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4 FDS 258 • eDitoriALe

UNI EN ISO 9001: 2000

reDAzioNe CeNtrALeVia F. Mancini 23 - 05100 Terni (TR) T. +39 0744 44.13.39 - F. +39 0744 43.20.18 W. www.fedeltadelsuono.net E. [email protected]

Collaboratori: Marco Bicelli, Valerio Maria Bonavia, Mauro Bragagna,Gabriele Brilli, Paolo Dameno, Riccardo Fazi, Paolo Fon-tana, Vincenzo Genovese, Alberto Guerrini, Paolo Lippe,Francesco Peluso, Roberto Pezzanera, Giacomo Pongel-li, Dimitri Santini, Martina Santini, Matteo Santini, Augu-sto Sarti, Antonio Scanferlato, Ivan Tancorre, CristianoUbaldi, Violetta Valèry, Giada Ventura, Lorenzo Zen

Collaboratori tecnici: Italo Adami, Bartolomeo Aloia, Massimo Bianco, LucaComi, Mattia D’Antonio, Paolo Mattei, Diego Nardi

Finito di stampare nel mese di: GiUGNo 2017

AGeNziA PUBBLiCitÀ:INFO SERVICE - [email protected]. +39 0744 43.36.06 - F. +39 0744 43.20.18

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BLU PreSS edita:Casa HI-TECH, Costruire HIFI, Fedeltà del Suono, Gusto Magazi-ne, Hi-Blog, Horror Show, I Quaderni di Costruire HiFi, L’Annuncio,Le Guide di Fedeltà del Suono, Le Guide di Fedeltà del SuonoUSATO, Nuova Hera, Scooter Facile, Secreta, Vinnie, XXX Tuning

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FeDeLtÀ DeL SUoNo

Fondata nel 1991Periodico mensile

Reg. Trib. Terni n° 12/1992

Casa Editrice BLU PreSSVia F. Mancini 23 - 05100 Terni (TR)

Iscrizione R.O.C. n° 13.343W. www.blupress.it - E. [email protected]

Per non dimenticare…

Somewhere over the rainbowWay up highAnd the dreams that you dreamed ofOnce in a lullaby

Somewhere over the rainbowBlue birds flyAnd the dreams that you dreamed ofDreams really do come true ooh oh

Someday I’ll wish upon a starWake up where the clouds are far be-hind meWhere trouble melts like lemon dropsHigh above the chimney topThat’s where you’ll find me

Oh, somewhere over the rainbow blue-birds flyAnd the dream that you dare to,Oh why, oh why can’t I?

Well I see trees of green and red ros-es too,I’ll watch them bloom for me and youAnd I think to myselfWhat a wonderful world

Well I see skies of blueAnd I see clouds of whiteAnd the brightness of dayI like the darkAnd I think to myselfWhat a wonderful world

The colors of the rainbow so pretty inthe skyAre also on the faces of people passingbyI see friends shaking handsSinging, “How do you do?”They’re really singing, “I, I love you.”

I hear babies cry and I watch themgrow,They’ll learn much more than we’llknowAnd I think to myselfWhat a wonderful world world

Someday I’ll wish upon a starWake up where the clouds are far be-hind meWhere trouble melts like lemon dropsHigh above the chimney top

That’s where you’ll find me

Oh, somewhere over the rainbow wayup highAnd the dream that you dare to, whyoh, why can’t I?

Over the Rainbowscritta da Harold Arlen con testi diE.Y. Harburgcantata da Judy Garland per il filmIl mago di Oz del 1939

Difficile scrivere qualcosa quandola tua mente è attraversata da pen-sieri e immagini di morte e diodio.Non mi piace parlare di fatti chenon attengono a questa rivista equindi alla musica e alla sua ri-produzione.Eppure non posso non pensare alconcerto che hanno trasmesso que-sta sera in televisione e che ho vi-sto con mia figlia (io al mio Mac alavorare e lei al mare in vacanza…eppure lei mi ha inviato un ap-puntamento sul calendario pernon dimenticare di guardarlo in-sieme!).Al di là delle considerazioni sucome la nostra vita stia cambiandograzie (o per colpa) delle nuove tec-nologie, quello che è stato tra-smesso oggi è al contempo unconcerto che ha avuto necessaria-mente una grande eco mediaticamondiale ma anche la manifesta-zione plastica di come questi “ba-stardi”, che si nascondono dietro adelle farneticazioni pseudo-reli-giose, stanno inesorabilmente mo-dificando il nostro modo di pensaree di vivere.

Il 22 maggio un criminale si faesplodere alla fine del concerto diAriana Grande (idolo dei teenager)provocando 22 morti e oltre 59 fe-riti.Sempre a Manchester ma 21 annifa, l’IRA piazzava una bomba nelcentro della cittadina inglese ma, adifferenza di quanto è avvenuto

Direttore eDitoriALe(Editor-in-ChiEf)

Andrea [email protected]

Consulente editoriale

Alberto [email protected]

Coordinamento redazionale

Giada [email protected]

Direttore GeNerALe

Andrea [email protected]

Ufficio Amministrativo

Daniele [email protected]

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5di Andrea Bassanelli • eDitoriALe • FDS 258

qualche giorno fa, avvisò 90 minu-ti prima dell’esplosione, consen-tendo l’evacuazione di oltre 75.000persone… nonostante tutto ci fu-rono 200 feriti ma nessun morto.Differenze storiche ma soprattuttodifferenze culturali tra allora e oggi.

Ieri (4 giugno N.d.R.) un altro at-tentato a Londra ha causato anco-ra morti e feriti in nome di una re-ligione non compresa, in nome diuna guerra di religione che è guer-ra d’odio.Quale può essere quel dio che pro-pone l’odio anziché l’amore, laguerra anziché la pace, il suicidioanziché la vita…

Capirete quindi che per quanto ilmio intento fosse tutt’altro, nonposso non pensare ai ragazzi e alleragazze morti e feriti a Manchester

solo perché erano andati ad assi-stere ad un concerto. Volevano vi-vere la musica e la loro passione ap-pieno, come abbiamo fatto tuttinoi centinaia di volte, in centinaiadi concerti più o meno grandi, piùo meno importanti, più o meno me-morabili.Poteva esserci mia figlia di diecianni tra quelle ragazze uccise, stra-ziate dalla follia di quel “bastardo”senza dio che non merita neanchedi essere chiamato per nome.Io non so se anche voi avete visto ilconcerto trasmesso in tutto il mon-do dalla BBC. Non so se in qualchemodo avete partecipato a questoevento collettivo, se avete a vostromodo ricordato le persone uccise daquesta follia che viene spacciata perreligione, non so come la pensiatema quello che so è che non si puòpiù rimanere indifferenti.

Ma cosa possiamo fare?Io una piccola idea l’avrei: vi chie-do di ascoltare Over the Rainbowalmeno una volta nei prossimi gior-ni sul vostro impianto. Non vi chie-do di ascoltare la versione di Aria-na Grande (io l’ho ascoltata oggi inTV e… non si può ascoltare!) manon vi mancherà l’occasione diascoltare una delle oltre 650 coverregistrate dopo quella di Judy Gar-land del 1939.Tra le tante che ho trovato online viconsiglio di provare una di queste:Aretha Franklin, blink-182, ChetBaker, Deep Purple, Ella Fitzgerald,Eric Clapton (tra le mie preferite),Frank Sinatra, Glenn Miller, IsraelKamakawiwo’ole (l’interpretazionepiù famosa dopo quella della Gar-land e probabilmente la mia prefe-rita), Mina (struggente…), Patti La-Belle, Petra Magoni e FerruccioSpinetti, Placido Domingo, Ramo-nes, Ray Charles, Sarah Vaughan,Tom Waits o Willie Nelson. Ce n’èper tutti i gusti: dal rock, al country,dal folk alla musica italiana per unclassico che è stato inserito nellaGrammy Hall of Fame e che, daquesta sera, è noto in tutto il mon-do anche a milioni di teenager che,forse, riusciranno veramente a rea-lizzare i loro sogni.

Scrivetemi ([email protected]) quale versione ave-te ascoltato o quale vi è piaciuta dipiù e, il prossimo mese, vi dirò qua-le è quella più gettonata tra le tan-te presenti in rete.Un piccolo gesto per non dimenti-care…

Buona musica e avanti tutta!

[email protected]

Andrea Bassanelli

Fedeltà del Suono

@

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Sommario

Nel nostro sito troverai anche - FDS Navigator - News - Foto Gallery Inedite - Archivio Arretrati - FDS su Facebook...

6 FDS 258

eDitoriALe04 Per non dimenticare…

di Andrea Bassanelli

iN CoPertiNA08 “ma non dovrebbero cambiare nome in Punk Floyd?”

PiNK FLoYD - ANimALSdi Mauro Bragagna

iL CAPPeLLo A CiLiNDro16 LongStone technologies: valvole per musica e musicisti

di Andrea Bassanelli

18 iFA GPC 2017: Sennheiser 3D audio AmBeodi Andrea Bassanelli

20 HiGH eND e hifideluxe - monaco 2017reportage – prima partedi Andrea Bassanelli

24 L’ascolto criticovalutare un impianto audio:il dettaglio musicaledi Roberto Pezzanera

iL reGNo DeGLi ASCoLti28 Suite di DAC

m2teCH Evo DAC 2 Plus, Evo Clock 2, hiFace 2, hiFace DACFull montydi Dimitri Santini

34 Giradischi tHoreNS TD309Noblesse oblige…di Paolo Fontana

40 Diffusori Bookshelf eLAC BS-U5il ritorno del genio e il nuovo capolavorodi Alberto Guerrini

46 Amplificatori per cuffieerzetiCH Bacillus, Bacillus Tilia & PerfidusNajvišja kakovost in stroškovnodi Marco Bicelli

52 vinylAgeBraccio excel Sound ES-801NoS + NiB = grande musicadi Antonio Scanferlato

pag. 34

pag. 66

pag. 58

pag. 46

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i DeCALoGHi54 di Lorenzo Zen

Hi-eND mAGAziNe®58 Preamplificatore valvolare fono con uscita digitale

mCiNtoSH MP 1100il pre fono di riferimento (con un pizzico di digitale)di Alberto Guerrini

66 Preamplificatore e finale di potenzaH.e.A.D. TU.LI.P. & M.U.SI.C.A.tamino e Paminadi Dimitri Santini

iL CLUB BLU PreSS72 Accessori – Modulo Iscrizione e Abbonamenti

LA BACCHettA mAGiCA79 FDS mUSiCA a cura della Redazione80 Notizie DAL moNDo DeLLA mUSiCA a cura di Giada Ventura84 DiSCo DeL meSe di Mauro Bragagna86 roCK e i SUoi FrAteLLi AUDioFiLi di Mauro Bragagna88 APPUNtAmeNti D’ASCoLto a cura di Giada Ventura94 JAzz DiSCHi di Francesco Peluso

ANNUNCi ComPro/veNDo96 a cura della Redazione

7www.fedeltadelsuono.net

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Il tempo è un ladro, cantava Rod Ste-wart in White Turks, ma in certicasi sembra fermarsi. Così nei ne-

gozi gli album di Gianni Maroccolo oJulia Holter si vendono solo agli ap-passionati di arte contemporanea,mentre per i Pink Floyd c’è sempre lafila. Magari per acquistare un disco di-vertendosi a parlarne male, ché nonsono più quelli di una volta, come è ac-caduto con il vendutissimo e sottova-lutato The Endless River. Dal puntodi vista commerciale uno degli even-ti discografici degli ultimi anni è sta-

to senz’altro la ristampa del catalogodei Pink Floyd in vinile, scaglionata neltempo per consentire a tutti gli inte-ressati, anche ai meno facoltosi, dicoprire qualche lacuna della propriacollezione senza frustrazioni da man-cato acquisto. Alimentando lo scon-forto di chi ritiene che della band in-glese si parli comunque troppo, unaminoranza poco silenziosa, che li de-testa a prescindere, ha trovato in JulianCope un leader carismatico. Almeno daquando ha pubblicato “Krautrocksam-pler. Guida personale alla Grande Musi-

ca Cosmica”, nelle premesse del qualeringrazia i musicisti tedeschi degliAnni Settanta per averlo salvato da di-verse calamità, e fra queste indica il di-sco presente in ogni casa dove esiste unimpianto stereo, cioè The Dark Side ofthe Moon. Per Julian non è semplice-mente un brutto album, ma rappre-senta “il peggio del peggio in assolu-to”, una raccolta di “Mantra da sog-giorno”. Durante la stagione del punk,Johnny Rotten dei Sex Pistols amavasfoggiare la maglietta con la scritta“odio i Pink Floyd”. Sono passati qua-

8 FDS 258▼ In Copertina • di Mauro Bragagna

Se lo chiese Melody Maker all’uscita di “Animals”, l’album che RogerWaters sta recuperando in chiave anti Trump.

“MA NON DOVREBBERO CAMBIARENOME IN PUNK FLOYD?”

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rant’anni, e Animals li ha appenacompiuti.

“Non ho mai pensato che Animalsavrebbe venduto come Wish YouWere Here e Dark Side, perché è di-retto a un pubblico più ristretto. Noncontiene canzoni da canticchiare.”(David Gilmour)

Abbiamo acquistato tutte le ristampedel gruppo, garantite dalla firma diBernie Grundman con l’eccezione diThe Division Bell, in cui si è mante-nuto l’eccellente mastering AAA ef-fettuato a suo tempo da Doug Sax. Laqualità dei vinili è complessivamentemolto buona, la presenza di tic e toc èampiamente sotto la media, ci sono di-schi esplicitamente audiophile chefanno molto peggio. Il tocco di Bernieaggiunge una grazia che è assentenella stragrande maggioranza delle rie-dizioni “commerciali”, tutti i dischisono fatti per essere venduti ma ci ca-piamo, vero? Rimane il fatto che nonha potuto lavorare sui master originali,ma sui file digitali realizzati per i cdpubblicati nel 2011, rimasterizzati daJames Guthrie e Joel Plante. Riprenderein mano una copia, chessò?, di Ob-scured by Clouds o Meddle, regala co-munque belle sensazioni tattili, perchénon erano disponibili da tantissimianni e nel caso dei Pink Floyd la gra-fica delle copertine, curate dallo studioHipgnosis di Storm Thorgerson, nonè un dettaglio. E nei cd fanno l’effettodi un bonsai. Ciò premesso, se non siè davvero appassionati della band e sipossiedono già i dischetti digitali del2011, per onestà intellettuale bisogna

ammettere che l’acquisto degli ellepìnon apporta vantaggi sostanziali, e nonpotrebbe essere altrimenti: neppure aBernie Grundman riescono i miracoli.Più complesso il raffronto con gli ori-ginali in vinile: ammesso che riuscia-te a trovarle, delle copie inglesi mintsono ancora preferibili, ma certamen-te non le troverete ai venti euro richiestiper le ristampe 2016/2017. Ecco, è ilrapporto qualità prezzo l’atout più evi-dente di questi dischi, anche se moltiavrebbero preferito spendere il doppioper una versione davvero definitiva,come i Mono dei Beatles che sonosplendidamente AAA. I pregi ed i di-fetti dei nuovi vinili trovano in Ani-mals una rappresentazione perfetta:nella celebre copertina, con il maialerosa simbolo del capitalismo che volasopra la gigantesca centrale elettrica diBattersea, il cielo è cupo, giallognolo dismog e carico di tristi presagi. Nella ri-stampa l’equilibrio cromatico è cam-biato, è come se si fosse passati da unquadro a olio a un LCD dai colori ag-gressivi, il cielo è diventato netta-mente più chiaro e persino limpido, ad-dirittura blu come piaceva a Domeni-co Modugno ma era sconosciuto al-l’originale. Un aggiornamento che halasciato perplessi soprattutto i fede-lissimi, che lo hanno accolto come unlifting mal riuscito. Accade qualcosa disimile con i suoni, ma per fortuna nonin modo tanto spregiudicato, BernieGrundman vigila i master con l’atten-zione di un cavaliere templare. Così lesonorità sono dettagliate e pulite comenon le abbiamo mai ascoltate su vini-le, ma perdono un po’ del sapore e delmistero della prima edizione. Secondo

la vox populi era volutamente scuraper meglio rappresentare le ossessio-ni di un Roger Waters che osava ri-scrivere George Orwell, portando iPink Floyd proprio dove voleva arri-vare. Imponendo i suoi protocolli dap-pertutto, persino l’idea della coperti-na è sua, con il maiale Algie – un nomesimpatico per un simbolo di repres-sione - a volarsene beato. Anche se du-rante le sedute fotografiche si ruppel’ancoraggio che teneva il suino gon-fiato con l’elio, tanto da costringerel’Aeronautica a diramare un insolitoavviso per i piloti che attraversavanoi cieli londinesi. “Pericolo, c’è un ma-iale in volo.” Pigs on the Wing.

“Un problema è che io mi stavo in-teressando sempre più di politica, evolevo parlarne con la musica. Ma aGilmour la cosa non piaceva, secon-do lui era sbagliato mescolare il pope la politica.” (Roger Waters)

Ne uccide più la metafora della spada.Nel 1937, durante la sua partecipazionealla Guerra di Spagna nelle fila deitrotzkisti, George Orwell concepì unromanzo ambientato in una fattoriadove gli animali, stanchi dello sfrut-tamento dell’uomo, si ribellano e pren-dono il potere. La rivolta è guidata daimaiali, considerati particolarmenteintelligenti, che però dopo la vittoria simettono a camminare su due gambe ead assomigliare sempre più agli esse-ri umani, tradendo la rivoluzione almotto de “tutti gli animali sono ugua-li, ma alcuni sono più uguali degli al-tri”. Una critica feroce a Stalin e al suotradimento della Rivoluzione Russa.

10 FDS 258▼ In Copertina • PINK FLOYD

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Waters parte dall’Orwell de “La Fat-toria degli Animali” e immagina unmondo popolato da cani, cioè gli ar-rampicatori sociali e i lacchè dei potenti(Dogs), dai maiali che detengono il po-tere (Pigs: Three Different Ones) e dal-le pecore (Sheep) che lo subiscono.Queste ultime credono in un Dio af-famato che le macella per farne costo-lette d’agnello, rappresentando la si-tuazione con una parodia piuttosto bla-sfema del Salmo 23, il Signore è il mioPastore, che all’epoca non fu accettatada tutti. A dimostrazione del fattoche Animals è l’album più spigolosomai realizzato dai Pink Floyd, condelle tematiche non troppo lontane daquelle della New Wave più intellettualee nichilista che sarebbe arrivata di lì apoco. Comunque il secondo album deiDamned è stato prodotto da Nick

Mason, con un understatement tipi-camente inglese, e le chitarre di Pigspotrebbero essere suonate dai Jam diPaul Weller. Anche se la provocazionedel Melody Maker, che si è chiesto sei Pink Floyd di Animals avrebbero do-vuto cambiare nome in Punk Floyd, ri-mane solo un divertente paradosso.

“Credo ci sia dell’umorismo nascostoin tutto quello che abbiamo fatto. Si-curamente nella preghiera di Sheep,ma la gente prende i nostri testi cosìseriamente da non accorgersene.”(David Gilmour)

Alla fine di Sheep le pecore si ribella-no e uccidono i cani che le opprimono,senza peraltro che nulla cambi, perchésono incapaci di prendere atto dellaloro libertà, che rimane inespressa.

Se Orwell attaccava lo stalinismo, Wa-ters se la prende con il sistema capita-lista, descrivendo uno scenario nerocome la pece, per il primo disco deiPink Floyd che assomiglia moltissimoad un suo album solo. Attaccando ilPotere non si accorge di comportarsi asua volta come un Dittatore, o forsenon se ne cura. Ad esempio emargi-nando Richard Wright – che in Ani-mals suona delle bellissime partiturecon il synth, il piano e il Fender Rho-des - e iniziando a trattare gli altrimembri della band come suoi dipen-denti. Ma che ne sarebbe di Dogssenza la prima parte cantata da Gil-mour? È decisamente più in palla diWaters, che riserva alla sua voce afo-na la seconda parte della canzone e tut-to il resto dell’album. Con un maggiorcontributo vocale di Gilmour avrem-

12 FDS 258▼ In Copertina • PINK FLOYD

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mo sul piatto un disco ancora piùriuscito. Purtroppo non potremo maiascoltare il suo assolo migliore, suDogs. Perché sino ad allora i PinkFloyd si erano avvalsi di una clauso-la contrattuale che permetteva loro, ri-nunciando ad una percentuale di gua-dagno sulle vendite dei dischi, di uti-lizzare gli studi di registrazione dellaEMI a Abbey Road senza limiti di tem-po. Venuta meno quella condizione,decisero di costruire ex novo il propriostudio acquistando degli edifici par-rocchiali a Islington, nel nord di Lon-dra, che trasformarono nei BritanniaRow Studios. Il risultato fu un sounddecisamente inferiore a quello dei di-schi precedenti, funestato anche daqualche incidente tecnico. Alle presecon il nuovo registratore a 32 piste, Wa-ters cancellò la parte di chitarra di Gil-mour, che nonostante i suoi sforzinon è più riuscito a ripeterla con la stes-sa intensità.

“Non avevo mai fatto Pigs (Three Dif-ferent Ones) dal vivo. Alla fine del-l’esecuzione sullo schermo gigante hofatto lampeggiare la scritta Trump è unmaiale. Alcuni spettatori sono anda-ti via per protesta, gli altri ottantamilasono rimasti (Roger Waters al DesertTrip Festival 2016).

Il maiale di copertina è diventato unodei simboli dei Pink Floyd, fa allegriacome un puffo. Ma la canzone è spie-tata. Il primo maiale pare che sia il Pri-mo Ministro inglese dell’epoca, Ja-mes Callaghan. Il secondo la Lady diFerro Margaret Thatcher (fottuta vecchiamegera - ti piace il sapore dell’acciaio),mentre il terzo è citato esplicitamente,Mary Whitehouse, la politica che vo-leva reintrodurre la censura alla radio.Durante il concerto tenuto a Mexico

City lo scorso autunno, nonché al ca-liforniano Desert Trip Festival, RogerWaters ha attualizzato la canzone de-dicandola a Trump. Mah, troppo faci-le, almeno secondo Father John Misty:“Non sopporto l’ideologia liberal ameri-cana: è troppo semplice odiare Trump, nonci vuole niente. È molto più radicale pro-vare a riconoscerne l’umanità, esercitare lapietas e non un odio da borghesi”. Ma è inminoranza, la stragrande maggioran-za degli artisti sta con Roger Waters,che dopo venticinque anni darà final-mente un successore ad Amused toDeath, con un album che promette diguidare la Nuova Resistenza. Chissà seavrà i colpi di genio di Animals, comequello di inserire all’inizio e alla finedue brevissime canzoni, Pigs on theWing Part I e Part II, almeno nella se-conda parte un esplicito atto d’amorenei confronti della compagna, unicasalvezza dai pericoli dei Pigs on thewing. Una prefazione ed una postfa-zione dolcemente acustiche, con Wa-ters che riprende la chitarra che nonusava dai tempi di If, su Atom HeartMother. Due momenti di asciutta te-nerezza che modificano gli equilibri diun album sostanzialmente plumbeo ecrudele, e che solo ad un ascolto su-perficiale possono risultare posticci ofuori contesto. I cani sono stati uccisi,la pecora rimane pecora e nulla potràcambiare le cose, i maiali continue-ranno a volare: ma il Roger di Pigs onthe Wing la pensa come il Gaber deNon insegnate ai bambini: date fidu-cia all’amore, il resto è niente.

Pink Floyd, “Animals”, LP PinkFloyd Music PFRLP10Prodotto dai Pink Floyd, prima edi-zione gennaio 1977Rimasterizzato da James Guthrie, JoelPlante e Bernie Grundman

Testi e musiche di Roger Waters, ec-cetto dove indicato

Lato A.Pigs on the Wing (Part I) – 1:25 – Vocedi WatersDogs – 17:08 (Waters, Gilmour) – Vocidi Gilmour e Waters

Lato B.Pigs (Three Different Ones) – 11:28 –Voce di WatersSheep – 10:20 – Voce di WatersPigs on the Wing (Part II) – 1:25 – Vocedi Waters

Roger Waters – voce, basso su Dogs,chitarra ritmica su Sheep e Pigs, VCS3su Pigs, chitarra acustica su Pigs on theWingDavid Gilmour – chitarre su Dogs, bas-so su Pigs e Sheep, assoli di chitarra altermine di Pigs e Sheep, sintetizzato-re su Dogs, voce su DogsRichard Wright – organo Hammond,ARP String Ensemble, minimoog, pia-no Fender Rhodes su Dogs e Sheep,pianoforte su Pigs, VCS3, coriNick Mason – batteria, percussioni,voce nell’intermezzo di Sheep

14 FDS 258▼ In Copertina • PINK FLOYD

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16 FDS 258 ▼ Il Cappello a Cilindro • Notizie dalle Aziende • a cura di Giada Ventura

Sono tre amici, tre musicisti, tre di-verse anime e competenze macon un’unica passione: la musica.

Sono anche ottimi musicisti e come taliconoscono e frequentano molti altri mu-sicisti con i quali hanno condiviso se-rate e nottate passate a suonare e adascoltare musica dal vivo. Ed è daquesto substrato culturale, da questo“mood” potremmo dire, che nascel’idea di realizzare un’azienda che pro-duca oggetti al servizio della musica, inprimis quella suonata dal vivo e, soldodi recente, anche quella riprodotta.Nasce così nel 2015 in Umbria (più pre-cisamente a Pietralunga) la start-up diRoberto Martinelli, Nicola Polchi eLuca Cantarini (nell’ordine nella foto diapertura) chiamata “LONGSTONETECHNOLOGIES”.I primi prodotti non possono che essereamplificatori per chitarre elettriche,

vista la passione di Roberto e Luca. Na-scono così gli ampli a valvole Maestrale,Scirocco e Libeccio, leggeri e potenticome i venti di quali prendono nome.Luca e Roberto mettono le loro com-petenze tecniche per la progettazionee la realizzazione degli apparecchimentre Nicola mette la sua abilità ecompetenza nella falegnameria. Tutto fatto a mano, ovviamente, tuttoa km zero, visto che i fornitori sono tut-ti delle zone limitrofe.Gli ampli per chitarre sono veramentebelli (come potete vedere) e suonanoanche molto bene, sia con chitarre elet-triche tradizionali che con chitarre acu-stiche con pickup piezo.Vista la qualità dei prodotti realizzati,la voce si sparge in fretta e con essa ar-rivano i clienti, che portano con se an-che nuove richieste, come i pedali e glieffetti per chitarre o gli ampli ibridi, per

una maggiore potenza in uscita. I pe-dali e gli effetti sono realizzati a manoin legno di mogano e Avional, con par-ticolari in metallo macchinati dal pie-no, e offrono prestazioni superiori in ter-mini di suono e affidabilità con un ri-dottissimo rumore di fondo, grazie al-l’accurata scelta della componentistica.I dispositivi sono costruiti secondo ilmetodo true bypass.Gli ampli per chitarra a valvole hannoun costo che parte dai 1.905,00 € del Li-beccio per finire con i 2.410,00 € delMaestrale, mentre i pedali e gli effettiper chitarra costano mediamente in-torno ai 230,00 €.

NASCONO BORA E BREZZADopo aver maturato questa esperien-za nella costruzione di ampli per chi-tarre a valvole, il passo verso l’HI-FI èstato breve! E infatti ecco l’annuncio

LongStone Technologies:Valvole per musica e musicisti

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17Notizie dalle Aziende • Il Cappello a Cilindro▼ FDS 258

della nascita dei primi due ampli a val-vole interamente prodotti in Umbria: ilBora e il Brezza.Ancora due venti. Uno (il Bora) più for-te, impetuoso e potente, capace con i 50

W forniti dalle 2 ECC832 e dalle 4 EL34di portarti via, lontano nella musica piùdura e martellante.L’altro (il Brezza) che ti accarezza e cul-la con i suoi 15 W (forniti dalle 2

ECC81 e dalle 4EL84) assoluta-mente capaci direstituirti quelcalore e quel det-taglio che soloun ampli a val-vole può resti-tuirti.Noi li abbiamoascoltati entram-bi e siamo tor-nati a casa con ilBrezza da ascol-tare nel detta-glio! Ad un pri-mo ascolto si in-tuisce che c’è del-la sostanza e c’èanche della ri-cerca, unita aduna grande at-

tenzione alla musica. E questo nonpoteva che piacerci.Per il resto, vale la pena fare un salto nelcuore verde d’Italia per ascoltare e ve-dere questi prodotti all’opera.E, magari, passare una giornata tra lecolline verdi dell’Umbria, mangiandoprodotti locali e assaporando un buonvino del posto…chiedete a Nicola!Lui saprà indicarvi il posto miglioredove soggiornare, mangiare, bere eascoltare tanta buona musica.A prestocon la prova del Brezza.

Produttore:LongStone TechnologiesVia dell’Ulivo, 06026 Pietralunga PGTel. [email protected]

Distributore: Mavecom HIFIVia Sandro Pertini, 06081 S. Maria de-gli Angeli – Assisi (PG)Tel. 339.5331600www.mavecom.it

Un momento della presentazione al pubblico dei due amplificatori a valvole Bora e Brezza, con i tre soci accompagnati da MarcoVeneziani, titolare della Mavecom di Assisi, loro distributore per l’italia.

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18 FDS 258 ▼ Il Cappello a Cilindro • Notizie dalle Aziende

Nella magnifica cornice di Li-sbona si è svolta l’annuale IFAGPC, la conferenza di presen-

tazione della più importante manife-stazione fieristica mondiale dedicataall’elettronica di consumo.In questo contesto di presentazioni edi annunci delle principali case pro-duttrici di elettronica di consumo, èbalzata agli occhi (e alle orecchie!) lapresentazione del CEO di Sennheiser,dr. Andreas Sennheiser, tutta incentratasulla nuova tecnologia 3D Audio AM-BEO.Di Ambeo si era già sentito parlare inoccasione del CES 2016 ma qui a Li-

sbona si è potuto vedere e toccare i pri-mi prodotti frutto di questa nuova tec-nologia proprietaria. Questa tecnolo-gia nasce dall’esperienza maturatanel campo delle registrazioni e del mi-xing di tracce in formato 9.1 e vede ilsuo primo campo di azione nel ga-ming, nella realtà virtuale e nelle re-gistrazione di concerti live, grazie al-l’innovativo microfono SennheiserAmbeo VR (che dovrebbe costare in-torno ai 1.800,00 €) in grado di effet-tuare registrazioni multitraccia sin-cronizzate con i movimenti della te-lecamera. In pratica si potrà ascoltarel’audio ambientale come se si fosse

Come ogni anno con l’arrivo dell’estate, gli organizzatori dell’IFA di Berlino organizzano una GlobalPress Conference per presentare le novità che potremmo trovare dal 1 al 6 settembre a Berlino, perdiscutere di trend di mercato e di innovazione globale oltre che per incontrare i principali player eu-ropei e mondiali del settore.

IFA GPC 2017: SENNHEISER 3D AUDIO AMBEO

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19Notizie dalle Aziende • Il Cappello a Cilindro▼ FDS 258

esattamente al centro della scena!Per rendere ancora più interessante eampia questa offerta, la Sennheiser hapresentato a Lisbona le Ambeo SmartHeadset, delle cuffie in-ear per iPho-ne 6 e successivi, in grado di consen-tire registrazioni in audio binaurale na-tivo, grazie ai due microfoni posti suipadiglioni auricolari e al software diencoding all’interno del DSP di cuisono dotate.Noi le abbiamo provate e l’effetto è…veramente notevole!Registrare un video con l’iPhone conqueste cuffie consente di aggiungerela tridimensionalità acustica alla re-gistrazione video.Di certo una tecnologia della quale par-leremo ancora nel prossimo futuro.

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20 FDS 258 ▼ Il Cappello a Cilindro • Notizie dalle Aziende

Non posso non ricordare con piacere quel primoHIGH END, con un Della Sala entusiasta che ten-tava di spiegarmi chi fossero quei marchi che lui

conosceva così bene e che però vedeva per la prima vol-ta con occhi diversi.Non posso non pensare a che cosa sia accaduto in questidodici anni, a come questo mondo sia cambiato in manieracosì radicale e a come sia cambiata anche la mia percezionedi questa realtà. Dodici anni fa partecipavo per la primavolta a questa manifestazione come editore; quest’anno vi

partecipo per la prima volta come direttore ed editore. Cer-tamente un nuovo e assai diverso punto di vista su que-sti quattro giorni che vedono il mondo intero muoversi ver-so Monaco per presenziare a quello che, senza dubbio, èl’appuntamento più importante del mondo.Diciamolo chiaramente, non ce ne è più per nessuno! Il CES ormai è relegato ad un ruolo quasi di manifestazionelocale, i grandi buyer si muovono verso la Germania perpartecipare prima all’HIGH END e poi all’IFA. Poiché questo è il mio primo HIGH END da direttore, per-mettetemi di cambiare le carte in tavola e di partire da quel-la che sarebbe la cosa forse più interessante, ovvero dai MI-GLIORI impianti ascoltati a Monaco quest’anno. Devo dire che il compito è abbastanza semplice, visto chemi sono bastate le mie due mani per ricordarmeli tutti! Sonosei impianti dell’HIGH END e due del hifideluxe, elencatiin ordine rigorosamente alfabetico per manifestazione. Iniziamo con l’HIGH END.

Audiovector R11 pilo-tate con una nostra vec-chia conoscenza, TheGryphon Diablo 300.

Alla sinistra Mads Kli-foth, CEO della Audio-vector, che ci ha accoltocon un calore e un sor-riso decisamente poconordico!

Sono ormai dodici anni che vengo a Monaco a metà maggio per l’HIGH END. In effetti la fiera sitiene a Monaco dal 2004 ma io vi ho partecipato per la prima volta nel 2005 a seguito delle dimis-sioni da direttore di Binari. Vi partecipai insieme a Della Sala, che proprio in quei giorni assumeval’incarico di direttore di Fedeltà del Suono.

HIGH END e hifideluxeMonaco 2017Reportage – prima parte

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22 FDS 258 ▼ Il Cappello a Cilindro • Notizie dalle Aziende

Boenicke Audio W13ma anche, e forse soprattutto, le W5pilotate da elettroniche CAD.

EgglestonWorks Andra Viginti pilotate da elettronicheTriangle Art.

ELAC Adante AF-61 con elettroniche Audio Alchemy.

MartinLogan Expression ESL 13A pilotate da un ampli-ficatore Pass Labs.

Vienna Acoustics Beethoven Baby Grand pilotate da duemonofonici a valvole Vincent.

E ora passiamo all’hifideluxe. Al prossimo mese...

AlsyVox Tintoretto pilotate dalle elettroniche Omega Au-dio Concepts.

Encore pilotate da elettroniche Reimyo…praticamente unsistema Combak Corp.

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24 FDS 258 ▼ Il Cappello a Cilindro • L’ascolto critico • di Roberto Pezzanera

Già da questa breve introduzione,qualcuno avrà immediatamentestorto il naso pensando e citando

ai propri amici una serie di misure tiporisposte in frequenza, risposta all’im-pulso, “slew rate”. Attenzione vi porteràanche le prove di tutto ciò: vi farà vederegrafici, file di numeri stile MATRIX (ilfilm per capirci) e vi dirà che lui porta laverità in tasca. Ne ho incontrati tanti emi confronto con altrettanti sui forumma la realtà è che se gli domandate “masenti un po’ quanto misura il dettaglionel tuo impianto?” loro non ti potrannorispondere.Da questo articolo in poi quindi, loavrete già capito, i lettori si dividerannoin sostenitori o negazionisti di quantoleggeranno perché si entrerà nel mondodell’opinabile. In questo breve scrittoche, tengo a precisare, non vuole inse-gnare nulla a nessuno, io esprimo sem-plicemente la mia opinione sperandoche quanto affermato induca riflessioninei lettori e permetta a questi di svilup-pare un maggior coinvolgimento nel-l’ascolto critico di un impianto.Che cos’è il dettaglio musicale? Visto che non lo troverete nei libri di te-sto, dobbiamo prima definirlo e poi

spiegare se esiste o, meglio ancora, se hasenso che esista. Non essendo un con-cetto semplice lo introdurrò per analo-gia verso il mondo della fotografia. Nonè per qualunquismo o faciloneria masemplicemente perché il mondo dellafotografia e del video “entertainment” siè sviluppato e diffuso alla stessa velocitàcon cui ahimè si è contratto il mondodell’audio di qualità. Se scattiamo unafoto ad un soggetto in piena luce o inombra avremo due risultati completa-mente differenti. La prima fotografia cimetterà in risalto ogni dettaglio del sog-getto, la seconda invece, ne perderà unagrande parte. Inoltre, a parità di lumi-nosità esterna, più sarà elevata la pu-rezza delle lenti, più il sensore CCD (lapellicola di una volta) avrà capacità didefinizione (numero di megapixel) epiù l’immagine immortalata sarà detta-gliata. Ancora, più la ripresa sarà effet-tuata da vicino (vedi ad esempio unozoom MACRO), più dettagli renderònell’immagine.Parallelamente, nella riproduzione au-dio possiamo rappresentare la lumino-sità esterna come il contenuto del sup-porto (CD, vinile, nastro, file audio) el’insieme delle lenti, del microproces-

sore, del sensore CCD etc… come la ca-tena audio che sarà deputata a ripro-durre il contenuto musicale conservatonel supporto. Se ci pensate bene, la si-militudine torna: L’elettronica (stereo ofotocamera) sono il mezzo con il qualeotteniamo un fine (ascoltare un disco oimmortalare un immagine). Non datequesto concetto per scontato; non tutti lapensano così. Prima di parlare della ri-produzione però, fermiamoci un attimoa riflettere sull’ascolto “live”. Ascol-tando uno strumento dal vivo il livellodi dettaglio percepito è pari a quellodella risoluzione dell’apparato uditivodell’ascoltatore. Non c’è mediazione trala sorgente che genera il suono e l’ap-parato uditivo che è deputata a cattu-rarlo (orecchio/cervello).Immaginiamo di prendere lo stesso in-dividuo e di regalargli due biglietti perassistere a 2 concerti: il primo è una pol-trona in 10-ima fila per un concerto dimusica sinfonica in un auditorium, ilsecondo è un biglietto per un tavolosotto al palco per una serata in un nightclub dove suona un quartetto jazz. Nell’assistere al concerto del quartettojazz, l’ascoltatore percepirà un livello didettaglio estremamente più ampio ri-

Nello scorso articolo di questa rubrica abbiamo affrontato l’argomento della dinamica, non certo ba-nale, basato più di altri su concetti matematici e scientifici universalmente riconosciuti. Io che sono un“ascoltone” non appassionato di misure posso affermare che uno dei pochi parametri misurabili di uncomponente o impianto audio è proprio la capacità dinamica. Quelli che vedremo a partire da questoarticolo, invece, non sono misurabili o meglio io non sono a conoscenza di indicatori o metriche ma-tematico-scientifiche utilizzate per dare un valore a questi parametri.

Valutare un impianto audio: il DETTAGLIO MUSICALE

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25L’ascolto critico • Il Cappello a Cilindro▼ FDS 258

spetto a quello in auditorium poiché sitrova nella immediata prossimità dellesorgenti sonore (ricordatevi il parallelocon la fotografia vicinanza orecchio-strumenti = vicinanza obiettivo-sog-getto). Degli strumenti a fiato sentiràl’aria soffiata dentro di essi trasformarsiin suono, in quelli a corda sentirà losfregamento dell’archetto o il pulsaredei polpastrelli, del pianoforte sentiràdistintamente il rumore del martellettopoi amplificato naturalmente dal mo-bile, mentre delle percussioni sentirà lapelle strofinata, accarezzata o percossa.Se il quartetto prevedeva anche unavoce umana, di questa l’ascoltatore sen-tirà il respiro, l’aria emessa dal dia-framma, il rumore delle labbra o (scu-sate l’orrore della scena) la saliva checolpisce il microfono.Per contro, la stessa persona all’audito-rium sentirà un livello di dettagliomolto inferiore, e semplicemente perchéè posizionato lontano dagli esecutoridel concerto. Certamente non sentiràl’aria soffiata dagli ottoni né tantomenoil rumore di sfregamento degli archettisui violoncelli.Dal vivo nessuno strumento, inclusa lavoce umana, appare opaco, scuro opoco definito. La percezione del detta-glio di un programma musicale in unevento “live” è un fattore soggettivo (ri-soluzione dell’orecchio) e soprattuttodeterminato dall’ambiente e dalla di-stanza di ascolto. Appare ovvio (ma nona tutti a quanto pare) che queste infor-mazioni sono note solo a chi ha effetti-vamente partecipato all’evento e relati-vamente alla posizione in cui si trovava.Immaginiamo ora che, quello stessoevento sia stato anche ripreso per farneun CD. Tra l’evento “live” riprodottoin diretta e la sua registrazione sul sup-porto audio saranno intervenuti innu-merevoli passaggi ognuno dei qualiavrà diverse variabili non note a noisemplici ascoltatori: la tipologia di ri-presa microfonica, il numero dei micro-foni e la tecnologia, la distanza daglistrumenti, il sistema di amplificazione eregistrazione (analogico o digitale chesia) per finire con il missaggio, l’editinge il mastering. Prendiamo solo il primoaspetto, ossia la ripresa microfonica vo-luta dal tecnico del suono: se questi de-ciderà di usare un microfono unico perl’intera sala (caso assurdo) o viceversaposizionerà un microfono vicino a cia-scuno strumento, il livello di dettaglioche in fase di editing e mixing finirà sulsupporto sarà totalmente differente.Pertanto, ciascun album avrà un conte-nuto di dettaglio musicale differente edeciso in fase di creazione del master.

Un impianto audio, come spero di averchiarito negli scorsi articoli, non ripro-duce un evento “live” ma solamente lasua ripresa audio opportunamente ma-nipolata (masterizzata, editata,….) daltecnico del suono. Pertanto, se accettatequesto fatto, il “dal vivo” è evidente-mente differente dal “dal morto” equindi non ha senso valutare il livello didettaglio riprodotto da un impianto au-dio confrontando tale livello con quelloche si sarebbe percepito assistendo al-l’evento. Un componente audio o in gene-rale un impianto sarà tanto più dettagliatoquanto più riuscirà ad evidenziare ogni mi-nima sfumatura del suono (dettaglio) im-presso nel supporto musicale riprodotto.In un ascolto critico è fondamentalequindi considerare dei supporti moltoben conosciuti da utilizzare come cam-pione. In questo modo se devo provareil componente X, utilizzerò una catenaaudio a me nota, sostituirò il compo-nente X a quello abitualmente utilizzatonell’impianto, prenderò in considera-zione dei supporti (CD o vinili) a meperfettamente conosciuti e a quel puntogiudicherò il livello di dettaglio espressoda quella configurazione con quella spe-cifica sinergia tra i componenti. In que-sto modo potrò esprimere un giudiziosulla validità o meno di rendere unsuono dettagliato da quel componenteeventualmente anche in riferimento allasua fascia di mercato. Resta bene intesoche il giudizio formato varrà in rela-zione a quella catena audio in quel datoambiente (condizioni al contorno).Come vedete però non ho parlato digusto personale che in questo modonon entra in gioco e rende quanto evi-denziato assolutamente oggettivo. Unsiffatto giudizio non può formarsi inmaniera compiuta in 5 minuti di ascolto.Sicuramente i primi minuti sono l’indi-catore del “colpo di fulmine” ma per ca-pire se è nato l’amore servono tante oree tante giornate. Una regola importanteè anche quella della valutazione dellaregressione. Ossia quella di tornare alcaso base (alla configurazione originaledella catena audio). L’orecchio infatti èmolto più sensibile quando si togliequalcosa piuttosto che quando si ag-giunge. Sarà quindi dopo qualchegiorno che ritornando alla catena au-dio standard si capirà se il suono gene-rato era peggiore o migliore, in generaleo nella sola valutazione dello specificoparametro audio (in questo caso il det-taglio). Molti benpensanti affermanoche il dettaglio è una delle droghe di cuifanno uso gli audiofili perché, nella re-altà, questo non esiste. In effetti questaaffermazione non è totalmente falsa.

Nell’esempio dell’auditorium che aveteletto sopra, sicuramente durante le 2ore del concerto dal vivo, l’ascoltatorenon percepirà lo stesso livello di detta-glio che troverà nella registrazione (seben fatta) che comprerà qualche mesedopo. Sul supporto audio ci sarà piùdettaglio ma, visto che è per uso perso-nale la legge lo considera legale e io diciò me ne compiaccio. Io amo il detta-glio; è uno dei parametri audio per mepiù importanti in una valutazione apatto che sia realistico e non macrosco-picamente in eccesso, magari perché ilposizionamento dei microfoni era er-rato (troppo vicino a determinati stru-menti) o perché nelle fasi di missaggioed editing si è costruito un suono per al-cuni strumenti troppo in evidenza ri-spetto ad altri, generando una scena in-naturale. Non mi vengono in menteesempi di questo tipo. I tecnici delsuono sono persone in gamba. Difficil-mente generano un dettaglio esaspe-rato; spesso può succedere il contrario.Spesso su internet si trovano interventidi questo genere: meglio un suono“caldo e musicale” oppure “analitico e det-tagliato” ? La domanda è mal posta, in-fatti si dipinge un suono a tinte caldecome se fosse non dettagliato. Il detta-glio invece non è una caratteristica chedipende dalla timbrica e perciò può esi-stere un impianto caldo e dettagliatocosì come uno freddo privo di detta-glio. L’uso dei concetti di temperatura èassimilato a quello nell’ottica: così comeil caldo evidenzia un colore nello spet-tro del rosso e il freddo un colore nellospettro dell’azzurro, nell’audio si fa ri-ferimento al caldo per indicare una pre-valenza delle frequenze basse e freddoper indicare prevalenza delle alte. Nonc’entra nulla con il dettaglio che è unacaratteristica indipendente dalle fre-quenze. Possiamo avere un basso det-tagliato, in questo caso si parla di arti-colazione del basso, così come un altodettagliato e si parla di analiticità. Ingenerale il dettaglio si nasconde nellaricchezza armonica dello spettro ripro-dotto. Forse l’ambiguità nasce inquanto, a volte, in impianti poco equili-brati, la presenza di un eccesso di bassefrequenze, quello che in gergo si chiamabasso lungo o gommoso (io lo chiamo iltappeto di basso) tende a nascondere ilcontenuto armonico alle frequenze su-periori (via via che si sale in frequenzail contenuto energetico è meno rile-vante). Ergo, l’eccesso di basso copre ildettaglio musicale (e non solo) del me-dio, medio alto e alto. Venendo alla tec-nica, quale è l’impatto sul dettaglio mu-sicale dei vari formati dei supporti

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26 FDS 258 ▼ Il Cappello a Cilindro • L’ascolto critico

digitali (MP3, CD, SACD, file alta riso-luzione). A parità di master, il dettagliomusicale sarà tanto più presente quantopiù si sale in definizione. Quindi il CDavrà meno dettaglio di un riversamentofatto in 24/96 il quale a sua volta avràun dettaglio inferiore ad un DSD256.L’aumento del numero di bit (maggiorerisoluzione) e della frequenza di cam-pionamento (maggiore estensione dellarisposta in frequenza) aumenta il con-tenuto informativo del segnale audio epertanto il dettaglio musicale. Il formatoMP3 merita un discorso a parte inquanto la caratteristica della compres-sione MPEG è quella di ridurre il con-tenuto armonico del segnale in base aregole statistiche di psicoacustica. Si

sopprimono deter-minate armonichedi ampiezza debolevicine ad armoni-che con ampiezzaelevata assumendoche l’orecchioumano non senti-rebbe quella ri-mossa anche sequesta fosse la-sciata al proprio po-sto (maschera-mento). Per come lavedo io, la com-pressione MPEG èl’assassino, il detta-glio musicale è lavittima (o megliouna delle vittime),il risparmio di me-

gabyte di spazio di-sco è il movente. Sevolete qualità dellariproduzione audiostate alla larga dagliMP3.Se volete sperimen-tare la qualità delvostro impiantoprovate con qual-cuno di questi CD.Molti di questi litrovate anche informato liquido suisiti delle singole eti-chette.“There’s a time”,Doug McLeod (Re-

ference Recording),è un bel disco Bluescon tendenzeCountry. Forse unpo’ “piacione” masuonato in manieraimpeccabile. Lavoce di Doug e lechitarre suonate inquesto CD (sonodiverse) sono sem-pre in primo pianoed il livello del det-taglio è abbastanzabuono (sentite iltimbro rauco dellavoce) anche se unagamma bassa gene-rosa tende a ma-scherare il medio

alto.Passando al jazz, vi consiglio “Alive”,Hiromi (CD Telarc), in cui il trio piano,batteria e contrabbasso esprimono unsound energetico con virtuosismi di al-tissimo livello. Il dettaglio è eccellente: ilpianoforte di Hiromi appare al centrodella scena e con un contenuto armo-nico di primo ordine ma ascoltate il con-trabbasso di Jackson leggermente afianco del pianoforte, ci lascia immagi-nare lo scorrere delle dita sulle corde inun lavoro instancabile con il quale svi-luppa trame sonore di una complessitàassurda.Sempre in ambito trio jazz vi straconsi-glio “Steppin’out”, Roberto Olzer Trio(Abeat Jazz) un disco di qualità artisticanotevole e di assoluto riferimento perqualità tecnica (quando mi capita diascoltarlo, qualunque cosa ascolto dopo

diventa normale). Il piano di Olzer, unmix di jazz e classica, è molto ricco mail contrabbasso di Yuri Goloubev è dastanding ovation con un articolazionedel basso veramente eccellente.Riassumendo questo fiume di parole,possiamo sintetizzare ciò che il dettaglionon è. Il dettaglio musicale non è in re-lazione con la timbrica di un impianto,non dipende da una particolare bandadi frequenza (basso, medio basso, me-dio, medio alto, alto) e soprattutto nonc’entra nulla con la trasparenza che, vianticipo, sarà oggetto del prossimo ar-ticolo. Sperando di non avervi annoiato maanzi di avervi offerto spunti di rifles-sione, vi do appuntamento al prossimonumero.Che la musica vi accompagni…

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