enzo hanno riconosciu-to i personaggi della foto pubblicata sul 4^ n. di Campo defiori:1- Costantino Costantini2- Amato Petrilli3- Roberto Capozucchi

4- Paolello Paolelli5- Enzo Tribolati6- Rodolfo Paolelli7- Amedeo Finesi8- Giovanni Giampieri9- Pietro Peri10- Renzo Fantera11- Giulio De Angelis12- Eraldo Scarpetta13- Costante Nelli14- Averaldo Castellucci15- Francesco Arrigoni16- Ottorino Stopponi17- Romeo Fantera18- Leo Costantini19- Umberto Ciarletti20- Giuseppe Pedica21- Remo Bernocchi22- Carlo Conti23- Giuseppe Costantini24-27-Y- ??25- Vassilli Allegretti26- Francesco FinesiX - Alezario Paolelli co

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L’oggetto misteriosoVi invitiamo ad indovinare l’oggetto misterioso riprodottonella foto accanto. Il primo divoi che lo identificherà e nedarà comunicazione in redazio-ne, avrà diritto a ricevere un premioofferto da:

M e s s a g g i- Gli auguri di buon compleanno vanno a Elisabetta Vaccarotti che ha com-

piuto gli anni il 1° Dicembre. Il marito Stefano le dedica questo pensiero contutto il suo grande amore che si rinnova ogni mattina. Auguri anche da partedei tuoi genitori e dai suoceri. Auguri anche dalla redazione di Campo de fiori.

- Auguri di buon compleanno a nonna Lucia Massaccesi che ha compiuto glianni il 13 Dicembre dai nipotini Francesco, Giuliano e Elia, dalle figlie, dalmarito e i generi. E naturalmente auguri da parte della nostra redazione.

I soprannomi di questo mese ci sono

stati dati dal Sig. Aldo Serraglini:

Pirolo

Brutta fera

Gabbitino

Scialuppa

o Cinghiale

Malinconia

Sbafa

Menzogna

Celentano

o Sorgiaretto

Tortellino

Pacì

Succhiadito

Mpiccetta

Scotò

o Lecchino

Scoccia Pippe

Annita

Cuccurucù

o Zinghero

Frigeria

Toppetta

Berrettò

Peperò

Culo secco

l’oiolaro

o Cifolo

Buscicante

o Persico

o Tofo

o Barò

o Roscio

zi Pio

soprannomi Tre pelle

o Marchiciano

a Pegora mocciolosa

o Francese

Misdea

Conjia

Pambina

o Fighetto

Smandala

Sgummella

Bbebbè

Mustafà

Zipiticchio

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Il tema fotografico di questo mese è

“paesaggi e natura....”

Invia le ture fotografie in redazionee verrà pubblicata la prima classificata

La più bella foto del mese è stata quella inviataci da Alessio Caonche ha fotografato questo bellissimo scorcio del Forte Sangallo

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Stella di Nataleproviene dal Messico e si adatta ad ambien-ti ben riscaldati con temperature non infe-riori a 14 gradi.In natura può ragiungeredimensioni di 3-4 mt. I veri fiori sono quel-li di colore giallo all’interno, quelle di colo-re rosso sono le foglie che si colorano cosìin particolari periodi dell’anno. Ha bisognodi luce naturale, verso ottobre-novembredeve essere tenuta in casa, in ambiente poco luminoso per facilitare la crescita dinuove foglie e di nuovi rami. Altro piccolo accorgimento per far rifiorire la stella è laconcimazione. Questa infatti predilige concimazioni a base di potassio e fosforo,soprattutto nel periodo autunno invernale. Una volta terminata la fioritura la piantaperderà le foglie, in primavera si dovrà portare in giardino per una buona potatura.La pianta non và tagliata dopo il mese di agosto. L’irrigazione non deve essereabbondante.

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....continua da pag. 25

Ma è il 1976 la data che resta impressanella memoria dei civitonici quando mili-tando nelle fila dell’Ariccia, PinoSmargiassi vince lo scudetto tricolore.Pino Smargiassi, un ragazzo sfortunato,grande atleta, ma fu sconfitto da unmale incurabile che se lo portò in cielo inetà giovanissima e proprio a lui è dedi-cata la palestra comunale. E’ nostravoglia e volontà di cavalcare il passatonel nostro mensile e sappiamo che dimateriale fotografico riguardante la pal-lavolo, in giro per la città ce n’è moltis-simo. Di ragazzi e ragazze che in questosport vi hanno trovato il loro passatem-po o che hanno partecipato ai vari cam-pionati ce ne sono tantissimi e per que-sto motivo non nominiamo nessuno pernon fare torto a nessuno, ma, con ilvostro aiuto, vogliamo ritornare sull’ar-gomento quando avremo materiale suf-ficiente per altre puntate.

…OGGI, 2003Il volley civitonico che assume questotitolo pur restando pallavolo, si famoderno e la vecchia Polisportiva SanLorenzo, si dota di una struttura dirigen-ziale con un presidente, Maurizio Conti.Con il disciplinare l’attività diventa quin-di l’A.S. Pallavolo di Civita Castellana cheoggi conta uno staff dirigenziale di tuttorispetto, come grande è il rispetto che siè guadagnato nel centro Italia, e nonsolo, da parte delle squadre avversarie. Al momento l’A.S. Pallavolo CivitaCastellana partecipa a dieci campionaticon otto diverse squadre per categoria.

Peppe Rossi

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c/c n. 42315580 intestato all’ Associazione Accademia Internazionale d’ItaliaIl versamento dà diritto all’iscrizione all’Associazione stessa, a partecipare a

tutte le sue iniziative e all’abbonamento per un anno a Campo de’ fiori.

I QUATTRO CANTONIÈ uno dei giochi più classici e sisvolge in spazi di forma quadra-ta, maggiormente all’aperto.Quattro bambini si posizionanoagli angoli di un quadrato ed unquinto bambino si pone al centro di esso.

Al via i bambini si muovono dicorsa cercando di scambiarsi leposizioni rispetto agli angoli delquadrato. Il bambino posto al centro devecercare di prendere il posto diuno dei quattro bambini in

movimento. Se ci riesce prende il suo posto edil bambino rimasto fuori si posi-zionerà a sua volta al centro delquadrato ed il gioco può ripren-dere.

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