Almanacco2013

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L’ALMANACCO 2013 1 ASD FALCHI LECCO

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Almanacco 2013 - ASD Falchi Lecco

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Di Mauro Esposito

Un anno da PresidenteDicembre 2012, Novembre 2013 è passato quasi un anno da quando sono diventato Presidente, ma sem-bra soltanto ieri. E’ una bella esperienza che mi ha regalato molte soddisfazioni e diversi podi (da atleta non ci sono mai salito!). In questa stagione sono poche le gare che da tifoso (un po’meno da partecipante) ho perso e la mia presenza è stata molto assidua sui terreni di gara.Il bilancio di quest’ anno che ormai volge alla conclusione è sicuramente positivo in tutti i sensi. Ottimi i risultati sportivi, sia in campo maschile che femminile, e numerosa la partecipazione alle gare locali il cui numero sta crescendo molto velocemente. I nuovi Falchi si sono ben integrati nel gruppo ed anche loro hanno portato il loro contributo alla società in termini di risultati e di visibilità. Gli atleti della vecchia guardia attivi, sono meno rispetto al passato (me compreso), ma sicuramente alcuni di loro danno ancora del filo da torcere ai giovincelli.Giovani che si trovano bene nel gruppo, sempre disponibile a consigliarli e a motivarli; è importante poter confrontarsi con persone di esperienza e atleticamente preparate.Le novità di quest’anno, il campionato sociale e la giornata di solidarietà organizzata con La Goccia di Lecco, sono state molto sentite e partecipate. Segno che noi Falchi siamo attenti non solo alle nostre gare e ai nostri allenamenti ma anche alle necessità di chi è meno fortunato di noi.Molto apprezzato è stato il supporto prestato dalla nostra società all’organizzazione della Zac Up in occa-sione della prima edizione della skyrace.Nonostante il periodo di crisi (economico e soprattutto di valori), in cui stiamo vivendo, spero che l’ambien-te della corsa rimanga genuino e leale, e il nostro gruppo unito e non venga inquinato da valori negativi.Auguro a voi, e alle vostre famiglie un 2014 di salute e successo, con la speranza di ritrovarci qui tra un anno in un periodo migliore di questo ormai trascorso.

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Carissimi,

l’anno scorso avevo promesso di esservi più vicino nelle vostre attività, vedo però che per un sacco di motivi le mie sono state promesse da marinaio: non nascondo però che gli anni pesano e non riuscirei a fare di più!Lasciate comunque che mi congratuli con il caro Mauro e con tutti voi per-ché, anche se gli anni passano, il vostro gruppo non ne dà segno. I numerosi impegni che accomunano i Falchi e gli eccellenti risultati ottenuti tengono vivo il piacere di essere sponsor di questa bella compagnia.Quest’anno il vostro altruismo ha aumentato la vicinanza verso quelli che hanno più necessità di noi (non solo economicamente).Continuate così con quella grinta che vi distingue e con la vostra disponibilità che, al giorno d’oggi, non sono poca cosa.Ancora congratulazioni!! Sandro Morganti

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SQUADRA 2013

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Moggio-Artavaggio 2013

Km Verticale Magnodeno 2013 Monte Barro Running 2013

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Di Marco Terraneo

Il riassunto della stagione agonisticaUN ANNO DI GARE 2013

“Come raggiungere un traguardo? Senza fretta ma senza sosta.”J.W.Goethe

Zac-Up - Enrico Ardesi al traguardo

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Ed eccoci di nuovo al resoconto dell’anno. Ma anche per questa volta al bando l’elenco mese per mese, ma procedia-

mo per capitoli. Tanti dettagli li potete poi trovare sul nostro sito www.asfalchi.it ....che ora è addirittura in versione “2.0”! E alla fine tante foto e poche chiacchiere...

LARGO AI GIOVANIAnche quest’anno infornata di nuovi falchetti. Ottimi elementi e ventata di freschezza: tra le new entry, accanto ad alcuni “ve-terani”, ci sono molti giovani e questo è senz’altro un ottimo segnale.Difficile dover parlare di qualcuno in particolare. Ma senza fare torto a nessuno senz’altro va segnalato l’ingresso di Eros Ra-daelli ottimo rappresentante tra le giovani promesse del nostro gruppo. Ma non dimentichiamo anche gli ottimi piazzamenti di Marco Lafranconi (anche lui sempre in prima linea, con diversi podi e buone gare), Alessio Stefanoni e Andrea Biassoni. Non ultimi poi Emilio Fumagalli, Stefano Casati (vecchia conoscenza...che più avanti in questo Almanacco ci racconterà qualcosa) e Rober-to Roncalletti .Citazione speciale poi per Micaela Tizzoni che, non solo va a dare solidità alla compagine femminile dei Falchi, ma che è sta-ta protagonista di una grande annata di gare e .... non solo (alla pagina lieti eventi è facile capire il perchè). Marco Lafranconi in arrivo alla Bietti

Andrea Grilli, Nicola Spreafico e Sergio Bernasconi Campionato Sociale SEV - 2012

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FALCHI IN ROSAUna buona annata, come dicevamo, per la squadra femminile.Un anno fa, con il saluto di Angela Buratti , la squadra in rosa era ormai al minimo storico. Ma non solo l’ingresso di Micaela ha dato un buon segnale (ricordiamo tra l’altro la sua buona presta-zione alla Reseg-Up e la vittoria al Check Up del San Martino), ma quest’anno è da ricordare per lo straordinario ritorno di An-nalisa che ha letteralmente “fatto il botto” in tante gare. Vittoria alla Introbio-Biandino, alla Pasturo-Cornisella e alla Maggiani-co-Camposecco. Podi alla Rampegada di Pagnona, alla Molina

Annalisa Ongania vittoriosa alla Maggianico-Camposecco

Elisa, quinta piazza nella prestigiosa Marmitte Dei Giganti, sen-za dimenticare il sesto posto al Trofeo Vanoni. Bhe...non c’è che dire......giù il cappello e graditissimo ritorno!!

TANTE LE STRADE........che un uomo farà. Così cantava Bob Dylan. La strada di cui parliamo qui è però l’asfalto. Mezze maratone, maratone e corse su strada non sono state snobbate dai Falchi. Grandi protagonisti Carlo Ratti, con la miglior prestazione nella mezza di quest’anno (1h11’37’’) e Giordano Montanari con tantissime gare all’atti-

Sergio in azione alla Zac-Up Emanuele Gianola

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vo dalla “strada classica” fino ad un eccellente 2h35’ in maratona. Ma non solo di loro due dob-biamo parlare. Tanti altri Falchi hanno dato buona prova sul bitume. Dall’inossidabile Taddeo a Franz Simonetta, da Sergio Bernasconi ai fratelli Ghislanzoni. E poi ancora Luca Ripamonti e tanti altri Falchi che si sono cimen-tati nelle gare su strada.

CORSE IN MONTAGNAChiaramente, per il Gruppo Sportivo dei Falchi il fiore all’oc-chiello resta comunque la Corsa in Montagna, in ogni sua acce-zione, dai Vertical alle Skyrace, passando per le grandi classiche della corsa in montagna e le “garette di paese” che a volte son più tirate di un trial olimpico. Vittorie e buoni piazzamenti? Tanti e davvero difficili da elenca-re. L’inizio del nostro anno agonistico (che ricordiamo coincide, per noi, con la classicissima Maggianico-Camposecco) segna la doppia vittoria di Silvietto Gatti alla Maggianico e alla staffetta di Caprino Bergamasco in coppia con Capitan Ratti. Ancora Rat-ti lo ritroviamo sul podio assieme ad Enry Ardesi al nostro Tro-feo Spreafico (saranno secondo e terzo rispettivamente). Gessy e Ale Crippa vincono in coppia mista sul Cornizzolo (assieme a Giuliana Arrigoni e Francesco Bana). I primi alla nuovissima Merate-Cornizzolo, i secondi al già collaudato Raid Avventura. Eros Radaelli, all’esordio con la canotta dei Falchi, sfiora pa-recchie volte il podio (Savogno, Luzzeno-Manavello, Molina-

Emanuele Gianola

Matteo Spreafico in gara alla Reseg-Up

Luca Ripamonti alla Molina-Elisa

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Bietti) per poi trionfare in staffetta alla Como-Palanzone in trio misto (assieme a Davide Panzeri dell’ OSA e Davide Trincavelli) e agguantare il podio dello Scigamatt . Ancora Ratti è primo alla Introbio-Biandino e alla Runvinata.Insomma: tante vittore e tante ottime prestazioni che sarebbe davvero arduo e difficile elencare. Come al solito riassumeremo le migliori prestazioni nel doppio tabellone....e grazie a Riccardo che ne ha tenuto il conto!

STAFFETTE E CORSE A COPPIENe abbiamo già accennato, ma queste gare meritano un capitolo a parte. Si tratta di gare dal grande spirito di gruppo. Partire as-sieme e gareggiare assieme, oppure correre con la responsabilità di dare un buon cambio al compagno di squadra, cementa lo spi-rito di gruppo e rende queste gare particolarmente importanti. Gessi e Ale Crippa, come già detto, hanno gareggiato e trionfato in coppia mista sul Cornizzolo. Sergio Bernasconi e Luca Ripa-monti, dopo aver gareggiato assieme alla Besana Double Classic si ritrovano all’ eterna Monza- Resegone assieme al fidato ed ec-cellente Paolo Beria. Altro trionfo, inoltre, per Carlo e Giordano alla staffetta Erba Capanna-Mara.Ancora staffette e ancora miste alla Como-Palanzone. Se la vittoria è Falchi per il 33.3 percento (Eros, in compagnia del “Panzer” e del “Trinca”), la sesta piazza è Falchi al 66.6% , con Sergio Bernasconi, Marco Terraneo e la brava Ilaria Bianchi.

Andrea Biassoni inVal Rendena

Andrea Grilli, Marco Lafranconi ei Fratelli Ghislanzoni a Deleguaggio

Carlo Ratti in garaal Trofeo Spreafico

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L’ALMANACCO 2013 15Andrea Grilli, Marco Lafranconi ei Fratelli Ghislanzoni a Deleguaggio

Giordano Montanari conquista il titolo provinciale sui 5000

Carlo Ratti in garaal Trofeo Spreafico

Mauro Esposito alla premiazione della Como-Valmadrera

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da correre sul “suo” Magnodeno. Tanti amici e tanto impegno per una gara che ha raccolto tanti consensi e apprezzamenti. E allo stesso modo, su distanze diverse, ma nello stesso contesto si è invece svolta la Runvinata, questa volta sotto le direttive dell’altro Gianluca...ovvero il mitico “Cine”.Matteo Spreafico, già direttore di gara del nostro Trofeo Adelfio presta invece la propria esperienza agli amici della Zac Up, neo-nata skyrace, fortemente voluta da Alberto Zaccagni in memoria del fratello Andrea.Come non citare poi il GML, Giro Montano del Lario, finalmen-te corso tutto di un fiato (non senza qualche piccolo brivido) e riproposto grazie all’impegno e all’entusiasmo di Sergio Berna-sconi. Di tutto questo parleremo, come già accennato in seguito, ma rappresenta in toto ciò che fa dei Falchi una squadra un po’ fuori dalle righe. Ragazzi che corrono e faticano, che a volte sono protagonisti di guasconierie e scenette goliardiche, ma che di-mostrano ogni volta tanto cuore e coraggio dentro e fuori i cam-pi gara. E a testimonianza finale di tutto questo racconteremo soprattutto della “giornata un po’speciale” di quest’anno, ovvero della gara atipica corsa con i ragazzi della Goccia, tutti assieme verso un unico traguardo. Perchè è anche questo che fa dei Falchi una squadra davvero unica. E con questo chiudiamo il racconto dell’anno, sperando che vi sia piaciuto e con un augurio per una stagione 2014 ancora più ricca, entusiasmante e ricca di novità!

PISTA, CAMPESTRE E..”O’ FAMO STRANO?”Se le corse in montagna sono il piatto forte dei Falchi non si può certo dire che non ci sia del buon contorno. Montanari fa ono-re alla pista, disciplina regina dell’atletica classica. Ottime gare per tutta la stagione e titolo provinciale sui 5000 piani. Sem-pre Montanari coglie un terzo gradino assoluto ai Brianzoli di Campestre, oltre a far presenza a parecchie altre gare di cross in provinicia e regione. Pista e fango piacciono anche all’altro Fal-co comasco, Marco Terraneo, che fa presenza in pista e coglie medaglia di legno al Brianzolo di Campestre MM35. Menzione d’onore a Taddeo, campestrista per passione, anche se come lui stesso dice, non è la sua gara congeniale.Ma ancora più variegata è stata quest’anno la presenza dei Falchi alle competizioni. Taddeo, Marco Lafranconi ed Eros Radaelli si sono cimentati nelle corse ad ostacoli (Scigamatt, Paliomatto e Monza Power Run), mentre l’ingresso di Andrea Biassoni ha portato ai Falchi il brivido delle gare di sci-alpinismo.Infine non possiamo non citare la Carriolana, gara “storica” di Como dove ha dato grandissima prova Sergio Bernasconi in compagnia dell’amico Matteo Malinverno.

NON SOLO COMPETIZIONIL’esperienza del Trofeo Adelfio, giunto quest’anno alla quarta edizione e di cui parleremo in seguito, è fonte d’ ispirazione e quest’anno vengono alla luce due nuove competizioni che vedo-no alcuni dei Falchi come organizzatori o deus ex machina. Il Magnodeno Vertical è l’avverarsi del sogno di Gianluca “Paga” Paganoni, che vede finalmente prendere forma l’idea di una gara

Giordano Montanari - Cross Brianzolo (Giussano)

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Marco TerraneoCorrigrado 2013

Sergio Bernasconi, Luca Mauri e Andrea Grilli al Vertical del Magnodeno

Stefano Casati all’arrivodella Molina-Elisa

Micaele Tizzoni in garaal Trofeo Adelfio

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Sergio Bernasconi, Luca Mauri e Andrea Grilli alla Maggianico Vertical

Stefano Casati all’arrivodella Molina-Elisa

Micaele Tizzoni in garaal Trofeo Adelfio

Scene dal “Dopogara” delTrofeo Adelfio

Maggianico-Camposecco

Marco TerraneoCorrigrado 2013

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L’ALMANACCO 2013 19Stefano Casati all’arrivodella Molina-ElisaMaggianico-Camposecco

asfalchi.itversione 2.0

Come molti di voi lettori avranno avuto modo

di apprezzare, dal 2013 il sito asfalchi.it ha

cambiato completamente faccia.

Grazie al prezioso lavoro di Andrea, al pic-

colo contributo di Nicola e ai suggerimen-

ti di Ricky e Carlo il sito è ora ottimizzato

anche per telefonini e tablet, il cui trend di

diffusione è in continua crescita.

A dire il vero dobbiamo anche ringrazia-

re un'orda di cracker ottomani (che non

sono dei friabili surrogati del pane) che,

presi dalla noia, hanno veduto bene di

defacciare il vecchio sito rendendolo inu-

tilizzabile.

Non tutti i turchi vengono per nuocere !

Dopo un paio di tentativi infruttuosi di

rimettere in piedi il vecchio sito abbiamo preso la strada del rinnovamento,

che si è sicuramente rivelata la scelta giusta.

Ormai negli anni il sito era diventato un punto di riferimento per podisti, corridori di montagna, skyrunner e trailer della

zona (ma non solo) perdere questo patrimonio sarebbe stato un peccato.

La corsa in montagna, le skyrace e i trail, in Lombardia e in particolare nel lecchese stanno vivendo sicuramente un periodo

positivo. Sempre più spesso le iscrizioni si chiudono anzitempo per il raggiungimento del tetto massimo di partecipanti e

ormai anche le gare "locali" e "oratoriali" hanno raggiunto ottimi livelli organizzativi e fanno il tutto esaurito.

Seguendo quest'onda, anche il nostro sito registra un costante aumento di visite e ci aiuta a rendere sempre più visibile la

nostra attività sportiva e le nostre iniziative benefiche e di valorizzazione del territorio.

Un grande grazie va dunque a tutti gli assidui frequentatori del sito asfalchi.it e, come si suol dire, rimanete connessi, perchè

le novità non mancheranno di sicuro.

Foto di repertorio dei due autori del sito.A sinistra: Nicola, prima di iniziare a correre.A destra: Andrea ai tempi in cui era fumatore e prima dell’intervento agli occhi

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a fare cinque minuti di riscaldamento. Mi metto dietro la linea di partenza e mi rendo conto solo ora di quanti atleti ci siano.3, 2, 1 e Mauro finalmente dà il via. L’andatura è subito eleva-ta sul tratto asfaltato e nel primo tratto di sentiero. Continuo a superare gente e ad essere superato. A Costa finalmente riesco a trovare un ritmo più regolare e salgo così fino alla Stoppani e all’inizio della Sponda. Fino a metà della Sponda è tutto ok ma nel tratto duro prima del leggero falsopiano nel bosco le gambe cominciano a ribellarsi. Scalo allora un paio di marce ma non mollo. In questo momento in cui la fatica è al suo apice mi sem-bra quasi di sentire gli incitamenti di Adelfio, quando veniva a vedere le gare col Sandro e tifava e incitava i suoi Falchetti.

Con il ricordo di Adelfio in testa supero il tratto ripi-do alla fine della Sponda e arrivo al GPM del Pizzo d’Erna incitato dai Falchi di servizio lungo il per-corso. Poi c’è la picchiata finale verso il traguardo al rifugio Marchett.Il tempo di riprendere fiato e mi rifocillo all’ormai mitico ristoro finale. Questo è uno dei punti forte della manifestazione ed è

Di Riccardo Ghislanzoni

Cronaca della quarta edizioneTrofeo Adelfio

Il Gruppone nel dopogara

Trofeo Adelfio Spreafico, quest’anno siamo alla quarta edi-zione. Una manifestazione in ricordo di una persona molto

speciale per i Falchi e quest’anno quasi 350 amici erano al via della gara, dal piazzale della funivia, in una gradevole mattina di fine aprile.Dopo tre edizioni dietro le quinte a cercare di coordinare al me-glio la parte organizzativa della gara in zona partenza, quest’an-no mi butto anch’io nella mischia di chi correrà questa gara bre-ve ma decisamente intensa. Lascio al neo-presidente Mauro gli oneri e gli onori di gestire le persone in zona partenza e tutte quelle piccole attività che ci sono dietro ad una manifestazione. Matteo invece è ormai un

veterano in queste cose e la logistica in zona arrivo è per lui or-dinaria amministrazione.Io faccio il minimo sin-dacale e do una mano alla consegna pettorali. Quando le iscrizioni sono chiuse, mi cambio al volo e riesco

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sempre molto apprezzato. Sarà merito delle nostre mamme, mogli e amici che ogni anno pre-parano tante torte, biscotti, macedonia, pane e nutella e tanto altro.Alla fine ci sono le premiazioni con tanti premi per tutti. Quest’anno c’è una sorpresa anche per me. Un piccolo pensiero ma davvero emozio-nante e molto apprezzato. Una bella foto di gruppo con tutte le firme dei Falchi come segno di riconoscenza per questi sei anni da presidente.

Il momento più bello è però quando si ve-dono i prati nella zona dell’arrivo pieni di gente. Tanti atleti che fanno la gara e poi vengono rag-giunti dalle famiglie. Tanti bimbi che giocano allegri.E allora sì, anche quest’anno il Trofeo Adel-fio ha raggiunto l’obbiettivo, è stata una vera festa. Il modo più bello per ricordare il nostro grande amico.Vi aspettiamo l’anno prossimo ancora più numerosi!

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Il “mitico” Severino Aondio (classe 1932, 81 anni), all’arrivo

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nel 2013 è stato l’aiuto dato per la ristrutturazione della ‘Casa delle Orfane’ di Asmara, che come si vede dalle foto, finalmente è diventato un posto allegro e dignitoso per le bambine che ci vivono (vi posso assicurare che prima non lo era per niente: era addirittura malsano...).Ora le bambine sono più allegre e noi ci sentiamo più contenti per aver fatto qualcosa per loro...E’ proprio vero: c’è molta più gioia nel dare che nel ricevere...

provare per credere!

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Di Betti Ghislanzoni

GIMS ed Eritrea

Fortunatamente anche quest’anno il GIMS ha potuto continuare, grazie al contributo di tanti amici e sostenitori (tra i quali un po-sto d’onore spetta naturalmente ai Falchi con i proventi raccolti in occasione del Trofeo Adelfio), con gli aiuti in Eritrea per il sostegno del programma di sicurezza alimentare per i bambini denutriti, portato avanti dalle Suore Figlie di S. Anna. Purtroppo, come ho potuto vedere di persona nel corso del mio viaggio in Eritrea nell’ottobre scorso, i bambini denutriti sono sempre tanti, soprattutto per noi, abituati ad avere tutto il necessario ed anche di più!La situazione che ho trovato in Eritrea è sempre difficile, quest’anno anche la stagione delle piogge è stata ‘asciut-ta’ pertanto il raccolto è ridotto ai minimi termini, i prezzi continuano ad aumentare e la gente è veramen-te in difficoltà...I giovani continuano a scappare per cercare una possibilità di vita dignitosa (e anche per non dover fare il militare a vita): pensiamo soltanto che nell’ultima tragedia di Lampedusa più di 300 persone erano di nazio-nalità Eritrea...

L’impegno più grande affronta-to dal GIMS

La Casa Delle Orfane di Asmara ristrutturata

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Dalla sua costituzione, nel 2003, ACEL Service è il più importante fornitore di gas naturale in tutta la provincia di Lecco. Alla vendita di gas, ACEL Service ha recentemente affiancato la fornitura di energia elettrica ai comuni, alle aziende private e pubbliche e ai possessori di partita IVA. La sua attenta politica ai costi e la sua spiccata attenzione al servizio delle differenti tipologie di clienti, fanno di ACEL Service il tuo fornitore ideale per tutta l’energia che ti serve.

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L’energiacheti serve.

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Di Gianluca “Paga” Paganoni

Km Verticale - Prima edizioneMAGNODENO!!!!!

Tramonto dal Magnodeno

“Soddisfazione, questa è la parola che esprime il mio stato d’animo.”

G.L. Paganoni

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la Croce del Magnodeno (mitici fratelli Brivio) mi sono detto: abbiamo fatto centro!

Poi si è anche corso ed il Panzer ha picchiato duro con un secco 38'38”, battendo di un soffio il nostro capitano ma va bene uguale.

Soddisfazione, questa è la parola che esprime il mio stato d'ani-mo. Soddisfazione per aver contribuito alla buona riuscita di questo vertical, semplice ma efficace, che sembra sia piaciuto proprio a tutti. Soddisfazione per i complimenti che ho ricevuto anche nei gior-ni successivi alla manifestazione.

siasmo. Tasto il polso agli Alpini e anche loro danno l'o.k. Sento qualche falco fidato, Ricky e Gigi su tutti, ed anche qui trovo consenso. Allora mi gaso di bestia: se in tre mosse ho messo d'accordo tutti potrei buttarmi anche in politica; però, su questa ultima ipotesi, ci ripenso. Sai, ci sarebbe il rischio d'andare a Roma ma, laggiù, le montagne scarseggiano; oddio, qualche colle c'è ma...niente di serio...Mei pensà al Magnòden!

Vaccabestia Paga, hai già finito il puzzle?

Beh, qualcosina manca ancora tipo pulire il sentiero, misurarlo, contattare i cronometristi, trovare qualche sponsor (grazie An-drea, Affari & Sport), ma tutto va per il verso giusto.Arriva così il giorno della gara; quando ho visto oltre 130 iscritti nonostante il tempo incerto e una domenica zeppa di altre gare, tanti Falchi e, chicca, il collegamento audio video in diretta con

“...terreno ideale per un bel chilometro verticale...”

“...Detto, fatto!..”

Così, infatti, scrissi nel mio articolo sul Magnodeno per l'almanacco del 2011. Così, infatti, si è disputata in data

08-09-13 la 1^ edizione di questo vertical.

Ma come è nato il tutto? Molto semplice: è stato come comporre un puzzle.

La figura è già davanti a te, bisogna solamente mettere i pezzi al posto giusto. E così ho fatto. Lancio l'idea agli organizzatori della Festa Rionale di Maggianico e subito approvano con entu-

Il Vincitore Davide Panzeri e Carlo Ratti

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Soddisfazione infine, per esser riuscito a coinvolgere ed a “con-tagiare” molte persone per tirar su questo chilometro verticale.

Ora, anche se è scontato, non mi resta che fare qual-che ringraziamento.

Prima di tutto ai ragazzotti della Festa Rionale di Maggiani-co, ICE in primis; la gara infatti era e resta una manifestazione all'interno della festa. Agli alpini, (ma anche ai Marini...) per la loro assistenza sul percorso ed in vetta. Un grazie infine a tutti

coloro che mi hanno aiutato, falchi e non falchi, parenti e non parenti, Cristiani e dottori, dedicando qualche giornata o magari solamente qualche ora per preparare e rendere possibile questa gara.

Ci rivedremo l'anno prossimo? Freddie Mercury lo diceva:”Show must go on!”...

Falchi sulla vetta

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Richy, Mauro, Alessio ed Andrea.

Percorriamo l’intera salita, c’è la prendiamo como-da, non avevamo mai percorso la zona che porta dal Rifugio Riva al Rifugio Bogani. Rimaniamo entusiasti dall’ ambiente selvaggio, il canalone per raggiungere il Passo Zapel con catene fisse e qualche traversino, tecnico e duro, poi sassoso stile dolomitico, si scollina e si cam-bia morfologia, prati e pineta verdeggiante, fino al Bogani, da li alla cima si riprende con assenza di vegetazione, sassi e catene fino al Brioschi, da qui inizia la discesa prima tecnica su roccette poi su prati con continue curve fino al Pialeral, si scende lungo un bosco con continui cambi di direzione poi gli ultimi km age-voli lungo prati.

Finita la ricognizione ho già preso la mia decisione, alla gara partecipo di sicuro. Anche gli altri sono tutti rimasti stupiti in modo positivo dal tracciato.Alla gara partecipano 380 atleti, più del tetto massimo d’iscri-zione, un buonissimo segno per essere la prima edizione e per un percorso selettivo.Vince Franco Sancassani, ex canottiere olimpico, che rema forte anche in montagna, seguito da Gotti e Gil Pintarelli.In campo femminile sbaraglia la concorrenza una premanese , Gianola, seguita da Chiara Fumagalli dei Bocia di Verano Brian-

Di Sergio Bernasconi

27km al confine del cielo....ZAC UP!

Nella vita può succedere che da un evento triste , la mor-te di Andrea Zaccagni, corridore nonché alpinista, dece-

duto durante una scalata sul Cervino, nasca , su idea del fra-tello Alberto, un grande avvenimento, una corsa sul Grignone per ricordare Andrea e per far continuare una tradizione , “ Lo Scaccabarozzi”che per motivi organizzativi si era deciso di to-gliere dal calendario gare.

La Grigna, montagna imponente, che domina tutto il Lario, con i suoi 2410m, non poteva rimanere or-fana di una Skyrace.Ed ecco così la nascita della “ZacUP”, merito di una moltitudine di persone che amano la montagna, le corse ed hanno tanta vo-glia di darsi da fare per mantenere vivo uno sport che sta pren-dendo piede in tutta Italia e nel resto del mondo, lo Skyrunning.A noi Falchi, ci viene chiesto di dare un contributo a livello organizzativo, siamo naturalmente disponibili a rendere vivo un bel progetto che ci affascina, ci divideremo un determinato nu-mero di persone a stare sul percorso , come controllo passaggi atleti, ed altri che si vogliono cimentare a partecipare a questa splendida gara.Il percorso non lo conosciamo e decidiamo di fare una ricogni-zione in una domenica soleggiata tanto per renderci conto a che cosa si va incontro in caso si decidesse di correre.Prendono parte all’escursione 5 Falchi, il sottoscritto (Sergio),

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Il Vincitore Davide Panzeri e Carlo Ratti

za, sempre più a suo agio nelle gare lunghe.

Si comportano bene i nostri pezzi forti, Capitan Car-lo Ratti ed Enrico Ardesi, concludono sesto e setti-mo, la classe d’altronde non è acqua come si suol dire , terreno tecnico o meno se uno è forte è forte. Scollina bene Eros Radaelli poi ha dei crampi in discesa e perde posizioni, negli ultimi km fatica non poco ma ci può stare in una gara cosi lunga.Nei miei limiti faccio una buona gara , arrivo 55 esimo, son con-tento della mia prestazione.Dietro di me Richy, Eros, Alessio ed il Pizza

Il clima è di una festa in generale, l’organizzazione ha superato benissimo l’impatto del battesimo gara, tutto fila liscio e perfetto, anche i massaggi post gara sono un sano beneficio alle gambe martoriate dal saliscendi generale.Pranzo spettacolare, tutti insieme campioni e non , a degustare le prelibatezze della Valsassina.Sul percorso tanta gente ad incitare i corridori del cielo, alcu-ni Trekker stupefatti dagli atleti che riescono a correre dove di solito si cammina e a fatica, perfino i ristori generosi ed abbon-danti.Se devo dare un voto da 1 a 10 opto sicuramente per un bel 10.

(Foto gara di Luigi Fumagalli)

Andrea Zaccagni in azione sul “Sentiero 4 luglio”Foto: Marco Gulberti

Alberto Zaccagni e

Matteo Spreafico

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Carlo Ratti

Eros Radaelli

Claudio Pizzagalli

La Zac-Up ....secondo me Di Matteo Spreafico

Devo essere sincero, quando all’inizio di quest’anno Alberto Zaccagni ci ha contattato per chiederci di collaborare all’organizza-zione di una nuova skyrace, in memoria di suo fratello Andrea e in sostituzione dello scacca, ero un po’perplesso. Il percorso non era ancora definito e le idee spaziavano dal giro del Pizzo in Val Biandino alla traversata alta in Grigna. Mi sembrava si stesse facendo il passo un po’ più lungo della gamba.

Ora posso dire di aver preso un abbaglio! Alla fine il risultato l’hanno visto tutti! Ma facciamo un passo indietro. Già dalle prime riunioni ho capito che si stava mettendo in piedi qualcosa di bello: Alberto ha saputo creare un gran bel gruppo con gli amici di Pa-sturo e una volta scelto il percorso è partito a testa bassa (magari anche con un po’d’incoscienza ma qualche volta senza quella non si va da nessuna parte). I problemi sono i soliti: cerca gli sponsor(di questi tempi poi!), cerca i volontari(ma quanti erano?), contatta i rifugisti, il soccorso e sullo Zapel bisogna mettere una fissa… insomma un gran casino!Una sera mi chiama Alberto e mi dice:<<Abbiamo deciso i vari compiti: tu sarai il responsabile dei controlli; ti va bene? Sappi che non puoi dire di no>>. E così resto incastrato un’altra volta. A parte che non ho capito bene ancora oggi cosa dovevo fare… ormai sono sulla bicicletta e cerco di pedalare insieme a tutti. Arriva finalmente il giorno della gara e non vi dico la tensione (avete presente il trofeo Adelfio? moltiplicatela per cento), meno male che il saggio Marino ci calmava un po’ tutti. Organizzare una gara del genere è un po’ come fare un puzzle, bisogna incastrare tutti i pezzi e vi assicuro che non è per niente facile. Alla fine tutto sembra essere andato bene, anche se qualcosa va sicuramente migliorato (qualche idea c’è già).

Ora inizia la parte migliore: cena in tutti i rifugi toccati dalla ZACUP! La prima tappa è stata al rifugio Riva, dove ho tenuto alta la reputazione dei Falchi! Alla fine del giro penso di poter avvicinare il mio prossimo obiettivo: raggiungere la taglia di Cine! Lascio ad altri il racconto della gara: a me resta il ricordo di una bella esperienza che spero di ripetere l’anno prossimo. Buon anno a tutti!

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La Zac-Up ....secondo me Di Matteo Spreafico

Devo essere sincero, quando all’inizio di quest’anno Alberto Zaccagni ci ha contattato per chiederci di collaborare all’organizza-zione di una nuova skyrace, in memoria di suo fratello Andrea e in sostituzione dello scacca, ero un po’perplesso. Il percorso non era ancora definito e le idee spaziavano dal giro del Pizzo in Val Biandino alla traversata alta in Grigna. Mi sembrava si stesse facendo il passo un po’ più lungo della gamba.

Ora posso dire di aver preso un abbaglio! Alla fine il risultato l’hanno visto tutti! Ma facciamo un passo indietro. Già dalle prime riunioni ho capito che si stava mettendo in piedi qualcosa di bello: Alberto ha saputo creare un gran bel gruppo con gli amici di Pa-sturo e una volta scelto il percorso è partito a testa bassa (magari anche con un po’d’incoscienza ma qualche volta senza quella non si va da nessuna parte). I problemi sono i soliti: cerca gli sponsor(di questi tempi poi!), cerca i volontari(ma quanti erano?), contatta i rifugisti, il soccorso e sullo Zapel bisogna mettere una fissa… insomma un gran casino!Una sera mi chiama Alberto e mi dice:<<Abbiamo deciso i vari compiti: tu sarai il responsabile dei controlli; ti va bene? Sappi che non puoi dire di no>>. E così resto incastrato un’altra volta. A parte che non ho capito bene ancora oggi cosa dovevo fare… ormai sono sulla bicicletta e cerco di pedalare insieme a tutti. Arriva finalmente il giorno della gara e non vi dico la tensione (avete presente il trofeo Adelfio? moltiplicatela per cento), meno male che il saggio Marino ci calmava un po’ tutti. Organizzare una gara del genere è un po’ come fare un puzzle, bisogna incastrare tutti i pezzi e vi assicuro che non è per niente facile. Alla fine tutto sembra essere andato bene, anche se qualcosa va sicuramente migliorato (qualche idea c’è già).

Ora inizia la parte migliore: cena in tutti i rifugi toccati dalla ZACUP! La prima tappa è stata al rifugio Riva, dove ho tenuto alta la reputazione dei Falchi! Alla fine del giro penso di poter avvicinare il mio prossimo obiettivo: raggiungere la taglia di Cine! Lascio ad altri il racconto della gara: a me resta il ricordo di una bella esperienza che spero di ripetere l’anno prossimo. Buon anno a tutti! Alessio Stefanoni

Riccardo Ghislanzoni

Sergio Bernasconi

Cludio Pizzagalli

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Di Sergio Bernasconi

“...ma varda’n po’ che roba!!!”GML - 2013

Un giovane tifoso mostra il volantino del GML

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e 15 minuti.Al Giro hanno partecipato la maggior parte degli atleti dei Fal-chi, ottimo segno, come sempre con molto fervore, attesa, vo-glia, passione e unione.Ottima quest'anno la novità di stampare delle magliette del GML e di donare il ricavato alla associazione ONLUS “La Goccia” di Lecco di cui i responsabili sono stati parte attiva della nostra manifestazione.Non è stata una gara ma nonostante questo tutta la manifestazio-ne è stata vissuta dai Falchi emotivamente a livello elevato.Il Giro è lungo, l'inconveniente può essere sempre in agguato, siamo tutti atleti ben preparati sia a livello fisico che mentale ma aver fatto tutto ciò non è cosi semplice e banale.

Si corre anche di notte su sentieri, oltre alla responsabilità della tua tratta hai sempre la mente impegnata e rivolta agli altri frazionisti.In prima persona ho dormito quasi nulla durante la seconda notte quando ho ricevuto il messaggio che il buon Ale Filigura non stava bene, che Gessy era in ritardo per un errore di percorso e, scommetto come me, anche gli altri del Gruppo, ne sono piena dimostrazione gli sms che giravano anche a notte fonda con gli aggiornamenti del caso.

Il Giro ti prende nel bene e nel male, non è una com-petizione ma rappresenta un obbiettivo.C'è chi corre, chi organizza, chi supporta, siamo tutti amici di una cerchia a livello ormai famigliare, persino chi non fa parte del Gruppo ci sostiene, basta solo vedere ad esempio sulla pa-gina di Facebook, ormai divenuta un'icona del web. Durante la manifestazione il sito è stato visitato con un incremento dell'800 % rispetto ad una settimana normale, da non credersi.

La gioia più grande è sempre alla fine di tutto, quan-do si liberano forse le tensioni e ci si rende finalmen-te conto che tutto è andato bene e che siamo riusciti a fare qualcosa di unico nel suo genere.Parte la festa prima in piazza dove i passanti ti guardano incurio-siti e stupefatti dopo che gli narri che cosa questi ragazzi hanno compiuto in così poco tempo, alcuni si fermano davanti al gaze-bo a guardare il tracciato, il dislivello, la maglia con il logo e ci vedono soddisfatti esteriormente ed internamente.Poi c'è il trasferimento alla sede per la grigliata come ciliegina sulla torta, una sorta di vera e propria festa popolare, ognuno fa quel che può per cucinare, apparecchiare, servire... siamo tutti atleti e buoni mangiatori, la griglia funziona egregiamente sotto le direttive di Gessy, di Ale e di Farumi, si cuociono verdure e carne, patatine e torte salate come aperitivo, dolci e torte per finire in bellezza con birra coca cola e vino che scorrono a pari passo del fiume adiacente la nostra sede.Ha iniziato a piovere a dirotto, ormai non ha più importanza, tut-to è stato compiuto, la festa continua tra discorsi, vociare, risate, siamo tanti e tutti uniti e festosi, questo è la cosa fondamentale.

Lunga vita ai Falchi, lunga vita al Giro Montano.

Con grande orgoglio e soddisfazione da parte di tutto il grup-po di atleti appartenenti alla società Falchi Lecco, siamo

lieti di comunicare che nel mese di giugno 2013, nella sua se-conda edizione, il Giro Montano del Lario è stato compiuto in maniera integrale ed è divenuto, a tutti gli effetti, un possibile anello di trekking per gli appassionati o un futuro tracciato per disputare una gara di ultra-trail. La traccia GPS si può scaricare e consultare sul sito www.asfalchi.it, nella sezione dedicata al Giro Montano del Lario.

Se nella prima edizione, a causa del maltempo, c'era stata una variazione di percorso, quest'anno il meteo non ha creato particolari problemi ed il Periplo è stato completato. Parlando in termini tecnici sono stati percorsi 256 km con un dislivello positivo e negativo di 13600 m in un tempo di 42 ore

Tappa 13 - Colma di Sormano

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Il GML in cifre

256, la lunghezza in chilometri del Giro Montano

13600, il dislivello in metri di salita e altrettanti di discesa

16, le tappe in cui è stato diviso il Giro

42h15', il tempo impiegato per portare a termine tutto il percorso

6,1, la velocità media in km/h tenuta nel Giro

1686, l'altezza in metri del GPM del Giro, il Monte San Primo

31, il numero di Falchi che hanno partecipato al Giro

6, i simpatizzanti dei Falchi che hanno percorso almeno una tappa

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Tutto il Giro Montano minuto per minuto

Ecco tutta la cronaca del Giro Montano.

Venerdì 7 giugno 2013

Ore 19.15: tutto pronto in Piazza Diaz a Lecco per la partenza del Giro Montano del Lario 2013.

Ore 19.35: il Sindaco di Lecco Virginio Brivio dà il via alla prima tappa del Giro Montano del Lario. Partono i Falchi Marco La-franconi, Carlo Ratti ed Eros Radaelli accompagnati dagli amici dell’OSA Valmadrera Renato e Stefano Butti. Destinazione Piani Resinelli per la Val Calolden e discesa ad Abbadia.

Ore 21.25: termina la prima tappa ad Abbadia. Partono ora lungo il Sentiero del Viandante i Falchi Paolo Beria e Luca Ripamonti accom-pagnati da Marco Colombo dei Nirvana Verde. Daniele Gaddi li accompagna in bici per qual-che km.

Ore 22.40: il gruppo transita da Lierna. Prose-guono verso Dervio i Falchi Paolo Beria e Luca Ripamonti.

Sabato 8 giugno

Ore 01.45: Luca e Paolo transitano per Dervio. Si unisce a loro il falco Claudio Pizzagalli.

Il gruppone alla partenza

L’inizio della seconda tappa

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Ore 04.10: Paolo, Claudio e Luca arrivano a Colico, al Santuario della Madonna di Valpozzo dove termina il Sentiero del Vian-dante. Ripartono Nicola Spreafico, Davide e Riccardo Ghislan-zoni.

Ore 04.50: Davide termina la tappa, proseguono in direzione So-rico Ricky e Nicola lungo la Via dei Monti Lariani.

Ore 9.05: Nicola e Riccardo arrivano a Peglio e danno il cambio a Gianluca Paganoni, Roberto Roncaletti e Marco Tavola.

Ore 12.10: Gianluca, Roberto e Marco arrivano a Garzeno e danno il cambio al presidente Mauro Esposito, ad Andrea Grilli e a Carlo Proserpio. Per ora siamo in anticipo sulla tabella di marcia.

Ore 17.10: Andrea, Mauro e Carlo arrivano a Croce. Tutto ok, presidente in affanno i primi km poi si è ripreso! 10 min. di stop per grandine! Ripartono ora verso San Fedele i Falchi Alessan-dro Filigura, Emanuele Gianola e Gianluca Maggioni accompa-gnati da Emilio “Popo” Sala e Paolo Valsecchi.

Ore 21.30: passaggio a San Fedele d’Intelvi. Tappa senza piog-gia. Proseguono ora verso Cernobbio i Falchi Ale Filigura e Gianluca Maggioni con Emilio Sala.

Colico - 5a tappa

Francesca e Marco a Cernobbio

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Domenica 9 giugno

Ore 00.30: Gessy annuncia un ritardo di circa 1 ora. Previsto arrivo a Cernobbio per le 2:30.

Ore 04.00: cambio a Cernobbio. Termina la Via dei Monti Laria-ni. Qualche errore di percorso e staffettisti stanchi ma tutto ok. Partono alla volta di Como Francesca Nava e Marco Arrigoni Neri.

Ore 04.30: Francesca e Marco completano la tappa a Como e passano il testimone al falco Sergio Bernasconi e all’amico Gio-vanni. Comincia ora la Dorsale del Triangolo Lariano.

Ore 05.20: Sergio e Giovanni transitano dalla Capanna CAO e proseguono alla volta della Colma di Sormano transitando da Bolettone e Palanzone.

Ore 07.10: Sergio e Giovanni arrivano alla Colma di Sormano. Proseguono i Falchi Andrea Biassoni, Stefano Casati e Matteo Spreafico.

Ore 09.30: cambio a Brogno. Partono i Falchi Fabrizio Farumi, Paolo Beria, Luca Mauri e Micaela Tizzoni lungo il Sentiero del Tivano.

Ore 11.30: passaggio a Valbrona. Si aggiungono al gruppo i Fal-chi Alessio Stefanoni, Fabio Bartoloni e Giovanni Tavola.

Ore 13.10: i Falchi transitano da San Tomaso, sopra Valmadre-ra.

Ore 13.50: MISSIONE COMPIUTA! Si conclude a Lecco il Giro Montano del Lario in 42 ore e 15 minuti.

Garzeno - Tutti Gli Uomini del Presidente

Gianluca Maggioni

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Il Gruppone all’arrivo

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GML2013 in 10 punti

Sull'esempio di quello fatto per l'edizione dello scorso anno, anche dopo questo Giro Montano abbiamo raccolto "a caldo" le 10 cose che più ci hanno colpito o che ricorderemo con particolare piacere.

Nicola Spreafico (tappe 5 e 6)10 spunti tra il serio e il faceto

Mai stato così contento di essermi sbagliato. La prima riunione organizzativa del GML 2013 mi era sembrata inconcludente e 1. avevo espresso le mie perplessità al presidente. Mauro ha invece diretto al meglio tutti gli aspetti organizzativi della complica-ta avventura ed è anche arrivato, fresco come una rosa, in fondo alla sua lunga tappa. Complimenti al presidente!Chiara (mia moglie) che, prima di andare a letto, intorno alle 23 (con la sveglia puntata alle 2.30) mi dice: "Che voglia avete di 2. andare a correre?!"Il GML2013 sarebbe potuto diventare una brutta copia di quello passato, invece siamo riusciti ad aggiungere qualcosa: l'ab-3. biamo effettivamente portato a conclusione in maniera integrale, hanno corso 31 Falchi (contro i 27 dell'anno precedente), raccogliamo fondi per una importante associazione del territorio La Goccia Onlus.Dalla Chiesa di San Miro di Sorico le luci dell'alba iniziano a rischiarare l'alto Lario e il Legnone ancora innevato.4. Martino (il figlio "grande" di 3 anni) che mi dice che anche lui, all'asilo, corre con i suoi amici Falchi. Sembra aver capito 5. pienamente quello che è lo statuto, scritto e non scritto, della società A.S.D. Falchi Lecco.Gli occhiali da sole del Paga, tenuti insieme con l'elastico delle mutande (rigorosamente già inviate), i crackers con le conchi-6. glie e la miriade di cazzate sparate dalla "Squadra A" (Paga e Tebol).Il primo gruppo di cinghiali (mamma con cuccioli) avvistato durante la tappa 6. Ci faranno compagnia, successivamente, 7. anche un capriolo (mandato personalmente dal sig. Morganti per controllare che tutto andasse per il meglio), una grossa poiana e un paio di enormi cinghialotti adulti.Un grande ringraziamento a Ricky, a Davide e alla tappa 7 (Roncaletti, Paga e Tebol) per l'organizzazione logistica impeccabi-8. le delle nostre tratte. Io sono andato a ruota e mi sono anche sbranato la brioche gentilmente offerta all'arrivo. Ringrazio inoltre il fiuto di Ricky nel saper trovare le minuscole segnalazioni del sentiero 4 della via dei monti lariani, io, adesso, sarei già in Svizzera.Arrivi a casa, dopo aver lasciato da sola la moglie con 2 piccole belve per una notte e gran parte della giornata, e, per fortuna, 9. non ci sono motoseghe e roncole a ostruire il passaggio, Chiara NON ha un sorriso 32 denti... tiro un sospiro di sollievo. (Quei bigoli di Paga e Tebol dovranno spiegare a Vito questo punto).L'entusiasmo travolgente di Sergio, anima del GML. Grazie Sergio!10.

Ci sarebbero molte altre riflessioni... perchè, durante un viaggio, se ne vivono tante di emozioni, ma non tutte si riescono a descri-vere.

Riccardo e Nicola - 6a tappa

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Sergio Bernasconi (tappe 12 e 13)I miei 10 punti:

L’ansia x la riuscita del progetto e la notte insonne ed 1. agitata.La preoccupazione di Gessi x il ritardo nelle sue chiamate ( 2. ti dovremmo fare una statua x quello che hai fatto).Presenza costante di Mauro e Richy.3. Un grande lavoro sul sito web da parte degli addetti.4. La salita verso S. Donato alle 4,30 del mattino senza fronta-5. le e con Giovanni torso nudo.La mancanza di tempo nel fare le foto durante la tappa (for-6. tuna non era una gara, ci mancava poco che facevo il mio personale da Como al Palanzone...), grande Giovanni.Paolo che si è sparato 5 tappe, alla Monza mi massacrate....7. I fuochisti delle grigliate e le succulente torte, grande la 8. festa.Quelle stronze delle compagnie telefoniche che si sono fatti 9. i miliardi con le chiamate nostre durante il GML.La coerenza, la decisione e l’unità dei Falchi Lecco.10.

Luca Mauri (tappe 15 e 16)I miei 10 punti (di sutura)

Sveglia alle 5.00 per cominciare a correre alle 09.30.1. Vito (l’unico che aveva provato il percorso) che mi avvisa 2. che non ci sarà….. sti cazzi…. Karnazes alias Paolo Beria che in due giorni si sciroppa 3. quasi 70 km. (e non doveva neanche esserci!). La cartina Kompass che Vito ci ha prestato (che non è servi-4. ta ma in compenso l’abbiamo rovinata) La pioggia nei primi 12 km ed il lavoro di squadra fatto per 5. non sbagliare il percorso (che culo, nessuno lo conosceva!).Ascoltata la relazione catastrofica di Vito sul percorso…… 6. ringraziamo per la sua assenza (scherzo!).Il baretto di Civenna con i suoi personaggi.7. I miei grandissimi compagni di viaggio ( Michela n° 1 )8. Dj FA-FA-FA-FARUMI che dopo essere volato scendendo 9. da Pianezzo ci gratifica con un rivoltante abbassamento di braghe per lavarle al fontanino di Sambrosera (che schifo!).Nicola che in bici ci accompagna da Valmadrera fino a 10. Piazza Diaz.

Sergio al Bolettone

Andrea e Giovanni alla Colma di Sormano

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Sergio al Bolettone

Micaela Tizzoni (tappe 15 e 16)Cosa ricorderò del giro:

Il GRUPPO dei FALCHI perché è il gruppo che ha compiuto l’impresa;1. ANSIA che la sveglia non fosse puntata all'orario giusto;2. ATTESA al bar Sport (che di sportivo aveva solo la Gazzetta) di Civenna perché la staffetta che ci precedeva era in ritardo di 3. due ore e lo abbiamo scoperto solo a Brogno!INCERTEZZA: nessuno dei quattro aveva mai provato il percorso quindi potevamo solo sperare nelle indicazioni di Vito, nella 4. sua cartina e nel nostro senso dell’orientamento;ACQUA che ci ha dato il via con un bel temporale di un'ora;5. COMPAGNI DI TAPPA: una scoperta e direi uno spettacolo! Oltre ad avermi aspettata e tenuta sott’occhio per tutto il percor-6. so, mi hanno portata all’arrivo come scortata da dei bodyguard! DEVIAZIONE: le deviazioni sul sentiero ci hanno tenuti all’erta soprattutto nella penultima tappa. Non ci siamo persi dove 7. non conoscevamo il sentiero, ma siamo riusciti a dividerci sopra San Tomaso (tre sono andati verso San Tomaso e tre verso Sambrosera).SODDISFAZIONE di aver partecipato all’impresa e di avercela fatta!8. ABBUFFATA: il pranzo in compagnia è stato un’ottima conclusione del giro!9. CONTINUITA’: prima ancora di finire il giro già si parlava di cosa fare l’anno prossimo. Direi che i Falchi non corrono solo a 10. piedi, corrono ancor più veloci col pensiero e con le idee!

Emanuele Gianola (tappa 9)I miei dieci punti:

Ritrovo di 4 runners su 8, dei quali nessuno ha ben chiaro il percorso, se non super Gessy che comunque non é benché mini-1. mamente preoccupato se dovesse capitare di sbagliare e fare qualche Km in +, anzi...........Il nero, i tuoni che da Como si vedevano e si sentivano mentre ci avvicinavamo alla partenza...la tappa maledetta (La Terra Di 2. Mezzo....Orchi e Draghi...).La birretta al bar prima della partenza......esempio di atleti perfetti!!!!3. L'arrivo di Carlo, Andrea ed il mitico presidente in affanno ma come un guerriero....fino alla fine, di ginocchia!!4. Il su é giù delle rampe domandandosi se andavamo dalla parte giusta....maaaaaa....trovando anche un cartello indicante "Be-5. stiame al Pascolo" mai cosa più vera fu detta!!L'incontro con un cacciatore che bestemmiando lamentava che di cinghiali neanche l'ombra, quindi la paura che sfogasse i suoi 6. colpi su di noi visto l'evidente stato di ubriachezza....L'arrivo a Croce dove incontriamo un ragazzo al pascolo con degli asini e Gessy che gli dice "beato te come ti invidio"... se-7. condo me quello gli avrebbe risposto "MAVAFFANCULO"La discesa per San Fedele dove il Popo Emilio il Magnifico che davanti a me compie una roccambolesca slogatura doppia di 8. caviglie con tanto di bestemmia.....ma continua!!!! DA AMMIRARE!!!L'arrivo a San Fedele dove Eleonora (mia moglie) ci attende per permettere ai super trailer di cambiarsi, rifocillarsi e riparti-9. re!!!! Per i 28Km successivi. Memorabili..Vedere le facce straziate di tutti i partecipanti il giorno dopo, ma presenti per ESSERCI all'arrivo dove gli ultimi staffettisti 10. chiudevano un sogno iniziato due notti prima.

Tappa 14

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Riccardo Ghislanzoni (tappe 5 e 6)Ecco i miei 10 punti:

La soddisfazione di aver portato a termine il Giro nella sua 1. versione integrale senza intoppi e il vedere l'entusiasmo dipinto sui volti di chi ha partecipato.La presenza costante di Mauro durante tutto il Giro, la 2. carica di Sergio, l’entusiasmo di Paolo che si sciroppa ben 5 tappe, la tenacia di Gessy (e del Popo) nei due tapponi da 28 km, l’abilità informatica di Andrea G. che ha messo in piedi un GML Live con cartina interattiva veramente da urlo.L’ottimo riso con lavarello post-tappa nel ridente ristorante 3. da Mario a Domaso allietato (si fa per dire...) dalla compa-gnia delle loquaci proprietarie.Gli ultimi metri di Via Cavour corsi col gruppo e l’arrivo in 4. Piazza Diaz sulle note di We are the champions dei Queen: da pelle d’oca!L’ottima compagnia di Davide e Nicola durante le 2 tappe.5. Il guado del torrente di Bares dove lo scorso anno la mia 6. macchina fotografica scomparve nell’acqua spumeggiante. Ringrazio Nicola per aver immortalato questo momento con la sua macchina fotografica (ben stretta tra le mani!!!).L’ottima brioche alla marmellata gentilmente offerta dalla 7. “squadra A” al cambio di Peglio e il prosecco a Garzeno.La ridente piazza di Garzeno per un giorno ombelico del 8. mondo con il passaggio del Giro Montano e la celebrazione di un matrimonio. Piazza animata da un frenetico via vai e con personaggi mica male. Degna di nota anche la caratte-ristica viabilità della piazza con la manovra di inversione di marcia codificata da rigide regole.L’opera di Giovanni, il socio di tappa di Sergio, e delle sue 9. figlie che hanno migliorato la segnaletica del sentiero da Tabbiadello a Ponte di Dangri. Un’attività senz’altro utile per noi e per tutti gli escursionisti.La grigliata a fine Giro orchestrata da abili fuochisti. E poi 10. la buona compagnia, birra a volontà, dolci a non finire e un clima di vera festa.

Carlo Proserpio in guado....

Riso e Lavarello....

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Carlo Proserpio in guado....

Riso e Lavarello....

Andrea Grilli (tappa 8)Ecco i miei 10 punti!

La prova della mia tappa (maledetta) che salta per 2 volte di file causa maltempo.1. I messaggi notturni degli staffettisti.. chissà se il sito l’ho aggiornato veramente o è stato solo un sogno!?2. Mauro che scompare dopo 2km dalla partenza (in piano).. riapparendo poco dopo tutto provato e con il naso sanguinante.. ci 3. mancano “solo” 26km e 1000mt D+..L’acquazzone misto grandine a metà percorso.. quando tutt’intorno era sereno e celeste (la classica nuvola di “Mauro”).4. Il supporto morale di Carlo, ad ogni salita: “Alèè Expo Alèèè”!5. I miei compagni di viaggio, The president Mauro e Carlo Proserpio.. che nonostante tutti i loro acciacchi hanno portato a 6. termine una tappa di 5h.La cartina che ci ha “salvato” dopo aver mancato un segnale (ero pure indeciso se portarla o no).7. L’arrivo a Croce (sembra un Déjàvu), con i nostri amici Falchi ad attenderci e a farci festa!8. L’ammirazione per Ironman Gessi Burgada.. concordo sul monumento in suo onore.9. L'entusiasmo di Sergio e l'eterna disponibilità di Ricky.. ma soprattutto l'unità di tutto il gruppo!10.

Ps. Ce ne sarebbero altri 10 almeno..

Alessio Stefanoni (tappa 16)Seguire sul sito il giro ogni 2 ore e vedere i pezzetti delle tappe che diventavano man mano verdi.1. Le cipolle alla griglia.2. I chili di fango da togliere dalle scarpe "raccolti" scendendo verso Sambrosera.3. I 6 compagni di tappa che ho avuto il piacere di conoscere un pochino meglio grazie a quei 12 chilometri.4. La sveglia alle 7 la domenica mattina e mettere la divisa dei falchi alle 7.10 anche se il ritrovo era (spostato) alle 10.30.5. Farumi che beve mezza birra in un sorso: già a Pianezzo aveva voglia di quella birra!6. L'infinito mare di nuvole mozzafiato appena sbucati al rifugio SEV.7. L'arrivo in centro con la musica e gli applausi PER tutti.8. La consapevolezza di essere appena entrato a far parte di un gruppo straordinario.9. La voglia il lunedì mattina di RIPARTIRE!10.

Andrea Grilli e Presidente.

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parte di una squadra di corsa in montagna.Sempre per caso sono venuto a conoscenza, con il Giro Montano del 2012, che esistevano delle persone, persone “matte” come me, che questa cosa la prendevano sul serio! Ed erano pure for-ti!Dal cielo poi è piovuta la possibilità di farne parte ed il “SI” è stato solenne.Questo primo anno da Falco è stato per me una gioia, dal pri-mo all'ultimo secondo; ogni allenamento, quasi sempre solitario, quasi sempre in salita, è stato fatto col sorriso sulla faccia, nonostante la fatica. Ogni metro di ogni gara, ogni goccia di sudore versata, ogni pano-rama mozzafiato, ogni traguardo tagliato, ogni emozione, sono stati attimi di intensa gio-ia, vissuti sempre al mas-simo, col cuore colmo di felicità.Entrare nei Falchi è stato come entrare a far parte su-bito di un'altra famiglia. Le riunioni al giovedì sono un momento speciale, dove incontrare tanti “fratelli maggiori” cui chiedere un consiglio, con cui ridere e scherzare, con cui fare

Abbiamo chiesto quest’anno a qualcuno tra nuovi “Falchetti” di raccontarci qualcosa sul loro ingresso e le loro impressioni sul nostro Gruppo. Alessio e Stefano ci hanno dato risposta...ed ecco qui i loro racconti....grazie ragazzi!!!!!

AlessioTutte le sere prima delle gare preparo la divisa, una casacca leg-gera, di un blu intenso, con il nostro stemma bianco stampato sopra. La guardo tutte le volte, la ripiego con cura e la osservo bene. E' un onore poterla indossare, ne vado fiero e so che rap-presenta un impegno. Un impegno per me, a dare sempre il mas-simo in gara, negli allenamenti, nel gruppo e nella vita. Me lo ripeto tutte le volte e ogni volta ne sono sempre più innamorato. E anche questa sera è così. Domani ci sarà l'ultima gara della sta-gione, la “sgambata” Maggianico-Camposecco: per gli addetti ai lavori è una classica imperdibile, ed io ci voglio essere!E' stato assolutamente un caso iniziare, per me, a correre in montagna; non è stata una scelta, semplicemente è successo. Sul sentiero n°56 tra la croce del Medale e la cappelletta del San Martino, lo ricordo bene. Un richiamo arcaico, profondo: non potevo dire di no.Eppure la montagna era già dentro di me da tempo; tantissime sono state le passeggiate fatte da piccoli con i genitori e pian pia-no, il seme che hanno messo dentro di me ha iniziato a crescere, per poi fiorire negli ultimi anni in modo stupendo.Ho sempre giocato a pallone, da bambino ero spesso quello che entrava gli ultimi minuti durante le partite, arrancava in campo ed aveva il fiatone. Mai mi sarei immaginato di arrivare a far

Di Alessio Stefanoni e Stefano Casati

...si raccontano....ovvero, la parola ai neo-falchiNuove ali....

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sone con il quale condividere la mia passione. Il nostro è si uno sport individuale, ma secondo me, molto importante avere un gruppo solido con cui correre e una casacca da portare in gara.Conoscevo già alcuni di voi dai tempi in cui correvano per la Corno Marco e quindi sapevo che il gruppo era bello compatto.L’anno scorso ho avuto anche l’occasione di partecipare al GML come “amico” (ero uno dei 3 che hanno rischiato di passare la notte in un casolare mezzo diroccato sui monti di Argegno) e an-che in quell’occasione ho avuto modo di comprendere il grande spirito di gruppo e tutta la vostra passione.Così ho presentato domanda al presidente e da gennaio sono di-ventato anch’io un Falco; quest’anno purtroppo non sono riusci-to, per motivi vari, a partecipare a molte gare, ho esordito alla Valcava Sky ed ho cercato di esserci alle gare del campionato sociale; così ho avuto modo di conoscere in prima persona il grande affiatamento della squadra.I momenti clou di quest’anno sono stati, a mio parere, il GML e la camminata di ottobre con la goccia, momenti nei quali si è visto tutta la forza della nostra società.

Foto della mia prima stagione da falco non ne ho ma ne ho recu-perata una dal mio archivio storico. E’ la camminata di Bosisio Parini di qualche anno fa, quella dove si forma una squadra che porta in gara un ragazzo in carrozzina. Vorrei proporre un picco-lo quiz, dovete riconoscere: un neo falco, 2 falchi storici e un ex falco. Fatevi sotto e non fatevi ingannare dalle capigliature!Ciao a tutti e grazie per avermi accolto tra voi!

cose belle.La cosa che più mi ha colpito e più ho apprezzato dello spirito dei Falchi è stato il loro sguardo sempre rivolto al prossimo, da parte di tutti indistintamente: non è facile al giorno d'oggi trovare un gruppo di persone che decide disinteressatamente di spendere del tempo, delle energie, delle idee per gli altri, per chi ne ha più bisogno, per regalate anche solo un sorriso. Mi hanno detto che questo era lo spirito di Adelfio, io purtroppo non l'ho mai conosciuto, ma lo sento in ognuna di queste persone uniche; mi impegnerò anche io a portare avanti e a promuovere tutto questo.La cosa più cara che porto con me di questo anno da Falco è una frase, che un compagno di squadra, sinceramente non so chi sia stato, mi ha sussurrato all'orecchio mentre arrancavo sulla salita della ResegUp: “Un Falco non molla mai, un Falco non molla MAI!”. Questo mantra mi è entrato in testa il 1 di Giugno ed è ancora li presente, mi spinge ad allenarmi sempre al massimo, sempre meglio, mi spinge ad affrontare la vita di petto, a fare le cose bene, a fare le cose giuste. Ad essere onesto con me stesso e con gli altri; a sognare in grande e anche a fallire, perché no, in fondo un Falco potrà anche sbagliare, ma sicuramente si rialze-rà, del resto il suo posto è in alto, tra le vette delle montagne.

StefanoCiao a tutti, mi chiamo Stefano Casati e da quest’anno sono anch’io dei Falchi.Perché ho scelto proprio la vostra squadra?

Corro da ormai una ventina d’anni e dopo aver militato in un’al-tra società e qualche anno da “libero” cercavo un gruppo di per-

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Di Andrea Biassoni

Un sogno impossibile....o forse no....Mezzalama

Andrea Biassoni impegnato nel Trofeo Mezzalama(nella altre foto anche con Stefano Barbaria e Fabrizio Casati)

“..... Questo é il Mezzalama, fatto di ore ed ore di allenamenti, di sacrifici, di tempo rubato...”

Andrea Biassoni

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L’ALMANACCO 2013 51Andrea Biassoni impegnato nel Trofeo Mezzalama(nella altre foto anche con Stefano Barbaria e Fabrizio Casati)

divisione, rimane l'amicizia con persone che si sono legate a te in cordata, che hanno messo nelle tue mani la loro vita, e tu hai messo la tua nelle loro. Tre vite condensate in una, in un solo momento, un'energia immensa. Questo é il Mezzalama, fatto di ore ed ore di allenamenti, di sacrifici, di tempo rubato alla fami-glia, ai figli, alle mogli, alle fidanzate. Fatto di gioia, di amore per lo sport e per la natura maestosa delle montagne. Fatto di freddo, di caldo, (oddio non troppo eh!) di neve, di vento. In una parola fatto di vita. Su quelle montagne e in quelle ore, legato in un muto e profondo momento di condivisione con i miei compa-gni, ero vivo, nel senso piú pieno della parola.

Null’altro da aggiungere se non un vero Grazie a coloro che sono stati me stesso per 8 ore e 28 minuti. Abbiamo fatto il Mez-zalama. Forse un giovane ragazzo ci guarderà sognando. Forse da grande, in una buia mattina di maggio, sarà a Cervinia.

Mezzalama. Mezzalama. Sì, Mezzalama. Io ancora non ci credo. Sono qui, seduto sul divano, cercando di scrivere

un pensiero, cercando di ordinare le idee, su quello che é stato, ma non riesco ancora a realizzare pienamente la portata di quan-to ho, di quanto abbiamo fatto. Guardo e riguardo quella foto, scattata a Gressoney, sul prato di Gressoney, alle ore 13,28 di sabato 4 maggio 2013. La guardo nei minimi dettagli, leggo nel-le espressioni, nei volti dei miei compagni e cerco di ricordare quello che ho provato. Solo ora mi emoziono.

Quel giorno sarà per la fatica, sarà per paura, non ho provato quello che immaginavo. Ero troppo impegnato ad arginare le emozioni, erano troppe e troppo forti, avrei tanto voluto piangere. Solo i miei compagni, che hanno condiviso con me la fatica di una gara simile, hanno scorto, appena dopo l'arrivo, che avevo qualcosa di strano. Per me questa gara, anche se é troppo riduttivo chiamarla così e mi correggo, per me il Mezzalama é un mito, una leggenda che ho scoperto presto. Lo conobbi di persona quando da giovane fre-quentatore della montagna e della valle d'Aosta sentii parlare di questo avvenimento.Da giovane alpinista comprendevo la portata dell’impresa, di-stante anni luce dalle mie capacità. Era un po' come voler fare l’astronauta, un sogno impossibile. I partecipanti erano alieni ai miei occhi e mi fissavo per ore, incantato e so-gnante, sulle foto che li ritraevano. Ora in quelle foto ci sono io. Un misto di gioia e tristezza mi avvolge perché, i sogni sono belli solo fino a che non si rea-lizzano, poi perdono forza, diventano alla portata, e perdono parte del loro irraggiungibile fascino. Per fortuna, rimangono i ricordi. Rimane la con-

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Di Daniele Gaddi

Cronaca di una scommessa.....Resegup 2013

“....ultima curva, rettilineo finale, assaporo l’ingresso in piazza fra 2 ali di folla, alla chiesa ci

sono già i bambini che danno il 5...”

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nare, mentre vedo davanti il Riva che corre agile e si allontana sempre di piu'. Intanto continua a superarmi gente mai vista alle corse in montagna, dilettanti allo sbaraglio, uno con su i panta-loncini dell’Inter, un altro con ai piedi scarpe da pallacanestro, gente che probabilmente è la prima volta che va al Resegone.…sono demoralizzato… A Versasio, grazie a dei lunghi rettilinei, mi accerto sconfortato che Riva non si vede piu'...sono in crisi nera, inizio a pensare anche al ritiro. Fino alla Stoppani vado avanti cosi', abulico, le gambe non girano, in trance e non riesco a tenere il passo di chi mi precede. Passo in piu’ di 46 minuti, sono oltre 50° credo.Passata la Stoppani, nel tratto in piano prima dell’inizio della sa-lita cerco di svegliarmi dal torpore che mi possiede e cerco di re-agire, facendo dei pensieri assurdi, ma la cosa sembra funzioni.

Mi ribello a questo stato cadaverico e inizio la salita a buon ritmo finalmente; improvvisamente mi sento meglio, inizio a spingere e a vedere parecchia gente davanti, che riprendo e supero senza difficoltà.

Tutto ha inizio verso la metà di dicembre 2012 quando con alcuni amici di Mandello organiz-

ziamo una pizzata prenatalizia con famiglie in cui si parla esclusivamente di sport e gare, per la felicità delle mogli.Presenti Redaelli Massimo, top-ciclista ed ex 400, Riva Miche-le, forte nuotatore nonché triatleta di livello, Zucchi Michele, maratoneta e da quest’anno anche finisher di Ironman, Lollini Alessandro, nuotatore e triatleta e il sottoscritto. La serata è in-centrata in particolare sulla Resegup 2012 e mi permetto di fare lo sbruffone nei confronti del Riva e del Lollini che l’ hanno con-clusa, in condizioni pietose per la verità, garantendo che avrei fatto molto meno di loro (2h’54), che mi sarei fatto trovare già docciato al loro arrivo, sparando tempi assurdi…Fatto sta che il giorno 24 dicembre, come da tradizione, ci troviamo per la clas-sica uscita in bicicletta alcolica Natalizia, durante la quale gli “amici” mi consegnano una busta con l’iscrizione alla Resegup 2013!!!!! Noooooo!!!!! La frittata è fatta…

Assorbo il colpo e mi mostro ancora spavaldo ma già penso a qualche scusa per bigiare… a parte le poche gare a cui partecipo che sono sempre di pochi km, mi spaventa la lunghezza e soprattutto la discesa im-pegnativa per le mie caviglie malconce.Comunque la testa è subito proiettata al 1 giugno, giorno della gara, cerco di allenarmi un po’ piu’ del solito, faccio anche una prova del percorso e un’altra uscita lunga di 3 ore partendo alle 5 del mattino. Purtroppo nel periodo precedente la gara devo un po’ mollare per via di altri impegni, ma arrivo alla parten-za fiducioso, riposato piu’ che altro, con obbiettivo di stare sotto le 3 ore e di non farmi male, soprattutto.

Anche il Riva sarà alla partenza, con il chiaro obbiettivo di mettermi dietro, malgrado il giorno prima inizi a parlare di un presunto stiramento, chiaramente falso. Quindi, dopo 2 notti insonni causa tensione, arriva il momen-to della partenza. Mi piazzo davanti con i big, almeno sulle foto si vede che sono partito; inoltre non voglio restare im-bottigliato alla strettoia subito dopo la partenza.Il buon Riva è lì accanto che mi cura, carico, tonico, ride. Io sono tesissimo.Parto con le gambe che piu' molli di cosi' è impossibile, al Bovara sono già in difficoltà, troppa fatica; Riva è attaccato alle calcagna, non sbuffa neanche e ogni tan-to mi picchia contro i piedi, come a dirmi di aumen-tare che per lui è troppo lento. Sono già fuori giri ma mi rendo conto che l’andatura è bassa.

Al Bar dei Bravi mi ha già staccato, non riesco a tenere il suo ritmo. Iniziano a passarmi parecchi concorrenti ma non reagisco. Sulle prime rampe dure di Acquate devo già cammi-

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Li stacco facilmente senza problemi. Ne passo almeno 10, forse di piu’, adesso ho veramente un buon passo e buone sensazioni.. poi ad un certo punto alzo lo sguardo e chi vedo poco avanti? il Riva...nello stesso istante anche lui si volta su una curva e mi vede, i nostri sguardi si incrociano ma a questo punto lui è la gazzella e io il leone, nei sui occhi c’è il terrore... vede che mi sto avvicinando e io prendo sempre piu’ coraggio; tiro il fiato un attimo, poi do’una sgasata e rientro sul gruppetto Riva, uno sguardo all’orologio: siamo già oltre l'ora di salita.

Appena li raggiungo, sono in 5, li passo tutti insieme con una rasoiata...voglio distruggere psicologicamente il Riva, senza pietà..Mentre lo passo lui mi incita, io non lo cago, fottiti, sono in trance, adesso ti do 10 minuti, hai voluto partire a balla adesso attaccati...faccio un tratto a tutta, supero altri concorrenti, poi mi volto per vedere la situazione...hanno mollato tutti...tranne uno...nooooooo!!!....il Riva si è attaccato, proprio lui, vedo che soffre, ma non molla...ha la faccia deformata dallo sforzo, è inguarda-bile, sta raschiando il fondo del barile, allora provo ancora ad aumentare e piano piano si stacca...ma non molla, per niente. Sono a tutta ma mi sento bene, almeno sono lucido.

Salgo del mio passo, recupero ancora un paio di persone, ma il buon Riva segue a poca distanza, max 30 secondi.Ormai siamo roccette finali, non mi ricordo bene quanto manca ma non molto mi dicono, l’aria è bella fresca e mi ritempra, si sente un tifo da stadio incredibile anche se ancora non si vede la vetta per via della nebbia, l’ambiente qui è notevole, vera mon-tagna...sento tanta gente che mi conosce e mi incita, da brividi, mai vissuta una sensazione del genere...il momento piu' bello della mia gara, sicuramente!!!!

Do un'altra sgasata, mi sento benissimo......ne prendo ancora 2 prima della cima, vado su a 4 zampe ma ne ho addosso ancora; 1ora 36 sono in cima, ma sto proprio bene, bevo un goccio di acqua e mi butto in discesa. Alcuni mi dicono che sono il piu' fresco che è passato...Comunque inizio la discesa a buon ritmo sento di stare bene sul-le gambe e posso forzare; ma dopo pochi minuti, trach!! prima strambata secca, ma si va avanti; anche nel primo tratto di disce-sa prendo alcuni concorrenti, fra cui il nostro Eros Radaelli con i crampi, i 2 fratelli Conti, poi Faverio (saltato)...Comunque gente che mi batte regolarmente e abbondantemente, inizio a pensare che non sto andando male, sto bene, sono stanco ma ancora tutto

Resegup - Passaggio alla Stoppani

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Resegup - Passaggio alla Stoppani

sotto controllo...poi strappetto al passo del Giuff, un calvario, lo cammino quasi tutto, ma vedo che anche gli altri sono messi come me.

Riprende la discesa, altra strambata, ma non si molla.Fino in Erna vado bene, poi sulla salitina al Rifugio inizio a ca-pire che le cose stanno cambiando, le forze scarseggiano e non sono messo benissimo, inizia la sofferenza. La discesa verso la Stoppani la faccio tranquillo, il terreno è insidioso e non voglio cadere; faccio in tempo a prendere un’altra storta bella secca ma resisto.

Alla Stoppani mi dicono che sono 22; riprendo la discesa con molta attenzione e poco dopo mi passa uno al doppio della velocità. Non provo neanche a reagire...devo gestire le forze se voglio arrivare in piazza decentemente.Arrivo a Versario in condizioni accettabili, ma qui inizia il vero calvario...sono stanchissimo e viene fuori la carenza di km degli allenamenti, nei tratti piu' facili, anche sull’asfalto, da lasciare andare, sono penoso, gambe molli, ho paura di cadere e non vo-glio rischiare. Saluto un po' gente che conosco al ristoro, bevo ma capisco che andare all'arrivo sarà dura.

Ad Acquate, vicino alla gelateria Trinacria delle ragazzine, dopo il mio passaggio, sento che commentano "hai visto che figo questo?"... riesco solo a pensare che quelli passati prima di me dovevano essere veramente al limite...In zona cimitero, nel tratto in falsopiano, mi trascino corric-chiando al limite della camminata fino alla ripresa della discesa, manca poco, dai non mollare... Penso che se dovesse arrivarmi dietro qualcuno non avrei la forza di reagire, mi volto ma non vedo nessuno ma tengo via giusto un Newton nel caso dovesse rientrare il Riva… Si entra nel parchetto, 3 gradini che uccidono,

poi discesa verso la stazione, inizio a pensare che è finita, che ce l’ho fatta, devo solo lasciare andare le gambe .

Ultima curva, rettilineo finale, assaporo l'ingresso in piazza fra 2 ali di folla, alla chiesa ci sono già i bambini che danno il 5, strettoia.........da qui in avanti sono emozioni difficili da raccontare e che è giusto tenere per me....Chiudo 23°, in 2h44’, tempo inaspettato che mi lascia certamen-te soddisfatto, ma durante la discesa e anche dopo aver tagliato il traguardo l’ultimo mio pensiero è stato al risultato cronometrico, sarei stato contento di qualsiasi risultato viste le emozioni che ero riuscito a vivere durante la gara.Forse con un po’ di km in piu’ nelle gambe di allenamento avrei potuto, non tanto fare meglio come tempo finale, ma soffrire di meno nella parte finale fatta veramente sulle ginocchia…ma alla fine anche questo è servito a rendere unica questa esperienza.Purtroppo il dopo gara non è stato cosi entusiasmante, 3 ore sulla tazza del water per problemi di stomaco…oltre ai giorni succes-sivi con mal di gambe che mi impediva di muovermi e ai mesi successivi con tutte le problematiche avute con la caviglia che ancora oggi non è guarita…

Un grazie particolare va ai miei Amici per avermi fatto provare questi momenti che altrimenti non avrei mai vissuto, il passaggio in vetta è stato qualcosa di straordinario, piu' ancora dell'arrivo, anche se tagliare il traguardo in piazza con tutta la gente a tifare è stato veramente speciale.Oh, sia chiaro, è stato bello ma quest’anno nessun regalo di Na-tale!!!!!!!!!!!

P.S. Il caro Riva ha poi chiuso in un ottimo 2h49 dichiarando di essersi tenuto in discesa (non ci crede nessuno…) la cosa importante è una sola: era DIETRO!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Inizialmente ci dicevamo “Beh, dai, se arriviamo a 250 è già un buon successo”. Ovviamente l’incognita che ci preoccupava di più era quella legata al meteo. Una giornata piovosa avrebbe in-ciso negativamente sia sul percorso “verde”, quello pensato per le famiglie, sia sul “giallo” che poi si è rivelato il più apprezzato da chi si è avvicinava per la prima volta ad una competizione sui sentieri di montagna. A me davano del “pazzo” quando dice-vo “Guardate che se c’è una bella gior-nata, arriviamo a 400”.

C’era anche parecchio scetticismo in quanto, ormai, il panorama lom-bardo delle gare in montagna bruli-ca di eventi. Ma l’obiettivo che ci siamo fissati in testa era quello di portare sugli stessi sentieri sia lo skyrunner affermato che la famiglia in cerca di un iti-nerario diverso dal solito e di far sentire protagonisti entrambi. Se poi, come nel caso del nostro “ca-pitano” e di molti altri, famiglia e skyrunner si sono trovati fian-co a fianco anche

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Di Gianluca Corti

...eravam in 4 ed un’idea...Runvinata

“Runvinata” è stato un “qual-cosa” che va oltre una sem-plice gara. Il resoconto della gara ormai è risaputo, con la vittoria del nostro capitano Carlo Ratti nella gara più im-pegnativa e il podio del “ter-ribile-duo” Radaelli-Lafran-coni nel percorso “giallo”.

Quello che vorrei raccontare è come siamo arriva-ti a radunare quasi 600 atleti, circa 100 volontari, coinvolgere 7 associazioni e la comunità “Madonna alla Rovinata” di Germanedo-Belledo-Caleotto di cui faccio parte. La gara è stata la degna conclusione di un “viaggio” durato quasi 8 mesi. Siamo partiti in 4 persone con un’idea e siamo arrivati in 11 a condividere decisioni, risolvere problematiche e orga-nizzare tutto quello che c’era da organizzare. Non è stato affatto semplice, vista l’inesperienza di gran parte di noi, e quando dico “noi” faccio riferimento al comitato organizzatore di cui ero a capo, nel gestire una situazione che, giorno dopo giorno, si fa-ceva complicata: permessi, assicurazioni, contatti con associa-zioni, reperimento sponsor, gestione dei media…insomma, tutto quanto c’è dietro l’organizzazione di un evento del genere.

Fabrizio Farumi scollina al Magnodeno

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solo per un istante in gara….Il meteo è stato dalla nostra parte, con una giornata serena e temperatura mite. Insomma, c’è andata davvero bene visto il ro-vescio temporalesco avvenuto 12 ore dopo.

L’aiuto dei Falchi, su cui ho fatto affidamento, si è rivelato prezioso nel punto più impegnativo, ossia in vetta al Magnodeno. Grazie di cuore!...e come mi ha scritto il Paga: “Quando una montagna è bella…è bella!” come dargli torto stavolta?

Alla prossima edizione!!!!

Emilio Fumagalli scollina al Magnodeno

Premiazione del Percorso Rosso

Enrico Mazzoleni in gara

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campeggio di Rivabella punto logistico della camminata. Alle 13.00 pranzo magistralmente organizzato da Zia Emilia (sorella di Adelfio) presso la Casa sul Pozzo. A seguire premiazione di tutti gli atleti. Alle 15.30 una rappresentazione teatrale interpre-tata da Il Cerchio Tondo intrattiene ragazzi e bambini per tutto il pomeriggio.

Alle 18.00 la messa di Don Angelo Cupini, i canti sono intonati da Paolo. Durante l’omelia Don Angelo uomo molto pratico ci chiede: cosa portate a casa da questa giornata? Luigi che non parla sorridendo alza orgoglioso il suo pacco gara. Io sicuramen-te tante cose: - è stata una giornata intensa ma ricca di emozioni - i sorrisi e gli sguardi dei ragazzi che mai dimenticherò, la gioia di aver fatto qualcosa per chi è meno fortunato di me e la consa-pevolezza che i miei piccoli problemi sono nulla a confronto di quelli dei nostri grandi amici.

Mauro

Di Gianluca Maggioni alias Gessi, Introduzione di Mauro Esposito

UNA GARA ATIPICA

Nata da un’ idea dei Falchi Gessi e Vito Gallo la giornata con i ragazzi disabili dell’associazione La Goccia di Lecco a cui si è unita Casa Orizzonti è stata un successo.

Partita un po’ in sordina, con il tempo ha preso forma attraverso l’organizzazione di una vera gara con tanto di iscrizione, pet-torale, classifica, pacco gara, cronometrista ufficiale, pranzo e premiazioni. Di seguito il programma.

Alle 9.30 era previsto il ritrovo presso il Campeggio di Rivabella e dopo l’iscrizione di tutti gli atleti (Falchi e Goccia) ci posi-zioniamo ai nastri di partenza e poco dopo scatta il via sotto lo sguardo attento dell’amico cronometrista Roberto. Chi a piedi, chi in tandem, chi spinge una carrozzella chi tiene la mano o il braccio di un compagno meno fortunato insomma tutti quan-ti finalmente partiamo alla volta di Pescarenico e dopo circa un’ora arriviamo al Bar il Barcaiolo dove ci fermiamo per un ricco ristoro. Dopo quasi un’ora si riparte e torniamo verso il

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vantaggio rallentava bruscamente per aspettare il suo "avversa-rio".Dopo aver percorso 6 km in un tempo degno di una maratona ci si è ritrovati alla Casa sul Pozzo ancora "gomito a gomito". Questa volta attorno a una super tavolata di un centinaio di per-sone affamate, contente e mischiate tra di loro in modo casuale. Per scambiare 2 parole con il tuo amico seduto dalla parte op-posta dovevi intavolare almeno altre 2 o 3 conversazioni con chi incontravi durante il tragitto. Anche qui come nella corsa il piacere della conoscenza ha prevalso su quello della fatica e del buon cibo.Durante le premiazioni abbiamo avuto modo di ufficializzare la vittoria di gruppo. Tutti contenti in egual misura dal numero 17 al numero 1, a conferma che tutti avevamo già ricevuto un premio che non poteva esser contenuto nel pacco gara peraltro sicuramente molto apprezzato.

Gessy

Ritrovo ore 9.30. Iscrizione. Formazione delle coppie. Ritiro del pettorale. Schieramento sulla linea di partenza. Pronti...Via!

Il 20 ottobre si è svolta una corsa podistica sicuramente atipica nella quale non vinceva chi impiegava meno tempo nel com-piere il percorso da Rivabella a Pescarenico, al contrario il più virtuoso era probabilmente colui che ne impiegava di più. Mi spiego meglio: chi passava più tempo col suo nuovo compagno avendo modo di conoscersi: parlando, ridendo, faticando e aiu-tando chi nell'attività fisica è meno dotato di un "Falco", ma non per questo meno vitale, gioioso e curioso di avventurarsi in nuo-ve esperienze ludiche, motorie e di conoscenza di nuovi amici.Alla fine siamo usciti tutti vincitori. Tutti più o meno in gruppo siamo arrivati alla tappa intermedia di Pescarenico dove per una volta abbiamo fatto veramente onore a chi ci ha offerto il risto-ro e alle persone che si trovavano al traguardo finale presso il Campeggio di Rivabella. Tutti in gruppo perché è stata talmente atipica questa corsa che chi si rendeva conto di prendere troppo

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Di Taddeo Bertoldini

Quando la voglia di correre non conosce limitiL’inarrestabile

Taddeo Bertoldini - Mezza delle Due Perle - Portofino

“....dentro di me ho questa enorme passione della corsa di cui non riesco a fare a meno...”

Taddeo Bertoldini

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Ciao amici sportivi!Questa volta voglio raccontare qualcosa per il nuovo Al-

manacco ... questa volta su di me però, sulla mia vita personale e sportiva. Quest'anno è stato un anno ricco di gare e soprattutto di grandi soddisfazioni per le numerose gare che ho fatto: circa 65 gare (fino a fine novembre)! Ho partecipato alle competizioni di ogni genere : dalle corse su strada alle gare in montagna, dalle campestri alle corse sugli ostacoli (strongman run), dalle SkyRa-ce ai Trail, dai Km Verticale alle gare a tappe. L'anno 2013 è sta-to un record come numero di partecipazioni rispetto al 2012 (con 56 gare): mai così tante in questi 10 anni che pratico questo sport (la prima gara fu il Trofeo Casimiro Ferrari, 15 luglio 2003). Però tutte queste "vittorie" non hanno fatto bene tanto a me. Lo sport fa bene alla salute, come dicono i medici, però bisogna stare al di sotto della soglia dei propri limiti.

Dico così perché (come ben sapete ormai tutti quan-ti) ho un problema alla caviglia in seguito all'inci-dente stradale avvenuto giovedì 23 agosto del 2007 insieme al mio papà Piro; incidente che mi ha di-strutto e che mi ha cambiato la vita a livello sportivo, ma anche a livello personale.La caviglia semi-bloccata non mi permette di andare oltre; non potrò mai più correre come ai vecchi tempi, non ho e non avrò più la possibilità di correre bene. Con questo difetto corro "male" zoppicando e questo crea dei dolori/fastidio specialmente quan-do rientro a casa dopo la corsa.

Ma nonostante tutto continuo a correre, ancora non ho appeso le scarpe al chiodo perché dentro di me ho questa enorme passione della corsa di cui non riesco a fare a meno.Per me ogni week-end il rito di uscire di casa e recarsi nei luo-ghi dove svolgono le competizioni è diventato un appuntamento "fisso" (a proposito voglio ringraziare infinitiva mente, e non lo smetterò mai, mia moglie Eleonora che grazie alla sua santa pa-zienza mi supporta, mi segue, mi accompagna, mi fa delle belle foto :-) e che mi dà la forza di correre... GRAZIE!!).

Ogni giorno mi rendo conto che ho fatto, e che sto facendo, tante gare e tutto questo mi dà delle emo-zioni così grandi che non riesco a spiegarvelo con le parole giuste.Ritorno sempre a casa con un bel sorriso stampato in faccia pen-sando sempre alla giornata sportiva appena conclusa anche se comunque mi sento a "pezzi" per la stanchezza e in particolare per la caviglia.

Come da routine, il giorno dopo, aggiorno sempre il mio amato blog (taddeorun.blogspot.com) dove scri-vo raccontando la mia piccola storia e di come era organizzata la corsa, di come l’ho vissuta inserendo anche tantissime foto.Vi confesso che quel sorriso dopo la gara però, a volte, è anche

amaro perché mi capita di dire, di pensare che se non avessi avuto quel maledetto incidente stradale sicuramente ora avrei fatto un buon tempo e sarei arrivato più avanti in classifica, for-se riuscendo anche a mettere dietro di me il forte capitano dei Falchi : Carlo Ratti ;-) ! So che è un ragionamento sbagliato, ma a volte succede questa cosa dentro di me: provo rabbia per aver corso così male e vorrei tanto ritornare indietro e cancellare quel maledetto giorno... ma il destino ha voluto così per me!Ogni tanto provo anche un po’ di invidia verso voi amici Falchi che correte bene, però direi di essermi fortunato perché poteva capitarmi molto di peggio! E molte altre volte quando gareggio, non penso al mio problema, non penso di come devo appoggiare il piede perché vengo circondato da tante persone che fanno il tifo, bambini che danno il 5, dal panorama e dalla bellezza che si ammira durante la corsa.

E soprattutto perché so che all'arrivo c'è lei, mia moglie, che mi aspetta, pronta ad accogliermi e chiedermi come era andata la corsa.L’anno delle corse è finito, siamo in pieno inverno e credo di par-tecipare a qualche campestre anche se non mi piace tanto come genere di gara. Non vedo l’ora di rimettere di nuovo le “scarpe da tennis” nel prossimo anno e mi auguro che anche il 2014 sia un anno di grande soddisfazioni e soprattutto di benessere!

Buone corse a tutti voi!

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ASD FALCHI LECCO

66 L’ALMANACCO 2013Reseg-Up

Cross Per Tutti - Seveso (Mi)

Mini Trail Lago D’Orta

Trentapassi Skyrace

Innovation Running

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ASD FALCHI LECCO

L’ALMANACCO 2013 67

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Di Stefano Casati

STAFFETTA AIDO-RUN

Come al solito la stagione dei Falchi raccontata nell’Alamanac-co apre e chiude con la Maggianico-Camposecco. Ma quest’an-no...piccolo strappo alla regola e pubblichiamo volentieri il rac-conto di Stefano sulla Staffetta Aido di Caprino Bergamasco.

Non avevo intenzione di partecipare alla staffetta di Caprino, volevo fare un’oretta tranquilla in Valcurone; ma verso mezzo-giorno del sabato mi chiama Matteo per chiedermi se voglio fare squadra con lui. Breve consulto con mia moglie e richiamo Teo per accettare la proposta.Domenica mattina alle 7:30 sono a Caprino, riesco a posteggiare all’ultimo posto disponibile di fronte alla partenza, c’è parecchia gente e un bel clima amichevole. Ritiriamo i pettorali, ci scal-diamo un attimo ed è già ora per i primi frazionisti di partire. Parte prima Matteo che si lamenta per il solito mal di schiena e vuole fare la frazione più corta. Noi secondi frazionisti ci gustia-mo la partenza dei nostri soci e poi ci spostiamo di un centinaio di metri dove ripassa la gara. In prima posizone passa il nostro Ratti seguito dall’altro falco Montanari. Poco più indietro Roby Roncaletti che oggi gareggia in coppia con Golinelli; seguono i due Spreafico.

Riprendo a corricchiare per qualche minuto poi mi sposto sulla linea di cambio dove sono cominciati ad arrivare i primi. Mentre aspetto Teo mi viene in mente una staffetta alla quale abbiamo partecipato qualche anno fa. Sempre io e Teo, lui primo io se-condo frazionista; il testimone era un portachiavi attaccato ad un cordino. Al momento del cambio Teo mi passa il portachiavi ma non molla il cordino, comincio a tirare ma lui non cede e inizia ad urlare: “Dai parti!!” Io gli rispondo: “E molla sta cor-da!!” sembra più una gara di tiro alla fune che una staffetta ma

La Casa Delle Orfane di Asmara ristrutturata

alla fine cede e riesco a partire. Per fortuna oggi basta darsi il 5. Tra un pensiero e l’altro Teo arriva. Prima parte su strada fino all’agriturismo Ombria, poi si prende un sentiero in piano. Dopo un paio di km comincia un breve strappetto, ho davanti a me un paio di concorrenti che alla fine della salita imboccano il sentiero a destra. All’inizio, il sentiero è bello corribile, poi si restringe e cominciano i rovi. Ci fermiamo e ci rendiamo conto di essere fuori dal percorso di gara, svelti torniamo indietro e incrociamo altra gente che ha cannato strada. Perdiamo un bel 5 minuti.

Riparto comunque bene, oggi le gambe girano a dovere e riesco a recuperare parecchie posizioni. Il percorso è un bel saliscendi continuo, le salite sono brevi e si riesce sempre a correre nonostante il gran fango e il fondo scivoloso. Vado bene fino all’ultima discesa quando una ra-gazza che mi precedeva di un centinaio di metri cade. Ci fermiamo in due a soccorrerla, la facciamo rialzare ma soffre parecchio e non riesce a camminare. Torno indietro ad avvisare gli organizza-tori chi in breve sono sul posto. Riparto e dopo un bel guado e lo strappet-to finale taglio il tra-guardo. Alla fine sia-mo in 77° posizione. Certo si poteva fare un po’ meglio ma siamo comunque contenti.

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ASD FALCHI LECCO

68 L’ALMANACCO 2013

...NON DI SOLA CORSA VIVON I FALCHI....

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ASD FALCHI LECCO

70 L’ALMANACCO 2013

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Il ritorno della tradizione....Birretta in Grignetta

Paolo Beria in un momento particolarmente intenso

Di Marco Terraneo

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72 L’ALMANACCO 2013

nick che è rimasto tale.

- Sei nei Falchi sin dalla nascita del gruppo e ora ne sei il presidente. Quali sono le caratteristiche principali di questo gruppo e quali sono gli elementi che lo differenziano da altre associazioni dove si pratica la corsa?

Le caratteristiche principali sono prima di ogni altra cosa l’ami-cizia che ci lega e l’accoglienza riservata ai nuovi atleti. Per en-trare nella società non è richiesto nessun tipo di risultato ma solo la voglia di correre e di fare gruppo con gli altri. Essere un Falco è un grande onore ma comporta anche dei doveri: bisogna sem-pre dare il massimo.

- Cosa ti ha spinto a diventare il presidente dei Falchi?

La voglia di impegnarmi per questo gruppo e portare delle no-vità.

- Prima di diventare presidente eri considerato, per un certo verso, il personaggio comico del gruppo, riuscendo ad espri-mere il meglio di te stesso senza dover utilizzare per forza capi vestiari di nessun tipo. Ora il tuo nuovo incarico esige un certo appeal, rimpiangi i vecchi tempi?

No, io sono sempre lo stesso però un po’ di serietà non guasta.

- I Falchi nascono nel 2001 e, ad oggi ci sono 48 atleti. Come vedi la crescita del gruppo nei prossimi anni?

Spero con tanti giovani, il futuro sono loro, bisogna dare conti-nuità al gruppo.

- Il 2013 è stato un anno ricco di novità per i Falchi: tu sei diventato presidente, sono entrati nel gruppo tanti nuovi at-leti e soprattutto tanti giovani, nuove iniziative sono state or-

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Mauro Esposito, classe 1974, nei Falchi fin dagli inizi, cioè dal lontano 2001. E dalla fine del 2012 è diventato il nuovo presi-dente dei Falchi. Ma conosciamolo meglio con una bella chiacchierata tra il serio e il faceto.

- Prima atleta e ora presidente. Vuoi raccontarci brevemente come ti sei avvicinato al mondo della corsa in montagna?

Ho iniziato a correre nel 1998 con gli amici Carlo, Paga e Table, prima condividendo l’amicizia, le serate in compagnia, le cam-minate in montagna e le immancabili ‘ciocche’. Successivamen-te la passione per la montagna è diventata qualcosa in più: amore per la corsa e cosi via a iscriversi ogni domenica a tutte le gare della zona (regolarità comprese).

- Hai partecipato a gare di primissimo livello come il Giir di Mont, il Trofeo 4 luglio, la Como-Valmadrera, la Zegama-Aizkorri in Spagna, la Monza-Resegone, solo per citarne alcune. Quale ricordi con maggiore soddisfazione e quale rimpiangi di non aver potuto correre?

Sicuramente le gare che ho nel cuore sono la Zegama-Aizkorri e il Giir di Mont. Correre sulle montagne basche tra 2 ali di folla che ti incitano, gridano il tuo nome e al tuo passaggio aprono un varco per permetterti di passare è davvero emozionante e ti fa sentire invincibile. Anche al Giir di Mont il pubblico premanese è molto caloroso e gareggiare sulle splendide montagne della mia valle è entusiasmante. La Monza Resegone ha un valore ag-giunto per lo spirito che si crea tra i compagni di squadra e poi sotto le 4 ore non è da tutti! Comunque ho dei bellissimi ricordi legati a ogni gara, anche quelle dove sono andato meno bene.

- Circolano voci sul tuo nome da battaglia, “IL BARONE”. Qual è il suo significato?

Nessun significato: un amico ha iniziato a chiamarmi con questo

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ganizzate come il Campionato Sociale e la Giornata con La Goccia. Vuoi farci un tuo bilancio di questa annata?

Bilancio sicuramente positivo, numerosa la partecipazione de-gli atleti al Campionato Sociale e alla Giornata con La Goccia, quest’ultima molto sentita anche dalle famiglie. Personalmente sono molto soddisfatto e orgoglioso della numerosa presenza degli atleti.

- Grazie alla coesione del gruppo, alle tante iniziative positi-ve, ai risultati sportivi e agli ottimi nuovi innesti è stato sicu-ramente un anno molto positivo per i Falchi.Forse un unico neo ha macchiato l'annata: spiegaci perché non è andata in porto la gita sociale a Mantova con vendi-ta di pentole sul pullman e grande abbuffata al ristorante? Cosa è andato storto ?

Gli atleti hanno risposto con dei feedback negativi e dopo la ‘se-rata materassi’ mi sembrava davvero troppo proporre un’altra giornata a tema commerciale.

- Non solo Falchi ovviamente. Parlaci un po' di te. Dove vivi, qual è il tuo lavoro, quali sono le tue passioni...

Vivo a Ballabio in Valsassina, lavoro in qualità nel settore dell’energia e sono molto soddisfatto della mia vita. Passioni? Corsa, viaggi e tanti amici (ovviamente non in ordine di impor-tanza).

- Quarta edizione del Trofeo Adelfio e nuovo record di iscritti con quasi 350 atleti. Qual è la chiave del successo di questa manifestazione? Vuoi regalarci un ricordo di questa persona che è stata così importante per i Falchi?

Il circuito organizzativo del Trofeo Adelfio è ben collaudato. Adelfio era molto conosciuto e amato, pertanto la gara è sen-tita da tutti amici e conoscenti. Adelfio? Un uomo d’altri tempi che donava gratuitamente senza chiedere nulla in cambio. Dove c’era lui amicizia e allegria erano di casa.

- Giro Montano del Lario 2013: missione compiuta! Come hai vissuto questa esperienza in prima linea?

Come tutte le novità l’ho vissuta con un po’ di preoccu-pazione ma grazie all’ unione tra gli atleti ed anche alle condizioni meteo buone l’avventura si è conclusa con successo.

- Durante il GML 2013, hai avuto qualche dif-ficoltà soprattutto in partenza, in quanto dopo 2 km pianeggianti i tuoi compagni di tappa ti hanno completamente perso di vista. Cosa è successo? E come sei riuscito a completare i rimanenti 30 km di sentieri montani?

Un piccolo problemino tecnico mi ha costretto ad un pit stop ma sono subito ripartito più in forma che mai.

- GML 2012: durante la tua tappa si è scatenato il finimon-do.GML 2013: sempre durante la tua tappa ha grandinato.GML 2014: sei disponibile per la tappa conclusiva Piazza Garibaldi - Via Cavour ? Si ma solo per quella!

- Insieme con il Giro Montano del Lario è nata quest'anno una collaborazione con un'altra associazione di Lecco, La Goccia. Vuoi raccontarci a cosa ha portato questa collabo-razione?

Abbiamo conosciuto La Goccia attraverso 2 atleti: Gessi che a tutt’oggi è un volontario attivo dell’associazione e Vito Gallo che lo è stato in passato. Hanno lanciato la proposta di organizzare qualcosa per i ragazzi disabili e il riscontro è stato positivo.

- Durante tutte le tue imprese, hai sempre portato le stesse identiche scarpe “Nike Air Jordan” bianco sporco per af-frontare qualsiasi tipo di sentiero, da quello fangoso a quello asciutto, da quello asfaltato a quello impervio.Le consideri come un talismano porta fortuna indispensabile oppure per te non fa differenza il tipo di scarpa, ma soltanto allenamento e muscoli?

Non è un portafortuna è l’unico paio di scarpe che ho…...

- Per un 2013 che sta andando in archivio già si mettono le basi per il 2014: quali saranno gli obbiettivi dei Falchi per la prossima stagione?

Tanti buoni risultati: gli atleti forti non mancano. Il migliora-mento delle iniziative attraverso le nuove idee e l’entusiasmo che spero non manchino mai.

Le celeberrime calzature, citate durante l’intervista

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ASD FALCHI LECCO

74 L’ALMANACCO 2013

LIETI EVENTI!

12 maggio 2012 - Eleonora e Taddeo Bertoldini

Micaela E Riccardo sposi!(...ed eccoli qui in una bella foto in “Bianco e Nero”....in ogni senso!!)

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ASD FALCHI LECCO

L’ALMANACCO 2013 75

E...UN BENVENUTO AI

PICCOLI FALCHETTINI!

31 marzo: Sara Filigura

23 maggio: ISacco Gallo

Vito e ....famiglia....(tributo di Andrea Grilli)

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A QUESTO GRUPPODI RAGAZZI

NOME PIU' APPROPRIATONON FU MAI DATO

E PENSATO

FALCHI

RARI ANIMALICHE DOMINANO LE CIMESTUPENDI E LEGGIADRICON INCONFONDIBILEELENGANZA NEL LORO

BATTER D'ALI

FALCHI

ATLETIABITUATI A

LUNGHI ED IMPERVISENTIERI MONTANI

SALENDO E SCENDENDOA LORO AGIO

TRA SASSI , RADICIROCCE E FOGLIE

VERSO ORIZZONTISEMPRE PIU'AMBITI E LONTANI

FALCHI

CI POTETE TROVAREIN GARA ED IN ALLENAMENTO

IMPEGNATI A SUDAREA FATICARE

AL SORGERE DEL SOLEAL TRAMONTOIN NOTTURNA

CON LA FRONTALEIN SEDE SEMPRE ALLEGRI

SPENSIERATI A SCHERZAREIN FUNIVIA A BERE

E FESTEGGIARE

FALCHI

MITO VIVO E PRESENTECAMPI DI SFIDA

LA GRIGNETTA, IL GRIGNONE ED ILRESEGONE

CHE SOVRASTANO IMPONENTIIL NOSTRO CAPO

CON UN ORGOGLIOMAI DOMATO

SU GLI IRTI PENDIIE SUL TRATTO VALLONATO

FACCIAMO VALERELA NOSTRA FORZA

TENENDO MARCATII SENTIERI

PERCORRENDOLIA PERDIFIATO

FALCHI

Ode ai FalchiDi Sergio Bernasconi

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LUNGA VITA AL NOSTRO GRUPPOPERSONE SEMPLICI

MA FORTIIN DIVISA

SEMPRE PRONTICON OGNI METEO E CONDIZIONE

IN OGNI SINGOLA OCCASIONE

FALCHI

L'UNIONE COME FORZAL'AMICIZIA QUEL CHE CONTA

GRANDE FALCOVOLA IN ALTO

TU SEI RARO MA SUBLIMESVETTA SEMPRE TRA LE CIMETRA LA NEBBIA E LE GUGLIE

VINCERAI SEMPRE BATTAGLIE

FALCHI

QUESTA ODE A TE DEDICATANON VADA MAI DIMENTICATALUNGA VITA ALLA MONTAGNA

AI CORRIDORIAGLI ALPINISTI E SCALATORI

QUESTO SPORTLO FACCIAMO CON PASSIONE

SENZA LUCRO E SENZA TIMORE

FALCHI

SPERIAMO NESSUNO MAI SI SCORDIDI QUESTI TRAGUARDI E RICORDI

UN PROGETTO ORMAI E' NATOE NON VA DIMENTICATO

ALLA STORIA LASCEREMOSOLO GLORIA E VITTORIA

FALCHI LECCO

Page 78: Almanacco2013

SALUTI FINALI E RINGRAZIAMENTI

Si chiude così anche questa edizione del nostro Almanacco, con l’augurio che ancora una volta vi siate divertiti a leggere le nostre piccole e grandi imprese.L’appuntamento è ancora per il prossimo anno, con la promessa che faremo di tut-to per riempire, con le nostre storie, le pagine ancora bianche che ci aspettano nel 2014.

Ciao a tutti,

Gli Atleti dell’ASD Falchi Lecco

Le foto, dove non specificato sono state tratte dal sito www.asfalchi.it e dalle raccolte private degli atleti e dei simpatizzanti dell’ASD Falchi Lecco.

Ringraziamo per alcune foto LeccoNotizie.com, PizzoScalino.it, Podisti.net e SportdiMontagna.com.

Grafica di copertina, foto a pag.72 e disegno in terza copertina: Andrea Grilli

Ci scusiamo per eventuali involontarie imprecisioni, omissioni e dimenticanze.Ringraziamo Sandro Morganti, tutta la sua famiglia e la Kapriol per il supporto e per l’affetto dimostrato in tutti questi anni e che viene rinnovato anno dopo anno.

Per ulteriori informazioni sui progetti GIMS (Gruppo Impegno Missionario di San Giovanni) ci si può rivolgere a Sandro Morganti, cell. 335.80.77.336

Un grazie particolare va infine a tutti gli atleti che hanno contribuito non solo con articoli e foto, ma anche con idee, consigli e proposte per la stesura

dell’Almanacco.

Finito di stampare nel dicembre 2013www.asfalchi.it

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SALUTI FINALI E RINGRAZIAMENTI

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