Buona Pasqua - Frati Cappuccini · 2011. 4. 5. · Buona Pasqua... n questo mese di Aprile...

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Penso sia importante per noi frati, e soprattutto per noi sacerdoti rimotivare la nostra fede nel Signore risorto e vi- vente, innanzitutto per speri- mentare noi per primi l’espe- rienza commovente di Maria di Magdala, di S.Tommaso, dei discepoli di Emmaus e poi per annunciarla con la passione e l’entusiasmo dell’araldo, pro- prio come Francesco. Il Papa è cosciente del pe- ricolo di una fede languida, stanca, compassata, razionale anche da parte di noi consa- crati e sacerdoti. Ma la luce della risurrezione del Signore non vuole oggi, come d’altronde avvenne anche allora per i primi di- scepoli, folgorarci. “E’ proprio del mistero di Dio -affer- ma il Papa- agire in modo sommesso”. Questo è bello perché Dio vuole lasciarci liberi e desidera anche da noi, suoi amici più intimi, una fede libera, frutto di una scelta e di un rapporto personale con lui. Scrive ancora il Papa: “Di continuo Egli bussa som- messamente alle porte dei nostri cuori e, se gli apriamo, lentamente ci rende capaci di vedere (pag.306). E’ l’augurio più bello che faccio a me e a ognuno di voi per questa Pasqua. I Saluto del Ministro (Fr.Luciano Baffigi) Buona Pasqua... n questo mese di Aprile celebriamola Risurrezione del Signore Gesù. Sto leggendo e gu- standomi il meraviglioso libro Gesù di Nazaret di Benedetto XVI e devo dire che, accompagnato da questa lettura riesco a prepararmi a vivere que- sto avvenimento centrale della nostra fede in modo più consapevole e mo- tivato. Sento davvero il bisogno di essere confer- mato nella mia fede dalle parole sapienti e illumi- nate del Papa. Tutto il libro è stato scritto per farci riscopri- re il volto autentico di Gesù spesso deturpato o nascosto anche da un modo di fare esegesi non corretta, oltre che da una mentalità razionalista e relativista in cui siamo immersi. Gesù infatti non è solo un grande profeta, un grande personaggio del- la storia, una figura inimitabile, ma il Figlio di Dio, il nostro necessario Salvatore e l’avvenimento della sua risurrezione diventa discriminante, essenziale. Così si esprime il Papa: “La fede cristiana sta o cade con la verità della testimonianza secondo cui Cristo è ri- sorto dai morti. Se si toglie questo, la fede cristiana è mor- ta e Gesù in tal caso è una personalità religiosa fallita”. Per questo motivo siamo condotti a riflettere sull’avve- nimento della Risurrezione come punto decisivo, per- ché “se Gesù sia esistito nel passato o invece esista nel presente ciò dipende dalla risurrezione(pag. 269-270).

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Penso sia importante per noi frati, e soprattutto per noi sacerdoti rimotivare la nostra fede nel Signore risorto e vi-vente, innanzitutto per speri-mentare noi per primi l’espe-rienza commovente di Maria di Magdala, di S.Tommaso, dei discepoli di Emmaus e poi per annunciarla con la passione e l’entusiasmo dell’araldo, pro-prio come Francesco.

Il Papa è cosciente del pe-ricolo di una fede languida, stanca, compassata, razionale anche da parte di noi consa-crati e sacerdoti.Ma la luce della risurrezione del Signore non vuole oggi,

come d’altronde avvenne anche allora per i primi di-scepoli, folgorarci. “E’ proprio del mistero di Dio -affer-ma il Papa- agire in modo sommesso”. Questo è bello perché Dio vuole lasciarci liberi e desidera anche da noi, suoi amici più intimi, una fede libera, frutto di una scelta e di un rapporto personale con lui. Scrive ancora il Papa: “Di continuo Egli bussa som-messamente alle porte dei nostri cuori e, se gli apriamo, lentamente ci rende capaci di vedere ”(pag.306). E’ l’augurio più bello che faccio a me e a ognuno di voi per questa Pasqua.

CRISTO NOSTRA SPERANZA E’ RISORTO,

ALLELUIA!

I S a l u t o d e l M i n i s t r o (Fr.Luciano Baffigi)

Buona Pasqua...

n questo mese di Aprile celebriamola Risurrezione del Signore Gesù. Sto leggendo e gu-standomi il meraviglioso libro Gesù di Nazaret di Benedetto XVI e devo dire che, accompagnato da questa lettura riesco a prepararmi a vivere que-sto avvenimento centrale della nostra fede in modo più consapevole e mo-tivato. Sento davvero il bisogno di essere confer-mato nella mia fede dalle parole sapienti e illumi-nate del Papa.

Tutto il libro è stato scritto per farci riscopri-re il volto autentico di Gesù spesso deturpato o nascosto anche da un modo di fare esegesi non corretta, oltre che da una mentalità razionalista e relativista in cui siamo immersi. Gesù infatti non è solo un grande profeta, un grande personaggio del-la storia, una figura inimitabile, ma il Figlio di Dio, il nostro necessario Salvatore e l’avvenimento della sua risurrezione diventa discriminante, essenziale.

Così si esprime il Papa: “La fede cristiana sta o cade con la verità della testimonianza secondo cui Cristo è ri-sorto dai morti. Se si toglie questo, la fede cristiana è mor-ta e Gesù in tal caso è una personalità religiosa fallita”. Per questo motivo siamo condotti a riflettere sull’avve-nimento della Risurrezione come punto decisivo, per-ché “se Gesù sia esistito nel passato o invece esista nel presente ciò dipende dalla risurrezione” (pag. 269-270).

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O N O M A S T I C I d i A p r i l e

06 Fr.Teobaldo Ricci 90 anni 60° di Sacerdozio 15 Fr.angelo Fiumicelli

03 Fr.Riccardo Tapinassi 05 Fr.Vincenzo Brunini 08 Fr.Ermanno Ponzalli, Fr.Valter Quagliarotti 10 Fr.Terenzio Todaro 12 Fr.Giulio Galassi 16 Fr.Lamberto Fantoni, Fr.Lamberto Tozzi 21 Fr.Corrado Trivelli, Fr.Silvio Fedi

23 Fr.Egidio Bianchini, Fr.Egidio Calistri, Fr.Egidio Guidi, Fr.Giorgio Carpi, Fr.Giorgio Gherardini, Fr.Giorgio Picchi 24 Fr.Fedele Brizzi 25 Fr.Marco Fantappié, Fr.Marco Bernardi

A N N I V E R S A R I

40° di Sacerdozio 18 Fr.amedeo Ferretti

Erbe dei Cappuccinina plurisecolare tradizione storica ci ha tra-smesso come vicino e dentro i monasteri e poi

i conventi sia fiorita e si sia affermata un’attività para-sanitaria, intimamente collegata alla terra ed ai suoi prodotti. I terreni ed i boschi dei monasteri e dei conventi fu-rono generosi fornitori di erbe e di frutti, che, atten-tamente studiati nella loro natura e nella loro compo-nente intrinseca dal monaco e dal frate interessato e curioso, rivelarono potenzialità curative insospettate. Il monaco ed il frate divennero gli esperti della ric-chezza erboristica della natura e, senza esercitare una vera e propria arte medica, produssero ritrovati erboristici di insuperabile efficacia curativa. Il creato custodiva in sé i rimedi più idonei per le difficoltà, che l’organismo umano incontra per il suo retto ed equilibrato funzionamento. I Cappuccini, sebbene in misura contenuta, non di-sdegnarono di dedicarsi, di quando in quando, a que-sta attività. Avevano i loro orti, i loro boschi; amavano francescanamente la natura e scoprirono che essa, devotamente custodita, rispondeva generosamente svelando loro i suoi benefici misteri sanitari. In Toscana, per es., ci fu il cappuccino Casimiro Sensi da Castiglion Fiorentino (1870-1925), che, con polveri di sua scelta, confezionò compresse antitu-bercolari di sperimentata efficacia, attirandosi a Pisa ed altrove vasta fama. Contemporaneamente, ci fu a Firenze un frate infermiere, Fra Gesualdo Sonnati da Arezzo (1854-1932), che curò gli intestini in disordine di confratelli e secolari con un ritrovato erboristico, detto impropriamente pillola digestiva, che fu praticamente capostipite delle attuali Erbe dei cappuccini. Alla loro scuola si formò e fu efficace seguace Fra Pietro Mandorlini da Colle (1909-1995), che operò so-prattutto a Peccioli e poi a Pisa. Fu il vero erede della consolidata e valida tradizione erboristica cappucci-na. Divenne particolarmente noto con le sue ricette a base di polveri di erbe essiccate, di comprovata effi-cacia per i fegati indeboliti e per i bronchi infiacchiti. Chiude questa piccola storia di cappuccini “erbori-sti” Fra Alessandro Penni da Firenze (1909-2003), già dottore in Farmacia, che portò in religione una soli-da competenza di dottrina e di pratica. Le cosiddet-te Erbe dei Cappuccini riceverono da lui importanti aggiornamenti fino alla dosatura attuale. Curò la composizione e la miscelatura di nuovi ritrovati er-boristici: pillole, analgesici, polveri-dentrifricio ecc… Perfezionò, con vari tentativi di dosatura, l’ultima formula, che ha reso particolarmente gradito l’ama-ro digestivo Stomatica dei cappuccini, arricchito con variazione di gusto: al caffè, all’ arancia, al limone. Era, in qualche modo, la vittoria dell’erboristeria sul-la medicina farmacologica imperante. Il ritorno alla natura non può non es-sere, ancora, carico di liete notizie e gra-dite sorprese!

U V i t a d i Fr a t e r n i t à

Il 17 Marzo, presso il Convento di Poppi, con la gioiosa accoglienza della fraternità locale, si sono ritro-vati insieme al Ministro Provinciale, quei confratelli che negli ultimi die-ci anni hanno emesso la Professione Perpetua o sono stati ordinati Sa-cerdoti. Incontro prezioso e pro-ficuo nel cammino di Formazione religiosa e, vista la circostanza della nota festa nazionale, una singolare occasione per conosce-re con maggiore consapevolezza la nostra comune storia patria.

EsErcizi spirituali sul tEma dElla prEghiEra Unanime e alto gradimento, è stato espres-so dai Frati toscani che vi hanno partecipato dal 28 Febbraio al 5 Marzo a Oristano, animati da fr.Lorenzo Pinna, fratello laico sardo (nella foto con Fr.Luigi).

4 0 ° d i s a c E r d o z i o , Fr.Lino, fr.Amedeo, e fr.Adriano, hanno voluto condividere la loro festa con i condiscepoli e vari confratelli nella chiesa-san-tuario della Madonna delle Vertighe (fotoricordo).

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A cura di fr.Ippolito Fortino

P. Eugenio Conte, nato a Castiglione Casentino, arrivò in Toscana nel 1940. Aveva 14 anni. Senza rinnegare le proprie radici calabre-si, divenne un vero toscano. Non dimenticò la sua Calabria e le sue stesse prime predicazioni furono per le sue genti. In Toscana, tuttavia, si trovò sempre bene e tra i confratel-li toscani si sentì e fu un vero toscano. Ne assorbì la cultura, ne apprese lo stile colorito, il fare festoso e disinvolto, amichevole e un po’ scanzonato, insieme al parlare disinvolto e amabilmente scherzoso. Fu un vero cappuccino tosco-calabrese in una perfetta e ben riuscita opera di integrazione francescana.

“Toscano” di calabria

Dal Diario del Ministro ProvincialeAgendA di MArzo01-05 a Laconi per gli Esercizi Spirituali08 a Borgo S.Lorenzo per incontro con il Ministro dell’OFS10 a Grosseto per il Capitolo sulle Costituzioni11 ad Arcidosso per il Capitolo sulle Costituzioni13-14 a Cortona per visita fraterna e capitolo sulle Costituzioni16 a Firenze: riunione CISM regionale e CISM Commissione mista Vescovi e religiosi 17 a Ponte a Poppi con i Professi e Sacerdoti under 10 20-26 a Palermo per la Conferenza Provinciali delle Famiglie Francescane d’Italia e CimpCap27 a Pisa per l’incontro PGV (Gifra e giovani della Toscana) 28 a Firenze per la Riunione di Definizione29 a Firenze celebra il funerale di Fr.Eugenio Conte30 Santuario delle Vertiche: 40° di Sacerdozio di alcuni confratelli 31 Visita fraterna a Vittoria Apuana e a Lucca

PastoraleGiovanileVocazionale: Presso l’Eremo “Le Celle” di Cortona continua la Scuola di Preghiera con il Ritiro del 3Aprilee gli appuntamenti dei sabato 9-16. Segue, dopo la pau-sa pasquale, il ritiro finale che si terrà il 1° Maggio. Come di consueto il Triduo sacro nei giorni 20 - 23vedrà la presen-za di alcuni Clan Scouts della Toscana e dell’Umbria per la Route pasquale.

cAlendArio di Aprile01-02 a Pistoia per la VISITA PASTORALE03 a Prato: Messa per Convegno missionario CAM03-05 ad Arcidosso: per la VISITA PASTORALE06 al Giglio per matrimonio10 a Cortona per il 90° compleanno di Fr.Teobaldo a S.Casciano: S.Messa in memoria di Fr.Guido Raspini11-12 a Montecasale-Sansepolcro per la VISITA PASTORALE13-14 ad Arezzo per la VISITA PASTORALE15-16 a Poppi per la VISITA PASTORALE17-18 a Cortona per la VISITA PASTORALE19 a Camerino: visita ai novizi e incontro Provinciali del centro 21-24 ad Arcidosso per il servizio liturgico pasquale25-27 Visita in famiglia29-30 a S.Giovanni Rotondo: pellegrinaggio

S i t u a z i o n e s a n i t a r i a : Fr.Innocenzo Fanfani, dopo un breve rico-vero nell’Ospedale di Grosseto, per le preca-rie condizioni di salute, è stato accolto nella nostra Infermeria provinciale. Fr.Giovanni Pucci, in seguito ad infarto, è stato ricove-rato e poi dimesso dall’Ospedale di Lucca.

AnimazioneMissionaria C.A.M - Prato03 Aprile a Prato, presso il Cenacolo Francescano: incontro di Informazione e Formazione alla Missionarietà. Tema: GlobalizzazioneeDirittiUmani. Rela-tore: Dr.Giovanni Minnucci.

Ho avuto la grazia di vederlo per l’ultima volta nell’agosto del 2009 nella ... sua Montecasale, in un incontro a sorpresa degno di una pagina dei Fioretti! (Nella foto: caro ricordo di quel giorno). I suoi occhi, seppure tanto indeboliti, non avevano perso niente della loro vivacità di sempre...

Il Signore ha benedetto la mia famiglia naturale con due vocazioni cappuccine ed io adesso, in un certo senso, custo-disco il sangue di zio Faustino nella nostra famiglia religiosa. Mi auguro però di poter ricevere e tramandare anche la sua fedeltà e la sua operosità, che lo hanno reso benemerito nella Provincia Toscana. Con questo semplice ricordo do voce an-che all’affetto di tutti i parenti di Castigliane Cosentino, che si stringono a P.Eugenio nella comunione dei santi.

Per lui oggi è già Pasqua: possiede per sempre quella gioia che ci ha trasmesso e che mai gli sarà tolta. Con questa gioia benedica ancora tutti noi!

Memoria e preghiera per P.EugEnio

Luceat ei...

Sono fr.Ippolito Fortino, studente cappuccino della Pro-vincia di Calabria e desidero dare una testimonianza sul ca-rissimo P.Eugenio Conte da Castiglione Cosentino. La mia nonna materna Luisa è la nipote più grande di P.Eugenio.

Noi parenti l’abbiamo sempre chiamato zio Faustino, con il suo nome di Battesimo... Il suo nome, la sua immagine riempiono i miei ricordi fin dall’infanzia. Quando d’estate ritornava nel suo paese natio, faceva sempre visita alla mia famiglia: ricordo le interminabili partite a carte con la nonna Luisa, che affrontava divertito fuori casa, al riparo dal sole, dopo aver appeso il suo abito cappuccino ai fili del bucato. La sua serenità e la sua simpatia erano contagiose e noi ci raccoglievamo tutti attorno a lui, anche per sentire la sua curiosa parlata alternata fra toscano e calabrese!

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per contattare la redazione

Fra Noi Telefono: [email protected]

a prossima celebrazione della S.Pasqua di Resur-rezione ci ha suggerito di ripescare, tra i tanti temi pa-squali, uno particolarmente trattato dai nostri pittori: “Noli me tangere”. Nella collezione di quadri, custodita nel convento di Montughi, ne abbiamo trovato uno, che non poteva non incuriosirci.

Noli me taNgere Olio su tela (cm 95x75) Prima metà sec.XVIII

Si tratta di un Olio su tela, che faceva parte delle opere presenti nell’ex-convento dei cappuccini di Castiglion Fiorentino. Nei vari elementi grafici rinvenuti nella cor-nice si trova anche una data: 1736. Colpisce, tuttavia, il fatto che il nostro Noli Me Tangere ripete, almeno nella figura del Cristo, che impugna lo stendardo e nel drappo che fascia il corpo nudo, elementi del celebre quadro omonimo del Bron-zino (Agnolo di Cosimo di Mariano: 1503-1572), che si tro-va al Louvre. Naturalmente la nostra tela non ha niente da spartire con il capolavoro bronziniano (Vedi l’imma-gine nella prima pag.), anche se l’ispirazione ci richiama ad esso. D’altra parte anche l’estensore della scheda uffi-ciale della Soprintendenza non vi fa il minimo accenno. La nostra tela è, invece, a giudizio degli esperti, in-quadrabile nella cultura fiorentina della prima metà del settecento. Il colore sfumato, la poca grazia della Mad-dalena, la staticità e freddezza del Cristo potrebbero far pensare alla “Bottega del Sagrestani” (Giovanni Cammillo Sagrestani: 1660-1731) e soprattutto al di-scepolo fiorentino Matteo Bonechi (1669-1756).

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L’arte nei conventi dei cappuccini toscani

Il Cristo Risorto non può non richiamare la storia della sua Passione e della sua morte. Gli artisti sono stati ugualmente attratti dai due momenti ed hanno ugualmente tentato di riprodurre e artisticamente ripresentarne la carica religioso-emotiva. Nel convento di Castiglion Fiorentino erano, così, conservate le due opere: Noli me Tangere e la Pietà. Ambedue le opere, ora, fanno parte della collezione montughina.

la Pietà Olio su tela (cm 95x76) Prima metà sec.XVIII

Riguardo alla Pietà gli esperti non si discostano dal giudizio dato re-lativo al Cristo risorto. Ambedue le opere sono riportate alla prima metà del settecento e, più precisamente, sono attribuite alla Bottega del Sagrestani. Probabilmente chi fu l’autore di una, lo fu anche dell’altra. D’altra parte lo stile e la tecnica non differenziano!

Erbe dei CappucciniProdotto erboristico estratto da una antica formulazione dei Frati Minori Cappuccini Toscani.

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Via dei Cappuccini, 1 - 50134 Firenze Telefono e fax: 055-476157 [email protected]

A cura di Fr.Giacomo Carlini

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