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Casa Famiglia e la sua storia

L’istituto delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento, a cui appartengono le suore di “Casa

Famiglia”, è una congregazione fondata nel 1882 a Bergamo dal Beato Francesco Spinelli, con

Casa Madre e Casa Generalizia a Rivolta d’Adda (Cr). L’Istituto è presente in Italia, Congo,

Senegal, Camerun, Colombia e Argentina.

Don Francesco Spinelli ha accolto dal Signore l’ispirazione a fondare un istituto di suore il cui

scopo è “adorare perpetuamente Gesù Sacramentato, amarlo di vivo affetto, attingere

dal Suo Cuore Sacratissimo l’ardore della carità che si spande a vantaggio dei prossimi”.

Le Suore Adoratrici, raccolgono l’eredità spirituale del Fondatore e apprendono a riconoscere

nel mistero eucaristico l’ “eccesso d’amore” di Dio per l’umanità. L’Eucaristia quotidianamente

celebrata e adorata, è per loro “scuola, giardino, soggiorno di virtù e di pace” (F. Spinelli),

mistero da cui attingere l’Amore per vivere e testimoniare l’ “accesa carità” verso il Signore e

verso i fratelli.

Diversi sono gli ambiti della loro missione; esse offrono il loro contributo con un’azione incisiva

nel mondo dell’educazione, privilegiando la presenza nella scuola dell’infanzia e primaria.

Esercitano la loro opera anche in ambiti socio-sanitari: ospedali, istituti residenziali per

diversamente abili e anziani non autosufficienti, case d’accoglienza e strutture per le nuove

emergenze sociali (ex-tossicodipendenti, minori a rischio).

Offrono la collaborazione pastorale nella chiesa locale, attente a condividere e a trasmettere

uno stile di vita eucaristico e a promuovere una profonda spiritualità di comunione.

La presenza delle Suore Adoratrici in alcuni paesi dell’Africa e dell’America latina è risposta

allo stesso desiderio del Fondatore che invitava ad operare nei diversi spazi della carità, oltre

i confini delle nazioni d’origine, perché tanti possano essere raggiunti dalla Buona Notizia di

Cristo.

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La vita

del Beato Spinelli

Don Francesco Spinelli nasce a Milano il 14 aprile 1853

da Bartolomeo e da Emilia Cagliaroli, di origine bergamasca,

a servizio dei marchesi Stanga. Fin da piccolo la madre lo

conduce con sé nel visitare poveri e ammalati, imparando

così a coltivare un’attenzione e un’accoglienza particolare

per i bambini e per i più bisognosi. Compiuti gli studi liceali

nel collegio S. Alessandro di Bergamo, sceglie la vita

sacerdotale; frequenta il Seminario di Bergamo, come

alunno esterno a causa della salute cagionevole ed è ospite

dello zio materno don Pietro, Prevosto di S. Alessandro in Colonna (Bg). A soli ventidue anni,

nel 1875, è ordinato sacerdote dal Vescovo mons. Luigi Speranza. Poco dopo l’ordinazione,

essendo l’anno santo, compie un pellegrinaggio a Roma.

Mentre è in preghiera davanti alle reliquie della culla di Gesù Bambino, in Santa Maria

Maggiore, ha l’intuizione di dare vita ad un istituto di suore “che avrebbero adorato Gesù in

Sacramento”. Giovane sacerdote, a Bergamo presta la sua opera come coadiutore parrocchiale

accanto allo zio don Pietro, insegna religione e filosofia della religione nel collegio S.

Alessandro; si dedica con assiduità e passione alla predicazione e alla confessione e per circa

quindici anni collabora nelle opere assistenziali ed educative del Beato Luigi Palazzolo.

Nel 1882 don Francesco Spinelli incontra Caterina Comensoli, con la quale fonda, il 15

dicembre dello stesso anno, a Bergamo, l’Istituto delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento,

che ha per scopo “l’adorazione del SS. Sacramento e le opere di carità, secondo i bisogni dei

luoghi e dei tempi, con la forza soprannaturale attinta da Gesù nel SS. Sacramento”.

Approvata dal Vescovo di Bergamo, mons. Camillo Guindani, la nuova congregazione si espande

rapidamente.

Gravi prove vissute con fede eroica ed indiscussa obbedienza, lo costringono a lasciare

Bergamo. E’ accolto dalle sue Suore il 4 marzo 1889 a Rivolta d’Adda, dove già opera il fratello

don Costanzo. Il Vescovo di Cremona, mons. Geremia Bonomelli, commosso dalla sua umiltà e

assicuratosi che egli non era colpevole degli atti di cui gli avversari lo incolpavano, incoraggia

lo Spinelli a continuare l’opera iniziata, approvandola con il decreto di erezione canonica del 10

novembre 1897.

Insieme al particolare amore per l’Eucaristia e i poveri, tratto caratteristico del Beato

Spinelli è la sua volontà e capacità di perdono; in particolare egli mostra la sua larghezza di

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amore nel vivere il perdono verso i nemici. Emblematiche le parole del suo testamento

spirituale: “Protesto di amare tutti e di non avere il minimo rancore con alcuno e a quelli che

volontariamente o no hanno concorso a recarmi dispiaceri o danni, prego il buon Dio che renda

loro altrettanto di bene e più di quello che mi hanno fatto di male”.

Tormentato per buona parte della sua vita da artrite deformante, don Francesco muore a

Rivolta d’Adda il 6 febbraio 1913, dove era stato Superiore della nuova Congregazione,

guidandola con diligenza, prudenza e con cura spirituale e materiale nei confronti dei

bisognosi.

Viene proclamato beato da Giovanni Paolo II il 21 giugno 1992, nel santuario mariano di

Caravaggio (Bg).

Nascita di un nuovo Istituto

Il 27 gennaio 1910 le Suore Adoratrici

vennero a Modena, chiamate dalla marchesa

Camilla Campori Stanga, per assumere la

direzione interna di “Casa Famiglia” dell’Opera

Internazionale Cattolica della Protezione della

Giovane.

In questa casa venivano accolte donne di servizio,

operaie, impiegate e studentesse provenienti

dalla provincia o da altre località in cerca di

lavoro, di ospitalità e di assistenza.

L’Opera in città ebbe varie residenze (Via Levizzani, S. Agnese, Via C. Sigonio… ), ma nel 1925,

essendo aumentato enormemente il numero delle studentesse, si pensò di staccarla dall’Opera

della protezione della Giovane e di farne il collegio “Casa Famiglia”, diretto dalle Suore che si

trasferirono in Via C. Sigonio, in un locale del monastero della Visitazione, mentre l’Opera

della Protezione della Giovane continuò con indirizzo, direzione e sede propria in Via dei Servi.

La nuova opera, proprietà dell’Istituto delle Suore Adoratrici, continuò a mettere basi più

salde. Il numero delle convittrici aumentava e la casa divenne sempre più ristretta, tanto che

nel 1938 si pensò di edificare un edificio capace e adatto allo scopo. Il 9 luglio 1940, un mese

dopo la dichiarazione di guerra, le Suore portarono la sede nel nuovo Istituto, che sorgeva

solitario alla periferia della città, in Via Cavazzi, 38.

I lavori non erano ancora terminati, ma all’inizio dell’anno scolastico il convitto poté accogliere

quarantadue studentesse.

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Durante gli anni della guerra, l’Istituto “Casa Famiglia”, forse per la sua posizione solitaria,

tranquilla e nascosta, fu rifugio e centro attivo di attività scolastica, apostolica, caritativa.

Infatti, oltre al convitto sempre più fiorente, si istituirono le cinque classi elementari, si

ospitarono gli alunni della Scuola Statale per gli esami, si tennero convegni missionari, di

Azione Cattolica, corsi di esercizi, conferenze e, negli ultimi anni di guerra, si aprirono le

porte al Consiglio della Croce Rossa Italiana per un pronto soccorso in caso di bombardamento

e al Comitato Arcivescovile per l’assistenza ai sinistrati, bisognosi e profughi.

Finita la guerra, la vita di ogni giorno, col suo doloroso carico di conseguenze postbelliche,

incominciò a normalizzarsi e “Casa

Famiglia”, dopo alcune difficoltà, ritornò

ad essere non solo convitto, ma istituto

di educazione, sempre più deciso e meglio

organizzato.

Nell’ottobre dello stesso anno si

accolsero sessanta studentesse e un

gruppo di universitarie; nell’anno

seguente si riaprirono le Scuole

Elementari e l’Asilo Infantile per i

bambini del rione, che andava popolandosi

e arricchendosi di belle e nuove villette.

Nel 1948 “Casa Famiglia”, di nuovo, fu insufficiente e bisognò pensare a un ampliamento. Sorse

così l’attuale scuola sita in Via Tamburini, che funzionò subito nel 1950, accogliendo la Scuola

Materna, la Scuola Elementare e la Scuola Media nel suo secondo anno di vita.

Nel 1958 la Scuola Materna, con i suoi centosessanta iscritti nell’anno, funziona regolarmente

ed è campo pratico delle esercitazioni delle allieve maestre di grado preparatorio.

La Scuola Elementare, con le sue cinque classi, parificata con decreto ministeriale fin dal

1950, funziona lodevolmente per l’impegno e il buon metodo della Direttrice e delle sue

insegnanti.

La Scuola Media iniziò nell’ottobre 1949 e nel 1953 fu legalmente riconosciuta con D.R. del

19/1/42 nr. 86. Cessò la sua attività nel giugno 1999 e tutto l’organico dei docenti fu

trasferito presso l’Istituto “Sacro Cuore”, gestito dai padri Giuseppini del Murialdo.

La celebrazione del centenario della presenza delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento a

Modena è stata l’occasione per fare memoria della benevolenza e della benedizione con le quali

il Signore ha accompagnato l’opera educativa, che continua fiorente sotto lo sguardo del

Fondatore, Padre Francesco Spinelli.

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Chiesa

del Corpus Domini

Accanto all’edificio sorge l’attuale cappella del

“Corpus Domini”, inaugurata il 16 febbraio 1941

dall’allora Arcivescovo di Modena Monsignor

Cesare Boccoleri. Segno leggibile e concreto della

presenza del Signore, è stata e continua ad essere

luogo di preghiera per le Suore Adoratrici, per

alunni e alunne della Scuola Infanzia, Primaria, e

per la gente del quartiere.

Rimane così evidente la sorgente e il fondamento

dell’opera educativa e pastorale vissuta e

promossa dalle Suore Adoratrici.

Casa Famiglia e il territorio

UNA SCUOLA NELLA CITTÀ

La Scuola è ubicata a Modena, nella zona a ridosso del centro storico, a sud della città, in

un quartiere residenziale a bassa densità abitativa sorto negli anni ’50, nell’isolato

compreso tra le vie Cavazzi, Tamburini, Del Masaccio, Guicciardini.

E’ facilmente raggiungibile con mezzi pubblici e privati, dalle strade direttrici principali di

via Sigonio, via Giardini, viale Amendola.

Nell’isolato immediatamente contiguo sorge “La Città dei Ragazzi”, centro polifunzionale di

gioco e formazione, comprendente tra l’altro, piscina coperta e scoperta, campi gioco per

varie discipline sportive, edifici a servizio dei programmi di formazione, centri estivi.

Poco lontano, sorgono il centro parrocchiale di San Giovanni Bosco e l’attiguo parco

Amendola nord, che con il parchetto di via Buon Pastore, completano la dotazione di Servizi

di quartiere, posti nelle vicinanze della scuola.

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IL TERRITORIO COME RISORSA

La città offre opportunità culturali notevoli:

- pinacoteca

- biblioteche

- teatri

- monumenti storici e artistici

- mostre d’arte

- iniziative culturali e religiose

- attività proposte da agriturismi e fattorie didattiche.

In particolare vengono proposte alla scuola da parte del settore cultura e istruzione del

Comune diverse iniziative interessanti che la nostra scuola utilizza sistematicamente ogni

anno:

- progetti scuola-città per visite didattiche guidate

- spettacoli teatrali per le scuole

- concorsi su argomenti vari (arte, educazione ambientale, educazione alla pace, etc.)

- finanziamenti da parte della Circoscrizione per progetti di arricchimento e

ampliamento dell’offerta formativa della scuola.

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Casa Famiglia:

una Scuola Cattolica

IDENTITÀ

La Scuola Cattolica

esprime il diritto di tutti i cittadini alla libertà di educazione e di cultura affermata

dalla “Costituzione della Repubblica italiana” (art. 30/33) e dalla “Dichiarazione

universale dei diritti dell’uomo” (art. 26);

realizza la missione evangelizzatrice e salvifica della Chiesa;

si propone come risposta alla legittima richiesta delle famiglie;

contribuisce alla costruzione della convivenza civile in un corretto rapporto con le

scelte temporali e con la loro legittima autonomia (La Scuola cattolica oggi in Italia, n. 2;

Codice di Diritto Canonico, art. 800).

In particolare le Suore Adoratrici del SS. Sacramento operano nella scuola secondo

l’indicazione del loro fondatore, il Beato Francesco Spinelli: “Oltre l’adorazione a Gesù

Sacramentato, le Suore attendono secondo i bisogni dei luoghi e dei tempi all’educazione della

gioventù nella scuola” (Costituzioni 1912): “Vi raccomando di prestarvi volentieri per l’istruzione

dei giovani” (F. Spinelli, Scritti).

SCOPO

Scopo principale dell’attività educativa è promuovere la formazione umana e cristiana

della persona (cf. Costituzioni artt. 182-183), orientare ad uno spirito di carità che scaturisce

dall’Eucaristia, aiutare i giovani a individuare il proprio progetto di vita.

Alla luce del carisma proprio dell’Istituto, le Suore Adoratrici e i collaboratori laici si

prefiggono di essere luogo di:

servizio educativo e formativo civile ed ecclesiale;

promozione della partecipazione e della relazione con gli altri;

educazione integrale della persona;

educazione nella “cultura”, nell’intercultura e nella promozione della sintesi tra fede,

cultura e vita;

testimonianza dei docenti, dei formatori e delle figure educative.

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FINALITÀ

Le finalità prioritarie dell’attività educativa sono:

LA CRESCITA DI PERSONE FORMATE in molteplici ambiti.

Attraverso l’acquisizione di una pluralità di esperienze formative il ragazzo giunge alla

realizzazione di una “personalità unitaria”, capace di modularsi nei vari contesti, pur

rimanendo sé stesso nella positiva visione di sé e delle proprie potenzialità.

L’EDUCAZIONE ATTRAVERSO LA CULTURA

Ciascun alunno, come persona, è chiamato a realizzare quel progetto di vita che nessuno, al suo

posto, può portare a compimento e che per il cristiano coincide con quanto la bontà di Dio

vuole per ogni suo figlio.

- LA POSITIVA RELAZIONE CON L’ALTRO

L’allievo scopre l’importanza dell’ascolto e della cooperazione, anche quando questi implicano

difficoltà pratiche e di giudizio, attraverso l’interazione con adulti e coetanei.

- L’INDIVIDUAZIONE DEL PROPRIO PROGETTO STORICO

L’individuazione del progetto storico di ogni persona deriva dalla realizzazione delle

disposizioni interiori che la rendono creativa, libera e cristianamente orientata.

- L’UTILIZZO DEL VALORE DELLA COEDUCAZIONE

L’alunno scopre, accetta e realizza la propria sessualità orientandola alla capacità di amare

come dono di sé, nel rispetto delle peculiarità di ciascuno dei due sessi.

- LA CAPACITÀ DI ORIENTARSI NELLA STORIA E INDIVIDUAZIONE DEL PROPRIO PROGETTO

“STORICO”

Per progettare consapevolmente il proprio futuro come cittadino, l’alunno impara a conoscere,

interiorizzare e difendere il patrimonio storico, culturale, naturalistico riferito all’Italia,

all’Europa e al mondo, avendo profonda consapevolezza del proprio diritto-dovere di buon

cittadino.

- ORIENTAMENTO

Nella prospettiva della future scelte di vita l’alunno acquisisce coscienza delle proprie

competenze e abilità in un processo guidato di osservazione di se stesso e in relazione al

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gruppo dei pari, che ritrova all’interno della scuola e in relazione al gruppo allargato

extrascolastico, con il quale interagisce nel gioco e/o in attività sportive e/o culturali.

- LA RICERCA DELLA PROPRIA IDENTITÀ NELL’APERTURA AL TRASCENDENTE

La tradizione cristiana concorre a suscitare nel ragazzo un sentimento di ricerca

introspettiva, di disponibilità al dono di sé, nonché la consapevolezza di far parte di un più

ampio progetto trascendente, perché voluto e creato dall’Amore di Dio.

OBIETTIVI DELLA SCUOLA

SCUOLA DELL’INFANZIA

Rafforzare l’identità personale promuovendo: la maturazione di tutti gli aspetti (biologici,

psichici, motori, intellettuali, sociali, morali e religiosi), l’autonomia, la stima di sé, la

motivazione alla ricerca, lo sviluppo delle competenze.

Favorire la relazione con il mondo esterno (persone e cose), attraverso la corporeità,

mezzo di conoscenza, espressione e comunicazione.

Richiedere agli educatori/genitori comportamenti coerenti rispetto a regole e valori ai

quali si intendono educare i fanciulli.

SCUOLA PRIMARIA

Apprezzare il patrimonio conoscitivo, comportamentale e valoriale di cui è portatore il

bambino; iniziare un percorso di esplorazione, esplicitazione, consapevolezza, confronto

con il patrimonio degli altri e dell’offerta della scuola frequentata.

Promuovere lo sviluppo integrale e armonico della persona, nei suoi aspetti cognitivi, fisici,

affettivi, tradizionali, morali e religiosi.

Favorire l’acquisizione della lingua italiana, lingua comunitaria.

Favorire, nel rispetto dell’unità della cultura, l’acquisizione delle varie modalità espressive

disciplinari.

Facilitare l’accesso alla tecnologia come strumento per la conoscenza e la relazione.

Favorire l’arricchimento degli alunni relativamente alla visione del mondo e delle relazioni

sociali, per integrarla esercitandosi nelle buone pratiche.

Sostenere il percorso della consapevolezza di far parte di un più ampio progetto

trascendente, perché voluto e creato da un supremo atto d’amore di Dio.

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STILE EDUCATIVO

Le Docenti sono impegnate nella costruzione di rapporti professionali e di relazioni

positive con gli alunni e con le famiglie: ciò si traduce in atteggiamenti condivisi di reciprocità,

di compagnia nel cammino di crescita, di ascolto e di “parole di vita” .

ACCOGLIENZA

L’accoglienza dell’alunno è precedente al suo ingresso nella Scuola,

poiché le docenti attivano incontri con le insegnanti della Scuola

dell’Infanzia e con la famiglia, al fine di una migliore conoscenza del

bambino, per un’azione educativa più incisiva, presentando ai genitori i

progetti educativi e la programmazione annuale.

L’insegnante coordinatore di ogni classe organizza con le colleghe dell’équipe pedagogica la

preparazione di tali incontri.

INTERAZIONE EDUCATIVA

La scuola – come luogo di realizzazione del cambiamento - richiama la centralità dei

rapporti interpersonali.

A tal fine ci si propone di attuare quotidianamente una ricerca consensuale di fronte a

situazioni o problemi, favorendo lo sviluppo di una nuova identità di gruppo.

Ciò verrà attuato attraverso:

- l’accoglienza delle differenze, valutandole criticamente in una prospettiva etica;

- la ricerca di basi similari per affrontare attività comuni, accogliendo come dono quanto

viene offerto dall’ “altro”.

INSEGNANTI-INSEGNANTI:

- creare momenti di riflessione comune e sentirsi parte di un progetto condiviso;

- curare la propria preparazione professionale con una costante e assidua partecipazione ai

corsi di aggiornamento; programmare collegialmente e/o per classi parallele attività e

verifiche periodiche condividendo le risorse e le competenze professionali.

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INSEGNANTI-ALUNNI:

- organizzare lo spazio-scuola;

- promuovere atteggiamenti in forza dei quali il bambino si senta amato, accettato e

supportato nei momenti di difficoltà;

- predisporre piani di studio “capaci di rispondere all’esigenza di percorsi di apprendimento

che rispettino le differenze individuali in rapporto a interessi, capacità, ritmi e stili

cognitivi, attitudini, esperienze precedenti di vita e di apprendimento”, trasformando le

conoscenze e le abilità personali di ogni alunno in competenze adeguate;

ALUNNI-ALUNNI:

- educare gli alunni a porsi in atteggiamento di comprensione e di valorizzazione dell’altro,

rendendo attivi gli atteggiamenti di ascolto e di riconoscimento dei valori reciproci;

- ricercare modalità di convivenza che privilegino il bene comune e la serenità di tutti gli

alunni.

INSEGNANTI-GENITORI:

le insegnanti della scuola, consapevoli di non sostituire l’opera di educazione e di

formazione della famiglia, promuovono, nel corso dell’attività scolastica:

- incontri di conoscenza/accoglienza funzionali ai nuovi iscritti;

- assemblee per eleggere la rappresentanza dei genitori nella scuola ed esporre aspetti e

scelte educative;

- incontri formativi a tema, con esperti di settore;

- colloqui individuali prefissati e straordinari per lo scambio di informazioni sull’alunno;

- impegno di genitori e insegnanti in sinergia per realizzare l’obiettivo più prezioso della

Scuola: l’educazione umana e cristiana degli alunni.

PROGETTO PER ALUNNI CERTIFICATI (L. 104/92), SEGNALATI

E IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO

La Scuola è in grado di accogliere alunni in situazione di svantaggio, con una attenzione

all’integrazione socio-cognitiva e psico-affettiva e progettando una didattica che produca un

reale vantaggio per l’alunno e per la classe all’interno della quale viene inserito.

La Scuola, nella sua progettazione, tiene in buon conto i contenuti di riferimento della Legge

104/92, dell’ “Accordo provinciale di programma per l’integrazione scolastica di allievi in

situazione di handicap nelle scuole di ogni ordine e grado” e degli accordi distrettuali.

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La Scuola intende inoltre approfondire (attraverso azioni di formazione e autoformazione) e

applicare, nella propria esperienza, protocolli di intervento sulle DSA (difficoltà specifiche di

apprendimento), che verranno valutati e decisi, là dove necessario.

In base alla più recente normativa (D.M. 27 dicembre 2012 e C.M. 6 marzo 2013 n. 8) la Scuola è in

grado di attuare progetti specifici anche per alunni B.E.S (Disabilità che non possono essere

certificate dalla L. 104/92). In questi casi le modalità di lavoro previste sono:

- strumenti compensativi

- strumenti dispensativi

- criteri e modalità di verifica e di valutazione concordate

- rapporti con la famiglia.

Si sottolinea infine che l’accoglienza degli studenti in situazione di svantaggio, in questo caso

finalizzata all’effettuazione del percorso formativo scolastico, si iscrive nella mission della

Regola di Vita e Comunione (Costituzioni) dell’Istituto delle Suore Adoratrici del SS.

Sacramento.

CONTINUITÀ

CONTINUITÀ VERTICALE

La Scuola si rende molto attenta e collabora con le Scuole dell’Infanzia e Scuole Medie

locali per creare una reale continuità pedagogico-didattica per tutti gli alunni che si avvalgono

della nostra offerta formativa.

La Scuola Primaria intende realizzare la continuità didattica ed educativa con la Scuola

Secondaria di I grado e con l’Istituto Sacro Cuore.

Le insegnanti della Scuola Primaria si rendono ulteriormente disponibili a incontri informativi e

di confronto per gli alunni provenienti o destinati ad altre Scuole.

CONTINUITÀ ORIZZONTALE

Le insegnanti hanno cura di conoscere la realtà di ogni alunno sia con un atteggiamento di

accoglienza e disponibilità in classe, sia attraverso i colloqui individuali con i genitori.

La scuola, inoltre, intende porsi in continuità con la realtà socio-culturale del territorio

avvalendosi delle opportunità offerte da enti e Istituzioni locali:

- Comune di Modena: adesione ai progetti Scuola-città e partecipazione a uscite didattiche

di approfondimento del programma.

- Teatri di Modena: partecipazione a spettacoli e rappresentazioni con l’obiettivo di

stimolare l’alunno a comprendere forme di comunicazione diverse.

- Adesione a varie proposte di concorsi e presentazione di progetti per finanziamenti.

- Agriturismi e fattorie didattiche: progetti per le scuole.

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SCUOLA CATTOLICA NELLA COMUNITÀ CIVILE

La Scuola Cattolica al fine di inserirsi efficacemente nel territorio:

- risponde alle esigenze del tessuto sociale in cui opera;

- opera con coerenza per tutelare le scelte e i conseguenti diritti degli alunni e delle

famiglie nel relativo contesto socio-politico.

SCUOLA CATTOLICA E CORRESPONSABILITÀ ECCLESIALE

- La Scuola Cattolica “Casa Famiglia” si inserisce nel piano pastorale della Chiesa locale

partecipandovi anche con iniziative proprie.

- Fa parte delle Federazioni e Associazioni educative cattoliche.

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Casa Famiglia:

Scuola Paritaria (LEGGE 10/03/2000 N. 62)

DECRETI ISTITUTIVI

° Scuola dell’Infanzia “Casa Famiglia” D.M. 488/728 del 28/02/2002.

° Scuola Primaria “Casa Famiglia” D.M. 09/11/2000.

LE LEGGI (ESTRATTO)

1. Il sistema nazionale di istruzione, fermo restando quanto previsto dall'articolo 33,

secondo comma, della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie

private e dagli enti locali. La Repubblica individua come obiettivo prioritario l'espansione

dell'offerta formativa e la conseguente generalizzazione della domanda di istruzione

dall'infanzia lungo tutto l'arco della vita.

2. Si definiscono scuole paritarie, a tutti gli effetti degli ordinamenti vigenti, in particolare

per quanto riguarda l'abilitazione a rilasciare titoli di studio aventi valore legale, le istituzioni

scolastiche non statali, comprese quelle degli enti locali, che, a partire dalla scuola per

l'infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell'istruzione, sono coerenti con la

domanda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed efficacia di

cui ai commi 4, 5 e 6.

3. Alle scuole paritarie private è assicurata piena libertà per quanto concerne l'orientamento

culturale e l'indirizzo pedagogico-didattico. Tenuto conto del progetto educativo della scuola,

l'insegnamento è improntato ai princípi di libertà stabiliti dalla Costituzione. Le scuole

paritarie, svolgendo un servizio pubblico, accolgono chiunque richieda di iscriversi,

accettandone il progetto educativo, compresi gli alunni e gli studenti con handicap. Il progetto

educativo indica l'eventuale ispirazione di carattere culturale o religioso. Non sono comunque

obbligatorie per gli alunni le attività extra-curriculari che presuppongono o esigono l'adesione

ad una determinata ideologia o confessione religiosa.

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4. La parità è riconosciuta alle scuole non statali che ne fanno richiesta e che, in possesso

dei seguenti requisiti, si impegnano espressamente a dare attuazione a quanto previsto dai commi

2 e 3:

a) un progetto educativo in armonia con i princípi della Costituzione; un piano dell'offerta

formativa conforme agli ordinamenti e alle disposizioni vigenti; attestazione della

titolarità della gestione e della pubblicità dei bilanci;

b) la disponibilità di locali, arredi e attrezzature didattiche propri del tipo di scuola e

conformi alle norme vigenti;

c) l'istituzione e il funzionamento degli Organi Collegiali improntati alla partecipazione

democratica;

d) l'iscrizione alla scuola per tutti gli studenti i cui genitori ne facciano richiesta, purché

in possesso di un titolo di studio valido per l'iscrizione alla classe che essi intendono

frequentare;

e) l'applicazione delle norme vigenti in materia di inserimento di studenti con handicap o in

condizioni di svantaggio;

f) l'organica costituzione di corsi completi: non può essere riconosciuta la parità a singole

classi, tranne che in fase di istituzione di nuovi corsi completi, ad iniziare dalla prima

classe;

g) personale docente fornito del titolo di abilitazione;

h) contratti individuali di lavoro per personale dirigente e insegnante che rispettino i

contratti collettivi nazionali di settore.

5. Le istituzioni di cui ai commi 2 e 3 sono soggette alla valutazione dei processi e degli esiti

da parte del sistema nazionale di valutazione secondo gli standard stabiliti dagli ordinamenti

vigenti. Tali istituzioni, in misura non superiore a un quarto delle prestazioni complessive,

possono avvalersi di prestazioni volontarie di personale docente purché fornito di relativi

titoli specifici e professionali, ovvero ricorrere anche a contratti di prestazione d'opera di

personale fornito dei necessari requisiti.

6. Il Ministero della pubblica istruzione accerta l'originario possesso e la permanenza dei

requisiti per il riconoscimento della parità.

7. Alle scuole non statali che non intendano chiedere il riconoscimento della parità, seguitano

ad applicarsi le disposizioni di cui alla parte II, titolo VIII del testo unico delle disposizioni

legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado,

approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297. Allo scadere del terzo anno

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scolastico successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, il

Ministro della pubblica istruzione presenta al Parlamento una relazione sul suo stato di

attuazione e, con un proprio decreto, previo parere delle competenti Commissioni

parlamentari, propone il definitivo superamento delle citate disposizioni del predetto testo

unico approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, anche al fine di ricondurre

tutte le scuole non statali nelle due tipologie delle scuole paritarie e delle scuole non paritarie.

8. Alle scuole paritarie, senza fini di lucro, che abbiano i requisiti di cui all'articolo 10 del

decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, è riconosciuto il trattamento fiscale previsto

dallo stesso decreto legislativo n. 460 del 1997, e successive modificazioni.

(OMISSIS)

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Alunni-Classi-Aule-Laboratori

I NUMERI DELLA SCUOLA D’INFANZIA

- Alunni: 140

- Sezioni: 5 (Disco giallo, arancio, verde, rosso, blu)

- Aule normali: 5

- Altre aule: atelier, salone

- Docenti 8 + referente della Scuola d’Infanzia

- Esperti inglese, ed. motoria, ed. musicale: 3

I NUMERI DELLA SCUOLA PRIMARIA

- Alunni: 260

- Sezioni: 2 (A, B)

- Classi: 10

- Aule: 10

- Laboratori: aula multimediale, pittura, biblioteca, video, musica, aula LIM, palestra

- Docenti: 12

- Docenti di sostegno: 3

IL COMPLESSO EDILIZIO

La Scuola Primaria Paritaria “Casa-Famiglia”, che ha sede in via Tamburini, 78 costituisce

parte dell’Istituto Suore Adoratrici del SS. Sacramento, che sorge su un’area di oltre 7.000

metri quadrati.

Il complesso immobiliare principale comprende tre corpi di fabbrica, ciascuno dei quali di tre

piani, oltre il piano terra, legati e collegati tra di loro da un reticolo di corridoi e due vani

scala, oltre ad una scala esterna metallica. Due dei tre immobili costituiscono la scuola

primaria, anche se parte del restante immobile è comunque usufruibile per eventuali necessità

formativo/didattiche della scuola.

L’area cortiliva, ben delineata da recinzioni continue, comprende cinque ampie zone per giochi

e attività varie, che complessivamente consentono un quotidiano utilizzo di oltre 3.400mq.

Ampie alberature ai margini delle aree consentono la completa fruizione degli spazi aperti e la

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contemporanea possibilità di sfruttare zone di

sosta al riparo dal sole. La dotazione di

attrezzature per giochi all’aperto adatti all’età

scolare è varia, completa e secondo le

normative vigenti CEE.

All’interno del perimetro dell’Istituto/Scuola

trovano posto anche una palestra, locali di

servizio (ricoveri auto e attrezzi, centrali

termiche, servizio igienico, ripostigli), depositi

cicli coperti e scoperti ed un servizio igienico

esterno.

La dotazione di aule e servizi di cui è costituita la scuola comprende:

n. 10 aule per le classi, con capienza massima totale fino a 280 alunni

n. 01 aule dotate di supporti audio-visivi

n. 01 laboratorio di informatica

n. 01 laboratorio di musica

n. 01 aula LIM

n. 04 aula per uso interdisciplinare

n. 01 laboratorio per attività grafico-pittoriche

n. 01 biblioteca

n. 01 segreteria

n. 01 aula insegnanti

n. 01 ufficio per la Coordinatrice delle attività educative e didattiche

n. 04 refettori: 3 da 50 posti e 1 da 100 posti

n. 01 salone per gioco

n. 01 ambulatorio

Tutti i locali descritti sono dotati di quanto necessita alla loro funzione.

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Ad ogni piano sono collocati batterie di servizi igienici in posizione idonea a servire tutti i

settori della scuola:

n. 25 servizi igienici

n. 03 servizi igienici per disabili distribuiti 1 per piano

n. 01 ascensore

n. 01 scala di emergenza esterna

Una grande cucina completamente attrezzata e dotata di locali: zone lavandini, dispensa e tre

celle frigorifere separate per la conservazione a diverse temperature dei cibi, è alla base del

servizio interno di refezione.

La palestra ha una dimensione di 375 metri quadrati (m. 25x15) ed è completamente autonoma

dall’edificio principale. Indispensabile per specifiche attività sportive e per attività al coperto

nei periodi climaticamente sfavorevoli, la palestra amplia le possibilità che la scuola offre per

la migliore fruizione delle attività di insegnamento. Le attrezzature fisse e mobili sono

molteplici ed adeguate, non solo per le necessità della scuola, ma anche per altre attività

sportive esterne per le quali viene messa a disposizione in orari non scolastici.

Nel periodo estivo 2010 la palestra è stata completamente ristrutturata nella sezione dei

servizi.

La sicurezza

Una considerazione a parte merita la messa in sicurezza della scuola. In anni recenti, a

seguito delle normative emanate e vigenti, sono state realizzate varie opere che hanno reso la

scuola sempre più sicura:

- le due caldaie termiche, una per il riscaldamento, l’altra per la produzione di acqua calda,

sono ubicate rispettivamente in apposito locale sottotetto ed esternamente in vano di

servizio, entrambi inaccessibili ai bambini.

- La sicurezza degli incendi è garantita, oltre che dalla già menzionata scala metallica

esterna, dall’allarme incendi, dal sistema centralizzato di spegnimento, con idranti

presenti in tutti i piani e settori del complesso edilizio, dagli estintori a polvere, dalle

porte REI e antipanico. La mappatura dell’edificio, con indicate le vie di fuga, e le

esercitazioni costantemente effettuate da minori e adulti, perfezionano le dotazioni

anche “attive” di sicurezza.

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- Per l’adempimento del D.L. 81 del 9/04/2008 Sulla sicurezza delle lavoratrici e dei

lavoratori sono stati designati dall’Istituto il responsabile della Sicurezza di Prevenzione

e Protezione (RSPP) nella persona dell’Ing. Domenico Brioschi e il rappresentante dei

lavoratori per la Sicurezza (RLS) nella persona di Orlandi Roberto (operaio dell’Istituto).

L’Istituto ha provveduto a designare il “medico competente”.

La formazione

PERSONALE DOCENTE

Corsi d’aggiornamento promossi dalla Fidae, dall’Università e dall’USP sui temi delle unità

d’apprendimento, sulla programmazione didattica educativa, della valutazione e sui temi della

diversità.

Per l’a.s. 2013-2014 gli insegnanti partecipano al corso di aggiornamento tenuto da:

- Prof.ssa Federica Di Cosimo – Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia.

- Madre Camilla Zani – Istituto delle Suore Adoratrici.

- Prof. Luigi Croce, Professore di Pedagogia Speciale, della Marginalità e della Integrazione

– Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia

dal titolo: “Scuola e famiglia: alleanze, risorse, strategie per una corresponsabilità

educativa”.

Date: 2-3-4 settembre 2013

GENITORI

Incontri formativi rivolti a tutta la comunità

educante della Scuola, tenuti da Mons. Giacomo

Morandi – Vicario Generale della Diocesi di

Modena e dal Prof. Luigi Croce.

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L’organizzazione didattica

GLI ATTORI DELLA PROGETTAZIONE

Nell’ottica di attuazione delle linee guida indicate dalla Riforma degli ordinamenti

scolastici, il Collegio Docenti, sentito il parere del Consiglio d’Interclasse, ha ritenuto di

arricchire e ampliare l’Offerta Formativa proponendo di conservare l’orario settimanale di 30

ore allo scopo di poter dedicare in media 3 ore settimanali, per un totale di 99 ore annue, a

progetti di approfondimento e integrazione delle aree curricolari.

Tali progetti sono stati elaborati per classi parallele in ambiti ritenuti dalle insegnanti utili

come risposta a bisogni culturali o formativi per i bambini delle rispettive classi e verranno

presentati ai genitori in sede di Assemblee di classe da parte delle rispettive insegnanti.

PREMESSA

AMBIENTE SCOLASTICO COME COMUNITÀ EDUCANTE:

- La “comunità educante” è costituita da tutti coloro che in qualche modo partecipano alla

vita della scuola (docenti, genitori, alunni, personale non docente, comunità religiosa).

- La “comunità educante” è il centro propulsore e responsabile di tutta l’esperienza

educativa e culturale, in un dialogo aperto e continuo con la comunità ecclesiale di cui è e

deve sentirsi parte viva (La Scuola Cattolica, n. 34).

- Tutte le componenti della scuola (comunità educante) sono chiamate, attraverso i

rispettivi rappresentanti, nelle sedi formalmente corrette e per quanto di competenza

(Assemblee di classe: per i genitori; Consigli interclasse: per i docenti e genitori; Collegi

Docenti: per i docenti; Consiglio di Istituto: per le componenti ivi rappresentate), a

partecipare alla stesura del Piano dell’Offerta Formativa e alla sua approvazione, a

partecipare alle riunioni degli organi collegiali vivendo nella comunione che nasce

soprattutto dal dono dello Spirito Santo.

I DOCENTI:

Possono essere religiose o laici. Da loro si richiede:

- operare con coerenza per tutelare le scelte e i conseguenti diritti degli alunni e delle

famiglie nel relativo contesto socio-politico;

- scelta di fede “che orientando e alimentando tutto il servizio professionale, diventa

testimonianza cristiana e vocazionale” (La Scuola cattolica, n. 34);

- adesione al progetto educativo della scuola;

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- buona professionalità “di tipo culturale, didattico e organizzativo” (La Scuola cattolica, n.

35);

- disponibilità alla collaborazione;

- attitudine all’attività educativa;

- aggiornamento adeguato, che sarà organizzato anche dall’Istituto e al quale essi sono

tenuti a dare la propria adesione e attiva partecipazione;

- adempimenti in ordine alla formalizzazione della programmazione didattico-educativa in

accordo con le delibere degli organi collegiali della scuola (Collegio dei Docenti, Consigli di

interclasse, Consiglio di Istituto).

I GENITORI:

“Anche nella Scuola Cattolica i genitori rimangono i primi responsabili dell’educazione dei

figli, rifiutando ogni tentazione di delega educativa, e sono, a pieno titolo, membri della

Comunità educante” (La Scuola cattolica, n. 43).

Essi:

- sono tenuti a rendere autentiche le motivazioni in base alle quali operano la scelta della

Scuola cattolica;

- debbono condividere il progetto educativo della Scuola e collaborare alla sua

realizzazione, secondo le proprie competenze, anche per evitare pericolose fratture tra

l’intervento educativo della scuola e quello della famiglia (cf. La Scuola cattolica, nn. 44-45);

- condividono la programmazione dell’attività educativa e didattica, la cui titolarità è

propria della funzione docente;

- come genitori che iscrivono il proprio figlio ad una scuola cattolica, rendono esplicito nella

società civile il loro diritto di scelte educative.

PERSONALE NON DOCENTE:

Concorre alla formazione del clima educativo dell’ambiente. L’Istituto perciò si preoccupa

della sua formazione e ne sostiene il compito con iniziative adeguate.

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La Scuola dell’Infanzia

La Scuola dell’Infanzia accoglie bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età, si propone

come luogo di incontro, di partecipazione e di cooperazione con le Famiglie. È un ambiente

educativo con le seguenti FINALITÀ:

promuovere nei bambini lo sviluppo integrale dell’identità;

favorire l’apprendimento delle competenze;

incoraggiare all’autonomia;

sostenere il processo di socializzazione.

Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le

dimensioni del proprio io, stare bene, essere rassicurati nella

molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un

ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere

riconosciuti come persona unica e irripetibile, “fatta a immagine

e somiglianza di Dio”. Significa sperimentare diversi ruoli e

forme di identità: quelle di figlio, alunno, compagno, maschio o

femmina, appartenente a una comunità caratterizzata da valori,

abitudini, linguaggi, riti, ruoli.

Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare,

imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto

tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti; significa ascoltare, e comprendere, narrazioni e

discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e

condivise; essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare, “ripetere”, con

simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi.

Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare

soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e

frustrazione, elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed

emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad

assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli.

Socializzare significa scoprire l’altro da sé e essere attenti agli altri e ai loro bisogni;

rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo

esercizio del dialogo, fondato sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vista

dell’altro; significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato,

rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura.

Tali finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e

di apprendimento di qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo

educativo con le famiglie1.

1 Cf. Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia.

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QUADRO ORARIO

Da lunedì a venerdì:

Entrata : dalle ore 07,45 alle ore 09,15 (non oltre)

Uscita : dalle ore 12,45 alle ore 13,15 e

dalle ore 15,45 alle ore 16,15

ATTIVITÀ DIDATTICHE

Il percorso didattico/educativo di ogni azione-attività avrà

come punto di partenza la conoscenza delle competenze già

acquisite dal bambino, e gli permetterà di conseguirne delle nuove,

attraverso: il gioco, i racconti, la relazione interpersonale, la

ricerca e la scoperta, la musica e il canto … .

METODOLOGIA

- individuazione di spazi e materiali/strumenti allo scopo di “inventare” attività e favorire

relazioni;

- attivazione di processi, all’interno delle unità di

apprendimento, nel rispetto di tempi e ritmi

personali;

- riferimento dei contenuti al vissuto del bambino,

dal mondo interiore/fantastico al mondo delle

relazioni sociali, al mondo fisico/naturale;

- attivazione dei linguaggi (movimento, immagine,

suono, parola, numero).

Sono previste attività in grande gruppo e piccolo gruppo e gruppo di età omogenea.

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ORGANIZZAZIONE DELLE SEZIONI

La Scuola dell’Infanzia è costituita di 5 Sezioni eterogenee per età. Le classi hanno

ciascuna una insegnante coadiuvata da specialisti per le attività di educazione motoria,

educazione musicale, lingua straniera (inglese); sono inoltre presenti due insegnanti di

supporto.

VALUTAZIONE

Il raggiungimento degli obiettivi è costantemente

monitorato dalle insegnanti per adattare le proposte

educativo-didattiche. I lavori dei bambini sono

raccolti in quaderni personali in modo da

apprezzarne l’evoluzione.

Programmazione annuale

dell’attività

“Chi c’è nell’arca di Noè?”

AMICI ANIMALI, STORIE E VERSI DI MARE, DI MONTAGNA E DI CAMPAGNA,

NELLA SINFONIA DEI LORO OSPITI

Mi piacerebbe un giorno parlare con tutti gli animali. Che ve ne pare?

Chissà che discorsi geniali sanno fare i cavalli, che storie divertenti

conoscono i pappagalli, i coccodrilli, i serpenti.

Una semplice gallina che fa l’uovo ogni mattina

chissà cosa ci vuol dire con il suo coccodè.

Nemmeno il gatto può dirci niente.

Domandagli come sta non ti risponde affatto.

O, al massimo, fa “miao” che forse vuol dire “ciao".

(Gianni Rodari)

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Ci sono libri che parlano solo di animali; ci sono libri in cui gli animali parlano all’uomo e gli

svelano dei segreti. Nel grande dipinto della Creazione, Dio colora la terra di un’infinità di

animali che la abitano per renderla bella, danzata da mille e mille orme diverse, cantata da

mille e mille versi diversi, in una sinfonia affidata alla direzione e custodia dell’uomo, primizia

del Creato. “E Dio vide che era cosa molto buona e bella”. Così dice Dio alla fine della Sua

opera creatrice, contemplando gli esseri viventi, gli animali e l’uomo, sue creature, che abitano

il Creato, nell’ordine armonico da Lui tessuto.

In questo mondo multiforme e multicolore, a più orme e versi, si intende con questo

progetto, accompagnare il bambino alla scoperta e conoscenza dei suoi amici animali, partendo

proprio dalle sue conoscenze ed esperienze pregresse, dal fascino, dallo stupore, dalla

curiosità, dall’amore che egli porta dentro di sé per essi.

Un progetto articolato in tuffi nel mare, in sentieri che portano sulle montagne e nei boschi,

in corse su prati di campagna e intorno a fattorie magiche. Un viaggio avventuroso fatto di

percorsi cognitivi, affettivi, simbolici, spirituali, di conoscenze naturalistiche e faunistiche, di

incontri con tanti animali e i loro habitat, le loro caratteristiche e particolarità che

costituiscono la ricchezza e la Bellezza variopinta del Creato.

Un percorso anche di conoscenza di sé, dell’altro e di Dio nella relazionalità d’amore con cui

Dio tesse la vita, che come un filo lega tutti gli esseri a Lui, tra di loro e col Creato. Un viaggio

di incontri e di amicizie tra Dio, gli uomini e gli animali, aperto dal racconto biblico dell’arca di

Noè e guidato da Noè, l’amico di Dio, che come un saggio nonno, accompagna il bambino

all’incontro con i tanti animali suoi ospiti, attraverso la preziosa mediazione cognitiva ed

affettiva di favole e racconti che favoriscono nel bambino percorsi di indagini conoscitive,

simboliche e costruttive del suo sapere, in una modalità esperienziale e ludica. Un viaggio che

si propone di far conoscere, amare e rispettare la vita e i Creato attraverso l’incontro con gli

animali che come ospiti lo abitano.

FINALITÀ:

Favorire la scoperta e la conoscenza scientifica e naturalistica, simbolica e spirituale

degli animali e dei loro habitat, stimolando la naturale curiosità del bambino, la sua

capacità creativa di esplorazione e di indagine, mediante un approccio affettivo, ludico ed

esperienziale a livello percettivo, analitico, di ascolto, grafico, manipolativo e costruttivo.

Favorire nel bambino l’interiorizzazione di sentimenti di rispetto, di custodia e cura,

di affetto verso gli animali, creature di Dio che abitano con noi la terra.

Stimolare nel bambino una conoscenza di sé, dell’altro, di Dio, della vita, del Bene e

del male attraverso una lettura simbolica delle caratteristiche degli animali.

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Favorire l’interiorizzazione di sentimenti di amore, di responsabilità e di

contemplazione del Creato e della Bellezza che lo abita attraverso una conoscenza

esperienziale e spirituale di Dio, Padre di tutte le sue creature.

INSEGNANTI PARTECIPANTI:

Personale docente della Scuola.

DESTINATARI:

Tutti i bambini delle tre diverse fasce d’età.

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E DI SVOLGIMENTO:

Il percorso si articolerà lungo tutto l’anno scolastico e sarà suddiviso in tre sezioni

corrispondenti a tre habitat naturali del mondo animale.

LABORATORI PREVISTI:

Nell’arco dell’anno scolastico sono previsti diversi laboratori di espressione ludica,

grafico-pittorica, mimico-gestuale e psicomotoria. Si prevedono inoltre uscite didattiche a

tema.

PRIMA SEZIONE: Ottobre - Novembre

“Noè e Guizzino; storie di mare”: alla scoperta del mare e dei suoi ospiti.

SECONDA SEZIONE: Gennaio – Marzo

“Noè e l’orso Basilio con gli amici del freddo:storie di montagna e di boschi”: alla scoperta

della montagna e dei suoi ospiti.

TERZA SEZIONE: Aprile – Maggio

“Noè e topo Federico: storie di fattoria”: alla scoperta della campagna e dei suoi ospiti.

“PENNELLIAMO LA NATURA”

Laboratori di acquerello per i bambini di 5 anni

con il pittore Walter Boni

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ESPERTI CHE VERRANNO COINVOLTI:

Insegnanti della Scuola, esperti di laboratori Psicomotori e Sensoriali, esperto di

acquerello.

STRUMENTI CHE SI INTENDONO UTILIZZARE:

Favole e racconti a tema

Strumenti audiovisivi

Materiale vario per attività grafico – pittorica – manipolativa e costruttiva.

LUOGO: Scuola dell’Infanzia.

TEMPI DI ATTUAZIONE: Da Ottobre a Maggio (compresi) 2013-2014.

DOCUMENTAZIONE CHE SI INTENDE PRODURRE:

Materiale grafico – pittorico – manipolativo.

Documentazione fotografica e video.

Progetto musica a cura di Sara De Matteis

“Se il bambino acquisisce a scuola il piacere per il canto e per la buona musica

lo conserverà per sempre”.

(Emile Jaques-Dalcroze)

Su questi due concetti si basa la programmazione del corso di musica presso la Scuola

dell’Infanzia Casa Famiglia per l’anno scolastico 2013-2014: sviluppare il canto e la capacità di

ascolto per amare la musica e sviluppare un metodo di espressione attraverso di essa.

I bambini impareranno a utilizzare la voce in modo espressivo, conoscendo meglio la

respirazione, la postura e il coordinamento respirazione- emissione. Si cimenteranno inoltre in

giochi linguistici e filastrocche, le quali aiuteranno nell’uso della voce parlata e svilupperanno il

loro senso del ritmo.

Con l’utilizzo dello strumentario messo a disposizione dalla scuola, i bambini impareranno ad

eseguire per imitazione semplici accompagnamenti ritmici, anche con l’ausilio del semplice

gesto-suono. Impareranno a coordinare canto e movimento corporeo e scopriranno le proprie

capacità vocali e musicali non solo come singoli, ma soprattutto come gruppo.

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Grazie ad ascolti guidati dall’insegnante, si produrrà anche un percorso di ascolto, che spinga

il bambino ad associazioni personali tra musica – sentimenti – azioni e che avvicini al

riconoscimento di diversi strumenti.

Per quanto riguarda il repertorio scelto, si seguiranno le linee guida indicate dalla

programmazione dell’Infanzia, un percorso dal titolo: “Chi c’è nell’arca di Noè? Amici

animali, storie e versi di mare, di montagna e di campagna, nella sinfonia dei loro ospiti”.

Le canzoni proposte combineranno le esigenze didattiche di estensione e ritmo alle tematiche

proposte.

Progetto lingua straniera

Inglese

“Gli animali e l’arca di Noè”

INSEGNANTE: Franca Gambari

DESTINATARI: I bambini di cinque anni frequentanti la Scuola dell’Infanzia

OBIETTIVI e PROGETTO DI LAVORO:

L’obiettivo principale dell’insegnamento della lingua inglese nella Scuola dell’Infanzia è

quello di rendere il bambino consapevole, tramite il gioco, dell’esistenza di un’altra lingua nella

quale può esprimere tutto ciò che pensa e può chiedere ciò che desidera sapere o che

vorrebbe avere.

La spontaneità con cui il bambino si identifica con gli animali – protagonisti di varie fiabe,

storie e canzoni – ci induce a compiere un percorso didattico scegliendoli come guide per la

nostra scoperta del mondo in L2. Compiremo, così, un viaggio nel tempo e nello spazio con

l’aiuto di una guida molto speciale: l’orso inglese Fred. Con lui, seduti comodamente su un

tappeto volante, visiteremo il mondo dei dinosauri Hocus e Lotus e – successivamente –

viaggeremo in modo parallelo al percorso in L1, alla scoperta dell’arca di Noè, dove gli ospiti ci

verranno presentati rigorosamente in inglese. Ci avvicineremo poi ai giorni nostri, con la visita

alla vecchia fattoria inglese del signor Old Mc Donald che, in segno di ospitalità, ci insegnerà

la canzone tradizionale a lui dedicata. Incontreremo le papere di un laghetto vicino e ci

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recheremo allo stagno delle amiche rane. Strada facendo, compiremo una visita al Paese degli

Orsi – dove Fred è nato – per scoprire che anche lì si ride e si scherza e … si fa ginnastica con

altri amici animali. Approderemo quindi all’epoca contemporanea in cui – a seconda del tempo a

disposizione – visiteremo il parco, la città, il mare e la montagna. Non potrà infine mancare

una visita alla giungla dove faremo la conoscenza di coccodrilli, ippopotami, scimmie, elefanti e

leoni.

Sarà attraverso gli occhi di questi personaggi, e giocando idealmente con loro, che i bambini si

avvicineranno al mondo inglese.

Con il loro aiuto impareranno a presentarsi, a chiedere informazioni sulle persone e sulle cose

che li circondano, ad esprimere il loro parere e a cantare alcune canzoncine tradizionali.

Acquisiranno soprattutto la consapevolezza che esiste un mondo fantastico, quello della lingua

inglese, che chiede soltanto di essere esplorato e conosciuto.

Tra le strategie didattiche utilizzate vi sono numerosissimi giochi di presentazione e

girotondi per favorire la conoscenza reciproca, danze mimate per ricordare le varie parti del

corpo, drammatizzazioni volte a consentire la comprensione di diversi racconti e ad

incoraggiarne l’interpretazione in lingua 2. E’ abbondante l’utilizzo delle flash cards per

presentare vari memories o per organizzare dei domino con le parole appena apprese. E’

frequente il ricorso a giochi di movimento per promuovere la conoscenza dei verbi.

In tal modo le ore di inglese rappresenteranno per l’alunno di cinque anni un momento di gioco

e di reale divertimento e il bambino si avvicinerà ai primi vocaboli e alle prime regole di questo

nuovo codice senza alcuna fatica.

Ci proponiamo in questo modo di insegnare la seconda lingua in modo accattivante e divertente,

affinché il bambino, al termine di questo percorso – non solo abbia assimilato ciò che gli è

stato insegnato, ma nutra in sé il desiderio di continuare a conoscere sempre meglio la lingua

inglese.

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Progetto Educazione Motoria

“Pallandia”

Scuola di Pallavolo Anderlini

PREMESSA

L’attività motoria costituisce, nell’attuale Scuola dell’Infanzia, uno dei principali campi di

esperienza educativa: l’educazione motoria, infatti, contribuisce in maniera determinante allo

sviluppo integrale e ottimale della personalità del fanciullo.

Il corpo, l’oggetto, l’azione, l’io, l’altro, la percezione, l’immaginario, il razionale, a quest’età

sono talmente legati e connessi gli uni agli altri, che è davvero possibile “educare” attraverso

il movimento.

Il bambino attraverso le esperienze motorie, viene a conoscenza della sua struttura

anatomica, della funzionalità dei suoi organi, e delle sue possibilità di movimento utilizzabili

anche per i rapporti e le relazioni con il mondo esterno.

Egli, inoltre, impara ad avere sempre maggiore autonomia e padronanza di sé, consolida il

senso dell’iniziativa e della creatività, arricchisce la sua sfera culturale con la conoscenza

dell’ambiente e degli altri, migliora la sua competitività soddisfacendo il suo naturale bisogno

di affermazione.

L’elemento fantastico gioca un ruolo molto importante nella fascia di età della Scuola

dell’Infanzia; per questo il progetto Pallandia propone situazioni in cui l’immaginario ed il

favoloso sono vissuti dal bambino con il proprio corpo e con la fantasia.

Favole più o meno conosciute vengono raccontate e messe in movimento, attraverso giochi ed

attività educative così da prendere vita davanti agli occhi dei bambini.

Le immagini simboliche fanno parte della cultura del bambino e contengono l’espressione

motoria da apprendere che egli stesso tradurrà in soluzione di movimento riproducibile con il

proprio corpo.

L’aspetto ludico, dunque, costituisce il motivo conduttore di tutta l’attività motoria del

bambino e il progetto Pallandia ha la sua massima espressione nel gioco.

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OBIETTIVI GENERALI

Sollecitare la fantasia e la creatività del bambino

Utilizzare il mondo fantastico del bambino per l’apprendimento.

Sviluppare, consolidare e padroneggiare schemi motori di base, capacità motorie e abilità

sportive che portino:

a- All’uso delle capacità senso percettive (visiva uditiva tattile e cinestetica);

b- Alla conoscenza e all’utilizzo delle varie parti del corpo;

c- Alla presa di coscienza delle stesse nelle diverse situazioni;

d- Al movimento con coordinazione ed equilibrio, nei vari tipi di spazio;

e- Alla conoscenza e all’utilizzo degli schemi motori di base statici e dinamici;

f- All’utilizzo degli stessi in combinazioni semplici come strisciare, rotolare

afferrare.

Valorizzare creatività e spirito di iniziativa, incoraggiare l’acquisizione di abilità motorie e

sociali favorendo processi di interdipendenza positiva.

Utilizzare il materiale didattico in modo originale e creativo.

Educazione respiratoria.

Educazione posturale

OBIETTIVI FORMATIVI

Partecipare con piacere ed interesse all’attività.

Rispettare e far rispettare le regole stabilite durante l’attività.

Collaborare con i compagni

Marrone Serena

Insegnante “Scuola di pallavolo Anderlini”

Progetto Pallandia

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Dalla Scuola dell’Infanzia

alla Scuola Primaria

Ogni campo di esperienza offre specifiche opportunità di apprendimento, ma contribuisce

allo stesso tempo a realizzare i compiti di sviluppo pensati unitariamente per i bambini dai tre

ai sei anni, in termini di identità (costruzione del sé, autostima, fiducia nei propri mezzi), di

autonomia (rapporto sempre più consapevole con gli altri), di competenza (come elaborazione

di conoscenze, abilità, atteggiamenti), di cittadinanza (come attenzione alle dimensioni etiche

e sociali).

Al termine del percorso triennale della Scuola dell’Infanzia, è ragionevole attendersi che

ogni bambino abbia sviluppato alcune competenze di base che strutturano la sua crescita

personale.

Riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli

stati d’animo propri e altrui.

Ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una sufficiente fiducia in

sé, è progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, quando occorre sa

chiedere aiuto.

Manifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cose, l’ambiente e le

persone, percependone le reazioni ed i cambiamenti.

Condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta gradualmente i

conflitti e ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento nei contesti privati e

pubblici.

Ha sviluppato l’attitudine a porre e a porsi domande di senso su questioni etiche e morali.

Coglie diversi punti di vista, riflette e negozia significati, utilizza gli errori come fonte di

conoscenza.

Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunica e si

esprime con una pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggiore proprietà la lingua italiana.

Dimostra prime abilità di tipo logico, inizia ad interiorizzare le coordinate spazio-

temporali e ad orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle

tecnologie.

Rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi, ricerca

soluzioni a situazioni problematiche di vita quotidiana.

È attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventa consapevole dei

processi realizzati e li documenta.

Si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione, è sensibile alla pluralità di

culture, lingue, esperienze.

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La Scuola Primaria

QUADRO ORARIO DELLA SCUOLA PRIMARIA

CLASSI PRIMA SECONDA

E TERZA

QUARTA QUINTA

Italiano 10 8 5 5

Inglese 1 2 3 3

Storia 1 1 2 2

Geografia 1 1 2 2

Matematica 8 6 5 5

Scienze 1 1 2 2

Tecnologia informatica 1 1 1 1

Musica 1 1 1 1

Arte ed immagine 2 2 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2 2 2

Educazione alla cittadinanza

e costituzione

Trasversale alle

discipline

Religione cattolica 2 2 2 2

Laboratori 3 3 3

TOTALE 30 30 30 30

Lunedì, martedì, giovedì, venerdì:

inizio e termine lezioni: 8,10 – 13,15

Mercoledì: 8,10 – 13,00

pausa pranzo: 13,00 – 14,00

rientro pomeridiano: 14,00 – 16,15

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LA MENSA Funziona dal lunedì al venerdì.

L’EQUIPE EDUCATIVA DELLA SCUOLA PRIMARIA

Insegnante di classe unico in equipe con insegnante di inglese, insegnante di educazione

musicale, insegnante di educazione motoria.

FORMAZIONE DELLE CLASSI

Delibera del Consiglio di Istituto in data 8 maggio 2006:

Le classi devono essere equilibrate per età, numero e, qualora opportuno, per sesso degli

alunni.

Gli alunni dovranno essere distribuiti nelle classi prime indipendentemente dalla sezione o

dalla scuola di provenienza, secondo una valutazione effettuata, di volta in volta, dal

Coordinatore e dagli Insegnanti in base all’art. 15 b dello statuto degli Organi Collegiali.

La valutazione (di cui al comma che precede) terrà conto dei documenti di passaggio per la

continuità Infanzia-Primaria e dei colloqui con gli insegnanti della Scuola dell’Infanzia.

A integrazione della delibera sopraccitata viene aggiunto il seguente criterio in relazione a

quanto deliberato dal C.I. del 19.12.2006:

- In sede di formazione delle classi, tenuto conto della normativa vigente in materia e delle

risorse disponibili, il Consiglio d’Istituto suggerisce che il rapporto idoneo, circa la

presenza di alunni diversamente abili, sia nella componente di un alunno certificato o di un

DSA per classe.

ARTICOLAZIONE DELLE PROGRAMMAZIONI DI CLASSE E DI AREA DISCIPLINARE

1. presentazione della classe

2. definizione dei livelli di partenza degli alunni

3. definizione delle finalità

4. definizione degli obiettivi

5. definizione dei contenuti

6. definizione dei criteri di valutazione

7. indicazione delle attività curriculari

8. indicazione delle attività extracurriculari, viaggi e visite di istruzione

9. le educazioni: educazione all’arte, alla musica, religiosa, linguistica, alle nuove tecnologie.

Le programmazioni di equipe e di area disciplinare fanno parte integrante del Piano

dell’Offerta Formativa.

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Progetto Educazione Religiosa

Religione Cattolica

MOTIVAZIONE CHE DÀ ORIGINE AL PROGETTO

Le principali motivazioni che danno origine al progetto di Religione Cattolica sono le seguenti:

E’ intrinseca alla cultura europea ed ha attraversato i secoli insieme alla nostra storia.

L’uomo non è solo materia, ma anche spirito, aspira da sempre al divino, a qualcosa o

Qualcuno superiore a lui.

La nostra Scuola è di ispirazione cattolica pur accogliendo anche bambini di altre religioni.

FINALITÀ

Teniamo in considerazione le finalità che l’alunno ha raggiunto a conclusione della Scuola

dell’Infanzia, partendo dalla fiducia che egli ha nell’Amore di Dio, Padre di tutti gli uomini e

Creatore dell’universo.

OBIETTIVI

L’obiettivo finale è:

formare alla capacità di distinguere la Rivelazione

fra tutti i messaggi che si ricevono dall’esterno.

Tale obiettivo si raggiunge attraverso la conoscenza di questi messaggi che l’alunno riceve

confrontandoli con il messaggio della Salvezza portato da Gesù. Gli obiettivi specifici di

apprendimento si articolano nelle conoscenze e nelle abilità tali da promuovere un

insegnamento che si sviluppa attorno ai fondamenti del cristianesimo: Dio – Gesù – Chiesa.

ALL’ESTERNO DELLA SCUOLA

La Scuola, come comunità educante, partecipa a manifestazioni religiose esterne che

considera importanti. I tempi fondamentali dell’anno scolastico e liturgico sono sempre

scanditi da tappe ben precise:

S. Messa di apertura e chiusura dell’anno scolastico.

S. Messe e cammini specifici in occasione dei momenti forti dell’anno liturgico ai quali

partecipano alunni, insegnanti e genitori.

Anche in occasione della festa del Beato Francesco Spinelli vengono promosse attività che

coinvolgono tutta la comunità educante.

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Progetto Lingua Straniera:

Inglese

MOTIVAZIONE CHE DÀ ORIGINE AL PROGETTO

La conoscenza delle lingue straniere e, in particolare dell’inglese, come lingua veicolare,

costituisce, nella realtà di vita della società contemporanea uno strumento, importante, per la

formazione, il lavoro, le relazioni interpersonali anche al di là dell’orizzonte nazionale.

Nella Scuola primaria “Casa Famiglia” l’inizio dell’insegnamento della lingua straniera avviene

nella classe prima. Si è avvertita l’esigenza di ampliare l’offerta formativa per implementare

la possibilità di successo di un buon apprendimento della lingua straniera. In particolare:

FINALITÀ

Implementazione della conoscenza delle lingue come patrimonio culturale della persona.

Sviluppo di un processo che incoraggia l’alunno ad atteggiamenti positivi nei confronti di

altre culture e delle rispettive lingue.

Acquisizione di una competenza comunicativa nella lingua straniera in modo adeguato a

situazioni e/o contesti di potenziamento della conoscenza della propria lingua e della

propria cultura, attraverso confronti e paragoni con la cultura e la rispettiva lingua

straniera.

OBIETTIVI

Produrre suoni e ritmi propri della L2 attribuendovi significati e funzioni.

Interagire in brevi scambi dialogici monitorati dal docente e stimolati da supporti visivi.

Comprendere semplici e chiari messaggi inerenti gli interessi dei bambini e la loro realtà

familiare e di vita.

Comprendere ed eseguire istruzioni e procedure.

Descrivere oralmente sé stessi e i propri compagni, persone, luoghi e oggetti utilizzando il

lessico conosciuto.

Scrivere semplici messaggi, seguendo procedure e modelli.

Rilevare diversità culturali in relazione a stili di vita e alle differenti condizioni climatiche.

L’attività cura l’evoluzione delle competenze e delle varie abilità della comprensione e

produzione orale, comprensione e produzione scritta secondo la seguente successione

schematica di obiettivi.

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Acquisire una reale competenza comunicativa a livello elementare, articolata

nell’acquisizione delle abilità relative alla COMPRENSIONE PRODUZIONE ORALE e

acquisizione delle abilità di comprensione e produzione scritta.

CAPACITÀ DI ASCOLTO

E COMPRENSIONE

ascoltare e comprendere brevi messaggi

di tipo comunicativo

CAPACITÀ DI PRODUZIONE ORALE

saper usare la lingua in forma

espressiva

produrre semplici frasi con imposta-

zione della pronunzia, dell’intonazione e

del ritmo, attraverso giochi ed esercizi

per esprimere se stessi e il proprio

mondo

interagire in modo completo con gli altri

accedere a un mondo più vasto di

conoscenze ed esperienze

CAPACITÀ DI LETTURA E

COMPRENSIONE DI BREVI TESTI

saper leggere e comprendere fila-

strocche, semplici frasi e brevi racconti

leggere e comprendere aspetti culturali

e di vita quotidiana dei paesi anglofoni

CAPACITÀ DI SCRITTURA

saper scrivere semplici frasi in modo

funzionale, utilizzando le varie espres-

sioni linguistiche, le strutture e il

lessico, per soddisfare le esigenze delle

situazioni comunicative di possibile

coinvolgimento

DESCRIZIONE E METODOLOGIA DELLA CONDUZIONE DEL PROGETTO

Nelle classi vengono adottate modalità di insegnamento/apprendimento adatte ad aiutare

l’alunno a raggiungere, senza difficoltà, un buon livello di competenze attraverso

l’audizione, la conversazione, l’associazione audiovisiva, l’apprendimento di modi di dire, di

filastrocche e di canzoni.

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Il ricorso a sussidi audiovisivi agevola il compito del docente anche per quanto attiene la

correttezza delle “due catene sonore”.

Per un coinvolgimento sempre maggiore di tutti gli alunni e per la concreta attuazione di un

buon percorso curricolare di L2, ci si avvale anche della drammatizzazione, che

costituisce la fase più vivace di tutto il percorso, attuata dagli alunni stessi.

La scuola ospita, già da diversi anni, tutors animatori madrelingua che provengono dal

Regno Unito, i quali, in accordo con l’insegnante di L2, attuano interventi di

drammatizzazione e di attività linguistiche interattive.

I bambini seguono inoltre una serie di workshops, sempre tenuti da tutors madrelingua,

con giochi, songs e roleplays con lo scopo di curare e perfezionare la fonetica, il ritmo,

l’intonazione e la pronuncia.

INSEGNANTE DI MADRE LINGUA NELLE CLASSI

Ogni anno, all’interno dell’orario delle classi quarte e quinte, l’insegnante curricolare, Lilia

Zagnoni, è affiancata da un esperto madre-lingua, facente parte del gruppo insegnanti del

“Cambridge Centre of English” con sede autorizzata a Modena, in via Rainusso, 146. Il

progetto, della durata di 7 ore per le classi quarte e 13 ore complessive per classe quinta (1

ora alla settimana da distribuire secondo le modalità concordate con il coordinatore della

scuola), ha lo scopo di migliorare e consolidare le abilità di “speaking” e “listening”.

Certificazione Esterna

Livello A2-Inglese

FOTO DIPLOMA

Nell’ultima parte del 5° anno gli alunni lavorano

per consolidare e sviluppare le varie abilità

“reading and writing”, “listening and speaking”

previste per sostenere il test del “Cambridge

Esol Examinations” e cioè per l’ottenimento della

certificazione esterna “livello A2” (standard di

livelli riferiti al Quadro di Riferimento Comune

Europeo, messi a punto dagli Esperti Lingue

Straniere del Consiglio d’Europa). Attraverso il

conseguimento di tale certificazione gli alunni

hanno sempre dimostrato di avere raggiunto

ottime competenze nella conoscenza della lingua.

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Laboratori Interdisciplinari

Classi 1^ - “REGOLI … AMO … CI !”

Classi 2^ - “IL MAGO DELLE STAGIONI”

Classi 3^ - “SEGNO DI-SEGNO”

Classi 4^ - “IO ABITO QUI”

Classi 5^ - “MODENA E IL SUO DUOMO NEI SECOLI: PERCORSO STORICO

ED ARTISTICO DELLA CITTÀ”.

Progetto Nuove Tecnologie

MOTIVAZIONE CHE DA’ ORIGINE AL PROGETTO

La Scuola di oggi ha bisogno di rinnovarsi raccogliendo

la sfida della società dell’informazione. Questo progetto è

offerto agli alunni come possibilità di comunicazione e

come arricchimento dell’intervento formativo della Scuola

in integrazione alle attività didattiche e curriculari.

CLASSI PRIME

Finalità

Proporre un approccio alla multimedialità di tipo ludico-creativo, per la sperimentazione e

la familiarità con il personal computer, attraverso programmi educativi.

CLASSI SECONDE E TERZE

Finalità

L’utilizzo dei sussidi multimediali permette la rielaborazione e la documentazione di

esperienze vissute in altri progetti (esperimenti scientifici, rappresentazioni teatrali, gite

scolastiche ecc.).

CLASSI QUARTE E QUINTE

Finalità

Accanto agli strumenti tradizionali (lavagna, cartine, ecc.), l’insegnante oggi, per

migliorare la qualità dell’apprendimento e comunicare meglio informazioni, conoscenze e valori,

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deve imparare ad utilizzare strumenti tecnologici nuovi: la lavagna luminosa, il

videoregistratore, la videocamera, la TV satellitare e, soprattutto, il computer con il suo

ambiente multimediale (intendendo la capacità di gestire suono, immagine, video e testo) e

ipermediale (organizzazione reticolare di informazioni multimediali). Tale utilizzo porterà a

favorire una didattica “significativa” e “partecipata”, che valorizza anche gli aspetti

metacognitivi e cooperativi.

PER TUTTE LE CLASSI

Tempi di Progetto

Durata: da ottobre a maggio, circa dodici ore in otto incontri di un’ora e mezza ciascuno con

cadenza mensile.

Valutazione delle Attività

Gli insegnanti valuteranno in itinere e a fine anno la ricaduta didattica, l’interesse e la

partecipazione in relazione al lavoro proposto.

Progetto Educazione Motoria

MOTIVAZIONE CHE DA’ ORIGINE AL PROGETTO

Gli attuali orientamenti pedagogici e scientifici hanno

portato ad una rivalutazione delle scienze motorie nel

contesto di un processo educativo nel quale viene

riconosciuta la fondamentale indissolubilità tra psiche e

soma e la loro reciproca e continua integrazione per l’essere

e per l’agire della persona umana.

Definiamo scienze motorie di base quel processo che ha come scopo centrale lo sviluppo delle

funzioni e delle capacità psico-motorie e fisico-motorie, capacità che riteniamo essenziali per

un migliore adattamento della persona di fronte agli apprendimenti ed agli impegni scolastici,

sociali e ludico-sportivi.

CAPACITÀ PSICOMOTORIE E FISICO MOTORIE PER LA DEFINIZIONE DELLE ABILITÀ

Le principali capacità psicomotorie sono:

1) coordinazione globale che si divide in dinamica generale e oculo-manuale;

2) coordinazione intersegmentaria che comprende la dissociazione dei movimenti e la

destrezza;

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3) schema corporeo come conoscenza e percezione del corpo nella statica e in movimento;

4) strutturazione spazio-temporale, ovvero la percezione del campo esterno e delle durate;

5) lateralizzazione, dominanza di un emicorpo più abile dell’altro.

Le capacità fisico-motorie sono: forza, resistenza, agilità, velocità, mobilità articolare.

OBIETTIVI FORMATIVI

L’obiettivo centrale delle scienze motorie è educativo, cioè centrato sul pieno sviluppo

della personalità, favorendo il passaggio dalla fase egocentrica a quella socio-centrica

attraverso attività di gruppo.

METODOLOGIA

La metodologia utilizzata tiene conto di questi fondamentali principi :

presentazione dell’attività in forma ludica; (giochi di squadra, staffette, ecc…);

rispetto della multilateralità, intesa come polivalenza delle esperienze motorie;

partecipazione del bambino al processo formativo (creatività), intesa come intervento

cosciente, affinché acquisti quella autostima che lo induca ad una continua ricerca di

miglioramento.

Perché ogni attività raggiunga gli scopi formativi è necessario creare un’atmosfera serena di

non competitività, in modo da consentire ad ogni bambino di poter apprendere secondo i propri

tempi.

ABILITÀ E COMPETENZE

Sviluppo delle dimensioni corporee, sociali ed espressive

Le classi quarte partecipano alla manifestazione sportivo-culturale “Villaggio dello Sport, della

cultura e della pace”, organizzata dal Centro Sportivo Italiano, realizzata in Piazza Mazzini e

al Novi Park di Modena nel mese di settembre. Il progetto prevede l’organizzazione di un

Villaggio Sportivo con aree riservate ad alcune discipline sportive (rugby, pallamano, baseball,

basket …) e attività ludiche (teatro, clownerie, laboratori grafico pittorici).

TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

L’alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso l’ascolto e l’osservazione del proprio

corpo, la padronanza degli schemi motori e posturali, sapendosi adattare alle variabili

spaziali e temporali. Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere

i propri stati d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-

musicali.

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Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di conoscere ed apprezzare

molteplici discipline sportive (atletica leggera, calcio, pallamano, basket, pallavolo e

ginnastica artistica).

Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente più complessa, diverse gestualità

tecniche.

Si muove nell’ambiente di vita e di scuola rispettando alcuni criteri di sicurezza per sé e

per gli altri.

Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico, legati alla

cura del proprio corpo e ad un corretto regime alimentare.

Comprende, all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e

l’importanza di rispettarle, nella consapevolezza che la correttezza e il rispetto reciproco

sono aspetti irrinunciabili nel vissuto di ogni esperienza ludico-sportiva.

L’intervento di esperti esterni alla scuola che operano affiancando l’Insegnante di Scienze

Motorie inoltre, darà la possibilità ai bambini di queste classi di entrare in contatto con gli

sport meno conosciuti, come la scherma e il rugby.

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Educazione al Suono

e alla Musica

PREMESSA

Il Progetto di Educazione al Suono e alla Musica si rivolge a tutte le classi della Scuola

Primaria come supporto ed integrazione alle discipline curricolari ed ha durata annuale.

Le 10 classi, suddivise in due gruppi, si alterneranno nel corso dei due quadrimestri.

Sono previsti compiti da svolgere a casa,verifiche periodiche e valutazioni quadrimestrali.

Il Progetto è formulato nel rispetto delle “Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio

Personalizzati nella Scuola Primaria” (Allegato B, previsto dall’art. 13, comma 3), in cui

compaiono le ragioni che fanno della Scuola Primaria il luogo privilegiato in cui compiere

esperienze di fondamentale rilievo pedagogico. Tali ragioni sono:

- Culturali: conoscenza di diversi tipi di linguaggi (tra i quali quello musicale) e loro

padronanza di base;

- Gnoseologiche ed epistemologiche: un sapere basato sul fare, sull’agire, l’operatività e

l’esperienza come garanzie per una vera conoscenza;

- Sociali: garantire il pieno sviluppo personale;

- Etiche: favorire la collaborazione, il rispetto e la solidarietà;

- Psicologiche: sviluppo dell’affettività e dell’identità.

Attraverso un’Educazione al Suono ed alla Musica, intesa come disciplina curricolare e non

come semplice “animazione”, è possibile contribuire contemporaneamente sia al

raggiungimento e allo sviluppo del bambino come individuo nella propria globalità, sia allo

sviluppo e al controllo delle dinamiche di gruppo, dove per gruppo si intende un’entità nata

dalla profonda intesa e collaborazione delle realtà individuali. In questo modo è possibile

garantire il rispetto delle diversità di ciascun bambino.

OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

Gli Obiettivi Generali del Processo Formativo vengono declinati in più specifici Obiettivi

Formativi, i quali stabiliscono gli standard di Apprendimento, che si adattano e divengono

significativi nel percorso di ciascun alunno.

I due versanti che vengono presi in esame nell’Educazione al Suono e alla Musica sono quelli

della produzione e della fruizione/percezione.

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Progetto di musica

Il Teatro Musicale è di Casa ... Famiglia

Diamo vita a un'operina!

Presentazione del progetto

La Scuola primaria Paritaria Casa Famiglia ha scelto negli ultimi anni un percorso dedicato

alla musica che ha spaziato dal canto/educazione della voce all'utilizzo di strumenti didattici/

pratica della musica d'insieme. Quale coronamento di queste esperienze triennali, quest'anno

si propone la preparazione di un'operina musicale, che metta in campo tutte le competenze

dei bambini: il canto, l'esecuzione strumentale e la recitazione.

Dare vita ad un'operina significa quindi, nel limite delle capacità di tempo e di risorse della

scuola, dare una possibilità concreta di mettere in campo tutte le tecniche di apprendimento,

di socializzazione e di integrazione che il teatro musicale offre sia nella fase preparatoria,

sia in quella di esibizione davanti ad un pubblico. Tutti gli alunni potranno infatti mettersi in

gioco con le diverse e disparate capacità e inclinazioni: chi con il canto, chi con la musica, chi

con il movimento, chi con la creatività, il disegno, il ballo, la poesia...

In particolare si propone di preparare un'operina per il Natale nel periodo ottobre-dicembre

2013 e un'operina basata sulla trama di una fiaba per la fine dell'anno scolastico, nel

periodo febbraio-maggio 2014.

Per la prima è stato individuato il titolo “Un tesoro per tutti”2, tratto dal libro “Francesco e il

tesoro del Re” di E. Impalà.

Per l'operina di fine anno è stata individuata, tra le altre, un'operina per bambini dal titolo

“Hansel e Gretel, disavventure a quattro zampe”3. La trama e le musiche sono adeguate ai

bambini della scuola primaria, dal punto di vista musicale i brani sono pensati sia per

personaggi solisti, sia per più cori, permettendo quindi a più classi di partecipare

contemporaneamente all'esecuzione d'insieme.

Obiettivi generali

Saper esprimere e condividere con i compagni le proprie capacità espressive e

musicali nell'attività di teatro musicale.

Usare correttamente la propria voce, il movimento e la recitazione come mezzo di

espressione, comunicazione e socializzazione.

Saper eseguire brani d'insieme ad una o più voci. 2 Scritto e musicato da M. Zambuto e E. Cattaneo, Ed. Paoline. 3 Musica di Anna Caterina Cornacchini edito da Tagliabue Editore, Milano, 2007.

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Saper interpretare brani corali o solistici secondo il carattere espressivo proprio

del brano o del personaggio coinvolto.

Gli obiettivi sono declinati secondo due principali aspetti che riguardano l’apprendimento

musicale: le competenze ricettive (l’ascoltare) e le competenze produttive (il fare). Oltre a

queste abilità fondamentali, vi è poi uno spazio dedicato alle attività legate alla notazione,

area che sarà sviluppata in modo funzionale e concorrente alle altre due aree.

Ascoltare Fare

Saper riconoscere aspetti della

propria voce collegandoli a percezioni

sensoriali (conoscere la propria voce e

il proprio corpo: respirazione,

postura, coordinamento respirazione-

emissione, postura e ascolto, postura-

emissione, ecc.).

Saper individuare gli accenti e le rime

del testo confrontandoli con

l’andamento della frase musicale.

Saper ascoltare e comprendere a

grandi linee la funzione espressiva

della musica in rapporto al testo e al

messaggio contenuto nel brano

musicale.

Saper utilizzare in modo espressivo la

voce sia parlata sia cantata per una

buona esecuzione dei brani proposti.

Saper coordinare canto e movimento

corporeo (esercizi motori con

gestisuono).

Saper drammatizzare le scene

dell'operina sia con il canto, sia con i

gesti, sia con i dialoghi recitati.

Saper eseguire per imitazione semplici

accompagnamenti ritmici con gesti-

suono o con strumenti sovrapponendosi

alla musica data.

Notazione

Saper rappresentare graficamente l’andamento della prosodia nel parlato

collegandolo a diverse modalità espressive.

Conoscere alcuni elementi della notazione convenzionale e non convenzionale.

Il percorso è rivolto a tutte le classi dalla prima alla quinta. Gli obiettivi sono comuni a tutte

le classi. La scelta dei brani e il grado di approfondimento dei contenuti saranno adattati

all'età dei bambini e al gruppo classe.

Nelle classi quarte e quinte sarà inoltre richiesto di acquistare il flauto dolce.

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Metodologia

Il metodo induttivo-attivo ha lo scopo di coinvolgere attivamente i bambini in una

scoperta personale e creativa degli strumenti e delle loro possibilità espressive.

Il procedimento induttivo è volto a chiamare in gioco le svariate risorse di cui i bambini

dispongono: la fantasia, la creatività, la spontaneità, la propensione al gioco e il desiderio di

migliorare le proprie capacità di espressione e di condivisione del gioco con gli altri.

Tempi

Le classi terze, quarte e quinte svolgeranno ciascuna 14 ore nel primo quadrimestre da

ottobre 2012 a dicembre 2013.

Le classi prime e seconde svolgeranno ciascuna 14 ore nel secondo quadrimestre da febbraio

2013 a maggio 2013.

Responsabili del progetto

M° Marialuce Chalfoun

M° Sara De Matteis

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Progetto Cittadinanza e Costituzione

In riferimento alla legge del 30.10.2008 n. 169 e del

Documento di indirizzo del 04.03.09 relativo all’insegnamento

Cittadinanza e Costituzione, dove si evidenzia un punto

fondamentale di rapporto fra Scuola e Costituzione,

soprattutto dal punto di vista del compito educativo ad essa

affidato, la Scuola è chiamata a concorrere con la riflessione e

l’approfondimento di tematiche comuni già evidenziate nei testi

costituzionali.

Il Collegio Docenti ha individuato i seguenti ambiti di sviluppo:

Educazione ambientale, raccolta differenziata di mono e multimateriali in accordo con il

GRUPPO HERA del Comune di Modena.

Rispetto delle differenze per favorire l’integrazione.

Egoismo e responsabilità.

Percorso educativo sul tema dell’amicizia, per favorire una cultura di pace e rapporti

interpersonali sereni, basati sul rispetto reciproco e sulla capacità di risolvere

positivamente i conflitti. Vengono previsti incontri con un esperto sulla mediazione dei

conflitti.

Conoscenza dell’organizzazione politica dello stato italiano.

Interazione con il territorio (Progetti Scuola città e altre iniziative)

PROGETTO: “A SCUOLA CON GLI SCACCHI!”

DESTINATARI: alunni delle classi 3° - 4° - 5° - per un totale di 6 classi, insegnanti delle

suddette classi, genitori dei bambini coinvolti.

LUOGO: locali della scuola Primaria paritaria CASA FAMIGLIA.

TEMPI DI ATTUAZIONE: 1° e 2° quadrimestre dell’a.s. 2013-2014.

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PREMESSA

Il gioco è una dimensione centrale e pervasiva dell’esperienza infantile, tanto che può

essere considerato una necessità dell’essere umano; esso assume particolare significato

durante l’età evolutiva, poiché rappresenta creatività, espressione dell’Io, dimensione centrale

dell’esperienza. L’attività ludica è ritenuta, da molti studiosi, primaria per lo sviluppo armonico

e globale della personalità del bambino.

Il gioco è inoltre una risorsa privilegiata di apprendimento che favorisce i rapporti attivi

creativi sia sul piano cognitivo sia su quello relazionale; il bambino fa esperienza di persone e

oggetti, arricchisce la memoria, studia cause ed effetti, riflette sui problemi, si costruisce un

vocabolario, impara a controllare le sue reazioni emotive adattando il suo comportamento ai

modelli culturali del suo gruppo sociale.

Risulta evidente come il gioco sia uno strumento di apprendimento eccezionale, necessario al

completo sviluppo della persona in tutte le sue componenti. Ad esso vengono riconosciute

numerose funzioni: socializzante, cognitiva, diagnostica, terapeutica, linguistica, motoria,

etica…

Il gioco degli scacchi offre valenze formative strettamente collegate agli obiettivi della

scuola dell’obbligo. Il progetto stesso, proposto per le classi terze, quarte e quinte, va inteso

come intervento educativo che non disturba il lavoro del docente, ma anzi diviene un sostegno

metodologico e didattico in tutte le aree di apprendimento.

Al gioco degli scacchi possono essere attribuite almeno tre funzioni:

- funzione socializzante : favorisce l’interazione con gli altri e, soprattutto, a tener conto

del punto di vista altrui. Aiuta i bambini a canalizzare e controllare la competitività,

presente in ogni gioco, attraverso il dialogo e la riflessione;

- funzione etica : gli scacchi sono un gioco con regole numerose e complesse, e il rispetto di

esse è la condizione indispensabile per lo svolgimento del gioco stesso. Il rispetto delle

regole permette di sviluppare concetti di equità, di turnazione, di reciprocità e aiuta a

guidare al rifiuto delle scorrettezze. E’ importante anche perché permette di attivare

atteggiamenti di rispetto per l’avversario e di accettazione del risultato della partita.

- funzione cognitiva: nel gioco degli scacchi è quella maggiormente evidenziata e

valorizzata. Gli scacchi sono un divertente e utile allenamento per la mente, per il

pensiero logico e creativo e favoriscono lo sviluppo di abilità di tipo cognitivo (memoria,

attenzione, concentrazione …)

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FINALITÀ

- Sviluppare concretamente i concetti teorico-pratici elementari del gioco degli scacchi per

portare gli allievi ad una conoscenza abbastanza completa dei fondamenti non solo teorici

del gioco.

- Offrire uno strumento piacevole e impegnativo, che favorisca lo sviluppo del pensiero

formale, la fiducia nei propri mezzi, il rispetto delle opinioni degli interlocutori,

l'accettazione del confronto.

OBIETTIVI SPECIFICI

Sviluppo mentale

- Affrontare e risolvere situazioni problematiche;

- sviluppare le capacità logiche, la consequenzialità, le capacità di ragionamento in generale;

- sviluppare capacità di analisi, sintesi, approfondimento;

- rafforzare la memoria in generale, la memoria visiva in particolare, la lucidità, la capacità

di astrazione;

- sviluppare la creatività, la fantasia, lo spirito di iniziativa;

- favorire, con lo sviluppo del linguaggio scacchistico, l’abilità d’argomentazione;

- stimolare il pensiero organizzato;

- stimolare lo sviluppo dell’attenzione, della memoria, dell’analisi e della sintesi;

- stimolare l’autovalutazione, la sana competitività, il rispetto dell’altro.

Formazione del carattere

- Migliorare la capacità di riflessione;

- controllare l’impulsività, l’emotività, l’approssimazione, la superficialità e la presunzione;

- sviluppare l’esercizio della pazienza;

- aiutare la formazione di una coscienza autocritica;

- stimolare la fiducia in se stessi, l’autocontrollo, le capacità decisionali, il senso di

responsabilità e la maturazione generale.

Formazione della coscienza individuale

- Rispettare le regole e accrescere la correttezza;

- rispettare l’avversario;

- trasferire nel gioco la propria aggressività;

- accettare la sconfitta ed adattarsi alla realtà;

- sviluppare un’equilibrata valutazione dei propri comportamenti e della propria personalità.

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METODOLOGIE DIDATTICHE

Ogni lezione sarà articolata in tre momenti:

esposizione teorica su scacchiera magnetica, esercizi;

partite simultanee;

partite tra gli allievi sotto la supervisione degli istruttori per la correttezza delle

mosse e del comportamento.

Caratteristiche del gioco Obiettivi correlati degli scacchi

Sviluppo di capacità di autocontrollo fisico e

psichico.

Concentrazione ed immobilità.

Valutazione dell'importanza dei problemi in

esame con conseguente ripartizione del tempo

a disposizione.

Dover concludere un certo numero di mosse in

un dato tempo.

Creatività ed immaginazione. Passare da una posizione iniziale di parità ad

una brillante conclusione.

Sviluppo della capacità di riflessione. Muovere dopo aver considerato la

continuazione.

Continuo tentativo di miglioramento. Trovata una mossa buona, cercarne una

migliore prima di giocarla.

Rispetto delle opinioni altrui. L'esito della partita indica quale dei due

giocatori aveva l'idea giusta.

Sviluppo delle capacità di prendere decisioni in

autonomia.

Fra le varie mosse considerate bisogna

sceglierne una sola e da soli.

Sviluppo di capacità di concepire ed eseguire

schemi e processi logici.

Una mossa deve essere la conseguenza logica

della precedente o deve preparare in modo

coerente la successiva.

PARTECIPAZIONE AI TORNEI

La partecipazione ai tornei è finalizzata a una più approfondita acquisizione delle

tecniche, ma soprattutto al rafforzamento del carattere, alla capacità di affrontare

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situazioni problematiche senza perdere la testa, e anzi facendo ricorso a tutte le risorse

fisiche e mentali.

MODALITÀ ORGANIZZATIVE DI SVOLGIMENTO

Il progetto prevede il coinvolgimento di sei classi,

dalla terza alla quinta, per la durata di dieci incontri che

si svolgeranno nel primo o nel secondo quadrimestre

(secondo un calendario da stabilire in accordo con

l’esperto) e dei genitori nella fase finale. Gli incontri

saranno a cadenza quindicinale e ciascun incontro avrà la

durata di un’ora. Al termine dell’anno scolastico verrà

organizzato un torneo di scacchi che vedrà impegnati

alunni e genitori durante l’annuale festa della scuola che si

svolge alla fine di maggio.

INSEGNANTI PARTECIPANTI

Tutte le insegnanti delle classi coinvolte che collaboreranno con l’esperto.

Un esperto che in ogni classe condurrà le lezioni teoriche e che seguirà i bambini nelle fasi di

gioco.

ESPERTI COINVOLTI

Condurrà il progetto il dott. Carlo Alberto Cavazzoni, uno dei più attivi istruttori della

Federazione Scacchistica Italiana. Dagli inizi degli anni ’90, con grande sensibilità, porta ai

bambini delle scuole primarie i valori di cui gli scacchi sono depositari. E’ docente di Neurobica

presso l’Università Natalia Ginzburg, collaboratore dell’Accademia Scacchistica Le due Torri;

è autore di numerose fiabe dedicate agli scacchi.

STRUMENTI CHE SI INTENDONO UTILIZZARE

Scacchi, scacchiera magnetica o lavagna magnetica.

DOCUMENTAZIONE CHE SI INTENDE PRODURRE

Materiale prodotto dagli alunni nell’arco dell’anno (disegni, elaborati scritti, riproduzione

di scacchiere …), dossier fotografico del torneo di scacchi che verrà organizzato a fine anno.

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Itinerari Didattici Scuola-Città

2013-2014

Scuola Primaria

Classe 2 A Grilli Annamaria, Giussani Lidia

Classe 2 B Benucci Simona

- Itinerario n. 26 “La giostra su cui viviamo”

- Itinerario n. 429 “Magia sulla carta: le carte a colla”

- Itinerario n. 382 “Il nonno e la nonna lo sanno fare”

Classe 3 A Piacentini Luciana

Classe 3 B Morandi Gabriella

- Itinerario n. 423 “I colori sono creature della luce”

- Itinerario n. 309 “Parco della Terramara di Montale”

- Itinerario n. 353 “Educazione stradale”

- Piccoli mediatori crescono (Coordinatore Stefano Ghiselli)

Classe 4 A Rompianesi Donatella

Classe 4 B Benucci Barbara, Zabai Loredana

- Itinerario n. 61 “Evoluzione, selezione, adattamento”

- IL VILLAGGIO DELLO SPORT: approccio alle diverse discipline sportive attraverso

attività ludiche guidate dalle insegnanti del CSI

- Piccoli mediatori crescono (Coordinatore Stefano Ghiselli)

Classe 5 A Malagoli Margherita

Classe 5 B Pincella Silvia, Leonardi Maria Elena

- Itinerario n. 69 “Alla scoperta del DNA”

- Itinerario n. 66 “Viaggio nella cellula”

- Itinerario n. 303 “Modena sottosopra”

- Itinerario n. 315 “Sulle tracce del nostro passato”

- Itinerario n. 353 “Educazione stradale”

- Piccoli mediatori crescono (Coordinatore Stefano Ghiselli)

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I Genitori nella Scuola

I genitori come risorsa della Scuola nella proposta

dell’Offerta Formativa e nella realizzazione di

progetti.

Disponibilità dei genitori ad essere incaricati

per l’attivazione di progetti/educazioni

I genitori costituiscono una risorsa possibile e preziosa secondo le rispettive competenze

per la predisposizione e realizzazione di progetti.

Subordinatamente alle competenze professionali dichiarate, possono essere incaricati dal

Gestore a progettare e a svolgere attività tutoriale o di docenza sia nelle attività di

formazione del personale, sia in attività didattiche previste dalla programmazione di Istituto

e/o di classe.

La festa della Scuola

E’ una giornata che testimonia una forte partecipazione da parte dei genitori per

coinvolgere i bambini in giochi non competitivi e nella realizzazione dello stand gastronomico e

del ”Mercante in fiera”.

Le finalità dell’iniziativa si possono elencare come segue:

conoscenza reciproca delle famiglie;

possibile scambio di idee con le insegnanti;

coinvolgimento nella preparazione, attuazione e chiusura delle attività della festa;

offerta di un esempio di vita e di relazione anche al di fuori delle consuetudini, ruoli e

schemi della vita familiare;

valorizzazione, con la propria presenza, dell’ambiente in cui avviene una parte importante

della formazione dei propri figli.

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L’Open Day (orientamento per l’iscrizione alla Scuola Primaria)

La Scuola si apre e si fa conoscere ai genitori e ai bambini che si preparano a frequentare

la Scuola Primaria.

E’ un’occasione di incontro, di informazione, di riflessione e di festa.

L’OPEN DAY si apre con un incontro con i genitori al quale partecipano il Gestore, la

coordinatrice didattica, una docente e un genitore di un alunno frequentante.

Nel frattempo alcuni alunni di classe quinta della scuola primaria guidano i futuri alunni in una

visita alla scuola.

L’OPEN DAY si conclude con una merenda, tutti insieme.

I genitori negli Organi Collegiali dell’Istituto

Il processo educativo nella Scuola si costruisce in primo luogo nella comunicazione tra

docente e studente e si arricchisce in virtù dello scambio con l'intera comunità che attorno

alla scuola vive e lavora. In questo senso la partecipazione al progetto scolastico da parte dei

genitori è un contributo fondamentale. Gli Organi Collegiali della scuola, che - se si esclude il

Collegio dei Docenti - prevedono sempre la rappresentanza dei genitori, sono tra gli strumenti

che possono garantire sia il libero confronto fra tutte le componenti scolastiche sia il

raccordo tra scuola e territorio, in un contatto significativo con le dinamiche sociali. Tutti gli

Organi Collegiali della Scuola si riuniscono in orari non coincidenti con quello delle lezioni.

I genitori nel Consiglio di Intersezione (Scuola Infanzia) e

Interclasse (Scuola Primaria)

I Consigli di Intersezione e di Interclasse sono presieduti rispettivamente dal

Coordinatore Didattico o da un Docente, membro del Consiglio, suo delegato; si riuniscono in

ore non coincidenti con l'orario delle lezioni, col compito di formulare al Collegio dei Docenti

proposte in ordine all'azione educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione e con

quello di agevolare ed estendere i rapporti reciproci fra Docenti, Genitori e Alunni

Le competenze relative alla realizzazione del Coordinamento Didattico e dei rapporti

interdisciplinari spettano al Consiglio di Interclasse e di Intersezione con la sola presenza dei

docenti.

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I genitori nel Consiglio di Istituto

Il Consiglio di Istituto nel quale sono presenti, per elezione, tutte le componenti della

Scuola, ha lo scopo di coadiuvare il Gestore e il Coordinatore Didattico e gli altri Organi

Collegiali della scuola nella conduzione dell'Istituto, per realizzare il Progetto Educativo nei

singoli settori. Il Consiglio di Istituto assume il Piano dell’Offerta Formativa (POF), elaborato

e deliberato dal Collegio dei Docenti, in accordo con il Gestore dell’istituzione. Compito del

Consiglio è inoltre lo studio dei problemi inerenti ai rispettivi settori scolastici, nelle fasi di

programmazione pedagogica, di progettazione e attuazione delle iniziative e di verifica

collegiale dell'attuazione del POF, attraverso la collaborazione di tutte le componenti. Ogni

Consigliere, pertanto, deve farsi interprete di critiche, suggerimenti o proposte ricevute da

insegnanti, genitori o alunni, in modo da consentire la presentazione di proposte e soluzioni;

sentito il Gestore dell’Istituto, possono essere invitati, a titolo consultivo e/o formativo,

esperti sugli argomenti in discussione.

Il Consiglio di Istituto è chiamato ad avanzare proposte al Gestore in merito al calendario

scolastico, all’utilizzo delle attrezzature, ai criteri per l’effettuazione di viaggi e visite di

istruzione; in questo contesto deve essere posta attenzione anche alle attività

parascolastiche, perché siano armonizzate con quella scolastica, come valido supporto alla

formazione degli alunni. Da parte dei Consiglieri una cura particolare deve essere rivolta alla

conoscenza e all'approfondimento del Progetto Educativo, nella lettera e soprattutto nello

spirito, per comprenderlo ed interpretarlo secondo le fonti che lo hanno ispirato, cioè i

Documenti della Chiesa e della Congregazione delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento.

Assemblee dei genitori

Le Assemblee dei genitori sono gestite dai rappresentanti dei genitori e ad esse possono

essere invitati i Docenti dell’équipe pedagogica; hanno compito formativo, pedagogico o

religioso, e sono finalizzate all'approfondimento, alla discussione e alla proposta agli organi

collegiali competenti in merito alla gestione dell'attività educativa, didattica e progettuale

all'interno delle singole classi.

Raccordo genitori e insegnanti

I ricevimenti dei genitori:

Collegiali

Individuali

Su appuntamento

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Le nostre Docenti

Scuola

dell’Infanzia

Scuola

Primaria

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Indice

1 CASA FAMIGLIA E LA SUA STORIA p. 1

2 CASA FAMIGLIA E IL TERRITORIO p. 5

3 CASA FAMIGLIA, UNA SCUOLA CATTOLICA p. 7

4 CASA FAMIGLIA, SCUOLA PARITARIA P. 14

5 ALUNNI, SEZIONI, CLASSI, AULE, LABORATORI p. 17

6 LA SICUREZZA P. 19

7 LA FORMAZIONE p. 20

8 L’ORGANIZZAZIONE DIDATTICA p. 21

9 LA SCUOLA DELL’INFANZIA p. 23

Programmazione annuale dell’attività p. 25

Progetti p. 28

10 DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA P. 33

11 LA SCUOLA PRIMARIA p. 34

Progetti p. 36

Interazione con il territorio p. 48

Itinerari Didattici Scuola-Città p. 53

12 I GENITORI NELLA SCUOLA p. 54

13 LE NOSTRE DOCENTI P. 57

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Approvato all’unanimità dal Collegio Docenti della Scuola dell’Infanzia con delibera nr. 01 del

24/09/2013, dal Collegio Docenti della Scuola Primaria con delibera nr. 01 del 10/10/2013 e

assunto dal Consiglio di Istituto in data 23/10/2013.