6Donna #4 106

24
Foto Dani Clemente - Make u Biagio e Anna Biccari Parrucchieri Rimodelliamo il corpo come le star FITNESS Speciale foggia notes Femminicidio “Mai più come Carmela” focus Abusivismo Stretta sul commercio cucina Libando Viaggio nello street food Si ringrazia ASD Olimpic Studio WTA Coach Cosimo Laguardia

description

 

Transcript of 6Donna #4 106

Page 1: 6Donna #4 106

Fo

to D

ani

Cle

men

te -

Mak

e u

Bia

gio

e A

nn

a B

icca

ri P

arru

cch

ieri

Rimodelliamo il corpo come le starFITNESSSpeciale

foggia notesFemminicidio

“Mai più come Carmela”

focusAbusivismo

Stretta sul commercio

cucinaLibando

Viaggio nello street food

Si ringraziaASD Olimpic Studio

WTA Coach Cosimo Laguardia

Page 2: 6Donna #4 106

2 aprile - duemilaquindici

editoriale

di Maria Grazia Frisaldi

Cerchiamo sempre, nei limitidel possibile, di non per-dere di vista personaggi e

protagonisti del nostro tempo edella nostra città, quelli che sonostati “materia viva” per le paginedi 6Donna. Per questo, vogliamoraccontarvi del nuovo capitolo divita, una nuova esperienza lavo-rativa, di una donna che per unamanciata di anni ha gestito l’or-dine e la sicurezza cittadina:stiamo parlando di Maria RosariaMaiorino (in foto), ex questore diFoggia, che taglia un ulterioretraguardo, un tappa importantis-sima nella sua carriera.

Dopo l’esperienza dauna e unabrevissima parentesi a capo dellaquestura di Palermo, Maiorinoentra nella storia come la primadonna a dirigere l’Ispettorato dipubblica sicurezza del Vaticano.In altre parole, la prima donna a“difendere” un papa fuori dai con-fini vaticani. Maria Rosaria Maio-rino - 59 anni, trentacinque deiquali passati indossando la divisadella Polizia di Stato - ha sullesue spalle la responsabilità dellasicurezza del Santo Padre MarioJose Bergoglio. Ai primati è abi-tuata: è stata la prima donna adentrare in una squadra mobile epoi la prima a dirigerne una, a Ca-gliari; ancora è stata la primadonna vicequestore vicario a Bel-luno e Bolzano e, da gennaio, è laprima donna a dirigere l’Ispetto-rato di pubblica sicurezza del Va-ticano, attività che svolge intandem con la Gendarmeria Vati-cana. Davanti a questa sfilza di‘primogeniture’ storce un po’ ilnaso. Ai giornalisti del giornale‘L’Avvenire’ e del settimanale‘Chi’ ha spiegato anche il motivo:“Gli incarichi non devono averesesso. Essere maschio o femminanon fa differenza. Però, noidonne, in genere, abbiamo più ca-pacità organizzativa, più determi-nazione e grande disponibilità alsacrificio”. Ed è così che iniziamoil numero di Aprile di 6Donna. Unnumero in cui torniamo a parlaredella lotta alla violenza sulledonne, ma anche del contrasto al-l’abusivismo commerciale e delrimpasto in Giunta al Comune diFoggia, tra sostenitori e detrat-tori. Buona lettura!

Personaggio4 Terry Abbattista,

la patron del Film Festival Vieste

Foggia Notes5 “Mai più come Carmela”

Foggia sfila contro il femminicidio

Focus 6 Giro di vite su abusivismo commerciale

• Frutta e verdura: la stretta della polizia

• Il Comune annuncia: “Nuovi mercati”

Politica8 Rimpasto in Giunta

Il primo ‘giro di valzer’ di Landella

• L’istruzione secondo Gabriella Grilli

Salute11 Dimagrire... mangiando:

l’elogio della lentezza

Fitness12 Functional Training

Il segreto di bellezza delle star

• La prova costume si vince a tavola

Cucina15 ‘Libando 2015’

Foggia capitale dello street food

17 Rubriche

Musica23 International Jazz Day dell’Unesco

Se la Callas incontra il jazz

• FoggiaMusicaFestivalGli eventi fino al 22 maggio

sommario

Foto: Forzearmate.com

Page 3: 6Donna #4 106

3aprile - duemilaquindici

Page 4: 6Donna #4 106

4 aprile - duemilaquindici

personaggio

Terry Abbattista,patron del Film Festival Vieste

Torna il cinema sul Gargano

A cura di Mariangela Mariani

Terry Abbattista ha fatto tornare la vogliadi cinema ai viestani. Nella sua vita, peruna serie di coincidenze astrali, tutto por-

tava alla settima arte. E, alla fine, ha assecon-dato il destino. È l’ideatrice eorganizzatrice del Film Festi-val Vieste. Di omologhe nonse ne trovano facilmente. Haraccolto il testimone del Vie-ste Film Fest di Carlo Nobile,prematuramente scom-parso. La stoffa da patron cel’ha, e lo ha dimostrato con laprima edizione, completa-mente rinnovata, ma è dotatasoprattutto di una incredibilecaparbietà. E si sa, chi ladura la vince. “A fatica, hoconvinto gli amministratori ariprendere la tradizione delFestival a lungo interrotta, ho insistito cosìtanto, ma ci sono riuscita”. Nessun viestanoaveva raccolto quell’eredità, e ci ha pensatouna foggiana che sognava di poter ripristinareil festival.

Nata in Sardegna, genitori della provinciadi Bari, vive a Foggia da tanti anni, e ha studiatolingue, inglese e tedesco. Vieste le ha datotanto e le è molto grata, al punto da voler re-

stituire il favore. Lì avevaaperto un’agenzia turistica.“Organizzavo anche eventi, con-vegni, spettacoli, o magari laserata particolare che mi chie-deva il gruppo di turisti. Le pro-duzioni venivano indirizzate dame per location e qualsiasi tipodi servizio, e avevo già contattidiretti. Poi ho venduto l’agenzia,conservando il settore dellospettacolo, Sol’Eventi. Strana-mente, e non perché lo deci-dessi io, la mia attivitàincrociava sempre il mondo delcinema. Nel 2012, per esempio,

uno degli eventi che mi è stato proposto da al-cuni amici di Roma è stato quello del “Tutto in48 ore”, l’ho portato a Vieste ed è stata unabella tappa, ripresa da Rai 5 (antesignano delsuo “Porte aperte alla fabbrica dei sogni”, ndr).

Dopodiché ho conosciuto tante persone che poisono diventate mie amiche e che hanno a chefare col cinema. È stato quasi un passaggio ob-bligato. Anche se non vorrei occuparmi solo dicinema, e stavo lavorando anche su Foggiaper portare altri eventi di teatro e danza. Gliartisti che ho avvicinato, anche di fama inter-nazionale, quando ho parlato di Vieste sonorimasti molti entusiasti, la conoscono per lasua bellezza, persino chi non c’è mai stato.Anche la location ha il suo fascino”.

Enrico Vanzina, che l’anno scorso ha riti-rato il Premio dedicato alla memoria di CarloNobile, è rimasto colpito dall’anfiteatro dellaMarina Piccola, con lo schermo che si stagliacontro il faro e punta San Francesco: bellis-simo.

Lo scorso anno la manifestazione è durata11 giorni, l’edizione 2015 sarà più corta, dal12 al 19 luglio. Terry Abbattista definisce il suofestival con due aggettivi: innovativo, perché ri-spetto agli altri ha un tema “La nuova comme-dia italiana” e per l’anteprima “Porte Apertealla Fabbrica dei sogni”, che consente a tutti dipartecipare alla realizzazione di cortissimi,

mini-colossal come li definisce lei, in un giornodalla ripresa a montaggio e proiezione, e poicoraggioso. E forse lo dice più a sé stessa, cheha rincorso per due anni questo sogno. Al fe-stival sono abbinati eventi collaterali, mostre eseminari di regia, casting e quest’anno anchefotografia. Si avvale delle migliori maestranzelocali e avverte una forte responsabilità neiconfronti del paese che ospita l’evento, indi-scutibile attrattore turistico. E dire che a lei an-dare al cinema – ammette – non piace neanchetanto. Per un periodo dell’anno si trasferiscea Roma per seguire le anteprime, prenderecontatti e definire il programma. Spera di go-derselo quest’anno il suo festival, perché allaprima edizione è stata risucchiata in un vortice.“Sto sentendo che di tanti Festival importantitipo quello di Roma, anche il Bifest, non si sase ci saranno ulteriori edizioni, perché i fondisono sempre meno, però proprio perché questigrossi festival richiedono anche grandi capitali,ho pensato che forse possono resistere di più ipiccoli, che vengono realizzati con molto menoe magari hanno vita più lunga”. E ostinatacom’è il Film Festival Vieste è per sempre.

Il taglio del nastro della prima edizione del Film Festival Vieste

Page 5: 6Donna #4 106

Carmela è ormai un simbolo. O meglio, una“martire dell’amore materno”, come l’hadefinita il padre, Matteo Morlino, inse-

gnante e assessore alla Pubblica Istruzione nellapassata Amministrazione comunale. Carmela èuna delle ultime vittime di femminicidio, una delledonne che ogni due giorni viene uccisa in Italiaper mano dell’ex marito, convivente o compagno.Un dato agghiacciante.

Questa volta, la cronaca bussa prepotente-mente alle porte della città: figlia di questa terrae dei suoi affetti, la 35enne Carmela Morlino èstata accoltellata sull’uscio della porta di casa, di-nanzi ai figlioletti, il 12 marzo scorso a PergineValsugana, in provincia di Trento; 15 i fendenti in-ferti dall’ex marito Marco Quarta, arrestato dopouna fuga di pochi giorni. Nel suo nome e nella suavicenda, per una sera, riecheggiano i nomi e lestorie di altre 14 donne di Capitanata, tutte acco-munate dal medesimo e miserando destino: sonostate assassinate dai loro uomini, da chi promet-teva loro amore ma ha giurato morte.

Quattordici donne e altrettante vite spezzatedi netto, improvvisamente, irragionevolmente. Leabbiamo contate dal 2002, anno di nascita di que-sto free-magazine, ad oggi. I loro nomi, messi unodopo l’altro, fanno tremare le vene dei polsi. Li ab-biamo ricordati, scanditi con doloroso rispetto, lasera dell’8 marzo scorso, durante la cerimoniadel “Premio 6Donna”, iniziativa che il nostro ma-gazine - che fa della lotta alla violenza sulle donnela sua principale battaglia - ha voluto idealmentededicare loro. A questa lista che gronda sangue e

grida giustizia, si aggiunge oggi il nome di Car-mela, ma il timore è che l’elenco possa continuarea crescere, a segnare altri nomi e altri storie. I nu-

meri, purtroppo, non sono rassicu-ranti, le cifre sono quelledell’emergenza: nel 2014 sono stati728 i reati commessi in danno delledonne in Capitanata, 82 nella solacittà di Foggia. Un numero preoccu-pante, e pensare che un anno prima erano ancoradi più, 118. In questi numeri confluiscono episodidi stalking, di lesioni aggravate, tentati omicidi.Tutti avvenimenti chiusi tra le mura domestichee troppo spesso nascosti anche ai familiari piùstretti. “Ma si possono lavare in proprio i ‘panni-celli’, non le grandi sozzure che, talvolta, emer-gono in certe famiglie”, condanna l’ex assessoreMorlino, testimone e vittima di quella che oggi è

una vera e propria emergenza sociale, cui bisognaporre rimedio eliminando le falle di un sistema ditutela che non protegge fino in fondo chi già si erarivolto ai servizi e attivato ogni risorsa disponibile.

Ad un mese esatto dalla morte di Carmela, lacittà di Foggia ha voluto ricordare lei e tutte le vit-time di femminicidio, con una fiaccolata silenziosaper le vie del centro. Erano in 500 - numero più,numero meno - gli uomini e le donne incolonnatidietro ad un eloquente striscione: “Mai più comeCarmela”. Mai più: un monito, una speranza, unapromessa. Alla testa del corteo, c’erano i suoi ge-nitori, Matteo e Maria Teresa: volti segnati dal do-

lore e occhi chenon hanno più la-crime; accanto aloro, il sindacoFranco Landellache ha assicuratotutto il suo impe-gno nel rendere ilcentro antiviolenzaprevisto nei localidella palestra Ex

Gil di corso Matteotti un luogo di ascolto, sostegnoe protezione reale e concreta.

Ad organizzare la fiaccolata è stata la reteinter-associativa contro la violenza sulle donne,R.I.V.I.VI., di Foggia, che unisce sette associazionidel territorio - Donne in rete, Impegno donna, Viale mani dagli occhi, Donne insieme, Casa editriceMammeonline, Ad un passo da te e Logos - e cheha coinvolto, nell’organizzazione della manifesta-

zione altre ventidue entità, con il patrocinio delComune di Foggia e l’adesione della Consiglieradi Parità. Dopo il corteo silenzioso - partito dapiazza Umberto Giordano e proseguito per viaLanza, Corso Vittorio Emanuele e via Oberdan -Carmela è stata ricordata in piazza Cesare Batti-sti: chi era, qual era la sua storia ed i suoi progetti,e non solo il delitto o il mostro che l’ha uccisa. Araccontare di questa giovane donna e mamma, èstato il papà Matteo, tra aneddoti di vita quotidianae l’orgoglio per una “figlia modello”, realizzatanegli studi e nel lavoro. Una donna moderna, il cui

destino è stato barbaramente stroncato da 15 col-tellate sull’uscio di casa. “E’ stata una martiredell’amore materno - puntualizza il padre - il suoprimo pensiero era per i suoi due figli, il suo ul-timo pensiero è stato per i figli. Abbiamo saputoche solo dopo essersi assicurata che i bambinifossero in salvo presso una vicina di casa, Car-mela è potuta spirare con l’animo in pace”.

Maria Grazia Frisaldi

La casistica delle donne ammaz-zate negli ultimi 13 anni in provincia diFoggia, letta tutta d’un fiato, è una suc-cessione di dolorosi flashback.

Beata Maria Vergine. Scogliera, exEnichem. Le immagini più nitide e piùimpressionanti arrivano dal passato.Correva l’anno 2002 quando GiovannaTraiano veniva uccisa in chiesa, a Fog-gia, con un colpo di pistola alla nuca.Un’esecuzione: a sparare l’ex marito.Era il 21 febbraio. Aspettava che il suobambino uscisse dal catechismo. Avevaappena 24 anni.

Era solo una ragazzina Giusy Po-tenza: il suo dramma ha sconvolto laCapitanata. A 15 anni è stata massa-crata con una pietra a Manfredonia il 13novembre 2004. Era finita in una rela-zione pericolosa con un uomo col suostesso cognome, cugino del padre, con-dannato a 30 anni per l’omicidio. Lamadre non ha retto a quel dolore e un

anno dopo si è tolta la vita. Dopo di loro, nonostante l’orrore,

altri dodici nomi archiviati alla parolafemminicidio. Irina Bandurova è stataridotta in fin di vita a colpi di piccozza, inun casolare di Torremaggiore. Il 23 di-cembre del 2004 è morta in ospedale.Aveva 27 anni. È stata massacrata in-sieme al suo compagno da due conna-zionali. Uno dei due assassini si èsuicidato in cella dove scontava l’erga-stolo. Ha trovato la morte in un casolareanche Giovanna Tanese, 16 anni e noveore di agonia alla periferia di Lucera. Il22 aprile 2005 è morta dissanguata,dopo essere stata colpita dal fidanzato

con un mattone e accoltellata. Scorrendo la lista c’è una soprav-

vissuta: una sedicenne stuprata dalbranco e accoltellata a Vico del Garganol’8 maggio 2007. I tre violentatori si sonobeccati fino a 12 anni di reclusione. Svi-

tlana Makarska, 23 anni, è stata am-mazzata a colpi di calci e pugni in unavecchia fabbrica tessile, l’ex Scivar aFoggia, il 9 gennaio 2008. È morta perle percosse subite. È stata giustiziatacon 5 colpi di pistola Mariangela Cata-lano, 50 anni dipendente degli OspedaliRiuniti di Foggia: il 23 gennaio 2009 l’exmarito, oggi ergastolano, ha fatto fuocoscaricandole tutta la rabbia addosso. Èstata trovata riversa in una pozza disangue nel suo appartamento a Ceri-gnola Senada Harusha, 36 anni dell’Al-bania, sgozzata l’11 marzo 2009. Anchea Meriem Lmoh, marocchina, è statatagliata la gola prima che venisse get-

tata in una vasca a Lesina il 18 marzo2009. Aveva 24 anni.Michelina Ewa Wojcicka, polacca, avevasolo 16 anni quando il fidanzato di 33l’ha sparata e poi si è suicidato. Era il 17giugno 2010, a Cerignola. Anna Per-rucci, 33 anni, è stata ammazzata instrada a colpi di pistola nella stessacittà il 28 febbraio 2010. In braccio avevala figlia di 18 mesi. A Cerignola si con-tano altre due donne ferite a morte:Anna Maria Curci, 11 coltellate, 51 anni,assassinata il 2 gennaio 2011, e Annun-ziata Cioffi, 54anni, strangolata dal ma-rito il 5 dicembre 2013. HashenkoZhanna, 42enne di nazionalità ucrainaè stata uccisa a fucilate e gettata in unpozzo a Troia, il 16 gennaio 2014. Anto-nella Scirocco è stata trovata morta il 2giugno 2014 nelle campagne tra SanNicandro e Apricena. Era scomparsa daCagnano Varano. Aveva 37 anni.

Mariangela Mariani

5aprile - duemilaquindici

Ogni 2 giorni, in Italia, una donna viene assassinata dal marito o compagnoDal 2002 la Capitanata piange 15 vittime: i numeri che segnano l’emergenza

“MAI PIÙ COME CARMELA”Foggia sfila contro il femminicidio: la fiaccolata silenziosa della rete Ri.Vi.Vi

foggia notes

La lista degli orrori dal 2002 al 2015

Giovanna, Giusy e le altre

Fonte: trentinocorrierealpi.gelocal.it

Matteo e Maria Teresa, genitori di Carmela

Page 6: 6Donna #4 106

6 aprile - duemilaquindici

Non solo frutta&verdura: dal centro alla periferia, attenzionati anche i mercatini dell’usato

Alcune sono state sotto i nostriocchi per anni, al punto da abi-tuarci alla loro presenza. La

consuetudine come usucapione mo-rale. Altre, invece, sono spuntate al-l’improvviso, da un giorno all’altro.Bancarelle di ogni forma e foggia: daquelle più semplici e modeste - un ta-volaccio su due cavalletti - a quelle piùcurate, con tanto di copertura in cannedi bambù a proteggere la merce dalsole, cartelli per illustrare l’offerta delgiorno e registratore di cassa all’in-terno. Sì, perché qualcuno - pochis-simi in realtà - rilascia anche loscontrino fiscale. Ma la pacchia è fi-nita. C’è un tempo per tutto e quellodelle bancarelle abusive e dei merca-tini improvvisati agli angoli dellestrade o negli slarghi cittadini sembravolgere al termine. O almeno questesono le intenzioni. Nelle ultime setti-mane, infatti, le forze di polizia hannosvolto una serie di controlli, dal centroalle periferie, e hanno predispostosgomberi e smantellamenti di banchidi vendita di merce varia. Frutta e ver-dura, perlopiù. Un’attività che ha ge-nerato un vero e proprio “braccio diferro” con i commercianti. Quelli abu-sivi, ovviamente. Di questi, alcuni chie-dono solo di regolarizzarsi, poterusufruire degli spazi di strutture oaree mercatali e continuare a tirareavanti alla giornata; altri, già sanzio-nati e obbligati a smantellare, hannoriaperto dopo alcuni giorni, come senulla fosse accaduto. “Una sfida allalegalità e alle istituzioni” si è com-mentato a caldo; poi il braccio di ferroè ricominciato. Non sono mancati imomenti di tensione durante questeattività, ma nemmeno il sostegno deicittadini e dei commercianti, questavolta regolari. Il capitolo “lotta all’ille-galità diffusa” del Pacchetto Sicurezzadel questore Piernicola Silvis prose-gue a passo spedito: rastrellate lezone di nuova edilizia, anche i merca-tini dell’usato di via Natola sono stati

pesantemente bastonati. Ne abbiamoparlato con il vice questore aggiuntoPasquale Fratepietro, dirigente dellaSezione Volanti della Questura di Fog-gia.

Dottor Fratepietro, come si “in-quadrano” questi i servizi disposti acontrasto del fenomeno dell’abusivi-smo in generale, e dell’abu-sivismo commerciale inparticolare?

L’abusivismo commer-ciale rientra nel più ampiofenomeno di illegalità diffusaoggetto di attenzione daparte delle forze di polizia acompetenza generale e lo-cale, per il quale vengonopredisposti servizi straordi-nari settimanali. Per quantoriguarda la polizia di Stato, ilfenomeno è attenzionato insede di un tavolo tecnicosettimanale permanenteche vede il coinvolgimentodelle varie articolazioni dellaquestura (tra le quali anchela polizia amministrativa esociale), della polizia localedi Foggia e dei commissa-riati distaccati. In tale conte-sto vengono fissati gli obiettivi epredisposti i servizi. Nel caso specificodell’abusivismo commerciale vengonopredisposti in media due servizi a set-timana, con orari e zone di interventosempre diversi.

Perché questo fenomeno è parti-colarmente insidioso? Quali sono le ri-cadute sul tessuto economico socialee le ripercussioni sul commercio re-golare?

Il proliferare di banchi di vendita“improvvisati” è un fenomeno diffusoe dilagante in tutta la città, dal centroalle periferie, che va contrastato confermezza per ripristinare il rispettodelle regole e per evitare la concor-renza sleale nel settore di riferimento.

E’ di tutta evidenza, che la vendita diprodotti ortofrutticoli per strada nonsolo viola le norme sulla tracciabilitàdella merce e sulla igiene degli ali-menti ma da’ al venditore la possibilitàdi vendere la merce ad un prezzo in-feriore a chi, per gli stessi prodotti,deve accollarsi spese e oneri di affittoe gestione del locale. Peraltro, vorrei

evidenziare che non sempre è apprez-zabile un risparmio di spesa a vantag-gio del cliente, quanto piuttosto unmaggiore guadagno da parte di chivende…

Quante bancarelle - tra quellefisse e quelle mobili - sono statechiuse e smantellate?

Dal mese di febbraio, sono stateindividuati circa 30 banchi di frutta everdura e accertate violazioni di di-versa natura, sia di carattere ammini-strativo che penale. Nella maggiorparte dei casi, si tratta di illeciti ammi-nistrativi per mancanza dell’autoriz-zazione comunale alla vendita informa stabile, o su un’area pubblicasuperiore a quella prevista dall’auto-

rizzazione rilasciata, che ha portato aduna sanzione amministrativa da 5milaa 30mila euro e la confisca delle at-trezzature e della merce. Sono statesmantellate diverse postazioni di ven-dita irregolari come quelle in via D’Ad-dedda, viale Francia e via Gioberti.Qualche altro punto vendita, invece, hasmantellato autonomamente come

quello di via Mastelloni equello in corso Roma, al-l’altezza dei mini alloggi.Nei casi più gravi, dovesono stati realizzati ca-panni o altri manufatti an-corati al terreno, siconfigura anche l’illecitopenale dell’abuso edilizio edell’invasione di suolo pub-blico. In questi casi, allasanzione amministrativa siassocia anche quella pe-nale, come è successo adesempio in via De Petra ein via Napoli.

Come si rapporta lacittà dinanzi a questi feno-meni? Esiste ed è maturauna coscienza collettiva, ri-cevete segnalazioni di ban-chi di vendita abusivi?

Da noi arrivano una,massimo due segnalazioni a setti-mana. Ma questo tipo di esposti arri-vano soprattutto alla polizia locale. C’èuna forte indignazioni di una partedella cittadinanza e dei commerciantiregolari, ma continua ad esserciun’ampia fascia della popolazione cheacquista regolarmente per strada, ali-mentando la domanda.

In questo momento, sotto i riflet-tori vi è la vendita abusiva di prodotticome frutta e verdura. Ma in città‘spuntano’ come funghi mercatinidell’usato o bancarelle di merce con-traffatta. Saranno questi i prossimiobiettivi?

Certamente. Sono stati innumere-voli gli interventi già portati a termine

col sequestro di migliaia di pezzi con-traffatti, ricostruendo anche i canali diapprovvigionamento degli stessi. Incollaborazione e supporto alla polizialocale sono stati effettuati anche inter-venti di contrasto a vendite illegalinell’ambito dei cosiddetti mercatinidell’usato, come quelli di via Natola ein via Libero Grassi, il sabato e la do-menica, ed il venerdì in via Gioberti. Ec’è una corposa programmazione diinterventi in tal senso.

In che modo l’abusivismo dialogacon il fenomeno della ricettazione e,prima ancora, dei furti? Esiste unaconnessione tra i fenomeni?

Proprio perché nessun prodotto invendita è tracciabile, non si può esclu-dere la connessione tra merce ven-duta e merce di provenienza illecita; inalcuni casi è stata accertata la venditadi merce provento di furto (in alcunicasi sono state trovate, ad esempio,biciclette o autoradio risultate rubate,e talvolta riconosciute dagli stessi pro-prietari), ma questo non ci consente diaffermare che tale connessione siacostante.

Quali sono le soluzioni che pos-sono concretamente contribuire a de-bellare il fenomeno? L’attivitàrepressiva delle forze dell’ordine puòda sola porre un freno?

L’attività repressiva da sola non èsufficiente ad estinguere il fenomeno,anche se può contrastarlo efficace-mente. L’attività delle istituzioni deveessere necessariamente accompa-gnata dalla presa di coscienza daparte del consumatore che, con i suoiacquisti, può contribuire ad alimen-tare l’illecito. Inoltre, è necessario in-dividuare aree pubbliche nelle zonepiù periferiche e di nuova espansionedella città, da destinare ad aree mer-catali dove l’accesso ai commerciantisia adeguatamente autorizzato, rego-lamentato e controllato. Diversa-mente sarebbe una casba, e la cittàuna polveriera pronta ad esplodere.

focus

Il vice questore aggiunto, Pasquale Fratepietro

ExpoFoggia2015Le bancarelle spuntate come funghi hanno fattoindignare i foggiani, che hanno preteso giustiziasui social network. Ma la sommossa popolarenon è stata soltanto virtuale: le segnalazionisono arrivate anche in Comune e in Prefettura.A immortalare l’Expo tutta foggiana della fruttae verdura prima dei blitz anti-abusivismo èstato un giornalista su Instagram, GiovanniDello Iacovo, che ha scattato più di trenta fotodei “padiglioni”.

Giro di vite su abusivismo commerciale: A cura di Maria Grazia Frisaldi

Page 7: 6Donna #4 106

7aprile - duemilaquindici

Jenny Moffa: “Gli ambulanti possono regolarizzarsi”Non ha certo la faccia dello sce-

riffo Jenny Moffa, l’assessore alle At-tività Economiche che ha ingaggiatouna lotta senza quartiere contro l’abu-sivismo commerciale. Eppure è par-tita come un caterpillar, spalleggiatada un sindaco che urla al telefono disgomberare. Senza pietà. I vigili ur-bani, a costo di venire aggrediti, ese-guono gli ordini, coadiuvati dagliagenti della polizia, dai carabinieri,dalla finanza. Hanno messo i sigillialle baracche, alcune bancarellehanno chiuso e riaperto all’alba delgiorno dopo, altre si sono spostatequalche metro più in là, altre ancorasono rimaste impacchettate.

“Siamo partiti da un protocollod’intesa in Prefettura. Fortunata-mente - ammette l’assessore Moffa,inizialmente scettica - è stato preso inconsiderazione, cosa che neanche iomi aspettavo in verità. Sono state ap-portate alcune modifiche e ora è alvaglio del Ministero e verrà rispeditoa Foggia per la firma conclusiva. Aquel tavolo c’erano tutte le forze del-l’ordine, la polizia municipale, le as-sociazioni di categoria, la Camera diCommercio e il Comune. Il protocollod’intesa prevede: la ristrutturazione ditutti i regolamenti da parte del Co-mune di Foggia, e lo stiamo già fa-cendo; una incisiva campagna dicomunicazione nei confronti dei citta-dini, e ancor prima degli studenti nellescuole, affinché non acquistino pro-dotti di dubbia provenienza, di incertaconservazione e soprattutto che ali-mentano un commercio sleale adanno degli altri ambulanti che pa-gano regolarmente le tasse”.

Contemporaneamente, è statoaperto un tavolo tecnico con le forze

dell’ordine per un’azione sinergica dicontrasto all’abusivismo commer-ciale. “L’attività finora (alla data del 9aprile, ndr) ha prodotto 27 verbali re-lativi soprattutto al mancato pos-sesso della licenza e 13 informativedi reato per invasione di suolo pub-blico, che arrivano direttamente allaProcura. Parliamo in questo caso distrutture che insistono su un territoriosenza autorizzazioni relative alla co-struzione, e non ci sarebbero nem-meno i presupposti perl’insediamento e la concessione di unpermesso per costruire”.

Sotto mano, l’assessore EugeniaMoffa non ha il numero preciso dellebancarelle che hanno realmentechiuso, ma senza tema di smentitasente di poter affermare che è deci-samente inferiore rispetto al passato.Ad avere la peggio sono state soprat-tutto le strutture fisse. Il Comune,però, si rende conto che il proliferaredi banchi di frutta e verdura ad ogniangolo della strada è dovuto anchealla carenza di strutture mercatali,specie nelle zone periferiche dinuova urbanizzazione. Nell’ultimodecennio, sono stati dismessi i mer-cati Ferrante Aporti e Ginnetto, eanche l’ubicazione del mercato Rosatinon convince il Comune (“in partico-lare - si legge nella deliberazionedella Giunta comunale n.36 del 3aprile 2015 - per la dislocazione estrutturazione dei banchi di vendita,determina un inopinato sconvolgi-mento e un notevole turbamento allenormali e quotidiane funzioni dellavita sociale nella zona”). E allorascatta la sanatoria, un provvedi-mento che consente agli ambulantimuniti di licenze di occupare il suolo

pubblico purché rispettinouna serie di criteri.

“Stiamo lavorando in-sieme all’Urbanistica e aiLavori Pubblici all’individua-zione di nuove aree mercatali. InGiunta abbiamo approvato un atto diindirizzo con cui viene data la possibi-lità agli ambulanti di regolarizzarsiperò, sia chiaro, riguarderà coloro chesono in possesso di licenze, quindiquanti hanno fatto il corso previsto perla somministrazione di bevande e icorsi per ottenere la licenza alla ven-dita ambulante, e coloro che hanno irequisiti e che non infrangono il co-dice della strada. Questa delibera in-dividua un atto di indirizzo per ibanchi fissi e consente l’occupazionedel suolo tempora-neamente, per 6mesi rinnovabili esino alla data di com-pletamento del Pianodi localizzazione dellearee per il commer-cio, quindi non persempre. Natural-mente, chi opera giàin un territorio dovec’è un’area mercataledeve andare nel mer-cato. A coloro cheoperano in zonecome quella della Macchia Gialla dovenon c’è un mercato nel raggio di unchilometro viene data la possibilità divendere, ma sempre nel rispetto delcodice della strada”.

Le baracche condonate “preno-tano” un posto nel mercato più vicinoche deve ancora sorgere. Molti am-bulanti che hanno riaperto sono inpossesso di una licenza per la vendita

itinerante, prevista dal regolamento,e pagano regolarmente l’occupazionedi suolo pubblico, solo che prima in-sistevano in un’area su cui non pote-vano sostare. “Il nostro obiettivo èquello di invogliare gli abitanti a ritor-nare nelle aree mercatali – è l’auspi-cio dell’assessore Moffa - Ciò che ciha spinto ad intervenire è la volontà ditutelare la salute dei cittadini e coloroche svolgono il loro lavoro pagando letasse”. La rivolta degli ambulanti èarrivata fino agli uffici di via Sant’Al-fonso de Liguori. “Sono costante-

mente sotto al Comune, pressol’Annona. Il sindaco ha subito pesantipressioni”. L’assessore è convinto chepresto gli ambulanti migreranno neinuovi mercati: “Abbiamo già indivi-duato le aree. Si tratta solo di iniziarei lavori. Io sono fiduciosa perché èquello che ci chiedono i cittadini. E noirispettiamo la loro volontà”.

Mariangela Mariani

Pronti i nuovi mercati COSA DICE L’ATTODI INDIRIZZO

La deliberazione n.36 del 3aprile 2015 è un atto di indirizzooperativo che regolamenta il com-mercio ambulante su aree pubbli-che.

La Giunta comunale disponeche i Servizi Pianificazione, LavoriPubblici e Servizio Integrato per leAttività Economiche, ognuno per leproprie competenze, attivino im-mediatamente l’iter per arrivare intempi brevi al Piano di localizza-zione delle attività mercatali e allasua operatività.

Il dirigente del Servizio AttivitàEconomiche, in attesa dell’esecu-tività del Piano, potrà autorizzaretemporaneamente il posteggioextra-mercato, anche su areapubblica ad eccezione delle zoneespressamente vietate, dei com-

mercianti ambulanti inpossesso di autorizzazionedi tipologia A, ovveroquella per aree di mercatoo di fiera.

I venditori potrannoesercitare la loro attivitàcon chioschi di massimo30 metri quadri, banchi di8 mq e trespoli di 4, op-pure autonegozi di 8 metriquadri al massimo. L’oc-cupazione del suolo è con-cessa per 6 mesirinnovabili e il marcia-piede deve rimanere libero

e calpestabile per non meno di duemetri.

La bancarelle non devono in-tralciare la circolazione e non de-vono impedire la visibilità agliincroci ed è vietata l’occupazionedi carreggiate, attraversamentipedonali, aiuole, passi carrabili,oltre al divieto di ostruire ingressidi abitazioni o negozi.

focus

L’assessore Eugenia ”Jenny” Moffa

Foggia chiude ‘baracche e burattini’

Page 8: 6Donna #4 106

8 aprile - duemilaquindici

politica

Più potere alle donne: vicesindaco Erminia Roberto

La nuova Giunta di Franco Landella

Il primo ‘giro di valzer’

La processione si vede quando si ri-tira. Mai detto fu più azzeccato. Il po-meriggio del 21 marzo il sindaco

Franco Landella era al seguito del sacro ta-volo della santa patrona e a sera defene-strava l’amico Ciccio D’Emilio e l’assessoraCarla Calabrese. A sentire gli umori dellacittà, sul piano umano è suonato come untradimento, ma la politica è un’altra cosa. Ladelega di peso è andata a Gianni De Rosa.

Un regolamento di conti, ma solo per farliquadrare con Forza Italia, che ha segato,però, il Nuovo Centrodestra, minando addi-rittura la stabilità del partito di Franco DiGiuseppe. Perché Landella toglie e dà, con-ferendo la vicesindacatura ad Erminia Ro-berto, assessore alle Politiche Sociali inquota NCD. Un’offerta difficile da rifiutare.Un incarico di prestigio, strappato all’ex as-sessore ai Lavori Pubblici D’Emilio e finito in

mano ad una donna, come non si vedeva daitempi di Lucia Lambresa. Più potere allequote rosa. A Gabriella Grilli, com’era giàscritto dall’estate scorsa, è stata conferita ladelega all’Istruzione. Ma il cerchio non è an-cora chiuso. Anche La Destra di BrunoLongo avrà un posto in Giunta e potrebbe es-sere una persona a lui molto vicina, che ri-schia di compromettere un’altra amicizia.

“Sono una persona che parla infretta ma, in verità, faccio tutto unpo’ velocemente, penso e agisco infretta”. E parla a raffica, è propriocosì, Gabriella Grilli, nominata incorsa assessore alla PubblicaIstruzione. “Per me questo è unonore ma anche un onere, ovvia-mente: l’impegno che devo pro-fondere sarà piuttosto complessoperché io non lascio la mia scuola.Continuo a gestirla e quindi devodividere il mio tempo fra la scuolae l’assessorato”. È docente da 39anni, gli ultimi venti li ha passatida dirigente scolastico. Vuole ap-plicare il modello del suo istituto,il glorioso Liceo Scientifico Volta,anche al suo assessorato. “È unprolungamento di quello che fac-cio a scuola, però invece di pen-sare solo alla mia penso a tutte lescuole, penso un po’ più in grande.Il segreto è avere gli staff giusti”.

Il suo incarico le è stato affi-dato più tardi del previsto ma leise lo aspettava, perché già a lu-glio gliel’avevano proposto, ècosì?

In effetti, il sindaco il 9 lugliomi chiamò per ben due volte insi-stendo affinché io andassi a fir-mare il decreto che era pronto perme. Allora riguardava due dele-ghe, l’Istruzione e la Cultura, e ioforse un po’ anche a malincuore,devo dire, non lo accettai all’epocaperché non c’era un accordo poli-tico, un accordo fra Forza Italia,cioè il partito, e il sindaco sullaterna di nominativi proposti, nonsul mio nome. Conservo ancoraquesti principi, lo so che sonoforse obsoleti, ma credo che biso-gna essere coerenti, fedeli, inqualche maniera anche obbe-dienti, saper fare un passo indie-tro. Ora, invece, a marzo, ilsindaco mi ha richiamata riconfer-

mando la sua stima - ha molta pa-zienza evidentemente con me - esiccome questa volta c’era l’ac-cordo tra il partito e il sindaco sudue nomi, gli attuali assessori,Gianni De Rosa e io, ho accettato.

È la delega che ha sempre de-siderato?

Diciamo che è quella che mi èpiù consona. Perché grazie a que-sto incarico, svolgo una doppiafunzione che a mio avviso è con-grua, cioè da un lato ho un ruolopolitico perchésono una con-sigliera eletta,e nel con-tempo ho unaveste tecnicaperché sonoun dirigentes c o l a s t i c o .L’ambito del-l’istruzione perun dirigentepenso sia ilnon plus ultra.Perché cono-sco i problemidella scuola, ipunti di debo-lezza, i punti diforza, le diffi-coltà, le pro-blematiche, epoi conosco tutti i miei colleghi.

Cosa intende fare, qual è il suoprogramma?

La vision, cioè l’obiettivo ul-timo, è quello di dare, e io ci pro-verò, una svolta culturale forte allacittà. Perché secondo me, chesono una psicologa e una pedago-gista, se vogliamo cambiare lesorti del tempo bisogna partire dauna vera e profonda rivoluzioneculturale ed etica che passa attra-verso i banchi della scuola e attra-verso quelli che noi chiamiamo

maestri. Questa è la visione ul-tima. Chiaramente per arrivare aquesto obiettivo c’è la mission,cioè gli step, e ci sto già lavorando.Ho avuto in incontro con i dirigenti,poche settimane dopo il conferi-mento dell’incarico, e abbiamo sti-lato una petizione condivisa con ildirettore della Biblioteca FrancoMercurio, la invierò ai vari enti lo-cali, alla Provincia, oltre che al Co-mune, Regione, ma anche alMinistero dei Beni Culturali per-ché è impensabile ed è illogico che

un conteni-tore cultu-rale come laBiblioteca o imusei inte-rattivi pos-sano venirmeno in unacittà. Nelcontempo,sempre con icolleghi diri-genti, misono con-frontata per-c h éd o b b i a m oe l a b o r a r esubito unpiano di ra-zionalizza-zione che è

un tasto dolentissimo per lescuole locali, cioè bisogna fare inmodo che l’autonomia si dia allesingole scuole ma tenendo contoanche dei parametri legati al nu-mero di alunni. È un discorso unpo’ tecnico, che conosco bene e sucui bisogna assolutamente lavo-rare perché i miei colleghi lamen-tano questa difficoltà legata allarazionalizzazione attualmente inatto.

E come pensa di intervenire?Lavorerò con tavoli di lavoro e

concertazione. Incontrerò i diri-genti, però quelli non coinvolti nelpiano di dimensionamento, inmodo da essere al di sopra delleparti. E con loro, insieme all’ufficiodell’assessorato, faremo un’ipo-tesi, una bozza di distribuzionedelle scuole.

Quindi un nuovo piano di di-mensionamento?

Dobbiamo apportare dei cor-rettivi e cercare di migliorare l’at-tuale, perché alcuni miei colleghirischiano di perdere degli alunni enon possono perdere l’autonomiae quindi posti di lavoro - pensoanche alle segreterie, oltre chealle dirigenze. E quindi bisognafare in modo che ciascuna scuolaabbia l’autonomia ma anche unnumero congruo di studenti checonsenta poi di poter operare inmaniera adeguata in una visioneprospettica.

Ci sono dei nodi irrisolti di cuisi è accorta arrivando in Comune?

Ho trovato delle carenze legatealle strutture scolastiche. I mieicolleghi non hanno fatto altro chelamentare queste difficoltà, equindi mi sono già messa in con-tatto con Gianni De Rosa, l’asses-sore ai Lavori Pubblici, perché èsua anche la delega relativa allestrutture scolastiche. Nella scuoleci sono delle carenze strutturaligravissime. Lì bisogna intervenireimmediatamente perché unascuola senza palestra è una non-scuola, atteso che c’è una paritàdisciplinare e culturale, quindi nonsi può considerare l’educazione fi-sica di serie zeta rispetto ad un’al-tra disciplina. Ma se non offriamole strutture minime, la palestra, senon diamo i laboratori ai ragazzi,se non creiamo una scuola sicura,è chiaro che perdiamo di credibi-lità.

A cura di Mariangela Mariani

L’Istruzione secondo Gabriella Grilli

EditorePublicentro Servizi Pubblicitari s.r.l.

Direttore ResponsabileMaria Grazia Frisaldi

Direzione commercialeAngela Dalicco

In redazioneDalila CampanileIrma MeccaMariangela Mariani

Rubrichedott.ssa Tiziana Celestedott.ssa Vanessa Anna Magistrodott.ssa Debora Pennadott.ssa Floredana Arnòdott.ssa Valentina La Ricciadott.ssa Dora Cocumazzidott.ssa Tiziana Carelladott.ssa Claudia Girardidott. Giovanni Papa

RedazioneFoggiaVia Tressanti, I trav. (Vill. Artig.)Tel. 0881.72.81.15 - Fax 0881.72.81.13

[email protected]

Sito internetwww.6donna.com

Socialfacebook: 6Donnatwitter: @6DonnaMagazine

Impaginazione e stampaPublicentro Graphic

Mensile di attualità e informazione.Registrazione presso il Tribunale di Foggia

n° 2/2002 del 26/09/2002

La collaborazione è volontaria e gratuita. I testi e le foto da voi inviate non verranno restituite.

Questo numero è stato stampato in 43mila copie e distribuito gratuitamente a domicilio nella città di Foggia

Un assessorato a forma di scuola

Page 9: 6Donna #4 106

9aprile - duemilaquindici

Page 10: 6Donna #4 106

10 aprile - duemilaquindici

Page 11: 6Donna #4 106

11aprile - duemilaquindici

saluteDimagrire… mangiando: l’elogio della lentezza

STUDIO DI MEDICINAESTETICA E DIETOLOGIA

SERVIZI:• Diete Personalizzate• Test per intolleranze alimentari• Trattamenti omeopatici• Trattamenti anticellulite

(Cavitazione ad ultrasuoni e Mesoterapia)• Trattamenti con radiofrequenza

per tonificare viso e corpo• Trattamenti con ossigeno

per rivitalizzare viso e corpo• Trattamenti con Tecar (Tecarterapia) per

algie post-traumatiche da fratture e lesionitendinee

ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI FOGGIA

Rischi delle diete fai-da-te: i consigli della dottoressa Annamaria Conte

Il corpo umano come un castello di carte: l’equi-librio deve essere perfetto. Basta un piccolo in-toppo - un elemento carente o, al contrario,

sovrabbondante - per far crollare tutto. Nel casospecifico, l’elemento destabilizzate perl’organismo può essere una dieta sba-gliata, esageratamente carente o inadattaalle nostre esigenze per grippare il funzio-namento del nostro metabolismo. Ne ab-biamo parlato con la dottoressaAnnaMaria Conte, dietologa-omeopata (infoto).

Dottoressa Conte, perché bisogna evi-tare le diete fai-da-te?

La dieta non è una procedura stan-dard, uguale per tutti. Prima di stilare unpiano nutrizionale, noi medici dobbiamovalutare una serie di fattori: si parte da uno scree-ning clinico, con esami specifici fondamentali perinquadrare il funzionamento del metabolismo delpaziente e lo stato di salute generale. Poi vannovalutate tante altre variabili che attengono allo stiledi vita. Le diete fai-da-te, invece, tendonosolo ad eliminare: non solo il su-perfluo, ma anche alimenti esostanze fondamentali perla nostra sopravvivenza.

Qual è la differenzatra ‘dietologo’ e ‘nutri-zionista’?

Il dietologo è un me-dico, laureato in medicina e

chirurgia e poi specializzato in dietologia; può fareuna valutazione clinica del paziente, stilare pianinutrizionali per persone con patologie specifichee prescrivere esami ed eventuali farmaci. Il nutri-

zionista, invece, quasi sempre èun biologo specializzato; il suoruolo è fondamentale nella dif-fusione delle buone pratiche del-l’educazione alimentare.

Ci sono delle spie che pos-sono farci capire che stiamo sba-gliando strada (e dieta)?

In linea di massima, se sisegue una dieta molto carentec’è rischio di anemizzarsi, per-dere i capelli e avvertire debo-lezza, fino a svenire; con una

dieta iperproteica si rischia di danneggiare i reni;se c’è una predisposizione al diabete e seguiamouna dieta ricca di carboidrati rischiamo di spianarela strada alla malattia.

C’è un rapporto tra intolleranze alimentari eaumento di peso?

Purtroppo sì. Ogni volta che assumiamo l’ali-mento nocivo - le intolleranze più diffuse sono allattosio e al glutine - la bilancia segnerà 300grammi in più.

In definitiva, dimagrire è possibile?Ovviamente sì, ma mangiando. Si pos-sono ridurre le quantità, ma non va

tolto il cibo dalla tavola. Una dieta fatta in modo serio,

con l’aiuto di un professionista,porta percentuali di successodel 90%. I tempi devono essere

però lunghi: le diete-flash nonesistono.

DOTT.SSAANNAMARIA CONTE

Via Rosati, 137 - FoggiaVia Santa Lucia, 40 - LuceraTel. 0881.549614 - Cell. 349.8305045

• “Bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno(circa 8 bicchieri) e depurare l’organismocon tisane a base di melissa, finocchio eananas o spremute di pompelmo”.

• “Evitare di mangiare mele a fine pranzo:sono ricche di carboidrati, che si andreb-bero a sommare a quelli di pasta e pane”.

• “Diffidare di pane e pasta integrali: nellamaggior parte dei casi sono amalgamaticon strutto o altri grassi. Nel dubbio, sce-gliere il riso integrale, tale in natura”.

I CONSIGLI DELL’ESPERTO

Page 12: 6Donna #4 106

12 aprile - duemilaquindici

A CURA DELLA DOTT.SSA DORA COCUMAZZI ESPERTA IN NUTRIZIONE

Con l’arrivo della primavera si avvicina la fatidica “prova costume”, edè proprio questo il periodo in cui aumenta il numero delle personeche decidono di iscriversi in palestra e di iniziare una dieta per mi-

gliorare la propria forma fisica. Praticare una regolare attività fisica è im-portante per mantenersi in forma e per migliorareil proprio stato di salute, naturalmente,avendo cura della propria alimenta-zione che dovrà garantire un adeguatoapporto di energia e di nutrienti.

Riguardo all’alimentazione da seguireper chi pratica sport, sia pure a livello amato-riale, circolano tante false credenze e purtroppo moltospesse sono fornite informazioni inadeguate o scorrette. Perchi svolge un’attività fisica, come per esempio un’ora di pale-stra, due o tre volte a settimana, infatti, non è necessario un re-gime alimentare particolare, ma una corretta alimentazionegarantisce la copertura dei fabbisogni nutrizionali anche quandoalle normali attività quotidiane è aggiunto l’esercizio fisico.

L’assunzione di quantità eccesive di proteine, come spesso èconsigliato, soprattutto se associato a un introito insufficiente di carboidrati,risulta inutile. Considerando che non esistono depositi proteici di riservanell’organismo, le proteine in eccesso porteranno solo a un sovraccaricoper fegato e reni, mentre un’alimentazione varia e bilanciatapotrà essere sicuramente d’aiuto per chi svolge attivitàfisica garantendo uno stato di forma ottimale.

fitness

Dalla colazione alla cena: i consigli per non restare a corto di energie

Atleta o sportivo occasionale? Le regole per non sbagliare

Non saltare la prima colazione è fon-damentale per iniziare la giornata. Unabuona prima colazione dovrà fornire il 15

– 20% delle calorie totalidella giornata e prevedere,per esempio, una tazza dilatte parzialmente scre-

mato o latte di soia o un vasettodi yogurt, accompagnati daqualche biscotto o fetta biscot-tata o cereali, preferibilmenteintegrali.

Evitare di saltare i pasti.Consumare uno spuntino a

metà mattina e uno a metà po-meriggio, per esempio un frutto

fresco di stagione.Non eliminare i carboidrati dalla

dieta. I carboidrati sono la principalefonte energetica per il nostro or-

ganismo per cui devono es-sere presenti, nelle giusteproporzioni, a ogni pasto.

Seguire un’alimentazione

varia, ispirata ai principi della dieta me-diterranea, privilegiando il consumo dicereali integrali; legumi almeno due otre volte a settimana; pesce due o treporzioni a settimana; carne con mode-razione, preferibilmente carni bianche.Non devono mancare almeno cinqueporzioni di frutta e verdura fresche distagione, fonti di preziose vitamine e mi-nerali e una piccola porzione di fruttasecca a guscio, ricca di acidi grassi es-senziali, e per condire olio extraverginedi oliva.

Reintegrare le perdite di acqua do-vute alla sudorazione.

E’ importante sottolineare che cor-retta alimentazione, regolare eserciziofisico e numero adeguato di ore di riposo,sono fondamentali per il raggiungimentodi un buon equilibrio psicofisico, pertantonon dovrebbero essere consideratecome delle misure d’emergenza, macome uno stile di vita.

Per non rischiare di trovarsi a corto di energie durante l’allenamento in palestra può essere utile seguire poche semplici regole:

Tra proteine e carboidrati, l’importanza di una dieta sana ed equilibrata

Un metodo di allenamento funzionale, completo e innovativo: il segreto di bellezzae benessere di molte donne dello showbiz internazionale, oggi diventa accessibilea tutte. Stiamo parlando dell’esclusivo WTA Functional Training che da alcuni anni

ha trovato la sua casa a Cerignola, ad uno schiocco di dita dai principali centri del Tavo-liere, primo Centro ufficiale WTA Puglia e il primo del Sud Italia. Un risultato reso possibilegrazie all’impegno e professionalità del WTA Trainer, Cosimo Laguardia, referente per laPuglia come WTA Coach per il sistema di allenamento funzionale WTA di Master EmilioTroiano, uno dei maggiori esponenti europei di questa metodologia di allenamento digrande successo, non a caso alla base della preparazione fisica ed estetica delle più notetop model e di donne dello spettacolo come, da ultimo, Belen Rodriguez.

Il segreto di bellezza delle donne dello showbiz internazionale, ora accessibile a tutte

Trasforma il tuo corpo colA Cerignola il primo centro

ufficiale WTA Puglia, pioniere nel Sud Italia.

Interventi mirati per risultatigarantiti, a livello

psico-fisico ed estetico

FUNCTIONAL TRAININGPrendendo in considerazionele caratteristiche morfologi-che proprie delle donne, lemigliori attività consigliatesono l’allenamento per laforza, per controbilanciare letendenze della conforma-zione ginoide, e l’allenamentodi Circuit Functional Trainingper assecondare il ritornocircolatorio, l’eliminazionedelle tossine e dei depositi digrasso nonché della forma-zione della cellulite. General-mente, i classici allenamentieseguiti con le macchine iso-toniche, non tengono conto diquesti aspetti. Nel MetodoWTA invece, con l’utilizzodegli attrezzi funzionali e deimovimenti balistici e pliome-trici, è possibile lavorare inmodo più completo sull’iper-

trofia delle fibre, coordina-zione intra ed inter-musco-lare, sull’innalzamento delmetabolismo e sulla maggiorstimolazione dell’ormone GHche potenzia la lipolisi. Il pro-tocollo Circuit FunctionalTraining prevede movimentiglobali col coinvolgimento ditutti i sistemi corporei depu-tati alla creazione ed al con-trollo dei movimenti(neuro-muscolare, muscolo-scheletrico, mio-fasciale,cardio-circolatorio-respirato-rio, propriocettivo) che fun-zionando in sinergia darannomaggiori input alla lipolisi eall’EPOC (consumo di ossi-geno post allenamento) conconseguente innalzamentodel metabolismo. E risultatireali, concreti ed evidenti.

Come base, il Metodo WTAFunctional Training tiene contodi tutti gli organi e sistemi delcorpo umano coinvolti nei mo-vimenti e li adatta coniugandoi principi della Storia della Pre-parazione Fisica ai più appro-priati attrezzi funzionali - qualiKettlebell, Clubbell, Flowbag,Med ball, Sand-kettlebell,Flying Suspension Training -che consentono al corpo diriacquisire le funzionalità per ilquale è stato programmato, el’aspetto estetico nel caso diun deficit morfologico. In que-sto modo sarà possibile inter-venire attivamente sia sullasalute psico-fisica che sul-l’aspetto estetico.

Spesso, il corpo femminilesi caratterizza per una confor-mazione “a pera” (ginoide) con

la parte superiore del corpoesile e la localizzazione delgrasso sui fianchi e parteesterna delle cosce, un meta-bolismo lento, problemi circo-latori e parti periferiche delcorpo fredde; inoltre, moltedonne hanno un deficit tiroideo(metabolismo tiroideo rallen-tato), a causa del quale do-vrebbero prediligere attivitàche permettano di riequili-brare le situazioni metabolico-ormonali e non quelle cheaccentuano il proprio morfo-tipo.Solo con la programma-zione di un appropriatoallenamento è possibile inter-venire sugli ormoni e quindicurare gli squilibri interni coni conseguenti benefici in ter-mini di salute e di migliora-menti estetici.

PARTIRE DAL CORPO PER (RI)MODELLARLO

L’ALLENAMENTO PENSATO PER LE DONNE

Page 13: 6Donna #4 106

Leoucita in condizioninormali.Forma circolare emembrana ben definita.Reazione assente

Leoucita in fase di reazionePerdita della formacircolare; Retrazione media

Leoucita danneggiatoLa rottura della membrana provoca la fuoriuscita del citoplasma.Reazione molto forte.

Diagnosi rapida, accurata e attendibile.

La metodicaIl test si basa sull’analisi della reazione deileucociti messi a contatto con gli estrattialimentari nei confronti dei quali si vuoleverificare l’intolleranza.

LABORATORIOANALISI CLINICHE SANTA RITACONVENZIONATO SSNVIA TELESFORO 8-14(DI FRONTE PROVINCIA NUOVA)TEL.0881.746408TEL.08811896057CEL.3206048192SANTARITAFOGGIA@GMAIL.COM

• Alimenti• Additivi• Coloranti

Si parla d’intolleranze alimentari quando si ha una reazione avversadell’organismo nei confronti di determinati cibi a livello metabolico.

Intolleranze: migliora la tua salute

• Farmaci• Muffe• Zuccheri e succedanei

Presso il laboratorio analisi Santa Rita è possibile effettuare test diintolleranze verso:

Sintomi delle intolleranze alimentari:

• Cefalea• Attacchi di panico• Sbalzi di umore

Apparato neurologico

Apparato gastro enterico

• Problemi digestivi• Diarrea e stipsi• Colite

Apparato muscolo scheletrico

Apparato uro - genitale

• Dolori alle articolazioni• Dolori muscolari

• Calo della libido• Cistiti

• Asma• Tosse• Naso gocciolante• Lacrimazione

• Palpitazioni• Ipertenzione• Extrasistole

• Eczema• Orticaria• Acne

Apparato repiratorio

Apparato cardiocircolatorio

Cute

“SIAMO CIÒ CHE MANGIAMO”:Incontri e percorsi

sull’educazione alimentare

13aprile - duemilaquindici

QUESTE SONO ALCUNEDELLE ATTIVITÀ CHE LO STUDIO REALIZZA CON LACONVINZIONE CHE IL CIBODEVE ESSER VISTO SEMPRECOME UN PIACERE, MAI VISSUTO CON ANSIA.

Ciò che mangiamo, ovvero il no-stro comportamento alimentare,è il risultato dell'interazione e

della sovrapposizione di fattori sociali,economici, emotivi, fisici, culturali, de-rivanti da esperienze, reazioni ed adat-tamenti. Tutti questi fattori incidononotevolmente sulle nostre abitudinialimentari, per cui è facile incorrere inerrori dietetici che spesso portano aproblemi di sovrappeso e di obesità.Una buona educazione alimentare di-venta, a questo punto, un passo neces-sario per chi vuol mangiar bene ecorreggere i propri errori nutrizionali.

Lo studio “Salus in Alimenta” sipropone come obiettivo quello di rea-lizzare incontri/corsi sull'educazionealimentare affinché chiunque lo vogliapossa acquisire conoscenze nutrizio-nali tali da modificare il proprio rap-porto con il cibo e migliorare, diconseguenza, il proprio stile di vita.

I progetti che vengono realizzatiabbracciano tutte le fasce d'età e tuttele possibili esigenze conoscitive cheognuno di noi può e vuole approfondire.

Largo Tito Betuzio Barra, n°3 Ascoli Satriano (Fg) ; tel. 331 7830991 [email protected] www.salusinalimenta.it

Il progetto cardine sicuramenteè rappresentato da “Bilanciamoil nostro peso”, un corso costi-tuito da 4 incontri, svolto in-sieme ad una psicologa, duranteil quale si apprendono le basi diuna corretta alimentazione, siprende coscienza delle cattiveabitudini alimentari, si acquisi-sce la capacità, attraverso delletecniche di autocontrollo, di ge-stire la fame. Il risultato è ilcambiamento dello stile di vita,vero obiettivo per chi vuol esserein forma.

“Obesità infantile? No, grazie”:una serie di incontri che miranoa correggere i comportamentialimentari sbagliati dei bambinie migliorare il loro benessere. Aquesto progetto ci teniamo par-ticolarmente ed è molto impor-tante, visto il crescente numerodi bambini obesi e/o in sovrap-peso. Non dobbiamo mai di-menticare che i bambini nonvanno messi a dieta, bensì edu-cati ad un atteggiamento cor-retto nei confronti del cibo.

Visto che una corretta educa-zione alimentare comincia giàdurante la gravidanza non po-teva mancare un progetto disensibilizzazione dedicato allemamme, “Nutriamoli conamore”: un corso realizzato conostetrica e psicologa, nel qualesi affrontano, sotto diversi puntidi vista, i momenti più impegna-tivi della gravidanza e allatta-mento. Si pone, altresì, l'accentosulla sicurezza alimentare du-rante questi momenti.

Fondamentale nella vita diogni donna è il momentodella menopausa, per questolo studio, sempre in collabo-razione con altre figure pro-fessionali, dedica un corso aquesta fase: “Meno-pausa...più-salute”, nel quale ven-gono trattate tutte le sfaccet-tature peculiari dellamenopausa: l'alimentazione,l'aspetto psicologico ad essolegato, la riabilitazione delpavimento pelvico.

“Celiachia?… no problem!”:una tema di rilevante attua-lità affrontato per far cono-scere gli alimenti e le lorocaratteristiche a coloro chedevono approcciarsi a questapatologia. “Alimenta... sto-rie” è invece un progetto,realizzato insieme ad una lo-gopedista, che parte dal lin-guaggio, usa il linguaggio e,infine, migliora il linguaggiodel bambino per educare aduna corretta alimentazione.

a cura dello Studio di Consulenza Alimentare “Salus in Alimenta”dott.ssa Pasqualina Capuano Tecnologo Alimentare

PROGETTO 1 PROGETTO 2 PROGETTO 3 PROGETTO 4 PROGETTO 5

Page 14: 6Donna #4 106

Dottoressa Viola, cos’è la pedagogia clinica?E’ una scienza indirizzata ad un vasto panorama dei

bisogni della persona di ogni età.Come si è avvicinata a questa disciplina?Per una serie di motivi di natura personale, di vita

e di inclinazioni naturali. Sono laureata in Pedagogia eho sempre amato aiutare gli altri, mettere a disposi-zione le mie competenze e potenzialità per portarequanti ne hanno bisogno per superare un disagio ge-nerale, di carattere psico-fisico. Si tratta di propensionie inclinazioni affinate nel tempo dallo studio e dallaspecializzazione e dalle esperienze dirette sul campo.

Quali ostacoli si possono frapporre in questo per-corso?

Tantissimi. Parliamo di persone che entrano in unluogo in cui dovranno aprirsi, affidarsi ad un altro persuperare un disagio, per riequilibrare il rapportocorpo-mente. Non è semplice: c’è ancora una immo-tivata ritrosia - per vergogna e per carenze culturali -nell’intraprendere questo tipo di percorso. Ma con unpo’ di esperienza, sincerità di approccio e capacità nellerelazioni si riesce a superare ogni ostacolo.

Come è arrivata a mettere a punto il metodo Gepp?Sono partita come pedagogista clinico, ma prece-

dentemente ho avuto una lunga esperienza come per-sonal trainer in centri in cui mi occupavo di ginnasticadolce per signore, cercando di sciogliere le catene delprocesso “dolore-corpo, dolore-mente”; partendo dalcorpo, dalla ginnastica per intenderci, ho capito quantofosse importante il ruolo della schiena nella partita delbenessere psico-fisico; e, parallelamente, quanto leemozioni incidessero sull’insieme. A quel punto misono ulteriormente specializzata come terapista dellarieducazione posturale secondo il metodo Mézières-Bertelè e poi ho messo a punto il metodo Gepp – Gin-nastica estetica psicocorporea posturale.

Quali sono i principi di questo metodo?La Gepp dà una importanza fondamentale ai criteri

di Mézières, che consistono nel distendere i dorsali pertonificare i muscoli profondi anteriori e ristabilire il giu-sto equilibrio dell’energia. Il perno fondamentale diquesta tecnica è la schiena: lavorando sul corpo e al-lungando i muscoli, infatti, andiamo a sbloccare quelle‘corazze’, ovvero lo scudo sia fisico che mentale dietroil quale la personalità si nasconde per proteggere l’in-dividuo, aiutando il paziente ad accogliere e migliorareil proprio disagio. La Ginnastica estetica psicocorporeaposturale è, quindi, un’educazione comportamentale efisica che elimina dolori articolari, ossei e psicosoma-tici, restituisce elasticità ai tessuti muscolari ed inoltreva anche a sciogliere i grassi, tonificare, rassodare. Masoprattutto ci permette di riacquisire il benessere psi-cofisico. Tutto questo contribuisce a migliorare la po-stura, e ne consegue un migliore rapporto con gli altri.La schiena è come l’albero di una barca: le vele sono imuscoli ed il vento le emozioni. Le emozioni sono unagrande componente dei nostri blocchi interiori e quantoincidono sui nostri muscoli, tanto da tirare e bloccarel’albero della barca, ovvero, la nostra schiena. La Geppviene svolta in funzione della vita sul presente, quindi“dell’Esserci” cercando di trovare e mantenere un equi-librio tra corpo e mente. Infatti, lavorando sulla postura

oltre che a ridurre la sofferenza della fibra muscolare,si va anche a operare sul ‘come ci poniamo nel mondo’,superando quei blocchi psicologici o quei dolori chesono i risultati della separazione del corpo dalla mente.

Se poi alla Gepp si aggiungono i trattamenti postu-rali Mézières-Bertelè il benessere psicofisico, non èassicurato, ma garantito.

La sua, abbiamo detto, è una vita in viaggio. Cosanon manca mai nella sua valigia?

In generale, la mia valigia è sempre piena di vogliadi imparare, di voglia di vivere una vita piena, appunto.Nello specifico, non manca mai un vestito elegante edun buon libro.

Tanti treni e stazioni, ma la destinazione finale restasempre Foggia…

Se non avessi avuto la mia città non starei qui. Nelbene e nel male. Lo studio Viola sarà sempre il mioprincipale impegno lavorativo.

Come è cambiata la città negli ultimi 10 anni? Qualè l’approccio verso queste discipline?

Certamente sta crescendo l’interesse per metodo-logie parallele alla medicina, che sono olistiche, affinialle discipline orientali. Bisogna lavorare ancora sullacultura del benessere, inteso nella sua totalità: starbene significa sentirsi bene.

Qual è il suo sogno nel cassetto? Cosa si prefiggeancora di realizzare?

Vorrei poter brevettare al più presto il mio metodosulla Ginnastica estetica psicocorporea posturale e de-dicarmi alla formazione di nuovi trainer per continuarel’opera e diffondere ancor di più la pratica. Spero dipoter completare un mio volume sul metodo Gepp, cheraccoglierà una serie di consigli utili ed indicazioni pervivere nel benessere psicofisico. O meglio, per impa-rare a vivere e non a sopravvivere.

14 aprile - duemilaquindici

Via C. Galiani, 26

FOGGIA

Tel. 0881.744687

393.3613666

Foggia, Panarea e Milano: le tappe del viaggio nel benessere psicofisico

Orsola Viola conquista l’Italia con la e con trattamenti di rieducazione posturale Mézières-Bertelè

Dr.ssa

Orsola ViolaPedagogista Clinico

Psicosomatista Terapista Rieducazione

Posturale (metodo Mézières-Bertelè)

www.studiosphaera.it

Titolare dello studio Viola è fautrice della Ginnastica estetica psicocorporea posturale

La valigia è sempre pronta, adagiata ai piedi del letto o nel suo studio;alle pareti una sfilza di titoli (tra cui due lauree), attestati e corsi dispecializzazione, che rivelano l’esperienza formativa e professionale

della foggiana Orsola Viola, pedagogista clinica, unica terapista della rie-ducazione posturale Mézières-Bertelè del capoluogo e fautrice della Gin-nastica estetica psicocorporea posturale (Gepp). I biglietti del trenoraccontano tappe ormai fisse: da Foggia, dove tutto ècominciato, a Panarea; poi Milano e presto ancheLondra. Quattro città, altrettanti ‘fortini’ espugnati dalla pio-niera del metodo Gepp. Viaggiare continuamente nonle pesa più di tanto: “sono una sagittario doc”, iro-

nizza. Nel frattempo, ripercorre le tappe della sua formazione professionalee personale, che dallo studio Viola a Foggia, dove si avvale da circa 12 anni,della consulenza medica ed ortopedica della dott.ssa Cristina Triscari, l’hanno portata in giro per l’Italia. Prima a Panarea, dove collabora ormai stabilmente nella struttura termaledel prestigioso Hotel Raya di Myriam Beltrami, poi a Milano con una pro-

gettualità avviata presso lo Studio Remedia,centro polispecialistico nel quale collaboracon la dottoressa Giuliana Giandoso. C’èanche una proposta da vagliare per una col-laborazione in una beauty farm che aprirà nelcuore di Londra.

Le emozioni sono una grande componente dei nostri blocchi interiori

ATTIVITÀ PROPOSTE• Trattamento terapeutico rieduca-

zione posturale Mézières-Bertelè• Mediazione psicocorporea• Risveglio muscolare • Ginnastica estetica

psicocorporea e posturale• Counseling psico-pedagogico cli-

nico• Massaggio antistress• Brain Gym• Touch For Health• Percorsi di gruppo secondo

specifiche tematiche

G.E.P.P.

Page 15: 6Donna #4 106

15aprile - duemilaquindici

cucina“IL CIBO DELLE DONNE”

È la personale dell’illustra-trice e viaggiatrice Danielad’Elia, allestita nella ‘Sala Dio-mede’ del Museo Civico, un

racconto per immagini delrapporto che l’artista hacon il cibo. Un rapporto diodio e amore, di dipen-denza e di sfogo, a cui ri-volgere le proprieattenzioni per distrarsi daimali del mondo e, al tempostesso, colmare il vuotoche la riempie. Una mostrache ha segnato un passag-gio importante per Danielad’Elia: il superamentodell’utilizzo del cibo confunzione tossica. La mo-

stra, curata da Luisa Sabba, è ilracconto di tutto questo, inchiave ironica e allegra, tra telegrandi e minime, colori forti eallegri, che parte da ritratti (eautoritratti) di donne in sovrap-peso, cui fa seguito la decisionedi mettersi a dieta, il prendersigioco del cibo per ricondurlo auna funzione ludica e di pia-cere condiviso, giungendo in-fine ad un “alleggerimento”interpretato con volteggianti esognanti ballerine.

Isapori, i profumi e i colori dellostreet food abbracciano il Medi-terraneo. Così la seconda edi-

zione di ‘Libando, viaggiaremangiando’ diventa un viaggio iti-nerante nei sa-p o r idell’Europa chesi affaccia sulmare. Non soloil gusto veraced e l l ’ I t a l i a ,quindi, - quelloStivale dibontà, attra-versato inlungo e largo,a t t r a v e r s ochioschetti didelizie allabrace, paninisucculenti edolci della tra-dizione - ma,ad arricchire laseconda edi-zione del festi-val che celebrail valore (oltre che il piacere) delcibo da strada, c’erano anche pie-tanze della tradizione greca, spa-gnola, argentina e marocchina.

Guai a definirlo sagra: Libandoè un festival a tutto tondo, un con-

tenitore di eventi e di linguaggi checelebrano la cultura del gusto edello stare insieme, scottandosi ledita. L’iniziativa (che vanta il patro-cinio di Regione Puglia e Puglia-

P ro m o z i o n e ,promosso dal-l’Assessoratoalla Cultura delComune di Fog-gia, in collabo-razione con lea s s o c i a z i o n iStreetfood e Diterra di mare econ l’impresacreativa RedHot) riscopre letradizioni e ilgusto della con-vivialità attra-verso il cibo distrada - bi-glietto da visitadi intere culture- che permettedi leggere lastoria di un

paese, i “segreti” e le ricette chemolto spesso le famiglie di vendi-tori ambulanti si tramandano digenerazione in generazione.

Tanti gli eventi che, dal 17 al 19aprile, hanno animato il villaggio

gastronomico allestito nel quadri-latero del centro storico, traPiazza Cattedrale, piazza Mercato,piazza Santa Chiara e Piazza Pur-gatorio. Giorni ricchi di eventi trastreet art, presentazioni di libri,tavole rotonde, ospiti illustri, let-ture, spettacoli, mostre a tema,cooking show e, dulcis in fundo, ilconcerto dell’artista internazio-nale Richard Galliano, artistafrancese “cerniera” nel Mediter-raneo, un luogo che diventa lachiave di lettura di tutto il festival.Curiosando (e assaporando) tra glistand, ce n’era davvero per tutti igusti: dal dolce, al salato, dal pic-cante allo speziato per un trionfodi sapori, profumi e colori che

hanno richiamato nel cuore diFoggia migliaia tra giovani e fami-glie; una vera epropria fiu-mana che hainvaso il centrostorico.

Tutti in filaper assicurarsila propria por-zione di cibo dastrada: tra i piùgettonati, idolci di ricottasiciliani, gliarancini, frit-ture di ogni ge-nere, carne e interiora preparatain mille modi, a seconda della ri-

cetta regionale,dagli arrosticiniabruzzesi al lam-predotto toscano,passano per l’ac-coppiata vincentetorcinelli&pacca-nelli. Tutte spe-cialità da gustaree leccarsi le dita,come le regoledel ‘cibo dastrada’ impon-gono.

In migliaia per “Libando” il festival che celebra il valore del cibo da strada

Un viaggio itinerante, nei sapori e nelle tradizioni del MediterraneoStreet food, l’anima delle città

Libando 2014

Libando 2015 - Foto: My Terroir FB

A cura di Maria Grazia Frisaldi

Page 16: 6Donna #4 106

16 aprile - duemilaquindici

Page 17: 6Donna #4 106

17aprile - duemilaquindici

La gravidanza è una esperienzaincredibile, che stravolge la vita

di ogni donna, perché è un eventotanto atteso quanto complesso, cheregala momenti meravigliosi a cuispesso si affiancano anche un ca-rico di sintomi meno belli. Alcunisintomi sono comuni e conosciuti(come nausea e vomito), altri menofrequenti o più imbarazzanti pos-sono lasciare spiazzati.

Non bisogna dimenticare cheogni donna e ogni gravidanza sonodiverse e, tranne pochi sintomi ab-bastanza comuni, i rimanenti pos-sono comparire di mese in mese ecomportare cambiamenti anchenelle abitudini quotidiane.

I primi sintomi appaiono circaalla sesta settimana: a livello fisicosi noterà subito la comparsa di gon-fiore, flatulenza, affaticamento,sonnolenza, senso di tensionemammaria, eccessiva salivazione,nausea, vomito, spotting (ossia pic-cole perdite ematiche quando l’em-brione si impianta nell’utero disolito verso la sesta settimana), lascomparsa delle mestruazioni.

A livello emotivo si percepisceuna maggiore vulnerabilità, irritabi-lità, sbalzi d’umore e facilità alpianto.

Molti di questi sintomi sono le-

gati alla maggiore produzione or-monale di progesterone, che servea proteggere la gravidanza in uteroed è responsabile della sonnolenza,dell’affaticabilità e di unacerta febbricola serotina;mentre alla produzione diBetaHCG (l’ormone dellagravidanza che aumenta inmisura esponenziale nelprimo trimestre di gravi-danza) sono ascrivibili lacomparsa di nausea, vo-mito, difficoltà digestive, de-stinati in genere ascomparire verso la 16°settimana di gestazione.

La nausea è più fre-quente e grave nelle primi-gravide, perché il corpo èmeno preparato all’au-mento di ormoni e in ter-mini emozionali l’ansia e lapreoccupazione di unaprimi gravida sono più spic-cati. Il senso dell’olfatto particolar-mente sensibile è una delleconseguenze tipiche dell’aumentodegli estrogeni; la sovrapprodu-zione di saliva è uno dei sintomi piùsgradevoli del primo trimestre e siaccompagna alla nausea ed al sa-pore metallico, legato all’iperprodu-zione ormonale, che modifica le

papille gustative.Frequente è lo stimolo ad uri-

nare, sia per il maggior volume disangue che per l’aumentata funzio-

nalità renale, che aiuta ad eliminarepiù rapidamente le scorie dall’orga-nismo.

Inoltre l’utero ingrossandosicomprime la vescica e ne limita lacapacità di riempimento, infattiquando l’utero risale in addome nelsecondo trimestre lo stimolo si ri-duce notevolmente per poi ricom-

parire nel terzo trimestre, quandola testa del bambino “scende” perimpegnarsi nella pelvi. Il seno au-menta di volume, tensione e si scu-

risce l’areolamammaria, in virtù dellamaggiore irrorazionesanguigna e dell’au-mentata quota di grassomammario.

Aumentano gli epi-sodi di stitichezza acausa del rallentatotransito intestinale, lafrequenza cardiaca acausa del maggior vo-lume sanguigno pom-pato dal cuore.

Fortunatamente,dopo i primi tre mesi lasituazione tende a stabi-lizzarsi, perché il corpo èormai pronto a far cre-scere il piccolo nel-l’utero, ciò non vuol dire

che spariranno del tutto nei mesisuccessivi, ma sicuramente sa-ranno meno frequenti.

E’ molto importante rivolgersiallo specialista in caso di dubbio edocumentarsi per quanto riguardaogni fase della gravidanza, per vi-verla nella maniera più serena econsapevole possibile.

GINECOLOGA DI TIZIANA CELESTEPer i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.72.81.15

I sintomi del primo trimestre di gravidanza

Pronti ai cambiamenti, a livello fisico ed emotivo

Cosa aspettarsi… quando si attende?

Page 18: 6Donna #4 106

18 aprile - duemilaquindicirubriche rubriche rubriche rubriche rubriche

Provare a descrivere una donnaè complicato, provare a capire i suoisbalzi di umore altalenanti è davverodifficile! Semplicemente lunatiche, ledonne hanno la straordinaria e mi-steriosa capacità di provare milleemozioni diverse quasi contempora-neamente: euforica e felice in unmomento e ansiosa e triste in unaltro. Se in passato questo “modo diessere” veniva considerato un vero eproprio malessere da curare sotto ilnome di isteria, oggi rappresenta unpunto di forza, una risorsa per ledonne e non un ostacolo. Questo èquanto sostiene Julie Holland, unapsichiatra newyorkese autrice di unrecente libro intitolato Moody Bit-ches. “Le donne credono che l’es-sere umorali sia un problema e unadebolezza, mentre la nostra sensibi-lità e la nostra emotività sono unbene prezioso e non un disturbo chedeve essere curato”, spiega Holland,come riportato sul sito La Stampa.L’emotività delle donne rappresentauna risorsa che le rende più sensibiliagli altri, più adattabili all’ambienteche le circonda e l’innata abilità em-patica permette loro di entrare su-bito in connessione con i propri figli,intuendone i bisogni prima che essisi manifestino. Anziché vivere ap-pieno la propria emotività, le donnevengono spesse costrette a nascon-dersi. Nonostante il lavoro e gli im-pegni di famiglia non facciano altroche alimentare quel vortice di emo-zioni che le contraddistingue, ledonne tendono a soffocare i propristati d’animo perché considerati cul-turalmente inappropriati. “Soppri-mere la rabbia, nascondere le nostrepaure per non essere chiamate iste-riche e per compiacere qualcunaltro”.

Reprimere le proprie emozioniporta spesso le donne ad un utilizzoimproprio degli psicofarmaci, spiegala psichiatra, e questo comportaconseguenze negative sulla salute.La diversità delle donne dagli uominiè radicata nel cervello, ha radici bio-logiche distinte e questioni ormonalidifferenti.Infine Holland elenca al-cune regole del “buon vivere”: una“dieta buona”, del “buon sesso”, del“buon esercizio fisico” e una “buonaconsapevolezza di sé” possono, se-condo l’esperta, aiutare ad elevare ilproprio stato d’animo e a vivere pie-namente la propria vita.

Irma Mecca

in poche parole

Donne lunatiche

L’odontofobia è uno dei motivi percui il 60% degli Italiani non si reca

dal dentista almeno una volta ognianno. Si tratta di un disturbo d’ansiache manifestano 6 persone su 10 e sipresenta con diversi gradi di inten-sità. I pazienti che ne soffrono ten-dono a mettere in atto strategie dievitamento (ad esempio, rimandandola visita), rinforzando così il timorecon ovvie ripercussioni sulla propriasalute; quando diventa indispensabilesedersi sulla temuta poltrona, nonriescono a rilassarsi completamentee, pensando costantemente che stiaper accadere qualcosa di spiacevole,tendono ad amplificare le sensazionipercepite, rendendo difficoltose lecure.

Se vi rivedete in questa descri-zione, parlatene al dentista: otterretei consigli giusti per affrontare e supe-rare questo problema. Ma cerchiamodi capire da dove viene la paura. Essapuò nascere in seguito ad un ricordoo ad un condizionamento: i genitorihanno un ruolo importantissimo per-ché devono far sì che i loro bambinipercepiscano uno stato d’animo se-reno quando ci si reca dal dentista.Semplicemente ascoltando i com-menti o assistendo alla visita odonto-

(*)Tiziana Carella, psicologa e psicoterapeuta; Giovanni Papa e Claudia Girardi psicologi e specializzandi in psicoterapia

DENTISTA DI VALENTINA LA RICCIAPer i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.72.81.15

iatrica di mamma e papà, si formerànel bambino l’idea che potrebbe in-fluenzare le sue prossime esperienze.Quando sarà il momento di visitare ilbambino, l’odontoiatra lo lasceràprima familiarizzare con gli strumentispiegando in modo semplice a cosaservono e descriverà chiaramente ogniazione prima di compierla, avverten-dolo se percepirà un pizzico oppure ungetto d’aria. Se invece il bambino ha giàformato in sé un’idea sfavorevole per-ché ha vissuto in precedenza un’espe-rienza odontoiatrica spiacevole o

perché trasferisce un’esperienza ne-gativa da un altro ambito sanitario aquello odontoiatrico, riuscirà a tran-quillizzarsi col tempo, con la pazienzae con l’abilità dei genitori e del dentista.Proviamo subito a razionalizzare le piùcomuni paure. Innanzitutto si teme ilpensiero di soffrire ma oggigiorno imetodi di controllo del dolore utilizzatiin ambito odontoiatrico sono assoluta-mente efficaci e vengono scelti concura in base alle esigenze di ogni sin-golo paziente.

Non dimentichiamo inoltre che il

nostro organismo è in grado di difen-derci dal dolore attraverso il sistemaanalgesico endogeno. Ecco come atti-varlo in parole semplici: quando avver-tiamo una sensazione dolorosa, alcunineuroni secernono un neurotrasmetti-tore oppioide chiamato encefalina chespegne la trasmissione del dolore.Inoltre i messaggi dolorosi viaggianosu fibre nervose lente, mentre i segnalitattili e pressori viaggiano su fibre piùveloci perciò se, mentre proviamo unasensazione dolorosa, stimoliamo imeccanocettori ad esempio stringendoritmicamente i pugni, possiamo inibirela trasmissione del dolore. Il rumoredegli strumenti utilizzati potrebbe in-fastidire i pazienti, ma anche a questoc’è un rimedio perché si può usufruiredella musicoterapia sulla poltrona perrilassarsi e distrarsi: ormai tutti glistudi offrono un ambiente rassere-nante affinché l’esperienza dal dentistasia piacevole il più possibile. Altrapaura è quella di non sapere che tipodi gesti stanno per essere compiutinella propria bocca: allora chiedetepure al vostro dentista di spiegarvi ogniazione che attuerà, sarà felice di farlo.Nei casi più lievi di fobia, sarà suffi-ciente che il paziente razionalizzi le suepaure, supportato e rassicurato daldentista e dal personale di studio.

Disturbo d’ansia che manifestano 6 persone su 10

Odontofobia: quando il dentista fa pauraUna paura diffusa per la quale il 60% degliitaliani evita i controlli. Piccoli segreti perrilassarsi e non soffrire sulla ‘temuta’ poltrona

PSICOLOGI DA SINISTRA GIOVANNI PAPA, TIZIANA CARELLA E CLAUDIA GIRARDI (*)

Nella pelle dell’altro: una tappa nella transessualità

Maschi e femmine: di che “genere” parliamo?L’articolo di questo mese

ci porta ad addentrarcinel concetto di genere,

parola molto comune, oggi alcentro di numerosi e accesi di-battiti. Questo termine nascenel secolo scorso per indicarel’identità e il ruolo di un indivi-duo in relazione alle categoriedi maschile e femminile.Anche se connessi tra loroperò, i concetti di ruolo di ge-nere ed identità di genere si ri-feriscono a dimensioni diversedell’identità sessuale.

Se con il primo si inten-dono le aspettative sociocultu-rali su ciò che vieneconsiderato maschile o fem-minile, con il secondo, si in-tende il senso soggettivo diappartenenza alle categorie diuomo o donna, che si sviluppadalla nascita ai tre anni e nonè modificabile. Solitamentesesso biologico e identità coin-cidono ma in altri casi no.Stiamo parlando delle per-sone transessuali e transgen-der, le quali non siriconoscono nell’aspetto este-riore del proprio corpo. Il tran-sessuale, a differenza del

transgender che mantieneinalterato il proprio sesso bio-logico, compie o si propone dicompiere interventi per ade-guare il proprio aspetto acome sente di essere psicolo-gicamente. Tale percorso ditransizione è molto lungo,complesso e variabile, poichérichiede l’attraversamento divari step. C’è una prima fasedi introspezione, in cui la per-sona percepisce il disagio diavere un corpo che non lo rap-presenta, alla quale segue ilcontatto con degli specialisti,con lo scopo di capire meglio ipropri vissuti e, in taluni casi,intraprendere terapie ormo-

nali o chirurgiche. Il percorsopsicologico è una delle fasifondamentali del processo,poiché ha valenza sia diagno-stica che supportiva. Diagno-stica perché, dal punto di vistascientifico, a differenza del-l’omosessualità, la transes-sualità è presente nelmanuale dei disturbi mentali.

Fino alla versione prece-dente (DSM-IV) comparivasotto il nome di Disturbo del-l’identità di genere ma con larecente uscita del DSM-V si èpreferito rinominarla comeDisforia dell’identità di genere,termine che sottolinea comel’incongruenza tra sesso bio-

logico e psicologico non sia undisturbo mentale in sé, poichénon compromette il funziona-mento psicologico e cognitivodella persona, ma causa sof-ferenza e disagio significativi.

Escluse ulteriori proble-matiche psichiatriche, il per-corso psicologico continua,accompagnando la personanegli step successivi. Segueuna terapia ormonale, sottostretto controllo medico, econtestualmente il “test di vitareale”, in cui l’individuo inizia avivere come persona del sessoa cui sente di appartenere,quindi adeguando ad essoanche abbigliamento e com-

portamento. Dopo due annidall’inizio del percorso psico-logico, la persona intenzionataa perseguire la riconversione,può presentare domanda di“rettificazione di attribuzionedi sesso”. Come previsto dallalegge 164/82, il giudice, avva-lendosi delle perizie dei pro-fessionisti che hanno seguitol’iter della persona, può deci-dere se concedere l’autorizza-zione all’intervento con unasentenza. Segue l’inserimentonelle liste di attesa per l’ope-razione, periodo che può du-rare anche anni. Le difficoltàper chi affronta questo per-corso, quindi, non sono solo ditipo normativo ma anche psi-cologico, senza contare lepressioni di una società checontinua a scambiare per “ca-priccio” un’esigenza identita-ria, una legittima richiesta difelicità. Dovremmo allorachiederci chi siamo noi perdire all’altro chi e come do-vrebbe essere per essere fe-lice?

Quando sesso biologico e identità non coincidono

Page 19: 6Donna #4 106

19aprile - duemilaquindici

La pubertà è un periodo della vitain cui avvengono svariati cambia-

menti, un vero e proprio processo disviluppo, durante il quale l’evento de-terminante per le ragazze è il me-narca, ossia la prima mestruazioneche segna il passaggio da bambina agiovane donna, nonché l’inizio delperiodo fertile. Essa arriva in mediaa 12 anni e anche se viene visto come“rito di passaggio” verso l’età adulta,il processo di crescita è molto piùlungo e complesso.

Anche se non è più consideratoun discorso tabù, sono ancora moltele persone che non ne conoscono ilprocesso. I tre protagonisti del ciclomestruale sono le ovaie, l’ipotalamoe l’ipofisi: le ovaie producono ormonisessuali e cellule riproduttrici, ossiale cellule uovo, circondate dal folli-colo; l’ipotalamo e l’ipofisi invianoimpulsi ormonali all’ovaio per la ma-turazione del follicolo ogni 28 giornicirca; il follicolo maturo esplode pro-vocando l’ovulazione e la cellula uovopercorre le tube di Falloppio fino adentrare nell’utero. L’utero, nel frat-tempo, si prepara ad accogliere

un’eventuale gravidanza attraversol’inspessimento della sua mucosainterna - l’endometrio - mentre nel-l’ovaio si forma il corpo luteo che co-mincia a produrre il progesterone. Sela fecondazione non avviene, tutte lemodificazioni fisiologiche non hannopiù motivo di persistere, così il corpoluteo regredisce sino a scomparire el’alterazione dei livelli ormonali pro-voca lo sfaldamento di parte dell’en-dometrio dando così vita allamestruazione.

Non è facile parlare con i figli disessualità, lo è ancor meno affron-tare l’argomento del primo ciclo me-struale ed è per questo che ènecessario farlo con parole semplici,rassicuranti ma allo stesso tempoesaustive. I genitori, e in particolarele madri, possono dare quelle infor-mazioni e quel sostegno emotivo dicui le ragazze hanno bisogno. Moltospesso le figlie considerano la madrela più importante fonte di informa-zione a riguardo: è importante perquesto, quando si decide di parlaredi questa trasformazione, rivolgersia lei come a una persona che sta cre-

scendo e accettare il fatto che sia leia decidere quando e di quali aspettiparlare. Quando il genitore decide diaffrontare l’argomento non dovrebbeosare lunghi discorsi o esporlo comeuna serie di raccomandazioni, maaprire un dialogo a piccole tappe, condelicatezza, gradualità e rispetto peri tempi e i modi della bimba, ren-dendo ben chiaro il fatto che essosarà un argomento di cui poi parle-rete regolarmente.

Il momento migliore per comin-ciare, visto l’abbassamento del-l’età media della primamestruazione, sono gli 8-9 anni.Il messaggio-chiave che il ge-nitore deve trasmettere è “lanormalità”. Il corpo femmi-nile è così perfetto che ognimese si prepara comeun nido ad acco-gliere una nuovacreatura; ognimese questonido si rompe, esolo quando labambina sarà donnae pronta per diven-

tare mamma, il nido si riempirà. L’in-staurarsi di un dialogo da subito cosìintimo e confidenziale permetterà aigenitori di trattare, successivamente,senza pudore argomenti come i rap-porti sessuali e la contraccezione. Incaso contrario il pericolo è che labambina confusa e debole cada vit-tima dell’informazione approssima-tiva dei mass media o di amiche piùgrandi.

Preparare la bambina al me-narca è indispensabile, in modo

da rendere l’evento emotiva-mente importante ma nonsconvolgente, parlarnetempo prima della suacomparsa serve a dare unarisposta a quei dubbi o ti-

mori che potrebberopresentarsi e sottoli-

nearne la norma-lità eviteràl’insicurezza e il

disagio che po-trebbe creare unasituazione del tuttosconosciuta sino aquel momento.

rubriche rubriche rubriche rubriche rubriche

Bianco, dolce, fresco, croccante,ricco di acqua e vitamine, diureticoe digestivo. E’ uno degli ortaggi piùricchi di proprietà e virtù per i bene-fici che apporta all’organismo. Ama-tissimo sin dall’antichità per leproprietà medicinali e culinarie, og-gigiorno la tisana di finocchio èmolto utilizzata per quelle digestivecome riportato sul sito di Alimenti-pedia.it

E’ antinfiammatorio, antieme-tico e tonico epatico. E’ inoltre unpotente carminativo, ovvero togliel’aria accumulata nell’apparato di-gestivo dallo stomaco all’intestino, eantispasmodico, che contribuisce alenire le coliche e la componentedolorosa tanto delle coliche renaliquanto dei dolori mestruali. Tuttograzie agli elementi che lo compon-gono. Il finocchio, diuretico perchéricco d’acqua, contiene diversi fito-nutrienti e ossidanti naturali: primotra tutti la vitamina C, antiossidanteidrosolubile essenziale per l’uomo,in grado di neutralizzare i radicali li-beri. E poi flavonoidi come la rutina(utile a rinforzare la parete dei ca-pillari e quindi a ridurre sintomi disanguinamento), la quercetina (daipoteri antinfiammatori), e soprat-tutto l’anetolo, composto che ne de-finisce l’aroma dalle potentiproprietà antibatteriche e fungicide.Contiene buone dosi di potassio, cheaiuta a combattere l’ipertensione, emanganese, oligoelemento utilecome attivatore di processi enzima-tici. Povero di grassi e ricco di fibreche rimuovono le tossine potenzial-mente cancerogene dal colon dive-nendo uno degli ortaggiantitumorali. Il finocchio aiuta a per-dere peso, a ridurre i livelli di cole-sterolo e il rischio di malattiecardiovascolari; tra i suoi nutrientil’acido folico, ovvero la vitamina B9,utile a prevenire l’anemia e neces-saria per la sintesi e la riparazionedel Dna soprattutto in fase di cre-scita, che lo rende fondamentale siaper i bambini sia per gli adulti - so-prattutto per le donne incinta o chevogliono concepire.

Il finocchio è poi un alleato delledonne anche per l’alto contenuto difitoestrogeni, sostanze naturali cheinfluiscono sul sistema naturalefemminile, che gli permettono dicontrastare i disturbi causati dalladismenorrea e i sintomi della me-nopausa. Irma Mecca

in poche parole

Proprietàdigestive

Giovani donne crescono: cos’è il menarcaOSTETRICA DI VANESSA ANNA MAGISTROPer i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.72.81.15

La prima mestruazione segna l’inizio del periodo fertileSOS genitori: affrontare l’argomento nel modo giusto

Pubertà, l’evoluzione del corpo

PSICOLOGA DI DEBORA PENNAspecializzanda in Psicoterapia

Per i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.72.81.15

Il trattamento psicologico interrompe il ‘circolo vizioso’:come affrontare l’ansia senza cadere nell’’evitamento’

Chi ha vissuto un attacco di panico (AP) ina-spettato, di solito descrive la sua condizione comeun breve ma intensissimo periodo di paura du-rante il quale ha creduto di morire, di poter per-dere il controllo, di avere un infarto, di impazzire.Inoltre, vengono riferite sensazioni di soffoca-mento, tremori, capogiri e - nel momento dell’at-tacco - si manifesta il bisogno di fuggire. Haun inizio improvviso, raggiunge rapida-mente l’apice e non dura in genere più diuna ventina di minuti: un breve ma intensomomento di disagio che può cambiare lavita di chi lo vive. Un AP non porta neces-sariamente un disturbo da attacchi di pa-nico (DAP): perché ciò avvenga, gli attacchiacuti si devono ripetere frequentemente, fi-nendo per condizionare la vita della per-sona. In genere, all’inizio, sono inaspettati,non associati ad alcuna situazione; ma nel corsodel tempo le crisi possono collegarsi a situazioniparticolari, come guidare l’automobile o essere inluoghi chiusi come al cinema o sui mezzi pubblici.La persona con un DAP inizia a manifestare unapreoccupazione persistente non solo di avere unacrisi di panico, ma anche delle possibili conse-guenze degli attacchi: ciò conduce a significativicambiamenti nel suo comportamento.

Questo problema può mantenersi nel tempo

per effetto di fattori perpetuanti, che impedisconodi comprendere che le sensazioni suscitate dal no-stro organismo in molti momenti di allerta o di al-larme sono prive di pericolo. Capita spesso che,per mantenere una “instabile sicurezza”, le per-sone con DAP agiscano con molta prudenza, te-nendo sotto controllo tutte le possibili variabili in

cui si potrebbe verificare l’attacco e, di conse-guenza, possano perdere la capacità di correre deirischi, di vivere nuove emozioni e scoperte. L’inter-vento psicologico con una persona con DAP do-vrebbe favorire la conoscenza delle caratteristichedell’ansia, dell’attacco di panico e del loro ciclo dimantenimento. Questo circolo vizioso spesso èmantenuto da strategie di evitamento che contri-buiscono a farci stare bene nell’immediato, ma co-stituiscono la via maestra per precipitare sempre

più nel panico. L’evitamento e la fuga, in questicasi, agiscono proprio come droghe: gratificantinell’immediato ma si dimostrano in seguito effi-caci vie di ingresso in una grande trappola da cuiè difficile fuggire. Tanto più si fugge, quanto più sitenderà ad essere impauriti ed a fuggire in seguito.Identificare circoli viziosi in cui è caduta la persona

ed aiutarla a trovare una utile via di uscitaè spesso il compito dello psicoterapeuta.Questi fattori perpetuanti possono con-sistere di comportamenti di protezionemolto sottili: nella borsetta del pazientecon panico si trovano regolarmente unoo più telefonini, pillole ansiolitiche a ra-pido dissolvimento, sicuro che si troveràin una situazione ostile che, senza quellepillole, non riuscirà a gestire e che po-trebbe accadere qualcosa di orribile.

Tutte queste precauzioni possono far sentire piùsicuri, ma ricordano implicitamente il fatto chesenza tutti questi oggetti non sarebbe possibile lasopravvivenza nelle situazioni temute. Questi ele-menti, apparentemente protettivi, diventano fattoriperpetuanti. In questo modo la persona non sisperimenta e non affronta mai le situazioni chetanto spaventano. In definitiva, le persone fuggononon dalle situazioni temute, ma dal panico e dallasensazione di malessere che esso comporta.

DAP: quel momento di paura che attanaglia l’anima

Allenarsi all’ansia e al panico

Page 20: 6Donna #4 106

Come già nel 2014, sono in salvoanche quest’anno le pensioni agli

invalidi civili. Ai fini della loro conces-sione, infatti, si tiene conto del solo red-dito del beneficiario della prestazione,con esclusione di quelli eventualmentepercepiti dagli altri componenti del nu-cleo familiare a cominciare dal coniuge.Per quanto riguarda i requisiti, per ac-quisire il diritto all’invalidità e all’asse-gno di accompagno, nulla è cambiato eallo stato attuale sonoconsiderati invalidi tutticoloro affetti da mino-razioni di vario tipo nonriconducibili a causa diguerra, di servizio e dilavoro, che apparten-gono ad una delle se-guenti categorie: icittadini di età com-presa tra i 18 e i 65 anniaffetti da menomazionicongenite o acquisiteche comportano unariduzione della capa-cità di lavoro non inferiore ad 1/3; i mi-nori di 18 anni con difficoltà persistentia svolgere compiti e funzioni propriedell’età; i cittadini con più di 65 anni nonautosufficienti. In base al grado d’inva-lidità riconosciuto, si possono ottenerei seguenti benefici: il 33,33% (un terzo)

è la soglia minima per essere conside-rato invalido ed avere diritto alle presta-zioni protesiche e ortopediche; il 46%consente all’invalido di ottenere l’iscri-zione nelle liste speciali del colloca-mento obbligatorio; il 74% è la sogliainvece per ottenere l’assegno econo-mico mensile di assistenza.

L’assegnodi assistenza.Agli invalidi conetà tra i 18 e 65anni ed ungrado di invali-dità compresotra il 74 e il99%, spetta unassegno men-sile di assi-stenza per 13mensilità. Perfruire dell’asse-gno – pari que-

st’anno a €279,75 mensili – l’invalidodeve essere disoccupato, residente inItalia e avere un reddito annuo perso-nale (quello del coniuge non conta) chenon superi un determinato limite(€4.805,19 per il 2015). In presenza diqueste condizioni, anche i cittadini stra-

nieri, compreso gli extracomunitari setitolari di carta di soggiorno, possonoottenerlo.

La pensione di inabilità. Spetta agliinvalidi ai quali sia stata riconosciutaun’inabilità lavorativa totale e perma-nente del 100%. L’importo è pari a

quello stabilito per l’assegno di assi-stenza, ma le condizioni di accessoanche se al momento restano più facili,in quanto il limite di reddito annuo per-sonale è molto più elevato (€16.532,10per il 2015), c’è da augurarsi che dettolimite reddituale non venga modificato

dalla legge e resti riferito solo al titolaredella pensione non anche al coniuge.

L’indennità di accompagno. Questaprestazione è un sostegno economicoche viene erogato alle persone che nonsono in grado di camminare o di com-piere autonomamente gli atti quotidianidella vita (mangiare, lavarsi, vestirsiecc.). L’importo dell’indennità, pari a€508,55 mensili, viene erogato per 12mensilità. E’ importante evidenziareche detta prestazione viene erogata aprescindere dall’età e dalle condizionieconomiche dell’interessato. Possonoottenerla a qualsiasi età, sia le personemeno abbienti che i benestanti. Non èpoi legata alla composizione del nucleofamiliare, non è reversibile e non è in-compatibile con lo svolgimento di atti-vità lavorative. E’ cumulabile con lapensione d’inabilità e con altre presta-zioni spettanti per altre minorazioni ci-vili ai ciechi e ai sordomuti. Sonoesclusi dal beneficio gli invalidi ricove-rati gratuitamente presso strutturepubbliche. Ciò vale anche per i ricoveriin reparti di lungodegenza o di riabilita-zione. Non hanno invece alcuna rile-vanza i ricoveri per terapie contingentio comunque di breve durata.

20 aprile - duemilaquindicirubriche rubriche rubriche rubriche rubriche

Invalidità civile in primo pianoSi tiene conto del solo reddito del beneficiario50&PIÙ ENASCO DI FLOREDANA ARNÒPer i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.72.81.15

Requisiti e iter procedurale per la concessione

TAB. A - LE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI:IMPORTI E LIMITI DI REDDITO 2015Categorie Importo mensile Limite di reddito annuo personaleINVALIDI CIVILIassegno di assistenza 279,75 4.805,19indennità di frequenza minori 279,75 4.805,19pensioni di inabilità 279,75 16.532,10

SORDOMUTIpensione 279,75 16.532,10indennità di comunicazione 253,26 non c’è limite

CIECHI CIVILIpensione ciechi assoluti 302,53 16.532,10pensione ciechi parziali capacità 279,75 16. 532,10assegno decimisti 207,62 7.948,19indennità ventesimisti 203,15 non c’è limite

INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTOinvalidi totali 508,75 non c’è limiteciechi assoluti 880,70 non c’è limite

Nota: gli invalidi totali, i ciechi assoluti e i sordomuti, con almeno 60 anni di età hannodiritto ad un aumento che porta l’assegno di pensione a 638,83 euro al mese se hannoun reddito annuo inferiore a 8.304,79 euro, elevato a 14.135,55 Euro se coniugati.

Page 21: 6Donna #4 106

21aprile - duemilaquindici

Page 22: 6Donna #4 106

22 aprile - duemilaquindici

Page 23: 6Donna #4 106

23aprile - duemilaquindici

Fino al 22 maggio

FoggiaMusicaFestivalVII stagione concertistica targata “Bel Canto”

Un lungo viaggio nella musica, dalle me-lodie di Schubert alla magia dei perso-naggi finemente tratteggiati nelle

armonie di Wagner; tante tappe, altrettantiappuntamenti calendarizzati fino al prossimo22 maggio.

E’ il programma del “FoggiaMusicaFesti-val”, che riparte con la Settima Stagione Con-certistica organizzata dall’associazione “BelCanto” di Foggia,presieduta da Da-vide Longo e di-retta dallasoprano MariaGabriella Cianci.

Tra i prossimieventi in pro-gramma, appun-tamento ilprossimo venerdì24 aprile con il‘Setas Quartet’, una nuova formazione came-ristica foggiana, tutta al femminile, che ese-guirà musiche di Teleman, Mozart, Corelli. Aseguire, il 30 aprile, è in programma ‘Cena-colo Bachiano’, una scuola di ascolto e rifles-sioni sulla letteratura bachiana a cura delladocente Maria Gabriella Cianci. Venerdì 8maggio, appuntamento con ‘Aura Trio’, altraformazione cameristica, sempre al femmi-nile, che presenterà musiche di Sternberg,

Donizetti e Ricordi. Venerdì 15 maggio ‘SetasQuartet’ fa il bis, ma questa volta con NunzioAprile al pianoforte ed un repertorio che spa-zierà da Mozart a Chopin. L’ultimo appunta-mento, in programma il 22 maggio, sarà unomaggio a Wagner con “Auguri Richard…”:la musica nel mito di Faust tra Goethe e Wa-gner.

La serata terminerà con l’assegnazionedel “Premio Gio-vani Talenti – Fab-brini”. Tutti iconcerti in calen-dario saranno pre-ceduti da unaintroduzione al-l’ascolto a curadegli esperti Clau-dia Di Corcia eAlessio De Palmaper una fruizione

musicale cosciente e consapevole.

Tutti gli eventi sono ad in-gresso libero e si terrannonella sala conferenze dell’ASP“De Piccolellis” di Foggia, inviale degli Aviatori, 25. Inizioore 20.30. Info: 329.74.30.166

Evento per l’International Jazz Day dell’Unesco

Se la Callas incontra il JazzSaranno eseguiti due intermezzi giordaniani

Un evento unico, come la commistione di ge-neri dal quale è generato. La divina MariaCallas incontra il Jazz ed è amore a prima

vista. O meglio, a primo ascolto. I frutti di questo ‘incontro’ saranno presentati ilprossimo 30 aprile, sul palco del Teatro UmbertoGiordano, di Foggia. Anche la città capoluogo, in-fatti, quest’anno partecipa alla quarta edizionedell’International Jazz Day promossa dall’Unesco,che nel 2015 festeggia i 70 anni dalla sua fonda-zione.

La presidente del Club Unesco di Foggia, Flo-redana Arnò - in collaborazione con il Comune diFoggia - ha individuato nello spettacolo “Callas inJazz” l’espressione artistica più consona per cele-brare questo importante avvenimento, con un con-certo davvero unico: un insolito matrimonio tramusica lirica e jazz, omaggiando nel contempo ilMaestro Umberto Giordano, del quale l’Opera JazzOrchestra, diretta dal M° Agostino Ruscillo, ese-guirà due intermezzi: “La mamma morta” trattadall’Andrea Chénier e un’aria della Fedora.

SCHEDA SPETTACOLO “Callas in Jazz” non è un semplice omaggio alla gran-

diosità di quest’artista, alle meravigliose melodie che lasua voce ha fatto brillare di luce nuova: è un nuovo puntodi vista dello strumento Maria Callas. Ed è proprio unostrumento, la tromba (e con essa il flicorno sopranino inmib e il flicorno soprano in sib) del maestro Leonardo Lo-zupone che, con straordinaria abilità, interpreta la divina.Lo spettacolo si caratterizza per l’interessante contami-nazione del linguaggio lirico con quello jazz e viceversa,grazie agli originali arrangiamenti di Silvano Mastromat-teo e alla splendida voce di Mara De Mutiis.

L’obiettivo dello spettacolo è quello di valorizzare unodegli strumenti solistici per eccellenza dell’antica tradi-zione bandistica pugliese, il flicorno, che si contamina esi giustappone alla voce, passando dallo stile originaleclassico all’arrangiamento di stampo afroamericano, conle sue continue improvvisazioni, creando una nuova vi-sione sonora. Ingresso ore 20.30, biglietti in vendita on-line oppure nei punti vendita Booking Show.

musicaA cura di Angela Dalicco

Page 24: 6Donna #4 106

24 aprile - duemilaquindici